Premio Mascagni, la Zarri

Page 1

BOLOGNA ECONOMIA

MARTEDÌ 16 LUGLIO 2013

LEADER Franca Zarri, presidente dell’azienda, nata da un’intuizione di suo padre Giorgio

L’azienda guidata da Franca Zarri lavora ferro e acciaio di SIMONE ARMINIO

L’INTUIZIONE che fece la fortuna della famiglia Zarri da Argelato fa ancora bella mostra di sé all’ingresso della Zarri srl, azienda di articoli in ferro con sede a Castello d’Argile. È un macchinario che Giorgio Zarri ottenne dall’acquisto, presso un ferrivecchi di fiducia, di un vecchio motore per lavatrice industriale che pagò lire mille. «Gli servì — racconta Franca Zarri, figlia di Giorgio e attuale presidente dell’azienda — per dare forma a un suo tormento: il cavallotto...» Signora Zarri, ci perdoni, cos’è un cavallotto?

«È un bullone a forma di U. Mio padre lo scoprì a Taranto, dove lavorava nella costruzione dell’Italsider. In quegli anni gli capitò di ascoltare spesso le lamentele degli operai, costretti a far venire questi particolari bulloni dall’estero, con immane fatica e tempi lunghissimi. Così, tornato ad Argelato, e rimasto senza lavoro, gli tornò in mente il cavallotto». Con il motore di una lavatrice realizzò il prototipo. E il resto?

«Ma quale prototipo, quella macchina rimase in funzione per anni! E i primi clienti furono proprio le aziende conosciute a Taranto. Le ricontattò una per

una: molte di loro sono ancora nostre clienti».

bili, nella produzione molto più attente e metodiche».

Tutto nacque da un bullone a U?

A molti imprenditori non va giù che le donne, a un certo punto, diventano mamme.

«Siamo andati avanti: oggi produciamo 8mila diversi articoli, di cui 4000 a disegno, lavoriamo 1300 tonnellate di acciaio l’anno. Un’azienda metallurgica guidata da una donna, non le sembra strano?

«È al femminile tutta l’azienda, che oc-

LA RICETTA ANTICRISI «Velocità nelle consegne e cura dei rapporti personali: visitiamo di persona i clienti» cupa 40 persone e genera un fatturato di 5 milioni di euro l’anno. Sono tutte donne nel commerciale e quasi tutte, giù, in produzione». Una scelta politica?

«Quando mio padre lasciò il timone a mio fratello Andrea (che putroppo oggi non c’è più) e a me, decidemmo che l’azienda sarebbe stata composta metà da uomini e metà da donne. Con il tempo, però, le donne hanno preso il sopravvento. Nessuna scelta politica, il motivo è di convenienza: nel commerciale le donne sono più precise e affida-

«È un vantaggio anche quello: ci permette di assumere altre persone a tempo determinato, per valutarle bene. Se sono valide le assumeremo. Ed ecco un problema che diventa opportunità. Chi non lo capisce è ottuso». Come avete reagito alla crisi?

«Con la personalizzazione dei prodotti, una flessibilità che ci porta a operare anche su piccoli lotti, e la velocità nelle consegne. L’altro giorno è arrivato un ordine dalla Finlandia e in 4 giorni la merce era a destinazione. In tempo di crisi il cliente è ancora più esigente, noi lo coccoliamo. E soprattutto ci mettiamo la faccia». Metterci la faccia, in che modo?

«Di recente siamo andati in Francia a visitare lo stabilimento di un potenziale cliente. Non gli era mai successo e ha apprezzato. Qualche giorno dopo è arrivato l’ordine». Qual è la sfida del futuro?

«Vigilare sulla qualità. Oggi l’acciaio è sempre meno puro, ma mio nipote Simone, figlio di Andrea, ha studiato ingegneria dei materiali. E anche sua sorella e mia figlia sono già in azienda. Al futuro pensano loro».

••

IN CATALOGO

Dall’appendiabiti alla rastrelliera: all’origine c’è sempre un cavo

NELLA BASSA La sede di Castello d’Argile

Alla Zarri la metallurgia è donna «Più affidabili anche in produzione»

13

IL VOLUME D’AFFARI

4,9 milioni

Il fatturato realizzato dall’azienda nel 2012

1.300 tonnellate

È il quantitativo di ferro lavorato in un anno di produzione

800 clienti

Il 25% dei prodotti è venduto all’estero grazie a internet e fiere

COSA può uscire da uno stabilimento che per unica vocazione taglia e piega i rotoli di ferro e acciaio? Praticamente di tutto. Franca Zarri e suo nipote Simone (figlio del fratello Andrea che ha guidato l’azienda insieme a Franca dalla sua fondazione fino al 2002, anno della sua prematura scomparsa) dispongono orgogliosi una miriade di prodotti sul tavolo. Ce n’è per tutti i gusti, dai componenti di collegamento e fissaggio (a farla da padrona è il cavallotto, prodotto numero 1, una specie di bullone a forma di U di varie dimensioni), alle spesse grucce in acciaio alle quali i vigili del fuoco tedeschi possono appendere le loro pesanti divise senza il rischio che caschino continuamente a terra, passando per le rastrelliere di bici olandesi e il telaio di alcune graziose sedie di design. E poi ancora accessori per macchinari agricoli (oggi ancora il 30% del mercato aziendale) e delle sagome in acciaio indispensabili a bloccare i materassi sulle reti inclinate dei letti d’ospedale. «QUANDO un’azienda ha bisogno di un oggetto specifico che non trova sul mercato — spiega Angelo Cocchi, responsabile amministrativo e marito di Franca — si rivolge a noi». Completano il quadro familiare e aziendale altre due donne: Sara, sorella di Simone, che cura gli approvvigionamenti di materie prime, e Chiara, figlia di Franca e Angelo, alla guida del marketing e del commerciale estero. L’88,7% del capitale è oggi in mano alle donne, come donne sono quasi tutte le dipendenti di un’azienda capace di generare un fatturato di 4,9 milioni di euro nel 2012 e dare lavoro a 40 addetti. s. arm.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.