Colibrì 3 - Letture

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LETTURE

SCRITTURA e RIASSUNTO

PERCORSI PER IMPARARE A: leggere, comprendere, scrivere, riassumere, ascoltare

VALUTAZIONE

Prove di abilità e conoscenza

Prove di competenza

Compiti di realtà

Autovalutazione

EDUCAZIONE CIVICA e AGENDA 2030

I RACCONTI REALISTICI

narrano storie che possono accadere nella realtà.

TESTI NARRATIVI

Sono testi che raccontano storie con un inizio, uno svolgimento e una conclusione.

I RACCONTI FANTASTICI

narrano storie che non possono accadere nella realtà.

FIABE

Presentano un mondo magico popolato da personaggi e creature fantastiche.

FAVOLE

Danno degli insegnamenti attraverso brevi storie di animali parlanti.

LEGGENDE

Spiegano l’origine delle cose in modo fantasioso.

MITI

Raccontano l’origine del mondo e dell’umanità attraverso divinità, eroi ed eroine.

TESTI NON NARRATIVI

Descrivono, informano, esprimono emozioni, forniscono istruzioni.

TESTI DESCRITTIVI

Spiegano come sono fatti oggetti, persone, animali, paesaggi e ambienti.

TESTI POETICI

Sono brevi testi che giocano con le parole e i suoni in modo creativo, per esprimere emozioni e divertire.

TESTI INFORMATIVI

Forniscono informazioni e notizie su vari argomenti, per ampliare le conoscenze e soddisfare la curiosità di chi legge.

TESTI REGOLATIVI

Forniscono regole e istruzioni per fare, giocare, costruire.

LA VERSIONE DIGITALE CON L’APP RAFFAELLO PLAYER

Per attivare la versione digitale, registrati sul sito raffaellodigitale.it. Successivamente scarica, installa e avvia l’applicazione Raffaello Player: effettua il login, seleziona il titolo e inserisci il codice di attivazione riportato sotto.

con COMPUTER, LIM

e SMART BOARD

Collegandoti a raffaellodigitale.it puoi scaricare l’applicazione.

Digitando raffaelloplayer.it puoi utilizzare l’applicazione senza effettuare nessuna installazione.

DIGITA IL CODICE E ATTIVA TUTTI I PROGETTI CON UN CLICK

con TABLET e SMARTPHONE

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CODICE DI ATTIVAZIONE

Con questo codice puoi attivare tutte le versioni digitali dei progetti di classe 1a, 2a e 3a

Ti serve aiuto? Leggi le F.A.Q. o richiedi assistenza collegandoti all’indirizzo supporto.raffaellodigitale.it oppure scrivi un'e-mail a supporto@raffaellodigitale.it.

digitali

Nelle pagine del libro troverai indicate tante risorse interattive che ti accompagneranno nel corso di tutto l’anno scolastico. Puoi usarle in classe con l’insegnante oppure a casa, in autonomia. Puoi accedere tramite il tuo dispositivo mobile, inquadrando i QR code.

Con i video didattici scoprirai nuovi argomenti.

I percorsi multimediali RAF LAB ti introducono agli argomenti di studio, all’insegna dell’inclusività: organizzerai meglio le tue conoscenze precedenti e i nuovi contenuti, per partecipare alla lezione in modo attivo e consapevole.

Con i testi interattivi allenerai le tue abilità di comprensione.

GLI ANTIRUGGINE

Con le attività interattive de GLI ANTIRUGGINE potrai ripassare, recuperare e rinforzare le conoscenze acquisite. Mettiti alla prova con le domande a risposta multipla, vero/falso, completamento o abbinamento e controlla i risultati ottenuti.

Con gli esercizi e i giochi interattivi potrai metterti alla prova divertendoti.

Risorse

IMPARO

Il testo descrittivo

La pesca gigante

Il panettone

DESCRIVERE

Lilith e lo gnomo

La cosa più preziosa MI

La crostata

La piccola volpe

DESCRIVERE

La principessa e gli stivali La piuma d’oro

La lucertola

più grande

DESCRIVERE

Napi e gli

La

per gli insetti

Filastrocca del mare…

…e della montagna Stelle

SCRIVERE MI PIACE

La scuola è come…

La nuvola

L’ombrello

Patata bollente

Regole per i ciclisti

SCRIVERE MI PIACE

Un testo regolativo

MI METTO ALLA PROVA MI METTO ALLA PROVA

Leggo e comprendo Scrivo

VOLO NEL…

TESTO INFORMATIVO

142 Come vedono gli animali?

IMPARO CON COLIBRÌ

Il testo informativo

L’energia solare

146

Nuvolario

Progettare un robot

LEGGERE TESTI INFORMATIVI E SCRIVERE MI PIACE

Dati e immagini

Oceani di plastica

Osservando le stelle

Insetti e fiori

MI METTO ALLA PROVA

Ascolto VOLO NEL…

TESTO REGOLATIVO

158 La scintilla dell’amicizia

IMPARO CON COLIBRÌ

Il testo regolativo

Graffiti rupestri

MI PIACE FARE

Ogni desiderio è un seme

Educazione CIVICA

La notte di San Giovanni

Dividere in sequenze

Le informazioni importanti

Più breve, ma completo

Collegare le frasi

Dal discorso diretto…

… al discorso indiretto

La Didattica Inclusiva Digitale Integrata consente la personalizzazione dell’apprendimento attraverso percorsi innovativi e flessibili, che supportano e valorizzano i diversi bisogni educativi.

Riassumere un testo informativo

Riassumere con uno schema …al mare

Le scatole delle storie

Voliamo in terza!

Zaino che pesi più dell’anno scorso ti porto volentieri, però ascolta, ti voglio fare un piccolo discorso: io vorrei che, quest’anno, ogni volta che ti apro, oltre ai libri e ai pennarelli, uscisse in classe un tempo di allegria, una fontana di momenti belli, la scuola come un gioco in compagnia. Zaino che pesi due quintali pieni, io ho per te una piccola richiesta: vorrei che un po’ di quello che contieni servisse a fare, in classe, un po’ di festa, a stare insieme, insieme con meno fatica, a imparare con tranquillità: la scuola come un’esperienza amica, dove si gioca alla libertà. R. Piumini

Che cosa metti nel tuo zaino di classe terza? Rifletti e completa.

Un argomento che ho voglia di imparare

Un desiderio che spero si avveri

Una paura che proverò a superare

Muscoso vuol dire “coperto di muschio”.

Un’estate dalla nonna

Nico viveva in riva al mare con il suo papà e sei gatti. Arrivata l’estate, Nico era pronto a passare le vacanze dalla nonna. Lei viveva da sola su un isolotto battuto dal vento, dove l’erba cresceva tutta storta. Nico non sapeva bene cosa pensare della nonna: cucinava zuppa d’alghe e teneva i denti in un barattolo. Di notte dovevano dormire testa-piedi. Le coperte pizzicavano e la nonna russava come un vecchio tricheco.

Durante il giorno, la nonna sembrava sempre troppo occupata a fare qualcosa, o qualcos’altro… e non aveva mai tempo per giocare.

Così una mattina, durante la bassa marea, Nico sgattaiolò via. Saltò di scoglio in scoglio, e zampettò sulla sabbia bagnata. Esplorò le pozzanghere tra gli scogli. Poi notò un bagliore tra la sabbia: era un enorme scoglio pieno di buchi. Nico ci si infilò, ci saltellò intorno, lo esplorò dentro e fuori. Era un castello, un veliero, un covo di contrabbandieri.

Era il dorso muscoso di una vecchia balena.

B. Davies, Un’estate dalla nonna, EDT Giralangolo

la parola a me

Con chi hai trascorso l’estate?

Quali avventure hai vissuto?

Racconta alla classe il tuo ricordo estivo preferito.

Provando si impara

– Mamma, insegnami a nuotare! – disse Elena – Per favore.

– Bene – disse la mamma – appoggia le mani sul fondo dove tocchi e scalcia con i piedi, con i movimenti di una rana.

Elena provò. Era abbastanza facile. I piedi, muovendosi come quelli della rana, la spingevano avanti, ed Elena camminava sulle mani, il che rassomigliava già un po’ al nuotare. Elena si esercitò a lungo.

– E ora che cosa faccio? – domandò il giorno dopo al padre.

– Ora alza anche le mani e muovile come fa la rana – le disse.

Elena provò e riprovò, ma per quanti sforzi facesse, non riusciva a staccare insieme le mani dal fondo.

– Allora vai nell’acqua un po’ più profonda e cerca di zampettare con le mani come fa un cagnolino.

Elena andò nell’acqua un po’ più profonda e provò e riprovò a zampettare come un cagnolino; ma non riusciva ancora a staccare le mani da quel bel fondo sabbioso e sicuro.

Un giorno, mentre Elena provava, arrivò un’ondata enorme.

L’acqua divenne all’improvviso così alta che Elena non poté più tenere le mani sul fondo, ma dovette fare qualche cosa.

Senza rendersi ben conto di quanto stava succedendo, Elena cominciò a muovere mani e piedi: stava nuotando!

– Stai nuotando! – gridò la mamma.

– Ce l’hai fatta! – gridò il babbo, tirandola fuori dall’acqua e abbracciandola.

– Sì, ce l’ho fatta!

R. Scarry, K. Jackson, 365 storie. Una storia al giorno, Mondadori

la mia esperienza LIFE SKILLS

Ti è mai capitato di voler imparare a fare qualcosa e di non riuscirci subito? Che cosa hai provato? Hai rinunciato o hai trovato la forza di insistere? Ti ha aiutato qualcuno?

parole NELLO

Rispondi con una X.

Che cosa significa mugugnare?

Brontolare

Svegliati, mamma!

Ricomincia la scuola. Paola si sveglia per prima. Si alza e va a scuotere la mamma che dorme ancora.

– Svegliati, mamma! Forza, o faremo tardi a scuola! Ma la mamma affonda il viso nel cuscino e risponde: – No, no e no. Non voglio. Ho sonno! È troppo presto!

E poi io ho voglia di passeggiare con te, di andare al mare e di giocare con papà. Non voglio andare a scuola! Paola dice dolcemente:

– Andiamo, mamma, sii ragionevole. Sei grande, lo sai che l’estate non può durare tutto l’anno.

Allora la mamma si alza mugugnando. Si mette i pantaloni, infila l’impermeabile e gli stivali, e dice con aria imbronciata:

– Sono pronta.

Davanti al cancello della scuola ci sono tante mamme con il muso lungo. I loro figli fanno finta di non accorgersene. Finalmente la campanella suona.

Soli, i bambini e le bambine tirano un sospiro di sollievo. – Uff! Per fortuna la mamma non ha fatto troppe storie, ma stamattina è stata dura farla alzare – dice Paola.

E Antonio conclude:

– Lo sapete, bisogna lasciar loro il tempo di abituarsi. Il primo giorno di scuola è duro per le mamme.

J. Hoestlandt, C. e D. Millet, A scuola, mamma!, Mondadori

leGGo e… sCriVo

Completa le frasi con le tue idee.

Avevo voglia di tornare a scuola perché

Non avevo voglia di tornare a scuola perché

Domani comincia la scuola

Domani per me sarà il primo giorno di scuola. Non riesco proprio a dormire, sono contenta?

No, agitata… un po’ contenta e un po’ agitata! Quindi chiamo la mia fata madrina. Sapete come si chiama la mia fata madrina? Signor Bocconcino. È una fata-maschio!

– Sono agitata, domani comincia la scuola – gli dico. – Non voglio andarci. Aiutami. Ti prego. Che cosa puoi fare? Puoi usare la tua bacchetta magica per farla scomparire?

– Non preoccuparti – dice lui. – Ho un piano: faccio qualche magia e trasformo la scuola in una frittella, così non ci dovrai andare mai più.

– Una frittella? – chiedo.

– Sì, ma è una ricetta parecchio complicata. Potrebbe volerci qualche giorno.

– Ok, va bene.

Una frittella mi sembra un’ottima idea, rifletto. Una grande, immensa, morbida frittella invece della scuola sarà davvero perfetta.

È l’ultimo pensiero che faccio prima di chiudere gli occhi e dormire, finalmente.

A. Hanlon, Dory Fantasmagorica trova un’amica (per davvero), Terre di Mezzo Editore

insieme

Che cosa avete provato il giorno prima di ricominciare la scuola? A turno, raccontate i vostri pensieri prima di dormire e date un nome alle vostre emozioni. Sono uguali o diverse?

leGGo e… ComprenDo

Rispondi con una X.

Come si sente la bambina?

Spaventata

Contenta

Un po’ contenta e un po’ agitata

Che cosa chiede alla sua fata madrina?

Di accompagnarla a scuola

Di far sparire la scuola

Di prepararle una frittella

Milo piange

Dev’essere davvero un grosso dispiacere il suo, se Milo piange. Intanto, perché lui è un maschio. E i maschi non piangono, si sa. Così come si sa che le principesse non fanno la cacca, i papà e le mamme sono infrangibili, le scarpe rosse corrono più veloce, i pagliacci non muoiono mai… Ecco. Be’, per la verità a Milo è già capitato un paio di volte di farsi scappare una lacrima, ma una soltanto. E microscopica, per giunta. L’ultima volta è stata quando è caduto dalla bici. È caduto così male che gli si sono strappati i pantaloni e si è sbucciato le ginocchia. Quando sua madre ha disinfettato le ferite, lui ha stretto i denti, ma una lacrima gli è scivolata giù dall’occhio lo stesso perché bruciava tantissimo.

Ha pianto un pochino anche quando Samuel, il suo migliore amico fin dal nido, alla fine della prima elementare è andato a vivere in un’altra città. Una città troppo lontana perché potessero vedersi tutti i weekend, troppo lontana per continuare a costruire capanne e fortini in soggiorno sotto lo stendibiancheria, troppo lontana per potersi scambiare le carte e la merenda, troppo lontana per restare migliori amici, forse.

Milo ha pianto un po’ anche quando… Sì, va bene, non serve fare l’elenco completo.

F. Medina, K. Consigny, Una sirena sempre con me, Terre di Mezzo Editore la mia esperienza

LIFE SKILLS

Piangere è naturale: ci permette di esprimere le nostre emozioni e di sentirci meglio. A te, quando succede?

Un’esperienza particolare

Racconta una tua esperienza: colora il titolo che preferisci e disegna ciò che ricordi. Poi completa le frasi, aiutandoti con le domande.

Una nuova amicizia

Un fatto inaspettato.

Una festa indimenticabile

Che giorno era?

Dove ti trovavi?

Chi c’era con te?

Che cosa stavi facendo?

Era

Prima

Che cosa è successo prima?

E poi?

E dopo ancora?

Alla fine

Come si è conclusa

la tua esperienza?

Che cosa hai provato?

…nel bosco Albero

Tree
Fungo Mushroom

PAROLE ILLUSTRATE

Osserva e prova a realizzare anche tu animali o personaggi inventati utilizzando materiali autunnali naturali.

Occorrente:

pigne, castagne, ghiande, rametti, foglie… • colla vinilica carta colorata • occhietti adesivi

MI PIACE FARE
Pigna Pine cone

Un rantolo famelico è il respiro o il verso di chi è molto affamato.

Halloween

Tutti sanno che le bambine e i bambini sono golosi di dolciumi. Non tutti invece sanno che anche alcuni dolciumi sono ghiotti... di bambine e bambini!

– Dolcetto o scherzetto? – chiesero ingenuamente

Eva e Teo alla casa in fondo alla strada.

Aprì la porta una vecchia signora con una smorfia sul volto che avrebbe potuto essere un sorriso, o anche un ghigno. – Dolcetti – rispose. Il suo alito puzzava di topo marcio. Con la mano tremolante mise nei cestini dei due bambini un pugno di dolcetti dalla carta dorata e aggiunse: – Buon appetito!

Casa dopo casa, i cestini di Eva e Teo si riempirono. Rientrati, rovesciarono il malloppo sul tappeto.

La montagnola di dolciumi tremò ed emerse un rantolo famelico in coro: – Gnam gnam.

Delle zampe di caramello stracciarono l’involucro dorato. Apparvero palline di cioccolato con un’ampia bocca dentata.

I loro occhi fissavano Eva e Teo. E... GNAM! I dolcetti dorati li morsero. Ma, anziché dolore, i due sentirono un gran solletico.

– Hihi, hanno i denti di marshmallow – sghignazzò Teo.

– Non sono pericolosi, ma come ci liberiamo di loro?

Eva ci pensò e con un gran sorriso disse: – Li mangiamo! Per i dolcetti non ci fu scampo.

Ma bisogna sempre stare attenti! Non tutti i dolcetti hanno i denti mollicci.

M. Dazzani in AA.VV., Che paura, anche se…, Storybox

Consumare molti dolciumi può far male ai denti, perché favoriscono la formazione della carie. Tu quanti ne mangi solitamente? Dopo ti lavi i denti?

Un ragno… goloso

Realizza un simpatico contenitore portadolcetti… non troppo grande però!

Osserva e scopri come fare.

Occorrente: un piatto di carta • un cordino • cartoncino bianco • tempera nera • otto scovolini neri • pennarelli • colla vinilica

1 2 Taglia a metà un piatto di carta e dipingi il retro delle due parti con la tempera nera.

Stendi la colla sul bordo interno di metà piatto, poi posiziona e modella gli otto scovolini per fare le zampette. Sovrapponi l’altra metà del piatto.

3 4 Decora il tuo ragno incollando occhi di cartoncino e tracciando la bocca con il pennarello.

Fora il piatto, infila e annoda un cordino: ti servirà per trasportare il portadolcetti di Halloween.

Autunno

Il sole ha compiuto il suo lavoro. Le mele sono rosse, le pere sono gialle e le susine viola. Poi viene il tempo del sole stanco che diventa ogni giorno un po’ più piccolo, piccolo come un’arancia che rotola… così piccolo che il cielo non riesce a trattenerlo: rotola sopra i tetti e si nasconde dietro la montagna. E. Borchers

la parola a me

Quali emozioni ti trasmette questa poesia?

Sono le stesse che associ all’autunno? Racconta.

Come immagini il sole dopo aver letto la poesia? Disegnalo con i colori.

MI PIACE FARE

La festa delle luci

Diwali è una festa molto diffusa in India, Sri Lanka e Nepal, detta anche «festa delle luci».

Infatti, durante questa celebrazione le strade, le case e i negozi vengono illuminati da candele e lanterne Spesso vengono anche organizzati dei bellissimi spettacoli pirotecnici. Il significato della festa è legato alla luce: essa celebra la sua vittoria sulle tenebre, la forza del bene contro il male e l’inizio di qualcosa di nuovo.

Diwali si celebra a fine ottobre o a inizio novembre con l’arrivo del novilunio.

I festeggiamenti durano per cinque giorni e si seguono molte tradizioni come pulire la casa, gettare ciò che non si utilizza più, indossare abiti nuovi e scambiarsi piccoli regali in famiglia.

parole NELLO

Diwali è un’abbreviazione della parola Dipavali che significa «fila di luci». Novilunio significa «Luna nuova» e indica la fase nella quale la Luna è completamente in ombra perché si trova tra il Sole e la Terra e stabilisce l’inizio del mese lunare.

la mia esperienza LIFE SKILLS

Le novità ti spaventano o ti danno gioia? Come le affronti?

In volo tra i testi

RACCONTI REALISTICI

RACCONTI FANTASTICI

TESTI NARRATIVI

Narrano, cioè raccontano, storie di tanti generi diversi.

LEGGENDA
MITO
FIABA
FAVOLA

TESTI DESCRITTIVI

Descrivono, cioè spiegano, le caratteristiche di oggetti, persone, animali, luoghi.

TESTI POETICI

Giocano con le parole e con i suoni per divertire e per trasmettere emozioni.

TESTI INFORMATIVI

Forniscono notizie e informazioni per soddisfare la curiosità di chi legge.

TESTI REGOLATIVI

Contengono istruzioni o regole da seguire per fare qualcosa.

TESTO NARRATIVO TESTO NARRATIVO

A immaginare storie

La prima cosa che faccio appena torno da scuola è andare sul divano. Anzi no, la prima cosa che faccio è andare a fare la pipì. La seconda cosa che faccio appena torno da scuola è andare sul divano. A riposare? A leggere? A guardare la televisione? No. A immaginare.

Io da grande voglio fare l’attore. Il nonno dice che bisogna stare molto attenti a ciò che si desidera da piccoli, perché poi i desideri si avverano e, visto che il nonno ha ragione molto spesso, io non vedo l’ora che si avveri anche il mio desiderio. A casa non abbiamo un palcoscenico e, fin da quando ero molto piccolo, il mio palcoscenico è diventato il mio divano. Il nostro divano è come la gradinata di uno stadio: io posso camminare sul bordo e anche dove ci si siede, quindi è perfetto per un attore! Sono in alto, sono al centro della stanza e sopra di me ho dei faretti di luce che mi abbagliano.

In genere già durante gli ultimi minuti di scuola decido che storia andrò a raccontarmi: il drago contro il cavaliere; il temerario sconosciuto che insieme alla sua cara amica sventa una rapina; oppure il mago. Quella del mago è la mia storia preferita, perché posso immaginarmi delle magie.

V. Pellizzoni, M. Serafin, Avventure di un ottenne con due fratelli più grandi, Edizioni Corsare

Leggi e sottolinea le tue risposte.

Mi piace inventare storie?

Molto Abbastanza

Poco

So raccontare le mie storie agli altri?

Così così

No

Che cosa provo quando leggo o ascolto storie?

Sono felice

Mi annoio

Mi diverto

Il racconto realistico

ARGOMENTO

ELEMENTI

Racconta storie che sono accadute o potrebbero accadere nella realtà.

PERSONAGGI

TEMPO

LUOGO

Sono persone e animali reali che si possono incontrare nella vita di tutti i giorni. Il personaggio più importante si chiama protagonista.

È indicato con precisione e può essere presente o passato.

È un ambiente che appartiene alla realtà.

FATTI

Sono veramente accaduti o possono accadere nella realtà.

Si divide in 3 parti:

INIZIO

SVOLGIMENTO

Introduce la situazione di partenza, il tempo, il luogo o i personaggi.

Racconta che cosa succede.

CONCLUSIONE

Spiega come finisce la storia.

Ci vuole un bastone

IMPARO CON COLIBRÌ

Leggi, osserva gli elementi evidenziati e completa: aiutati con i colori.

Luca e Daniele giocano a calcio nel giardino, è domenica mattina.

Tira Daniele… gol! Sì, ma la palla dov’è finita?

Impigliata tra i rami del melo.

– Ci vuole un bastone – dice Luca.

– Andiamo a cercarlo – propone Daniele.

Cerca e ricerca ne trovano uno, anzi, quattro.

Sono le gambe del tavolo.

– Mmh, no, senza una gamba si schianterebbe a terra – dice Luca.

Allora i bambini vanno in cerca di un altro bastone. Ne trovano uno piantato nell’orto, tiene su la pianta di pomodori.

– Mmh, no, senza palo la pianta cadrebbe giù – dice Daniele.

Allora vanno in cerca di un altro bastone.

Ne trovano uno, è quello del nonno.

– Nonno, ci dai il tuo bastone per tirare giù la palla dal melo?

– E io come faccio senza bastone a stare su dritto?

Ma Luca, furbetto, ha un’idea: lui tiene su il nonno, mentre Daniele col bastone tira giù la palla dal

All’inizio scopro:

• chi sono i protagonisti

• dove si svolge la storia in un

• quando accadono i fatti una

Nello svolgimento:

• accade il fatto principale la palla finisce su un albero e i bambini cercano un per riprenderla

• compare un altro personaggio il

Nella conclusione:

• scopro come finisce la storia i bambini

volo dentro

le storie

Colora di rosso la protagonista, di verde i personaggi secondari.

Marta volontario papà

leGGo e… ComprenDo

Rispondi con una X.

Quale cane sceglie Marta?

Un barboncino

Un collie

Un bastardino

Dove va Marta a scegliere il cane?

In un negozio

In un rifugio di animali

In una casa privata

Un cagnolino per Marta

Marta desiderava un cagnolino da tanto tempo, così, quando a casa dissero di sì, non vide l’ora di andare a prenderlo.

Nel rifugio di animali Marta esaminò i cuccioli uno a uno, perché voleva che il suo fosse perfetto.

– Questo è troppo grande – disse indicando un alano.

– Quello invece è troppo piccolo – aggiunse mostrando un chihuahua.

– Questo è carino – disse il volontario accarezzando un barboncino.

– È troppo riccio – commentò Marta.

Un altro cucciolo era troppo rumoroso, un altro troppo tranquillo. Ben presto rimasero solo pochi cuccioli.

Marta stava quasi per rinunciare, quando prese in braccio un batuffolo bianco e nero.

– Di che razza è questo cucciolo? – chiese il papà.

– È un bastardino – disse il volontario. – Penso sia un incrocio tra uno spaniel e un collie.

– Non importa che cosa sia – disse Marta sorridendo.

– È semplicemente perfetto, lo chiamerò Pippo.

AA. VV., 365 storie e filastrocche per bambine, Gribaudo-Parragon

I semi sono come me

Nonno Nino ha un bell’orto. Ora ha appena finito di vangare. Giovanni osserva la terra: è tutta a montagnole, umida, sembra quasi bagnata. Ha un suo odore, la terra. Giovanni non sa ancora se gli piace. Stare con nonno Nino, sì.

– Non rimanere lì impalato – gli dice il nonno – in campagna bisogna essere attivi.

Giovanni si avvicina.

– Guarda: adesso prendiamo i semi e li piantiamo.

– I pomodori? – s’informa Giovanni.

– No, no, adesso è il tempo di seminare i broccoli.

– Non mi piacciono – si lamenta Giovanni.

– Ma piacciono tanto alla tua mamma.

– È vero – sorride Giovanni.

– Mi serve il tuo dito indice: è perfetto per fare i buchi.

Vieni qui, fai un buchino non tanto profondo. Il seme ha bisogno di essere al riparo, ma non troppo in fondo.

Deve respirare – spiega il nonno.

Giovanni fa il buco con la punta dell’indice e mette il seme. Poi ne fa altri a distanza regolare.

– I semi sono come me, – dice – quando mi metto sotto le coperte al calduccio, ma lascio uno spazio per respirare bene.

– È vero – dice il nonno – i bambini e le bambine hanno bisogno di dormire per crescere bene. Al caldo, come i semi. Così poi crescono forti.

L. Walter, Storie brevi, molto brevi, molto molto brevi, Edizioni EL

volo dentro

le storie

Dove si svolge la storia? Cerchia nel testo il luogo e rispondi con una X.

È un luogo che esiste nella realtà?

Sì No

Ti sei mai preso cura di una pianta? Quale? Come hai fatto? Ti ha aiutato qualcuno? Racconta. Educazione CIVICA

volo dentro

le storie

Cerchia nel testo quando si svolge la storia. Poi indica con una X il completamento giusto.

La storia è raccontata al tempo: passato. presente.

futuro.

parole NELLO

Rifletti e completa.

Quando il gatto fa purr purr si dice che

leGGo e… sCriVo

Riscrivi la storia sul quaderno: trasforma i verbi in verde al presente.

Il regalino

Era un pomeriggio di primavera. Leggevo seduta sul divano, mentre la mamma lavorava al computer.

La porta era aperta. Il gatto entrò e si mise a fissare mia madre.

– Miao – disse sperando probabilmente di ricevere una coccola.

– No dai, micio, adesso proprio non posso darti retta.

– Miao – ripeté lamentoso e instancabile. – Miao.

– Uffa, va bene! – si arrese lei a un certo punto – Ma solo due minuti, perché ho davvero tanto da fare.

Lo prese sulle ginocchia e gli lisciò il pelo dolcemente, mentre quello faceva purr purr, come tutti i mici soddisfatti. Dopo un po’ lo fece scendere e lui uscì di nuovo.

Passati pochi minuti, il micio ricomparve e...

– Aaah, aiutooo!

La mamma cominciò a urlare disperata, in piedi su una sedia, mentre il gatto teneva in bocca una piccola biscia che si dimenava

Era solo un “regalino” con cui il nostro gatto voleva dimostrarci affetto, ma la mamma non la pensava così!

La casa sull’albero

Per il mio compleanno, chiesi ai miei genitori una casa sull’albero. In giardino, sul retro, c’era un grande albero che sembrava l’ideale per ospitare una casa.

Né la mamma né il papà erano abili con le mani, così si collegarono a Internet e scoprirono una ditta che faceva case sull’albero su misura.

Dieci giorni dopo alla nostra porta si presentò un camioncino. Scesero due uomini in tuta blu, scaricarono una gran quantità di assi e attrezzi, portarono tutto sul retro e cominciarono a lavorare sull’albero sotto i miei occhi curiosi.

Nel giro di poche ore la casa sull’albero era pronta: era solida, bella, perfetta. A salirci con la scaletta di corda si dondolava piano e quando eri dentro aveva un buonissimo odore di legno nuovo. Il pavimento era liscio come il parquet di casa, c’erano delle cassapanche per metterci i giochi e un piccolo tavolo con due sedie di legno. Una meraviglia! Invitai subito le amiche e giocammo a Tarzan e Jane.

Quando arrivò la sera, dormimmo dentro la casa sull’albero, nei sacchi a pelo, provando il brivido di una vera avventura.

B. Masini, Il casello della buonanotte, Einaudi Ragazzi

volo dentro

le storie

Colora le barre di fianco al testo con i colori corrispondenti: inizio, svolgimento, conclusione.

leGGo e… ComprenDo

Rispondi con una X.

Quanto tempo durano i fatti?

Un giorno

Alcuni giorni

Alcuni mesi

Sottolinea nel testo le espressioni che te lo hanno fatto capire.

Un racconto realistico

Osserva gli elementi suggeriti e scrivi un racconto realistico. Sviluppa le tre parti aiutandoti con le domande, poi dai un titolo adatto al tuo testo.

PERSONAGGI

due amici in bicicletta una strada di campagna una mattina

Titolo:

Come si chiamano i due amici?

Dove si trovano?

Che cosa vogliono fare?

Inizio

Svolgimento

Che cosa accade all’improvviso? Come si sente il bambino?

Conclusione

Che cosa fa la bambina? Perché?

Che cosa succede alla fine? Dove si riparano i bambini? Che cosa provano?

Il sindaco e l’albero

Il Sindaco si fece accompagnare subito al parco davanti alla scuola. Il signor Sindaco era una persona un po’ corpulenta, con pochi capelli in testa, grigi. Sembrava un nonno. Anzi: era proprio il nonno di uno dei bambini seduti su Asdrubale, l’albero che sarebbe stato presto abbattuto per creare nuovi parcheggi per chi veniva a scuola in auto.

Avvicinandosi estrasse gli occhiali dalla tasca, se li mise sul naso e guardò. Quello che vide lo lasciò senza fiato: un albero grande e rigoglioso che al posto dei frutti aveva su ogni ramo un bambino o una bambina.

– Asdrubale è nostro amico! – gridava Mirka.

– Nessuno lo deve abbattere per un parcheggio – strillava Marco.

– A scuola si va a piedi! – sbraitavano in coro.

Oh, quante lacrime riempirono gli occhi del Sindaco! Come aveva fatto a dimenticare?

Lo conosceva molto bene quell’albero. Era già grande e grosso quando lui era ancora un bambino e ci saliva sopra per giocare a nascondino con gli amici. Solo che lui non lo chiamava Asdrubale, lo chiamava... lo chiamava... come lo chiamava?

– Arciclostide! Ecco come ti chiamavo! – urlò colmo di gioia il Sindaco.

L’Assessora all’urbanistica lo guardò interdetta.

– Ma che sta dicendo? È impazzito?

Finì che dopo lunghe proteste da parte dei genitori, dei figli e del Sindaco stesso, il Consiglio comunale bocciò la proposta di abbattimento dell’albero.

G. Biondillo, Il mio amico Asdrubale, Guanda

Educazione CIVICA

Sapete di che cosa si occupa un Sindaco o una Sindaca?

Sapete chi ricopre questo ruolo nel Comune della vostra scuola? Vorreste comunicargli qualcosa?

volo dentro

le storie

Colora la barra di fianco al testo con i colori corrispondenti: inizio, svolgimento, conclusione. Di che cosa parla ogni parte? Leggi e collega.

INIZIO

SVOLGIMENTO

CONCLUSIONE

leGGo e… ComprenDo

Rispondi con una X.

Chi è Asdrubale?

Il Sindaco

Un albero

Un bambino

La proposta di abbattere l’albero per costruire un parcheggio viene bocciata.

Il Sindaco arriva nel parchetto davanti alla scuola.

I bambini e le bambine protestano e il Sindaco si ricorda che anche lui, da piccolo, giocava sopra quell’albero.

Chi è Arciclostide?

Il Sindaco

Il nipotino del Sindaco

Asdrubale con un altro nome

Rispondi sul quaderno.

Dove sta andando la 3a F?

Come si chiama la maestra che accompagna la classe? Che cosa visita la classe prima di tutto?

la parola a me

Hai mai partecipato a una gita di classe? Quali ricordi conservi? Ascolta anche i ricordi degli altri per riordinare il racconto di quella bella giornata.

Una gita movimentata

È giorno di gita, oggi, per la 3a F. La classe visita un parco preistorico. Alla testa del gruppo, la maestra Agata Tornacasa. Le basta un’occhiata per riconoscere che manca Carlo.

− Fermi qua. Lo trovo io!

Si dirige sicura nei bagni, dove sente la vocina del malcapitato, rimasto chiuso nel gabinetto, ma basta un colpetto della maestra, che il piccolo è libero.

− Carlo, per favore, cerca di non metterti nei guai. Finalmente la visita può partire. Direzione: i dinosauri. Fanno paura ma ognuno sa dire qualcosa su quegli animali, sono ben preparati. Agata li ascolta tutti ma manca una vocina.

− Carlo, dov’è?

− Maestra, questa volta l’abbiamo perso.

− Nemmeno per sogno! Compagnia, dietrofront. Seguitemi!

In fila ordinata si accodano all’infaticabile maestra, finché lo trovano. È rimasto a scivolare sulla lunga coda di un brontosauro.

− Mannaggia, bambino mio, non puoi stare un po’ più attento?

La 3a F arriva al laboratorio di macinatura dei cereali, per poi impastare e cuocere una pagnottella sul fuoco di legna. Quando il pane è pronto è l’ora del pranzo al sacco. La maestra raduna tutti, ma… Carlo. È sparito per la terza volta.

− Lo lasciamo qui? − propone un compagno, per ridere. Ma Agata su questa cosa non scherza e inizia a cercarlo tra le capanne del villaggio di palafitte.

− Carlooo... Carlooo! Inutile! A un certo punto, l’intera classe si arresta nello spiazzo attorno al quale sorgono le capanne. Tutti iniziano a ridacchiare. Uno degli antenati neolitici si anima. È il manichino di un bambino, vestito di pelli.

− Uua-uua − fa un verso gutturale. − Adesso pappa! − Carlo!

Agata lo riconosce anche travestito e non sa se sgridarlo oppure se mettersi a ridere. Carlo si mette alla testa del gruppo. Guida la fila di compagni e compagne, con tanto di maestra saltellante al seguito, in direzione dell’area picnic.

R. Morgese, R. Piumini, Il maestrario, Storybox

volo dentro

le storie

I fatti di un racconto sono narrati in ordine cronologico, cioè uno dopo l’altro.

Riordina i fatti illustrati del racconto appena letto con i numeri da 1 a 6.

Al fiume

Un giorno in cui faceva molto caldo il nonno mi propose: – Che cosa ne diresti di rinfrescarci al fiume?

L’idea mi sembrò bellissima, così prendemmo gli asciugamani e ci avviammo.

Il fiume passava vicino a casa e più che un fiume era una specie di canale, perché non era né molto largo né molto profondo. Insomma ci spogliammo, io e il nonno, e in mutande entrammo in acqua. Poi, mentre il nonno si rigirava da tutte le parti, soffiando come una foca, io cominciai a dare la caccia ai pesci.

A un certo punto, quando mi trovavo dentro al fiume, me ne passò davanti uno bello grosso e io mi lanciai all’inseguimento.

Ma avevo bisogno di una mano, così mi misi a urlare:

– Nonno, nonno! Vieni!

Io mi sbracciavo per chiamare il nonno e ogni tanto mi tuffavo per controllare il pesce.

– Arrivo Tonino, non ti muovere! – rispose il nonno e si affannò a raggiungermi al più presto.

Proprio allora, sfortunatamente, passò la signora Maria in bicicletta; si femò un momento a guardare, poi schizzò via come un siluro. Cinque minuti dopo, sull’argine del fiume c’erano i pompieri con le sirene spiegate.

– State calmi, vi aiutiamo noi! – gridò uno di loro. Allora il nonno cacciò la testa fuori dall’acqua, tossendo e sputando.

– Non serve, grazie, l’ho già preso io! – esclamò, mostrando il pesce che era riuscito ad acchiappare.

A. Nanetti, Mio nonno era un ciliegio, Einaudi Ragazzi

MI AUTOVALUTO

Rifletti e rispondi a voce: sai rispettare i punti e le virgole quando leggi?

Il progetto SIAMO PARI del Gruppo Editoriale Raffaello sostiene e promuove il codice POLITE (Pari Opportunità nei LIbri di TEsto) per la formazione di una cultura delle pari opportunità e del rispetto di tutte le differenze.

Coordinamento: Emilia Agostini

Redazione: Emilia Agostini, Valeria Amagliani

Coordinamento grafico: Mauro Aquilanti

Progetto grafico e impaginazione: Archimedes Srl, Lara Lucia d’Amato, Cinzia Cardoni

Illustrazioni: Giacomo Cardelli, Gianna Cezza, Manuela Nerolini, Giorgia Corcione, Giorgia Farnesi

Copertina: Mauro Aquilanti

Referenze fotografiche: Adobe Stock, iStock, Shutterstock, Corrado Caimmi (p. 169)

Coordinamento digitale: Paolo Giuliani

Supervisione contenuti digitali: Katia Buccelli, Francesca Baiardi

Redazione digitale: Bianca Sagretti

Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello

Per esigenze didattiche alcuni testi sono stati ridotti e/o adattati. L’Editore è a disposizione per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, compresi stampa, fotocopia, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata.

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• Grammatica

• Letture, Scrittura e Riassunto 2

• Storia, Geografia, Scienze e Tecnologia 2 con Quaderno

• Matematica 2 con Quaderno

• Grammatica 2 con Quaderno

• Matematica con Quaderno

• Storia

• Geografia

• Scienze

• Tecnologia

• Quaderno di scrittura

• Quaderno dei primi giorni

• Arte e Immagine

• Musica

• Educazione civica

Classe 3a

• Letture, Scrittura e Riassunto 3

• Storia 3 con Quaderno

• Geografia 3 con Quaderno

• Scienze e Tecnologia 3 con Quaderno

• Matematica 3 con Quaderno

• Grammatica 3 con Quaderno

DOTAZIONE DOCENTE E CLASSE

• Guide ai testi:

- Italiano, Storia e Geografia classi 1, 2-3

- Matematica e Scienze classi 1, 2-3

• La storia di Colibrì che accompagna il Libro del Metodo

• Alfabetiere murale

• Poster per l'accoglienza classe 1

• Poster linea del tempo classi 2-3

• Poster attivi Giornate per il futuro classi 1, 2, 3

• Quaderni per la valutazione formativa: Il mio quaderno di autovalutazione classi 1, 2, 3

• Guida alla valutazione classi 1, 2, 3

• Eserciziari annotati con soluzioni:

- Italiano a 360° classi 1, 2, 3

- Matematica a 360° classi 1, 2, 3

• Fascicolo Le regole di Italiano e Matematica 1-2-3

• Educazione civica classi 1-2-3

PER L’INCLUSIONE

• Cinque volumi con percorsi semplif icati per le classi 1, 2, 3, anche in versione audiolibro e con contenuti digitali.

Codice per l’adozione Colibrì CLASSE 3a Pack

ISBN 978-88-472-4859-5

FORMAZIONE “COLIBRÌ”

• Videolezioni formative in pillole

• Progetto Scuola a 360°:

- tavole rotonde

- articoli di approfondimento

- casella di posta Voci dal mondo della scuola

• Laboratori per le classi

• Letture ad alta voce Io leggo Raffaello

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