F i ab e d i
Illustrazioni di
Silvia Provantini
PRINCIPI, PRINCIPESSE e strani incantesimi
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con CD
F i ab e d i
PRINCIPI, PRINCIPESSE e strani incantesimi
Charles Perrault
Cenerentola
C’era una volta un gentiluomo che era rimasto vedovo con una figlia dolce e buona. Qualche tempo dopo la morte della moglie, egli si risposò con una donna superba e dura che aveva due figlie prepotenti come la madre. Dopo il matrimonio, la donna diede subito prova della propria cattiveria. Non poteva sopportare la figliastra perché, con le sue belle qualità, metteva in cattiva luce le sue figliole che, per contrasto, risultavano ancora più sgradevoli e antipatiche.
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Cominciò cosÏ ad addossare alla figliastra i lavori di casa piÚ pesanti. La ragazza era costretta a spazzare i pavimenti, a lavare le stoviglie, a sistemare le camere da letto e a togliere le ragnatele dai soffitti. Mentre le due sorelle dormivano in stanze dai comodi letti, con pavimenti di legno lucido, riscaldate e accoglienti, la ragazza doveva accontentarsi di stendersi sopra la cenere del focolare. CosÏ si era guadagnata il soprannome di Cenerentola.
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– Cenerentola! Sbrigati, stira i miei mutandoni e le mie gonne! – gridava una sorellastra. – Cenerentola, muoviti! Devi lucidare le mie scarpette e arricciarmi i capelli – strillava l’altra. – Cenerentola! Corri, presto, devi svuotare i vasi da notte – urlava la matrigna. Cenerentola ubbidiva ma, anche se faticava tutto il giorno e indossava miseri abitucci, era cento volte più bella delle due sorellastre, riccamente abbigliate com’erano. Un giorno, il re decise di dare una grande festa perché il principe suo figlio voleva trovare una sposa degna di lui. Anche le due sorellastre di Cenerentola ricevettero l’invito. Allora, tutte eccitate, si diedero un gran daffare per scegliere i vestiti e le pettinature che facessero fare loro bella figura tra le dame della corte. Cenerentola fu costretta a faticare molto per stirare gli abiti, accomodare gli orli, cucire perle e diamanti sui corpetti. – Scommetto che piacerebbe molto anche a te partecipare al ballo! – le disse una sorellastra. – Te la immagini, così stracciona e ricoperta di cenere, entrare nel palazzo reale? – chiese l’altra. E tutte e due si misero a ridere come matte.
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Finalmente arrivò il gran giorno. Le due sorellastre partirono in carrozza, dirette al castello reale. Cenerentola le seguì con gli occhi, finché non scomparvero dietro a una curva. Poi si accovacciò nella cenere e scoppiò a piangere. Ed ecco apparire la sua madrina, che era una fata. – Perché piangi, bambina mia? – le domandò. – Vorrei tanto andare anch’io al ballo del re – rispose la ragazza. – Se prometti di ascoltarmi in tutto e per tutto, io ti aiuterò – disse la fata. Detto fatto, mandò Cenerentola a cercare la zucca più grossa dell’orto. La ragazza, senza riuscire a immaginare che cosa c’entrasse una zucca con il ballo, ubbidì. Portò alla madrina un enorme ortaggio, tondo e giallo. La madrina lo colpì con la sua bacchetta magica e... oplà! La zucca si trasformò in una splendida carrozza!
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– E ora, pensiamo ai cavalli – disse la fata. Cercò la trappola sotto al lavello della cucina e ci trovò imprigionati sette bei topolini grigi. Con un colpo di bacchetta magica, mutò sei topi in altrettanti magnifici cavalli. Il settimo topo, che aveva un notevole paio di baffi, fu trasformato in un baffuto cocchiere vestito di seta rossa.
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– Ora puoi recarti al palazzo del re – disse la fata. – Vestita così? – domandò Cenerentola mostrando i suoi miseri abiti. La fata sorrise e la colpì con la bacchetta magica. Gli abiti della ragazza si trasformarono in vestiti d’oro e d’argento, tempestati di pietre preziose. Infine, la madrina le diede un paio di scarpette fatte di cristallo, trasparenti come l’acqua e luminose come diamanti. – Mi raccomando – la ammonì la fata madrina, – non fermarti al castello oltre mezzanotte perché, a quell’ora, la carrozza ridiventerà una zucca, i cavalli e il cocchiere ritorneranno a essere topi e i tuoi vestiti saranno miseri e sporchi di cenere come prima.
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Quando Cenerentola fece il suo ingresso nella sala da ballo, tutti i presenti ammutolirono per lo stupore. Una fanciulla così bella non s’era mai vista. Il principe, incantato, volle ballare solo con lei. Il tempo passò così in fretta che Cenerentola quasi non si accorse dell’arrivo della mezzanotte. Al primo rintocco del campanile, ricordando l’ammonimento della fata, la ragazza fece un inchino al principe e scappò via più in fretta che poté.
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Al ritorno dal ballo, le sorellastre trovarono Cenerentola accovacciata nella cenere del focolare. Allora le raccontarono della festa e della fanciulla sconosciuta, bellissima e vestita con abiti magnifici, con la quale il principe aveva ballato per tutta la serata. – Come si chiama? – chiese Cenerentola. – Nessuno la conosce e il principe si strugge dal desiderio di sapere chi sia. Tutte le dame presenti al ballo vogliono copiare i suoi vestiti e la sua pettinatura, ma nessuna di loro potrà mai uguagliare la sua bellezza – risposero.
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Avvertenza! Non adatto a bambini di età inferiore a 36 mesi. Piccole parti potrebbero essere ingerite e/o inalate causando il soffocamento. Prodotto in Italia da: RAFFAELLO LIBRI S.p.A. Via dell’Industria, 21 60037 Monte San Vito (AN)