Officina delle Discipline 5 - Storia

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Coordinato da Roberto Morgese

fficina delle Gabriella Fontana

Storia

In allegato • StoriaMAP •Q uaderno di Storia

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Storia Le civiltà della Grecia .................................. 2

• I Micenei ............................................................... 4 Le città fortificate ...................................................... 5 L’organizzazione sociale - Le attività .............................. 6 La religione - Il culto dei morti ..................................... 7 La scrittura ............................................................... 8 CODING Codici segreti ................................................ 9 La guerra di Troia ..................................................... 10 CITTADINANZA Schliemann e gli scavi di Troia ................. 11 INTERDISCIPLINARITÀ Parole che viaggiano ...................... 12 APPRENDIMENTO GLOBALE ............................................. 13 • I Greci ................................................................. 14 Le attività ................................................................ 15 La città e il suo governo ............................................ 16 La democrazia greca .................................................. 17 La polis .................................................................. 18 Sparta .................................................................... 20 Atene .................................................................... 22 Lo splendore di Atene .............................................. 24 L’educazione alla democrazia ...................................... 25 La scrittura - Le monete ............................................ 26 TECNOLOGIA Scienza e cultura dell’antica Grecia ............ 27 La religione ............................................................. 28 CITTADINANZA Il diritto di cittadinanza ......................... 29 I Giochi olimpici antichi ............................................. 30 CITTADINANZA I Giochi olimpici moderni ........................ 31 TECNOLOGIA Il teatro ................................................ 32 TECNOLOGIA Il tempio .............................................. 33 Le colonie greche ..................................................... 34 La Magna Grecia ..................................................... 35 I Persiani ................................................................ 36 Le guerre persiane ................................................... 37 La guerra del Peloponneso ........................................ 38 I Macedoni ............................................................. 39 Alessandro Magno ................................................... 40 La battaglia di Isso .................................................... 41 L’Ellenismo .............................................................. 42 Alessandria d’Egitto ................................................. 43 CLIL Greek art ....................................................... 44 APPRENDIMENTO GLOBALE Compito di realtà................... 45

I popoli italici

................................................ 48 I Liguri - I popoli appenninici ...................................... 50 I Camuni ................................................................. 51 I Celti - I Veneti ....................................................... 52 I Terramaricoli - I Villanoviani ..................................... 53 I Sardi .................................................................... 54

Collegati con

Quaderno (da p. 105 a p. 144) Atlante

• Gli Etruschi .......................................................... L’organizzazione sociale ............................................. Le attività ............................................................... La religione - La scrittura .......................................... Le necropoli ............................................................ Dentro la città etrusca .............................................. APPRENDIMENTO GLOBALE Compito di realtà ..................

I Romani

55 56 57 58 59 60 62

CODING ........................................... 64 Le origini di Roma CODING ....................................... 66 La leggenda di Roma CODING ................................... 67 Spazi e tempi della storia romana CODING .................. 68 La Monarchia - I sette re della tradizione ..................... 69 Dalla Monarchia alla Repubblica ................................. 70 CITTADINANZA Repubblica di ieri e di oggi ..................... 71 La società: patrizi e plebei - Le attività ........................ 72 La famiglia a Roma - Bambine e bambini ..................... 73 Patrizi contro plebei - Le conquiste dei plebei ............... 74 La religione ............................................................. 75 Domus, la casa dei patrizi .......................................... 76 Insula, la casa dei plebei ........................................... 77 TECNOLOGIA Gli edifici pubblici ................................... 78 Roma conquista l’Italia .............................................. 80 Le guerre puniche .................................................... 81 L’organizzazione del territorio ..................................... 82 L’arte della guerra - L’accampamento ........................... 83 Gli anni difficili della Repubblica .................................. 84 Le guerre civili ......................................................... 85 Caio Giulio Cesare .................................................... 86 La morte di Cesare ................................................... 87 Il secondo triumvirato e la fine della Repubblica ............ 88 APPRENDIMENTO GLOBALE ............................................ 89 Cesare Ottaviano Augusto ......................................... 90 L’organizzazione dell’Impero ....................................... 91 I successori di Augusto ............................................. 92 La romanizzazione dell’Impero .................................... 93 La difesa dei confini .................................................. 94 TECNOLOGIA Grandi ingegneri .................................... 95 Il Cristianesimo ........................................................ 96 La crisi dell’Impero - Le riforme di Diocleziano .............. 98 L’Impero romano d’Oriente e d’Occidente .................... 99 Le invasioni barbariche ............................................ 100 La fine dell’Impero romano d’Occidente ...................... 101 INTERDISCIPLINARITÀ Parole che viaggiano .................... 102 APPRENDIMENTO GLOBALE ........................................... 103 VERSO LA SECONDARIA Confronto tra civiltà .................. 104

Il simbolo ti indica i luoghi di particolare interesse storico e naturalistico considerati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Inquadra le pagine con il tuo dispositivo e ascolta l’audiolettura. Cerca le icone per accedere ai contenuti digitali.


Le civiltà della Grecia Circa 2 000 anni fa alcune tribù nomadi provenienti da nord-est si insediarono sulle coste della penisola greca e nelle isole del Mar Mediterraneo orientale, del Mar Ionio e del Mar Egeo, un mare interno al Mediterraneo caratterizzato da numerose isole e arcipelaghi. Questi antichi abitanti nel corso dei secoli divennero abili in molte attività: la pesca, la coltivazione delle viti e degli ulivi, l’allevamento degli ovini, l’artigianato, la navigazione e il commercio. Tra loro vi furono anche musicisti, politici, artisti, guerrieri, poeti, scienziati e atleti. I regni e le città che si svilupparono in questi territori, conosciuti anche come la culla della civiltà occidentale, influenzarono i modi di vivere e pensare di tantissimi popoli. Le tracce lasciate dalle civiltà della Grecia antica si possono trovare ancora oggi nelle parole della nostra lingua, nell’architettura delle città e nelle forme di governo di molti Paesi del mondo.

2 Storia


Per iniziare •H ai mai visto immagini dell’antica Grecia? • Conosci qualche mito legato a queste civiltà? • Ricordi l’ultimo argomento trattato alla fine della classe quarta? Parlava dell’assedio dell’antica città di Troia.

Studiando le civiltà della Grecia imparerai a: - conoscere le loro forme di governo; - conoscere le origini di parole come pace, libertà e giustizia; - individuare sulla linea del tempo la contemporaneità, la successione e la durata delle civiltà studiate; - distinguere tra la ricostruzione storica del passato e la spiegazione fantastica data da miti e leggende. Le tue competenze: • comprendere come i fenomeni e gli eventi storici siano in relazione con le risorse del territorio.

Imparo e capisco

Parole nuove Nella cartina della pagina accanto è raffigurato il territorio considerato la culla della civiltà occidentale. Che cosa significa questa espressione secondo te? ..................................................... ..................................................... ..................................................... ..................................................... ..................................................... .....................................................

dallo schema

Osserva la linea del tempo. Tra la fine della civiltà micenea e l’inizio della civiltà delle poleis, cioè le città-stato indipendenti greche, c’è un periodo di tempo che viene chiamato “età buia”. Evidenzialo sulla linea con un pennarello rosso. Civiltà micenea

2500 a.C.

2000 a.C.

Civiltà greca delle poleis Civiltà macedone

1500 a.C.

1000 a.C.

500 a.C.

Nascita di Cristo anno 0

Storia 3


Le civiltà della Grecia > I Micenei

Atlante pp. 16-17

Quaderno p. 106

I Micenei

Imparo e capisco

dall’immagine

Sul “Vaso dei guerrieri” sono rappresentati i soldati micenei che vanno in battaglia. Osserva e descrivi come si proteggevano e che armi utilizzavano. .............................................................................. .............................................................................. ..............................................................................

Gli Achei erano una popolazione nomade che si stabilì nella regione del Peloponneso verso il 2000 a.C. Qui fondarono delle città-stato indipendenti, spesso in lotta tra loro, come Argo, Pilo, Tirinto, Sparta e Micene. Micene era la più potente tra le città-stato e diede il nome alla civiltà di pastori che fiorì in queste terre. Intorno al 1450 a.C. i Micenei conquistarono l’isola di Creta. L’incontro con la cultura cretese trasformò profondamente il loro modo di vivere: ne appresero la scrittura, le credenze religiose e le tecniche di navigazione, grazie alle quali i mercanti micenei raggiunsero le coste dell’Anatolia, dell’Italia meridionale e della Spagna. Successivamente condussero molte guerre, come quella contro la città di Troia, che sorgeva in una posizione favorevole ai commerci marittimi verso il Mar Nero. La città venne assediata e distrutta intorno al 1250 a.C. da una confederazione di principi achei guidati dal re di Micene. La civiltà micenea iniziò a decadere a partire dal 1200 a.C. Secondo alcuni storici la fine di questa civiltà fu causata dall’invasione dei Dori, un popolo proveniente dal Nord Europa. Parole nuove

Imparo e capisco

dallo schema

Completa la linea del tempo con le date mancanti. Arrivo nel Peloponneso

....................

4 Storia

Conquista Conquista di Creta di Troia

....................

....................

Sai che cosa vuol dire la parola confederazione? Rileggi il testo, prova a intuirne il significato e sottolinea quali sono, secondo te, i tre sinonimi: associazione, club, spedizione, lega, unione, squadra. Invasione dei Dori

....................

Nascita di Cristo anno 0


Atlante pp. 16-17

Quaderno pp. 106, 108

Le civiltà della Grecia > I Micenei

Le città fortificate

La città di Micene era una vera e propria fortezza costruita su un’altura tra due burroni. Dominava la pianura sottostante ed era protetta da imponenti mura, dette “ciclopiche” perché secondo la leggenda erano state costruite dai giganti Ciclopi. Come Micene, anche le altre città-stato della civiltà micenea sorsero su colline o su speroni rocciosi e come Micene erano difese da mura inaccessibili.

La Porta dei Leoni. I leoni scolpiti sopra la porta erano simbolo di regalità e potenza.

Il palazzo del re, con la sala del trono (mègaron), si trovava sul punto più alto della collina. La sala, di forma rettangolare, aveva al centro un focolare attorniato da quattro colonne ed era affrescata con scene di guerra.

All’interno delle mura si trovavano i granai, le botteghe degli artigiani e i magazzini, dove venivano accumulati i prodotti, come grano e olio.

Lungo le mura si aprivano le porte che permettevano l’accesso alla città. La principale era la “Porta dei Leoni”. Mappa audioletta

PDF

Nel recinto sacro sorgevano le tombe reali, all’interno delle quali venivano seppelliti anche preziosi tesori.

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Le civiltà della Grecia > I Micenei

Quaderno pp. 107-108

L’organizzazione sociale

Ogni città-stato era governata da un re, chiamato wanax, e da un consiglio di collaboratori. Nella scala sociale seguivano poi i nobili, proprietari di tutte le terre e di tutto il bestiame, il capo dei guerrieri, il lawagetas, e i sacerdoti e le sacerdotesse, detti téreta. Il popolo, il damos, viveva nei damoi, i villaggi, che si trovavano fuori delle mura. Il popolo era composto da contadini e artigiani. Gli schiavi erano prigionieri di guerra ed erano destinati ai lavori più pesanti. Le donne micenee erano amate e rispettate, godevano di una certa libertà, partecipavano alla vita pubblica e potevano avere un lavoro indipendente dalla famiglia. I lavori femminili a Micene erano soprattutto legati alle cure domestiche, alla tessitura della lana e alla distribuzione dei cereali provenienti dalle coltivazioni. Alcune donne privilegiate, come le sacerdotesse, potevano possedere terreni da amministrare.

Diadema miceneo.

Imparo e capisco

dal testo

Collega i nomi micenei al loro significato. wanax

sacerdote

lawagetas

villaggi

téreta

popolo

dàmos

capo dei guerrieri

damoi

re

Le attività

I territori montuosi e i pochi corsi d’acqua a disposizione rendevano il territorio poco adatto all’agricoltura: i contadini coltivavano cereali, ulivo e vite. Nelle campagne i pastori allevavano ovini, bovini e cavalli. Nei villaggi gli artigiani sapevano lavorare oro, argento e avorio, con cui realizzavano gioielli e decorazioni per le armi. Con l’argilla producevano vasi decorati per conservare cereali, olio, vino e miele. Navigatori e commercianti viaggiavano su navi dotate di vela dalla forma quadrata lungo le rotte del Mar Mediterraneo. Scambiavano i prodotti che avevano in abbondanza con vari metalli, in particolare lo stagno e il rame che servivano per ottenere il bronzo, utilizzato dai fabbri per coniare monete e realizzare le armi per le battaglie.

Pugnale miceneo in bronzo decorato.

Imparo e capisco

dallo schema

Durante la storia antica c’è stato un periodo denominato “Età del bronzo”. Fate una ricerca su internet e colorate sulla linea del tempo l’inizio e la fine dell’Età del bronzo. Nascita di Cristo anno 0

3000 a.C.

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2500 a.C.

2000 a.C.

1500 a.C.

1000 a.C.

500 a.C.


Le civiltà della Grecia > I Micenei

Quaderno p. 107

La religione

I Micenei erano politeisti e adoravano divinità antropomorfe. Gli dei e le dee rappresentavano le forze della natura e si appassionavano alle vicende degli esseri umani, proteggendoli oppure ostacolandoli. Il padre degli dei e degli uomini era Zeus, la cui moglie si chiamava Era. Poseidone era il dio del mare, Ares il dio della guerra e Demetra la dea dei raccolti. Per ottenere la loro benevolenza i sacerdoti sacrificavano capre, vitelli e buoi su altari di pietra e offrivano i prodotti della terra nei santuari costruiti sulle montagne a loro dedicati. La religione dei Micenei diventò poi la religione delle successive civiltà greche.

Divinità in terracotta.

Testa di dea ritrovata nella città di Micene.

Il culto dei morti

I Micenei sentivano profondamente il culto per i morti. I defunti venivano sepolti in modi diversi a seconda del ruolo che avevano occupato all’interno della società. Le tombe dei re, dei guerrieri e dei nobili erano dette tholos. Erano costruzioni circolari scavate nelle colline e ricoperte con grandi pietre sistemate in modo concentrico, fino a formare un soffitto a forma di cupola. Un lungo corridoio conduceva alla camera dove veniva deposto il corpo del defunto insieme agli oggetti e alle armi che gli erano appartenuti in vita. Spesso il volto era ricoperto da una maschera d’oro che ne riproduceva i lineamenti. Imparo e capisco

Maschera appartenuta a un principe miceneo.

dall’immagine

L’immagine accanto mostra un reperto rinvenuto all’interno di una tomba micenea. Riesci a capire di che cosa si tratta? ………………................................. .........................................…..…… .........................................…..…… Secondo te, quale attività svolgeva il defunto quando ancora era in vita? ………………................................. .........................................…..…… .........................................…..……

La tomba di Agamennone, a Micene, è l’esempio più famoso di tholos.

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Le civiltà della Grecia > I Micenei

Quaderno p. 107

La scrittura

Tavoletta d’argilla in Lineare B.

I Micenei appresero il valore e l’importanza della scrittura dai Cretesi. In un primo periodo utilizzarono la Lineare A, un sistema di scrittura sillabica non ancora decifrato. Successivamente i Micenei rielaborarono questo tipo di scrittura per adattarlo alla loro lingua. La Lineare B era una scrittura composta da circa 200 segni corrispondenti a sillabe, si scriveva da sinistra a destra e fu decifrata nel 1952. Per alcuni studiosi rappresenta una forma di greco arcaico. I primi reperti in Lineare B furono ritrovati a Creta nel palazzo di Cnosso. Successivamente si scoprirono documenti simili a Micene, nelle altre città-stato greche e nelle località che erano venute a contatto con la società micenea. Grazie alle numerose scritte rinvenute su tavolette d’argilla, di bronzo e di altri metalli, gli archeologi sono riusciti a ricostruire molti dettagli dell’organizzazione economica e sociale dei regni micenei. Gli scribi utilizzavano la scrittura per annotare tutto quello che succedeva all’interno del palazzo: gli ordini impartiti dal re ai suoi soldati, il numero dei bambini presenti in città, le proprietà del re, le merci prodotte e le cerimonie religiose.

Esempio di sillabario utilizzato dagli archeologi per decifrare i reperti.

Imparo e capisco

dal testo

Completa con le parole mancanti: argilla, Micenei, sillabe, palazzo, scribi, Lineare B, Lineare A. Puoi utilizzare questo riassunto per ripetere a voce alta. I .................................. inizialmente utilizzavano la ................................... appresa dai Cretesi. Poi rielaborarono questo tipo di scrittura nella ............................, che utilizzava dei segni che corrispondevano a ............................. Gli ............................ micenei annotavano tutti i fatti importanti che accadevano nel ............................ e scrivevano su placche di bronzo e su tavolette d’.............................

8 Storia


CODING

R S T U V VWX Y TU

L M N O K PQR P S NO

Q

E F G H I I J KL

J

Z

Y Z A B CDE C B A F

D

1

W

X

GH

Per interpretare la Lineare B gli archeologi hanno attribuito a ogni simbolo una sillaba, cioè hanno cercato di decifrare un codice. Ogni linguaggio si serve di un codice e per comunicare qualcosa a qualcuno è necessario utilizzare lo stesso codice. Da sempre l’uomo inventa codici segreti per non svelare informazioni o notizie importanti a chi non le deve conoscere. Il codice segreto nasconde le parole attraverso la crittografia, una tecnica che permette di interpretare il messaggio solo se si è in possesso della chiave, cioè della regola utilizzata per nasconderle.

M

Codici segreti

Il romano Giulio Cesare proteggeva i messaggi importanti con questo sistema: ogni lettera veniva sostituita con la lettera che occupava tre posti più avanti nell’ordine alfabetico.

cco un messaggio crittografato da decifrare. In E questo caso la chiave del codice è molto semplice. Per mascherare il messaggio è stato utilizzato l’alfabeto di 21 lettere nell’ordine contrario: la Z corrisponde alla A, la V alla B, la U alla C, e così via per tutte le lettere dell’alfabeto. Scopri che cosa c’è scritto. S

B

B

O

B

Z

N

Z

E

U

C

I

N

Z

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

2

ui sotto trovi una comunicazione di guerra micenea. È stata crittografata con un Q codice. Scopri la chiave e riscrivi il messaggio.

7-10-9 1-3-8-5-9 17-9 12-1-17-3-13-12-4-13-12-13 12-5-10 3-1-20-1-10-10-13 4-9 10-5-7-12-13 ............................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................. 3

I nventa una chiave per crittografare i tuoi messaggi. Nella riga con le caselle vuote aggiungi l’alfabeto modificato. Cambia l’ordine delle lettere o scegli dei simboli. Scrivi un messaggio e sfida i tuoi compagni a capire quello che hai scritto.

A B C D E F G H I

J

K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... .............................................................................................................................................................................

Storia 9


Le civiltà della Grecia > I Micenei

Quaderno p. 107

La guerra di Troia

L’interpretazione della scrittura micenea ha fornito agli archeologi e agli storici alcune fonti importantissime per la ricostruzione della civiltà degli Achei. A tramandare e a mantenere intatto il leggendario ricordo delle imprese dei Micenei sono state soprattutto le opere di Omero, un poeta greco vissuto molti secoli dopo. Egli scrisse due narrazioni in poesia, l’Iliade e l’Odissea. La prima descrive la guerra combattuta dai Micenei contro la città di Ilio, cioè Troia, mentre la seconda racconta l’avventuroso viaggio di ritorno a casa da Troia del guerriero greco Ulisse, re dell’isola di Itaca.

La vita del poeta Omero è avvolta nel mistero. Secondo la tradizione era cieco e alcuni storici credono che la sua stessa esistenza potrebbe far parte di una leggenda.

Il mito Paride era figlio di Priamo, re di Troia. Si innamorò di Elena, moglie del re di Sparta, e la rapì. I re di tutte le città della Grecia si unirono allora sotto la guida di Agamennone, re di Micene, e dichiararono guerra a Troia. Con le loro navi raggiunsero la città e la cinsero d’assedio. Gli Achei riuscirono a vincere la guerra grazie all’astuzia di Ulisse, re di Itaca, che ideò uno stratagemma. Sulla spiaggia davanti alle mura di Troia gli Achei lasciarono un grande cavallo di legno e finsero di partire. I Troiani trascinarono il cavallo dentro le mura della città in segno di vittoria. Durante la notte gli Achei uscirono dal ventre del cavallo dove si erano nascosti, aprirono le porte della città e fecero entrare il resto dell’esercito. I Troiani, sorpresi, non furono in grado di reagire e Troia venne saccheggiata e distrutta.

La realtà storica Troia era una città che sorgeva sullo Stretto dei Dardanelli, in una posizione favorevole alla navigazione e al commercio dal Mar Egeo al Mar Nero. I Troiani controllavano le rotte commerciali e pretendevano pedaggi per lasciar passare le navi atttraverso lo stretto. I Micenei non intendevano più pagare le pesanti tasse e forse fu proprio questo che spinse i regni micenei ad allearsi e a dichiarare guerra alla città di Troia.

Modello del cavallo utilizzato nel film Troy, collocato sullo Stretto dei Dardanelli.

10 Storia


CITTADINANZA

Quaderno p. 107

Schliemann e gli scavi di Troia

Fino al secolo XIX gli storici hanno creduto che la guerra di Troia fosse frutto della fantasia degli antichi Greci e che i poemi omerici non avessero nessun fondamento storico. Non la pensava così invece un ricco commerciante tedesco appassionato di archeologia di nome Heinrich Schliemann. Nel 1870, basandosi sulle indicazioni ricavate dai testi di Omero, Schliemann partì alla ricerca della città di Troia. Prima identificò i luoghi della guerra nell’estremità occidentale dell’attuale Turchia, poi iniziò a scavare in corrispondenza della collina di Hissarlik, a pochi chilometri dalla costa. Nel 1871 portò alla luce le rovine di un’antica città distrutta dal fuoco. Non si trattava però della vera città dell’Iliade, che Schliemann identificò ben nove strati più sotto. Nell’ultimo strato trovò anche un eccezionale tesoro, che egli credette appartenere a Priamo, il re di Troia. Del “tesoro di Priamo” facevano parte più di 8 000 gioielli tra collane, bracciali, anelli e orecchini in oro di raffinata fattura, a testimonianza delle grandi capacità raggiunte dagli artigiani dell’epoca.

Heinrich Schliemann.

Allo studioso rimane il merito di avere approfondito con passione gli studi e le ricerche allo scopo di ritrovare tracce degli avvenimenti cantati dal sommo poeta greco. Le sue scoperte permisero di ricostruire e conoscere il passato di antiche civiltà. Oggi gran parte degli oggetti rinvenuti sono conservati nel museo Ermitage di San Pietroburgo, in Russia. Gli scavi di Troia sulla collina di Hissarlik.

Imparo e capisco

dallo schema

Osserva, come un archeologo, la stratificazione dello scavo e abbina le lettere agli strati. A B C D E

Strato con ossa di animali fossili. Strato con resti di mura in pietra. Strato con mura, semplici vasi, oggetti in oro e statuette. Strato con resti preistorici. Strato con grandi templi, mura difensive, vasi e oggetti molto elaborati.

... ... ... ... ...

Storia 11


INTERDISCIPLINARITÀ

Parole che viaggiano

1

Nelle pagine precedenti hai incontrato più volte la parola forma . È un termine che ha significati diversi a seconda della frase e dell’argomento. MATEMATICA La forma geometrica è una parte di spazio delimitata da una linea chiusa non intrecciata.

SPORT Indica le condizioni fisiche di un atleta o di una squadra, si dice infatti “essere in forma”.

forma LINGUAGGIO QUOTIDIANO È l’aspetto esteriore di un oggetto, di una persona, di un comportamento o di un fatto.

2

STORIA Si usa per indicare il modo in cui si organizza una società nella distribuzione del potere, cioè la forma di governo scelta.

Sottolinea le frasi e colora i riquadri con il colore corrispondente al significato.

• La forma di governo micenea era la città-stato governata da un re. • La squadra di volley quest’anno è davvero in forma. • Il compasso serve a disegnare la forma del cerchio. • Per il compleanno di Giulia ho preparato biscotti a forma di cuore.

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APP rendimento globale

1

Utilizzo la mappa

Completo la mappa.

3000 a.C.

2000 a.C.

1000 a.C.

Nascita di Cristo anno 0

Quando Dove

I Micenei Attività

Società

Tecnologia

Religione

………….........................… ………….........................… ………….........................… ………….........................… ………….........................… ………….........................…

………….........................… ………….........................… ………….........................… ………….........................… ………….........................… ………….........................…

………….........................… ………….........................… ………….........................… ………….........................… ………….........................… ………….........................…

………….........................… ………….........................… ………….........................… ………….........................… ………….........................… ………….........................…

Un passo avanti

1

Cancello l’alternativa sbagliata.

• La civiltà degli Achei è chiamata minoica / micenea. • Le città-stato micenee erano circondate da mura ciclopiche / profondi fossati. • I guerrieri micenei combatterono una lunga guerra contro Tirinto / Troia. • I Micenei appresero dai Cretesi la scrittura Lineare A / Lineare B. • Il cavallo di Troia è una realtà storica / un racconto mitologico. Autovalutazione o completato la mappa con le informazioni mancanti? Sì H No Ho riconosciuto tutte le alternative corrette? Sì No In parte

In parte

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Le civiltà della Grecia > I Greci

Atlante pp. 7, 18-19

Quaderno p. 109

I Greci Intorno al 1200 a.C. la Grecia fu invasa dai Dori, un popolo di cacciatori e pastori che arrivava dal Nord Europa. I Dori erano guerrieri molto forti, conoscevano l’uso del ferro e lo utilizzavano per fabbricare le armi. Nei loro assalti distrussero molte fortezze micenee e così la gente lasciò le città per tornare a vivere nei villaggi. Con la fine della civiltà micenea, per la Grecia iniziò un lungo periodo che gli storici definiscono “età buia”, caratterizzato da una crisi durata oltre quattrocento anni. Le città, infatti, vennero abbandonate, i commerci sul mare diminuirono e l’uso della scrittura scomparve. Questo periodo durò fino all’800 a.C.

Parole nuove Il termine crisi viene spesso usato per indicare un momento negativo. Cercalo sul dizionario, scoprine l’origine e cogli anche il significato positivo del vocabolo. Poleis è il plurale della parola greca polis, che significa “città”. Da polis derivano parole italiane come metropoli, cioè grande città, e necropoli, “città dei morti”, luogo dove si seppellivano i morti.

Imparo e capisco

dallo schema

Gli antichi Greci datavano l’inizio della loro storia dalla prima Olimpiade. Secondo questa datazione, quanti secoli durò la storia della civiltà greca? ....................................... .............................................................................. Quanti secoli a partire dall’invasione dei Dori? .............................................................................. .............................................................................. .............................................................................. Invasione dei Dori Micenei

14 Storia

Con il passare del tempo i Dori impararono a convivere con le popolazioni che avevano sconfitto, fino a diventare un unico popolo che parlava la stessa lingua, utilizzava la stessa scrittura e professava la stessa religione. Le condizioni di vita migliorarono, ripresero i commerci e rinacquero le città. Le nuove città greche, le poleis, erano indipendenti l’una dall’altra ed erano caratterizzate da diverse forme di governo. Nella loro storia i Greci combatterono molte guerre in difesa dei loro territori, alcune contro popoli invasori come i Persiani, altre scoppiarono invece tra le stesse poleis greche. I Greci riuscirono a mantenere la loro indipendenza fino al 338 a.C. quando il territorio venne occupato dai Macedoni.

Prima Olimpiade Sviluppo delle poleis Età buia

1200 a.C.

La rinascita

800 a.C.

Guerre contro i Persiani Prime colonie

Guerra del Peloponneso

Macedoni

Poleis greche 750 a.C. 776 a.C. 490 - 479 a.C.

431 - 404 a.C.

338 a.C.

Nascita di Cristo anno 0


Le civiltà della Grecia > I Greci

Quaderno pp. 110-111

Le attività

Con la fine dell’età buia per la Grecia cominciò un periodo di grande sviluppo economico. Una delle attività più importanti era l’allevamento delle pecore e delle capre, dalle quali i pastori ricavavano carne, latte, lana e pellame. Il territorio prevalentemente collinare e montuoso favoriva la coltivazione della vite e dell’olivo. Gli artigiani greci diventarono abilissimi nella lavorazione della ceramica, dei metalli e del legno. Con la ceramica realizzavano anfore, coppe e piatti splendidamente decorati. I metalli erano impiegati soprattutto per i gioielli e per le armi. Con il legno fabbricavano oggetti di uso quotidiano e navi adatte alla guerra e al trasporto delle merci. Lungo le coste erano diffuse la pesca e la produzione del sale, utilizzato in cucina e per la conservazione dei cibi. Le navi greche si spingevano in tutto il Mar Mediterraneo e il commercio si sviluppò sempre di più. I mercanti greci esportavano olio, vino e manufatti realizzati dagli artigiani; importavano prodotti alimentari e materiali preziosi come i metalli, l’ambra e l’avorio, che non erano presenti nei territori della Grecia. Anche gli schiavi erano venduti e acquistati come vere e proprie merci. Imparo e capisco

Tecnologia L’olio d’oliva, oltre che per l’alimentazione, era utilizzato come base per la realizzazione dei prodotti di bellezza e serviva anche per l’illuminazione delle case. Le lucerne a olio, infatti, avevano ormai sostituito le semplici torce di legno.

dall’immagine

I vasi greci sono una fonte storica preziosissima, infatti a seconda delle decorazioni e del tipo di ceramica gli archeologi possono risalire al periodo storico di realizzazione. I vasi più antichi hanno decorazioni molto semplici, quelli successivi riportano scene sempre più raffinate e complicate.

A

B

Osserva i tre vasi e mettili in ordine dal più antico al più recente. ...

C

...

...

Storia 15


Le civiltà della Grecia > I Greci

Quaderno p. 110

La città e il suo governo

Per la prima volta nella storia, nelle città dell’antica Grecia comparve un nuovo soggetto: l’abitante della polis, cioè il cittadino. Essere cittadini significava godere dei diritti politici, cioè poter prendere parte alle decisioni più importanti della polis attraverso il voto e avere la possibilità di essere eletti alle cariche pubbliche, le magistrature. Il cittadino aveva anche dei doveri, come pagare le tasse e difendere la patria in battaglia come soldato. Non tutti gli abitanti della città erano considerati cittadini: lo erano soltanto i figli maschi nati da genitori liberi, al compimento dei diciotto anni di età. Ne erano esclusi donne, stranieri e schiavi. Tra i cittadini solo gli aristocratici (àristoi), cioè i grandi proprietari di terre e di bestiame, potevano aspirare alle magistrature. I piccoli proprietari terrieri, i commercianti e gli artigiani costituivano il popolo (dèmos): potevano partecipare alla vita politica esprimendo il proprio parere nelle assemblee, ma erano esclusi dalle decisioni più importanti.

Monarchia e oligarchia I soldati senza cavallo si chiamavano opliti per il loro scudo rotondo, l’oplon. L’oplita aveva una lancia e una spada e per proteggersi indossava elmo, corazza e gambali. Gli opliti formavano uno schieramento di soldati molto vicini e avanzavano compatti.

Imparo e capisco

dal testo

Sottolinea la parte del testo dove si spiegano i diritti e i doveri dei cittadini nelle poleis. Ripeti con parole tue chi poteva diventare cittadino. Sottolinea nel testo con due colori diversi chi governa in una monarchia e chi in una oligarchia.

16 Storia

Le città inizialmente erano governate da un re, erano quindi delle monarchie (da monos, “uno solo”, e archè, “comando”, cioè potere di un’unica persona). Con il passare del tempo il potere passò nelle mani di un gruppo ristretto di persone, gli aristocratici: nacquero così le oligarchie (da òligos, cioè “pochi”). Nel corso del VII secolo a.C. un’altra forza andò ad aggiungersi agli àristoi: gli opliti, ovvero i soldati dell’esercito cittadino, indispensabili per la difesa della polis. Cittadinanza “Governo” è una parola di origine greca che significa “guidare una nave”. La parola assunse presto anche il significato che conosciamo oggi, cioè “guidare uno Stato”. Fai una ricerca e rispondi alle domande. Qual è la forma di governo presente nel nostro Paese? …………………......................................................................….. Come si chiama la carica che guida il Governo in Italia? …………………......................................................................…..


Le civiltà della Grecia > I Greci

Quaderno p. 110

La democrazia greca

Parole nuove Democrazia, da dèmos, cioè popolo, e kratos, potere.

In alcune poleis con il tempo fu il popolo a prendere le decisioni riguardanti l’economia, l’esercito e la cultura. In questo modo tutti i cittadini, non solo i ricchi proprietari terrieri, potevano partecipare al governo della città. Nacquero così le prime forme di democrazia, basate su alcuni principi fondamentali:

Sottolinea nel testo chi prende le decisioni in una democrazia.

• t utti i cittadini erano uguali, avevano cioè gli stessi diritti e gli stessi doveri;

Cittadinanza La democrazia nell’antica Grecia aveva molte limitazioni. Alcune persone erano infatti escluse dal diritto di cittadinanza. Le donne, pur essendo “cittadine”, non potevano partecipare all’assemblea e votare i magistrati e le leggi. Secondo te, tutti coloro che oggi vivono in Italia possono essere considerati cittadini italiani? Discutetene in classe con l’insegnante.

• i cittadini si riunivano in un’assemblea popolare, dove si votavano le leggi e si eleggevano, per un periodo di tempo limitato (di solito un anno), i magistrati; a essi i cittadini affidavano il compito di amministrare la giustizia, comandare l’esercito e regolare il calendario dei culti e delle feste religiose. L’assemblea decideva anche della pace, della guerra e delle alleanze con le altre città; • i l popolo era supremo giudice, ma delegava il potere giudiziario ai tribunali, intervenendo direttamente solo nelle questioni più importanti; • l ’assemblea si riuniva una o più volte al mese e si basava sul principio di maggioranza. Se la maggioranza prendeva una decisione, anche la minoranza che non era d’accordo vi si doveva adeguare. Le votazioni avvenivano per alzata di mano oppure mettendo una pietra in un’urna.

MONARCHIA

re consigliato da consiglio di anziani

Ecco uno schema che rappresenta il passaggio da monarchia a oligarchia, che caratterizzò molte poleis.

OLIGARCHIA

re lascia il posto a aristoi

opliti

e

scelti tra aristoi

Partecipazione senza potere decisionale

demos

Nessun potere

e

donne

Nessun potere

e

schiavi

Storia 17


Le civiltà della Grecia > I Greci

Atlante pp. 18-19

Quaderno p. 110

La polis

Il territorio della Grecia non rendeva facili i contatti tra le popolazioni, che comunicavano soprattutto via mare. Per questo motivo la Grecia non fu mai uno Stato unitario e le città si organizzarono in città-stato autonome. Nonostante ciò, i Greci si sentivano un unico popolo, grazie ad alcuni aspetti culturali comuni, come la lingua, le tradizioni e la religione. Le poleis erano circondate da mura. La parte alta sorgeva su un’altura, la parte bassa in prossimità delle coste e dei corsi d’acqua. Questa posizione permetteva di difendersi dagli attacchi dei nemici, di sviluppare l’economia grazie al commercio marittimo e di disporre di riserve d’acqua. Cavaliere con mantello.

Il teatro, a forma semicircolare, aveva una funzione religiosa ed educativa.

...

... ...

Imparo e capisco

dall’esperienza

Secondo te, la città o il paese in cui vivi ha delle caratteristiche simili a quelle della polis? Se sì, quali? Scrivi sul quaderno.

18 Storia


Le civiltà della Grecia > I Greci Le città-stato greche presentavano una struttura interna simile, distinta in quattro parti: • l’acropoli, o città alta, era situata su un’altura. Qui sorgevano i templi e gli edifici pubblici più importanti. Era circondata da mura e, in caso di attacco nemico, offriva ai cittadini un luogo dove rifugiarsi; • l’asty, la parte bassa, dove si trovavano le abitazioni del popolo, le botteghe artigiane e la piazza principale, l’agorà; • l’agorà, la piazza dove si tenevano le assemblee dei cittadini e si svolgeva il mercato; • la chora, il territorio fuori delle mura che comprendeva i villaggi e le campagne. Imparo e capisco

Le case greche erano basse e si sviluppavano intorno a un cortile interno, dove si aprivano le finestre. Erano divise in due parti: • una riservata agli uomini, l’androceo; • una alle donne e ai bambini, il gineceo.

dall’immagine

Osserva il disegno e inserisci i numeri al posto giusto. 1 Acropoli 2 Agorà 3 Asty 4 Chora Descrivi a voce come era strutturata la polis.

Le mura difendevano la polis dai nemici e la separavano dalla chora, l’area destinata all’agricoltura e alla pastorizia.

...

Diverse città avevano un porto, fondamentale sia per motivi commerciali sia militari.

Storia 19


Le civiltà della Grecia > I Greci

Atlante pp. 18-19, 113

Quaderno p. 112

Sparta

Le poleis più importanti della Grecia furono Sparta e Atene, due città molto diverse tra loro e che per secoli si fronteggiarono tentando di dominarsi a vicenda. Dopo la caduta dei Micenei, nel X secolo a.C. un gruppo di Dori si stabilì nella Laconia, una regione del Peloponneso meridionale, e fondò la città di Sparta sulle rovine della città micenea di Lacedemone. Sparta sorse alle falde del monte Taigeto, lontana dal mare, vicino al fiume Eurota. Dopo lunghe guerre gli Spartani si espansero e conquistarono la regione della Messenia, le cui terre fertili garantirono cibo in abbondanza ai suoi cittadini. Gli Spartani erano chiusi e diffidenti nei confronti degli stranieri e disponevano di un esercito potente e preparato, sempre pronto a mobilitarsi per la guerra.

La società

Le rovine di Sparta e il monte Taigeto sullo sfondo. Sparta significa “sparpagliata”, infatti si formò dall’unione di cinque villaggi.

Imparo e capisco

dall’immagine

Inserisci il nome dei gruppi in cui era suddivisa la società di Sparta.

.........................................

.........................................

.........................................

20 Storia

Sparta era governata da un’oligarchia militare. La società era suddivisa in tre gruppi: spartiati, perieci e iloti. Al vertice dell’organizzazione sociale c’erano gli spartiati, i discendenti dei Dori conquistatori. Gli spartiati costituivano la minoranza della popolazione e godevano di tutti i diritti politici, potevano cioè votare ed essere eletti alle magistrature. Possedevano vaste terre, che facevano coltivare dagli iloti mentre loro si dedicavano solo all’attività politica e all’addestramento militare. I perieci erano gli abitanti delle comunità situate vicino a Sparta. Conservavano una certa autonomia ed erano vincolati agli spartiati solo dal dovere di combattere al loro fianco in caso di guerra. Erano esclusi da ogni diritto politico, ma potevano coltivare le terre di loro proprietà e svolgere l’attività di artigiani e commercianti. Gli iloti erano i discendenti dei Messeni sottomessi dai Dori e occupavano l’ultimo gradino della scala sociale, come gli stranieri e gli schiavi. Erano uomini privi di ogni diritto, costretti a vivere in assoluta povertà. Appartenevano allo Stato, che li assegnava agli spartiati perché ne coltivassero le terre e allevassero il bestiame.


Le civiltà della Grecia > I Greci

Il governo della città Sparta era governata da due re, che restavano in carica fino alla morte. I re svolgevano funzioni religiose e comandavano l’esercito, ma il loro potere era limitato. Le funzioni più importanti erano svolte dagli efori, cinque magistrati che avevano il compito di proporre le leggi, controllare il comportamento dei cittadini, organizzare l’educazione dei bambini e amministrare la giustizia. La gherusìa era un consiglio composto da 28 anziani con almeno sessant’anni di età, che curava i rapporti con le altre poleis e controllava l’operato di tutti gli organi di governo. L’apella era un’assemblea composta da tutti gli spartiati con almeno trent’anni di età, che si riuniva una volta al mese. L’apella eleggeva gli efori e i membri della gherusìa e si occupava di questioni legate alla successione al trono.

mantello corazza

lancia

L’educazione alla guerra Per gli Spartani era fondamentale formare dei soldati forti e valorosi. L’educazione militare dei bambini spartani si chiamava agoghé. Al compimento dei sette anni i bambini lasciavano le proprie famiglie per essere educati in comunità. L’addestramento prevedeva esercitazioni militari e atletiche molto dure. A diciannove anni i ragazzi potevano andare in guerra e a trenta diventavano spartiati a pieno diritto. Per gli uomini l’obbligo di continuare l’addestramento militare durava fino ai sessant’anni. Imparo e capisco

dal testo

Collega ciascun termine alla sua definizione corretta. Spartiati

Cinque magistrati

Iloti

Assemblea degli spartiati

Perieci

Schiavi messeni

Gherusìa

Cittadini con diritti

Apella

Artigiani e mercanti

Efori

Consiglio di anziani

schinieri

scudo

elmo

Cittadinanza

Le donne spartane erano molto libere e indipendenti. Anche quando si sposavano non erano obbligate a occuparsi dei lavori domestici o della crescita dei figli. Nelle case spartiate c’erano schiave e nutrici che provvedevano a tutto quello che serviva. Le donne potevano così dedicarsi al canto, alla danza e agli esercizi ginnici. Quando i mariti erano in guerra le donne assumevano il comando della casa.

Storia 21


Le civiltà della Grecia > I Greci

Atlante pp. 18-19, 113

Quaderno p. 112

Atene

Le origini di Atene risalgono al 1500 a.C. quando fu fondata dagli Achei. Lo sviluppo della città fu favorito dalla posizione geografica e dalle ricchezze naturali del territorio. Atene, infatti, sorgeva in Attica, una delle regioni più fertili della Grecia. La città era molto vicina al mare e si affacciava su un grande porto naturale, il Pireo. Il territorio era ricco di cave di pietra e di marmo e di miniere d’argento e di piombo. Durante l’età buia, inoltre, l’Attica non subì l’invasione dei Dori e alla città di Atene e ai suoi abitanti furono quindi risparmiati gli attacchi e le distruzioni delle città-stato micenee. Grazie a queste condizioni Atene divenne un importante centro commerciale, artistico e culturale. Imparo e capisco

dal testo

Sottolinea con tre colori diversi i fattori che determinarono lo sviluppo di Atene e scrivili qui di seguito: 1. .......................................................... 2. ......................................................... 3. .........................................................

Parole nuove Nel termine legislatori c’è la parola “legge”. Rileggi il testo e prova a spiegare che cosa fa un legislatore. ............................................................. .............................................................

Il governo della città Nei primi secoli della sua storia anche Atene, come le altre città-stato, fu una monarchia. Successivamente il potere passò a un gruppo di aristocratici e fino alla fine del VII secolo a.C. Atene rimase un’oligarchia senza leggi scritte. Nel corso del tempo il popolo iniziò a chiedere maggiori diritti, leggi e soprattutto la possibilità di partecipare alla vita della polis. Queste richieste si realizzarono anche grazie all’opera di due grandi legislatori: Solone e Clistene. Essi crearono le due assemblee che furono alla base del governo cittadino: l’ecclèsia e la bulè. Per ottenere il diritto di voto non occorreva più possedere ricchezze e terreni ma bastava essere uomini di almeno vent’anni d’età, essere figli di ateniesi e aver completato l’addestramento militare. Era nata la democrazia ateniese.

Veduta di Atene oggi, con le rovine dell’acropoli e il porto del Pireo sullo sfondo. Porto del Pireo

Acropoli

22 Storia


Le civiltà della Grecia > I Greci

La democrazia ateniese

Cittadinanza

L’ecclèsia era l’assemblea popolare a cui potevano partecipare tutti i cittadini. Ciascuno aveva libertà di parola e poteva suggerire proposte. L’ecclèsia si riuniva di solito una volta a settimana nell’agorà per discutere dei problemi della città, votare le leggi, prendere decisioni di pace e di guerra e scegliere gli arconti, i magistrati che governavano la città. La bulè era un consiglio di 500 cittadini eletti a sorteggio che proponeva le leggi e controllava che queste venissero applicate. C’erano anche dieci strateghi, esperti in campo militare e a capo dell’esercito e della flotta. In momenti politici delicati, come nel caso di crisi o di guerre, l’ecclèsia poteva nominare un tiranno, le cui decisioni non potevano essere messe in discussione. Terminato il suo compito, il popolo poteva togliergli l’incarico o rieleggerlo nuovamente.

Le donne ateniesi vivevano con la madre e le schiave in una zona della casa, il gineceo, dove si occupavano dei figli e imparavano a filare e tessere. Non uscivano in pubblico se non in occasione di cerimonie e feste religiose.

La società ateniese Essere cittadini di Atene e partecipare alla democrazia era un privilegio non alla portata di tutti. Erano esclusi dalla vita politica: • i meteci, cioè gli stranieri che risiedevano nella città, soprattutto mercanti e artigiani; • gli schiavi, che potevano solo lavorare al servizio dei cittadini; • le donne, che non avevano diritti civili né godevano di privilegi. Lo storico Tucidide racconta che Pericle, politico e stratega ateniese, parlando ai suoi concittadini spiegò: “Qui ad Atene il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi e per questo viene chiamato democrazia. Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti”.

Imparo e capisco

Aristofane, famoso scrittore ateniese, mise in scena la storia di un gruppo di donne che, travestite da uomini, prendono parte all’ecclèsia e votano a maggioranza una legge che affida alle donne il controllo della città.

dall’immagine

Lavorate in coppia. Osservate le immagini e mettete a confronto la vita delle donne ad Atene e a Sparta. Donne spartane

Donne ateniesi

Storia 23


Le civiltà della Grecia > I Greci

Pericle visse tra il 495 e il 429 a.C. e impose il potere di Atene su gran parte della Grecia.

I Propilei costituivano l’ingresso monumentale all’acropoli.

Il tempio di Atena Nike simboleggiava la città vittoriosa. Venne costruito intorno al 425 a.C., con colonne di ordine ionico.

24 Storia

Atlante pp. 18-19

Lo splendore di Atene

Quaderno p. 112

Tra il 460 e il 430 a.C. sotto la guida di Pericle Atene raggiunse il suo massimo splendore. L’architetto Ictino e lo scultore Fidia progettarono e realizzarono alcuni grandiosi edifici, visitabili ancora oggi sull’acropoli.

Sull’acropoli, la parte più alta della città, sorgeva il Partenone, il grande tempio in onore della dea Atena, voluto da Pericle per celebrare la vittoria dei Greci sui Persiani. All’interno c’era una colossale statua di Atena, costruita con placche di oro e avorio. Il Partenone custodiva i tributi che le città alleate offrivano ad Atene in cambio di protezione.

L’Eretteo era un tempio dedicato a Poseidone e ad Atena, famoso per la Loggia delle Cariatidi, una specie di balcone sostenuto da colonne che rappresentavano figure femminili.


Le civiltà della Grecia > I Greci

Quaderno p. 112

L’educazione alla democrazia

La partecipazione alla vita della polis era alla base dell’educazione ateniese. Fino ai sette anni i bambini vivevano a casa accuditi dalla madre, poi, mentre le femmine rimanevano nel gineceo e imparavano a diventare brave padrone di casa, i maschi frequentavano una scuola a pagamento. Dopo i quindici anni proseguivano gli studi solo i figli delle famiglie benestanti. Molti giovani frequentavano la scuola militare, l’efebìa, in cui i ragazzi fino ai diciott’anni venivano preparati all’uso delle armi ma ricevevano anche un’educazione letteraria e musicale. La musica e la danza, infatti, erano considerate parti integranti della formazione del cittadino. Ogni giovane ateniese imparava a suonare uno strumento musicale, come la lira o il flauto. Al compimento dei vent’anni i ragazzi diventavano cittadini a tutti gli effetti e potevano prendere parte alle assemblee e dedicarsi anche alla carriera politica.

L’alimentazione dei Greci era molto semplice. Mangiavano focacce d’orzo, olive, zuppe di legumi, fichi, dolci con il miele, carne e pesce arrostiti. I più ricchi mangiavano semisdraiati su strutture chiamate triclini, allietati da musica. Si beveva anche il vino, spesso allungato con acqua perché molto forte.

Imparo e capisco

Gli uomini indossavano una tunica di lino, stretta in vita da una cintura, e un mantello, fermato da una spilla sulla spalla destra e lungo fino alle ginocchia, chiamato chitone. Le donne indossavano invece una tunica lunga fino ai piedi, chiamata peplo. Era stretta da una cintura e fermata sulle spalle da due fibbie. Uomini e donne calzavano sandali.

dall’immagine

La pittura del vaso qui accanto illustra alcuni momenti dell’educazione di un giovane ateniese. Quali riconosci? ...................................... .................................... .................................. ................................

Storia 25


Le civiltà della Grecia > I Greci

Quaderno p. 113

La scrittura Esempio di scrittura alfabetica greca antica.

Durante l’età buia in Grecia era scomparsa ogni forma di scrittura, ma verso il 750 a.C. comparvero le prime testimonianze di una nuova scrittura: il greco antico. A differenza di quella micenea, la nuova scrittura era alfabetica, cioè a ogni segno corrispondeva un suono. I Greci adottarono l’alfabeto dei Fenici, al quale aggiunsero le vocali. Ancora oggi in Grecia si usa l’alfabeto utilizzato dagli antichi Greci. Per scrivere ricorrevano a tavolette di legno ricoperte di cera e a cocci di ceramica. Grazie alla scrittura sono arrivate fino a noi preziose opere di filosofia, di storia, di poesia e di teatro, studiate e rappresentate ancora oggi.

Esempio di scrittura in greco moderno.

Imparo e capisco

dall’esperienza

L’alfabeto greco, come il nostro, ha caratteri minuscoli e maiuscoli. Osserva l’immagine. Quali lettere corrispondono alle nostre? .......................................................................... Ti è mai capitato di vedere alcune scritte in lingua greca? Dove? .......................................................................... .......................................................................... Secondo te, perché l’elenco delle lettere si chiama alfabeto? .......................................................................... ..........................................................................

Le monete La città di Atene aveva come simboli il volto della dea Atena e la civetta, il suo animale sacro.

26 Storia

Alla fine del 700 a.C., con il fiorire dei commerci tra le poleis e tra popoli che vivevano lungo le coste del Mediterraneo, furono realizzate le prime monete. Si trattava di piccoli dischi con un valore definito che dipendeva dalla quantità di metallo che contenevano. Su ciascuna veniva impresso il simbolo della città che l’aveva coniata. Le monete si diffusero in fretta e sostituirono le altre forme di scambio utilizzate fino ad allora.


TECNOLOGIA

Quaderno pp. 113-114

Scienza e cultura dell’antica Grecia Medicina Ippocrate è stato il più celebre medico dell’antica Grecia. Ancora oggi quando un giovane medico inizia la sua carriera professionale presta il giuramento di Ippocrate, affermando che rispetterà il malato e si avvicinerà a lui solo per guarirlo. Galeno fu uno studioso che approfondì i modi di preparare i farmaci per curare le malattie del tempo.

Matematica, scultura e architettura Euclide, Pitagora e Talete approfondirono gli studi di matematica e di geometria elaborando formule e teoremi validi ancora oggi. Architetti e artisti greci applicarono le conoscenze geometriche nella costruzione di grandiosi edifici. Grazie agli studi sul corpo umano, gli scultori realizzavano statue dalle proporzioni perfette.

Medico che cura un malato.

Filosofia Filosofia significa “amore per il sapere” ed è la scienza delle domande e del ragionamento. I filosofi greci provarono a utilizzare il ragionamento per trovare una risposta sul significato della vita e sull’origine dell’Universo e per spiegare tutti quegli eventi e quei fenomeni che fino ad allora avevano trovato risposta nei miti. Grandi filosofi greci furono Socrate, Platone e Aristotele. Geografia e Storia Si pensa che Anassimandro sia stato il primo cartografo della storia a realizzare una carta geografica del mondo. Purtroppo nulla delle sue carte è arrivato fino ai nostri giorni, ma è certo che mercanti e marinai greci durante la navigazione utilizzassero delle carte geografiche. Erodoto è considerato il padre della storia e l’inventore del metodo di ricerca storica e del controllo delle fonti. Dopo di lui, Tucidide raccontò le guerre combattute dai Greci nel Peloponneso. Imparo e capisco

Dipinto del 1500 che raffigura Platone (a sinistra) e Aristotele (a destra).

dall’esperienza

Cercate su internet il testo del giuramento di Ippocrate. Vi sembra ancora attuale? Perché? Discutetene in classe con l’insegnante. Rilievo con atleta greco.

Storia 27


Le civiltà della Grecia > I Greci

Quaderno p. 114

La religione

Il santuario di Apollo a Delfi. Nei suoi sotterranei una sacerdotessa, chiamata Pizia, fungeva da tramite tra uomini e dei e formulava oracoli, cioè profezie da interpretare.

I Greci erano politeisti e in tutte le poleis erano adorate e celebrate le stesse divinità. Secondo i Greci, gli dei vivevano sul Monte Olimpo, la montagna più alta di tutta la Grecia. Le divinità greche erano simili agli uomini nell’aspetto e nel comportamento: provavano sentimenti ed emozioni, litigavano tra loro, si ingannavano e si aiutavano. Nei miti si racconta che, quando una divinità si innamorava di un mortale, dalla loro unione poteva nascere un eroe, cioè un essere umano speciale, dotato di forza e capacità straordinarie. In ogni città sorgevano santuari e templi dedicati alle divinità protettrici. Per ottenere la benevolenza degli dei, gli uomini offrivano sacrifici e in loro onore organizzavano feste e concorsi di poesia.

Zeus, il padre di tutti gli dei, era il dio del cielo e dei fulmini, dominatore del mondo.

Era, sposa di Zeus, era la dea protettrice del matrimonio e della famiglia.

Apollo era il dio del Sole, delle arti e della scienza.

Artemide, sorella di Apollo, era la dea della caccia e della Luna.

Afrodite era la dea della bellezza e dell’amore.

Poseidone, fratello di Zeus, era il dio del mare.

Atena era la dea della sapienza, della giustizia e della guerra.

Ermes, dio dei mercanti e dei ladri, dotato di ali ai piedi, era il messaggero degli dei.

28 Storia


CITTADINANZA

Il diritto di cittadinanza

Se consulti la tua carta d’identità, puoi trovare lo Stato europeo o extraeuropeo in cui sei nato, cioè le informazioni relative alla tua cittadinanza. I diritti di cui godi e i doveri che devi assolvere sono quelli previsti dallo Stato in cui sei nato. A volte può capitare di dover vivere in un Paese diverso da quello d’origine: in questo caso godi anche di molti dei diritti del luogo in cui ti trovi e devi rispettare i doveri che in esso sono previsti. Nel nostro Paese sono cittadini italiani tutti coloro che sono nati da genitori italiani. Puoi essere cittadino italiano anche se nasci in un Paese straniero da genitori italiani. Anche gli stranieri possono diventare cittadini italiani, rispettando i tempi e le regole stabilite per legge: per esempio sposando una persona già cittadina italiana, oppure vivendo per molti anni in Italia. Tutti coloro che sono cittadini italiani possono partecipare alla vita politica attraverso il diritto di voto e il diritto di essere eletti come rappresentanti del popolo.

Cittadinanza di ieri e di oggi

Confronta le informazioni del testo e le tue conoscenze, poi completa la tabella. Cittadini in Grecia, un tempo

Cittadini in Italia, oggi

Le donne .................................................................

Le donne possono ...................................................

Gli schiavi ................................................................

Non esistono ...........................................................

Solo gli uomini .........................................................

Anche le donne .......................................................

Solo i più ricchi ........................................................

Tutti .........................................................................

I cittadini dovevano pagare le tasse.

I cittadini ..................................................................

I cittadini dovevano svolgere ....................................

Il servizio militare non è più un obbligo, ma una scelta.

Gli stranieri non erano .............................................

Gli stranieri possono ................................................

Imparo e capisco

dall’esperienza

Nella vostra classe avete tutti la stessa cittadinanza? Con l’aiuto dell’insegnante scopritelo ed elencatele tutte. .........................................................................................................................................................................

Storia 29


Le civiltà della Grecia > I Greci

Atlante pp. 20-21

Quaderno p. 114

I Giochi olimpici antichi

I Greci erano uniti dalla lingua, dalla religione e dallo sport. Ogni quattro anni, sul finire dell’estate, a Olimpia si tenevano le Olimpiadi, delle gare sportive in onore di Zeus. Gli atleti provenienti da tutta la Grecia si sfidavano per cinque giorni in vari tipi di competizioni sportive. Le gare erano riservate ai soli cittadini greci, maschi, liberi e adulti; ne erano esclusi gli schiavi, gli stranieri e le donne. Gli atleti vittoriosi ricevevano una corona d’ulivo e ottenevano gloria e successo per sé e per la città di provenienza. Durante il periodo dei sacri Giochi qualsiasi azione di guerra veniva sospesa e se qualcuno osava rompere la “tregua olimpica” veniva punito con l’esclusione dalle competizioni. Tra le varie discipline sportive previste dalle Olimpiadi c’era il pentathlon, una gara sportiva molto impegnativa in cui ogni atleta doveva affrontare cinque prove (penta in greco vuol dire “cinque”): corsa, salto in lungo, lancio del disco, lancio del giavellotto e lotta. Per il mondo greco le Olimpiadi erano così importanti da essere utilizzate come punto di riferimento per misurare il tempo. Il primo anno della storia greca corrispondeva alla prima Olimpiade (776 a.C.). L’ultima edizione dei Giochi olimpici antichi venne organizzata nel 393 d.C.: da allora vennero vietati perché contrari alla religione del tempo. Olimpia, il braciere della fiamma olimpica. Il fuoco veniva acceso all’inizio dei Giochi e non doveva spegnersi mai per i sette giorni della manifestazione.

Il discobolo di Mirone (455 a.C.). In questa scultura viene rappresentato l’atleta nel momento in cui raccoglie le energie per scagliare il disco con tutte le sue forze.

Imparo e capisco

dall’immagine

Osserva e numera correttamente le principali discipline sportive antiche. 1 Corsa 2 Corsa dei cavalli 3 Lancio del disco 4 Lancio del giavellotto

...

30 Storia

...

...

...

5

Lotta

...


Atlante pp. 20-21

CITTADINANZA

Quaderno p. 114

I Giochi olimpici moderni

La tradizione olimpica non finì con gli antichi Greci. Alla fine dell’800 un nobile francese, Pierre De Coubertin, decise di rinnovare l’antica tradizione dei Giochi olimpici con l’obiettivo di favorire la pace tra le nazioni e migliorare la condizione fisica dei giovani attraverso lo sport. Se per gli antichi Greci lo scopo delle gare olimpiche era la vittoria, per i Giochi moderni è lo spirito di partecipazione. La prima edizione dei Giochi olimpici moderni si tenne ad Atene nel 1896, vi parteciparono 14 nazioni e gli atleti gareggiarono in 9 discipline diverse. Le Olimpiadi moderne vengono organizzate ogni quattro anni in città sempre diverse e, edizione dopo edizione, vi partecipano nuovi Paesi e si arricchiscono di nuove discipline sportive. Dalla seconda edizione delle Olimpiadi moderne, svoltasi a Parigi nel 1900, alle competizioni furono ammesse anche le donne. Gli atleti e le atlete che si classificano tra i primi tre ricevono in premio una medaglia d’oro, d’argento o di bronzo. Come nell’antica Grecia, il pentathlon moderno prevede cinque prove, ma con discipline differenti: corsa, equitazione, scherma, tiro a segno e nuoto. Imparo e capisco

La bandiera olimpica ha cinque cerchi intrecciati di colore diverso su sfondo bianco. Simboleggia l’unione tra i cinque continenti.

I Giochi paralimpici sono dedicati ad atleti e atlete con disabilità fisica. Vengono organizzati ogni quattro anni nella stessa sede dei Giochi tradizionali e si disputano dal 1960, l’anno delle Olimpiadi di Roma.

dallo schema

Olimpiadi antiche o moderne? Metti la X al posto giusto. Alcune frasi possono riferirsi a entrambe. Antiche

Moderne

Sede sempre uguale. Si disputano ogni 4 anni. Sono ammesse le donne. Ci sono gare di pentathlon. Durano 5 giorni. Solo atleti Greci. Atleti da tutto il mondo.

Alessandro Zanardi è stato un pilota d’auto professionista. A causa di un incidente ha subito l’amputazione di entrambe le gambe, ma non si è mai arreso. Dal 2012 è diventato un atleta di paraciclismo, vincendo numerose medaglie d’oro.

Storia 31


TECNOLOGIA

Atlante pp. 18-19

Quaderno p. 113

Il teatro

I Greci furono gli inventori del teatro, sia come edificio che come spettacolo. Il teatro sorgeva all’aperto e aveva forma semicircolare. Il pubblico sedeva su gradoni a diverse altezze per permettere a tutti di vedere il palcoscenico. Il luogo per edificare il teatro veniva scelto anche in base alla presenza di rialzi naturali su cui costruire le gradinate e all’esposizione alle correnti d’aria, in modo da favorire la diffusione della voce. Gli attori portavano maschere di terracotta che caratterizzavano il personaggio (il vecchio, il giovane, la fanciulla...) e amplificavano la voce.

Gli attori erano solo uomini, perché le donne non potevano recitare. Indossavano calzari con un’alta suola, per apparire più alti e farsi vedere meglio dal pubblico. Si usavano macchinari per sollevare gli attori che impersonavano gli dei in volo. gradinate

scena palcoscenico

coro

Il pubblico partecipava fischiando, applaudendo e commentando ad alta voce.

Gli spettacoli

Il teatro di Epidauro risale al 360 a.C.

32 Storia

Venivano rappresentati due tipi di spettacolo. La tragedia metteva in scena i miti e affrontava temi come la giustizia, la responsabilità dell’uomo e la libertà. La commedia, invece, era molto divertente e ispirata alla vita quotidiana. In questo modo il teatro aveva un valore educativo perché gli spettatori erano portati a riflettere anche sui problemi della loro città. Per questo motivo gli spettacoli erano gratuiti. Le rappresentazioni si svolgevano in occasione delle feste religiose e duravano dal mattino fino al tramonto.


Atlante pp. 18-19

TECNOLOGIA

Quaderno p. 113

Il tempio

Il tempio greco, di solito a pianta rettangolare, era circondato da un recinto sacro, dove i fedeli assistevano ai riti. Nell’edificio vero e proprio potevano entrare solo i sacerdoti. Il tempio era fatto di pesanti materiali da costruzione, come marmo o pietra. Il sistema di architravi, cioè di travi orizzontali sostenute da colonne, garantiva la solidità dell’edificio. Il materiale di copertura del tetto, invece, doveva essere più leggero: si trattava di tegole di terracotta, sostenute da travi di legno. Nella stanza interna, chiamata naos, c’era la statua della divinità.

Architrave

Una o più file di colonne circondavano l’edificio.

Il tempio si ergeva su un basamento con gradoni.

Imparo e capisco

dall’immagine

Ripassa a matita l’architrave del Partenone.

Imparo e capisco

dall’esperienza

Lo scultore greco Policleto per creare le sue statue misurò molte persone finché giunse alla scoperta di una regola matematica. Nel suo Doriforo (la statua che vedi a fianco) la testa, senza contare il collo, misura 1 dell’altezza, il busto 3 e le gambe 4 . 8 8 8 Provate ad applicare questa regola anche voi nei vostri disegni.

Storia 33


Le civiltà della Grecia > I Greci

Atlante pp. 18-19

Quaderno p. 115

Le colonie greche

Imparo e capisco

dall’immagine

Osserva la cartina delle colonie greche e rispondi alle domande. Le colonie furono fondate sulle coste o nell’entroterra? ..................................................... ..................................................... Perché, secondo te? ..................................................... .....................................................

Imparo e capisco

dal testo

Sottolinea nel testo le cause che spinsero i Greci ad abbandonare la madrepatria e a fondare le colonie.

34 Storia

Dall’VIII secolo a.C. la popolazione della Grecia cominciò ad aumentare. Le terre coltivabili scarseggiavano e i raccolti non erano più sufficienti a sfamare tutti. I mercanti, poi, cercavano sempre nuove mete per ampliare i loro commerci. Per questi motivi, tra l’VIII e il VI secolo a.C., molti Greci decisero di emigrare, creando colonie sulle coste del Mar Mediterraneo, come nell’Italia meridionale, in Sicilia, in Francia e in Spagna, e del Mar Nero. Ogni spedizione verso una nuova terra aveva un capo, l’ecista, che prima di partire doveva recarsi al santuario di Apollo, a Delfi, per interrogare l’oracolo e scoprire se il viaggio aveva la benedizione degli dei. Una volta fondata la colonia, le terre venivano suddivise in parti uguali tra i coloni. Le colonie erano indipendenti, ma avevano forti legami commerciali con la città d’origine, la metropoli o madrepatria, di cui conservavano anche la lingua, le abitudini, l’organizzazione politica e la cultura. I coloni greci talvolta si scontravano con le popolazioni locali, ma col tempo i rapporti migliorarono e le genti del luogo assimilarono le abitudini e la cultura greca. Il fenomeno della colonizzazione, quindi, permise ai Greci di diffondere nel Mediterraneo non solo le loro merci ma anche la loro lingua e la loro cultura.


Atlante pp. 18-19

Quaderno p. 115

Le civiltà della Grecia > I Greci

La Magna Grecia

Magna Grecia significa “grande Grecia”. Con questo nome ci si riferiva ai territori della Sicilia e dell’Italia meridionale che erano stati colonizzati dai Greci poiché ricchi di risorse naturali. Le coste offrivano porti naturali per l’approdo e la partenza delle navi e le zone più interne erano adatte alla coltivazione di cereali e frutta. Nelle botteghe si lavoravano le ceramiche e si realizzavano gioielli raffinati. I prodotti della Magna Grecia erano commerciati in tutto il Mediterraneo. Nelle colonie venivano realizzate opere simili a quelle presenti nella madrepatria, come piazze, templi e teatri. Col tempo queste colonie divennero potenti e, in alcuni casi, persino più grandi e ricche delle città greche che le avevano fondate. Imparo e capisco

dall’immagine

Le due statue in bronzo sono esposte al Museo Nazionale della Magna Grecia a Reggio Calabria. Visita il sito, scopri il nome delle due statue e scrivilo sui puntini. .....................................................

Valle dei Templi, Agrigento.

Imparo e capisco

dall’esperienza

Forse non sai che la prima colonia greca nell’Italia meridionale fu fondata su una piccola isola del golfo di Napoli. Il nome antico era Pitecussa, cioè “popolata dalle scimmie”. Fate una ricerca per scoprire di quale isola si tratta e quali ipotesi si fanno sul nome che le diedero i coloni greci. Infine scrivete quali erano le attività più praticate sull’isola.

Storia 35


Le civiltà della Grecia > I Greci

Quaderno p. 116

I Persiani

Tecnologia La Strada reale, lunga circa 2 700 chilometri, andava dalla Persia fino all’Anatolia. Aveva stazioni di sosta per far riposare i cavalli e per il ristoro, oltre a posti di guardia che consentivano di viaggiare sicuri.

I Persiani erano un popolo originario dell’Asia centrale, stanziato su un altopiano tra Mesopotamia e India, affacciato sul Golfo Persico. Da quel piccolo territorio verso il VII secolo a.C. iniziarono una rapida espansione. Guidati prima da Ciro il Grande e poi dal figlio Cambise, i Persiani costruirono un grande dominio che si estendeva dalle colonie greche dell’Anatolia fino alla valle dell’Indo. Dario I fu a capo dell’Impero persiano dal 522 a.C. al 486 a.C. Egli stabilì la capitale a Persepoli e avviò un’efficiente organizzazione dell’Impero: per amministrare l’immenso territorio lo organizzò in 20 province, chiamate satrapìe, ciascuna comandata da un sàtrapo ed emanò leggi scritte. Dario I permise alle popolazioni sottomesse di mantenere le proprie tradizioni e di praticare la propria religione, creando così uno dei primi imperi multiculturali della storia. Realizzò inoltre una rete stradale che favorì gli scambi commerciali e permise il controllo militare ovunque. Parole nuove Conosci già la parola multiculturale? Prova a spiegarla con parole tue e a trovare esempi di realtà multiculturali nelle tue esperienze quotidiane.

I resti di Persepoli.

36 Storia


Le civiltà della Grecia > I Greci

Quaderno p. 116

Le guerre persiane

I Persiani erano disprezzati dai Greci perché sottomessi a un re che adoravano come un dio e a causa delle conquiste delle colonie greche in Anatolia, che mettevano in pericolo il controllo del Mar Egeo. Questi motivi portarono i due popoli allo scontro militare.

La prima guerra persiana Nel 499 a.C. la colonia greca di Mileto iniziò una rivolta contro i Persiani e chiese aiuto alle città della Grecia. Atene mandò in soccorso alcune navi da guerra e nel 490 a.C. Dario I dichiarò guerra ad Atene e all’intera Grecia. Lo scontro decisivo avvenne nello stesso anno nella pianura di Maratona, vicino ad Atene, e si concluse con la vittoria dei Greci guidati dall’ateniese Milziade.

La seconda guerra persiana Alla morte di re Dario salì al trono Serse, che attaccò la Grecia nel 480 a.C. Per fronteggiare la spedizione persiana Atene e Sparta si allearono, ma gli Spartani guidati da Leonida furono sconfitti presso il passo delle Termopili. I soldati spartani, però, resistettero abbastanza a lungo da permettere ai Greci di riorganizzarsi e vincere la battaglia navale di Salamina grazie alle triremi, le potenti navi da guerra spinte da tre ordini di rematori. Nel 479 a.C. i Persiani furono definitivamente sconfitti a Platea dallo spartano Pausania.

Imparo e capisco

Filippide fu il soldato dell’esercito greco che corse da Maratona ad Atene per 42 chilometri senza fermarsi, per annunciare la vittoria dei Greci sui Persiani. La maratona olimpica moderna si corre sulla stessa distanza, per ricordare il suo gesto eroico.

dallo schema

Inserisci le date corrette delle guerre persiane sulla linea del tempo. Mileto si ribella ai Persiani

Prima guerra persiana

Seconda guerra persiana

Pausania sconfigge i Persiani a Platea

....................

....................

....................

....................

Nascita di Cristo anno 0

Storia 37


Le civiltà della Grecia > I Greci

La guerra del Peloponneso

Trireme dell’esercito ateniese.

Imparo e capisco

dal testo

Sottolinea le frasi che spiegano il motivo che rese la Grecia così facilmente attaccabile dall’esercito macedone.

Imparo e capisco

Con la vittoria sui Persiani, le poleis greche avevano riaffermato la loro libertà e la loro indipendenza. La democrazia di Atene rifiorì più gloriosa di prima sotto la guida di Pericle, mentre la città di Sparta poteva contare su un esercito sempre più potente. Le due poleis, dopo essere state alleate contro i Persiani, ripresero a combattere tra loro per ottenere la supremazia nel Peloponneso. A partire dal 431 a.C. Atene e Sparta si scontrarono nella lunga guerra del Peloponneso, che coinvolse per circa trent’anni le due città. Sparta riunì sotto la sua guida alcune poleis e formò la Lega peloponnesiaca, mentre Atene con altre diede vita alla Lega di Delo. Se sulla terraferma era Sparta la più forte, sul mare primeggiava Atene. Nel 413 a.C. i due eserciti si scontrarono a Siracusa, in Sicilia, colonia alleata con Sparta. Gli scontri si conclusero nel 404 a.C. con la sconfitta di Atene. Gli Spartani si impossessarono della flotta ateniese e abbatterono le mura di Atene.

dallo schema

Individua e cerchia sulla cartina con colori diversi tre città della Lega di Delo e tre città della Lega peloponnesiaca.

38 Storia


Le civiltà della Grecia > I Greci

Quaderno p. 117

I Macedoni

Il regno di Macedonia si estendeva fin dall’800 a.C. in una regione montuosa a nord della Grecia. Gli abitanti si dedicavano all’agricoltura, all’allevamento dei cavalli e al commercio. Nella capitale Pella viveva il re. Nel 359 a.C. salì al trono Filippo II, un uomo di grandi capacità politiche e militari che intendeva sottomettere la Grecia, indebolita dalle guerre, e fare del suo regno una grande potenza. Le poleis greche si unirono in una coalizione antimacedone, ma nel 338 a.C. a Cheronea dovettero arrendersi alla forza dell’esercito macedone. Filippo era stato educato in Grecia ed era un profondo ammiratore della cultura e dell’arte greca. Per questo motivo il re macedone non si impose con violenza sulle città greche, ma le riunì e formò con loro un’alleanza, la Lega di Corinto, allo scopo di conquistare anche l’Impero persiano. Il piano tuttavia non riuscì perché nel 336 a.C. Filippo II fu assassinato. Nello stesso anno salì sul trono di Macedonia suo figlio Alessandro, che in pochi anni avrebbe fondato un Impero molto più grande di quello che suo padre aveva desiderato. Imparo e capisco

Tecnologia Per realizzare i suoi progetti di espansione Filippo II creò un potente esercito. Introdusse la falange macedone, una formazione rettangolare di circa 1 600 soldati dotati di lance lunghe 6 metri, le sarisse, tenute vicine in modo da formare una barriera invalicabile. Ogni fante aveva uno scudo con cui copriva metà del proprio corpo e metà di quello del vicino.

dallo schema

Completa la linea del tempo inserendo le parole corrette. Filippo II sale al trono di Macedonia

359 a.C.

Conquista delle .................... da parte dei Macedoni

338 a.C.

Morte di .............................. Sale al trono il figlio ..............................

Nascita di Cristo anno 0

336 a.C.

Storia 39


Le civiltà della Grecia > I Greci Imparo e capisco

dal testo

Il testo è stato diviso in paragrafi. Associa ogni paragrafo al titolo corretto colorando la barra a fianco del testo. La realizzazione di un’ambizione Il fallimento di un progetto La fine di Alessandro Il giovane re

Quaderno p. 117

Alessandro Magno

Alessandro aveva appena vent’anni quando divenne il re dei Macedoni. Era un uomo colto, intelligente e abile nell’usare le armi. Il suo maestro privato era stato Aristotele, il più celebre filosofo di tutta la Grecia. Il giovane re nutriva lo stesso sogno del padre Filippo: conquistare l’Impero persiano comandato da Dario III. Alessandro partì alla conquista della Persia nel 334 a.C. a capo di un esercito esperto e fedele al suo re. Gli ci vollero tre anni per sconfiggere i Persiani. Alessandro non si accontentò della Persia, ma allargò il suo dominio su Fenicia, Siria, Terra di Canaan ed Egitto, formando un Impero vastissimo. Nei piani di Alessandro non c’era fine alle guerre di conquista. Il giovane condottiero avrebbe voluto proseguire e conquistare anche l’India, ma i suoi soldati, sfiniti dalle lunghe battaglie, si rifiutarono di seguirlo e tornarono indietro. Alessandro stabilì a Babilonia la capitale del suo Impero. Lì nel 323 a.C. si ammalò e morì a soli 33 anni. Per le sue gesta fu soprannominato Magno, cioè “grande”.

Alessandro Magno e il suo fedelissimo cavallo Bucefalo. Quando Bucefalo morì venne fondata una città sul luogo della sua sepoltura. La città venne chiamata Alessandria Bucefala, l’attuale Jhelum, in Pakistan.

40 Storia


Le civiltà della Grecia > I Greci

Quaderno p. 117

La battaglia di Isso

Imparo e capisco La battaglia di Isso si svolse nel novembre del 333 a.C. nell’Anatolia meridionale. L’esercito di Alessandro Magno, sovrano di Macedonia, affrontò e sconfisse i Persiani di Dario III e aprì la strada alla conquista macedone della Fenicia.

dall’immagine

Osserva con attenzione le immagini e scrivi se si tratta di Alessandro Magno o Dario III.

Il mosaico di Pompei Il mosaico che rappresenta la battaglia di Isso fu trovato nel 1831 a Pompei, vicino Napoli, durante alcuni scavi archeologici. Risale al 100 a.C. e ritrae lo scontro tra Alessandro Magno (in alto a sinistra) e Dario III (sul carro a destra). Consisteva in una porzione di pavimento della villa di un ricco Romano. Per realizzare il mosaico vennero impiegate più di un milione e mezzo di tessere. Secondo alcuni archeologi sarebbe la copia di un dipinto greco; altri pensano che si tratti di un mosaico originale portato a Roma, e in seguito a Pompei, dall’antica Grecia. Attualmente il mosaico è conservato presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

........................

........................

Quali differenze noti? ..................................................... ..................................................... Ricordi ancora ciò che hai studiato a proposito delle fonti storiche? Il mosaico che tipo di fonte è? ..................................................... .....................................................

Storia 41


Le civiltà della Grecia > I Greci Parole nuove Ellenistico deriva dal greco hellenikós e significa “greco”. Si riferisce alla diffusione della cultura greca dopo Alessandro Magno.

Imparo e capisco

dal testo

Insieme ai compagni concordate un titolo per ciascuno dei tre paragrafi del testo.

L’Ellenismo .............................................................................. Alessandro non aveva designato un erede che lo sostituisse alla guida dell’Impero. Alla sua morte, quindi, i generali dell’esercito si scontrarono a lungo per conquistare il comando. Le lotte durarono quasi cinquant’anni. L’Impero di Alessandro venne diviso in regni indipendenti chiamati ellenistici: il Regno di Macedonia, a cui apparteneva anche la Grecia, il Regno d’Egitto, il Regno di Siria e il Regno di Pergamo. I regni ellenistici non ebbero però vita lunga. L’Ellenismo si concluse nel 31 a.C. quando anche l’Egitto venne conquistato dai Romani.

.............................................................................. Se il desiderio di Alessandro di fondare un Impero unito e pacifico non si era realizzato, il progetto che mirava all’integrazione tra Macedoni, Greci e Persiani, invece, fu la sua grande eredità. Alessandro introdusse il greco come lingua unica, favorì i matrimoni tra i suoi soldati e le donne persiane e scelse come suoi consiglieri e come membri dell’esercito uomini persiani. Per migliorare gli scambi commerciali all’interno dell’Impero Alessandro impose l’uso della moneta unica.

La statua della Nike alata, simbolo di vittoria, è uno dei capolavori della scultura ellenistica.

Cittadinanza Durante l’età ellenistica le donne godettero di maggiori libertà. Potevano comprare e vendere beni ed erano più istruite. In alcuni casi parteciparono alla vita politica, assumendo ruoli di comando e di potere. Alcune di esse diventarono anche poetesse e scienziate.

42 Storia

.............................................................................. La civiltà che si sviluppò nei regni nati dall’Impero macedone venne chiamata ellenistica. I contatti fra i popoli favorirono lo sviluppo culturale: nelle principali città fiorirono le arti e le scienze.

Altare di Zeus a Pergamon, in Turchia, uno dei principali centri ellenistici del II sec. a.C., ricostruito nel Museo di Pergamo di Berlino.


Le civiltà della Grecia > I Greci

Alessandria d’Egitto

Durante le conquiste Alessandro diede il suo nome a più di dieci città. La più importante fu Alessandria d’Egitto, fondata da Alessandro Magno vicino al delta del Nilo nel 332 a.C. In poco tempo divenne la città più bella e popolosa del Mediterraneo. La città era collegata a un’isoletta su cui sorgeva il grande Faro di Alessandria, una delle sette meraviglie del mondo antico. La città era organizzata come le poleis greche e comprendeva anche vari templi, un teatro e l’agorà. Faro Il Museo, un grande edificio dedicato alle divinità protettrici delle arti e delle scienze (le Muse), ospitava e stipendiava studiosi provenienti da tutto il mondo.

Vicino al Museo sorgeva la Biblioteca di Alessandria, la più grande di tutta l’antichità. Al suo interno erano raccolti circa 700 000 testi.

Tecnologia Durante l’Ellenismo progredirono le conoscenze in campo scientifico. • Archimede spiegò come i corpi potevano galleggiare sull’acqua, scoprì la teoria della leva e calcolò il rapporto fisso tra diametro e circonferenza (il “pi greco”). • Aristarco sostenne che la Terra e i pianeti girano intorno al Sole. La sua teoria, detta eliocentrica, riuscì ad affermarsi solo diciotto secoli dopo. A lungo prevalse la teoria per cui era il Sole a girare attorno alla Terra. • Eratostene riuscì a calcolare la circonferenza della Terra in maniera quasi esatta. Considerando la semplicità degli strumenti a sua disposizione, l’errore del suo calcolo fu minimo. • Anassagora capì che la Luna non emette luce, ma riflette quella del Sole, e studiò il fenomeno delle eclissi.

Storia 43


CLIL

Greek art

1

he ancient Greeks were famous for their perfection in art. Here are some examples. T Match each sentence to the correct picture.

The Erechtheion

Masks

The Hoplite shield

Olive leaf crown

Actors in Greek theatre wear them to depict different characters and emotions.

This building on the north side of the Acropolis of Athens is dedicated to Athena and Poseidon.

This golden object represents the prize received by the winners of the Olympic Games.

This bronze statue is one of the masterpieces of ancient Greek art.

Ancient Greek soldiers, the Hoplites, carry one made of wood, bronze or iron.

The Charioteer of Delphi 44 Storia


APP rendimento globale

Laboratorio di democrazia

Ad Atene l’assemblea popolare poteva giudicare l’operato dei propri governanti. Dovevano essere presenti almeno 6 000 cittadini; ognuno scriveva su un òstrakon A , un coccio, il nome di colui che, a suo parere, non aveva agito onestamente o che era diventato una minaccia per la democrazia. Se un cittadino riceveva la maggioranza dei voti subiva l’ostracismo, cioè veniva esiliato da Atene per dieci anni.

A

L’orologio ad acqua B serviva per calcolare il tempo a disposizione di un cittadino per parlare durante l’assemblea. Il suo funzionamento era semplice: si praticava un foro alla base di un vaso, che poi veniva riempito d’acqua. L’intervento doveva terminare prima che il vaso si svuotasse completamente.

B

Immaginate di essere dei cittadini ateniesi durante un’assemblea popolare. • Con l’aiuto dell’insegnante organizzate un dibattito in aula. Per decidere di che cosa dovrete parlare, chiedete all’insegnante di elencare alla lavagna i possibili temi di discussione. • Create i vostri òstrakon: andranno bene dei semplici biglietti di carta. Ognuno di voi potrà esprimere sul foglietto una sola preferenza. Ricordate che è un vostro diritto mantenere la segretezza di quanto avete scritto. • Stabilito l’argomento da affrontare, potete iniziare a discutere dopo esservi procurati una clessidra o un cronometro. Come gli Ateniesi con l’orologio ad acqua, il tempo di intervento dovrà essere misurato: ognuno deve avere la possibilità di esprimere le proprie idee come gli altri. Autovalutazione S iete riusciti a discutere ordinatamente? Sì No In parte Siete arrivati a una conclusione nella vostra discussione? Sì No

In parte

Storia 45


APP rendimento globale

Utilizzo la mappa

1

Completo la mappa con le parole: vite - teatri - oligarchie - popolo - astronomia - Poseidone - maschi - legno Greci

1000 a.C.

750 a.C.

500 a.C.

250 a.C.

anno 0

Quando Dove

La civiltà dei Greci Attività

Società

Tecnologia

Religione

agricoltura: coltivano l’ulivo e la .........

divisi in cittàstato autonome: le poleis. In origine ciascuna ha un re. Poi si passa alle .........................................., rette dai nobili. In altri casi si hanno le democrazie, con la partecipazione del .................................

edifici: ............................. e templi

politeista

allevamento: ovini e caprini per latte, carne e pellame

commercianti, navigatori e artigiani che lavorano la ceramica, i metalli e il ...............................

46 Storia

solo i cittadini ..................................... hanno pieni diritti e partecipano alla vita politica

scrittura alfabetica

grandi studiosi di medicina, filosofia, storia, .................................... Giochi olimpici celebrati ogni 4 anni, a Olimpia, con gare sportive

le divinità sono antropomorfe; le più importanti sono: Zeus, Era, Apollo, Afrodite, Atena, ......................................, Ermes

il volere degli dei si conosce attraverso oracoli interpretati dai sacerdoti


APP rendimento globale

Utilizzo l’immagine

Indico con una X le immagini che fanno riferimento alla cultura greca.

1

Un passo avanti

Riordino cronologicamente da 1 a 4 le tappe della storia dei Persiani. 1

...

Ciro il Grande organizza l’Impero.

...

I Greci sconfiggono i Persiani.

...

I Persiani minacciano il Mar Egeo.

...

Dario I divide l’Impero in 20 satrapìe.

Taccuino Molte delle parole che gli antichi Greci utilizzavano per parlare della loro organizzazione le possiamo ritrovare ancora oggi. Scegli quelle che vuoi portare con te e spiega il perché.

2

Indico con una X.

• Alessandro era figlio di Filippo II di Macedonia. figlio di Dario III, re di Persia. • In pochi anni Alessandro conquistò tutta la Grecia. l a Siria, la Fenicia, la Terra di Canaan e l’Egitto.

……………………………………………………………..................................................... ……………………………………………………………..................................................... ……………………………………………………………..................................................... ……………………………………………………………..................................................... ……………………………………………………………..................................................... ……………………………………………………………..................................................... ……………………………………………………………..................................................... ……………………………………………………………..................................................... ……………………………………………………………..................................................... …………………………………………………………….....................................................

Autovalutazione S ono riuscito a completare la mappa? Sono riuscito a utilizzare le immagini?

Sì Sì

No No

In parte In parte

Storia 47


I popoli italici In Italia le prime tracce di insediamenti umani risalgono alla Preistoria. Nel corso dei secoli arrivarono nella penisola molte popolazioni, richiamate dalle condizioni favorevoli del territorio e del clima. Il geografo greco Strabone, vissuto nel I secolo d.C., descrisse così il territorio: “L’Italia è quasi un’isola, ben protetta dai mari e dai monti. La varietà di climi e di paesaggi permette ai popoli di avere tutto ciò che serve alla vita. L’Italia è ricca di sorgenti, di fiumi e di laghi. C’è abbondanza di miniere e di legname”. Intorno al 2000 a.C. in Italia vivevano molti popoli venuti dal Nord e dall’Est dell’Europa oppure originari dei territori sulle coste del Mediterraneo orientale. Avevano lingue e tradizioni molto diverse tra loro, un vero e proprio mosaico di genti, che rimasero sempre divise fino alla metà del I millennio a.C., quando tutta la penisola venne conquistata dai Romani.

Imparo e capisco

dall’immagine

Osserva la cartina e rispondi alla domanda. Quale civiltà italica viveva nel luogo in cui abiti? ......................................................................................... Scrivi i nomi dei popoli che abitavano nelle varie zone dell’Italia. Nord: ................................................................... Centro: ................................................................... Sud: ..................................................................... Isole: ......................................................................

48 Storia


Per iniziare • Sai qual è l’origine del nome “Italia”? • Chi furono i primi a usare questo nome? • Molti popoli italici hanno lasciato in eredità il loro nome alla regione geografica che abitavano. È così anche per la tua?

Studiando le civiltà dell’Italia antica imparerai a: - c onoscere le antiche popolazioni presenti in Italia; - individuare sul territorio le tracce storiche delle civiltà studiate. Le tue competenze: • collocare nello spazio e nel tempo fatti ed eventi della storia del tuo Paese.

Imparo e capisco

dallo schema

Osserva la linea del tempo e rispondi alle domande. Quali tra i popoli antichi che hai già conosciuto furono contemporanei delle popolazioni italiche? .................................................................................................................................................................... Quali civiltà sono durate più a lungo? .................................................................................................................................................................... Popoli della Mesopotamia

Egizi Popoli italici

4000 a.C.

3000 a.C.

Civiltà greca delle poleis

2000 a.C.

1000 a.C.

Romani

Nascita di Cristo anno 0

1000 d.C.

Oggi

Storia 49


I popoli italici

Quaderno p. 118

I Liguri

La statua di Taponecco è stata realizzata dai Liguri utilizzando un unico blocco di pietra. Gli archeologi pensano avesse una funzione religiosa o celebrativa.

Tra i popoli italici più antichi di cui sono state ritrovate tracce vi sono i Liguri. Gli antichi Liguri erano contadini, marinai e guerrieri. Vivevano in una regione più vasta dell’attuale Liguria, compresa fra il mare e le montagne, ed erano organizzati in tribù. Si dedicavano soprattutto all’agricoltura, ma i terreni da coltivare erano pochi così, per ricavarne altri, impararono a costruire dei gradoni sulle colline. La tecnica del terrazzamento è utilizzata ancora oggi in Liguria. Le tribù che vivevano lungo la costa si dedicavano al commercio, alla pesca e alla pirateria, assaltando le navi nemiche, mentre quelle sui rilievi praticavano la pastorizia. Cittadinanza Hai letto che i Liguri si dedicavano alla pirateria. A volte si pensa ai pirati come a degli eroi, ma in realtà si fa riferimento a qualcuno che agisce contro la legge e provoca danni ad altre persone. Sai che cosa si intende quando oggi si parla di pirati del web? I pirati del web sono persone molto esperte che entrano senza autorizzazione nei computer connessi a internet e commettono azioni illegali come rubare dati, modificare programmi e inviare virus. Per difenderti dai rischi della pirateria informatica devi conoscere le regole per una navigazione sicura. Concorda sempre l’utilizzo di internet con i tuoi genitori, scegli computer protetti da sistemi antivirus, non pubblicare nulla di personale in rete, non prestare il tuo tablet o il tuo cellulare e chiedi aiuto se ti senti in difficoltà.

Il Guerriero di Capestrano è una statua attribuita ai Piceni.

Imparo e capisco

dall’immagine

Osserva l’immagine della statua di Capestrano. Quali elementi hanno spinto gli archeologi a pensare che l’uomo rappresentato fosse un guerriero? ..................................................... ..................................................... .....................................................

50 Storia

I popoli appenninici

Sugli Appennini dell’Italia centro-meridionale vivevano diverse popolazioni seminomadi che praticavano la pastorizia. I popoli appenninici abitavano in villaggi organizzati in tribù e governati da un re. Secondo un’antica leggenda, un gruppo di uomini guidati da un picchio verde si stabilì lungo le coste che corrispondono alle attuali regioni Marche e Abruzzo, dando origine alla civiltà dei Piceni. Gli antichi Piceni sapevano lavorare i metalli e una resina fossile che importavano dal Nord Europa: l’ambra.


I popoli italici

Quaderno p. 118

I Camuni

I Camuni, giunti in Italia dall’Europa centrale, si stanziarono fin dall’8000 a.C. in una lunga valle dell’attuale Lombardia, che da loro prese il nome di Val Camonica. Vivevano in villaggi composti per lo più da capanne. Le informazioni sull’evoluzione della civiltà camuna sono giunte fino a noi grazie alle migliaia di incisioni rupestri lasciate sulle pareti rocciose di tutta la valle. I Camuni inizialmente si dedicavano alla caccia e alla raccolta di frutti ed erbe. Con il passare del tempo si dedicarono all’agricoltura, alla pastorizia e al commercio e successivamente impararono a lavorare i metalli, con i quali realizzavano strumenti per la caccia. Erano politeisti e adoravano la divinità del Sole; con le incisioni rupestri pensavano di poter guadagnare il favore degli dei. Imparo e capisco

La rosa camuna è un’incisione rupestre. La sua immagine semplificata è diventata il simbolo della regione Lombardia.

dall’immagine

La storia dei Camuni è raccontata dalle incisioni rupestri che si possono vedere in Val Camonica, nel Parco Nazionale di Naquane (Capo di Ponte - BS). Osservate e, con l’aiuto del testo, completate le didascalie.

a-© I Camuni vivevano in villaggi composti da .....................................

I Camuni erano abili ......................................, soprattutto di cervi. a - © Roccia 35 - MIBAC - Polo Museale della Lombardia.

Le incisioni più recenti, risalenti al 2000 a.C., mostrano raffigurazioni di armi, come spade e pugnali, e scene di lotta tra guerrieri, a dimostrazione del fatto che impararono a lavorare i ............................................................

Storia 51


I popoli italici

Quaderno p. 118

I Celti

Spada celtica in ferro.

Capanna celtica ricostruita.

Imparo e capisco

dall’immagine

Nella parte esterna delle sìtule sono raffigurate scene di vita quotidiana del defunto di cui custodivano le ceneri. Che cosa ci raccontano le immagini di questa sìtula? ..................................................... .....................................................

52 Storia

I Celti erano una popolazione di guerrieri nomadi di origine asiatica. Si stabilirono nell’Europa centrale attorno al 2000 a.C. In Italia occuparono vasti territori, dalla Pianura Padana fino alle Marche. I Celti praticavano la caccia, la pesca, l’allevamento e l’agricoltura. Erano abili artigiani nella lavorazione dei metalli, con i quali realizzavano soprattutto armi, elmi e scudi. Vivevano in villaggi protetti da palizzate di legno e fossati, organizzati in tribù di famiglie. Ogni famiglia era composta da un capo, dalla moglie e dai figli. Il padre aveva un potere assoluto su tutti i componenti della famiglia. La società celtica era governata da un re, che veniva nominato da tutti i guerrieri e doveva rendere conto delle sue decisioni ai druidi. I druidi erano sacerdoti che avevano il compito di guarire le malattie e di predire il futuro. Attraverso dei riti che si svolgevano nei boschi sacri pregavano le forze della natura, gli animali e le piante. I Celti credevano nella vita dopo la morte, infatti nelle tombe venivano deposti cibo, gioielli e armi.

I Veneti

Gli antichi Veneti vivevano nel territorio che corrisponde alle attuali regioni del Veneto, del Friuli-Venezia Giulia e di una parte del Trentino-Alto Adige. Erano abili navigatori di fiumi e di mare, agricoltori e artigiani, ma nel mondo antico erano conosciuti soprattutto come esperti allevatori di cavalli, animali che venivano considerati sacri. Come molti altri popoli antichi, seppellivano i defunti con oggetti di uso quotidiano; furono tra i primi a praticare la cremazione. Le ceneri venivano poi conservate in vasi di bronzo a forma di tronco di cono rovesciato chiamati sìtule.


I popoli italici

Quaderno p. 118

I Terramaricoli

La civiltà delle terramare si sviluppò intorno al 1600 a.C. nella Pianura Padana. Il nome significa “terra marna”, che in un antico dialetto indicava un terreno fertile, adatto all’agricoltura. I Terramaricoli vivevano in zone umide, ricche di corsi d’acqua. I loro villaggi erano costruiti su palafitte impiantate sulla terraferma. Erano agricoltori, pastori, cacciatori e pescatori. Gli artigiani sapevano lavorare la ceramica, fondere i metalli e tessere la lana e il lino.

Pecora in ceramica.

Imparo e capisco

Ricostruzione di un villaggio terramaricolo.

dal testo

Sottolinea nei paragrafi le informazioni che accomunano le due popolazioni, poi riscrivile brevemente. ..................................................... ..................................................... ..................................................... ..................................................... ..................................................... ..................................................... ..................................................... ..................................................... .....................................................

I Villanoviani

Villanova è una località vicino a Bologna in cui sono stati ritrovati i resti di una civiltà che si sviluppò in Emilia-Romagna, nell’Italia centrale e nel Lazio. I Villanoviani erano allevatori e coltivavano cereali, legumi e alberi da frutto. Lavoravano anche il bronzo e il ferro. Vivevano in capanne circolari o quadrate. Vicino ai villaggi sono state ritrovate ampie necropoli, cimiteri in cui sotterravano urne di terracotta o bronzo con all’interno le ceneri dei defunti. Accanto al vaso era presente il corredo funebre costituito da cibo e oggetti personali, a dimostrazione che i Villanoviani credevano nella vita dopo la morte. La civiltà villanoviana finì attorno al 750 a.C., quando nello stesso territorio si sviluppò la civiltà etrusca.

A

B

Urne villanoviane: se l’urna conteneva i resti di una donna, il coperchio assomigliava a una ciotola A ; se invece accoglieva quelle di un uomo, il coperchio assomigliava a un elmo B .

Storia 53


I popoli italici

Quaderno p. 118

I Sardi

Una delle cosiddette “tombe dei giganti”.

Imparo e capisco

La Sardegna fu abitata fin dalla Preistoria da antiche popolazioni giunte dal Mar Mediterraneo. I Sardi erano guerrieri, pastori, contadini e abili artigiani nella lavorazione del bronzo. Producevano armi e statuette che rappresentavano guerrieri, animali e imbarcazioni. I Sardi costruivano i nuraghi, tipiche strutture a forma di tronco di cono realizzate con blocchi di pietra e utilizzate come abitazioni, magazzini e officine per contadini, pastori e artigiani. Nel tempo i nuraghi divennero sempre più complessi: intorno alla prima torre ne vennero costruite altre, collegate da mura possenti, fino a diventare vere e proprie fortezze. Come gli altri popoli italici, i Sardi seppellivano i morti nelle necropoli, le cosiddette “tombe dei giganti”, che potevano contenere al loro interno un numero elevato di defunti.

dall’immagine

La foto mostra il sito archeologico di Su Nuraxi a Barumini, vicino Cagliari. È uno dei villaggi nuragici più grandi della Sardegna. Osserva l’immagine e segna con una X. un ricovero per le pecore dei pastori. Secondo te, il nuraghe centrale poteva essere: una torre di vedetta per difendere le tribù dagli assalti dei nemici. una bottega per gli artigiani. Spiega i motivi della scelta e confronta la tua idea con quelle dei compagni.

54 Storia


I popoli italici

Quaderno p. 119

Gli Etruschi L’Etruria è una zona dell’Italia centrale compresa tra il Mar Tirreno e i fiumi Arno e Tevere. In queste terre intorno all’800 a.C. si sviluppò la civiltà degli Etruschi. L’origine della civiltà etrusca è incerta: secondo alcuni storici gli Etruschi erano una popolazione italica che si mescolò con ciò che era rimasto della popolazione dei Villanoviani; altri invece pensano che si trattasse di una popolazione proveniente dall’Asia Minore. Con il tempo gli Etruschi estesero il loro dominio sia nel Nord sia nel Sud Italia, diventando un popolo ricco e potente. Gli Etruschi erano organizzati in città-stato indipendenti. Alcune città vennero costruite su colline vicino ai fiumi, altre sorsero sulla costa dove c’erano insenature adatte alla costruzione di porti per le flotte di navi. Tutte le città erano protette da mura di difesa contro gli attacchi dei nemici. Le città etrusche più importanti furono Veio, Cerveteri, Populonia, Arezzo, Tarquinia e Perugia. Dodici città etrusche facevano parte di una lega chiamata dodecàpoli, un’alleanza economica, politica e religiosa molto potente. La civiltà etrusca iniziò a decadere a causa degli attacchi dei Celti, dei Sanniti e soprattutto in seguito alla conquista dei Romani tra il III e il II secolo a.C.

Imparo e capisco

dal testo

Perché le città etrusche vennero edificate su colline vicino a corsi d’acqua? .............................................................................. ..............................................................................

Scavi nell’area archeologica di Roselle.

Imparo e capisco

dallo schema

Osserva la linea del tempo. Quanti secoli durò la civiltà etrusca? ............................................................... Prime testimonianze

800 a.C.

Massimo sviluppo

700 a.C.

600 a.C.

Decadenza e conquista romana dell’Etruria

500 a.C.

Nascita di Cristo anno 0

200 a.C.

Storia 55


I popoli italici > Gli Etruschi Imparo e capisco

dall’immagine

Completa la piramide sociale etrusca con i nomi: mercanti, sacerdoti, lucumone, aristocratici, guerrieri, artigiani, schiavi.

....................

.................... - ....................

.............. - .............. - ..............

....................

56 Storia

Quaderno p. 119

L’organizzazione sociale

Le città etrusche erano governate da un re-sacerdote chiamato lucumone, eletto dai nobili. Il lucumone aveva potere politico, religioso e militare e governava insieme a un’assemblea composta da aristocratici e guerrieri. Dopo il lucumone le persone più importanti della città erano gli artistocratici, proprietari della maggior parte delle terre, che venivano lavorate dagli schiavi. I sacerdoti organizzavano cerimonie religiose e prendevano parte alle decisioni più importanti del governo della città. Gli uomini liberi non potevano partecipare alla vita politica, ma potevano possedere terre e avviare commerci. Erano uomini liberi i mercanti, gli artigiani e i contadini che si erano arricchiti grazie al loro lavoro. In fondo alla scala sociale c’erano gli schiavi, che svolgevano i lavori più pesanti nelle campagne, nelle fonderie e nelle miniere. Tra il VI e il V secolo a.C. il lucumone venne sostituito al governo da un gruppo di magistrati, eletti ogni anno e scelti tra i proprietari terrieri e i mercanti più ricchi.

Cittadinanza Le donne etrusche godevano degli stessi diritti degli uomini e, oltre a occuparsi della casa e dell’educazione dei figli, potevano ricevere un’istruzione e uscire senza la presenza del marito. Esse inoltre erano libere di avviare un’attività produttiva, di possedere degli schiavi e una tomba propria e di ricevere beni in eredità dal marito. Alle donne era permesso effettuare un atto di compravendita e trasmettere il proprio cognome ai figli.


I popoli italici > Gli Etruschi

Quaderno p. 119

Le attività

Le principali attività degli Etruschi erano fortemente legate al territorio in cui vivevano: una zona fertile, ricca di minerali e attraversata da molti corsi d’acqua. Le principali occupazioni erano l’agricoltura, l’allevamento, l’estrazione di pietra da costruzione e di metalli e il commercio. Gli Etruschi coltivavano olivo, vite, grano, legumi e allevavano maiali, ovini, bovini e cavalli. Il sottosuolo delle terre d’Etruria offriva rame e ferro, che venivano estratti soprattutto dalle miniere dell’isola d’Elba. Metalli preziosi come l’oro e l’argento venivano importati. Gli artigiani etruschi avevano imparato dai Celti a lavorarli e con essi realizzavano gioielli raffinati e originali. Dai Greci appresero la lavorazione della ceramica, inventando una tecnica particolare grazie alla quale realizzavano vasi dal colore nero brillante, chiamati buccheri, molto ricercati. I commercianti etruschi avevano intensi scambi commerciali con i popoli del Mediterraneo.

Tecnologia I fabbri etruschi utilizzavano un forno particolare di forma conica, con un’apertura in alto e una in basso. Una parete orizzontale lo divideva in due: la parte superiore veniva riempita di minerali, in quella inferiore si accendeva il fuoco. La roccia ferrosa, fatta a pezzi, fondeva per l’alta temperatura permettendo l’estrazione del ferro.

La ricchezza degli Etruschi, oltre che dal commercio, derivava anche dalla pratica della pirateria nel Mar Tirreno. Su questo vaso etrusco è stata dipinta una nave carica di soldati pronti ad attaccare.

Scena di pesca e caccia da Tarquinia.

Imparo e capisco

dall’immagine

Collega le immagini dei manufatti etruschi alle didascalie. Inserisci la lettera corretta. A Coppa etrusca realizzata con la tecnica del bucchero. B Spilla in oro. C Maschera etrusca in terracotta.

... ...

...

Storia 57


I popoli italici > Gli Etruschi

Atlante pp. 22-23

Quaderno p. 120

La religione

Àugure e arùspice in un affresco in una tomba di Tarquinia.

Modello di fegato in bronzo. La sua superficie è divisa in parti, ognuna con il nome di un dio. Quando gli arùspici trovavano un’imperfezione nel fegato che osservavano, sapevano così a quale divinità fare offerte.

Imparo e capisco

dal testo

A quali divinità greche potrebbero corrispondere Tinia, Uni, Minerva e Mares?

Gli Etruschi erano politeisti. I loro dei erano simili a quelli dei Greci, ma avevano nomi diversi. Le divinità più importanti erano Tinia, il signore dei cieli, Uni, sua moglie, Minerva e Mares, divinità legate alla guerra. Gli dei avevano aspetto e carattere umani e secondo gli Etruschi erano responsabili di tutto quello che accadeva sulla Terra. Per questo motivo bisognava conoscere in anticipo la loro volontà attraverso la divinazione, cioè l’arte di prevedere il futuro. I sacerdoti utilizzavano due metodi diversi: gli arùspici prevedevano gli avvenimenti futuri osservando gli organi degli animali che venivano sacrificati, mentre gli àuguri interpretavano il volere degli dei nei fenomeni naturali, come i fulmini, le stelle cadenti o il volo degli uccelli.

La scrittura

L’alfabeto etrusco deriva in parte da quello greco. Gli Etruschi lo impararono viaggiando e commerciando con le colonie della Magna Grecia nell’Italia meridionale. Gli studiosi non sono ancora riusciti a decifrare completamente la scrittura etrusca, ma solamente alcuni brevi testi ripetitivi presenti sulle tombe. Gli Etruschi scrivevano e leggevano da destra a sinistra. Le testimonianze più antiche riportano esempi di scrittura con le parole tutte unite.

..................................................... .....................................................

Esempio di scrittura etrusca, con le parole unite e scritte da destra a sinistra.

58 Storia

Le lamine d’oro di Pyrgi, dal nome del porto di Cerveteri in cui furono ritrovate, riportano la stessa iscrizione in lingua etrusca e in lingua fenicia.


Atlante pp. 22-23

I popoli italici > Gli Etruschi

Quaderno p. 120

Le necropoli

Parole nuove Secondo te, che cosa indica la parola tufo? Un tipo di roccia. Un particolare tipo di vegetazione. Cercala sul vocabolario e controlla se hai dato la risposta corretta.

Gli Etruschi ritenevano che oltre la morte ci fosse un’altra vita. Per questo motivo davano molta importanza alla sepoltura dei defunti. Le tombe etrusche riproducevano in tutto e per tutto le abitazioni dei vivi. Le stanze erano decorate con pitture e sculture che raccontavano le abitudini del defunto e descrivevano anche il ruolo sociale ricoperto in vita. I lucumoni e gli aristocratici erano sepolti in tombe grandiose e vicino ai sarcofagi di pietra o terracotta venivano posti oggetti di uso quotidiano, come gioielli e vasi. Le tombe potevano essere di due tipi: alcune erano sotterranee, scavate nel tufo, altre consistevano in edifici in muratura ricoperti da un cumulo di terra o da una cupola, chiamata tholos. Successivamente gli Etruschi costruirono tombe simili a piccoli templi, dette a edicola. Le tombe erano raggruppate in vere e proprie città chiamate necropoli, che si trovavano al di fuori delle mura cittadine. Osservando i sarcofagi, gli affreschi e gli oggetti ritrovati nelle tombe gli storici sono riusciti a ricostruire molti aspetti di questa affascinante civiltà. Imparo e capisco

Imparo e capisco

dal testo

Sottolinea la parte di testo che spiega in che modo gli Etruschi “curavano” la vita dopo la morte. Ricordi quali altri popoli antichi ricostruivano le abitudini del defunto nelle sepolture? .....................................................

dall’immagine

Osserva, leggi le didascalie e inserisci il numero corretto in base alle informazioni che puoi ricavare. Nella famiglia etrusca i legami erano molto forti. 2 Nelle necropoli le tombe sorgevano una accanto all’altra. 3 Gli Etruschi amavano la danza e la musica. 1

... Tomba dei Leopardi, necropoli di Tarquinia.

...

Tholos presso Cerveteri.

... Il sarcofago degli sposi, realizzato in terracotta, risale al VI secolo a.C.

Storia 59


I popoli italici > Gli Etruschi

Atlante pp. 22-23

Dentro la città etrusca

Gli Etruschi furono costruttori ingegnosi e abili e le loro invenzioni vennero poi perfezionate dai Romani. Edificarono ponti e fognature, lastricarono strade e costruirono porte ad arco, la loro invenzione più importante. Il tempio etrusco veniva costruito su un basamento di pietra con mattoni e travi di legno, decorato con terrecotte variopinte. Le tombe della necropoli.

Cisterne e acquedotti portavano l’acqua pulita all’interno della città.

Tecnologia A Per realizzare un arco veniva prima costruita una struttura in legno per sostenerlo, che veniva tolta solamente alla fine dei lavori. Le pietre venivano poste una vicina all’altra, a partire dai due estremi inferiori, senza utilizzare del materiale che fungesse da collante. B Alla fine in cima all’arco veniva collocato un masso a forma di cuneo. Questo cuneo, chiamato chiave di volta, faceva aderire le pietre l’una all’altra, A B impedendo loro di cadere.

60 Storia


I popoli italici > Gli Etruschi

Questo dipinto, all’interno della Tomba dei Leopardi, rappresenta un banchetto all’aperto, con uomini e donne sdraiati sui triclini, come i Greci.

Le abitazioni più semplici avevano pianta rettangolare, tetto spiovente ricoperto di tegole e pareti in mattoni.

Le case più grandi e importanti avevano al centro un cortile con il pozzo e attorno si aprivano le stanze.

Mura in pietra circondavano la città e venivano interrotte da porte ad arco. Le strade erano larghe fino a 15 metri. Ai lati c’erano due marciapiedi e canali per lo scolo delle acque.

Storia 61


APP rendimento globale

Il mistero degli Etruschi Progettate un opuscolo per pubblicizzare e invitare a conoscere la Necropoli del Palazzone. 1

A Perugia, in Umbria, si può visitare la Necropoli del Palazzone, che si distingue soprattutto per l’Ipogeo dei Volumni, una tomba appartenuta a una ricca famiglia.

•P rocuratevi dei dépliant di musei e siti archeologici per capire come sono strutturati. •C ercate su internet informazioni e immagini su questa necropoli. •C ercate una mappa della zona interessata e scoprite i mezzi per raggiungerla.

Parte interna

Copertina

Informazioni e immagini

•N elle parte interna scrivete la storia della necropoli e disegnate o incollate le immagini più interessanti che trovate. Sul retro inserite le informazioni pratiche per raggiungere il sito archeologico.

Copertina

cco le istruzioni per il vostro dépliant. E •P rendete un cartoncino formato A4 e piegatelo in tre parti. Preparate la copertina con il nome della necropoli e della sua tomba più importante. 2

Indicazioni per raggiungere il sito

Fronte

Retro

Autovalutazione Siete riusciti a procurarvi le informazioni e i materiali che servivano? Sì Avete collaborato tra voi? Sì No In parte Siete soddisfatti del risultato ottenuto? Sì No In parte

62 Storia

No

In parte


APP rendimento globale

Utilizzo lo schema

1

Completa lo schema con gli indicatori di civiltà corretti. …………………………......................…… Al Nord: Camuni, Liguri, Veneti, Celti, Villanoviani, Terramaricoli Al Centro: Sanniti, Umbri, Piceni, Latini Al Sud: Sicani, Siculi, Sardi, Messapi, colonie fenicie e greche

………………………….......................…… Tra il 2000 a.C. e il 500 a.C.

I popoli italici

………………………….................…… Politeista

………………………….................…… Agricoltura, pesca, allevamento, artigianato ………………………….................…… Graffiti su roccia, nuraghi, lavorazione dei metalli

………………………….................…… Villaggi fatti di capanne o palafitte

Un passo avanti

1

Completo la sintesi con le parole corrette: politeista - àuguri - 800 a.C. - ceramica - Etruria - guerrieri - città-stato - lucumone aristocratici - necropoli - allevamento - metalli - arùspici

Nell’………….........................… in ………….........................… si sviluppò la civiltà etrusca, che finì nel 200 a.C. in seguito alla conquista da parte di altri popoli, tra cui i Romani. Gli Etruschi conquistarono territori a nord e a sud della penisola italica, ma non crearono mai un regno unito. Vivevano in ………….........................…, inizialmente governate da un re chiamato ………….........................…. La società era costituita dagli ………….......................…, dai sacerdoti, dai ………........................… e dal popolo, formato da uomini liberi. Infine c’erano gli schiavi. Le principali attività erano: agricoltura, ………….........................…, artigianato e commercio. Gli artigiani erano abili nella lavorazione della ………….........................… e dei ………….........................…. La loro religione era ………….........................…, cioè credevano in molti dei. I sacerdoti, gli ………….........................… e gli ………….........................…, praticavano l’arte della divinazione. Credevano nella vita dopo la morte e seppellivano i defunti nelle ….....................…. Autovalutazione Ho capito le relazioni tra gli argomenti dello schema? Sì No Mi ricordavo bene gli argomenti per completare la sintesi? Sì

In parte No In parte

Storia 63


I Romani A partire dal IX secolo a.C. la civiltà di Roma si sviluppò fino a formare l’Impero più vasto e meglio organizzato del mondo antico, dove lingue, culture e tradizioni si integrarono e si mescolarono. Il poeta latino Tibullo definì Roma, la capitale dell’Impero, “città eterna”, un appellativo utilizzato ancora oggi per descriverne la bellezza e la grandezza. La storia di Roma viene divisa in tre periodi, che corrispondono alle tre diverse forme di governo che si avvicendarono. Secondo alcuni storici il nome Roma potrebbe derivare da Rumon, l’antico nome del Tevere; altri ritengono che l’origine si possa attribuire alla parola greca rome, che significa “forza”. Altri preferiscono legare il nome della città al suo leggendario fondatore e primo re: Romolo.

64 Storia


Per iniziare • Hai mai visitato la città di Roma? • Conosci il nome di qualche monumento antico di Roma? • Hai mai incontrato parole italiane che derivano dall’antica lingua dei Romani?

Parole nuove

Studiando i Romani imparerai a: - conoscere i periodi e le forme di governo di Roma; - conoscere lo stile di vita dei Romani; - confrontare le caratteristiche delle civiltà studiate. Le tue competenze: • comprendere le trasformazioni di una civiltà nel tempo; • comprendere le origini storiche di concetti attuali come integrazione, libertà e giustizia.

Imparo e capisco

Avvicendare è un verbo che significa “far seguire una cosa a un’altra”. Sai spiegare con parole tue che cosa vuol dire che nella storia di Roma si avvicendarono tre forme di governo? ..................................................... .....................................................

dallo schema

Osserva la linea del tempo e calcola in anni la durata di ogni periodo della storia di Roma, a partire dalla data della sua fondazione. Monarchia: .................................... Repubblica: ................................... Impero: ................................... Fondazione di Roma

Monarchia

753 a.C.

Ottaviano diventa imperatore

Inizio della Repubblica

509 a.C.

Repubblica

Fine dell’Impero romano d’Occidente

Impero 27 a.C. Nascita di Cristo - anno 0

476 d.C.

Storia 65


I Romani

Atlante pp. 24-25

Quaderno p. 121

CODING pp. 137-144

Le origini di Roma

La storia di Roma inizia nel IX secolo a.C. in una zona compresa fra sette colli, vicino al fiume Tevere. Qui si erano insediati i Latini, gruppi di pastori e contadini che avevano scelto di costruire i primi villaggi proprio sui colli in modo da essere vicini a pascoli e terre fertili, ma lontani dalle paludi e da facili invasioni da parte di altri popoli. Il colle Palatino fu il primo a essere abitato poiché era situato in una posizione strategica. Nel fiume, poco lontano, sorgeva l’Isola Tiberina, che facilitava il passaggio da una riva all’altra. Lungo il fiume si incrociavano due importanti vie commerciali: una strada collegava l’Etruria alla Magna Grecia, l’altra metteva in comunicazione la costa tirrenica con le zone interne del Lazio. In quel tratto il Tevere era navigabile e le imbarcazioni trasportavano il sale proveniente dalle saline naturali, che si trovavano alla foce del Tevere, all’isola Tiberina, dove veniva scambiato con altre merci. Intorno al 753 a.C. gli abitanti dei colli si unirono e formarono un’unica città: Roma. Nel racconto della nascita di Roma realtà storica e mito si mescolano, ma gli archeologi hanno trovato realmente i resti di villaggi di capanne risalenti al IX secolo a.C. sul Palatino e poi sui colli vicini.

Una complessa rete di strade e canali circondava i primi insediamenti.

Imparo e capisco

dal testo

La frase latina ab urbe còndita significa “dalla fondazione della città”, cioè dal 753 a.C. Sottolinea nel testo che cosa cambia intorno a questa data.

Dalle saline sulla costa verso l’interno

Dall’Etruria verso l’Italia meridionale

Tecnologia Per ottenere il sale, l’acqua del mare veniva fatta confluire, attraverso un sistema di canali, in vasche d’evaporazione. Una volta evaporata l’acqua, il sale veniva raccolto. I Latini usavano un sentiero, poi chiamato Via Salaria, per arrivare alle saline.

Palatino Isola Tiberina Campidoglio aree paludose Tevere

66 Storia


Atlante CODING pp. 16-17 pp. 137-144 Quaderno pp. 106, 108

La linea del tempo > I Romani

La leggenda di Roma

Romolo e Remo erano due fratelli nati dall’amore tra il dio Marte e Rea Silvia, figlia di Numitore, re di Albalonga. Numitore era discendente del principe troiano Enea, sfuggito al rogo della sua città e giunto in salvo sulle coste del Lazio. Amulio, fratello di Numitore, ordinò di uccidere i due bambini per essere certo di ereditare il trono di Albalonga. I due piccoli vennero però risparmiati: messi in una cesta, furono abbandonati alla corrente del fiume Tevere. Il fiume trascinò la cesta fino all’ingresso di una grotta ai piedi del colle Palatino, dove una lupa si prese cura dei bambini nutrendoli e proteggendoli. I due ragazzi furono poi allevati da una famiglia di pastori, ma una volta divenuti adulti scoprirono le loro importanti origini e decisero di costruire una città dove avrebbero regnato. Romolo scelse il colle Palatino e tracciò il solco per edificare le mura della città, ma Remo scavalcò il solco dichiarando così guerra al fratello. Romolo si vide costretto a ucciderlo e diventò il primo re della nuova città. Era il 21 aprile del 753 a.C.

Ancora oggi la statua della lupa che allatta i due fratelli è il simbolo della città di Roma.

Imparo e capisco

dal testo

Con la leggenda di Romolo e Remo i Romani vollero rendere nobili le origini della loro città. Nella leggenda sono presenti elementi storici reali ed elementi fantastici. Sottolinea di blu persone, luoghi e fatti che corrispondono a elementi fantastici. Sottolinea di rosso persone, luoghi e fatti che corrispondono a elementi reali. Ora rispondi alle domande. Qual è il colore prevalente? ............................................................................................................................. Che cosa ti fa pensare? ...................................................................................................................................

Storia 67


I Romani

Atlante pp. 24-25

Quaderno p. 121

CODING pp. 137-144

Spazi e tempi della storia romana

Grazie alla linea del tempo hai imparato che la storia di Roma viene divisa in tre periodi: Monarchia, Repubblica e Impero, che corrispondono a un sempre maggiore ampliamento dei confini del territorio controllato da Roma, che arrivò a comprendere alcune regioni dell’Asia e dell’Africa e gran parte dell’Europa. Monarchia

Repubblica

Impero

Imparo e capisco

dall’immagine

Osserva le cartine geostoriche corrispondenti ai tre periodi e rispondi alle domande. Qual è stato il periodo di maggior espansionismo di Roma? ........................................................................... In quale periodo la città di Roma ha conquistato la Grecia? ............................................................................ Cerchia i sette colli sulla cartina e scrivi i loro nomi. ........................................................................................ .........................................................................................................................................................................

68 Storia


Atlante pp. 24-25

I Romani

Quaderno p. 122

La Monarchia

A Roma la prima forma di governo fu la Monarchia. I re romani si occupavano di comandare l’esercito, amministrare la giustizia e guidare i riti religiosi. Queste funzioni erano condivise con il Senato e con i comizi curiati. Il Senato era un’assemblea di cittadini anziani che guidavano le famiglie più ricche e influenti. I senatori potevano proporre nuove leggi, eleggevano il re e lo affiancavano nelle decisioni più importanti. Le scelte del Senato dovevano essere approvate dai comizi curiati. I comizi curiati erano assemblee popolari composte dai membri di famiglie nobili.

Seduta del Senato romano.

I sette re della tradizione

Secondo la tradizione, alla guida di Roma si alternarono sette re, troppo pochi per riuscire a coprire i circa 250 anni del tempo della Monarchia. Secondo gli storici si è conservato solamente il ricordo dei re più importanti. Romolo (latino) fondò la città e istituì le prime leggi. Numa Pompilio (sabino) riformò il calendario e stabilì i compiti dei sacerdoti. Tullo Ostilio (sabino), il re guerriero, estese il dominio di Roma in tutto il Lazio. Anco Marzio (sabino) fece edificare il ponte Sublicio e il porto di Ostia sul Tirreno per favorire i commerci. Tarquinio Prisco (etrusco) fece costruire la Cloaca Maxima, il Foro, cioè la grande piazza al centro della città, e il Circo Massimo. Servio Tullio (etrusco) rese obbligatorio il servizio militare e aumentò il numero dei senatori. Fece costruire le mura. Tarquinio il Superbo (etrusco), così crudele che nel 509 a.C. i Romani si ribellarono e lo cacciarono.

Imparo e capisco

La cinta muraria circonda i sette colli.

dall’esperienza

Avete notato che i re non furono tutti di origine latina? A che cosa è dovuto secondo voi? Discutetene in classe con l’aiuto dell’insegnante.

La Cloaca Maxima era un canale che serviva per bonificare le zone paludose. Lo sbocco nel Tevere è ancora visibile.

Storia 69


I Romani

Atlante pp. 24-25

Quaderno p. 123

Dalla Monarchia alla Repubblica

Cicerone fu console della Repubblica.

Parole nuove Repubblica è una parola di origine latina composta da res (cosa) e publica (pubblica). Spiega con parole tue quale potrebbe essere il suo significato riferito a Roma.

Imparo e capisco

dal testo

Sottolinea nel testo la parte dove si spiega perché a Roma venne inaugurata la Repubblica come sistema di governo. Spiega con parole tue che cos’è il diritto di veto che potevano esercitare i consoli romani.

Quando nel 509 a.C. il re Tarquinio il Superbo fu cacciato, a Roma nacque una nuova forma di governo chiamata Repubblica, un sistema inaugurato per evitare che un’unica persona concentrasse tutto il potere nelle proprie mani. Il potere del re venne diviso e affidato a più persone, i magistrati, funzionari pubblici che rimanevano in carica per un anno. I magistrati si distinguevano in base ai compiti svolti: • i consoli, eletti in coppia, erano i più importanti, guidavano la Repubblica e comandavano l’esercito. Ogni console controllava l’operato dell’altro attraverso il diritto di veto, che serviva a bloccare le decisioni ritenute sbagliate. In caso di grave necessità potevano essere sostituiti con un dittatore, che rimaneva in carica sei mesi; • i censori stabilivano chi doveva pagare le tasse; • i questori amministravano il denaro pubblico; • gli edili erano responsabili della costruzione e della manutenzione di strade ed edifici pubblici, gestivano le provviste e organizzavano gli spettacoli per il popolo; • i pretori amministravano la giustizia. I magistrati erano eletti dalle due assemblee più importanti: il Senato e i Comizi centuriati. Il Senato era costituito dai rappresentanti delle famiglie più ricche, stabiliva quali leggi presentare ai Comizi, controllava il lavoro dei funzionari pubblici, decideva in merito a questioni di guerra e si occupava delle spese dello Stato. I senatori restavano in carica fino alla morte. I Comizi erano assemblee a cui partecipavano tutti i cittadini romani adulti. Il loro potere era limitato ad approvare o respingere le leggi e non potevano prendere iniziative senza il consenso del Senato.

Cittadinanza L’articolo 55 della Costituzione italiana stabilisce che “Il Parlamento è formato dalla Camera dei Deputati e dal Senato della Repubblica”. Ancora oggi, quindi, il Senato è un organo molto importante così come lo era nella Roma antica. Durante la Repubblica romana, però, solo i rappresentanti delle famiglie più ricche potevano essere eletti senatori. Anche oggi, secondo te, è così? Oggi il Senato è composto anche da senatrici. Anche al tempo dei Romani, secondo te, una donna poteva essere eletta? Con l’aiuto dell’insegnante rispondete a voce.

70 Storia


CITTADINANZA

Repubblica di ieri e di oggi

Anche l’Italia oggi è una Repubblica, cioè uno Stato governato grazie alla partecipazione di tutti i cittadini. Lo puoi leggere nell’articolo 1 della Costituzione italiana. L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Nell’articolo ci sono molte informazioni importanti. Confrontatevi e provate a spiegare e a scrivere il significato delle singole affermazioni.

L’Italia è una Repubblica democratica

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fondata sul lavoro.

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La sovranità appartiene al popolo

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che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

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Imparo e capisco

dall’esperienza

Gli articoli contenuti nella Parte I della Costituzione stabiliscono i diritti e i doveri di tutti i cittadini. A coppie cercate sul dizionario “diritto” e “dovere”, poi collegate ogni affermazione al cartellino corretto. - Il lavoro è un... - Pagare le tasse è un... - L’istruzione è un...

DIRITTO

- Professare liberamente la propria religione è un... - Rispettare il paesaggio è un... - La salute è un...

DOVERE

- Poter esprimere il proprio pensiero è un...

Storia 71


I Romani

La società: patrizi e plebei

Schiavi al mercato, Museo del Louvre.

Bottega di un plebeo.

A Roma la divisione tra classi sociali era molto rigida e il potere era in mano alle famiglie più ricche. I gruppi famigliari che avevano antenati in comune costituivano una gens, ossia una stirpe, che aveva il nome del proprio fondatore. I patrizi erano considerati i “padri” di Roma, nobili discendenti delle gens più illustri. Erano proprietari di terre, godevano di tutti i diritti e ricoprivano incarichi politici e religiosi. I plebei erano uomini liberi, come contadini, artigiani e commercianti, e costituivano la maggior parte della popolazione. I plebei non potevano avere incarichi pubblici né sposarsi con i patrizi. Alcuni plebei per migliorare la propria condizione si mettevano alle dipendenze di un signore e offrivano i propri servizi in cambio di protezione: erano i clienti. Gli schiavi erano prigionieri di guerra, figli di donne schiave o persone che non avevano saldato i propri debiti, un reato considerato molto grave nella società romana. Gli schiavi erano sottomessi ai loro padroni, che potevano esercitare su di loro potere assoluto di vita o di morte. I padroni potevano concedere la libertà ai loro schiavi, che in questo caso diventavano liberti.

Le attività A Roma e nei territori conquistati dai Romani il commercio era molto praticato. Per pagare le merci si diffuse l’uso di monete, che venivano coniate con vari metalli.

Imparo e capisco

dal testo

Leggi il paragrafo sulle attività svolte dai Romani e sottolinea le parole chiave. Riscrivile sotto: ti serviranno per esporre a voce i contenuti. ..................................................... .....................................................

72 Storia

L’attività più praticata dai Romani era l’agricoltura. I contadini coltivavano alberi da frutta, ortaggi, grano, farro, orzo e lino. I Romani allevavano animali da cortile, pecore, buoi e cavalli, impiegati soprattutto nell’esercito, nelle competizioni e negli spettacoli pubblici. La pesca era molto praticata nei fiumi, nei laghi e in mare poiché il pesce costituiva una parte molto importante dell’alimentazione a Roma. Nelle botteghe artigiane si vendevano vestiti, calzature, mobili, utensili e oggetti di uso quotidiano realizzati con fibre tessili, pellami e legno. I fabbri forgiavano con il ferro e con il bronzo strumenti da lavoro e armi; gli orafi creavano gioielli raffinati con i metalli preziosi come rame, oro e argento. I ceramisti modellavano con l’argilla vasi, piatti, anfore e statuette di varie forme e misure. I mercanti trasportavano i prodotti via terra su carovane trainate da buoi o muli e via mare su grandi imbarcazioni. Le merci venivano conservate durante i viaggi in grandi anfore.


I Romani

Quaderno p. 125

La famiglia a Roma

La società romana era fondata sulla famiglia, al cui vertice c’era il pater familias, cioè il padre. Egli era responsabile dei beni e delle ricchezze ed era il capo dei componenti del gruppo famigliare, cioè la moglie, i figli e gli schiavi. Nella società romana le donne plebee erano sottomesse prima al padre, poi al marito; potevano lavorare con i loro mariti e accudivano la casa e i figli. Le donne patrizie, chiamate matrone, pur non potendo accedere alle cariche pubbliche godevano di un certo rispetto. Erano educate fin da bambine a diventare madri e buone spose. Gestivano la casa aiutate dalle ancelle e svolgevano attività di tessitura. Alcune donne fin da bambine venivano educate a diventare sacerdotesse del culto di Vesta, la divinità del focolare domestico. Compito delle sacerdotesse vestali era conservare il fuoco sempre acceso.

Le donne patrizie curavano il loro corpo, amavano truccarsi e tingersi i capelli, che arricciavano con strumenti in ferro riscaldati sul fuoco.

Quando una donna partoriva, il bambino veniva deposto vicino al pater familias. Se egli lo prendeva in braccio, il bambino entrava a far parte della famiglia, altrimenti veniva abbandonato.

Bambine e bambini

I bambini romani giocavano all’aperto: facevano gare di corsa in cui spingevano un cerchio di legno con un bastone, usavano palle fatte di stracci e giocavano a nascondino. Alle bambine venivano regalate bambole di pezza o di legno. Nelle famiglie ricche i bambini iniziavano gli studi all’età di 6 o 7 anni; le scuole erano pubbliche ma a pagamento. Dopo i 12 anni venivano affidati a un maestro, che insegnava loro la letteratura, la geometria, l’aritmetica e la musica. Le bambine andavano a scuola fino a 12 anni, poi rimanevano in casa con la madre che le istruiva nei lavori domestici. Appena possibile, venivano fatte sposare. Nelle famiglie più povere era il capofamiglia stesso che insegnava ai figli a leggere e a scrivere.

Le vestali venivano scelte tra le famiglie aristocratiche fin da bambine.

Imparo e capisco

dall’esperienza

I bambini e le bambine a Roma venivano istruiti allo stesso modo? Quali erano le differenze? Pensate sia giusto il diverso trattamento riservato alle bambine? Discutetene in classe.

Storia 73


I Romani

Quaderno pp. 124-125

Parole nuove Hai mai sentito la parola secessione? È un termine che indica il distacco di un gruppo da un sistema politico organizzato.

Cittadinanza Leggete queste leggi tratte dalle XII tavole, poi usate le domande guida per discutere in classe. - Se uno rompe un braccio a un altro e non si mette d’accordo sul risarcimento, riceverà lo stesso danno. - Se uno rompe un osso a un uomo libero, deve pagare 300 assi (moneta romana) di multa; se lo rompe a uno schiavo, paga 150 assi. Le leggi prevedevano pene diverse a seconda della classe sociale? Era possibile farsi giustizia da soli?

Imparo e capisco

Patrizi contro plebei

I plebei costituivano la maggioranza della popolazione, ma non avevano diritti e non potevano partecipare alla vita pubblica. Dalla fine della Monarchia in poi le guerre di conquista furono sempre più numerose e i contadini erano costretti ad abbandonare i campi per andare in battaglia. I contadini diventavano così sempre più poveri e, non riuscendo a pagare le tasse, finivano per trasformarsi in schiavi. Nel 494 a.C. i plebei, stanchi di tutte queste ingiustizie, abbandonarono la città e si ritirarono sul colle Aventino. In quell’occasione il senatore Menenio Agrippa riuscì a convincere la plebe a tornare, ma questa forma di protesta, chiamata secessione, si ripeté diverse volte.

Le conquiste dei plebei

Il crescente malcontento dei plebei portò ad alcuni successi: • i concili della plebe, assemblee di plebei in cui le decisioni avevano valore di legge; • i tribuni della plebe, magistrati scelti dai plebei che dovevano rappresentare e difendere gli interessi del popolo e che potevano bloccare le leggi contro i plebei; • le Leggi delle XII tavole (451 a.C.), una raccolta di leggi scritte studiate a memoria dai giovani a scuola; • la possibilità di matrimoni misti (455 a.C.) tra patrizi e plebei; • l’abolizione della schiavitù per debiti; • l’obbligo che uno dei due consoli fosse plebeo (367 a.C.).

dall’esperienza

Menenio Agrippa riuscì a convincere il popolo a sospendere la protesta e a rientrare in città. Ecco il discorso che fece, riportato dallo storico romano Tito Livio: “Un giorno le varie parti del corpo si arrabbiarono perché tutto il lavoro andava a favore dello stomaco che non faceva altro che godersi i piaceri della vita. Perciò le mani decisero di non portare più il cibo alla bocca, la bocca rifiutò quello che le veniva offerto e i denti non masticarono più. La conseguenza fu che tutto il corpo cadde in uno sfinimento mortale.” Questa metafora vuol far capire che se le mani (il popolo) si rifiutassero di lavorare, lo stomaco (il Senato) non riceverebbe cibo, ma ben presto anche tutto il resto del corpo deperirebbe, mani comprese. Questo significa che in un gruppo ogni membro ha un proprio compito e concorre al bene comune. Questo insegnamento può essere utile nella vostra classe? In quali occasioni? Discutetene insieme.

74 Storia


I Romani

Quaderno p. 125

La religione

A Roma la religione non era solo un bisogno spirituale, era soprattutto un dovere per tutti i cittadini. I Romani erano politeisti e distinguevano i culti domestici, cioè quelli praticati in casa, dai culti pubblici, praticati nei templi dai pontefici, i sacerdoti di Roma. I riti da assolvere nei vari momenti quotidiani erano molti, perciò in ogni casa vi era un altare consacrato alle divinità domestiche: i Lari, protettori della famiglia; i Mani, gli spiriti degli antenati; i Penati, custodi della prosperità. Il carattere pubblico della religione era incarnato dai sacerdoti, vere e proprie cariche politiche che avevano la possibilità di intervenire nelle decisioni che riguardavano le leggi, le guerre e, in generale, la città. Quando i Romani vennero a contatto con altre civiltà ne assorbirono le abitudini e ne accolsero le divinità, adattando i nomi degli dei alla lingua latina. Gli dei più importanti costituivano la triade capitolina e derivavano dalla tradizione greca: Giove (Zeus), Giunone (Era) e Minerva (Atena).

I riti funebri A Roma si praticavano la cremazione e la sepoltura dei defunti. Secondo la tradizione, il defunto doveva essere seppellito con una moneta in bocca per poter pagare il passaggio del fiume verso il regno dei morti. Le necropoli romane si trovavano al di fuori delle mura cittadine.

Statua della divinità a cui è dedicato il tempio.

In questo altare domestico è rappresentata la dea Minerva.

Imparo e capisco

dall’esperienza

Cercate su internet le corrispondenze romane di queste divinità greche. Ares: ............................................ Poseidone: ................................... Ermes: .........................................

Il materiale privilegiato per le colonne era il marmo, che i Romani reperivano in Egitto e in Grecia.

Storia 75


I Romani

Quaderno pp. 124, 126

Imparo e capisco

Domus, la casa dei patrizi

dall’immagine

La Villa romana del Casale è una villa romana che si trova a Piazza Armerina, in provincia di Enna, al centro della Sicilia. Risale al III secolo d.C ed è celebre per i mosaici e gli affreschi. Osserva questo mosaico e racconta con parole tue che cosa fanno le fanciulle.

Domus è la parola latina che indica la casa, ma quando si parlava di domus ci si riferiva alle ricche abitazioni dei patrizi. Le abitazioni che sorgevano in città erano edifici di uno o due piani, costruiti in mattoni e travertino, una pietra locale, e circondati da orti, frutteti e giardini. Superato il portone d’entrata, vi era l’atrium, un cortile interno che comprendeva anche una vasca, l’impluvium, dove si raccoglieva l’acqua piovana. Questa veniva utilizzata per le pulizie, per lavare gli indumenti e per annaffiare le piante dell’hortus, il giardino. Il padrone di casa per discutere di affari accoglieva gli ospiti nel tablinum. All’interno le stanze erano riccamente decorate con mosaici e affreschi. Le domus disponevano di riscaldamento e acqua corrente. La sala da pranzo era il triclinum, allestita con triclini, ovvero lettini a tre posti sui cui si mangiava sdraiati. Le ville costruite in zone di campagna erano residenze dedicate al tempo libero e avevano spazi appositi per la cura del corpo come palestre e terme.

Nelle domus i muri esterni avevano poche finestre. Come faceva, secondo te, a entrare la luce?

Le stanze da letto erano chiamate cubicola.

La sala da pranzo era allestita con triclini.

Atrio

Giardino Nel tablinum il padrone di casa accoglieva gli ospiti.

Dispensa

76 Storia

L’impluvium era una vasca di forma quadrata dal fondo piatto.


I Romani

Quaderno p. 124

Insula, la casa dei plebei

Le insulae erano le case abitate dal popolo. Gli edifici potevano raggiungere anche i quattro piani e spesso erano costruiti con materiali di scarsa qualità. A ogni piano dell’insula vi erano diversi appartamenti, con poche stanze modestamente arredate. Al piano terra vi erano le botteghe degli artigiani e le taverne per bere e mangiare. I plebei si nutrivano soprattutto di legumi, cereali, pesce, verdura e poca carne. Al primo piano abitavano le persone benestanti, mentre dal secondo piano in su vivevano i servi, gli operai e i muratori. In questi edifici non erano previsti impianti idraulici o fognari. L’acqua per gli usi domestici proveniva dalle fontane pubbliche ed era trasportata in casa con dei secchi. Le acque sporche venivano gettate in un canale di scolo nella strada. Il riscaldamento degli ambienti avveniva tramite l’utilizzo di bracieri, di forma rotonda o rettangolare, appoggiati sul pavimento o sorretti da un sostegno. Questo sistema spesso causava incendi, uno dei grandi problemi della città di Roma.

Strada con insulae a Ostia antica.

Imparo e capisco

dall’immagine

I muri esterni delle abitazioni delle insulae avevano finestre senza vetri. Perché, secondo te?

Dal secondo piano in poi si trovavano gli alloggi dei poveri. Il primo piano era abitato da mercanti e artigiani.

Le botteghe si affacciavano direttamente sulla strada.

Fontana

Taverna

Storia 77


TECNOLOGIA

Atlante pp. 28-29, 114

Quaderno p. 124

Gli edifici pubblici

I fori Il Foro era il cuore pulsante della città, la piazza principale dove ci si riuniva per discutere di affari e di politica. Qui venivano celebrati i generali che rientravano dalle guerre e si tenevano gli eventi più importanti della vita cittadina. Nel Foro si trovava la basilica, un edificio destinato ai commerci e all’amministrazione della giustizia. In tutte le città conquistate e fondate dai Romani erano presenti fori con le stesse caratteristiche e le stesse funzioni del Foro di Roma. Nel periodo imperiale i fori vennero ampliati e arricchiti di nuovi edifici per celebrare le gesta degli imperatori e presero il nome di fori imperiali.

Basilica

Piscina

Frigidarium: piscina con acqua fredda

Tepidarium: sala tiepida per ambientarsi

78 Storia

Le terme Poche abitazioni avevano i servizi igienici, quindi le persone, di ogni ordine sociale, frequentavano le terme. L’entrata era gratuita o a basso prezzo. I primi edifici termali sorsero nel II secolo a.C. All’interno delle terme si potevano trovare anche biblioteche, teatri e negozi. Gli ambienti erano riscaldati con l’ipocausto, un sistema che faceva circolare l’aria riscaldata dalle caldaie sotterranee dentro cavità nei pavimenti e nelle pareti. Palestra

Sala per i massaggi

Calidarium: sala molto calda, tipo sauna


TECNOLOGIA I circhi Il circo romano aveva una struttura allungata, a forma di U chiusa, ed era il luogo per le corse delle bighe tirate dai cavalli. Al centro era posta la barriera, chiamata spina, ai cui estremi i carri svoltavano. Le bighe dovevano compiere sette giri di pista, indicati da un contagiri a forma di delfino. Nelle strette curve si verificavano spesso gravi incidenti, che infiammavano il pubblico sulle gradinate. Gli aurighi, che conducevano i carri, ricevevano ricchi premi e fama. Gli anfiteatri Le città romane avevano un’arena, chiamata anfiteatro, destinata ai combattimenti dei gladiatori. La più celebre si trova a Roma ed è uno dei simboli della città: il suo nome è Anfiteatro Flavio, ma è più conosciuta come Colosseo. Il Colosseo fu inaugurato nell’80 d.C. Aveva 80 porte per l’accesso e l’uscita delle persone che assistevano agli spettacoli. I 50 000 spettatori potevano stare seduti e riparati, grazie a un sistema di grandi teli. L’anfiteatro poteva essere riempito d’acqua per effettuare delle battaglie navali con imbarcazioni di dimensioni ridotte. Imparo e capisco

I gladiatori erano schiavi addestrati che, combattendo tra di loro o contro animali, ottenevano denaro e libertà.

dall’immagine

Leggi le didascalie e inserisci i numeri corretti nel disegno. 1 Il velarium riparava gli spettatori dal sole. 2 Le gradinate superiori erano per i plebei. 3 I senatori e le alte personalità sedevano nel primo livello degli spalti. 4 Il palco imperiale era posizionato sopra l’arena. 5 L’arena, di forma ellittica, aveva il ... ... pavimento in legno con sopra uno strato di sabbia. 6 Sotto l’arena c’erano le stanze per ... i gladiatori, oltre alle ... gabbie per gli animali e ai macchinari per ... farli uscire all’aperto. ...

Storia 79


I Romani

Atlante pp. 24-25

Quaderno p. 127

Roma conquista l’Italia

Fin dai primi secoli la storia romana fu caratterizzata da molte guerre, combattute per difendere i propri confini dagli attacchi delle popolazioni nemiche e per ampliare i propri domini. Con l’avvento della Repubblica, nel V secolo a.C., l’esercito romano sottomise tutti i popoli del Lazio: Etruschi, Latini, Sabini e Volsci. I Romani sembravano inarrestabili nelle loro conquiste, ma nel 390 a.C. vennero fermati dalle tribù dei Galli che, dopo aver invaso la Pianura Padana, riuscirono ad arrivare a Roma e a saccheggiarla. Quando Roma riuscì a riprendersi dalla sconfitta, ricominciò le sue conquiste dirigendo gli eserciti verso sud. Dopo una lunga guerra, nel 290 a.C. sconfisse i Sanniti, conquistando tutta l’Italia centrale e la Campania. A questo punto Roma passò alla conquista della Magna Grecia. La colonia spartana di Taranto tentò di opporsi all’invasione dei Romani alleandosi con Pirro, re dell’Epiro, un territorio che corrisponde all’attuale Albania. Pirro sbarcò in Italia con un esercito composto da soldati ed elefanti e riuscì a vincere alcune importanti battaglie. La battaglia definitiva si tenne nel 275 a.C. presso Benevento, dove i soldati romani sconfissero Pirro, che dovette lasciare Taranto al dominio di Roma. Dopo questa vittoria i Romani conquistarono facilmente anche le altre colonie greche. Dall’Etruria alla Magna Grecia i Romani diffondevano la loro lingua, il latino, la loro religione e le loro usanze, ma sapevano anche accogliere e fare propri gli elementi delle civiltà sottomesse.

Vaso dipinto con un elefante usato in battaglia.

Imparo e capisco

dallo schema

Completa la linea del tempo con le tappe dell’espansionismo romano in Italia. .............................................................. .............................................................. .............................................................. .............................................................. V secolo 390 a.C.

80 Storia

290 a.C.

275 a.C.

Nascita di Cristo anno 0


Atlante pp. 24-25

I Romani

Quaderno p. 127

Le guerre puniche

Dopo aver conquistato la penisola italica, Roma voleva ottenere anche il controllo del commercio sul Mar Mediterraneo, dominato fino ad allora dalla colonia fenicia di Cartagine. Lo scontro tra Roma e Cartagine durò più di cento anni, il tempo di tre lunghe guerre passate alla storia come le guerre puniche, da Puni, il nome con cui i Romani chiamavano i Cartaginesi. La prima guerra punica si svolse dal 264 al 241 a.C. e fu combattuta principalmente in mare. I Cartaginesi dovettero cedere i loro territori in Sicilia, Sardegna e Corsica. Per combattere contro i Cartaginesi i Romani avevano costruito una flotta di navi attrezzate con ponti mobili, i corvi, così che i soldati potessero combattere in mare come se combattessero sulla terraferma. La seconda guerra punica si svolse dal 218 al 202 a.C. I Cartaginesi decisero di sorprendere i Romani e di combattere la guerra via terra. Il generale Annibale attraversò le Alpi con un esercito composto da 30 000 uomini e 40 elefanti e sconfisse più volte l’esercito romano. I Romani, allora, guidati da Publio Cornelio Scipione sbarcarono a sorpresa sulle coste africane. I due eserciti si scontrarono a Zama e i Cartaginesi furono sconfitti e costretti a rinunciare ai possedimenti in Spagna e in Africa. La terza guerra punica si svolse dal 149 al 146 a.C. La scintilla scoccò di nuovo quando Cartagine, che aveva ripreso con successo i suoi commerci marittimi, dichiarò guerra a un popolo vicino. In Senato, a Roma, si decise per la distruzione di Cartagine e si affidò la guida della guerra a Scipione Emiliano, che rase al suolo Cartagine nel 146 a.C.

Imparo e capisco

dal testo

Evidenzia la causa che scatenò le guerre puniche. Sottolinea con tre colori diversi le conseguenze che dovette subire Cartagine al termine di ogni guerra punica.

Il corvo era una passerella dotata di uncino per agganciare la nave nemica.

Storia 81


I Romani

Atlante pp. 24-25

Quaderno p. 127

L’organizzazione del territorio

Nel frattempo i Romani tra il 171 e il 146 a.C. avevano conquistato la Macedonia, la Siria e la Grecia. Per questo motivo cominciarono a chiamare il Mar Mediterraneo Mare Nostrum, cioè “Mare nostro”, perché interamente sotto il dominio di Roma. I territori dominati dai Romani erano così vasti che fu necessaria una nuova organizzazione per poterli governare e amministrare. Le città federate Le città che facevano parte della penisola italica diventarono città federate, cioè legate a Roma da un patto. Rimanevano indipendenti ma, in caso di guerra, erano obbligate a combattere al fianco di Roma. Gli abitanti, i socii, non erano considerati cittadini romani, pertanto non potevano partecipare alla vita pubblica. Le conquiste portarono a Roma, oltre a immense ricchezze, anche la conoscenza della cultura greca. In questo mosaico romano è raffigurato Platone, famoso filosofo greco, insieme ai suoi allievi.

Le province Le terre conquistate al di fuori della penisola italica divennero delle province. Gli abitanti potevano mantenere abitudini, tradizioni e religione proprie, ma a patto che rispettassero le leggi romane e pagassero pesanti tasse. Ogni provincia era amministrata da un proconsole romano.

Tecnologia Le nuove terre conquistate dai Romani diventavano agro pubblico, cioè terre di proprietà dello Stato. Oltre alla bonifica, il territorio veniva sottoposto a una divisione molto precisa, chiamata centuriazione. L’agrimensore raggiungeva il centro della campagna da dividere e con uno strumento di precisione, la groma, stabiliva le due linee fondamentali: il decumano, da est a ovest, e il cardo, da nord a sud. Parallele a queste linee ne venivano tracciate tante altre, in modo da formare un reticolo. I quadrati del reticolo erano le centurie. Successivamente, ogni volta che i Romani fondavano una colonia, vi inviavano alcuni cittadini a ognuno dei quali veniva assegnato un appezzamento di terreno. Nella Pianura Padana sono visibili ancora oggi le tracce della centuriazione romana.

82 Storia


I Romani

Quaderno p. 127

L’arte della guerra

Imparo e capisco

L’esercito e la sua organizzazione erano la forza di Roma. Tutti gli uomini romani, patrizi e plebei, avevano il dovere di far parte dell’esercito. L’equipaggiamento necessario era acquistato direttamente dai soldati. I più ricchi erano i cavalieri, perché potevano acquistare e mantenere il cavallo. I plebei erano i fanti armati alla leggera, i primi ad avanzare in battaglia. Solo durante la Repubblica venne istituito un esercito permanente formato da volontari, la cui dotazione era a carico dello Stato. I soldati ricevevano uno stipendio e una parte del bottino conquistato. Al termine del servizio militare tutti i soldati ottenevano un piccolo fondo di terra da coltivare. L’esercito romano era diviso in legioni, ciascuna composta da circa 6 000 uomini, con un proprio comandante e un proprio stemma.

L’accampamento

L’accampamento, il castrum, era di forma quadrata ed era diviso da due strade principali perpendicolari: il cardo 1 (da nord a sud) e il decumano 2 (da est a ovest). Al centro dell’accampamento c’era il quartier generale del comandante, il pretorio 3 . I Romani utilizzavano macchine da guerra 4 facili da smontare e da trasportare durante le battaglie.

dall’immagine

Inserisci i numeri corretti. 1 Elmo 2 Scudo 3 Spada 4 Giavellotto 5 Corazza ... ... ...

...

...

Inserisci i numeri corretti nel disegno dell’accampamento.

Nord

Est

...

...

...

...

Ovest

Sud

Storia 83


I Romani

Quaderno p. 128

Gli anni difficili della Repubblica .............................................................................. Al termine delle guerre di conquista Roma attraversò un lungo periodo di crisi. Nelle campagne erano quasi scomparsi i piccoli proprietari terrieri perché, per andare a combattere, i contadini avevano dovuto abbandonare le loro terre e quando tornarono furono costretti a venderle per poter pagare le tasse. Le terre venivano acquistate dai grandi proprietari terrieri patrizi che, unendole a quelle che già avevano, formarono i latifondi, cioè territori molto estesi. Con le conquiste aumentò anche il numero degli schiavi, impiegati nei latifondi al posto dei contadini salariati. I contadini, disoccupati e senza terreni, si trasferirono in città, per trovare nuove occupazioni.

Caio e Tiberio Gracco.

Imparo e capisco

dal testo

Leggi i due paragrafi e scegli il titolo che ti sembra più adatto. - La riforma dei fratelli Gracco - La crisi dopo le conquiste

Imparo e capisco

dall’esperienza

Immaginate di essere dei giornalisti e di dover intervistare i fratelli Gracco sulla loro riforma e sul perché fosse giusta sebbene non sia stata accettata. • Distribuite i ruoli: i fratelli Gracco con i loro aiutanti, 12 giornalisti, 2 moderatori che daranno la parola e 4 fotografi. • I giornalisti prepareranno tre domande ciascuno. • Allestite l’aula come per una vera conferenza stampa (studiate la disposizione della cattedra e delle sedie, costruite microfoni, monitor, nomi sui tavoli…).

84 Storia

.............................................................................. Nella società romana si faceva spazio il malcontento del popolo che non era più disposto a sopportare le sempre maggiori diseguaglianze tra ricchi e poveri. Nel 133 a.C. il tribuno della plebe Tiberio Gracco propose una riforma agraria, che cedeva piccoli appezzamenti dei territori conquistati ai contadini ridotti in povertà. Per fare ciò i patrizi avrebbero dovuto restituire una parte dei terreni ricevuti dopo le guerre. La riforma venne duramente contrastata dai ricchi patrizi, che non volevano rinunciare ai loro privilegi. Poco dopo Tiberio venne ucciso dai suoi oppositori. Nel 123 a.C. il fratello di Tiberio, Caio Gracco, fece approvare la legge agraria del fratello. Distribuì grano a prezzo inferiore a quello di mercato ai cittadini più bisognosi e propose la fondazione di nuove colonie fuori dall’Italia per assegnare terre ai contadini poveri. Anche Caio fu fortemente ostacolato e per questo motivo preferì morire per mano di un suo schiavo.


I Romani

Quaderno p. 128

Le guerre civili

Dopo la sconfitta dei fratelli Gracco la classe politica romana si ritrovò divisa in due gruppi: • gli ottimati, guidati dal patrizio Lucio Cornelio Silla, erano i ricchi che controllavano la vita politica della città e che non volevano rinunciare ai loro privilegi; • i popolari, guidati dal plebeo Caio Mario, erano i contadini, gli artigiani e i commercianti che chiedevano riforme agrarie e volevano un Senato meno potente. Lo scontro si trasformò presto in una guerra civile che indebolì il governo della Repubblica. Il potere passò nelle mani di Silla e del suo fedele esercito di legionari. Nell’82 a.C. Silla si fece nominare dittatore a vita e non per i sei mesi previsti dalla legge, riuscendo a cancellare molte riforme a favore dei plebei e a sbarazzarsi di tutti i suoi nemici, facendoli uccidere. Quando Silla si ritirò dalla vita politica, i sostenitori di Mario cercarono di ribellarsi, ma i seguaci di Silla, Gneo Pompeo e Marco Licinio Crasso, posero fine alle rivolte con la violenza. Pompeo e Crasso avevano però capito che senza un sostegno popolare non sarebbero mai riusciti a governare Roma. Cercarono quindi l’alleanza con Caio Giulio Cesare che, pur essendo parente di Silla, sosteneva idee a favore della plebe. Trovato un accordo, istituirono nel 60 a.C. una nuova forma di governo che prevedeva tre persone al potere, il triumvirato, e limitava fortemente i poteri dei magistrati e del Senato, volgendoli a loro favore.

Caio Mario Lucio Cornelio Silla

Parole nuove Sai che cos’è una guerra civile? Fai una ricerca e spiegalo con parole tue. ..................................................... .....................................................

Imparo e capisco

dal testo

Triumvirato è una parola che deriva dal latino e significa “tre uomini”. Sottolinea nel testo: • chi erano i triumviri; • quando venne istituito il primo triumvirato. Spiega con parole tue che cosa significa la frase ”una nuova forma di governo che limitava fortemente i poteri dei magistrati e del Senato, volgendoli a loro favore.” ..................................................... ..................................................... ..................................................... .....................................................

Storia 85


I Romani

Quaderno p. 129

Caio Giulio Cesare

Dopo la nomina a console, nel 60 a.C. Cesare ottenne il proconsolato, cioè il governo di una provincia. Cesare scelse la Gallia, regione che corrispondeva alla Francia e al Belgio attuali. Cesare si rivelò un grande generale conquistando tutta la Gallia e sconfiggendo Vercingetorige, il comandante dei Galli. Si spinse fino in Britannia, l’attuale Inghilterra. Le vittorie ottenute procurarono grande popolarità e ricchezze a Cesare, che ricompensò i suoi soldati con terre e denaro. I successi e la fama di Cesare preoccupavano però Pompeo, che non si fidava di lui.

La guerra civile contro Pompeo

Vercingetorige, capo dei Galli, si arrende a Cesare.

Cesare durante l’invasione della Britannia.

Imparo e capisco

Quando nel 53 a.C. morì Crasso, Cesare era lontano da Roma e Pompeo ne approfittò per farsi eleggere console unico. Poi ordinò a Cesare di lasciare l’esercito e di rientrare a Roma come privato cittadino. Cesare, forte della popolarità raggiunta, non ubbidì e nel 49 a.C. tornò verso Roma alla testa del suo esercito. Cesare e Pompeo si affrontarono nella seconda guerra civile, che terminò con la sconfitta di Pompeo nel 48 a.C. Pompeo scappò in Egitto, dove fu ucciso da funzionari egizi fedeli a Cesare. Ritornato a Roma, Cesare si fece nominare dittatore a vita e concentrò su di sé tutti i poteri. Attuò molte riforme che lo resero sempre più amato: tolse terre al Senato e le distribuì al popolo e all’esercito; raddoppiò le paghe ai soldati; promosse molte opere pubbliche dando lavoro ai disoccupati; migliorò le condizioni di vita nelle insulae. Questa politica a favore del popolo gli procurò diversi nemici, non solo tra gli avversari ma anche tra i suoi seguaci: aristocratici e patrizi avevano perso molti dei loro privilegi e i suoi seguaci temevano che Cesare volesse proclamarsi re.

dal testo

Sottolinea le riforme attuate da Cesare nel periodo della sua dittatura. Spiega perché la sua politica era contrastata da avversari e seguaci. Avversari: ........................................................................................................................................................ Seguaci: ..........................................................................................................................................................

86 Storia


I Romani

Quaderno p. 129

La morte di Cesare

Fu così che un gruppo di senatori organizzò una congiura e nel 44 a.C. Cesare cadde sotto i colpi di pugnale dei congiurati, tra i quali compariva anche Bruto, suo figlio adottivo. La notizia della morte di Cesare si diffuse rapidamente in tutta Roma e furono molti i cittadini che si organizzarono per punire i congiurati. I responsabili della sua morte dovettero scappare e le loro case vennero incendiate perché non potessero tornare a Roma. Dopo i riti funebri, nel Foro venne letto il testamento: Cesare lasciava una parte delle sue ricchezze ai cittadini romani e questo non fece che aumentare l’amore del popolo per quello che sarebbe potuto diventare il primo imperatore.

“Morte di Giulio Cesare” di Vincenzo Camuccini, 1806.

Imparo e capisco

Parole nuove Cerca sul dizionario il significato delle parole congiura e congiurato e spiegalo con parole tue. ..................................................... .....................................................

Statua di Cesare presso il Foro che fece edificare a Roma.

dallo schema

Completa la linea del tempo con gli avvenimenti della storia di Cesare, poi rispondi alla domanda. ...................................................................................................... ...................................................................................................... ...................................................................................................... Nascita di Cristo ...................................................................................................... anno 0

60 a.C.

49 a.C.

48 a.C.

44 a.C.

Quanti anni rimase al potere Giulio Cesare? ...............................................................................................

Storia 87


I Romani

Quaderno p. 129

Il secondo triumvirato e la fine della Repubblica

Statua di Ottaviano nell’atto di parlare ai soldati prima di una battaglia.

Il profilo di Marco Antonio ritratto su una moneta.

Imparo e capisco

L’assassinio di Cesare riportò Roma sull’orlo di un’altra guerra civile. I congiurati, che pensavano di governare Roma dopo la morte di Cesare, avevano dovuto darsi alla fuga per sfuggire alle vendette. Il momento era davvero difficile e venne affrontato a partire dal 43 a.C. dal governo del secondo triumvirato, composto da Marco Antonio, ufficiale dell’esercito di Cesare, il generale Lepido e il diciottenne Ottaviano, figlio adottivo del dittatore. Ottaviano, nato nel 63 a.C., figlio di una sorella di Cesare, era un giovane intelligente e coraggioso, scelto da Cesare stesso come suo erede. Dopo aver sconfitto gli assassini di Cesare nella battaglia di Filippi, in Grecia, Lepido si ritirò dalla scena politica e Marco Antonio e Ottaviano si scontrarono in una terza guerra civile per ottenere il potere assoluto. Nel 31 a.C. ad Azio, nel mare della Grecia, Ottaviano sconfisse Antonio, che nel frattempo si era rifugiato ad Alessandria d’Egitto dalla regina Cleopatra, sua alleata. Ottaviano rimase solo al potere: la Repubblica romana era finita. I Romani speravano che con lui iniziasse un periodo di pace e di ordine dopo anni di guerre civili. Ottaviano sapeva che i Romani erano legati alla Repubblica, ma era anche convinto che, per guidare un territorio così vasto, occorresse una forma di governo con a capo una persona con grandi poteri. Stava per cominciare il terzo periodo della storia romana: l’Impero.

dal testo

Cerca e sottolinea nel testo le risposte alle seguenti domande utilizzando gli stessi colori. Dopo la morte di Cesare, che cosa stava nuovamente per accadere a Roma? Il difficile momento da quale governo venne affrontato? Da chi era composto il secondo triumvirato? Che cosa accadde dopo la sconfitta degli assassini di Cesare nella battaglia di Filippi? Con la vittoria di Ottaviano su Marco Antonio la Repubblica era terminata. Qual era la speranza dei Romani? Ottaviano che cosa pensava occorresse a Roma per guidare un territorio così vasto?

88 Storia


APP rendimento globale

Utilizzo lo schema

Inserisco sulla linea del tempo la lettera corrispondente all’avvenimento corretto. A Assassinio di Cesare B Massima espansione in Italia C Fondazione di Roma D Fine della Monarchia e inizio della Repubblica E Conquiste nel Mediterraneo F Primo triumvirato G Secondo triumvirato

1

... ... ...

...

...

...

...

753 a.C.

509 a.C.

275 a.C.

146 a.C.

Nascita di Cristo anno 0

60 a.C. 44 a.C. 43 a.C.

Un passo avanti

icostruisco la sintesi dei primi due periodi della storia romana. Riordino le frasi in R ordine cronologico.

1

...

oma fece molte guerre di conquista: in Italia estese i suoi territori fino alla Magna R Grecia e fuori della penisola arrivò fin sulle coste dell’Africa.

...

I Romani furono governati da sette re. La Monarchia durò sino al 509 a.C., quando fu istituita la Repubblica.

...

Dopo la seconda guerra civile Cesare fu nominato dittatore di Roma. Fu ucciso da un gruppo di congiurati nel 44 a.C.

...

e lunghe guerre di conquista portarono il malcontento tra il popolo. Scoppiò la prima L guerra civile tra ottimati e popolari.

...

opo la guerra civile la Repubblica fu governata da un triumvirato formato da Giulio D Cesare, Gneo Pompeo e Licinio Crasso.

...

Secondo la leggenda, Roma sorse nel 753 a.C. sul colle Palatino, lungo le rive del Tevere.

...

Repubblica era una forma di governo aperta alle assemblee dei cittadini e durò fino La alla salita al potere di Ottaviano.

Autovalutazione S ono riuscito a completare la linea del tempo? Sì No In parte Sono riuscito a riordinare la sintesi? Sì No In parte

Storia 89


I Romani

Atlante pp. 24-25

Quaderno p. 130

Cesare Ottaviano Augusto

Nel 31 a.C. Ottaviano ritornò a Roma e trovò la città indebolita dalle continue guerre civili e i cittadini desiderosi di ordine e di pace. Ottaviano riuscì a convincere i senatori ad assegnargli le cariche più importanti e concentrò tutti i poteri nelle sue mani. Come tribuno della plebe controllava le assemblee del popolo in cui si votavano le leggi; come pontefice massimo era a capo della vita religiosa; come principe del Senato diventò il senatore più importante; come console era responsabile della giustizia, dell’esercito e delle opere pubbliche. Nel 27 a.C. Ottaviano fu nominato imperatore, cioè comandante supremo. Al suo nome aggiunse i titoli di Cesare, in memoria dello zio, e di Augusto, cioè “degno di venerazione”. Era iniziata la terza fase della storia romana: l’Impero. Grazie alle riforme di Augusto, Roma conobbe un periodo di pace e prosperità chiamato Pax augustea che proseguì oltre la sua morte, avvenuta nel 14 d.C., fino al 180 d.C. Statua di Ottaviano nelle vesti di pontefice massimo.

Imparo e capisco

dal testo

Leggi le funzioni svolte da Ottaviano e completa con il nome della carica corrispondente. • Controllava le assemblee del popolo: ........................................ • Era a capo della vita religiosa: ..................................................... • Era il senatore più importante: ..................................................... • Era responsabile della giustizia, dell’esercito e delle opere pubbliche: ..................................................... Sottolinea nel paragrafo della politica tutte le azioni del governo di Augusto che contribuirono alla Pax augustea.

90 Storia

La politica di Augusto Augusto governò con saggezza, seppe dare ascolto alle esigenze dei cittadini romani e i contrasti sociali vennero superati. Fece distribuire grano alla plebe e creò posti di lavoro; concesse terre da coltivare ai soldati che avevano combattuto in guerra; annullò i debiti verso lo Stato a tutti coloro che non erano riusciti a pagare le tasse. Finanziò grandiose opere pubbliche e riorganizzò l’esercito istituendo due nuovi corpi per proteggere l’imperatore e la città: i pretoriani e i vigiles. Chiamò al governo molti senatori dell’aristocrazia ai quali affidò compiti amministrativi e organizzativi.

L’Ara Pacis (“altare della pace”) celebrava la volontà di Augusto di dare inizio a una nuova epoca di pace, dopo anni di guerre civili.


Atlante pp. 24-25

I Romani

Quaderno p. 130

L’organizzazione dell’Impero

Augusto estese il proprio dominio a nord della Spagna, a nord della Macedonia fino al Danubio, in Asia Minore e nell’Africa settentrionale. Augusto decise di riorganizzare quell’immenso territorio per poterlo governare meglio. Nel 7 d.C. suddivise la penisola italica in undici regioni mentre le province dell’Impero furono divise in due gruppi: • le province senatorie, più sicure e tranquille, che non avevano bisogno della protezione delle legioni ed erano governate da un proconsole inviato dal Senato; • le province imperiali, in prossimità dei confini dell’Impero e perciò a rischio di attacco da parte dei popoli nemici. Erano presidiate da accampamenti di legionari e venivano controllate direttamente dall’imperatore tramite due funzionari: un ex console e un procuratore che riscuoteva i tributi.

Gli stati vassalli Gli stati vassalli erano territori indipendenti dall’Impero di Roma, con governi e organizzazioni proprie, ma erano legati a Roma da accordi economici e militari. In cambio di protezione, gli stati vassalli garantivano a Roma tributi e scambi di merci. In caso di guerre e invasioni nel territorio dell’Impero erano obbligati a fornire soldati e postazioni militari. Nel corso della storia imperiale gli stati vassalli vennero via via conquistati e diventarono parte dell’Impero a tutti gli effetti.

Imparo e capisco

dall’immagine

Confronta la cartina dell’Italia al tempo di Augusto con una cartina politica dell’Italia attuale. Quante erano le regioni? ..................................................... Quante sono oggi? ..................................................... Quali regioni conservano in tutto o in parte lo stesso nome di oggi? ..................................................... ..................................................... .....................................................

Imparo e capisco

dal testo

Rileggi il paragrafo sugli stati vassalli e sottolinea in rosso gli accordi economici che li legavano a Roma, in blu gli accordi militari.

Storia 91


I Romani

Atlante pp. 24-25

I successori di Augusto

Sulla colonna traiana, a Roma, un bassorilievo a spirale narra le guerre vittoriose di Traiano.

92 Storia

Quaderno p. 130

Dopo la morte di Augusto si succedettero altri imperatori della sua famiglia, ma non tutti governarono con saggezza e in accordo con il Senato. Nel 54 d.C. fu il turno di Nerone, che divenne imperatore a 17 anni. Dopo un primo periodo in cui governò con l’aiuto di sua madre e del suo maestro, il filosofo Seneca, Nerone rivelò una natura violenta e crudele e fu dichiarato nemico della patria dal Senato. Dopo la morte di Nerone nel 68 d.C. ci fu un periodo di disordini, che si placarono con l’incoronazione del generale Vespasiano. Il II secolo d.C. è stato definito dagli storici il secolo d’oro dell’Impero perché molti imperatori governarono in modo saggio e in accordo col Senato. Per evitare che il potere finisse nelle mani sbagliate, il Senato decise che gli imperatori non venissero più scelti per discendenza famigliare ma con il meccanismo dell’adozione. L’imperatore, infatti, mentre era in vita doveva scegliere il suo successore tra i migliori senatori o generali e lo adottava come figlio. Uno dei primi imperatori scelti con questo sistema fu Traiano. Traiano si dimostrò un imperatore attento ai bisogni del popolo, fece edificare importanti opere come il Foro traianeo e i mercati. Grazie a lui l’Impero romano raggiunse la massima estensione nel 117 d.C. Dopo Traiano molti altri imperatori ressero le redini dell’Impero, fino alla sua caduta, nel 476 d.C.


La romanizzazione dell’Impero

Dalle piramidi d’Egitto ai mari del Nord, dall’oceano Atlantico alla Mesopotamia, l’Impero romano governava milioni di persone che parlavano lingue diverse e vivevano anche secondo abitudini e tradizioni diverse. I conquistatori romanizzarono molti aspetti della vita di queste popolazioni e queste, a loro volta, influenzarono la civiltà romana. Alcune tracce della romanizzazione furono molto evidenti: • i n molti territori il latino si affiancò alle lingue locali, creando le basi per le lingue che sarebbero nate alcuni secoli dopo, definite lingue neolatine; • nell’Impero si commerciava usando le stesse monete; • vennero fondate nuove città sul modello di Roma; • in tutto l’Impero erano in vigore le stesse leggi; •d al 212 d.C. l’imperatore Caracalla concesse la cittadinanza romana a tutti gli abitanti dell’Impero. In poche parole tutto l’immenso Impero romano era considerato un unico Stato con capitale Roma, detta “Caput mundi”, che in latino significa “capitale del mondo”. Un Impero dove per molti anni non vi furono ribellioni.

Non tutti gli imperatori furono romani. Settimio Severo nacque in una provincia africana da una famiglia di origini puniche.

Imparo e capisco

dal testo

Sottolinea gli elementi di romanizzazione che aiutarono e favorirono la convivenza tra popoli tanto diversi. Spiega con parole tue che cosa intendeva dire il poeta Orazio con la frase: “La Grecia conquistata, conquistò il suo selvaggio vincitore.” ..................................................... ..................................................... .....................................................

Il latino era la lingua ufficiale dell’Impero.

Imparo e capisco

dall’esperienza

Le lingue neolatine sono le lingue moderne che derivano dal latino. A coppie osservate la tabella: la stessa parola è stata scritta in diverse lingue neolatine. Scoprite di quale si tratta. Latino

rotam

Francese

roue

Spagnolo

rueda

Portoghese

roda

Rumeno

roata

È la parola italiana .....................................................................

A Roma giunsero testimonianze di civiltà straordinarie: dall’Egitto arrivarono gli obelischi, monumenti celebrativi realizzati in un unico blocco di pietra.

Storia 93


I Romani

Atlante pp. 24-25

I confini dell’Impero

Limes è una parola latina che significa “limite, confine”. L’Impero romano aveva limes naturali, costituiti da fiumi, deserti, mari e montagne, e limes artificiali, fortificazioni costruite dagli uomini con mura e fossati, chiamate valli. Le vestigia del più celebre vallo imperiale si possono ammirare ancora oggi sul confine tra Inghilterra e Scozia, nel Regno Unito. Fu realizzato per ordine dell’imperatore Adriano a partire dal 122 d.C. Il Vallo di Adriano attraversa l’isola da est a ovest per circa 117 chilometri. Lungo il sentiero che percorre l’antico confine romano si possono incontrare torri di avvistamento e tracce di fortini e accampamenti. Parole nuove Vestigia è una parola che rimanda al passato. Sei riuscito a comprenderne il significato leggendo il testo? Sottolinea le parole di uso comune con le quali potresti sostituirla: rovine; rocce; torri; resti; muraglia; ruderi; archi; confine; limite; costruzione.

Il Vallo di Adriano come appare oggi.

Cerca sul vocabolario il significato della parola e controlla se hai sottolineato le parole corrette.

CLIL 1 F ind and match the right answer about Hadrian’s Wall. Who was Hadrian?

Hadrian’s Wall was 117 kilometers long.

Who built Hadrian’s Wall?

Hadrian was emperor of Rome from 117 A.D. to 138 A.D.

When did the Romans build Hadrian’s Wall?

Hadrian’s Wall was built by three legions of soldiers.

How long was Hadrian’s Wall?

The Roman soldiers start building the Wall in 122 A.D.

94 Storia

The emperor Hadrian.


Atlante pp. 110-111

TECNOLOGIA

Quaderno p. 131

Grandi ingegneri

I Romani furono esperti costruttori. A Roma e in ogni parte dell’Impero sono ancora visibili testimonianze delle opere pubbliche e dei monumenti che realizzarono. Le strade La vastità del dominio romano richiedeva un sistema di strade adatto agli spostamenti di uomini e merci. Le strade erano costruite a strati: sul fondo di un solco largo 5 m e profondo 1 m, si posava uno strato di argialla e ciottoli; poi si ricopriva tutto con uno strato di ghiaia e sabbia; infine si posavano larghe lastre di pietra. Le strade erano leggermente ricurve per far scorrere via l’acqua piovana.

Imparo e capisco

Acquedotti e ponti Inizialmente i Romani utilizzavano l’acqua del Tevere per tutte le necessità. Con l’espansione della città, fu necessaria altra acqua. Utilizzando la tecnica etrusca dell’arco vennero allora costruiti degli acquedotti, che servivano a portare le acque dalle sorgenti verso le fontane della città, attraversando anche valli e montagne. Per oltrepassare fiumi e dirupi i Romani edificarono moltissimi ponti. I primi erano in legno e corda, per poter essere distrutti in caso di attacco nemico, poi vennero costruiti in pietra, con possenti piloni costruiti direttamente nelle acque dei fiumi. Strade e ponti furono fondamentali per i commerci con le diverse civiltà con cui i Romani entrarono in contatto.

dall’esperienza

Osserva la carta e immagina di essere un antico mercante romano che deve andare da Roma a Firenze e poi proseguire per Piacenza passando per Bologna. Su quali strade dovrai viaggiare? Roma-Firenze: .............................................. Firenze-Bologna-Piacenza: ............................

Ponte romano nel sud della Francia.

Storia 95


I Romani

Quaderno p. 132

Il Cristianesimo

Gesù Cristo con in mano il Vangelo.

B

A

Pietro A e Paolo B furono tra i primi a predicare il Cristianesimo fuori dei confini della Palestina, fino a Roma.

Imparo e capisco

Il popolo ebraico viveva in Palestina, una terra conquistata dai Romani e trasformata in una provincia nel 63 a.C. Qui, durante l’Impero di Augusto, nacque Gesù, che cominciò la sua predicazione dichiarandosi figlio di quell’unico Dio in cui gli Ebrei credevano. I suoi seguaci lo chiamavano Cristo, e da qui il nome Cristianesimo. I suoi insegnamenti proponevano dei messaggi che gli imperatori romani ritenevano inaccettabili: • l’imperatore non è un dio ma un uomo; • esiste un unico Dio, quello del popolo ebraico; • tutti gli uomini sono uguali davanti a Dio; • ogni vita è sacra. Alcuni importanti sacerdoti di religione ebraica pensavano che le parole di Gesù fossero pericolose e lo denunciarono al governatore romano Ponzio Pilato che lo condannò alla crocifissione. Le sue parole continuarono a circolare attraverso i suoi discepoli, chiamati apostoli, che portarono il messaggio di Gesù in tutta la Palestina e oltre, fino ad arrivare a Roma. A Roma il Cristianesimo si diffuse rapidamente e nacquero le prime comunità cristiane, che vennero subito guardate con sospetto dalle autorità romane perché avevano colto nel loro messaggio un pericolo per tutta la società imperiale. In quel periodo si distinsero le figure degli apostoli Pietro e Paolo. La diffusione del Cristianesimo venne favorita anche dai Vangeli, i testi scritti da alcuni apostoli in cui si narrava la vita di Gesù e i suoi insegnamenti.

dal testo

Cerca nel testo questa frase, sottolineala e spiegala con parole tue. “A Roma il Cristianesimo si diffuse rapidamente e nacquero le prime comunità cristiane, che vennero subito guardate con sospetto dalle autorità romane perché avevano colto nel loro messaggio un pericolo per tutta la società imperiale.” “Cristo insegna agli apostoli”, affresco del IV secolo.

96 Storia


I Romani

Le persecuzioni L’autorità imperiale, fino a quel momento tollerante nei confronti di altri culti, iniziò a vedere nel Cristianesimo un pericolo, poiché predicava concetti che andavano contro l’esercizio del potere di Roma. I cristiani si rifiutavano di entrare nell’esercito perché professavano la non violenza e condannavano le disuguaglianze e le ingiustizie della società romana, come la schiavitù e le differenze tra ricchi e poveri. Quando i cristiani si rifiutarono di adorare l’imperatore, vennero accusati di tradimento e condannati a morte. Iniziarono così le persecuzioni: i cristiani venivano catturati, torturati e spesso uccisi se non ripudiavano la loro religione. L’imperatore Nerone fu il primo ad avviare le persecuzioni contro i cristiani nel 64 d.C.; l’ultimo fu Diocleziano nel 303 d.C.

La libertà di culto Nonostante ciò il Cristianesimo si diffuse sempre di più, anche tra le classi sociali più ricche e influenti. L’imperatore Costantino capì che la religione cristiana poteva fornire un sostegno all’Impero ormai in crisi, così fermò le persecuzioni nel 313 d.C. Con una legge imperiale, conosciuta come Editto di Milano, riconobbe per tutti la libertà di religione. In questo modo i cristiani non dovettero più nascondersi e iniziarono a costruire le prime chiese, dove professavano liberamente il proprio culto. La religione cristiana venne poi proclamata religione ufficiale dall’imperatore Teodosio, che con l’Editto di Tessalonica del 380 d.C. proibì tutte le altre fedi.

Le catacombe costituivano il luogo di culto e di sepoltura dei cristiani. Erano composte da lunghe gallerie sotterranee scavate nel tufo.

Costantino

Imparo e capisco

Teodosio

dall’immagine

I mosaici ritraggono gli imperatori Costantino e Teodosio. Che cosa hanno in comune le loro corone? ................................................................. ................................................................. Perché, secondo te? ................................................................. .................................................................

Cittadinanza L’articolo 8 della Costituzione italiana dichiara che: “Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano”. Hai capito che cosa dice questo articolo della Costituzione? Discutetene in classe insieme all’insegnante e trovate un titolo che lo riassuma in poche parole: .............................................................

Storia 97


I Romani

Quaderno p. 133

La crisi dell’Impero

Nel corso del III secolo d.C. l’Impero cominciò a mostrare i suoi punti deboli e a dare segni di difficoltà. La crisi aveva diverse cause: • politiche, gli imperatori restavano in carica poco tempo e non riuscivano più ad avere il controllo sui funzionari e sui militari che governavano le province del vasto territorio; • militari, il numero di soldati non era più sufficiente per difendere i confini, così alcune popolazioni di origine asiatica riuscirono a superare i confini e a compiere razzie; •e conomiche e sociali, gli imperatori imponevano ai cittadini tasse sempre più alte, le terre rimanevano incolte, il cibo scarseggiava, i prezzi dei prodotti aumentavano e il commercio si indeboliva. Si ebbero inoltre periodi di carestia ed epidemie; • culturali, contemporaneamente in tutto l’Impero cominciò a diffondersi il Cristianesimo, che contribuì a indebolire l’idea di un Impero potente unito anche dalla stessa religione. Soldati pretoriani. Durante la crisi dell’Impero la guardia del corpo imperiale decise l’elezione e la fine di molti imperatori, in base a chi offriva loro più denaro.

Imparo e capisco

dal testo

Leggi le riforme emanate da Diocleziano per contrastare le cause che avevano indebolito l’Impero. Sottolinea le soluzioni con i colori corrispondenti alle cause.

Riscossione delle tasse in un bassorilievo del tardo Impero.

98 Storia

Le riforme di Diocleziano

Nel 284 d.C. il generale Diocleziano divenne imperatore e attuò delle riforme per superare la crisi in atto. Per controllare meglio tutto il territorio nel 286 d.C. Diocleziano decise di dividere l’Impero in due parti: l’Impero romano d’Oriente sotto il proprio dominio e l’Impero romano d’Occidente governato da Massimiano. Le riforme di Diocleziano riguardarono anche l’esercito, che si arricchì di nuove legioni. Come l’Impero, anche l’esercito venne diviso in due parti per essere meglio organizzato nella difesa dei limes, che sempre più spesso venivano attaccati dalle popolazioni barbare. Diocleziano fece approvare una riforma fiscale che prevedeva il pagamento delle tasse in base alle ricchezze possedute. Fissò il costo di diversi prodotti per evitare che i prezzi continuassero a salire. Per ristabilire i principi della religione romana, proseguì con le violente persecuzioni dei cristiani. L’imperatore Diocleziano.


I Romani

Quaderno p. 133

L’Impero romano d’Oriente e d’Occidente

Nonostante la divisione in due imperi, i vasti territori governati da Diocleziano e Massimiano continuavano a essere preda di scorrerie barbare e controllare i confini era sempre più difficile. I due imperatori, detti Augusti, nominarono altri due sovrani, detti Cesari, ai quali vennero affidate le province più lontane dell’Impero. Questa organizzazione fu chiamata tetrarchia, che significa governo di quattro sovrani. Alla morte di Diocleziano, in tutto l’Impero scoppiarono nuove guerre civili per la successione. Nel 306 d.C. salì al potere Costantino. Costantino riunì nuovamente l’Impero e quando si rese conto che la città di Roma era ormai troppo debole per rappresentarlo, trasferì la capitale a Bisanzio, che da quel momento prese il nome di Costantinopoli. La situazione tuttavia non migliorò e alla fine del IV secolo, nel 379 d.C., l’imperatore Teodosio stabilì che l’Impero fosse di nuovo diviso in due. L’Impero romano d’Oriente, con capitale a Costantinopoli, e l’Impero romano d’Occidente, con capitale prima a Milano e poi a Ravenna.

Teodosio durante una cerimonia.

Imparo e capisco

L’obelisco di Teodosio, Istanbul.

Monumento dei tetrarchi nella Basilica di San Marco a Venezia.

dal testo

Per ogni avvenimento indica di quale imperatore si tratta. Scrivi l’iniziale corretta: Diocleziano D Costantino C Teodosio T ... Divisione definitiva dell’Impero.

... Riunificazione dell’Impero.

... Spostamento della capitale a Bisanzio.

... Tetrarchia.

... Riforme economiche e sociali.

... Persecuzione dei cristiani.

Storia 99


I Romani

Quaderno p. 133

Le invasioni barbariche

Sarcofago con scene di battaglia tra barbari e Romani.

Imparo e capisco

dal testo

Segui questa traccia ed esponi i contenuti del testo: - dove vivevano i Germani e come li chiamavano i Romani; - quali attività svolgevano e che cosa commerciavano; - quale causa scatenò le grandi invasioni barbariche; - chi saccheggiò Roma.

100 Storia

A nord, lungo i confini dell’Impero, si avvicinavano spesso i Germani, un insieme di popoli proveniente dall’Europa centro-settentrionale e orientale. I Romani li chiamavano barbari, sia perché parlavano una lingua incomprensibile, sia perché avevano abitudini e tradizioni ritenute inferiori. I Germani erano organizzati in tribù seminomadi. In ogni tribù c’erano fabbri che realizzavano le armi e il guerriero più forte era considerato il re. I Germani non utilizzavano la scrittura e avevano leggi tramandate oralmente. Tutti i popoli barbari erano politeisti e la divinità più importante era Odino, il dio della guerra. Fino al III secolo d.C. i Germani erano stati tenuti sotto controllo dai Romani grazie all’esercito, alle fortificazioni sui confini e a volte anche stabilendo scambi commerciali. I Germani vendevano armi, ambra, pellicce e gioielli e dai Romani compravano vino, olio e oggetti pregiati. Alcuni Germani venivano assoldati nell’esercito romano come mercenari, cioè soldati a pagamento. Le cose cambiarono nel V secolo d.C. quando i popoli barbari approfittarono del periodo di crisi dell’Impero e invasero le terre, saccheggiandole o scegliendo di fermarsi pacificamente. Alcuni barbari riuscirono ad arrivare in Italia e a Roma. Roma fu saccheggiata dai Visigoti nel 410 d.C. e dai Vandali nel 455 d.C. Nel 452 d.C. gli Unni, guidati da Attila, giunsero in Italia e depredarono la Pianura Padana, arrivando fin quasi a Roma.


I Romani

Quaderno p. 134

La fine dell’Impero romano d’Occidente

L’ultimo imperatore dell’Impero romano d’Occidente Parole nuove fu un ragazzo di 14 anni, figlio di un generale romaRileggi la frase che contiene la parola vitalizio no. Fu incoronato nel 475 d.C. con il nome di Roe cerca di intuirne il significato. Verifica poi con molo Augustolo, il piccolo Augusto. il dizionario se la tua idea è corretta. Egli non aveva le capacità per governare e contrastare i condottieri barbari. Quando il re degli Eruli, Odoacre, chiese una parte delle terre italiche per il Imparo e capisco dall’esperienza suo popolo, Romolo Augustolo rifiutò. Odoacre allora invase la città di Ravenna e depose Il 476 d.C. è considerato l’anno in cui l’imperatore. termina la Storia antica e inizia... Fai una Romolo Augustolo fu però lasciato in vita e Odoacre ricerca su internet e scrivilo sui puntini: lo mandò a vivere in Campania con un ricco vitali.......................................................................... zio. Odoacre non pretese per sé il titolo di imperatore, ma scelse di governare come “re delle genti” rispettando il Senato, l’imperatore d’Oriente e la Chiesa cattolica. Nei territori dell’ex Impero d’Occidente si formarono i regni romano-barbarici, in cui il potere militare era in mano ai barbari mentre l’amministrazione dello Stato era assegnata ai Romani. La deposizione di Romolo Augustolo nel 476 d.C. fu l’atto che gli storici considerano come la fine dell’Impero romano d’Occidente. L’Impero romano d’Oriente durò fino al 1453: la capitale Costantinopoli fu una città ricca e popolosa grazie ai fiorenti commerci. Le mura di Costantinopoli, oggi Istanbul. Imparo e capisco

dallo schema

Inserisci le lettere corrispondenti alle didascalie corrette sulla linea del tempo. A Trasferimento della capitale da Roma a Bisanzio. B Nascita dell’Impero. C Diocleziano viene eletto imperatore. D Caduta dell’Impero romano d’Occidente. E Divisione dell’Impero per mano di Teodosio. F Nascita di Gesù. ...

...

27 a.C. anno 0

...

...

284 d.C. 306 d.C.

...

...

379 d.C.

476 d.C.

Storia 101


INTERDISCIPLINARITÀ

Parole che viaggiano

1

elle pagine precedenti hai incontrato più volte la parola dominio . È un termine che ha N significati diversi a seconda della frase e dell’argomento. INFORMATICA È la parte centrale di un indirizzo web.

SCIENZE Indica un modo di classificare le grandi comunità biologiche.

dominio LINGUAGGIO QUOTIDIANO Indica una proprietà, una notizia o un fatto a conoscenza di tutti.

2

STORIA Si usa per indicare il controllo di un determinato territorio da parte di un popolo.

Sottolinea le frasi con il colore corrispondente al significato.

• L’abilità di Amelia nei tiri liberi a basket è di dominio pubblico. • Cartagine era una colonia di dominio fenicio. • Il mio maestro utilizza il dominio web della scuola per l’indirizzo di posta elettronica. • Sapevi che gli esseri viventi in base alle cellule si dividono in tre dominii? •L a mia cameretta è il mio dominio, nessuno deve usare le mie cose senza il mio permesso! • L’Impero romano raggiunse la massima espansione ottenendo il dominio della Dacia, l’attuale Romania. •P er navigare in internet, dopo il “www” bisogna digitare il dominio, cioè l’indirizzo del sito. • L’orto è il dominio del nonno, non accetta consigli da nessuno; i risultati però gli danno ragione: i suoi pomodori sono insuperabili! 102 Storia


APP rendimento globale

Un passo avanti

1

Completo la sintesi con le parole: Romolo Augustolo - esercito - adozione - 27 a.C. - Cristianesimo - guerre - barbari ponti - romano-barbarici - imperatore - Bisanzio - Senato - politeista - acquedotti

L’Impero romano ebbe inizio nel ………….........................…, quando fu nominato ………….........................… Ottaviano, con l’appoggio del ………….........................…. Alla sua morte il governo passò al figlio. Dopo un periodo di cariche ereditarie, il titolo di imperatore venne assegnato con il sistema dell’………….........................…. Con Traiano ricominciarono le ………….........................… di espansione. I Romani conquistarono nuove province e l’Impero poté espandersi grazie al suo potente ………….........................…. I Romani furono abili ingegneri: costruirono strade, ………….........................… con la tecnica etrusca dell’arco e ………….........................… per oltrepassare il corso dei fiumi. Alla religione ………….........................… si affiancò il ………….........................…, diffuso dagli apostoli di Gesù. Dal III secolo d.C. l’Impero entrò in crisi per cause militari, politiche, economiche e sociali e per la pressione dei ………….........................… ai confini. Diocleziano divise l’Impero in due parti: Occidente e Oriente. Costantino spostò la capitale a ………….........................… e Teodosio nel 379 d.C. divise definitivamente l’Impero in Oriente e Occidente. L’Impero romano d’Occidente finì nel 476 d.C. quando Odoacre, re degli Eruli, depose l’ultimo imperatore, ………….........................…, e si dichiarò “re delle genti”. L’Impero venne diviso in tanti regni ………….........................….

Taccuino Scegli un’immagine presente nelle pagine relative alla storia di Roma. Scrivi tutte le informazioni che ti fornisce e specifica quale aspetto della vita romana mette in luce. Infine spiega perché hai scelto proprio quell’immagine.

……………………………………………………………................................................. ……………………………………………………………................................................. ……………………………………………………………................................................. ……………………………………………………………................................................. ……………………………………………………………................................................. ……………………………………………………………................................................. ……………………………………………………………................................................. ……………………………………………………………................................................. ……………………………………………………………................................................. ……………………………………………………………................................................. …………………………………………………………….................................................

Autovalutazione Sono riuscito a inserire tutte le parole mancanti?

No

In parte

Storia 103


VERSO la Secondaria

Confronto tra civiltà

1

Inserisci sulla linea del tempo le lettere corrispondenti ai fatti storici studiati quest’anno.

A

Invasione dei Dori. La Grecia è occupata dai Macedoni. Roma diventa una Repubblica. I Micenei si stabiliscono nel Peloponneso. Nascita delle prime poleis.

B C D E

F G H I L

Fondazione di Roma. L’Etruria è conquistata dai Romani. Fondazione delle prime colonie greche. Fine dell’Impero romano d’Occidente. Massima espansione dell’Impero romano.

... ... ...

...

...

2000 a.C.

1200 a.C.

800 a.C. 753 a.C.

2

... ...

... ...

509 a.C. 295 a.C. anno 0 117 d.C. 338 a.C. 750 a.C.

...

476 d.C.

Scrivi una didascalia per ciascuna immagine.

…………................................................…

…………................................................… …………................................................…

…………................................................…

…………................................................…

…………................................................…

…………................................................…

104 Storia


QUADERNO DI STORIA I Micenei

I Micenei ...................................................... 106

I Greci

I Greci .......................................................... 109 Lo sviluppo economico ................................... 110 STEAM Il mio vaso greco ............................. 111 Governo e città greche .................................... 112 Lingua e spettacoli ......................................... 113 Cultura, religione e sport ................................. 114 Le colonie greche ............................................ 115 I Persiani ...................................................... 116 I Macedoni e Alessandro Magno ....................... 117

Gli Italici

I popoli italici ................................................. 118 Gli Etruschi ................................................... 119 Le necropoli etrusche ..................................... 120

I Romani

La fondazione di Roma .................................... 121 Roma e la Monarchia ..................................... 122 Roma e la Repubblica ..................................... 123 La vita a Roma .............................................. 124 STEAM La sala da pranzo dei Romani ............ 126 Guerre ed eserciti ........................................... 127 La crisi della Repubblica .................................. 128 Giulio Cesare e la fine della Repubblica .............. 129 L’Impero ....................................................... 130 Le grandi opere ............................................. 131 Il Cristianesimo .............................................. 132 La crisi dell’Impero ......................................... 133 Fine dell’Impero romano d’Occidente ................ 134 COMPITI DI REALTÀ Bambini nell’antica Roma .......... 135 COMPITI DI REALTÀ Bambini di ieri e di oggi ............ 136 CODING

La linea del tempo interattiva ............ 137


I Micenei

Sussidiario pp. 4-5

I Micenei DOVE sserva la carta della civiltà micenea, O poi rispondi alle domande.

1

• In quale regione della Grecia sorgeva Micene? • Dove sorgevano le città principali? • Quali zone raggiunsero i mercanti micenei? QUANDO 2

Con l’aiuto della linea del tempo, metti in ordine gli eventi: numera le frasi da 1 a 4.

Arrivo nel Peloponneso

Conquista Conquista di Creta di Troia

Invasione dei Dori

Nascita di Cristo

2000 a.C.

1450 a.C. 1250 a.C.

1200 a.C.

anno 0

......

Inizia la decadenza della civiltà dei Micenei.

......

I Micenei conquistarono Creta.

......

Troia fu assediata e distrutta.

......

Gli Achei si stabilirono nel Peloponneso e fondarono Micene.

CIVILTÀ 3

Riordina le lettere e scrivi i nomi delle principali città micenee.

L O I P

�����������������������������������������������������������������������������������������

T R A S P A

�����������������������������������������������������������������������������������������

T O N T I R I

�����������������������������������������������������������������������������������������

N E C E M I

�����������������������������������������������������������������������������������������

106 Storia


I Micenei

Sussidiario pp. 6-7 SOCIETÀ 4

Completa il testo: scrivi le parole al posto giusto. sacerdotesse - guerrieri - consiglio - schiavi - re - popolo - sacerdoti - donne

Ogni città-stato era governata da un

e da un

di collaborato-

ri. Nella scala sociale seguivano poi i nobili, il capo dei sacerdotesse. Il

e le

era composto da contadini, artigiani e schiavi, che vivevano nei

villaggi fuori delle mura. Gli pesanti. Le

,i

erano prigionieri di guerra e svolgevano i lavori più partecipavano alla vita pubblica e potevano avere un lavoro indipen-

dente dalla famiglia. Le

potevano possedere anche dei terreni da amministrare.

RELIGIONE 5

ompleta lo schema. Nella colonna gialla C apparirà il nome di una dea micenea.

1. Il dio del mare. 2. Il padre degli dei e degli uomini. 3. Luoghi in cui erano costruiti i santuari. 4. Il popolo che ereditò la religione dei Micenei. 5. I Micenei adoravano molti dei, cioè erano… 6. Il dio della guerra. 7. La moglie del padre degli dei e degli uomini. Metodo 6

1 2 3 4 5 6 7

di studio

Osserva l’immagine e cancella le parole sbagliate.

La maschera di Agamennone è una maschera funebre in lamina d’oro/d’argento trovata sul volto di un principe miceneo all’interno di una casa/tomba. Riproduce un viso femminile/maschile, con sopracciglia marcate, naso largo e grosso/lungo e stretto, bocca piccola/larga dalle labbra sottili e occhi aperti/chiusi. La barba è rappresentata in modo dettagliato/approssimativo e i baffi sono corti/lunghi e arricciati all’insù. Storia 107


I Micenei

Sussidiario pp. 5-6

ATTIVITÀ 7

Segna con una X che cosa coltivavano i Micenei e quali animali allevavano.

cereali suini 8

legumi ovini

ulivi bovini

viti cavalli

alberi di banane asini

Osserva la ricostruzione della città di Micene e scrivi il numero corretto in ogni didascalia.

1

5

4

3

2

......

La città era protetta da mura.

......

Le porte lungo le mura servivano come ingressi alla città. La Porta dei Leoni era quella principale.

......

All’interno delle mura c’erano le botteghe degli artigiani, i granai e i magazzini.

......

Il palazzo del re si trovava nel punto più alto della collina.

......

Nel recinto sacro sorgevano le tombe reali.

108 Storia


I Greci

Sussidiario p. 14

I Greci DOVE crivi al posto giusto sulla carta S i nomi delle città greche.

1

Tebe - Atene - Sparta Cnosso - Troia

QUANDO Completa la linea del tempo con le parole che mancano.

2

Persiani - Dori - Macedoni - Peloponneso Invasione dei

Sviluppo delle poleis

Guerre contro i

Guerra del

Occupazione dei

Nascita di Cristo

338 a.C.

anno 0

Età buia 1200 a.C.

800 a.C.

490 - 479 a.C.

431 - 404 a.C.

CIVILTÀ Vero o falso? Indica con una X e riscrivi correttamente le frasi false.

3

• I Dori erano guerrieri molto forti, ma non conoscevano l’uso del ferro.

V

F

V

F

V

F

V

F

• I Dori e le popolazioni che avevano sconfitto diventarono un unico popolo. • Le poleis nacquero durante l’età buia. • I Greci combatterono pochissime guerre in difesa dei loro territori. Storia 109


I Greci

Sussidiario pp. 15-16

Lo sviluppo economico ATTIVITÀ 1

on la fine dell’età buia per la Grecia cominciò un periodo di grande sviluppo economico, C caratterizzato da molte attività. Rispondi alle domande con una X.

• Quali erano gli animali più allevati? Pecore e capre. Asini e capre. Mucche e capre.

• Lungo le coste quali attività erano diffuse? Soltanto la pesca. L’allevamento. La produzione di sale e la pesca.

• Il territorio collinare e montuoso della Grecia quali attività favoriva? Coltivazione del grano. Coltivazione di vite e olivo. Coltivazione degli agrumi.

• Dai territori sul Mar Mediterraneo che cosa importavano i mercanti greci? Olio e vino. Pecore. Prodotti alimentari e materiali preziosi.

• Quali materiali lavoravano gli artigiani greci? Soltanto la ceramica. Metalli, ceramica e legno. Soltanto i metalli.

• Che cosa esportavano i mercanti greci? Olio, vino e manufatti artigianali. Oro e argento. Pecore e capre.

2

Per ogni gruppo scrivi il materiale con cui erano costruiti gli oggetti. metallo - legno - ceramica

anfore • coppe • piatti

..........................................................................

gioielli • armi

..........................................................................

mobili delle case • carri • navi

..........................................................................

SOCIETÀ 3

Leggi le frasi e cancella l’alternativa sbagliata.

• Il cittadino era l’abitante della polis/Grecia. • Erano considerati cittadini soltanto gli aristocratici/i maschi, figli di genitori liberi, al compimento dei 18 anni. • Gli aristocratici erano i piccoli/grandi proprietari di terre e bestiame. • Il popolo era formato dai piccoli/grandi proprietari terrieri, dai commercianti e dagli artigiani.

110 Storia


Sussidiario p. 15

Laboratorio STEAM

Il mio vaso greco Gli artigiani greci modellavano la ceramica per creare vasi di forme e dimensioni diverse, con decorazioni che illustravano persone, animali o piante. Ogni vaso era abbellito da una cornice che lo rendeva unico e speciale. Inventa il tuo seguendo le istruzioni! OCCORRENTE:

un foglio bianco, matita, pennarelli colorati. CHE COSA FARE:

1. S cegli una forma e disegna il tuo vaso su un foglio bianco.

2. S cegli una decorazione e disegnala sul tuo vaso. Colora come nelle immagini: usa il marrone o l’arancione per lo sfondo e il nero per le figure.

3. L e cornici che vedi nelle immagini qui sotto si chiamano “greche”. Completa il tuo vaso colorando i bordi con la greca che ti piace di più!

Storia 111


I Greci

Sussidiario pp. 16, 18-23

Governo e città greche ORGANIZZAZIONE SOCIALE 1

eggi le definizioni e completa lo schema. Nella colonna gialla leggerai come veniva chiamato in Grecia L il soldato senza cavallo. Se già lo sai, scrivilo: le lettere ti aiuteranno a completare lo schema.

1. Guidare uno Stato. 2. Scudo rotondo. 3. Forma di governo in cui il potere è nelle mani di un gruppo ristretto di persone. 4. La città greca. 5. Gruppo ristretto di persone che poteva aspirare alle magistrature. 6. Forma di governo in cui il potere è nelle mani di una sola persona.

1 2 3 4 5 6

SOCIETÀ 2

Leggi le affermazioni e indica se si riferiscono a Sparta (S) o ad Atene (A).

• Fu fondata sulle rovine di una città micenea.

S

A

• Fu fondata dagli Achei.

S

A

• Sorgeva in una regione del Peloponneso meridionale.

S

A

• Sorgeva in Attica, una delle regioni più fertili della Grecia.

S

A

• Era lontana dal mare.

S

A

• Era molto vicina al mare e si affacciava su un porto naturale.

S

A

• Non subì l’invasione dei Dori.

S

A

• Era governata da un’oligarchia militare.

S

A

• All’inizio fu una monarchia, poi il potere passò a un gruppo di aristocratici.

S

A

• Il territorio della Grecia rendeva facili i contatti tra le popolazioni?

No

• Le città della Grecia si unirono in un unico regno?

No

• I Greci si sentivano un unico popolo?

No

• Le poleis erano circondate da mura?

No

• Il commercio marittimo era praticato?

No

Metodo 3

di studio

Rispondi alle domande.

Utilizza le domande per ripetere a voce alta: cerca di legare i concetti in un unico discorso.

112 Storia


I Greci

Sussidiario pp. 26, 32

Lingua e spettacoli CULTURA 1

Completa il testo con le parole mancanti. Fai attenzione all’intruso. suono - cera - moderno - antico - vocali - ceramica - alfabeto

Intorno al 750 a.C. in Grecia comparve il greco

, una nuova forma di scrittura

alfabetica. Nel greco antico ogni segno corrispondeva a un

poichĂŠ i Greci adot-

tarono l’

. Scrivevano su tavo-

lette di legno ricoperte di

dei Fenici al quale aggiunsero le o su cocci di

. Numerose opere di

filosofia, storia, poesia e teatro in greco antico sono studiate e rappresentate ancora oggi.

2

Osserva il disegno del teatro greco e scrivi le didascalie al posto giusto. palcoscenico - scena - gradinate - coro - pubblico

Storia 113


I Greci

Sussidiario pp. 27-28, 30, 43

Cultura, religione e sport SCIENZA Scrivi il nome di chi parla.

1

Ippocrate - Pitagora - Aristotele - Anassimandro - Eratostene - Erodoto

Sono il filosofo più famoso dell’antica Grecia.

Oggi mi considerano il padre della Storia.

Ho misurato per primo la circonferenza della Terra.

...........................................................

...........................................................

...........................................................

Ho formulato un teorema di matematica.

Ho disegnato la prima carta geografica del mondo.

Sono il medico più famoso dell’antica Grecia.

...........................................................

...........................................................

...........................................................

RELIGIONE 2

Vero (V) o falso (F)? Segna con una X.

• Zeus era il padre degli dei e sua moglie proteggeva la famiglia.

V

F

• Ermes era il dio della sapienza.

V

F

• Il dio del Sole era anche il protettore delle arti e della scienza.

V

F

• Afrodite era la dea della caccia e della Luna.

V

F

Busto di Zeus.

Metodo 3

di studio

Rispondi alle domande.

• Dove si svolgevano le Olimpiadi? • In onore di quale dio si svolgevano le gare? • Ogni quanti anni si tenevano? • Per quanti giorni si sfidavano gli atleti? • Da dove provenivano gli atleti? • Gli schiavi, gli stranieri e le donne potevano partecipare?

114 Storia


I Greci

Sussidiario pp. 34-35

Le colonie greche DOVE 1

Colora sulla carta i territori della Magna Grecia.

QUANDO 2

Rispondi alle domande con una X.

• Quando cominciò ad aumentare la popolazione della Grecia? Dall’VIII secolo d.C. Dall’VIII secolo a.C.

Dal VII secolo a.C.

• Quando molti Greci decisero di emigrare? Tra l’VIII e il VI secolo a.C. Tra il III e il II secolo d.C.

Tra il VII e il VI secolo a.C.

• Perché molti Greci decisero di emigrare? Le terre coltivabili scarseggiavano. Volevano fondare le colonie.

A causa dei popoli nemici.

Metodo 3

di studio

Leggi il testo e sottolinea le parole chiave: ti serviranno per ripetere a voce alta.

I Greci fondarono molte colonie sulle coste dell’Italia meridionale e della Sicilia, la cosiddetta Magna Grecia. Particolarmente importanti furono Cuma e Napoli in Campania; Reggio in Calabria; Agrigento e Messina in Sicilia. I Greci introdussero in Italia l’uso della moneta e nuove tecniche nel campo della navigazione e dell’artigianato e diffusero la scrittura. Nelle città furono costruiti edifici simili a quelli presenti nella madrepatria.

Storia 115


I Greci

Sussidiario pp. 36-37

I Persiani DOVE Colora sulla carta la massima espansione dell’Impero persiano.

1

QUANDO Vero o falso? Indica con una X e riscrivi correttamente le frasi false.

2

• Verso il V secolo a.C. i Persiani iniziarono una rapida espansione.

V

F

V

F

V

F

V

F

V

F

• Dario I fu a capo dell’Impero persiano dal 522 al 486 a.C. • Nel 499 d.C. Mileto iniziò una rivolta contro i Persiani. • Nel 490 a.C. Serse attaccò la Grecia. • Nel 478 a.C. i Persiani furono definitivamente sconfitti a Platea. SOCIETÀ 3

Riordina le lettere e completa la frase.

Dario I organizzò l’Impero persiano in venti S A P I E T R A comandate da P I T R A S A 116 Storia

.

, cioè province,


I Greci

Sussidiario pp. 39-41

I Macedoni e Alessandro Magno DOVE E QUANDO sserva la carta e la linea O del tempo, poi rispondi.

1

Filippo II sale al trono di Macedonia

359 a.C.

Conquista delle poleis greche da parte dei Macedoni

Morte di Filippo II, sale al trono il figlio Alessandro

338 a.C.

Nascita di Cristo anno 0

336 a.C.

• Dove si estendeva il regno di Macedonia? • Era in una regione montuosa o pianeggiante? • Qual era la capitale del regno? • Quando persero la loro indipendenza le poleis greche?

2

Metti in ordine gli episodi della vita di Alessandro Magno: numerali da 1 a 6.

......

Partì alla conquista della Persia nel 334 a.C.

......

Nacque nel 356 a.C.

......

Nel 332 a.C. fece costruire in Egitto la città di Alessandria.

......

......

Sconfisse i Persiani nel 331 a.C.

Nel 336 a.C. salì al trono all’età di 20 anni. ......

Morì a Babilonia a 33 anni.

Storia 117


Gli Italici

Sussidiario pp. 48-54

I popoli italici QUANDO Osserva la linea del tempo e rispondi alle domande.

1

Villanoviani dal 1200 al 750 a.C. Sardi dal 1800 al 500 a.C. Terramaricoli dal 1600 al 1150 a.C. Camuni dall’8000 al 100 a.C. 2000 a.C.

1500 a.C.

1000 a.C.

500 a.C.

• Quale popolo ha origini più antiche?

Nascita di Cristo anno 0

500 d.C.

• Quali civiltà durarono oltre un millennio?

• Quale tra questi popoli è il più recente?

• Quale civiltà ebbe la durata più breve?

DOVE 2

olora in rosso le civiltà che si svilupparono nel Nord dell’Italia, in verde quelle che si svilupparono nel C Centro-Sud e in blu quella che si sviluppò su un’isola.

Liguri 3

Popoli appenninici

Camuni

Celti

Veneti

Sanniti

Scrivi vicino a ogni frase a quale civiltà si riferisce.

• Consideravano sacri i cavalli.

• I druidi erano i loro sacerdoti.

• Vivevano in Emilia-Romagna, nell’Italia centrale e nel Lazio.

• Furono contadini, marinai e guerrieri.

• Costruirono i nuraghi.

• Vivevano nelle palafitte.

• La loro storia è raccontata in migliaia di incisioni rupestri.

• Erano popolazioni seminomadi che vivevano di pastorizia.

118 Storia

Messapi

Sardi


Gli Italici

Sussidiario p. 55

Gli Etruschi DOVE ompleta la carta con i nomi delle C città etrusche che mancano.

1

Marzabotto - Tarquinia - Vulci Capua - Populonia

Confronta la carta della civiltà degli Etruschi con una carta politica dell’Italia attuale, poi rispondi.

2

• In quali regioni si sviluppò la civiltà etrusca? • Vicino a quali importanti fiumi sorsero le città etrusche? • In quale isola si trovava la colonia di Alalia? Oggi fa parte del territorio italiano? QUANDO 3

Completa la linea del tempo con le date che mancano. 200 a.C. - 600 a.C. - 700 a.C. Prime testimonianze 800 a.C.

Decadenza e conquista romana dell’Etruria

Massimo sviluppo

500 a.C.

Nascita di Cristo

anno 0

Storia 119


Gli Italici

Sussidiario pp. 58-59

Le necropoli etrusche Metodo 1

di studio

Leggi il testo e rifletti sul significato delle parole evidenziate.

Parole nuove

Gli Etruschi davano grande importanza al culto dei morti. Le numerose necropoli rinvenute dagli archeologi hanno fornito molte informazioni sullo stile di vita degli Etruschi. Alcune necropoli ospitavano tombe grandissime e lussuose, altre avevano tombe meno appariscenti e più modeste. Sulle pareti interne sono state trovate pitture molto eleganti che rappresentano scene di vita quotidiana. In genere le necropoli sorgevano poco lontane dai centri abitati, anche se non mancano alcune eccezioni: nell’insediamento del lago dell’Accesa in Toscana, per esempio, le tombe erano collocate tra un quartiere e l’altro. Gli Etruschi praticavano sia l’inumazione sia l’incinerazione. In entrambi i casi, nella tomba del defunto lasciavano un ricco corredo funerario formato da oggetti che gli potevano servire per il suo viaggio nell’aldilà. 2

• Le necropoli erano cimiteri molto estesi: questa parola significa “città dei morti”. • Si chiama inumazione la pratica di seppellire i corpi dei morti. • Si chiama incinerazione la pratica di cremare, cioè bruciare e ridurre in cenere, i morti.

Cerca nel testo le informazioni che ti servono per completare le frasi qui sotto.

• Gli Etruschi davano molta importanza al

.

• Alcune necropoli ospitavano tombe meno

e altre avevano tombe e più

.

• Le necropoli sorgevano solitamente • Gli Etruschi praticavano sia

. sia

• Nella tomba del defunto lasciavano

di uso quotidiano.

3

Le frasi che hai completato sono una sintesi del testo: puoi utilizzarle per studiare.

4

Collega ogni cartellino alla definizione corretta. DIVINAZIONE ARÙSPICI ÀUGURI

120 Storia

Sacerdoti che interpretavano i fenomeni naturali. Arte di predire il futuro voluto dagli dei. Prevedevano il futuro tramite gli organi degli animali sacrificati.

.


I Romani

Sussidiario pp. 65-66, 68

La fondazione di Roma DOVE Rispondi alle domande.

1

• Vicino a quale fiume iniziò la storia di Roma nel IX secolo a.C.? • Quale fu il primo colle a essere abitato? • Come si chiamava l’isola che permetteva di passare da un lato all’altro del fiume? • Quando gli abitanti dei colli si unirono, quale città fondarono? 2

Scrivi sulla cartina i nomi dei sette colli.

QUANDO 3

Osserva la linea del tempo, trova la data sbagliata e riscrivila correttamente. Fondazione di Roma

Inizio della Repubblica

Ottaviano diventa imperatore

Monarchia

.............................................

Fine dell’Impero romano d’Occidente

Repubblica Impero 153 a.C.

509 a.C.

27 a.C. Nascita di Cristo anno 0

476 d.C.

Storia 121


I Romani

Sussidiario pp. 67, 69

Roma e la Monarchia CIVILTÀ Metti in ordine i disegni che narrano la leggenda della fondazione di Roma.

1

......

......

......

......

......

......

SOCIETÀ Leggi le frasi e scrivi a quali re di Roma si riferiscono.

2

• Fece edificare il ponte Sublicio e il porto di Ostia.

• Riformò il calendario e stabilì i compiti dei sacerdoti.

• Estese il dominio di Roma su tutto il Lazio.

• Rese obbligatorio il servizio militare e fece costruire le mura.

• Fondò la città e istituì le prime leggi.

• Fece costruire la Cloaca Maxima, il Foro e il Circo Massimo.

• Fu così crudele che nel 509 a.C. i Romani lo cacciarono.

Scrivi in ordine (dal primo all’ultimo) i sette re di Roma.

3

4

Nell’esercizio precedente sottolinea in rosso i re latini, in verde i re sabini e in blu i re etruschi.

122 Storia


I Romani

Sussidiario pp. 65, 70, 74

Roma e la Repubblica QUANDO Scrivi le date che mancano e colora il periodo della Repubblica.

1

800 a.C.

700 a.C.

600 a.C.

SOCIETÀ Cancella l’alternativa sbagliata.

2

Per evitare di concentrare il potere nelle mani di un’unica persona e quindi favorire il ritorno della Monarchia/Repubblica i Romani istituirono molte cariche. I consoli erano due/quattro e si occupavano della gestione della Repubblica e dell’esercito/degli acquedotti. Normalmente si dividevano i compiti/soldi, ma nelle decisioni dovevano sempre essere d’accordo. Potevano opporre il diritto di veto/voto, cioè bloccare qualunque provvedimento dell’altro console se non lo ritenevano giusto. Questo impediva che uno dei due consoli diventasse troppo potente/crudele. La loro carica durava un anno/cinque anni. Il Senato all’inizio era composto da circa trecento membri, ma nel corso della storia il numero crebbe. I senatori rimanevano in carica tutta la vita, avevano ampi poteri e stabilivano/bloccavano le spese e le tasse. Il Senato dava ai magistrati che lo richiedevano il proprio voto/parere e decideva della pace e della guerra. I tribuni della plebe rappresentavano e difendevano gli interessi/uomini del popolo.

Rispondi alle domande.

3

• Di che cosa si occupavano i pretori? • Di che cosa si occupavano i questori? • Di che cosa si occupavano i censori? • Di che cosa si occupavano gli edili? Storia 123


I Romani

Sussidiario pp. 72, 74, 76-79

La vita a Roma SOCIETÀ 1

A Roma la divisione tra classi sociali era molto rigida. Scrivi a chi si riferisce ogni spiegazione.

• Ricoprivano incarichi politici e religiosi. Erano proprietari di terre e godevano di tutti i diritti. • Non potevano avere incarichi pubblici. Erano uomini liberi: contadini, artigiani e commercianti. • Erano i prigionieri di guerra sottomessi ai padroni. • Erano gli schiavi a cui i padroni avevano restituito la libertà. 2

Completa le spiegazioni: scrivi la lettera corretta.

• I concili della plebe erano

......

• I tribuni della plebe erano

......

• Nel 455 a.C. i plebei ottennero

......

• Nel 367 a.C. fu istituito

......

3

A l’obbligo che uno dei due consoli fosse plebeo. B la possibilità di contrarre matrimoni misti tra patrizi e plebei. C assemblee di plebei in cui le decisioni avevano valore di legge. D magistrati scelti dai plebei che dovevano difendere gli interessi del popolo.

Scrivi il nome di ogni edificio.

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124 Storia


I Romani

Sussidiario pp. 75, 79 RELIGIONE Vero o falso? Indica con una X e riscrivi correttamente le frasi false.

4

• A Roma la religione era un dovere per tutti i cittadini.

V

F

V

F

V

F

V

F

V

F

V

F

V

F

• I Penati erano le divinità che proteggevano la famiglia. • I Mani erano gli spiriti degli antenati. • I Lari erano i custodi della ricchezza. • I sacerdoti non potevano intervenire nelle decisioni che riguardavano le leggi, le guerre e la città. • I Romani assimilarono divinità e riti di altre civiltà. • A Roma non si praticavano né la cremazione né la sepoltura.

Metodo 5

di studio

Leggi e sottolinea le parole chiave. Poi scrivi un titolo per ogni paragrafo.

La giornata di una famiglia romana cominciava presto. Come prima cosa si pregavano gli dei protettori della famiglia. Dopo un pasto piuttosto veloce, il padre andava al lavoro e i bambini si recavano a scuola. La madre rimaneva in casa. Dopo il lavoro, prima della cena, gli uomini si concedevano qualche ora di riposo alle terme. Qui, oltre a fare il bagno, incontravano gli amici, facevano ginnastica e parlavano delle notizie del giorno. Gli sport preferiti dai Romani erano la corsa dei carri nei circhi e i combattimenti dei gladiatori negli anfiteatri. Nei giorni di festa migliaia di persone si godevano questi spettacoli oppure andavano a teatro: gli antichi Romani amavano le commedie. Utilizza le parole chiave e i titoli per memorizzare questo breve testo.

Storia 125


Sussidiario p. 76

Laboratorio STEAM

La sala da pranzo dei Romani OCCORRENTE:

2 fogli di carta bianca in formato A3, matita, gomma, forbici dalla punta arrotondata, matite colorate, colla stick. CHE COSA FARE:

1. P iega uno dei due fogli in tre parti come nell’immagine.

pri il foglio e, in corrispondenza delle pieghe, 2. A traccia le pareti della sala da pranzo dei Romani. Disegna dei decori per abbellirle.

3. D isegna i lettini a tre posti su cui i Romani mangiavano sdraiati e un tavolo basso al centro. I cibi piĂš consumati erano uova, olive, verdure, pesci, frutta fresca, salsicce, focacce e carni di maiale, agnello, pollame o selvaggina. Disegna il cibo sul tavolo e colora il disegno.

4. I l pasto durava molte ore. Alla fine del banchetto il padrone di casa offriva agli ospiti dei piccoli doni. Prendi l’altro foglio bianco e disegna dei fumetti. Scrivi nei fumetti alcune frasi, ritagliali e incollali sulle pareti della sala.

126 Storia


I Romani

Sussidiario pp. 80, 83

Guerre ed eserciti DOVE E QUANDO Rispondi alle domande.

1

• Nel V secolo a.C. quali territori facevano parte della Repubblica romana? Quali popoli furono sottomessi dai Romani? • Nel 390 a.C. da quali tribù fu fermato l’esercito romano? • Dopo la guerra con i Sanniti quali territori conquistarono i Romani? • Con quale re dell’Epiro si scontrò Roma nel 275 a.C.? • Dal 275 al 270 a.C. quali territori furono conquistati dai Romani? TECNOLOGIA Ecco alcune macchine da guerra dei Romani. Scrivi la lettera corrispondente accanto alla didascalia.

2

A

La catapulta era una macchina d’assedio che serviva per lanciare grosse pietre oltre le mura nemiche. ......

B

L’ariete, una grossa trave con una pesante testa di ferro, serviva ad aprire fori nelle mura delle città assediate. ......

C

La torre mobile era un’alta struttura in legno montata su ruote che serviva per scalare le mura. ......

Storia 127


I Romani

Sussidiario pp. 84-85

La crisi della Repubblica Metodo 1

di studio

Completa le risposte con le parole corrette. città - contadini - patrizi - terre

• Al termine delle guerre di conquista Roma attraversò un lungo periodo di crisi. Perché? Perché i

avevano dovuto abbandonare le loro

per andare

a combattere. • Che cos’erano i latifondi? Vasti appezzamenti di terreno acquistati dai grandi proprietari terrieri

.

• Dove si trasferirono i contadini, disoccupati e senza terreni? Perché? Si spostarono nelle

, in cerca di nuove occupazioni.

Utilizza domande e risposte per scrivere un breve testo sul quaderno.

2

Leggi il testo e cancella l’alternativa sbagliata.

Nel 133 a.C. il tribuno della plebe Tiberio Gracco propose una riforma agraria/militare che cedeva ai contadini ridotti in povertà/ricchezza piccoli appezzamenti di terreno. Ogni ricco proprietario terriero avrebbe dovuto restituire/vendere una parte dei terreni ricevuti dopo le guerre. I patrizi/plebei si opposero e lo fecero uccidere. Nel 143/123 a.C. Caio Gracco, eletto tribuno della plebe, fece approvare la legge agraria e stabilì la vendita di grano a prezzi bassi ai più ricchi/bisognosi, ma fu fortemente ostacolato/elogiato.

3

Vero o falso? Indicalo con una X.

• Dopo la sconfitta dei Gracco scoppiò una guerra civile.

V

F

• Gli ottimati erano guidati da Caio Mario.

V

F

• Contadini, artigiani e commercianti costituivano i popolari.

V

F

• Caio Mario ebbe la meglio su Silla.

V

F

• Silla si fece nominare dittatore a vita.

V

F

• Nel 60 a.C. venne istituito il primo triumvirato.

V

F

• Il triumvirato era formato da Pompeo, Crasso e Giulio Cesare.

V

F

128 Storia

Caio Mario.


I Romani

Sussidiario pp. 86-88

Giulio Cesare e la fine della Repubblica iordina con i numeri da 1 a 6 le tappe principali della vita politica R di Cesare.

1

......

......

I l 15 marzo del 44 a.C. Cesare fu ucciso da un gruppo di congiurati, tra cui il figlio adottivo Bruto. el 49 a.C., richiamato a Roma, Cesare si scontrò con l’esercito guidaN to da Pompeo: iniziò la seconda guerra civile.

......

Nel 60 a.C. fu eletto console.

......

Nel 48 a.C. sconfisse i rivali guidati da Pompeo.

......

......

al 58 al 50 a.C. fu impegnato nella conquista della Gallia, che comD prendeva le attuali Francia e Belgio. Nel 45 a.C. si fece nominare dittatore a vita e tolse potere al Senato.

Giulio Cesare.

Dopo essersi fatto nominare dittatore a vita, Cesare attuò molte riforme. Quali? Scrivine almeno due.

2

• • Indica con una X il completamento corretto.

3

• Dopo la morte di Giulio Cesare: a Roma tornò la pace. Roma fu sull’orlo di una guerra civile.

• I congiurati furono sconfitti: nella battaglia di Filippi. nella battaglia di Maratona.

• Il secondo triumvirato era formato da: Marco Antonio, Lepido e Ottaviano. Marco Antonio, Crasso e Ottaviano.

• Con la sconfitta di Marco Antonio ad Azio: la Repubblica romana era finita. tornò la Monarchia.

Rispondi alle domande.

4

• Come furono chiamati coloro che uccisero Cesare? • Come si chiamava il figlio adottivo di Cesare? • Con il suo testamento a chi lasciò Cesare parte delle sue ricchezze? • Quali effetti ebbe nel popolo questo gesto? Storia 129


I Romani

Sussidiario pp. 90-91

L’Impero 1

eggi il testo sull’imperatore Ottaviano, scopri quali parole si nascondono al posto dei numeri e scrivile L nello schema. Nella colonna gialla leggerai che cosa ci fu dopo la Repubblica.

Come tribuno della plebe controllava le assemblee del popolo in cui si votavano le 1 . Come pontefice 2 era a capo della vita religiosa. Come console era responsabile della giustizia, dell’esercito e delle 3 pubbliche. Era il comandante 4 in quanto imperatore. Si aggiunse il titolo di 5 in memoria dello zio. Grazie alle sue riforme 6 conobbe un periodo di pace e prosperità.

2

1 2 3 4 5 6

Leggi le frasi e per ogni coppia colora solo il cartellino corretto.

• Ottaviano Augusto fece distribuire grano alla plebe e annullò i debiti a tutti coloro che non erano riusciti a pagare le tasse

le merci .

• Ottaviano Augusto istituì un nuovo corpo per proteggere l’imperatore: i pretoriani

i fedelissimi .

• Ottaviano Augusto fu imperatore dal 27 a.C. al 14 d.C.

71 d.C.

• Per un lungo periodo l’Impero godette di prosperità e pace: quest’epoca è conosciuta come Pax augustea

Pax massima .

• Per celebrare il periodo di pace donato al mondo fu edificata la Cloaca Maxima

3

Ara Pacis, Roma.

l’Ara Pacis .

Per ogni frase segna se si riferisce alle province senatorie (S) o a quelle imperiali (I).

• Erano vicine ai confini dell’Impero.

S

I

• Erano più sicure e tranquille.

S

I

• Erano controllate direttamente dall’imperatore tramite due funzionari.

S

I

• Non avevano bisogno della protezione delle legioni.

S

I

• Erano governate da un proconsole inviato dal Senato.

S

I

• Erano presidiate da accampamenti di legionari perché rischiavano l’attacco dei popoli nemici.

S

I

130 Storia


I Romani

Sussidiario p. 95

Le grandi opere TECNOLOGIA Completa il testo con le parole corrette.

1

stradale - console - commerci - esercito - pietre miliari - città

I Romani costruirono un’efficiente rete

che collegava Roma alle più importanti

dell’Impero. Questo permise lo spostamento rapido dell’ e facilitò i

. Lungo i margini delle grandi strade erano poste a ogni miglio

(circa 1 480 metri) le

che indicavano la distanza dal Foro, il centro di Roma.

Alcune strade principali erano vie consolari perché erano state fatte costruire da un console, da cui prendevano il nome.

2

Come costruivano le strade i Romani? Collega ogni disegno alla didascalia corretta.

A

Si stendeva sul fondo uno strato di argilla e ciottoli. Sopra venivano posti sassi più piccoli misti a sabbia. ......

B

C

Poi un impasto di argilla, sabbia o terriccio misto a ghiaia faceva da base a grandi pietre piatte. ......

3

Dopo aver stabilito il percorso che la strada doveva seguire, si scavava fino a trovare il terreno solido. ......

Osserva l’immagine e scegli con una X la didascalia corretta.

Gli anfiteatri ospitavano i combattimenti dei gladiatori e le battaglie navali. I fori erano il centro delle città e in essi si celebravano le vittorie e le conquiste di generali e imperatori. Per portare l’acqua a Roma e nelle città dell’Impero furono costruiti lunghi acquedotti con grandi arcate. Storia 131


I Romani

Sussidiario pp. 96-97

Il Cristianesimo RELIGIONE 1

Completa il testo con le parole corrette, ma fai attenzione agli intrusi. persecuzioni - morte - Ponzio Pilato - monoteista - Augusto - Palestina - uguaglianza - crocifissione

Durante l’Impero di

in

nacque Gesù Cristo. Egli diede vita a

una nuova religione

: il Cristianesimo. Gesù predicava la fratellanza fra le perso-

ne, ma i sacerdoti ebraici pensavano che le sue parole fossero pericolose e il governatore romano lo condannò alla

nel 33 d.C. Grazie ai seguaci di Gesù, il

Cristianesimo si diffuse lo stesso in tutto l’Impero, ma quando i cristiani si rifiutarono di adorare l’imperatore furono condannati a morte: iniziarono le

2

.

Segna con una X il completamento corretto.

• Il messaggio di pace e fratellanza di Gesù fu diffuso in tutto l’Impero: dagli Ebrei. dagli apostoli.

• Le idee predicate da Gesù fecero presa soprattutto tra le classi sociali: più ricche. più povere.

• I seguaci degli insegnamenti di Gesù furono chiamati: cattolici. cristiani.

• I cristiani non adoravano l’imperatore come un dio, per questo subirono feroci: manifestazioni. persecuzioni.

3

4

Leggi i testi e collegali all’imperatore corretto.

Nel 313 d.C. fermò le persecuzioni e proclamò la libertà di culto.

Nel 380 d.C. proclamò il Cristianesimo religione ufficiale dell’Impero.

COSTANTINO

TEODOSIO

Osserva l’immagine e scrivi una descrizione adatta.

132 Storia


I Romani

Sussidiario pp. 98-100

La crisi dell’Impero Metodo 1

di studio

Nel III secolo d.C. l’Impero cominciò a sgretolarsi. Collega ciascuna causa alla descrizione corretta.

ECONOMICHE

Gli imperatori non riuscivano a controllare i funzionari e i militari che governavano le province.

MILITARI

Il Cristianesimo contribuì a indebolire l’idea di un Impero potente unito da un’unica religione.

POLITICHE

Il numero di soldati non era più sufficiente per difendere i confini.

CULTURALI

Gli imperatori imposero ai cittadini tasse troppo alte, il cibo non era abbastanza per tutti e i prezzi dei prodotti aumentavano.

Spiega a voce questi concetti legandoli in un unico discorso.

2

Leggi il testo e cancella l’alternativa sbagliata.

Nel 286 d.C. l’imperatore Diocleziano attuò una serie di riforme per frenare la crisi dell’Impero. Cercò di stabilizzare i commerci/prezzi dei prodotti per evitare che continuassero a salire. Divise l’Impero in due/quattro territori, con a capo due Augusti (imperatori) e due Cesari, instaurando una tetrarchia/monarchia, ovvero un “governo di quattro” persone. Anche l’esercito venne diviso in due parti per organizzare meglio la difesa dei limes/latifondi.

CIVILTÀ 3

Colora in rosso le affermazioni che si riferiscono ai Germani e in blu quelle che si riferiscono ai Romani.

Erano seminomadi.

Avevano uno Stato ben organizzato.

Costruivano città e case.

Erano organizzati in tribù.

Conoscevano le tecniche agricole.

Praticavano la caccia e la pastorizia.

Non avevano leggi scritte.

Rispettavano le leggi scritte.

Storia 133


I Romani

Sussidiario pp. 100-101

Fine dell’Impero romano d’Occidente DOVE 1

avora sulla carta: L - colora in rosso l’Impero romano d’Occidente e in verde l’Impero romano d’Oriente; - scrivi le date mancanti.

QUANDO 2

Colora in blu il periodo che va dall’inizio fino alla massima espansione dell’Impero e in rosso il periodo che va dall’inizio della crisi fino alla decadenza. Scrivi gli avvenimenti significativi sui puntini.

100 a.C.

0 27 a.C.

100 d.C. 117 d.C.

200 d.C.

400 d.C.

306 d.C.

500 d.C. 476 d.C.

SOCIETÀ 3

Riordina le lettere e scrivi i nomi correttamente.

• L’ultimo imperatore dell’Impero romano d’Occidente. M O L O R O  G U S T O A U L O

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• Il re degli Eruli. C R E O D O A 134 Storia

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Bambini nell’antica Roma Vi siete mai chiesti come vivevano i bambini nell’antica Roma? Scopritelo insieme. 1

D ividetevi in gruppi di 4 o 5.

2

L eggete le informazioni che riguardano le abitudini dei bambini dell’antica Roma, poi confrontatele con quelle di oggi e completate la tabella. Bambini nell’antica Roma

Bambini di oggi

I bambini nascevano in casa. La madre era assi- stita da una levatrice e da molte altre donne. Appena nato il bambino era lavato.

Il neonato era adagiato in una culla appesa al soffitto per proteggerlo dagli animali.

Il neonato veniva fasciato come una mummia.

Solo i bambini ricchi potevano studiare.

La scuola iniziava all’età di sette anni.

L’anno scolastico partiva dal mese di marzo.

Le lezioni erano collettive e si svolgevano all’aperto.

Le bambine restavano a casa. Dalle madri impa- ravano a cucire, tessere e ricamare. I bambini romani giocavano con biglie, aquiloni, palle di stracci, carri, bambole e animali di terracotta. I più grandi giocavano a dama, a tris e con gli astràgali. 3

ercate nel sussidiario, in altri libri C o in Internet informazioni sui giochi dei bambini dell’antica Roma (un gioco per ogni gruppo). Poi a turno spiegate ai compagni com’erano fatti e le eventuali regole.

Nome del gioco: Descrizione:

Ne esiste uno simile oggi? Come si chiama? Storia 135


Bambini di ieri e di oggi Le abitudini e i passatempi dei bambini sono cambiati molto anche negli ultimi anni. Provate a confrontare il vostro modo di vivere con quello dei vostri nonni. P reparate un questionario, simile a quello proposto sotto, con alcune domande sulla vita dei bambini al tempo dei vostri nonni. Potete chiedere aiuto anche ad altre persone anziane che conoscete.

1

• Dove nascevano i bambini?

• Che cosa indossavano i neonati? Dove dormivano?

• Quali erano i vostri giochi preferiti?

.

2

C hiedete alle persone che avete intervistato di mostrarvi delle fotografie, dei giocattoli o degli oggetti appartenuti alla loro infanzia.

3

iproducete con un disegno il materiale che vi è stato fornito e corredatelo di R una breve descrizione.

4

sponete a voce alta i risultati della vostra intervista e confrontate in classe le vostre riE sposte. Se in classe ci sono dei bambini stranieri, sarĂ interessante riflettere sulle abitudini dei diversi Paesi del mondo.

136 Storia


Sussidiario pp. 64-68

La linea del tempo interattiva Come sai, la linea del tempo è un tipo di grafico utilizzato per rappresentare una successione di eventi in ordine cronologico e per descrivere come certi eventi storici ne hanno influenzati altri. È una linea che indica lo scorrere del tempo da sinistra verso destra. Su di essa sono posizionati alcuni punti che forniscono informazioni: una data, un titolo, una descrizione, un’immagine, ecc. La linea del tempo di solito rispetta una “scala di riduzione”: così, per esempio, la distanza tra due eventi separati da 200 anni è il doppio della distanza tra due eventi separati da 100 anni. Scratch ti permette di creare linee del tempo multimediali e interattive in cui inserire immagini, animazioni, testi e musiche.

Costruisci la linea del tempo della storia di Roma Per prima cosa ripassa la sequenza cronologica della storia romana utilizzando una linea del tempo tradizionale. Collega gli eventi salienti della storia di Roma alle date corrette.

Ottaviano fu nominato imperatore

Teodosio proclama il Cristianesimo religione di Stato

Fondazione di Roma

753 a.C.

509 a.C.

241 a.C.

Inizia la Repubblica

146 a.C. 27 a.C.

380 d.C. 476 d.C.

Distruzione di Cartagine

Fine della prima guerra punica

Fine dell’Impero romano d’Occidente

Storia 137


Sussidiario pp. 64-68

1 La schermata iniziale La linea del tempo interattiva inizierà con una schermata che farà da copertina, cioè una pagina introduttiva in cui saranno spiegate le istruzioni di utilizzo. Lo stage di Scratch si presenta inizialmente con uno sfondo bianco e con lo sprite del gatto. Per prima cosa cancella il gatto cliccando con il tasto destro del mouse sullo sprite all’interno della finestra dedicata alle info sugli sprite e scegli l’opzione “cancella” come nella fig. 1 oppure clicca sulla crocetta che compare a lato dello sprite.

Figura 2

Figura 1

Figura 3

A questo punto, utilizzando l’editor degli sfondi, potrai inserire immagini e testi sullo sfondo bianco. Seleziona l’icona in basso a destra dello schermo (fig. 2). Per scegliere un’immagine fra quelle proposte da Scratch, clicca sul tasto Scegli uno sfondo. Per inserire un’immagine scaricata da Internet o già presente nel tuo computer, prima crea una cartella Sfondi sul desktop del tuo computer, quindi salvaci le immagini che ti interessa utilizzare. Seleziona il tasto Importa sfondo dal menu (fig. 3) e scegli l’immagine dalla cartella Sfondi.

138 Storia


Sussidiario pp. 64-68

Per inserire i testi, clicca su Sfondi nell’area dello Stage, poi sul bottone sfondi in alto a sinistra (fig. 4). Nel menu seleziona T e scegli il colore e il tipo di carattere di scrittura (freccia verde). Cliccando sul tasto seleziona è possibile selezionare i testi e le immagini per spostarli o ridimensionarli (freccia blu).

Figura 4

Nella figura 5 vedi un esempio di copertina per una linea del tempo sulla storia di Roma: il titolo è stato inserito in alto e le istruzioni in basso; la figura è stata importata come immagine. Nomina il tutto schermata iniziale, scrivendolo al posto di sfondo1 nella barra in alto a sinistra (freccia rossa). Figura 5

2 La linea del tempo Come puoi creare la linea del tempo interattiva? Utilizza il menu degli sfondi visto in figura 3: potrai scegliere, disegnare o caricare un nuovo sfondo a tuo piacimento. Nell’esempio in figura 6, su un nuovo sfondo bianco, è stata disegnata una linea nera mediante il tasto rettangolo del menu degli strumenti (freccia rossa). È possibile anche scegliere se creare un rettangolo pieno o solo con il bordo, lo spessore della linea e il colore, nell’area in alto (vedi freccia verde).

Figura 6

Storia 139


Sussidiario pp. 64-68

Figura 7

Figura 8

Con lo stesso procedimento, lungo la linea del tempo appena creata puoi inserire alcuni “bracci” per indicare gli anni degli eventi significativi della storia di Roma, come vedi in figura 7. Più lunga sarà la linea del tempo, più sfondi con la linea dovrai inserire: per semplificare i passaggi, clicca con il tasto destro del mouse sopra l’icona dello sfondo a sinistra e seleziona duplica (fig. 8). In ogni sfondo sarai tu a decidere quanti bracci inserire e se modificare la loro posizione. Ricorda di rinominare gli sfondi in ordine cronologico in modo che siano facilmente riconoscibili: per esempio timeline 1, timeline 2, timeline 3. 3 Inserire le date e le informazioni nella linea del tempo

A questo punto possiamo inserire le date, i testi e le immagini riferite agli eventi. Prima di proseguire assicurati di aver definito tutti i titoli, le descrizioni testuali e le eventuali immagini a corredo dei testi da inserire nei punti della linea del tempo. Quindi, per prima cosa, va inserito uno sprite che raffiguri una data: utilizzando la finestra degli sprite (fig. 9) e cliccando sull’icona del pennello, potrai disegnare un nuovo sprite a tuo piacimento.

140 Storia

Figura 9


Sussidiario pp. 64-68

Figura 10

Si aprirà in automatico l’editor Costumi di Scratch. Cliccando sul tasto rettangolo (vedi freccia rossa fig. 10) potrai inserire un riquadro con il bordo dello spessore e del colore che preferisci (fig. 10). Cliccando sul testo riempi (vedi freccia blu) potrai riempire il rettangolo con un colore a scelta. Cliccando sul tasto T (Testo) potrai inserire una data a tua scelta all’interno del rettangolo (fig. 11). Rinomina lo sprite appena creato, digitandone il nome nell’area dedicata agli sprite (in questo caso “753 a.C.” fig. 12). Cliccando sullo sprite 753 a.C. e scegliendo l’opzione duplica dal menu potrai creare tanti sprite “data” quante sono le date significative che vuoi inserire nella linea del tempo (ricorda che gli sprite duplicati dovranno essere rinominati con le date corrispondenti). Per modificare la data nella linea del tempo, dovrai selezionare lo sprite “data” che ti interessa sotto lo stage e poi utilizzare l’editor Costumi: cancella il testo nel rettangolo, riempi di nuovo il rettangolo del colore che hai scelto e scrivi la nuova data. Posizionale in corrispondenza dei bracci corretti. A questo punto lo stage sarà simile a quello mostrato in figura 13: nella prima parte della linea del tempo sono state posizionate le prime tre date significative della storia di Roma.

Figura 11

Figura 12

Figura 13

Storia 141


Sussidiario pp. 64-68

Puoi utilizzare la stessa procedura per inserire i testi e le immagini degli eventi. Per esempio, sulla data “753 a.C.” potresti voler mostrare un’immagine del primo insediamento di Roma (fig. 14). In questo caso è stato creato un nuovo sprite, poi grazie all’editor Costumi sono stati inseriti testi e immagini e infine lo sprite è stato rinominato riferendolo alla data corrispondente. Nell’esempio, allo sprite “753 a.C.” è stata associata la “figura 753 a.C.”.

Figura 14

Ora segui la procedura descritta e inserisci come sprite tutti gli elementi che compongono la tua linea del tempo. Ricordati di nominarli tutti nel modo migliore, per ritrovarli più facilmente in fase di programmazione.

4 Programmare la linea del tempo interattiva Inizia a programmare l’interattività della tua linea del tempo. Com’è possibile passare dalla schermata iniziale alla prima schermata della linea del tempo? Seleziona Sfondi nell’area in basso a destra, sotto allo stage, quindi Codice nel menu in alto a sinistra e imposta la sequenza nella figura 15. Grazie al blocco Quando si clicca su bandierina verde, l’utente darà inizio alla sequenza cliccando sull’icona nello stage. Inserendo il blocco Passa allo sfondo… (Aspetto) è possibile passare allo sfondo della schermata iniziale nel quale sono contenute le istruzioni, selezionando il nome dello sfondo nel menu a tendina. Il blocco Attendi… secondi (Controllo) serve Figura 15 a permettere all’utente di avere il tempo necessario a leggere le istruzioni nella schermata iniziale. Se i secondi non ti sembrano sufficienti, puoi aumentarne il numero a piacere. Concludendo con il blocco Passa allo sfondo… (Aspetto) e selezionando nel menu a tendina la prima linea del tempo, il programma la renderà visibile nello stage. Come possiamo ora scorrere avanti e indietro lungo la linea del tempo? Osserva la sequenza nella figura 16: • inserisci il blocco quando si preme il tasto… (Situazioni) e seleziona un tasto della tastiera nel menu a tendina (in questo caso la freccia destra); • utilizza ora il blocco passa allo sfondo… (Aspetto) e seleziona il comando passa allo sfondo seguente nel menu a tendina; • ripeti la sequenza impostando i comandi freccia sinistra e sfondo precedente nei menu a tendina. In questo modo sarà possibile utilizzare la freccia destra e la freccia sinistra della tastiera per passare allo sfondo seguente o precedente della linea del tempo. 142 Storia

Figura 16


Sussidiario pp. 64-68

Mentre l’utente scorrerà gli sfondi della linea del tempo, nello stage dovranno comparire solo le date corrette. Per far sì che ciò avvenga, devi utilizzare il blocco invia a tutti… (Situazioni), grazie al quale puoi inviare agli sprite “data” dei messaggi se vuoi dire loro che cosa devono fare e quando. Nelle figure 17 e 18 è raffigurato come creare un nuovo messaggio: cliccando su nuovo messaggio… puoi scrivere il nome del messaggio che invierai agli altri sprite. Nella figura 19 sono mostrati alcuni esempi di utilizzo di questo blocco.

Figura 17 Figura 18

Figura 19

Se vuoi rendere invisibili tutti gli sprite “data” quando compare la schermata iniziale, invia il messaggio nascondi. Se vuoi che nella prima schermata della linea del tempo ricompaiano solo gli sprite relativi a quella schermata, invia prima il messaggio nascondi e poi il messaggio mostra timeline 1. Attenzione: quando si passa alla seconda schermata della linea del tempo, il programma dovrà inviare agli sprite prima il messaggio nascondi e poi il messaggio mostra timeline 2 e così via per tutte le schermate successive.

Per far eseguire le azioni nascondi e mostra timeline… programmate nella sequenza di figura 19 è necessario che tutti gli sprite “data” siano impostati con la seguente procedura: • seleziona sotto lo stage lo sprite “data” che ti interessa programmare (per esempio: 753 a.C.), quindi Codice nel menu in alto a sinistra, e inserisci prima il blocco quando ricevo… (Situazioni) scegliendo nascondi dal menu a tendina, e poi inserisci il blocco nascondi della categoria Aspetto (fig. 20 a p. 144 sequenza in alto). In questo modo, durante la presentazione della linea del tempo con la schermata iniziale, tutti gli sprite “data” rimarranno nascosti. Quando l’utente passerà alla prima schermata della linea del tempo, dovranno essere visibili solamente gli sprite “data” relativi a quella schermata. • Inserisci il blocco quando ricevo… e seleziona il messaggio mostra timeline 1, quindi inserisci il blocco mostra in modo che gli sprite interessati – cioè quelli della prima parte della linea del tempo – siano visibili (fig. 20 a p. 144 sequenza al centro). Storia 143


Sussidiario pp. 64-68

Queste due sequenze vanno impostate per tutti gli sprite “data” facendo però attenzione a selezionare il messaggio mostra timeline… giusto per ogni sprite. Poi per completare la programmazione degli sprite “data” rimane da creare il messaggio mostra figura (data), da inviare ai relativi sprite figura (data), come mostrato in figura 20 in basso. Gli sprite “figura”, cioè le immagini e i testi di approfondimento che hai associato alle date, vanno poi programmati come nella sequenza in figura 21.

Figura 20

Seleziona lo sprite figura (data) che ti interessa programmare (per esempio, “figura 753 a.C.”), quindi Codice nel menu centrale in alto: ora combinando i blocchi quando ricevo… e quando si clicca questo sprite (Situazioni) con i blocchi vai in primo piano, mostra e nascondi (Aspetto), puoi far comparire o scomparire l’approfondimento di una certa data quando si clicca su di essa. SFIDE

Figura 21

1

I nserisci nella linea del tempo altri eventi storici importanti che hai studiato sulla storia della civiltà romana e personalizzala per renderla più interessante per l’utente che la esplorerà.

2

hi sono i personaggi di cui la Storia non può fare a meno? Utilizza la linea del tempo di C Scratch per fare un gioco con i tuoi compagni di classe e rispondere a questa domanda.

Ogni studente (o piccolo gruppo) dovrà scegliere un personaggio storico e creare in Scratch una linea del tempo che racconti in modo convincente gli aspetti positivi della sua biografia. Attraverso la linea del tempo interattiva, ogni personaggio dovrà convincere il pubblico di essere stato storicamente il più importante. Al termine delle presentazioni, il pubblico esprimerà un voto e vinceranno i personaggi che avranno ottenuto più voti. 144 Storia


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Coordinamento: Corrado Cartuccia Redazione: Corrado Cartuccia, Valentina Sabatini Lucarelli Grafica e impaginazione: Giacomo Paolini Illustrazioni e colore: Claudia Saraceni (testo base e quaderno) Quaderno: Spaziotempo di Erica Zampieri (testi e redazione), Progetto di Davide Protto (impaginazione) Copertina: Mauro Aquilanti Cartografia: LS International Referenze fotografiche: iStock, Shutterstock, Alamy, Scala - Firenze; pagina 51: “roccia 35” su concessione del MIBAC-Polo Museale della Lombardia Coding: Scratch è un progetto della Scratch foundation, in collaborazione con il Lifelong Kindergarten Group al MIT Media Lab. È disponibile gratuitamente su https://scratch.mit.edu Coordinamento M.I.O. Book: Paolo Giuliani Redazione multimedia: Sara Ortenzi Ufficio multimedia: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Luca Pirani Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello

L’Editore è a disposizione per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, compresa stampa, fotocopia, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata dall’Editore. Questo testo tiene conto del codice di autoregolamentazione Polite (Pari Opportunità Libri di Testo), per la formazione di una cultura delle pari opportunità e del rispetto delle differenze.

© 2019 Raffaello Libri S.p.A. Via dell’Industria, 21 60037 - Monte San Vito (AN) www.grupporaffaello.it - info@grupporaffaello.it

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ffi cin G a . Fo S de n 97 TO lle tana 8- R d 88 IA is c -4 72 5 ipl in -3 e 27

Disponibile anche la VERSIONE UNICA pack 4a 978-88-472-3290-7 pack 5a 978-88-472-3289-1

IS BN Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o ­altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE ­GRATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6).

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Classe 4a Ambito ANTROPOLOGICO Codice adozionale 978-88-472-3266-2

Classe 4a Ambito SCIENTIFICO Codice adozionale 978-88-3267-9 Per ogni materia è allegato il fascicolo con mappe e riassunti: • StoriaMAP • GeoMAP • MateMAP • ScienzeMAP

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A richiesta i volumi con i percorsi semplif icati di 4a e 5a per alunni con BES e DSA, anche in versione audiolibro

PER L’INSEGNANTE E LA CLASSE • Guida al testo con progettazioni per competenze, mappe, Coding, STEAM e classe capovolta, attività digitali, schede operative, verifiche a livelli • Poster disciplinari

Classe 5a Ambito SCIENTIFICO Codice adozionale 978-88-472-3269-3

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