BOLOGNA ECONOMIA
MARTEDÌ 21 MAGGIO 2013
INSIEME Maurizio Lenzi, vice presidente di Dedagroup, era a capo della Infolab, che nel 2010 si è fusa con Dexer
La ricetta di Maurizio Lenzi, vice presidente di Dedanext di SIMONE ARMINIO
IMPRENDITORE per indole, e con una buona dose di pazzia. Vice presidente di Dedanext, azienda di information technology del gruppo Dedagroup, Maurizio Lenzi ha iniziato la sua carriera a 26 anni, buttando alle ortiche un posto fisso alle Ferrovie dello Stato. «Soffrivo troppo a lavorare in una struttura altamente burocratizzata — ricorda — così ho fatto un salto nel buio e mi è andata bene». Poi scherza: «Se ci avessi pensato due volte, però, almeno oggi sarei a un passo dalla pensione...» Di cosa si occupa la Dedanext?
«Progettiamo e gestiamo strutture e sistemi informatici per oltre 3 mila 300 aziende in tutto il mondo». Faccia un esempio concreto.
«Tra i nostri clienti ci sono banche, pubbliche amministrazioni e aziende alle quali forniamo sistemi di gestione dati e per le quali pensiamo soluzioni ad hoc per ogni necessità. Per noi pc, server e storage non sono il core business ma l’oggetto su cui agire per migliorare il funzionamento dell’azienda. In questo campo Dedagroup, la nostra capofila, con sede a Trento, è il nono gruppo in Italia».
E a Casalecchio cosa succede?
«Qui abbiamo 38 dipendenti. L’80% di loro è laureato: si tratta di informatici, ingegneri e commerciali». Dedanext nasce dalla fusione di due precedenti società. È stata una mossa anticrisi?
«Direi di buonsenso. Infolab e Dexer non avevano infatti alcun problema al momento della fusione, anzi. Erano due aziende che generavano rispettiva-
IN FUTURO Dedanext si fonderà ancora con due imprese del gruppo che operano nello stesso campo mente 6 e 4 milioni di euro l’anno. Oggi siamo a quota 15 milioni e 500 mila e abbiamo mantenuto il giusto profitto. Unirsi ha permesso di aumentare i ricavi ottimizzando i costi e migliorando i servizi. Lo rifaremo unendoci con altre due aree operative del nostro gruppo che hanno un’offerta simile alla nostra. In casi del genere che senso ha rimanere divisi?» Dove guarda oggi Dedanext?
«Soprattutto all’estero. Troppe volte siamo abituati a fissarci le scarpe,
quando bisognerebbe guardarsi attorno: la Turchia cresce dell’8%? Bene, andiamo lì». Per molte aziende questa è una scusa buona per abbandonare Bologna e l’Italia.
«Per noi no. Rimanere a Bologna è una scelta di responsabilità e soprattutto di rispetto per la storia che ci portiamo dietro». Nel futuro dell’azienda cosa c’è?
«La Dedagroup, del quale Dedanext è una buona fetta, fattura oggi 200 milioni di euro. Contiamo di raddoppiare entro il 2016 con nuove acquisizioni, ricerca e sviluppo di nuovi prodotti e poi con l’ottimizzazione dei prodotti già in uso presso i nostri clienti. Certo c’è la crisi, e le aziende, che pure avrebbero bisogno di rinnovare i propri strumenti per mantenersi competitivi, faticano a farlo». Quale potrebbe essere la soluzione?
«Il mercato è un soggetto dinamico e va molto veloce. Tutti dovrebbero poter stare al passo. Ragion per cui lo Stato potrebbe investire in innovazione magari con degli incentivi alla ‘rottamazione’, oltre che dei macchinari, anche degli strumenti informatici. Aiuterebbe molti a essere più competitivi».
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L’AZIENDA
Pionieri dei sistemi informatici
DEDAGROUP La sede principale a Trento
«Unirsi è un vero toccasana: siamo cresciuti in tempo di crisi»
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I NUMERI
15,5 milioni
è la parte del fatturato prodotta a Bologna su 115 milioni in totale
38
dipendenti In gran parte ingegneri, informatici e commerciali
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aziende Dedanext nasce nel 2010 dalla fusione di Dexer e Infolab
DEDANEXT, costola bolognese di Dedagroup (gruppo Ict network) è la fusione di due nomi noti dell’information technology sotto le Due torri. Ovvero la Dexer (azienda fondata nel 2008 dall’iniziativa di cinque esperti di settore) e la Infolab, che nel 1994 era un pionieristico studio associato di servizi informatici e al momento della chiusura contava 15 dipendenti e generava 6 milioni di euro di fatturato. La loro unione è avvenuta nel 2010, sotto l’egida di Dedagroup, con il motto di ‘Due più due vale cinque’. «Scommessa vinta — spiega Maurizio Lenzi, fondatore di Infolab e attuale vice presidente di Dedanext —: L’impresa che ne è nata da lavoro oggi a 38 dipendenti tra ingegneri, informatici e fattura 15 milioni 500 mila euro. Ovvero quasi il doppio dei dipendenti e circa un terzo in più del fatturato delle due precedenti aziende». TRA I CLIENTI attuali ci sono banche, pubbliche amministrazioni e altre aziende di media e grande dimensione, per un totale di 3300 committenti in Italia e all’estero. Imprese a cui Dedanext fornisce e cura nel tempo le soluzioni informatiche, i supporti tecnologici e i gestionali. L’ultima impresa? La digitalizzazione completa della biblioteca apostolica vaticana, 80 mila pagine di documenti storici, portata avanti grazie alla creazione di appositi software e apparecchi hardware. Il futuro è disegnato fino al 2016: «L’attuale gruppo genera oggi 200 milioni di fatturato, ma ci siamo prefissati di portarlo a 400 mila euro nei prossimi 3 anni, attraverso l’ottimizzazione dei sistemi esistenti in uso presso i nostri clienti e nuove fusioni con altre divisioni del gruppo. La prossima tra pochi mesi: due più due fa sempre cinque».