7 minute read
Incomunicabilità: quando
D
D I S I N FE STAZ ION E
INCOMUNICABILITÀ:
quando si gioca a non capirsi
È innegabile che con la scoperta degli eso-pianeti la questione degli extraterrestri abbia lasciato i libri di fantascienza per entrare a pieno titolo nei dibattiti scientifici e da lì ai media il passo è stato breve per cui la cosa è sempre più di attualità e, come accade in questi tempi, si è creato un minestrone di congetture di cui i social vanno ghiotti
Chiara Dassi
In effetti gli extraterrestri sono presenti sul nostro pianeta da millenni! Essi vi capitarono oltre 3 miliardi e mezzo di anni fa, nell’Archeozoico l’era geologica più lunga della storia della Terra (4 miliardi di anni): loro non si resero conto della presenza degli uomini (soprattutto perché in quei tempi gli uomini non erano ancora comparsi sul pianeta Terra), ma questo non li scoraggiò e cominciarono a colonizzare ogni ecosistema compatibile con il loro metabolismo, dalle profondità marine ai deserti, ma soprattutto ogni forma di vita con cui venivano a contatto, vegetale o animale che fosse. Tuttavia, i loro tentativi di comunicare con quelle forme vitali fallirono: erano troppo primitive. Trascorsero millenni e millenni quando finalmente si resero conto che una nuova specie più evoluta era comparsa, per cui si riproposero i tre atteggiamenti: alcuni di loro, i più, non la presero in considerazione, altri entrarono in sim-
MESSAGGIO (§)
Chykungunya
Diffusa da Aedes spp
Zika
Diffusa da Aedes spp in particolare da A. albopictus e aegypti. Dengue
Diffusa soprattutto da Aedes aegypti e A. albopictus con 390 milioni di casi ogni anno (rarissimi i casi infausti) Febbre del Nilo occidentale
Diffusa principalmente dalle zanzare del genere Culex
Febbe gialla
Diffusa soprattutto da Aedes
aegypti EXTRARERRESTE (*)
Il virus della famiglia delle togaviridae, genere alphavirus.
ZIKV (flavivirus)
Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4
famiglia togaviridae, genere alphavirus.
WNV (1) e WNV (2) arbovirus della famiglia flaviviridae, genere flavivirus, Di questo genere fanno parte anche il virus della febbre gialla, il virus dell’encefalite di Saint-Louis, il virus dell’encefalite di Murray Valley e il virus dell’encefalite giapponese !! Genere flavivirus
Malaria
Diffusa da ≈ 60 specie di
Anopheles
Eccetera eccetera Plasmodium falciparum, agente della cosiddetta terzana maligna
P. vivax,
P. ovale curtisi e P. ovale wallikeri, agenti della terzana benigna P. malariae, responsabile della quartana benigna P. knowlesi responsabile della malaria di alcune scimmie arboricole ma anche responsabile di malaria nell’uomo. ??
(§): malattia (*): entità virale (tranne i plasmodi che sono protozoi e le filarie che appartengono ai nematodi).
NOTE (A TITOLO ESEMPLIFICATIVO)
Si sospetta che i primi tentativi di comunicazione risalgono al 1779 in Indocina. Ma la prima trasmissione clinicamente certa è stata descritta nel 1952 in Tanzania. Si sospetta che l’ospite serbatoio (reservoir) sia una scimmia
I primi tentativi di “comunicazione” risalgono alla fine del ‘700 primi ‘800 nelle zone tropicali e subtropicali anche in Europa (Italia compresa)
È stato isolato per la prima volta nel 1937. Nel 2012 in Texas si sono avuti 286 decessi e in Italia, nel 2008, si è riscontrato un focolaio con una infezione in 77 cavalli e 2 persone
È una patologia che interessa principalmente gli esseri umani e le scimmie. Di particolare interesse è la possibile diffusione a quote superiori ai 2300 slm. Non c’è una terapia specifica, ma esiste un vaccino molto efficacie a livello di prevenzione che risulta efficace vita natural durante
La malaria colpisce 230 milioni di persone e ne uccide quasi mezzo milione ogni anno (≈1200 al giorno). È quindi una malattia molto grave un poco oscurata dall’arrivo di Covid-19. Si può aggiungere che la pericolosità di tale malattia aumenta per la “resistenza” dei vari plasmodi ai farmaci e parimenti alla “resistenza” delle anofeline malarigene agli insetticidi.
Vedi le filariosi e l’infinito mondo dell’ultra piccolo che ci circonda
biosi, invece alcuni fecero di tutto per mettersi in comunicazione con questa nuova specie umana: Homo sapiens, che poi divenne H. sapiens sapiens. Di quelli che divennero dei veri e propri simbionti gli uomini non se ne resero conto per millenni e la convivenza si consolidò sempre di più. Alcuni di loro si impegnarono come se non ci fosse un domani e cercarono in tutti i modi di comunicare con i sapiens che, nel frattempo, si erano evoluti e cominciavano a padroneggiare tecnologie sempre più avanzate. Purtroppo, questi tentativi, costi quel che costi, portarono per il genere umano a esiti nefasti e, in alcuni casi, addirittura mortali.
NILO
D
D I S I N FE STAZ ION E
Fu così che da un centinaio di anni gli uomini, anzi gli scienziati, cominciarono a studiare gli extraterrestri anche se non sospettavano la loro origine astrale. Per cui, verso la metà del secolo scorso, si cominciò a indagare,
con metodi scientifici e strumentazioni adeguate, tali messaggi. Iniziarono quindi a essere classificati e catalogati e presero dei nomi di grande importanza (vedi schema) fra cui SARSCoV-2 e AIDS che nello schema non sono presi in considerazione in quanto non risultano veicolati da insetti. A tal proposito rimarco che ogni anno si riscontrano più di un milione di decessi per punture di insetti.
Questa esposizione volutamente surreale evidenzia: ■ i pericoli sanitari che sempre più incombono sulla nostra salute (l’infinito mondo dell’ultra piccolo che ci circonda), ■ il peso che gli insetti rappresentano come vettori di malattie spesso con esiti mortali (si riscontrano più di un milione di decessi ogni anno causati dalle loro punture) ■ la complessità dei monitoraggi entomologici (≈ 60 specie di
Anopheles, chi mastica di entomologia sa quanto sia difficile la loro classificazione). A ciò va aggiunto: ■ l’aumento della mobilità delle merci e delle persone a livello mondiale ■ la circolazione di inesatte e irresponsabili informazioni via Web ■ per ultimo, ma non certo per importanza, i vincoli legislativi non sempre semplici e esaustivi.
Cosa fare? Come sempre è più semplice enunciare i problemi che le soluzioni, pur tuttavia mi sento di sottolineare che ai parassiti e ai patogeni poco o nulla interessa della nostra salute per cui affrontiamoli con risorse tecniche adeguate, professionalità e competenza (tutte cose che rifuggono i luoghi comuni) e facciamo pressione sui legislatori affinché si calino nella realtà (le ultime norme presentano davvero vuoti preoccupanti).
Precisazione: quanto ho scritto è un omaggio al grande divulgatore Roberto Vacca, ingegnere informatico che nel 1999 scrisse, da par suo, una breve raccolta di fantascienza, fantapsicologia e fantastoria dal titolo I miei migliori racconti (edizione Newton) fra cui “incomunicabilità”.
Vispa EVO e Vispa XL: un nuovo segmento di lavasciuga pavimenti che riescono a combinare agilità, potenza, affidabilità e innovazione tecnologica in un’unica espressione di puro piacere di utilizzo
Compatta e potente, Vispa EVO è piccola nelle dimensioni ma grande nelle prestazioni. Adatta alla pulizia di manutenzione di piccoli e medi spazi, anche ingombrati, non teme lo sporco più difficile per portare il pulito professionale anche negli ambienti più esigenti.
Disponibile nella versione lavante con spazzola a disco e anche nella versione orbitale, Vispa XL riesce a garantire le prestazioni delle lavasciuga più grandi anche negli ambienti più impegnativi. Si inserisce quindi nella gamma esistente diventando la nuova alleata nelle operazioni di pulizia di manutenzione per piccoli e medi spazi, anche ingombrati.
Vispa EVO e Vispa XL sono le lavasciuga pavimenti più evolute tra le compatte di Comac, questo anche grazie alla possibilità di dotarle del sistema di gestione flotta Comac Fleet Care Light.
Grazie al sistema CFC Light è possibile preservare l’investimento poiché permette di controllare a distanza lo stato di salute delle macchine che compongono la flotta, se sono in uso, dove, da chi, e se necessitano di manutenzione così da intervenire in modo tempestivo, evitando fermi macchina e costosi interventi di manutenzione.