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CLASSE PRIMA
• Metodo • Prime letture
• Letture • Linguaggi espressivi • Grammatica RAF
• Grafo-motricità • Storia • Geografia • • Scienze • Matematica • Corsivo • Primi testi • Tecnologia
• Esercizi di matematica • UDA multidisciplinare • Lapbook
CLASSE SECONDA
• Letture • Linguaggi espressivi • Cittadinanza e Costituzione
• Esercizi di matematica • Laboratori del testo • Storia • Geografia • • Scienze • Matematica • Laboratori di scrittura • UDA multidisciplinare • Lapbook • Mappe • Tecnologia • Grammatica RAF
• Letture • Linguaggi espressivi • Cittadinanza e Costituzione
• Esercizi di matematica • Laboratori del testo • Storia • Geografia • • Scienze • Matematica • Laboratori di scrittura • UDA multidisciplinare • Lapbook • Mappe • Tecnologia • Grammatica RAF
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ro RO S SO
CLASSE TERZA
PER LA CLASSE • Cartelloni: Tabelle forma-sillabe Accoglienza I compleanni della classe Le tabelline L’evoluzione dell’uomo Le cinque Ere • L’alfabetiere murale • I l tesserino portanome per ogni alunno
PER L’INSEGNANTE • Guida al testo con: guida alle competenze, programmazione, suggerimenti per il coding, schede operative, verifiche a livelli. il M.I.O. BOOK docente con la guida al testo, i percorsi multidisciplinari per la LIM spiegati passo passo, esercizi interattivi di italiano e di tutte le discipline, video, canzoni e tante schede in PDF il M.I.O. BOOK studente I DVD si possono installare senza connessione a Internet
CD audio in formato MP3 con la versione audio di tutto il libro letto da speaker professionisti
Codice per l’adozione Giorni di scuola - Pack 3 ISBN 978-88-472-2719-4
Guida ai percorsi educativi speciali e schede di lavoro con materiali semplificati
www.raffaellodigitale.it www.grupporaffaello.it
I volumi oltre alla versione digit ale M.I.O. BOOK, sono consultab ili on-line e archiviabili su USB
Laboratorio di italiano
Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE G RATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6).
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Prezzo ministeriale
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Il M.I.O. BOOK è Multimediale, Interattivo, Open
È possibile aumentare la dimensione del testo e modificare il font (tra cui leggimi © Sinnos editrice, appositamente studiato per i DSA) trasformandolo in MAIUSCOLO.
È l’innovativo testo digitale concepito per essere utilizzato in classe con la LIM e a casa dallo studente. Contiene già integrati tutti i materiali multimediali del testo e si aggiorna con materiali extra, scaricabili gratuitamente su www.raffaellodigitale.it (in linea con le direttive ministeriali).
Si può attivare la traduzione in altre lingue di tutto il testo o di alcune parti. Questo strumento è particolarmente utile agli studenti stranieri, ma non solo.
Come attivare il M.I.O. BOOK e accedere al portale Raffaello Digitale
I colori dell’amicizia o giorno alla scuola Per Lucy quello era il prim ata dall’India e non Primaria. Era appena arriv conosceva nessuno. in mensa, ma Lucy Per pranzo andarono tutti sola. Dopo pranzo si sedette a un tavolo da misero a giocare, si tutti uscirono in giardino, o del cortile con tranne Lucy. C’era un angol tra con una maes la il selciato, le si avvicinò colorati e le disse: scatola piena di gessetti fare un bel disegno. – Tieni Lucy, se vuoi puoi e disegnò una Lucy si inginocchiò per terra giallo e due grandi giraffa con un lungo collo occhi marroni. non giocava. C’erano Lucy non era l’unica che che se ne stavano altri due bambini nuovi ina: seduti su una panch
Ogni testo è stato letto, in tutte le sue parti, da speaker professionisti. Alcune parti sono facilitate, cioè sono audioletture lente e scandite.
È ricco di contenuti digitali: raccolte di immagini, file audio e video, percorsi interattivi e interdisciplinari, esercitazioni e giochi.
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CODICE DI ATTIVAZIONE Vedi GIORNI DI SCUOLA - LETTURE 3
È «aperto» perché personalizzabile e integrabile con: • l’inserimento di appunti e segnalibri; • la possibilità di allegare documenti, immagini, file audio e video; • l a possibilità di creare documenti (presentazioni, linee del tempo e mappe mentali). Inoltre è possibile condividere tutto il materiale con la classe. Sviluppa le competenze digitali con questi strumenti:
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Coordinamento: Emilia Agostini Redazione: Emilia Agostini, Carmen Referza Grafica e impaginazione: Mauda Cantarini, PaginaQuarantanove Illustrazioni: Giulia Bracesco, Laura Penone Copertina: Valentina Mazzarini Coordinamento M.I.O. BOOK: Paolo Giuliani Redazione multimedia: Sara Ortenzi Ufficio multimedia: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Luca Pirani Referenze fotografiche: Archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello
Per esigenze didattiche i testi sono stati ridotti e/o adattati. Tutti i diritti sono riservati. L’Editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare, nonché per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, compresa stampa, fotocopia, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata dall’Editore. Questo testo è rispondente al codice di autoregolamentazione Polite (Pari Opportunità Libri di Testo), per la formazione di una cultura delle pari opportunità e del rispetto delle differenze.
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IL LIBRO ROSSO
IL RACCONTO Esploro il testo 2 Il racconto - A 4 Il racconto - B 6 La fiaba 8 La favola 10 Il mito 12 La leggenda 14 È più facile con Micio Mao 15 Lapbook 16 Fare il riassunto Imparare a scrivere 18 I connettivi 19 Le informazioni importanti 20 Per non ripetere 21 Il tempo dei verbi Fare il riassunto 22 Le frasi significative 24 I segni di punteggiatura 25 Il discorso indiretto 26 Il riassunto Scrivere un racconto 27 Fantastico o realistico? 28 L’inizio di un racconto 29 Lo svolgimento di un racconto 30 La conclusione di un racconto 32 Scrivere un racconto guidato 33 Una tua esperienza Scrivere una fiaba 34 La regina delle nevi 36 Invento una fiaba Scrivere una favola 37 Tra i due litiganti il terzo gode 38 Inventa una favola Scrivere una leggenda 39 Il girasole
I TESTI POETICI Esploro il testo 40 La filastrocca 42 La poesia 44 È più facile con Micio Mao Scrivere testi poetici 45 Fare rime per divertire 46 Versi liberi 47 Paragoni e metafore LA DESCRIZIONE Esploro il testo 48 La descrizione 50 È più facile con Micio Mao Fare una descrizione 51 Gli indicatori spaziali 52 Gli aggettivi 53 Vi presento Nuvola 54 Io voglio bene a Luca 55 Una persona speciale IL TESTO INFORMATIVO Esploro il testo 56 Il testo informativo 58 È più facile con Micio Mao Scrivere un testo informativo 59 Il lago di Garda IL TESTO REGOLATIVO Esploro il testo 60 Il testo regolativo 62 È più facile con Micio Mao Scrivere un testo regolativo 63 Palle di neve 64 Disegni di amicizia
LABORATORIO DI ITALIANO Con il libro rosso esplorerai tanti testi diversi! Imparerai a scrivere racconti di ogni genere, descrizioni, poesie e filastrocche, testi informativi e regolativi. Con la imparerai a scrivere bene e a esprimerti correttamente.
LETTURE Il libro azzurro ti farà appassionare alla lettura! Imparerai a leggere bene e a comprendere quello che leggi.
ESPLORO
IL
TESTO
IL RACCONTO - A Queste pagine di laboratorio ti aiuteranno a orientarti tra le diverse tipologie di testo: scoprirai racconti realistici e fantastici; descrizioni di persone, animali e ambienti; poesie e filastrocche; testi informativi e regolativi. 1 Leggi il racconto e rifletti.
L’armadio di Lucy Lucy corse nel corridoio dove trovò Peter, Susan e Edmund. – Va tutto bene sono tornata! – disse subito. – Di che stai parlando Lucy? – chiese Susan. – Non mi cercavate? Sono stata fuori ore e ore... pensavo foste preoccupati per me! Gli altri si guardarono in faccia sbalorditi. – Cosa vuoi dire Lucy? – chiese gentilmente Peter. – Quello che ho detto – rispose Lucy. – Sono entrata nell’armadio guardaroba e... quello è un armadio magico! Là dentro c’è un bosco e nevica sempre. Ci sono anche un fauno e una strega. La strega è la regina di Narnia. Gli altri tre ragazzi non sapevano cosa pensare, ma seguirono Lucy. Lucy correva svelta e appena arrivata spalancò la porta del grande armadio e gridò: – E adesso andate dentro e guardate. Edmund, Susan e Peter infilarono la testa nell’armadio, scostarono i cappotti e videro che era un guardaroba come qualsiasi altro. Non c’era nessun bosco e tanto meno la neve. Lucy arrossì violentemente e siccome non sapeva cosa dire scoppiò a piangere. Qualche giorno dopo Lucy tornò nella famosa stanza. Appena ebbe aperto la porta dell’armadio arrivò Edmund. Entrò giusto in tempo per vedere Lucy infilarsi nell’armadio. Decise di andarle dietro. Aprì la porta del guardaroba: c’erano i soliti cappotti, ma di Lucy nemmeno l’ombra. L. W. Lewis, Il leone, la strega e l’armadio, Mondadori
2
TO IL R A C C O N
Un racconto è la narrazione di una serie di fatti. È realistico se i fatti sono verosimili, cioè sono accaduti o possono accadere nella realtà; è fantastico se i fatti sono inverosimili, cioè non possono accadere nella realtà. 2 Indica i completamenti giusti con una X, poi rispondi.
I fatti narrati nel racconto: s ono tutti verosimili. non sono tutti verosimili. sono tutti inverosimili. Che cosa rende incredibile la storia di Lucy?
I luoghi sono: f antastici e realistici. fantastici. realistici. Che cosa ha di straordinario il regno di Narnia?
I personaggi sono: f antastici e realistici. fantastici. realistici. Che cosa hanno di strano i personaggi fantastici?
Un racconto si divide in tre parti fondamentali: l’inizio, lo svolgimento e la conclusione. I fatti sono narrati in ordine cronologico cioè in ordine di tempo e si chiamano sequenze. 3 C olora la barra accanto al racconto con colori diversi corrispondenti alle tre parti: inizio, svolgimento, conclusione. 4 Riordina le sequenze del racconto, poi indica in quale parte accadono i fatti: Inizio, Svolgimento, Conclusione.
SEQUENZE 1
I
S
C
Lucy corre incontra nel corridoio Peter, Susan e Edmund. Edmund vede Lucy entrare nell’armadio e scomparire. I tre amici non credono alla storia di Lucy, ma la seguono. Lucy racconta cosa le è successo a Edmund, Susan e Peter. Qualche giorno dopo Lucy torna nella stanza con l’armadio. Lucy spalanca la porta del grande armadio e i tre amici entrano. I tre amici non vedono nulla di strano nell’armadio e Lucy scoppia a piangere. 3
ESPLORO
IL
TESTO
IL RACCONTO - B 1 Leggi il racconto e rfiletti.
La casa sull’albero Quando venne il mio compleanno, chiesi ai miei genitori una casa sull’albero. In giardino, sul retro, c’era un grande albero che sembrava l’ideale per ospitare una casa. Né la mamma né il papà erano abili con le mani, così si collegarono a Internet e scoprirono una ditta che faceva case sull’albero su misura. Pagarono in anticipo con la carta di credito e dieci giorni dopo alla nostra porta si presentò un camioncino. Scesero due uomini in tuta blu, scaricarono una gran quantità di assi e attrezzi, portarono tutto sul retro e cominciarono a lavorare sull’albero sotto i miei occhi curiosi. Nel giro di poche ore la casa sull’albero era pronta: era solida, bella, perfetta. A salirci con la scaletta di corda si dondolava piano e quando eri dentro aveva un buonissimo odore di legno nuovo. Il pavimento era liscio come il parquet di casa, c’erano delle cassapanche per metterci i giochi e un piccolo tavolo con due sedie di legno. Una meraviglia! Invitai subito le mie due migliori amiche e giocammo a prendere il tè e a fare le signore. Poi giocammo a Tarzan e Jane. Poi d’estate, una notte senza pioggia, io e le mie amiche dormimmo dentro la casa sull’albero, nei sacchi a pelo, provando il brivido di una vera avventura. B. Masini, Il castello della buonanotte, Einaudi Ragazzi
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TO IL R A C C O N
Nel racconto agiscono dei personaggi: persone, animali, oggetti o creature fantastiche. I personaggi principali agiscono più spesso. I personaggi secondari agiscono solo in alcuni momenti della storia. Il personaggio più importante è il protagonista. 2 Indica con una X i completamenti giusti.
I personaggi principali sono:
I personaggi secondari sono:
perai. o amiche della bambina. genitori. bambina e genitori.
Il protagonista è:
perai e bambina. o amiche e operai. genitori e amiche. operai e genitori.
la casa. il papà. la bambina. la mamma.
Un racconto si può svolgere in un tempo presente, passato o futuro. Se il racconto è realistico il tempo è definito e si conosce la durata dei fatti. Se il racconto è fantastico il tempo e la durata possono essere indefiniti.
3 Indica con una X i completamenti giusti e rispondi.
Il tempo del racconto è:
Quanto durano i fatti?
determinato.
Qualche ora
Un anno
indeterminato.
Alcune settimane
Qualche mese
Perché? Quando avviene la storia?
Da che cosa lo capisci?
I fatti di un racconto si possono svolgere in luoghi reali o fantastici. 4 Rispondi.
Questo racconto si svolge in luoghi: reali.
fantastici.
Perché? Dove avviene la storia?
Secondo te, il racconto è: reale.
fantastico.
Che cosa te lo fa capire?
5
ESPLORO
IL
TESTO
LA FIABA La fiaba è un racconto fantastico che ha sempre un lieto fine.
Cenerentola C’era una volta una ragazza dolce e bella. Il padre, rimasto vedovo, si era risposato con una donna malvagia che aveva due figlie invidiose. Quando il padre morì la ragazza fu costretta dalla matrignia a fare la serva: lavorava tutto il giorno e dormiva accanto al camino, per questo fu chiamata Cenerentola. Un giorno, si venne a sapere che il principe organizzava un ballo per trovare la sua sposa. Tutte le ragazze del regno si diedero un gran da fare per i preparativi, comprese le sorellastre di Cenerentola che, invece, la matrigna costrinse a lavorare. La sera del ballo Cenerentola era sola e triste, ma all’improvviso comparve una fatina. Si fece portare una grossa zucca e qualche topolino dalla cantina e con un tocco di bacchetta magica trasformò la zucca in una carrozza, i topolini in splendidi cavalli bianchi e il vecchio abito di Cenerentola in uno splendido vestito. Così mandò Cenerentola al ballo. Quando entrò nel salone del palazzo reale, il principe fu incantato dalla sua bellezza e volle ballare tutta la sera solo con lei. A mezzanotte, però, Cenerentola fuggì, perché la fata le aveva detto che a quell’ora si sarebbe rotto l’incantesimo. Durante la fuga perse una scarpetta di cristallo, così piccola che solo lei era in grado di calzarla. Il principe raccolse la scarpetta e, il giorno dopo, si mise in cerca della ragazza. Arrivato a casa di Cenerentola, le sorellastre tentarono invano di calzare la scarpetta. La matrignia, che al ballo aveva riconosciuto Cenerentola, cercò di nascondere al principe la sua presenza, ma egli si accorse di lei e, senza averla riconosciuta, la invitò a fare la prova... il suo piedino calzò perfettamente la scarpetta. Dopo pochi giorni si sposarono e insieme vissero felici e contenti. J. e W. Grimm
6
L A F IA B A
Nella fiaba ci sono personaggi realistici (regine, principesse, bambini, adulti...) e personaggi fantastici (orchi, fate, maghi, draghi, folletti, giganti...). I personaggi principali sono: il protagonista che è bello, buono e coraggioso l’ antagonista, un personaggio malvagio, che ostacola e mette in pericolo la vita del protagonista; l’aiutante che aiuta il protagonista a sconfiggere l’antagonista. 1 Indica con una X i completamenti giusti.
Il protagonista della fiaba è:
L’antagonista è:
Cenerentola. il principe. la matrigna. la fata.
L’aiutante è:
enerentola. C il principe. le matrigna. la fata.
enerentola. C il principe. le matrigna. la fata.
Il tempo della fiaba è un passato lontano, irreale e indefinito. I fatti si svolgono in luoghi fantastici, magici e misteriosi come boschi, palazzi, castelli... 2 Rispondi con una X.
Quando si svolgono i fatti della fiaba?
Dove si svolgono i fatti?
In un tempo determinato.
alazzo reale. P Casa.
In un tempo indeterminato. Riscrivi l’espressione che te lo ha suggerito?
Regno. Città.
Sono luoghi fantastici o realistici?
Nella fiaba l’antagonista ostacola il protagonista che deve così superare delle prove e ci riesce grazie all’ntervento dell’aiutante o a un oggetto magico che gli procura. La fiaba si conclude sempre con il lieto fine: cioè il successo del protagonista e la sconfitta dell’antagonista. 3 Completa le frasi.
Cenerentola deve superare alcune prove: prima rimane orfana con la e le due sorellastre. Poi non può andare al ballo perché ma la fata la aiuta usando come oggetto magico la Infine la matrigna cerca di impedirle di misurare ma Cenerentola supera anche questa difficoltà e nel lieto fine 7
ESPLORO
IL
TESTO
LA FAVOLA La favola è un racconto fantastico che vuole dare un insegnamento e ha come protagonisti animali parlanti. 1 Leggi la favola e rifletti.
INIZIO L’inizio presenta i personaggi e la situazione iniziale.
SVOLGIMENTO Lo svolgimento narra i fatti.
CONCLUSIONE La conclusione presenta i fatti finali, non sempre lieti, e la morale. 8
L’airone e il pesce Un bel giorno un airone uscì a pescare lungo il suo tratto preferito del fiume, per procurarsi la colazione. Si sistemò vicino alla riva, fermo come una statua, pronto a infilzare un gustoso pesce col suo becco lungo e affilato. Interi banchi di pesci gli nuotavano intorno alle zampe senza neppure accorgersi della sua presenza, ma lui continuava ad aspettare, immobile. – Non sono abbastanza grandi, per me, questi pesci! Aspetterò che ne arrivi uno più grosso – decise. E così rimase immobile ad aspettare mentre i pesci gli passavano a nugoli tra le zampe. – Non voglio uno stuzzichino, voglio un vero e proprio pasto – pensava l’airone. E così continuò ad aspettare. Dopo qualche tempo, però, tutti i pesci si spostarono dalla riva verso il centro del fiume, dove l’acqua era più profonda, e all’airone non ne rimase più nessuno da pescare, neppure uno piccolissimo. – Maledizione! – disse – Non avrei dovuto aspettare così tanto. E tutto quello che riuscì a rimediare per colazione fu una lumaca, una piccola lumachina grigia. M. Morpurgo, Storie sotto i baffi. Favole di Esopo, Edizioni EL
L A FAV O L A
I personaggi della favola sono animali parlanti (più raramente oggetti, piante o uomini) che si comportano come le persone: rappresentando così i loro vizi e le loro virtù. 2 Rispondi.
Chi è il protagonista della favola? Che cosa vuole fare? Ci riesce? Perché?
3 Indica con una X.
In questa favola l’airone è: affamato inappetente
sazio
scontento
felice
ingordo
Il tempo della favola è indefinito: un giorno, una volta... I luoghi sono solitamente realistici e naturali, ma indefiniti e poco descritti. 4 Indica con una X.
Quando si svolgono i fatti? Il testo non lo dice L’anno scorso Un bel giorno Oggi
In quale ambiente? In un luogo imprecisato Non si sa Lungo un fiume Sulla riva di un lago
Solitamente nella favola chi si comporta bene riesce a ottenere quello che vuole, mentre chi si comporta male viene punito. La favola si conclude sempre con una morale, cioè un insegnamento che l’autore vuole trasmettere. 5 Indica con una X.
Secondo te, che cosa insegna questa favola? L’unione fa la forza. Chi va piano, va sano e va lontano.
Chi fa da sé, fa per tre. Chi troppo vuole, nulla stringe. 9
ESPLORO
IL
TESTO
IL MITO Il mito è un racconto creato dai popoli antichi per spiegare in modo fantastico l’origine del mondo, dell’uomo e dei fenomeni naturali. 1 Leggi il mito e rifletti.
INIZIO All’inizio qualcosa non c’era ancora.
SVOLGIMENTO Lo svolgimento narra fatti straordinari che danno origine a un fenomeno.
CONCLUSIONE La conclusione descrive il fenomeno come si presenta ai giorni nostri. 10
Il primo uomo, la prima donna All’inizio dei tempi, il Cielo e la Terra si stendevano uguali da orizzonte a orizzonte e nessuno li abitava, tranne il gigante Ang-ngalo. Ang-ngalo non aveva niente da fare, così si sedette e cominciò a fare dei mucchietti di terra, uno qui e uno là, uno più alto e uno più basso. Quando ebbe finito, il mondo era pieno di montagne. A un certo punto cominciò a far pipì, un po’ da una parte e un po’ dall’altra, e quando smise si erano formati mari e oceani. Quindi Ang-ngalo ebbe voglia di passeggiare avanti e indietro, e camminò camminò, lasciando impronte profonde dove la terra era più morbida. Quando si fermò, dappertutto c’erano crepacci e buche profonde che ben presto furono riempite dall’acqua e divennero laghi. Infine Ang-ngalo si guardò intorno e vide che il mondo era cambiato: c’erano monti e oceani, mari e laghi, valli e pianure. – Che bello! – disse. – Ora ci manca solo qualcuno che mi faccia compagnia. Così spezzò una canna di bambù, ci sputò dentro, la richiuse e la gettò in mare. Da quel gesto nacquero il primo uomo e la prima donna. F. Lazzarato, La fata della luna - Fiabe della tradizione filippina, Mondadori
IL M IT O
Con il mito si vuole spiegare l’origine dell’Universo, del sole, della Terra, del Cielo, delle stelle, dei mare oppure l’origine degli esseri viventi e dei fenomeni naturali.
2 Indica il proseguimento esatto.
Questo mito vuole spiegare: l’origine dell’uomo. l’origine del Cielo e della Terra. l’origine di un fenomeno naturale. l’origine dell’uomo e della donna.
3 M etti in ordine con i numeri gli elementi dell’universo secondo l’ordine in cui Ang-ngalo li creò.
Laghi
Mari e oceani
Montagne
Uomo e donna
4 Rispondi con una X.
Quali personaggi compaiono in questo mito? I personaggi del mito sono quasi sempre esseri con poteri straordinari come dei, eroi, giganti, mostri che compiono imprese incredibili.
Il primo uomo e la prima donna. Il gigante Ang-ngalo. Ang-ngalo, il primo uomo e la prima donna. Un eroe. Sottolinea nel testo il protagonista.
I luoghi in cui si svolgono i fatti narrati non sono ben definiti. Di solito sono la Terra o l’Universo, oppure la località in cui viveva il popolo antico che lo ha creato.
Il tempo del mito è lontanissimo e non definito: è quello dell’origine del mondo quando tutte le cose dovevano ancora essere create.
Dove si svolgono i fatti? Sulla Terra. In un bosco. Nell’Universo. In un paese lontano. Quando avvengono i fatti? Nel futuro. Nel presente. Nel passato. In un passato lontanissimo: quando tutte le cose dovevano essere create. 11
ESPLORO
IL
TESTO
LA LEGGENDA La leggenda è un racconto fantastico inventato dagli uomini e tramandato a voce che vuole spiegare perché cose, piante e animali hanno certe caratteristiche. 1 Leggi la leggenda e rifletti.
INIZIO L’inizio presenta il protagonista con delle caratteristiche diverse da quelle dei giorni nostri.
SVOLGIMENTO Lo svolgimento narra i fatti straordinari che danno luogo a una trasformazione del protagonista.
CONCLUSIONE La conclusione ci mostra il protagonista come lo conosciamo ai giorni nostri. 12
Perché il riccio ha gli aculei All’inizio il riccio era liscio e roseo come un porcellino appena nato. Era anche molto piccolo. Di animo buono e dolce. Ma come succede agli uomini, quelle sue belle caratteristiche venivano scambiate per stupidità. In pratica era un po’ lo scemo del villaggio, nel nostro caso del bosco. Ogni volta che qualcuno lo incontrava lo spintonava, lo derideva, gli rubava la merenda, gli dava pacche sulla schiena e, non di rado, anche schiaffi in testa. Il riccio sopportava, cercava amicizia, perdonava. Ma dentro di sè era triste e un poco anche spaventato. Non capiva il motivo di tanta cattiveria. A quel punto il Signore intervenne. Ogni volta che qualche maleducato gli tirava una pacca o peggio uno schiaffo, al riccio spuntavano immediatamente sul corpo migliaia di aculei pungenti. E il violento di turno riceveva la paga. Ma era fastidioso sentir uscire tante volte gli aculei perché gli scherzi di mano erano parecchi. Allora il Signore decise di lasciarglieli addosso per sempre. Ora, con quella corazza, il riccio sembrava un animale spaventoso ma, se lo guardate da vicino, ha ancora occhi buoni e dolci. M. Corona, Storie del bosco antico, Mondadori
A LA LEGEND
2 Indica il proseguimento esatto.
La leggenda spiega l’origine dei fenomeni geografici e naturali, delle caratteristiche di animali, vegetali e uomini.
Questa leggenda vuole spiegare: perché il riccio va in letargo. perché il riccio ha gli occhi dolci. perché il riccio ha gli aculei. perché il riccio è spaventato.
3 Indica con una X se le affermazioni sono vere (V) o false (F).
All’inizio il riccio è liscio e roseo.
V F
Il Signore lo disprezza.
Tutti lo ammirano.
V F
Il riccio non subisce trasformazioni.
Lui è felice. V F
V F V F
Alla fine il ricco è ricoperto di aculei. V F 4 Rispondi con una X.
Nella leggenda i personaggi sono persone, oppure animali, piante e elementi naturali che vengono presentati come persone.
Chi sono i personaggi della leggenda? Il riccio e gli animali. Il Signore e gli animali. Gli animali. Il Signore, gli animali e il riccio. Sottolinea nel testo il protagonosta.
I luoghi della leggenda sono reali con delle specifiche caratteristiche geografiche. Di solito sono gli stessi luoghi in cui la leggenda è nata.
Dove si svolgono i fatti? Sulla Terra. In un bosco. Nell’Universo. In un paese lontano. Quando avvengono i fatti?
Il tempo della leggenda è un tempo molto lontano e non definito.
Nel futuro. Nel presente. In un passato lontano. In un passato lontanissimo: quando tutte le cose dovevano essere create. 13
È
PI Ù FA CI LE Hai imparato che Ogni racconto presenta alcuni elementi essenziali: i personaggi, i fatti narrati, il tempo, il luogo.
1 I nserisci le parole chiave nella mappa: cancellale dopo averle inserite, così
sarà più semplice. Osserva l’esempio.
leggenda • fatti • luoghi • tempo • personaggi • favola conclusione • sequenze • protagonista • svolgimento • mito
Narra una storia in cui accadono dei fatti realistici o fantastici. Ha un inizio, uno e una . I fatti sono raccontati in ordine cronologico e si chiamano .
IL RACCONTO
Presenta dei principali e secondari che vivono delle avventure. Il personaggio più importante si chiama . Ci dice quando agiscono i personaggi indicando il che può essere determinato o indeterminato. Ci dice dove agiscono i personaggi indicando i realistici o fantastici. Se è fantastico può essere anche: una fiaba, una , un e una .
2 R ipeti ad alta voce il contenuto della mappa, poi prova 14
a riscriverla da solo sul quaderno.
IL LAPBOOK DELLA FIABA Progetta e costruisci il tuo lapbook con testo e immagini adatte mettendo in moto la tua creatività.
1
Primo passo: ordino le idee
1 alle pagine 6 e 7 le informazioni che dovrai rappresentare Leggi nel tuo lapbook. Gli elementi che dovrai considerare sono: - che cos’è una fiaba - i personaggi: protagonista, antagonista, aiutante - tempo e luoghi - oggetti magici 2
Secondo passo: la cartelletta
1 il modello di cartelletta che di sembra più adatto o pensane uno diverso. Scegli
a metà
3
in tre parti
in quattro parti
Terzo passo: il minibook
1 per ogni informazione il minibook più adatto, collega con una freccia o pensane Scegli altri tu.
personaggi
4
oggetti magici
Quarto passo: i materiali
1 i materiali necessari: Prepara Cartoncini • colla • forbici • colori • matita...
tempo
definizione di fiaba Seguendo lo stesso procedimento puoi realizzare altri lapbook, uno per ogni genere di racconto che conosci.
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ESPLORO
IL
TESTO
FARE IL RIASSUNTO Come già sai un racconto può essere diviso in piccole parti che si chiamano sequenze. Ogni sequenza può essere ridotta a una frase significativa. Queste frasi messe in ordine cronologico costituiscono la trama del racconto. 1 Scegli tra i seguenti un titoletto per ogni sequenza e riscrivilo al posto giusto. • Televisore in soffitta • Tutti pazzi per la tivù • Senza tivù si sta meglio • Il televisore di nuovo tra noi
La tivù a casa Boschetti I Boschetti avevano un televisore. La signora Boschetti adorava le telenovelas, il signor Boschetti preferiva le gare di motociclismo. Ai loro tre figli piaceva qualunque programma, cosicché trascorrevano tutto il tempo davanti alla tivù. Un giorno il signor Boschetti ne ebbe abbastanza: staccò il televisore e lo chiuse in un armadio nella soffitta. I ragazzi cominciarono a dimenticare la televisione. E l’avrebbero scordata del tutto se non fosse che un un giorno il signor Boschetti non l’avesse rivista per caso e la riportò giù. Per un po’ i ragazzi guardarono i programmi telvisivi, ma ormai le cose erano cambiate e non gli interessava più. Nei giorni successivi ripresero a leggere un libro, suonare il pianoforte, giocare a carte... e si divertirono un mondo. P. Dupasquier, Abbasso la tivù, edizioni EL
2 Completa le frasi facendo attenzione ai connettivi causali e temporali.
• Ai figli dei Boschetti piacevano tutti i programmi quindi • Il signor Boschetti ne ebbe abbastanza della tivù, perciò • I ragazzi alla fine si divertirono lo stesso, perché 16
T IL R IA S S U N
O
Tino il vermino Tino aveva solo una settimana, era un vermettino neonato, però era già bello lunghetto, vispo e allegro. Viveva nel prato. La vita gli piaceva proprio, soprattutto gli piaceva rotolarsi liberamente nel fango con i suoi settecento fratellini vermettini. Quando si faceva buio, mamma verme li chiamava: – Venite, venite, basta giocare, è ora di cena! – Ancora cinque minuti, mamma, ti prego. Dopo cinque minuti naturalmente non arrivava nessuno. Allora la mamma ricominciava a gridare: – Venite, venite, basta giocare, è ora di cena! Finalmente i vermettini arrivarono. Tutti e settecento in fila con i loro bei codini arricciati. Tino era sempre l’ultimo, il più sporco e il più nero. Allora la mamma, prima di farlo sedere a tavola, lo metteva sotto le gocce dell’innaffiatoio: era una doccia perfetta. V. Lamarque, Storie di animali per bambini senza animali, Einaudi ragazzi
3 Cancella con una linea la frase che non è fondamentale per ricostruire la trama del racconto.
• Tino era un vermettino neonato che viveva nel prato insieme ai suoi fratellini. • La sera mamma verme chiamava tutti i vermettini per la cena. • Nessun vermettino obbediva e restavano tutti ai giocare. • La mamma chiamava di nuovo e finalmente i vermettini arrivavano. • I vermettini stavano tutti in fila con i codini arricciati. • Tino era il più sporco e prima di cena la mamma gli faceva la doccia. 4 Scrivi la trama del racconto legando bene tra di loro le frasi significative dell’esercizio precedente. 17
IMP AR AR E A SC RIV ERE
I CONNETTIVI Quando scrivi un testo, è necessario collegare bene le frasi fra loro con le parole-gancio, che possono essere: connettivi temporali prima, dopo, poi, mentre, intanto... connettivi causali ma, perché, perciò, infatti, quindi, che... 1 Leggi il testo, completalo con i connettivi adatti e ricopialo di seguito.
già • però • ma • poi • mentre • in seguito
Matilde Matilde aveva una mente brillante e imparava in fretta. Il signore e la signora Dalverme
non si
accorgevano che la loro bambina era eccezionale. Suo fratello era perfettamente normale lei, a tre anni, sapeva dire almeno cento parole! aveva imparato a leggere da sola dai cartelli della pubblicità. aveva una gran voglia di libri,
leggeva speditamente e in casa c’era
soltanto il “Ricettario facile” che avevano regalato a sua madre. R. Dahl
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IMP AR AR E A SC RIV ERE
LE INFORMAZIONI IMPORTANTI Per spiegare bene ciò che vuoi comunicare in un testo, non dimenticare le informazioni importanti. 1 Leggi il testo e quando incontri i quadratini indica il numero della frase che inseriresti, scegliendo tra quelle sotto. Poi riscrivilo sul quaderno.
Bertoldo e le uova Bertoldo era un bambino distratto. Un giorno la mamma andò al mercato e prima di uscire gli disse: – Stai attento alla chioccia che sta covando. Bertoldo andò nel pollaio e per essere sicuro che le uova stessero bene al caldo spostò la chioccia e si sedette lui a covarle. Al suo ritorno la mamma gli chiese: – Sei stato attento che le uova restassero ben calde? – Sì, e per esserne sicuro le ho covate io stesso. R. Mantegazza, La storia di Bertoldo, Carthusia
1. Ricordati che, se le uova si raffreddano, i pulcini non nascono. 2. Si sforzava di ubbidire alla mamma, ma capiva sempre le cose a modo suo e così combinava guai. 3. La mamma si arrabbiò moltissimo. 4. Ma appena seduto le uova si ruppero tutte. 5. E lui, con i gusci rotti attaccati ai pantaloni, rispose: 2 Rileggi il testo con le frasi aggiunte e indica le affermazioni giuste.
Prima il testo era incomprensibile. Dopo il testo è diventato più ricco e piacevole. Dopo il testo è diventato noioso. 19
IMP AR AR E A SC RIV ERE
PER NON RIPETERE 1 Leggi il testo: il nome Davide è ripetuto troppe volte. Riscrivi il brano usando le parole di seguito per sostituirlo quando possibile e rendere il testo più scorrevole alla lettura.
il bambino • suoi • il festeggiato • il piccolo • gli
Il compleanno di Davide Oggi Davide spegne le candeline perché è il suo compleanno; i genitori di Davide regalano a Davide una grossa scatola con un fiocco azzurro. Immediatamente Davide apre la confezione e toglie dalla scatola alcuni fogli colorati di carta velina, un rotolo di spago e dei sottili bastoncini di bambù. Subito Davide si mette all’opera: legge le istruzioni e guarda i disegni. Il papà lo aiuta e in poco tempo costruiscono un bellissimo aquilone. Appena l’aquilone è pronto Davide corre sul prato di casa e fa volare in alto nel cielo azzurro. G. Quarenghi, T. Colombo, Quand’ero cucciolo, Giunti
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IMP AR AR E A SC RIV ERE
IL TEMPO DEI VERBI Quando scrivi un testo, fai attenzione al tempo dei verbi. Devono andare d’accordo tra di loro: tutti al passato, al presente o al futuro. 1 Leggi i testi, scegli per ognuno i tempi verbali più adatti e scrivili negli spazi vuoti. Alla fine rileggi per verificare.
Il cane e il tacchino Un po’ di tempo fa, (vivono/vivevano) insieme in una fattoria un tacchino e un cane. (Erano/Sono) amici fin da piccoli e (giocano/giocavano) spesso a rincorrersi. Il cagnolino (inseguirà/inseguiva) il piccolo tacchino; il tacchino (volerà/volava) sulla staccionata. Il cane allora (abbaia/abbaiava) perdutamente, ma solo per gioco. G. Quarenghi, T. Colombo, Quand’ero cucciolo, Giunti
Io, ferro da stiro Sono un ferro da stiro felice e rispettato. (Lavorerò/Lavoro) da anni nella casa dei Tangotango. Quando (stirai/stiro) tante magliette a righe, (saprò/so) che fuori (faceva/fa) caldo; quando (stirerò/stiro) maglioni e golfini, (so/ho saputo) che fuori (fa/ha fatto) freddo. G. Quarenghi, Ahiii, che male!!!, EL
Progetti per una festa Per il mio compleanno darò una grande festa. La nonna (prepara/preparerà) la mia torta preferita. (Inviterò/Invito) tutta la classe. Con l’aiuto di mio fratello (organizzo/organizzerò) una divertente caccia al tesoro. Ci (sono stati/saranno) premi per tutti. Chissà quanti regali (riceverò/ricevo)! 21
FA RE IL RIA SSU NT O
LE FRASI SIGNIFICATIVE 1 Indica con una X la frase significativa per ogni sequenza, poi ricopiale in ordine cronologico e rileggile per verificare se la trama del racconto è comprensibile.
I semi e il mendicante Finalmente era arrivata la festa della primavera. Nella piazza piena di gente del paese si teneva, come sempre, il grande mercato. Vi erano bancarelle coloratissime traboccanti di meloni e di stoffe, venditori di argenti e gioielli, carni che arrostivano sulla brace. Il paese era in festa, si teneva il mercato e c’era molta gente. Era la festa di primavera e c’erano bancarelle traboccanti di meloni. La piazza era piena di gente. Anche Saida e suo figlio Ziaullah si incamminarono verso il mercato. La donna era triste perché da quando suo marito era morto non aveva soldi a sufficienza per il cibo, per i vestiti di Ziaullah e neppure per i libri di scuola. Ma quel giorno madre e figlio decisero di godersi lo spettacolo del paese in festa. Saida e Ziaullah si incamminarono verso il mercato. Saida non era allegra perché le era morto il marito. Saida e suo figlio erano molto poveri, ma decisero di godersi la festa. Stavano guardando una bancarella di fiori, quando arrivò vicino a loro un venditore con un grande cesto di pere dall’aspetto davvero invitante. Ziaullah chiese alla madre di comprargli una pera. Non avevano che pochissimi soldi, ma Saida decise di accontentare il figlio. Saida comprò una pera al figlio. Saida e il figlio guardarono una bancarella di fiori. Ziaullah chiese alla madre di comprargli una pera.
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FA RE IL RIA SSU NT O Mentre il bambino addentava il frutto, si fermò accanto a loro un vecchio mendicante vestito di stracci. Saida prese l’ultimo soldo che aveva e comprò una pera per il vecchio. Questi ringraziò e mangiò il frutto, avendo cura di conservarne i semi. Il paese era in festa, si teneva il mercato e c’era molta gente. Era la festa di primavera e c’erano bancarelle traboccanti di meloni. Saida spese l’ultimo soldo per comprare una pera a un mendicante. Poi chiamò Saida e Ziaullah, scavò un buco nella terra, vi pose i semi, li ricoprì, e si mise ad aspettare. Improvvisamente spuntò dalla terra un germoglio che divenne in pochissimo tempo un alberello con fusto e foglie, mise i fiori, che poi appassirono e divennero frutti. Il mendicante piantò i semi della pera e in poco tempo apparve un albero pieno di frutti. Saida e il figlio guardarono l’alberello crescere. Il mendicante chiamò Saida e Ziaullah. Il mendicante colse le pere dell’albero e diede un seme ciascuno alla gente che lo circondava. – Quando vorrete dei frutti, piantate questi semi, ma ricordatevi di dividerli con tutti – disse e in un momento scomparve nel nulla. Il mendicante distribuì i semi alla gente. Il mendicante colse le pere, distribuì i semi alla gente, poi scomparve. Il mendicante scomparve nel nulla. G. Favaro, C. Carrer, L’albero incantato - Una storia dall’Afghanistan, Carthusia-Emergency
1. 2. 3. 4. 5. 6. 23
FA RE IL RIA SSU NT O
I SEGNI DI PUNTEGGIATURA In un testo i segni di punteggiatura indicano le pause fra parole o frasi e le intonazioni da dare alla voce. 1 L eggi il brano ad alta voce: l’intonazione ti aiuterà a capire quale segno di punteggiatura scegliere. Coloralo, poi riscrivi il brano.
Un padre arrabbiato Un padre giudicava suo figlio troppo pauroso . , Il figlio infatti aveva paura di tutto ? : dei cani che incrociava per strada . , delle due ragazze che abitavano nell’appartamento di fronte al suo e quando di colpo mancava la luce per le scale : . Una volta il padre gridò : , – E un tipo simile pretende di essere mio figlio ! ? Potrei arrampicarmi su per il muro dalla rabbia , ! Detto fatto , . cominciò ad arrampicarsi su per il muro ma , ! quando giunse al soffitto , ? ricadde subito giù dallo spavento : . in un angolo aveva visto un ragnetto piccolo così , . U. Wolfel, Storie un po’ matte, NER
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FA RE IL RIA SSU NT O
IL DISCORSO INDIRETTO Nel riassunto non si usa il discorso diretto. I dialoghi vanno trasformati in discorsi indiretti.
Un giorno Brahma, signore degli dèi, decise di sposarsi e invitò tutte le creature viventi. Tutti gli invitati arrivarono all’ora giusta, tranne la Tartaruga che arrivò un’ora dopo. Brahma le lanciò un’occhiataccia. – Aspettavamo solo te per metterci a tavola! Come mai hai fatto così tardi? E la Tartaruga, tranquilla: – Sai com’è, grande Signore, stavo così comoda a casa mia, che continuavo a rimandare il momento di uscire. Non c’è nulla di più bello della propria casa, dico io! – Vuoi per caso dire che la tua sudicia tana è meglio del mio palazzo? – gridò Brahma, che adesso era veramente arrabbiato. La Tartaruga sorrise e fece segno di sì con la testa. – Bene! – esclamò Brahma – Visto che tieni tanto alla tua casa, d’ora in poi te la porterai appresso giorno e notte, dovunque andrai! E da quel giorno la Tartaruga va per il mondo portandosi la casa sulla schiena. F. Lazzarato, Storie, leggende e fiabe dello Sri Lanka, Mondadori
1 T rasforma i dialoghi del racconto in discorsi indiretti.
• Brahma esclamò che aspettavano solo la tartaruga per • La Tartaruga rispose che stava così • Il dio arrabbiato domandò se la sua sudicia tana era • La Tartaruga fece segno di sì. Allora Brahma gridò che, visto che teneva tanto alla sua casa, da quel momento l’avrebbe 2 O ra scrivi il riassunto completo sul tuo quaderno. 25
FA RE IL RIA SSU NT O
IL RIASSUNTO 1 S crivi una frase significativa accanto a ciascuna sequenza.
I jeans Ieri la mamma del mio amico Andrea mi ha regalato un paio di jeans, mi piacciono molto però per me erano troppo lunghi. Ho chiesto alla mamma di accorciarmeli. – Non posso, adesso. Mettili lì sul divano – mi ha detto. Ho chiesto a mia sorella Aisha, ma nemmeno lei poteva farlo. Così ho preso le forbici e ho accorciato i pantaloni da solo. Poco dopo, mentre io già dormivo, è arrivata la mamma che mi ha accorciato i pantaloni. Mezz’ora dopo è arrivata Aisha... altra sforbiciata! Questa mattina, per strada, avevo un po’ freddo ai polpacci. A. Ferrara, Pane arabo a merenda, Falzea Editrice
2 S crivi il riassunto del testo legando bene le frasi significative tra di loro.
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SC RIV ERE UN RA CC ON TO
FANTASTICO O REALISTICO? 1
S egui prima una strada poi l’altra. Otterrai due racconti: uno realistico e uno fantastico. Scrivili sul tuo quaderno e dai un titolo adatto a entrambi.
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SC RIV ERE UN RA CC ON TO
L’INIZIO DI UN RACCONTO L’inizio di un racconto presenta i personaggi, il luogo e il tempo della vicenda. Può essere di poche parole o ricco di informazioni. 1 L eggi lo svolgimento e la conclusione del racconto, poi scrivi l’inizio. Anche il titolo può aiutarti.
Paura al castello
I tre ragazzini si precipitarono su per la ripida scala a chiocciola. Al primo pianerottolo, Teddy irruppe nella stanza più vicina. Trascinò dentro Jack e Annie e chiuse la porta. I tre ragazzini si appoggiarono a essa per tenerla chiusa, tremanti e senza fiato. – Sembra la camera dei bambini – osservò subito Teddy. C’erano tre lettini, alcuni giocattoli di legno sparsi sul pavimento e una lunga tenda bianca che fluttuava nell’aria davanti a una finestra aperta. – Ascoltate, ragazzi... – bisbigliò Annie, avvicinandosi ai giocattoli – Sento un rumore! Jack e Teddy la seguirono. La luce della finestra illuminava un piccolo arcolaio giocattolo: l’arcolaio stava filando la lana, ma non c’era nessuno a farlo funzionare. Filava da solo! – Guardate! – esclamò Annie indicando un piccolo tavolo con sopra una scacchiera. Sotto gli occhi stupefatti di Jack, Annie e Teddy, alcuni dei pezzi di legno disposti sopra la scacchiera... si muovevano da soli! I tre ragazzini si abbracciarono stretti. I loro cuori battevano all’impazzata. M. Pope Osborne, Festa di Halloween al castello fantasma, Piemme Junior
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SC RIV ERE UN RA CC ON TO
LO SVOLGIMENTO DI UN RACCONTO Lo svolgimento è la parte più lunga del racconto. Si narrano i fatti che succedono e le azioni dei vari personaggi. 1 Leggi l’inizio e la conclusione del racconto, poi scrivi tu lo svolgimento: aiutati con le domande stimolo.
La strega Sibilla La strega Sibilla abitava in una casa tutta nera con il gatto Serafino. Anche Serafino era nero. Quando Serafino chiudeva gli occhi, Sibilla non riusciva più a vederlo e ci inciampava.
Con quale magia Sibilla cerca di risolvere il problema? Che cosa usa? La magia funziona?
Come diventa Serafino? È soddisfatto?
Che cosa fa allora la strega?
Finalmente, Sibilla ora riusciva a vedere Serafino ovunque si trovasse! V. Thomas, P. Korky, Serafino e la strega Sibilla, Editrice Piccoli
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SC RIV ERE UN RA CC ON TO
LA CONCLUSIONE DI UN RACCONTO La conclusione racconta come finisce la storia. Di solito è piuttosto breve.
Gatto cercasi Devo aver sentito la mancanza di Balsamo durante il sonno, perché mi sono svegliata piangendo. Mi sono asciugata la faccia. – Okay – ho detto, – ricominciamo a cercarlo. – Aspetta – ha detto papà. – Penso che possiamo fare di meglio. Chiediamo aiuto ad altre persone. E così il mio papà ha chiamato la polizia, la Lega per il Recupero degli animali e i veterinari della zona. Poi mi ha comunicato la parte migliore del suo piano: i volantini! Mi è sembrata una magnifica idea, finché non ho pensato a una cosa terribile: – Oh, no! Non abbiamo mai fatto una foto! Ho dimenticato di scattargli delle foto! – ho gridato disperata. Altri pianti. Papà mi ha messo il braccio intorno alle spalle. – Questa è una sfida, certo. Ma penso che Balsamo sia un gattino fortunato. Perché appartiene a un’artista di gran talento! – Pensi che potrei disegnarlo? – ho chiesto. – Lo penso, cucciola. Penso che sarà il tuo disegno più bello. E così mi sono messa al lavoro. Quando ho cercato di disegnare le sue orecchie, mi sono ricordata di come si contorcevano. Quando ho disegnato il suo pelo morbido, mi sono ricordata di come era bello accarezzarlo. Alla fine il disegno era terminato. Papà era entusiasta e abbiamo preparato i volantini. S. Pennypacker, Clementine, Che grande amica!, Giunti Junior
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SC RIV ERE UN RA CC ON TO 1 Scrivi il finale di questo racconto seguendo le indicazioni.
Scrivi un lieto fine
Scrivi un finale triste
Scrivi un finale fantastico e inaspettato
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SC RIV ERE UN RA CC ON TO
SCRIVERE UN RACCONTO GUIDATO 1 S crivi un racconto seguendo la struttura e le immagini. Infine dai un titolo. Ricordati di usare i connettivi logici e temporali per collegare le parti del testo.
Titolo INIZIO
Quanti anni hanno le bambine? Come si chiamano? Dove si trovano? Chi le guarda?
SVOLGIMENTO
Che cosa accade? Che fa la bambina al balcone?
Come si chiama la bambina? Che cosa fa? Come reagiscono le altre bambine?
CONCLUSIONE
Come finisce la storia? 32
SC RIV ERE UN RA CC ON TO
UNA TUA ESPERIENZA 1 S crivi il racconto di una tua esperienza seguendo la struttura e le domande guida. Ricordati di collegare bene tra di loro le frasi, le parti del testo e di usare la prima persona.
Titolo Ecco alcuni suggerimenti: In vacanza
Una festa
Io e il mio migliore amico
L’ho fatta proprio grossa
INIZIO Presenta luogo, tempo, personaggi. Dove ti trovavi? Quando? C’era qualcuno con te?
SVOLGIMENTO Racconta i fatti che ti sono capitati. Che cos’è successo? E poi...? Intervengono altri personaggi? Ci sono dialoghi tra i personaggi?
CONCLUSIONE Racconta il finale e commenta. Come si è conclusa la tua esperienza? Che cos’hai pensato? Come ti sei sentito? 33
SC RIV ERE UN A FIA BA
LA REGINA DELLE NEVI Tanto tempo fa, in un piccolo paese di montagna, viveva un ragazzo di nome Hans. Hans aveva un’amica di nome Gerda, una bambina buona e simpatica con cui giocava tutto il giorno.
Si mise in cammino senza sapere che il viaggio sarebbe stato lungo e pieno di difficoltà. Dopo qualche giorno, giunse finalmente in uno splendido giardino, in riva a un fiume. Lì c’era una casetta nella quale abitava una vecchina che viveva sola da tanti anni. La vecchina era una maga ed era così felice di avere vicino qualcuno, che decise di trattenere la bambina con sé. Ogni mattina la vecchina pettinava Gerda con un pettine fatato e così Gerda si dimenticava il motivo per cui si trovava in quel posto.
Camminò per giorni e giorni finché si ritrovò in riva al mare. Una cornacchia le confidò che forse Hans viveva in un regno lì vicino e la aiutò ad entrare nel regno e ad incontrare la principessa che vi regnava. Purtroppo, però, Hans non si trovava nemmeno lì. 34
SC RIV ERE UN A FIA BA Ma la principessa, che provava molta pena per la ragazzina, le regalò una carrozza per viaggiare più comodamente. Così Gerda riprese il viaggio ma, mentre attraversava la foresta, venne rapita da una banda di briganti.
Gerda, però, la supplicò così tanto di lasciarla andare che la brigantessa la liberò e le regalò addirittura una renna magica per attraversare la foresta. Finalmente, in groppa alla renna, Gerda giunse di fronte al castello della Regina delle Nevi. Vi entrò, attraversò le stanze fatte di ghiaccio, finché giunse nel salone centrale dove Hans giaceva addormentato. Gerda cercò di parlargli, ma il ragazzo non la vedeva nemmeno! La ragazza allora scoppiò in lacrime e una lacrima entrò nell’occhio di Hans
H. C. Andersen, La regina delle Nevi, Mondadori
1 D alla fiaba che hai letto sono state tolte queste tre sequenze e non è stata scritta la conclusione. Riscrivi le sequenze al posto giusto e completa la fiaba con il lieto fine.
Gerda, quando non vide Hans per qualche giorno, si preoccupò e decise di partire alla ricerca del suo amico. La figlia del capo dei briganti, che non aveva amici, volle che Gerda restasse con lei, sarebbe diventata la sua unica amica. Una mattina la vecchia si dimenticò di pettinare Gerda che si ricordò tutto e fuggì alla ricerca di Hans. 35
SC RIV ERE UN A FIA BA
INVENTO UNA FIABA 1 Scegli fra i suggerimenti dati quelli che preferisci, indicali con una X, racconta e dai il titolo.
Protagonista: principessa bambino/a cavaliere
Antagonista: drago strega orco
Aiutante: fata vecchina re
Titolo INIZIO Presenta il luogo, il tempo e i personaggi. Indica un tempo lontano, indefinito. Scegli un luogo magico. Fai agire i personaggi scelti.
SVOLGIMENTO Fai svolgere i fatti. Quale problema deve risolvere il protagonista? Che cosa fa? Che cosa fa il suo antagonista? Chi aiuta il protagonista? Ha un oggetto magico? Che cosa succede allora?
CONCLUSIONE Concludi la storia. Cosa succede alla fine?
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Mezzo magico: chiave spada scialle
SC RIV ERE UN A FA VO LA
TRA I DUE LITIGANTI IL TERZO GODE Una volta una vongola che giaceva sulla spiaggia aprì il guscio per scaldarsi al sole, quando un beccaccino, rapidissimo, infilò il becco tra le due valve e cercò di mangiarsela. La vongola, allora, si richiuse di scatto stringendo forte il becco dell’uccello che non riuscì a liberarsi. – Attenta vongola – borbottò allora il beccaccino – se ti ostini a startene attaccata al mio becco, domani sarai morta. – E se tu non riesci a liberarti di me – rispose la vongola – morirai anche prima. Nessuno dei due, però, aveva intenzione di cedere e, mentre stavano discutendo, un pescatore che passava li acchiappò e se li cucinò per cena. F. Lazzarato, V. Ongini, L’uomo che amava i draghi, Junior Mondadori
1 Dividetevi in coppie. Modificate lo svolgimento e la conclusione della favola in modo tale che la morale sia: “Se tu dai una mano a me, io darò una mano a te”.
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SC RIV ERE UN A FA VO LA
INVENTA UNA FAVOLA 1 Scrivi una favola: segui le domande guida e alla fine dai un titolo.
Titolo INIZIO Introduci la storia. Chi sono i protagonisti? Volpe astuta/orso goloso Giraffa umile/scimmia vanitosa Tartaruga lenta/lepre veloce Dove si trovano? Che cosa devono fare?
SVOLGIMENTO Fai svolgere i fatti. Che cosa succede? Una gara Salvataggio all’ultimo minuto A caccia di miele Chi si comporta in modo sbagliato? Chi invece si comporta bene?
CONCLUSIONE Concludi la storia. Come finisce la favola? Che cosa insegna? C hi trova un amico trova un tesoro Chi troppo vuole, nulla stringe Chi va piano va sano e va lontano 38
SC RIV ERE UN A LEG GE ND A
IL GIRASOLE 1 Leggi il titolo e osserva l’immagine poi scrivi una leggenda seguendo le indicazioni.
INIZIO L’inizio presenta il protagonista con delle caratteristiche diverse da quelle dei giorni nostri.
Lo svolgimento narra i fatti straordinari che danno luogo a una trasformazione del protagonista
La conclusione ci mostra il protagonista come lo conosciamo ai giorni nostri. 39
ESPLORO
IL
TESTO
LA FILASTROCCA La filastrocca è un testo poetico giocoso e allegro di origine popolare, dal contenuto divertente. 1 Leggi la filastrocca e rifletti.
Acqua, che paura! VERSO STROFA
Acqua profonda, acqua balzana, acqua che sotto nascondi una tana. Acqua che inghiotti e che mi avvolgi non è che dopo poi mi travolgi? Io provo a entrare e allungo un piede, ma sarà vero quel che succede? Che se mi stendo, mi metto giù, io resto a galla, mi tiri su? Acqua sei bella, ma misteriosa, quando ti bevo non sei gazzosa. Entri negli occhi, riempi la bocca, se provo ad andare dove non si tocca. Ho freddo adesso e tremo tutto, mi viene voglia di stare all’asciutto. Acqua ti prego, se siamo amici insieme potremo giocare felici. “Immagina d’essere un pesce nel mare. Così tranquillo potrai sguazzare. Prova a tuffarti, a gettarti nell’onda, immergi la testa nell’acqua più fonda. Gonfia la pancia, spruzza uno spruzzo, sei una balena, forse un merluzzo. Sei tante cose e puoi nuotare e se forse adesso... mi puoi amare”. P. Parazzoli, Aiuto che paura, Bompiani
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A A B B
RIMA RIMA
ROC L A F IL A ST
La filastrocca è un testo poetico che gioca con le parole in modo insolito, creando un ritmo allegro.
CA
2 Rispondi.
Di che cosa parla la filastrocca? Dell’importanza dell’acqua Della bellezza dell’acqua Della paura dell’acqua Degli usi dell’acqua
Questo argomento viene trattato in modo serio o in modo divertente?
3 Completa.
La filastrocca è scritta in versi, cioè righe più o meno brevi. I versi possono essere raggruppati in strofe separate da uno spazio bianco.
I versi della filastrocca sono Le strofe sono La strofa più lunga è formata da Le strofe più brevi hanno
versi. versi.
4 O sserva i primi versi della filastrocca in cui sono state evidenziate le rime e continua. Rispondi con una X.
I versi della filastrocca sono in rima, cioè finiscono con parole che terminano con lo stesso suono. La rima può essere baciata (AABB), alternata (ABAB) o mista, cioè la rima baciata e alternata presenti nello stesso testo poetico.
Com’è la rima di questa filastrocca? Baciata Alternata Mista
5 Completa.
La filastrocca può avere scopi diversi: divertire con le parole, giocare, addormentare i più piccoli, insegnare qualcosa, far riflettere.
Qual è lo scopo di questa filastrocca? Fare giochi divertenti con l’acqua Far ridere e rendere spensierati Far superare la paura dell’acqua Far addormentare 41
ESPLORO
IL
TESTO
LA POESIA La poesia è un testo poetico che esprime e comunica emozioni, sentimenti, pensieri, utilizzando le parole in modo originale e creativo. 1 Leggi le poesie e rifletti.
Pensieri di notte Ormai la notte è fonda. Ho la camicia celeste e sto nel vento leggero della finestra aperta. I miei bambini dormono e il pensiero se ne va lontano. Penso di camminare lungo il mare e di tenerli per mano. Guardo il cielo buio e ho voglia che venga il giorno con tutti i bambini intorno, con i bambini che fanno chiasso uno stupendo fracasso. Il mio pensiero vola a colpi di gioia e sono così contento che mi addormento nel vento.
Specchio
P. Carpi, Tutto l’amore che c’è, Einaudi
SIMILITUDINE METAFORA
L’acqua del lago è lucida come il metallo, è un fermo e liscio specchio di cristallo. S. Arnould
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L A P O E S IA
La poesia è scritta in versi, generalmente raggruppati in strofe. Può essere formata da versi in rima o versi liberi. 2 Completa.
3 Indica con una X.
La poesia Pensieri di notte: è formata da
versi e ha
strofe.
La poesia Lo specchio: è formata da
versi e
strofe.
Nella poesia Pensieri di notte: i versi sono tutti in rima. alcuni versi sono in rima, altri no. nessun verso è in rima. i versi sono liberi.
La poesia usa un linguaggio magico e ricco di fantasia. Il ritmo della poesia è come una musica e può essere vivace o lento. 4 Indica con una X i completamenti giusti.
In Pensieri di notte parla: una mamma. un papà. un bambino.
La poesia ti trasmette: serenità, gioia, amore. paura, tristezza, odio.
La poesia ha un ritmo: lento e intenso. rapido e veloce.
Nella poesia si possono trovare: la similitudine, cioè un paragone tra cose diverse; la metafora, cioè una similitudine abbreviata; la personificazione, cioè l’attribuzione di caratteristiche umane o animali a oggetti e fenomeni naturali. 5 Completa.
Nella poesia Pensieri di notte: quale caratteristica animale viene data al pensiero? Nella poesia Lo specchio: A che cosa viene paragonata l’acqua del lago? Con quale metafora è descritta? L’acqua del lago è uno 43
È
PI Ù FA CI LE Hai imparato che La filastrocca e la poesia sono testi poetici perché sono scritti in versi.
1 I nserisci le parole chiave nella mappa: cancellale dopo averle inserite, così
sarà più semplice. Osserva l’esempio.
addormentare • ritmo • divertente rima • baciata • giocare • alternata
È divertente perché gioca con le parole in modo insolito.
LA FILASTROCCA
I versi sono in La rima può essere
(AABB), (ABAB) o mista.
La rima crea un allegro. Serve per , per divertirsi, per insegnare, per i più piccoli. 2 R ipeti ad alta voce il contenuto della mappa, poi prova
a riscrivere da solo sul quaderno.
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veloce e
SC RIV ERE TE ST I PO ET ICI
FARE RIME PER DIVERTIRE 1 I nserisci le seguenti parole dove indicato nelle filastrocche in modo da creare le rime. Poi rifletti e indica i completamenti giusti.
settimana • caramella • zuffa • dente
Una filastrocca bella
Una filastrocca bella
Per fare una filastrocca bella
Per fare una filastrocca bella
devi mangiare una
per fare una filastrocca divertente,
Per fare una filastrocca divertente
devi mangiare una
devi perdere un
devi perdere un
Per fare una filastrocca buffa
Per fare una filastrocca buffa
devi assistere a una
per fare una filastrocca strana,
Per fare una filastrocca strana
devi assistere a una
devi metterci una
devi metterci una
Le rime che ho creato sono:
Le rime che ho creato sono:
v icine (AABB)
a versi alterni (ABAB)
Quindi la rima è:
v icine (AABB)
a versi alterni (ABAB)
Quindi la rima è:
2 Leggi la ninna nanna e completala con i versi mancanti.
Dormi dormi Dorme il topo giù in cantina la formica sotto terra
le piantine nella serra dorme la mucca con il vitellino e di notte gira intorno
dorme il gufo tutto il giorno
dorme il gatto in cucina
dorme la pecora con l’agnellino 45
SC RIV ERE TE ST I PO ET ICI
VERSI LIBERI 1 Osserva lo schema di questa poesia e seguilo per comporne una tutta tua.
Chi lo sa? Chi lo sa quante sono le stelle sul tetto del cielo? Quanti i pesci negli abissi del mare? Chi lo sa dove vola il sole ogni sera? Dove invece si accende la luna? Chi lo sa? Chi lo sa? V. Tadjo, Tamburi parlanti, Giannino Stoppani Edizioni
Chi lo sa quante
Chi lo sa dove
46
SC RIV ERE TE ST I PO ET ICI
PARAGONI E METAFORE 1 L eggi la poesia e cerca il significato della parola colorata.
3 S egui la struttura della poesia accanto, e scrivine una simile sul sole.
Un’altra luna
Un altro sole
D’un tratto arrivo vicino al mare e un’altra luna mi sembri, bianca, bagnata e fresca come una cavallina nuova che corre sulla rugiada, giovane come una perla, diafana come la fronte di sirena. P. Neruda, Poesie, Sansoni
2 Leggi la poesia, riscrivi le similitudini, poi trasformale in metafore.
La luna è fresca come
La luna è una
giovane come
è una
diafana come
è la 47
ESPLORO
IL
TESTO
LA DESCRIZIONE La descrizione spiega come sono le persone, gli animali, gli oggetti e gli ambienti sia reali che fantastici. È un “quadro” di parole. 1 Leggi e scrivi nei cartellini che cosa viene descritto: persona, animale o ambiente?
La soffitta La soffitta era grande e buia. Odorava di polvere e naftalina. All’infuori del tambureggiare leggero della pioggia sulle lastre di rame del gran tetto, non si sentiva volare una mosca. Qua e là pendevano ragnatele che si muovevano avanti e indietro nella corrente d’aria, lievi e silenziose come spiriti. Dall’alto del finestrino che si apriva nel tetto scendeva un lattiginoso raggio di luce.
Dati: visivi uditivi olfattivi gustativi tattili
M. Ende, La storia infinita, Corbaccio
Il cucciolo È un cucciolo, piccolo piccolo. È peloso, morbido, con gli occhi neri e il muso bianco. Anche le zampe sono bianche, e tenere come quelle di un gatto. Ha le orecchie vellutate come petali, lunghe e marroni. La coda è corta e vivace. Non sta fermo un minuto, ha sempre voglia di giocare e di rosicchiare!
Dati: visivi uditivi olfattivi gustativi tattili
R. Piumini, Tanti amici per Holly Hobby, Mondadori
Paolo Il maestro Paolo è un tipo davvero forte! È alto e magro come un lampione. Ha gli occhi scuri e un sorriso smagliante, come quello di un attore. E poi ha un buon profumo che a me piace molto. Indossa sempre delle belle giacche sportive con i jeans e le scarpe da tennis, proprio come uno di noi! Con il maestro Paolo si imparano un sacco di cose perché è sempre disponibile e gentile. E poi nell’intervallo gioca sempre con noi invece di chiacchierare con gli altri insegnanti. 48
Dati: visivi uditivi olfattivi gustativi tattili
IZ IO LA DESCR
NE
La descrizione spiega com’è una cosa, una persona, un animale o un ambiente e per farlo utilizza i dati dei sensi: visivi, uditivi, olfattivi, gustativi, tattili. 2 Accanto a ogni descizione indica con una X quali dati sensoriali sono stati utilizzati.
La descrizione usa aggettivi e paragoni, cioè confronta una cosa con un’altra che ha caratteristiche simili, per spiegare meglio le qualità degli elementi descritti. 3 Cancella con una linea gli aggettivi che non sono adatti alla descrizione La soffitta.
grande luminosa
piccola buia
silenziosa rumorosa
elegante pulita
allegra disordinata
4 Cerca la parola “come” nelle descrizioni e sottolinea i paragoni, poi riscrivili.
La descrizione di persone e animali ci fornisce informazioni su: l’aspetto fisico, il carattere, il comportamento, le abitudini e l’abbigliamento. La descrizione di luoghi utilizza indicatori spaziali e può seguire un ordine: per esempio dal generale al particolare, dall’esterno all’interno o viceversa. 5 Ricopia la tabella sul quaderno e completala con le informazioni esatte.
Paolo
Il cucciolo
aspetto fisico abbigliamento carattere comportamento 6 L e parole colorate nel testo La soffitta sono:
aggettivi
connettivi temporali
connettivi causali
indicatori spaziali 49
È
PI Ù FA CI LE
Hai imparato che La descrizione spiega com’è tutto ciò che si percepisce con i cinque sensi.
1 I nserisci le parole chiave nella mappa: cancellale dopo averle inserite,
così sarà più semplice. Osserva l’esempio.
emozioni • indicatori spaziali • cinque sensi fisico • tattili • aggettivi • animale
Illustra le caratteristiche di oggetti e ambienti anche con l’utilizzo di indicatori spaziali ; i particolari più significativi dell’aspetto , dell’abbigliamento, del carattere di una persona; fornisce informazioni nell’aspetto fisico, il comportamento e il luogo in cui vive un .
LA DESCRIZIONE Recuperare le informazioni attraverso i : dati visivi, uditivi, olfattivi, gustativi,
È ricca di Può trasmettere le descrive.
e paragoni. di chi
2 R ipeti ad alta voce il contenuto della mappa, poi prova
a riscrivere da solo sul quaderno. 50
FA RE UN A DE SC RIZ ION E
GLI INDICATORI SPAZIALI La camera di Mauro La camera di Mauro è spaziosa e colorata. Appena entri, sulla destra c’è un armadio color panna e a sinistra c’è una porta finestra che dà sul giardinetto i cui profumi, in primavera, inondano la stanza. Sulle pareti sono appesi i poster dei suoi supereroi preferiti. Di fronte c’è il letto con il copriletto verde e tanti cuscini colorati. Ai piedi del letto c’è un tappeto soffice soffice. La scrivania è piena di oggetti: libri, portamatite, pennarelli, gomme. Sopra la scrivania sono appese due mensole blu e sotto c’è una sedia con le rotelle dello stesso colore. Sulle mensole fanno bella mostra una serie di macchinine grandi e piccole. La preferita di Mauro è la Ferrari rossa telecomandata che quando si aziona riproduce il rombo del motore in pista. Dal lato opposto del letto si trova una libreria chiusa da due ante di vetro opaco; sotto si trovano quattro cassetti di colore blu e panna alternati. 1 Nella descrizione sottolinea con i colori corrispondenti: dati visivi; dati olfattivi; dati uditivi; dati tattili; dati gustativi, poi rispondi.
Quale dato non hai potuto sottolineare? 2 Prova a descrivere la tua cameretta, utilizzando i localizzatori spaziali.
La mia cameretta è Appena si entra Sulle pareti Di fronte Ai piedi 51
FA RE UN A DE SC RIZ ION E
GLI AGGETTIVI 1 Leggi la descrizione.
Una montagna di pelo A un tratto videro sbucare da una caverna un orso che pareva una montagna di pelo. E il peggio non era che loro avessero visto l’orso, ma che l’orso avesse visto loro. La bestia veniva avanti senza esitazione mettendo in mostra gli artigli e le zanne. I due bambini si misero a correre a più non posso, ma l’orso non si era fermato e li inseguiva. Il bosco non lasciava entrare molta luce e i rami degli alberi rendevano l’ambiente spettrale e pericoloso.
2 Ora arricchisci con gli aggettivi suggeriti la stessa descrizione: inseriscili al posto giusto.
Una montagna di pelo
terrorizzati
A un tratto videro sbucare da una caverna un orso che pareva una montagna di pelo. E il peggio non era che loro avessero visto l’orso, ma che l’orso avesse visto loro. La bestia veniva avanti senza esitazione mettendo in mostra gli artigli e le zanne . I due bambini si misero a correre a più non posso, ma l’orso non si era fermato e li inseguiva. Il bosco non lasciava entrare molta luce e i rami degli alberi rendevano l’ambiente spettrale e pericoloso. 3 Rileggi le due descrizioni e indica se le affermazioni sono vere (V) o false (F).
La seconda descrizione è diventata più ricca e interessante.
V F
La descrizione è diventata più noiosa e lunga.
V F
52
bruno buia umido affamato bianche intrecciati affilati
FA RE UN A DE SC RIZ ION E
VI PRESENTO NUVOLA 1 Leggi e completa la descrizione di Nuvola: è il coniglietto che vedi qui accanto.
Alice è la mia migliore amica. Andiamo a scuola insieme da quando avevamo tre anni e siamo compagne di banco dal primo giorno di Scuola primaria. Oggi, mentre la maestra spiegava, mi ha passato un bigliettino. Io l’ho subito aperto. C’era scritto: “Ho un coniglietto a casa”. Io non ci ho creduto, così nel pomeriggio sono andata a fare i compiti a casa sua. E mi sono dovuta ricredere! Infatti appena sono arrivata in un angolo del salone ho visto per la prima volta Nuvola. Nuvola si chiama così perché ha il pelo I suoi occhi sono e il suo musetto è Mi piace la sua coda perché è Ha un profumo che mi fa pensare a Saltella continuamente di qua e di là come Alice dice che si comporta bene, Anche io vorrei avere un bel coniglietto come Nuvola, ma sono sicura che la mamma non sarebbe tanto d’accordo.
53
FA RE UN A DE SC RIZ ION E
IO VOGLIO BENE A LUCA Mio cugino Luca Mio cugino Luca è bassino e un po’ robusto. Ha la faccia rotonda come un palla, gli occhi neri neri come il carbone e le orecchie a sventola. I suoi capelli sono marroni come le castagne e così ricci che se ci metti una matita dentro, non la ritrovi più! È sempre sorridente e questo lo rende simpatico a tutti. Luca è curioso e va continuamente in cerca di avventure. Ama fare molte cose ma la sua passione più grande è il calcio. Io e Luca siamo molto uniti, lui mi confida tutti i suoi segreti e io gli faccio leggere il mio diario. Certe volte litighiamo, ma io non gli tengo mai il muso perché mi dispiace troppo. Quando qualcuno mi prende in giro, Luca si arrabbia molto e mi difende sempre. 1 Sottolinea gli aggettivi qualificativi che trovi nel testo, poi completa i paragoni.
Mio cugino Luca ha la faccia rotonda come come
, i suoi capelli sono marroni come
2 Completa la carta d’identità di Luca.
Nome: Aspetto fisico:
Carattere:
Comportamento:
54
, ha gli occhi neri neri .
FA RE UN A DE SC RIZ ION E
UNA PERSONA SPECIALE 1 Quale persona ti piacerebbe descrivere? Disegnala o incolla una sua foto nel riquadro.
2 Ora scrivi la sua descrizione, segui le indicazioni, ti aiuteranno. Presenta la persona che vuoi descrivere: come si chiama? Chi è? Un amico, un parente... è maschio o femmina? Lavora o va a scuola?
Io voglio molto bene a
Ora entra nel vivo della descrizione e scrivi nell’ordine indicato come sono: il suo aspetto fisico, il suo abbigliamento, il suo carattere, il suo comportamento, le sue abitudini.
55
ESPLORO
IL
TESTO
IL TESTO INFORMATIVO Il testo informativo offre informazioni e conoscenze su un argomento specifico. 1 Osserva le immagini e leggi il titolo, poi svolgi l’attività n. 2 della pagina accanto.
Una nuova specie umana In una grotta in Sudafrica, un team di ricercatori ha trovato i resti di quella che potrebbe essere una nuova specie umana a cui è stato dato il nome di Homo Naledi. In lingua locale naledi significa “stella”, perché la camera della grotta dove sono stati trovati i resti si chiama grotta delle stelle. Le ossa rinvenute appartengono a una quindicina di esemplari, vissuti agli albori dell’umanità.
Piedi moderni nella loro conformazione, tanto da renderli quasi indistinguibili da un moderno piede umano.
Ossa di uomini, donne , bambini, vissuti forse oltre due milioni e mezzo di anni fa.
L’eccezionalità di Naledi è che la sua struttura rappresenta un vero mix tra un uomo primitivo, una scimmia e un uomo moderno. Ha una testa da scimpanzé, però con denti e mascelle umane, un corpo snello e agile con spalle curve da australopiteco ma mani quasi umane e adatte ad arrampicarsi, gambe lunghe per camminare in posizione eretta.
Nella grotta, oltre ai resti umani dei naledi, non sono stati rinvenuti fossili di alcuni animali. I ricercatori pensano quindi che i naledi non vi abitassero, ma che avessero messo volontariamente quei corpi in quel sito, come per una specie di rito di sepoltura. Sembrerebbe così che questi nostri nuovi pro-proprogenitori avessero già il culto dei morti che, tradizionalmente, si ritiene sia invece apparso molto più avanti, con l’avvento addirittura dell’Homo sapiens! 56
Focus Junior
O R M AT T E ST O IN F
Il testo informativo fornisce notizie su argomenti specifici di tipo geografico, storico, scientifico o altro. Il titolo e le immagini fanno comprendere subito la materia trattata.
IV O
2 Indica con una X i completamenti giusti.
La materia trattata nel testo è: l’arte.
DI sicuro si parlerà di: cimiteri. reperti.
la geografia.
scavi.
la storia.
specie umana.
le scienze.
l’uomo moderno.
3 Riscrivi i seguenti sottotitoli in corrispondenza dei relativi paragrafi.
Il testo informativo può essere suddiviso in paragrafi introdotti da sottotitoli che indicano il tema trattato.
Una struttura fisica eccezionale Una prima forma di sepoltura Una scoperta importantissima 4 I ndica con una X.
Il testo informativo è quasi sempre accompagnato da immagini, didascalie, mappe e tabelle che completano le informazioni.
Che cosa accompagna il testo che hai letto? Mappe Tabelle Didascalie
Immagini
Cosa ti ha aiutato a capire la prima didascalia? Quante ossa sono state rinvenute Di chi erano le ossa ritrovate E la seconda? Come erano i piedi dell’Homo Naledi Quanti piedi aveva l’Homo Naledi
Utilizza un linguaggio chiaro e preciso con termini specifici propri della materia trattata. Tali termini possono essere messi in evidenza e rappresentare le parole chiave del testo.
5 Collega ogni termine specifico al suo significato.
Albori Specie umana Conformazione Progenitori
Inizio di una nuova epoca Struttura Gruppo di individui con caratteri comuni Antenati 57
È
PI Ù FA CI LE
Hai imparato che Il testo informativo fornisce notizie su argomenti specifici. 1 I nserisci le parole chiave nella mappa: cancellale dopo averle inserite,
così sarà più semplice.
informazioni • titolo • conoscenze • paragrafi didascalie • specifici • immagini • parole chiave
Offre e su un argomento specifico di tipo geografico, storico, scientifico...
IL TESTO INFORMATIVO
Contiene: - i l che indica l’argomento generale; - i , cioè parti di testo, introdotti da un titoletto che indica il tema trattato; - quasi sempre con , che completano le informazioni. Utilizza un linguaggio chiaro e preciso, con termini che messi in evidenza rappresentano le del testo.
2 R ipeti ad alta voce il contenuto della mappa, poi prova
a riscrivere da solo sul quaderno. 58
SC RIV ERE UN TE ST O INF OR MA TIV O
IL LAGO DI GARDA 1 Osserva l’immagine, raccogli informazioni e scrivile in paragrafi aiutandoti con i titoletti.
Il lago di Garda, o Benaco, è il maggiore lago italiano. Ha una superficie di 370 km2. Dove si trova
Come si è formato
Le caratteristiche
Il turismo
59
ESPLORO
IL
TESTO
IL TESTO REGOLATIVO Scatola con sorpresa 1 Segui le istruzioni e costruisci la scatola con sorpresa.
3. S olleva e piega all’indietro l’ultima parte di striscia piegata e otterrai una linguetta.
• carta bianca e colorata • colla • matita e colori • forbici
4. D isegna una figura su un cartoncino e ritagliala.
1. I ncolla l’estremità di una striscia di carta sull’estremità di un’altra striscia per formare una V.
2. Piega le strisce l’una sull’altra fino a finire la carta. A questo punto avrai creato una sorta di molla. 60
5. Incolla la figura alla linguetta e la base della molla dentro una scatola. AA.VV., 50 cose da fare e creare, Ed. Usborne
O L AT IV T E ST O R E G
O
Il testo regolativo fornisce istruzioni per costruire oggetti o attività da svolgere; le regole di comportamento e di gioco. 2 Completa.
Il testo che hai letto fornisce
Il testo regolativo può essere diviso in due parti: la prima presenta l’occorrente o gli ingredienti e la seconda il procedimento, cioè un elenco ordinato delle fasi di lavoro da seguire.
3 Scrivi nel riquadro giusto del testo le parole esatte: OCCORRENTE e PROCEDIMENTO. 4 I ndica con una X il completamento giusto.
L’ordine indicato dai numeri: può essere invertito. va seguito esattamente. non va seguito. non è indispensabile.
Il testo regolativo è accompagnato da immagini che aiutano a capire meglio le fasi del lavoro. Il linguaggio è chiaro e preciso.
5 I testi seguenti forniscono anche regole di comportamento. Indica con O le azioni da fare, cioè gli obblighi, e con D le azioni da non fare, cioè i divieti, poi completa.
In palestra
Durante le uscite didattiche
Indossare indumenti sportivi.
O
Indossare il grembiule e gli stivali.
O
Correre e gridare liberamente. Ascoltare le istruzioni dell’insegnante. Riordinare gli attrezzi utilizzati.
D D
6 Rispondi.
Quale immagine ti ha aiutato a capire meglio come deve essere il lavoro finito? 61
È
PI Ù FA CI LE
Hai imparato che Il testo regolativo fornisce regole o istruzioni. 1 I nserisci le parole chiave nella mappa: cancellale dopo averle inserite,
così sarà più semplice.
regole • procedimento • istruzioni • occorrente ingredienti • linguaggio • immagini
Offre di comportamento e di gioco o per costruire oggetti o attività da svolgere (ricette...)
IL TESTO REGOLATIVO
Può essere diviso in due parti: - la presentazione dell’ o degli ; - i l , cioè un elenco ordinato delle fasi da seguire. È accompagnato da che fanno capire meglio le fasi di lavoro. Il
è chiaro e preciso.
2 R ipeti ad alta voce il
contenuto della mappa, poi prova a riscrivere da solo sul quaderno. 62
SC RIV ERE UN TE ST O REG OL AT IVO
PALLE DI NEVE 1 Leggi con attenzione gli ingredienti della ricetta, osserva le immagini e cancella gli strumenti inutili.
INGREDIENTI 150 gr ricotta fresca 150 gr cioccolata al latte 150 gr farina di cocco 75 gr zucchero semolato
STRUMENTI bottiglia forchetta tovagliolo
ciotola coltello vassoio
2 Metti in ordine le fasi di lavoro, poi collegale alle immagini corrispondenti.
PROCEDIMENTO Aggiungi la cioccolata tagliata a pezzetti e continua a mescolare.
Metti in una ciotola la ricotta, lo zucchero, la farina di cocco e mescola bene con una forchetta.
Disponile su un vassoio e mettile in frigo per un’oretta. Buon appetito!
DopodichĂŠ fai le palline della grandezza che preferisci e rotolale nella farina di cocco.
3 Ora immagina di realizzare questa nuova ricetta: CORIANDOLI DI CARNEVALE. Con che cosa puoi sostituire il cocco? Zuccherini colorati Gocce di cioccolato Riscrivi il procedimento e illustralo. 63
SC RIV ERE UN TE ST O REG OL AT IVO
DISEGNI DI AMICIZIA 1 Leggi con attenzione le indicazioni del gioco, osserva le immagini poi completa le istruzioni.
Durata 5-10 minuti per disegno, si possono fare più giri.
Occorrente Una matita e un foglio di carta per giocatore, matite colorate.
Numero dei giocatori L’ideale è 6-8 giocatori, ma si può fare anche in 3. Occorre un conduttore che segna i tempi e propone il soggetto da disegnare.
I giocatori sono seduti attorno a un tavolo, ciascuno con un
e una
in mano.
Il conduttore del gioco e dà il via. Ogni giocatore ha mezzo minuto per cominciare a e non può assolutamente comunicare con parole o gesti con i compagni.
Il conduttore controlla
e quando
è passato dice: “Cambio!” Allora ogni giocatore deve passare il
al compagno alla sua destra.
Si continua così fino a quando termina il giro e tutti hanno dato il proprio contributo a tutti i disegni. Se i giocatori sono pochi, o se il conduttore lo ritiene opportuno, .
Al termine il conduttore stende sul tavolo tutti i disegni e giudica qual è il più bello, il più completo, il più significativo e il più originale. Non vince la persona, ma il disegno! M. Parolini, Giochi per tutte le occasioni, San Paolo
64
Flavia Franco - Michela Merlati
La Grammatica R ifletto su una situazione.
ORTOGRAFIA
R
RA F! Connettiti con la pag. 52 Scopri l’apostrofo negli articoli.
L’APOSTROFO
Susanna è andata al cinema con un’ami
Vado a prendere i pop-corn, lascio la borsa sulla sedia per tenere il posto!
ca.
non è libera!
per tenere il posto perché la sedia A Susanna lascia la borsa i. allo stesso modo? Osserva bene i disegn Sai chi si comporta
A pprendo la regola.
Allora io vado! Ciao!
QU IN DI
...
fanno un bel suono. Per rendere più facile Due vocali, una di fronte all’altra, non . Siccome non si può scrivere la pe, la lettura, una delle due se ne deve andare vocale dell’articolo. lo lefante, ad andarsene è sempre la L’apostrofo tiene il posto di chi va via.
lettura e sostituiscila con l’apostrofo. Elimina la vocale che rende difficile la Segui l’esempio. lo orto lo alveare l’amico lo amico lo artista una elica una isola una aiuola una arpa lo osso la erba la antilope lo albero una ortica la amica la ape la aquila lo oste una attrice
F
F
isso con gli esercizi.
62
Con tante pagine speciali! I LABORATORI ALL’INIZIO DI OGNI SEZIONE
LE MAPPE DA COMPLETARE
ATTIVA COMPETENZE MAP MORFOLOGIA
ATTIVA COMPETENZE LAB MORFOLOGIA
PERCHÉ LA MORFOLOGIA? bambino
cagnolone
cagnolino
corre
gelato
I nomi
ATTIVA COMPETENZE
verso l’INVALSI
Completa la mappa che riassume il percorso di morfologia. Se sei in difficoltà torna indietro e ripassa ciò che hai dimenticato.
Amir deve collegare le parole ai disegni corrispondenti, ma è in difficoltà perché è arrivato da poco dal Senegal. Puoi aiutarlo?
LE VERIFICHE CON L’AUTOVALUTAZIONE
I nomi possono indicare persone, , o cose. I nomi propri indicano in modo specifico una persona, un luogo, un animale o una cosa. . Si scrivono con la lettera indicano in maniera generica I nomi persone, animali o cose. Si scrivono con la lettera . I nomi possono essere di genere maschile , singolari o . o
1. Leggi le frasi, sottolinea i nomi, poi inseriscili nella tabella al posto giusto.
Correggiamo insieme
• Nell’armadio ci sono i miei abiti. • Ho visto un delfino nel mare. • Mia sorella va in piscina con le amiche. • Il nonno e la nonna passeggiano con il loro cane. • Cani e gatti possono vivere insieme.
Esercizio 2
Esercizio 1 Quante risposte esatte?
su 12
Quante risposte esatte?
PERSONA
ANIMALE
su 10
COSA
Esercizio 3 Quante risposte esatte?
su 3 Esercizio 4 Quante risposte esatte?
2. Cerchia gli articoli sbagliati.
fiorito
giocano
mamma
bicicletta
bambina
triste
Gli articoli Gli aggettivi
Ora discuti insieme ai tuoi compagni. • Avete collegato i cartellini allo stesso modo? • Sapete creare dei raggruppamenti mettendo insieme le parole che hanno caratteristiche comuni (es. animali, cose...)? • Riuscite a spiegare ad Amir che cosa indicano le parole scritte nei cartellini? Quali sono le principali differenze?
La stella • I ragazzo • Una pesce • Lo struzzo • Uno cane Lo telefono • Gli amici • Le scala • Gli capelli • La tastiera
su 8 Totale:
su 33
3. Colora allo stesso modo ciascun nome e il gruppo di aggettivi adatto.
.
cuscino
grosso, pesante, grigio
ippopotamo
forte, violenta, leggera
pioggia
morbido, soffice, colorato
Valutati! Scrivi il tuo punteggio al posto giusto Più di 26
4. Collega in modo da formare le frasi, poi sottolinea i verbi.
Le parole svolgono incarichi diversi e possono cambiare forma a seconda di quello che vogliono comunicare. Ad esempio “bambino” ti fa pensare a un maschio della tua età, “bambina” a una femmina, “bambini” a un gruppo, “corrono” a un’azione. La MORFOLOGIA ti aiuterà a capire come sono costruite le parole, a che cosa servono e che cosa le differenzia. Competenze attese: – Il bambino esprime opinioni, le confronta, identifica la classe come una comunità di apprendimento, di ricerca, di condivisione. – Il bambino sperimenta i meccanismi di formazione delle parole e ne deduce l’uso corretto nella produzione orale e scritta.
Gli articoli aiutano a comprendere meglio . i , i, gli, Gli articoli determinativi sono: il, lo, Gli articoli indeterminativi sono: un, uno, . Gli aggettivi dicono com’è una persona, un animale o una cosa.
I verbi
87
98
I verbi sono parole che indicano azioni che possono , nel presente accadere nel o nel futuro. spiega chi è, com’è, cos’è Il verbo o dov’è una persona, un animale o una cosa. ha diversi significati: Il verbo possedere, sentire, avere fatto.
Tra 21 a 26
La formica
vive al Polo Nord.
Caterina
raccoglie le provviste.
L’orso polare
è la stagione che preferisco.
La primavera
ha un bel sorriso.
Meno di 20
99
Indice ORTOGRAFIA
67 ATTIVA COMPETENZE LAB 68 Suoni duri e suoni dolci 69 GN • NI 70 GLI • LI 71 SCI • SCE 72 QU • CU • CQU 73 ATTIVA COMPETENZE MAP 74 VERIFICA verso l’INVALSI 75 Le doppie 76 La divisione in sillabe 78 L’uso dell’H 80 L’accento 81 L’apostrofo 82 ATTIVA COMPETENZE MAP 83 VERIFICA verso l’INVALSI ESERCIZI 84 Tutto su C e G 85 Il plurale di CIA e GIA 86 GN oppure NI? 87 GL • LI 88 SCI o SCE? 89 QU e CU 90 Il suono CQU 91 Tante doppie 92 La divisione in sillabe 93 Il galeone dell’acca 94 Un segno importante 95 A te la scelta 96 L’apostrofo
COMUNICAZIONE 97 98 99 100 102 104 106 108 109 110
ATTIVA COMPETENZE LAB
Parole e frasi Parole uguali, frasi diverse Parole diverse, frasi uguali Frasi accettabili La punteggiatura Discorso diretto e indiretto Tanti modi per comunicare
ATTIVA COMPETENZE MAP VERIFICA verso l’INVALSI
MORFOLOGIA 111 112 114 115 116 118 119 120 121 122 123 124
ATTIVA COMPETENZE LAB
I nomi e la loro classificazione Nomi concreti e astratti Nomi collettivi Primitivi, derivati, alterati Nomi composti Gli articoli Gli aggettivi qualificativi Gli aggettivi possessivi
ATTIVA COMPETENZE MAP VERIFICA verso l’INVALSI
I verbi
125 126 127 128 129 130 131 132 134 135 136
Le tre coniugazioni Le persone del verbo I tempi del verbo Il verbo essere Il verbo avere Il modo indicativo Essere e avere in tabella Coniugazioni in tabella Le preposizioni
ATTIVA COMPETENZE MAP VERIFICA verso l’INVALSI
ESERCIZI 137 I nomi 138 Nomi concreti e astratti 139 Nomi collettivi 140 Nomi primitivi e derivati 141 Nomi alterati 142 Nomi composti 143 Gli articoli 144 L’aggettivo qualificativo 145 Gli aggettivi possessivi 146 Coniugazioni e pronomi 147 Il verbo essere 148 Il verbo avere 149 Le tre coniugazioni 150 Preposizioni
LESSICO 151 152 154 155 156 157 158 159
ATTIVA COMPETENZE LAB
Il dizionario Parole e contesti I sinonimi I contrari Gli omonimi
ATTIVA COMPETENZE MAP VERIFICA verso l’INVALSI
ESERCIZI 160 Sinonimi 161 Contrari 162 Omonimi
SINTASSI 163 164 165 166 167 168 169 170 171 172
ATTIVA COMPETENZE LAB
Costruire una frase Il soggetto Predicato verbale e nominale La frase minima Frasi senza soggetto Il complemento oggetto I complementi indiretti
ATTIVA COMPETENZE MAP VERIFICA verso l’INVALSI
ESERCIZI 173 Il soggetto 174 Il predicato 175 Il complemento oggetto 176 Tanti complementi
ATTIVA COMPETENZE LAB ORTOGRAFIA
PERCHÉ L ORTOGRAFIA? La rivista “Tutto sui vulcani” ha chiesto allo scienziato Mariotti di scrivere un articolo per il prossimo numero in uscita. Leggilo in anteprima.
TUTTO SUI VULCANI I VULCANI I vulcani sono spacature dela crosta terestre da cui fuoriesciono materiali allo stato licuido, solido e gasoso. La fuoriusita di questi materialli dipende dai movimeti che avengono soto la superficie terestre: in pratica quando una zola (detta anche placa) si scotra con unaltra zola, crea del magma, che tendera a salire. Il magma e rocca fusa composta per l’ho piu da una parte licuida e da gas disiolti. Quando il magma solidifica viene deto lava. Prof. Mario Mariotti
Discuti insieme ai tuoi compagni. Utilizzate queste domande-guida. • Il testo del prof. Mariotti è corretto o presenta qualche problema? • Vi ha colpito quello che lo scienziato voleva dire o il modo con cui l’ha scritto? • Siete riusciti a cogliere appieno il senso del testo? Vi hanno distratto gli errori? • Vi è scappata una risata? • Se ogni persona decidesse di scrivere le parole secondo un proprio sistema, che cosa accadrebbe? Perché è meglio avere regole comuni? Se ciascuno scrivesse le parole come preferisce sarebbe il caos e diventerebbe impossibile capirsi. Ogni lingua ha delle regole comuni che vanno rispettate. Queste regole si chiamano convenzioni ortografiche. Puoi scrivere cose molto belle o interessanti ma se non rispettano le convenzioni ortografiche non vieni preso sul serio e rischi di non far passare il tuo pensiero! Sei d’accordo con questa conclusione? Ignorare le regole ortografiche può avere delle brutte conseguenze, esattamente come è accaduto al prof. Mariotti. Insieme ai tuoi compagni riscrivi il testo per evitargli di fare una pessima figura! Competenze attese: – Il bambino scopre che discutendo si impara e identifica la classe come una comunità di apprendimento, di ricerca, di condivisione. – Il bambino presta attenzione alla grafia delle parole nei testi, scopre le regole ortografiche e le applica nella produzione scritta.
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ORTOGRAFIA
SUONI DURI E SUONI DOLCI
R
Leggi e soffermati sui suoni evidenziati in rosso.
Ci sono tre cachi nel cestino che la mamma ha posto in un angolo della cucina. Un caco mi ha macchiato la camicia, per smacchiarlo ci vorrà una magia: mi rivolgerò al mago Augusto. Con aghi di pino, orme di ghepardo, miagolio di gatto e molto ingegno cancellerà la macchia.
A
Ragiona e rispondi alle domande. • Quali differenze noti fra le parti evidenziate in rosso? • Prova a pronunciare a voce alta questi suoni: CA CO CU CHI CHE / CI CE GA GO GU GHI GHE / GI GE • Secondo te, perché si chiamano suoni duri e suoni dolci? • Hai capito a che cosa serve l’acca?
F
Cerchia con il blu i suoni duri e con il rosso i suoni dolci.
cuore
cipolla
casa
ciuffo
noce luce
cavallo colore
gatto
gufo
gelato
gamba
civetta pagina giglio goccia In ogni coppia colora la forma corretta.
Q U IN D I. ..
Le lettere c e g seguite da a, o, u hanno un suono duro: CA, CO, CU / GA, GO, GU. Le lettere c e g seguite da i, e hanno un suono dolce: CI, CE / GI, GE. Sono dolci anche i suoni cia, cio, ciu / gia, gio, giu. L’ h trasforma i suoni dolci ce, ci, ge, gi nei suoni duri CHE, CHI / GHE, GHI. ATTENZIONE! Le parole che terminano in CIA E GIA al plurale finiscono con: – c ie e gie se prima della c o della g c’è una vocale (camicia - camicie/magia - magie); – ce e ge se prima della c o della g c’è una consonante (traccia - tracce/ spiaggia - spiagge).
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chiave
ghigante
ricerca
ciave
gigante
richerca
gepardo
arceologo
ghirlanda
ghepardo
archeologo
girlanda
Forma il plurale delle parole. arancia boccia valigia frangia pioggia grigia pancia
Piu esercizi a pagg. 84 - 85
ORTOGRAFIA
GN NI R
La maestra ha chiesto agli alunni di disegnare delle parole che contengano il suono gn. Osserva e valuta i loro lavori.
A
Sono corretti i disegni dei bambini? Rispondi con una X.
• Scrivi le parole rappresentate nei disegni.
Sono tutti corretti. Sono tutti sbagliati. Alcuni sono corretti e altri sbagliati. Q U IN D I. ..
Si scrive “gn” se la n è seguita da una sola vocale (ragnatela). Si scrive “n” se la n è seguita da i e da un’altra vocale (paniere). Dopo gn non si mette mai la i. Fanno eccezione la parola compagnia e le forme verbali che terminano in -iamo, come disegniamo, accompagniamo...
F
Colora la forma corretta.
Riscrivi le parole nella forma corretta. geragno
niente
gnente
castagnie
castagne
iniorante
disegniamo
disegnamo
ugnione
gniomo
gnomo
cigno
cinio
vergonia
aniello speniere ragiogniere Piu esercizi a pag. 86
69
ORTOGRAFIA
GLI LI
R
Leggete il dialogo in coppia. Occhio alle parole rosse!
Cecilia è vero che gli uomini primitivi erano dei trogloditi?
Vero Giulio, ma la loro evoluzione è stata meravigliosa! Hanno abitato le foreste, poi le caverne e infine le capanne col tetto di paglia. Nel tempo si sono diffusi in tutto il globo!
A
Tra le parole rosse ci sono dei suoni simili. Riuscite a identificarli? Ricopiate le parole e cerchiateli con lo stesso colore.
• Adesso trovate altre parole che contengano gli stessi suoni provando a fare lo spelling. Avete 5 minuti di tempo. Vince chi ne trova di più. Q U IN D I. ..
70
F
Scrivi una parola per ognuno dei suoni duri indicati. gla
gle
gli
glo
glu
Scrivi una parola per ciascuna sillaba.
Il gruppo GL, seguito da a, e, o, u ha un suono duro (gladiatore, inglese, globo, glucosio). Il gruppo GL seguito da i ha generalmente un suono dolce (foglia, tovaglia). Fanno eccezione alcune parole come glicine. In alcuni casi si scrive LI invece che gli: – in quasi tutti i nomi propri di persona (Amelia, Cecilia, Giulio...);
Completa con gli, li o lli.
–n elle parole con il suono li all’inizio (liana, lieto, lievito...);
mi
ardi
–n elle parole che contengono il suono doppio (allievo, allietare...);
ci
egia
– i n alcuni vocaboli come candeliere, cavaliere, ciliegia, Italia, miliardario, olio...
Giu
a
gioco
sce
ere
cava
Piu esercizi a pag. 87
glia
glie
glio
gliu
meda
a
fo
etti
petro a
o evo ere ere
ORTOGRAFIA
SCI SCE R
Marco deve completare il cruciverba ma non ricorda come si scrivono le parole. Aiutalo: ripensa alle regole imparate in classe seconda! 3
1.
4
1
2. 3. 4.
5
2
5.
6
6.
A
F
Osserva il cruciverba e rispondi alle domande.
• Quali suoni si ripetono? • Hai avuto difficoltà nello scrivere le parole? • Il numero degli spazi vuoti ti ha aiutato?
• Lo scenziato/scienziato ha fatto una nuova scoperta.
Q U IN D I. ..
Il gruppo SC ha un suono dolce quando è seguito da e, i. Il suono SCE si scrive sempre senza la i. Fanno eccezione alcune parole come coscienza, usciere, scienza e le parole della sua famiglia. Le parole che terminano in SCIA hanno il plurale in SCE (biscia - bisce); se la i di scia è accentata però viene mantenuta anche al plurale (scìa - scie).
Cancella la parola sbagliata nelle frasi.
• Hai fatto la scielta/scelta giusta.
• Quella discesa/disciesa è molto pericolosa. • Mi piacciono molto i racconti di fantascienza/fantascenza. • Marco è innocente: ha la coscienza/coscenza tranquilla. • Ho preso l’asciensore/ascensore per salire al quarto piano. Completa le parole con sce o scie. • Il va
llo si allontana dal porto.
• È importante cono di cui si parla.
re l’argomento
• Se gli automobilisti sono inco si rischiano paurosi incidenti. • Lo bandito.
riffo ha catturato un pericoloso
• Mio nonno lavorava come u bellissimo museo. Piu esercizi a pag. 88
nti,
re in un
71
ORTOGRAFIA
QU CU CQU R
Paola deve cerchiare nei cartellini la parola scritta in modo corretto, ma non ricorda le regole.
cuadro quadro
accua acqua
soqquadro socquadro
cuoio quoio
taccuino taqquino
A
F
Ragiona e rispondi.
Completa con cu, qu o cqu.
• Qual è il problema di Paola? • Ricordi le regole per scrivere queste parole nel modo giusto? • Prova a cerchiare tu le parole corrette. oco
s
ola
s
adra
li
ore
s
detto
ta
ino
ore
a
ario
Q U IN D I. ..
Il gruppo CU è sempre seguito da una consonante: cuscino, cucina, culla... Il gruppo QU è sempre seguito da una vocale: quadro, questione, quinto, quoto... Fanno eccezione le parole capricciose: cuore, cuoio, scuola, cuoco, cuocere, scuotere, riscuotere... Il gruppo QU si raddoppia sempre trasformandosi nel gruppo CQU. Fanno eccezione le parole soqquadro e taccuino. Si scrivono con CQU tutte le parole della famiglia acqua e della famiglia acquisto, come acquistare, acquisire e acquirente.
72
Piu esercizi a pagg. 89 - 90
ATTIVA COMPETENZE MAP ORTOGRAFIA Completa la mappa che riassume le regole ortografiche che hai imparato. Se sei in difficoltà torna indietro e ripassa ciò che hai dimenticato.
Suoni duri e suoni dolci di C e G
Gn-ni Gl-li
Sci-sce
Qu-cu-cqu
Suoni duri C + a, o, u G+ , ,
, , ga, go, gu
Suoni dolci C + e, i, ce, ci G+ , ,
Uso dell’h: dal suono dolce al suono duro CE, CI + h che, chi GE, GI + h Il plurale con -CIA e -GIA camicia camicie traccia
magia spiaggia
,
spiagge
N + i + altra vocale criniera + una vocale cigno GL + , , , suono duro (gladiatore, inglese, globo, glucosio) GL + suono dolce (foglia, eccezione glicine) Si scrive LI con: nomi propri di persona (Amelia), nomi con all’inizio (lievito), parole con il suono doppio (allievo), alcuni vocaboli (olio).
SCE si scrive senza (eccezioni coscienza, usciere, scienza e le parole della sua famiglia). Il plurale di parole che terminano in scia biscia scia
+ consonante cuscino, culla + vocale quadro, quinto Parole cuore, cuoio, cuocere, scuotere... QU si raddoppia sempre in (tranne soqquadro, taccuino). Si scrivono con -CQU le parole della famiglia e della famiglia acquisto. 73
ATTIVA COMPETENZE Correggiamo insieme
verso l’INVALSI 1. in ogni gruppo segna con una X la parola corretta.
Esercizio 1 Quante risposte esatte?
su 4 Esercizio 2 Quante risposte esatte?
gnente gniente niente
scenze scienze scienzie
valigie valige valigge
3. Nell’elenco di parole ci sono due intrusi. Cerchiali e spiega la tua scelta.
2. Segna con una X la frase corretta. La barcetta va sul mare.
su 1
Un’ocetta va a nuotare.
Esercizio 3 Quante risposte esatte?
su 2 Esercizio 4
aquila acquila acuila
maniglia foglie
angio un ghiacciolo se sono M accaldato.
sigla sveglia
Un bel ghelato mi ha rinfrescato.
pastiglia trifoglio
poltiglia glicine
Quante risposte esatte?
4. Completa le frasi con sce o scie.
su 7 Esercizio 5 Quante risposte esatte?
su 4 Totale:
su 18
Valutati! Scrivi il tuo punteggio al posto giusto
• Non amo particolarmente i film di fanta enza. • Mia sorella non sa ancora se frequenterà il liceo classico o • Siete sicuri di avere la co enza pulita? • A teatro hanno allestito uno nario meraviglioso. • Quante ne si dovranno ancora girare? • Nell’acquario nuota un pe tropicale. • Lo nziato preleva l’acqua dal fiume per analizzarla.
entifico.
5. Risolvi i rebus.
Più di 14
rebus: 2, 5, 5
1
rebus: 8, 7
m
r
ne
pes
Tra 11 e 14
rebus: 4, 9 Meno di 11
74
s
rebus: 12, 2, 8
ta
vendoli in scio
ORTOGRAFIA
LE DOPPIE R
Marco, Lucia, Leo e Silvia non riescono a capirsi.
???
Oggi vado dal parrucchiere a tagliare i cappelli!
Io invece ho una pena nuova.
Poverina, che ti è successo?
A
Rispondi alle domande. • Come mai Marco è perplesso di fronte all’ affermazione di Lucia? • Silvia è felice, ma Leo pensa che le sia successo qualcosa. Perché? Q U IN D I. ..
In alcune parole della lingua italiana il suono viene rafforzato raddoppiando una o due lettere. A volte il raddoppiamento è necessario per evitare di confondere i significati delle parole (note/notte). Alcune lettere non si raddoppiano mai: – la g davanti a -ione: ragione, regione...; – la b davanti a -ile: abile, nobile, stabile...; – la z nelle parole con -zia, -zie, -zio: furbizia, grazie, addizione... Fanno eccezione pazzia, tappezziere, carrozziere.
F
L’autore del racconto ha avuto un problema con le doppie. Cerchia gli errori e riscrivi il testo corretto sul quaderno. Stai attento a non confondere i significati! Monica vive una una cassa belissima. Ha il tetto di matoni rosi, i muri dipinti di gialo, le finesstre con le persiane verdi. Nel giardino ci sono molti albberi: un mello, un pero e una betula enorrme. C’è un grande spazzio per giocare con la pala e c’è anche un angolino per la cucia del canne. Di giorno la casa è iluminata dal sole, la serra si riveste con i collori del tramonto e di note brila ai ragi della lunna. Monica è felice di abbitare in quella casa, per lei è come quela delle fatte! Piu esercizi a pag. 91
75
ORTOGRAFIA
LA DIVISIONE IN SILLABE R
Leggi il fumetto insieme a un tuo compagno dividendovi i ruoli. A ogni trattino fate una breve pausa. Cia-o Di-do. Co-me va? Che hai fat-to di bel-lo og-gi? Hai mangia-to la me-ren-da? Io sì, pani-no di bul-lo-ni, de-li-zio-so! Vie-ni a gio-ca-re con me?
A
Rispondi alle domande. • Quale dei due fumetti si legge con più fatica? • Quale dei due robot parla in modo più musicale? • Perché, secondo te? • Che cosa succede se si tagliano le parole a caso?
Mil-o, fel-i-c-e di v-ede-rti! Sì, ho m-ang-iat-o la m-er-e-nda. Un eno-rme g-elat-o a-lla fr-ag-ol-a. Non p-osso ve-nir-e a gi-oca-re con te, d-evo far-e i c-omp-iti!
Q U IN D I. ..
Quando si dividono le parole in sillabe è necessario seguire delle regole. – Ogni sillaba deve contenere almeno una vocale. – Una vocale iniziale seguita da una sola consonante forma una sillaba: u-di-to. – Una consonante forma una sillaba con la vocale che la segue: di-to, so-le. – Quando una a, una e oppure una o (dette vocali “forti”) si incontrano con una i o una u (dette vocali “deboli”), si crea una coppia che non deve essere mai divisa: a-ria, au-to. Attenzione: se la vocale debole è accentata le vocali si dividono: pa-u-ra, far-ma-ci-a. – Due vocali forti vanno separate: ma-e-stra, po-e-ta. – La s seguita da una o più consonanti, forma una sillaba con la vocale che segue: po-sto, mo-stro. – Le doppie e il gruppo cqu si dividono: col-lo, bloc-co, ac-qua-ti-co. – L, M, N e R si separano dalle consonanti che vengono dopo: lam-po, man-to.
76
ORTOGRAFIA
F
Riscrivi le parole di Dido dividendole nel modo giusto, come farebbe Milo. Mil-o, fel-i-c-e di v-ede-rti! Sì, ho m-ang-iat-o la m-ere-nda. Un eno-rme g-elat-o a –lla fr-ag-ol-a. Non p-osso ve-nir-e a gi-oca-re con te, d-evo far-e i c-omp-iti!
Dividi le parole nel modo esatto. postino
acquario
mostrare
collana
poetessa
temporale
Metti in ordine le sillabe e scrivi le parole. va – lie – ca – re
ven – ti – do – lo – frut
pes – ci – sa – prin
tro – na – pol
con – te – nan – so
stru – ni – zio – co
Completa il cruciverba sillabico: scrivi una sillaba in ogni spazio. 7 2
9 8
5 1
2
8
3 4
5
1 6
3
7 8
6
9
4
Piu esercizi a pag. 92
77
ORTOGRAFIA
L USO DELL H R
I bambini passano dalla preoccupazione al sollievo. Osserva. Oh, oh... se la maestra mi interroga sono guai... non ho studiato bene...
Ahi, ahi, hai paura vero?
Parlate sempre di studio! Io invece ho sonno e ho già fame!
Connettiti con pag. 129 Approfondisci l’uso dell’h nel verbo avere.
Ah, ah, ah! La maestra ha detto che non interroga oggi!
A
Ragiona e rispondi alle domande. • Perché ci sono delle parole evidenziate in rosso? Noti delle differenze? • Cambia il modo in cui leggi le parole? • La diversa posizione dell’h ha delle conseguenze nelle frasi? Quali? • Secondo te c’è un criterio con cui si possono raggruppare le parole evidenziate? Q U IN D I. ..
La presenza e la posizione dell’h cambia il significato delle parole. Osserva. HO, HAI, HA, HANNO
Sono le voci del verbo avere e possono essere usate: – per indicare un possesso (io ho una penna); – per indicare una sensazione (tu hai sonno); – per aiutare altri verbi a formare il passato (lui ha mangiato): in questo caso il verbo avere viene detto ausiliare.
78
AH, OH, EHI, OHI, AHIMÈ
O, AI, A, ANNO
Indicano sensazioni o stati d’animo. – Se c’è una sola vocale l’h si trova dopo (ah, oh). – Se ci sono due vocali l’h viene interposta (ehi, ohi, ahimè).
O significa oppure (compro le pere o le mele?). A, AI rispondono alle domande dove? Quando? Come? A chi? (a Torino, a settembre, a piedi, a Marta). ANNO indica l’anno del calendario (l’anno scorso sono stato in vacanza a Parigi).
ORTOGRAFIA
F
Completa nel modo corretto.
Cancella la forma sbagliata. • Non ho/o voglia di giocare.
o - ho - oh • Non
• Se ai/hai caldo, togli il maglione.
fame.
• Mangi un frutto •
• Ogni anno/hanno tornano le rondini.
la brioche?
• Ha/A chi telefoni? Hai/Ai tuoi cugini?
, che tesoro!
• Preferisci la bistecca o/ho la salsiccia?
ai - hai - ahi
• Talvolta a/ha tavola il babbo a/ha poco appetito. • Marco prenderà la patente della moto tra un hanno/anno.
•
pensato
•
, mi brucia la ferita!
• Ho/O cucinato una bella bistecca ai/hai ferri.
•
messo in ordine la cameretta?
• Quest’anno/hanno tutti i ragazzi hanno/anno studiato molto.
regali?
Completa le frasi in modo corretto. • Il mio cane
il pelo folto.
• Gli alunni di terza
un compagno nuovo.
• Quest’estate andrò •
Roma.
, che bello! Il tuo cane
davvero voglia di giocare.
• Preferisci svolgere il compito di storia • In un
ci sono quattro stagioni.
•
fatto un bel lavoro o ti sei impegnato poco?
• I nostri amici • Giorgia
un’allegria contagiosa. eseguito un canto alla recita di fine
• •
di geografia?
fame, ,
sete e ,
.
anche un leggero sonno. ! Che ridere! Sei simpaticissima!
I ndica con una X se nelle frasi il verbo avere indica un possesso, una sensazione oppure svolge il ruolo di ausiliare. POSSESSO
SENSAZIONE
AUSILIARE
Maria ha uno zaino blu con i brillantini. Tu dici sempre che hai paura dei cani. Alle nove di mattina ho già fame! Michela e Giorgio hanno colorato il disegno. La nonna ha rotto gli occhiali. Piu esercizi a pag. 93
79
ORTOGRAFIA
L ACCENTO
R
Leggi il testo rispettando gli accenti.
Una nave distratta entro nel portò, la prua nelle nuvole, non calcolo. Colpi con la poppa una barchetta, le fece un buco, poveretta. Quasi quasi la spezzo a meta, piano piano, cheta cheta. Era distratta per davvero, poteva stare più attenta, pero!
A
Rispondi alle domande, poi confrontati con i tuoi compagni. • Sei riuscito a leggere con facilità? • Secondo te, che cosa non funziona nella filastrocca? • Prova a rileggere mettendo gli accenti al posto giusto. Che cosa succede? • Secondo te, a che cosa serve l’accento? Q U IN D I. ..
L’accento è un segno grafico usato per indicare che si deve pronunciare con maggiore forza l’ultima sillaba. L’accento segue alcune regole: – alcune parole si scrivono con l’accento sull’ultima sillaba (perché, perciò...); – alcuni verbi al passato e al futuro vogliono l’accento: andò, lavorò, mangerò...; – i monosillabi (se, te, me...) non hanno mai l’accento tranne ciò, già, giù, più, può. Alcuni utilizzano l’accento per evitare di confondersi con parole di significato diverso. dà
verbo dare
dì
giorno
sì
affermazione
è
verbo essere
né
nega qualcosa
tè
bevanda
sé
se stesso
lì, là
indicano un luogo
F
Cancella il monosillabo scritto in modo sbagliato. • Dopo il dì/di viene la notte.
• La/là mamma legge.
• Chi vuole i fiori? Li/lì prendo io.
• Abbi cura di te/tè.
• Marco dà/da la mano a Lucia.
• È/E ora di andare a casa.
• Sé/se vai via mi arrabbio.
• Posso venire! Papà ha detto si/sì. • Ho fame. Ne/Né voglio ancora.
• Il cappotto non c’è piu/più.
• Non do/dò ascolto ai cattivi.
80
Piu esercizi a pagg. 94 - 95
• L’estate è già/gia finita.
ORTOGRAFIA
L APOSTROFO
R
Connettiti con pag. 119 Scopri l’uso dell’apostrofo negli articoli.
Le vocali sono in partenza. Tranquillo, tengo io il tuo posto!
Allora io vado!
A
Ricordi? Hai incontrato una situazione simile in classe seconda. Rifletti e rispondi alle domande. • Leggere due vocali, una di fronte all’altra, produce un bel suono, secondo te? • Hai capito come si risolve il problema? • Secondo te, perché tocca sempre alla prima vocale andare via? Q U IN D I. ..
F
Riscrivi usando l’apostrofo. la elica la antenna lo orso lo orto lo hotel la amaca dello indiano
L’apostrofo indica che la vocale alla fine di una parola è stata eliminata perché la parola successiva inizia per vocale o per h.
della anguilla
– Quando due vocali si trovano una di fronte all’altra (la ape, lo elefante, la isola) l’apostrofo occupa il posto della vocale che cade.
Completa le frasi con va’, fa’, di’, po’, da’.
– A volte può succedere che l’apostrofo occupi il posto di un’intera sillaba finale: va’ (vai), fa’ (fai), di’ (dici), da’ (dai), po’ (poco). Fai attenzione: accade solo quando queste forme indicano un comando.
lo hamburger
• Se puoi •
sempre del bene. a Sara che oggi andrò da lei.
• pure a giocare dato che hai finito di studiare geografia. • da mangiare a Fufi che miagola come un pazzo in un angolo del salotto. • Aggiungi un
Piu esercizi a pag. 96
di colore e il tuo disegno.
81
ATTIVA COMPETENZE MAP ORTOGRAFIA Completa la mappa che riassume le regole ortografiche che hai imparato. Se sei in difficoltà torna indietro e ripassa ciò che hai dimenticato.
Le doppie
La divisione in sillabe
L’uso dell’h
L’accento
L’apostrofo 82
Non si raddoppiano mai: – la davanti a : ragione, regione, stagione – la davanti a : abile, nobile, stabile – la nelle parole con , , : addizione Eccezioni: pazzia, tappezziere, carrozziere.
Vocale iniziale + u-di-to Consonante + che la segue di-to, so-le A, E, O + , a-ria, au-to Due vocali ma-e-stra. S+ po-sto, mo-stro Le doppie e il gruppo col-lo, ac-qua-ti-co. L, M, N, R + lam-po, man-to HO, HAI, HA, HANNO sono le voci del verbo e si scrivono con l’ . Si usano per indicare , una sensazione o come . AH, OH, EHI, OHI, AHIMÈ indicano o stati d’animo. O, AI, A, ANNO si scrivono senza . Alcune parole si scrivono con l’accento sull’ sillaba: perché, perciò. I monosillabi non hanno mai l’accento tranne ciò, giù, più, . Alcuni monosillabi che usano l’accento: là, lì, , sé, dà, , è, sì, tè. Vocale + vocale l’apostrofo occupa il vocale che cade. L’apostrofo può occupare il posto della va’, fa’, di’, po’, da’.
,
della finale:
ATTIVA COMPETENZE
verso l’INVALSI 2. Cerchia le forme sbagliate.
1. Indica con una X le parole scritte in modo corretto e riscrivi quelle sbagliate.
• Oggi vado a casa di Emilia • Ai un cane troppo simpatico! • Sono indecisa: gioco o studio? • L’anno scorso ho visitato Roma. • Ai, che mal di denti! • O scordato l’ombrello, o che sbadato! • A, che meraviglia questo libro! • Preferisci il tè o il latte?
parallelepipedo avventurosso capolavoro organizzazione publico riflettere magazino
Correggiamo insieme Esercizio 1 Quante risposte esatte?
su 7 Esercizio 2 Quante risposte esatte?
su 5 Esercizio 3 Quante risposte esatte?
su 28
3. Dividi in sillabe con una barretta. l im one p edal e col l et to m ont a gn a col onn e llo finest ra p aese
a mo re fo r n o fa n ti n o pa lo mbo i n sa la ta c o lla c o c ci n ell a
acqu a lu maca lon t an o ciamb ella torsolo p ellican o org an o
cu oco f avola omb rello orologio lu p o cioccolat a p alla
4. Aggiungi l’apostrofo dove è necessario. Il mio amico Alessio ha ricevuto in regalo uno orologio rosso. Ha i numeri grandi e in mezzo una ape che si illumina. La ora si vede molto bene. Lo altro ieri me lo ha prestato. Lo ho tenuto poco perché avevo paura di romperlo! 5. In questo brano l’autore si è dimenticato di inserire gli accenti. Correggi tu le parole sbagliate. Per un po’ non potro piu andare a giocare in cortile con gli amici. Il mio braccio e rotto, sono caduto mentre sciavo. Sono molto arrabbiato per questo, anche perche per il momento il dolore non passa ne durante il di ne quando vado a dormire. Cio mi mette di cattivo umore: chissa per quanto dovro tenere questo gesso cosi fastidioso. La mamma ha detto che a scuola posso andare, anche se non riesco a scrivere perche il braccio fratturato e il destro e devo sempre avere qualcuno che mi da una mano. Certo, potessi tornare la sulle piste, starei molto piu attento e cercherei di evitare questa seccatura. Ma ormai e cosi, tanto vale portare pazienza... prima o poi guarira!
Esercizio 4 Quante risposte esatte?
su 6 Esercizio 5 Quante risposte esatte?
su 19 su 65
Totale:
Valutati! Scrivi il tuo punteggio al posto giusto Più di 52
Tra 39 e 52
Meno di 39
83
ESERCIZI PIÙ
ORTOGRAFIA
TUTTO SU C E G 1. Sottolinea di arancione CE, CI e di verde CHE, CHI.
Sono Cenerentola. Per la mia cerimonia nuziale indosserò un abito celeste come il cielo e come i miei occhi, intorno alla vita ci saranno due cinture bianche. Sulla mia chioma metterò un cerchietto d’oro. Le mie amiche civette sorreggeranno il velo mentre un concerto di cicale allieterà la celebrazione del mio matrimonio. Io e il principe poi ce ne andremo su un cocchio sfavillante e saremo felici. 2. Completa con GHE o GE. stre
al
bi
fran
stan
spiag
ru
colle
botte
ma
fu
scheg
reg
mar
melli
rite
an
3. Completa con GHI o GI. ma
la
aspara
rag
chirur
sarcofa
arcipela
impie
geolo
casti
catalo
dra
obbli
dialo
luo
su
4. Nel brano ci sono 1 3 parole sbagliate. Correggile e trascrivile correttamente nella nuvola.
Sono Gigio mangone, sono un vero golosone. Mango formaggo: giorgionzola e parmigano; mi piacciono i fagani e i giustosi giamberetti. Sulla mia tavola non manca mai un’aragiosta affumicata. Adoro i fagoli in umido, stravedo per le fragioline di bosco, non resisto alla tentazione di una meringia coperta di cioccolata ganduia. 84
li
ORTOGRAFIA
ESERCIZI PIÙ
IL PLURALE DI CIA E GIA Le parole che al singolare terminano in CIA e GIA hanno il plurale in CIE e GIE se queste sillabe sono precedute da vocale; hanno il plurale in CE e GE se sono precedute da consonante. 1. Completa la tabella come negli esempi. SINGOLARE
PLURALE
acacia
cia è preceduto da una vocale
pelliccia
cia è preceduto da una
goccia
cia è preceduto da una
camicia
cia è preceduto da una
spiaggia
gia è preceduto da una consonante
farmacia
gia è preceduto da una
grattugia
gia è preceduto da una
ciliegia
gia è preceduto da una
acacie
spiagge
2. Volgi al plurale. cannuccia
treccia
scheggia
roccia
micia
reggia
freccia
loggia
lancia
bilancia
quercia
faccia
3. Cerchia nelle frasi la parola esatta. • Abbiamo comprato le valigie/valige nuove. • Le arance/arancie contengono tante vitamine. • Avevano rotto il vetro e c’erano scheggie/schegge dappertutto. • Sarebbe bello risolvere i problemi con delle magie/mage. • Butta le buccie/bucce nel cestino dell’umido, per favore. • Alcuni adulti mantengono la brutta abitudine di dire buge/bugie. • Nella cucina il cuoco aveva appena pulito quattro grattuge/grattugie.
85
ESERCIZI PIÙ
ORTOGRAFIA
GN OPPURE NI? Gna, gne, gno, gnu non vogliono la I. Fa eccezione il nome compagnia. 1. Completa con GNA, GNE, GNI, GNO, GNU. • Un bellissimo ci • Lo
nuotava nello sta
2. Cancella con una X la parola sbagliata.
.
è una grande antilope africana.
•O
no di noi ha un so
• L’inse
• Nella
da realizzare.
nte contò o
alunno.
vigna
mo raccoglieva le pi
• Il ra
ha imprigionato una mosca nella sua
nel bosco. • Una grossa
tela.
• O
anno, in giu
in campa
l’uva è matura.
• Il mio amico si chiama
• Lo ra
vinia
, trascorro un periodo
raniatela ragnatela
• Stasera mi faccio un bel
Eugenio
è appesa al soffitto. bagno
.
3. Cerca le parole con GN e NI e trascrivile nel riquadro. Fai attenzione: in tutto sono 8. R
A
G
N
A
T
E
L
A
V
O
C
A
S
T
A
G
N
I
M
I
N
O
S
G
E
N
I
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E
G
G
M
I
G
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C
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G
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T
S
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S
C
O
L
O
N
I
A
E
U
T
S
4. Completa con GN o con NI. comi
olo ente
So
a
condomi o
86
o
uno
riu
one
mi
Da
ela
ragio
inse
ante
cri
stra
ero
inge
Germa
a
era ere era ere
macedo
a
Stefa
a
giardi
ere
colo
a
gera
o
impe
o
cimi
era
.
Eugegno
banio
.
ORTOGRAFIA
ESERCIZI PIĂ™
GL LI 1. Completa con il suono duro di GL. i
diatore
buli
in
se
o
ciale
bale
diolo
cine
cerina
ria
bo
tine
2. Completa le parole con GLI, LI o LLI. spo
atoio
bare
cavi
era
ammira
o
ere
gondo
ere
gioie
ere
a
meravi
a
sona
o
o
abba
o
sta mobi camme fami
ere a
imbro
ere
cordo Ita
consi
a
o
mi
ardario
ve
conchi
a
ero
ri
evo
3. Completa i nomi propri di persona con LI o GLI. Emi
ano
Aure
Ama
a
Atti
Gu
elmo
Corne
a
Virgi De
o a
o
E
ana
o
Dui
o
ana
Ersi
a
Giu
a
Ceci
a
Gi
ola
Man
o
Emi
o
Li
Gu
elmina
4. Segna con una X la forma corretta. magnoglia
aglieni
foliame
magnolia
alieni
fogliame
raglio
sagliera
maglione
ralio
saliera
malione
sbadiglio
bagaglio
conchilia
sbadilio
bagalio
conchiglia
87
ESERCIZI PIÙ
ORTOGRAFIA
SCI O SCE? Le parole che al singolare terminano in SCIA hanno il plurale in SCE. Se la I di scìa è accentata, viene mantenuta anche al plurale. 1. Volgi al plurale le frasi. • La biscia liscia fruscia e striscia. • La coscia di pollo è squisita. • La striscia di carta è volata via. • L’ascia è appesa al muro. • La scia dell’aereo è scomparsa. 2. Indica con una X le parole sbagliate. scenografo
scieneggiatore
scienata
liscio
coscienzioso
coscenza
scenziato
pescie
sciempio
ascensore
palcoscienico
coscia
scentificamente
ruscello
asciesa
prosciutto
3. Cancella la forma errata nelle frasi. • Come sono lisce/liscie le tue mani. • La maglia della mia squadra è a strisce/striscie rosse e blu. • Le fasce/fascie servono per bendare il piede dolente. • Non infastidire le biscie/bisce quando vai in montagna. • Hai fatto la scelta scelta/scielta giusta. • Il papà mi ha portato al ruscello/rusciello a pescare le trote. 4. Completa le parole con SC oppure SCI. la
eremo
co
enza
cre cono
enziato cono u
88
ere ere
ere enza
eglieva na
endere cre fa
eva are
a
erà
entifico
enza a
ensione upare
lla eicco
ma
ella
nitri
e
ORTOGRAFIA
ESERCIZI PIÙ
QU E CU 1. Completa le parole con QU o CU. adro
in
ercia dun
e aderno
li
ido
antità
in
ria
esto
indici
ello
otidiano
indi
ilino
rioso
in
adretto e
atore ffia
Il suono QU è seguito sempre da una vocale. Il suono CU è seguito da una consonante.
ila artiere
dine scino
a
pola
cina in
inato
gino
lla
s
do
cchiaino
s
alo
bo
2. Risolvi le operazioni e scrivi il risultato in lettere. 22 + 22 =
10 + 5 =
100 : 2 =
59 – 5 =
9×5=
7×2=
3. Riordina le lettere e riscrivi le parole capricciose. re
cuo
fi
co
cuo
no
cuo
in
io
cuo
to
cua
ar
la
scuo
ce
cuo
re
cir
to
cui
cuo pro
cuo per
re
te
4. Completa le parole con CCU o QQU. a
sare
a
cciato
a
rato
so
adro
a
dire
o
ta
ino
preo
pare
Solo soqquadro si scrive con QQU.
pato
89
ESERCIZI PIÙ
ORTOGRAFIA
IL SUONO CQU 1. Trova le parole nascoste in orizzontale e riscrivile. A
C
Q
P
S
A
C
Q
U
E
D
O
T
T
O
•
S
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I
A
C
Q
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M A
C
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R
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U
•
2. Riscrivi correttamente la parola sbagliata in ogni serie. Le lettere iniziali, trascritte in ordine, ti daranno il nome di una enorme massa d’acqua. ocqupato – acquistare – soqquadro
o ccupato
acquario – concuistare – acuto ecquatore – acqueo – cuccia scuola – soqquadro – aquazzone sciacquare – nonquranza – accusare ovuncue – acquaragia – conquista La massa d’acqua è l’ 3. Leggi e colora le parole che non derivano da acqua. Poi rifletti.
90
acqua acquedotto acquaio
acquario
acquerelli acquirente
nacque
subacqueo
tacque acquerugiola acquisto
acquietare
acquazzone sciacquare
acquattarsi
piacque
ORTOGRAFIA
ESERCIZI PIÙ
TANTE DOPPIE 1. Chi ha completato il cruciverba ha sbagliato a inserire le doppie. Cerchia l’errore e riscrivi a fianco la parola esatta. • È capace di fare qualcosa. • Uno stato d’animo improvviso. • In un anno ce ne sono quattro. • Malattia della mente. • Significa “o”. • Contrario di sporcizia. • Brutta abitudine. • Vuol dire “veramente”.
A E S P O P V D
B M T A P U I A
B O A Z U L Z V
I Z G I R I Z E
L Z G A E Z I R
E I O N E I O N I
• • • • •
Z I A O O
• • •
2. Riscrivi le frasi in modo corretto. • Ti regallerò un abbonamento a Topolino. • Quando devo aparecchiare la tavola sbufo. • L’acqua potabbile è un bene prezzioso. • La mamma mi sgrida se mi siedo sul tapeto. • Sul loggione del teatro c’erano molti giovvani.
3. Nelle seguenti parole, raddoppia la consonante evidenziata. Otterrai altre parole di significato diverso. t o r i
c o l a
p o l o
t o n o
c a n e
p a n i
m o l a
s e t e
s p a l a
m o t o
91
ESERCIZI PIÙ
ORTOGRAFIA
LA DIVISIONE IN SILLABE 1. Dividi le parole in sillabe e riscrivile sotto. arance
colore
superficiale
dieci
ciliegie
montagna
acquitrino
sogno
acqua
ramoscello
editrice
applaudire
cappello
collina
brividi
microfono
spremuta
gnomo
moschettiere
corsa
muro
acquedotto
coccodrillo
treno
odore
2. Le parole sono state divise in modo sbagliato. Riscrivile tu. • fan-tasi-a
• far-mac-ia
• ca-mpeg-gio
• pas-seg-gi-are
• ma-es-tra
• pi-ovo-so
• sott-oli-nea-re
• espe-rie-nza
• imp-er-mea-bi-le
• acq-ua-rio
3. Indica con una X la parola divisa in modo corretto.
92
le-zio-ne
pal-lo-ne
inc-ont-ro
str-ada
lez-io-ne
pall-on-e
in-con-tro
sta-da
e-li-ca
nas-cos-to
sub-ac-que-o
om-bra
el-i-ca
na-sco-sto
su-bac-que-o
o-mbra
ORTOGRAFIA
ESERCIZI PIÙ
IL GALEONE DELL ACCA
, mi sono punto!
Correre perdifiato.
Loro sbagliato. Io
Che i cani da abbaiare?
Luca Tu
vai?
libr molt i i.
sete. torto.
Loro ragione.
I rettili non arti. Essi , come respiro!
Alto basso? Io non
Ietto un libro.
fretta.
, re! che dolo
cucinato ieri sera. Oggi vado Parigi.
su.
giù,
Io
Io
Vado giardini.
Vai Roma?
, che sonno!
Tu barato.
I genitori esperienza.
Quanti
C
Tu fame?
sonno.
anni
?
tta he fre
Studio gioco? ancora tanto?
Tu già finito?
?
Tu non pazienza.
mano.
la.
Gastone fortuna.
È fatto
te.
Resto vado?
colorato.
Sì
che caldo!
lui. Io credo
tardi.
Guai
Io una pa l
Presto
Leo e Rosa non gli occhiali.
Resti
nonni.
Io mang già iato.
Buon
!
, la rugiada !
Scrivo
no?
, che noia.
Vivo
morto.
1. Completa le frasi con ho, hai, ha, hanno oppure o, ai, a, anno oppure oh, ahi, ah. Poi colora solo gli spazi con le forme del verbo avere. Che cosa apparirà?
pianto.
, che delusione!
, che sorpresa!
Andare piedi. , che male.
93
ESERCIZI PIÙ
ORTOGRAFIA
UN SEGNO IMPORTANTE 1. Completa le frasi scegliendo la parola adatta. Mi piace la pesca, ma non
pesco pescò
Lo zio una volta
mai nulla. una trota gigantesca.
parti partì
Appena il babbo
tutti i bambini si sentirono soli.
fiori fiorì
Sopra il tavolo era stato appoggiato un bel vaso di
faro farò
Io
Avvertimi quando
, ti accompagno.
Quando il pesco
, lo guardammo estasiati. il mio dovere, non ti preoccupare.
Nella notte buia, solo il
illuminava il mare.
2. Inserisci l’accento dove è necessario.
3. Metti l’accento dove occorre.
• I giorni della settimana sono: lunedi, martedi,
citta • bonta • dopo • virtu liberta • scuro • diro • giusto
mercoledi, giovedi, venerdi, sabato, domenica. • Si sta meglio qui da te: giu da me, invece, fa freddo.
monete • sofa • perche • dire
• Su qui e qua l’accento non va; su li e la, invece, ci sta.
verra • cinema • felicita • tavolo
• Domani partiro per le vacanze e mi divertiro un
arte • lassu • lana • anguria
mondo. 4. Completa con E o È. • Paolo
Luisa costruiscono un castello di sabbia.
• La giornata • Sergio
bellissima. Mauro giocano con il pallone.
• Le gocce luccicano sulle foglie
sui fili d’erba.
• I bambini corrono sotto la pioggia con mantella • Il tirannosauro
carnivoro
vorace.
• Giada riempie d’acqua il secchiello • L’atleta • Mara
94
.
l’innaffiatoio.
pronto per la gara di nuoto. una pittrice giovane, ma già molto brava.
stivali.
ORTOGRAFIA
ESERCIZI PIÙ
A TE LA SCELTA 1. Completa con il monosillabo esatto tra quelli indicati.
DÌ / DI
• Il babbo ha lavorato tutto il
, perciò è stanchissimo.
• Pinocchio era un burattino
legno.
• Era un bel
di festa e le vie
• Qui le vacanze sono iniziate DÀ / DA
LÀ / LA
• Chi mi
• Giorgia non mi
la matita! Chi me la
• Non mangiare
marmellata! Bevi
• Prendi
• Perché guardi
del fiume.
. Perché nessuno
ha presi?
vuoi guardare?
? I tuoi guanti sono qui: non
vedi?
• Non mi piace
il nuoto
il calcio, adoro il basket.
• Ecco la pizza:
volete un po’?
c’è il sole andiamo al mare,
• Chi fa da
con Sara?
do un po’ anche a Leo? piove restiamo qui.
, fa per tre.
ne hai voglia telefonami, così parliamo un po’.
• Ho detto di • Non
perché è giusto e dirò sempre di vede che lo conosco?
• Il neonato
. Non
• Alle quattro berrò una buona tazza di • Resterà con
.
sa che siamo amici.
è addormentato nella culla, finalmente!
• Ho una bella sorpresa per TÈ / TE
.
con Laura
•
SÌ / SI
spremuta.
• Come mai non vuoi giocare
• SÉ / SE
?
, adesso abita al di
• Questi sono i miei quaderni:
voi?
solo.
mia borsa, per favore, e appoggiala
• Gli zaini sono ancora
NÉ / NE
qualche giorno. Anche
una mano? Non posso fare tutto
• Carlo non vive più
LÌ / LI
Rimini erano affollate.
l’hanno detto? con le mie amiche.
per tutta la sera. Puoi offrirgli il
.
95
ESERCIZI PIÙ
ORTOGRAFIA
L APOSTROFO 1. Segna l’apostrofo dove occorre. Fai attenzione: controlla se i verbi indicano un comando.
2. Cancella la forma sbagliata.
• Quando saluti, da la mano e di “Buongiorno”.
• Loro/L’oro è prezioso.
• Mentre Sara fa il disegno, Luca fa la didascalia.
• È già luna/l’una.
• Oggi fa freddo: fa attenzione a non scoprirti.
• Mi sono punta con lago/l’ago.
• Di quanto fa nove per otto.
• Alla festa verranno anche loro/l’oro.
• Va piano e da la precedenza.
• Questa notte c’è la luna/l’una piena.
• Di poche parole e fa i fatti.
• La lama/l’ama della spada è lunga e affilata.
• Dammi un po di latte, ma fa presto.
• La natura è bella, chi l’ama/lama la rispetta.
• Va nel bosco e prendi tante more.
• Allora/All’ora andiamo o restiamo?
• La sorella di Luca fa danza.
• Siamo andati in vacanza con loro/l’oro.
• Andremo in vacanza al lago/all’ago.
• Fa un bel morso: è buonissimo! 3. Dove è necessario sostituisci il punto con l’apostrofo riscrivendo le parole. (Attenzione! Non tutti i punti richiedono l’apostrofo). • Le notti senza l.una sono buie.
luna
• L.ozio è il padre dei vizi. • Non sopporto l.odore dell.alcool. • L.a radio trasmette belle canzoni. • Erano l.oro i colpevoli. • L.ago della zia ha la cruna grande. 4. Completa con le forme corrette. Non si scrive:
96
l’upo ma
lelmo ma
l’imone ma
lombra ma
l’ana ma
lora ma
l’accio ma
lalbero ma
l’otta ma
langelo ma
l’ettera ma
losso ma
ATTIVA COMPETENZE LAB COMUNIC AZIONE
PERCHÉ LA COMUNICAZIONE? Dividetevi in coppie e leggete il racconto della mattinata di Luca. Sottolineate gli errori e le stranezze, poi riscrivete il testo sul quaderno in modo che risulti corretto e comprensibile. LA PRIMAVERA Ogni mattina la sarpatilla suona per andare a scuola più o meno alle 11. Mi metto il pigiama, mi lavo e mi alzo, poi vado a fare colazione. Il mio fratellino Maria ha solo 6 anni perciò non va ancora all’asilo, mentre io frequento la terza elementare. Io e lui facciamo colazione insieme, lui spalma il latte sui biscotti e poi beve una bicchiere di succo d’arancia. Dato che io sono più grande e non ho difficoltà ad arrivare al tavolo, mi siedo sullo sgabello più alto e lui su quello più bassa. Quando finimmo, ci laveremo i denti, poi andiamo alla fermata dello scuolabus. Di solito aspettiamo qualche ora prima che arrivi. Appena lo brumbrummolo parte, ci voltiamo in avanti a salutare il mammo che ci saluta con la porta di casa. Discuti insieme ai tuoi compagni. Utilizzate queste domande-guida. • • • •
Quali sono le parti che avete sottolineato? Avete compreso subito ciò che Luca intende comunicare? Il titolo che ha scelto vi sembra adeguato? Secondo voi qual è il problema? Che cosa non funziona nel messaggio di Luca? Mettete in evidenza tutti i problemi che avete trovato completando una tabella come questa: ERRORE - STRANEZZA
MOTIVO
Primavera
Non c’entra col testo
La realtà intorno a te offre e chiede parole: è il mondo della comunicazione. Nella comunicazione, per capire e farti capire dagli altri, le parole, le frasi e i significati devono funzionare tutti bene allo stesso tempo. Per questo esistono delle regole per ogni lingua che è necessario conoscere e rispettare. Competenze attese: – Il bambino scopre che discutendo si impara e identifica la classe come una comunità di apprendimento, di ricerca, di condivisione. – Il bambino scopre le molteplici possibilità per entrare in rapporto con gli altri, analizza le modalità, costruisce significati adeguati allo scopo.
97
COMUNICAZIONE
PAROLE E FRASI
R
Che cosa stanno dicendo Elisa e Lia?
Elisa, ho comprato un nuovo broil!
Il consigliato dalla libro maestra?
Connettiti con pag. 102 Quali condizioni rendono una frase accettabile?
A Rispondi insieme ai compagni.
• Che cosa ha comprato Lia? • Che cosa voleva dire Elisa? • Che cosa non funziona in questa comunicazione? Q U IN D I. ..
A ogni suono corrisponde un segno: le lettere dell’alfabeto. Se le lettere vengono combinate correttamente formano le parole. Se le parole vengono combinate correttamente formano le frasi.
F
Riscrivi il dialogo fra Elisa e Lia, in modo che le due bambine si possano capire.
Metti in ordine le lettere e scopri le parole. autimboloe
Tra questi insiemi di lettere, segna con una X quelli che formano delle parole. trno
albero
zaino
chive
scuola
strm
mno
amico
cuscino
cinue
sedia
artone
tairlo
pollo
Tra questi gruppi di parole, segna con una crocetta le frasi comprensibili.
olovat
La una torta nonna deliziosa.
cuncia
Mio fratello ha un pallone nuovo.
anev
Sono andata a giocare da Maria.
atitam
Oggi portato.
arolpa
Il papà perché la macchina è rotta.
98
COMUNICAZIONE
PAROLE UGUALI, FRASI DIVERSE
R
Ragiona sulle frasi e disegna.
Mentre il cane gioca, Luisa dorme.
Mentre Luisa gioca, il cane dorme.
A Osserva i disegni e prova a rispondere.
• Nel primo disegno chi è che gioca? Chi è che dorme? • Nel secondo disegno chi è che gioca? Chi è che dorme? • Qual è la differenza tra le due frasi? Che cosa hai capito confrontandole? Q U IN D I. ..
Usando le stesse parole si possono creare frasi di significato diverso.
F
Rovescia le frasi.
Luca scrive un racconto, Marco
Usa le stesse parole per scrivere frasi di significato diverso. Il nonno ha portato l’automobile dal meccanico.
legge una storia.
Michela non mangia perché è sazia.
Giorgia ha un gatto tutto bianco, invece Mario ha un cane completamente nero.
Carla corre perché non è stanca.
Mentre la mamma prepara la cena, il papà apparecchia.
99
COMUNICAZIONE
PAROLE DIVERSE, FRASI UGUALI
R
Connettiti con pag. 155 Scopri che cosa sono i sinonimi.
È in corso una conversazione al campo sportivo.
Gioco sempre volentieri a calcio!
Giocherei tutti i giorni a calcio!
Giocare a calcio mi fa impazzire!
Mi piace moltissimo giocare a calcio!
A Ragiona e rispondi.
• Leggi le frasi e rispondi.
• Che pensiero esprimono questi bambini? • Secondo te, il calcio piace a tutti e quattro? • Da che cosa lo capisci? • Le parole di cui si servono sono le stesse? • Che parole utilizzeresti tu per dire la stessa cosa?
Il papà per andare al lavoro prende il treno. Il papà si reca a lavoro con il treno. Il papà per raggiungere il posto di lavoro utilizza il treno. Che cosa differenzia le frasi?
Q U IN D I. ..
La lingua italiana ti mette a disposizione molte parole e molte frasi. Quando vuoi esprimere un pensiero puoi scegliere le parole che preferisci: una buona scelta ti permette di evitare ripetizioni rendendo la tua comunicazione ricca e interessante. E ricorda... più leggi, più studi e più diventi esperto!
100
g. 155 no
COMUNICAZIONE
F
Riscrivi le frasi con parole diverse. Fai attenzione: il significato deve rimanere lo stesso.
Mia mamma è brava a cucinare e prepara dei piatti molto buoni. La gita è stata bella perché c’erano tanti posti belli da vedere.
Segna con una crocetta le frasi che hanno lo stesso significato. Stai attento ai trabocchetti. Mio fratello non sempre gioca con me. Mio fratello gioca sempre con me. Mio fratello non gioca mai con me. Di solito mio fratello gioca con me. Qualche volta mio fratello gioca con me. Mio fratello non gioca sempre con me. Qualche volta mio fratello non gioca con me.
D’estate non è mai caldo.
Quando sono al mare faccio spesso il bagno.
D’estate in genere fa molto caldo.
Ogni estate vado al mare.
Ogni estate fa molto caldo.
Al mare faccio sempre il bagno volentieri.
D’estate le giornate sono sempre caldissime.
Al mare faccio sempre tanti bagni.
Solitamente d’estate fa molto caldo. Di solito il tempo d’estate è molto caldo.
uando sono al mare entro in acqua Q malvolentieri.
D’estate è possibile che faccia caldo.
Al mare faccio frequentemente il bagno.
Sottolinea la frase intrusa e trasformala rendendola coerente con le altre: fai in modo che abbia lo stesso significato. • Mi piace molto la pizza.
• Di solito il pomeriggio faccio i compiti.
• Adoro gustare una buona pizza.
• Faccio quasi sempre i compiti di pomeriggio.
• La pizza è il mio piatto preferito.
• A volte faccio i compiti di pomeriggio.
• In pizzeria evito sempre la pizza.
• Quasi ogni pomeriggio faccio i compiti.
• Vivrei di pizza!
• Generalmente non faccio i compiti di pomeriggio.
101
COMUNICAZIONE
FRASI ACCETTABILI
R
La famiglia Bianchi è piuttosto strana! Osserva.
Andrea usciamo. Metti il cappotto perché oggi fa molto caldo.
Posso Billy noi anche portare con?
Passate dal nonna a prendere il torta di melo!
A Rispondi alle domande.
• Quale errore si nasconde nella frase pronunciata dal papà? • Che cosa non funziona nella domanda di Andrea? • Perché le parole della mamma non vanno d’accordo tra loro? • Rifletti insieme ai tuoi compagni e segna con una crocetta le risposte che ritenete esatte. Che cos’è una frase?
Quando una frase può essere accettata per comunicare?
Un insieme di parole.
Quando è formata da tante belle parole.
n insieme di parole che devono U esprimere un pensiero chiaro e comprensibile.
Quando ha un senso.
na piccola storia che finisce U con un punto.
Quando non ci sono ripetizioni. Quando le parole sono nel giusto ordine. Quando c’è almeno una virgola. Quando le parole concordano tra loro.
Q U IN D I. ..
Una frase è accettabile quando: – viene espresso un pensiero chiaro e comprensibile; – le parole concordano tra loro nel genere e nel numero; – le parole sono nel giusto ordine.
102
COMUNICAZIONE
F
Rendi accettabili le frasi e completa le riflessioni dei bambini.
Il nonno è guasto.
ll problema di queste frasi è
La principessa indossava un frigorifero stupendo. I panini sbocciano in primavera. Il gatto di Jessica è uno splendido cuoco.
ll problema di queste frasi è
Nel Marco parco calcio e giocano Matteo a. In prossima gita andremo settimana la. Interessanti nella sono della ci biblioteca scuola libri tanti. Siamo abbiamo andati giocato tanto giardinetti ai e
I cane di Giacomo abbaiano ai passante.
ll problema di queste frasi è
Il fratelli della mio amica Giulio ha un bici rosso. Luigi e Mauro mangia una gelati allo fragola. I libro di scienze è molto interessanti.
C’è un posto in cui frasi come “la principessa indossava un frigorifero stupendo” o “ il gatto di Jessica è uno splendido cuoco” possono essere utilizzate senza problemi. Sai dire dove?
103
COMUNICAZIONE
LA PUNTEGGIATURA
R
Una lettura senza fermate! Prova a leggere.
Un giorno un principe indiano scrisse una lettera al signor Willy Wonka per chiedergli di costruire un colossale palazzo di cioccolato che aveva cento stanze ed era fatto tutto ma proprio tutto di cioccolato i mattoni erano di cioccolato le pareti di cioccolato le finestre di cioccolato e anche dai rubinetti del bagno quando si aprivano usciva cioccolata calda. R. Dahl, La fabbrica di cioccolato, Salani
A Riflettete insieme su queste domande.
• In quale modo avete letto il brano? • Quali difficoltà avete incontrato nella lettura? Vi sembra comprensibile il testo? • Secondo voi che cosa manca? Q U IN D I. ..
Per rendere comprensibile un testo scritto abbiamo bisogno dei segni di punteggiatura. Pausa lunga
Il PUNTO separa le frasi, ferma il tono della voce.
Il PUNTO INTERROGATIVO conclude una domanda, esprime un dubbio.
Il PUNTO ESCLAMATIVO esprime emozione, meraviglia, stupore, rabbia.
Attenzione: dopo il punto, il punto interrogativo e il punto esclamativo ricordati la lettera maiuscola.
Pausa non troppo lunga
Il PUNTO E VIRGOLA produce una pausa più lunga della virgola e più corta del punto.
104
Pausa breve
La VIRGOLA separa le parole di un elenco o le parti di una frase.
Pausa per spiegare
I DUE PUNTI si usano per introdurre un elenco o il discorso diretto.
COMUNICAZIONE
F
Riscrivi il brano iniziale sul quaderno inserendo i segni di punteggiatura, poi rileggilo facendo le pause giuste. Leggi e disegna: che cosa cambia? Andiamo a mangiare, nonna!
Andiamo a mangiare nonna!
Virgole al posto sbagliato? Togli quelle inutili e sposta quelle necessarie.
Inserisci il punto dove occorre. Non dimenticare la lettera maiuscola.
• Il mio, gatto fa le fusa mentre, dorme sul cuscino, del divano.
• Giovanni raccoglieva fragole e mirtilli nel bosco a un tratto scoppiò un furioso temporale
• La mamma e la zia, sono andate al mercato, per acquistare carote insalata e, frutta: banane, pesche mele e, ciliegie.
• Il mio amico Giuseppe si trasferirà a Torino la notizia della sua partenza mi ha rattristato molto
• La nonna, ha cucinato un buon, pranzetto. • Tu, ami fare lunghe, nuotate nel mare calmo prendere il, sole e giocare con la, sabbia.
• A luglio trascorrerò due settimane al mare da mia cugina Silvia dopo tanto studio, finalmente mi riposerò • È stato commesso un furto in gioielleria l’ispettore Albert sicuramente scoprirà il colpevole
omanda o esclamazione? Leggi con attenzione e concludi la frase con il segno D di punteggiatura adatto. Hai già finito i compiti Vieni subito qui
Ho ancora fame
Dove vai in vacanza
Maria e Luigi sono già partiti
Qual è il tuo sport preferito
Inserisci i due punti dove è necessario. • Mario sta malissimo ieri sera ha mangiato troppo gelato! • Se vai al supermercato compra carne, verdura, biscotti e acqua naturale. • Sul cartello c’era scritto “Attenti al cane”.
105
COMUNICAZIONE
DISCORSO DIRETTO E INDIRETTO
R
I bambini stanno facendo la foto di fine anno: leggi i fumetti e poi il testo. Non ce la faccio più a stare in piedi!
Hai scattato la foto?
Sembriamo delle sardine!
Matteo continua a ripetere: − Non ce la faccio più a stare in piedi! Alice chiede al fotografo: − Hai scattato la foto? Dennis protesta: − Sembriamo delle sardine!
A Disponetevi a piccoli gruppi e rispondete alle domande.
• Nel disegno esiste un narratore? E nel testo? • Che cosa permette di distinguere le spiegazioni del narratore dalle parole dei bambini? • Ora leggete il testo in questa nuova versione: Matteo continua a ripetere che non ce la fa più a stare in piedi; Alice chiede al fotografo se ha già scattato la foto; Dennis protesta dicendo che sembrano delle sardine. • Che cosa rende questo testo diverso dal precedente? Q U IN D I. ..
Quando si vuole trascrivere una conversazione o un dialogo si possono utilizzare il discorso diretto o il discorso indiretto. – Il Discorso diretto viene usato quando si scrivono esattamente le parole di chi parla ed è quasi sempre introdotto da un narratore. Si trova con verbi come dire, chiedere, rispondere... È introdotto dai due punti e dalle virgolette (Dennis dice: “Sembriamo delle sardine!”), oppure dai due punti e dalla lineetta (Dennis dice: – Sembriamo delle sardine!). Fai attenzione: ricordati sempre la lettera maiuscola. – Il Discorso indiretto viene utilizzato quando si riporta il discorso di qualcuno senza trascrivere le parole precise. Utilizza le parole ponte di, che, se. (Alice chiede al fotografo se ha scattato la foto).
106
COMUNICAZIONE
F
Leggi i fumetti e completa il discorso diretto con la giusta punteggiatura.
Che bel cane, come si chiama?
Grazie, si chiama Rio. Riccardo dice
Alessandro risponde
iscrivi le frasi sul quaderno utilizzando R la punteggiatura specifica del discorso diretto.
Indica con una X la forma corretta del discorso indiretto.
• Lucia entra in cartolibreria e chiede quanto costa quella matita? • La nostra maestra dice sempre rispettate l’ambiente. • Mia sorella saluta gli amici dicendo ciao ragazzi! • Claudia sbuffa voglio uscire ma piove a dirotto! • Marco racconta stanotte ho fatto un sogno strano. Scrivi D.D. se il discorso è diretto e D.I. se è indiretto.
L a maestra dice: – Letizia, il tuo testo è molto bello. La maestra dice a Letizia se il suo testo è molto bello. La maestra dice a Letizia che il suo testo è molto bello. La maestra dice a Letizia del suo testo molto bello.
Lo specchio della regina rispondeva sempre: “La più bella è Biancaneve”. Giacomo chiede alla mamma se può andare a giocare a casa di Riccardo. La maestra dice a Maria di essere più precisa nei compiti. Giulia esclama: – Mi sono strappata i pantaloni! I nventa un dialogo tra i due extraterrestri. Scrivilo nei fumetti e poi trascrivi il discorso diretto.
107
COMUNICAZIONE
TANTI MODI PER COMUNICARE
R
Osserva lo schermo del telefono di Giulia.
Giulia! Ho comprato il regalo per mamma!
Che cosa hai comprato?
Glielo diamo domani?
F
Quale mezzo non verbale viene utilizzato per comunicare? Collega ogni riquadro al disegno adatto.
espressioni
immagini
suoni
gesti
108
• Che cosa rappresentano le immagini usate nei messaggi? • Hai già visto queste immagini in altri luoghi? Dove? • Se utilizzassi le parole, che cosa potresti scrivere sotto ciascuna immagine? • Anche se non ci sono le parole, sono chiari i messaggi che vengono trasmessi? Q U IN D I. ..
Un
A
Rispondi alle domande, poi confrontati con i tuoi compagni.
La comunicazione avviene mediante l’uso di linguaggi differenti. Il linguaggio verbale trasmette messaggi attraverso le parole, scritte o orali. Il linguaggio non verbale usa i gesti, le immagini, i suoni e le espressioni del viso.
Linguaggio scritto (L.S.) o linguaggio orale (L.O.)? Scrivilo nei riquadri sotto le immagini.
ATTIVA COMPETENZE MAP COMUNIC AZIONE Completa la mappa che riassume il percorso di comunicazione. Se sei in difficoltà torna indietro e ripassa ciò che hai dimenticato.
Parole e frasi
Frasi accettabili
A ogni suono corrisponde un : le lettere dell’alfabeto. Le lettere combinate correttamente formano le Le parole combinate correttamente formano le frasi di significato Con le stesse parole frasi con lo stesso Con parole diverse Una frase si dice accettabile quando: – le parole esprimono un pensiero chiaro e comprensibile; – le parole nel genere e nel numero; – le parole sono scritte nel giusto .
La punteggiatura
Il punto separa . Il punto interrogativo conclude una o esprime un dubbio. Il punto esprime emozione, meraviglia. Il punto e virgola è una pausa più della virgola e più del punto. La separa le parole di un elenco o le parti di una frase. I due punti si usano per introdurre un elenco o il discorso .
Discorso diretto e indiretto
IL discorso diretto è introdotto dai due punti e dalle oppure dai due punti e dalla . IL discorso indiretto utilizza le parole ponte , , .
La comunicazione
. . . .
Non si comunica solo con le parole, ma anche con il linguaggio non , formato da gesti, immagini, suoni, espressioni. 109
ATTIVA COMPETENZE Correggiamo insieme Esercizio 1 Quante risposte esatte?
su 2 Esercizio 2 Quante risposte esatte?
su 3 Esercizio 3 Quante risposte esatte?
su 1
verso l’INVALSI 1. Indica con una X le affermazioni corrette. Il gatto del nonno vince tutte le gare di sci. Non è accettabile per il significato. È scritta nel modo sbagliato, perciò non è accettabile. Le parole non concordano, perciò la frase non è accettabile. Michela abita in una casa molto grande. Michela vive in un’abitazione molto spaziosa. Sono frasi con parole uguali ma significato diverso. Sono frasi con parole differenti e con diverso significato. Sono frasi con parole diverse ma con significato uguale. 2. Trasforma queste frasi rendendole accettabili. L’automobile del papà passeggia sull’autostrada.
Esercizio 4 Quante risposte esatte?
su 1
Vive leone il savana nella.
Esercizio 5 Quante risposte esatte?
La mia scuola si trovano vicino alla campa sportiva.
su 3 su 10
Totale:
Valutati! Scrivi il tuo punteggio al posto giusto Più di 8
Tra 6 e 8
3. Metti una X sulla frase in cui la punteggiatura è usata in modo corretto. Nel mio zaino ho messo: l’astuccio i quaderni i libri e i pennarelli. Nel mio zaino, ho messo l’astuccio i quaderni, i libri e, i pennarelli. Nel mio zaino ho messo: l’astuccio, i quaderni, i libri e i pennarelli. 4. Metti una X dove il discorso diretto è scritto in modo corretto. La mamma dice vado a fare la spesa. La mamma dice: – Vado a fare la spesa. La mamma dice che va a fare la spesa. 5. Riscrivi le frasi inserendo la punteggiatura del discorso diretto. Dario chiede a Silvia per favore mi presti il tuo righello?
Meno di 6
Giada sospira uffa, tocca sempre a me sparecchiare! Li Yan grida al suo cane vieni qui Birillo.
110
ATTIVA COMPETENZE LAB MORFOLOGIA
PERCHÉ LA MORFOLOGIA? Leggi più volte il testo: fai attenzione alle parole evidenziate. LA VECCHIA SIGNORA La stanza è molto fresca e si sta bene. Celeste riconosce la vecchia signora vicino al suo scrittoio. Sta versando il tè in splendide tazze di porcellana bianca. Davanti a lei, in un grande piatto d’argento, ci sono piccolissimi biscotti dall’aria deliziosa, zollette di zucchero colorate e cubetti di miele. – Vuoi un po’ di tè? – chiede la signora. – No, grazie – risponde la bambina educatamente. Il tè non le piace ma non vuole dirlo per paura di sembrare poco gentile. E. Maùti, Giorgino mangiabombe, Erickson
Le parole evidenziate ti forniscono informazioni. Colora di rosso quelle che riguardano persone, animali, cose, sentimenti; di giallo quelle che riguardano azioni; di blu quelle che riguardano qualità; di verde le altre. Ora discuti insieme ai tuoi compagni. • Tra le parole evidenziate, quali richiamano alla mente un’idea? • Quali parole avete avuto più difficoltà a classificare? Perché? • Provate a riscrivere il testo immaginando che il fatto sia avvenuto l’anno passato, che Celeste sia un maschio, la signora un signore e che di tazze ce ne sia solo una. Che cosa succede alle parole evidenziate? Tutte cambiano la loro forma o alcune rimangono uguali? Riuscite a immaginare il perché?
Alcune parole cambiano forma per farci comprendere l’idea che forniscono, altre rimangono sempre uguali. Le parole possono essere classificate in base alla forma e alla funzione che svolgono nella frase. Lo studio delle parole si chiama morfologia (dal greco morphe – forma e logos – studio). Diventare un esperto di morfologia ti sarà utile per capire meglio i testi che leggi e per far comprendere correttamente il senso dei tuoi pensieri quando scrivi. Competenze attese: – Il bambino scopre che discutendo si impara e identifica la classe come una comunità di apprendimento, di ricerca, di condivisione. – Il bambino scopre i meccanismi di formazione delle parole, li categorizza, ne deduce l’uso corretto nella produzione orale e scritta.
111
MORFOLOGIA
I NOMI E LA LORO CLASSIFICAZIONE
R
In questa nuvola si sono nascoste tante parole. Osserva.
maestra BAMBINI orologio anelli giraffe
gallo
lumaca
cameriera
sedie
A Ricordi quello che hai studiato in seconda? Rispondi e completa.
• Riesci a individuare il criterio con cui sono stati colorati i nomi? • Scrivi a quale categoria corrisponde ogni colore.
• Ora gli stessi nomi sono stati colorati in modo diverso. Scrivi a quali categorie corrispondono i colori.
bambini lumaca cameriera sedie
bambini maestro orologio
orologio maestro
gallo
gallo anelli giraffe
lumaca cameriera
sedie anelli
giraffe
• Riesci a capire che cosa hanno in comune tutti i nomi contenuti nelle nuvole? Sono tutti nomi
112
.
MORFOLOGIA • Assegna un nome proprio agli elementi disegnati, come nell’esempio. La maestra Lucia
La cameriera
Il gallo
La lumaca
Q U IN D I. ..
I nomi possono essere raggruppati in categorie con caratteristiche comuni: – nomi di persona, animale, cosa (nonno – talpa – occhiali); – nomi maschili e femminili (maestro – maestra); – nomi singolari e plurali (casa – case); – nomi comuni e propri (cane – Pallino).
PLURALE
SINGOLARE
FEMMINILE
MASCHILE
PERSONA
ANIMALE
COSA
Classifica i nomi nella tabella: metti una X nelle colonne adatte. COMUNE
F
PROPRIO
Giovanni cavalli diario Marina orso vigili torte Milano tazze capre cugino Roma montagne mano dottore Piu esercizi a pag. 137
113
MORFOLOGIA
NOMI CONCRETI E ASTRATTI
R
Chiara e Riccardo a scuola hanno fatto una gara di disegno: dovevano pescare delle parole da un sacchetto e disegnarle. Male... ho pescato felicità e ansia.
Com’è andata?
A Rispondi alle domande.
• Come mai Chiara è triste? • Secondo te, perché la gara di disegno è andata male? • Sai elencare alcune parole che sarebbero state più semplici da disegnare? Q U IN D I. ..
I nomi che indicano elementi che si possono toccare o disegnare si dicono concreti. I nomi che indicano sentimenti e idee, che esistono nella nostra mente ma non si possono né toccare né disegnare, si dicono astratti.
F
Metti una X nella colonna adatta.
Scrivi un elenco di parole astratte che riguardino i sentimenti:
ASTRATTO CONCRETO automobile velocità ruote pericolo prudenza puntualità banchi dovere bambina scuola
114
Piu esercizi a pag. 138
MORFOLOGIA
NOMI COLLETTIVI
R
La 3 a B è andata in gita alla fattoria didattica. Guarda Giacomo, una scolaresca in gita!
A Rispondi alle domande.
• Il nome “scolaresca” secondo te è singolare o plurale? • Però i bambini che compongono la scolaresca sono tanti... come si spiega, secondo te, questa cosa? Q U IN D I. ..
Ci sono nomi espressi al singolare che sono come dei contenitori, perché indicano un insieme di persone, animali, cose. Questi nomi si chiamano collettivi.
F
Segna con una X i nomi collettivi.
Spiega il significato dei seguenti nomi collettivi. Se hai difficoltà aiutati con il vocabolario.
flotta
clientela
spiga
mare
lettera
folla
nave
alfabeto
farmacia
albero
uccello
pubblico
gregge
cliente
assemblea
pecora
orchestra
faccia
stormo
foresta
bugia
• Coro: • Formicaio: • Nidiata: • Popolazione:
Piu esercizi a pag. 139
115
MORFOLOGIA
PRIMITIVI, DERIVATI, ALTERATI
R
Leggi la filastrocca.
Un dentista per un dentino, un libraio per un librone, un giornalaio per un giornalino, un canile per un cagnone, un muratore sopra un muretto, un panettiere per un dolcetto.
A Analizza i nomi evidenziati e completa la tabella come nell’esempio. Deriva da... dentista dentino libraio librone giornalaio giornalino canile cagnone muratore muretto panettiere dolcetto
dente
Cambia il significato: è un’altra Ha lo stesso significato: è la stessa cosa rispetto al nome da cui deriva cosa con una forma diversa X
Q U IN D I. ..
I nomi nella forma originale si dicono primitivi. I nomi primitivi possono cambiare forma diventando più carini, più piccoli, più brutti, più graziosi... Il significato non cambia, ma si aggiunge qualche informazione in più. In questo caso i nomi si chiamano alterati. Negli alterati la parte iniziale della parola (radice) resta uguale, la parte finale (desinenza) cambia: ragazz-ino, ragazz-etto, ragazz-one, ragazz-accio... Dai nomi primitivi nascono altri nomi con un significato diverso: i derivati. Anche nei derivati la parte iniziale resta uguale mentre la parte finale cambia: mar-inaio, mar-eggiata, mar-ea...
116
MORFOLOGIA
F
Riscrivi sul quaderno i nomi nella tabella dividendoli in primitivi, derivati e alterati.
Parti dai nomi primitivi indicati e scrivi i derivati adatti. LATTE Il neonato che succhia il latte
Il negozio dove si vende il latte
Il signore che vende il latte
I prodotti che si ricavano dal latte
PANE Il signore che vende il pane
Il negozio in cui si vende il pane
La fabbrica in cui si produce molto pane
Il dolce che si mangia a Natale
Completa l’albero degli alterati con i disegni.
scarp-etta
scarp-uccia
scarp-ona
scarp-ina
scarp-accia scarpa Fai attenzione, esistono anche i falsi alterati. Rifletti e completa. • Un bottone non è • Una focaccia non è • Una rapina non è • Un tacchino non è • Un lampone non è E adesso divertiti: usa questi falsi alterati per scrivere una storia. Piu esercizi a pagg. 140 - 141
117
MORFOLOGIA
NOMI COMPOSTI
R
Carlo e Rebecca questo pomeriggio si sono divertititi con gli indovinelli.
Carlo: – Contiene il materiale che ti serve per scrivere... Rebecca: – Portapenne! Carlo: – Suona un po’ piano e un po’ forte... Rebecca: – Pianoforte! Carlo: – Salva le persone che non sanno nuotare... Rebecca: – Salvagente!
A Rispondi alle domande.
• Le parole che ha indovinato Rebecca sono un po’ particolari. Riesci a capire perché? • Quante informazioni contiene ogni parola? Q U IN D I. ..
I nomi che nascono dall’unione di due informazioni si chiamano composti.
F
Non tutti questi nomi sono composti: cancella gli intrusi con un tratto di matita.
cassapanca mattonella cacciavite mandarino contadino
lampadario autostrada lampadina temperino temperamatite
tostapane moscerino schiaccianoci cartolina funivia
Scrivi ogni nome composto nella colonna giusta. caposala - pallavolo - portalettere - portafoglio - pallacanestro - caposquadra - portaombrelli pallanuoto - capoufficio - aspirapolvere - asciugamano - pallamano SPORT
118
OGGETTI
Piu esercizi a pag. 142
MESTIERI
MORFOLOGIA
GLI ARTICOLI
R
Leggi il dialogo fra Lucia e Cheng. Non era un cane qualsiasi: quello è il cane di Giulia!
Nel giardino di Giulia ho visto un cane tutto nero.
Connettiti con pag. 81 Ricordi l’uso dell’apostrofo?
A Rifletti e rispondi.
• Che cosa ha visto Cheng? • Secondo te, Cheng sa di chi è il cane che ha visto? • Da che cosa lo capisci? • Come fa Lucia a fargli capire che non è un cane qualsiasi?
• Ricordi gli articoli che hai studiato l’anno scorso? Completa la tabella. il i un
gli una
Q U IN D I. ..
Gli articoli accompagnano i nomi e ne precisano il genere (maschile/femminile) e il numero (singolare/plurale). Gli articoli si dividono in due gruppi: – gli articoli determinativi (il, lo, la, i, gli, le) indicano nomi di persona, animale o cosa ben precisi; – gli articoli indeterminativi (un, uno, una) indicano nomi di persona, animale o cosa non ben definiti. Attenzione: gli articoli lo, la e una si apostrofano davanti ai nomi che iniziano per vocale l’orso, l’erba, un’amica.
F
Completa la tabella scrivendo gli articoli nelle caselle giuste.
determinativi indeterminativi singolari plurali maschili femminili Piu esercizi a pag. 143
119
MORFOLOGIA
GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI R
Osserva il disegno e cerchia nel cartello le parole che, secondo te, descrivono la casa. Se non conosci il significato di alcune parole, cercale sul dizionario.
misteriosa • paurosa • accogliente sinistra • buia • luminosa • allegra graziosa • cupa • diroccata lugubre • isolata • elegante
A Rifletti e rispondi alle domande.
F
• Quali parole hai scelto? Confrontale con i tuoi compagni. • Avete fatto delle scelte comuni o ci sono molte differenze? • Quale funzione hanno queste parole rispetto alla casa? Che cosa ti permettono di capire? Prova a ricordare quello che hai imparato in seconda. Q U IN D I. ..
Gli aggettivi qualificativi sono delle parole che descrivono le qualità di persone, animali o cose; accompagnano il nome e concordano con lui nel genere (maschile o femminile) e nel numero (singolare o plurale).
In ogni riga cancella l’aggettivo intruso. famoso
conosciuto
pulito
noto
bianco
forte
potente
robusto
allegro
soffice
felice
lieto
aperto
spalancato
piccolo
schiuso
Scrivi un aggettivo qualificativo per ciascun nome: attento al genere e al numero. • bambine • giraffa • giornali • mele • computer • gatti
120
Piu esercizi a pag. 144
MORFOLOGIA
GLI AGGETTIVI POSSESSIVI
R
Leggi le parole dei bambini e rifletti. Enrico mi presta la sua bici.
Questi sono i miei amici.
Giochiamo con la tua palla?
A Rispondi alle domande.
• Che cosa viene comunicato in ciascun fumetto? • Che cosa indicano le parole evidenziate? • Quali differenze noti? Q U IN D I. ..
F
Trasforma le frasi dal singolare al plurale sul quaderno.
• La mia amica è molto gentile. • Il tuo cane mi rincorre sempre. • Vuoi il nostro gelato?
Gli aggettivi possessivi sono parole che esprimono un possesso. Indicano l’appartenenza di ciò di cui si parla; accompagnano il nome, concordano con lui nel genere (maschile o femminile) e nel numero (singolare o plurale). GLI AGGETTIVI POSSESSIVI MASCHILI
FEMMINILI
• Prendi la sua gomma. • Accompagno vostra sorella. • La tua merenda è buonissima. Completa le frasi con gli aggettivi possessivi adatti. • la
singolari
plurali
singolari
plurali
• Il
mio tuo suo nostro vostro loro
miei tuoi suoi nostri vostri loro
mia tua sua nostra vostra loro
mie tue sue nostre vostre loro
il
Piu esercizi a pag. 145
•
fratello mi ha regalato merenda. zaino è piuttosto pesante, invece è leggero. zia è arrivata da Milano
e ci ha portato i saluti di
figlio.
• Volete un aiuto per completare il
puzzle?
121
ATTIVA COMPETENZE MAP MORFOLOGIA Completa la mappa che riassume il percorso di morfologia fatto finora. Se sei in difficoltà torna indietro e ripassa ciò che hai dimenticato.
122
I nomi
I nomi possono essere raggruppati in: – maschili/ singolari/ – comuni/ concreti/ – di persona/ / cosa Nomi al singolare che indicano un insieme di persone, animali, cose collettivi Nomi nella forma originale primitivi Nomi che hanno lo stesso significato dei primitivi ma forma diversa Nomi che hanno un significato diverso dei nomi primitivi derivati Nomi nati dall’unione di due informazioni
Gli articoli
Accompagnano il e ne precisano genere e . Si dividono in: – determinativi: il, lo, la, i, gli, le – : un, uno, una
Gli aggettivi qualificativi
Descrivono le qualità di persone, animali, . Accompagnano il , concordano con lui nel genere e nel numero.
Gli aggettivi possessivi
Indicano un possesso. Accompagnano il nome, concordano con lui nel genere e nel – mio, , suo, nostro, , loro – miei, tuoi, nostri, vostri, – , tua, sua, nostra, , loro – mie, tue, , nostre, vostre, loro
. Sono:
ATTIVA COMPETENZE
verso l’INVALSI
Correggiamo insieme
bottoni telefonino gelataia pescecane dolori gregge coraggio argenteria motosega cammelli occhiali Maria tendoni
collettivo
composto
alterato
derivato
primitivo
astratto
concreto
plurale
singolare
femminile
maschile
di cosa
di animale
di persona
proprio
comune
1. Classifica i nomi indicando con una X le colonne esatte.
Esercizio 1 Quante risposte esatte?
su 13 Esercizio 2 Quante risposte esatte?
su 8 Esercizio 3 Quante risposte esatte?
su 8 Esercizio 4 Quante risposte esatte?
su 3 Esercizio 5 Quante risposte esatte?
2. Scrivi l’articolo determinativo adatto.
su 6
amici
minestra
cuore
conigli
coperte
angelo
zoccolo
estate
Totale:
su 38
Valutati! Scrivi il tuo punteggio al posto giusto
3. Scrivi l’articolo indeterminativo adatto. giudice
ape
dottoressa
quaderno
gonna
squalo
elica
giostra
Più di 30
4. Cancella in ogni serie l’aggettivo qualificativo intruso. luminoso splendente maturo
duro morbido soffice
5. Trasforma al femminile plurale. il mio
i vostri
il nostro
i loro
il tuo
il suo
inzuppato caldo bagnato
Tra 23 e 30
Meno di 23
123
MORFOLOGIA
I VERBI
R
Marta e Lucia frequentano lo stesso corso di nuoto.
Ho comprato un costume nuovo!
Connettiti con pag. 164 Scopri che ruolo svolge il verbo in una frase.
È bellissimo! Io invece ho un nuovo paio di occhialini!
A Rispondi alle domande.
• Secondo te, quale funzione hanno le parole evidenziate? • Senza quelle parole le frasi avrebbero senso?
Forza! Gli altri sono già dentro la vasca!
F
Sottolinea i verbi in modo diverso a seconda della funzione che svolgono. Segui la legenda. azione
possesso
situazione
modo di essere
Q U IN D I. ..
I verbi sono parole che indicano: – un’azione Luca corre in giardino. – una situazione, essere in un posto I nonni sono in casa. La piscina si trova in giardino. – un modo di essere, uno stato d’animo Il mio naso è piccolo. Federico è felice. – un possesso Simona e Gianna hanno lo zaino.
124
• Mia sorella è paurosa. • Domani il mare sarà calmo. • Prenderò un bel voto. • Si trovano in treno. • Mangiavamo un panino. • Ho avuto due pesci rossi. • Papà è al piano di sopra. • Sofia ha un bel braccialetto. • Billy è un cane docile. • Ieri ho cucinato la pizza.
MORFOLOGIA
LE TRE CONIUGAZIONI
R
Il freddo ha inchiodato le parole degli scalatori.
A Rispondi alle domande.
• Sono comprensibili le frasi dei fumetti? • Parleresti in questo modo? Perché? • Nei fumetti noti delle parole con qualcosa in comune?
Volere salire velocemente.
Q U IN D I. ..
I verbi si dividono in tre gruppi, chiamati coniugazioni, a seconda del modo in cui finiscono alla forma base:
Fare attenzione, rischiare di cadere.
Verbi che...
Sentire freddo e avere fame.
F
1a CONIUGAZIONE
terminano in -ARE
2a CONIUGAZIONE
terminano in -ERE
3a CONIUGAZIONE
terminano in -IRE
Inserisci nella tabella i verbi che trovi nei fumetti a seconda della loro coniugazione. 1a CONIUGAZIONE
2a CONIUGAZIONE
3a CONIUGAZIONE
Scrivi cinque verbi per ciascuna coniugazione. 1a coniugazione: 2a coniugazione: 3a coniugazione: Piu esercizi a pag. 146
125
MORFOLOGIA
LE PERSONE DEL VERBO
R
Grandi preparativi in classe: chi fa che cosa?
La settimana prossima arriverà Li Yan dalla Cina. La maestra Cettina prepara l’accoglienza: – Io preparo dei fiori di benvenuto! – propone Vanessa. – Tu Stefania prepari i colori che servono. – Noi maschi prepariamo una segnaletica per indicare gli spazi; voi femmine preparate i disegni delle regole della classe! – suggerisce Davide. – Perfetto! In questo modo tutti preparano qualcosa – commenta orgogliosa la maestra.
A Rispondi alle domande e confrontati con i compagni.
• Nella classe della maestra Cettina io, tu, noi, voi... chi sono? • Quali azioni svolgono? Cambia il modo di scrivere il verbo a seconda di chi compie l’azione? Q U IN D I. ..
Le persone che compiono le azioni possono essere espresse con un nome o con una parola che sostituisce il nome, il pronome personale. Ecco la tabella dei pronomi: 1a persona
2a persona
3a persona
singolare
io
tu
egli, ella, esso, essa, lui, lei
plurale
noi
voi
essi, esse, loro
Anche il verbo, come il nome, è formato da due parti: la radice, che non cambia (io prepar-o, tu prepar-i) e la desinenza, che cambia a seconda di chi o quando si compie l’azione (noi prepar-iamo, voi prepar-ate; noi prepar-avamo, voi prepar-erete).
F
Scrivi le voci verbali nella colonna giusta ballano - gioco - va - sei - hanno detto - siete stati - avrete dato incollerai - vincemmo - ha detto - studiavo - partiremo io
126
tu
egli
noi
Piu esercizi a pag. 146
voi
essi
MORFOLOGIA
I TEMPI DEL VERBO R
Nicola cresce e le sue azioni crescono con lui.
Nicola prendeva il biberon.
Nicola frequenta la classe terza.
Nicola comprerà una moto.
A Rifletti e rispondi alle domande.
• Che cosa rappresentano queste immagini? Quando sono accadute le azioni espresse dai verbi? • Secondo te, tutte le azioni indicate sono certe, sicure? Q U IN D I. ..
Le azioni espresse dai verbi avvengono in tempi diversi. Esistono tre grandi gruppi temporali: passato, presente, futuro.
F
PASSATO
PRESENTE
FUTURO
Indica azioni che sono già avvenute.
Indica azioni che avvengono nel momento in cui si parla.
Indica azioni che devono ancora avvenire.
Cancella nelle frasi i verbi espressi nel tempo sbagliato.
• Domani andrò/vado/sono andata a trovare i miei amici. • Alessandra e Marta ieri vi illustreranno/hanno illustrato /illustrano il loro lavoro. • Fra due anni noi fummo/saremo/siamo in quinta. • L’anno scorso Paola è andata/andrà/va in vacanza in Spagna.
Passato (PA), presente (PR) o futuro (F)? Scrivi nei quadratini quando si svolge l’azione espressa dal verbo. Raccogli la sciarpa. Hai visto le mie chiavi? Il papà arriverà a minuti. Marco e Alessia erano arrivati presto.
• Questa sera incontro/ho incontrato/incontrerò un amico.
La sveglia suonerà alle sette.
• Ora prendevi/prenderai/prendi i pastelli.
La dottoressa visita il paziente.
127
MORFOLOGIA
IL VERBO ESSERE
R
Serena e Claudia sono uscite per fare una passeggiata.
È bellissima la tua borsetta!
Connettiti con pag. 131 Scopri la coniugazione del verbo essere.
È di mia sorella Anna! È in Spagna per l’università; me l’ha data quando è partita.
A Rifletti e rispondi alle domande.
• Quali ruoli svolge la parola è nella conversazione? • Quali informazioni fornisce rispetto alla borsetta? E riguardo ad Anna? Q U IN D I. ..
Il verbo essere può avere un significato proprio o essere usato come ausiliare. 1. Ha un significato proprio quando: – indica un possesso La borsetta è di Anna; – indica un modo di essere La borsetta è bellissima; – indica il trovarsi in un posto Anna è in Spagna. 2. È usato come ausiliare quando aiuta gli altri verbi Anna è partita. Il verbo essere non appartiene a nessuna delle tre coniugazioni, ma ha coniugazione propria.
F
Scrivi accanto alle frasi la funzione del verbo essere: possesso, modo di essere, trovarsi in un posto, ausiliare.
• La tua amica Cristina è alta. • Il tavolo grande è nel salone. • Domenica sono andato allo stadio. • Le rose sono nel vaso. • Il museo è del Comune. • Siete venuti in auto o a piedi? • L’astuccio verde è della maestra. • Il mio cane è bianco e nero.
128
MORFOLOGIA
IL VERBO AVERE R
Ricostruisci le frasi su Caterina e Davide, poi rifletti.
hanno coraggio da vendere
hanno sempre il materiale
non hanno paura del buio
hanno lo zaino consumato
hanno sbagliato l’esercizio
Connettiti con pag. 131 Scopri la coniugazione del verbo avere.
Caterina e Davide
non hanno cantato al saggio
A Rispondi e confronta.
• Quale verbo è presente in tutte le frasi? • Confronta le frasi: in alcune si parla di un possesso, in altre di uno stato d’animo o di un modo di essere, in altre ancora il verbo avere aiuta altri verbi. Riesci a riconoscere i diversi casi? Colora le frasi in tre modi diversi. Q U IN D I. ..
Il verbo avere può avere un significato proprio o può essere usato come ausiliare. 1. Ha un significato proprio quando: – indica un possesso Caterina e Davide hanno sempre il materiale; – indica una sensazione provata Caterina e Davide non hanno paura del buio. 2. È usato come ausiliare quando aiuta gli altri verbi Caterina e Davide hanno sbagliato l’esercizio. Il verbo avere non appartiene a nessuna delle tre coniugazioni, ma ha coniugazione propria.
F
Scrivi accanto alle frasi la funzione del verbo avere: possesso, sensazione provata, ausiliare.
• Tu hai paura dei ragni? • Abbiamo segnato due goal decisivi. • Lunedì avrò i biglietti per il concerto. • Con questo vento ho davvero freddo. • Luca ha lavorato con impegno. • La formica ha sei zampe.
129
MORFOLOGIA
IL MODO INDICATIVO R
q
Connettiti con pagg. 132-133 Scopri la coniugazione degli altri verbi.
Leggi il racconto di Federico.
Mi chiamo Federico e frequento la 3a A della scuola di Verbonia. Sono un bambino tranquillo e mi piace imparare. La mia classe è formata da 21 bambini, tutti molto simpatici. Sono in questa classe da appena un anno. Fino all’anno scorso vivevo a Vallebella. Lì ho frequentato la Scuola dell’Infanzia e avevo molti amici, ho imparato tante cose e ho vissuto delle belle esperienze. A Verbonia però mi trovo bene e spero di restare qui per molto tempo: così potrò terminare la Scuola Primaria con gli stessi compagni con cui studierò alla scuola media.
A Rifletti con attenzione e rispondi alle domande.
• Secondo te il racconto di Federico parla di una situazione reale? • In quali tempi accadono le azioni? Prova a classificarle sul quaderno dividendole in azioni passate, azioni presenti e azioni future. Q U IN D I. ..
Il modo indicativo è il modo che esprime la realtà e la certezza di un’azione. Si compone di otto tempi: quattro semplici (composti da una sola parola) e quattro composti (formati da due parole).
F
130
Scrivi accanto ai verbi se sono espressi in un tempo semplice (TS) o in un tempo composto (TC). dormivo
lavorammo
giocano
ballerai
ero andato
sono stato
avete cucinato
ha risposto
lavorerò
colorano
comprai
suono
mangiano
ha chiamato
puliva
avevamo appeso
hanno scritto
avremo dormito
aveva vinto
sogneremo
muovono
hanno bevuto
segneremo
hai comprato
MORFOLOGIA
ESSERE E AVERE IN TABELLA È più facile con il trucco! – Per formare i tempi composti del verbo essere basta aggiungere stato/stati ai tempi semplici corrispondenti. – Per formare i tempi composti del verbo avere basta aggiungere avuto ai tempi semplici corrispondenti. VERBO ESSERE TEMPI SEMPLICI Presente Io sono Tu sei Egli è Noi siamo Voi siete Essi sono Imperfetto Io ero Tu eri Egli era Noi eravamo Voi eravate Essi erano Passato remoto Io fui Tu fosti Egli fu Noi fummo Voi foste Essi furono Futuro semplice Io sarò Tu sarai Egli sarà Noi saremo Voi sarete Essi saranno
VERBO AVERE
TEMPI COMPOSTI Passato prossimo Io sono stato Tu sei stato Egli è stato Noi siamo stati Voi siete stati Essi sono stati Trapassato prossimo Io ero stato Tu eri stato Egli era stato Noi eravamo stati Voi eravate stati Essi erano stati Trapassato remoto Io fui stato Tu fosti stato Egli fu stato Noi fummo stati Voi foste stati Essi furono stati Futuro anteriore Io sarò stato Tu sarai stato Egli sarà stato Noi saremo stati Voi sarete stati Essi saranno stati
TEMPI SEMPLICI Presente Io ho Tu hai Egli ha Noi abbiamo Voi avete Essi hanno Imperfetto Io avevo Tu avevi Egli aveva Noi avevamo Voi avevate Essi avevano Passato remoto Io ebbi Tu avesti Egli ebbe Noi avemmo Voi aveste Essi ebbero Futuro semplice Io avrò Tu avrai Egli avrà Noi avremo Voi avrete Essi avranno
Piu esercizi a pagg. 147 – 148
TEMPI COMPOSTI Passato prossimo Io ho avuto Tu hai avuto Egli ha avuto Noi abbiamo avuto Voi avete avuto Essi hanno avuto Trapassato prossimo Io avevo avuto Tu avevi avuto Egli aveva avuto Noi avevamo avuto Voi avevate avuto Essi avevano avuto Trapassato remoto Io ebbi avuto Tu avesti avuto Egli ebbe avuto Noi avemmo avuto Voi aveste avuto Essi ebbero avuto Futuro anteriore Io avrò avuto Tu avrai avuto Egli avrà avuto Noi avremo avuto Voi avrete avuto Essi avranno avuto
131
MORFOLOGIA
CONIUGAZIONI IN TABELLA Se hai imparato bene i tempi semplici dei verbi essere e avere ti sarà facile ricordare i tempi composti delle tre coniugazioni! Osserva il trucco.
VERBO AMARE – 1a CONIUGAZIONE TEMPI SEMPLICI Presente Io amo Tu ami Egli ama Noi amiamo Voi amate Essi amano Imperfetto Io amavo Tu amavi Egli amava Noi amavamo Voi amavate Essi amavano Passato remoto Io amai Tu amasti Egli amò Noi amammo Voi amaste Essi amarono Futuro semplice Io amerò Tu amerai Egli amerà Noi ameremo Voi amerete Essi ameranno
132
TEMPI COMPOSTI Passato prossimo Io ho amato Tu hai amato Egli ha amato Noi abbiamo amato Voi avete amato Essi hanno amato Trapassato prossimo Io avevo amato Tu avevi amato Egli aveva amato Noi avevamo amato Voi avevate amato Essi avevano amato Trapassato remoto Io ebbi amato Tu avesti amato Egli ebbe amato Noi avemmo amato Voi aveste amato Essi ebbero amato Futuro anteriore Io avrò amato Tu avrai amato Egli avrà amato Noi avremo amato Voi avrete amato Essi avranno amato
Usa il presente dell’ausiliare.
Usa l’imperfetto dell’ausiliare.
Usa il passato remoto dell’ausiliare.
Usa il futuro semplice dell’ausiliare.
MORFOLOGIA
VERBO CREDERE – 2a CONIUGAZIONE TEMPI SEMPLICI Presente Io credo Tu credi Egli crede Noi crediamo Voi credete Essi credono Imperfetto Io credevo Tu credevi Egli credeva Noi credevamo Voi credevate Essi credevano Passato remoto Io credetti Tu credesti Egli credette Noi credemmo Voi credeste Essi credettero Futuro semplice Io crederò Tu crederai Egli crederà Noi crederemo Voi crederete Essi crederanno
VERBO SENTIRE – 3a CONIUGAZIONE
TEMPI COMPOSTI Passato prossimo Io ho creduto Tu hai creduto Egli ha creduto Noi abbiamo creduto Voi avete creduto Essi hanno creduto Trapassato prossimo Io avevo creduto Tu avevi creduto Egli aveva creduto Noi avevamo creduto Voi avevate creduto Essi avevano creduto Trapassato remoto Io ebbi creduto Tu avesti creduto Egli ebbe creduto Noi avemmo creduto Voi aveste creduto Essi ebbero creduto Futuro anteriore Io avrò creduto Tu avrai creduto Egli avrà creduto Noi avremo creduto Voi avrete creduto Essi avranno creduto
TEMPI SEMPLICI Presente Io sento Tu senti Egli sente Noi sentiamo Voi sentite Essi sentono
Imperfetto Io sentivo Tu sentivi Egli sentiva Noi sentivamo Voi sentivate Essi sentivano Passato remoto Io sentii Tu sentisti Egli sentì Noi sentimmo Voi sentiste Essi sentirono Futuro semplice Io sentirò Tu sentirai Egli sentirà Noi sentiremo Voi sentirete Essi sentiranno
TEMPI COMPOSTI Passato prossimo Io ho sentito Tu hai sentito Egli ha sentito Noi abbiamo sentito Voi avete sentito Essi hanno sentito Trapassato prossimo Io avevo sentito Tu avevi sentito Egli aveva sentito Noi avevamo sentito Voi avevate sentito Essi avevano sentito Trapassato remoto Io ebbi sentito Tu avesti sentito Egli ebbe sentito Noi avemmo sentito Voi aveste sentito Essi ebbero sentito Futuro anteriore Io avrò sentito Tu avrai sentito Egli avrà sentito Noi avremo sentito Voi avrete sentito Essi avranno sentito
Coniuga i verbi seguendo le indicazioni. • amare, tempo presente, 1a persona singolare
• credere, tempo futuro semplice, 2a persona singolare
• sentire, tempo trapassato prossimo, 3a persona plurale
• credere, tempo passato remoto, 3a persona singolare
• sentire, tempo trapassato remoto, 1a persona plurale
• amare, tempo futuro anteriore, 3a persona plurale
Piu esercizi a pag. 149
133
MORFOLOGIA
LE PREPOSIZIONI R
Connettiti con pag. 170 Scopri il ruolo delle preposizioni nei complementi indiretti.
Leggi che cosa succede ad Antonio mentre torna da scuola.
Antonio torna a casa da scuola in sella alla sua bicicletta. Si ferma dal panettiere per la solita merenda, una breve pausa e via, ancora in bici verso casa. All’improvviso vede una piccola ombra sul muro di cinta. Tra le foglie si muove un piccolo gattino impaurito...
A Rifletti e rispondi.
• Secondo te che cosa sono le parole evidenziate? Quale funzione hanno nel testo? • Potresti scrivere un testo senza utilizzare parole come queste? • Prova a rileggere il brano senza pronunciare le parole rosse. Come ti sembra? Q U IN D I. ..
Le parole evidenziate si chiamano preposizioni e servono per collegare le informazioni all’interno delle frasi. Possono essere semplici o articolate. Le preposizioni semplici sono: di, a, da, in, con, su, per, tra, fra. Le preposizioni articolate si formano dall’unione di una preposizione semplice e di un articolo determinativo. + di a da in con su
F
lo dello allo dallo nello sullo
la della alla dalla nella sulla
l’ dell’ all’ dall’ nell’ sull’
i dei ai dai nei coi sui
gli degli agli dagli negli sugli
le delle alle dalle nelle sulle
Inserisci le preposizioni articolate adatte e indica da che cosa sono formate. (
+
) giardino della scuola giocano i bambini.
(
+
) acque del lago vivono i pesci
Il cane Verrò da te
134
il del al dal nel col sul
(
+ (
) vicina dorme +
(
( +
) tre in punto per la ricerca Piu esercizi a pag. 150
+
) lunga coda.
) gatto (
( +
+ ) dinosauri.
) divano.
ATTIVA COMPETENZE MAP MORFOLOGIA Completa la mappa che riassume il percorso di morfologia. Se sei in difficoltà torna indietro e ripassa ciò che hai dimenticato. I verbi sono parole che indicano un’azione, una , un modo di essere/stato d’animo, un . Possono essere raggruppati in tre coniugazioni, a seconda se terminano in -are, , -ire alla forma base. Le persone che compiono le azioni possono essere espresse da un nome o da un personale (io, tu, egli, ella, esso, essa, lui, lei, , , essi, esse, ). Le azioni possono accadere nel passato, nel , nel .
I verbi
Il verbo essere può avere un significato proprio (possesso, modo di essere, trovarsi in un posto), oppure può fungere da . Il verbo avere può avere un significato (possesso, sensazione provata), oppure può fungere da ausiliare. Il modo è il modo della certezza. Si compone di otto tempi, quattro semplici ( , imperfetto, passato remoto, semplice) e quattro composti (passato prossimo, prossimo, trapassato remoto, futuro ).
Le preposizioni
Collegano le informazioni all’interno delle frasi. Possono essere (di, a, da, in con, , per, , fra) oppure articolate (preposizione semplice + articolo ).
135
ATTIVA COMPETENZE Correggiamo insieme Esercizio 1 Quante risposte esatte?
su 8 Esercizio 2 Quante risposte esatte?
su 6
verso l’INVALSI 1. Individua la funzione dei verbi: azione (A), situazione (S), modo di essere (ME), possesso (P). Luigi acquistò una bella bicicletta. Marco è raffreddato. Matteo ha un grosso gatto. Luca ha una merenda buonissima. 2. Indica con una X a quale coniugazione appartengono i verbi.
Esercizio 3 Quante risposte esatte?
1a 2a 3a coniug. coniug. coniug.
su 7 Esercizio 4 Quante risposte esatte?
su 8 Esercizio 5 Quante risposte esatte?
su 1 Esercizio 6 Quante risposte esatte?
su 1 Totale:
su 31
Valutati! Scrivi il tuo punteggio al posto giusto Più di 25
Tra 19 e 25
mangiare dormire colorare correre mettere servire
ndrea e Carlo giocano a calcio A in giardino. Le forbici sono nell’astuccio. In famiglia siamo molto puntuali. La volpe sta nella sua tana. 3. Coniuga ciascun verbo al tempo semplice al rispettivo tempo composto. giocammo saluteranno piangi eravate decise scavavano dormirai
4. Completa secondo le indicazioni. VERBO AVERE Presente Io Imperfetto Noi Passato remoto Egli Futuro semplice Tu
VERBO ESSERE Passato prossimo Voi Trapassato prossimo Essi Trapassato remoto Tu Futuro anteriore Io
5. Quante preposizioni semplici conti? Indicalo con una X. Il negozio di mio fratello si trova in centro, vicino a quel parco giochi e di fronte a una piccola fontana. 6 5 8
Meno di 19
6. Quante preposizioni articolate conti? Indicalo con una X. Al mattino scendo dal letto, vado in cucina e tuffo i biscotti nella tazza di latte caldo, poi mi precipito sulla spremuta di arance. 5 6 4
136
OR AA GIGI FO LO LO FO OR MM
ESERCIZI PIÙ
I NOMI 1. Sottolinea nei seguenti nomi comuni un nome proprio, poi scrivilo accanto come nell’esempio. Ezio
lezione
capanna
spina
pagina
ringraziamento
marinaio
contadino
calice
biliardo
portinaio
2 . Scrivi il plurale dei seguenti nomi. ca
che
co
chi
ga
ghe
go
ghi
co
ci
orco
riga
psicologo
oca
ago
biologo
marca
lago
amico
parco
tartaruga
manico
fico
fungo
geologo
go
gi
3. Alcuni nomi passando dal maschile al femminile cambiano anche di significato. Completa come nell’esempio. il banco
il foglio
la banca
il palo
il manico
il porto
il velo
il gambo
il panno
il pizzo
il collo
4. Volgi al maschile o al femminile i seguenti nomi sul quaderno, poi scrivi una frase per ogni coppia. la castagna
la banana
il prugno
l’arancio
137
ESERCIZI PIÙ
MORFOLOGIA
NOMI CONCRETI E ASTRATTI 1. Cerchia i nomi che non puoi disegnare, poi rispondi alla domanda. terrore
dolore
moneta lago
limone
saggezza stupore fronte
pazienza
libro
poltrona
secolo
tenerezza
computer
amore quadro
noia
fiducia panino
cuore
bambini rabbia
penna
• Perché non li puoi disegnare?
2. Colora di verde i cartellini con i nomi astratti e di giallo i cartellini con i nomi concreti. piscina
amicizia
armadio
felicità
dottore
letto
mare
coraggio
paura
libertà
spiaggia
allegria
3. Quale gruppo presenta solo nomi concreti?
4. Quale gruppo presenta solo nomi astratti?
pallone - scuola - malinconia
invidia - allegria - poltrona
fantasia - dolcezza - squadra
coraggio - stanchezza - povertà
bellezza - coppa - partita
panino - giustizia - zaino
libro - mare - giocattoli
stanchezza - lacci - forbici
5. Scrivi tre nomi concreti e tre nomi astratti che abbiano un legame logico con l’elemento disegnato. Nomi concreti
138
Nomi astratti
OR AA GIGI FO LO LO FO OR MM
ESERCIZI PIÙ
NOMI COLLETTIVI 1. Collega ogni nome collettivo al suo significato. mandria
cucciolata
sciame secolo
esercito
biblioteca
castagneto
arcipelago
e di...
È un insiem
isole
soldati pini
mucche castagni
pineta
anni
api cuccioli libri
2. Completa le frasi con il nome collettivo adatto. • Una • Dal porto di Taranto partì una • Nel • Quel ragazzo fa parte dell’ • La mia
di persone si radunò in piazza. di navi da guerra. di betulle scoppiò un vasto incendio. della scuola di musica. di calcio preferita è la Juventus.
3 . Collega ogni nome collettivo ai suoi possibili completamenti. Segui l’esempio. squadra branco
di operai
di carte
di figurine
collezione mazzo
di fiori
di calciatori di gazzelle
di lupi
di francobolli
4. Scrivi sul quaderno il nome collettivo rappresentato da ogni disegno e scrivi una frase con ciascuno.
139
ESERCIZI PIĂ™
MORFOLOGIA
NOMI PRIMITIVI E DERIVATI 1. Scrivi il nome primitivo da cui derivano questi nomi. occhiali
cartolaio
occhiata
cartolina
occhiaie
cartoleria
cartella cartiera
oculista occhiello mareggiata marea vetrina vetraio vetreria
vetrinista vetrata
marina marosi marinaio
2. Per ogni nome primitivo scrivi un nome derivato. fieno
lavoro
cane
giorno
fiore
vento
ora
caffè
mano
pesca
libro
porta
3. Collega ogni nome derivato al suo primitivo. dentista
profumeria
bambino
scarpiera
ditale
palla
sciatore
ventaglio
topaia
casalinga
topo
tabacco
barcaiolo
pompiere
calciatore
libreria
tasto
scuola
portiere
collana
treno
insalatiera orecchino roseto
140
4. Colora di blu i nomi primitivi e di rosso i nomi derivati.
OR AA GIGI FO LO LO FO OR MM
ESERCIZI PIĂ™
NOMI ALTERATI I nomi alterati si ottengono aggiungendo al nome primitivo i suffissi -ino, -etto, -uccio, -one, -accio. 1. Riscrivi i nomi con i suffissi indicati per ottenere i nomi alterati. NOMI
-INO
-ETTO / -UCCIO
-ONE
-ACCIO
cavallo mano stanza libro ombrello ragazzo casa cappello letto topo 2. Trova il nome alterato corrispondente alla definizione. Una scarpa graziosa:
Una fatica tremenda:
Un tavolo lungo:
Un treno giocattolo:
Un gatto brutto:
Una palla grande:
Una strada stretta:
Una brutta giornata:
Un regalo enorme:
Un piccolo fungo:
Un uomo grosso:
Un cane randagio:
Un pesce piccolo:
Una grande scatola:
3. Qual è il nome non alterato in ogni gruppo? Indicalo con una X. fiorellino
scarpone
bestiaccia
mattone
vialetto
piscina
campanellino
capretto
tacchino
merendina
colletto
canzoncina
141
ESERCIZI PIÙ
MORFOLOGIA
NOMI COMPOSTI I nomi composti sono formati dall’unione di due o più parole. 1. Risolvi i rebus e scrivi le parole composte.
2. Scomponi i nomi come nell’esempio. cacciavite
caccia
+
vite
+
stuzzicadenti
+
cavolfiore
+
passatempo
+
calzamaglia
+
attaccapanni
+
francobollo
+
schiaccianoci
+
arcobaleno
+
lavastoviglie
+
pescespada
+
3. Collega i nomi e riscrivi il nome composto.
142
asciugacapelli
cava
scatole
cassa
cavatappi
4. Indica con una X solo i nomi composti. lanciafiamme
appendiabiti
mondo
temperamatite
piscina
posa
tappi
campanellino
portaombrelli
apri
passeri
astuccio
attaccapanni
pesce
via
girasoli
merendina
mappa
gocce
asciugamano
schiaccianoci
spaventa
strada
pastasciutta
tacchino
cavalca
forte
mare
legna
passa
moto
taglia
cenere
auto
porto
conta
cane
OR AA GIGI FO LO LO FO OR MM
ESERCIZI PIÙ
GLI ARTICOLI 1. Inserisci gli articoli adatti scegliendo tra determinativi e indeterminativi. giorno si incontrarono lungo cavallo guardò
zebra e
cavallo
sentiero. zebra con
occhi
sbarrati, poi le chiese: – Perché stamattina sei uscita in pigiama? bambina vede – Nonno, ma
nonno e gli chiede:
olive camminano?
nonno le risponde: – Certo che no! E
bambina preoccupata:
– Ma allora mi sono mangiata 2. Cerchia di rosso gli articoli indeterminativi e di blu gli articoli determinativi.
scarafaggio!
3. Completa con l’articolo determinativo adatto.
• Lo scoiattolo Tom raccolse una noce dal terreno e la portò nella sua tana in cima a un albero. • Gli italiani amano la musica e la buona cucina. • Non ho mai avuto un’amica generosa come te e un amico simpatico come Pietro!
pianista
pianista
dentista
dentista
• C’era una volta una principessa che viveva in un magnifico castello in un regno lontano. • Gli gnomi, i folletti, i maghi e le streghe vivono solo nel mondo della fantasia. 4. In ogni gruppo indica con una X il nome che non concorda con l’articolo indicato. un
l’
la
il
storia
topo
sala
giornale
albero
ape
casa
articolo
aereo
orto
coltello
cane
monte
uva
bambina
sandalo
143
ESERCIZI PIÙ
MORFOLOGIA
L AGGETTIVO QUALIFICATIVO Gli aggettivi qualificativi si aggiungono ai nomi per indicarne la qualità. 1. Sottolinea tutti gli aggettivi qualificativi. Alice era caduta nell’acqua gelida dello stagno. Si avvicinò alla riva un piccolo elefante, che allungò la sua lunga proboscide ad Alice. La bambina afferrò l’enorme naso dell’elefantino ed emerse con grande sforzo dall’acqua. L’elefantino era entusiasta del suo lavoro. Anche Alice era felice. – Sei veramente forte e anche elegante! – si complimentò Alice. – Grazie – si schermì l’elefantino, nascondendosi tra l’erba alta del prato. Era un elefante generoso e altruista, però era terribilmente emotivo e timido! S. Bigi, Alice nel paese delle lettere, Campanila
2. Completa la tabella come nell’esempio. NOME
AGGETTIVO
la strada
tortuosa
l’acqua un rumore
3. Per ogni elemento, cancella l’aggettivo qualificativo non adatto. feroce coraggioso erbivoro agile
leggero fragile dolce capiente
tonda leggera colorata cattiva
dolce rossa acuta gustosa
antica la neve difficile affollato il clima
4. Riscrivi l’aggettivo mettendolo in accordo con il nome a cui si riferisce. • Le cime delle Alpi erano (innevato) • Ho i capelli (biondo) • Sonia è (bello) • La rosa è (profumato) • Questi coltelli sono (affilato)
144
. , (corto)
e (riccio)
.
con quel vestito a fiori (rosso)
.
, con spine (pungente)
.
e (tagliente)
.
OR AA GIGI FO LO LO FO OR MM
ESERCIZI PIÙ
GLI AGGETTIVI POSSESSIVI Gli aggettivi possessivi si aggiungono al nome per indicare a chi appartiene ciò di cui si parla. 1. Completa la tabella come nell’esempio. MASCHILE SINGOLARE FEMMINILE SINGOLARE MASCHILE PLURALE il mio gatto
la mia gatta
FEMMINILE PLURALE
i miei gatti
le mie gatte
il tuo coniglietto il suo amico il nostro maestro il vostro nonno il loro bimbo 2. Completa con gli aggettivi possessivi adatti. • La nonna ha messo per sbaglio la • Siete proprio bravi! La
dentiera nel
camera è pulita e ordinata!
• Il giocoliere incantava i bambini con la
abilità.
• Hanno dimenticato di prendere il • Tu e le
bicchiere.
zaino, come al solito.
compagne farete sicuramente bella figura.
• Appena esce la mamma, io indosso le • Non puoi sempre prendere il • Luca con il
scarpe e i
vestiti.
astuccio! Adesso lo nascondo.
pallone ha distrutto il
castello di sabbia.
3. Cerchia gli aggettivi possessivi. • Il suo gatto si è nascosto nel nostro giardino. • Se mi fai le tue scuse, io ti offro la mia amicizia. • Mia madre è più giovane di tua zia. • Mi presti il tuo libro? Io ti presto la mia penna. • I vostri cuccioli giocano con il nostro cane. • Mio nonno è stato il vostro allenatore di calcio. • Il tuo cantante preferito ha pubblicato il suo nuovo album.
145
ESERCIZI PIÙ
MORFOLOGIA
CONIUGAZIONI E PRONOMI 1. Trasforma i verbi nella forma base e scrivili nella colonna giusta. Segui l’esempio. 1a CONIUGAZIONE
2a CONIUGAZIONE
3a CONIUGAZIONE
partivano capirai vide vendevano seguirai resterà portiamo bevevate
partire
2. Scrivi tre verbi in ogni casetta.
prima coniugazione
seconda coniugazione
terza coniugazione
3. Collega il pronome personale al verbo adatto. tu
corrono
noi
nuotava
egli
accenderò
io
chiedi
essi
sognavi
egli
partiremo
noi
riparò
voi
imparo
voi
costruiamo
loro
vincete
io
siete venuti
tu
cantavano
4. Inserisci i pronomi personali giusti.
146
ride
parlate
coloriamo
cadete
mangio
porto
gridi
abbaiano
saltano
nuota
beviamo
conti
OR AA GIGI FO LO LO FO OR MM
ESERCIZI PIÙ
IL VERBO ESSERE 1. Completa la tabella. PRESENTE
IMPERFETTO
TRAPASSATO REMOTO
FUTURO ANTERIORE
io sono
io ero
io fui stato
io
tu
tu
tu
tu
egli
egli
egli
egli
noi
noi
noi
noi
voi
voi
voi
voi
essi
essi
essi
essi
2. Completa le frasi con il verbo essere al tempo e nella persona opportuni. • Quando
in montagna, facevi lunghe passeggiate nel bosco.
• Se Maria
puntuale, riusciremo a partire in orario.
• • Quello
la prima volta che lo incontravo ed
emozionatissima.
mio cugino Francesco e quelli
i miei zii.
3. Colora il verbo essere al tempo giusto. • Sono ero il solito pasticcione, guarda che disastro ho combinato! • Eravamo saremo tutti molto preoccupati per te: potevi avvisarci! • Se oggi era è lunedì, ieri era è domenica e domani era sarà martedì. • La scorsa settimana Adele e Paolo erano sono in montagna a sciare. 4. Completa con l’ausiliare essere. • Il gatto • • Luca • Oggi ci • Quando • Gli zii • • I giocatori
fuggito sotto il letto. arrivato ieri con il treno. scivolato sulle scale. svegliati presto. tornati voi due? partiti molto presto. corso qui appena ho potuto. andati in trasferta.
5. S ottolinea il verbo essere: di blu se ha significato proprio, di rosso se è ausiliare. • Mauro non può uscire a giocare: è in casa a fare i compiti. • Sono andato a fare la spesa con la mamma e la zia. • La mamma è dal parrucchiere, tornerà tra un paio d’ore. • Sei sempre il solito! Ci fai morire dalle risate. • Io e Paolo siamo usciti insieme e siamo andati al cinema. • La neve è scesa fitta fitta e ha coperto tutta la vallata. • È spuntata una gemma: sta arrivando la primavera.
147
ESERCIZI PIÙ
MORFOLOGIA
IL VERBO AVERE 1. Completa la tabella. PASSATO REMOTO
FUTURO SEMPLICE
PASSATO PROSSIMO
TRAPASSATO PROSSIMO
io ebbi
io avrò
io ho avuto
io
tu
tu
tu
tu
egli
egli
egli
egli
noi
noi
noi
noi
voi
voi
voi
voi
essi
essi
essi
essi
2. Completa le frasi con il verbo avere al tempo e nella persona opportuni. • Quando • Se
tre anni, ho cominciato ad andare a scuola. fame, ti puoi fare un panino.
• Potreste aprire il finestrino? Io e Luca
un po’ caldo.
• Quando Bella vide la Bestia per la prima volta
paura,
ma poi se ne innamorò. • • Quei due • • L’anno scorso
un bel regalo solo se supererete l’esame. sempre voglia di scherzare! lo zaino che vi ho regalato io. una bella torta per il mio compleanno.
3. Completa con l’ausiliare avere. • Io • Carlo e Luigi • Il telefono • Tu • Io e Sara • Voi
148
comprato un bel libro. litigato. squillato.
4. Sottolinea il verbo avere: di blu se ha significato proprio, di rosso se è ausiliare. • Avete visto Lucia? La cerco da questo pomeriggio. • Oggi ho compiuto dieci anni e ho ricevuto un bel regalo.
imparato la lezione?
• Abbiamo paura di cadere: il muretto è troppo alto!
chiesto scusa.
• Guarda che occhiaie! Non hai dormito abbastanza.
mangiato troppo!
• Hanno sempre fretta! Non si può mai parlare con loro.
• Il gatto
catturato un topo.
• Silvia mi ha scritto una mail molto lunga e dettagliata.
• La palla
rotto la finestra.
• Mamma e papà hanno litigato, poi però hanno fatto pace.
OR AA GIGI FO LO LO FO OR MM
ESERCIZI PIÙ
LE TRE CONIUGAZIONI 1. Completa la tabella come nell’esempio.
lancerò camminiamo scesero aveva ballato saluterai avranno riso era salito ebbero pagato guarirai erano bagnati avrete visitato incontrai avete parlato presterò salutavamo ebbi sentito
CONIUGAZIONE
MODO
TEMPO
PERSONA
1a coniugazione
indicativo
futuro semplice
1a singolare
2. Analizza i verbi come nell’esempio. • amasti = verbo amare, 1a coniugazione, modo indicativo, tempo passato remoto, 2 ª persona singolare. • ebbero nuotato = • sentivi = • giocammo = • avevate corso = • ho visto = • avemmo scritto = • parlerete = • avevano cucito = • pulisci = • avrà costruito =
149
ESERCIZI PIÙ
MORFOLOGIA
LE PREPOSIZIONI 1. Completa con le preposizioni semplici adatte. matematica Libro
legno Tavolo
tante illustrazioni Napoleone
le rotelle
perle Collana
giardino
ragazzi Gioco
il compleanno un astuccio di velluto
squadra il dado
2. Completa con le preposizioni articolate adeguate. al A
DA
sole
sogni
elefante
ombra
strade
struzzo
IN
zoo
alberghi
DI
giardini
luce
api
zii
libri
albero
nonni
pane
CON
mamma
prosciutto
papà
SU
baci
tagliare la bistecca alberi
• I pesci nuotano
acquario che c’è
• Vado a giocare
giardini
• L’Italia è percorsa • Luca è andato
Alpi e
bosco. salotto. Sofia. Appennini.
vedere la sua squadra
• Ieri sera hanno trasmesso
150
solo.
• Il vento soffiava
TV un documentario
cime tetto montagna
3. Completa con la preposizione semplice o articolata opportuna. • Ho imparato
amici
cuore. dinosauri.
ATTIVA COMPETENZE LAB LESSICO
PERCHÉ IL LESSICO? Dividetevi in coppie e giocate a “indovina l’oggetto”. Ogni bambino sceglie un’immagine e la descrive senza utilizzare alcune parole-chiave. Il compagno deve indovinare senza guardare. La maestra vi aiuterà a individuare quali parole non dovrete pronunciare. Ecco alcuni esempi:
Vietato usare la parola “erba”.
Vietato usare la parola “arance”.
Vietato usare la parola “carro”.
Vietato usare la parola “giochi”.
Discuti insieme ai tuoi compagni. • Siete riusciti a spiegare con precisione quello che c’è nella foto? • Avete trovato le parole che vi servivano? I compagni hanno indovinato?
Il mondo delle parole, cioè il lessico, è l’insieme dei vocaboli e delle espressioni che costituiscono una lingua. Più il tuo lessico sarà ricco, più sarai in grado di esprimere le tue idee, di comunicarle e di farti comprendere dagli altri. Competenze attese: – Il bambino scopre che discutendo si impara e identifica la classe come una comunità di apprendimento, di ricerca, di condivisione. – Il bambino riflette sulla propria competenza lessicale, amplia il lessico ricettivo e arricchisce il lessico produttivo.
151
LESSICO
IL DIZIONARIO
R
Leggi i fumetti.
© Peanuts Worldwide LLC/distribuited by Universal Uclick/ILPA
A Rispondi alle domande.
• Sai che cosa significa la parola “echeggiò”? • Ti capita di sentire o di leggere delle parole di cui non conosci il significato? Come ti comporti? Q U IN D I. ..
Lo strumento che puoi utilizzare per scoprire il significato delle parole che non conosci è il dizionario, il libro nel quale sono raccolte e spiegate tutte le parole di una lingua, disposte in ordine alfabetico.
F
Segui le istruzioni e cerca le parole date nel dizionario. armonia • arabesco • fasullo • variegato • mistico • wafer • zerbino • bastimento ramarro • roseto • isolano • elmo • locusta • navigante • quantitativo • katana
Azione 1
Apri il vocabolario nel punto in cui immagini ci sia l’iniziale della parola che cerchi (se è C sarà verso l’inizio, se è S sarà verso la fine).
Azione 2
Hai trovato la lettera iniziale? SÌ
NO
Considera la seconda lettera, poi la terza e così via...
Spostati avanti o indietro tra le pagine.
Azione 3
152
Quando hai trovato la parola, non ti rimane che leggere la spiegazione.
LESSICO Cerca nel vocabolario le parole nei riquadri. Fai attenzione ai suggerimenti dei bambini.
ATTENTO: nel vocabolario i verbi si trovano solo alla forma base. Correva correre
riprendere descrivere semplificano educare studierai
avvocati bitorzolo macchine ragioniera cuochi
ATTENTO: nel vocabolario gli aggettivi si trovano solo al maschile singolare. graziosa grazioso
ATTENTO: nel vocabolario i nomi si trovano al singolare e, se hanno entrambi i generi, generalmente si trovano al maschile. suoni suono alunne alunno
frondos
o
lineare salata nocivo garbate
Quali nomi ti hanno messo in difficoltĂ ? Cerchiali.
153
LESSICO
PAROLE E CONTESTI
R
Caterina è davvero contenta.
Domani mamma mi accompagnerà al maneggio. Potrò finalmente realizzare il mio sogno: provare a cavalcare!
F
Leggi le frasi e scopri dal contesto il significato della parola evidenziata.
Per tutto il giorno la piccola fiammiferaia non era riuscita a vendere nulla e nessuno le aveva dato neppure una monetina: era lì affamata, infreddolita e tanto avvilita, poverina! Avvilita significa Gli uomini del Paleolitico, per via delle glaciazioni e della conseguente carenza di cibo, erano costretti a spostarsi continuamente. Carenza significa Il prato intorno alla casa era ricoperto da una spessa e bianchissima coltre di neve. Coltre significa
154
A Rispondi alle domande.
• Hai capito che cos’ è il maneggio? • Lo sapevi già o l’hai scoperto leggendo? • Da che cosa l’hai capito? Q U IN D I. ..
Per capire il significato delle parole è molto importante tenere conto del contesto, cioè dell’insieme delle parole che stanno vicino alla parola che si prende in considerazione. Fai attenzione: ci sono parole che, a seconda del contesto, cambiano significato! Es. Io gioco in una squadra di basket. Devo comprare la squadra da disegno. Scrivi il significato delle parole. Fai attenzione alle parole uguali. • Le galline del nonno perdono le penne. Penne significa • La maestra sgrida sempre Luca perché perde tutte le penne. Penne significa • Il pescatore oggi ha riempito le reti: è stata davvero una buona pesca! Pesca significa • Il contadino ha colto dall’albero una pesca davvero buona. Pesca significa
LESSICO
I SINONIMI
R
Leggi la descrizione del gatto Pedro e metti i testi a confronto.
Io ho un gatto di nome Pedro. Ogni giorno mi prendo cura del mio gatto. Per far sapere che ha fame, il mio gatto miagola. Il mio gatto è simpatico; quando vengono i miei amici, il mio gatto fa le fusa e si lascia accarezzare.
Io possiedo un gatto di nome Pedro. Ogni giorno mi prendo cura di lui. Per far sapere che ha fame, il mio micio miagola. Pedro è un felino simpatico; quando vengono i miei amici, fa le fusa e si lascia accarezzare.
A Rispondi alle domande e trai le tue conclusioni.
• Come ti è sembrata la lettura dei due brevi testi? • Quali differenze hai notato? • Quale aggettivo assegneresti a ciascun testo? • Secondo te, quale testo è più scorrevole? Perché? Q U IN D I. ..
Per evitare ripetizioni nei testi vengono utilizzate parole diverse che però hanno significati simili: sono i sinonimi.
F
Collega le parole che hanno un significato simile. crudele abitazione casa candido
Sostituisci l’aggettivo grande con un sinonimo. Scegli fra quelli indicati. geniale - spaziosa - famoso numerosa - esteso - capiente
bianco malvagio
• Hai una famiglia molto grande.
pulito tranquillo
• Un grande attore ha vinto l’Oscar.
automobile scolaro
• L’auto del papà è molto grande.
calmo lindo
• Il campo da calcio è davvero grande.
alunno cortese
• È veramente un pensiero grande.
gentile macchina
• Questa caraffa è molto grande. Piu esercizi a pag. 160
155
LESSICO
I CONTRARI
R
Leggi le due descrizioni e rappresentale con un disegno.
La mia vicina di casa è vecchia e brutta. I suoi capelli sono sporchi e disordinati. Ha il naso storto, la bocca grande, gli occhi spenti e la pelle ruvida e rugosa.
La mia vicina di casa è giovane e bella. I suoi capelli sono puliti e ordinati. Ha il naso dritto, la bocca piccola, gli occhi vivaci e la pelle liscia liscia.
A Rispondi alle domande.
• Quali caratteristiche hanno le due descrizioni? • Che cosa sono le parole sottolineate? • Quale significato hanno le une rispetto alle altre?
F
Scrivi i contrari delle seguenti parole, poi scrivi sul quaderno una frase per ciascun contrario.
bello simpatico
Q U IN D I. ..
Le parole che hanno significato opposto si chiamano contrari. Talvolta i contrari si formano aggiungendo alcuni prefissi: a, dis, in, mal, in, im... Es. normale – anormale; onesto – disonesto; sicuro – insicuro.
piccolo volentieri soffice amaro rumoroso possibile educato
156
Piu esercizi a pag. 161
LESSICO
GLI OMONIMI
R
Leggi la filastrocca della gru di Timbuctù.
Nel cielo di Timbuctù vola allegra una gru, quando poi si sente stanca si riposa su una gamba.
A Rispondi alle domande.
• Nel disegno c’è qualcosa che non funziona! Che cosa? • Da che cosa si è fatto ingannare il disegnatore, secondo te? Q U IN D I. ..
Esistono parole che si scrivono e si leggono allo stesso modo, ma hanno significati diversi: sono gli omonimi. Il significato di una parola si può capire dal contesto della frase. Es. Ho venti figurine (venti = numero). Soffiano forti venti verso la pianura (venti = masse di aria).
F
Completa le frasi con le parole date.
Indica se le parole evidenziate sono verbi (V) o nomi (N).
cassa - blocco - fiasco • Hai bevuto un intero • Quel film è stato un vero • Al supermercato si paga alla
di vino? . .
• Teo ha sistemato una grande di abiti vecchi in soffitta. • Ricorda di comprare il appunti. • Un iceberg è un immenso di ghaccio.
• Il cammino verso casa è molto lungo. • C ammino ogni giorno per qualche chilometro. • Chiudi bene la porta. • Enrica porta sempre i capelli legati.
per gli
• Colori o non colori il disegno? • I bambini generosi prestano i loro colori. • A Silvio è piaciuta la mostra sui Romani. • Se vuoi mostra il tuo capolavoro.
Piu esercizi a pag. 162
157
ATTIVA COMPETENZE MAP LESSICO Completa la mappa che riassume il percorso del lessico. Se sei in difficoltà torna indietro e ripassa ciò che hai dimenticato.
Il dizionario
Il contesto
Sinonimi Contrari Omonimi
158
Se non conosco il significato di una parola posso usare il . Nel dizionario le parole sono elencate in alfabetico. – I verbi si trovano alla forma (correre). – I nomi si trovano al e, se hanno tutti e due i generi, al (sedia, dado). – Gli aggettivi si trovano al maschile (bello).
Per capire il significato delle parole è molto importante tenere conto del . Ci sono parole che, a seconda del contesto, cambiano .
– I sono parole diverse che hanno significati simili. – I sono parole che hanno significato opposto. – Gli sono parole che si scrivono e si leggono allo stesso modo, ma hanno significati diversi.
ATTIVA COMPETENZE
verso l’INVALSI 1. Riscrivi le parole in ordine alfabetico. bagnante • mantello • elefante • koala • fiore nodo • settimana • storia • partenza • zebra • wafer trappola • carciofo • ape • giostra • lucertole
Correggiamo insieme Esercizio 1 Quante risposte esatte?
su 16 Esercizio 2 Quante risposte esatte?
2. Cerchia solo i sinonimi in ogni riga.
3. Scrivi il contrario delle seguenti parole. leggero
casa • edificio • abitazione • salotto
su 12 Esercizio 3 Quante risposte esatte?
su 6
giovane
coraggio • forza • timore • audacia freddo • gelido • ghiacciato • grande
allegro
Esercizio 4
magro
Quante risposte esatte?
su 5
vicino vedere • lavorare • osservare • scrutare
vuoto
Esercizio 5
4. Sinonimi o contrari? Metti una X nella colonna giusta. sinonimo felice fatto obbediente minore
contento disfatto disobbediente maggiore
divertente
spassoso
contrario
Quante risposte esatte?
su 8 Totale:
su 47
Valutati! Scrivi il tuo punteggio al posto giusto Più di 37
5. Completa le frasi con gli omonimi. Il pescatore ha comprato degli nuovi.
Tu molto i tuoi genitori.
Condisco l’insalata con il .
Ho visitato tutte le del castello.
Qual è la tua preferita?
Per disegnare un quadrato uso la .
Si è staccata una del banco.
Si dice che il il gatto ha sette .
Tra 28 e 37
Meno di 28
159
ESERCIZI PIÙ
LESSICO
SINONIMI 1. S ostituisci il verbo fare con un sinonimo appropriato. Scegli tra quelli proposti. scolpire - risolvere - contare - fingere - dipingere - scrivere - addobbare segnare - comporre - ridere - concludere - allestire - sostenere - passeggiare fare un tavolo:
costruire
fare una domanda:
fare l’albero di Natale:
fare un quadro:
fare una statua:
fare finta:
fare un esame:
fare una risata:
fare un problema:
fare un calcolo:
fare il presepe:
fare un testo:
fare un affare:
fare una passeggiata:
fare una poesia:
fare un goal:
chiedere
2. Indica con una X le affermazioni esatte. Goffo è sinonimo di impacciato.
Semplice è sinonimo di facile.
Diligente è sinonimo di intelligente.
Dolce è sinonimo di buono.
Occupato è sinonimo di libero.
Difficile è sinonimo di differente.
Assurdo è sinonimo di assoluto.
Lieve è sinonimo di leggero.
Squisito è sinonimo di buono.
Scortese è sinonimo di educato.
3. Cancella il nome intruso in ogni riga: non è un sinonimo! idea • pensiero • opinione • errore progetto • gioia • contentezza • allegria • felicità piacere • libro • romanzo • volume
camera abito imbarcazione copricapo insegnante
fragranza • manuale • odore • profumo • aroma
alimento
cibo • pasto • caffè • pappa • pietanza
albergo
genitore • babbo • papà • esercizio esercito • attività • esercitazione • prova
160
4. Scrivi un sinonimo per ogni nome.
faccia mestiere confusione
AO GIIC LOSS MORFOLE
ESERCIZI PIÙ
CONTRARI 1. Scrivi i contrari dei seguenti nomi utilizzando il prefisso giusto. dis-
s-
mal-
in/im-
a-
piacere
cortesia
umore
educazione
fortuna
mortalità
prudenza
augurio
ordine
garbo
felicità
pazienza
normalità
utilità
2. Scrivi i contrari degli aggettivi qualificativi. Le iniziali ti daranno il contrario di calmo.
3. Scrivi il contrario delle seguenti parole.
generoso
sgarbato
paziente
allegro
giovane
opaco
disordinato
sì
v n
davanti
l n
r z r
tanto dentro
n
sempre
sp t
sopra
4. Scrivi il contrario dei verbi indicati. partire
dividere
rallentare
vuotare
sporcare
sorgere
vestire
salire
chiudere
nascere
togliere
addormentarsi
nascondere
indietreggiare
161
ESERCIZI PIÙ
LESSICO
OMONIMI 1. Osserva le immagini e completa i fumetti con gli omonimi. Mi metto
Ho comprato un
!!!
per andare
di banane.
L’albero è una
Aiuto!!!
il in moto.
Questa è la
Ho una ferita
della
sulla mia casa.
del piede.
2. Leggi le definizioni e trova la parola nascosta. È nell’alfabeto. Si scrive, si imbusta e si spedisce.
La fa il chirurgo. Lo è una sottrazione.
È la testa. È il più importante del gruppo.
Si indossano in piscina. Servono per ascoltare la musica.
3. Trova il nome che si può inserire in tutte le frasi e rifletti sul diverso significato che acquista. • Il mio cane, quando è felice, agita la • Ho fatto ben tre ore di
. in autostrada.
• In quel teatro c’è un magnifico pianoforte a • Non mi piace la treccia, preferisco farmi la • La regina indossava un abito con una
162
. . lunghissima.
ATTIVA COMPETENZE LAB SINTASSI
PERCHÉ LA SINTASSI? Leggi il racconto della mattinata di Michele. Al mattino alle 7 la sveglia. In bagno. Colazione con latte, biscotti e spremuta. I vestiti, lo zaino in spalla e sullo scuolabus. A scuola, la campanella, in classe. La maestra Flavia, il quaderno dalla cartella e un testo. Nell’ intervallo la merenda e il succo. Poi la maestra Angela, un altro quaderno e il libro degli esercizi. Il compito sul diario. Il cappotto, la campanella, sullo scuolabus e a casa.
Discuti insieme ai tuoi compagni. Utilizzate queste domande-guida. • È comprensibile il racconto di Michele? È accettabile il suo modo di raccontare? • Che cosa manca nelle frasi? Come le modifichereste? Riscrivete il testo rendendolo completo. • Scrivete la conclusione delle vostre riflessioni: nelle frasi manca il , il motore che richiama intorno a sé gli elementi necessari per formare le frasi. La sintassi è quella parte della grammatica che si occupa di come il verbo e le altre informazioni possono combinarsi in modo ordinato per formare le frasi. Diventare un esperto di sintassi ti servirà per capire meglio i meccanismi con cui si formano le frasi e per produrre testi scritti sempre più ricchi e ben strutturati.
Competenze attese: – Il bambino scopre che discutendo si impara e identifica la classe come una comunità di apprendimento, di ricerca, di condivisione. – Il bambino scopre gli elementi che concorrono alla costruzione della frase, li classifica secondo le funzioni, applica le scoperte nella produzione orale e scritta.
163
SINTASSI
COSTRUIRE UNA FRASE
R
Connettiti con pag. 102 Quando una frase è accettabile?
Hai a disposizione quattro stringhe di parole. Con ciascuna prova a formare una frase. Stai attento: non puoi mischiare le parole delle stringhe tra di loro.
1
La
Marco
di
all’
estero
studia
2
In
giacca
inverno
a
la
vento
3
Arriviamo
4
domenica
andati
a
siamo
mangiare
pizza
sorella
le
A Ragiona sul tuo lavoro.
• Sei riuscito a costruire una frase in ogni stringa? • Completa la tabella: indica con una x se hai potuto formare una frase e quando non sei riuscito spiega il perché. SÌ
NO
PERCHÉ?
1 2 3 4 Q U IN D I. ..
Per formare una frase occorre combinare in modo preciso e ordinato le parole e la presenza del verbo è indispensabile. Il verbo attira a sé gli elementi necessari per costruire una frase di senso compiuto e viene detto predicato perché predica, cioè fa comprendere molte informazioni: qual è l’azione che si sta svolgendo, chi la compie, in quale tempo avviene. Gli elementi di una frase che danno un’informazione, compreso il verbo, si chiamano sintagmi. Ecco una frase divisa in sintagmi: mio fratello / beve / il latte / dal biberon.
F
Riscrivi le frasi riordinando le parole, facendo concordare le diverse parti o inserendo gli elementi mancanti. Poi prova a dividere in sintagmi le frasi ottenute con una linea di separazione. • La luna brillano nei cielo stellato. • Ieri con Simone a palla tutto il giorno. • I cane di Lucia tutta la notte. • Sorella non mia ha pazienza molta.
164
SINTASSI
IL SOGGETTO
R
A teatro il regista ha distribuito le parti. Osserva. Tu che personaggio sei?
E tu che parte devi interpretare?
A Rispondi alle domande.
• Che cosa sono le parole scritte sui cartellini? • Quale informazione manca, secondo te? Q U IN D I. ..
I verbi distribuiti fanno immaginare un’azione, ma manca l’attore che la compie, cioè il soggetto. Il soggetto è la persona, l’animale o la cosa di cui parla il verbo. Attenzione! A volte il soggetto può essere nascosto. Es: Oggi leggeremo un nuovo capitolo del libro ( soggetto noi). In questo caso il soggetto si dice sottinteso.
F
Dove è possibile, cerchia il verbo e sottolinea il soggetto. Riscrivi sul quaderno le frasi in cui il soggetto è sottinteso. • Questa sera il sole tramonterà presto.
Sostituisci la parola qualcuno/qualcosa/alcuni con un soggetto adatto e riscrivi le frasi. Alcuni hanno litigato.
• Il papà ha perso il telecomando. • Nel vaso ho messo i fiori.
Qualcuno ha miagolato sempre.
• Hai visto il nuovo film? • State facendo troppo chiasso! • Giovedì io e Christian andremo al museo. • I bambini giocano a palla in cortile.
Qualcosa cascò e si ruppe.
• Sbocciano le rose in giardino. Piu esercizi a pag. 173
165
SINTASSI
PREDICATO VERBALE E NOMINALE
R
Osserva con attenzione le frasi. Annalisa frequenta la classe terza.
Annalisa è una scolara.
Annalisa dorme fino a tardi.
Annalisa è una dormigliona.
Annalisa studia con impegno.
Annalisa è diligente.
Annalisa ascolta le amiche.
Annalisa è paziente.
Annalisa adora la nonna.
Annalisa è una nipote fantastica.
A Rispondi e completa.
• C’è una connessione tra le frasi della prima e della seconda colonna? Nella
colonna si spiega che cosa fa Annalisa.
Nella
colonna si spiega chi è e com’è Annalisa.
Q U IN D I. ..
Esistono due tipi di predicato. Il predicato verbale (formato solo dal verbo) indica che cosa fa il soggetto. Il predicato nominale spiega chi è, che cos’è o com’è il soggetto. È formato dal verbo essere + un nome o un aggettivo.
F
Hai letto con attenzione? Allora prova a sottolineare tutti i predicati presenti nella tabella. Sottolinea di rosso il predicato nominale e di blu il predicato verbale. Letizia è una studentessa del liceo.
Completa inserendo un nome o un aggettivo. Paola è Nicoletta e Federica sono
Marina legge un libro sul divano.
Nicola era
Mario aggiusta il computer.
Alice è
Luigi è un chiacchierone solo a casa.
Le forbici sono
La gomma nell’astuccio era consumata.
I leoni sono
166
Piu esercizi a pag. 174
SINTASSI
LA FRASE MINIMA
R
Osserva: Marco sta finendo il quaderno e le frasi che ha scritto non stanno più nella pagina.
1
I fiori
2
Salvatore
sbocciano
manda
un messaggio
tra l’erba.
a Emanuele.
A Aiuta Marco a ridurre le frasi.
• Nella frase 1 elimina con una x il luogo. Che cosa ti rimane? Puoi eliminare altre informazioni? Perché? • Nella frase 2 elimina con una x che cosa manda Salvatore e a chi lo manda. Che cosa ti rimane? Il significato della frase ti sembra completo? Riusciresti a rappresentare la frase con un disegno? Q U IN D I. ..
La frase minima è composta dal soggetto e dal predicato. A volte questo è sufficiente per completare il significato della frase (i fiori sbocciano), altre volte non è sufficiente (Salvatore manda).
F
Cerchia le frasi minime, poi indica con una X quelle che hanno un significato completo.
Completa le frasi minime. Gli uccelli
.
Lorenzo ha aperto un negozio di videogiochi.
Il dottore
.
Chiara trema di freddo.
Il gattino
.
Il vigile fischia agli automobilisti indisciplinati.
L’elicottero
.
uesta mattina la mamma è andata Q al supermercato con la zia.
si è rotto.
A scuola Francesco sbadiglia sempre.
dorme.
Giulia ha studiato tutto il pomeriggio.
splende.
ha vinto.
In giardino Patrizia rincorreva il gatto.
167
SINTASSI
FRASI SENZA SOGGETTO
R
Osserva il dialogo tra Filippo e la mamma. Che tempo farà questo fine settimana?
A Rispondi alle domande.
• È comprensibile la risposta del bambino? • Ti sembra completa come significato? • Chi compie l’azione nella risposta “pioverà?” • È necessario un soggetto? Q U IN D I. ..
I verbi che indicano fenomeni atmosferici (come piovere, nevicare, tuonare, grandinare, albeggiare...) si chiamano impersonali perchè non hanno bisogno di un soggetto per completare il loro significato. Per questo sono un po’ speciali e possono essere considerati una frase minima, composta dal solo predicato.
168
Pioverà!
F
Indica con una X i verbi che non hanno bisogno di un soggetto. grandinerà
nevica
correrà
tuonava
albeggiava
pioviggina
portava
gela
suona
mangiò
Usa i verbi che hai indicato per formare delle frasi.
SINTASSI
IL COMPLEMENTO OGGETTO
R
Osserva i disegni e leggi le didascalie.
Miriam addobba.
La mamma abbraccia.
Gastone ha catturato.
A Rispondi alle domande.
• A queste frasi manca qualcosa? • Potresti aggiungere altre informazioni per rendere più completo il significato? • Quali domande potresti porti? Scrivile: Q U IN D I. ..
Il complemento diretto (o complemento oggetto) arricchisce e completa il significato del verbo. Risponde alle domande “Chi?” “Che cosa?”. Si chiama anche complemento diretto perché si lega al verbo direttamente, senza preposizioni.
F
Scrivi la domanda tra parentesi e aggiungi il complemento oggetto adatto.
L’artista dipinge (
?)
Michela suona (
?)
Il postino consegna (
?)
I vigili multano (
?)
Lo scuolabus trasporta ( Sofia accende (
?)
la moto.
Il ragno
la tela.
Matilde
la spremuta.
Il cuoco
l’antipasto.
Il pianista ?)
?)
una canzone.
Il meccanico ?)
Il leone cattura (
Luca mangia (
Giacomo
?)
Il dentista estrae (
Inserisci il verbo tra il soggetto e il complemento oggetto.
Il papà I calciatori L’ape Piu esercizi a pag. 175
il piano. la cena. la partita. il miele.
169
SINTASSI
I COMPLEMENTI INDIRETTI
R
Osserva queste immagini.
Angelo cade.
Connettiti con pag. 134 Ricordi le preposizioni?
Lucia consegna il compito.
Mattia passeggia.
A Rispondi alle domande.
• Potresti aggiungere qualche informazione per rendere più ricche le azioni di Angelo, Lucia e Mattia? • Quali domande potresti porti? Q U IN D I. ..
La frase minima, per arricchirsi di informazioni, ha bisogno dei complementi indiretti, che rispondono a domande diverse: quando? Dove? Da dove? A chi/ a che cosa? Con chi/ con che cosa?... I complementi indiretti si chiamano così perché sono legati al verbo da una preposizione.
F
Scrivi la domanda tra parentesi e aggiungi i complementi indiretti adatti.
Milena tornava (
?)
Stefano è andato (
?)
Il nonno lavora (
?)
Le rondini migrano (
?)
Mara si sposerà ( Ho nuotato ( Serena gioca (
170
?) ?) ?)
L’aereo
sulla pista.
Lorenza
a teatro.
Giada ?)
Il Dirigente telefonò (
Inserisci il verbo tra il soggetto e il complemento indiretto.
La segretaria
con Beatrice. con precisione.
Il treno
in stazione.
Il pesce
nello stagno.
Luca La sarta Piu esercizi a pag. 176
con gli amici. nel laboratorio.
134 ni?
ATTIVA COMPETENZE MAP SINTASSI Completa la mappa che riassume il percorso di sintassi. Se sei in difficoltà torna indietro e ripassa ciò che hai dimenticato.
La frase
Per formare una frase è indispensabile il detto anche predicato. Gli elementi di una frase che danno un’informazione vengono detti .
,
Soggetto Predicato Frase minima
Il è la persona, l’animale o la cosa di cui parla il verbo. Il soggetto può essere anche . I verbi che non hanno bisogno del soggetto vengono detti . Il predicato indica che cosa fa il soggetto Il predicato indica chi è, che cos’è o com’è il soggetto. È formato da verbo essere + nome o . Le frasi sono formate dal soggetto e dal suo pedicato.
Complemento oggetto Complementi indiretti
Il complemento diretto (o ) risponde alle domande chi? Che cosa? Si lega al verbo senza . I complementi rispondono a molte domande (quando? Dove? Da dove? A chi/ a che cosa? Con chi/ con che cosa?...). Si legano al verbo con una preposizione semplice.
171
ATTIVA COMPETENZE
verso l’INVALSI
Correggiamo insieme
1. Collega ogni soggetto al suo predicato e riscrivi la frase minima che ottieni.
Esercizio 1
Le mimose
riscalda.
Il pioppo
pilota.
Le rondini
costruiscono.
Esercizio 2
I muratori
sono gialle.
Quante risposte esatte?
L’elicotterista
garriscono.
Il sole
è un albero.
Quante risposte esatte?
su 6
su 3 Esercizio 3 Quante risposte esatte?
su 9 Esercizio 4 Quante risposte esatte?
su 4 Esercizio 5 Quante risposte esatte?
su 6 Esercizio 6 Quante risposte esatte?
su 3 Totale:
su 31
Valutati! Scrivi il tuo punteggio al posto giusto Più di 25
Tra 18 e 25
2. Colora i verbi che non hanno bisogno di soggetto.
3. Sottolinea nelle frasi il complemento oggetto. • Il giardiniere taglia l’erba.
pioveva giocano scrive mangio nevicherà albeggiò illumini salutavate portano
• Arianna leggeva un libro. • Ezio bacia la mamma. • Marco apre la porta. • Rosa colora il disegno. • Nadia indossa un abito. • La mamma spolvera gli scaffali. • Laura saluta la nonna. • Le api producono miele. 5. Scrivi il soggetto nascosto nelle frasi.
4. Predicato verbale (PV) o predicato nominale (PN)?
Venite a giocare?
Lucia è una ragazza allegra.
Coloriamo il disegno.
Matteo ha corso la maratona.
Se studi la verifica andrà bene.
L ucia ha cantato una canzone dolcissima.
Sono andato a dormire presto.
L a maestra è contenta della classe.
È proprio dispettoso!
Mi hanno fatto arrabbiare!
6. Indica con una X se i complementi evidenziati sono diretti o indiretti. diretti Meno di 18
Aldo gioca con il cane. Il panettiere sforna il pane. La bottiglia è sul tavolo.
172
indiretti
SILO NTGI ASASI MORFO
ESERCIZI PIÙ
IL SOGGETTO 1. Scrivi un soggetto adatto. • Chi è che abbaia ed è fedele? • Chi è che gracida ed è viscida? • Chi è che nitrisce ed è elegante? • Chi è che spiega ed è paziente? • Che cos’è che rotola ed è rotonda? • Che cos’è che sboccia ed è profumato? • Che cos’è che soffia ed è impetuoso? • Chi è che punge e produce il miele? 2. Colora allo stesso modo ogni soggetto e i suoi predicati. IL VIGILE
fischia
impasta
è mattiniero
sforna
è muscoloso
cuoce
si allena
nuota
controlla
multa
corre
è rigoroso
IL FORNAIO L’ATLETA
3. Sottolinea il soggetto. • A giugno le lucciole ci regalano un magnifico spettacolo.
4. Trova un soggetto per questi predicati.
• Nella fattoria sono nati due vitelli.
curano
• Sotto il mio letto si era nascosto il mio fratellino.
belano
• Nel cielo spunta l’arcobaleno.
ha progettato
• Questa mattina Carlo è arrivato alle nove.
maturano
• Stasera c’è la luna piena.
muggisce
• È sparito il gatto della nonna.
spiega
• Nelle giornate nuvolose il cielo è grigio.
sbocciano
• La palla colpì il volto di Aisha.
vola
• Tra i rami si nascondeva uno scoiattolo.
scorre
173
ESERCIZI PIÙ
SINTASSI
IL PREDICATO 1. Sottolinea il sintagma del predicato.
2. Per ogni soggetto scrivi due predicati verbali e due predicati nominali.
• Il gatto / agitava / la coda / per il nervosismo. • Tra i fili / d’erba / sbucarono / le testoline / di tre talpe. • Ho comprato / dei pennelli / nel negozio / di Carlo. • Il bagnino / all’alba / apriva / tutti gli ombrelloni. • Questo compito / è pieno / di errori. • Mario / era il vicino / di casa / di mio nonno.
La giraffa
• La nonna / racconta / una fiaba / ai nipotini. • Il grillo / canta / tra l’erba alta. • La sorella / di Arianna / è sempre elegante. • Questo esercizio / di grammatica / è difficile. • Lo scoiattolo /salta / da un ramo / all’altro.
Le api
3. Sottolinea il predicato e scrivi tra parentesi se è verbale (PV) o nominale (PN).
174
• Il torrente scorreva rumorosamente tra le rocce. (
)
• Il mio doberman è mansueto.
(
)
• Sulla collina sorgevano due enormi fattorie.
(
)
• Luciano è il mio allenatore di basket.
(
)
• Il poliziotto catturò il ladro con l’astuzia.
(
)
• L’isola era deserta.
(
)
4. Collega ogni predicato verbale al suo soggetto.
5. Completa con un predicato nominale.
guida
il giudice
• Il mio televisore
condanna
la sarta
• Gli squali
cura
il maestro
• Mia sorella
cuce
il taxista
• Il koala
interroga
l’architetto
• Le zanzare
progetta
la dottoressa
• La mia scrivania
• I jeans
SILO NTGI ASASI MORFO
ESERCIZI PIÙ
IL COMPLEMENTO OGGETTO 1. Completa le frasi con un complemento oggetto opportuno. • Susanna ha comprato • Gli alunni risolvono • L’arbitro fischia • Io ho • Il mio fratellino ha preso • Gli egizi costruirono • Gli uomini primitivi cacciavano • Il barista ha preparato • La zia legge • Il pasticcere prepara • Il muratore costruisce 2. Segna con una X il complemento oggetto.
Maria ha acquistato
con i suoi risparmi un videogioco
Cenerentola perse
al supermercato
Gli esploratori avvistarono
al castello a mezzanotte una scarpetta
un branco
di sfuggita Ho visto
tra gli alberi con il binocolo
una biscia nell’erba
3. Non tutti i verbi possono avere un complemento oggetto: indica con una X le frasi che non si possono completare con il complemento oggetto. Mario è caduto.
La mamma prepara.
L’ape ronza.
I bambini giocavano.
Il neonato piangeva.
Il fiore sboccia.
Michela apre.
L’aereo vola.
La mamma canta.
Loro camminano.
Io non voglio.
L’auto corre.
Voi prendete.
Noi parliamo.
Il sole illumina.
175
ESERCIZI PIÙ
SINTASSI
TANTI COMPLEMENTI I complementi sono sintagmi che arricchiscono di informazioni la frase minima. 1. Arricchisci la frase minima con i complementi adatti. che cosa? Il muratore ha costruito
dove? con che cosa? che cosa? Marisa comprò
dove? per chi?
quando? Luca e Sara telefoneranno
a chi? da dove? chi? Il tassista condurrà
dove? come?
2. Scrivi a quale domanda rispondono i complementi in evidenza. •D opodomani (
?) la mia classe andrà a Modena (
con la terza C (
?).
• Il falegname ha costruito un tavolino ( con la sega e il martello (
?) di legno (
?)
?) nel suo laboratorio (
?).
• Il postino consegnò con gentilezza ( • In autunno (
• Ieri ( con sua madre (
176
?) una lettera alla zia (
?) le rondini migrano verso Sud (
• Durante l’intervallo ( nel cortile (
?)
?) i bambini giocano a palla ( ?) della scuola (
?) ho incontrato Luigi ( ?).
?). ?). ?)
?). ?) al mercato (
?)
Il M.I.O. BOOK è Multimediale, Interattivo, Open
È possibile aumentare la dimensione del testo e modificare il font (tra cui leggimi © Sinnos editrice, appositamente studiato per i DSA) trasformandolo in MAIUSCOLO.
È l’innovativo testo digitale concepito per essere utilizzato in classe con la LIM e a casa dallo studente. Contiene già integrati tutti i materiali multimediali del testo e si aggiorna con materiali extra, scaricabili gratuitamente su www.raffaellodigitale.it (in linea con le direttive ministeriali).
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I colori dell’amicizia o giorno alla scuola Per Lucy quello era il prim ata dall’India e non Primaria. Era appena arriv conosceva nessuno. in mensa, ma Lucy Per pranzo andarono tutti sola. Dopo pranzo si sedette a un tavolo da misero a giocare, si tutti uscirono in giardino, o del cortile con tranne Lucy. C’era un angol tra con una maes la il selciato, le si avvicinò colorati e le disse: scatola piena di gessetti fare un bel disegno. – Tieni Lucy, se vuoi puoi e disegnò una Lucy si inginocchiò per terra giallo e due grandi giraffa con un lungo collo occhi marroni. non giocava. C’erano Lucy non era l’unica che che se ne stavano altri due bambini nuovi ina: seduti su una panch
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È ricco di contenuti digitali: raccolte di immagini, file audio e video, percorsi interattivi e interdisciplinari, esercitazioni e giochi.
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Coordinamento: Emilia Agostini Redazione: Emilia Agostini, Carmen Referza Grafica e impaginazione: Mauda Cantarini, PaginaQuarantanove Illustrazioni: Giulia Bracesco, Laura Penone Copertina: Valentina Mazzarini Coordinamento M.I.O. BOOK: Paolo Giuliani Redazione multimedia: Sara Ortenzi Ufficio multimedia: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Luca Pirani Referenze fotografiche: Archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello
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C.
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La Gi Ceri b o a IS or rn chi BN a i -O 97 tor di s . M 8- io cu ar 88 d o as -4 i i la ca 72 ta 3 -2 lia 73 n 4 o
C. Ceriachi - O. Marasca
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