MAX MARRA
Foto di Angiolicchio Luigi
L’opera al bianco
2014 Corpo cosmos cm 65 x 85 tecnica mista su tela
A cura di Stefano Cortina Testo critico di alberto Zanchetta
Dal 10 aprile 9 maggio 2018 Inaugurazione martedĂŹ 10 aprile ore 18.30
LE GIBBOSITA’ DEL SILENZIO IL bianco è un invito alla meditazione, e quindi anche al silenzio. La chiarezza disadorna di questi quadri impone in modo inequivocabile un silenzio che sembra volersi amplificare all’infinito. Viene voglia di smarrirsi in questo scenario sconfinato, pervaso da echi più (e prima ancora) che da parole. Inanellare un discorso intorno al bianco rischierebbe di violarne la misticità, o comunque di inficiarne l’asteurità; si convenga dunque che il presente testo è quantomeno un errore. Ma ciò vale per lo scrivente e non già per l’artista, perché, come affermava Boullèe, da lui si deve esigere <<non tanto di dire bene, quanto di ben fare >>. . Da diversi anni Max Marra si arrovella sulla neutralità del bianco, che Piero Manzoni aveva giustamente connotato come una acromaticità. Il monos, "ciò che è solo", pare quindi aver nuovamente ceduto il posto all’alfa primativo, vale a dire a un eccidio - decisivamente anodino - del colore, ben sapendo che quelle stesse cromie restano comunque latenti all’interno del bianco. Marra ha voluto aggirare la monomania e la monotonia del "campo neutro" assumendone viceversa la capacità di autodeterminarsi e autosignificarsi. Egli ha infatti rinunciato al soggetto per concentrarsi sull’oggetto. . Si convenga che queste opere non scontano l’influsso di un’acuta cromofobia, molto semplicemente sono state disperate da qualsivoglia distrazione coloristica. In pratica, l’artista si è assunto l’onere di rendere tangibile l’incolore, dipingendo e stingendo allo stesso tempo i propri quadri. La tavolozza di Marra è spesso innervata da tinte forti e vivaci che si addensano, si impastano, producendo rigonfiamenti. A questa fisicità contribuiscono le stesse superfici che, ricavate da materiali di recupero, presentano giunture, fasciature o suture. La gran parte dei dipinti dell’artista sono "massicci", e maggiore è la massa di un corpo, maggiore sarà la sua gravità, come pure la sua forza d’attrazione. La forza gravitazionale che Marra esercita in tale frangente intende catturare la nostra attenzione, e al contempo cerca di imbrigliare la luce in margini in[de]finiti. . Il bianco rimanda a un’ampia casistica di concetti: ordine, candore, rigore, igiene, innocenza, purezza, vuoto, eccetera. Ma poiché le sensazioni ad esso connesse tendono ad essere soggettive, Marra si spinge oltre l’evanescenza e l’ineffabilità del bianco. La sua opera instilla nel riguardare una cecità apparente che, per compensazione, tende a stimolare la tattilità. E’ proprio per questo motivo che le opere finisco per protendersi in avanti, estroflettendosi e aggettando nello spazio. L’artista è interessato a convertire l’incolore in un oggetto assertivo, in una pittu-scultura essenziale, capace di curvare lo spazio con le sue gibbosità e protuberanze. E’ come se le diafane vibrazioni dello spettro luminoso volessero ispessire la pittura, consegnandola a una fiera robustezza, ossia a un’incorruttibilità della forma. . Benchè il bianco suggerisce una sospensione della visione, il suo volume non è invisibile allo sguardo, men che meno al tatto. Per certo possiamo dire che l’anemia delle opere qui esposte non è un vezzo ma un’esigenza; se non una purezza , quantomeno una panacea al surmenage dell’arte contemporanea. Il chiarore topico di Max Marra non sottintende una menzogna (la "bugia bianca" dell’arte, vale a dire la finzione) bensì un miraggio, ragion per cui non riusciamo veramente a guardare queste opere, le possiamo tutt’al più rimirare, lasciandoci accarezzare dal loro pallore elegiaco. A detta Batchelor esiste un tipo di bianco che impone la sua influenza su tutto quello che gli sta intorno, e non v’è dubbio che quello di Marra sia un caso esemplare. . Alberto Zanchetta
Foto di Angiolicchio Luigi
2015 Corpo cosmos cm 50,5 x 63,5 x 9 tecnica mista su tela
A S S O C I A Z I O N E C U L T U R A L E R E N Z O
C O R T I N A Via MAC MAHON, 14 (cortile interno n7) 2 0 1 5 5 M I L A N O I T A L I A Te l . 0 2 / 3 3 6 0 7 2 3 6 e- mail: artecortina@artecortina.it http:// www. cortinaarte.it
Foto di Angiolicchio Luigi
Max Marra
studio d’arte
Via Don Colnaghi 22 - 20851 Lissone (MB) ITALY Info. 339 7095732 - maxmarracosmos@gmail.com
Foto e impaginazione di Talò Raffaello
2017 Corpo cosmos cm 130 x 160 tecnica mista su tela