Io imparo facile - Officina dei linguaggi 5 - ESTRATTO

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5 IO IMPARO FACILE

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Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o a­ ltrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE ­GRATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6).

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Alcuni testi d’Autore sono stati ridotti e/o adattati per esigenze didattiche e/o redazionali. L’Editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare, nonché per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, compresa stampa, fotocopia, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata dall’Editore. Questo testo è rispondente al codice di autoregolamentazione Polite (Pari Opportunità Libri di Testo), per la formazione di una cultura delle pari opportunità e del rispetto delle differenze.


INTRODUZIONE IO IMPARO FACILE è rivolto agli alunni della Scuola Primaria e in particolare a tutti coloro che presentano Bisogni Educativi Speciali (BES). Con questa espressione ci riferiamo a quanto è già stato descritto dalla Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 in cui si fa riferimento a tre grandi sottocategorie ascrivibili ai BES: quella della disabilità, quella dei disturbi evolutivi specifici e quella dello svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale. Tra i disturbi evolutivi specifici ricordiamo i disturbi specifici dell’apprendimento, i disturbi del linguaggio e delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, dell’attenzione e della iperattività oltre ad alcune forme di funzionamento cognitivo limite in cui non risultano soddisfatti i criteri previsti dalle leggi 104 o 170. Anche alcune forme lievi di disturbo dello spettro autistico, purché senza disabilità intellettiva, possono rientrare tra i BES, pertanto ci è sembrato doveroso fornire all’insegnante quante più risorse possibili per rispondere in modo appropriato alle molteplici esigenze di questi alunni.

mento, alunni stranieri e alunni con difficoltà cognitive di tipo lieve, parallelamente al lavoro proposto all’intera classe, senza dover ricorrere ad adattamenti o a ulteriori rielaborazioni. A cura di: Alessandra Spreafico è insegnante di sostegno specializzata di Scuola Primaria, laureata in Lingue e Letterature Straniere (a indirizzo glottodidattico) e Scienze della Formazione Primaria all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia. Ha conseguito, oltre alla certificazione CEDILS di facilitatore linguistico, il Master di II livello in Didattica e Metodologie della Lingua Italiana per Stranieri. Attualmente è Funzione Strumentale per l’Integrazione presso un Istituto Comprensivo di Brescia.

Il materiale si compone di schede operative altamente specifiche in grado di avviare il bambino, in modo graduale, alla comprensione del testo, mantenendo i contenuti affini a quelli del sussidiario utilizzato dagli altri compagni di classe. La revisione semplificata dei testi è stata mirata alla riduzione dei livelli di complessità di tipo lessicale e morfosintattico e all’utilizzo di parole ad alta frequenza d’uso ed elevato grado di immaginabilità, al fine di favorire i processi di analisi e di comprensione dei testi stessi. Tali accorgimenti hanno permesso la realizzazione di materiale pronto per essere utilizzato dall’insegnante, che può così intervenire nei confronti di alunni con difficoltà di apprendi-

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La mia prima festa da ballo Avevo un invito per una festa a casa dell’ambasciatore degli Stati Uniti a Beirut. Io non volevo andare a quella festa. Se nessun ragazzo mi chiedeva di ballare, dovevo rimanere tutta la sera lì a guardare e io non volevo. Il mio patrigno mi ha obbligata ad andare alla festa: – Per avere successo nella vita devi superare le tue paure – ha detto. Il pomeriggio prima della festa, il patrigno mi ha insegnato a ballare. All’inizio mi muovevo appoggiata a una sedia, poi ho ballato con una scopa e alla fine ho ballato con il mio patrigno. Ho imparato tanti balli. Il mio patrigno mi ha comprato un vestito per la festa. Lui mi ha accompagnato alla festa e mi ha dato un consiglio molto importante: “pensa che gli altri hanno più paura di te”. Io ho applicato questo consiglio nei momenti importanti della mia vita. Poi, mi ha detto di non stare seduta durante il ballo, perché i ragazzi hanno paura di attraversare la sala per avvicinarsi a una ragazza seduta su una sedia. Quando sono arrivata, l’ambasciatore mi ha accompagnato in un salone dove c’erano ragazzi alti e brutti, con le facce piene di foruncoli, masticavano chewing-gum, mangiavano patatine fritte. Erano tutti senza scarpe. Avevo molta paura, ho ricordato le parole del mio patrigno, mi sono tolta le scarpe e mi sono messa vicino al giradischi. A un certo punto, un ragazzo mi ha chiesto di ballare. Quella sera ho ballato così tanto che avevo persino le vesciche ai piedi. da I. Allende, Paula, Feltrinelli

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OFFICINA DEI LINGUAGGI 5 - PAGG. 10-11

ambasciatore = persona che rappresenta il proprio Stato in uno Stato straniero. Beirut = città del Libano. patrigno = uomo che sposa la mamma in un secondo matrimonio.

giradischi = strumento per ascoltare la musica.


Segna con una X la risposta corretta. Dove si svolge la festa? A casa dell’ambasciatore degli Stati Uniti. A casa della protagonista. Negli Stati Uniti. Perché la protagonista non vuole andare alla festa? Perché la protagonista odia ballare. Perché la protagonista è sicura che nessuno la invita a ballare, così si annoia alla festa. Non si capisce nel testo. Che cosa fa il patrigno? Il patrigno invita la protagonista alla festa. Il patrigno dice alla protagonista di rimanere a casa. Il patrigno insegna a ballare alla protagonista, compra un vestito elegante e accompagna la ragazza alla festa. Il patrigno dà un consiglio alla protagonista: “Pensa che gli altri hanno più paura di te”. Secondo te, che cosa significa? È normale avere paura, ma bisogna superare le proprie paure. Bisogna avere paura di tutte le cose. Nessuno deve avere paura. Secondo te, la sera della festa la ragazza supera le sue paure? No e resta ferma in un angolo del salone. Sì e balla per tutta la sera. Non si capisce nel testo. Osserva le due immagini della protagonista. Scrivi al posto giusto: prima della festa - durante la festa ......................................... .........................................

......................................... .........................................

OFFICINA DEI LINGUAGGI 5 - PAGG. 10-11

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Troppo imbarazzante! INIZIO Un giorno ho fatto una bruttissima figura. Era l’ora di matematica e il mio compagno di classe Manetti era alla lavagna in difficoltà con un problema. SVOLGIMENTO La maestra rimanda al posto Manetti e chiama me a finire l’esercizio. Vado alla lavagna un po’ tremante anche se so fare l’esercizio, ma ho paura quando devo fare qualcosa davanti a tante persone. Supero il banco di Samantha, lei si attorciglia intorno al dito indice una ciocca di capelli. Samantha ha occhi azzurri bellissimi. Arrivo alla lavagna e mi metto al lavoro. A un tratto il gessetto cade per terra e io mi chino a raccoglierlo. Mi abbasso di scatto, sento “strap!”. Dopo lo “strap”, sento una risata gigantesca. Sento freddo alle ginocchia e capisco che i pantaloni della tuta sono per terra e io sono in mutande rosa a rombi rossi, davanti a tutta la classe! Ho provato terrore quando mi sono ricordato che le mutande hanno un buchetto sul di dietro! CONCLUSIONE Per fortuna la maestra mi ha tirato su i pantaloni con un gesto veloce, li ha sistemati con una spilla da balia. – Adesso basta, ragazzi! – ha detto la maestra battendo la mano sulla cattedra… ma nessuno smette di ridere di me. da D. Luciani, Tostissimo, Feltrinelli

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OFFICINA DEI LINGUAGGI 5 - PAG. 21

spilla da balia


Completa con le informazioni del testo. All’INIZIO durante l’ora di .................................. Manetti è alla .................................. ed è in difficoltà con un ................................... Nello SVOLGIMENTO la .................................. manda Manetti al posto e chiama il protagonista alla lavagna. Il protagonista arriva, si mette al lavoro. Il .................................. cade per .................................. e il bambino si china per raccoglierlo. Quando si china sente .................................. poi una ................................... I .................................. della tuta sono per terra e il bambino resta in .................................. davanti a tutta la ................................... Nella CONCLUSIONE la .................................. tira su i ................................. al protagonista e li sistema con una .................................................................. I compagni continuano a ................................... Segna con una X la risposta corretta. Quali sono i personaggi del racconto? Manetti, il bambino che racconta e la maestra. Manetti e la maestra. Manetti, il bambino che racconta, la maestra e i compagni di classe. Qual è il tempo della storia? Un giorno di scuola. Un giorno d’estate. Non si capisce nel testo. Qual è il luogo della storia? La casa del bambino. L’aula del bambino. Il giardino della scuola. Il racconto che hai letto è: realistico. fantastico. Perché? Prova a spiegare con parole tue la tua scelta. OFFICINA DEI LINGUAGGI 5 - PAG. 21

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Ciro il bullo Ciro è grasso perché mangia tutte le merendine che rubava ai più piccoli. Ciro è brutto perché mangia tante merendine così ha la pelle coperta di bollicine. Ciro è solo. Nessuno sta con Ciro perché lui è un bullo. Ciro è stato sempre un tipo solitario, controvoglia giocava con gli altri bambini, così a poco a poco era rimasto da solo ed era diventato un bullo. Un giorno arriva una nuova maestra di ginnastica: la signorina Meli. La signorina Meli si accorge subito che nessuno vuole stare con Ciro. La signorina Meli controlla Ciro e un pomeriggio, rimane di stucco = durante la ricreazione, vede Ciro che si ficca in rimane molto bocca una merendina e che stacca la testa a un stupito. “gommamostro”. Ciro rimane di stucco: non riesce a inghiottire la merendina in un solo colpo né a gettare i pezzi del gommamostro nell’erba alta. – Che cosa fai, Ciro? – chiede la signorina Meli a Ciro. – Menpe – risponde Ciro con la bocca piena e nasconde la testolina del gommamostro nella mano. – Immagina di essere tu un gommamostro: se ti staccano la testa sei contento? – domanda la signorina Meli a Ciro. Ciro non sa che cosa rispondere e vuole liberarsi di quella maestra ficcanaso… poi capisce che lei si interessa a lui. In cinque secondi, Ciro si innamora della signorina Meli. La signorina convince Ciro che troppe merendine fanno male, che i giochi degli altri sono degli altri e che un Ciro più magro e meno bullo è più simpatico. Ciro inizia il corso di basket della signorina Meli, a poco a poco smette di rubare merendine. Ciro a basket è bravo e diventa caposquadra. Emilio, un bambino della squadra, invita Ciro a giocare a casa sua. Quando Ciro va via da casa di Emilio, tutti i gommamostri di Emilio sono intatti. da B. Masini, Amici per sempre, Einaudi Ragazzi

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OFFICINA DEI LINGUAGGI 5 - PAGG. 24-25


Segna con una X se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). V

F

Ciro ruba le merende ai compagni piÚ piccoli. Tutti i bambini vogliono stare con Ciro. La signorina Meli si accorge subito che Ciro è sempre solo. Ciro un pomeriggio stacca la testa a un gommamostro. Ciro dice subito la verità alla signorina Meli. La signorina Meli si interessa a Ciro. Ciro si innamora della signorina Meli. Ciro smette di fare il bullo. Emilio litiga con Ciro. Segna con una X il significato giusto della parola bullo. Una persona che studia molto. Una persona che tratta male le altre. Una persona che lavora con i bulloni. Scegli il tempo di ciascun verbo in tabella e colora il riquadro giusto. presente mangia

giocava

presente

imperfetto

convince

imperfetto

passato prossimo

passato prossimo

presente

presente

imperfetto passato prossimo

ha invitato

imperfetto passato prossimo

OFFICINA DEI LINGUAGGI 5 - PAGG. 24-25

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Da un giorno all’altro La vita di Viola è cambiata da un giorno all’altro. Il cambiamento inizia quando il fratello Tommaso compie tre anni. Una sera Viola era rilassata nella vasca. La mamma entra in bagno con in braccio Tommaso tutto nudo e lo mette nella vasca piena di schiuma e dice: – Viola, stai attenta a tuo fratello, io vado a preparare la cena e torno tra dieci minuti. Viola non riesce a crederci. Viola amava l’ora del bagno e rimaneva un’ora nell’acqua a nuotare come un pesce, a saltare come un delfino, a immergersi come una foca. Adesso Viola è bloccata in un angolo della vasca a controllare il fratellino. I dieci minuti sono interminabili! A un certo punto, Tommaso si alza in piedi nella vasca da bagno e inizia a fare la pipì nella schiuma. Poco dopo arriva la mamma e fa uscire Tommaso e Viola dalla vasca. Viola vuole rimanere ancora un po’ in acqua, ma la mamma tira fuori Viola dalla vasca e mentre strofina con l’asciugamano i capelli, dice a Viola: – Tu sei la sorella maggiore! Devi dare il buon esempio. Viola non riesce a crederci ed è arrabbiata. Da quel giorno, Tommaso entra ogni volta in vasca con Viola, porta giocattoli e pupazzetti, si diverte a spruzzare la sorella. Per Viola sono finiti i bei tempi di stare nella vasca e sognare di essere una ninfa o una sirena. da C. Lehmann, Un coccodrillo nella vasca, Feltrinelli

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OFFICINA DEI LINGUAGGI 5 - PAGG. 28-29

interminabili = che durano tantissimo.

ninfa = antica creatura considerata la divinità delle acque e dei boschi.


Segna con una X la risposta corretta. Che cosa ama fare Viola? Dormire fino a tardi. Fare dei lunghi bagni nella vasca. Nuotare in piscina. Quando cambia la vita di Viola? Quando Viola ha tre anni. Quando nasce il fratello Tommaso. Quando il fratello di Viola ha tre anni. Che cosa succede una sera? La mamma fa fare la doccia a Viola. La mamma mette dei giochi nella vasca insieme a Viola. La mamma mette nella vasca insieme a Viola il fratello Tommaso. Che cosa deve fare Viola? Lavare il fratellino. Giocare con il fratellino. Controllare il fratellino. Che cosa succede da quel giorno? Viola fa sempre il bagno con il fratello. Viola può fare il bagno da sola. Viola fa la doccia. Secondo te, Viola è felice di fare il bagno con suo fratello?

No

Nel testo è evidenziata l’espressione da un giorno all’altro. Colora il riquadro con la spiegazione giusta. un giorno

domani

all'improvviso

il giorno dopo

OFFICINA DEI LINGUAGGI 5 - PAGG. 28-29

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Tre promesse La gabbiana Kengah apre le ali per spiccare il volo, ma l’onda densa sommerge la gabbiana. Quando la gabbiana torna a galla ha le ali bloccate dalla maledizione dei mari. È la macchia nera, è la peste nera. Kengah aveva visto tante volte che le grandi petroliere lavavano le cisterne sporche di petrolio in mezzo al mare durante le giornate di nebbia. Così le petroliere rovesciavano in mare migliaia di litri di una sostanza densa e pestilenziale. Kengah riesce a spiccare il volo con grande fatica e riesce ad arrivare al porto di Amburgo. Un grosso gatto nero prendeva il sole sul balcone, per un pelo riesce a spostarsi ed evitare la gabbiana che cade sul balcone. Il gatto Zorba dice alla gabbiana: – Sei ridotta malissimo. Cos’è quella cosa puzzolente che hai addosso? La gabbiana stride: – È petrolio. Sto per morire. Con le poche forze che mi restano, voglio deporre il mio uovo. Amico gatto, mi prometti tre cose? Zorba pensa che bisogna essere generosi verso un uccello tanto malato e miagola: – Ti prometto tutto quello che vuoi. – Prometti che non mangerai il mio uovo. Prometti che curerai l’uovo fino a quando il mio piccolo nascerà. Prometti che insegnerai a volare al mio piccolo. Zorba pensa che la gabbiana è pazza e miagola: – Prometto.

petroliera

denso = spesso. pestilenziale = che porta la morte. stride = emette il verso dei gabbiani.

Un piccolo uovo esce dal corpo di Kengah. Poi Kengah muore. da L. Sepulveda, Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, Einaudi

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OFFICINA DEI LINGUAGGI 5 - PAGG. 32-33


Scrivi il nome di ciascun personaggio.

.........................................

.........................................

Segna con una X il completamento corretto. All’INIZIO del racconto Kengah: vola sopra il mare ha le ali bloccate dal petrolio nuota tra le onde Nello SVOLGIMENTO Kengah: vola sopra il mare ha le ali bloccate dal petrolio riesce a volare fino al porto e chiede a Zorba tre promesse Nella CONCLUSIONE Kengah: vola via sopra il mare depone l’uovo e muore resta insieme a Zorba Le tre espressioni evidenziate nel testo indicano lo stesso elemento. Hai capito quale? Collega con una freccia. gli umani maledizione dei mari macchia nera peste nera

la nebbia il petrolio OFFICINA DEI LINGUAGGI 5 - PAGG. 32-33

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Il risveglio del drago Il giovane re Lief, insieme al suo compagno Barda, attraversano un ruscello e arrivano di fronte a una parete rocciosa. Lief osserva le orme e ha molta paura. Le orme si allontanano dal ruscello ed entrano in una grande grotta tra le rocce. Lief sposta il mantello per scoprire la cintura magica. Il rosso vivo del rubino è un po’ appannato. – Se il rubino è solo un po’ appannato, significa che i pericoli sono piccoli – dice Barda più tranquillo. – Dobbiamo stare attenti ugualmente! Forse la cintura in questo posto ha meno potere – dice Lief. Insieme a Lief e Barda, c’è Furia, un’enorme femmina di ragno. I due amici accendono una torcia ed entrano nella grotta. L’aria è pesante e calda. La torcia illumina qualcosa di molto grande, con scaglie dorate, denti e artigli bianchi, una coda piena di spine appuntite e ali ripiegate a terra: un drago! Un grande terrore invade Lief e Barda. Il drago era immobile. – Ha gli occhi chiusi. Dorme o forse è morto – sussurra Barda. – Secondo me il drago è vivo ma colpito da un incantesimo – bisbiglia Lief Alla luce della torcia, Barda e Lief vedono che tra la parete della caverna e la testa del drago c’è uno stretto passaggio: lì continua il sentiero. Furia corre verso il passaggio. Barda segue subito il ragno. Lief si gira a guardare il drago. Il drago apre il suo grande occhio dorato e fissa Lief. Lief resta immobile per la paura. Il drago chiude l’occhio e Lief scatta avanti da Barda. da E. Rodda, La caverna della paura, Piemme Junior

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OFFICINA DEI LINGUAGGI 5 - PAGG. 40-41


Collega ciascun elemento del racconto alla sua definizione. il giovane re Lief il compagno Barda

elemento magico

la cintura magica

personaggio realistico

l'enorme femmina di ragno Furia

personaggio fantastico

il drago Capiamo le parole del testo. Segna con una X il significato giusto. Un ruscello è: un grande corso d’acqua un piccolo corso d’acqua una parete di roccia Le scaglie dorate sono: pezzi di oro strato piatto e di colore oro che ricopre la pelle del drago pelle del drago Il passaggio in questa frase è: un’apertura nella roccia che permette di passare un pezzo di testo un trasporto con la macchina

OFFICINA DEI LINGUAGGI 5 - PAGG. 40-41

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Una paziente attesa L’elfo Ombroso e l’ambasciatore Cepheus tornavano da una missione nel Reame degli Elfi del Deserto e volavano sul dorso del drago Codamozza. A volte gli atterraggi e i decolli di Codamozza erano bruschi, ma il volo in generale era tranquillo. Ombroso era il cavaliere di Codamozza. Ombroso e Codamozza avevano imparato a conoscersi bene. Ombroso conosceva bene ogni mossa di Codamozza e Codamozza capiva le richieste di Ombroso, prima che egli parlava. Cepheus si lamentava. – Piano! Che idee… viaggiare a dorso di un drago! – Così siamo più veloci – spiegava con pazienza Ombroso. Ombroso spesso accompagnava i dignitari del re da un reame all’altro. A Ombroso piaceva viaggiare a dorso del drago e Codamozza non amava rimanere a lungo in un solo posto. Ombroso sapeva che il suo compito era importante, ma lui era l’ultimo cavaliere in grado di cavalcare un drago blu, così pensava di dover avere responsabilità più grandi. Ombroso sentiva che il Male era ancora presente, infatti la Strega Stria era ancora viva, tutti gli alleati malvagi di Stria ora erano nascosti, ma erano pronti a combattere. La Regina delle Fate Floridiana aveva avvertito Ombroso del pericolo. Floridiana ancora doveva trovare il modo di annullare l’incantesimo malvagio della Strega Stria. Ombroso doveva solo aspettare il momento giusto… da G. Stilton, L’isola pietrificata, Piemme

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OFFICINA DEI LINGUAGGI 5 - PAGG. 46-47

decollo = momento in cui il drago si alza da terra. brusco = violento.

dignitari = persone della corte con incarichi importanti. responsabilità = compito, incarico.


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