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InterSystems

al lavoro per semplificare la vita dei pazienti

Interoperabilità e centralità del dato elementi fondamentali

La sanità italiana sta vivendo in questi anni un periodo di forte trasformazione, all’insegna di una maggiore sostenibilità ed un’erogazione di servizi più efficienti. Motore di questi cambiamenti è anche il PNRR, che nella sua Missione 6 pone il dato come presupposto fondamentale per i processi di cura sempre più distribuiti a livello territoriale, indicando un percorso di delocalizzazione degli attori che concorrono alla nostra salute fino a considerare la casa come primo presidio di cura per il cittadino. “L’interoperabilità e la centralità del dato assumono oggi un ruolo fondamentale per semplificare il percorso di cura del cittadino e permettere la valorizzazione del dato stesso da parte delle strutture centrali”, afferma Roberto Castelli, Responsabile Business Development di InterSystems Italia. “InterSystems lavora proprio in questa direzione con lo scopo di accelerare il flusso dei dati sanitari, offrendo così soluzioni concrete per aiutare le Regioni, le inhouse e le strutture dell’ecosistema della salute a gestire e condividere il dato su tutto il territorio nazionale, garantendo l’evoluzione dei progetti del Fascicolo Sanitario Elettronico in linea con i piani dell’Agenzia per l’Italia Digitale”. In coerenza con i tempi dettati dal PNRR, è molto importante che i nuovi servizi e le soluzioni si basino su un’architettura di dati solida, intelligente, in grado cioè di garantire l’intero processo di gestione del paziente, e integrata, rispettando quindi gli standard di interoperabilità. È in altre parole fondamentale che in quest’ottica l’architettura sia basata su standard aperti come FHIR (Fast Healthcare Interoperability Resources) e che abiliti la creazione di base di dati come Clinical Data Repository al fine di introdurre logiche di Intelligenza Artificiale e la condivisione di informazioni tra tutti gli attori. “Allo scopo di preservare gli investimenti effettuati dalle regioni negli ultimi anni è essenziale mettere a loro disposizione dei sistemi di transcodifica, in grado di trasformare i dati non standard prodotti dai singoli dipartimenti in dati in formato FHIR, e viceversa”, prosegue Castelli. InterSystems in Italia è, infatti, fortemente impegnata nell’evoluzione del passaggio all’infrastruttura del Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 e al supporto allo standard HL7 FHIR, che costituirà la chiave per l’interscambio di informazioni del nostro sistema sanitario, creando l’autostrada di dati che collegherà tutti gli attori che concorrono alla servizio sanitario nazionale. L’esperienza internazionale di InterSystems consente, inoltre, di avvalersi di know how e best practice per la realizzazione di grandi piattaforme per la governance dei dati e non solo. “È fondamentale che le piattaforme siano aperte e configurabili dai system integrator e dai clienti stessi”, aggiunge Castelli. “Perché questa piattaforma possa rispondere efficacemente al FSE 2.0 è molto importante sostituire le integrazioni punto-punto con un Middleware di Integrazione (ESB) che sia in grado di integrare, trasformare, normalizzare e orchestrare il dato. La nostra soluzione si pone come la piattaforma più affidabile e solida per abilitare e far interoperare i servizi regionali, ed è stata utilizzata per la creazione di veri e propri “Healthcare Information Exchange”, ovvero strati tecnologici che rendono completamente interoperabili tra le diverse cartelle elettroniche i dati clinici del paziente. Questo consente poi di estendere l’integrazione e il recupero del dato da fonti eterogenee, favorendo per esempio soluzioni di telemedicina”, conclude Roberto Castelli.

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