L’INIZIATIVA
ELETTRONICA SANTERNO
Il farmaco Signori dell’energia in viaggio da quattro decenni LA Due Torri, azienda leader nel settore della logistica, organizza un incontro su: ‘Il trasporto dei farmaci e dei dispositivi medici’ Anno 3 - Numero 9 Ottobre 2010
L’AZIENDA imolese ha festeggiato i 40 anni di attività: è leader nella progettazione e produzione di inverter per l’industria nei settori dell’automazione e dei sistemi per l’energia rinnovabile. Il compleanno si è tenuto a San Lazzaro. Sorridono i conti: il fatturato del 2010 supererà i 100 milioni di euro
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SFIDE di PIERLUIGI VISCI
Non sfuggiamo al cambiamento ELL’ERA di internet, della velocità, delle super tecnologie, anche il mondo del commercio sta subendo profonde trasformazioni. Con i consumatori che sono sempre più esigenti e che non si basano solo su prezzo e qualità per scegliere cosa comprare. Anzi. Ormai nel processo di acquisto entrano sempre più profondamente altri aspetti, come l’emozione che provoca avere tra le mani — o indossare — un determinato oggetto, i processi utilizzati per realizzarlo, con il rispetto per l’ambiente in primo piano, e così via. Ecco perché per le imprese è sempre più necessario andare incontro a queste ‘voglie’, adattandosi al mercato, ai nuovi target di consumatori che popolano le vie dello shopping. D’altra parte, seguire il cambiamento è l’arma migliore per poter dare linfa al proprio business, per parare i colpi della crisi e, perché no, essere sempre un passo avanti agli altri, ritagliandosi nicchie di successo. Una bussola, quindi, può venire dall’analisi di questo mosaico, sempre più variegato, dove non ci sono più divisioni solo in base al sesso, all’età o alla classe sociale, ma dove si mescolano, come in un calderone, interessi, caratteri, esperienze, dando vita a un universo colorato. Lo dimostra lo studio presentato al workshop organizzato da Unindustria. Un mondo, appunto, che va esplorato quasi quotidianamente — il cambiamento non si concede pause — e anche tenuto a bada, per poi adattarsi ai desideri e sfornare prodotti che non siano semplici cose, oggetti, ma qualcosa in più. Prodotti con un’anima, una storia e che suscitino, appunto, emozioni. Per non poterne fare a meno.
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LABORATORIO DELLE GRAFICHE DELL’ARTIERE
Gli artisti della stampa LE GRAFICHE dell’Artiere di Bentivoglio hanno organizzato a Palazzo d’Accursio, nell’ambito della Settimana della grafica, una serie di iniziative dedicate alla stampa, fondendo la tradizione delle vecchie tecniche alle innovazioni della tecnologia A PAGINA 5
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LA RIVOLUZIONE DEI CONSUM-AUTORI: CON LE LORO SCELTE
Il mercato non è più EI VIAGGI ricercano storie autentiche e originali, nella tecnologia prediligono strumenti eco-friendly che stimolino l’immaginazione senza la necessità di effetti speciali, nella cura del corpo scelgono prodotti di bellezza che esprimano qualità naturali, nella moda, invece, premiano quei capi che sappiano garantire un processo di produzione virtuoso, meglio ancora se etico. Sono i ‘consum-autori’, cioè i protagonisti di questo nuovo mercato in cui l’opzione del consumo non è più una priorità assoluta. I loro comportamenti rappresentano una vera e propria
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rivoluzione in cui le persone acquisiscono, attraverso l’azione quotidiana, nuovi poteri nei confronti del mercato: di decisione, di veto, di orientamento, di scelta e di espressione. In quest’ottica, il consumo, dal suo significato originario di ‘ridurre qualcosa a nulla’, si trasforma in un’opportunità di scelta libera, creativa e consapevole: un’occasione in cui il consumatore può ristabilire pesi e misure, e, perché no, riportare al centro valori fondamentali, come la sostenibilità, la condivisione, il talento e la sperimentazione.
MA CHI SONO i ‘consum-autori’? Se è vero che i loro profili stanno emergendo sempre più nitidamente dalla massa, è anche vero che la rapida evoluzione delle tendenze li rende altrettanto sfuggenti. Tuttavia, è possibile cristallizzare alcuni tratti comuni e tracciare identikit più o meno verosimili di questi nuovi ‘autori del consumo’. Uno studio presentato in un workshop organizzato da Unindustria Bologna e realizzato da Future concept lab, l’istituto milanese di ricerca e consulenza strategica, ha individuato dieci target generazionali di riferimento. Si va dalla fascia 8-12 anni, rappresentata da quei
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INFLUENZANO MODA, ALIMENTAZIONE, TECNOLOGIA E DESIGN
quello di una volta preadolescenti cosiddetti ‘fashion victim’ che hanno una grande influenza sui propri genitori in termini di consumo e sono precoci utilizzatori delle tecnologie, agli over 60 benestanti e vitali (i ‘pleasure growers’), che impiegano il proprio tempo libero alla ricerca di esperienze piacevoli e intelligenti, possibilmente in linea coi valori del terzo millennio. Uno dei target più interessanti, considerato come un vero e proprio motore della società dei consumi di oggi, è quello della generazione dei figli unici (‘unique sons’). Si tratta di quei giovani (20-35 anni) narcisisti e individualisti,
impegnati nella ricerca del proprio successo personale, che subiscono il fascino del lusso alternativo e dello star system mediatico. Per loro, il consumo è una pratica altamente ego-riferita, mentre la rete diventa un mezzo per dimostrare la propria centralità nel mondo.
UN’ALTRA grande scommessa del mercato del futuro, invece, è tutta all’insegna della raffinatezza femminile. E’ l’esercito delle ‘sense girls’, donne tra i 25 e i 40 anni che fanno della ricercatezza formale e della sensibilità una vera e propria raison d’être. Attente alle emozioni e agli stimoli
percettivi, apprezzano quei prodotti che conservano un aspetto creativo e personalizzabile. I grandi temi dell’etica e della sostenibilità, invece, trovano i propri estimatori nella generazione di nuovi ribelli, i ‘normal breakers’, uomini e donne di 45-60 anni che hanno sviluppato una visione critica e creativa della realtà in cui vivono. Per essere efficace su di loro, una campagna di comunicazione deve adottare un linguaggio diretto e senza trucchi. Al contrario, i codici comunicativi espressamente seduttivi fanno colpo sui ‘deluxe men’, uomini della stessa fascia d’età che si identificano nel nuovo mondo del lusso. Elena Boromeo
CACCIA A SENS AZIONI UNICHE UNA CATENA di hotel dove ciascuna stanza è arredata con pezzi autentici di design vintage e con oggetti di uso corrente acquistati direttamente svuotando soffitte, solai e cantine. L’idea è del gruppo olandese ‘La Bergère’, ed è solo un esempio (uno dei più originali) di come il settore ‘leisure’ stia raccogliendo la sfida di un consumatore sempre più esigente, alla ricerca di esperienze originali e autentiche. Nel settore ‘body & wellness’, che ha risentito limitatamente della crisi, va menzionata l’esperienza tutta italiana della ‘Nivea everybody Spa’: una serie di temporary shop itineranti, concepiti come un unico grande spazio di condivisione per un target giovane, organizzato in ambienti diversi dedicati ai vari trattamenti, con tanto di bacheca. «Abbiamo voluto tradurre in architettura quello che succede su Facebook, e dare vita a una Spa che sia prima di tutto una community», ha spiegato l’azienda. E nel mondo della tecnologia sono sempre più apprezzate le soluzioni ‘green’, meglio se in grado di favorire l’interazione fra utenti. E’ il caso del gioco ‘The hidden park’ del produttore australiano Bulpadok: utilizzando la tecnologia iPhone, il gioco porta i bambini in un mondo popolato di fate e gnomi, che è tuttavia un parco reale. L’obiettivo è allargare il circuito, e permettere ai genitori di organizzare il gioco e di condividerlo con altri genitori. Ma la tecnologia può anche essere messa al servizio degli utenti adulti per scoprire i punti d’interesse di una città a impatto zero: è successo a Milano col ‘Nokia maps ecotour’, evento in cui l’azienda, per promuovere il servizio di navigazione satellitare sui propri telefoni, ha messo a disposizione dei cittadini gratis un servizio di bike sharing.
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ALLA SCOPERTA DEL LABORATORIO ORGANIZZATO DALLE GRAFICHE DELL’ARTIERE
Quando stampare è un’arte ARATTERI mobili, torchi, dimostrazioni e lezioni di stampa, workshop sul design per l’impresa, incontri con addetti al lavoro. Una fusione, insomma, tra tradizione e tecnologie del giorno d’oggi. Così è stato animato il Laboratorio dell’Artiere Bologna, una serie di iniziative organizzate dalle Grafiche dell’Artiere — in collaborazione con Unindustria Bologna e Design Center — nell’ambito della Settimana internazionale della grafica, promossa dalla Aiap (associazione italiana progettazione per la comunicazione visiva) a Bologna dal 6 al 9 ottobre. Come cornice il cortile d’onore di Palazzo d’Accursio e Sala Borsa. L’evento — che ha visto tra i partner Andrea Carnoli di LatveriaDesign e Elisabetta Artioli di Hegelia — ha coinvolto giovani e meno giovani, da studenti delle scuole superiori e di formazione tecnica a tipografi, passando per designer, fino a responsabili di aziende che hanno spiegato come il design sia uno degli ingredienti principali nei loro processi di produzione e comunicazione.
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PROTAGONISTI, come accennato, sono stati i macchinari e le attrezzature tipografiche preindustriali che sono tornate ‘a ruggire’ sfornando stampe senza sosta. «Fondendo la vecchia tipografia a tecniche modernissime si possono ottenere prodotti di alta qualità che si avvicinano moltissimo al mondo dell’arte e al ‘fatto a mano’», osserva Gianni Gamberini, titolare delle Grafiche dell’Artiere, che insieme con il figlio Gianmarco ha messo a punto gli appuntamenti e che, nella vita quotidiana in impresa, a Bentivoglio, spinge tantissimo su questo principio. «Il nostro Laboratorio — entra nei dettagli Gianmarco — ha
cercato di spaziare tra diversi temi. Agli studenti, ad esempio, la tipografia è stata spiegata da Adalberto Monti (vicepresidente di Taga Italia, associazione tecnici arte grafiche), si sono tenuti workshop, ai quali, tra gli altri, ha partecipato il designer svizzero Dafi Kühne, appuntamenti durante i quali esperti tipografi hanno prodotto stampe in tiratura limitata». Ultimo atto, un convegno, con al centro il design in esperienze imprenditoriali come Viabizzuno, Furla, Smeg, Marchesini Group, Sosushi, Wp Lavori. GIANNI Gamberini parla ai giovani. «E’ importante che capiscano che la cultura non è solo il computer. Devono conoscere cosa c’è stato prima. Se possono studiare è perché la tecnologia si è evoluta, con la meccanizzazione e l’elettronica, che hanno fatto sì che i libri costino poco». Tra l’altro, per fondere sempre più tradizione e modernità, puntando all’arte, al ‘fatto a mano’, i Gamberini stanno lavorando a un progetto particolare. «A Bentivoglio — dice Gianmarco — abbiamo restaurato un casale. Lì sistemeremo tantissimi macchinari e attrezzature tipografiche, raccolte negli anni da mio padre. Non sarà un museo, potranno essere utilizzate. Da designer e da chi lo vorrà. Per realizzare poster, manifesti o copertine di libri. Qualcosa di unico». Matteo Naccari
«FACCIAMOCI CONOSCERE» «IL NOSTRO settore, quello della grafica e della stampa, ha sempre sofferto, a mio parere, di comunicazione. Insomma, all’esterno ha fatto sapere poco di sé. E col tempo questo ha avuto ripercussioni anche sulle scuole di formazione. Non va dimenticato che Bologna ha sempre avuto una importante tradizione, è un fiore all’occhiello dal punto di vista imprenditoriale. Ecco perché eventi come questo sono molto importanti». Carlo Gregori, presidente del Settore cartografico di Unindustria Bologna, commenta così le iniziative organizzate nel corso della Settimana internazionale della grafica. «Questi appuntamenti — continua — servono appunto per dare visibilità al settore, per far conoscere questo ambiente anche ai giovanissimi. Credo comunque che sarebbe importante affiancare a queste iniziative più articolate, da tenere una volta all’anno, eventi più piccoli, ma che possono mantenere sempre viva l’attenzione — chiude Gregori —, durante i quali i protagonisti possano riflettere con continuità su come sta evolvendo il mercato».
COSÌ I SOCI DI UNINDUSTRIA VANNO A CACCIA DI TALENTI
La carica dei 2mila al Job meeting: laureati in vetrina per le imprese NA RELAZIONE strettissima tra il mondo delle imprese e quello della formazione è fondamentale; a tutti i livelli. Per questo, Unindustria Bologna sviluppa da anni tale rapporto attraverso molteplici iniziative». Dalle ‘Settimane dell’orientamento’ rivolte ai ragazzi delle medie al ‘Best talent awards’ per dare alle aziende strumenti per una autovalutazione dei loro talenti, fino appunto al ‘Job Meeting’. «Durante il quale imprese e laureati possono incontrarsi e conoscersi». Cristiano Cobianchi è presidente del Terziario innovativo degli industriali di via Serlio e sul Job Meeting crede a tal punto che «per favorire la partecipazione delle nostre aziende, abbiamo sottoscritto una convenzione ad hoc con Cesop (organizzatore dell’evento, ndr). Inoltre, grazie alla Camera di Commercio, chi è stato presente gode di un contributo a fondo perduto sui costi dello stand». Scovare giovani talentuosi su cui investire per far cantare al meglio il motore della nostra economia. Job Meeting parte da qui: da una giornata che ha messo in contatto neolaureati e aziende. A Palazzo dei Congressi. Oltre trenta le multinazionali, le banche, le assicurazioni, gli enti e le società di formazione che hanno partecipato con
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i loro responsabili delle risorse umane pronti a ricevere i curricula e a dialogare con i neolaureati. DICIOTTO le edizioni di una manifestazione che, quest’anno, ha dato spazio sia al lavoro nel campo del no-profit o nelle cooperative sociali, sia ad un approfondimento sul come scegliere lo stage più utile (evitando così quelli sbagliati) e sull’utilizzo dei social network per entrare nel mondo del lavoro. Sostenuto da Provincia, Unindustria Bologna, Legacoop, Asfor e Almalaurea, il Job meeting 2010 ha visto transitare fra i suoi stand più di 2.000 allori di cui il 35% di area economica e il 25% di ingegneria. «L’INDUSTRIA bolognese – osserva Cobianchi — ha fondato il suo successo sulla grande specializzazione, con produzioni molto sofisticate. In futuro per essere ancora vincenti, dovremo diventare – cito il presidente di Unindustria, Maurizio Marchesini – ‘costruttori di prototipi’. Ovvero dovremo fare ciò che gli altri – meno bravi, meno tecnologicamente preparati e anche meno creativi – non sono capaci di fare. Le risorse umane sono, quindi, una componente essenziale, un vero valore aggiunto delle nostre imprese». Giacomo Ruggero
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L’AZIENDA IMOLESE È SUL MERCATO DAL 1970: NEL MOTORE HA L’INNOVAZIONE
Festa all’Elettronica Santerno: 40 anni sull’onda dell’energia ANNI e non dimostrarli». Lo si può dire di Elettronica Santerno, realtà imolese presente dal 1970 nel mercato italiano e internazionale, leader nella progettazione e produzione di inverter per l’industria nei settori dell’automazione e dei sistemi per l’energia rinnovabile. Dal 2006 l’azienda è parte del Gruppo Carraro, esponente di punta nella trasmissione di potenza meccanica, con siti produttivi in Italia, Germania, Polonia, Stati Uniti e Argentina, India e Cina. Qualche giorno fa, a Villa Cicogna di San Lazzaro di Savena, Elettronica Santerno ha celebrato i suoi primi 40 anni insieme a quanti hanno preso parte alla sua storia, in una serata di gala condita dalla comicità di Enrico Bertolino.
l’azienda è passata da 12 milioni di euro di fatturato del 2005 a oltre 100 milioni di euro del 2010».
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I PUNTI di forza dell’azienda? «Innanzitutto un focus costante sull’innovazione tecnologica — dice Franco Valentini,
SOLE Un impianto fotovoltaico della provincia: è a Zello di Imola L’Elettronica Santerno lavora nel settore delle energie rinnovabili
direttore marketing di Elettronica Santerno —: da subito l’azienda ha posto grande attenzione a Ricerca e Sviluppo, orientamento sostenuto dall’esperienza, dalle competenze del personale e dalla collaborazione con il mondo accademico e con istituzioni autorevoli». «Già 12 anni fa avevamo scelto di essere ‘fabless’, con
ANCIARE un segnale a imprenditori e società civile perché si approfondiscano temi di strettissima attualità economica». Con questo obiettivo nasce a Bologna un nuovo Osservatorio economico e finanziario fondato da Maurizio Godoli, presidente dell’omonimo studio e della società di revisione e organizzazione contabile Baker Tilly Consulaudit. In un momento non facile per le imprese, «dobbiamo tornare a parlare di economia e meno di
«L INIZIATIVA DELLA DUE TORRI SPA
Trasporto dei farmaci: esperti a confronto ON 50 milioni di kg trasportati in più di 50mila spedizioni all’anno, Due Torri Spa si colloca di fatto tra le realtà leader nel settore della logistica integrata dei farmaci e dei dispositivi medici, con performance qualitative raggiunte di oltre il 99%. Nell’ambito della filiera che va dalla produzione al consumo finale dei prodotti farmaceutici, uno degli aspetti che presenta le maggiori criticità è quello relativo al trasporto e alla conservazione dei beni. In questo senso l’Unione Europea ha fornito una legislazione chiara e stretto le maglie dei controlli. A livello nazionale, anche l’Italia ha recepito queste indicazioni con il Dm 6 Luglio 1999.
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PER FARE il punto su una realtà in continua evoluzione, Due Torri ha organizzato un incontro dal titolo ‘Il trasporto dei farmaci e dei dispositivi medici’. Giovedì 28 ottobre siederanno intorno allo stesso tavolo gli operatori del settore e i più alti livelli istituzionali per affrontare a 360 gradi tutti gli aspetti legati a questo comparto. I lavori saranno divisi in due momenti principali. La mattinata sarà dedicata per lo più alle aziende farmaceutiche. Grazie ad un’agenda dal profilo più tecnico, le sessioni iniziali si occuperanno di illustrare le soluzioni integrate e sostenibili nel processo logistico e distributivo dei farmaci; dei sistemi computerizzati creati per garantire il rispetto delle GDP e di disegnare gli scenari futuri. Complessità e adempimenti di norma, passando attraverso la qualità, saranno i temi al centro del contributo portato direttamente dal Ministero della Salute. Spazio, naturalmente, sarà dedicato anche alle diverse esperienze offerte dalle realtà che operano nel settore e che caratterizzeranno la sessione pomeridiana. (Il convegno si terrà all’Hotel NH Bologna de La Gare e la partecipazione è gratuita). a. z.
produzione totalmente terziarizzata — continua Valentini —: il know how aziendale è il nostro vero patrimonio e quando nel 2006 il Gruppo Carraro ha acquisito Santerno, è stato interiorizzato l’approccio ‘local for local’ (la ricerca dei migliori partner produttivi strategici per soddisfare le richieste dei diversi Paesi), e
LE PROSSIME sfide? «Mantenere un trend di crescita nei mercati in cui siamo presenti da oltre 10 anni, come Brasile e Russia, e in quelli in cui siamo entrati grazie a Carraro (Germania, Usa, India, Cina) — spiega Valentini —: consolideremo la presenza nella trazione elettrica, vedranno un grande sviluppo il fotovoltaico e l’eolico, e consideriamo promettenti pure le applicazioni industriali rigenerative». Le sfide continuano ad appassionare Santerno, pronta dunque a competere su fronti significativi per il futuro sostenibile del pianeta: dalla produzione di fonti rinnovabili a risparmio energetico e trazione elettrica, e per questo da gennaio 2010 sono già stati assunti 85 nuovi collaboratori. Valentina Righi
politica — ha detto Godoli presentando il nuovo osservatorio —, il nostro studio vuole dare un contributo alla rinascita bolognese pure in termini di conoscenze economiche». Una finestra sul mondo per discutere con gli imprenditori i cambiamenti nell’economia, nel credito, nella finanza: tra i progetti, un ciclo di incontri con economisti, docenti ed esperti. Non è l’unica novità di Baker Tilly Consulaudit: la società ha annunciato la fusione per incorporazione con Constantin Rediva, società di revisione. Una aggregazione che vuole «affrontare con efficienza e ottimismo questo primo passo verso il futuro con un atteggiamento dinamico e alternativo». Baker Tilly Consulaudit è membro indipendente del Baker Tilly International, tra i principali network mondiali di consulenti e revisori. Elena Turrini
OSSERVATORIO DI BAKER TILLY
Test all’economia
TAGLIO DEL NASTRO AL POLICLINICO
Super pronto soccorso L 18 NOVEMBRE si attiva il nuovo Pronto soccorso generale e ortopedico del policlinico S. Orsola-Malpighi, che lascia la sede di via Massarenti per trasferirsi in via Albertoni nel nuovo Polo chirurgico e dell’emergenza. Il nuovo Pronto soccorso è organizzato con il criterio dell’intensità decrescente dei trattamenti che consente di ‘separare’ i pazienti con maggiore intensità di cura dagli altri, realizzando quindi una situazione di maggiore sicurezza e confort. Dopo la prima valutazione del paziente e assegnazione del codice di priorità (effettuata al triage), i pazienti sono destinati a: Unità a maggiore intensità (codici gialli, rossi e una shock room per i casi di particolare criticità ed instabilità clinica); Osservazione temporanea di pronto soccorso; Unità a minore intensità (codici bianchi e verdi con minore necessità di trattamento intensivo). Altra innovazione tocca l’assistenza del paziente, organizzata sulla logica della umanizzazione delle cure sanitarie: lo spazio è organizzato in box dotati di strutture mobili di emergenza e codificati per essere poi assegnati al paziente. Questo modello organizzativo non solo riduce la movimentazione del paziente (può essere raggiunto dai medici senza doversi spostare), ma consente una rapida e ottimale gestione dell’emergenza.
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