Cristiano Tenca
PAROLE MAGICHE 3 Incantesimi per il nuovo millennio
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Indice Capitolo I Sulla vibrazione delle parole Filosofia della certezza e ansia da risultato Importanza della parola anche nella vita di ogni giorno Le parole e le frequenze possono influenzare e riprogrammare il DNA
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Capitolo II Quesiti e testimonianze dei lettori Domande sulle entità Dove abitano le entità che creiamo? Domande e testimonianze sulle bacchette magiche
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Capitolo III Come arrivare a padroneggiare le parole magiche Formula d’apertura e di ringraziamento Parole magiche e incantesimi spc incanti speciali Parole magiche e incantesimi A Parole magiche e incantesimi B Parole magiche e incantesimi D Parole magiche e incantesimi E Parole magiche e incantesimi G Parole magiche e incantesimi I Parole magiche e incantesimi J Parole magiche e incantesimi O Parole magiche e incantesimi P Parole magiche e incantesimi Q Parole magiche e incantesimi S Parole magiche e incantesimi T Gli incanti dei lettori
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Compendio succinto delle parole magiche 238 Note 254 Nota sull’autore 255 5
Capitolo I
Sulla vibrazione delle parole Tutto è vibrazione e tutto quindi possiede una particolare frequenza vibrazionale: esseri umani, animali, vegetali e oggetti inanimati. Dal micro al macrocosmo, ciascuno ha la propria e non ne esistono due uguali in tutto il creato. Tutto ciò che vibra sottostà alle stesse leggi universali, e per semplicità parlerò dell’uomo, che sostanzialmente è quello che ci interessa, come rappresentante di tutto l’universo. Le vibrazioni che fanno parte del nostro essere sono la sommatoria di quelle delle singole cellule del nostro corpo, dei singoli distretti e degli organi che lo compongono, unite alle vibrazioni proprie che ci portiamo appresso per nascita, per età, per sesso, per carattere ecc. Esse non sono isolate dentro al corpo e come tali separate dal mondo intero, ma si espandono attorno a noi che
le emettiamo inconsapevolmente. Contemporaneamente restiamo in contatto costante con esse e attraverso la nostra espansione interagiamo con le lunghezze d’onda delle vibrazioni di tutto ciò e di tutti coloro che ci circondano. Vi è quindi un mutuo concatenarsi che determina, in ogni istante, variazioni dell’ampiezza e quindi della qualità delle nostre vibrazioni. Ciò si traduce in una variazione energetica che influenza e spesso determina i più disparati stati d’animo o fisici. Se le vibrazioni energetiche con cui entriamo in contatto sono in armonia con le nostre, il nostro livello vibratorio (ampiezza d’onda), e quindi la nostra energia, ne guadagnerà in quantità e qualità. Viceversa, se saranno disarmoniche, avremo una riduzione della nostra energia vitale con conseguenti modificazioni psicofisiche. 7
Che cosa comporta tutto ciò? Fisicamente possono esserci sintomi che tutti abbiamo provato qualche volta nella vita e che possono spaziare da una sensazione di benessere fisico fino a una maggiore consapevolezza di essere “in forma”. Al contrario, è possibile andare da una stanchezza improvvisa con calo energetico fino a un malessere generale, passando attraverso vari gradi intermedi. Allo stesso modo, psicologicamente, si può passare da uno stato d’animo in cui ci si sente totalmente a proprio agio, con il desiderio che il momento duri il più a lungo possibile, fino ad arrivare, al contrario, a sensazioni sgradevoli per cui proviamo repulsione tanto da aver voglia di allontanarci dal luogo dove ci troviamo, o a una percezione di malessere psicologico con un vero e proprio calo della serenità e felicità. Questo fenomeno accade sia che si abbia a che fare con ambienti che con persone. Vi è mai capitato di entrare in un luogo e di aver voglia di uscire immediatamente? Oppure di avere sensazioni molto sgradevoli sia a livello fisico che psichico? O, al contrario, di entrare in posti che sembrano dare serenità e rifugio per il corpo e l’anima? Tutti i luoghi hanno una loro vibrazione legata alla forma, al colore, al materiale che li 8
compone, ecc. e che ha una sua memoria energetica legata a ciò che il luogo ha vissuto e a ciò che, in quel luogo, è stato vissuto. Infatti le energie che sono passate in quel posto hanno creato vibrazioni pressoché indelebili e, tra esse, qualcuna decisamente forte. La vibrazione propria del luogo si mescola con quella degli oggetti che ne fanno parte. Il tutto crea una situazione energetica unica. Il contatto con tale paesaggio di energia provoca gli effetti visti sopra sulla nostra frequenza e noi li recepiamo nei modi più disparati. Fateci attenzione, d’ora in poi! Vi è mai successo di provare al primo incontro un’immediata simpatia per una persona o un gruppo di persone, tanto da aver voglia di frequentarle maggiormente? O al contrario, di sentire un senso di antipatia o di repulsione per un’altra persona appena conosciuta o per un gruppo di persone, tanto da desiderare di lasciarle al più presto e non rivederle possibilmente mai più? Nel primo caso le vostre vibrazioni tendevano a sommarsi con quelle evidentemente armoniche con le vostre della persona appena conosciuta, nel secondo caso invece venivano a sottrarsi vistosamente, perché totalmente sfasate o disarmoniche. Il paesaggio energetico era in un caso
favorevole alla vostra energia, nell’altro decisamente contrario (spesso associato a veri e propri fenomeni di vampirismo energetico). A volte le stesse sensazioni psicofisiche si avvertono e quindi si verificano soltanto avendo a che fare con situazioni che, agli estremi, noi definiamo positive o negative, sempre considerate in relazione all’uomo, che è il soggetto preso in esame. Questa definizione è data dalle variazioni delle vibrazioni che le situazioni provocano in noi in positivo o in negativo, e quindi dallo stato d’animo e/o fisico che queste variazioni aiutano a creare. I pensieri che abbiamo durante il giorno creano in noi stati energeticamente diversi a seconda della loro natura (forma pensiero). A questo proposito vi ragguaglio su esperimenti che ho condotto negli anni Novanta, che mi hanno permesso di creare una relazione tra il pensiero e il dispendio o l’accumulo di energia che esso comporta. Come chi mi segue1 saprà, io utilizzo le bacchette a L per la misurazione delle energie che mi circondano. Le parole magiche di questa serie di libri sono state create proprio con l’aiuto di tali bacchette (per me veramente magiche) e di una scala graduata che ho creato ad hoc.
L’energia piramidale è misurabile, come tutte le energie, con le bacchette a L di cui sopra. Quando si fanno o si fanno fare sedute di “piramidoterapia”,2 si può monitorare il consumo di energia durante il trattamento. Normalmente entro 20 minuti si riscontra l’annullamento totale dell’energia emessa dalla piramide3 e, se non fosse per l’accumulatore4 che resta a contatto con l’individuo, la seduta stessa potrebbe terminare in quel momento. Poiché un soggetto durante una seduta piramidale consuma tutta l’energia entro quei canonici 20 minuti, questo tempo venne considerato come l’unità di misura del nostro esperimento. La ricerca condotta mirava a determinare l’importanza del pensiero nelle variazioni del consumo di energia piramidale nell’unità di tempo. In poche parole, durante la seduta piramidale veniva svolta dal soggetto un’attività mentale che noi proponevamo di volta in volta. Se l’energia fosse rimasta più tempo rispetto all’unità di misura (i 20 minuti di cui sopra), ciò avrebbe dimostrato che l’attività proposta al soggetto innalzava il suo livello di vibrazioni e quindi la sua energia, e gli consentiva di utilizzarne meno del normale; al contrario, se i minuti necessari a finire l’energia piramidale fossero diminuiti, ciò avrebbe dimostrato che 9
l’attività proposta tendeva ad abbassare il livello vibrazionale e quindi l’energia del soggetto, che avrebbe consumato più rapidamente quella piramidale. È ovvio infatti che più le vibrazioni energetiche sono basse e più in fretta viene consumata l’energia piramidale, perché “risucchiata” dal soggetto stesso, e viceversa per le vibrazioni più elevate. I risultati, ripetuti più volte, hanno determinato quanto segue:
se stessi o altri, pensieri d’amore così come pensieri ottimistici e a sfondo sessuale creavano energia anziché disperderla, e misurando quella piramidale anziché avere un consumo di energia si aveva un aumento vibratorio spesso notevole (si arrivava anche a misurare dopo i 20 minuti un’energia doppia rispetto alla misura di partenza).
• Pensieri pessimistici riguardanti qualsiasi argomento determinavano un consumo di energia personale (vibrazioni molto sotto tono) che si traduceva in un più veloce consumo di quella piramidale. A volte dopo soli 5 minuti (anziché i 20 dell’unità di misura) l’energia misurabile si annullava completamente.
• La cosa che più faceva aumentare l’energia e potenziava le vibrazioni era però la preghiera, che creava immediatamente una situazione molto favorevole che si manteneva nel tempo.
• La stessa cosa accadeva con i cosiddetti pensieri “negativi” rivolti verso se stessi o gli altri. • Si aveva un crollo energetico anche pensando a disgrazie o leggendo la prima pagina di quotidiani, soprattutto in riferimento a notizie di cronaca nera. • Pensieri “positivi” rivolti verso 10
• La stessa cosa avveniva utilizzando formule energizzanti (ENNERGO, per esempio) o positive in genere che tendono a innalzare il tono vibratorio e quindi, esponenzialmente, l’energia. Invito tutti a provare e sperimentare. Questi esperimenti hanno dimostrato, senza ombra di dubbio, che un certo numero di azioni, situazioni o pensieri creano un aumento delle nostre vibrazioni energetiche (quantificabile misurando l’aumento dell’energia piramidale rispetto alla
misura iniziale), mentre moltissimi altri ne determinano una netta diminuzione (crollo precoce dell’energia piramidale). Provate a meditare un attimo su ciò che accade quando guardate programmi come il telegiornale, in cui le notizie di cronaca nera vengono messe normalmente in particolare risalto… Al contrario, recitando incanti “positivi”, come quelli riportati in questi libri, otterrete un aumento della vostra frequenza vibratoria e quindi un aumento energetico, della voglia di fare, della felicità e così via. Il dubbio, le insicurezze e le paure di cui parleremo in un apposito capitolo fanno parte dei pensieri e delle situazioni negative che ci prostrano e non ci permettono di ottenere nulla. La radiestesia è la branca del sapere che, attraverso mezzi appositi, come il pendolino, il biotensore, le bacchette a L, ecc. è in grado di misurare e quindi certificare con un certo grado di precisione le vibrazioni e soprattutto le modificazioni energetiche a cui siamo sottoposti. Esistono anche strumenti più scientifici, per così dire, per attingere informazioni proprio dalla frequenza vibratoria umana. Un esempio per tutti è il vegatest, con cui si riesce a stabilire lo stato degli organi del corpo o anche la sensibilità alimen-
tare individuale. Il funzionamento è semplice. Si tara lo strumento sulla frequenza personale del soggetto da misurare e poi, attraverso la comparazione di tale frequenza con quella ipoteticamente esatta dei singoli organi del corpo o dei singoli alimenti, si vedono gli eventuali squilibri. Quando lo strumento entra in biorisonanza l’indice dello strumento fa segnare, nell’apposita scala graduata, un crollo che dimostra lo squilibrio fisico o in alternativa, appunto, la sensibilità alimentare. I test chinesiologici si basano sullo stesso principio. Creando un contatto fra un individuo e una sostanza, o un oggetto o anche solo una situazione o un pensiero, si può vedere come esso interagisce con l’individuo stesso determinando un abbassamento o innalzamento vibratorio che crea rispettivamente una diminuzione o un aumento della forza fisica misurabile empiricamente con un calo o un aumento della forza muscolare del soggetto preso in esame. Ora questo metodo, visti i risultati attendibili, comincia a essere applicato anche sugli animali. Negli anni ’90, quando ancora non avevo creato le parole magiche, ho compiuto numerosi altri esperimenti, riproducibili anche oggi da chiunque, che hanno dato risultati sor11
prendenti. Queste sperimentazioni miravano a dimostrare la forza del pensiero umano, che è in grado di produrre modificazioni vibratorie ed energetiche esterne. Avevo già citato ne Il libro delle bacchette magiche un paio di questi esperimenti, ora amplierò il numero degli aneddoti. Vediamoli: ••• Seduto su un prato vidi passare una farfalla gialla, che si allontanò di alcuni metri fino a scomparire dietro alcuni alberi. Decisi di vedere se potevo richiamarla e a occhi chiusi immaginai una scia energetica che partiva dal mio corpo che la raggiungeva, la circondava e le dava una sensazione di positività e soprattutto di armonia. Dopo un minuto scarso di questa meditazione riaprii gli occhi e... la farfalla volteggiava a un passo da me. Per tutto il giorno non si allontanò se non di pochi passi e ogni volta tornò accanto a me. Le vibrazioni armoniche generate avevano creato un’unione fra di noi e un senso di benessere che si traduceva per la farfalla nel desiderio di continuare a usufruirne. ••• Durante una passeggiata in montagna con un’amica, accostai l’auto nei pressi di un prato sulla 12
destra della strada, da dove si godeva di una splendida vista. Dopo alcuni istanti mi voltai verso il lato sinistro della strada, dove in un altro prato, in leggera salita, pascolavano decine di mucche, tra le quali scorsi un asino. Dissi alla mia compagna di viaggio di rifare con me l’esperimento della farfalla, questa volta con destinatario l’asino. Ci sedemmo in meditazione per un minuto. L’intento era di far venire l’asinello a brucare l’erba dalla nostra parte di prato, attraversando la strada. Dopo un minuto aprimmo gli occhi e accanto a noi vi erano due asini e un cavallo che brucavano a meno di due metri. Nessuna mucca era venuta verso di noi, ma tutto ciò che assomigliava all’asinello iniziale ci aveva raggiunti. Le nostre vibrazioni avevano aumentato quelle di tutto ciò che assomigliava a un asinello, provocando probabilmente una sensazione di benessere derivante da un aumento di energia che era stato percepito come proveniente dalla nostra parte di strada. Il contadino urlava per richiamare gli animali, il cane abbaiava, ma i nostri ospiti a quattro zampe, una volta accanto a noi, finché restammo sul posto non si mossero.
••• Quello stesso giorno provammo un esperimento per vedere se la nostra energia concentrata riusciva a diradare la spessa coltre di nubi che ci nascondeva il sole. Il sole, dopo due minuti di concentrazione con l’intento di sciogliere le nuvole che lo coprivano, apparve e rimase. Alcuni minuti dopo aver terminato l’esperimento, le nuvole tornarono a ricomporsi. ••• Spostai tre piante di rosa da una parte all’altra del giardino, sperando che attecchissero. Dopo un mese il giardiniere che mi faceva visita ogni quindici giorni mi disse che voleva toglierle, perché erano ormai morte. Gli chiesi di farlo la volta successiva e, malgrado qualche protesta, fece ciò che gli avevo richiesto. Dal divano del mio salotto provai a concentrare la mia energia sulla pianta centrale, con l’intento di rafforzare le sue vibrazioni ormai ridotte al lumicino per ravvivare e fortificare una qualunque cellula della rosa stessa, se eventualmente ancora viva. Mi dimenticai poi della rosa fino a quando non arrivò il giardiniere quindici giorni dopo e mi avvertì che la pianta di mezzo si era miracolosamen-
te ripresa da quella che lui aveva giudicato una morte certa. Mi comunicò che avrebbe tolto le altre due. Ancora una volta lo fermai, pregandolo di attendere ancora due settimane. Questa volta mi chiamò a vedere le rose spiegandomi che era impossibile la ripresa, essendo certamente già morte da tempo. Anche questa volta riuscii a farlo soprassedere e appena si fu allontanato mi misi accanto alle rose e rifeci l’esperimento già riuscitomi in passato. Inutile dire che anche stavolta riuscì e le piante in questione sopravvissero, mostrando tutti i segni della sofferenza patita e qualche ramo secco, ma anche rami vivi, vegeti e proliferanti. ••• Dentro la boccia di una lampada da muro, un’amica scoprì una lucertola magra e denutrita che non riusciva a raggiungere la via d’uscita superiore. La boccia era aperta e malgrado i nostri sforzi comuni, volti prima a staccare il recipiente dal muro e poi a cercare di prendere la lucertola con le dita, non riuscivamo ad arrivare a una soluzione soddisfacente. La mia amica prese un bastoncino e provò ancora a prendere l’animaletto, il quale terrorizzato 13
scappava disperato ovunque non ci fossero né bastoncini né mani. Quando stavamo per arrenderci mi vennero alla mente gli esperimenti precedenti. Mi feci dare il bastoncino e lo riempii di energia che avesse per la lucertola vibrazioni molto positive e cercai di uniformare le vibrazioni della lucertola stessa con quelle appena create sul bastoncino. Provai subito dopo a rimettere il bastoncino nella boccia e... miracolo! La lucertola si aggrappò immediatamente al pezzetto di legno con le due zampine anteriori, lasciandolo solo una volta che fu fuori dalla boccia stessa. ••• Un’amica, venuta a conoscenza dei miei esperimenti, mi invitò una sera a casa sua e mi chiese se potevo provare a far tornare la sua gatta, che se ne era andata. Andai nel suo giardino e provai a inviare alla gatta una frequenza vibratoria che la potenziasse, facendole sentire la positività di quella casa e facendole ritrovare la strada. I dubbi mi assalirono, perché mi venne alla mente l’esperimento degli asini ed ebbi paura che il giardino si riempisse di gatti. Inoltre non sapevo a che distanza potesse trovarsi la 14
gatta e non avevo idea di quanto tempo le sarebbe occorso per un eventuale ritorno. Dopo cinque minuti di prove, mi scusai con la padrona di casa per il probabile insuccesso e me ne tornai a casa. Mentre entravo in casa mia il telefono stava squillando e la mia amica mi comunicava che la gatta era tornata un paio di minuti dopo che me ne ero andato. ••• Nel mio vecchio studio una pianta era ormai pressoché morta, ma, memore dell’esperienza delle rose, decisi di fortificare con la mia energia le sue vibrazioni, o meglio le vibrazioni di qualsiasi cellula eventualmente ancora vivente. Al di là di ogni aspettativa, già il giorno dopo vidi che da un lato del tronco stava nascendo qualcosa, un piccolissimo germoglio. Da quel giorno la monitorai e per un po’ di tempo nacquero regolarmente nuove gemme. Ma la sorpresa doveva ancora arrivare! Infatti, mentre le foglie nate dopo il primo germoglio erano identiche a quelle che erano cadute con la malattia della pianta, il germoglio invece stava prendendo un colore totalmente diverso e ben presto mi accorsi che stava diventando un’altra pianta,
con rami e foglie per niente simili all’originale. L’unica spiegazione di ciò fu che, con ogni probabilità, la mia pianta fosse formata all’origine dall’innesto di due o più specie diverse. ••• Per motivi indipendenti dalla mia volontà il mio studio fu inaccessibile per oltre un mese. In alcune stanze interne vi erano diverse piante che andavano curate, ma era impossibile raggiungerle. Ogni sera, con i miei collaboratori, visualizzammo ciascuna pianta immaginandola colma di energia vivificante e di umidità. Quando ebbi nuovamente accesso ai locali andai di corsa a vedere come avevano reagito queste piante. Bene, erano ancora più lussureggianti rispetto al momento in cui le avevamo lasciate: un vero spettacolo! E non erano state bagnate una sola volta! Naturalmente esperimenti analoghi sono stati fatti anche sugli esseri umani e sulla loro capacità di assimilare energia attraverso l’aumento delle proprie vibrazioni, provocate da pensieri ad hoc. ••• I più semplici esperimenti, rifatti più volte, consistevano nel col-
mare la carenza energetica di un amico. Ogni volta il soggetto si riprendeva nel giro di pochi minuti. Ciò successe anche con persone malate, e anche in questo caso in concomitanza con i miei tentativi d’aiuto si poteva constatare una ripresa oggettivamente e soggettivamente valutabile. ••• Poi fu la volta di oggetti inanimati: forbici, penne, ecc. In questo caso con un amico master reiki, Fabrizio, provammo a immettere vibrazioni sia utilizzando come fonte il nostro pensiero, sia usando il Reiki. Si ottennero pressoché gli stessi risultati. Con le bacchette a L si poteva misurare l’energia immessa e quindi vedere in qualche modo le variazioni che il nostro pensiero determinava. ••• Una seconda prova sugli oggetti mirava a determinare se l’aumento energetico era duraturo nel medio-lungo periodo e soprattutto se era possibile determinare quale sarebbe stato il suo tempo di permanenza sulla base di indicazioni fornite al momento dell’immissione energetica. Bene, da questo esperimento si ebbero risultati che dimostravano come l’energia si mantenesse costante 15
nel tempo per tutta la durata determinata a priori. Quindi se davamo l’ordine che si mantenesse ad esempio per otto giorni, l’energia veniva a scomparire soltanto al nono e così via. ••• Tra gli oggetti che con l’amico Fabrizio caricammo vi era anche una piramide da terapia, che però non voleva saperne di mantenere il livello energetico fornitole per il tempo richiesto. Dopo un paio di prove capimmo che la ragione che le impediva di obbedire era costituita dal fatto che durante la giornata molte persone si sottoponevano all’influsso piramidale e quindi asciugavano l’energia immessa. A questo punto iniziai a misurare l’energia d’entrata, cioè al momento in cui un soggetto iniziava la seduta, ricontrollandola ogni 10 minuti, e scoprii appunto che dopo 20 minuti normalmente la piramide ne era
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totalmente priva. Da ciò prese il via la serie di esperimenti di cui ho parlato sopra e che hanno dimostrato una volta di più quanto asserisco. Tutti questi concetti dimostrano che vibrazioni positive, in fase con quelle di una persona, di un animale, di un oggetto o di una situazione, creano un innalzamento dell’ampiezza vibratoria e quindi una positività che crea benessere. Le parole magiche studiate apposta per aumentare vibrazionalmente l’energia di situazioni desiderate non fanno altro che renderle energeticamente più potenti e disponibili, creando le premesse per la loro realizzazione. Nei paragrafi che seguiranno ci saranno altri esempi dell’influenza delle parole o dei suoni sulle vibrazioni di tutto ciò che ci circonda, che dimostreranno ancora di più l’assunto che ha dato origine a questo tipo particolare di magia, fatta di parole energeticamente studiate.
Parole magiche e incantesimi
spc
incanti speciali Ho definito speciali i dieci incanti che seguono, perché non prendono in considerazione solo un singolo desiderio o intento, ma coinvolgono nel loro divenire tutta la vita di coloro che decidono di utilizzarli, o un momento molto particolare di essa. Al momento ho immesso solo dieci incanti in questa sezione. Vediamoli: 1. Per reimmettersi nel flusso energetico e riprendere a vedere i segnali quando si è persa la strada. 2. Per cambiare facilmente il proprio DNA con la parola. 3. Per immettere nel proprio DNA il coraggio per affrontare ogni situazione e frangente della propria esistenza. 4. Per utilizzare il DNA per rallentare l’invecchiamento visibile. 5. Per collegarsi alle forze cosmiche. 6. Per equilibrare le energie yin e yang del proprio appartamento, laddove per ragioni strutturali o altro non si può intervenire. 7. Perché il destino trovi la scusa più adatta per impedirci di metterci nei guai. 8. Per fare la cosa giusta al momento giusto, né prima, né dopo. 9. Per ringiovanire lentamente. 10. Per proteggersi da qualsiasi pericolo sconosciuto o conosciuto.
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SPC1 HHH Per reimmettersi nel flusso energetico e riprendere a vedere i segnali quando si è persa la strada:
ÌNTU-ÌRE FLÙXENNÈRGO È mia ferma opinione che l’uomo abbia un certo percorso da compiere e che l’energia tenda a guidarlo lungo la sua strada con solerzia e maestria. Attraverso i segnali, le sensazioni personali, le cosiddette combinazioni o casi siamo guidati e, fin che ci manteniamo nel giusto flusso energetico, tali aiuti non verranno mai meno. L’energia stessa del nostro corpo ci darà spesso un’indicazione più che valida per non commettere errori. I cali improvvisi di energia sono sintomi, molto sovente, di azioni al di fuori del nostro flusso. Le cosiddette “illuminazioni”, quando apparentemente tutta la nebbia che ci ha avvolto il cervello sembra diradarsi e vediamo improvvisamente tutto chiaramente, sono normalmente dimostrazioni di piena presenza nel giusto flusso energetico. Ma attenti: non è sempre facile distinguere tra il percorso che porta alla vera meta e quello che devia per portarci a soddisfazioni effimere, che una volta raggiunte lasciano il tempo che trovano o lasciano comunque con un senso di vuoto tra le mani che non si vorrebbe mai provare. La vita va vissuta al meglio per ciò che ci può dare e appena si riesce a riconoscerla occorre mirare alla meta. Ecco un interessante test che potete fare per capire quanto siete o non siete nel giusto flusso energetico, quanto seguite o non seguite la vostra vera meta e soprattutto ciò che va conservato e curato nella vostra vita e ciò che va eliminato, anche se con il dovuto sacrificio.10 Prendete carta e penna e dividete in verticale il foglio in tre parti. Nella prima parte scrivete una dopo l’altra le vostre priorità, così come vi vengono in mente, non necessariamente secondo un certo ordine. Pensateci bene e scrivetele tutte. Una volta finito analizzatele una a una per qualche secondo e scegliete quella che per voi è la più importante. Ad esempio potreste aver scritto: 52
grande amore corrisposto, ricchezza, salute, felicità, serenità, buon lavoro, figli, ecc. A questo punto dovete sceglierne una. La sottolineate e iniziate il resto del test. Nella seconda colonna scrivete tutto ciò che state vivendo e che favorisce, a vostro parere, il raggiungimento della priorità che avete appena scelto. Nella terza colonna, invece, pensateci un po’ su e senza alcuna remora scrivete tutto ciò che si oppone a questa meta. Avrete delle grosse sorprese, che vi daranno molto da pensare. Naturalmente per tornare nel giusto flusso energetico non dovete far altro che incrementare e favorire le cose scritte nella seconda colonna e, purtroppo, a malincuore, prendere la decisione di privarvi delle cose che compaiono nella terza colonna. Il risultato non è così ovvio! Per aiutare a far tornare nel giusto flusso energetico, ho creato un incanto ad hoc, INTU-IRE FLUXENNERGO, che vi darà una consapevolezza molto più nitida e vi aiuterà volenti o nolenti a fortificare le cose contenute nella seconda colonna, smantellando piano piano quelle della terza. Naturalmente questa formula serve solo quando si è fuori flusso e se viene recitata senza essere in questa condizione gli effetti sono molto meno evidenti e i cambiamenti minimi. I cambiamenti maggiori in questo caso si hanno nella consapevolezza di ciò che si vive e di ciò che si desidera veramente. Che cosa accade in pratica quando si ha bisogno di questo incanto e lo si recita regolarmente? Come ho accennato sopra, la prima cosa che succede, come hanno notato anche tutti gli sperimentatori della mia mailing list (come si può leggere dalle loro testimonianze), è quella di vedere le cose che ci circondano e la nostra vita in modo più chiaro. Molti valori che prima parevano assoluti vacillano e molte cose che precedentemente apparivano insignificanti invece prendono valore. A questo punto piano piano inizia il cambiamento, che spesso risulta comunque molto doloroso, e si inizia anche, senza volerlo, a cercare la propria strada finché non la si trova. Questo percorso può durare anche mesi e mesi, ma una volta superato il tutto e rientrati nel giusto flusso energetico la qualità della vita cambia decisamente in meglio. Le sfortune ci abbandonano, i segnali e le sincronicità ricominciano a farsi sentire e tutto quindi muta in meglio. 53
Gli esempi che ho sono decine e riguardano, come già detto, in minima parte gli amici della mia mailing list come sperimentatori obiettivi e alcuni soggetti, miei lettori prima e amici dopo, che vivevano una vita d’inferno, piena di sfortuna, i classici esempi di persone che vedono andar male ogni cosa che toccano e ciascun evento che li riguarda prendere sempre la piega peggiore possibile. In questi casi non ci sono altri incanti che possono fare qualcosa, occorre soltanto tornare nel giusto flusso energetico e quindi recitare l’unico incanto in grado di creare questa situazione in tempi decenti (ma mai brevi!). Queste persone hanno TUTTE passato un periodo bruttissimo dopo aver iniziato la recitazione della formula, che, si è dedotto, derivava dal fatto che avevano molti conti in sospeso con il periodo precedente, conti che andavano saldati. Una signora, ad esempio, amica e mia lettrice, per amore sposò un individuo poco raccomandabile che le regalò due figli. Dopo averne passate tante riuscì a separarsi e “naturalmente” si rimise con un nuovo amore sbagliato che le donò un altro figlio, completando l’opera, iniziata dal primo marito, di farla precipitare in un baratro fatto di conti da saldare, di multe da pagare, di lavoro da trovare. Con l’INTU-IRE FLUXENNERGO ecco la forza di separarsi e prendersi cura dei tre figli. Trova due lavori part time, ma si susseguono le disgrazie provocate dalla vita fatta in precedenza e a uno a uno tutti i nodi vengono al pettine e lei si incarica di risolverli con sacrifici enormi. Per molto tempo recita l’incanto e ogni giorno in cui le cose continuano a non risolversi completamente lei pensa che forse è il caso di sospendere la recitazione. Riesco a convincerla a continuare e dopo poco meno di un anno cambia tutto. Non più conti da pagare, lavoro fisso, nuova casa a seguito della riuscita della vendita della vecchia e nuovo incontro con una persona veramente in gamba. Ciascuna storia, tuttavia, è un’avventura a sé stante e nessuna assomiglia alle altre, ciò che c’è in comune, come nelle migliori favole, è il lieto fine per chi ha il coraggio di vivere e di cercare una soluzione definitiva e un cambiamento radicale della propria esistenza. Con gli amici della mailing list si è anche provato l’incanto limitato a un singolo aspetto della propria vita, perché se anche siamo nel giusto flusso energetico possiamo avere un singolo settore della nostra esistenza che invece, 54
per errori passati, continua a darci dei grattacapi. I risultati finali e definitivi di tale sperimentazione ancora non ci sono, ma gli inizi mi ricordano molto quelli già visti con la formula applicata alla vita in generale. Direi quindi che questo incanto si può ritenere valido anche solo per i singoli settori.
SPC2 HHHH o HHHHH Per cambiare facilmente il proprio DNA con la parola:
NUNC SÙPERVAKÙUM DNA (leggere di-enne-a)
DÌSCIT ATQUE MÙTAT (seguito da frasi di cambiamento della propria essenza, eliminazione di difetti, anche fisici, potenziamento di capacità, ecc.)
SPC3 HHHH o HHHHH Per immettere nel proprio DNA il coraggio per affrontare ogni situazione e frangente della propria esistenza:
NUNC SÙPERVAKÙUM DNA (leggere di-enne-a)
MÙTAT IN SÌNE PAÙRA
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