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Incomunicabilità: quando
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D I S I N FE STAZ ION E
INCOMUNICABILITÀ:
quando si gioca a non capirsi
È innegabile che con la scoperta degli eso-pianeti la questione degli extraterrestri abbia lasciato i libri di fantascienza per entrare a pieno titolo nei dibattiti scientifici e da lì ai media il passo è stato breve per cui la cosa è sempre più di attualità e, come accade in questi tempi, si è creato un minestrone di congetture di cui i social vanno ghiotti
Chiara Dassi
In effetti gli extraterrestri sono presenti sul nostro pianeta da millenni! Essi vi capitarono oltre 3 miliardi e mezzo di anni fa, nell’Archeozoico l’era geologica più lunga della storia della Terra (4 miliardi di anni): loro non si resero conto della presenza degli uomini (soprattutto perché in quei tempi gli uomini non erano ancora comparsi sul pianeta Terra), ma questo non li scoraggiò e cominciarono a colonizzare ogni ecosistema compatibile con il loro metabolismo, dalle profondità marine ai deserti, ma soprattutto ogni forma di vita con cui venivano a contatto, vegetale o animale che fosse. Tuttavia, i loro tentativi di comunicare con quelle forme vitali fallirono: erano troppo primitive. Trascorsero millenni e millenni quando finalmente si resero conto che una nuova specie più evoluta era comparsa, per cui si riproposero i tre atteggiamenti: alcuni di loro, i più, non la presero in considerazione, altri entrarono in sim-
MESSAGGIO (§)
Chykungunya
Diffusa da Aedes spp
Zika
Diffusa da Aedes spp in particolare da A. albopictus e aegypti. Dengue
Diffusa soprattutto da Aedes aegypti e A. albopictus con 390 milioni di casi ogni anno (rarissimi i casi infausti) Febbre del Nilo occidentale
Diffusa principalmente dalle zanzare del genere Culex
Febbe gialla
Diffusa soprattutto da Aedes
aegypti EXTRARERRESTE (*)
Il virus della famiglia delle togaviridae, genere alphavirus.
ZIKV (flavivirus)
Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4
famiglia togaviridae, genere alphavirus.
WNV (1) e WNV (2) arbovirus della famiglia flaviviridae, genere flavivirus, Di questo genere fanno parte anche il virus della febbre gialla, il virus dell’encefalite di Saint-Louis, il virus dell’encefalite di Murray Valley e il virus dell’encefalite giapponese !! Genere flavivirus
Malaria
Diffusa da ≈ 60 specie di
Anopheles
Eccetera eccetera Plasmodium falciparum, agente della cosiddetta terzana maligna
P. vivax,
P. ovale curtisi e P. ovale wallikeri, agenti della terzana benigna P. malariae, responsabile della quartana benigna P. knowlesi responsabile della malaria di alcune scimmie arboricole ma anche responsabile di malaria nell’uomo. ??
(§): malattia (*): entità virale (tranne i plasmodi che sono protozoi e le filarie che appartengono ai nematodi).
NOTE (A TITOLO ESEMPLIFICATIVO)
Si sospetta che i primi tentativi di comunicazione risalgono al 1779 in Indocina. Ma la prima trasmissione clinicamente certa è stata descritta nel 1952 in Tanzania. Si sospetta che l’ospite serbatoio (reservoir) sia una scimmia
I primi tentativi di “comunicazione” risalgono alla fine del ‘700 primi ‘800 nelle zone tropicali e subtropicali anche in Europa (Italia compresa)
È stato isolato per la prima volta nel 1937. Nel 2012 in Texas si sono avuti 286 decessi e in Italia, nel 2008, si è riscontrato un focolaio con una infezione in 77 cavalli e 2 persone
È una patologia che interessa principalmente gli esseri umani e le scimmie. Di particolare interesse è la possibile diffusione a quote superiori ai 2300 slm. Non c’è una terapia specifica, ma esiste un vaccino molto efficacie a livello di prevenzione che risulta efficace vita natural durante
La malaria colpisce 230 milioni di persone e ne uccide quasi mezzo milione ogni anno (≈1200 al giorno). È quindi una malattia molto grave un poco oscurata dall’arrivo di Covid-19. Si può aggiungere che la pericolosità di tale malattia aumenta per la “resistenza” dei vari plasmodi ai farmaci e parimenti alla “resistenza” delle anofeline malarigene agli insetticidi.
Vedi le filariosi e l’infinito mondo dell’ultra piccolo che ci circonda
biosi, invece alcuni fecero di tutto per mettersi in comunicazione con questa nuova specie umana: Homo sapiens, che poi divenne H. sapiens sapiens. Di quelli che divennero dei veri e propri simbionti gli uomini non se ne resero conto per millenni e la convivenza si consolidò sempre di più. Alcuni di loro si impegnarono come se non ci fosse un domani e cercarono in tutti i modi di comunicare con i sapiens che, nel frattempo, si erano evoluti e cominciavano a padroneggiare tecnologie sempre più avanzate. Purtroppo, questi tentativi, costi quel che costi, portarono per il genere umano a esiti nefasti e, in alcuni casi, addirittura mortali.
NILO
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D I S I N FE STAZ ION E
Fu così che da un centinaio di anni gli uomini, anzi gli scienziati, cominciarono a studiare gli extraterrestri anche se non sospettavano la loro origine astrale. Per cui, verso la metà del secolo scorso, si cominciò a indagare,
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con metodi scientifici e strumentazioni adeguate, tali messaggi. Iniziarono quindi a essere classificati e catalogati e presero dei nomi di grande importanza (vedi schema) fra cui SARSCoV-2 e AIDS che nello schema non sono presi in considerazione in quanto non risultano veicolati da insetti. A tal proposito rimarco che ogni anno si riscontrano più di un milione di decessi per punture di insetti.
Questa esposizione volutamente surreale evidenzia: ■ i pericoli sanitari che sempre più incombono sulla nostra salute (l’infinito mondo dell’ultra piccolo che ci circonda), ■ il peso che gli insetti rappresentano come vettori di malattie spesso con esiti mortali (si riscontrano più di un milione di decessi ogni anno causati dalle loro punture) ■ la complessità dei monitoraggi entomologici (≈ 60 specie di
Anopheles, chi mastica di entomologia sa quanto sia difficile la loro classificazione). A ciò va aggiunto: ■ l’aumento della mobilità delle merci e delle persone a livello mondiale ■ la circolazione di inesatte e irresponsabili informazioni via Web ■ per ultimo, ma non certo per importanza, i vincoli legislativi non sempre semplici e esaustivi.
Cosa fare? Come sempre è più semplice enunciare i problemi che le soluzioni, pur tuttavia mi sento di sottolineare che ai parassiti e ai patogeni poco o nulla interessa della nostra salute per cui affrontiamoli con risorse tecniche adeguate, professionalità e competenza (tutte cose che rifuggono i luoghi comuni) e facciamo pressione sui legislatori affinché si calino nella realtà (le ultime norme presentano davvero vuoti preoccupanti).
Precisazione: quanto ho scritto è un omaggio al grande divulgatore Roberto Vacca, ingegnere informatico che nel 1999 scrisse, da par suo, una breve raccolta di fantascienza, fantapsicologia e fantastoria dal titolo I miei migliori racconti (edizione Newton) fra cui “incomunicabilità”.
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Vispa EVO e Vispa XL: un nuovo segmento di lavasciuga pavimenti che riescono a combinare agilità, potenza, affidabilità e innovazione tecnologica in un’unica espressione di puro piacere di utilizzo
Compatta e potente, Vispa EVO è piccola nelle dimensioni ma grande nelle prestazioni. Adatta alla pulizia di manutenzione di piccoli e medi spazi, anche ingombrati, non teme lo sporco più difficile per portare il pulito professionale anche negli ambienti più esigenti.
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Disponibile nella versione lavante con spazzola a disco e anche nella versione orbitale, Vispa XL riesce a garantire le prestazioni delle lavasciuga più grandi anche negli ambienti più impegnativi. Si inserisce quindi nella gamma esistente diventando la nuova alleata nelle operazioni di pulizia di manutenzione per piccoli e medi spazi, anche ingombrati.
Vispa EVO e Vispa XL sono le lavasciuga pavimenti più evolute tra le compatte di Comac, questo anche grazie alla possibilità di dotarle del sistema di gestione flotta Comac Fleet Care Light.
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Grazie al sistema CFC Light è possibile preservare l’investimento poiché permette di controllare a distanza lo stato di salute delle macchine che compongono la flotta, se sono in uso, dove, da chi, e se necessitano di manutenzione così da intervenire in modo tempestivo, evitando fermi macchina e costosi interventi di manutenzione.