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10 BOLOGNA ECONOMIA
MARTEDÌ 29 OTTOBRE 2013
VERTICI Silvia Dalfiume, 41 anni: è responsabile amministrativa dal 1996. Con lei, il padre e il cugino
TRA I FILARI La sede a Castel San Pietro
«Buon vino in caraffa da famiglia» Dalfiume, la tradizione continua La terza generazione ha raccolto i valori storici
di SIMONE ARMINIO
IL VINO della casa, quello in caraffa, al ristorante ha un grande pregio e un piccolo difetto. Il pregio è quello di permetterci di andare sul sicuro. Il difetto, quello di essere forse un po’ meno riconoscibile a primo impatto, anche se le sue generalità sono scritte, per legge, sulla spina dalla quale viene spillato. «Quando vado a cena fuori, io ovviamente ci sto attenta — racconta Silvia Dalfiume, 41 anni, che con padre e cugino porta avanti l’omonima, storica cantina —, e con orgoglio mi accorgo che, molto spesso, dalle nostre parti, il vino che finisce in caraffa sulle tavole dei ristoranti è lo stesso che i bolognesi portano in bottiglia nelle loro case a marchio Dalfiume». Per raggiungere la Dalfiume Nobilvini a Castel San Pietro ci sono due possibilità: farsi guidare dal navigatore o, meglio, seguire la linea di filari e campi coltivati che dalla via Emilia porta fino allo stabilimento. È pieno ottobre, nella casa vinicola ferve la produzione. Dalfiume, non si vedono, sul piazzale, le cataste di cassette d’uva. Dove le tenete?
«Produciamo oltre due milioni litri di vino all’anno, ma lei non vedrà
UNIVERSITÀ Sit-in dei sindacati: «Prorogate i precari» LA VERTENZA dei precari dell’Alma Mater bussa alle porte del cda. Cgil, Cisl e Uil hanno indetto per oggi un sit-in di protesta in via Zamboni 33, davanti al Rettorato. La mobilitazione dovrebbe proseguire al primo piano, con la richiesta di un faccia a faccia col rettore Ivano Dionigi, impegnato appunto nella mensile seduta del consiglio d’amministrazione, e la consegna di un documento. «Chiediamo — scrivono i sindacati — l’accordo decentrato per la proroga dei tempi determinati in scadenza (17 nel 2013, 186 in totale fino al 2016; ndr) che ormai da più di un anno chiediamo con forza».
mai qui fuori dei carretti in attesa. Lo diceva sempre mio nonno: l’uva va pigiata subito». Problemi di spazio?
«Di qualità, piuttosto. Gli acini fermenterebbero nelle cassette, e la qualità del nostro vino cambierebbe». Quanto ne distribuite in bottiglia, e quanto in fusti?
«Oggi il 60% del vino che produciamo va in fusto, e il 25% finisce in bottiglia».
CONTENITORI A CONFRONTO «Fusto o bottiglia: non cambia Il gusto è sempre lo stesso» Che differenza c’è?
«Il contenitore. Il vino, mi creda, è esattamente lo stesso. Poi cambia l’area di distribuzione. Il fusto è a rendere, e questo pone certi limiti: oggi lo distribuiamo in Emilia, Toscana, Marche, Liguria, ma in un raggio di 350 chilometri al massimo. Le bottiglie, invece, vanno in tutti i supermercati». Nel computo manca un 15%.
«È il vino dell’etichetta Villa Poggiolo, prodotto interamente da noi grazie ai filari dell’azienda agricola che
abbiamo comprato negli anni ’90. Un vino di fascia più alta, perché possiamo gestirlo dalla vite alla bottiglia. Lo trova in enoteca». A prezzi da enoteca...
«Guardi, la nostra politica è sempre la stessa: non è il prezzo a fare la qualità. E sa perché? Dalfiume è il vino che da più di mezzo secolo finisce ogni giorno sulle tavole dei bolognesi. Un vino buono e familiare: il prezzo troppo alto negherebbe questa sua vocazione». Lei da quando lavora in azienda?
«Dal 1996 sono responsabile amministrativa, al fianco di mio padre Giampaolo, responsabile della produzione. Nello stesso periodo, mio cugino Davide è entrato in azienda come legale rappresentante e responsabile commerciale. È subentrato a mio zio, che purtroppo non c’è più. Ma quello è solo il nostro ingresso ufficiale. In realtà entrambi siamo cresciuti qui». I dati dicono che, al ristorante, la crisi ha avvantaggiato i vini in caraffa. È vero?
«È vero. D’altro canto, però, la produzione ha risentito dei cambiamenti climatici e delle norme più stringenti in merito al consumo di alcolici. Ma concordo che occorra insegnare a bere bene e responsabilmente».
I NUMERI
MERCATO MONDIALE
2,9
Qualità e ricerca dagli anni ’50
MILIONI DI EURO Il fatturato registrato nel bilancio del 2012
60%
DI PRODUZIONE La quantità di vino che finisce nei fusti distribuiti entro 350 chilometri
2
MILIONI DI LITRI La produzione annuale; il 15% porta l’etichetta ‘Villa Poggiolo’
1970 LA DATA
L’anno ufficiale di fondazione, ma le origini sono degli anni ’50
CNA L’ASSEMBLEA ANNUALE AL DUSE SULLE STRATEGIE PER LA RIPRESA
Artigiani coraggiosi contro la crisi ‘IL NOSTRO coraggio fa impresa. La voce delle aziende, le strategie per la ripresa’: è il titolo dell’assemblea annuale che Cna Bologna terrà oggi alle 18 al teatro Duse. Coraggio è una parola forte, che viene utilizzata per chi fa azioni eccezionali. Non è esagerato o retorico, allora, definire coraggioso chi fa impresa? Per la Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa non è esagerato. Mai come oggi ci vuole davvero tanto coraggio nell’aprire un’impresa, nel farla funzionare, nel farla stare sul mercato. Chi ogni mattina deve alzare la serranda del proprio laboratorio o accendere le macchine della propria fabbrica, chi alla fine di ogni mese deve pagare lo stipendio ai dipendenti, chi alle scadenze deve pagare tasse elevate e balzelli vari, chi per aprire un’impresa e farla funzionare deve soddisfare montagne di adempimenti burocratici, tutto questo in una condizione di mercato estremamente difficile. Chi fa tutte queste cose oggi può essere definito coraggioso.
MA IL CORAGGIO dell’imprenditore deve essere sostenuto. Con strumenti e politiche sia nazionali che locali. Sostenuto con azioni di rappresentanza e opportunità messe in campo da associazioni come Cna. Altrimenti anche per i più coraggiosi è davvero difficile potercela fare. Dopo l’intervento del presidente di Cna Bologna Valerio Veronesi saliranno sul palco imprenditrici e imprenditori che parleranno della loro storia, delle loro eccellenze, della loro reazione alla crisi. Delle strategie per la ripresa discuteranno: Andrea Meloni, dg della Direzione generale per la promozione del sistema Paese, ministero degli Esteri; Giorgio Tabellini, presidentedella Camera di commercio; Matteo Lepore, assessore comunale alle relazioni internazionali della città, marketing urbano, innovazione e semplificazione amministrativa; Giuseppe Pallotta, dg della Carisbo; e Sergio Silvestrini, segretario generale di Cna. Conduce la giornalista Luisella Costamagna.
SONO molti i battesimi della Dalfiume Nobilvini. L’azienda ufficiale è nata nel 1970 a Castel San Pietro. Le radici, però, sono molto più profonde. Erano gli anni Cinquanta quando Odoardo Dalfiume, all’altezza del Pontevecchio di Bologna, vendeva il suo già rinomato vino. Negli anni ’70 è cambiata la grinta ma non il vino. Da azienda familiare a realtà imprenditoriale, da Bologna a Castel San Pietro, per privilegiare la produzione: la distribuzione oggi arriva anche in Gran Bretagna, Usa, Giappone, Messico, Cina e Nigeria. L’AZIENDA, che investe molto in ricerca, qualità e tecnologie, e che negli ultimi tempi ha guadagnato fasce di mercato più giovani, nel 2012 ha chiuso il bilancio con 2,9 milioni di fatturato. L’ottima vendemmia lascia ben sperare anche per il 2014. Oggi una parte arriva direttamente dall’azienda agraria che la società ha acquistato negli anni ’90: proprio da lì vengono le bottiglie a etichetta Villa Poggiolo, il Pignoletto nella versione ferma o frizzante, il Sangiovese, un Dop Romagna dal carattere strutturato e deciso, ed il Ballanzone, un Passito dal sapore morbido e intenso. s. arm.
BANCHE Domani presidio, giovedì sciopero PER GIOVEDÌ i sindacati Dircredito, Fabi, Fiba Cisl, Fisac Cgil, Sinfub, Ugl e Uilca hanno indetto lo sciopero generale dei lavoratori del credito in difesa del contratto nazionale di categoria, «disdettato dall’Abi — si legge in una nota — con dieci mesi di anticipo e contro il mancato rinnovo del fondo per il sostegno al reddito, unico ammortizzatore sociale del settore». Come antipasto, domani pomeriggio, dalle 13 alle 15, davanti alla Carisbo di piazza Minghetti, i rappresentanti dei bancari terranno un presidio per sensibilizzare i passanti sulla vertenza.