BOLOGNA ECONOMIA
MARTEDÌ 9 LUGLIO 2013
FONDATORE Franco Vitali, 55 anni, nel 1989 fondò la Effe-Gi. Con lui oggi in azienda c’è anche il figlio Gabriele
La Effe-Gi di Franco Vitali, da Vergato guarda al mondo di SIMONE ARMINIO
QUANDO Franco Vitali, piccolo impiantista elettrico, entrò la prima volta in una stazione ferroviaria per un piccolo lavoretto in subappalto, tutto avrebbe potuto immaginare fuorché che sarebbe stata la sua fortuna. Un esempio? Oggi tutte le voci, gli annunci e le informazioni sui display della nuova stazione dell’alta velocità sono opera della Effe-Gi impianti, che dalle montagne di Vergato, da qualche anno guarda al mondo. Non ci dica: il successo della sua azienda è tutto merito del caso?
«Il caso ha voluto che nel 1984 entrassi per la prima volta in una stazione. La bravura è stata rimanerci, e capire quando era il tempo di andare all’estero. In ogni caso non ho mai avuto intenzione di rimanere artigiano». Avete subito anche voi l’ubriacatura delle rinnovabili. Ma c’è speranza oltre gli incentivi?
«Puntare alle fonti rinnovabili oggi è imprescindibile: è chiaro che la strada sarà quella. Per occuparcene abbiamo creato la Effe-Gi2, ma prima che per sfruttare gli incentivi lo abbiamo fatto per offrire ai clienti che già avevamo una gamma più completa di prodotti. E guardando comunque al-
la ricerca e alla qualità. Oggi, invece, spesso ci capita di dover intervenire a riparare impianti altrui fatti con molta fame di incentivi e poca perizia». Impossibile che gli incentivi non vi interessino affatto.
«No, ci interessano eccome. Ma la priorità è sempre il prodotto. Siamo esperti nella produzione di impianti, e ci crediamo così tanto che agli enti pubblici una proposta ben precisa: lo-
LA CHIAVE È L’INFORMATICA Una risorsa interna ha messo a punto un sistema gestionale fiore all’occhiello dell’azienda ro ci mettono lo spazio e hanno in cambio lo sfruttamento completo dell’energia. Noi ci teniamo l’incentivo ma facciamo sì che l’impianto resti altamente produttivo nel tempo. E capirà bene quanto sia nel nostro interesse». Un’idea già messa in pratica?
«Sì. Impianti del genere sono già in funzione nei comuni di Marzabotto, Gaggio Montano e Porretta Terme, che tra l’altro usa automobili elettriche, perciò grazie al nostro impianto
ha azzerato i costi dei trasporti di servizio. Vede, se ci sono gli interlocutori giusti e seri da entrambe le parti, il dialogo tra enti pubblici e aziende private può diventare molto proficuo per entrambi e per la collettività». Qual è ad oggi la cosa di cui va più orgoglioso?
«Aver creduto nei giovani». Ci spieghi bene.
«Qualche anno fa affidai a un mio dipendente la ricerca nelle energie rinnovabili: da lì è nata la Effe-Gi2. Sei anni fa, invece, venne da noi un ragazzo appena diplomato. Lavorava in cantiere ma capimmo che la sua attitudine era l’informatica. Lo convincemmo a provare. Oggi fa il programmatore per noi e ci ha dotati di un sistema gestionale che ha migliorato di molto il nostro lavoro». Largo ai giovani. E chi c’era già?
«Non conta solo l’età anagrafica, quanto la grinta e la voglia di crescere. Ad esempio: molti anni fa capimmo che il computer sarebbe diventate indispensabile. Così ci mettemmo tutti a studiare, partendo da me e arrivando all’ultimo degli operai. Chi si è impuntanto a non farl si è escluso da solo. La maggior parte sono ancora con noi. E oggi ne vanno fieri».
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LA STORIA
Sulle rotaie d’Europa, dalla Croazia si arriva al Qatar
SUI MONTI Lo stabilimento di Vergato
Dai quadri elettrici all’Alta velocità «Il segreto? Credere nei giovani»
11
UN PO’ DI NUMERI
55
DIPENDENTI Divisi tra la sede principale e il magazzino di Zola Predosa
5,2
MILIONI DI EURO È il fatturato 2012 cresciuto del 4% rispetto a quello dell’anno prima
22
MILA EURO È la quota di fatturato proveniente dall’estero
LA PRIMA sede della Effe-Gi impianti fu a Castel D’Aiano, dove nacque nel 1989 come sviluppo di una precedente attività nel settore di Franco Vitali. Trasferitasi a Vergato e trasformatasi da snc a srl, l’obiettivo dell’azienda — che nel frattempo ha aperto due stabilimenti anche a Zola Predosa per essere più vicino all’autostrada — è diventare società per azioni entro il 1 gennaio 2014. Alla guida, al fianco di Franco Vitali, oggi c’è il figlio Gabriele, 28 anni, perito elettronico. NATA per la progettazione, l’installazione e l’assistenza di impianti elettrici e di automazione, la Effe-Gi ha ampliato negli anni la propria attività fino a comprendere gli impianti termotecnici, fotovoltaici (con l’azienda gemella Effe-Gi2) e quelli del settore ferroviario, con specializzazione nell’installazione di impianti per il controllo del traffico ferroviario e le alimentazioni di sicurezza. Tra i clienti di Effe-Gi ci sono amministrazioni pubbliche, costruttori edili e semplici privati. L’orizzonte di affari è cresciuto nel tempo fino ad abbracciare tutta l’Italia e i mercati esteri di Croazia, Danimarca, Romania, Svizzera e nel futuro il Qatar. PARTICOLARE attenzione è rivolta ai sistemi di controllo della qualità, cui capofila è un sistema di gestione realizzato internamente, in conformità con la normativa Uni En Iso 9002. La EffeGi cresce in barba alla crisi: ha generato nel 2012 un fatturato globale di 5,2 milioni di euro, con un +4% rispetto all’anno precedente e un fatturato 2013 avviato sulle stesse cifre. Circa 22 mila euro provengono oggi dai mercati esteri. Alla ricerca e sviluppo è dedicato un 2% dei guadagni. s. arm.