Premio Mascagni, la Wegaplast

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BOLOGNA ECONOMIA

MARTEDÌ 17 APRILE 2012

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«Per resistere ai mercati ci vogliono tegole di plastica»

Carlo Stancari racconta la storia della Wegaplast di Dozza di MARCO GIRELLA

COSTRETTI a cambiare, adattandosi ai mercati e ai clienti, producendo per settori diversissimi tra loro come lo sono l’arredamento, l’elettronica, l’automotive e l’informatica. Costretti a inventarsi continuamente qualcosa di nuovo, mentre intorno cambiano il mondo, il modo di fare i prodotti, il modo di fare industria. È la dura vita dei terzisti, cioè delle aziende che lavorano per altre grandi aziende. Una vita che però può essere anche lunga, prosperosa e piena di soddisfazioni. Tanto da riuscire a inventarsene un’altra, da protagonisti, che si appoggi su mattoni, pardon, tegole nuove. È la vita della Wegaplast, stabilimento in quel di Toscanella di Dozza, appoggiato alla via Emilia come tanta parte dell’industria emiliana e romagnola. Una vita che racconta Carlo Stancari, direttore generale dell’azienda. Dove è arrivato, circa, quarant’anni fa. Ingegnere, una persona come lei, che non cambia mai lavoro in tutta la vita, non è considerata tanto flessibile.

«Pensare che nel 1972 entrai nella Wegaplast mentre c’erano ancora i due soci fondatori. Dopo sei mesi uno decise di andare in pensione e sei mesi dopo l’altro morì. Mi ritrovai da solo a gestire l’azienda e a rispondere agli azionisti». A quel punto, chi erano?

«Per quarant’anni la figura di riferimento è stato l’ingegner Giulio Ponzellini. Adesso il presidente è suo figlio Alberto». Semplificando molto, la Wegaplast produce pezzi di plastica per conto terzi. Come si fa, esattamente?

«Viene un cliente e ci dice, per esempio: vorrei questo pezzo da montare su un forno elettrico. Ci mostra il disegno. Noi gli diciamo quanto costerebbe produrlo». Se costa troppo non lo fa?

«Prima confronta la nostra offerta con quelle dei cinesi, polacchi e altri concorrenti». E sceglie chi costa meno?

«Diciamo che il cliente, di solito, vuole anche qualità, servizi, assistenza tecnica

L’AZIENDA

INNOVAZIONE Carlo Stancari in azienda. In alto, stampi d’acciaio

Una vocazione industriale tra informatica e automobili

I NUMERI

19,7

142

MILIONI

DIPENDENTI

È il fatturato in euro del 2011, in crescita costante rispetto al 2009 e al 2010. Il 70 per cento viene dall’estero

Lavorano nello stabilimento di Toscanella di Dozza che occupa 25mila metri quadrati dopo diversi ampliamenti

e puntualità ma il prezzo conta più di qualsiasi altra cosa».

subire sempre il mercato. Una volta progettammo un seggiolino da stadio».

Va bene. Sceglie voi. Poi che succede?

«Serve uno stampo di acciaio in cui iniettare la plastica per produrre il pezzo specifico. Progettiamo e realizziamo lo stampo che resta proprietà del cliente. Poi gli forniamo i particolari stampati secondo i suoi programmi e le sue necessità».

L’IDEA «Siamo terzisti per case importanti ma volevamo un prodotto nostro per non subire i problemi degli altri»

Andò bene?

«No, però ci fece entrare in contatto con un’azienda che ci permise di arredare sei stadi del mondiale di calcio del ‘90». C’avete riprovato?

«Adesso abbiamo realizzato una tegola fotovoltaica in plastica. Ci abbiamo lavorato due anni e l’abbiamo brevettata». Però la plastica non è il cotto.

«Infatti: è meglio. La posa è più semplice e funzionale, il colore e l’aspetto sono identici, la resistenza è garantita vent’anni, e sotto il profilo estetico il risultato è molto migliore di quello che si ottiene mettendo un pannello fotovoltaico su un tetto di cotto». Ci credete parecchio.

Per quante soddisfazioni ricaviate, però, dipendete sempre dal mercato, e dalle scelte, di qualcun altro.

«Ci sono situazioni che subiamo. Nel 2008 la crisi ci ha colpito duramente: a metà novembre all’improvviso sono spariti tutti gli ordini. E il 70 per cento del nostro fatturato è rivolto verso l’estero». Però siete tornati presto a crescere.

«Certo. Comunque, in passato abbiamo fatto diversi tentativi di realizzare prodotti nostri. E’ il modo giusto per non

«A parte gli aspetti funzionali, ci sono quelli economici ed estetici. Le nostre tegole sono un insieme di prodotti diversi — pannelli fotovoltaici, plastiche e alluminio — e tecnologie diverse. Sono ideali per i tetti dei centri storici, e garantiscono un incentivo molto più alto rispetto ai semplici pannelli». Il vostro futuro è altrove.

«Non abbandoniamo certo il nostro business principale. Ma cerchiamo di cavalcare il mercato e le incertezze con le idee e le tecnologie».

WEGAPLAST ha un’esperienza di quasi 60 anni nella progettazione e nello stampaggio per conto terzi di componenti in plastica. La storia è cominciata nel 1952, a Imola, con la produzione di articoli per Cognetex, Sacmi, Curti e Castelli (come la famosa sedia pieghevole Plia, prodotta in più di 5 milioni di pezzi e tutt’ora in produzione dopo quarant’anni di vita), proseguita poi nel settore informatico, con aziende del calibro di Philips, Ibm, e Olivetti, e, dalla fine degli anni Ottanta, con la produzione di componenti auto per i fornitori di case automobilistiche come Ferrari, Maserati, Fiat, Nissan, Opel e Smart, settore d’attività che oggi realizza il 65 per cento dei circa 20 milioni di fatturato annuo. ULTIMAMENTE l’azienda ha affiancato alla produzione conto terzi un percorso alternativo, con prodotti ideati, brevettati e realizzati in proprio, sfruttando le tecnologie messe a punto in sessant’anni di esperienza. L’orientamento è andato nella direzione del mercato delle energie alternative e in particolare verso il settore fotovoltaico per dare una risposta intelligente, in termini di impatto ambientale, ai privati e a chi abita nei centri storici. Così sono nate le tegole fotovoltaiche Wegalux. L’AZIENDA, con sede a Toscanella di Dozza, impiega attualmente 142 dipendenti ed occupa un’area pari a 25 mila metri quadrati. Il fatturato degli ultimi tre anni è progressivamente aumentato, fino ad arrivare ai quasi 20 milioni di euro dell’anno 2011. Il 70 per cento del fatturato è generato dai mercati esteri, principalmente paesi europei come Germania, Polonia, Francia e Spagna.

VAI SUL NOSTRO PORTALE Per vedere la videointervista a Carlo Stancari e le immagini dell’azienda vai all’indirizzo: www.ilrestodelcarlino.it/bologna


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