Art@PwC 2012

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Inaugurazione giovedì 15 marzo 2012 | Ore 18.30 Spazio PwC Experience Via Monte Rosa, 91 - Milano

Dal 15 marzo al 7 aprile 2012

La presentazione sarà fatta dal Prof. Francesco Poli, docente di Storia dell'Arte Contemporanea all'Accademia di Brera All'inaugurazione sarà presente Ermanno Olmi


Ferdinando Lauretani | Sculture Cinema italiano | I fabbricanti di sogni “Le sculture di Lauretani sono eccezionali, sintetiche, colpiscono e affascinano, suggeriscono due piani di lettura. Quello immediato della riconoscibilità del grande artista rievocato e delle tracce del suo mondo, attraverso inserimenti polimaterici. Già così l’occhio attento deve vagare sull’opera, il corpo deve circumnavigarla, poiché la scultura, quindi anche questa, occupa uno spazio, la condiziona, lo contrassegna: operazione che mette in sintonia emotiva con il soggetto, la sua riconoscibilità non solo e non tanto fisiognomica, quanto di affascinazione, intrigo. Sono sculture nelle quali ci si deve far implicare, trascinare, in un certo senso compromettere. Bisogna leggere immediatamente la carica di affetto che ha mosso la mano dello scultore, il coinvolgimento personale, che talora può apparire gioco, allusione scherzosa, con però un eterno sapore di giovinezza, di immutabile leggerezza. L’occhio di chi guarda trascorre da un particolare all’altro, ricostruisce non solo l’intera immagine, la pregnanza iconica e simbolica della scultura, ma il processo del pensiero, del fantasticare, dell’assemblare frammenti in una unità, che ha portato Lauretani a creare quell’opera, a riassumere una vita, una creatività in una concretezza pietrificata che la riassorbe e compendia.” dalla Presentazione di Marzio Dall’Acqua Presidente Accademia Belle Arti di Parma

Contatti tel. 360 315366 | flauret@libero.it | www.ferdinandolauretani.it Il ricavato della vendita del catalogo e del romanzo breve di ferdinando lauretani "sinfonia per una quercia condannata" sara' interamente devoluto all'associazione umanitaria amurt per sostenere negli studi le ragazze orfane ospitate nell'ananda marga children's home di calcutta - WWW.AMURT.IT






ENZA DE PINTO P r o s c e n i o

Inaugurazione giovedĂŹ 7 giugno 2012 | Ore 18.30 Spazio Espositivo PwC Milano Via Monte Rosa, 91 | Milano Dal 7 giugno al 1 settembre 2012


Enza de Pinto

Gioielli come metafore

Enza de Pinto vive e lavora a Bisceglie (Bari). Dal 1988 si occupa di tecnica orafa e modellazione in cera. Ha frequentato scuole e corsi di specializzazione orafa, design, modellazione in cera, incisione e incastonatura, gemmologia, creatività e tecniche di vendita e il corso di laurea in Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Bari. Allieva del maestro orafo Hubert Schuster, la sua tecnica e la sua professionalità sono il risultato di ricerca continua e aggiornamento costante.

I gioielli di Enza de Pinto si collocano nell’universo fecondo di un trompe l’oeil tattile-visuale, per cui ciò che si vede non è ciò che nella realtà il tatto scopre poi essere.

Dal 1995 ha aperto un proprio studio di progettazione e modellazione orafa, realizzando prototipi destinati alla grande produzione ma anche a serie limitate e oggettistica. Il suo lavoro ha applicazioni molto ampie che vanno dalla gioielleria all’argenteria, dalla microscultura all’accessorio d’alta moda, dall’oggettistica in genere all’oggetto sacro. Con le proprie creazioni ha partecipato a numerose fiere ed esposizioni del settore orafo. Dal 1998 è docente di modellazione orafa presso la Scuola d’Arte e Mestieri di Vicenza e il Centro Padre Piamarta di Milano e dal 2008 presso l’Istituto Europeo di Design di Roma. Dal 2000 è consulente in attività internazionali in Brasile, Colombia, Stati Uniti e Turchia come docente presso enti di formazione e studi orafi.

Parere qualcos’altro, far uso della metafora, che è una traslazione di senso, rende in arte il percepire molto più intrigante rispetto alla corrispondenza analogica dell’oggetto con il suo significato. Il gioiello-scultura di Enza de Pinto può essere ciò che appare, ma può essere molto di più; l’artista si fa gioco di noi con l’animo puro del bambino che quando gioca simula. D’altra parte l’ha scritto anche il grande scultore Marino Marini: “Gli artisti e i bambini non appartengono a culture differenti”. Destrutturare, sperimentare e al tempo stesso stare in equilibrio fra l’idea e la migliore realizzazione tecnica sono le caratteristiche dell’orafa Enza de Pinto. La riconoscibilità stilistica - oggi ben evidente in una collezione che esce finalmente da dietro le quinte e si conquista il palcoscenico - la fa decollare nel campo dell’arte.

Giusy Petruzzelli, critico d’arte docente di Storia dell’arte dell’Accademia di Belle Arti di Bari


Aprendo i nostri spazi a mondi inconsueti alla comunicazione aziendale ma paralleli nel percorso di ricerca e innovazione, allarghiamo i nostri orizzonti verso nuove opportunitĂ di linguaggi artistici e culturali.

Reportage fotograďŹ co dell'iniziativa A Different Job, svolta con la collaborazione del Consorzio Farsi Prossimo. MartedĂŹ 4 settembre 2012 | Ore 18.30 Spazio Espositivo PwC Milano Dal 4 al 9 settembre 2012 Via Monte Rosa, 91 | Milano

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Lo scorso anno è stata allestita una casa di accoglienza per rifugiati e persone senza fissa dimora presso Cascina Monluè a Milano, mentre quest'anno sono state sistemate a Roma la Cittadella della Carità di Caritas e a Milano la Comunità Mizar per disabili psichichi.


Aprendo i nostri spazi a mondi inconsueti alla comunicazione aziendale ma paralleli nel percorso di ricerca e innovazione, allarghiamo i nostri orizzonti verso nuove opportunità di linguaggi artistici e culturali.

MARCELLO BRUOGNOLO

RODOLFO MONACO

Quando la terra si fa figura

La scuola delle terre Inaugurazione

Giovedì 13 settembre 2012 | Ore 18.30 | Seguirà cocktail Dal 13 settembre al 6 ottobre 2012

Spazio Espositivo PwC Milano | Via Monte Rosa, 91 | Milano


La terra come essenza della vita e della storia dell’Uomo. Sono questi i protagonisti della scuola della pittura materica di cui Rodolfo Monaco e il suo allievo e nipote Marcello Bruognolo sono maestri e rappresentanti. La terra è lo strumento per interpretare l’interiorità e la spiritualità personale coinvolgendo lo spettatore attraendone lo sguardo là dove la luce cade e cambia e dà forma e volume, intensità e movimento, alle figure e al segno. Terra e Luce, due elementi che fanno l’opera e che chiamano l’osservatore ad esserne ugualmente protagonista interagendo con esse. La luce che rifrange sulla materia non offre mai lo stesso spettacolo: l’opera a volte risulta più luminosa o più ombreggiata, a volte tridimensionale e volumetrica, comunque sempre in un movimento continuo, come continuo è lo scorrere dell’ Essere. Una tecnica, due maestri, Rodolfo e Marcello diversi per formazione ed espressione. Due esperienza unite nell’ esposizione di un’arte Moderna dove la terra si fa immagine. Un’arte che si pone in controtendenza, poiché non accetta la facilità di esporre patologie umane come ferite aperte, ma esalta l’Uomo che gode della sua condizione esistenziale.

Rodolfo Monaco, nato a Nettuno nel 1929, dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti di Roma, negli anni ’60 si è trasferito a Milano dove tutt’oggi vive e opera. Ha sperimentato l’arte attraverso la scultura, la grafica, e la pittura, esprimendosi inizialmente attraverso opere figurative. Successivamente ha iniziato a far coesistere sulla tela il figurativo con l’astratto, fino a decidere di abbandonare il pennello per sviluppare una sua tecnica, quella delle terre. Ha così dato vita ad una vera e propria corrente artistica, ove le forme colorate, luminose a volte lucide per l’olio che le fissa sulla tela, sollecitano l’intuizione e l’interpretazione soggettiva di ciascuno spettatore. Rodolfo Monaco ha esposto in numerose Mostre personali in Italia e all’estero riscuotendo sempre il massimo consenso del pubblico e della critica.

Marcello Bruognolo originario di Roma, vive a Milano da oltre 30 anni. Curioso da sempre di arte e teatro, da ragazzino apprende dallo zio Rodolfo Monaco i principi della pittura. Lasciata Roma dopo un periodo di vita on the road (scelta per meglio conoscere l’umano), e dopo aver completato gli studi ottenendo due lauree (in lettere e in psicologia) si trasferisce a Milano ove apre il suo studio di psicologo e di consulente, professione che tutt’ora svolge. Ha scritto sulla Psicologia dell'Uomo e sull'Arte Moderna. Non ha mai abbandonato la pittura, continuando a esporre periodicamente, e perfezionando il suo stile nella continua ricerca del bello estetico che riflette la condizione interiore dell’Uomo realizzato.

Milano, Bastioni di Porta Nuova, 11

tel. 348-5848081 tel. 335-5863360

tel. 338 1187337

Milano, via Ciro Menotti, 33 www.marcellobruognolo.it


Pensiero Volatile Inaugurazione

MercoledĂŹ 10 ottobre 2012 | Ore 18.30 | SeguirĂ cocktail Spazio Espositivo PwC Milano | Via Monte Rosa, 91 | Milano

Dal 10 ottobre al 3 novembre 2012

Aprendo i nostri spazi a mondi inconsueti alla comunicazione aziendale ma paralleli nel percorso di ricerca e innovazione, allarghiamo i nostri orizzonti verso nuove opportunitĂ di linguaggi artistici e culturali.

Franz Preis


Pensiero Volatile Luoghi surreali dove l’ironia va a braccetto con colori acrilici e un turbinio di personaggi provenienti da una sorta di cartone animato, che ci fanno sorridere di noi stessi e dell’iconografia mediatica da cui siamo circondati. L’universo visionario di Franz Preis coniuga design, fumetto, pubblicità e cultura televisiva creando un immaginario collettivo in cui ognuno può riconoscere un dettaglio, una citazione, un frammento di realtà deformati dallo sguardo dissacrante e divertito dell’artista. Le immagini, elaborate attraverso il computer, rimandano ad atmosfere pop e alla cartellonistica pubblicitaria, evocando una forte carica di oggettività che lascia trasparire però l’interpretazione soggettiva di situazioni ed emozioni, sintetizzata da Preis anche nei titoli delle proprie opere, quasi a voler concludere con ulteriore leggerezza e giocosità la propria analisi graffiante del quotidiano. La capacità di reinventare il reale deformandolo attraverso un sarcasmo lieve e condiscendente lo accompagna sin dagli inizi, consentendogli di cogliere con tratto sicuro l’aspetto tragicomico dell’esistenza. Nel tempo la sua sensibilità si è arricchita della passione per l’architettura portandolo a creare non solo opere bidimensionali ma anche sculture idonee a divenire elementi di arredo. Un pensiero, il suo, che si esprime con dichiarata leggerezza e volatilità per contrastare la noiosa e opprimente atmosfera che avvolge chi non sa sorridere del mondo.


Colore|Luce|Forma Inaugurazione

MartedĂŹ 20 novembre 2012 | Ore 18.30 | SeguirĂ cocktail Spazio Espositivo PwC Milano | Via Monte Rosa, 91 | Milano Dal 20 novembre al 15 dicembre 2012

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LUISA FONTALBA


LUISA FONTALBA Colore|Luce|Forma

E’ un paesaggio d’arte l’immagine che si manifesta davanti ai nostri occhi, osservando un dipinto di Luisa Fontalba. Una riflessione, la sua, che riporta l’attenzione sui valori intrinseci dell’opera pittorica, che narrano la dialettica tra timbro e tonalità, tra il visibile e l’invisibile e della simultaneità spazio-superficie. Per l’artista, ad esempio, l’idea di spazialità non è identificabile con una sola campitura, ma tramite la relazione di più cromie, che si profilano come slegate dalla pura materialità. Come infatti chiariva la poetica dell’informale, l’opera era da intendersi come un informe, che presentava la forma immortalata nel suo nascere. Scrisse Leonardo Da Vinci “la pittura è cosa mentale”, personificata dalla mutevolezza e dalla levità espresse dall’artista, in assonanza al continuo muoversi delle correnti d’aria, celebrate a loro volta dalle veloci pennellate dei maestri impressionisti. La visione tende a manifestare la verità del limite tra materia e spirito, in cui il pensiero recupera vigore nella forza del segno e del tratto. Ha un avanzare eroico la formazione della sua opera, pregna dell’energia vitale assorbita avidamente dai suoi sensi, rapiti dalla storia culturale ed artistica del suo Paese d’origine. Ma a regnare non è il caos, al contrario la composizione sorprende per coerenza e controllo. I rapporti sono bilanciati da una struttura concettuale descrivibile come binomio luce-ombra e luce-colore. Il senso di continuità si ritrova per rifrazione nelle opere scultoree, dove i profili curvilinei dominano incontrastati. Ad essere rievocata è la libertà dell’età barocca, nell’apertura delle forme verso l’infinito ed anche nella riproposizione, in termini più astratti, dell’opposizione tra rappresentazione e conoscenza del reale. Questo parallelismo tra estetiche trova ancora conferma nel gioco tra pieni e vuoti, che si modellano a vicenda con fluidità, a ricordo delle colonne tortili delle maestose cattedrali. Tutto volge verso una resa dinamica della linea, che prende consistenza anche nei filamenti, gli stessi che a volte danno corpo alcune sue recenti creazioni. Miriam Giustizieri


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Gian Piero Gasparini Inaugurazione

Martedì 18 dicembre 2012 | Ore 18.30 | Seguirà cocktail Spazio Espositivo PwC Milano | Via Monte Rosa, 91 | Milano

Dal 18 dicembre 2012 al 12 gennaio 2013

Aprendo i nostri spazi a mondi inconsueti alla comunicazione aziendale ma paralleli nel percorso di ricerca e innovazione, allarghiamo i nostri orizzonti verso nuove opportunità di linguaggi artistici e culturali.

BRANDELLI D’ITALIA


Sono passati pochi mesi dal centocinquantesimo anniversario dell’unità d’Italia nel momento della più grave crisi d'identità di tutta la sua storia. La forma unitaria del paese non è mai apparsa così ipocrita come in questi anni in cui vecchi e nuovi campanilismi rianimano antiche polemiche. In un'Europa ormai basata su aree economiche omogenee e non più sui vecchi modelli degli stati nazione la divisione sembra probabile. Il fragile tessuto unitario rivela i brandelli malamente cuciti in cui era diviso il paese prima dell'Unità. L'Italia Unita fu per secoli il sogno retorico-moralistico di letterati e poeti, fu il progetto d'ambizione di Casa Savoia. Trent'anni dopo l’avvenuta Unità, l'Italia era già scossa da tentazioni separatiste, sia al Nord che al Sud, e gli argomenti in discussione erano gli stessi di oggi: i diversi riferimenti culturali, un forte divario nei gradi di istruzione, una contradditoria coscienza nazionalistica, il sistema clientelare, la criminalità organizzata, l'assistenzialismo. La mostra presenta una galleria di soggetti che rappresentano per antonomasia l’Italia di quel periodo, ritratti di politici e letterati, musicisti e capi di stato, presentati su banconote o come superstar ad una premiazione da Oscar utilizzando una tecnica “divisionista” appunto, ovvero scomponendo e ricostruendo i loro ritratti con brandelli di tessuto decolorato. Il significato metaforico è chiaro e vuole essere una romantica ed ironica citazione di un risorgimento dimenticato nei costumi e nelle intenzioni, in un paese che ancora oggi nega se stesso. Gian Piero Gasparini Gian Piero Gasparini, classe 69’, si è diplomato presso l’Istituto Marangoni di Milano in Tecniche d’illustrazione, dopo alcune esperienze legate alla grafica pubblicitaria e alla scenografia si dedica principalmente alla decorazione d’interni collaborando con diversi studi di progettazione per spazi pubblici e privati. Dalla fine degli anni 90 si è dedicato principalmente alla ritrattistica su commissione e all’arte murale applicando le sue notevoli capacità tecniche con l’aerografo per la realizzazione di vere gigantografie ipperrealiste su parete, è del dicembre 2005 la sua prima presenza come pittore ad una mostra di giovani talenti, ad oggi ha già al suo attivo numerose esposizioni personali e collettive sul territorio nazionale e internazionale. Una parte del ricavato delle vendite delle opere in esposizione sarà devoluto dall'artista alla Fondazione Magica Cleme. www.magicacleme.org

www.gpgasparini.com



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