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Compensazione dei crediti fiscali

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Compensazione dei CREDITI FISCALI, le novità

DAL 2020 I CREDITI TRIBUTARI POTRANNO ESSERE UTILIZZATI IN COMPENSAZIONE SOLO DIECI GIORNI DOPO LA PRESENTAZIONE DELLA RELATIVA DICHIARAZIONE a cura di Assocaaf

Con l’introduzione degli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA), la possibilità di utilizzare in compensazione i crediti fiscali subisce alcune semplificazioni. Infatti, coloro che hanno ottenuto un risultato pari almeno a otto negli ISA relativi alla dichiarazione dei redditi presentata entro il 2 dicembre 2019 e relativa all’anno d’imposta 2018, hanno l’esonero dall’apposizione del visto di conformità per la compensazione orizzontale di crediti per un importo non superiore a 50.000 euro annui per quanto riguarda l’IVA e per un importo non superiore a 20.000 euro annui relativamente a imposte dirette e IRAP.

Compensazione crediti IVA Ai fini dell’IVA, il vantaggio interessa la compensazione del credito risultante dalla dichiarazione IVA che verrà presentata nel 2020 relativa all’anno d’imposta 2019 e la compensazione dei crediti IVA infrannuali relativi ai primi tre trimestri 2020; tali compensazioni infrannuali possono essere effettuate solo se ricorrono i presupposti e se entro il mese successivo al termine del trimestre viene presentato il modello IVA TR. L’importo di 50.000 euro si riferisce a tutte le compensazioni orizzontali che verranno effettuate nel 2020; pertanto, bisognerà considerare sia le compensazioni relative al credito IVA 2019 che le compensazioni dei crediti IVA infrannuali relativi al 2020. Si ricorda che l’utilizzo in compensazione orizzontale dei credito IVA annuale superiore a 5.000 euro e dei crediti infrannuali può essere effettuato solo dal 10° giorno successivo alla presentazione della dichiarazione IVA annuale o del modello IVA TR.

Compensazione imposte dirette e Irap Ai fini delle imposte dirette, invece, il vantaggio riguarda la compensazione del credito della dichiarazione annuale relativa alle imposte dirette e all’Irap per il periodo d’imposta 2018. Il limite di 20.000 euro è da considerarsi con riferimento a ciascun tributo; pertanto, se dalla dichiarazione dei redditi emergono due diversi crediti d’imposta, entrambi inferiori al limite, ma nel complesso superiori alla soglia di 20.000 euro, si potranno utilizzare in compensazione senza l’apposizione del visto di conformità. I crediti scaturiti dalla dichiarazione dei redditi per l’anno 2018 potevano essere utilizzati in compensazione già a partire dal 1° gennaio 2019, senza la necessità di presentare prima la dichiarazione dei redditi e il modello ISA. Il decreto fiscale collegato alla Legge di bilancio 2020, per i crediti maturati dal periodo d’imposta in corso al 2019, ha previsto che la compensazione orizzontale per importi superiori a 5.000 euro possa essere effettuata dal decimo giorno successivo a quello di presentazione della dichiarazione non solo per l’IVA (come già avveniva),

ma anche per la compensazione dei crediti delle imposte sui redditi, addizionali, imposte sostitutive e IRAP.

Il regime premiale non si trasferisce ai soci L’Agenzia delle Entrate, con la risposta n.411 dell’11 ottobre 2019, ha chiarito che il regime premiale della società (nello specifico società artigiana) con esonero dal visto di conformità non si trasferisce ai soci.

Perdita del regime premiale Un problema non irrilevante sorge nel caso in cui, a seguito di controlli successivi, venga meno il punteggio di almeno otto negli ISA. In questo caso, il contribuente che ha effettuato le compensazioni senza apposizione del visto di conformità, incorre nel rischio di non veder riconosciuti i versamenti effettuati utilizzando in compensazione orizzontale i crediti ed incorre, pertanto, nella sanzione del 30% per omesso/tardivo versamento delle imposte.

Compensazioni orizzontali e cartelle di pagamento È bene ricordare che per poter procedere con le compensazioni orizzontali è sempre necessario non avere carichi erariali pendenti superiori, complessivamente, a 1.500 euro; nel calcolo si devono considerare: imposte, sanzioni, interessi, gli aggi e altre spese collegate come per esempio le spese di notifica della cartella. Nella verifica dei carichi erariali pendenti, bisogna far riferimento ai ruoli scaduti al momento del versamento e nel caso si abbiano più cartelle, bisogna verificare il debito scaduto nel suo ammontare complessivo; nella verifica non si devono considerare i debiti per i quali si abbia la sospensione della riscossione o qualora la somma sia stata rateizzata.

Modalità di presentazione F24 e controlli preventivi Tutte le compensazioni dei crediti maturati a decorrere dal periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2019 dovranno transitare sui canali Entratel/Fisconline. I soggetti non titolari di partita Iva avranno l’obbligo di presentazione telematica dei modelli F24 che contengono compensazioni, senza alcun limite di importo, derivanti da crediti di imposte sui redditi, addizionali e imposte sostitutive. I modelli F24 contenenti compensazioni saranno soggetti ad un controllo preventivo da parte dell’Agenzia delle Entrate e per le deleghe presentate dal mese di marzo 2020 saranno previste pesanti sanzioni nel caso di crediti utilizzati in compensazione e ritenuti non spettanti. I controlli preventivi potranno portare alla mancata esecuzione della delega. L’Agenzia delle Entrate comunicherà telematicamente la mancata esecuzione e la relativa sanzione. Il contribuente avrà 30 giorni successivi per poter fornire chiarimenti. La mancata esecuzione delle deleghe di pagamento, per effetto dell’attività di controllo, comporterà la sanzione, per ogni delega non eseguita, pari al 5% dell’importo fino a 5.000 euro di crediti utilizzati in compensazione e ritenuti non spettanti; la sanzione sarà pari a 250 euro oltre i 5.000 euro di crediti utilizzati in compensazione. ■

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GOAL SETTING: raggiungere (facilmente) gli obiettivi

CONOSCERE NEL DETTAGLIO CIÒ CHE SI VUOLE OTTENERE CONTRIBUISCE AD AUMENTARE IN MANIERA ESPONENZIALE LE POSSIBILITÀ DI SUCCESSO E AIUTA LE PERSONE A TRASFORMARE I PROPRI DESIDERI IN REALTÀ

di Fabrizio Pirovano e Marco Monti* *Pirovano Monti Associati | www.pirovanomonti.it

Parliamo di goal, ossia di obiettivi. Tra le tante teorie organizzative di successo, occupa certamente un posto di rilievo quella del “Goal Setting”, nata per fornire strumenti efficaci per la definizione e il conseguente raggiungimento degli obiettivi dei singoli componenti di un’organizzazione. La teoria del Goal Setting si incentra sull’acronimo SMART, un abile gioco linguistico dal doppio significato; un obiettivo, infatti, oltre a essere “furbo” (smart, appunto) deve avere le caratteristiche rappresentate dalle iniziali dell’acronimo, ovvero essere: Specifico, Misurabile, Accettato, Realistico e Temporalmente definito. È una teoria piuttosto diffusa che consigliamo caldamente a chi debba definire obiettivi – sia per se stesso, sia per altri – e della quale abbiamo potuto constatare l’efficacia. Relativamente alle singole caratteristiche dell’acronimo SMART, si tende comunemente a ritenere fondamentale l’aspetto Realistico di un obiettivo, ovvero che non sia troppo facile, ma neppure impossibile da raggiungere. Senza nulla togliere all’importanza di questo primo punto, ci piace pensare che si debba però porre maggiore attenzione sulla caratteristica Accettato. Anche nel suo significato più comune, il fatto che un obiettivo sia accettato da chi lo riceve non va dato per scontato: un obiettivo non accettato assume, infatti, i connotati di un fallimento in partenza. Difficilmente, però, si pone la dovuta attenzione al fatto che un singolo obiettivo debba essere accettato anche dal sistema che circonda colui che lo deve raggiungere. Intendiamo dire che non solo un obiettivo dovrà essere accettato dal suo proprietario, ma anche che il suo proprietario, nel raggiungerlo, dovrà farsi ecologicamente accettare dal sistema in cui vive. E non è una caratteristica di poco conto. Nel nostro lavoro di consulenti abbiamo incontrato molte persone (probabilmente troppe) che esprimevano orgogliosamente la propria determinazione con frasi del tipo: “Per raggiungere i miei obiettivi IO non guardo in faccia nessuno”. Sentendoli parlare ci veniva spontaneo immaginare clienti abbattuti in funzione del raggiungimento di un budget personale e colleghi asfaltati sotto lo schiacciasassi del completamento di un progetto. Perché loro, per i propri obiettivi, non guardavano in faccia nessuno. La vera essenza della lettera A dell’acronimo è questa: “Accettato dalla persona, ma accettabile anche per l’ecosistema dell’azienda”.

Esempi concreti di Goal Setting Un dirigente ci raccontò una barzelletta che circolava in IBM all’inizio degli anni ‘80; narrava di uno dei loro venditori

durante un safari in Africa con alcuni colleghi della produzione. Montata la tenda per la notte, si trattava di procacciare la cena. In un impulso di proattività tipica del ruolo, il venditore partì armato di fucile al grido di: “Ci penso IO, perché se non fosse per me, voi qui morireste di fame!”. Dopo un incalcolabile lasso di tempo, il silenzio della savana fu interrotto da una serie di ruggiti terrificanti che furono il preludio del passaggio del venditore a gambe levate attra verso la tenda, con i vestiti a brandelli e con il leone che lo inseguiva ruggendo a pochi metri di distanza. La situazione non gli aveva però tolto l’incrollabile attitudine di sempre: “IO la cena ve l’ho portata, adesso cucinarla tocca a voi!”. Lui, in fondo, il suo obiettivo l’aveva raggiunto. Salvo che non siate un eremita in isolamento monastico in cima a una montagna o un venditore da barzelletta, è fondamenta le che otteniate il consenso da parte di tutte le compo nenti del sistema azienda in merito al vostro operato nel raggiungimento di un obiettivo: vale certamente per le componenti esterne, ma non di meno per quel le interne. L’importanza di questo punto di vista è riassunta in una frase di Roy Kroc, fondatore di McDonald’s, che recita: “Nessuno di noi è tanto in gamba quanto noi tutti messi insieme”. Può un singolo giocatore ottenere più di una squadra che proceda compatta verso la meta? Ovviamente no. Sembrerebbe tutto molto logico e scontato, se non fosse per il fatto che troppo spesso ci viene riferito che, all’interno delle aziende, qualcuno che dovrebbe rappresentare un alleato si comporta come un ostacolo. In primo luogo non meravigliatevi: gli ostacoli fanno parte degli obiettivi (sempre) come il successo (a volte). In seconda analisi chiedetevi cosa avete fatto voi per aiutare lui. Perché si parte da lì: perché quel tizio dovrebbe aiutarvi se pensa che voi non aiutereste lui? Così, alla fine, torniamo al leitmotiv di sempre: Consenso, la parola chiave al centro di ogni successo umano. Perché mai come in questi casi – ma anche in tanti altri, a dire il vero – la vostra riuscita dipende proprio dalla capacità di ottenere il consenso di chi vi sta ostacolando. Non ci sono alternative: “sconfiggerlo”, “metterlo in cattiva luce”, “scavalcarlo” sono frasi che purtroppo ci sentiamo dire spesso, ma sono attitudini che nulla hanno a che fare con quel rapporto di reciproca collaborazione necessario a far confluire il vostro obiettivo personale nell’insieme degli obiettivi dell’organizzazione e a raggiungere finalmente l’obiettivo comune. In fondo, più spesso di quello che si creda, la parola “Consenso” per un’azienda si potrebbe tradurre in “Prosperità”. ■ FONDO ARTIC 2K Fondo bicomponente acrilico-poliuretanico ad alto solido per parquet CONFEZIONE: 5L (FONdO + INdurItOrE) NUOVO • Idoneo per il trattamento di tutte le specie legnose più usate (anche legni esotici) • Consigliato per il trattamento di grandi superfici CONSERVA L’ORIGINALE TONALITÀ DEL LEGNO • Alta copertura • Facile da applicare

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