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AGRICULTURE AND MIGRATION
L’Africa, come sappiamo, è un continente in ritardo strutturale in molti ambiti compreso quello agricolo. Questo comprende problemi organizzativi e tecnologici che portano ad una crisi “di sistema” della filiera che si evidenzia nella produzione di un’economia che, sebbene rappresenti il 24% della superficie agricola utilizzabile , in termini di valore si ferma al 6 %. Proprio per questo motivo L’Unione europea si è posta come obiettivo quello di andare ad appoggiare lo sviluppo agricolo a lungo termine in Africa, che comprende le organizzazioni africane di livello regionale e continentale. Questo sostegno permetterà di consolidare la crescita del settore, in particolare grazie al miglioramento delle politiche agricole. La cooperazione si concentrerà sull’Africa subsahariana, dove lo sviluppo agricolo rappresenta l’elemento più importante per la realizzazione degli obiettivi di sviluppo in modo tale da ridurre povertà, fame e conseguente migrazione verso altri Paesi. La migrazione verso altri Paesi è uno dei temi fondamentali di questo continente e ancora oggi si cerca di bloccare questo flusso migratorio dei giovani. Capiamo bene che, in Africa i giovani rappresentano la più grande risorsa per costruire un futuro di autosufficienza alimentare e industriale. Proprio per questo, fa notizia la consegna dei diplomi alla scuola professionale salesiana di agraria di Sunyani avvenuta quest’estate. È stato possibile realizzare questo progetto grazie al finanziamento fornito da Missionari Don Bosco in collaborazione con l’organismo di cooperazione internazionale (VIS). Questo riconoscimento segna una tappa del percorso avviato qualche anno fa in esecuzione della campagna “Stop Tratta”, avviata per contrastare il fenomeno migratorio illegale. Il primo corso di agricoltura svolto In Ghana risale al 2016, dopo questo primo corso, a cadenza annuale, se ne sono tenuti altri due, portando in totale 93 allievi, tra ragazzi e ragazze migranti, a tornare in Ghana. Questi hanno imparato a coltivare in maniera organica e a utilizzare nuove strutture come le greenhouse. Questa nuova soluzione ha permesso l’aumento del raccolto, dal momento che si può coltivare anche durante la stagione secca e si può gestire meglio la distribuzione annuale dei prodotti. Le coltivazioni in serra sono inoltre un ottimo deterrente contro la deforestazione e il cambiamento climatico, in quanto non hanno bisogno di molto spazio ed evitano che i contadini debbano tagliare nuova foresta vergine da rendere coltivabile. L’insegnamento dell’agricoltura organica rappresenta un primo passo nel promuovere uno sviluppo sostenibile in Ghana. Grazie a questi piccoli progetti si iniziano a costruire speranze e un futuro diverso per gli agricoltori ghanesi.
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“Non sei qui per seguire un algoritmo di raccomandazione. Sei qui perché sei un individuo. Sei qualcuno che sta esercitando la capacità di pensare e ti troverai di fronte a idee difficili. Ma l’idea è che dovresti essere aperto a loro, perché alla fine, più siamo aperti a tali cose, quindi meglio possiamo governare il mondo in cui viviamo.”
Estratto dal report: Countryside: The Future - Rem Koolhaas