L’INSONNIA DEL GUSTO
ZIP IN DOLO ORE
RI TRATTATO
da RAFFAELLA FORMENTI
TUTTI I RISERVATI HANNO DIRITTI - SETTEMBRE 2012
TANTO DI CAPPELLO Per chi vale ancora la pena di togliersi il cappello? Da ottimista quale non sono, mi premunisco per avere più frecce al mio arco nella speranza che tornino in auge persone a cui valga la pena di fare tanto di cappello, con sincera ammirazione. Da qualche anno mi si sono accumulati in testa, senza grandi opportunità di scappellarmi entusiasta, ma spero sempre nel prossimo incontro. Un creativo porta volentieri il cappello: esso diviene una variabile in più con cui mettere in gioco la propria immaginazione, oltre che garantire riparo al prezioso contenitore di idee da estrarre in arte o ad arte, come un prestigiatore, per una pausa di stupore. “Capeau”, come dicono i francesi, a chi ancora sa scrivere pagine fuori dalle righe e provi a scardinare l’uso del pensiero in linguaggi in divenire. Come evitare che ne resti solo un cappello pieno di pioggia, in tempi in cui anche una semente fuori del catalogo ufficiale viene considerata fuorilegge? r. formenti
ciò che nasce tondo non può morire quadro, ma può venire appeso come tale
Ritrovo in Piazza Isolo
Ciò che nasce tondo può divenire quadro, o almeno, può essere guardato come tale
pensieri e sogni, nel cassetto o sotto il cappello...
RAFFAELLA
FORMENTI “Nel mio lavoro indago nei luoghi della comunicazione e delle parole con lo strappo e l’appropriazione di frammenti di ciò che vedo e tocco, ricostruendo concrezioni e improbabili marchingegni che diano un rivestimento tangibile, seppur immaginario, al mondo tecnologico con cui l’uomo ha aperto nuove e interessanti vie al comunicare”. “Volevo solo leggere e scrivere, e viaggiare nei luoghi delle parole, ma anche le mani hanno preteso il loro spazio d’azione, e intervengono con pensieri ingombranti ogni volta che entrano in rapporto con oggetti carichi di parole.” rf
FORMAZIONE: Nel 1989 diploma di Accademia di Belle Arti a Brera, Milano. PERIODI: Dal ’92 lavora utilizzando i colori offerti dalla vita del consumatore costante, portando in studio e in galleria materiali da imballaggio e depliants pubblicitari ritrovati nei centri commerciali e nelle buche delle lettere del quartiere. SOGGETTI: analisi ironica dell’affastellarsi della comunicazione ridotta a rumore visivo. I titoli dei pezzi fanno spesso riferimento al web , all’invasione pubblicitaria e all’informatica. TECNICHE: assemblaggi tridimensionali, installazioni, concrezioni con strappi d’immagini e parole dall’informazione pubblicitaria del buon consumatore, foto, slides show d’immagini. Utilizza scatole da imballaggio, contenitori di prodotti, depliants, pubblicazioni patinate, manifesti, colla termica, su supporti di recupero.
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