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PITTURARE AMBIENTI OSPEDALIERI CON SICUREZZA E IGIENE

ILLUMINAZIONE PER AMBITI MEDICALI, SALE OPERATORIE, AMBIENTI CONTROLLATI CONFORME ALLA NORMATIVA EN 14644-1

Nota come azienda di prodotti vernicianti per edilizia professionale e isolamento termico a cappotto, Caparol offre soluzioni che garantiscono elevati standard di igiene, lavabilità e resistenza all’abrasione per pitturare gli ambienti ospedalieri e assimilabili. La linea di idrosmalti murali CapaTex di Caparol presenta caratteristiche che la pongono ai massimi livelli per prestazioni igienico-sanitarie, resistenza al lavaggio ed allo strofinamento e perfettamente in linea con i più stringenti requisiti di igiene negli ambienti interni. CapaTex Satin 20 è il fiore all’occhiello degli idrosmalti murali Caparol grazie alle sue prestazioni e proprietà tecniche ed alla ricca dotazione di certificazioni di sostenibilità ambientale, sempre più indispensabili nel settore pubblico. Ideale per il settore ospedaliero e delle RSA, CapaTex Satin 20 coniuga un’altissima resistenza con la salubrità sia del prodotto sia delle superfici, e soddisfa tutte le scelte cromatiche dei progettisti perché tinteggiabile in moltissimi colori con il sistema tintometrico ColorExpress. CapaTex Satin 20 è High Wash Resistance Class 1, resistente al lavaggio con i più comuni disinfettanti e detergenti per la pulizia delle superfici negli ambienti più frequentati e soggetti a sollecitazioni. La certificazione HACCP lo rende idoneo per la pitturazione di ambienti destinati alla preparazione e al consumo di alimenti, come le mense e le cucine ospedaliere o le stanze degenza (Regolamento CE n°852/2004 e UNI 11021). La formulazione con Antibacterial Silver Ions Protection contiene additivi agli ioni d’argento, dalle note proprietà antibatteriche, per garantire i massimi requisiti di salubrità in tutti gli ambienti che richiedono standard igienici molto elevati. CapaTex Satin 20 presenta un impatto ambientale estremamente ridotto perché privo di solventi e plastificanti e con un contenuto di composti organici volatili inferiore a 1 g/l, a protezione della salute delle persone che trascorrono del tempo negli ambienti interni trattati ed anche dell’applicatore. Sotto il profilo della sostenibilità CapaTex Satin 20 è dotato di Certificazione E.P.D. (Environmental Product Declaration) - Norma ISO 14025; conforme ai requisiti C.A.M. D.M. 11/10/2017; idoneo per il credito “EQ - Qualità ambientale interna – Materiali basso emissivi” nel protocollo LEED; conforme ai requisiti BREEAM - Emissions from construction products: Exemplary Level.

Per ulteriori informazioni: www.caparol.it

█ Idrosmalto murale satinato CapaTex Satin 20

L’illuminazione ordinaria negli ambienti ospedalieri richiede apparecchi con requisiti particolari tipici dei luoghi ad atmosfera controllata, quali ambienti sterili e asettici. Beghelli ha appositamente progettato Clinic Panel, apparecchi di illuminazione dedicati ai luoghi classificati, in accordo con la normativa sulle camere bianche EN 14644-1, come ospedali, laboratori biologici e sale operatorie, ma anche ambienti ad elevata umidità dell’aria. Un progetto che si focalizza su un elevato grado di protezione (IP65), combinato ad uno schermo diffusore di protezione, disponibile sia in vetro temprato che in metacrilato, per soddisfare tutte le esigenze in ambito medicale ed ospedaliero. Ma anche in ambito industriale, alimentare e biochimico si possono verificare situazioni illuminotecniche analoghe a quelle ospedaliere, che richiedono apparecchi specifici per mantenere sterile ed esente da polveri gli ambienti classificati secondo la normativa sulle camere bianche EN 14644. La gamma prevede due versioni per altrettante situazioni di impiego: una versione ad incasso, da installare in presenza di struttura a vista M600 o cartongesso, sia in appoggio che dal basso grazie

ad un sistema di staffe e guarnizioni perimetrali che assicurano la tenuta alle polveri con il controsoffitto; una seconda versione per montaggio a plafone, nelle situazioni di installazione in cui non sia possibile l’incasso. Il reattore elettronico che pilota l’apparecchio può essere di tipo tradizionale EcoDriver (ED) o di tipo SmartDriver (SD) con autodimmer intelligente, per permettere la gestione remota degli apparecchi impostando scene preprogrammate o altri tipi di comandi centralizzati. Come la maggior parte degli apparecchi da illuminazione Beghelli, Clinic Panel dispone di una serie di accessori per integrare l’apparecchio con l’illuminazione di emergenza: un’ampia gamma di inverter, sia in versione tradizionale che intelligente, che permettono l’interfacciamento dell’apparecchio con i principali sistemi di controllo centralizzato dell’emergenza (LG, LGFM), in conformità con le normative vigenti sulla sicurezza dei luoghi di lavoro in caso di black-out.

█ Beghelli ha progettato Clinic Panel, apparecchi di illuminazione dedicati

ai luoghi classificati, in accordo con la normativa sulle camere bianche

EN 14644-1, come ospedali, laboratori biologici e sale operatorie

Per ulteriori informazioni: www.beghelli.com

SANIFICAZIONE, IGIENE E SICUREZZA CON LA LAMPADA GERMICIDA A RAGGI UV-C

Sanificare periodicamente le superfici di luoghi molto frequentati come sono gli ambienti ospedalieri, gli ambulatori, le sale d’attesa, gli studi medici, gli ascensori è diventato oggi fondamentale per la salute di chi ci vive. Vortice ha progettato e realizzato Uvlogika System un Sistema di sanificazione semplice e rispettoso dell’ambiente che sfrutta i raggi UV-C, una componente della luce solare. Le radiazioni ultraviolette germicide sono una tecnologia efficace che replica, intensificandola, la naturale azione purificatrice dell’irraggiamento solare. I microrganismi patogeni, quali virus e batteri, grazie ai raggi UV-C subiscono un’alterazione del loro DNA o RNA, che li rende innocui e non più replicabili, evitando così il diffondersi di contagi, malattie o danni. Uvlogika System è una lampada germicida da installazione, progettata per irradiare sulle superfici luce ultravioletta UV-C alla lunghezza d’onda costante di 254 nm, senza alcuna emissione di ozono o di sostanze chimiche. La sua radiazione neutralizza rapidamente fino al 99% di batteri, virus e altri microrganismi in un tempo relativamente breve e le superfici disinfettate sono immediatamente utilizzabili dal momento in cui la lampada viene spenta. È installabile a soffitto o a parete, in posizione orizzontale o verticale ed è orientabile in funzione della posizione delle superfici da sanificare. Fondamentale per la sicurezza di coloro che accedono ai locali in cui viene installata, è garantirne il funzionamento in assenza di persone e animali. Nella progettazione dell’impianto è quindi opportuno installare dispositivi di protezione ad azionamento automatico, quali ad esempio rilevatori di presenza, in grado di assicurarne lo spegnimento automatico in presenza di animali e persone. L’abbinamento a PIR SYSTEM o C PIR la rendono particolarmente adatta alla sanificazione di locali frequentati dal pubblico lungo tutto l’arco della giornata.

Per ulteriori informazioni: www.vortice.it

█ Vortice ha progettato e realizzato Uvlogika System un

Sistema di sanificazione semplice e rispettoso dell’ambiente che sfrutta i raggi UV-C

PORTE A TENUTA ERMETICA FHE

MICRO DATA CENTER PER L’EDGE COMPUTING IN SANITÀ

FAAC da sempre sviluppa automazioni per offrire le innovazioni migliori in ogni ambito. Anche in quello sanitario e ospedaliero mette a disposizione ingressi automatici che sono soluzioni perfette per ambienti con esigenze specifiche come transiti elevati, sicurezza di aree speciali, strutture con spazi molto ridotti. Prodotti FAAC molto apprezzati anche nelle strutture sanitarie sono per esempio l’ingresso automatico con barriera d’aria integrata Airslide, che permette di massimizzare il risparmio energetico in tutti gli edifici ad elevata frequentazione. Anche la porta pieghevole a soffietto SF1400, grazie alla caratteristica tecnica “salvaspazio”, viene impiegata per la suddivisione di aree lungo i corridoi degli ospedali dove non è possibile l’installazione di tradizionali porte a scorrimento laterale e dove sia richiesta una via di fuga a sfondamento. Pensate poi specificamente per l’ambito sanitario sono le porte a tenuta ermetica FHE. Si tratta di ingressi scorrevoli e a battente, da utilizzare in ambienti a contaminazione batterica controllata come ad esempio gli ingressi del blocco operatorio, ma sono adatti anche a sale RX, cliniche e laboratori. Le porte scorrevoli FAAC (FHE-SHA/SHM), ad azionamento automatico o manuale, possono essere installate senza difficoltà su sistemi prefabbricati e su qualsiasi tipologia di parete. Le battenti (FHE-HA/HM), anche in questo caso ad apertura automatica/manuale/ semiautomatica e a singola o doppia anta, sono disponibili come le scorrevoli in versione a tenuta ermetica ma anche a semplice tenuta o normali. In ogni situazione in cui è da evitare il contatto per motivi igienici, le porte ermetiche FAAC possono essere corredate di ampi pulsanti di azionamento a gomito e sensori monitorati secondo EN16005. A disposizione poi una scelta molto ampia di profili e pannelli, anche ante in vetro, in tantissimi colori e con tutti gli accessori necessari per una struttura sanitaria, dalla fascia battibarella alla finestra con veneziana. Se completate con la funzionalità di “Energy Saving” di FAAC che assicura la rilevazione del senso di camminata e l’ottimizzazione dei tempi di apertura/chiusura, le porte automatiche garantiscono un ulteriore risparmio energetico.

Per ulteriori informazioni: www.faacgroup.com

Con la crescente digitalizzazione nel settore sanitario la gestione di una mole sempre più elevata di dati clinici – dalle cartelle digitali ai dati legati alla telemedicina e alle indagini cliniche con strumenti evoluti – pone importanti sfide all’infrastruttura IT, che si deve trasformare: essere più resiliente, garantire pieno backup, supportare il risparmio energetico ma anche la massima continuità e rispetto delle normative di settore. In questo momento, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza offre la possibilità di attingere a risorse importanti, che possono essere investite in soluzioni scalabili e modulari così da sostenere in modo flessibile le nuove esigenze. In particolare, oggi con i Micro Data Center le strutture sanitarie possono sfruttare al meglio le prestazioni delle soluzioni di edge computing, che permettono di posizionare sistemi di calcolo per elaborare e gestire le informazioni “in locale” dei tanti processi sanitari. Si tratta di prodotti flessibili, compatti in termini di spazio e posizionabili anche in luoghi diversi dalle tradizionali sale server, pur rispettando i requisiti più stringenti, monitorabili e gestibili anche da remoto per avere controllo e capacità di tempestivo intervento. Per soddisfare tutte queste esigenze, Schneider Electric ha messo a punto un’offerta specifica con le soluzioni Micro Data Center EcoStruxure: sistemi rack chiusi, preintegrati e configurabili che includono alimentazione, raffreddamento, sicurezza e monitoraggio, offrendo un modo semplice e rapido di implementare e gestire un’infrastruttura di edge computing in qualunque ambiente. Il software StruxureOn Network Operations Center, basato su cloud, permette di monitorare le apparecchiature critiche da remoto, raccogliendo i dati dei sensori in tempo reale e offrendo analisi predittiva e allarmi intelligenti direttamente sullo smartphone. Mobilità, monitoraggio e approfondimenti sono i tre pilastri su cui si basa, per avere sempre la certezza del buon funzionamento dell’infrastruttura IT.

Per ulteriori informazioni: www.se.com

PORTE AUTOMATICHE IN AMBIENTE OSPEDALIERO

UN CALDO BENVENUTO PER I NEONATI

Le porte automatiche in un ambiente ospedaliero rappresentano un elemento da valutare attentamente in sede di progettazione in quanto presentano una serie di implicazioni, spesso congiunte con il benessere dei pazienti e del personale sanitario. Sulle superfici possono sopravvivere germi, virus e batteri e il contatto con le maniglie e le superfici delle porte è da limitare in un ambiente ospedaliero proprio per limitare la diffusione delle malattie. Ma come abbiamo tristemente imparato, la diffusione di virus e batteri avviene soprattutto per via aerea e, oltre alla sanificazione dell’aria, la presenza e la tenuta delle porte influenza il bilanciamento di pressioni e sovrappressioni tra i diversi reparti di una struttura sanitaria. Per le porte delle sale operatorie, la norma EN1631:1996 prevede una pressione differenziale di 15 Pa con l’esterno ma va verificato che la differenza di pressione tra i due locali oggetto di analisi non scenda mai al di sotto di 5 Pa anche durante l’apertura delle porte. I sistemi di ventilazione meccanica devono dunque garantire una portata d’aria tale da mantenere le condizioni di pressione e la scelta di porte a tenuta ermetica come la cura della loro messa in opera, sono essenziali per il controllo globale della qualità dell’aria e per il risparmio energetico. Le norme UNI EN1026:2016 e UNI EN12207:2017 forniscono rispettivamente le metodologie di prova e la classificazione delle porte in funzione della permeabilità all’aria. Una porta in classe 4, la migliore tra quelle previste, deve avere un livello di tenuta a 50 Pa di ca. 0,5 m3/h*m (in base al perimetro) e di 2 m3/h*m2 (in base alla superficie) in depressione, valori raggiungibili solo con una porta ermetica con tenute su tutto il perimetro. Se per una sala operatoria si possono mutuare le norme applicabile per le camere bianche, in un ospedale ci sono molte altre porte che impattano nella quotidianità degli operatori sanitari e dei pazienti: ogni passaggio tra un reparto e un altro, così come moltissime camere di degenza, ambulatori e servizi igienici, potrebbero facilmente essere dotate di porte automatiche scorrevoli o a battente per consentire un movimento fluido “a mani libere” delle barelle, dei carrelli e di tutti i macchinari portatili, oltre che un efficiente interazione con i sistemi d’areazione. Assa Abloy, con sede italiana a San Giovanni in Persiceto (BO), offre soluzioni di accesso complete per il settore sanitario contribuendo alla creazione di ambienti sterili, sicuri e protetti per qualsiasi struttura sanitaria.

Per informazioni: www.assaabloy.com

Babyroo TN300 è l’assistente ideale nelle cure postnatali, perché aiuta il personale del reparto maternità a dimettere i propri piccoli pazienti rapidamente e in buona salute. Subito dopo il parto, il neonato viene aiutato a respirare efficacemente e a mantenere una temperatura di almeno 36°C. Combinando come fonti di calore una lampada radiante e un materassino in gel riscaldato opzionale, Babyroo consente una distribuzione termica uniforme su tutta la superficie del lettino, anche quando questo viene inclinato per visitare il paziente. La regolazione e il monitoraggio della temperatura, oltre al riscaldamento graduale, sono funzioni aggiuntive la cui utilità è già stata comprovata con l’incubatrice Babyleo TN500. Per i neonati che richiedono supporto respiratorio, il modulo di rianimazione di Babyroo, con la funzione opzionale AutoBreath, mantiene automaticamente tutti i parametri ventilatori preimpostati, come la frazione di ossigeno inspirato (FiO2), il flusso, la pressione massima, la frequenza respiratoria e la PEEP. 2 AutoBreath riduce il lavoro in carico all’operatore perché somministra automaticamente gli atti respiratori a una frequenza preimpostata, senza rubare tempo ad altre attività importanti. Babyroo aiuta anche a ottemperare alle linee guida e ai protocolli, oltre che favorire una transizione protettiva per i polmoni. La “posizione ore 12” del modulo di supporto respiratorio offre le impostazioni tipiche per l’erogazione delle cure standard appropriate nei primissimi minuti dopo la nascita, consentendo al personale medico di apportare tutte le modifiche necessarie a seconda delle condizioni del neonato. Gli indicatori sul lato frontale del dispositivo permettono inoltre di monitorare continuamente la pressione delle vie aeree e l’aspirazione, con un controllo costante del processo.

Per informazioni: www.draeger.it

La sostenibilità secondo Valsir

Intervista a Nicola Zanca, Direttore tecnico

█ Il nuovo raccordo modulare in tecnopolimero da 110 mm Pexal XL

█ Oggi si fa un grande parlare di sostenibilità di processi

e prodotti e della riduzione del loro impatto sull’ambiente. Valsir pensa a questi temi già da molti anni. Il fatto di aver compreso con molto anticipo quali sarebbero state le problematiche e le esigenze del mercato odierno che vantaggi vi ha dato?

L’attenzione di Valsir verso la sostenibilità dei processi produttivi, in particolare verso la riduzione dei consumi energetici e verso un utilizzo consapevole delle risorse naturali, risale a quindici anni fa, quando abbiamo attuato in azienda i primi interventi di efficientamento (come l’installazione di lampade a led che sono andate a sostituire tutti i dispositivi a incandescenza) e abbiamo edificato lo stabilimento di Vobarno (il nostro centro logistico, con più di 40.000 mq di superficie coperta), tra i primi in Europa in classe energetica A. È stato un intervento quasi “maniacale” dal punto di vista del profilo energetico: basti pensare che il sistema di raffreddamento è a circuito chiuso – ovvero senza alcuno spreco d’acqua – e sfrutta un impianto radiante installato nei piazzali esterni che durante la stagione invernale consente simultaneamente sia di dissipare il calore delle linee produttive che di mantenere i piazzali sgombri dalla neve e dal ghiaccio. Il 2011 è stato l’anno in cui abbiamo iniziato ad investire nelle fonti rinnovabili e ad oggi il nostro parco fotovoltaico ha già raggiunto una potenza complessiva pari a 5,33 MWp, che contribuisce – assieme all’impianto di trigenerazione, che produce simultaneamente energia elettrica, termica e frigorifera – a soddisfare più del 30% del fabbisogno energetico dei nostri stabilimenti. In più Valsir è stata tra le prime aziende del settore a redigere volontariamente, a partire dal 2014, il proprio “Bilancio di sostenibilità”, allo scopo di condividere in modo del tutto trasparente questo percorso con tutti i nostri stakeholder.

█ Riuscire a calcolare l’impatto ambientale dei prodotti che

vengono industrializzati è fondamentale per agire sia sul singolo prodotto, sia per ottimizzare l’impiego delle risorse. In che modo questa analisi influenza la nascita di un nuovo prodotto?

Oggi produciamo tipologie di prodotti molto differenti tra loro, ma una delle prime riflessioni a diventare centrale per noi è stata quella sull’utilizzo dei materiali plastici. Ad esempio, nel 2012 abbiamo voluto investire in un laboratorio per il riciclo degli imballi e degli scarti plastici provenienti da Valsir e dalle altre realtà di Silmar Group. Oggi quell’esperimento ha dato vita a Valsir Recycling Division, una vera e propria azienda che utilizza le tecnologie più avanzate nel settore del riciclo meccanico per

trasformare rifiuti plastici poliolefinici in nuova materia prima secondaria, sotto forma di macinato o granulo. Ma realizza anche pallet al 100% in plastica riciclata (e riciclabili infinite volte): l’obiettivo è quello di dimostrare come qualsiasi azienda possa facilmente introdurre nel proprio layout produttivo degli elementi di economia circolare, semplicemente prendendo coscienza del miglior utilizzo possibile delle risorse. Più in generale, la nostra conoscenza di questo tipo di materiali ci permette oggi di selezionare le materie prime più performanti per i nostri processi produttivi e più indicate per ridurre al minimo gli sprechi.

█ Secondo Valsir, un processo di sviluppo che preveda una

particolare attenzione verso la sostenibilità mette anche in rilievo la centralità delle persone. Ci può spiegare questo concetto?

La filosofia di un’azienda è proficua se tutte le persone che vi lavorano ne condividono le linee guida e si sentono coinvolte. Per fare in modo che tutto ciò si verifichi, Valsir ha sempre investito nella formazione dei collaboratori per cercare di coinvolgerli nei processi produttivi tenendoli informati su tutte le azioni che l’azienda compie in termini di sostenibilità e coinvolgendoli nei processi decisionali. Inoltre, l’azienda si è dotata di un programma di welfare che promuove la socialità, prende in considerazione salute e stile di vita (a partire dalla mensa aziendale), fornisce strumenti utili alle famiglie con bimbi piccoli, promuove la condivisione del tragitto casa-lavoro attraverso il car-pooling, incoraggia un rapporto consapevole col territorio circostante e molto altro ancora.

█ Le strutture sanitarie pubbliche e private sono particolar-

mente energivore, motivo per cui l’ottimizzazione del consumo delle risorse per non penalizzare alla lunga il servizio ai cittadini è molto importante.

Quali sono gli ambiti di intervento di Valsir per questo settore?

Valsir lavora nel settore idrotermosanitario, quindi la prima risorsa con cui abbiamo a che fare è l’acqua. Nel corso degli anni abbiamo avuto molte esperienze nell’edilizia ospedaliera, e sappiamo come soluzioni in grado di ridurre il consumo e lo spreco di acqua potabile in questo tipo di strutture consentano un notevole risparmio economico. Per esempio, se vent’anni fa erano diffuse cassette di risciacquo da 9/12 litri, oggi Valsir propone cassette WC che lavorano con 2/4 litri. Gli ospedali italiani, come ormai fanno molti nosocomi all’estero, dovrebbero inoltre guardare all’utilizzo dell’acqua piovana opportunamente filtrata o al riutilizzo delle acque grigie per tutte quelle applicazioni dove non è necessaria l’acqua potabile. Anche in questo specifico ambito possiamo proporre soluzioni davvero interessanti, come ad

█ Il sistema Rainplus per il drenaggio e la raccolta delle acque piovane

esempio il sistema sifonico Rainplus per lo scarico e il recupero delle acque pluviali.

█ Da un’azienda all’avanguardia nella ricerca e sviluppo di

nuovi prodotti come Valsir ci si attende sempre qualcosa di rivoluzionario e quantomeno trainante per l’intero comparto. Da poco avete lanciato sul mercato Pexal XL, il nuovo sistema di raccordi modulari in tecnopolimero che arriva al diametro di 110 mm. Di cosa si tratta?

Un particolare ambito in cui stiamo lavorando è quello della salvaguardia delle caratteristiche di salubrità dell’acqua potabile che viene distribuita all’interno degli ospedali. Questo significa progettare impianti in grado di tollerare agevolmente i trattamenti di sanificazione più comuni, come ad esempio quelli di clorazione dell’acqua. Oggi i nostri raccordi in tecnopolimero per i sistemi multistrato sono quelli che rispondono meglio a questo tipo di sollecitazione. L’ultimo nato si chiama appunto Pexal XL: arriva al diametro di 110 mm e permette di realizzare un impianto completo, senza dover utilizzare prodotti differenti, all’interno di un ospedale o di un edificio civile o industriale di grandi dimensioni. Il materiale scelto per Pexal XL è il PPSU, un tecnopolimero già noto in ambito medicale con un’eccezionale resistenza alla corrosione e alle sollecitazioni meccaniche. Un sistema che trova i suoi punti di forza nella struttura modulare e nella sicurezza, e che punta su un’installazione semplice, veloce

█ Valsir vanta importanti certificazioni ambientali di prodotto ed investe

costantemente nella sostenibilità dei propri stabilimenti

e intuitiva per fare la differenza non solo sotto il profilo tecnologico, ma anche nella velocità e nell’agevolazione della posa in cantiere.

█ Lavorando per settori molto esigenti e soggetti a severe

norme di riferimento, le certificazioni rappresentano certamente un costo ma soprattutto un valore. Qual è la politica aziendale di Valsir sotto questo aspetto?

Le certificazioni sono una parte integrante della nostra cultura aziendale. In azienda abbiamo un team che si occupa solo ed esclusivamente di questo aspetto. Oltre ai sistemi certificati di gestione qualità (ISO 90001), ambiente (ISO 14001) ed energia (ISO 50001), dal 1987 a oggi i nostri prodotti hanno ottenuto oltre 220 certificazioni nei mercati internazionali di tutto il mondo, alcune delle quali sono molto impegnative da conseguire e da mantenere negli anni. Negli ultimi anni però sono diventate sempre più importanti le certificazioni di tipo ambientale o di sostenibilità dei prodotti. Anche in questo caso ci siamo mossi in anticipo rispetto al mercato, affrontando dapprima delle analisi LCA (Life Cycle Assesment) delle nostre linee di prodotto per arrivare poi alla certificazione EPD – una Dichiarazione Ambientale di Prodotto che descrive l’impatto legato alla produzione di un bene considerandone l’intero ciclo di vita – che oggi riguarda gran parte delle nostre soluzioni di punta; un’altra importantissima certificazione che abbiamo ottenuto è quella del Green Building Council, che valuta non solo le caratteristiche del prodotto, ma più in generale il rispetto delle linee guida per un’edilizia sostenibile.

█ Tropea S è la cassetta WC in materiale fonoisolante di Valsir, che

permette di regolare lo scarico per massimizzare il risparmio idrico

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