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UNA SFIDA UN OBIETTIVO UN TRAGUARDO Direttore di QN-il Resto del Carlino
QUESTO CONCERTO che il maestro Claudio Abbado e l’Orchestra Mozart donano a Bologna per sostenere i restauri di Santo Stefano resterà nella Storia della Città. Uso una parola impegnativa — Storia, con la maiuscola — perché sono certo che negli anni a venire, con la rinascita della nostra antica Basilica, verranno ricordati questa serata e le donne e gli uomini che ci hanno creduto e dunque realizzata. Innanzitutto i musicisti dell’Orchestra Mozart, fiore all’occhiello di Bologna, e di quanti s’impegnano per sostenerla a cominciare, appunto, dal suo prestigioso direttore, Claudio Abbado, e dal suo presidente, Fabio Roversi-Monaco. A tutti il grazie de il Resto del Carlino e, credo, di tutti i bolognesi. Lo stesso grazie rivolto a cantanti e attori che martedì 23 marzo scorso sono stati protagonisti di quello straordinario spettacolo alla Futurshow Station di Casalecchio e a quei diecimila entusiasti che affollarono il palazzetto del basket prestato alla solidarietà. Un grazie che estendiamo a quanti (ma li ringrazieremo uno a uno a conclusione di questa campagna) hanno organizzato eventi o semplicemente hanno messo mano al portafogli per donare un euro o anche centomila euro. Non dovevamo scoprire né Bologna né i bolognesi. Su questo palcoscenico ci stiamo, e ci stiamo bene, da 125 anni. E tuttavia lasciateci dire del nostro stupore per l’apprezzamento che ci è stato manifestato quando abbiamo lanciato l’appello dei monaci benedettini di Santo Stefano. Lo stupore nel sentire e vedere la Basilica riscoperta come luogo artistico, storico, di ultramillenaria cultura, ma anche di Fede. E lo stupore nel vedere moltiplicarsi iniziative di raccolta fondi. Piccoli e grandi eventi, ma tutti con l’obiettivo di muovere attenzione e smuovere coscienze. In questo concerto di iniziative si sono mosse anche coscienze istituzionali, in genere pigre o troppo riflessive. Ed ora nei bilanci dello Stato ci sono un milione e trecentomila euro spendibili, ai quali aggiungeremo quanto saremo riusciti a raccogliere noi. C’è ancora tempo e, soprattutto, ci sono persone, associazioni, istituzioni — tutti privati — attese all’iniziativa concreta. In questa sede — che celebra l’Orchestra Mozart col suo direttore Claudio Abbado — non può mancare l’apprezzamento al Cardinale Arcivescovo, Carlo Caffarra, e a tutta la Chiesa di Bologna, a cominciare da monsignor Ernesto Vecchi. Sappiamo che ci sono altri edifici di culto meritevoli di attenzione, per i quali garantiamo la nostra attenzione. All’inizio di questo 2010, 125˚ anniversario della nascita di questo giornale, avevamo chiesto un regalo per Bologna: il restauro di Santo Stefano. Ci siamo quasi.
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PENSO che la Basilica di Santo Stefano, assieme alla meravigliosa piazza su cui si affaccia con le Sette Chiese, sia uno dei luoghi più belli che ci sia in Italia. La conosco molto bene perché ormai vivo a Bologna da diversi anni, e l’ho visitata tante volte anche prima di trasferirmi qui. Quando ho saputo della urgente necessità di interventi di consolidamento alle fondamenta e dell’iniziativa de il Resto del Carlino per raccogliere fondi, ho pensato che la cosa più giusta da fare fosse organizzare un concerto con l’Orchestra Mozart. Anzi, ancora meglio, proporre più momenti musicali, come a creare un percorso sonoro nei diversi ambienti delle Sette Chiese. Due gruppi cameristici, formati dai Solisti dell’Orchestra Mozart, suoneranno in altrettanti ambienti delle Sette Chiese; in programma il Divertimento per archi K 563 di Mozart e il Sestetto per archi n. 1 Op.18 di Brahms. Poi, nella Chiesa del Crocifisso, con l’intera Orchestra, assieme a Julia Kleiter e Sara Mingardo, eseguiremo tre famose arie di Bach tratte dalla Passione Secondo Matteo (“Ich will dir mein Herze schenken” e “Erbarme dich, mein Gott”) e dalla Passione Secondo Giovanni (“Es ist vollbracht”). Sempre di Bach, eseguiremo il Concerto per violino in Mi maggiore, con Giuliano Carmignola. Concluderemo il concerto con lo Stabat Mater di Pergolesi, l’opera più importante di questo straordinario compositore, che con la sua arte innovativa ebbe notevole influsso sullo stesso Bach e su Mozart. Era molto importante per me e per i musicisti dare un segnale concreto di solidarietà per uno dei luoghi più importanti di Bologna, una città di grande cultura, che apprezzo soprattutto per la generosità della gente. L’Orchestra Mozart, che racchiude in sé bravissimi musicisti provenienti da tutta Europa, ha sede proprio in questa città, che l’ha accolta fin dall’esordio con grande entusiasmo. Non dimentichiamo poi che la Mozart è potuta nascere e continua a fare musica anche grazie al sostegno essenziale della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e del suo Presidente, Fabio Roversi-Monaco, che in questi anni ci ha seguito con interesse ed affetto. Abbiamo quindi sentito il dovere di dare un segno concreto per salvaguardare uno dei simboli più alti di questa città. Siamo tutti molto legati a questa iniziativa, e ci auguriamo che le opere di consolidamento necessarie vengano realizzate nel più breve tempo possibile.
UN SEGNALE CONCRETO DI SOLIDARIETÀ Direttore artistico dell’orchestra Mozart
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HO UN CHIARO ricordo di quando Carlo Badini, nel 2003, mi parlò per la prima volta dell’idea di realizzare, in collaborazione con l’Accademia Filarmonica di Bologna, un’orchestra di nuova concezione, che affiancasse giovani e giovanissimi talenti a solisti affermati, che promuovesse sinergie fruttuose nel tessuto culturale non solo di Bologna, ma dell’intera Italia in un contesto di collaborazioni internazionali. Tutto ciò anche per rinvigorire nelle Istituzioni la volontà di dare avvio a politiche culturali di alto livello. E ho ancora vivo il ricordo di quando Claudio Abbado accettò di assumerne la Direzione artistica, delineando pian piano il profilo dell’orchestra, coinvolgendo strumentisti di rilievo internazionale e un nutrito gruppo di brillanti, giovani musicisti provenienti dall’Italia e da tutta l’Europa. Stava nascendo l’Orchestra Mozart. La qualità dei personaggi coinvolti, l’originalità della proposta e la sfida che essa rappresentava furono senza alcun dubbio le motivazioni per le quali la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna la istituì, la sostenne e la finanziò. Oggi, a poco più di 6 anni dalla sua costituzione, l’Orchestra Mozart è una realtà unica nel panorama italiano: Claudio Abbado, i suoi solisti e i suoi giovani musicisti propongono di volta in volta interpretazioni ricche di vigore e sfumature, esecuzioni sempre nuove non solo dei capolavori più conosciuti, ma anche di pagine da riscoprire. Partecipare ad un concerto dell’Orchestra Mozart diventa così un evento unico nel suo genere: tutto il piacere di fare musica si trasferisce rapidamente dal podio ai leggii e da questi al pubblico che, svanita la magia del suono, saluta Abbado e i suoi ragazzi con una festa di applausi. Ora l’Orchestra Mozart e Claudio Abbado offrono alla città di Bologna tre momenti musicali nella Basilica di Santo Stefano, aderendo alla campagna di raccolta fondi promossa dal quotidiano il Resto del Carlino per gli interventi straordinari di restauro del complesso monumentale. Sono convinto che questa iniziativa sintetizzi e porti a compimento il senso di un progetto ambizioso e impegnativo come quello che con Carlo Badini e Claudio Abbado abbiamo saputo realizzare attraverso l’Orchestra Mozart: talento e creatività al servizio della città per promuoverne ed incentivarne la crescita culturale, sociale e civile.
CREATIVITÀ E TALENTO AL SERVIZIO DELLA NOSTRA CITTÀ presidente Orchestra Mozart
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IN QUESTE PIETRE C’É LA STORIA DI TUTTI NOI Comunità monastica di Santo Stefano
È DA TEMPO che un pezzo di storia della città di Bologna, la Basilica di Santo Stefano, è stata adottata da tante persone. È da tempo che viene sottolineato il legame che Santo Stefano ha con la città e con il suo territorio. È da tempo che le pietre, le pietre antiche del complesso Stefaniano contribuiscono a costruire la memoria religiosa della città. È da tempo che la storia viene attraversata. La sua storia. La storia di tutti noi. Storia di fragilità e certezze. Storia di passioni e preghiera. Di meditazione e riflessione. Storia indubbia di memoria. Anzi di memorie: le memorie degli uomini e delle donne che questi luoghi hanno visitato, che in questi luoghi hanno pregato attraverso i secoli. La musica può essere, anzi sicuramente lo è, meditazione. Meditazione cristallizzata in una particolare dimensione. La meditazione, la profondità mistica della scelta. L’eternità della musica stessa. Quella musica stupenda che viene proposta in una serata unica dal maestro Claudio Abbado con l’Orchestra Mozart. Evento sicuramente unico. Evento straordinario in cui le note di maestri come Mozart, Brahms, Bach e Pergolesi avvolgeranno gli spazi, i muri, le pietre, le colonne di Santo Stefano. Sicuramente un occasione perché una storia possa essere raccontata da altre storie. Perché una musica “eterna” possa confrontarsi con una Storia eterna. La storia della vita di tutti i credenti. Ma anche la storia della città, la storia delle nostre storie. La musica la si ama perché intorno ad essa è possibile che accada la meditazione. Ne siamo assorbiti, inebriati. Nell’ascolto qualcosa dell’ignoto inizia a discendere nei cuori. Dio inizia a bisbigliare. Il cuore batte a un ritmo diverso: si entra in sintonia con l’universo. Una danza sottile si fa avanti. Una soglia chiusa da sempre forse inizia ad aprirsi. Musica come ascesi ed eterno divenire. Musica come riflessione intima e profonda. Recupero della propria interiorità. Anche il tempo, il nostro tempo sembra si fermi, si cristallizzi per darci la possibilità di ascoltare. Ascoltare per arricchirci. Grazie, quindi a Claudio Abbado per questa stupenda opportunità. Grazie ai cittadini di Bologna per la loro solidarietà. Grazie a il Resto del Carlino per la sua sensibilità. Grazie, infine, a tutti coloro che hanno condiviso, e condivideranno questa interessante e importante avventura che sta diventando sempre più, espressione di un amore sconfinato e struggente. Amore concreto e sicuramente possibile, oggi, nei confronti di un monumento come la Basilica di Santo Stefano in Bologna.
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OPERAZIONE SALVIAMO SANTO STEFANO
L’OPERAZIONE ‘Salviamo la basilica di Santo Stefano’ prende il via nel novembre dello scorso anno. La scintilla che innesca la gara di solidarietà — cui prendono parte, con le loro piccole e grandi donazioni, migliaia di bolognesi — è l’accorato appello dei monaci benedettini olivetani che dal 1946 custodiscono le Sette Chiese. Il plurimillenario complesso monastico, minato dall’umidità, ha urgente bisogno di restauri. Restauri costosi. Per salvare la Sancta Jerusalem Bononiensis, dove una leggenda medievale vuole sia nascosto il Santo Graal, servono più di tre milioni di euro. Il Carlino raccoglie subito l’Sos dei monaci. E bussa al grande cuore dei bolognesi. Già a fine novembre apre una sottoscrizione pubblica, con tre conti correnti bancari — nelle filiali Cassa di Risparmio in Bologna, Emil Banca e Cassa di Risparmio di Ravenna — su cui i benefattori possono versare il loro contributo per i lavori. Ad oggi, sono stati raccolti quasi 400mila euro. Per Santo Stefano si muovono anche le istituzioni. Il ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi, sensibilizzato dal bolognese Pier Ferdinando Casini, promette (e poi stanzia) un milione di euro. Altri 300mila euro — già versati nelle casse del Comune, che al momento opportuno li girerà per i restauri — arrivano dal ministero dell’Economia grazie al senatore Massimo
Palmizio, che sfrutta il semisconosciuto Fondo per la tutela dell’ambiente e la promozione dello sviluppo del territorio. Ma al soccorso della ‘Gerusalemme celeste’, un unicum nell’arte sacra, accorrono anche associazioni, cooperative, imprese (poche, purtroppo), sindacati, artisti, commercianti, artigiani, scrittori, storici dell’arte, sportivi. Coop Costruzioni è fra le prime ad aderire all’iniziativa del Carlino. Pochi giorni dopo l’appello dei monaci offre lavoro, opere e materiali per 100mila euro. UN POOL di esperti, nominato dai monaci e guidato dall’architetto Roberto Scannavini, elabora intanto una bozza di progetto dei restauri. Si tratta di un dossier preliminare di circa 200 pagine, che riceve il via libera dalla Soprintendenza per i Beni architettonici. Un passo indispensabile per potere dare il via ai primi lavori, che potrebbero cominciare già in autunno. Se tutto andrà avanti senza intoppi — e se le risorse necessarie saranno rese man mano disponibili — si calcola che, per chiudere l’ultimo cantiere, serviranno circa tre anni. Con il crescere della somma destinata ai restauri, si rende doveroso garantire di fronte all’opinione pubblica la limpidezza di tutte le operazioni e le spese che saranno affrontate. Per questo, viene nominato un comitato di garanti, formato dal prefetto Anna Maria Cancellieri (commissario straordinario del Comune), Andrea Emiliani (storico dell’arte, già soprintendente per i Beni artistici e storici e direttore della Pinacoteca nazionale), Filippo Sgubbi (avvocato, professore ordinario di Diritto penale all’Alma mater), Francesco
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Antonio Manzoli (direttore scientifico dell’Istituto ortopedico Rizzoli, già direttore generale dell’Istituto superiore di Sanità), Vanni Trombetta (dottore commercialista), Riccardo Rosetti (avvocato civilista) e Andrea Mingardi, l’artista che ha organizzato il cast del maxiconcerto per Santo Stefano alla Futurshow Station di Casalecchio. IL CONCERTO del 23 marzo, nato da un’idea di Cesare Cremonini, si trasforma presto in un grande evento. Organizzato dal Carlino — in collaborazione con la Cisl, che festeggia i suoi sessant’anni, Gruppo Sabatini e Unipol — vede esibirsi un cast di cento artisti, selezionato e coordinato da Andrea Mingardi. C’è il ghota del pop bolognese: da Cremonini a Gianni Morandi, da Lucio Dalla a Luca Carboni, da Samuele Bersani agli Stadio. Per la prima volta insieme su un palcoscenico. Un evento unico, per salvare un monumento unico al mondo, che la tradizione vuole fondato da San Petronio, vescovo di Bologna nel V secolo; ma le cui prima tracce documentali, in un diploma di Carlo III il Grosso, risalgono all’anno 887. Diecimila persone riempiono la Futurshow Station. Alla fine, il direttore del Carlino, Pierluigi Visci, consegna ai monaci un assegno di 122mila euro. Un’altra iniziativa di grande successo viene organizzata, in maggio, dall’Associazione panificatori bolognesi. Che per quattro giorni impastano, cuociono e sfornano pane e crecscenta in un forno allestito in piazza Santo Stefano, di fianco alla basilica. Come facevano, nello stesso luogo, i loro colleghi fornai di
alcuni secoli fa. Per circa 350 anni, infatti, dalla metà del XV secolo al 1796, da quattro forni costruiti di fianco alla chiesa sono usciti pane bianco (il ‘pane di ruzzolo’: un monopolio concesso ai religiosi da papa Nicolò V), pagnotte, crescentine e brazzadelle, le tipiche ciambelle bolognesi. Anche l’iniziativa dei panificatori è un successo: migliaia di persone fanno la fila per comprare il ‘pane di Santo Stefano’. Alla fine vengono raccolti, e donati ai monaci, oltre 40mila euro. I BOLOGNESI hanno risposto con generosità anche all’iniziativa lanciata a dicembre dal gruppo Plenty Market. Che, negli undici punti vendita in città, ha devoluto ai benedettini olivetani il 5% degli incassi di una certa linea di prodotti. Il contributo finale dovrebbe raggiungere i 50mila euro. Ma, nel corso dei mesi scorsi, le iniziative dell’operazione denominata ‘Salviamola’ si sono susseguite numerose e varie. Dai concerti di musica classica alle degustazioni, dalle aste alle serate di lettura. Fra gli ultimi contributi, in ordine di tempo, si segnala per generosità quello di Federico Minoli — l’uomo che salvò e rilanciò la Ducati — ha donato ai monaci i 100mila euro di buonuscita ricevuti quando ha lasciato l’incarico di amministratore delegato della Fiera. Ma la sottoscrizione continua. C’è tempo fino a fine anno. E tutte le offerte, anche le più piccole, sono indispensabili per raggiungere il traguardo finale. La salvezza delle Santo Sepolcro della Gerusalemme bolognese. Luca Orsi
OPERAZIONE SALVIAMO SANTO STEFANO
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SETTE NOTE PER SETTE CHIESE
UNA NAVATA ampia, un altare, un crocifisso, una cripta. Poi, a sinistra, qualche gradino e improvvisamente lo spazio da rettangolare diventa ottagonale, con dodici colonne di marmo che portano al cielo. Oltre, un cortile, un chiostro, altre piccole chiese. Oppure, se si osserva la Basilica di Santo Stefano da un altro punto di vista, si entra e ci si trova di fronte a un tema di ragguardevoli proporzioni, ritmicamente ben definito, seguito da un ponte, di suoni invece che di pietra, che congiunge il primo tema al secondo, molto più melodico e cantabile. Lo sviluppo, ricco di idee e invenzioni, procede su una scala, cromatica, non di marmo, seguita da un lungo trillo che introduce la ripresa delle idee, fino alla cadenza, breve e abbagliante, ultimo passaggio prima della coda finale. Sette Chiese meravigliose, sette brani in programma, sette solisti o formazioni che interpreteranno variazioni, colpi d’ingegno, idee folli o intimamente allusive. Sette, esattamente come le note: do-re-mi-fa-sol-la-si. Poi la musica inizia, si diffonde ovunque, sale, si ferma quasi fosse sospesa, ritorna. Edificate l’una dentro l’altra, senza apparenti confini architettonici, le Sette Chiese sembrano costruite per respirare note e pause, un luogo perfetto per ospitare un concerto, con gli echi che si rincorrono ovunque, disperdendo le armonie e lasciando la melodia a galleggiare per un istante sopra Piazza Santo Stefano, per poi scomparire e andare chissà dove. E Claudio Abbado questo concerto lo ha ideato quasi fosse un brano scritto nella forma classica, diviso in tre
appuntamenti-movimenti: il primo, un ideale Allegro, alle 19 nella Chiesa del Sepolcro, con i Solisti dell’Orchestra Mozart — Gisella Curtolo, violino, Danusha Waskiewicz, viola, e Walter Vestidello, violoncello — interpreti del Divertimento K 563 di Wolfang Amadeus Mozart; il secondo, che potrebbe essere un Andante con espressione, alle 19.40 nella Chiesa dei Protomartiri SS. Vitale e Agricola, protagonisti ancora i Solisti dell’Orchestra — questa volta Raphael Christ e Yunna Shevchenko, violini; Diemut Poppen e Chaim Steller, viole: Luca Franzetti e Antonio Amadei violoncelli — nell’esecuzione del meraviglioso Sestetto per archi n. 1 op. 18 di Johannes Brahms. IL FINALE, conclusivo quanto ipotetico terzo movimento di questo straordinario concerto, alle 21 nella Chiesa del Crocifisso, vedrà il direttore milanese sul podio della Mozart, accompagnato da tre grandi interpreti come il soprano Julia Kleiter, il contralto Sara Mingardo e il violinista Giuliano Carmignola, in programma Johann Sebastian Bach — due arie dalla Passione Secondo Matteo BWV 244, “Erbarme dich, mein Gott” e “Ich will dir mein Herze schenken”, un’aria dalla Passione Secondo Giovanni BWV 245, “Es ist vollbracht” e il Concerto per violino BWV 1042 — e il celebre Stabat Mater di Giovan Battista Pergolesi. Il Mozart scelto dai Solisti dell’Orchestra è virtuosistico, elegante, tuttavia non privo di quella strana quanto
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divina ironia che il genio di Salisburgo ama nascondere tra le lacrime, un Divertimento che diviene inconsapevole testimone di un’ambigua felicità, spesso interrotta da improvvisi, quanto dolenti, sospiri. E se il Sestetto di Brahms esprime, seppur ancora non interamente, il linguaggio di questo «musicista della sfumatura intima, della gradazione fuggevole, capace di esprimere mirabilmente le penombre crepuscolari della coscienza» (Capri), i capolavori bachiani assurgono invece a pura materia sonora intesa come possibilità lirica, lievemente sfiorati dalla vita del compositore, e quindi dal dolore e dalla gioia, diventando essi stessi «il fatto morale che l’arte compone e forma» (Flora). Le sue Passioni sono infatti accorati racconti in musica accompagnati dalla parola, capaci di rendere con attualissima e sconvolgente immediatezza le drammatiche vicende narrate nei due Vangeli, mentre nello splendido Concerto per violino e orchestra in mi maggiore non è difficile ritrovare echi di Antontio Vivaldi, musicista particolarmente ammirato da Bach, sia nella forma sia nei contenuti estetici. CURIOSAMENTE, fu proprio lo stesso Bach a rimanere profondamente impressionato dallo Stabat Mater di Pergolesi, tanto da scriverne una parodia, precisamente nel Mottetto “Tilge, Höchster, meine Sünden”. In realtà, non sarà l’ultima volta in cui la musica delll’autore de La serva padrona viene presa a prestito: su suggerimento di Diaghilev, il celebre creatore dei
Ballets Russes, saranno proprio temi tratti dalle sue opere a dare vita al Polichinelle di Stravinskij, un balletto di cui Pablo Picasso curò l’allestimento scenico, senza contare che, in tempi più recenti, anche il cinema ha attinto alle opere del compositore jesino: suoi brani sono contenuti, tra l’altro, in Dogville, Chocolat e Amadeus. Lo Stabat Mater rappresenta l’ideale sacro dello stile galante settecentesco, avversato però dai puristi dell’epoca, tra cui Padre Giovan Battista Martini, che lo accusava di «melliflua cantabilità teatrale» e gli contrapponeva il rigore contrappuntistico di una musica sacra scevra da un’inconcepibile profanazione del teatro. La famosa Sequenza, tratta dal testo trecentesco di Jacopone da Todi, musicata da Pergolesi con geniale semplicità e freschezza inventiva, è una preghiera in latino suddivisa in dodici parti, in cui il compositore riesce a commuovere con malinconia e patetica effusione, senza drammaticità e senza virtuosismi o artifici formali, con le due voci femminili che cantano, semplicemente, con infinito amore e intimo dolore. «Quando corpus morietur fac ut animae donetur Paradisi gloria» recita l’ultima strofa dello Stabat Mater. Un testamento spirituale, in fondo, ma anche una sorta di inconsapevole preveggenza sul proprio destino, che il musicista marchigiano cominciò a scrivere nel 1734 e terminò nel 1736 sul letto di morte, sopraggiunta per un attacco di tisi a soli ventisei anni. Uberto Martinelli
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CLAUDIO ABBADO
CLAUDIO ABBADO ha debuttato nel 1960 al Teatro alla Scala di Milano, di cui è stato direttore musicale dal 1968 al 1986. Dal 1986 al 1991 è stato direttore musicale della Staatsoper di Vienna e dal 1987 Generalmusikdirektor della città di Vienna. Nel 1988 ha fondato il Festival Wien Modern, manifestazione di musica contemporanea, ampliatasi nel tempo fino ad includere diversi aspetti dell’arte e dal 1991 anche un concorso internazionale per giovani compositori. Ha diretto la Berliner Philharmonisches Orchester per la prima volta nel 1966. Nel 1989 l’Orchestra lo ha eletto direttore artistico. Nel 1994 è stato nominato direttore artistico del Festival di Pasqua di Salisburgo. A completamento delle produzioni liriche e dei concerti sinfonici, ha inserito un ciclo di musica da camera contemporanea, un premio per una composizione musicale e un premio per un’opera letteraria. Claudio Abbado ha sempre sostenuto i giovani talenti. Nel 1978 ha fondato la European Community Youth Orchestra, nel 1981 la Chamber Orchestra of Europe e nel 1986 la Gustav Mahler Jugendorchester dalla quale si è costituita la Mahler Chamber Orchestra. Dal 2003 è impegnato con la nuova Orchestra del Festival di Lucerna, complesso appositamente creato per Arturo Toscanini prima della guerra, e ha tenuto la prima serie di concerti alla guida della nuova Orchestra nell’agosto 2003; la formazione è composta dalla Mahler Chamber Orchestra, da alcune prime parti dei Berliner e dei Wiener Philharmoniker, da solisti di fama internazionale, dall’Ensemble Sabine Meyer, dall’Hagen Quartett e da elementi dell’Alban Berg Quartett. NASCE poi a Bologna nel 2004 l’Orchestra Mozart, di cui è direttore musicale ed artistico. Nel novembre di quell’anno, presso l’Accademia Filarmonica di Bologna, è stato insignito del Premio Kythera, che ha devoluto in borse di studio a due giovani musicisti della nuova orchestra. A Caracas e a l’Havana, nel 2005, Abbado inizia a fare musica con l’Orquesta Simón Bolívar, la cui attività si inserisce nella grandiosa iniziativa portata avanti da trent’anni da José Antonio Abreu. Vi sono coinvolti trecentomila giovani musicisti, molti dei quali provenienti dal mondo poverissimo dei barrios, a cui è stata data la possibilità di ricevere degli strumenti musicali e un’adeguata educazione. Fra le incisioni discografiche di Claudio Abbado ricordiamo l’integrale delle opere sinfoniche di Beethoven, Schubert, Mendelssohn, Brahms, Cajkovskij, Mahler, Ravel, Prokof’ev, opere di
Mozart, Rossini, Verdi, e Wagner. Nel 2000 è uscita l’edizione integrale delle Sinfonie di Beethoven con i Berliner Philharmoniker, acclamata quanto la serie di esecuzioni dal vivo delle Sinfonie e dei Concerti per pianoforte di Beethoven tenutesi a Roma e a Vienna nel febbraio 2001, realizzate in DVD. Le sue incisioni hanno ricevuto i premi più prestigiosi: International Grammy Award, Grand Prix International du Disque, Diapason d’or, Record Academy Prize, Stella d’oro, Orphée d’or e Grand Prix de la Nouvelle Académie. IL MAESTRO ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Freud, la Gold Medal of the International Gustav Mahler Society, la Medaglia d’Oro Nicolai dei Wiener Philharmoniker (1980), la Mozart Medaille, la Mahler Medaille, la Schubert Medaille, l’Ehrenring der Stadt Wien, il Premio Nonino (1999). La Repubblica Italiana lo ha insignito della Gran Croce Ordine al Merito e della Medaglia d’oro ai Benemeriti della cultura e dell’arte, quella francese della Grand Croix de la Légion d’Honneur, la Repubblica austriaca della Grosse Goldenes Ehrenzeichen. In Germania ha ricevuto l’Ernst-von-Siemens-Musikpreis, è stato eletto “direttore dell’anno” dalla stampa tedesca (2001). Nel 2002 il Presidente della Repubblica Federale Tedesca, per l’alto valore del lavoro artistico svolto a Berlino, lo ha insignito del massimo riconoscimento dello stato: Das Grosse Verdienstkreuz mit Stern. Nel maggio 2004 gli è stato conferito la “Ernst Reutter Plakette” della Città di Berlino. Nel 2003 ha ricevuto la Medaglia d’Oro della Royal Philharmonic Society London, il prestigioso Praemium Imperiale della Japan Arts Association e il premio della critica musicale italiana “Franco Abbiati”. Nel 2006 riceve in Spagna il Premio Yehudi Menuhin. Le Università di Cambridge, Aberdeen, Ferrara e della Basilicata gli hanno conferito la laurea honoris causa. Recentemente il Comune di Bologna gli ha conferito la cittadinanza onoraria.
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JULIA KLEITER JULIA KLEITER ha debuttato all’Opéra Bastille di Parigi nella produzione de Die Zauberflöte di Bob Wilson, diretta da Jiri Kout nel 2004. Tra il 2005 e il 2006 ha interpretato nuovamente Die Zauberflöte, diretta da Abbado a Ferrara, Baden-Baden e Modena, oltre che Boris Godunov, la Finta Giardiniera, Le Nozze di Figaro, Lucio Silla. Negli anni successivi ha preso parte a importanti produzioni quali Der Rosenkavalier e Arabella con Welser-Möst, l’Orfeo ed Euridice, diretta da Muti. Interpreta il Fidelio (Marzelline) a Ferrara, Baden–Baden e Madrid sotto la direzione di Abbado, Acis e Galatea di Händel a Göttingen (con registrazione) e debutta al Styriarte di Graz nell’Idomeneo, con Harnoncourt. Nel 2010 è impegnata in Idomeneo (Harnoncourt) a Zurigo e in Arabella (Schirmer) a Berlino. Nel 2011 la vedremo interpretare Le Nozze di Figaro a Parigi, Die Zauberflöte a Monaco, Acis e Galatea a Salisburgo, Grenoble, Tenerife e Las Palmas, La Seconda Sinfonia di Mahler a Vienna, Die Schöpfung a Berlino e il Requiem di Mozart a Salisburgo. Nel 2012 debutterà a Chicago al Lyric Opera con Rinaldo. Si è esibita inoltre in vari concerti a Stoccolma, Monaco, Stoccarda, Los Angeles, Ferrara e Berlino (con Claudio Abbado), a Parigi, Tolosa, al Salzburger Festival, al Musikverein di Vienna (con Riccardo Muti), al Styriarte Graz e in tournée in Giappone e Sud Corea, a Napoli (con Jeffrey Tate). Fra le registrazioni, ricordiamo la Daphne di Strauss, il Requiem di Mozart e Die Zauberflöte diretto da Claudio Abbado. In DVD troviamo La Finta Giardiniera, Die Zauberflöte e Arabella di Mozart, Lucio Silla e Betulla liberata. Ha preso parte inoltre al progetto discografico dedicato a Pergolesi da Claudio Abbado, con l’Orchestra Mozart.
SARA MINGARDO REGOLARE ospite di alcune fra le principali istituzioni musicali italiane ed internazionali, Sara Mingardo è una delle rarissime voci di autentico contralto della scena musicale odierna. Collabora stabilmente con direttori d’orchestra del calibro di Claudio Abbado, Riccardo Chailly, Myung Whun-Chung, Colin Davis, John Eliot Gardiner, Riccardo Muti, Trevor Pinnock, Jordi Savall e con le principali orchestre internazionali. Di particolare rilievo anche la sua collaborazione con Rinaldo Alessandrini e Concerto Italiano. Il suo repertorio comprende opere di Gluck, Monteverdi, Handel, Vivaldi, Rossini, Verdi, Cavalli, Mozart, Donizetti, Schumann e Berlioz. Particolarmente attiva in ambito concertistico, vanta un repertorio che spazia da Bach, Beethoven, Brahms a Dvorák, Mahler, Pergolesi e Respighi. L’Associazione dei Critici Musicali Italiani le ha appena conferito l’importante riconoscimento Premio Abbiati 2009. Degne di nota le motivazioni della giuria: ‘Voce di autentico contralto, dotata di musicalità, eleganza e proprietà stilistica tali da farla emergere sia nell’opera barocca (L’Orfeo di Monteverdi: Milano, Teatro alla Scala) per la nobile linea del legato e il fraseggio ricco di febbrile trepidazione, sia nell’ambito della musica sacra, per l’intima commozione donata alle prove pergolesiane sotto la direzione di Claudio Abbado’. Tra i suoi futuri impegni, canterà lo Stabat Mater di Pergolesi, oltre che nella tournée autunnale dell’Orchestra Mozart con Claudio Abbado, in prestigiosi contesti quali: il Musikfesten a Brema; l’Accademia Santa Cecilia (con Rinaldo Alessandrini), il Festival Anima Mundi di Pisa (con John Eliot Gardiner), il Barbican Hall di Londra, la Salle Pleyel di Parigi e il “die Singel” ad Anversa (con Harry Bicket).
GIULIANO CARMIGNOLA GIULIANO CARMIGNOLA è riconosciuto come uno dei massimi interpreti del violino, stimato per il suo ampio repertorio, che spazia dal Barocco al Classicismo, dal Romanticismo fino agli autori contemporanei. Vincitore del “Premio Città di Vittorio Veneto” nel 1971 e del “Premio Paganini” a Genova nel 1973, si esibisce in seguito come solista sotto la direzione di Claudio Abbado, Eliahu Inbal, Peter Maag e Giuseppe Sinopoli, nelle più prestigiose sale da concerto, intraprendendo inoltre lunghe tournèe con I Virtuosi di Roma. Nel novembre del 2004, chiamato da Claudio Abbado come spalla e violino solista, partecipa al debutto dell’Orchestra Mozart. Inizia così una collaborazione stabile, che lo ha visto, fra l’altro, protagonista nell’esecuzione integrale dei Concerti per violino di Mozart, registrati per la DGG e pubblicati nel 2008. Recentemente ha tenuto numerosi concerti e tournée con Andrea Marcon e l’Orchestra Barocca di Venezia e con l’Academy of Ancient Music. Grande successo hanno ottenuto la tournée con la violinista Viktoria Mullova e quella in Giappone con la fortepianista Yasuyo Yano, i concerti di Mozart con la Royal Scottish National Orchestra e la lunga tournée negli Stati Uniti. Giuliano Carmignola è regolarmente presente ai più importanti festival internazionali e tiene regolarmente corsi all’Accademia Musicale Chigiana di Siena e alla Hochschule di Lucerna. Per il repertorio barocco Giuliano Carmignola suona un violino “Florenus Guidantus” (Bologna, 1739), mentre per quello di epoca successiva si avvale dello Stradivari “Baillot” del 1732 che la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna ha voluto concedergli, a motivo della sua eccezionale levatura artistica e del suo impegno nella medesima città con l’Orchestra Mozart.
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ORCHESTRA MOZART
L’ORCHESTRA MOZART nasce da un’idea di Carlo Maria Badini e di Fabio Roversi Monaco, grazie all’apporto determinante della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, ed è inserita quale progetto speciale nelle programmazioni della Regia Accademia Filarmonica di Bologna. Claudio Abbado, che ne ha assunto la Direzione artistica, ha delineato il profilo dell’orchestra, invitando strumentisti di rilievo internazionale, come Giuliano Carmignola, Danusha Waskiewicz, Wolfram Christ, Enrico Bronzi, Mario Brunello, Alois Posch, Jacques Zoon, Alessandro Carbonare, Alessio Allegrini, Reinhold Friedrich. Accanto a loro, una quarantina di giovani musicisti provenienti da tutta l’Europa (Italia, Spagna, Francia, Germania, Austria, Olanda, Norvegia, Finlandia, Ungheria e Russia) oltre che dal Venezuela e da altri paesi del mondo. Dalla stagione 2010, Abbado ha voluto al suo fianco Diego Matheuz come Direttore Ospite Principale. Il venticinquenne direttore d’orchestra e violinista venezuelano, già
assistente di Gustavo Dudamel, rappresenta uno degli esiti più felici del ben noto “Sistema” di Josè Antonio Abreu e si sta rapidamente imponendo come uno dei giovani talenti più promettenti a livello internazionale. L’Orchestra Mozart ha debuttato il 4 novembre 2004 al Teatro Manzoni di Bologna, diretta da Claudio Abbado. Da allora sul podio si sono avvicendati direttori come John Eliot Gardiner, Ottavio Dantone, Trevor Pinnock e Frans Brüggen; sono stati ospitati pianisti quali Alfred Brendel, Alexander Lonquich, Radu Lupu, la giovanissima Yuja Wang e cantanti come Mariella Devia, Rachel Harnisch, Jonas Kaufmann, Sara Mingardo, René Pape. Il 28 marzo 2010, in occasione del concerto dei Solisti dell’Orchestra Mozart nella Cappella Paolina del Quirinale, nell’ambito del ciclo trasmesso da Rai Radio 3, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha affidato a Diego Matheuz le insegne dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana conferita a José Antonio Abreu.
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LA MUSICA PER I PIÙ GIOVANI
IL PROGETTO TAMINO
L’ORCHESTRA MOZART PER IL SOCIALE
“PENSO CHE l’insegnamento e la pratica della musica siano di fondamentale importanza per la crescita culturale e umana dei ragazzi” sostiene Claudio Abbado. L’Orchestra Mozart non fa educazione musicale nelle scuole, ma propone la musica ai più giovani cercando di trasmetterne il profondo valore artistico. Il 25 ottobre 2008 l’Orchestra Mozart, unita per l’occasione all’Orchestra Giovanile Cherubini e all’Orchestra Giovanile Italiana di Fiesole, è stata protagonista di un memorabile concerto al PalaDozza di Bologna, in cui più di seicento bambini sono stati coinvolti e hanno cantato nell’imponente coro di voci bianche previsto dalla partitura del Te Deum di Berlioz. Si è trattato di una grande produzione con più di novecento fra strumentisti e coristi sul palco, premiata con quasi diecimila spettatori fra concerto e prova generale (aperta a scuole e associazioni del Terzo Settore) e con gli alti ascolti della trasmissione integrale su RAI UNO. Il concerto è stato fortemente voluto da Abbado per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’esigenza di una adeguata educazione musicale nelle scuole, accogliendo così l’appello del Comitato Nazionale per l’Apprendimento Pratico della Musica, presieduto da Luigi Berlinguer. L’iniziativa, coordinata da Gisella Belgeri, è stata condotta a buon fine anche grazie al Progetto Regionale Musica.
L’ATTITUDINE a portare la musica in ambito sociale si è concretizzata in un’iniziativa organica di ampio respiro: il Progetto TAMINO - Terapie e Attività Musicali INnovative Oggi. Sostenuto da Claudio Abbado, il Progetto è nato all’interno dell’Orchestra Mozart, ed è sostenuto anche dalla Regione Emilia-Romagna, Assessorato alla Cultura, grazie a una convenzione triennale. TAMINO nasce nella primavera del 2006 con lo scopo di realizzare attività ludico musicali condotte da musicoterapeuti e da alcuni musicisti dell’Orchestra Mozart, rivolte a piccoli pazienti della Clinica Pediatrica Gozzadini del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna. Il Progetto TAMINO realizza laboratori musicali, cicli di musicoterapia e concerti che coinvolgono varie strutture sanitarie, socio-assistenziali ed educative della Regione Emilia-Romagna. Il progetto promuove iniziative di studio, monitoraggio e analisi degli esiti delle attività e occasioni pubbliche di discussione, diffusione e promozione. Si basa sulla collaborazione dell’AIM (Associazione Italiana professionisti della Musicoterapia) e le attività sono condotte da musicoterapeuti qualificati, coadiuvati da musicisti ed educatori specializzati. Il progetto è coordinato dall’Orchestra Mozart, in collaborazione con la Scuola di Musica di Fiesole e con la Federazione CEMAT. I musicisti dell’Orchestra Mozart partecipano generosamente e con grande entusiasmo alle attività.
LA MUSICA come momento formativo, come occasione di solidarietà, di socialità, la musica come supporto alle terapie. Sono questi i valori che Claudio Abbado e ogni singolo musicista hanno portato con sé all’interno dell’Orchestra Mozart, fin dal suo debutto. L’attività concertistica dell’Orchestra Mozart si è da subito intrecciata strettamente con molte e diversificate iniziative. Sono stati riservati concerti alla Caritas di Bologna, alla Casa Circondariale e all’Istituto Penale Minorile. Ricordiamo il memorabile Requiem di Mozart diretto da Claudio Abbado il 7 giugno 2005 nella Chiesa di San Martino. Il 18 settembre 2005, l’Orchestra diretta da Claire Gibault si è esibita all’interno del Carcere della Dozza. Ai detenuti che godono di speciali permessi vengono riservati posti per i normali concerti del cartellone. Concerti speciali e prove generali sono riservati in ogni ciclo alle Scuole, al Conservatorio di Musica e alle oltre cinquanta associazioni culturali convenzionate, grazie all’intenso rapporto dell’Orchestra Mozart con il Terzo Settore. Molti musicisti dell’Orchestra fanno proprio questo bagaglio di esperienze e di valori, e sono ormai numerose le iniziative di musica legata al welfare da loro promosse autonomamente, al di fuori della Mozart.
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Dopo anni di successi commerciali, questo aperitivo nella Basilica è un fiore all’occhiello perché ci ha permesso di fare qualcosa di concreto per il bene della nostra Bologna L’ Enoteca Italiana di via Marsala 2/b Bologna è nata nel 1972. Dal 1994 è anche winebar con degustazione. Aperta con orario continuato dalle 7,30 alle 21,30 tutti i giorni tranne la domenica, l’Enoteca offre ai clienti la possibilità di dedicarsi un momento speciale, che sia dolce o salato, a qualsiasi ora, con il suo bar ricco di prodotti enogastronomici di qualità. La colazione, il pranzo, la merenda e l’aperitivo sono curati e pensati apposta per viziare il cliente; si può contare su un’amplia scelta tra dolciumi, creme spalmabili, marmellate, mieli, salumi, salmone, tonno o pesce spada affumicati, formaggi, paté, mostarde e poi vini bianchi, rossi, spumanti, champagne, grappe, cognac, whisky, calvados, rum, birre. L’Enoteca non si lascia sfuggire le grandi occasioni e nei periodi di Natale e Pasqua presenta prodotti di alta pasticceria artigianale con marchio Enoteca Italiana, come panettoni, pandori, biscotti, torte o colombe. Le uova di Pasqua sono vestite e personalizzate dallo staff Enoteca Italiana diventando quindi pezzi unici che rappresentano l’essenza di un regalo, qualità ed unicità. Inoltre si è sempre accompagnati da sommelier professionisti che aiutano a scegliere il vino adatto ad ogni palato ed a conoscere e percepire tutte le sensazioni che un vino può dare. Circa 900 cantine vinicole, per un totale di 2000 etichette rappresentano il percorso ideale dell’appassionato enologico che può compiere il suo viaggio virtuale tra le scaffalature e le bottiglie zigzagando da regione a regione. Inoltre anche piccoli artigiani, birrifici artigianali, mastri cioccolatieri, pastai, produttori di sottolio, tonno, bottarga, olio e aceto balsamico tradizionale trovano la possibilità di esibirsi all’Enoteca Italiana.
CALENDARIO AUTUNNO 2010 MOSTRA FOTOGRAFICA DELL’ARTISTA PAOLO BALBONI ospitata nel salone delle feste dell’Enoteca Italiana. h. 8-21, dal lunedì al sabato - Ingresso gratuito
Ritorna il puzzle enologico !! Trova la bolla e la sua regione di produzione. Presenteremo 5 spumanti metodo classico provenienti da varie regioni italiane E UNO, UNO SOLO, STRANIERO. Quale ?? Scopriamolo insieme !! Max 30 persone - h. 21,00 - Costo 25 €
Relatore Marco Nannetti Dopo vent’anni il nostro Marco Nannetti torna a parlare di vino pubblicamente. Due serate per approcciarsi al vino in maniera professionale e divertente. Nella prima serata analizzeremo come si degusta il vino attraverso i nostri sensi, mentre nella seconda si parlerà di abbinamento cibo-vino. Non vogliono essere lezioni né un mini-corso ma due serate dove con poche parole scopriremo i segreti di un bicchiere di vino e delle cose principali da sapere per l’abbinamento. In ogni serata verranno degustati 3 vini in abbinamento con adeguati prodotti alimentari. Max 30 persone - h. 21,00 - Costo 25 € a serata
Saremo ospiti della famiglia Carati al Caminetto d’Oro con una degustazione unica nel suo genere di Pinot Neri della Borgogna abbinati ai superlativi piatti della chef Maria di Giandomenico. h. 21,00 presso la Trattoria Caminetto D’Oro, Via Dè Falegnami 4
DEGUSTAZIONE DI WHISKY L’Evento. Riproporremo una degustazione che ha stravolto il mondo: per la prima volta un whisky giapponese ha battuto quelli scozzesi. In Italia in anteprima all’Enoteca Italiana assisteremo allo scontro diretto tra i whisky di provenienza classica contro il nuovo gigante giapponese. Costo 25 € - h. 21,00 - Max 30 persone (GUESTS STARS: JEROBOAM DI DOM PERIGNON, JEROBOAM DI HENRIOT MILLESIMATO 1990, CINQUELITRI DI FELLUGA “TERRE ALTE” ) Una wine-dinner che sconvolgerà il palato degli appassionati dell’Enoteca Italiana. Questa volta è l’Enoteca Italiana ad aprire le sue cantine storiche per dare una sferzata al momento storico che stiamo vivendo. Diamo un calcio alla crisi estraendo tre dei nostri tesori impolverati: un Jeroboam di Dom Perignon,
un Jeroboam di Henriot Millesimato 1990 un Cinquelitri di Felluga “Terre Alte”, un blend di friulano, pinot bianco e sauvignon, vincitore come miglior vino bianco d’Italia nel 2009 Abbinati a due o tre piatti del nostro amico chef Guido Havercock, ci faranno vivere una serata unica, in quella splendida cornice che sono I Portici Hotel, nostro partner da anni per eventi indimenticabili. h. 21,00 presso I Portici Hotel, Via dell’Indipendenza 69
Dopo un mese e mezzo di serate siamo arrivati alle porte del Natale. Per celebrarlo organizziamo una degustazione in anteprima dei migliori panettoni prodotti in tutta la penisola. Per l’occasione sarà inoltre presentata la nuova linea natalizia 2010 firmata Enoteca Italiana. h. 21,00 - Ingresso gratuito
L’Enoteca apre anche la domenica per rendervi il Natale più piacevole. In occasione della nostra prima domenica aperta manteniamo la tradizione e vi aspettiamo con una degustazione di champagne di alto livello in abbinamento alla mortadella di Pasquini. Bollicine e Maiale: sacrosanto abbinamento. Sacrosanto appuntamento!! Dalle h. 19,00 alle h. 22,00
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Il 18 settembre 2010, in occasione del prestigioso Concerto diretto dal maestro Claudio Abbado nella Basilica di Santo Stefano di Bologna, Radio Sata Service è lieta di offrire il proprio contributo per quanto riguarda la realizzazione dell’impianto audio-video-luci. Dal 1940 Radio Sata Service, azienda leader nel settore audio,video, luci e strutture, attraverso il noleggio e la vendita all’ingrosso di prodotti audio e video di alta qualità e grazie al lavoro dei suoi tecnici altamente qualificati, si è conquistata nel tempo la fiducia e la stima della propria clientela. Grazie alla scelta di materiale all’avanguardia, sia in relazione al settore audio e video, che alla parte più tecnica del comparto informatica e luci, oggi Radio Sata Service non è soltanto fornitrice di materiali, ma è diventata anche supporto e organizzatrice e di eventi quali: • Concerti • Allestimenti fieristici • Convention e Meeting • Festival • Fiere • Eventi istituzionali • Eventi ecclesiastici • Eventi politici • Eventi sportivi (stadi, piazze, palazzi dello sport, etc) • Eventi di intrattenimento (feste private, discoteche, locali lounge, etc) • Matrimoni • Sfilate di moda Dotazioni tecnologiche: • Sistemi video - plasma e led • Installazioni fisse • Computer • Riprese video • Traduzioni simultanee • Visite guidate • Luci ed effetti • Impianti audio • Strutture americana
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PER IL ‘CARLINO’ UNA FESTA LUNGA UN ANNO
COME UNA SINFONIA che ci affascina ancora oggi, anche la storia del Resto del Carlino ha accompagnato e continua ad abbracciare le generazioni. Il 2010 è il 125˚ del nostro giornale, e tutto l’anno è costellato da iniziative per celebrare l’importante anniversario e rinsaldare il legame che da sempre esiste fra la nostra testata, la città di Bologna e le terre di Emilia Romagna, Marche e Veneto che ogni giorno vengono ‘raccontate’ con fedeltà dalle nostre edizioni su carta e oggi anche on line. “Le nostre radici – ha sottolineato il direttore Pierluigi Visci - sono saldamente piantate nei territori che informiamo capillarmente con le nostre cronache in tre regioni, quindici province, centinaia di comuni”.
Concerto per Santo Stefano FUTURSHOW STATION, 23 marzo
IL CARLINO ha sempre saputo essere vicino alle nostre città, ricche di storia e saggezza antica. Da qualche mese, per esempio, il giornale ha promosso e sostenuto la campagna per salvare la basilica di Santo Stefano, uno dei tesori d’arte dell’Italia. La serata offerta dal Maestro Abbado e dall’Orchestra Mozart è una delle ‘perle’ di questa catena di solidarietà che ha già permesso di realizzare eventi indimenticabili, come il grande spettacolo degli artisti bolognesi, da Gianni Morandi a Lucio Dalla, da Andrea Mingardi a Cesare Cremonini, che a fine marzo si sono esibiti con slancio alla Futurshow station. Più di diecimila spettatori, raccolti oltre 122mila euro. La targa (nel tondo) collocata nella prima sede del ‘Carlino’ in via Garibaldi, il 20 marzo
LA LUNGA e appassionata ‘cavalcata’ lungo gli eventi per i 125 anni del Carlino è iniziata proprio in gennaio, con la scintillante serata inaugurale al Palazzo dei Congressi di Bologna, nell’ambito della ‘Notte bianca’ dell’arte, e lo spettacolo Quattro maggiore, ispirato alle Quattro Stagioni di Vivaldi, proposto dalla Florence dance company.
Alessandro Ferri e Daniela Marsino
PER CAPIRE E SPIEGARE il presente, anticipando il futuro, occorre avere cura e memoria del proprio passato. Fra le tappe più significative di questo intenso anno, troviamo appunto alcuni speciali momenti rievocativi. Come la cerimonia con cui il 20 marzo a Palazzo Barbazzi, in via Garibaldi, nel cuore di Bologna, è stata scoperta una targa proprio nel luogo in cui nel 1885 venne alla luce per la prima volta il Resto del Carlino. O come la grande mostra celebrativa 45.000 notti passate a scrivere la Storia, con una selezione di prime pagine storiche del nostro giornale, che si è inaugurata alla Biblioteca Nazionale dell’Archiginnasio, con l’intervento dell’onorevole Gianfranco Fini, presidente della Camera, e che ora sta percorrendo le città del Carlino. In Sala Borsa poi è stato presentato il pregevole volume, curato da Marco Leonelli, che rievoca quelle 45.000 notti di lavoro informativo come la storia di un grande amore, e ripropone anche gli editoriali di grandi firme, da Giosué Carducci a Giovanni Spadolini e Giuseppe Prezzolini.
Le foto dell’Orchestra Mozart, di Claudio Abbado e di Diego Matheuz sono di Marco Caselli Nirmal, ad eccezione di quelle a pagina 20 (Luciano Romano) e 21 (Raffaello Raimondi) Si ringrazia per la collaborazione lo staff dell’Orchestra Mozart: Giovanna Fellegara, Emanuele Girotti, Arianna Iacusso, Margherita Mazzetti Gaito, Oriele Palmieri, Diego Ravetti, Stefania Sajeva, Benedetta Scandola
E SEMPRE per rendere omaggio ai grandi della nostra Emilia, presso la sede del Carlino in via Mattei è stata inaugurata l’aula intitolata al professor Marco Biagi, il giuslavorista assassinato dalle Br. Nel nome di Marco Biagi, il Carlino ogni anno assegna un premio ad associazioni o enti che si prodigano per la solidarietà sociale: ora, questo spazio a lui dedicato diventerà il fulcro di iniziative rivolte ai giovani, agli studiosi, alla comunità. Tutti parte della grande famiglia del Carlino. Stefano Marchetti
SI RINGRAZIA:
COMUNE DI BOLOGNA
PER I SERVIZI OFFERTI: Gruppo Best Union Company Spa Emporio della Cultura Inserto realizzato da:
Andrea Maioli e Claudio Cumani Progetto grafico:
Balletto di apertura EUROPAUDITORIUM, 30 gennaio
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Inaugurazione della mostra celebrativa .
GIANFRANCO FINI (al centro) e ANDREA RIFFESER MONTI (a destra) ARCHIGINNASIO, 12 marzo
Seconda tappa dell’esposizione SALA BORSA,12 aprile
Un volume sulla nostra storia SALA BORSA, 23 aprile PIERLUIGI VISCI
Inaugurazione Aula Biagi LORENZO BIAGI (a sinistra) e MATTEO RIFFESER MONTI IL RESTO DEL CARLINO, 8 marzo
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