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ISSA PULIRE 2021
Vinta la sfida della RIPARTENZA!
“Non era mai accaduto dalla fine della seconda guerra mondiale che il comparto delle fiere si fermasse completamente in tutto il mondo per 15 mesi e che la sua riapertura di attività coincidesse proprio con le date di celebrazione del nostro progetto. L’edizione 2021 - afferma Toni D’Andrea - ha rappresentato per ISSA Pulire Network uno straordinario laboratorio di apprendimento, un’esperienza senza precedenti”
Maurizio Pedrini
Giornalista di settore Direttore tecnico rivista Dimensione Pulito
ISSA Pulire 2021, la grande vetrina del pulito professionale, quest’anno ha visto, novità assoluta, la presenza delle prime grandi dieci imprese di pulizia e multiservizio italiane. I rappresentanti del mondo del Facility gli esperti del settore e i prestigiosi esponenti del mondo accademico convenuti nel suggestivo “Theatre” al Padiglione 4, hanno potuto presentarsi e affrontare un’ampia gamma di tematiche connesse alla cultura del pulito e della sanificazione ambientale nell’epoca della pandemia da Covid 19. Abbiamo chiesto a Toni D’Andrea, CEO di ISSA Pulire Network, ideatore e inesauribile organizzatore dell’evento, di commentare, gli esiti della Fiera e le tre intense giornate di conoscenza e confronto sul futuro della pulizia professionale, sospeso tra digitalizzazione e sostenibilità ambientale.
INTERVISTA T ONI D’A NDREA CEO DI ISSA PULIRE N ET w OR k
ISSA Pulire 2021 ha chiuso i battenti con un buon afflusso di visitatori e una presenza di espositori che hanno creduto nella manifestazione: una scommessa andata a buon fine?
Più che di scommessa parlerei di sfida. La scommessa normalmente si compie come un atto di azzardo, a volte incoscientemente e inconsapevolmente. Soprattutto quando il rischio è minimo e il riscontro, nel caso di successo, è massimo. Parlerei di sfida, e soltanto nei confronti di chi ha remato contro. Su questo punto abbiamo vinto sicuramente. L’organizzazione di una fiera è un processo complesso che comincia diciotto mesi prima e attraversa, in modo puntuale e organizzato, nella sua lunga gestazione, aree di complessità diverse. Qualcuno pensa che organizzare una fiera significhi acquistare lo spazio a un prezzo e rivenderlo a un altro, molto più alto, senza che questo comporti alcun rischio d’impresa. Non è così oggi e non è mai stato così per noi. L’edizione 2021 ha rappresentato per ISSA Pulire Network uno straordinario laboratorio di apprendimento, un’esperienza senza precedenti. Non era mai accaduto dalla fine della seconda guerra mondiale che il comparto delle fiere si fermasse completamente in tutto il mondo per 15 mesi e che la sua riapertura di attività coincidesse proprio con le date di celebrazione del nostro progetto. Avevamo addosso gli occhi di tutti i nostri concorrenti. Le scommesse si vincono per caso, per fortuna, per destino, i progetti riescono perché le attività che ne alimentano il processo evolutivo sono governate con competenza, consapevolezza, metodo e senso di responsabilità. Il successo di un progetto è certamente determinato dal consenso dichiarato del cliente ed è sempre relativo alle sue aspettative rappresentate in un dato certo. Quando però le aspettative sono confuse, mutevoli, in molti casi contraddittorie e, soprattutto, quando le circostanze nelle quali quell’azione si produce risultano inedite, uniche, inesplorate, gli unici strumenti su cui poter contare sono quelli della metodologia e del buon senso, sempre nella misura in cui esistano le condizioni di fattibilità per realizzare il progetto. Un decreto ministeriale aveva impedito, prima del 15 giugno, la possibilità di organizzare in presenza qualunque evento, fiere, congressi, concerti, manifestazioni sportive, e altre attività di natura collettiva. ISSA Pulire 2021 avrebbe dovuto celebrarsi nel maggio del 2021 anziché a settembre. Qualcuno si sarà chiesto come mai sia stato possibile celebrarla a settembre? Sappiamo che i calendari delle fiere sono contingentati fino ad esaurimento delle disponibilità con 3, 4 anni di anticipo. ISSA Pulire 2021 è stato un saggio di competenza. Un progetto riuscito nel quale ogni singola variabile, dalla più banale alla più complessa, è stata analizzata con rigore assoluto. Un lavoro reso possibile dall’alta qualità e professionalità della squadra e dalla capacità di mettere a sistema ogni strumento e ogni conoscenza disponibili. Alla fine ha vinto il mercato, che in questo progetto ha creduto fino alla fine. Un mercato nel quale convivono attivamente le imprese, i fabbricanti, i distributori, le associazioni di categoria, gli enti di riferimento del settore. Una vittoria comune di espositori e di visitatori.
La nuova formula, con la presenza delle prime 10 grandi imprese di pulizia e multiservizi italiane è piaciuta e ha dato gli esiti sperati?
Ho sempre creduto che nei momenti oscuri e difficili della storia si sono create le ragioni della successiva rinascita. Ho ritenuto fosse questa, in previsione del trasferimento a Milano, un’occasione preziosa per cambiare alcune regole di partecipazione: per esempio, la volontà di costruire un progetto inclusivo, disposto in modo trasversale su tutta la filiera, che ponesse il mondo dei servizi in una posizione di grande visibilità, sia nella forma che nella sostanza. Le imprese avevano già avuto modo di mostrare, nei lunghi di mesi di lock-down prima e di restrizioni poi, la propria capacità di esercitare con assoluta competenza il proprio lavoro in tutti gli ambiti. Nel progetto ISSA Pulire Theatre, che le ha riconosciute quali protagoniste assolute, avevamo chiesto loro di rappresentare proprio il valore di quella competenza. Quella condizione per la quale il loro lavoro, fino ad allora sottovalutato, è diventato finalmente un bene necessario. Uno strumento complementare a quelli impiegati nella prevenzione sanitaria. Insomma, ISSA Pulire Theatre è
ISSA PULIRE 2021
stato un vero teatro di prova, un luogo nel quale sperimentare una partecipazione nuova e il cui esito considero straordinario.
Qual è stato il valore aggiunto portato da ISSA alla Fiera Pulire in questa prima edizione realizzata in partnership?
Il valore che ho percepito da parte di ISSA come più importante e determinante, in tutti i mesi che hanno caratterizzato la preparazione del progetto, è stato quello della comprensione. Ho percepito chiaramente nei quasi quotidiani dialoghi con i colleghi negli Stati Uniti che tutti loro avessero piena consapevolezza della difficoltà che incontravamo ogni giorno rispetto agli innumerevoli interrogativi posti dalla circostanza e si muovevano in tutte le direzioni. Ho ricevuto costantemente segnali di protezione e comprensione rispetto a un esito che poteva essere drammatico, condizione che ci ha consentito di non arretrare mai. In una condizione nella quale restrizioni di ogni tipo impediscono di viaggiare e di spostarsi da un paese a un altro è difficile raccogliere i benefici di una partnership con ISSA la cui influenza risulta efficace soprattutto nel coinvolgimento del mercato globale. Abbiamo sofferto per aver dovuto rinunciare a tante straordinarie opportunità sia sul fronte degli espositori che dei visitatori.
I rappresentanti del mondo delle imprese, del Facility Management e della ricerca universitaria hanno trovato nell’ISSA Pulire Theatre la possibilità di presentarsi e affrontare tematiche di grande valore professionale e culturale: quali argomenti sono emersi con maggior spessore?
Per qualche strana ragione, certamente legata alla consuetudine, l’idea di fiera nell’immaginario collettivo più rappresentativo è ancora molto legata all’idea di commercio. Un po’ come se la fiera fosse un grande “market place”. Non è così da molti anni. Forse da qualche decennio. Se guardiamo ad eventi più conosciuti e meglio documentati come per esempio il Salone del Mobile realizziamo subito quanto l’appuntamento all’evento fiera sia in realtà un momento di esperienza, di convergenza, nello stesso luogo e nello stesso tempo, di migliaia di persone che vogliono incontrarsi per comunicare. Il valore di una fiera è direttamente proporzionale a ciò che rimane di quell’evento nella nostra memoria, a ciò che si aggiunge alla nostra competenza, alla capacità di comprensione che abbiamo acquisito, alla visione che abbiamo sviluppato relativamente al lavoro, al suo futuro, alle occasioni che dovremo cogliere e alle situazioni che dovremo affrontare nei mesi successivi. Il valore strategico di una fiera è rappresentato dalle date e dal luogo. Premessa necessaria questa per sottolineare quanto le imprese di servizi abbiano riconosciuto nel progetto del Theatre questa condizione e come abbiano ben affermato il loro ruolo di generatori di conoscenza. Dalla cura e attenzione delle attività post-Covid riferite ai servizi di accoglienza e ristorazione all’importanza di presidiare con rigore il principio dei criteri minimi ambientali, dalle proiezioni econometriche sull’opportunità di erogare servizi di pulizia in ambito ospedaliero, fino all’acquisizione di competenza nella gestione degli acquisti attraversando innumerevoli comparti merceologici, dalla lavanderia alla sanificazione degli impianti aeraulici, sono stati contributi unici e di grande valore dei quali dobbiamo ringraziare le imprese, le associazioni di categoria e l’Ente Bilaterale ONBSI. ISSA Pulire Theatre è diventato inconsapevolmente un immenso contenitore di conoscenza che rimarrà accessibile a tutti sul portale di ISSA Pulire.
È soddisfatto del lavoro svolto, del grande sforzo dello staff organizzativo, degli espositori, delle imprese di pulizia che hanno creduto nel progetto di questa particolare e inedita edizione settembrina della Fiera in tempo di pandemia?
Sono felice del lavoro svolto soprattutto per l’esperienza straordinaria che questo progetto ha lasciato a tutti noi. A marzo 2021, molte imprese non avevano ancora confermato la loro adesione, alcuni espositori importanti avevano
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appena dichiarato la loro decisione di non partecipare, il veto sugli espositori stranieri annientava qualunque possibilità di recupero, il governo aveva indicato per il mese di giugno la probabile riapertura dei quartieri fieristici, sul fronte dei visitatori insisteva la più totale incertezza. L’obiettivo minimo, perché il progetto fosse sostenibile, era quello di raggiungere i 10.000 mq netti; in quel momento ne mancavano quasi 2000. Decidemmo, d’accordo con i miei colleghi, di lavorare contemporaneamente su più fronti, distinti ma interconnessi, intercettare nuovi espositori, interessare nuovi visitatori, mettere in atto nuove azioni inedite e straordinarie a supporto di queste. Decidemmo di scrivere una lettera a tutti gli espositori per rappresentare la nostra intenzione di andare avanti e di rassicurarli sugli aspetti legati ai temi sensibili della sicurezza. Avevamo chiesto a VeronaFiere di redigere un protocollo molto severo sulle attività di prevenzione e controllo e avevamo anche posto la condizione di far accreditare tutta la struttura (padiglioni, accessi e spazi comuni) allo standard GBAC, un percorso molto laborioso ma necessario per garantire a tutti la piena sicurezza sull’utilizzo del quartiere. In quegli stessi giorni avevamo commissionato allo studio Piepoli un sondaggio, da realizzare su un campione largamente rappresentativo di visitatori italiani, per conoscere quali sarebbero state, alla luce della situazione corrente, le loro reazioni in vista della fiera e avevamo anche cominciato a lavorare con il comparto delle imprese di servizi per costruire insieme un percorso strutturato e convincente che le attraesse verso questo progetto. La campagna di promozione andava avanti e avevamo appena commissionato a due agenzie di comunicazione un’azione di fertilizzazione sui social per aggiornare progressivamente il mercato del nuovo progetto e dei nuovi contenuti. Nel mese di giugno, alla riapertura delle fiere abbiamo registrato un picco di domanda da parte di nuovi espositori, sono stati 56 i nuovi espositori, quasi 30 in una settimana e nel mese di luglio abbiamo ricevuto i risultati del sondaggio che confermavano che l’84% dei visitatori avevano espresso un forte interesse per l’evento e che il 73% sarebbe certamente venuto in fiera. Il dialogo costante con gli espositori, la gestione rigorosa di ogni dettaglio organizzativo, la volontà di portare a termine il progetto nel migliore dei modi, il rispetto maniacale delle sequenze metodologiche hanno fatto il resto.
Veniamo alle prospettive: tra due anni ISSA Pulire approderà a Milano, lasciando dopo tanti anni la sede espositiva scaligera, che tanto ha contribuito alla sua crescita: una scelta per certi aspetti dolorosa, ma quasi obbligata: con quali attese da parte vostra?
Non parlerei di scelta dolorosa. Parlerei piuttosto di scelta consapevole e matura. Una scelta ragionata in linea con le aspettative e con l’idea di futuro che abbiamo maturato in questi anni. La fiera è cresciuta moltissimo e la stanzialità a Verona, decisa nel lontano 1991, ne è stata una valida alleata. A Verona Pulire è cresciuta sensibilmente in termini di numeri, quelli riferiti a espositori e visitatori ma anche in termini di contenuti, di solidità, di brand equity. Da piccola fiera locale, una tra le tante in Europa, si è trasformata nel più importante evento europeo degli anni dispari ed è considerata tra le tre fiere più importanti al mondo nel comparto del cleaning professionale. Destiniamo un sincero ringraziamento dunque a Verona, per aver sostenuto in questi anni un processo di affermazione strutturato ed efficace, ciascuno di noi tuttavia si pone naturalmente obbiettivi sempre più ambiziosi e sappiamo che con la fiera a Verona avevamo raggiunto il massimo possibile. Il tasso di internazionalizzazione che determina il successo e il futuro di una fiera richiedeva un cambio di passo e la necessità di creare co-locations e contaminazioni tra eventi diversi, la contemporaneità di più eventi nello stesso quartiere, ne ha accelerato il processo. Il 2023 sarà dunque a Milano, città nella quale già dal 2012 organizziamo FORUM Pulire, città nella quale risiediamo da sempre con il nostro ufficio e luogo dal quale ripartiremo con una nuova sfida, avvincente e appassionante. Dal 9 all’11 maggio 2023 saremo a Fiera Milano nei padiglioni 8, 12 e 16 per celebrare il futuro di ISSA PULIRE”. ■