LA GESTIONE DEI GASOLI CON BIODIESEL
Gruppo FORNIAMO L’ENERGIA E LE SOLUZIONI DI CUI IL MONDO HA BISOGNO. PVB è un gruppo energetico diversificato che, nel costante rispetto per le persone e l’ambiente, opera in quattro principali aree di business:
Fornitura responsabile di prodotti petroliferi ed energetici per ogni tipo di utenza attraverso una capillare rete di distribuzione;
Fuels
Progettazione, realizzazione e gestione di impianti tecnologici per la produzione di energia da fonti rinnovabili;
Power
Fornitura di servizi integrati in un’ottica di Facility & Energy management, Global Service tecnologico e di Sanificazione per utenze residenziali pubbliche e private,
Facility
industrie ed enti ospedalieri;
Progettazione, installazione e manutenzione di impianti tecnologici per industrie, enti pubblici e imprese del terziario.
Systems Per merito dell’esperienza e della fiducia guadagnate in trent’anni di attività, il gruppo è oggi una realtà importante nel settore energetico. Questo fa di PVB il partner ideale per ogni utenza, sia domestica che commerciale, nella fornitura di prodotti e servizi efficienti e tecnologicamente all’avanguardia.
Normativa europea Perché il gasolio non è più quello di una volta Col fine di promuovere l’utilizzo dei biocarburanti all’interno degli Stati Membri, l’Unione Europea ha varato dal 2003 una nuova normativa che interviene sui carburanti di origine petrolifera modificandone la composizione. L’obiettivo perseguito è di diminuire gradualmente l’impiego dei carburanti altamente inquinanti per raggiungere entro il 2020 la sostituzione del 10% dei carburanti con biofuels e la riduzione delle emissione dei gas serra da carburanti fossili del 6%. Il governo italiano ha aderito a queste direttive stabilendo un progressivo incremento del grado di sostituzione su base energetica di biocarburanti (bioetanolo e biodiesel) nella benzina e nel gasolio auto. Con questi provvedimenti dal 2009 il livello di sostituzione è cresciuto dello 0,5% ogni anno, passando dal 3% iniziale al 4,5% attuale con l’obiettivo di arrivare al 5% nel 2014. La messa in pratica della miscelazione è riservata agli operatori che immettono nel mercato carburante in consumo. La difficoltà tecnica nel miscelare la benzina con il bioetanolo porta normalmente queste aziende ad intervenire sulla composizione del solo gasolio, rispettando comunque la direttiva parlamentare bilanciando la mancata presenza del bioetanolo nella prima con una maggiore miscelazione di biodiesel nel secondo. Questo provvedimento comporta quasi sempre, nell’ultimo caso, il netto superamento della quota minima di sostituzione (4% sulla base del tenore energetico del carburante) e il raggiungimento del limite massimo di scambio (7%). Coloro che lavorano impiegando mezzi a gasolio devono dunque essere informati sul fatto che l’elevata presenza di biodiesel comporta un netto cambiamento nelle caratteristiche proprie del carburante che non può più essere gestito secondo le modalità precedenti all’emanazione delle direttive senza che si verifichino scomodi contrattempi e danni ai propri mezzi.
Effetti collaterali Le problematiche legate all’impiego del biodiesel nella miscela Accanto agli effetti ambientali positivi legati a una netta riduzione della dipendenza di prodotto di origine petrolifera, la miscelazione del carburante col biodiesel causa delle complicazioni non trascurabili al consumatore. Alla fonte di queste problematiche vi è l’origine organica dei biodiesel i quali vengono prodotti da oli vegetali (olio di palma, olio di semi di colza, olio di girasole, olio di soia, olio di senape, olio di alga, ecc...) tramite un processo di trans-esterificazione che ne migliora e stabilizza la qualità. Questa naturalità comporta la biodegradabilità del biocarburante e la conseguente tendenza a degenerare nel tempo; inoltre la particolare formulazione è causa di minore stabilità all’ossidazione e scarsa performance alle basse temperature. Tutti i biodiesel, inoltre, favoriscono la crescita di flora batterica. Se infatti i microorganismi sono normalmente presenti in tutti i gasoli, tendono a proliferare in presenza di acqua, la quale si trova in quantità sufficienti solo nei biocarburanti a causa della loro maggiore idrofilia (capacità di trattenere acqua al loro interno). La conseguenza di questa condizione è lo sviluppo di funghi, lieviti e muffe inerti che, depositandosi sui filtri, tendono a bloccare il sistema di chiarificazione e di alimentazione del motore causando il successivo fermo del mezzo. Un altro problema che suole insorgere è la rottura della catena di carbonio all’interno delle molecole colpite dall’azione dei batteri. Tale interferenza modifica le proprietà del gasolio causando una peggiore combustione del carburante con conseguenti difficoltà di accensione del mezzo, minore potenza ed eccessiva fumosità.
Modalità di corretta gestione Bastano alcune attenzioni per garantire nel tempo la qualità del vostro carburante Consapevoli degli svantaggi che la miscelazione del gasolio col biodiesel suole comportare, noi di PVB abbiamo deciso di condividere la nostra esperienza con la clientela fornendo alcune utili indicazioni per la preservazione nel tempo della qualità del carburante. Ogni utente, infatti, deve sapere che molte di queste problematiche possono essere eliminate con una gestione attenta del gasolio miscelato e una manutenzione regolare della cisterna di stoccaggio. È importante, in primo luogo, tenere sotto controllo il volume di acqua contenuta dalla miscela provvedendo a rimuoverla nel caso se ne trovasse presenza sul fondo della cisterna. Questo dev’essere effettuato con tanta più urgenza nel caso si fosse rilevata, in seguito ad analisi microbiologica, un’elevata presenza di flora batterica. Non esistono valori limite di specifica ufficiale della carica batterica, ma soltanto dei valori guida sperimentali che definiscono il livello di contaminazione (UFC/I:Unità Formanti Colonia per Filtro): • Contaminazione Lieve: da 0 a 400 UCF/I = Condizione di Normalità • Contaminazione Moderata: da 401 a 1.000 UCF/I = ALLARME • Contaminazione Grave: superiore a 1.000 = BLOCCO FILTRI In caso di contaminazione batterica già avvenuta è fondamentale la pulizia dei filtri che può essere facilmente realizzata per mezzo di un biocida. Questo evita che la biomassa cresca progressivamente sul filtro provocandone il malfunzionamento e infine l’occlusione. Se l’occlusione si è già verificata e risulta irremovibile o se la biomassa ha corroso la struttura del filtro, causando danni permanenti, sarà necessario rimuoverlo e sostituirlo. Con tali precauzioni sarà più semplice garantire l’integrità del carburante e assicurare una performance efficiente nel momento in cui verrà impiegato per l’autotrazione dei mezzi d’opera.
trattamento con Biocidi Un’azione d’urto per le contaminazioni batteriche più persistenti Nel caso che l’inquinamento batterico permanga nonostante gli interventi, consigliamo ai nostri clienti di ricorrere all’uso di biocidi. Il trattamento a base di biocidi è estremamente efficace, oltre che rapido, per l’eliminazione completa di batteri, funghi, alghe e microorganismi. In ogni modo è sconsigliabile ripetere l’operazione con eccessiva frequenza all’interno della stessa cisterna o serbatoio; il rischio a cui si va incontro è l’assuefazione dei microorganismi al prodotto e l’inefficacia dei trattamenti successivi. Ricordiamo inoltre che al termine di ogni trattamento a base di biocidi è consigliato procedere ad un filtraggio immediato del gasolio al fine di eliminare i residui morti di biomassa. Data la natura chimica dei biocidi è importante, per la sicurezza delle persone e dell’ambiente, che l’operazione di decontaminazione venga condotta da personale specializzato che sappia maneggiare il prodotto e smaltire come rifiuto chimico l’acqua presente nei serbatoi o cisterne trattati. Inoltre è sempre consigliabile scegliere il livello di concentrazione adatto al grado di inquinamento realizzando prima un’analisi di laboratorio del gasolio miscelato e poi controllando la concentrazione da utilizzare sulla scheda del prodotto. Il prodotto utilizzato deve essere solubile sia nella fase idrocarburica che in quella acquosa e si deve distribuire efficacemente nelle due fasi, svolgendo un’azione biocida ad ampio spettro, senza alterare le qualità del carburante.
WYNN’S FUEL BIOCIDE La risposta di PVB per contare sempre su un carburante di elevata qualità Per curare e prevenire la formazione di microorganismi dannosi nel carburante PVB ha compreso all’interno della propria offerta Wynn’s Fuel Biocide di Wynn Oil. La soluzione garantisce tutta la tecnologia di Wynn Oil, leader mondiale nel settore dei trattamenti chimici per l’autotrazione e l’industria e tutta la professionalità del servizio PVB, da trent’anni primo fornitore di servizi energetici nel Nord-Est italiano. Fuel Biocide può essere utilizzato sia per disinfettare le cisterne di stoccaggio di carburante che per prevenire la contaminazione microbiologica in tutti i tipi di serbatoi, canali di alimentazione e filtri. Le sue proprietà lo rendono un valido alleato nella gestione del carburante dal momento che: • Distrugge e previene la formazione di batteri, funghi, alghe e microorganismi nei carburanti, eliminando ogni forma di inquinamento; • Disinfetta serbatoi, filtri carburante, condotti di alimentazione e istallazioni fisse; • è solubile negli idrocarburi e nell’acqua residua; • Non altera le qualità dei carburanti, è completamente combustibile; • L’efficacia può essere provata già dopo 6/8 ore; • Protegge dalla corrosione neutralizzando gli acidi che potrebbero essere rilasciati dai microorganismi; • Rimane attivo e protegge grazie all’azione del suo principio attivo per minimo 3 mesi. Prima di effettuare qualsiasi trattamento con Wynn’s Fuel Biocide è necessario conoscere lo stato e il livello di contaminazione del gasolio. Queste informazioni possono essere ottenute tramite il servizio di verifica offerto da PVB tramite le analisi dei laboratori certificati SGS.
PVB FUELS SpA Via Ernesto Sestan, 3 - 38121 Trento T (+39) 0461 433333 - F (+39) 0461 433349 fuels@pvbgroup.com - www.pvbgroup.com