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a nostra storia
a i r o t s a r t La nos
a storia personale: tu la lio eg m e er izierai a conosc i piccolo fino er to an u q a d In questa unità in a ri o ricostruire la tua st a è, o ci i, ra ce in m co noscere la stoco a e ch an i a oggi. ra ve ire il passato e pro i. Imparerai a ricostru ori e dei tuoi nonn it en g i o tu ei d è o lia, ci ria della tua famig
Che cosa sai già? • Quali parole ti vengono in mente se pensi alla parola Storia? • Che cosa fa, secondo te, lo storico? • Che cosa vuol dire fare una ricerca? • Da chi è aiutato lo storico?
Che cosa imparerai? In questa unità di lavoro imparerai a fare una ricerca storica. Conoscerai gli strumenti dello storico, cioè che cosa usa lo storico per fare la ricerca, e i suoi metodi, cioè in quale modo ricerca.
Quando nelle schede trovi il simbolo fai riferimento alla pagina del tuo sussidiario Girogiromondo 3. Quando nelle schede in alto a sinistra trovi i simboli significa che le due pagine devono essere affiancate.
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Ricostruire il passato Dopo un giorno viene un altro giorno; passa un giorno e arriva un altro giorno: ecco perché si dice che il tempo passa. Passa il tempo e le cose, le persone, gli oggetti cambiano, cioè mutano. Anche noi siamo cresciuti e siamo cambiati nel nostro corpo e nel nostro comportamento. Abbiamo imparato a camminare, a parlare, a stare con gli altri. Siamo diventati grandi. Noi ricordiamo bene alcuni fatti della nostra vita che sono successi da poco tempo: i primi anni della scuola primaria, gli anni della scuola dell’infanzia, ma non riusciamo a ricordare i primi giorni, mesi e anni della nostra vita.
Come possiamo fare per ricostruire il nostro passato? Per conoscere e ricostruire il nostro passato dobbiamo farci aiutare dai nostri genitori, dai parenti o dagli amici che c’erano quando eravamo più piccoli e quando sono successi de fatti che ci riguardano. Loro sono i testimoni diretti dei fatti accaduti, cioè erano presenti quando i fatti sono accaduti. Possiamo inoltre usare fotografie, documenti scritti, come il certificato di nascita, oggetti, come giocattoli, vestiti, biberon... L’anno scorso hai imparato che se vuoi ricostruire la tua storia personale devi mettere in ordine cronologico i fatti che sono successi nella tua vita: cioè metterli in ordine, uno dopo l’altro, dal più antico (per esempio la tua nascita) al più recente (per esempio che cosa ti è successo oggi).
Lavoro sul testo Metti in ordine cronologico questi fatti. 1 Sono nato. Sono andato alla scuola materna. Sono andato alla scuola primaria. Ho cominciato a camminare. Ho detto le prime parole.
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La storia e le fonti La parola storia deriva da una antica parola greca che significa testimonianza. Possiamo dire che facciamo storia quando raccogliamo, analizziamo, studiamo, le tracce e le testimonianze di quello che è accaduto nel passato. Gli storici chiamano queste tracce fonti. Le fonti ci aiutano a scoprire quello che è accaduto nel passato, i fatti del passato. Ci sono diversi tipi di fonti: • fonti orali, • fonti scritte, • fonti materiali, • fonti visive.
Scopro le parole Una testimonianza: è il racconto di un fatto che abbiamo vissuto direttamente, è la dimostrazione che qualcosa è accaduto veramente. La traccia: è un segno lasciato da un essere vivente, per esempio un’impronta lasciata da un animale.
Fonti orali Le fonti orali sono i racconti, le testimonianze, le leggende, i canti popolari e tutto ciò che si trasmette a voce da una persona all’altra. Quando ricostruisci la tua storia personale, le fonti orali sono, per esempio, i racconti degli adulti che vivono intorno a te.
Fonti scritte Le fonti scritte sono tutte le testimonianze scritte dall’uomo. I libri scritti a mano o stampati, le lettere, i diari, i giornali, le riviste. Le fonti scritte nella tua storia personale sono per esempio il certificato di nascita o i certificati medici, la pagella, i tuoi diari ecc.
Il mondo in casa Forse qualche adulto ti ha detto: “Mi ricordo quando avevi 1 anno e avevi cominciato a camminare….” Ti ricordi qualche altra frase che ti hanno detto di quando eri più piccolo? Che cosa facevi? Che cosa ti piaceva o non ti piaceva mangiare? Prova a chiederlo alla mamma, al papà, alla zia ecc. Secondo te, quali sono i documenti scritti che servono per ricostruire la tua storia personale?
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Fonti materiali Le fonti materiali sono gli oggetti prodotti e usati dall’uomo: le case, gli edifici, i mezzi di trasporto, i vasi, le armi, i gioielli, gli strumenti usati dagli artigiani... Nella ricostruzione della tua storia le fonti materiali sono per esempio gli oggetti di quando eri piccolo e che i tuoi genitori hanno conservato. I tuoi giocattoli, il biberon, i tuoi vestiti... sono reperti importanti della tua storia personale.
Scopro le parole Un reperto: è un oggetto antico che è stato trovato e che serve per ricostruire il passato.
Fonti visive Le fonti visive sono le immagini come le fotografie, i graffiti, cioè i disegni incisi sulla roccia, i dipinti, i video, gli affreschi, cioè dipinti fatti sui muri. Sicuramente possiedi delle fotografie di momenti felici che hai trascorso con la tua famiglia o con gli amici. Queste sono le tue fonti iconografiche, cioè visive.
Chi è lo storico? Lo storico è lo studioso che ricostruisce la storia passata e utilizza i diversi tipi di fonti. Egli cerca di stabilire quando sono state create le fonti, da dove provengono e quali informazioni possono dare per ricostruire la storia di uomini e di popoli vissuti molti anni fa. Anche tu hai fatto lo storico quando hai ricostruito la tua storia personale.
Lavoro sul testo Inserisci nella tabella le seguenti fonti. casa – graffito – vaso – fotografia – racconto a voce – lampadina – un tema fonti orali
fonti scritte
fonti materiali
fonti visive
............................... ............................... ............................... ............................... ............................... ............................... ............................... ............................... ............................... ............................... ............................... ............................... Quali fonti userai per ricostruire la tua storia personale? Fonti orali ........................................................................................................................ Fonti scritte …………………………………………………......................................................... Fonti materiali .................................................................................................................. Fonti visive .......................................................................................................................
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Gli aiutanti dello storico Lo storico non lavora da solo perché per ricostruire il passato ci vogliono lunghe e complesse ricerche scientifiche. Lo storico si fa aiutare da molti studiosi come gli archeologi, i paleontologi, i geologi.
Gli archeologi Gli archeologi ricercano e studiano oggetti ed edifici antichi; alcuni di questi oggetti ed edifici sono ormai sepolti nel terreno. Le informazioni che raccolgono fanno capire quali oggetti e strumenti usavano gli uomini antichi e come vivevano. Quando un archeologo trova dei reperti si fa delle domande: • A quale civiltà o popolo è appartenuto il reperto? • In quale periodo è stato realizzato? • Per che cosa veniva usato?
I paleontologi I paleontologi ricercano e studiano i fossili (osserva pagina 26 del tuo libro ), cioè i resti di animali e vegetali vissuti in epoche antichissime. I paleontologi riescono a ricostruire la storia della vita sulla Terra. Quando un paleontologo trova un fossile si fa delle domande: • Di quale animale o vegetale è questo fossile? • A quale periodo della storia della Terra appartiene?
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I geologi I geologi studiano le rocce e da quali materiali è composto il terreno. Le informazioni sulle rocce raccolte dai geologi servono per capire l’età dei reperti trovati da archeologi e paleontologi. Le domande che si fa un geologo sono: • A quale epoca risale questa roccia? • Come si è formata?
Laboratorio delle competenze Prova a realizzare in classe un museo di reperti storici. • Chiedi ai nonni o a persone anziane che conosci se ti prestano un oggetto o un’immagine del passato, di quando non eri ancora nato. Poi cataloga il materiale che hai raccolto. Che cosa devi fare per catalogare? Ogni oggetto dovrà essere: • disegnato e descritto. Scrivi di quale materiale è fatto, che forma ha, che colore ha; • analizzato per avere informazioni sul passato. A che cosa serviva? Chi lo usava? Come è stato realizzato? Era un oggetto molto comune o era usato raramente, cioè poche volte? Puoi anche intervistare le persone che ti hanno prestato l’oggetto e fare loro delle domande chiare e precise: quelle saranno fonti orali.
Scopro le parole Catalogare: descrivere e organizzare in un archivio, in una raccolta.
Lavoro sul testo Collega le parole alla corretta definizione. I geologi Gli archeologi I paleontologi
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studiano i fossili di piante e animali studiano le rocce e come sono fatte studiano monumenti e oggetti antichi 6
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Storia di famiglia In casa avrai sicuramente un album di foto dove ci sono le immagini della tua famiglia. Forse non riconosci tutte le persone che vedi nelle foto perché indossano abiti e pettinature che si usavano tanto tempo fa. Oppure sono parenti della tua famiglia che tu non hai mai conosciuto. Ti chiedi: “Chi è questa signora vestita da sposa? Chi è questo buffo bambino con un cappellino in testa?”. Per capire meglio puoi fare una ricerca storica sulla tua famiglia.
Il tuo albero genealogico Un modo di fare la ricerca può essere quello di costruire un albero genealogico. Che cos’è un albero genealogico? È uno schema ad albero come vedi nella figura a pagina 10 del tuo libro . Lo puoi disegnare più in grande sul quaderno e farti aiutare dai tuoi genitori. Vedi che c’è un ovale dove c’è il tronco e lì metterai il tuo nome e se vuoi la tua fotografia. Nei due ovali che stanno sopra metterai il nome e cognome dei tuoi genitori; anche il luogo e la data di nascita. Nei quattro ovali sopra metterai il nome e cognome dei nonni materni e paterni; anche il luogo dove sono nati e la data di nascita, ed eventualmente di morte. Puoi completare il tuo albero genealogico con delle fotografie.
Lavoro sulle parole Completa le frasi. Il fratello di mio padre è lo ………………......................................................................... Il fratello di mia madre è lo ………………....................................................................... La sorella di mio padre è la …………………………............................................................. Il figlio di mio padre è mio ……………….......................................................................... La figlia di mia madre è mia …………............................................................................
Il mondo in casa In quale Stato sono nati i tuoi nonni materni? ...................................................... ……………………………………………………………………............................................………….. E i tuoi nonni paterni? .................................................................................................... ……………………………………………………………………............................................………….. In quale Stato sei nato tu? .............................................................................................
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LA BOR NZE E T ATORI O DELLE COMPE
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Costruisci, insieme ai tuoi compagni, una linea del tempo dove metterai a confronto tre generazioni: i tuoi nonni, i tuoi genitori, e tu (vedi pagina 11 del tuo libro ). Ricorda: la parola generazione significa un insieme di persone che hanno più o meno la stessa età. Di solito ogni 25 anni si dice che c’è una nuova generazione. Guarda la linea del tempo dei nonni e vedi che si parte dal 1945, perché la maggior parte dei vostri nonni sono nati in quegli anni. Guarda la linea del tempo dei genitori e vedi che si parte dal 1970, cioè 25 anni dopo la generazione dei nonni. Infine guarda la tua linea del tempo che inizia nel 2000, cioè 25 anni dopo quella dei tuoi genitori.
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Abbiamo sfogliato un album di fotografie di una famiglia e abbiamo ritrovato due fotografie (vedi pagina 11 del tuo libro ); come sai le fotografie sono fonti iconografiche. Manca una fotografia. - Quale fotografia manca? Quella della tua generazione, quella della generazione dei tuoi genitori o quella dei tuoi nonni? - Prova a cercare una foto in famiglia che vada bene per completare la pagina e incollala. - Poi metti le foto in ordine cronologico, cioè da quella più antica a quella più recente. - Scrivi poi una brevissima descrizione di quello che vedi nelle foto.
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C’era una volta Che cosa c’era una volta di diverso da oggi? Tantissime cose: i vestiti, gli oggetti, i mezzi di trasporto, i cibi. Più si va indietro nel tempo e più si trovano differenze. Hai cominciato a capire questo fatto quando hai ricostruito la storia della tua famiglia. Ora proviamo a continuare la nostra ricerca storica e cominciamo a parlare di quello che succedeva ai tempi dei nostri nonni. Leggiamo questo racconto per iniziare.
ntaanda: o c c a r o n n Il ni,ofece al nonno una strana dom
miei tempi i rs A ta . n te e ia b rm o m d a ad ono c ca, prima di e non si trole cose che s mia età? h o c la n i li o v a S e ri v i. a te Una sera Lu p a o m m d n con tti i te m’eri tu qua . invece è fatto bambini, in tu o tt re e p rs m – Nonno co o e on parlavano s o n o tu li n il o o s tt … i a o c in n io b g g bam ora i a, di le – Beh, sai, i cia parla. All rano di stoff n e ca. a i: p rs la e i iv c d c ia o ran sch se ancora Lu li ie g h c e s – E i? . o a n c i giocattoli e ti las ciamo rivere, stelli a ra come la p uello che fac q tu e h leggere, a sc relli, né i pa c a n a vano in natu n a o n i e v m p e a c i v a é F ra n a ? biro, – imp nonno n un sorriso on c’erano le o le matite. – E a scuola o N c . o e n rs n e o iv n d il pose avam n cose – Certo – ris disegnare us a sempre co r m e p … e re o ta tr n s o ac l’inchio a disegnare, ol pennino e c a n n e p ggi! ferro. la o rio meglio o ’asticciola di p n u ro cera, avevam p in ì, te s la i; fi g te in lio og i conti? palline colora affatto! Meg te n o – E per fare n ta , io c re c e ia li p o pallott ca e giocava pi non mi u L m i te d i o tà e – Avevamo il tu l’ I a o avev ccia nonno. mpo, quand te l e n – Che fatica o tr ie ò ind nonno. Scopro le parole ensiero, torn uone ciamp b l o le c a , Buonanotte, v e li ra a ia p h c re c p o li li g g a a e m ls ad Il nonno si to el cortile; quando la mam do poteva uscire per str La biro: è una penna n d a li a l forno; qu llora! e a n con gli anim o li o g tt e o c m o o c ri moderna, una penna ì, prop ne fres glio allora; s belle e il pa e m , o N te n … e li erico a sfera. sco, La sorg senza gravi p greti del bo se I , re to a lv Sa Il cortile: è una specie di di Andreina giardino che si trova dietro uno o più palazzi o costruzioni.
Lavoro sul testo Completa le frasi. I giocattoli del nonno erano fatti di: stoffa e legno plastica Per fare i conti il nonno usava: la calcolatrice il pallottoliere
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La mamma del nonno: preparava in casa pane e ciambelle comprava le ciambelle Il nonno giocava con: il computer gli animali nel cortile 9
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Imparo a studiare...
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Adesso possiamo provare a fare una vera e propria ricerca storica. Andiamo indietro di due generazioni.
La nostra ricerca storica Per fare una ricerca storica bisogna scegliere un argomento, cioè un campo di indagine, e studiarlo in un certo periodo di tempo. Ecco qualche campo di indagine. Scegli quello che ti interessa di più: la scuola la vita quotidiana il lavoro la famiglia il gioco e il tempo libero le abitazioni le tradizioni l’alimentazione Ora devi decidere se la tua ricerca si occuperà del periodo della generazione dei tuoi genitori oppure di quella dei tuoi nonni. Inizia a cercare i vari tipi di fonti necessarie per conoscere meglio e capire l’argomento che hai scelto e il periodo di tempo. argomento scuola
generazione dei nonni
fonti ...............................
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Il questionario di indagine La prima cosa da fare per la ricerca è preparare un questionario per intervistare, cioè per interrogare, i nonni. Se non puoi intervistarli perché abitano molto lontani o non ci sono più, puoi intervistare una persona anziana che conosci. Qui sotto trovi un modello di questionario.
Nonna e nonno, mi raccontate?
Intervista fatta da ................................................................... Intervista a ...................................................................
Quando avevi 9 anni dove vivevi? .................................................................................................. Quante persone eravate in famiglia? ..................................................................................................
CAMPO DI INDAGINE: la scuola Quali scuole hai frequentato? materna elementare media superiore università Con quale mezzo andavi a scuola? ....................................................................................... I tuoi insegnanti erano severi? ............................................................................................... I tuoi compagni com’erano? …………………............................................................................ C’erano tanti alunni nella tua classe?.................................................................................... La tua scuola era nuova o antica? Grande o piccola? ......................................................... Che materiale scolastico usavi? ............................................................................................. Che cosa usavi per portare a scuola il materiale scolastico? La cartella? Lo zaino o altro? ........................................................................................................................................ A scuola indossavi il grembiule o ti vestivi normalmente? ................................................ Quali materie studiavi? ...........................................................................................................
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Le informazioni dell’intervista sono diventate un testo che racconta com’era la scuola al tempo dei nonni.
La scuola dei nonni I miei nonni hanno frequentato solo la scuola elementare, perché ai loro tempi non c’era l’obbligo di frequentare la scuola media. Mi hanno raccontato che quando loro andavano a scuola le cose erano molto diverse da oggi. Si alzavano molto presto e facevano tanti chilometri a piedi per arrivare alla scuola in orario. Andavano a scuola in qualunque stagione e con qualunque tempo (neve, pioggia e vento). La nonna mi ha detto che ogni tanto il suo papà la portava a scuola in bicicletta. Il nonno invece aspettava sempre i suoi amici vicini di casa e insieme andavano a scuola. Frequentavano la scuola sia al mattino, sia al pomeriggio, con un giorno di vacanza a metà settimana. Era obbligatorio andare a scuola con il grembiule: bianco per le femmine, nero per i maschi. Le classi miste, cioè formate da maschi e femmine, non esistevano e la scuola iniziava il primo di ottobre. Avevano una sola maestra che metteva sempre il grembiule nero. I maestri erano severi: se gli alunni non ascoltavano le loro spiegazioni, davano dei colpi sulle mani con le bacchette o li mettevano in punizione con la faccia contro il muro. Inoltre gli alunni si alzavano sempre in piedi quando entrava la direttrice e tutti in coro dicevano: “Buongiorno signora Direttrice!”. Le materie di studio erano: religione, comportamento, educazione fisica, lingua italiana, aritmetica e geometria, storia, geografia e scienze, disegno, recitazione e canto, attività manuali e pratiche. I voti venivamo dati in numeri fino a 10. La pagella scolastica, così era chiamato il documento di valutazione, veniva consegnata ai genitori ogni tre mesi e se i bambini avevano brutti venivano bocciati, cioè dovevano ripetere l’anno. C’erano gli esami alla fine della seconda elementare e poi in quinta per avere la licenza elementare. Durante l’anno scolastico non si andava in gita.
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Le scuole dei nonni erano grandi. Vi erano lunghi corridoi dove si trovavano le varie aule e dei grandi cortili dove gli alunni andavano tutti i giorni, anche quando faceva freddo, a fare merenda e a giocare per un quarto d’ora, a metà mattina. Il materiale scolastico era fatto da pochi oggetti: un quaderno a righe e uno a quadretti, una matita, un libro dove imparare a scrivere e leggere, una penna di legno e i pennini, cioè delle punte di metallo che venivano infilati nelle penne di legno per poter scrivere. In prima elementare gli scolari scrivevano con la matita e riempivano i quaderni prima con pagine di righe verticali e orizzontali, per imparare a usare la matita. Poi scrivevano tante volte le lettere dell’alfabeto. Dopo questo esercizio i bambini cominciavano a usare la penna con il pennino e l’inchiostro. Su ogni banco avevano un calamaio, cioè un vasetto, con l’inchiostro. La nonna mi ha detto che era difficile scrivere con il pennino e spesso macchiava i fogli con le gocce di inchiostro. Allora la sua maestra le strappava la pagina e le faceva rifare l’esercizio, perché i quaderni dovevano essere in ordine. I nonni non portavano lo zaino, ma una cartella di cuoio dove mettevano con molta cura il materiale scolastico. Usavano la stessa cartella dalla prima alla quinta e spesso era quella che aveva usato il fratello o la sorella maggiore. Chi non continuava a frequentare la scuola andava a imparare un mestiere presso gli artigiani (sarta, ricamatrice, falegname, idraulico, elettricista...). Questa è la scuola che frequentavano i miei nonni. Ora fai la stessa intervista ai tuoi genitori e prova a scrivere un breve testo, come è stato fatto per la scuola al tempo dei nonni.
Lavoro sul testo Vero o falso? Gli alunni indossavano dei grembiuli. V I maestri erano severi. V F La scuola iniziava a settembre. V
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Gli alunni portavano tanti quaderni e pennarelli. V Si scriveva con la biro. V F I maestri erano severi. V
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Con l’aiuto dell’insegnante o di un adulto cerca alcune immagini delle vecchie penne, dei pennini, dei calamai, delle cartelle...
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