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Dalle Aziende

Dalle Aziende

Consultazione pubblica Etichettatura

La Commissione ha lanciato il 13 dicembre la consultazione pubblica sulla revisione del regolamento (UE) n. 1169/2011 sulle informazioni alimentari ai consumatori. La Commissione afferma di voler fare una proposta per un’etichettatura nutrizionale armonizzata e obbligatoria a livello UE sulla parte anteriore della confezione e una proposta per “profili nutrizionali” corrispondenti a soglie di nutrienti come grassi, zuccheri e/o sale negli alimenti, oltre le quali le indicazioni nutrizionali e sulla salute saranno limitate o vietate. Si cerca anche di regolare l’etichettatura d’origine per diverse categorie di prodotti. Il periodo di consultazione resterà aperto fino al 07 marzo 2022.

Accordo Rakuten-ICQRF

alla presenza anche di Origin Italia, il 14 dicembre è stato siglato, dal Sottosegretario Francesco Battistoni, dal Capo dipartimento dell’Icqrf Felice Assenza e dal vicepresidente esecutivo del gruppo Rakuten Kazunori Takeda, il Memorandum of Understanding tra l’ICQRF e Rakuten Group, la più grande piattaforma e-commerce giapponese. Con l’accordo, le Indicazioni Geografiche italiane tutelate dall’Economic Partnership Agreement (Epa) tra UE e Giappone, entrato in vigore il 1º febbraio 2019, e che saranno commercializzate sul sito del gruppo giapponese, saranno controllate da una task force operativa dell’ICQRF del MIPAAF, sul modello delle collaborazioni già esistenti con le altre principali piattaforme e-commerce online. L’ICQRF quotidianamente cercherà i prodotti contraffatti e segnalerà a Ratuken le violazioni dei diritti di proprietà intellettuale delle DOP e IGP nonché delle pratiche sleali relative alla corretta informazione sugli alimenti.

Opposizione al Nutri-score

Durante l’audizione congiunta alle Commissioni Agricoltura della Camera dei Deputati e del Senato del 14 dicembre, il Ministro Patuanelli ha confermato il massimo impegno del governo circa l’opposizione al Nutri-score, ricordando che anche il Presidente Draghi, dopo l’incontro con il Presidente Macron, ne ha dichiarato in modo chiaro la criticità, confermata anche da Francia e Spagna. Il Ministro si è detto fiducioso che sul Nutri-score si possa mettere una pietra tombale con una minoranza di blocco pronta a bloccare eventuali fughe in avanti e ha fatto sapere che l’Italia si confronta in maniera costante con la Spagna dove è cambiato notevolmente il sentimento rispetto a questo tema.

Pratiche commerciali sleali

Dal 15 dicembre è entrato in vigore il decreto legislativo di attuazione della direttiva europea che vieta le pratiche sleali nei rapporti commerciali della filiera agroalimentare. Sul sito del MIPAAF è online la pagina “Pratiche sleali” con le indicazioni e le istruzioni per presentare segnalazioni di abusi e azioni scorrette, sia tra imprese che in materia di commercializzazione dei prodotti agricoli.

Pubblicazione nuova PAC e modifiche al Reg. (UE) n.1151/2012

il 6 dicembre sono stati pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell’UE i regolamenti della PAC e le riforme del Regolamento di qualità n. 1151/2102. Tra le principali novità sul Reg. n. 1151/2012, in vigore a partire dal 1° Gennaio 2022, rientrano: la possibilità di includere, su base volontaria, aspetti che riguardano lo sviluppo sostenibile nei disciplinari di produzione; il miglioramento della tutela delle IG contro lo sfruttamento e la diluizione della reputazione per le merci vendute online e per quelle in transito nell’UE; il campo di applicazione del Reg. n. 1151/2012 è esteso ai prodotti vitivinicoli aromatizzati; il ruolo della CE nell’esame della domanda di registrazione delle IG è limitato al controllo dell’assenza di errori manifesti; la procedura di opposizione è stata semplificata e consisterà in una dichiarazione motivata da presentare alla CE entro 3 mesi; piani produttivi possibile per tutte le IG.

Legge UE anticoercizione

La Commissione Europea ha svelato un nuovo strumento commerciale proposto per contrastare l’uso della coercizione economica da parte di Paesi terzi. L’obiettivo è quello di dissuadere i Paesi terzi dal limitare o minacciare di limitare il commercio o gli investimenti e quindi cercare di cambiare la politica dell’UE in settori come il cambiamento climatico, la tassazione o la sicurezza alimentare. Le misure che potrebbero essere prese sono, per esempio, l’imposizione di tariffe e la limitazione delle importazioni dal Paese in questione, restrizioni sui servizi o sugli investimenti o misure per limitare l’accesso del Paese al mercato interno dell’UE. La proposta della CE deve ora essere discussa e adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio dei ministri.

VINCENZO BOZZETTI

Qual è l’obiettivo?

Dopo ventiquattro mesi di pandemia non sappiamo come sia iniziata e ancora peggio non abbiamo idea di quando, se mai succederà, e come finirà. Qualcuno, etichettato come “facilone”, disse: “È come una guerra!” Purtroppo ebbe ragione, infatti, tutto non andò bene e in generale non siamo affatto migliori. Ma la storia umana ci insegna che in qualche modo ne usciremo, nonostante le difficoltà. Per venire alla nostra filiera, anche in questa occasione ha confermato le sue naturali doti di resilienza. Con tempi diversi nei vari Paesi, la filiera ha chiuso i canali dei consumi fuori casa, riaprendo e incrementando i consumi domestici. Secondo Rabobank sono diminuite le M&A (Mergers & Aquisitions - Fusioni & Acquisizioni), però altre analisi dicono che sono rinvigorite le PMI (Piccole e Medie Imprese). In altri termini la filiera latte non si ferma. Almeno per ora! In futuro si vedrà! Certamente, oltre alle ondate pandemiche, avremo a che fare con altre fluttuazioni. Infatti, alcuni “marosi” segnalano all’orizzonte l’attacco dei prodotti vegetali e dei prodotti di imitazioni. È vero, esiste la norma che vieta loro di usare i termini lattiero caseari, però manca chi controlla e la fa applicare. Altri “cavalloni” vorrebbero sostituire latte e derivati con prodotti di fermentazione. E qui, la prevenzione potrebbe ancora dare il suo miglior contributo. Una sorta di “tsunami”, invece, pare sia stato scatenato dall’Unione Europea, con lo spostamento del 25% del mercato agro-alimentare a favore degli organic foods, ovvero i prodotti biologici. Il disastro delle quote latte non ha proprio insegnato niente? Purtroppo no. Il mercato funziona solo se è libero, quando viene alterato reagisce di conseguenza e gli effetti sono imprevedibili. I prodotti biologici sono nel mercato da ormai vent’anni e hanno la loro quota di mercato, incrementarla a tavolino portandola a un terzo del mercato totale (con interventi mirati) implica effetti collaterali ignoti. Notoriamente l’agricoltura biologica produce meno con costi superiori, quindi il consumatore dovrebbe spendere di più. Quindi o si aumenta la capacità di spesa o si spinge il consumatore verso nuovi surrogati con prezzi civetta. È forse il secondo il vero obiettivo?

Volete dire la vostra? Scrivete a: editorialoffice.stlc@quine.it

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