Soundcheck - Volume A

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DIDATTICA INCLUSIVA

BES

Audio facile per DSA Alta leggibilità

Audio facile per DSA Alta leggibilità

DIDATTICA INCLUSIVA

DIDATTICA INCLUSIVA

BES

Volume A + DVD

Volume B + DVD

pp. 376

pp. 440

Conoscere: mestieri, strumenti e storia della musica

BES Pieghevole accordi e note (allegato al volume B)

Cantare e suonare: metodi, improvvisazione e antologia

Marco Pasetto David Conati

Per il docente

Volume per studenti con BES + CD Audio

Guida per il docente pp. 208 + Cofanetto con 6 CD Audio mp3 + DVD M.I.O. BOOK docente + Vademecum BES

pp. 96

Codici per adozioni e pack vendita (modalità mista di tipo b) ISBN 978-88-472-2554-1 ISBN 978-88-472-2551-0 ISBN 978-88-472-2552-7 ISBN 978-88-472-2553-4

Volume A + Volume B + DVD M.I.O. BOOK + Pieghevole accordi e note Volume A + DVD M.I.O. BOOK Volume B + DVD M.I.O. BOOK + Pieghevole accordi e note Volume per studenti con BES + CD Audio

€ 29,50 € 14,50 € 16,90 € 4,00

Conoscere: mestieri, strumenti e storia della musica

Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o ­altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE G ­ RATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6).

IS

BES

DIDATTICA INCLUSIVA

Marco Pasetto David Conati

Piano dell’opera

CORSO DI MUSICA

A

Conoscere: mestieri, strumenti e storia della musica

A

Il corso è disponibile anche nella modalità di tipo c (solo digitale) su www.raffaellodigitale.it

Prezzo di vendita al pubblico

I S B N 978-88-472-2551-0

€ 14,50 www.grupporaffaello.it

www.raffaellodigitale.it Sul sito www.grupporaffaello.it trovi tutte le informazioni dettagliate riguardanti questo libro.

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Audiolettura Audio facile per DSA DIDATTICA INCLUSIVA Alta leggibilità BES Pagine semplificate Traduzione in altre lingue


Raffaello scuola digitale ARCHIVIO CONTENUTI DIGITALI INTEGRATIVI Tutti i contenuti presenti nei testi digitali sono pubblicati anche online.

Rivolto a: • docenti • studenti • genitori

CLASSE VIRTUALE

AREA DI SCAMBIO

Un ambiente dove insegnanti, studenti e genitori possono incontrarsi e comunicare.

Un luogo dedicato agli insegnanti dove condividere materiale creato durante le lezioni.

WWW.RAFFAELLODIGITALE.IT FORMAZIONE www.raffaelloformazione.it I processi innovativi nel panorama di riforma del Sistema di Istruzione e Formazione coinvolgono i docenti in percorsi di lifelong learning capaci di consolidare competenze significative sul piano metodologico didattico. All'interno del portale è possibile prendere visione delle date degli incontri e iscriversi.

SUPPORTO Per gli utenti con dubbi e richieste sono disponibili un forum e una email dedicata.

M.I.O. BOOK

Gli autori Marco Pasetto È docente di musica presso la scuola secondaria di primo grado di Vigasio (Verona) e dal 2010 insegna Ear Training ed esercitazioni corali presso l’Accademia Superiore di Canto di Verona. Diplomato in clarinetto e Musica jazz si è dedicato alla musica afroamericana con numerose formazioni, in particolare con la Storyville Jazz Band, con la Big Band Ritmo Sinfonica Città di Verona (di cui è direttore), con il Wood Quartet e con l’orchestra interculturale Mosaika. Dirige il Coro dei Commercialisti di Verona «Modelli Unici», ha suonato con l’orchestra della Fondazione Arena, con l’orchestra della Rai di Milano e con i Virtuosi italiani. Ha collaborato con jazzisti italiani e stranieri e con cantanti di musica leggera. Ha al suo attivo numerosi libri e CD nell’ambito di musica jazz, etnica, classica, didattica. David Conati Da oltre quindici anni tiene laboratori di scrittura creativa, legati anche alla produzione musicale, per gli alunni e gli insegnanti delle scuole secondarie di primo e secondo grado. È autore e compositore, ha lavorato con Mogol, Tito Schipa Jr e Gino & Michele; oltre ad aver collaborato con diversi artisti come produttore e compositore ha scritto e pubblicato più di duecento canzoni per bambini e oltre cento testi teatrali, alcuni dei quali premiati a importanti festival nazionali. Come traduttore teatrale ha collaborato con Anna Valle, Antonio Catania, Antonio Cornacchione, Gianluca Ramazzotti, Amanda e Stefania Sandrelli. Ha pubblicato saggi, manuali educativi, filastrocche, romanzi, guide didattiche, testi di parascolastica. Per il Gruppo Editoriale Raffaello ha collaborato alla stesura del volume di Arte e Musica per la collana Insegnare.LIM, all’antologia per la scuola secondaria Lettori senza frontiere e ha scritto i romanzi per ragazzi Amici virtu@li e Il campione che sarò.

• Compatibile con Doppia versione: • Testo digitale ricco di contenuti multimediali: raccolte di • per il docente operativi immagini, varietà di file audio e video, percorsi interattivi e SOUNDCHECK – Gli autori e la classe • Multidevice interdisciplinari, esercitazioni autovalutative e giochi. • per lo studente • Sempre aggiornato • Interazione continuaditra utente e dispositivo: attraverso Marco Pasetto È docente di musica presso la scuola secondaria primo grado di Vigasio (Verona) e daluna 2010 insegna Ear Training ed esercitazioni corali presso l’Accademia Superiore di Canto di Verona. Diplomato in clarinetto e Musica jazz si è dedicato alla ricca strumentazione per la scrittura e per la consultazione. musica afroamericana con numerose formazioni, in particolare cone la Storyville Jazz Band, con la Big Band Ritmo Sinfonica Città di • Possibilità di creare condividere documenti personali Verona (di cui è direttore), con il Wood Quartet e con l’orchestra interculturale Mosaika. Dirige il Coro dei Commercialisti di Verona (presentazioni, mappe mentali, linee del tempo). «Modelli Unici», ha suonato con l’orchestra della Fondazione Arena, con l’orchestra della Rai di Milano e con i Virtuosi italiani. Ha collaborato con jazzisti italiani e stranieri e con cantanti di musica leggera. Ha al suo attivo numerosi libri e CD nell’ambito di musica jazz, etnica, classica, didattica.

David Conati Da oltre quindici anni tiene laboratori di scrittura creativa, legati anche alla produzione musicale, perLEZIONI gli alunni e LIBRO ACCESSIBILE AUDIO insegnanti delle scuole secondarie di primo e secondo grado. È autore e compositore, ha lavorato con Mogol, Tito Schipa Jr e Gino & I testi sono forniti di Michele; oltre ad aver collaborato con diversi artisti come produttore e compositore ha scritto e pubblicato più di duecento canzoni per utili per con esigenze lettura, in alcuni particolar modo agli studenti con festival DSA. nazionali. Come traduttoreaudioletture, bambini e oltre centodi testi teatrali, dei quali premiati a importanti teatrale ha collaborato Consente di ingrandire i caratteri Gianluca del testo, di modificarne Anna Valle,• Antonio Catania, Antonio Cornacchione, Ramazzotti, Amanda e Stefania Sandrelli. Ha pubblicato saggi, manuali educativi, filastrocche, guide didattiche, testi di parascolastica. il colore romanzi, e i contrasti testo/sfondo, di utilizzare il carattere nel lavoro in classe e Per il Gruppoleggimi Editoriale©Raffaello collaborato stesura del volume di Arte e Musica per la collana Insegnare.LIM, SinnoshaEditrice adalla alta leggibilità. nello studio aall’antologia casa. per la scuola secondaria Lettori senza frontiere e ha scritto i romanzi per ragazzi Amici virtu@li e Il campione che sarò.

• Disponibile il servizio di traduzione del testo in molteplici lingue, indicato per studenti stranieri con problemi nella comprensione della lingua italiana.


Marco Pasetto David Conati

CORSO DI MUSICA

A

Conoscere: mestieri, strumenti e storia della musica


Coordinamento editoriale: Emanuele Palazzi Redazione: Emanuele Palazzi, Art Corsivo Basso Consulenza didattica: Luca Camilletti Pagine “Didattica inclusiva”: Velia Cotturelli, Stefania Saracco Progetto grafico: Alessandra Gasparetti, Alessandra Coppola, Giorgio Lucarini Impaginazione: Art Corsivo Basso Illustrazioni: Ivan Stalio, Lorenzo Sabbatini, PantaRei Copertina: Alessandra Coppola Referenze fotografiche: Fotolia, istockphoto, Thinkstock, 123rf, archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello Coordinamento M.I.O. BOOK: Paolo Giuliani Ufficio multimediale: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Paolo Giuliani, Luca Pirani Tracce audio: DoubleArch recording studio, edizioni Del Baldo, Machiavelli Music Publishing Consulenza diritti musicali: Machiavelli Music Publishing Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello

Il Gruppo Editoriale Raffaello mette a disposizione i propri libri di testo in formato digitale per gli studenti ipovedenti, non vedenti o con disturbi specifici di apprendimento. L’attenzione e la cura necessarie per la realizzazione di un libro spesso non sono sufficienti a evitare completamente la presenza di sviste o di piccole imprecisioni. Invitiamo pertanto il lettore a segnalare le eventuali inesattezze riscontrate. Ci saranno utili per le future ristampe.

Tutti i diritti sono riservati.

© 2016 Raffaello Libri S.p.A. Via dell’Industria, 21 60037 - Monte San Vito (AN) www.raffaelloeditrice.it www.grupporaffaello.it info@grupporaffaello.it

È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, comprese stampa, fotocopie e memorizzazione elettronica se non espressamente autorizzate dall’Editore. Nel rispetto delle normative vigenti, le immagini che rappresentano marchi o prodotti commerciali hanno esclusivamente valenza didattica. L’Editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare, nonché per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti.

Ristampa: 6 5 4 3 2 1 0

2022 2021 2020 2019 2018 2017 2016

Ringraziamenti Monica del Soldato, Martina Battaglia, Cheryl Porter, Silvia Testoni, Elena Bertuzzi, Deborah Koopermann, Daniele Rotunno, Gino Farenzena, Davide Zambelli, Giannantonio Mutto, Big Band Ritmo Sinfonica Città di Verona, Storyville Jazz Band, Raul Alzate, Wood Quartet, Vittorio Fraja, Salvatore Majore, Paolo Birro, Maria Vicentini, Valeria Carboni, Balen Lopez, Emanuele Zanfretta, I fratelli Araya, Martinez Crespo, Lucyan, Pepe Gasparini, Carlo Ceriani, Ariel Sosa, Zeno De Rossi, Fabio Basile, Fabio Cobelli, Lorenza Pollini, Alan Farrington, Sandro Gibellini, Gianni Sabbioni, Andrea Centazzo, Riccardo Massari, Akimo, Bernd Kremling, Francesco Bellomi, Annachiara Scapini, Paolo Pachera, Annamaria Rigon, Karin Mensah, Mbaye Sow, Bobo Facchinetti, Massimo Rubulotta, Michele Pachera, Patrizia Diodato, Paolo Facincani, Coro di voci bianche A.li.ve. Accademia Lirica di Verona, Coro «I Modelli Unici», Claudia Pasetto, Silvano Pizzighella, Angelo Pugliese, Davide Favaro, Annachiara Scapini. Tutti i colleghi e alunni dell’Istituto Comprensivo di Vigasio, Verona.


Com’è fatto il libro Soundcheck è un corso di musica realizzato in conformità alle ultime Indicazioni nazionali. È un corso misto, ricco d’integrazioni tra gli elementi propri di un libro di testo e gli strumenti digitali e multimediali, che insieme favoriscono la comprensione del linguaggio musicale e rendono il progetto accessibile e facilmente utilizzabile da studenti e docenti. Soundcheck è un corso completo che aiuta a comprendere in modo coinvolgente e attivo la musica in tutti i suoi aspetti, tenendo conto delle diverse esigenze e bisogni degli studenti di oggi: l’impostazione precisa e piacevole, grazie al linguaggio appropriato, ai box, alle pagine di approfondimento, alle sintesi, alle verifiche e ai laboratori, facilita l’apprendimento e si apre a molteplici punti di vista. Il volume A è costituito da: • un’introduzione sui mestieri della musica; • la Parte 1, che contiene 7 Unità dedicate al suono, agli strumenti e alle formazioni musicali; • la Parte 2, che in 14 Unità tratta la storia della musica dalle origini ai giorni nostri.

Apertura Parte e Unità Parti e Unità si aprono con un’immagine d’impatto che racconta in modo facile e intuitivo gli argomenti di studio e le competenze, conoscenze e abilità che potranno essere esercitate e raggiunte.

Competenze

La Parte si apre con le indicazioni delle competenze specifiche di musica che potranno essere esercitate e consolidate.

Conoscenze e abilità

Comprende gli obiettivi di apprendimento e i traguardi da raggiungere sulla base delle Indicazioni nazionali.

III


Com’è fatto il libro Apprendimento attivo Nota Bene

Riporta il significato di parole o di concetti di difficile comprensione, evidenziate nel testo con il colore azzurro.

Competenza digitale

In linea con le Indicazioni nazionali, il box propone attività integrative di ricerca. Svolte individualmente o in gruppo favoriscono lo sviluppo di competenze chiave di cittadinanza.

Proposta di ascolto

L’ascolto è uno dei pilastri del corso: ogni Unità contiene numerosi brani che aiuteranno la comprensione dei concetti chiave presenti nel testo. Ogni proposta è corredata da attività per mettere subito in pratica le abilità e le conoscenze raggiunte al termine dell’ascolto.

IV

Collegamento con...

Contiene approfondimenti e curiosità che propongono collegamenti interdisciplinari con le altre materie di studio o con aspetti della realtà quotidiana. È un utile strumento per favorire maggiore consapevolezza.

Proposta di lavoro

Il box propone esercizi e in alcuni casi attività indicate come “Proposta di lavoro creativo” per consolidare la comprensione e l’apprendimento dei concetti trattati nell’Unità.

A tu per tu con l’artista Questo box rimanda a un video in cui un personaggio della storia della musica racconta un po’ della sua vita.


Com’è fatto il libro Guida all’ascolto Queste lezioni speciali permettono di approfondire i diversi repertori musicali. Introduzione

Una breve introduzione illustra le caratteristiche generali dell’opera.

Scheda di analisi

Una scheda di analisi guidata del brano facilita in modo attivo la comprensione e la riflessione sulle diverse parti.

Attività

La guida all’ascolto si conclude con alcune proposte di attività per mettersi alla prova.

I luoghi della musica Una pagina di approfondimento per ampliare gli orizzonti e mettere in relazione i diversi aspetti che ruotano intorno alla musica. Questi argomenti di riflessione sono volti alla consapevolezza verso la tutela del patrimonio, la cittadinanza attiva e il senso di responsabilità.

V


Com’è fatto il libro Verifica Questa pagina propone diversi esercizi (Vero/Falso, domande chiuse a risposta multipla, completamento di testi e tabelle) per mettere in pratica le conoscenze e le abilità acquisite nelle singole Unità.

Laboratorio delle competenze A conclusione di ogni Parte, un Laboratorio propone un’attività operativa da svolgere in gruppo per mettere in pratica in modo creativo e divertente le competenze acquisite nel corso di studio delle diverse Unità ed esercitare le competenze chiave di cittadinanza. Competenze raggiunte

Il Laboratorio propone una riflessione sulle competenze che si andranno a esercitare.

Attività

Tutti i laboratori propongono attività di condivisione dei progetti realizzati in un’ottica di apprendimento cooperativo.

Autovalutazione

Il Laboratorio si chiude con un’autovalutazione sulle competenze di cittadinanza raggiunte.

VI


Com’è fatto il libro DIDATTICA INCLUSIVA

BES

La didattica inclusiva Soundcheck è un corso pensato per garantire a tutti il diritto all’apprendimento, attraverso strumenti specifici per gli studenti con Bisogni Educativi Speciali. Questi materiali rispondono al criterio di maggiore leggibilità, evidenziano le parole chiave e i concetti più importanti, aiutando con le immagini. Utilizzano schemi, tabelle e mappe concettuali, strumenti facilitanti che aiutano a organizzare, rielaborare e memorizzare le informazioni. In questo modo è più semplice per il docente la gestione delle classi con competenze linguistiche e bisogni educativi molto diversificati.

In sintesi Riassume con un linguaggio semplice e attraverso mappe concettuali i concetti chiave di ogni argomento presente nell’Unità studiata.

Audio facile per DSA

Audiolettura lenta e scandita. I testi sono organizzati in modo schematico ed essenziale. I concetti e le parole chiave dell’Unità sono evidenziati per essere immediatamente riconoscibili. La mappa concettuale facilita la comprensione e l’apprendimento.

Libro accessibile a tutti Nel M.I.O. BOOK la visualizzazione del libro è adattabile a ogni esigenza, grazie al formato ePub. È inoltre presente un nuovo strumento di traduzione automatica.

Traduzione automatica

È possibile selezionare parole e porzioni di testo e tradurle in altre lingue (necessita del collegamento a internet).

Alta leggibilità

Visualizzazione del libro adattabile a ogni esigenza grazie al formato ePub che permette di modificare il colore, lo sfondo e anche il carattere del testo (con la possibilità di scegliere anche la font leggimi, appositamente studiata per i DSA).

VII


Com’è fatto il libro Le risorse digitali Soundcheck si sviluppa sul M.I.O. BOOK: la versione multimediale, interattiva e aperta dell’opera. Sono presenti inoltre numerosi contenuti digitali integrativi, come audio, video, approfondimenti ed esercizi interattivi.

Contenuti digitali integrativi

M.I.O. BOOK

Alta leggibilità

Tutti i contenuti dell’Unità sono proposti con carattere di lettura ad alta leggibilità (leggimi© Sinnos editrice), con disposizione facilitata dei contenuti della pagina.

Audio

Audiolettura dei contenuti.

Audio DSA

Audiolettura scandita e lenta per agevolare la comprensione del testo.

VIII

Risorse aggiuntive

Ulteriori approfondimenti, curiosità e informazioni sugli argomenti trattati nelle Unità.

Video

Filmati per approfondire gli argomenti trattati nelle Unità.

Linea del tempo

Descrive e aiuta a comprendere gli avvenimenti nel corso dei secoli.


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IX


Indice Risorse digitali Alta leggibilità

Audio

Esercizi interattivi

Risorse aggiuntive

I mestieri della musica Parte

1

Unità

1

Video

Spartiti animati

Contenuti digitali integrativi

M.I.O. BOOK

............................................................................................................. 01

Il suono e gli strumenti musicali Le caratteristiche del suono ..........................................................................................................................

08

Silenzio? Missione impossibile .................................................................................................................................. 09 I suoni ci circondano ........................................................................................................................................................ 09 4’ 33” ................................................................................................................................................................................... 09 Suono, rumore e musica ................................................................................................................................................. 10 Onda su onda ........................................................................................................................................................................ 10 Ci vuole orecchio ................................................................................................................................................................. 11 L’inquinamento acustico ................................................................................................................................................ 12 I suoni non sono tutti uguali ........................................................................................................................................ 12 L’intensità .......................................................................................................................................................................... 13

E. Grieg, Nell’antro del re della montagna, da Suite Peer Gynt op. 46 ..................................... 13 La durata ............................................................................................................................................................................. 13 L’altezza .............................................................................................................................................................................. 14

Suoni a confronto ......................................................................................................................................................... 14 Il timbro ............................................................................................................................................................................... 15

Brani a confronto .......................................................................................................................................................... 15

G. Verdi, Marcia trionfale, da Aida ..................................................................................................................... 15

G. Bizet, Intermezzo, da Carmen ........................................................................................................................ 15 Il ritmo e la velocità ..................................................................................................................................................... 16

Tradizionale russo, Kalinka Malinka .................................................................................................................. 16

Suoni organizzati: pensieri e parole ....................................................................................................................... 17 La melodia .......................................................................................................................................................................... 17 L’armonia ............................................................................................................................................................................ 17 DIDATTICA INCLUSIVA

BES

Variazioni al tema (scritture e riscritture) ........................................................................................................ 17

DIDATTICA INCLUSIVA

In sintesi ............................................................................................................................................................................... 19

BES

Verifica ................................................................................................................................................................................... 20 Unità 2

Produrre suoni e melodie

........................................................................................................................... 21

Gli strumenti per «fare musica» ............................................................................................................................... 22 La voce umana ..................................................................................................................................................................... 22 La respirazione corretta ................................................................................................................................................ 23 La prosodia ............................................................................................................................................................................ 23 Il coro parlato ....................................................................................................................................................................... 24 Nessuno nasce stonato! ................................................................................................................................................. 25

X


Indice Imparare a cantare ...................................................................................................................................................... 25 Quante voci! .......................................................................................................................................................................... 26

G. Rossini, Largo al factotum, da Il barbiere di Siviglia ...................................................................... 26

F. Guccini, Auschwitz ................................................................................................................................................ 26 Tipi di voce ....................................................................................................................................................................... 28

Le famiglie di strumenti musicali ............................................................................................................................ 28

DIDATTICA INCLUSIVA

BES

DIDATTICA INCLUSIVA

BES

Unità 3

Cordofoni ......................................................................................................................................................................... 29

Membranofoni ............................................................................................................................................................... 29

Aerofoni ............................................................................................................................................................................. 29

Idiofoni ............................................................................................................................................................................... 29

In sintesi .............................................................................................................................................................................. 30 Verifica .................................................................................................................................................................................... 31

Gli strumenti a corde

............................................................................................................................................................. 32

I cordofoni .............................................................................................................................................................................. 33 Cordofoni a corde strofinate ................................................................................................................................. 33 Cordofoni a corde pizzicate .................................................................................................................................. 33 Cordofoni a corde percosse .................................................................................................................................. 33 Il violino ................................................................................................................................................................................... 34

N. Paganini, Capriccio n° 5 in La minore .................................................................................................... 35

La viola ..................................................................................................................................................................................... 36 La viola da gamba ............................................................................................................................................................. 37

M. Marais, Pezzi per viola da gamba libro 2, da Le voci umane .................................................... 37

Il violoncello .......................................................................................................................................................................... 38 Il contrabbasso .................................................................................................................................................................... 39

La chitarra .............................................................................................................................................................................. 40

M. Colonna, Dance ...................................................................................................................................................... 40

I. Albèniz, Asturias, da Suite spagnola op. 47 trascr. Segovia ......................................................... 41

L’arpa ......................................................................................................................................................................................... 42

Tradizionale irlandese, Ned of the hill ............................................................................................................ 42

Il clavicembalo ..................................................................................................................................................................... 43

T. Merula, Capriccio .................................................................................................................................................... 43

Il pianoforte ........................................................................................................................................................................... 44 DIDATTICA INCLUSIVA

BES

DIDATTICA INCLUSIVA

BES

Unità 4

G. Gershwin, I got rhythm, da Girl Crazy ...................................................................................................... 45

In sintesi .............................................................................................................................................................................. 46 Verifica ................................................................................................................................................................................... 47

Gli strumenti a fiato e a mantice

............................................................................................................ 48

Gli aerofoni ............................................................................................................................................................................. 49 Aerofoni a imboccatura diretta ........................................................................................................................... 49 Aerofoni a imboccatura ad ancia ........................................................................................................................ 49 Aerofoni a imboccatura a bocchino .................................................................................................................. 49 Il flauto dolce ........................................................................................................................................................................ 50

XI


Indice Il flauto traverso .................................................................................................................................................................. 52

J.S. Bach, Suite per orchestra n° 2 in Si minore ...................................................................................... 52

Il clarinetto ............................................................................................................................................................................. 53

Tradizionale, This old hammer ........................................................................................................................... 53

Il saxofono .............................................................................................................................................................................. 54 L’oboe ........................................................................................................................................................................................ 56

P.I. Čajkovskij, Il lago dei cigni op. 20, scena: La visione .................................................................. 56

Il fagotto ................................................................................................................................................................................... 57

N.A. Rimskij-Korsakov, Shéhérazade ............................................................................................................... 57

La tromba ................................................................................................................................................................................ 58

G. Gershwin, Summertime, da Porgy and Bess ........................................................................................ 59

Il trombone ............................................................................................................................................................................. 60

G. Gershwin, I loves you, Porgy, da Porgy and Bess ............................................................................. 60

Il corno francese ................................................................................................................................................................... 61

W.A. Mozart, Concerto per corno francese e orchestra n° 3 ............................................................ 61

Il basso tuba .......................................................................................................................................................................... 62

M. Musorgskij, Bydlo, da Quadri di un’esposizione ............................................................................... 62

La fisarmonica ...................................................................................................................................................................... 63

Á.G.V. Arroyo, El choclo .......................................................................................................................................... 63

L’organo ................................................................................................................................................................................... 64 DIDATTICA INCLUSIVA

BES

DIDATTICA INCLUSIVA

J.S. Bach, Toccata e fuga in Re minore ......................................................................................................... 64

In sintesi .............................................................................................................................................................................. 66

BES

Verifica .................................................................................................................................................................................... 67 Unità 5

Gli strumenti a percussione

........................................................................................................................... 68

Idiofoni e membranofoni ............................................................................................................................................... 69 Gli idiofoni ........................................................................................................................................................................ 69 I membranofoni ............................................................................................................................................................. 69 Lo xilofono .............................................................................................................................................................................. 70

Tradizionale veneto, Dormi mia bella .............................................................................................................. 71

La celesta ................................................................................................................................................................................ 72

P.I. Čajkovskij, Danza della fata confetto, da Lo schiaccianoci op. 71a ..................................... 72

I timpani ................................................................................................................................................................................... 73 La batteria ............................................................................................................................................................................... 74 DIDATTICA INCLUSIVA

BES

DIDATTICA INCLUSIVA

In sintesi ............................................................................................................................................................................... 76

BES

Verifica .................................................................................................................................................................................... 77 Unità 6

Gli strumenti elettronici ed elettromeccanici

.............................................................................. 78

Elettrofoni ............................................................................................................................................................................... 79 Strumenti elettronici .................................................................................................................................................. 79 Strumenti elettromeccanici .................................................................................................................................... 79 Il sintetizzatore .................................................................................................................................................................... 80 La chitarra elettrica ........................................................................................................................................................... 82

XII


Indice DIDATTICA INCLUSIVA

BES

DIDATTICA INCLUSIVA

In sintesi .............................................................................................................................................................................. 84

BES

Verifica .................................................................................................................................................................................... 85

Unità 7

I gruppi musicali

......................................................................................................................................................... 86

Le formazioni strumentali ............................................................................................................................................. 87 Il solo ................................................................................................................................................................................... 87 Il duo .................................................................................................................................................................................... 87 Il trio ..................................................................................................................................................................................... 87 Il quartetto ....................................................................................................................................................................... 87 Altre formazioni strumentali .................................................................................................................................. 88 Le formazioni da camera ............................................................................................................................................... 88 L’orchestra .............................................................................................................................................................................. 88 L’orchestra barocca .................................................................................................................................................... 89 L’orchestra classica ..................................................................................................................................................... 89 L’orchestra romantica ................................................................................................................................................ 89 L’orchestra sinfonica moderna ............................................................................................................................. 89 Le formazioni jazz ............................................................................................................................................................. 90 La New Orleans band ................................................................................................................................................ 90 Big band ............................................................................................................................................................................ 90

M. Pasetto, P. Birro, Cedars house blues ...................................................................................................... 90

Arriva la banda! .................................................................................................................................................................... 91

M. Pasetto, S-cianco march ................................................................................................................................... 91

Le orchestre popolari ...................................................................................................................................................... 92 L’etno band ............................................................................................................................................................................ 92 I complessi beat, rock e pop ....................................................................................................................................... 93 DIDATTICA INCLUSIVA

BES

DIDATTICA INCLUSIVA

In sintesi .............................................................................................................................................................................. 94

BES

Verifica .................................................................................................................................................................................... 95 Laboratorio delle competenze L’orchestra sgangherata .................................................................... 96

Storia della musica

Parte 2 Unità

1

Le origini della musica

....................................................................................................................................... 100

Le prime forme musicali ................................................................................................................................................ 101 Musica paleolitica .............................................................................................................................................................. 101 La musica delle civiltà antiche .................................................................................................................................. 101 Gli Ebrei ........................................................................................................................................................................... 102 L’antica Cina .................................................................................................................................................................. 102 I Greci ................................................................................................................................................................................. 102 I Romani ............................................................................................................................................................................ 103

Guida all’ascolto Una melodia dalla Grecia antica ............................................................................. 104

Anonimo, Epitaffio di Sicilo ................................................................................................................................ 105

XIII


Indice DIDATTICA INCLUSIVA

BES

I luoghi della musica I primi teatri .................................................................................................................. 106 In sintesi ............................................................................................................................................................................. 107

DIDATTICA INCLUSIVA

BES

Verifica ................................................................................................................................................................................. 108 Unità 2

Il Medioevo

..................................................................................................................................................................... 109

Il Medioevo: mille anni di storia ................................................................................................................................ 110 Le radici del canto liturgico ........................................................................................................................................ 110 I canti gregoriani ................................................................................................................................................................ 110 Nasce la Schola Cantorum ...................................................................................................................................... 111 Canto ambrosiano, Dirigatur oratio mea ....................................................................................................... 111

La nascita delle sette note ..................................................................................................................................... 112 Caratteristiche del canto gregoriano .............................................................................................................. 112 W. di Burgundia, Victimae paschali laudes ................................................................................................. 112

La lauda ................................................................................................................................................................................... 113 Le laude più famose .................................................................................................................................................. 113 Anonimo, Laude novella sia cantata ............................................................................................................... 113

Dal canto monodico al movimento delle parti: Ars antiqua ................................................................... 114

I luoghi della musica Tra cattedrali e castelli .......................................................................................... 115 Guida all’ascolto Elogio del gioco e del vino ......................................................................................... 116 Anonimo, In taberna quando sumus, da Carmina lusorum et potatorum ............................... 117

Mottetti e conductus .................................................................................................................................................. 118 Trovatori, trovieri e menestrelli ............................................................................................................................ 118

R. de Vaqueiras, Kalenda Maya ........................................................................................................................... 118

O. von Wolkenstein, Frölich geschrai so well wir machen ................................................................. 119

La polifonia, il ritmo e la musica profana: Ars nova .................................................................................... 120

Anonimo, Lamento di Tristano ......................................................................................................................... 120

G. de Machault, Hont, paour, doubtance .................................................................................................... 120 Nuove forme musicali ................................................................................................................................................ 121 F. Landino, Ecco la primavera .............................................................................................................................. 121

DIDATTICA INCLUSIVA

BES

DIDATTICA INCLUSIVA

In sintesi ............................................................................................................................................................................. 122

BES

Verifica .................................................................................................................................................................................. 123 Unità 3

Umanesimo e Rinascimento

......................................................................................................................... 124

Nuove riforme e grandi scoperte ............................................................................................................................ 125 La scuola musicale franco-fiamminga ................................................................................................................. 125 G. Dufay, Vergene bella .......................................................................................................................................... 125

Le nuove forme musicali profane ........................................................................................................................... 126 La frottola ....................................................................................................................................................................... 126 La villotta ........................................................................................................................................................................ 126 Lo strambotto .............................................................................................................................................................. 126 I canti carnascialeschi .............................................................................................................................................. 126 La riforma protestante di Martin Lutero .............................................................................................................. 127

Guida all’ascolto La musica sacra cambia ................................................................................................ 128

XIV


Indice

M. Praetorius, È spuntata una rosa ................................................................................................................. 129

Mecenatismo e impulso culturale ........................................................................................................................... 130

B. Tromboncino, Su, su, leva, alza le ciglia ............................................................................................... 130

I luoghi della musica Tra corti e teatri ........................................................................................................... 131 Scuole a confronto: Roma e Venezia .................................................................................................................... 132

G. Gabrieli, Magnificat ............................................................................................................................................. 132

Pierluigi da Palestrina .................................................................................................................................................... 133

P. da Palestrina, Missa hodie Christus natus est: Agnus Dei ............................................................ 133

Il madrigale .......................................................................................................................................................................... 134 Le caratteristiche del madrigale ........................................................................................................................ 134

J. Dowland, Flow my tears ................................................................................................................................... 134

C.G. da Venosa, Ardita zanzaretta ................................................................................................................... 135

La villanella ........................................................................................................................................................................... 135 DIDATTICA INCLUSIVA

BES

DIDATTICA INCLUSIVA

BES

Unità 4

F. Azzaiolo, O Villanella quando all’acqua vai ......................................................................................... 135

In sintesi ............................................................................................................................................................................. 137 Verifica .................................................................................................................................................................................. 138

Il Barocco

......................................................................................................................................................................... 139

Pensiero bizzarro .............................................................................................................................................................. 140

H. Purcell, Thy hand, Belinda, da Didone ed Enea ............................................................................... 140

Innovazioni musicali ........................................................................................................................................................ 141 Dalla Camerata fiorentina all’opera lirica ........................................................................................................... 141 Le nuove musiche di Caccini ............................................................................................................................... 142

G. Caccini, Amor ch’attendi ................................................................................................................................ 142

L’opera a Venezia ............................................................................................................................................................. 142 Claudio Monteverdi ......................................................................................................................................................... 143

C. Monteverdi, Il combattimento di Tancredi e Clorinda ................................................................. 143 L’opera buffa ................................................................................................................................................................. 144

G.B. Pergolesi, Stizzoso, mio stizzoso, da La serva padrona ........................................................ 144

I luoghi della musica Il teatro barocco ........................................................................................................ 145 L’epoca del basso continuo e delle «sviolinate» ........................................................................................... 146

J. Pachelbel, Canone e giga in Re maggiore ........................................................................................... 146

La sonata ............................................................................................................................................................................... 147 Sonata da chiesa e sonata da camera ............................................................................................................ 148 La folia ..................................................................................................................................................................................... 148

A. Corelli, Sonata per violino e basso continuo op. 5 ........................................................................ 148

Concerto solistico e concerto grosso .................................................................................................................. 149 Antonio Vivaldi .................................................................................................................................................................. 149

A. Vivaldi, Estate, III movimento Presto, da Le quattro stagioni ................................................ 150

La suite .................................................................................................................................................................................... 150

M. Marais, Sonnerie de Sainte Geneviève du Mont de Paris ........................................................... 150

La fuga ..................................................................................................................................................................................... 151

J.S. Bach, Contrapunctus 1, da L’arte della fuga ...................................................................................... 151

XV


Indice H. Brant, Bach goes to town ................................................................................................................................. 151

Johann Sebastian Bach ................................................................................................................................................. 152

J.S. Bach, Concerto brandeburghese n° 2 .................................................................................................. 152

J.S. Bach, Preludio in Do maggiore, da Il clavicembalo ben temperato ................................. 153

J.S. Bach, Herz und Mund und Tat und Leben .......................................................................................... 153

Una nuova forma di musica sacra: l’oratorio ................................................................................................... 154 G.F. Händel, Hallelujah, da Messiah ................................................................................................................ 154

Georg Friedrich Händel ................................................................................................................................................ 155 G.F. Händel, La réjouissance, da Musica per i reali fuochi d’artificio ......................................... 155

Guida all’ascolto La disperazione di Almirena ..................................................................................... 156 G.F. Händel, Lascia ch’io pianga, da Rinaldo ............................................................................................ 157

DIDATTICA INCLUSIVA

BES

DIDATTICA INCLUSIVA

In sintesi ............................................................................................................................................................................. 158

BES

Verifica .................................................................................................................................................................................. 159 Unità 5

Il Classicismo

............................................................................................................................................................... 160

Un’epoca di grandi rivoluzioni ................................................................................................................................... 161 Nasce il Classicismo ......................................................................................................................................................... 161 Lo stile galante ................................................................................................................................................................... 162 G.P. Telemann, Quartetto per flauto, oboe, violino e basso continuo in Sol maggiore ...... 162

La riforma del melodramma ...................................................................................................................................... 162 La commedia di carattere e l’opera buffa ......................................................................................................... 163 W.A. Mozart, Non più andrai, farfallone amoroso, atto I, da Le nozze di Figaro .............. 163

La forma-sonata ................................................................................................................................................................ 164 Una musica da camera .................................................................................................................................................. 164 F.J. Haydn, Quartetto op. 64 n° 5 in Re maggiore detto L’allodola, I movimento .............. 164

Franz Joseph Haydn ....................................................................................................................................................... 165 F.J. Haydn, Sinfonia n° 104, London in Re maggiore, I movimento ........................................... 165

La scuola di Mannheim .................................................................................................................................................. 166 W.A. Mozart, Concerto n° 21, Andante ......................................................................................................... 166

Il concerto per solista e orchestra ........................................................................................................................... 167 Il rondò ............................................................................................................................................................................. 167 Wolfgang Amadeus Mozart ....................................................................................................................................... 168

W.A. Mozart, Sonata per pianoforte in La maggiore n° 11, III movimento ............................ 168

Il tema con variazioni ..................................................................................................................................................... 169

W.A. Mozart, Ah! Vous dirais-je, Maman ..................................................................................................... 169

Mozart e il melodramma italiano ............................................................................................................................ 170

W.A. Mozart, Là ci darem la mano, da Don Giovanni .......................................................................... 170

La nascita del singspiel ................................................................................................................................................... 171

W.A. Mozart, Regina della notte, da Il flauto magico ........................................................................... 171

La musica sacra ................................................................................................................................................................. 172

W.A. Mozart, Confutatis, da Messa di Requiem ....................................................................................... 172

I luoghi della musica Sale e teatri .................................................................................................................... 173 Il basso albertino .............................................................................................................................................................. 174

XVI


Indice Ludwig van Beethoven ................................................................................................................................................. 175

L. van Beethoven, Sonata per pianoforte n° 14 in Do diesis minore op. 27 n° 2 ................ 175

Guida all’ascolto Da Teresa a Elisa ................................................................................................................. 176

L. van Beethoven, Bagatella in La minore n° 59 op. 33, detta Per Elisa .................................. 177 Composizioni innovative ........................................................................................................................................ 178

L. van Beethoven, Sinfonia in Do minore n° 5 op. 67, I movimento ........................................... 178

L. van Beethoven, Sinfonia n° 6 op. 68, I movimento Allegro ma non troppo .................... 178

Alcuni autori minori del Settecento ...................................................................................................................... 179 DIDATTICA INCLUSIVA

BES

DIDATTICA INCLUSIVA

BES

Unità 6

In sintesi ............................................................................................................................................................................ 180 Verifica ................................................................................................................................................................................... 181

Il Romanticismo

......................................................................................................................................................... 182

Il pensiero romantico ..................................................................................................................................................... 183 Liberi professionisti dell’arte ..................................................................................................................................... 183 Il rinnovamento delle forme ....................................................................................................................................... 183 La riscoperta di Bach ..................................................................................................................................................... 184

F. Mendelssohn, Ouverture op. 21, da Sogno di una notte di mezza estate ......................... 184

I nuovi virtuosi .................................................................................................................................................................... 184 Il capriccio ............................................................................................................................................................................ 185 Niccolò Paganini ............................................................................................................................................................... 185

Guida all’ascolto Il virtuosismo di Paganini ............................................................................................ 186

N. Paganini, Capriccio n° 1, op. 1 in Mi maggiore ................................................................................... 187

Il pianoforte, strumento romantico ....................................................................................................................... 188 Nuove forme musicali per pianoforte .................................................................................................................. 188 Il notturno ....................................................................................................................................................................... 188 Lo studio ......................................................................................................................................................................... 188 Lo scherzo ...................................................................................................................................................................... 188

F. Liszt, Consolazione n° 3 ................................................................................................................................... 188 La ballata ........................................................................................................................................................................ 189 L’improvviso .................................................................................................................................................................. 189

R. Schumann, Concerto in La minore op. 54, I movimento Allegro affettuoso ................. 189

b

Franz Schubert .................................................................................................................................................................... 191

F. Schubert, Trio n° 2 in Mi maggiore .......................................................................................................... 191

Il Lied ....................................................................................................................................................................................... 192

F. Schubert, Il pastore sulla roccia ................................................................................................................. 192

Fryderyk Chopin ............................................................................................................................................................... 193

F. Chopin, Preludio n° 4 ........................................................................................................................................ 193

I luoghi della musica Le sale da concerto ................................................................................................. 194 Il poema sinfonico............................................................................................................................................................. 195 Gli ultimi due grandi romantici: Brahms e Mahler......................................................................................... 195

DIDATTICA INCLUSIVA

BES

DIDATTICA INCLUSIVA

BES

J. Brahms, Sinfonia n° 3, III movimento ...................................................................................................... 195

G. Mahler, Sinfonia n° 5, Adagietto ................................................................................................................ 196

In sintesi ............................................................................................................................................................................. 197

XVII


Indice Verifica .................................................................................................................................................................................. 198 Unità 7

L’opera in Europa

..................................................................................................................................................... 199

Dai salotti ai teatri ......................................................................................................................................................... 200 Glossario dell’opera romantica italiana ............................................................................................................ 200 Gioachino Rossini ............................................................................................................................................................. 201

G. Rossini, Ouverture, da La gazza ladra .................................................................................................... 201 Il barbiere di Siviglia ................................................................................................................................................ 202

G. Rossini, Ouverture, da Il barbiere di Siviglia .................................................................................... 202

G. Rossini, Largo al factotum, da Il barbiere di Siviglia ................................................................... 203 Guglielmo Tell .............................................................................................................................................................. 205

G. Rossini, Ouverture, da Guglielmo Tell ................................................................................................... 205

Gli eredi di Rossini .......................................................................................................................................................... 206 Bellini e Donizetti ...................................................................................................................................................... 206

V. Bellini, Casta diva, da Norma ...................................................................................................................... 206

Giuseppe Verdi .................................................................................................................................................................. 207

Guida all’ascolto La preghiera degli ebrei .............................................................................................. 208

G. Verdi, Va, pensiero, da Nabucco ............................................................................................................... 209 La trilogia popolare di Verdi ................................................................................................................................ 210

G. Verdi, Libiamo ne’ lieti calici, da La traviata ...................................................................................... 210 Aida ..................................................................................................................................................................................... 211

G. Verdi, Preludio, da Aida .................................................................................................................................... 211

L’ultimo Verdi ...................................................................................................................................................................... 212 Messa da Requiem .................................................................................................................................................... 212

G. Verdi, Dies irae, da Messa da Requiem ................................................................................................... 212

Il grand-opéra e l’opéra-comique: il melodramma in Francia ............................................................... 213 Georges Bizet ..................................................................................................................................................................... 213 Carmen ............................................................................................................................................................................. 214

G. Bizet, Intermezzo, Suite n° 1, da Carmen ............................................................................................. 214

G. Bizet, L’amore è un uccello ribelle, da Carmen ................................................................................. 215

Dal singspiel all’opera tedesca ................................................................................................................................. 216 Richard Wagner ................................................................................................................................................................. 216 La Valchiria .................................................................................................................................................................... 217

R. Wagner, Cavalcata delle Valchirie, da La Valchiria ......................................................................... 217 I maestri cantori di Norimberga ........................................................................................................................ 218

R. Wagner, Dall’alba tinto, da I maestri cantori di Norimberga ....................................................... 218

I luoghi della musica Teatri d’opera ............................................................................................................... 219 Il Verismo .............................................................................................................................................................................. 220

P. Mascagni, Viva il vino spumeggiante, da Cavalleria rusticana ............................................... 220

La giovane scuola italiana .......................................................................................................................................... 220 Giacomo Puccini ............................................................................................................................................................... 221 Madama Butterfly ..................................................................................................................................................... 222

G. Puccini, Coro a bocca chiusa, da Madama Butterfly ..................................................................... 222

XVIII


Indice Il Trittico di Puccini ................................................................................................................................................... 222 DIDATTICA INCLUSIVA

BES

DIDATTICA INCLUSIVA

BES

Unità 8

G. Puccini, O mio babbino caro, da Gianni Schicchi ........................................................................... 222

In sintesi ............................................................................................................................................................................ 223 Verifica ................................................................................................................................................................................. 224

Le scuole nazionali

............................................................................................................................................... 225

Il folclore e il patrimonio musicale popolare .................................................................................................. 226 Edvard Grieg ...................................................................................................................................................................... 226 Jean Sibelius ....................................................................................................................................................................... 227

J. Sibelius, Valse triste, da Kuolema .............................................................................................................. 227

Bedřich Smetana .............................................................................................................................................................. 227

B. Smetana, La Moldava, da La mia patria ................................................................................................ 227

Guida all’ascolto L’emozionante alba africana .................................................................................... 228

E. Grieg, Suite n° 1, da Peer Gynt op. 46 ................................................................................................... 229

Antonín Dvořák ................................................................................................................................................................. 230

A. Dvořák, Sinfonia n° 9 in Mi minore, Allegro con fuoco .............................................................. 230

La scuola russa .................................................................................................................................................................. 230 Aleksandr Borodin ........................................................................................................................................................... 231

A.P. Borodin, Nelle steppe dell’Asia centrale ........................................................................................... 231

Modest Musorgskij ........................................................................................................................................................... 231 Quadri di un’esposizione ........................................................................................................................................ 231

M. Musorgskij, M. Ravel, Quadri di un’esposizione ............................................................................... 232

I luoghi della musica Teatri nazionali ........................................................................................................... 233 Nikolaj Rimskij-Korsakov ............................................................................................................................................ 234

N.A. Rimskij-Korsakov, Primo movimento, da Shéhérazade ......................................................... 234

Il balletto ............................................................................................................................................................................... 234 Pëtr Il’ič Čajkovskij .......................................................................................................................................................... 235 Lo schiaccianoci ......................................................................................................................................................... 236

P.I. Čajkovskij, Lo schiaccianoci ....................................................................................................................... 236

Strauss, il re del valzer .................................................................................................................................................. 237 Sul bel Danubio blu ................................................................................................................................................... 237

J. Strauss, Sul bel Danubio blu .......................................................................................................................... 237

L’operetta ............................................................................................................................................................................. 239

J. Offenbach, Infernal galop, da Orfeo all’inferno ............................................................................... 239

L’Impressionismo musicale ........................................................................................................................................ 239

C. Debussy, Prélude à l’après-midi d’un faune ....................................................................................... 239

Claude Debussy ................................................................................................................................................................ 240 DIDATTICA INCLUSIVA

BES

DIDATTICA INCLUSIVA

BES

Unità 9

C. Debussy, Clair de lune, III movimento da Suite bergamasque .............................................. 240

In sintesi ............................................................................................................................................................................. 241 Verifica ................................................................................................................................................................................. 242

Il Novecento

................................................................................................................................................................. 243

XIX


Indice A tutta velocità ................................................................................................................................................................. 244 Le nuove correnti ............................................................................................................................................................. 244 Erik Satie ............................................................................................................................................................................... 245

Guida all’ascolto L’avanguardia musicale di Satie ........................................................................... 246

E. Satie, Gnossienne n° 1 ....................................................................................................................................... 247

Una nuova musica da oltreoceano ........................................................................................................................ 248 Il Futurismo musicale .................................................................................................................................................... 249 Le orchestre futuriste ............................................................................................................................................. 249 Gli intonarumori di Russolo ....................................................................................................................................... 250 L’Espressionismo musicale ......................................................................................................................................... 251 La dodecafonia .................................................................................................................................................................. 251 Arnold Schönberg ........................................................................................................................................................... 252

I luoghi della musica Spazi futuristici .......................................................................................................... 253 Maurice Ravel ..................................................................................................................................................................... 254 Boléro .............................................................................................................................................................................. 254

M. Ravel, Boléro .......................................................................................................................................................... 255

Le scuole nazionali del Novecento: il folclore ............................................................................................... 256

M. De Falla, La danza rituale del fuoco, da L’amore stregone ..................................................... 256

La tradizione ungherese .............................................................................................................................................. 257

B. Bartók, Allegro barbaro .................................................................................................................................. 257 Il metodo Kodály ....................................................................................................................................................... 257

I Balletti Russi .................................................................................................................................................................... 258 Igor Stravinskij .................................................................................................................................................................. 258 La sagra della primavera ....................................................................................................................................... 259

I. Stravinskij, La sagra della primavera ....................................................................................................... 259 Un’opera cubista ........................................................................................................................................................ 259

Il Neoclassicismo musicale ........................................................................................................................................ 260

I. Stravinskij, Una te fallan, da Pulcinella ................................................................................................... 260

Sergej Prokof’ev ................................................................................................................................................................ 261

S. Prokof’ev, Danza dei cavalieri, da Romeo e Giulietta ................................................................... 261

George Gershwin ............................................................................................................................................................. 262 DIDATTICA INCLUSIVA

BES

DIDATTICA INCLUSIVA

G. Gershwin, Rhapsody in blue ........................................................................................................................ 262

In sintesi ............................................................................................................................................................................ 263

BES

Verifica ................................................................................................................................................................................. 264 Unità 10

La musica classica contemporanea

..................................................................................................... 265

I nuovi linguaggi della musica ................................................................................................................................. 266 La contaminazione tra generi .................................................................................................................................. 266 La musica aleatoria ........................................................................................................................................................ 267 John Cage ..................................................................................................................................................................... 267 Serenata per un satellite ....................................................................................................................................... 268 La musica elettronica .................................................................................................................................................... 268 Luciano Berio ..................................................................................................................................................................... 269

XX


Indice Folk Songs .................................................................................................................................................................... 269

Guida all’ascolto Rumori, suoni e suonerie ............................................................................................ 270

B. Kremling, Cambiamenti .................................................................................................................................... 271

I luoghi della musica Scenari contemporanei ....................................................................................... 272 La musica minimalista .................................................................................................................................................. 273 Clapping music ........................................................................................................................................................... 273 La scrittura non convenzionale ............................................................................................................................... 274 Musica versatile ........................................................................................................................................................... 274 DIDATTICA INCLUSIVA

BES

DIDATTICA INCLUSIVA

BES

Unità 11

In sintesi ............................................................................................................................................................................ 275 Verifica ................................................................................................................................................................................. 276

Sotto le stelle del jazz

..................................................................................................................................... 277

Dai work song al free jazz .......................................................................................................................................... 278 I canti di lavoro ................................................................................................................................................................. 278

Tradizionale, Cotton fields ................................................................................................................................... 278

La ballata .............................................................................................................................................................................. 279

Tradizionale, John Brown’s body .................................................................................................................... 279

Gli spiritual e i gospel ................................................................................................................................................... 279

Tradizionale, They crucified my Lord ........................................................................................................... 279

Il blues .................................................................................................................................................................................... 280

M. Memphis, Diggin’ my potatoes ................................................................................................................. 280

Il ragtime ............................................................................................................................................................................... 282 Le città del jazz ................................................................................................................................................................ 282

S. Joplin, Maple leaf rag ........................................................................................................................................ 282

Louis Armstrong .............................................................................................................................................................. 283

Guida all’ascolto L’arte dell’arrangiamento ........................................................................................... 284

Tradizionale, When the saints go marching in ........................................................................................ 285

L’era swing ........................................................................................................................................................................... 286 L’arrangiamento ......................................................................................................................................................... 286 Duke Ellington ................................................................................................................................................................... 287 Boogie-woogie e stride piano ................................................................................................................................. 288 Le regine del jazz ............................................................................................................................................................ 288 Le origini del jazz moderno: il bebop ................................................................................................................. 289 Charlie Parker .................................................................................................................................................................... 289 Il cool jazz ............................................................................................................................................................................ 290 L’hard bop e il funky jazz ............................................................................................................................................ 290

I luoghi della musica Dai riverboat ai festival ........................................................................................ 291 Miles Davis ........................................................................................................................................................................... 292 Il free jazz ............................................................................................................................................................................. 293 Il jazz si diffonde in Europa ....................................................................................................................................... 293 Il jazz in Italia ..................................................................................................................................................................... 294

M. Pasetto, Mitteleuropa ...................................................................................................................................... 294

XXI


Indice DIDATTICA INCLUSIVA

BES

DIDATTICA INCLUSIVA

In sintesi ............................................................................................................................................................................ 295

BES

Verifica ................................................................................................................................................................................. 296 Unità 12

Musical e colonne sonore

............................................................................................................................. 297

Dal teatro al cinema alla pubblicità ..................................................................................................................... 298 L’operetta ............................................................................................................................................................................. 298 L’origine del musical ...................................................................................................................................................... 299 Andrew Lloyd Webber ................................................................................................................................................ 300 La commedia musicale italiana ................................................................................................................................ 301 Il musical incontra la musica rock ......................................................................................................................... 302 Il cinema musicale ........................................................................................................................................................... 303 Over the rainbow ...................................................................................................................................................... 303 L’importanza della colonna sonora ...................................................................................................................... 304 Raindrops keep fallin’ on my head .................................................................................................................. 304 Ennio Morricone ............................................................................................................................................................... 305

Guida all’ascolto Note sull’oceano ................................................................................................................ 306

E. Morricone, Playing love .................................................................................................................................. 307

Musical da circo ................................................................................................................................................................ 308

I luoghi della musica Dai music-hall ai palazzetti ............................................................................ 309 Musica e pubblicità ......................................................................................................................................................... 310 Cacao meravigliao ..................................................................................................................................................... 310 DIDATTICA INCLUSIVA

BES

Musica e videogame ....................................................................................................................................................... 310

DIDATTICA INCLUSIVA

In sintesi .............................................................................................................................................................................. 311

BES

Verifica .................................................................................................................................................................................. 312 Unità 13

La musica pop

............................................................................................................................................................ 313

La musica leggera ieri e oggi .................................................................................................................................... 314 Le origini della musica leggera in Italia .............................................................................................................. 314 La canzone melodica italiana .............................................................................................................................. 314

G. Turco, L. Denza, Funiculì funiculà ............................................................................................................. 314 Il ritmo sincopato all’italiana ................................................................................................................................ 315

La canzone italiana e il Festival di Sanremo .................................................................................................... 315 Successi italiani ........................................................................................................................................................... 316 In America nasce il rock ’n’ roll ................................................................................................................................ 317

Guida all’ascolto Tempo di rock ’n’ roll ...................................................................................................... 318

M.C. Freedman, J. De Knight, Rock around the clock ........................................................................ 319

Gli anni Sessanta e la generazione beat ............................................................................................................ 320 The Beatles ................................................................................................................................................................... 320 Beat italiano ................................................................................................................................................................. 320 La musica «impegnata» ............................................................................................................................................... 321 Il soul ....................................................................................................................................................................................... 322 Hit the road Jack ....................................................................................................................................................... 322 La nascita del rock .......................................................................................................................................................... 322

XXII


Indice I luoghi della musica Dalle balere agli stadi .......................................................................................... 323 I cantautori, poeti in musica ..................................................................................................................................... 324 I cantautori genovesi e le altre scuole .......................................................................................................... 324 Le grandi band degli anni Settanta e Ottanta ............................................................................................... 326 Il punk .............................................................................................................................................................................. 326 La disco music ............................................................................................................................................................ 327 La new wave ................................................................................................................................................................ 327 Il reggae ................................................................................................................................................................................ 328 La musica new age ......................................................................................................................................................... 329 Brian Eno .............................................................................................................................................................................. 329 Dagli anni Novanta a oggi .......................................................................................................................................... 330 Il grunge ......................................................................................................................................................................... 330 L’hip hop e il rap ......................................................................................................................................................... 331 La musica dance ......................................................................................................................................................... 331 Il panorama musicale italiano attuale ................................................................................................................. 332 I talent show ................................................................................................................................................................. 332 Il ruolo dell’interprete ................................................................................................................................................... 332 DIDATTICA INCLUSIVA

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DIDATTICA INCLUSIVA

BES

Unità 14

In sintesi ............................................................................................................................................................................ 333 Verifica ................................................................................................................................................................................. 334

La musica etnica

...................................................................................................................................................... 335

La musica popolare nel mondo .............................................................................................................................. 336 La musica popolare italiana ieri e oggi .............................................................................................................. 336 Gli strumenti tradizionali ....................................................................................................................................... 336

Guida all’ascolto Canti e balli sardi ............................................................................................................... 338

Tradizionale, A boghe ’e ballu .......................................................................................................................... 339

La struttura del canto popolare .............................................................................................................................. 340

Tradizionale, Italia bella mostrati gentile ................................................................................................. 340

La musica etnica in Europa ....................................................................................................................................... 340 La musica celtica ....................................................................................................................................................... 340 La musica della Penisola Iberica ...................................................................................................................... 340 La musica dell’area balcanica ............................................................................................................................. 341

Tradizionale, Brian Boru’s march ..................................................................................................................... 341

J. Newton, Amazing grace ................................................................................................................................... 341

Tradizionale, Los gallos ......................................................................................................................................... 341

Tradizionale, Erdélyi csàrdàsok ........................................................................................................................ 341

Tradizionale, Havah nagila ................................................................................................................................... 341

Ritmi africani ...................................................................................................................................................................... 342

Tradizionale, Burkina Faso .................................................................................................................................. 342

La musica araba ............................................................................................................................................................... 343

Tradizionale, Mustapha ......................................................................................................................................... 343

Sonorità dell’Asia ............................................................................................................................................................. 344

XXIII


Indice

Tradizionale, Amarithauni goda ...................................................................................................................... 344

I luoghi della musica In piazza e non solo ............................................................................................... 345 La musica del Nuovo mondo .................................................................................................................................... 346 La musica nordamericana .................................................................................................................................... 346

Tradizionale, Canto della Terra ........................................................................................................................ 346 La musica andina ...................................................................................................................................................... 346

Tradizionale, Fiesta de San Benito ................................................................................................................ 346 Il tango ............................................................................................................................................................................ 347

E. Arolas, Comme il faut ....................................................................................................................................... 347 La samba e la bossa nova .................................................................................................................................... 347

D. Indart, Samba pra Carlos ............................................................................................................................... 347 Il son cubano ............................................................................................................................................................... 348

DIDATTICA INCLUSIVA

BES

DIDATTICA INCLUSIVA

BES

J. Martí, J. Fernández Díaz, Guantanamera .............................................................................................. 348

La musica in Oceania...................................................................................................................................................... 348

In sintesi ............................................................................................................................................................................ 349 Verifica ................................................................................................................................................................................. 350 Laboratorio delle competenze Etnomusicologi si diventa ............................................................. 351

CREDITI Aggiungi un posto a tavola - Testo di Pietro Garinei, Sandro Giovannini, Jaja Fiastri, musica di Armando Trovajoli © 1975 Edizioni Suvini Zerboni S.p.a. © 2001 Sugarmusic S.p.a. Alegría - Musica e testo di Manuel Tadros, Franco Dragone, Claude Amesse, Réné Dupéré © Editore per l’Italia: UNIVERSAL/MCA MUSIC ITALY Azerbaijan love song - Compositore: Luciano Berio © UNIVERSAL EDITION AG By this river - Testo e musica di Brian Eno, Dieter Moebius, Hans Roedelius © Editore per l’Italia: UNIVERSAL MUSIC PUBLISHING RICORDI Cacao meravigliao - Testo e musica di Renzo Arbore © 1989 Metropolitana S.r.l. - Quarto Piano Edizioni Musicali - Universal Music Publishing Ricordi S.r.l. Cotton fields - Musica e testo di Huddie Ledbetter © AROMANDO MARIO Diggin’ my potatoes - Testo e musica di Minnie Memphis © Editore per l’Italia: UNIVERSAL/MCA Funiculì funiculà - Testo di Giuseppe Turco, musica di Luigi Denza. Hit the road Jack - Testo e musica di Mayfield Percy © Editore per l’Italia: CERVINO EDIZIONI

La classe degli asini - Testo e musica di Domenico Nino Ravasini, Giacomo Mario Gili © NAZIONALMUSIC di A. Leonardi e S. Villevi - DIESIS EDIZIONI S.r.l. Macchina tipografica - Compositore: Giacomo Balla, avente diritto non identificato O mio babbino caro - Musica di Giacomo Puccini © CASA RICORDI S.r.l. Over the rainbow - Musica e testo di Harold Arlen, Edgar Y. Harburg © Editore per l’Italia: EMI SONGS Pierrot lunaire - Compositore: Arnold Schoenberg - Autori: Albert Giraud, Otto Erich Hartleben © Editore per l’Italia: UNIVERSAL MUSIC PUBLISHING RICORDI Playing love - Musica di Ennio Morricone © UNIVERSAL MUSIC PUBLISHING RICORDI S.r.l. Rock around the clock - Testo originale e musica di J. De Knight, M.C. Freedman - Editore originale: Myers Music (Editore cedente: The Edward Kassner Music Co.) © Subeditore per l’Italia: Sugarmusic S.p.a. - Tutti i diritti sono riservati - All rights reserved Una te fallan - Compositore: Igor Stravinskij, avente diritto non identificato Viva il vino spumeggiante - Testo e musica di Pietro Mascagni, Giovanni Targioni Tozzetti, Guido Menasci, Giovanni Verga © SONZOGNO

XXIV


I MESTIERI DELLA MUSICA

I mestieri della musica Ti sei mai chiesto quante funzioni può avere la musica? Diverte, distrae, rilassa, riempie di energia, dà la carica, allevia paure, tensioni, può favorire il sonno e persino diventare una terapia. Ognuno di noi ha a cuore alcune canzoni e musiche che ci ricordano momenti importanti, tristi e felici della vita. Tutte le musiche, canzoni e melodie che ci accompagnano quotidianamente nascono dalla fantasia e dalla creatività di una persona che ne ha scritto i versi, la melodia o ne ha elaborato l’arrangiamento. Sembra difficile da credere eppure attorno a una composizione musicale lavorano tante e diverse persone: c’è chi la compone, chi la suona, chi la canta, chi segue la registrazione, chi stampa i CD, chi si occupa di siti internet musicali e chi attraverso radio e televisione fa arrivare la musica nelle case. Ci sono poi molti altri professionisti che pur non suonando o cantando lavorano nel settore musicale, come il dee jay e il liutaio. Vediamo di seguito le principali professioni della musica.

Come nasce la musica Per quanto la tecnologia si evolva di continuo ancora oggi nessun programma informatico, anche il più sofisticato, è riuscito a sostituirsi alla creatività dell’uomo per comporre un brano musicale. I più curiosi si chiederanno: in una canzone nasce prima il testo o la musica? Alcuni professionisti sostengono che prima di tutto si debba partire da una melodia gradevole e armoniosa, capace di «entrare in testa» e poi, su quelle note, scrivere le parole «giuste». Altri, invece, dicono che si debba prima realizzare il testo e poi scrivere la melodia. Partire dalla musica permette al compositore di spaziare secondo la propria fantasia e ispirazione, mentre iniziare dal testo, se non viene scritto in metrica, limita di più il compositore. Ognuno è libero di scegliere da dove cominciare, per chi ascolta ciò che conta è il risultato finale.

Il compositore Il compositore scrive la musica, cioè la melodia sulla quale poi, se previsto, l’autore del testo scriverà le parole della canzone. Alcuni compositori passano da un genere musicale all’altro, altri invece si specializzano in un settore, come la composizione di colonne sonore per il cinema e la televisione, oppure in melodie dedicate alla pubblicità, musica da ballo, o in musiche per spettacoli teatrali o varietà televisivi. Anche nella musica leggera, poiché non tutti i cantanti scrivono canzoni, la figura del compositore è fondamentale. Per diventare compositore non basta conoscere la musica, è importante anche ascoltare generi diversi per formare un gusto musicale personale, e col tempo conseguire un proprio stile originale.

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I MESTIERI DELLA MUSICA

Il musicista Diventare musicisti professionisti non è facile, perché per trasformare la propria passione in un lavoro non è sufficiente saper suonare bene uno strumento. Le strade possono essere tante e piene di ostacoli. Molti musicisti vivono facendo musica per altri: la maggior parte comincia suonando ai matrimoni, alle feste private e di piazza o in piccoli locali prima di arrivare ai grandi palcoscenici o a suonare in orchestre prestigiose. Bisogna fare molta «gavetta», ossia esperienza, per migliorare le proprie capacità e acquisire sicurezza sul palco. Giovanni Allevi

Il direttore Il direttore è la figura professionale che coordina un’esecuzione musicale. Può dirigere un’orchestra, un gruppo corale o una banda. Si diventa direttori frequentando un corso universitario al conservatorio, nel quale si impara a stabilire il tempo in cui va eseguita la partitura di un’esecuzione musicale sulla base di una propria interpretazione. Il ruolo del direttore non si limita, con i suoi gesti codificati, a dare il tempo durante un concerto, il suo lavoro inizia già durante le prove, dove spiega ai musicisti la sua versione del brano, motivando le scelte e assumendosi la responsabilità delle decisioni. Ciò significa che un direttore d’orchestra deve possedere una preparazione musicale molto vasta, che comprende lo studio di diversi strumenti e competenze di composizione.

Il paroliere Molti brani musicali, ma non tutti in quanto non è un elemento indispensabile, presentano un testo. Il testo di una canzone è composto da parole e per questo molti autori si definiscono parolieri. Essere un bravo paroliere richiede non solo la capacità di saper utilizzare un linguaggio poetico, di essere sintetici e chiari, ma anche di saper scrivere rispettando la metrica e gli accenti della frase musicale. Alcuni parolieri hanno scritto frasi che sono entrate nel linguaggio corrente delle persone. Sapresti, per esempio, riconoscere frasi o espressioni come: «Lo scopriremo solo vivendo»; «Le stelle stanno in cielo, i sogni non lo so»; «Svalutescion»; «Battito animale»; «Parole, parole, parole...»?

L’arrangiatore L’arrangiatore è il professionista che decide la struttura di un brano, adatta una melodia, arricchisce le armonie e sceglie gli strumenti. Un brano musicale può essere arrangiato in diversi stili secondo il genere musicale scelto, come per esempio rock, jazz, disco o musica latina. Nella musica pop l’arrangiatore riveste spesso un doppio ruolo nella produzione di un brano musicale: da una parte è colui che si occupa di inventare suoni ed effetti nuovi e dall’altra è colui che sceglie i musicisti che andranno a suonare il brano. L’arrangiatore deve avere quindi un’ottima cultura musicale e preparazione tecnica, e possedere una buona dose di creatività e sensibilità artistica. Mauro Pagani

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I MESTIERI DELLA MUSICA

Il cantante Avere talento o l’«X factor» non basta per diventare un cantante di successo. Servono molto lavoro e spirito di sacrificio, occorre fissare degli obiettivi e perseguirli con costanza. Bisogna procedere per gradi con azioni concrete e fattibili come per esempio cantare in un gruppo, esibirsi dal vivo, registrare un disco. Anche per i cantanti valgono le stesse regole: al di là della preparazione tecnica, è importante ampliare il più possibile il proprio orizzonte musicale, ascoltare diversi generi e sviluppare un proprio gusto. Bisogna imparare a leggere i testi, capirne il significato, saper scandire bene le parole, fare interpretazioni originali ed essere riconoscibili. Avere una bella voce a volte può diventare addirittura un limite se non la si personalizza e non la si rende originale. Inoltre si deve lavorare sulla propria immagine e crederci veramente. Con molto impegno i risultati possono arrivare indipendentemente dai talent show televisivi. Malika Ayane

Intorno alla musica Abbiamo visto che per realizzare una canzone o un brano di successo non basta saper cantare o suonare. È necessario che qualcuno scriva le parole, la melodia, che ci sia qualcuno che sappia suonare e arrangiare la musica. Ci sono altre figure professionali che operano all’interno del settore musicale ma che non concorrono direttamente alla realizzazione di una musica o una canzone e non si esibiscono in pubblico. Sono gli editori musicali, i produttori discografici, i manager, i critici musicali e i dee jay; professionisti del settore che si occupano della trasmissione e della diffusione della musica.

L’editore musicale L’editore musicale è colui che si occupa di stampare e diffondere le partiture delle canzoni per i cantanti e i musicisti. Negli anni Cinquanta diverse case editrici si sono occupate non solo di diffondere le partiture, ma anche di pubblicare i dischi diventando così delle vere e proprie case discografiche. Verso la fine degli anni Sessanta, seguendo l’esempio dei Beatles, anche in Italia molti autori, per gestire il loro repertorio, hanno creato proprie edizioni musicali. Uno dei primi è stato Lucio Battisti che nel 1969 ha dato vita alle Edizioni Musicali Acqua Azzurra.

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I MESTIERI DELLA MUSICA

Il produttore discografico Nell’industria discografica il produttore è colui che si occupa di investire risorse per la realizzazione del prodotto discografico; deve prima di tutto saper riconoscere le potenzialità di un artista e successivamente pianificare le attività per produrre progetti discografici e reperire le risorse per realizzarli. I più abili produttori discografici sono stati anche degli attenti talent scout che hanno saputo scoprire e valorizzare molti artisti. Mara Maionchi

Il manager Il manager è il professionista che rappresenta uno o più artisti e li assiste nel rapporto con le case discografiche, le agenzie pubblicitarie e di musica, che organizzano spettacoli e concerti. Condivide con loro le attività da svolgere per la produzione e l’uscita di un prodotto discografico o la realizzazione di un tour. Il manager può avere una propria struttura organizzativa che si occupa della promozione e gestione della comunicazione con i media. Il suo è un lavoro complesso che richiede diverse competenze e molta esperienza sul campo. Claudio Maioli

Il critico musicale Il critico musicale è un giornalista che si occupa di scrivere le recensioni di un evento musicale, di uno spettacolo, di un concerto, di un disco o di un CD. È l’esperto che giudica e valuta l’esibizione nella sua totalità, presentandola al pubblico in modo che possa farsi un’idea sul prodotto musicale. Enrico De Angelis

Il dee jay Il disc jockey, più frequentemente chiamato dee jay, si occupa di selezionare la musica trasmessa in una discoteca o in un club, per un evento privato o una festa di piazza. Il suo compito è quello di comporre una scaletta di brani secondo il proprio stile personale, il genere di locale o i gusti del pubblico, per far divertire e ballare. Il dee jay, o DJ, lavora alla console, un’apparecchiatura collegata a un impianto di amplificazione, e mixando unisce in sequenza più tracce sonore in modo da ottenere un unico flusso musicale piacevole da ascoltare. Alcuni DJ sono anche musicisti che hanno composto brani diventati dei veri «tormentoni» che hanno fatto ballare milioni di ragazzi per diverse stagioni.

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I MESTIERI DELLA MUSICA

Non tutti suonano Oltre alle figure che abbiamo visto ci sono ancora molti altri professionisti che grazie al loro impegno favoriscono la produzione e la diffusione della cultura musicale in diversi settori: artigianale, industriale, formativo, educativo e terapeutico. Sono i costruttori di strumenti musicali e amplificatori, gli accordatori, i fonici, gli insegnanti di musica, i musicologi e i musicoterapeuti.

Il liutaio Il liutaio è un artigiano che costruisce e ripara strumenti a corda, ma non solo. In Italia è una professione che ha una tradizione antica, tanto che i violini più prestigiosi sono stati realizzati nel nostro Paese, in particolare a Cremona, da Guarnieri e Stradivari. Oggi in questa città esistono ancora alcune scuole di liuteria per imparare il mestiere che, nonostante l’evoluzione della tecnologia, richiede doti umane e capacità manuali notevoli. Ovviamente ai liutai si affiancano anche i costruttori di trombe, batterie, piatti, pianoforti, arpe, vibrafoni e di tutti gli altri strumenti musicali.

L’accordatore professionista Se uno strumento suona male è difficile appassionarsi e dedicare del tempo per apprenderne la tecnica. Prima di suonare uno strumento occorre perciò verificare che sia accordato perfettamente. Accordare strumenti come il violino e la chitarra è relativamente facile, ma accordare un pianoforte richiede abilità, esperienza e un orecchio molto affinato. Poiché accordare un pianoforte è un’attività complessa che non si può improvvisare, nel 1969 un gruppo di accordatori e riparatori di pianoforte ha fondato l’AIARP, un’associazione che raccoglie tutti i professionisti di questo settore e offre interessanti opportunità a chi vuole intraprendere questo lavoro.

Il costruttore di amplificatori Per ascoltare il suono di una chitarra elettrica è necessario avere un amplificatore. L’amplificatore è un dispositivo in grado di modificare in suono l’impulso elettrico che proviene dal pick-up di una chitarra o di un basso elettrico. Così come gli artigiani che realizzano gli strumenti musicali, sono molto importanti anche i professionisti che costruiscono gli amplificatori per chitarra e basso elettrico, soprattutto quelli valvolari, cioè quelli dotati di valvole.

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I MESTIERI DELLA MUSICA

Il tecnico del suono Questo professionista è richiesto in tutti i contesti in cui si deve realizzare una riproduzione sonora dal vivo, a teatro e nei concerti, ma anche negli studi dove si registrano musiche ed effetti sonori. Nelle esibizioni cosiddette live il tecnico, esperto nella regolazione dell’audio, ne gestisce la riproduzione in tutti i suoi aspetti tecnici e artistici. Posiziona i microfoni, le casse, sistema i collegamenti, prova l’impianto e lo regola in modo da ottenere l’acustica migliore.

L’insegnante di musica Gli insegnanti di musica impartiscono lezioni di musica sia collettive sia individuali a bambini, ragazzi e adulti in scuole pubbliche, private o scuole musicali. Un insegnante di musica ha svolto un determinato percorso universitario in un conservatorio dove, oltre allo studio di uno strumento, ha approfondito altre materie come solfeggio, armonia, storia della musica, musica da camera, orchestra ecc. Per svolgere l’attività di insegnante di musica nelle scuole, oltre ad avere acquisito capacità musicali e una specifica abilitazione, è necessario possedere competenze pedagogiche e didattiche. È possibile non solo diplomarsi al conservatorio, ma anche frequentare alcune scuole specialistiche, come Yamaha, Metodo Gordon, Orff, Suzuki, che attraverso corsi specifici rilasciano un attestato con il quale si può insegnare uno strumento nelle scuole private.

Il musicoterapeuta Nel corso degli anni è stato dimostrato che la musica favorisce il benessere psico-fisico delle persone e ha effetti terapeutici. La musica e il suono vengono perciò impiegati sia a scopo riabilitativo, per il recupero e per la cura di alcuni disturbi, sia a scopo preventivo ed educativo, per insegnare ai bambini a socializzare e comunicare con linguaggi non verbali spontanei. La figura che si occupa di utilizzare la musica come mezzo espressivo si chiama musicoterapeuta. In Italia ci sono diverse scuole che preparano a questa professione e fanno tutte capo alla F.I.M., Federazione Italiana Musicoterapeuti.

Il conservatore di beni musicali Il conservatore di beni musicali, o musicologo, è un esperto che si occupa dello studio e della ricerca della musica come fenomeno culturale e storico. Lavora inoltre nel restauro e riordino di materiali musicali come strumenti, libri, partiture, dischi e CD. Consegue il titolo al termine di un corso universitario in Musicologia e beni musicali. Un conservatore dei beni musicali può trovare impiego presso enti culturali e istituti pubblici e privati, nei teatri, nei musei tematici, nelle biblioteche e in campo editoriale.

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LE CARATTERISTICHE DEL SUONO

Competenze

Unità

1

Comprendere e valutare eventi,

Parte

1

materiali, opere musicali riconoscendone i significati, anche in relazione alla propria esperienza musicale e ai diversi contesti storico-culturali. Integrare con altri saperi e altre pratiche artistiche le proprie esperienze musicali, servendosi anche di appropriati codici e sistemi di codifica.

Il suono e gli strumenti musicali Unità Unità Unità Unità

1 - Le caratteristiche del suono 2 - Produrre suoni e melodie 3 - Gli strumenti a corde 4 - Gli strumenti a fiato e a mantice

Unità 5 - Gli strumenti a percussione Unità 6 - Gli strumenti elettronici ed elettromeccanici Unità 7 - I gruppi musicali

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1

Parte

1

IL SUONO E GLI STRUMENTI MUSICALI

Unità

Le caratteristiche del suono

Conoscenze e abilità R iconoscere e classificare anche stilisticamente i più importanti elementi del linguaggio musicale. Saper utilizzare internet per la ricerca musicale. Valutare in modo funzionale ed estetico un brano musicale. Orientare la costruzione della propria identità musicale.

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LE CARATTERISTICHE DEL SUONO

Unità

1

Silenzio? Missione impossibile Che cos’è il silenzio? Per «silenzio» si intende la mancanza completa di suoni, rumori e voci, e «silenzioso» è l’aggettivo che comunemente definisce l’ambiente che presenta queste caratteristiche. Il silenzio esiste davvero?

I suoni ci circondano

N t a Ben e

acustica: scienza che studia il suono, le sue proprietà e il modo in cui si forma, si propaga e viene ricevuto.

Sulla Terra il silenzio assoluto, ovvero «anecoico» come viene definito scientificamente, non esiste perché, se si presta molta attenzione, anche nel luogo più isolato si riescono a percepire dei suoni o dei rumori. Deboli, indistinti, appena percettibili oppure ovattati, ma ci sono. Il semplice soffio del vento, il cinguettio degli uccelli, il fischio di un treno, una porta che si apre, un cane che abbaia, il ronzio del computer sono tutti suoni o rumori che un orecchio attento riesce a percepire. Un esperimento di acustica realizzato in diversi ambienti della Terra ha appurato che persino in Antartide il silenzio è costantemente interrotto da qualche rumore. I suoni dunque ci circondano ovunque, tanto che si potrebbe dire che viviamo immersi in un mare di suoni, e ciò che ci permette appunto di coglierne le diverse qualità e sfumature, è proprio un ascolto silenzioso e attento.

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SCIENZE

IL LUOGO DEL SILENZIO ASSOLUTO Dal momento che sulla Terra il luogo del silenzio assoluto non esiste, gli ingegneri degli Orfield Laboratories Minnesota (USA) ne hanno realizzato uno artificiale. Si tratta della camera anecoica, ovvero priva di qualsiasi eco. Realizzata per esperimenti di fisica acustica e per preparare gli astronauti alle missioni spaziali, all’interno di questa stanza viene assorbito il 99,99% dei suoni e dei rumori. A un livello tale di silenzio non siamo abituati, e ciò potrebbe causare dei disturbi, infatti nessuno è mai resistito nella camera anecoica per più di 45 minuti. 4’33"

John Cage.

Quattro, trentatré oppure Quattro minuti, trentatré secondi è una composizione in tre movimenti scritta nel 1952 da John Cage, compositore sperimentale americano. Può essere eseguita da qualsiasi strumento o formazione musicale. Lo spartito, infatti, indica precisamente di non suonare per tutta la durata del brano. Con questa composizione Cage ha voluto provocare lo spettatore perché l’attenzione è rivolta all’ascolto dei suoni e rumori emessi dall’ambiente in cui viene eseguita. Pertanto l’esecuzione sarà ogni volta diversa a seconda dell’ambiente sonoro nel quale viene rappresentata anche se generalmente tutti la percepiscono come «quattro minuti e trentatré secondi di silenzio».

Proposta di lavoro tate in silenzio per un minuto, ascoltate attentamente i S suoni e i rumori che si percepiscono in classe e provate a elencarli. Che cosa avete sentito?

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1

Parte

IL SUONO E GLI STRUMENTI MUSICALI

Suono, rumore e musica Generalmente si tende a classificare ciò che l’orecchio percepisce come suono o rumore. Al termine suono si attribuisce un effetto gradevole mentre al concetto di rumore corrisponde una sensazione sgradevole. Naturalmente queste sensazioni, che fanno riferimento a una sensibilità individuale, sono inevitabilmente soggettive e quindi non possono costituire valori assoluti. Il rombo di una grossa moto, per esempio, da molti può essere considerato una fonte di rumore, ma se l’ascoltatore è un appassionato di motociclette lo percepirà come un suono piacevole.

Competenza digitale Qualsiasi oggetto di uso comune emette suoni e rumori: bidoni, coperchi, sacchetti di plastica e di carta, scope, cerchioni di ruote e accendini possono tutti diventare strumenti musicali. I primi a lanciare questa forma di musica sono stati gli Stomp, un gruppo inglese di Brighton che dal 1991 porta i suoi spettacoli in tutto il mondo ispirando centinaia di musicisti. Cerca su internet alcuni video degli Stomp e di altri gruppi che utilizzano il rumore come suono per le loro esibizioni spettacolari come i Tambours du Bronx e i Tap dogs. Metti a confronto il tipo di suono/rumore che sperimentano e discutine in classe.

Onda su onda

Rappresentazione grafica di un’onda sonora.

s periodo intensità o

Proposta di lavoro Cerca nel dizionario il significato dei termini «ultrasuono» e «infrasuono».

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A parte la sensazione soggettiva, esiste comunque una distinzione «scientifica» tra suono e rumore, secondo cui per suono si intende la vibrazione di un oggetto che emette una serie di onde sonore e armoniche. La musica, quindi, è l’arte e la scienza dell’organizzazione volontaria dei suoni e del silenzio nel corso del tempo. Attraverso i suoni, la musica riesce a esprimere l’interiorità dell’individuo che la produce e a trasmettere diverse sensazioni nell’ascoltatore.

t

Come abbiamo appena visto, il suono si ottiene dalle vibrazioni di una fonte sonora. Un corpo che vibra emette una serie di piccole onde che si propagano in ogni direzione fino all’orecchio del ricevente, come avviene quando lanciamo un sassolino nell’acqua. Le onde sonore si possono trasmettere nell’aria, a una velocità di 340 metri al secondo, ma anche nei liquidi, a una velocità cinque volte superiore che può raggiungere circa 1 500 metri al secondo. L’onda sonora non si propaga solo nell’aria e nei liquidi, ma anche nei solidi, come le pareti o i metalli, viaggiando a una velocità di 6 000 metri al secondo. È per questa ragione, per esempio, che nei film western i banditi, per sapere se il treno da assaltare sia in arrivo, appoggiano l’orecchio ai binari, e gli indiani percepiscono la mandria di bisonti in avvicinamento appoggiando l’orecchio per terra. Dal momento che il suono per potersi diffondere ha bisogno di un corpo che vibra (aria, liquidi o solidi) esso non si propaga nel vuoto.


LE CARATTERISTICHE DEL SUONO

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Unità

1

SCIENZE

DAL SONAR ALL’ECOGRAFIA Il termine sonar nasce dall’acronimo dell’espressione inglese Sound Navigation and Ranging e si riferisce a un dispositivo che impiega la propagazione del suono per rilevare la presenza di corpi sott’acqua. L’ecografo funziona con lo stesso principio, perché le onde sonore che colpiscono un corpo immerso in un liquido ritornano nuovamente verso la fonte che le ha generate per effetto dell’eco.

Onda riflessa

Sonar

Oggetto

Onda emessa

Distanza

Ci vuole orecchio L’organo sensoriale che ci permette di percepire i suoni è l’orecchio. Esso ha il compito di raccogliere le vibrazioni che arrivano al timpano e trasformarle in impulsi nervosi da inviare al cervello mediante il nervo acustico per decodificarli. Nello specifico il timpano, che è costituito da una membrana che vibra per effetto del suono, trasmette la sua vibrazione a una serie di ossicini posti all’interno dell’orecchio medio che per la loro forma prendono il nome di martello, incudine e staffa. Tali ossicini hanno il compito di trasportare il segnale dal timpano all’orecchio interno, trasmettendo la vibrazione amplificata. Questa vibrazione arriva alla coclea, situata nell’orecchio interno, e ne stimola il movimento il quale, mediante una serie di terminazioni nervose poste all’interno della coclea stessa, viene trasformato in impulso nervoso. Infine, il cervello decodifica tale impulso trasformandolo in un suono definito.

Anatomia dell’orecchio.

Labirinto

Nervi acustici

Condotto uditivo

Chiocciola o Coclea

Tromba di Eustachio

Padiglione auricolare Martello Timpano

Staffa Incudine

11


1

Parte

IL SUONO E GLI STRUMENTI MUSICALI

N t a Ben e

L’inquinamento acustico

L’eccessiva esposizione a suoni e rumori di elevata intensità può provocare fastidio o disturbo ed essere persino causa di malattie. Questa esposizione viene comunemente definita inquinamento acustico. Si tratta di una forma di contaminazione sonora che, se protratta per lungo tempo, può causare nelle persone stress e disturbi neurologici o di pressione nonché arrecare danni agli edifici. Per valutare il grado di inquinamento acustico si I diversi livelli di intensità del suono. ricorre a un fonometro, lo strumento che rileva Pressione sonora (µPa) Livello d’intensà sonora (dB) l’intensità sonora emessa, espressa convenzionalmente in decibel. 140 Jet - Aeroplani Tra le cause più diffuse di inquinamento acustico 100.000.000 130 ci sono il traffico automobilistico, i cantieri, le diFuochi scoteche, gli aeroporti, le autostrade e le ferrovie. d’artificio 120

decibel: unità di misura dell’intensità di un suono (dB).

10.000.000 Gruppo musicale

110 100

1.000.000

90

Martello pneumatico Lavoro rumoroso in fabbrica

80

Traffico 100.000

70 Ufficio

Discorso colloquiale 10.000

50 40

Biblioteca 1.000

Camera da letto

60

Soggiorno

30

Competenza digitale Decibel era il nome di un gruppo musicale punk italiano degli anni Ottanta, famoso anche per essere stato uno dei primi gruppi con cui si esibì Enrico Ruggeri agli esordi della sua carriera. Cerca su internet il brano più significativo del loro repertorio che si intitola Contessa. Se sei incuriosito svolgi una ricerca sul punk e condividila utilizzando il M.I.O. BOOK.

20 100

20

Fruscio alberi 10 0

I suoni non sono tutti uguali Prestando orecchio, è proprio il caso di dirlo, ai rumori e ai suoni che ci circondano appare evidente come essi non siano tutti uguali. Ciascuno ha delle caratteristiche, delle qualità e dei parametri differenti che permettono di identificarlo e di stabilirne l’origine. Per riuscirci è importante allenarsi ad ascoltare. Vediamo le caratteristiche più importanti del suono.

12


LE CARATTERISTICHE DEL SUONO

Unità

1

L’INTENSITÀ

L’intensità, o volume, è la caratteristica più evidente del suono. In base al suo livello di potenza un suono può risultare debole (come in un sussurro) o fortissimo (come in un urlo). Dato che il suono si propaga attraverso un’onda, a maggiore o minor intensità sonora corrisponde una maggiore o minor ampiezza dell’onda. Nel linguaggio musicale la variazione di intensità si chiama dinamica e classifica i suoni in base Rappresentazione grafica dell’intensità. alla forza con la quale devono essere prodotti, dB come indicato nella seguente tabella:

100 80 60 40 20 0 -20 -40 -60 -80 -100

Grande ampiezza Media ampiezza

mf mezzo forte

mp mezzo piano

Piccola ampiezza

f

forte

p

piano

ff

fortissimo

pp

pianissimo

fff fortissimissimo crescendo

ppp pianissimissimo diminuendo

Brano A001

Proposta di ascolto

Nell’antro del re della montagna, da Suite Peer Gynt op. 46 E. Grieg

Ascolta il seguente brano musicale e, seguendo il cursore del tempo, indica per ciascuna parte l’intensità della musica:

da da da da da da

pp p mp mf f

ff

00.00 a 00.22 00.23 a 01.02 01.03 a 01.23 01.24 a 01.59 02.00 a 02.11 02.12 alla fine LA DURATA

La durata indica quanto dura un suono nel tempo. In un brano musicale, come nel mondo che ci circonda, le vibrazioni acustiche non hanno tutte la stessa durata, e così pure le pause e i silenzi. Se un brano è costituito da suoni lunghi risulterà lento, se è formato da suoni brevi risulterà più ritmato, veloce.

Rappresentazione grafica di due onde di diversa durata, breve e lunga. 60 40 20 0 -20 -40 -60

dB

dB 60 40 20 0 -20 -40 -60

13


1

Parte

IL SUONO E GLI STRUMENTI MUSICALI L’ALTEZZA

Un suono può essere basso, cioè grave, oppure alto, cioè acuto. I suoni gravi sono quelli prodotti da un numero basso di vibrazioni, mentre i suoni acuti sono prodotti da un numero alto di vibrazioni. Si può dunque dire che più un corpo vibra più emette un suono alto. L’unità di misura delle vibrazioni110,00 è 110,00 l’hertz (Hz), dal nome del fisico tedesco che per primo Hz Hz 220,00 220,00 Hz Hz studiò e descrisse questo fenomeno.

0,00 0,00

0,01 0,01

0,02 0,02

0,00 0,00

0,01 0,01

0,02 0,02

Esempi di vibrazioni sonore di diverse altezze. 110,00 110,00 Hz Hz

0,000,00

0,010,01

0,020,02

0,000,00

440,00 Hz Hz 440,00

0,000,00

440,00 Hz Hz 440,00

220,00 Hz Hz 220,00

0,010,01

0,020,02

0,00 0,00

880,00 880,00 Hz Hz

0,01 0,01

0,02 0,02

0,00 0,00

0,01 0,01

880,00 880,00 Hz Hz

0,010,01

Brano A002

0,020,02

0,000,00

0,010,01

Proposta di ascolto

0,020,02

Ascolta attentamente i seguenti suoni a confronto e per ciascuna traccia indica qual è il suono più grave. • Traccia 1: • Traccia 2: • Traccia 3:

il primo il primo il primo

il secondo il secondo il secondo

• Traccia 4: • Traccia 5: • Traccia 6:

il primo il primo il primo

il secondo il secondo il secondo

un suono

Competenza digitale L’orecchio umano percepisce solo una limitata gamma di suoni in base alla loro altezza. Cerca su internet l’Ultimate Sound Test [10 000 Hz - 1 Hz]. Tu fino a che altezza riesci a percepire il suono?

14

collegamento con...

SCIENZE

DIMENSIONI SONORE Strano ma vero, più è grande la cassa armonica dello strumento, più è basso (grave) il suono che emette vibrando. Viceversa, più è piccola la cassa armonica, più è alto (acuto) il suono che emette. L’esempio più evidente è dato dal confronto tra il violino e il contrabbasso, ma il fenomeno si può osservare anche con due campane, una piccola e una più grande. Quale delle due emetterà il suono più acuto?

0,02 0,02


LE CARATTERISTICHE DEL SUONO

Unità

1

IL TIMBRO

N t a Ben e

argentino: suono acuto e limpido simile a quello dell’argento percosso.

Il timbro è quella particolare qualità del suono che consente all’ascoltatore di identificare la fonte da cui proviene distinguendola da altre. Si potrebbe dire che il timbro è la voce delle cose e lo si può definire il «colore» del suono. Non a caso anche in altre lingue viene associato al colore: in inglese è detto tone colour e in tedesco klangfarbe. Il timbro si differenzia a seconda della fonte sonora. In uno strumento musicale dipende dal materiale con cui esso è costruito e dal modo in cui viene prodotto il suono: soffiando, strofinando, pizzicando o percuotendo. Essendo il timbro una qualità sonora ben definita, per identificarlo si utilizzano diversi aggettivi: metallico, nasale, argentino, ruvido, gutturale, squillante ecc. In conclusione, così come in base al timbro siamo in grado di riconoscere la voce di un compagno di classe, allo stesso modo saremo in grado di riconoscere lo strumento che sta suonando.

Competenza digitale Per comprendere meglio la differenza di timbro cerca su internet i seguenti brani: Maurice Ravel – Boléro Michael Jackson, Lionel Richie – We are the world Mauro Pagani (artisti uniti per l’Abruzzo) – Domani Nel Boléro alcuni strumenti ripetono lo stesso tema con differente timbro. In We are the world e Domani si possono sentire diversi timbri vocali e gli stili degli interpreti che eseguono i brani.

Brano A003

M ichael Jackson e Lionel Richie.

Proposta di ascolto

Ascolta le seguenti tracce e rispondi alle domande. Traccia 1: quale dei due strumenti ha il timbro più scuro? Traccia 2: quale dei due strumenti ha il timbro più chiaro? Traccia 3: quale dei due strumenti ha il timbro più scuro?

Chitarra Xilofono Clarinetto

Violino Metallofono Oboe

Brano A004

Proposta di ascolto

Marcia trionfale, da Aida G. Verdi

Ascolta la Marcia trionfale dell’opera di Giuseppe Verdi Aida e trova almeno tre aggettivi per definire il timbro delle trombe.

Brano A005

Proposta di ascolto

Intermezzo, da Carmen G. Bizet

Ascolta l’Intermezzo dell’opera Carmen di Georges Bizet e trova almeno tre aggettivi per definire il timbro del flauto.

15


1

Parte

IL SUONO E GLI STRUMENTI MUSICALI

Il ritmo e la velocità Secondo Platone il ritmo è l’ordine del movimento e non riguarda solo la musica. L’ordine è dato dal ripetersi di un evento: si parla di ritmo delle stagioni, ritmo biologico e in musica è spesso associato alla velocità di un brano. Nel linguaggio musicale la velocità è indicata dall’agogica, che ne definisce l’andamento, da molto lento a molto veloce. La velocità o il tempo di un brano si definisce in tutto il mondo con le parole Largo, Adagio, Andante, Moderato, Allegro, Presto, Prestissimo e l’esecutore ha la facoltà di interpretarle secondo il proprio gusto musicale. Per misurare con precisione la velocità di un brano si usa il metronomo. L’unità di misura della velocità si esprime con la sigla BPM che indica le pulsazioni (battiti) per minuto. Generalmente il tempo di un brano di musica pop allegro varia da 120 a 160 BPM, mentre quello di un brano hard techno invece varia dai 145 ai 170 BPM.

Competenza digitale

Velocità

Il metronomo non serve solo per tenere il tempo. Il compositore austriaco György Ligeti ne ha utilizzati ben 100 per realizzare il suo Poema sinfonico per 100 metronomi. Cerca su internet il video di Ligeti, ascolta la sua performance e commentala con i tuoi compagni di classe.

BPM

Largo (lento)

40 - 60

Adagio

66 - 76

Andante

76 - 108

Moderato

108 - 120

Allegro

120 - 168

Presto

168 - 200

Prestissimo

200 - 208

Brano A006

Proposta di ascolto

Kalinka Malinka Tradizionale russo

Ascolta il seguente brano e, con una crocetta nella casella corrispondente, definisci la velocità corretta: Largo

Andante

Allegro

Accelerando a poco a poco

Proposta di lavoro 1. C erca una definizione di «techno» e porta degli esempi di ascolto. 2. Provate a cantare e/o suonare un brano in repertorio (con un accordo), per esempio L’uomo intento con differenti velocità.

16


Unità

LE CARATTERISTICHE DEL SUONO

1

Suoni organizzati: pensieri e parole La musica ha un forte impatto emotivo, ci trasmette sensazioni, parla direttamente al cuore e riesce a comunicare con immediatezza quello che a volte è difficile esprimere solo verbalmente. Ma in che modo riesce a fare tutto questo? Come può una musica riuscire a catturare la sensibilità umana e suscitare pensieri, stati d’animo ed emozioni? LA MELODIA

N t a Ben e

ritornello: parte che in una composizione si ripete identica più volte.

La melodia, o tema, è una successione di suoni di diversa altezza, durata, intensità e timbro la cui struttura genera un organismo musicale di senso compiuto. La sua caratteristica principale è quella di essere facilmente individuabile all’interno di una composizione, di restare impressa nella mente. La melodia è quella che ci si ritrova a canticchiare, fischiettare, anche solo dopo un semplice ascolto. Per dare più movimento, più vivacità, in un brano si alternano almeno due melodie che «dialogano» fra loro. Una più narrativa, la strofa, e un inciso o ritornello. L’ARMONIA

Competenza digitale Cerca su internet e ascolta la versione «chitarra e voce» di Love is a losing game eseguita dall’autrice Amy Winehouse con il solo accompagnamento di una chitarra acustica. Ora, per comprendere meglio l’elaborazione dell’arrangiamento del brano, arricchito con una sezione ritmica composta da piano, chitarra, basso, batteria, archi e fiati, cerca e ascolta la versione di Love is a losing game eseguita da Mario Biondi. Commenta in classe con i tuoi compagni gli ascolti, indicando quale delle due versioni piace di più e perché. A my Winehouse.

Proposta di lavoro

L’armonia riguarda l’organizzazione verticale dei suoni ed è finalizzata a far suonare bene più voci di diverse altezze o più strumenti. Presuppone conoscenze tecniche ma anche buon gusto e spiccata musicalità. L’armonia è fondamentale per l’accompagnamento musicale, che varia a seconda del genere, e prende il nome di arrangiamento. Melodia

Voce 1

Voce 2

Voce 3

4 &4

H

H

H

V 44

qqq H

qqq

4 &4

H

h

H

h

Armonia

h

h

h

h

qqq

VARIAZIONI AL TEMA (SCRITTURE E RISCRITTURE)

In musica, eseguire una variazione significa prendere un tema e sperimentarne alternative stilistiche o di genere, a volte improvvisando. L’arte di improvvisare con lo strumento, nella storia della musica, è stata a lungo considerata un elemento basilare per poter definire un esecutore brillante.

Se gli aggettivi permettono di definire in modo preciso il timbro di uno strumento o di una voce, anche con i verbi non si scherza. Provate a fare un elenco di verbi, espressi al gerundio, e quindi cantate o suonate una melodia di partenza, ripetendola come suggerisce il verbo tante volte quante sono le voci in elenco. Esempio: Saltellando/Tossendo/Ululando/Grattando/Accelerando/Bisbigliando/Piangendo/Ridendo/Inspirando/ Starnutendo/Ballando/Ragliando/Belando/Abbaiando/Soffiando/Precipitando/Esultando ecc. Ne deriverà una suite «improbabile» per voce recitante e ogni sorta di voci e strumenti divisi in gruppi liberi ma non troppo.

17


1

Parte

IL SUONO E GLI STRUMENTI MUSICALI

La città di New Orleans, negli Stati Uniti, è considerata la culla della musica jazz.

N t a Ben e

aria col da capo: composizione in cui la terza strofa è una ripetizione, più o meno variata, della prima (schema melodico: ABA).

Nel periodo barocco in particolare l’«aria col da capo» viene continuamente impiegata per permettere di essere variata sul momento dal virtuoso. Questa pratica continua anche nel periodo classico. Una delle opere minori di Beethoven, la sua Fantasia in Sol minore Op. 77, è quasi certamente una trascrizione di un’esecuzione improvvisata, il cui nocciolo è proprio una serie di variazioni su un breve tema. Il gran numero delle variazioni per pianoforte di Mozart suggerisce l’idea che anch’esse possano essere trascrizioni di improvvisazioni. Per la musica jazz le improvvisazioni di variazioni armonicamente elaborate su un tema popolare costituiscono la procedura fondamentale.

collegamento con... B rian May.

LETTERATURA E ARTE

ESERCIZI SÌ, MA CON STILE Possiamo dire che tutte le cover non sono altro che variazioni al tema o, se preferiamo, esercizi di stile. L’esercizio, per essere «creativo» però, richiede che le variazioni non siano una fotocopia esatta dell’originale ma facciano emergere la personalità dell’interprete, ovvero che in ognuna di esse sia riconoscibile la mano dell’artista che la esegue. Una delle più note variazioni al tema che si conoscono sono gli Esercizi di stile di Raymond Queneau, ma anche il Cavaliere inesistente di Italo Calvino potrebbe essere considerata tale. La pop art nata negli anni Sessanta, inoltre, si basa in gran parte proprio sulle variazioni al tema, a volte prendendo di mira, anche in modo irriverente, grandi capolavori del passato.

Competenza digitale Anche eseguire un brano secondo stili diversi è una variazione al tema o esercizio di stile, e nella storia della musica ne sono stati fatti molti, sia di curiosi che di provocatori. Partendo dagli inni nazionali cerca su internet God save the Queen di Brian May.

18

Proposta di lavoro erca sul dizionario una definizione 1. C di «cover musicale». 2. Inserendo su un motore di ricerca il titolo di un brano che ti piace, prova a scoprire quante variazioni ne esistono e segnala quella più curiosa.


DIDATTICA INCLUSIVA

BES

Unità

IN SINTESI

1

• S e ci poniamo in un atteggiamento di ascolto attento, ci possiamo rendere facilmente conto che viviamo immersi in un mare di suoni. • La musica può essere definita come la scienza dell’organizzazione volontaria dei suoni. • Grazie ai suoni, la musica riesce a esprimere l’interiorità della persona che la produce e a trasmettere diverse sensazioni in chi la ascolta.

dalla vibrazione di un oggetto che emette è prodotto intensità (suono debole o forte) durata (suoni lunghi o brevi)

caratteristiche proprie

altezza (suono basso o alto) timbro (il «colore» del suono)

ha

Le caratteristiche del suono

una serie di onde sonore

che si trasmettono l’inquinamento acustico

se è eccessivo crea

è percepito ritmo e velocità

nei liquidi nei solidi nell’aria

grazie al nostro orecchio

che trasforma

le vibrazioni in impulsi nervosi

19


1

Parte

Ve r i f i c a

1. Quale tra le definizioni di suono è quella corretta?

Ciascuno dei tre segmenti che congiungono i vertici di un triangolo con il punto di mezzo dei lati a essi opposti. Linea di canto che l’orecchio percepisce al di sopra dell’intreccio delle voci. Sensazione acustica che presenta, ben individuabili, i caratteri di altezza, intensità e timbro; è determinata dalle onde sonore emesse da una sorgente che, propagandosi in aria o in un qualunque mezzo elastico, giungono all’orecchio e vengono trasmesse al timpano.

2. Indica se le affermazioni sono vere o false. a. Solo in Antartide si percepisce il silenzio assoluto.   b. Un luogo privo di qualsiasi rumore e suono è detto «anecoico».   c. Il labirinto, il martello, l’incudine e la staffa fanno parte dell’orecchio.   d. L’intensità indica se un suono è lungo o breve.   e. L’altezza di un suono indica a quale altitudine viene emesso.   f. Un suono grave è un suono prodotto male.   g. Più una cassa armonica è grande, più il suono è acuto.   h. Il timbro dipende dal materiale e dal modo in cui si produce il suono.

V V V V V V V V

F F F F F F F F

3. Nel grafico colora in rosso l’onda del suono con intensità minore, in verde quella del suono con intensità media e in blu quella del suono con intensità maggiore. dB 100 80 60 40 20 0 -20 -40 -60 -80 -100

4. Quale tra questi parametri è legato al suono?

Hertz °C

Km/h Decibel

Hp Ansi Lumen

Pixel Font

5. Definisci con parole tue che cos’è una melodia.

........................................................................................................................................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................................................................................................................................

6. Completa il testo con le parole date. contaminazione sonora — decibel — suoni e rumori — fonometro — inquinamento acustico L’eccessiva esposizione a ........................................................................................... di elevata intensità può provocare fastidio o disturbo ed essere persino causa di malattie. Questa esposizione viene comunemente definita ............................................................................................ Si tratta di una forma di ........................................................................................... che, se protratta per lungo tempo, può causare nelle persone problemi psicologici, neurologici, di pressione e stress nonché arrecare danni agli edifici. Per valutare il grado di inquinamento acustico si ricorre a un .........................................................................................., strumento che rileva l’intensità sonora emessa, espressa convenzionalmente in ............................................................................................

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Unità

2

PRODURRE SUONI E MELODIE

Unità

Produrre suoni e melodie

Conoscenze e abilità R iconoscere il proprio corpo come fonte sonora. Riconoscere e classificare, anche stilisticamente, i diversi tipi di voce. R iconoscere e classificare, anche stilisticamente, i più importanti elementi costitutivi del linguaggio musicale. Saper utilizzare internet per la ricerca musicale. Orientare la costruzione della propria identità musicale.

21

2


1

Parte

IL SUONO E GLI STRUMENTI MUSICALI

Gli strumenti per «fare musica» Gli strumenti musicali sono tanti ma il primo mezzo di cui disponiamo per produrre suoni è il corpo. Battendo le mani, schioccando le dita, percuotendo i piedi, soffiando e fischiando possiamo emettere un’infinita gamma di suoni di diversa intensità, durata, altezza e timbro.

La voce umana

N t a Ben e

muscoli vocali: muscoli situati sulla laringe.

Se il corpo ci permette di emettere suoni di diverso tipo, la voce ci consente di modularli consapevolmente. La voce viene prodotta attraverso un fenomeno complesso che prende il nome di fonazione al quale concorrono diversi organi e strutture. Gli organi fonatori sono rappresentati dall’apparato respiratorio, dall’apparato laringeo e dall’apparato risonatore o tubo di risonanza, costituito dalle cavità nasale e orale. I polmoni fanno da soffietto e, attraverso i bronchi e la trachea, spingono l’aria nella laringe dove si trovano le corde vocali che, per effetto del passaggio dell’aria durante l’espirazione, vibrano. Vibrando emettono un suono che viene poi modulato dai muscoli della bocca attraverso le diverse posizioni assunte dal palato molle, lingua e labbra, e quindi dai risuonatori naturali che il nostro corpo possiede. L’intensità del suono dipende dalla forza con cui l’aria espirata fa entrare in vibrazione le corde vocali. L’altezza dipende dalla lunghezza, dal grado di tensione e dalle diverse modalità di contrazione dei muscoli vocali. Infine le fosse nasali, il cavo rinofaringeo, il cavo orale e la trachea fanno da cassa di risonanza rinforzando i suoni formatisi in laringe e modificandone il timbro.

L’apparato respiratorio.

Corde vocali poco divaricate: suono più acuto.

Cavità nasali Bocca Faringe Bronchi

Laringe

Bronchioli

Trachea Polmoni

Diaframma

22

Corde vocali più divaricate: suono meno acuto.


PRODURRE SUONI E MELODIE

Unità

2

La respirazione corretta

I nspirazione: l’aria entra nell’apparato respiratorio, le costole si sollevano, il diaframma si abbassa, i polmoni si dilatano.

Dato che la voce si emette durante la fase espiratoria, per usarla bene nel canto come nella recitazione è necessario prima di tutto imparare a respirare correttamente. La principale abilità da sviluppare è quella di appoggiare la voce sul diaframma; qui di seguito vediamo uno degli esercizi più semplici per apprenderla. Si comincia con una inspirazione normale, facendo attenzione a non alzare mai le spalle, poi spingendo con il diaframma si soffia con forza come per spegnere le candeline su una torta. Una volta memorizzato bene il movimento, si passa a emettere i primi suoni nella fase espiratoE spirazione: per far uscire l’aria dai polmoni, le costole si ria, prima con minor intensità e poi sperimentando abbassano, il diaframma si alza, le variazioni di dinamica della propria voce. Infine si i polmoni si contraggono. proverà con le variazioni di altezza, timbro e velocità o durata.

Aria che entra

Aria che esce

La prosodia

Altezza, timbro, intensità e durata sono proprietà della voce ma, come abbiamo già visto, anche del suono e quindi della musica. È evidente che anche il linguaggio parlato contiene una sua musicalità e dunque che la comunicazione verbale sia una forma di musica. Ciascuna delle proprietà del suono, infatti, contribuisce a fissare il significato del messaggio parlato. Queste proprietà tecnicamente prendono il nome di tratti prosòdici o prosodìa, che non è altro che la melodia della prosa. Ogni stato d’animo ha la sua prosodìa, un proprio andamento melodico, determinata dal modo in cui vengono pronunciate le parole di una frase. Quando si parla si articola il suono modulandolo con una cadenza, un’inflessione della voce che può cambiare anche a seconda della nostra provenienza. Prendiamo come esempio la frase «Buongiorno a tutti». In quanti modi è possibile pronunciarla? In modo arrabbiato, seccato, felice, allegro, annoiato, stanco, spaventato ecc.

Proposta di lavoro Prova ad applicare la prosodìa, ovvero le indicazioni di tono, intensità e durata, ai versi iniziali della poesia Il sabato del villaggio di Giacomo Leopardi, quindi recitali seguendo l’andamento che hai indicato. La donzelletta vien dalla campagna, in sul calar del sole, col suo fascio dell’erba; e reca in mano un mazzolin di rose e di viole...

Buongiorno Buongiorno

a a

tutti tutti

Buongiorno

a

tutti

Buongiorno

a

tutti

Buongiorno Buongiorno

a a

tutti tutti

Buongiorno

a

tutti

Buongiorno

a

tutti

Buongiorno Buongiorno

a a

tutti tutti

Buongiorno

a

tutti

Buongiorno Buongiorno Buongiorno

a a a

tutti tutti tutti

Buongiorno

a

tutti

Buongiorno

a

tutti

Modo Lento, Grave, Pianissimo

Andante, Velato, Forte

Allegro, Squillante, Fortissimo

Allegro, Brillante, Piano

23


1

Parte

IL SUONO E GLI STRUMENTI MUSICALI

Il coro parlato

N t a Ben e

tono: variazione della voce in base ai contenuti, ai sentimenti e alle intenzioni che si vogliono trasmettere.

Nei cortei, allo stadio, a una festa si grida tutti insieme. Se ci si coordina bene l’effetto non è mai caotico, anzi, ciò che vogliamo dire acquista più forza e ritmo. Tono, ritmo e intensità si possono applicare al seguente esempio:

La frase ovviamente può essere scandita con diversi ritmi:

Gridare uno slogan tutti insieme è un modo di comunicare con forza un pensiero comune.

Un gruppo di persone che insieme scandisce uno slogan rappresenta un coro parlato. Nel teatro greco, il coro parlato era un elemento fondamentale della narrazione e interveniva per raccontare antefatti, pensieri, o per dialogare con i personaggi del dramma. Dal momento che ogni persona ha una voce particolare, diversa dalle altre, con un proprio timbro, è possibile organizzare un coro parlato sulla base dell’altezza della voce dei suoi componenti, per esempio mettendo a sinistra le voci gravi e a destra gli elementi con voce più acuta. Stabilire l’altezza della voce è abbastanza semplice, basta far pronunciare a ciascuno la frase «Io mi chiamo…»; chi ha il tono di voce più basso si sposta a sinistra del proprio vicino e così via finché si sono sistemati tutti. Alla fine si divide il gruppo in tre parti uguali e, da sinistra a destra, si avranno le voci gravi, medie e acute.

Competenza digitale Per cantare in coro non si deve per forza intonare un insieme di parole. Questa è l’idea che accomuna i componenti delle Voci Atroci, un gruppo vocale formatosi a Genova negli anni Novanta composto da Andrea Ceccon (baritono), Marco Fossati (basso e percussioni), Esmeralda Sciascia (mezzosoprano), Fabrizio Casalino (tenore) e Andrea Todini (tenore). L’unico modo per capire il loro stile è ascoltarli: cerca su internet il brano Barbara, ascoltalo e commentalo con i tuoi compagni.

24


PRODURRE SUONI E MELODIE

Unità

2

Nessuno nasce stonato!

N B

t a en e

Per definire una persona stonata serve un parametro di riferimento. Chi canta da solo, senza base musicale, non potrà mai essere stonato; potrà essere sgraziato, goffo, stridulo, ma non stonato. Questo perché si stona sempre in riferimento a un altro suono e dunque, spostando la tonalità di un brano, chiunque può cantare in modo intonato. Così come nessuno nasce incapace di andare in bicicletta o di ballare, stonati si diventa se non ci si esercita mai all’ascolto e non si prova mai a usare la voce. Con un po’ di esercizio qualsiasi persona può imparare a cantare e a intonare bene.

base musicale: traccia musicale preregistrata usata per accompagnare le esibizioni canore.

IMPARARE A CANTARE

Memorizza le dieci regole d’oro del canto e inizia a esercitarti. • Ricorda che cantare non significa gridare. • Pensa a ogni suono prima di emetterlo. • C erca di essere rilassato, non avere tensioni nel viso e nel corpo. • Quando emetti un suono con la voce, apri la gola come quando sbadigli. • Il respiro che prendi tra una frase e l’altra deve essere esteso, ampio e naturale. • Quando inspiri non alzare mai le spalle! • Quando espiri sgonfia gradatamente i polmoni. • Quando pronunci le parole articola bene i suoni: non ti mangiare le parole! • Articolare bene i suoni significa anche riuscire a legarli tra loro. U rlare fa male alle corde vocali.

collegamento con...

SCIENZE

IL MIO CORPO CHE CAMBIA Durante la pubertà, soprattutto nei ragazzi, la voce scende di circa un’ottava, mentre la voce femminile di uno o due toni. Ciò avviene in seguito alle sollecitazioni di un ormone, il testosterone, che aumenta le dimensioni della laringe e delle corde vocali.

Proposta di lavoro 1. Scopri che cos’è il beatbox e chi sono i suoi principali esponenti. Porta degli esempi di ascolto in classe o riproducili direttamente. 2. S copri come mai il cantante degli U2 ha scelto di chiamarsi Bono Vox. Trova altri due cantanti che sono famosi per le loro doti vocali.

B ono Vox.

25


1

Parte

IL SUONO E GLI STRUMENTI MUSICALI

Quante voci! Esistono tanti tipi di voci, almeno quanti sono gli strumenti musicali. Variano a seconda del sesso, della corporatura, dell’età e vengono classificate in base all’estensione, cioè alla quantità di suoni che possono emettere; dal più grave al più acuto, si ha il: basso, baritono, tenore, contralto, mezzosoprano e soprano. Il basso, il baritono e il tenore sono voci maschili, il contralto, il mezzosoprano e il soprano sono voci femminili.

Estensione delle voci: in blu quelle maschili, in rosso quele femminili.

La Si Do Re Mi Fa Sol La Si Do Re Mi Fa Sol La Si Do Re Mi Fa Sol La Si Do Re Mi Fa Sol La Si Do Re Mi Fa Sol La Si Do Re Mi Fa Sol La Si Do Re Mi Fa Sol La Si Do

Do centrale

Tenore Baritono Basso

Soprano Mezzosoprano Contralto

Competenza digitale Demetrio Stratos è stato un cantante, polistrumentista e ricercatore musicale greco naturalizzato italiano. Demetriou, diventato poi Demetrio, è nato ad Alessandria d’Egitto il 22 aprile del 1945. È famoso per aver fatto parte dei gruppi musicali I ribelli e Area, che lasciò nel 1978 per dedicarsi completamente alla ricerca vocale arrivando a collaborare con artisti di fama mondiale tra i quali John Cage. Cerca su internet il suo album del 1978 dal titolo Cantare la voce.

Brano A007

Proposta di ascolto

Largo al factotum, da Il barbiere di Siviglia G. Rossini

Per un esempio di voce lirica impostata ascolta l’aria Largo al factotum dall’opera di Gioachino Rossini Il barbiere di Siviglia.

Brano A008

Proposta di ascolto

Auschwitz F. Guccini

Per un esempio di voce naturale non impostata ascolta il brano Auschwitz di Francesco Guccini.

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PRODURRE SUONI E MELODIE

N t a Ben e

lirica: genere di canto popolare italiano noto soprattutto per la sua fusione con il teatro (opera lirica).

Unità

2

Generalmente si è portati a pensare che la classificazione delle voci (basso, baritono, tenore, contralto, mezzosoprano e soprano) valga solo per la lirica. In verità non è così, Schema dei passaggi e dei reg questa distinzione vocale non è riferita infatti al modo in cui si canta ma all’estensione. Per estensione si intende l’ampiezza delle note che la propria voce riesce a cantare. Osservando il seguente schema dei registri puoi notare quali sonoSoprano le voci più alte e quali Sol2 La Si Do3 Re Mi Fa Sol La Si Do4 Re quelle più basse, in riferimento al Do centrale della tastiera del pianoforte. Per capire meglio il colore della voce dei registri può essere utileMezzosoprano paragonarli ad alcuni Do2 Re Mi Fa Sol La Si Do3 Re Mi Fa Sol L strumenti a fiato: •v oce di petto: scura e timbrata, potrebbe ricordare il suono del registro grave della tromba; Contralto Mi2 Fa Sol La Si Do3 Re Mi Fa Sol La Si Do • voce mista: squillante e corposa, come il suono brillante del sax; • voce di testa: leggera e ariosa, richiama il suono vellutato del flauto. Tenore Sol1 di La petto Si Do2 Re Mi Fa Sol La Si Do3 Re M Il compito dei cantanti professionisti è quello di studiare sul passaggio dalla voce a quella di testa rendendo uniforme e omogeneo il timbro. Baritono

Mi1 Fa Sol La Si Do2 Re Mi Fa Sol La Si Do

Basso

Schema dei passaggi e dei registri

Schema dei passaggi e dei registri.

Do1 Re Mi Fa Sol La Si Do2 Re Mi Fa Sol L

Soprano Sol2 La Si Do3 Re Mi Fa Sol La Si Do4 Re Mi Fa Sol La Si Do5 Re Mi Fa

Mezzosoprano Do2 Re Mi Fa Sol La Si Do3 Re Mi Fa Sol La Si Do4 Re Mi Fa Sol (La)

Contralto Mi2 Fa Sol La Si Do3 Re Mi Fa Sol La Si Do4 Re Mi Fa Sol La Si (Do5)

Tenore Sol1 La Si Do2 Re Mi Fa Sol La Si Do3 Re Mi Fa Sol La Si Do4 Re

= voce di petto = voce mista = voce di testa in neretto le note di passaggio Do centrale = Do3

N.B. La nozione empirica e convenzionale di registro indicare la coordinazione muscolare dove prevale l’azio noidei) non dev’essere confusa con la percezione della “p in una tecnica corretta deve risultare sempre “alta”, “in ma nella zona grave può amplificarsi fino a comprendere sen

Baritono Mi1 Fa Sol La Si Do2 Re Mi Fa Sol La Si Do3 Re Mi Fa Sol La (Si)

Basso N oemi, contralto.

Do1 Re Mi Fa Sol La Si Do2 Re Mi Fa Sol La Si Do3 Re Mi Fa (Sol)

= voce di petto = voce mista = voce di testa in neretto le note di passaggio Do centrale = Do3

Una rappresentazione della Turandot di Puccini all’Opera House di Sydney, Australia.

N.B. La nozione empirica e convenzionale di registro e timbro “di petto” (per indicare la coordinazione muscolare dove prevale l’azione dei muscoli tiroaritenoidei) non dev’essere confusa con la percezione della “posizione” della voce, che in una tecnica corretta deve risultare sempre “alta”, “in maschera”, “sul fiato”, anche nella zona grave può amplificarsi fino a comprendere sensazioni di profondità.

27


1

Parte

IL SUONO E GLI STRUMENTI MUSICALI TIPI DI VOCE

Voci maschili

Descrizione

Esempi

Basso

È la voce maschile con l’estensione più grave in grado di eseguire le note più profonde e scure.

Lirico: Robert Lloyd Moderno: Mario Biondi

Baritono

È la voce maschile intermedia.

Lirico: Ruggero Raimondi Moderno: Frank Sinatra

Tenore

È la voce maschile più acuta. Nel melodramma, al tenore sono affidati i ruoli da protagonista.

Lirico: Luciano Pavarotti Moderno: Eros Ramazzotti

Controtenore, sopranista e falsetto

È la voce maschile che canta in tessitura femminile.

Lirico: Philippe Jaroussky Moderno: Michael Jackson

Voci femminili

Descrizione

Esempi

Contralto

È la voce femminile più grave.

Lirico: Anne Sofie von Otter Moderno: Noemi

Mezzosoprano

È la voce femminile intermedia tra il contralto e il soprano (la più diffusa).

Lirico: Agnes Baltsa Moderno: Arisa

Soprano

È la voce femminile più acuta.

Lirico: Maria Callas Moderno: Giorgia

Cori Coro

Coro di voci bianche

amburo africano, T djembè.

28

Descrizione Nel teatro greco il coro era il gruppo di danzatori che cantava e recitava. Oggi indica l’insieme dei cantori. La voce bianca è tipica dei bambini sotto la soglia della pubertà (tra gli 8 e i 16 anni) e ha un’estensione sonora acuta.

Esempi Lirico: C oro della Fondazione Arena di Verona Moderno: Neri per caso Lirico: Libera (Angel Voices) Moderno: C oro del brano Another brick in the wall dei Pink Floyd

Le famiglie di strumenti musicali Ogni strumento musicale, come ogni persona, ha una sua voce particolare, che si classifica attraverso tre parametri: il timbro, l’estensione (la varietà di note che riesce a suonare) e la sonorità (la potenza con cui emette il suono). A seconda del materiale con cui sono costruiti, del modo in cui emettono il suono e dell’estensione dei suoni che producono, gli strumenti musicali sono stati classificati da Erich Moritz von Hornbostel e Curt Sachs, nel 1914, in cinque famiglie: • Cordofoni: il corpo sonoro è costituito da corde messe in vibrazione (cetre, mandole, liuto, arpe, chitarre, violino, viola, violoncello ecc.). • A erofoni: il corpo sonoro è costituito da una colonna d’aria (armonica a bocca, fisarmonica, flauti, clarinetti, oboi, corni, sax ecc.). • Idiofoni: l’intero corpo dello strumento entra in vibrazione (triangolo, xilofono, campane tubolari, maracas, scacciapensieri ecc.). • Membranofoni: il corpo sonoro è costituito da una membrana (timpani, tamburi, grancassa ecc.). • Elettrofoni: il suono è diffuso da altoparlanti (organo Hammond, tastiere, chitarre elettriche, piano elettrico ecc.).


PRODURRE SUONI E MELODIE

Unità

2

Gli strumenti musicali vengono inoltre suddivisi in: • s trumenti a suono determinato, che emettono note precise e intonate da poter scrivere sul pentagramma (es. vibrafono, timpani, campane tubolari, xilofono); • s trumenti a suono indeterminato, che emettono note «irregolari», senza una precisa intonazione da poter registrare ritmicamente su un rigo musicale.

Brano A009

Proposta di ascolto

Tra i seguenti strumenti che appartengono alla famiglia dei cordofoni quali riesci a individuare?

Brano A010

Proposta di ascolto

Tra i seguenti strumenti che appartengono alla famiglia dei membranofoni quali riesci a individuare?

Brano A011

Proposta di ascolto

Tra i seguenti strumenti che appartengono alla famiglia degli aerofoni quali riesci a individuare?

Brano A012

Proposta di ascolto

Tra i seguenti strumenti che appartengono alla famiglia degli idiofoni quali riesci a individuare?

29


1

Parte

IN SINTESI

DIDATTICA INCLUSIVA

BES

• I l nostro corpo è il primo mezzo di cui disponiamo per produrre i suoni. • Attraverso la voce moduliamo in modo consapevole i suoni e, con l’esercizio, si può imparare ad appoggiare la voce sul diaframma (abilità richiesta nel canto e nella recitazione). • Anche il linguaggio parlato, come il suono, ha una sua melodia (la prosodìa) che contribuisce a dare significato al messaggio espresso. timbro

estensione

sonorità

che si distinguono per strumenti musicali diversi tenore da baritono basso

Produrre suoni e melodie

che comprende

negli uomini in all’estensione

coro parlato

dal

dalla che si distingue in base

tre tipi di voci (di diversa altezza)

voce umana

nelle donne in

soprano mezzosoprano contralto

30

gravi

medie

acute


Unità

Ve r i f i c a 1. Indica se le affermazioni sono vere o false. a. Il primo mezzo di cui disponiamo per produrre suoni è il corpo.   b. La voce viene prodotta attraverso un fenomeno che viene chiamato areazione.   c. Degli organi fonatori fanno parte la laringe, i polmoni, le cavità nasali e la bocca. d. L’intensità della voce dipende dalla forza con la quale si emette l’aria.   e. La voce si emette durante la fase espiratoria.   f. Un esercizio utile per rinforzare il muscolo diaframmatico è quello di fare le flessioni.   g. Le variazioni di intensità si esprimono con il termine dinamica.

V V V V V V V

F F F F F F F

2. Completa il testo con le parole date. diaframma — intensità — respirare — soffiare — espiratoria — inspirare Dato che la voce si emette durante la fase ............................................................., per usarla bene è necessario prima di tutto imparare a .......................................................................... correttamente. Per imparare ad appoggiare la voce sul ............................................................. uno degli esercizi più semplici è quello di ................................................................. normalmente, senza mai alzare le spalle e poi ............................................................. con forza come per spegnere le candeline su una torta. Più sono lontane le candeline più si dovrà aumentare l’......................................................... del soffio emesso.

3. Definisci con parole tue che cos’è una prosodia.

........................................................................................................................................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................................................................................................................................

4. Completa le frasi inserendo le voci maschili e femminili corrette.

tenore — basso — baritono — contralto — mezzosoprano — soprano a. La voce maschile più bassa si chiama .................................................................................................... b. La voce femminile più bassa si chiama ................................................................................................. c. La voce maschile che si estende in una tonalità media si chiama ...................................................................................... d. La voce femminile che si estende in una tonalità media si chiama ................................................................................... e. La voce maschile che si muove sulla tonalità più acuta si chiama ..................................................................................... f. La voce femminile che si muove sulla tonalità più acuta si chiama ..................................................................................

5. Completa le definizioni. a. Il suono determinato è un tipo di suono che ............................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................

b. Per suono indeterminato invece si intende .................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................

6. Inserisci ciascuno strumento nella colonna della famiglia a cui appartiene secondo il sistema di classificazione Hornbostel–Sachs. Violino — Tamburo — Chitarra elettrica — Xilofono — Clarinetto — Campane — Fisarmonica — Violoncello — Arpa — Saxofono Aerofoni

Idiofoni

Cordofoni

Membranofoni

Elettrofoni

31

2


1

Parte

3

IL SUONO E GLI STRUMENTI MUSICALI

UnitĂ

Gli strumenti a corde

Conoscenze e abilitĂ S aper classificare i cordofoni. Saper conoscere le parti principali dei cordofoni. Capire la tecnica di produzione del suono. Riconoscere un cordofono in base alla forma/aspetto. Riconoscere un cordofono in base al suono/timbro.

32


GLI STRUMENTI A CORDE

Unità

3

I cordofoni Appartengono alla famiglia dei cordofoni tutti gli strumenti musicali il cui suono è emesso dalla vibrazione di una corda. I cordofoni sono accomunati da una struttura simile; a parte qualche eccezione, tutti possiedono le seguenti caratteristiche: •u na cassa armonica che serve per amplificare il suono (1); • una tastiera sulla quale si premono le corde per cambiare l’altezza della nota da eseguire (2); • un sistema di ponticelli che permette di fissare le corde allo strumento (3); •d elle chiavette, dette anche «meccaniche» o «piroli», con le quali è possibile accordare lo strumento variando la tensione delle corde (4). Gli strumenti cordofoni si differenziano tra loro secondo le modalità utilizzate per produrre la vibrazione delle corde, che possono essere strofinate, pizzicate o percosse. In passato le corde venivano realizzate con le budella di animali, ma oggi sono prevalentemente in nylon o in metallo.

1

2

3

4

CORDOFONI A CORDE STROFINATE

I cordofoni a corde strofinate sono detti anche «strumenti ad arco» poiché il suono viene prodotto sfregando le corde per mezzo di un archetto. L’archetto è composto da un fascio di crini di cavallo la cui tensione è regolata per mezzo di un meccanismo a vite. Fanno parte di questa categoria il violino, la viola, il violoncello e il contrabbasso.

CORDOFONI A CORDE PIZZICATE

Questi strumenti sono chiamati così perché il suono viene prodotto pizzicando le corde. Esse possono essere pizzicate direttamente dal musicista o tramite un plettro, cioè una sottile lamina di metallo o di plastica. Tra i cordofoni a corde pizzicate i più noti sono la chitarra, il mandolino, l’arpa e il clavicembalo.

CORDOFONI A CORDE PERCOSSE

Nei cordofoni a corde percosse il suono viene emesso per effetto di un martelletto che colpisce le corde facendole vibrare. Appartengono a questa tipologia il pianoforte e il clavicordo.

33


1

Parte

IL SUONO E GLI STRUMENTI MUSICALI

Il violino Il violino è uno strumento ad arco, a corde strofinate e pizzicate. Deriva da strumenti ad arco di origine araba, come il rebab, e può essere costruito con diversi tipi di legno. I violini più pregiati e basilari sono quelli costruiti dai liutai italiani: Stradivari, Amati e Guarnieri. Il violino si presta a concerti solisti e in orchestra, e può produrre una varietà di effetti sonori: tremolo, glissato, vibrato, tenuto, pizzicato, saltellato, percosso col legno dell’archetto o col plettro. Tutti i grandi compositori, da Vivaldi a Paganini, da Mozart a Prokof’ev, si sono cimentati nella scrittura di capolavori per violino, ma questo strumento trova largo impiego non solo nella musica classica ma anche nel jazz, nel folk e nel rock.

Carta d’identità Nome: Violino Cognome: Da Braccio Data di nascita: inizio del XVI secolo Origine: araba (liuteria italiana) Residenza: strumento eclettico e versatile, dalla musica classica al rock, dal jazz al folk Professione: solista ma non solo

Archetto

Cassa armonica: 35,6 cm Estensione: acuta Timbro: chiaro e brillante Segni particolari: è lo strumento con il suono più acuto della sua famiglia; è dotato di quattro corde che corrispondono alle note Sol, Re, La, Mi

Tastiera È posizionata sul manico.

Effe di risonanza Sono due fessure a forma di effe nella cassa armonica. Da qui esce il suono.

Piroli Sono quattro chiavette in legno che consentono di modificare la tensione delle corde per accordare lo strumento.

Cassa armonica È il corpo, in legno, dello strumento.

Corde Sono quattro, solitamente in metallo.

Ponticello Mentoniera È il pezzo di legno o di plastica su cui il violinista poggia il mento.

È una barretta sottile di legno su cui poggiano le corde perché mantengano una posizione arcuata e possano così essere suonate una per volta. Il ponticello trasmette le vibrazioni delle corde alla cassa armonica.

Cordiera È il pezzo di legno o di plastica a cui sono agganciate le corde.

34


GLI STRUMENTI A CORDE

collegamento con...

Unità

3

LETTERATURA E FUMETTI

UNA SONATA «DIABOLICA» Nel 1713 il compositore veneto Giuseppe Tartini, dopo aver sognato che il diavolo in persona prendeva il suo violino ed eseguiva una sonata mai sentita prima, si sveglia e febbrilmente cerca di trascrivere la melodia sentita in sogno. Il brano si intitola Il trillo del diavolo ed è lo stesso che l’investigatore Dylan Dog, il protagonista dell’omonimo e popolarissimo fumetto italiano pubblicato dal 1986, suona spesso con il suo clarinetto. Questo personaggio non è un eroe ma un uomo come tanti con i suoi pregi e difetti che odia la violenza e ha tanti dubbi sul mondo. Dylan ama tutta la musica, dalla classica all’heavy metal, e ha la passione del clarinetto. Non lo suona benissimo, ma in uno dei tanti episodi del fumetto riesce a fare un duetto a New York con Woody Allen.

Da Dylan Dog n. 1, disegni di Angelo Stano © 2016 Sergio Bonelli Editore.

Competenza digitale Il violinista David Garrett grazie al suo talento è riuscito ad affermare la fusione tra musica classica e rock. Cerca su internet l’interpretazione di Garrett di Viva la vida, un brano dei Coldplay. Utilizzando dei particolari effetti a pedale, David dà vita a un’esecuzione che conta ben 9 violini sovrapposti.

Brano A013

Proposta di ascolto

Capriccio n° 5 in La minore N. Paganini

Niccolò Paganini è stato un grandissimo violinista. Scrisse 24 brani per violino che chiamò semplicemente Capricci. Ascolta il Capriccio n° 5 in La minore, si presenta con passaggi velocissimi e tecnicamente complessi. In una parola: virtuosistici. Come inizia la composizione? a. Con note lunghe e passaggi rapidi b. Con note sempre uguali c. Con note acute

35


1

Parte

IL SUONO E GLI STRUMENTI MUSICALI

La viola La viola è molto simile al violino ma un po’ più grande, potremmo dire che è la sua sorella maggiore. Rispetto al violino ha un suono più dolce, velato e grave con un timbro più profondo e meno brillante. È uno strumento molto antico, deriva dalla viella che si diffuse in Europa durante il Medioevo.

Carta d’identità Nome: Viola Cognome: Da Braccio Data di nascita: metà del XVI secolo Origine: araba (liuteria italiana) Residenza: strumento eclettico e versatile, dalla musica classica al rock, dal jazz al folk Professione: lavora in orchestra ma anche da solista

Cassa armonica: 42 cm Estensione: verso un registro medioacuto Timbro: morbido Segni particolari: dotata di quattro corde che corrispondono alle note Do, Sol, Re, La

Ponticello

Cassa armonica

Effe di risonanza

Archetto

Cordiera

Tastiera

Piroli

Corde Sono quattro, solitamente in metallo.

Mentoniera

Competenza digitale Bartolomeo Campagnoli pubblicò, all’incirca nel 1815, 41 capricci per viola. Si tratta di un’importante opera didattica che ampliò le possibilità tecniche ed espressive dello strumento. Dei suoi capricci cerca su internet il n° 31 per viola sola. Commenta l’esercitazione in classe o condividi le tue riflessioni con il M.I.O. BOOK.

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GLI STRUMENTI A CORDE

Unità

3

La viola da gamba La viola da gamba è uno strumento ad arco dotato di sei o sette corde. Ne esistono di diversi tipi e taglie: sopranino (o pardessus de viole), soprano, contralto, tenore, basso e contrabbasso (o violone), quest’ultimo considerato il capofamiglia. In base alle dimensioni cambiano la gamma sonora, l’accordatura e il colore timbrico. La viola da gamba si suona tenendola tra le ginocchia e sfregando le corde con l’archetto. Archetto

Piroli

Carta d’identità Nome: Viola Cognome: Da Gamba Data di nascita: inizio del XVI secolo Origine: araba (rebab), spagnola (vihuela) Residenza: musica rinascimentale e barocca Professione: solista, consort (insieme di viole da gamba), orchestra barocca, musica da camera

Sono sei o sette, secondo il numero di corde.

Tastiera

Corde Cassa armonica: 67 cm circa Estensione: bassa Timbro: scuro Segni particolari: sei o sette corde in budello naturale, le cui accordature più comuni sono: soprano Re, Sol, Do, Mi, La, Re; tenore: Sol, Do, Fa, La, Re, Sol; basso: Re, Sol, Do, Mi, La, Re

Sono sei o sette, solitamente in budello naturale.

Fori di risonanza Sono a forma di C.

Ponticello

Competenza digitale Jordi Savall è uno dei più grandi «gambisti» del mondo. In decenni di attività ha riportato alla luce molti capolavori di musica antica, come il brano di Diego Ortiz Recercada quarta sobre la folia, risalente al XVI secolo. Cerca su internet l’interpretazione che ne ha dato Savall e individua quanti strumenti accompagnano la viola da gamba.

Cassa armonica

Cordiera

Brano A014

Proposta di ascolto

Pezzi per viola da gamba libro 2, da Le voci umane M. Marais

La viola da gamba è uno strumento di grande importanza tra gli archi ma poco conosciuto al grande pubblico. Ascolta questa composizione di Marin Marais che mette in risalto proprio le notevoli doti espressive di questo strumento. Come si conclude la composizione? a. Accelerando b. In crescendo c. In diminuendo e rallentando

37


1

Parte

IL SUONO E GLI STRUMENTI MUSICALI

Il violoncello Il violoncello, anticamente chiamato violone, deriva dalla viola da gamba. A differenza di questa, si suona tenendolo appoggiato a terra per mezzo di un puntale. È considerato il basso nella formazione del quartetto d’archi.

Carta d’identità Nome: Violoncello Cognome: Puntale Data di nascita: inizio del XVI secolo Origine: araba (liuteria italiana) Residenza: strumento eclettico e versatile, dalla musica classica al rock, dal jazz al folk Professione: solista ma non disdegna la compagnia Cassa armonica: 75 cm Estensione: medio-grave Timbro: vellutato Segni particolari: dotato di quattro corde che corrispondono alle note Do, Sol, Re, La

Competenza digitale Il violoncellista e compositore contemporaneo italiano Giovanni Sollima nel brano Terra aria riesce a mescolare sapientemente elementi musicali diversi, minimalismo, jazz, rock e musica etnica. Cercalo su internet e osserva la sua tecnica.

Piroli

Tastiera

Archetto

Corde

È più grande di quello del violino.

Sono quattro, solitamente in metallo; sono più spesse di quelle del violino.

Effe di risonanza

Ponticello

Cassa armonica

Puntale Cordiera

38

È una punta estraibile in metallo che permette di appoggiare il violoncello sul pavimento durante l’esecuzione.


GLI STRUMENTI A CORDE

Unità

3

Il contrabbasso Il contrabbasso è il basso dei cordofoni ad arco e di conseguenza quello con i suoni più gravi. Deriva dal violone da gamba e, allo stesso modo, si suona poggiandolo a terra sul puntale, in piedi o seduti su uno sgabello, strofinando le corde con l’archetto o pizzicandole.

Carta d’identità Nome: Contrabbasso Cognome: Verticale Data di nascita: inizio del XVI secolo Origine: araba (liuteria italiana) Residenza: strumento eclettico e versatile, dalla musica classica al rock, dal jazz al folk Professione: sostegno ritmico-armonico

Archetto

Piroli

Tastiera

Cassa armonica: 115 cm Estensione: grave Timbro: scuro e possente Segni particolari: dotato di quattro corde che corrispondono alle note Mi, La, Re, Sol e che nel jazz vengono pizzicate Corde

Competenza digitale Il grande contrabbassista e compositore statunitense di musica afroamericana Charles Mingus nel brano My jelly roll soul esegue un assolo improvvisando sul giro armonico. Cerca su internet il video, guarda la versione con spartito e cerca di capire come viene suonato il contrabbasso nell’introduzione.

Sono quattro, solitamente in metallo.

Ponticello

Effe di risonanza

Cordiera

Puntale

Cassa armonica

39


1

Parte

IL SUONO E GLI STRUMENTI MUSICALI

La chitarra La chitarra è uno strumento a corde pizzicate con il fondo piatto e la caratteristica forma di otto. Secondo fonti storiche pare sia stata introdotta in Spagna dagli arabi alla fine del XVI secolo. Oggi ha una vastissima popolarità perché è uno strumento leggero, facile da trasportare e che può adattarsi a moltissimi generi musicali.

Paletta

Carta d’identità Nome: Chitarra Cognome: Classica Data di nascita: fine del XVI secolo Origine: franco-araba Residenza: strumento eclettico e versatile, dalla musica classica al rock alla musica popolare Professione: accompagnatrice ideale ma non disdegna il protagonismo

È la parte finale dello strumento su cui si trovano i piroli.

Corde Sono sei, di budello o di nylon; le prime tre sono rivestite di metallo o bronzo.

Piroli

Tastiera

Cassa armonica: 65 cm Estensione: variabile Timbro: dolce Segni particolari: dotata di sei corde che corrispondono alle note Mi, La, Re, Sol, Si, Mi

Rosone o buca È il foro di risonanza.

Competenza digitale Ralph Towner, leader del gruppo etno-jazz Oregon, nel brano If riesce a creare un genere originale e creativo, in bilico tra musica classica e musica improvvisata. Cerca su internet sia la versione in assolo sia quella in gruppo e ascolta come Towner suona la chitarra all’inizio del brano.

Ponticello Cordiera

Cassa armonica

Brano A015

Proposta di ascolto

Dance M. Colonna

Il brano per chitarra classica Dance del compositore ed esecutore Maurizio Colonna evidenzia le incredibili possibilità tecniche ed espressive dello strumento a corde pizzicate più noto. Come si sviluppa la composizione? a. Con passaggi legati e lenti b. Con passaggi rapidi e virtuosistici c. Con accordi pieni

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GLI STRUMENTI A CORDE

Brano A016

Proposta di ascolto

Asturias, da Suite spagnola op. 47 trascr. Segovia I. Albèniz

Questa celebre composizione, scritta nel 1890 da Isaac Albèniz, era in origine un brano per pianoforte. Il grande interprete spagnolo Andrés Segovia ne ha ricavato un brano per chitarra classica dalle suggestive atmosfere iberiche.

Unità

3

Come inizia il brano? a. Con una scala b. Con un arpeggio rapido c. Con accordi

collegamento con...

TECNOLOGIA

LE CORDE CONTANO La chitarra classica emette un suono morbido e dolce e possiede corde di nylon (le corde Mi La Re sono di nylon rivestite di metallo). La chitarra acustica o folk produce invece un suono più squillante e ha corde di metallo. Inoltre generalmente ha una cassa armonica più grande e un manico un po’ più stretto e lungo.

Competenza digitale Tommy Emmanuel è un grande e versatile musicista australiano che dimostra come la chitarra acustica si presti a innumerevoli possibilità creative. Cerca su internet una delle sue tante improvvisazioni e osserva come si sviluppa la composizione del brano. Come definiresti il suo stile?

41


1

Parte

IL SUONO E GLI STRUMENTI MUSICALI

L’arpa L’arpa ha un’origine molto antica e ha come antenato l’arco musicale in uso già nelle civiltà primitive dell’Africa e dell’Asia. I primi a usare l’arpa, come oggi la conosciamo, furono gli Egizi. Questo strumento si suona glissando o arpeggiando: il primo effetto si ottiene facendo scivolare le dita sulle corde, il secondo pizzicandole.

Mensola

Carta d’identità Nome: Arpa Cognome: Classica Data di nascita: 3000 a.C. Origine: egiziana Residenza: strumento eclettico e versatile, dalla musica classica al folk Professione: solista e accompagnatrice

È la parte alta dello strumento su cui sono posizionati i piroli.

Corde Sono 47 e hanno diversa lunghezza. Sono di metallo (quelle per suoni gravi) e di nylon o budello (quelle per suoni acuti). Ogni corda può produrre tre suoni diversi.

Cassa armonica: 175 cm Estensione: variabile Timbro: dolce e delicato Segni particolari: ne esistono di diverse forme e dimensioni; la più comune ha 47 corde e 7 pedali per cambiare i suoni

Competenza digitale La Toccata per arpa e orchestra d’archi in La maggiore di Domenico Paradisi è stata scritta originariamente per clavicembalo, ma la versione per arpa è diventata una famosa sigla della Rai utilizzata durante gli intervalli. Cerca su internet la versione con spartito e prova a capire come viene suonata l’arpa.

Colonna di sostenimento Collega le corde ai pedali.

Zoccolo È la base della colonna di sostenimento.

Cassa armonica È il corpo dello strumento e comprende la tavola armonica, cioè la superficie su cui sono fissate le corde.

Pedali Sono 7, permettono di modificare la lunghezza delle corde e quindi di produrre suoni diversi.

Brano A017

Proposta di ascolto

Ned of the hill Tradizionale irlandese

L’arpa celtica è uno strumento più piccolo dell’arpa classica, ha un numero minore di corde e non dispone dei pedali. In questo brano l’arpista Lorenza Pollini esegue una popolare canzone irlandese. Come si sviluppa la composizione? a. Con passaggi legati e lenti b. Con passaggi rapidi e aggiunta di percussioni c. Con passaggi pizzicati e staccati

42


GLI STRUMENTI A CORDE

N t a Ben e

basso continuo: è la parte più grave di una partitura destinata agli archi, al clavicembalo o all’organo.

Unità

3

Il clavicembalo Il clavicembalo è il più grande e più importante strumento a corde pizzicate e tastiera. Le sue origini risalgono al Trecento e in Italia compare per la prima volta nel Cinquecento. È dotato di una o due tastiere, una cassa armonica e una cordiera. Non ha un suono molto potente e il suo timbro è metallico. Dalla fine del Seicento all’inizio dell’Ottocento con il basso continuo, il clavicembalo è stato impiegato anche per esecuzioni musicali con armonizzazioni che rendevano polifonica la linea di basso. Salterelli

Carta d’identità Nome: Clavicembalo Cognome: Ben Temperato Data di nascita: inizio del XVI secolo Origine: europea Residenza: strumento principe dell’epoca barocca Professione: solista e accompagnatore specialista del basso continuo

Sono piccole asticelle di legno collegate ai tasti. Sui salterelli sono fissati dei plettri che pizzicano le corde quando vengono premuti i tasti.

Corde Sono di metallo.

Cassa armonica: 272 cm circa Estensione: variabile Timbro: metallico Segni particolari: la sua meccanica non consente di variare l’intensità del suono emesso

Cassa armonica È simile a quella del pianoforte a coda, ma più piccola. Contiene le corde e i salterelli.

Tastiera

Competenza digitale Il famosissimo gruppo inglese The Beatles si è spesso divertito a sperimentare nuovi timbri inserendo strumenti diversi nelle canzoni. Insolito e ironico è l’uso del clavicembalo per una composizione intitolata Piggies. Cerca su internet la versione in HD e ascolta come inizia il brano.

Può essere composta da una o due file di tasti.

Brano A018

Proposta di ascolto

Capriccio T. Merula

Tarquinio Merula è stato un organista e compositore dell’età rinascimentale, conosciuto per la musica strumentale e per l’opera La finta savia rappresentata a Venezia nel 1643. Tra le varie composizioni strumentali ti proponiamo questo brano per clavicembalo. Alla fine di ogni episodio il clavicembalista si sofferma con un accordo. In quante parti è divisa la composizione? a. Una sola parte

b. Due parti

c. Tre parti

43


1

Parte

IL SUONO E GLI STRUMENTI MUSICALI

Il pianoforte Il pianoforte è il più popolare tra i cordofoni a tastiera. È uno strumento a corde percosse la cui invenzione è attribuita all’italiano Bartolomeo Cristofori, che costruì il primo esemplare nel 1688 alla corte dei Medici. In un primo momento il pianoforte passò inosservato ma, in seguito a un articolo scritto da Scipione Maffei che ne esaltava le caratteristiche, nel XVIII secolo acquistò popolarità in tutta Europa e poi nel mondo.

Carta d’identità Nome: Pianoforte Cognome: A Coda Data di nascita: inizio del XVI secolo Origine: italiana Residenza: strumento eclettico e versatile, dalla musica classica al rock, dal jazz al folk Professione: solista, all’occorrenza accompagna voci e ogni sorta di strumenti

Cassa armonica: 280 cm (gran coda) Estensione: variabile Timbro: ricco e percussivo Segni particolari: può essere a coda (1/4, 1/2, 3/4), gran coda o verticale

Corde Sono in acciaio.

Martelletti Sono collegati ai tasti da un sistema di leve chiamato meccanica. I martelletti percuotono le corde quando vengono premuti i tasti.

Cassa armonica Può avere diverse forme a seconda del modello.

Tastiera Comprende 88 tasti bianchi e neri.

Pedali Possono essere 2 o 3. Il pedale di sinistra diminuisce l’intensità dei suoni, quello di destra li prolunga.

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GLI STRUMENTI A CORDE

collegamento con...

Unità

3

PROFESSIONI

PRODIGI SI DIVENTA Nel libro La mia storia il pianista cinese Lang Lang racconta che fin dall’età di 3 anni, quando i suoi genitori gli regalarono il pianoforte, è stato costretto a esercitarsi tutti i giorni per almeno 12 ore. L’unica distrazione che gli veniva concessa era guardare i cartoni animati di Tom & Jerry per una mezz’ora al giorno. Lang Lang è la dimostrazione che per diventare dei prodigi della musica non basta avere talento!

Competenza digitale La bellezza e il fascino del Concerto in Sol (Adagio assai) costarono a Maurice Ravel numerose notti insonni, alla ricerca di un tema semplice, lirico ma profondo. Tra le tante versioni cerca su internet quella di Leonard Bernstein.

Brano A019

Proposta di ascolto

I got rhythm, da Girl Crazy G. Gershwin

I got rhythm è un brano di Gershwin tratto dal musical Girl Crazy del 1930. Negli anni è diventato un prototipo per scrivere nuovi temi usando lo stesso giro armonico (per esempio la sigla de I Flintstones). Ti proponiamo di ascoltare la versione eseguita da Paolo Birro e Cheryl Porter. Come viene suonato il pianoforte nel brano? a. Improvvisando b. Eseguendo accordi c. Eseguendo note acute staccate

45


1

Parte

IN SINTESI

DIDATTICA INCLUSIVA

BES

•G li strumenti a corde, detti cordofoni, sono tutti quegli strumenti musicali che emettono il suono dalla vibrazione di una corda. • Tutti i cordofoni possiedono: una cassa armonica (per amplificare il suono), una tastiera (per cambiare l’altezza della nota da eseguire premendo le corde), dei ponticelli (per fissare le corde allo strumento) e delle chiavette (per accordare lo strumento variando la tensione delle corde). • Gli strumenti a corde più conosciuti sono: violino, viola, violoncello, chitarra, pianoforte. sfregando le corde

con

un archetto

quando il suono è prodotto a corde strofinate (es. il violino) sono

Gli strumenti a corde sono a corde percosse (es. il pianoforte) quando il suono è prodotto colpendo le corde con un martelletto

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sono

a corde pizzicate (es. la chitarra) quando il suono è prodotto pizzicando le corde con le mani o un plettro


Unità

Ve r i f i c a 1. Indica se le affermazioni sono vere o false.

V F a. L’arpa si può suonare anche glissando.   V F b. La viola è più grande del violino.   c. Il contrabbasso ha il suono più grave del violoncello.   V F d. La chitarra classica ha le corde in ghisa.   V F e. Il clavicembalo è un cordofono a corde percosse.   V F f. Il pianoforte è più antico del clavicembalo.   V F 2. Scrivi sotto a ciascuno strumento il nome corrispondente.

violoncello — contrabbasso — arpa — violino — chitarra

...............................

...............................

...............................

...............................

...............................

3. Cancella la parola sbagliata dalle frasi che descrivono il violino. a. Le corde sono quattro/sei. b. Le chiavette per accordarlo si chiamano palette/piroli. c. Sulla cassa armonica ci sono due effe/acca di risonanza. d. La barra su cui poggiano le corde si chiama verricello/ponticello. e. Deriva da strumenti ad arco di origine africana/araba. 4. Completa le frasi sulla chitarra con le parole date.

manico — paletta — rosone — tastiera — cordiera a. La parte del manico dove si trovano i piroli si chiama ........................................................ b. La parte del manico che si trova dietro le corde si chiama ........................................................ c. Il foro di risonanza si chiama ................................................................................... d. La chitarra folk rispetto alla classica ha il .................................................................................. più stretto. e. Il dispositivo sulla cassa sul quale si fissano le corde si chiama ............................................................................................

5. Indica con una crocetta quali affermazioni sono riferite al pianoforte e quali al clavicembalo. Pianoforte

Clavicembalo

a. La tastiera comprende 88 tasti bianchi e neri. b. È dotato di salterelli. c. È considerato lo strumento principe della musica barocca. d. È dotato di pedali. e. La sua invenzione è attribuita a Bartolomeo Cristofori.

47

3


1

Parte

4

IL SUONO E GLI STRUMENTI MUSICALI

UnitĂ

Gli strumenti a fiato e a mantice

Conoscenze e abilitĂ S aper classificare gli aerofoni. Saper conoscere le parti principali degli aerofoni. Capire la tecnica di produzione del suono. Riconoscere un aerofono in base alla forma/aspetto. Riconoscere un aerofono in base al suono/timbro.

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GLI STRUMENTI A FIATO E A MANTICE

Unità

4

Gli aerofoni Sono chiamati aerofoni tutti gli strumenti musicali che emettono un suono attraverso la vibrazione dell’aria. Il modo in cui viene immessa l’aria li distingue a loro volta tra aerofoni a fiato e aerofoni a mantice. Negli strumenti a fiato l’aria viene prodotta direttamente dal suonatore, che soffia in una imboccatura (1). Negli strumenti a mantice l’aria viene spinta dal mantice (2), una specie di sacchetto che viene azionato dall’esecutore tramite un sistema meccanico. Di questa seconda tipologia fanno parte la fisarmonica, l’harmonium e l’organo, tutti e tre dotati di tastiera.

e 1

2

Gli aerofoni a fiato possono essere raggruppati secondo il tipo di imboccatura. AEROFONI A IMBOCCATURA DIRETTA

Gli aerofoni a imboccatura diretta si suonano soffiando l’aria direttamente nello strumento attraverso un’apertura. Alcuni esempi sono il flauto dolce e il flauto traverso. AEROFONI A IMBOCCATURA AD ANCIA

L’ancia è una sottile striscia di legno posizionata sull’imboccatura dello strumento; quando il musicista vi soffia l’aria, l’ancia vibra producendo un suono. Essa può essere semplice o doppia. Gli aerofoni ad ancia semplice più conosciuti sono il clarinetto e il sax, mentre quelli ad ancia doppia sono l’oboe, il corno inglese, il fagotto e il controfagotto. AEROFONI A IMBOCCATURA A BOCCHINO

Questi strumenti hanno un’imboccatura dotata di un bocchino, un piccolo imbuto nel quale il musicista soffia per produrre un suono. Alcuni esempi sono la tromba, il trombone, il corno francese, il basso tuba e l’eufonio. Gli aerofoni appartenenti a quest’ultima categoria sono chiamati anche ottoni, per via del metallo con cui vengono costruiti; ciò li distingue dal resto degli strumenti a fiato, definiti invece legni poiché originariamente venivano fabbricati con questo materiale. Un altro criterio per classificare gli aerofoni in generale consiste nel distinguere tra risonanti e liberi, cioè tra gli strumenti che contengono l’aria in una cavità al loro interno (per esempio il flauto) e quelli che utilizzano l’aria che si trova all’esterno (come nel caso dell’armonica a bocca).

49


1

Parte

IL SUONO E GLI STRUMENTI MUSICALI

Il flauto dolce Il flauto dolce è detto anche flauto a becco per la forma della sua imboccatura. Il suono si ottiene tramite il passaggio dell’aria in un condotto chiamato fischietto; da qui la colonna d’aria si dirige verso il labium, un bordo affilato che ne provoca la vibrazione. La lunghezza della colonna d’aria vibrante determina l’altezza del suono e il musicista la modifica aprendo e chiudendo i fori con le dita: più la colonna d’aria è corta più il suono è acuto.

Carta d’identità Nome: Flauto Cognome: Dolce Data di nascita: XIV secolo Origine: europea Residenza: musica medievale, rinascimentale, barocca e folk Professione: solista, ma anche in consort (insieme di flauti), orchestra barocca e orchestra da camera (cioè con pochi strumenti)

Statura: 25 cm il sopranino; 35 cm il soprano, il contralto e il tenore basso Estensione: variabile in base al modello Timbro: chiaro Segni particolari: può essere in legno o in plastica (diffidate di quelli troppo economici)

Becco Contiene un’apertura in cui il flautista soffia.

Fischietto Fori Sono otto: sette davanti e uno dietro. Lo sdoppiamento dei fori più gravi permette di creare note alterate.

Testata È la parte superiore del flauto dolce.

Labium

Piede È la parte inferiore del flauto dolce.

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GLI STRUMENTI A FIATO E A MANTICE

Unità

4

Proposta di lavoro Nel 1974 un valente jazzista, Gianni Bedori, conosciuto anche con il nome Johnny Sax, portò al successo un simpatico motivo intitolato Snoopy. Prova a suonarlo insieme ai tuoi compagni.

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Competenza digitale Il Quartet New Generation (QNG) è un gruppo di flautiste composto da Andrea Guttmann, Hannah Pape, Heide Schwarz e Susanne Fröhlich. Il quartetto riesce a combinare musica antica e contemporanea in maniera creativa suonando vari tipi di flauto dolce. Cerca su internet alcune loro esecuzioni come la Clockwork toccata di Fulvio Caldini. Realizza un video con i tuoi compagni cercando di imitare lo stile di questo gruppo.

51


1

Parte

IL SUONO E GLI STRUMENTI MUSICALI

Il flauto traverso Il flauto traverso è così chiamato proprio perché si suona di traverso. Appartiene alla categoria dei legni, poiché in passato veniva costruito con questo materiale, ma oggi è normalmente in metallo. Il flautista suona soffiando nel foro dell’imboccatura e azionando le chiavi modifica la lunghezza della colonna d’aria, variando quindi l’altezza del suono prodotto. Esistono vari tipi di flauto traverso, il più noto è quello in Do, ma sono molto usati anche il flauto in Fa, detto soprano, quello in Sol o contralto, e il flauto basso in Do.

Carta d’identità Nome: Flauto Cognome: Traverso Data di nascita: XVIII secolo Origine: tedesca Residenza: strumento eclettico e versatile, dalla musica sinfonica al rock Professione: all’occorrenza suona in gruppo ma preferisce il ruolo da solista

Statura: 66 cm Estensione: verso l’acuto Timbro: chiaro Segni particolari: può essere costruito con diversi tipi di metallo; ne esistono in argento, oro e persino in platino

Boccola È la sporgenza su cui il flautista appoggia le labbra per soffiare nel foro.

Trombino

Testata

È la parte finale del flauto traverso.

Chiavi Permettono di chiudere più fori contemporaneamente, in modo semplice e preciso.

Fori Sono situati sotto le chiavi.

Competenza digitale Ian Anderson, flautista del celebre gruppo Jethro Tull, scrisse un arrangiamento in stile rock della Suite per liuto n° 1 di Bach. Sembra che l’ispirazione gli sia venuta grazie a un vicino di casa, uno studente di chitarra che continuava a ripetere la prima parte della Bourrée di Bach. Cerca su internet un video di questo brano e osserva come suona il flauto.

52

Brano A020

Proposta di ascolto

Suite per orchestra n° 2 in Si minore BWV 1067 J.S. Bach

Johann Sebastian Bach scrisse questa suite orchestrale tra il 1738 e il 1739. L’ultimo tempo di danza si intitola Badinerie. Il celebre tema, tecnicamente complesso e vivace, è affidato al flauto traverso, accompagnato dagli archi e basso continuo. Come inizia la composizione? a. Con l’orchestra da sola b. Con il flauto e l’orchestra insieme c. Con il flauto da solo


GLI STRUMENTI A FIATO E A MANTICE

Unità

4

Il clarinetto Il clarinetto deriva dal chalumeau, uno strumento a fiato medievale. Il suo ideatore è stato Johann Christoph Denner intorno al 1690. La famiglia dei clarinetti comprende quello in Si , il più diffuso, quello in Do, con un suono più squillante, e il clarinetto in La, dal suono più morbido. Esistono, inoltre, il clarinetto piccolo in Mi , usato prevalentemente nelle bande e in orchestra, e il clarinetto basso, detto anche clarone.

b

b

Bocchino

Carta d’identità

b

Nome: Clarinetto Cognome: Si (cugino del Do e del La) Data di nascita: XVII secolo Origine: tedesca Residenza: musica sinfonica, jazz, folk e pop Professione: solista, in orchestra, nei cori di clarinetti, nelle varie formazioni jazz, etniche e popolari

Barilotto Collega il bocchino con lo strumento e trasmette le vibrazioni.

Ancia È semplice.

Chiavi

Statura: 66 cm circa. Estensione: ampia, dal medio grave all’acuto Timbro: caldo e morbido (nel registro grave) Segni particolari: di ebano e metallo; è sempre alla ricerca dell’ancia perduta

Competenza digitale Il Concerto per clarinetto in La maggiore K 622 è uno dei capolavori di Mozart. Originariamente scritto per il corno di bassetto (strumento simile al clarinetto ma più grave), oggi viene eseguito con il clarinetto in La. Cerca su internet e confronta diverse versioni di questa composizione, osservando il timbro del clarinetto.

Fori

Campana È la parte finale del clarinetto.

Brano A021

Proposta di ascolto

This old hammer Tradizionale

Ti proponiamo di ascoltare un brano tradizionale arrangiato da Marco Pasetto in stile jazzistico, nel quale il clarinetto è accompagnato dal pianoforte. Confronta e commenta i diversi timbri. Come suona il clarinetto nella prima parte del brano? a. Improvvisa b. Esegue un tema con note gravi c. Esegue un tema con note acute

53


1

Parte

IL SUONO E GLI STRUMENTI MUSICALI

Il saxofono Il saxofono, comunemente detto sax, è stato realizzato per la prima volta nel 1840 dal musicista belga Adolphe Sax, dal quale ha preso il nome. Data la sua recente invenzione (ha «solo» duecento anni), il sax trova spazio nella musica classica dalla seconda metà del 1800 e viene utilizzato prevalentemente nelle formazioni jazz. La famiglia dei saxofoni comprende sette strumenti di taglia ed estensione differente: sopranino, soprano, contralto, tenore, baritono, basso e contrabbasso.

Ancia

Carta d’identità Nome: Sax Cognome: Contralto Data di nascita: XIX secolo Origine: belga Residenza: musica classica (Bizet, Ravel, Berlioz), ma prevalentemente jazz, rock e pop Professione: sessione fiati o solista

È semplice.

Collo Bocchino

Chiavi

Statura: 64 cm Estensione: media Timbro: caldo e sensuale Segni particolari: forma conico-paraboidale

Fori

Competenza digitale Amy Dickson è una giovane saxofonista australiana. Cerca su internet la sua trascrizione per saxofono soprano del brano Violin Concerto n° 1 di Philip Glass. Amy suona il sax utilizzando un arpeggio continuo, riesci a capire quando prende fiato?

Campana

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Collega il bocchino con lo strumento.


GLI STRUMENTI A FIATO E A MANTICE

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Unità

4

CINEMA JAZZ E CARTONI ANIMATI Tra il 1929 e il 1939 Walt Disney ha realizzato diversi cortometraggi di animazione accompagnati da composizioni musicali contenuti nella raccolta Silly symphony (sinfonie allegre). Curioso è l’episodio Music Land nel quale si narra dell’amore contrastato tra la principessa Violino e il principe Sax, che sfocia nella guerra tra l’isola del jazz e quella della musica classica.

Proposta di lavoro n altro esempio di aerofono ad ancia U semplice sono le launeddas sarde. Svolgi una breve ricerca su questo strumento e trova un video di musicisti che lo suonano.

Competenza digitale Cerca su internet la Sonata per sax contralto e pianoforte di Phil Woods, un interessante esempio di commistione tra jazz e musica classica.

55


1

Parte

IL SUONO E GLI STRUMENTI MUSICALI

L’oboe L’oboe deriva dalla bombarda, strumento medievale dal suono molto potente. La sua origine risale al XVII secolo, quando i musicisti alla corte di Luigi XIV, il re Sole, modificarono la bombarda per ottenere uno strumento ad ancia doppia adatto agli ambienti chiusi: l’oboe. Essendo uno strumento che non risente eccessivamente dei cambiamenti di temperatura, l’oboe viene utilizzato nell’orchestra per accordare tutti gli altri. Per le sue caratteristiche l’oboe è uno strumento che nella musica leggera si usa di rado.

Carta d’identità Nome: Oboe Cognome: Ancia doppia Data di nascita: XVII secolo Origine: francese Residenza: musica classica, raramente nel jazz e nel pop Professione: in orchestra spicca da solista Statura: 60 cm Estensione: verso l’acuto Timbro: nasale, malinconico Segni particolari: oltre all’oboe dal suono leggermente più grave, caldo e corposo, esistono l’oboe d’amore e il corno inglese

Bocchino Ancia È doppia.

Fori

Chiavi

Competenza digitale Paul McCandless è un musicista che da molti anni suona l’oboe e il corno inglese in un contesto etno-jazz. Cerca su internet il brano Honduras di Antonio Calogero, ascolta il tema e osserva le improvvisazioni che il duo esegue dal vivo. Condividi le tue impressioni con i compagni di classe.

Campana

Brano A022

Proposta di ascolto

Il lago dei cigni op. 20, scena: La visione P.I. Čajkovskij

Il celebre balletto di Čajkovskij inizia proprio con l’inconfondibile timbro dell’oboe, accompagnato dall’orchestra. La famosa frase iniziale conferisce all’opera un tono suggestivo difficile da dimenticare. Come inizia la composizione? a. Introduce l’orchestra b. Parte l’oboe da solo c. Iniziano insieme oboe e orchestra

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GLI STRUMENTI A FIATO E A MANTICE

Unità

4

Il fagotto Il fagotto, come l’oboe, fa parte della famiglia dei legni ad ancia doppia. Il corpo dello strumento è costituito da un tubo conico ripiegato a U che ha uno sviluppo complessivo di circa 2,5 metri. In Italia il suo nome deriva dalla forma che aveva in origine, mentre i francesi lo hanno chiamato bassoon per il suo registro basso, ma nel 1931 Igor Stravinsky cambiò le regole di strumentazione e nella sua composizione La sagra della primavera fece suonare il fagotto con un registro insolitamente acuto. A questa famiglia appartiene uno strumento che ha un’estensione ancora più bassa, il controfagotto, che permette di suonare fino a un’ottava sotto il limite di estensione del fagotto.

Carta d’identità

Campana

Nome: Fagotto Cognome: Bassoon Data di nascita: XVI secolo Origine: italo-tedesca Residenza: musica classica e bande militari, raramente nel jazz, mai visto nel pop Professione: in orchestra va sempre in coppia

Statura: 250 cm (ripiegati a U) Estensione: grave Timbro: scuro Segni particolari: in legno con chiavi di metallo

Competenza digitale

Cannello Fori

Chiavi

I membri dell’Osesp Bassoon Quintet, con i loro fagotti e controfagotti, spaziano attraverso molteplici generi musicali. Cerca su internet la loro interpretazione di Donna Lee di Charlie Parker, con cui si cimentano in modo originale e inconsueto nel genere bebop, stile del jazz che caratterizzò gli anni Quaranta.

Ancia È doppia.

Culatta Nasconde la piega a U del tubo.

Brano A023

Proposta di ascolto

Shéhérazade N.A. Rimskij-Korsakov

Ascolta questa famosa suite sinfonica scritta da Rimskij-Korsakov nel 1888 ispirata al libro Le mille e una notte. Il passo orchestrale del fagotto crea una sonorità e un’atmosfera orientale da sogno. Come suona il fagotto nella composizione? a. Espone un tema arabeggiante b. Suona note gravi c. Esegue passaggi veloci e tecnici

57


1

Parte

IL SUONO E GLI STRUMENTI MUSICALI

La tromba La tromba è uno strumento che ha origini antichissime; anche se di forme e lunghezza diverse tutte le grandi civiltà del passato la usavano per più scopi, militari, cerimoniali e sociali. Oggi la troviamo nelle formazioni da camera, nelle orchestre, nelle bande e nelle formazioni jazz. I primi modelli curvati di tromba nacquero alla fine del XIV secolo, mentre i pistoni furono aggiunti dai tedeschi Heinrich Stölzel e Friedrich Blühmel nel 1830. Le trombe si suddividono generalmente in tre famiglie: acute, medie e gravi. Parente stretto della tromba è il flicorno soprano, che rispetto alla tromba ha un suono più scuro e dolce.

Carta d’identità Nome: Tromba Cognome: Pistoni Data di nascita: 1830 Origine: tedesca Residenza: musica classica, jazz, funky e soul, raramente nella musica pop Professione: solista o in session nella big band (orchestra jazz) e in orchestra

Statura: 50 cm Estensione: verso il medio acuto Timbro: squillante e potente Segni particolari: suona anche con varie sordine

Pistoni Bocchino

Sono tre e permettono di cambiare la lunghezza della colonna d’aria e quindi di modificare l’altezza del suono emesso.

Campana

Pompa di intonazione Valvola di scarico Da qui si fa uscire l’acqua che si forma soffiando nello strumento.

58

È una parte di tubo mobile inserita nel tubo fisso che consente di modificarne la lunghezza e variare quindi l’altezza del suono.


GLI STRUMENTI A FIATO E A MANTICE

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Unità

4

TECNOLOGIA

CURIOSE SORDINE La sordina è un dispositivo meccanico che applicato a uno strumento musicale ne modifica il suono, riducendone l’intensità e attenuandone il timbro. Gli ottoni possono adoperare una grande varietà di sordine, anche di materiali insoliti e bizzarri. Per produrre l’effetto «wah-wah», per esempio, i musicisti jazz pongono il cappello davanti alla campana: togliendolo e mettendolo modulano l’intensità del suono emesso. Per ottenere lo stesso effetto molti usano persino la campana di gomma dello sturalavandini.

Competenza digitale Tine Thing Helseth è una giovane e famosa trombettista scandinava. Per apprezzarne la bravura cerca su internet la sua esecuzione del Concerto per tromba in Mi bemolle di Haydn che nel 1796, con questa composizione brillante e piena di energia, diede un impulso all’uso dello strumento come solista.

Brano A024

Proposta di ascolto

Summertime, da Porgy and Bess G. Gershwin

Summertime è una famosa ninna nanna tratta dall’opera di George Gershwin Porgy and Bess, un melodramma ambientato durante la schiavitù del popolo afroamericano, che fu rappresentato per la prima volta a Boston nel 1935. In questa versione, eseguita dalla Big Band Ritmo Sinfonica Città di Verona, Sandro Gilioli alla tromba esegue il tema in modo particolare. In che modo suona la tromba nella ninna nanna? a. Con un fraseggio jazzistico e improvvisando b. In modo classico c. Velocemente e piano

59


Parte

1

IL SUONO E GLI STRUMENTI MUSICALI

Il trombone Il trombone, come la tromba, ha origini molto antiche. Dopo il Medioevo lo strumento si è sviluppato fino a raggiungere la forma attuale. Dal XVII secolo viene costruito con la coulisse, un canneggio mobile che, modificando il percorso dell’aria, permette di variare l’intonazione dei suoni e di eseguire il caratteristico effetto «glissando», cioè il passaggio senza intervallo dal suono grave a quello acuto o viceversa.

Competenza digitale

Carta d’identità Nome: Trombone Cognome: Coulisse Data di nascita: XVII secolo Origine: tedesca Residenza: musica classica, jazz, funky, soul e fusion Professione: solista in orchestra o in session nella brass band (banda di ottoni e percussioni) Statura: 85 cm circa Estensione: verso il grave Timbro: scuro e potente Segni particolari: suona anche con varie sordine

Il Concertino op. 4 per trombone e orchestra, composto da Ferdinand David nel 1837, occupa un posto importante nella letteratura musicale per la cura e l’indiscutibile progresso tecnico raggiunto dallo strumento. Cerca su internet il terzo movimento (Allegro maestoso) e ascolta come suona il trombone. Condividi le tue impressioni immaginando di scrivere un post sul tuo blog.

Campana

Pompa di intonazione

Coulisse

Valvola di scarico

Bocchino

Brano A025

Proposta di ascolto

I loves you, Porgy, da Porgy and Bess G. Gershwin

I loves you, Porgy fa parte dell’opera di George Gershwin Porgy and Bess. Nella versione che ti proponiamo Giordano Bruno Tedeschi suona accompagnato dalla Big Band Ritmo Sinfonica Città di Verona. Come si sviluppa la composizione? a. Inizia il trombone eseguendo il tema b. Inizia il trombone con dei passaggi solistici c. La big band precede il tema

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GLI STRUMENTI A FIATO E A MANTICE

Unità

4

Il corno francese Il corno francese è ispirato a quegli strumenti che anticamente venivano ricavati da corna di animali, zanne o grosse conchiglie. In Europa, a partire dal Medioevo, venne impiegato prevalentemente nelle campagne militari o durante le battute di caccia. Dalla metà del XVII secolo entrò a far parte dell’orchestra diventando uno strumento sempre più importante. Alcuni compositori come Haydn, Mozart e Brahms lo utilizzarono anche come solista.

Carta d’identità Nome: Corno Cognome: Francese Data di nascita: XVIII secolo Origine: francese Residenza: musica classica, raramente nel jazz e nel pop Professione: solista, in coppia, in trio o in orchestra sinfonica

Bocchino

Statura: 4 m (canneggio arrotolato) Estensione: verso il grave Timbro: scuro e potente Segni particolari: il musicista infila la mano destra dentro la campana per calibrare l’intonazione e il timbro

Competenza digitale La Vienna Horns è una formazione originale composta esclusivamente da corni francesi. Il suono d’insieme risulta sorprendentemente suggestivo ed efficace, anche perché gli strumentisti spaziano tra svariati generi musicali. Cerca su internet il brano Back to the future di John Williams eseguito da questo curioso ensemble.

Campana

Pistoni Come nella tromba, permettono di modificare l’altezza del suono emesso, ma in questo caso vengono azionati con un meccanismo a leva.

Ritorte Sono dei segmenti di tubo mobili che permettono di cambiare l’intonazione. Nel periodo in cui il corno non era ancora dotato di pistoni, le ritorte erano fondamentali.

Brano A026

Proposta di ascolto

Concerto per corno francese e orchestra n° 3 K 447 W.A. Mozart

Mozart scrisse 4 concerti per corno francese e orchestra. Nel 1787 compose il Concerto n° 3, K 447 del quale ascoltiamo il rondò, ovvero il tempo Allegro finale, dove lo strumento denota notevoli possibilità tecniche. Come inizia la composizione? a. Con l’orchestra b. Con il corno e l’orchestra c. Con il violino e l’orchestra

61


1

Parte

IL SUONO E GLI STRUMENTI MUSICALI

Il basso tuba Sebbene sia nato come strumento da battaglia in epoca greco-romana, il basso tuba come lo conosciamo oggi risale al 1835, anno in cui gli vennero applicati i pistoni. Costruito in bronzo, è tra gli ottoni lo strumento dal suono più grave. Il musicista lo suona tenendolo praticamente in braccio. Tra gli ottoni con suono grave ma di dimensioni più ridotte rispetto al basso tuba ci sono anche l’eufonio e l’oficleide. Quest’ultimo, a parte la forma che ricorda quella di un serpente attorcigliato, ha la particolarità di essere dotato di chiavi e non di pistoni per modulare il suono.

Carta d’identità

Campana

Nome: Basso Cognome: Tuba Data di nascita: 1835 Origine: tedesca Residenza: musica classica, traditional jazz ed etno band Professione: accompagnamento nei gruppi di ottoni e in orchestra

Bocchino Pistoni

Statura: da 3,55 m a 5,35 m Estensione: grave Timbro: scuro e potente Segni particolari: a differenza degli altri ottoni ha la campana verticale

Competenza digitale Il Melton Tuba Quartett è una formazione composta da tubisti che sorprendono per la loro abilità nel portare alla luce le numerose possibilità espressive e tecniche del basso tuba. Il quartetto spazia dalla musica classica al jazz; cerca su internet l’esecuzione dell’Ouverture del Guglielmo Tell di Rossini.

Canneggio È di diametro maggiore rispetto agli altri ottoni; ciò permette allo strumento di emettere suoni molto gravi.

Brano A027

Proposta di ascolto

Bydlo, da Quadri di un’esposizione M. Musorgskij

Il compositore russo Modest Musorgskij, nel 1874, scrisse una suite per pianoforte dal titolo Quadri di un’esposizione ispirandosi ai quadri dipinti dall’amico Hartmann. In seguito, il compositore francese Maurice Ravel orchestrò il capolavoro di Musorgskij per una grande formazione. Il brano che ti proponiamo, Bydlo, è eseguito da un memorabile assolo di tuba. Come suona il basso tuba nel brano? a. Suona note gravi b. Esegue un tema cantabile c. Esegue note staccate

62


GLI STRUMENTI A FIATO E A MANTICE

Unità

4

La fisarmonica La fisarmonica deriva da uno strumento cinese antichissimo, lo sheng, un particolare organo a bocca che risale a circa 3000 anni fa, ma la sua versione attuale è da attribuire all’austriaco Cyrill Demian che la costruì nel 1829 a Vienna. Nel 1835 il tedesco Heinrich Band la modificò realizzando il bandoneón che, portato in Argentina dagli emigranti tedeschi, divenne uno degli strumenti più popolari per la musica sudamericana. Mantice

Carta d’identità Nome: Fisarmonica Cognome: Cromatica Data di nascita: 1829 Origine: austriaca Residenza: musica classica, jazz, folk ed etno, a volte pop Professione: solista, ma anche in gruppi vari e nelle orchestre di fisarmoniche

Statura: 60 cm Estensione: variabile Timbro: variegato Segni particolari: dotata di molteplici bassi e accordi

Espandendosi e comprimendosi il mantice spinge l’aria nello strumento.

Bottoniera È composta da alcune file di pulsanti con cui si eseguono note gravi e accordi.

Tastiera Simile a quella del pianoforte, è formata da 41 tasti bianchi e neri.

collegamento con...

GEOGRAFIA

CASTELFIDARDO, PATRIA DELLA FISARMONICA Fra i maggiori centri italiani di produzione delle fisarmoniche e organetti ci sono Stradella, Vercelli e Castelfidardo, riconosciuto come la patria dello strumento. A Castelfidardo si trova il Museo internazionale della fisarmonica che ospita una collezione di oltre trecentocinquanta esemplari di questo strumento, tutti diversi tra loro.

Casse armoniche Sono due e contengono le ance che, grazie all’aria emessa dal mantice, vibrano producendo il suono.

Brano A028

Proposta di ascolto

El choclo Á.G.V. Arroyo

El choclo è uno dei primi brani di tango argentino composti alla fine dell’Ottocento. Qui ti proponiamo l’esecuzione di Ariel Sosa. Ascoltando la parte centrale del brano, quale strumento esegue il tema? a. Bandoneón b. Contrabbasso c. Chitarra

63


1

Parte

IL SUONO E GLI STRUMENTI MUSICALI

L’organo L’organo è il più grande di tutti gli strumenti musicali, nonché quello con la maggior estensione e varietà di suoni. Le sue origini risalgono al III secolo a.C., ma in Europa la sua massima diffusione si ebbe intorno alla prima metà del Settecento. Proprio in quel periodo si decise di aumentare il numero dei registri e delle tastiere, ciò conferì allo strumento maggiori possibilità espressive.

Carta d’identità Nome: Organo Cognome: A canne Data di nascita: III secolo a.C. Origine: egiziana Residenza: musica classica e sacra Professione: preferisce essere solista ma si adatta anche ad accompagnare voci, cori e strumenti

Competenza digitale Music for a found harmonium, suonata dalla Penguin Cafe Orchestra, è un’interessante composizione minimalista che vede l’harmonium come protagonista. Cerca su internet il brano e prova a individuare gli strumenti che fanno da accompagnamento.

64

Statura: variabile Estensione: ampia Timbro: variegato Segni particolari: si suona leggendo tre pentagrammi; con la mano destra si esegue la chiave di violino, con la mano sinistra la chiave di basso e con la pedaliera un’altra chiave di basso

Brano A029

Proposta di ascolto

Toccata e fuga in Re minore BWV 565 J.S. Bach

Il brano proposto è sicuramente il più famoso per organo, scritto da Bach all’età di 18 anni. Come suona l’organo nella composizione? a. Suona a tempo b. Suona note acute c. Sembra improvvisare su un tempo libero


GLI STRUMENTI A FIATO E A MANTICE

Unità

4

Canne Variabili per dimensione, materiale e numero, le canne producono suoni diversi, come fossero tanti singoli aerofoni.

Somiere Consolle Ospita le tastiere, chiamate anche manuali, che possono essere da una a cinque.

È una cassa armonica che riceve l’aria spinta dal mantice per distribuirla alle canne.

Registri Mantice Spinge l’aria nel somiere. In passato veniva azionato manualmente ma oggi è a motore.

Sono pulsanti che permettono di scegliere quale gruppo di canne suonare, ottenendo così timbri diversi.

Staffe Pedaliera È una tastiera di legno che il musicista suona con i piedi.

Presenti in numero variabile, permettono di modificare l’intensità del suono. Si azionano con i piedi.

65


1

Parte

IN SINTESI

DIDATTICA INCLUSIVA

BES

•G li aerofoni sono tutti strumenti musicali che producono un suono attraverso la vibrazione dell’aria. • Gli aerofoni sono a fiato se l’aria viene prodotta direttamente dal suonatore che soffia in un’imboccatura, sono a mantice se l’aria viene spinta da una specie di sacchetto (il mantice) azionato dal musicista tramite un sistema meccanico. • Gli strumenti a fiato più conosciuti sono: flauto dolce, flauto traverso, clarinetto, saxofono, tromba, trombone, fisarmonica, organo.

diretta (es. il flauto dolce)

ad ancia (es. il clarinetto)

a bocchino (es. la tromba)

l’imboccatura se hanno a fiato sono

Gli strumenti a fiato e a mantice sono a mantice se hanno una tastiera (es. l’organo, la fisarmonica)

66


Unità

Ve r i f i c a 1. Dividi gli aerofoni in base a come viene immessa l’aria.

flauto dolce — fisarmonica — trombone — corno francese — saxofono — harmonium — flauto traverso — clarinetto — tromba Imboccatura diretta

Imboccatura ad ancia

Imboccatura a bocchino

Mantice

2. Rispondi alle domande.

a. Quale tra i seguenti aerofoni ha un’ancia doppia? Fisarmonica Oboe Trombone

Clarinetto

b. Quale tra i seguenti strumenti è stato inventato più recentemente? Organo Flauto Saxofono Controfagotto

c. Quale strumento monta i pistoni? Cornamusa Tromba

Flauto traverso

d. Quale strumento è dotato di coulisse? Armonica Oboe Trombone

Clarinetto Saxofono

3. Indica se le affermazioni sono vere o false.

a. Il flauto dolce è uno strumento ad ancia semplice.   V F

b. Il clarinetto è uno strumento di origine tedesca.   V F

c. Le chiavi permettono di chiudere i fori in modo semplice e preciso.   V F

d. Il bandoneón è uno strumento a mantice.   V F

V F e. La tromba è dotata di 7 pistoni.

f. La sordina si usa per attenuare il suono.   V F

g. Il basso tuba è l’ottone dal suono più acuto.   V F

4. Leggi il testo sull’organo e cancella la parola sbagliata. L’organo è lo strumento musicale con la maggior massa/estensione e varietà di suoni/ritmi. Nel Settecento/Cinquecento si decise di diminuire/aumentare il numero dei tubi/registri e delle tastiere/ canne; ciò conferì allo strumento maggiori possibilità espressive. L’organo si suona leggendo cinque/tre pentagrammi: con la mano destra/sinistra si esegue la chiave di violino, con la mano destra/ sinistra la chiave di basso o con la pedaliera un’altra chiave di violino/basso.

5. Collega ciascun ottone alla sua descrizione. a. Tromba

b. Trombone

c. Basso tuba

d. Corno francese

1. Tra gli ottoni è lo strumento dal suono più grave. 2. È ispirato ad antichi strumenti ricavati da corna di animali, zanne o grosse conchiglie. 3. Con la coulisse può eseguire il caratteristico effetto «glissando». 4. I pistoni furono aggiunti dai tedeschi Heinrich Stölzel e Friedrich Blühmel nel 1830.

67

4


1

Parte

5

IL SUONO E GLI STRUMENTI MUSICALI

UnitĂ

Gli strumenti a percussione

Conoscenze e abilitĂ S aper classificare gli strumenti a percussione. Saper conoscere le parti principali degli strumenti a percussione. Capire la tecnica di produzione del suono. Riconoscere uno strumento a percussione in base alla forma/aspetto. Riconoscere uno strumento a percussione in base al suono/timbro.

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GLI STRUMENTI A PERCUSSIONE

Unità

5

Idiofoni e membranofoni Fin dalla preistoria l’uomo, percuotendo legni, tronchi e pietre, ha prodotto suoni per i motivi più svariati: comunicazione, rito, svago e guerra. Per questo si può dire che quella delle percussioni sia la tipologia di strumenti più antica. In base al materiale con cui sono costruiti, gli strumenti a percussione si suddividono in idiofoni (1) e membranofoni (2). In entrambe le categorie esiste un’ulteriore distinzione tra strumenti a suono determinato (3) e strumenti a suono indeterminato (4): i primi sono in grado di produrre suoni con un’altezza specifica, corrispondenti alle note musicali, e si usano per le melodie (funzione melodica); i secondi producono suoni di altezza non classificabile, indeterminata, e si usano per tenere il ritmo (funzione ritmica).

1

2

3

4

GLI IDIOFONI

Si definiscono idiofoni gli strumenti il cui suono è ottenuto dalla vibrazione del corpo dello strumento stesso. La vibrazione può essere prodotta in quattro modi: • percussione: lo strumento viene percosso con le mani oppure con un battente (triangolo, xilofono); • concussione: parti dello strumento vengono percosse fra loro (piatti, nacchere); • s cuotimento: lo strumento viene agitato in modo che alcuni suoi componenti entrino in contatto generando il suono (maracas, bastone della pioggia); • s corrimento o sfregamento: lo strumento viene sfregato mediante una lamina o un bastoncino (guiro). Tra gli idiofoni a suono determinato troviamo lo xilofono, il vibrafono, il glockenspiel, le campane tubolari e la celesta. Tra gli idiofoni a suono indeterminato troviamo i piatti, il charleston, il triangolo, le maracas e le nacchere.

I MEMBRANOFONI

Si definiscono membranofoni gli strumenti il cui suono è prodotto dalla vibrazione di una membrana tesa, solitamente in pelle di animale. I membranofoni possono essere percossi dalle mani (tamburo), da bacchette o da battenti (timpani) o tramite colonne d’aria (mirliton). Un membranofono a suono determinato è il timpano; un membranofono a suono indeterminato è il tamburo.

69


1

Parte

IL SUONO E GLI STRUMENTI MUSICALI

Lo xilofono Lo xilofono è uno strumento a percussione di origine asiatica, costituito da una serie di tavolette di legno di dimensioni diverse appoggiate su un telaio e disposte su due file secondo la logica della tastiera del pianoforte. Queste tavolette sono chiamate piastre sonore e vengono percosse con le bacchette. Anche la marimba è uno strumento a piastre di legno come lo xilofono ma ha dimensioni maggiori e proviene dall’Africa. Il vibrafono, invece si differenzia dai primi due strumenti per le piastre in metallo. È caratterizzato, inoltre, dalla presenza di un motorino elettrico che aziona una ventola per conferire allo strumento il caratteristico suono «vibrato».

Competenza digitale

Carta d’identità Nome: Xilofono Cognome: A piastre Data di nascita: XIV secolo Origine: asiatica Residenza: strumento eclettico e versatile, dalla musica etnica al jazz al folk Professione: solista ma non solo

Statura: lunghezza 145 cm, altezza variabile (80-100 cm) Estensione: 3,5 ottave Timbro: ricco e percussivo. Segni particolari: piastre in legno

Per ascoltare il timbro incisivo e brillante dello xilofono cerca su internet il Concerto per xilofono e orchestra di Toshiro Mayuzumi.

Tubi di risonanza Amplificano il suono delle piastre sonore.

Piastre sonore

Bacchette

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GLI STRUMENTI A PERCUSSIONE

Unità

5

Brano A030

Proposta di ascolto

Dormi mia bella Tradizionale veneto

Questa ninna nanna popolare veneta è stata raccolta da Grazia De Marchi, una ricercatrice musicale veronese. La semplice melodia risalta in modo nitido grazie al timbro cristallino del glockenspiel, uno strumento simile allo xilofono. Come suona il glockenspiel in questo brano? a. Suona da solo b. È accompagnato da percussioni e contrabbasso c. È accompagnato da un’orchestra

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PROFESSIONI

L’ARTIGIANO DEL SUONO Mentre gli idiofoni a suono determinato come lo xilofono devono avere necessariamente una struttura particolare, che consenta di produrre note di varia altezza, quelli a suono indeterminato si possono realizzare con qualsiasi oggetto: scatolette, lattine, chiavi, tubi, rami, assi, ruote di biciletta ecc. Uno dei più formidabili inventori di strumenti musicali realizzati con oggetti improbabili, e spesso di recupero, è Danilo Raimondo, un vero e proprio artigiano del suono. Nei suoi video tutorial Danilo insegna a costruire strumenti originali in modo semplice e poco costoso.

Competenza digitale Il vibrafonista Gary Burton con la sua tecnica ha influenzato molti musicisti. La sua innovazione consiste nel suonare lo strumento con quattro bacchette al posto di due (come prevede la tecnica classica), creando una sonorità ricca e armonica, simile a quella del pianoforte. Ascolta gli effetti e la grande capacità di improvvisazione del musicista cercando su internet il brano dal sapore iberico La fiesta, composto dal pianista Chick Corea che qui accompagna Gary.

Proposta di lavoro Svolgi una breve ricerca su un altro strumento appartenente alla categoria degli idiofoni a tua scelta. Completa il tuo lavoro con degli esempi di musicisti che lo suonano.

71


1

Parte

IL SUONO E GLI STRUMENTI MUSICALI

La celesta La celesta assomiglia a un piccolo pianoforte verticale. Il suono è prodotto da alcune lamine di metallo sospese, percosse da un sistema di martelletti comandati da una tastiera. La celesta debuttò ufficialmente nel 1892 suonando nel balletto Lo schiaccianoci di Pëtr Il’ič Čajkovskij.

Carta d’identità Nome: Celesta Cognome: Metallica Data di nascita: 1886 Origine: francese Residenza: dalla musica classica al rock e nelle colonne sonore dei film Professione: solista ma non troppo

Martelletti

Lamelle

Sono azionati dai tasti.

Sono di metallo. Vengono percosse dai martelletti.

Statura: altezza 80-90 cm, lunghezza 8085 cm Estensione: variabile Timbro: ricco e percussivo, ricorda quello del carillon Segni particolari: tastiera da pianoforte; lamine in metallo sospese

Competenza digitale Il maestro Ennio Morricone compose la colonna sonora di diversi film western diretti da Sergio Leone. Nella pellicola del 1965 Per qualche dollaro in più inserì un brano eseguito con la celesta, Carillon. Cercalo su internet e ascolta come lo strumento esegue ripetutamente lo stesso tema.

Tastiera

Pedale

Brano A031

Proposta di ascolto

Danza della fata confetto, da Lo schiaccianoci op. 71a P.I. Čajkovskij

La Danza della fata confetto è la prima composizione per celesta della storia. Fu scritta da Čajkovskij per il balletto Lo schiaccianoci, messo in scena nel 1892 dal corpo di ballo dei Teatri Imperiali russi. Come suona la celesta nella composizione? a. Suona solo all’inizio b. Entra verso la fine del brano c. È lo strumento solista

72


GLI STRUMENTI A PERCUSSIONE

5

Unità

I timpani I timpani derivano dai naqqara, una coppia di tamburi usati nel Medioevo in Medio Oriente per le cerimonie militari e successivamente importati in Europa dai Crociati. Sebbene possa risultare strano, i timpani rientrano nella categoria dei membranofoni a suono determinato poiché le loro membrane, tese o allentate per mezzo di pedali, possono produrre suoni di diversa intonazione. I timpani sono lo strumento a percussione più importante dell’orchestra, dove se ne trovano da un minimo di due a un massimo di cinque.

no percosse

Membrana

Carta d’identità

Tiranti

Nome: Timpani Cognome: A membrana Data di nascita: X secolo Origine: araba Residenza: dalla musica classica al rock Professione: orchestra

Permettono di accordare lo strumento.

Battenti

Statura: variabile Estensione: verso il grave Timbro: potente (come un tuono) Segni particolari: suono determinato

Competenza digitale Il musicista americano Philip Glass è uno dei primi compositori a essersi ispirato al minimalismo, anche se con il tempo ha sviluppato una chiave creativa più semplice e originale. Cerca su internet il Concerto fantasy per due timpani e orchestra, una singolare composizione che parte con un ritmo irregolare in 5/4.

Pedale È collegato ai tiranti. Permette di tendere o allentare la membrana e quindi di cambiare l’altezza del suono.

Caldaia È una cassa di risonanza in rame.

73


1

Parte

IL SUONO E GLI STRUMENTI MUSICALI

La batteria La batteria è uno strumento che unisce tamburi, piatti e altre percussioni in modo che possano essere suonate contemporaneamente da un solo musicista. Nonostante ogni singolo pezzo abbia origini molto antiche, la nascita della batteria come strumento completo è da ricondurre alla metà dell’Ottocento, periodo in cui la scena musicale degli Stati Uniti era dominata dal jazz. In un gruppo musicale il batterista ha un compito fondamentale, quello di dare il ritmo; è essenziale che sappia coordinare perfettamente, e a tempo, mani e piedi.

Carta d’identità Nome: Batteria Cognome: Multiritmica percussiva Data di nascita: 1850 Origine: statunitense Residenza: versatile, dalla musica jazz alla dance, passando per il rock, il folk, il pop e la musica etnica Professione: accompagnamento ritmico, raramente solista

Statura: variabile a seconda dello stile (la batteria jazz è più piccola) e dell’età dello strumentista Estensione: variabile a seconda dell’intonazione che accorda il batterista Timbro: variabile, dallo scuro della grancassa al chiarissimo dei piatti Segni particolari: strumento poliritmico

Piatti Sono di metallo e vengono percossi con le bacchette.

Tom Sono i tamburi posizionati sulla grancassa.

Bacchette Timpano Charleston

Grancassa È il tamburo più grande della batteria. Viene suonato con un battente azionato da un pedale.

È formato da due piatti, uno sopra l’altro, che vengono azionati da un pedale. Può essere anche percosso con le bacchette.

Rullante È un tamburo munito di corde metalliche che permettono di ottenere l’effetto rullato.

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GLI STRUMENTI A PERCUSSIONE

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Unità

5

PROFESSIONI

BATTERISTI CON STILE Suonare la batteria non è certo facile vista la coordinazione che lo strumento richiede, unita alla capacità di mantenere il ritmo e il tempo. I batteristi più bravi aggiungono alle capacità tecniche anche uno stile personale che affascina non solo chi ascolta ma anche chi li guarda. Molti di loro spaziano senza alcuna difficoltà o pregiudizio dalla musica etnica al pop, dal rock al jazz. Tra i più famosi citiamo Christian Meyer, Franz Di Cioccio, Tullio De Piscopo, Vinnie Colaiuta, Phil Collins, Brian Blade, Manu Katché, Gavin Harrison e Tommy Lee. Tullio De Piscopo.

Competenza digitale Quando al capo d’orchestra statunitense Glenn Miller, durante la seconda guerra mondiale, fu chiesto di eseguire una marcia militare, egli pensò, da bravo jazzista qual era, di arrangiare a tempo di marcia un famoso blues, il Saint Louis Blues. Il brano divenne così popolare che l’orchestra jazz di Glenn Miller si esibì anche nelle basi americane europee, permettendo la diffusione del jazz nel vecchio continente. Cerca su internet il brano e ascolta come suona il tamburo rullante.

Proposta di lavoro Svolgi una breve ricerca su un altro strumento appartenente alla categoria dei membranofoni a tua scelta. Completa il tuo lavoro con degli esempi di musicisti che lo suonano.

75


1

Parte

IN SINTESI

DIDATTICA INCLUSIVA

BES

• Gli strumenti a percussione sono gli strumenti musicali più antichi, infatti sin dalla preistoria l’uomo ha percosso legni o pietre per produrre suoni. • Gli strumenti a percussione a suono determinato sono usati per le melodie poiché riescono a produrre suoni con un’altezza specifica, corrispondenti alle note musicali. • Gli strumenti a percussione a suono indeterminato sono invece usati per tenere il ritmo, in quanto producono suoni di altezza non classificabile. • Gli strumenti a percussione più conosciuti sono: xilofono, timpani, batteria.

il suono

dalle

vibrazioni del corpo dello strumento stesso come

se producono idiofoni sono

lo xilofono (suono determinato)

le maracas (suono indeterminato)

il tamburo (suono indeterminato)

il timpano (suono determinato)

Gli strumenti a percussione sono membranofoni se producono il suono

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come dalle

vibrazioni di una membrana tesa


Unità

Ve r i f i c a 1. Completa la tabella assegnando gli idiofoni alla categoria giusta.

vibrafono — charleston — bastone della pioggia — celesta — triangolo — piatti — maracas — nacchere — campane tubolari — glockenspiel — guiro — xilofono Idiofoni a suono determinato

Idiofoni a suono indeterminato

2. Completa il testo con le parole date. altezza non classificabile — determinato — idiofoni — altezza specifica — indeterminato — membranofoni — melodie — tenere il ritmo In base al materiale con cui sono costruiti, gli strumenti a percussione si suddividono in ......................................... ........................................... e ..................................................................... In entrambe le categorie esiste un’ulteriore distinzione tra strumenti a suono .................................................................................... e strumenti a suono .......................................................................................: i primi sono in grado di produrre suoni con un’..................................................................................., corrispondenti alle note musicali, e si usano per le ............................................................................................................; i secondi producono suoni di .......................................................................................................................... e si usano per .....................................................................................

3. Indica se le affermazioni sono vere o false. a. Gli idiofoni sono strumenti il cui suono è ottenuto dalla vibrazione del corpo.   b. Negli strumenti a concussione parti dello strumento vengono percosse tra loro.   c. Negli strumenti a percussione lo strumento viene pizzicato.   d. Negli strumenti a sfregamento lo strumento viene colpito con un battente.   e. Nei membranofoni il suono è prodotto dalla vibrazione di una membrana.   f. Il tamburo è un membranofono a suono determinato.

V V V V V V

F F F F F F

4. Cancella la parola sbagliata dalle frasi che descrivono lo xilofono e la celesta. a. Lo xilofono è uno strumento a percussione di origine asiatica/europea. b. Lo xilofono è costituito da una serie di tavolette di metallo/legno appoggiate su un telaio. c. Le tavolette dello xilofono si chiamano piastre sonore/rulli. d. La celesta assomiglia a una fisarmonica/un pianoforte verticale. e. Nella celesta il suono è emesso da lamelle/un mantice. 5. A quale categoria appartengono i timpani?

Membranofoni a suono determinato. Membranofoni a suono indeterminato. Idiofoni a suono determinato. Idiofoni a suono indeterminato.

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5


1

Parte

6

IL SUONO E GLI STRUMENTI MUSICALI

UnitĂ

Gli strumenti elettronici ed elettromeccanici

Conoscenze e abilitĂ S aper classificare gli elettrofoni. Saper conoscere le parti principali degli elettrofoni. Capire la tecnica di produzione del suono. Riconoscere un elettrofono in base alla forma/aspetto. Riconoscere un elettrofono in base al suono/timbro.

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GLI STRUMENTI ELETTRONICI ED ELETTROMECCANICI

Unità

6

Elettrofoni Si definiscono elettrofoni gli strumenti musicali che producono suoni per mezzo di impulsi elettrici. Gli elettrofoni si possono suddividere in strumenti elettronici (1) e strumenti elettromeccanici (2), a seconda del modo in cui vengono generati i suoni. Tutti gli strumenti elettrofoni sono collegati, con un cavo, a un amplificatore (3) che aumenta l’ampiezza dei segnali sonori.

1

2

3

STRUMENTI ELETTRONICI

Gli strumenti di questo tipo possiedono degli oscillatori, ovvero dei circuiti elettronici che sono in grado di produrre suoni di frequenze differenti nel momento in cui ricevono un impulso elettrico. Alcuni esempi di strumenti elettronici sono il sintetizzatore, il theremin e il moog.

STRUMENTI ELETTROMECCANICI

In questo caso per produrre un suono elettronico, lo strumento (o una sua parte) viene prima di tutto pizzicato, sfregato, percosso o scosso. Le vibrazioni generate da queste azioni producono onde sonore che i dispositivi elettronici trasformano in onde elettromagnetiche. Esempi di strumenti elettromeccanici sono la chitarra elettrica, il basso elettrico, la batteria elettrica e il piano elettrico. Alcuni elettrofoni, sia elettromeccanici sia elettronici, al giorno d’oggi possono essere computerizzati ed essere suonati senza una scala musicale di riferimento. Quelli dotati di tastiera, inoltre, possono essere monofonici, cioè in grado di produrre un suono alla volta, o polifonici, cioè in grado di produrre più suoni contemporaneamente.

79


1

Parte

IL SUONO E GLI STRUMENTI MUSICALI

Il sintetizzatore Il sintetizzatore (o tastiera digitale) è una macchina che genera e modifica i suoni elettronicamente. Il primo vero sintetizzatore polifonico venne realizzato nel 1940 dalla Hammond Organ Company con il nome di Novachord. Tuttavia, essendo uno strumento particolarmente costoso, al tempo non ebbe molta fortuna. Oggi, grazie alla diffusione delle apparecchiature elettroniche, è possibile trovare svariati tipi di sintetizzatore, con una varietà di suoni pressoché illimitata, a costi contenuti.

Carta d’identità Nome: Sintetizzatore Cognome: Elettronico Data di nascita: 1940 Origine: statunitense Residenza: musica classica, musica new wave (movimento musicale con influenze punk rock), pop e rock Professione: solista o come accompagnamento

Bender È una leva che permette di alzare e abbassare l’altezza dei suoni.

Centraline dei comandi I diversi pulsanti permettono di riprodurre il timbro di molti strumenti musicali, di creare effetti speciali e di realizzare basi ritmiche di accompagnamento.

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Statura: variabile Estensione: variabile e illimitata Timbro: ricco ed elettronico Segni particolari: nei più pregiati la cassa è costruita in materiale plastico e legno. Esistono modelli che possiedono centinaia di funzioni ed effetti anche strani e curiosi come per esempio l’arpa laser, il vento stellare, i suoni del sonar ecc.

Altoparlanti Trasformano gli impulsi elettrici in onde sonore.

Tastiera Collegata al sintetizzatore, permette di riprodurre i suoni dei vari strumenti a diverse altezze.


GLI STRUMENTI ELETTRONICI ED ELETTROMECCANICI

collegamento con...

Unità

6

INFORMATICA

LA MUSICA DIGITALE Negli ultimi anni il computer si è trasformato in un potente e versatile strumento di creazione musicale: con il PC è possibile comporre, registrare e arrangiare brani completi più o meno complessi. I sintetizzatori collegati al computer sono in grado di riprodurre i suoni e i timbri di qualsiasi strumento musicale, suonato in ambienti diversi. I più recenti programmi per suonare con il computer inoltre tendono a ricreare la perfezione stilistica degli esecutori, imitando pregi e difetti degli strumenti reali, tanto che anche un orecchio esperto non è più in grado di distinguere se la fonte sonora della musica che sta ascoltando è reale o virtuale. La digitalizzazione musicale oggi è talmente diffusa da essere diventata materia di studio in conservatorio e la sua versatilità è evidente se pensiamo che esistono persino opere di musica classica contemporanee scritte per personal computer e orchestra.

Competenza digitale Jean-Michel Jarre è considerato uno dei pionieri della musica elettronica. Il suo primo disco, Oxygene, registrato in uno studio improvvisato in casa, vendette dodici milioni di copie. Di quell’album ti proponiamo di cercare su internet la parte 2 e di ascoltarla a occhi chiusi: non ti sembra di volare nello spazio?

Proposta di lavoro I l piano Fender Rhodes, il theremin, il moog, lo stick e il reactable sono tutti elettrofoni. Svolgi una breve ricerca su uno di questi strumenti a scelta e trova degli esempi di musicisti che lo suonano.

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1

Parte

IL SUONO E GLI STRUMENTI MUSICALI

La chitarra elettrica La chitarra elettrica fu ideata nel 1931 da Adolph Rickenbacker. Il musicista la suona come una normale chitarra, tuttavia le vibrazioni emesse dalle corde vengono rilevate da un dispositivo, chiamato pick-up, in grado di trasformarle in impulsi elettrici che raggiungono l’amplificatore che li converte in suoni. Il suono dello strumento cambia in base alla cassa armonica, al tipo e al numero di pick-up che la chitarra ha in dotazione e all’amplificatore che viene usato. Oltre alla chitarra elettrica, anche il basso elettrico è uno strumento a corde dotato di pick up con un ruolo fondamentale nelle moderne band musicali.

Carta d’identità Nome: Chitarra Cognome: Elettrica Data di nascita: 1931 Origine: statunitense Residenza: musica jazz, blues, funky, pop, rock e dance Professione: solista o come accompagnamento ritmico Statura: 70 cm Estensione: variabile Timbro: caldo o aggressivo Segni particolari: il suono varia a seconda del pick-up

Chiavi

Paletta È la parte finale dello strumento su cui si trovano le chiavi.

Corde Sono sei e sono di metallo.

Tastiera

Manopole Consentono di controllare volume e tono dei suoni.

Pick-up Trasforma le vibrazioni delle corde in impulsi elettrici. Ogni chitarra elettrica può averne più di uno.

Ingresso jack Cassa armonica

Ponte Spesso è dotato di una leva che, se azionata, permette di farlo vibrare e ottenere così il tipico effetto «vibrato».

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Vi si inserisce il cavo di collegamento all’amplificatore.


GLI STRUMENTI ELETTRONICI ED ELETTROMECCANICI

Unità

6

Competenza digitale Anche la musica rock ha i suoi classici e il brano Smoke on the water dei Deep Purple lo è diventato a pieno titolo. Cercalo su internet e ascolta la sua introduzione che costituisce per molti un modello di «intro rock». Confronta le varie esecuzioni che trovi in rete e commentale in classe evidenziando le particolarità.

Proposta di lavoro ender Stratocaster, Fender Telecaster, F Fender Starcaster, Gibson LP, Gibson 335, Gibson SG «diavoletto», Epiphone SG, Rickenbacker, Manne, Parker, Godin Icon II, Blade RH, Esp vintage, Ibanez RG e Jackson custom non sono solo dei nomi curiosi ma alcuni tra i più famosi modelli di chitarra elettrica. Svolgi una breve ricerca sui musicisti che le suonano e confronta il loro stile.

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1

Parte

IN SINTESI

DIDATTICA INCLUSIVA

BES

•G li elettrofoni sono strumenti musicali che producono suoni per mezzo di impulsi elettrici. • Tutti gli strumenti elettrofoni sono collegati, con un cavo, a un amplificatore: questo aumenta l’ampiezza dei segnali sonori. • Gli elettrofoni con tastiera sono monofonici se producono un suono alla volta, polifonici se producono più suoni contemporaneamente. • Gli strumenti elettrici più conosciuti sono: sintetizzatore, chitarra elettrica.

oscillatori (circuiti elettronici)

che producono

suoni di frequenze differenziate

se hanno degli

quando ricevono

elettronici (es. il sintetizzatore)

un impulso elettrico

sono

Gli strumenti elettronici ed elettromeccanici sono onde elettromanghetiche dai dispositivi elettronici

elettromeccanici (es. la chitarra elettrica)

poi trasformate in

se vengono pizzicati, sfregati o percossi

84

per produrre

onde sonore


Unità

Ve r i f i c a 1. Indica se le affermazioni sono vere o false. a. Gli elettrofoni sono strumenti che producono suoni per mezzo di impulsi elettrici.   b. Gli elettrofoni si dividono in strumenti a concussione e ad ancia doppia.   c. Gli elettrofoni possono essere elettronici o elettromeccanici.   d. Gli elettrofoni funzionano senza corrente elettrica.   e. L’oscillatore è un elemento degli strumenti elettronici.   f. Negli strumenti elettromeccanici le vibrazioni dei dispositivi producono onde sonore.   g. I dispositivi elettronici possono essere monofonici o polifonici.   h. I dispositivi polifonici possono riprodurre solo le note della scala pentatonica.   i. L’amplificatore aumenta l’ampiezza dei segnali sonori.

V V V V V V V V V

F F F F F F F F F

2. Quali tra questi strumenti sono elettrofoni?

Chitarra elettrica Fisarmonica Sintetizzatore

Marimba Ocarina Basso elettrico

Theremin Hammond Flauto dolce

Clarinetto Campane tibetane Trombone

3. Indica con una crocetta quali affermazioni sono riferite alla chitarra classica e quali alla chitarra elettrica. Classica Elettrica a. Monta corde in nylon, tre delle quali rivestite di metallo. b. Sulla cassa armonica vi è il rosone. c. È dotata di pick-up che trasforma le vibrazioni in impulsi elettrici. d. Monta corde in metallo. e. Il suono è amplificato dalla cassa armonica in modo naturale. f. Fu ideata nel 1931 da Adolph Rickenbacker. g. Per suonare deve essere collegata a un amplificatore. h. Sulla paletta i piroli sono sempre disposti tre per lato. i. È dotata di manopole che consentono di regolare il tono e il volume dei suoni. j. Ha una lunghezza di circa 65 cm. 4. Collega ciascuna parte del sintetizzatore alla sua descrizione. a. Tastiera

1. Trasformano gli impulsi elettrici in onde sonore.

b. Centraline dei comandi

2. È una leva che permette di alzare e abbassare l’altezza dei suoni.

c. Altoparlanti

3. Permette di riprodurre i suoni a diverse altezze.

d. Bender

4. P ermettono di riprodurre il timbro di molti strumenti musicali, di creare effetti speciali e di realizzare basi ritmiche di accompagnamento.

5. Completa il testo con le parole date. strumento musicale — programmi — virtuale — orecchio esperto — sintetizzatore — computer Il ....................................................................................... collegato al ....................................................................................... è in grado di riprodurre i suoni e i timbri di qualsiasi ......................................................................................., suonato in ambienti diversi. I più recenti ....................................................................................... per suonare con il computer inoltre ricreano la perfezione stilistica degli esecutori, tanto che anche un ....................................................................................... non è più in grado di distinguere se la fonte sonora della musica che sta ascoltando è reale o ........................................................................................

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6


1

Parte

7

IL SUONO E GLI STRUMENTI MUSICALI

UnitĂ

I gruppi musicali

Conoscenze e abilitĂ C onoscere le principali formazioni strumentali. Distinguere gli strumenti che fanno parte di una formazione strumentale. Acquisire un gusto musicale personale.

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I GRUPPI MUSICALI

Unità

7

Le formazioni strumentali N t a Ben e

DJ set: il «concerto» del deejay, la performance in cui presenta e mixa la sua selezione di musica.

Si può fare musica da soli, ma spesso le composizioni musicali sono pensate per un gruppo di suonatori che suona ciascuno il proprio strumento. Un esempio di gruppo musicale è il gruppo rock, che può essere composto da quattro, cinque o sei componenti, oppure l’orchestra jazz che, a differenza del primo, non usa nessun tipo di amplificazione. Persino in un DJ set oggi troviamo generalmente due dee jay. Conosciamo le principali tipologie di formazioni strumentali.

IL SOLO

Un’esecuzione musicale interpretata esclusivamente da uno strumento è chiamata solo. Quasi tutti gli strumenti possono esibirsi egregiamente in un solo, anche se i prediletti sono certamente il pianoforte, la chitarra e il violino. Per un esempio di solo, vai alla Proposta di ascolto di Paganini, Capriccio n˚ 5 in La minore (violino) di p. 35. Il duo.

IL DUO

Due strumenti musicali che suonano insieme costituiscono la formazione strumentale più semplice, chiamata duo. Storicamente, il duo si compone di uno strumento melodico, come il violino o il flauto, accompagnato da uno strumento polifonico, come il pianoforte. Esistono anche duetti composti dallo stesso strumento. Per un esempio di duo, vai alla Proposta di ascolto di This old hammer (clarinetto e pianoforte) di p. 53.

IL TRIO

Competenza digitale Il primo brano di musica leggera in cui fu inserito un quartetto d’archi è Yesterday, composto nel 1965, poco più di cinquant’anni fa. Questo celebre successo dei Beatles, secondo il Guinness dei Primati, è il brano di musica pop che vanta più cover ufficiali in assoluto (più di milleseicento). Cerca su internet una delle versioni originali dei Beatles e confrontala con alcune cover, concentrandoti sulle differenze tra una versione e l’altra.

Una formazione musicale costituita da tre strumenti è detta trio. Il trio è solitamente composto da due strumenti melodici accompagnati da uno strumento polifonico. Tuttavia, a volte, il trio si compone di tre strumenti melodici che alternano, in un continuo dialogo, le funzioni di melodia e accompagnamento. Per un esempio di trio, vai alla Proposta di ascolto di Schubert, Trio n˚ 2 in Mi maggiore D 929 di p. 191.

i

IL QUARTETTO

Il quartetto è una formazione musicale composta da quattro strumenti. Sebbene esistano quartetti formati da tre strumenti melodici accompagnati da uno strumento polifonico, questo tipo di formazione è solitamente costituito da quattro strumenti melodici.

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1

Parte

IL SUONO E GLI STRUMENTI MUSICALI

L’esempio più comune è il quartetto d’archi composto da due violini, una viola e un violoncello, ma è molto diffuso anche il quartetto di fiati, formato da un flauto, un clarinetto, un oboe e un fagotto. Anche senza accompagnamento entrambe le formazioni risultano complete poiché provviste di strumenti sia acuti sia gravi. Particolare è la composizione del quartetto jazz che prevede uno strumento solista, come il sax, accompagnato da batteria, contrabbasso e chitarra. Per un esempio di quartetto vai alla Proposta di ascolto di Dormi mia bella (clarinetto, chitarra, contrabbasso e percussioni) di p. 71.

ALTRE FORMAZIONI STRUMENTALI

Aumentando il numero degli strumenti musicali in una formazione strumentale possiamo ottenere il quintetto (cinque strumenti), il sestetto (sei strumenti), il settimino (sette strumenti) e così via.

Le formazioni da camera Le formazioni da camera, tipiche della musica colta, prendono il loro nome dall’usanza del XVIII secolo di esibirsi nei saloni e nelle stanze delle residenze nobiliari, che contenevano un pubblico ristretto. Generalmente la formazione da camera era composta da pochi musicisti ma, se lo spazio lo consentiva, poteva arrivare anche a più di dieci elementi. Un maggiore numero di strumenti forma un’orchestra da camera, molto simile a quella classica ma di dimensioni ridotte.

L’orchestra Le formazioni strumentali e vocali hanno origini molto antiche, e da sempre ne esistono di vari tipi, a seconda del numero dei componenti che le costituiscono, del luogo in cui si esibiscono e dell’evento che celebrano. Già al tempo degli Egizi i musicisti si riunivano in piccole formazioni strumentali, così come presso gli antichi Greci. I Romani amavano assistere a spettacoli in cui gli artisti si esibivano accompagnati da un coro o da un’orchestra formata da tibie, cetre, zampogne e strumenti a percussione.

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PROFESSIONI

CHI DIRIGE L’ORCHESTRA? Un insieme così numeroso di musicisti ha bisogno di qualcuno che li guidi, che decida il tempo, il ritmo, l’intensità e la dinamica del brano che stanno suonando. Non a caso, la nascita della figura del direttore d’orchestra coincide con l’aumento degli organici, che si registrò a partire dal Settecento. Uno dei più grandi direttori di quel tempo fu Johann Stamitz che, a Mannheim, dirigeva una delle orchestre migliori d’Europa nonché la preferita di Mozart. Per comprendere l’importanza del direttore d’orchestra ti consigliamo il film del 2009 Il concerto, di Radu Mihăileanu.

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I GRUPPI MUSICALI

Unità

7

Durante il Medioevo le orchestre sparirono e la funzione degli strumentisti, come il menestrello, per molto tempo fu quella di suonare, all’unisono con il canto, un solo strumento: una viella, antenata del violino, o un flauto. Oggi, qualsiasi formazione strumentale composta da un numero consistente di strumenti diversi è detta orchestra. Nel corso del tempo la struttura dell’orchestra ha subito diversi cambiamenti, sia nel numero dei componenti, che è aumentato, sia nel tipo di strumenti, tanto che l’accostamento di strumenti elettronici e acustici non è più una sorpresa.

L’ORCHESTRA BAROCCA

Nel periodo dell’arte e della musica barocca, ovvero intorno al Seicento, l’orchestra era costituita prevalentemente da strumenti ad arco accompagnati dal clavicembalo. Per un esempio di orchestra barocca vai alla Proposta di ascolto di Vivaldi, Estate III movimento Presto di p. 150.

L’ORCHESTRA CLASSICA

Con l’aggiunta di componenti si è giunti alla nascita dell’orchestra classica, formata da un gruppo di archi, qualche strumento a fiato e alcune percussioni, solitamente timpani. Un’orchestra di questo tipo può arrivare anche a una quarantina di elementi. Per un esempio di orchestra classica vai alla Proposta di ascolto di Haydn, Sinfonia n˚ 104, London in Re maggiore di p. 165.

Competenza digitale Siamo portati a pensare che sia possibile ascoltare l’orchestra sinfonica solo a teatro. Invece sono sempre più numerosi i flash mob in cui le orchestre si esibiscono in spazi insoliti, giocando a volte con gli strumenti. Cerca su internet per esempio Som Sabadell flash mob oppure Flash mob at Copenhagen central station.

L’ORCHESTRA ROMANTICA

Nei primi anni dell’Ottocento vennero ideati nuovi strumenti e perfezionati quelli già esistenti. L’orchestra, dunque, non solo si ampliò, arrivando a organici persino di cento musicisti, ma migliorò tecnicamente. Tra le invenzioni di quel tempo vi furono gli ottoni, oltre a nuovi tipi di percussioni. Inoltre, si iniziò ad affidare l’accompagnamento al pianoforte e non più al clavicembalo. Per un esempio di orchestra romantica vai alla Proposta di ascolto di Smetana, La Moldava di p. 227.

L’ORCHESTRA SINFONICA MODERNA

Verso la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento cominciò a prendere forma l’orchestra sinfonica, fino a raggiungere la struttura che presenta ai giorni nostri. L’orchestra sinfonica moderna si compone di circa un centinaio di musicisti e presenta molti strumenti mai utilizzati in precedenza. Il gruppo più consistente è quello degli archi, che possono arrivare fino a sessanta, seguono i fiati, inclusi il corno inglese, il clarinetto basso e il controfagotto, due arpe e gli strumenti a percussione. Per un esempio di orchestra sinfonica moderna vai alla Proposta di ascolto di Musorgskij/ Ravel, La grande porta di Kiev di p. 232.

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Parte

1

IL SUONO E GLI STRUMENTI MUSICALI

Le formazioni jazz K ing Oliver’s Creole Jazz Band è stato uno dei più influenti tra i primi gruppi jazz. Da sinistra a destra: Baby Dodds, Honore Dutrey, King Oliver (seduto), Bill Johnson, Johnny Dodds, Louis Armstrong e Lil Hardin.

I gruppi jazz nacquero all’inizio del Novecento a New Orleans, nel sud degli Stati Uniti, dall’aggregazione di musicisti afroamericani. Sebbene nel corso degli anni le formazioni jazz abbiano subito diverse variazioni strutturali, gli strumenti di base rimangono ancora oggi il pianoforte verticale, la tromba, il contrabbasso, la batteria, la chitarra, il clarinetto e il trombone. A rendere unica la musica jazz è stata la creatività di compositori e musicisti, che si sono divertiti a sperimentare liberamente, cimentandosi spesso in fantasiosi accostamenti strumentali e arrivando, con il tempo, ad acquisire nuove sonorità timbriche. Le due principali formazioni jazz storiche sono la New Orleans band e la big band. LA NEW ORLEANS BAND

Questa orchestra jazz è così chiamata poiché era tipica di New Orleans. Le New Orleans band si esibivano sui battelli lungo il fiume Mississippi, nei locali del quartiere di Storyville, lungo le strade e le piazze, e a volte si sfidavano in originalissime, e pacifiche, «battaglie musicali». La formazione base della New Orleans band era costituita da: una cornetta o una tromba, un trombone, un clarinetto, un banjo, un basso tuba o un contrabbasso e, per la prima volta nella storia, una batteria completa. Per un esempio di New Orleans band vai alla Proposta di ascolto di When the saints go marching in di p. 285. BIG BAND

La big band è così chiamata proprio perché è la più grande delle formazioni jazz. È costituita da due sezioni ben definite: • l a sezione melodica: costituita dai fiati, ovvero trombe, trombone, sassofoni e clarinetti; • l a sezione ritmica: composta da pianoforte, contrabbasso, batteria e chitarra. Nella big band il direttore ha un ruolo fondamentale poiché generalmente si occupa anche dell’arrangiamento dei brani.

Brano A032

Proposta di ascolto

Cedars house blues M. Pasetto, P. Birro

Cedars house blues è dedicato a un luogo termale vicino al Lago di Garda, l’antica Villa dei Cedri a Colà di Lazise, Verona. Scritto da Paolo Birro e Marco Pasetto nel 2000, il brano è interpretato dalla Big Band Ritmo Sinfonica Città di Verona. Solista alla tromba il jazzista statunitense Kyle Gregory. Quali strumenti riesci a distinguere?

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I GRUPPI MUSICALI

Unità

7

Arriva la banda! Le grandi parate, le cerimonie pubbliche, le ricorrenze popolari sono spesso accompagnate dalla banda, formazione che crea indubbiamente la cornice ideale per queste occasioni. La banda ha un’origine antica ed è considerata la formazione popolare più diffusa. Sono molti i grandi musicisti del passato che hanno scritto brani per banda, da Mozart a Beethoven a Verdi. Il ruolo della banda fu di grande imCompetenza digitale portanza soprattutto nell’Ottocento, poiché ebbe il merito di divulgare in modo capillare la musica classiCerca su internet qualche video del Royal ca e operistica, opportunamente trascritta. Edinburgh Military Tattoo, un festival che si Le bande sono costituite prevalentemente da strusvolge tutti gli anni a Edimburgo nel quale si esimenti a fiato e percussioni, che spesso vengono suobiscono, con coreografie spettacolari, le bande militari più famose al mondo. nati in piedi, marciando per le strade.

Brano A033

Proposta di ascolto

S-cianco march M. Pasetto

S-cianco march è una composizione per banda che ha fatto da colonna sonora al festival internazionale dei giochi di strada Tocatì, che si tiene ogni anno a Verona. La lippa (s-cianco in veronese) è un antico gioco diffuso in Europa, in Nord Africa e in Asia. Quali strumenti riesci a distinguere chiaramente nella banda?

Proposta di lavoro A differenza della banda, la fanfara è costituita solo dagli ottoni ed è ristretta all’ambito militare. Nella fattispecie, la fanfara è la formazione tipica del Corpo dei Bersaglieri, che si servono della musica non per marciare ma per correre. Svolgi una breve ricerca sulla fanfara e pubblicala sul M.I.O. BOOK.

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STORIA

MARCIARE A TEMPO DI MUSICA Maurizio di Sassonia, generale dell’esercito francese, nel Settecento scriveva nelle sue memorie militari: «Tutti gli ufficiali fanno suonare le marce senza saperne lo scopo. Credono sia un ornamento militare. Niente di tutto ciò. Il segreto è presto detto: la musica serve per far camminare i soldati al passo. Con la musica li farete marciare veloci o lenti come vorrete; la vostra retroguardia non rimarrà mai indietro, tutti i vostri soldati andranno con lo stesso piede; le conversioni si faranno insieme con rapidità e con stile; le gambe non si confonderanno e i soldati non si stancheranno. Tutti hanno visto danzare persone per una notte intera, saltando e agitandosi continuamente. Prendete un uomo, fatelo danzare solo due ore senza musica e vediamo se resiste. Ciò prova che i suoni hanno un segreto potere su di noi, che predispone i nostri organi all’esercizio fisico e lo facilita».

91


1

Parte

IL SUONO E GLI STRUMENTI MUSICALI

Le orchestre popolari Tra le formazioni orchestrali popolari più note vi è l’orchestra di liscio, le cui origini risalgono alla fine dell’Ottocento, periodo in cui il ballo iniziò a diffondersi nei piccoli centri abitati. La struttura iniziale di queste formazioni era di dimensioni ridotte e comprendeva principalmente una fisarmonica, una chitarra e uno strumento solista, come il clarinetto, il saxofono o il violino, che si esibivano in un repertorio di valzer, polke e mazurke. Dopo la seconda guerra mondiale l’organico delle orchestre di liscio si ampliò, includendo anche batteria, basso e voce.

Competenza digitale L’orchestra popolare tra le più famose e antiche è l’Orchestra Casadei, fondata da Secondo Casadei nel 1928 e tuttora in attività. Cerca su internet una sua esecuzione dal vivo. Ballerini di valzer.

L’etno band

Flauto di pan.

La formazione musicale chiamata etno band nasce dalla coesione di strumenti considerati «classici» per la cultura occidentale e strumenti etnici, tipici di altre culture. La particolare capacità dell’etno band consiste nel creare sonorità uniche e originali, che dimostrano come da culture diverse e apparentemente distanti possa nascere un insieme armonioso, capace di superare qualsiasi barriera.

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GEOGRAFIA

L’ORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIO Una delle orchestre multietniche più famose è senz’altro l’Orchestra di Piazza Vittorio, formazione nata nel 2002 a Roma. La sua storia è stata immortalata in un film documentario dal titolo curioso Il giro del mondo in 80 minuti.

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I GRUPPI MUSICALI

N B

t a en e

backline: termine originariamente riferito all’attrezzatura audio posizionata sul palco dietro la band; oggi viene usato per indicare l’insieme degli strumenti musicali di una band.

Unità

7

I complessi beat, rock e pop Le prime band di musica moderna nascono in Inghilterra verso la fine degli anni Cinquanta e prendono il nome di complessi beat. Queste formazioni prevedono una backline composta da batteria, pianoforte elettrico, basso elettrico e chitarra elettrica. Senza dubbio il gruppo più conosciuto di questo movimento, capostipite di molti altri, è quello dei Beatles. Negli anni Settanta la musica cosiddetta «leggera», con l’aggiunta di due chitarre elettriche, diventa più aggressiva, più dura. Alle chitarre spesso si affiancano le tastiere e i fiati: nascono così i primi complessi rock. Una delle rock band più famose è quella dei Deep Purple. Negli anni Ottanta vengono introdotti strumenti elettronici ed etnici, e si torna all’esecuzione di una musica più leggera. Nascono dunque i complessi pop, che spesso mescolano nei loro brani generi diversi e rappresentano un’evoluzione moderna della musica popolare, da cui prendono il nome. Tra i gruppi pop più noti citiamo i Pink Floyd.

Competenza digitale Tra le formazioni musicali che usano strumenti non «convenzionali» spicca la Vegetable Orchestra di Vienna, un gruppo famoso, oltre che per la bravura dei suoi musicisti, per gli insoliti strumenti che suona. Questi sono infatti ricavati da ortaggi e frutti di ogni tipo: le carote si trasformano in flauti, le melanzane in nacchere, e l’unione di un peperone, un cetriolo e una carota diviene un coloratissimo flauto. Cerca su internet un video di questa originale orchestra. Prova anche tu a suonare con gli ortaggi che trovi a casa.

I Beatles nel 1960.

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1

Parte

IN SINTESI

DIDATTICA INCLUSIVA

BES

•U n gruppo musicale è un insieme di più persone che suonano ciascuno il proprio strumento. • La forma più semplice di gruppo musicale è il duo, spesso composto da uno strumento melodico (es. il violino) e da uno strumento polifonico (es. il pianoforte). • Aggiungendo al duo uno o più strumenti si ottengono un trio, un quartetto, un quintetto e così via.

le formazioni da camera

l’orchestra

le formazioni jazz

I gruppi musicali l’etno band

la banda

le orchestre popolari

94

composte da

formata da

caratterizzate da

i complessi beat, rock e pop

formati da

formata da

un duo, un trio o più strumenti (orchestra da camera) molti strumenti diversi accostamenti musicali creativi

strumenti elettrici, elettronici o etnici

l’unione di strumenti classici ed etnici

formata da

strumenti a fiato e percussioni

all’inizio composte da

tre strumenti (es. fisarmonica, chitarra e violino)


Unità

Ve r i f i c a 1. Quale tra le definizioni di gruppo musicale è corretta?

Gruppo Gruppo Gruppo Gruppo

di di di di

persone persone persone persone

che che che che

suona stabilmente insieme. ascolta musica insieme. balla e canta insieme. si esibisce insieme.

2. Completa le frasi sulle formazioni strumentali con le parole date.

polifonico — trio — quartetto d’archi — unico — melodico — tre — duo — quartetto di fiati — solo

a. Il .................................................................................. è composto da un .................................................................................. elemento. b. Il .............................................................................. è generalmente composto da un flauto, un clarinetto, un oboe e un fagotto. c. Il ............................................................................ a volte può essere formato da melodici che si alternano nell'accompagnamento. d. Uno strumento .................................................................................. e uno formano un ...................................................................................

.......................................................................

..................................................................................

strumenti

generalmente

e. Se una formazione è composta da due violini, una viola e un violoncello si chiama ..................................... .......................................................................................................................... 3. Indica se le affermazioni sono vere o false. a. Le formazioni da camera si chiamano così perché si esibivano in camicia da notte.   V F b. Le prime orchestre risalgono al tempo degli Egizi.   V F c. Qualsiasi formazione strumentale composta da un numero consistente di elementi V F diversi si chiama orchestra barocca.   d. Nell’orchestra romantica l’accompagnamento è affidato al pianoforte.   V F e. Nella musica barocca l’orchestra era costituita prevalentemente da ottoni V F accompagnati dal clavicembalo.   f. L’orchestra classica è formata da un gruppo di archi, qualche strumento a fiato V F e alcune percussioni.   g. L’orchestra sinfonica moderna può comprendere fino a settemila archi.   V F h. I gruppi jazz nacquero all’inizio del Novecento dall’aggregazione di musicisti V F afroamericani.   i. La big band è composta da una sezione melodica, una ritmica e un corpo di ballo.   V F 4. Inserisci gli strumenti nella formazione giusta.

batteria — violoncello — viola da gamba — chitarra elettrica — marimba — clavicembalo — violino Orchestra barocca

Complesso pop

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7


1

Parte

Laboratorio delle competenze

L’orchestra sgangherata Al mondo esiste una varietà immensa di strumenti musicali che ogni cultura utilizza secondo le diverse situazioni. Da sempre, in tutti i Paesi del mondo, le popolazioni hanno sviluppato fantasia, creatività e manualità per inventare e ideare suoni e strumenti spesso costruiti riutilizzando oggetti di uso quotidiano o di riciclo, capaci di produrre sonorità affascinanti. In questo laboratorio ti proponiamo di realizzare insieme ai tuoi compagni degli strumenti musicali ricavati da materiali poveri, oggetti riciclati o di recupero. Con questi strumenti potrete formare un’orchestra forse un po’ bizzarra, curiosa e stravagante ma certamente originale.

IL TAMBURO

Per costruire un tamburo puoi utilizzare qualsiasi contenitore di forma cilindrica, come barattoli di latta di diverse dimensioni, vasi di terracotta, contenitori di legno o di cartone molto duro. Se ciascuno di voi usa un cilindro diverso avrete a disposizione un’orchestra di percussioni capace di produrre suoni diversi.

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IN QUESTO LABORATORIO ESERCITERAI LE SEGUENTI COMPETENZE: •a bilità manuali nella realizzazione di strumenti originali; • progettare eventi sonori insoliti; • sperimentare nuove sonorità e comporre brani vocali e strumentali con accompagnamento di strumenti non convenzionali; • inventare una scrittura musicale non convenzionale adatta al tuo strumento.

Materiale occorrente: • un barattolo di latta o altro materiale di dimensioni a scelta; • un foglio di gomma; • forbici; • un punteruolo; • un ago; • un rotolo di spago; • nastro adesivo colorato.

il cilindro di latta con del nastro adesi1 Decora vo colorato o con la carta.

ratica una serie di forellini lungo tutto il peri3 P metro del foglio di gomma.

un cerchio di gomma per ciascuna 2 Ritaglia delle estremità che abbia un diametro di poco superiore a quello del cilindro.

passare lo spago attraverso i fori alterna4 Fai tivamente dalla base superiore del cilindro a quella inferiore, stringendo bene lo spago.


IL BIDOFONO MONOCORDE

Questo strumento riprende il suono e la forma dei contrabbassi dei musicisti jazz. Per ottenere una varietà di suoni maggiori, la corda dovrà essere pizzicata con una mano e l’altra dovrà premere la corda tesa in punti diversi.

coperchio del barattolo pratica due fori diame1 Sul tralmente opposti, uno più piccolo per far passare il filo di gomma, l’altro con il diametro del manico della scopa. il filo di gomma nella parte interna del coper2 Ferma chio con un nodo. il coperchio sul barattolo di latta. 3 Rimetti

Materiale occorrente: • un bidone di metallo o di latta con coperchio; • un manico di scopa; • un cacciavite; • due grosse viti; • forbici; • un martello; • un filo di gomma o un grosso elastico; • colori a tempera e pennelli.

4 I nserisci il manico di scopa nel foro più grande e spingilo fino in fondo al bidone. sommità del manico inserisci una vite e con5 Sulla giungi il filo che hai inserito nel coperchio. Tendilo bene e fissalo alla vite del manico, tagliando il filo in eccesso. il bidone e il manico con colori sgargianti e 6 Dipingi disegni fantasiosi.

Gli Jashgawronsky Brothers sono gli inventori del genere musicale più strano del mondo: la musica da riciclo. Con il semplice utilizzo di oggetti casalinghi ottengono suoni incredibili: scope, imbuti, barattoli, cucchiai, piatti, bicchieri, tubi, cestini, spazzolini, giocattoli e chi più ne ha più ne suoni.

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1

Laboratorio delle competenze

Parte

IL TUBOFONO

Il tubofono si suona semplicemente soffiando al suo interno; in base alle dimensioni si modifica anche il suono prodotto.

Materiale occorrente: • un tubo flessibile di gomma di circa 140 centimetri (da elettricisti o per irrigare); • forbici; • nastro adesivo colorato; • un imbuto.

1 Il tubo flessibile può essere acquistato in ferramenta, nei negozi di bricolage o recuperando del tubo usato dagli elettricisti per passare i fili nelle abitazioni. Cambiando la lunghezza del tubo cambierà anche il suono prodotto. il tubo su se stesso due volte e fis2 Arrotola salo con del nastro adesivo nei punti dove si incontrano i giri, lasciando libere le estremità. del nastro adesivo attacca l’imbuto di 3 Con plastica a una delle due estremità.

Con un’orchestra di tamburi, tubofoni e bidofoni monocordi provate a inventare nuove sequenze ritmiche che potrete registrare e condividere sul M.I.O. BOOK. 1. Prova a creare una scrittura musicale non convenzionale per trascrivere la musica che hai inventato. 2. Con quale strumento sei riuscito a esprimerti meglio? Perché? 3. Con quali altri strumenti hai condiviso una jam session? 4. Hai provato a realizzare uno strumento diverso? Se sì, quale?

Autovalutazione er ciascuna delle competenze chiave di cittadinanza sotto elencate indica il livello raggiunto, P scegliendo tra (A) Avanzato, (B) Intermedio, (C) Base, (D) Iniziale. Competenza digitale. Spirito di iniziativa e imprenditorialità.

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Imparare a imparare. Consapevolezza ed espressione culturale.


Competenze Essere in grado di ideare e realizzare, anche attraverso l’improvvisazione o

2

Parte

partecipando a processi di elaborazione collettiva, messaggi musicali e multimediali, nel confronto critico con modelli appartenenti al patrimonio musicale, utilizzando anche sistemi informatici. Comprendere e valutare eventi, materiali, opere musicali riconoscendone i significati, anche in relazione alla propria esperienza musicale e ai diversi contesti storico-culturali. Integrare con altri saperi e altre pratiche artistiche le proprie esperienze musicali, servendosi anche di appropriati codici e sistemi di codifica.

Storia della musica Unità Unità Unità Unità Unità Unità Unità

1 - Le origini della musica 2 - Il Medioevo 3 - Umanesimo e Rinascimento 4 - Il Barocco 5 - Il Classicismo 6 - Il Romanticismo 7 - L’opera in Europa

Unità Unità Unità Unità Unità Unità Unità

8 - Le scuole nazionali 9 - Il Novecento 10 - La musica classica contemporanea 11 - Sotto le stelle del jazz 12 - Musical e colonne sonore 13 - La musica pop 14 - La musica etnica


Parte

2

1

STORIA DELLA MUSICA

UnitĂ

Le origini della musica

Conoscenze e abilitĂ Apprendere le origini della musica. Riconoscere gli elementi caratteristici delle culture antiche. Imparare a eseguire melodie antiche, anche in gruppo.

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LE ORIGINI DELLA MUSICA

Unità

1

Le prime forme musicali Rappresentazione rupestre di una danza rituale.

Comunicare è un bisogno innato dell’uomo. Una delle prime forme di comunicazione, evolutasi con la specie umana, è la musica. Nel corso dei secoli, di cultura in cultura, essa si è trasformata, assumendo forme e significati differenti, pur sempre conservando la sua funzione primordiale: esprimere emozioni e sentimenti.

Musica paleolitica Tra le fronde di una foresta primitiva, un ominide batte i piedi, si percuote la pancia e soffia. Il figlio gli risponde schioccando le dita, fischiando e battendo le mani. Senza saperlo, questi antenati dell’uomo stanno producendo musica con il primo strumento musicale della storia: il corpo. Qualche millennio più tardi, gli uomini del paleolitico cominciano a produrre i suoni utilizzando oggetti e materiali che trovano nell’ambiente naturale in cui vivono, come ossa e corna di animali, conchiglie, bastoni, tronchi cavi e sassi. Gli uomini preistorici praticano la musica prevalentemente nei rituali sacri, perché ritengono che il suono prodotto dai loro strumenti sia gradito alle divinità della natura e possa scacciare gli spiriti maligni, proteggendoli quindi dal male. Con il passare del tempo, il carattere sacro e magico della musica si trasforma e si arricchisce, con l’imitazione dei versi degli animali e la riproduzione dei suoni dell’ambiente, accompagnando il ciclo delle stagioni e della vita.

La musica delle civiltà antiche L’uomo si organizza in società sempre più estese ed evolute, dando vita alle prime grandi civiltà. Tra il IV e il I millennio a.C. nascono le civiltà mesopotamica, ebrea e assiro-babilonese in Medio Oriente; la civiltà cinese e quella indiana in Asia; quelle egizia, greca, etrusca e romana nel bacino del Mediterraneo.

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RELIGIONE

PALEOSTRUMENTI SACRI Da sempre gli aborigeni australiani considerano il didgeridoo uno strumento sacro perché ritengono che le vibrazioni prodotte dallo strumento mettano in contatto il suonatore con il Creatore, ricordando quella «vibrazione primordiale» che diede origine alla vita.

101


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Affresco raffigurante re Davide che suona l’arpa.

La musica conquista subito un ruolo molto importante nella cultura e nella vita quotidiana di questi popoli. Nella civiltà mesopotamica la musica è strettamente connessa alla matematica e all’astrologia, come testimoniano i bassorilievi ritrovati che attestano la presenza di molti strumenti a percussione e a corda, come tamburi, arpe e lire. Gli Egizi utilizzano invece la musica per scopi liturgici e sacri, nei cerimoniali e nelle feste, e associano sette suoni ai sette pianeti allora conosciuti, sviluppando così una prima forma di grammatica musicale. Inventano inoltre diversi strumenti musicali, alcuni dei quali presenti nelle raffigurazioni dell’epoca. GLI EBREI

La principale fonte di notizie sulla musica ebraica è l’Antico Testamento. Nella Bibbia sono numerose e varie le situazioni in cui si canta la gloria di Dio con musica anche strumentale, come riporta il capitolo 10 del Libro dei Numeri: «Le trombe d’argento per i segnali». Anche il Salmo 150, chiamato Sinfonia finale, dai versetti 3 fino al 5 recita: «Lodatelo al suono delle trombe, lodatelo sull’arpa e sulla cetra; lodatelo con timpani e con la danza, lodatelo sui flauti e sulle corde; lodatelo sui cembali sonori, lodatelo sui cembali squillanti». Intorno al 1000 a.C., all’epoca di re Davide e di re Salomone, la musica acquisisce sempre più importanza rituale e liturgica. Le cerimonie ebraiche, celebrate nel Tempio di Gerusalemme, sono arricchite da cori che comprendono fino a 20 000 cantori e da musicisti che accompagnano con arpe, lire e cimbali. L’ANTICA CINA

Nell’antica Cina la musica è considerata un’arte destinata a perfezionare l’educazione dei giovani. Oltre ad avere una funzione didattica, viene investita di significati importanti; infatti secondo la civiltà cinese il delicato equilibrio del Cosmo (fra il Cielo e la Terra), e quindi, per estensione, la stabilità dell’Impero deriva da una perfetta esecuzione musicale. Per questo motivo, intorno al 500 a.C., il filosofo Confucio scrive: «Se vuoi sapere se un Paese è ben governato, ascolta la sua musica». I GRECI Aulòs greco.

N t a Ben e

aulòs: strumento a fiato di canna o di legno simile al flauto. Può anche essere doppio, cioè formato da due tubi.

102

Per gli antichi Greci la musica è una forma d’arte e viene concepita come una disciplina, importante quanto l’astronomia, la matematica, la medicina e la letteratura. Essi riconoscono che la musica, nei suoi diversi stili, può influenzare il carattere dei giovani, sia positivamente sia negativamente. Nella mitologia greca sono molti gli esempi di divinità che si cimentano nelle arti espressive musicali: Apollo accompagna il canto delle Muse suonando la lira, Pan suona il flauto e Dioniso l’aulòs. I Greci sono i primi a ideare un sistema di scrittura musicale, chiamato tetracordo, che si basa su una scala di quattro suoni discendenti. A seconda della scala che viene eseguita il tetracordo prende il nome di dorico, frigio o lidio.

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modo dorico

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modo frigio

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LE ORIGINI DELLA MUSICA

Unità

1

La civiltà greca considera la mousiké, «musica» in greco antico, un insieme di tre forme d’arte: la danza, la poesia e la musica. Una delle figure artistiche più importanti di quest’epoca è il cantore, che racconta cantando storie scritte in versi. Egli è chiamato aedo, dal greco antico aeido, che significa «io canto». L’aedo è considerato una specie di sacerdote, una figura sacra, cantore di poemi epici, che espone a memoria accompagnandosi con la lira. Questo tipo di canto, accompagnato da uno strumento a corde, è detto citarodia ed è la più antica forma di esecuzione musicale cantata, nata proprio in Grecia. Di origine greca sono anche l’aulodia, canto accompagnato da uno strumento a fiato, e il ditirambo, canto corale in forma dialogata, che prevede un solista e un coro che gli risponde. Competenza digitale Nel ditirambo, musica, poesia e canto si fondono tra loro in una danza colPer capire meglio quali lettiva eseguita in circolo da cinquanta danzatori con il capo decorato da fossero gli strumenti musighirlande; è la rappresentazione tipica delle feste in onore del dio Dioniso. cali dei tempi dei Romani e Ispirati dalla struttura del ditirambo, i Greci inseriscono i componimenti come venissero suonati, cermusicali anche nel teatro. ca su internet alcuni video. Troverai delle interessanti rievocazioni musicali suonate con strumenti ricostruiti dell’epoca.

Buccina romana.

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I ROMANI

I Romani, grandi conquistatori che per quasi un millennio dominano l’intero continente europeo, in campo musicale non si dimostrano molto innovativi. Come per le arti figurative e teatrali, anche per la musica i Romani prendono spunto prima dalla civiltà etrusca e poi da quella ellenica (dell’antica Grecia). Gli abitanti dell’antica Roma utilizzano infatti gli stessi strumenti dei Greci, a volte cambiandone semplicemente il nome, come nel caso della tibia che corrisponde esattamente all’aulòs greco. La musica dei Romani rallegra cerimonie, feste e banchetti. Durante il periodo imperiale, nelle parate solenni si esibiscono grandi formazioni musicali composte da voci, cori e strumenti a fiato, come tuba, cornu e bùccina, ma anche strumenti a percussione. I Romani dedicano a Bacco, il dio romano corrispondente al dio greco Dioniso, rituali e feste propiziatorie chiamati baccanali ai quali partecipano molte persone che cantano, ballano e suonano crotali, cembali, sistri, tibie e tamburi a cornice. La parola «baccano», che oggi usiamo per descrivere una situazione molto rumorosa, deriva proprio da queste chiassose celebrazioni romane.

MATEMATICA

IL MONOCORDO PITAGORICO Musica e matematica sono strettamente legate. Uno dei primi sostenitori di questa correlazione fu il filosofo e matematico greco Pitagora. Egli inventò e costruì il monocordo, uno strumento musicale che gli permise di elaborare una teoria musicale basata su numeri, proporzioni matematiche e frazioni. Eseguendo precisi calcoli numerici, il filosofo determinò l’altezza dei suoni inventando di fatto la scala musicale.

103


2 Una melodia dalla Grecia antica

Guida all’ascolto

Parte

Nonostante la musica per gli antichi Greci avesse un ruolo educativo e sociale importante, sono pochissimi i testi con notazione alfabetica giunti fino a noi. La notazione alfabetica è un insieme di segni grafici basato sulle lettere dell’alfabeto, variamente disposte e modificate in modo da attribuire a ciascuna di esse un suono preciso. Semplificando, si potrebbe paragonare al sistema di notazione oggi usato dai Paesi anglosassoni: A = La

B = Si

C = Do

D = Re

E = Mi

F = Fa

G = Sol

Sebbene non sia l’unico esempio di musica antica scritta, secondo autorevoli fonti storiche uno dei brani completi scritti giunto fino a noi è l’Epitaffio di Sicilo. L’epitaffio è stato scolpito su una stele funeraria tra il I e il II secolo a.C. e fu ritrovato in Anatolia nel 1883. Dopo varie vicissitudini ora è conservato nel Museo Nazionale di Danimarca, a Copenhagen. Sulla stele sono riportate dodici righe di testo, sei delle quali sono accompagnate da una notazione alfabetica che permettono di eseguire una melodia musicale.

La stele con l’Epitaffio di Sicilo.

Il testo, tradotto, riporta testualmente la seguente frase: «Io sono un’immagine di pietra, Sicilo mi ha posta qui per sempre, come simbolo duraturo di un ricordo immortale; finché vivi, esprimiti, non affliggerti per nulla: la vita dura poco. Il tempo esige il suo tributo. Sicilo, figlio di Euterpe, vive». La musica dell’epitaffio, riscritta secondo la notazione moderna, potrebbe essere la seguente: Lento

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Unità

1

Brano A034

Proposta di ascolto

Epitaffio di Sicilo Anonimo

Ascolta la versione dell’Epitaffio di Sicilo suonata e arrangiata da Marco Pasetto e Riccardo Massari.

00:00-00:08

Inizio

Vento del mar Egeo.

00:09-00:51

Tema

Inizia il sax soprano a eseguire il tema di Sicilo accompagnato dal vento.

00:52-02:19

Tema

Entra la tastiera e precede la ripetizione del tema eseguito dal sax soprano accompagnato dalla tastiera con suoni lunghi e meditativi.

02:20-02:41

Tastiera

La tastiera cambia timbro (arpa) ed esegue un breve preludio formato da arpeggi ritmici su due accordi, il vento fa da sfondo sonoro.

02:42-04:15

Improvvisazione del sax e della tastiera

Il sax inizia a improvvisare dialogando con la tastiera. Lo strumento a fiato sale gradatamente con il registro fino a concludere l’assolo. La tastiera accompagna ma allo stesso tempo fraseggia e articola seguendo l’improvvisazione.

04:16-05:24

Tema

Riprende il tema iniziale accompagnato dalla tastiera con suoni lunghi e distesi.

05:25-06:02

Finale

Il suono della tastiera diminuisce e continua il vento fino a svanire in diminuendo.

1. A tuo parere quali sono gli aggettivi più adatti per definire questa musica? 2. Gli strumenti che suonano questo brano sono: a. Contrabbasso e pianoforte b. Tromba e flauto c. Sax e tastiera 3. Qual è lo strumento solista?

4. A tuo parere è una musica ballabile? Motiva la tua risposta.

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Competenza digitale Dell’Epitaffio di Sicilo esistono diverse esecuzioni; tra le più famose vi è senza dubbio quella del gruppo italiano degli Area. Cerca su internet un video della loro esibizione de La canzone di Seikilos e poi confrontala con la versione di Marco Pasetto e Riccardo Massari presentata in queste pagine. Che differenze noti?

5. Se questo brano fosse usato nella colonna sonora di un film a quale scena lo abbineresti?

105


2

I primi teatri

I luoghi della musica

Parte

Se al tempo degli Egizi la musica aveva avuto prevalentemente uno scopo rituale e veniva proposta negli edifici religiosi, con gli antichi Greci diventò un elemento importante della vita quotidiana. Per fare in modo che molte persone potessero assistere agli eventi musicali, agli spettacoli di danza o di teatro, i Greci progettarono degli spazi all’aperto con le gradinate poste sui tre lati, che potevano ospitare fino a 500 spettatori, un numero considerevole se si pensa che non esistevano amplificatori elettrici né microfoni. Il teatro greco Uno dei luoghi più antichi progettati per ospitare eventi musicali, danze e tauromachie (combattimenti di bovini) è il teatro del Palazzo di Cnosso a Creta, che pare risalga addirittura all’Età del Bronzo. Successivamente il teatro greco assume una struttura più organizzata che segue un preciso schema e viene edificato per lo più sui fianchi delle colline. Oggi in Italia è possibile visitare i teatri greci di Siracusa e Segesta in Sicilia. L’odèon L’odèon era una struttura in pietra e muratura, di forma semicircolare, di fatto simile al teatro greco ma di dimensioni più ridotte, destinata a gare musicali. Il nome deriva dal termine aedo, che indicava il cantore di odi dell’antica Grecia.

T eatro romano, Lecce.

Il teatro romano Schema di un teatro greco.

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5

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3

1 6 9

1. Orchestra 2. Ara di Dionisio 3. Corridoio 4. Gradinata superiore 5. Gradinata inferiore

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7 8 10

L’influenza della cultura ellenica sugli antichi Romani è ben visibile nell’architettura dei loro teatri, costruiti sul modello di quello greco. Il teatro romano presenta però una struttura autoportante per sostenere le gradinate. Oggi in Italia sono visitabili i teatri romani di Pompei, Taormina, Trieste, Verona, Spoleto, Lecce, Ostia, Volterra e molti di questi sono tuttora utilizzati per concerti e spettacoli di danza e prosa.

6 9

6. Passaggi 7. Palco antistante la scena 8. Palcoscenico 9. Entrate laterali sulla scena 10. Scena

FORSE NON LO SAI Il termine orchestra, con cui oggi indichiamo le grandi formazioni strumentali, deriva dal teatro greco; era infatti così chiamata la parte che ospitava il coro. Le coreografie erano invece i movimenti che i coreuti, cioè i danzatori, eseguivano durante le rappresentazioni delle tragedie greche.


DIDATTICA INCLUSIVA

BES

Unità

IN SINTESI

1

• L a musica è una delle prime forme di comunicazione umana: era già prodotta dai popoli primitivi attraverso il corpo, il primo strumento musicale della storia. • In seguito, presso le civiltà antiche, sono nati i primi strumenti (come i tamburi e le lire) e i primi sistemi di scrittura musicale. • Con il passare del tempo, la musica si è evoluta e ha assunto significati diversi ma ha mantenuto la sua funzione iniziale: esprimere le emozioni. oggetti (es. ossa) e materiali dell’ambiente naturale (es. conchiglie)

una funzione sacra e magica

è prodotta con

ha

la musica paleolitica

Le origini della musica

la musica delle civiltà antiche

ha

un ruolo importante nella cultura e nella vita quotidiana

nella civiltà

mesopotamica

egizia

ebraica

cinese

greca

romana

è connessa

alla matematica e all’astrologia

è utilizzata

è considerata

è usata

per scopi sacri e nei cerimoniali

una forma d’arte

durante cerimonie e feste

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Parte

2

Ve r i f i c a 1. Indica se le affermazioni sono vere o false. a. I primi materiali sonori preistorici furono lattine, barattoli e tubi di plastica. b. In origine la musica era prevalentemente utilizzata per scopi rituali. c. Gli aborigeni australiani consideravano il didgeridoo uno strumento per richiamare i canguri. d. In Mesopotamia, al tempo degli Assiri e Babilonesi, esistevano già i lettori CD. e. Ai tempi di re Davide e re Salomone, per le cerimonie religiose si organizzavano cori che comprendevano fino a 20 000 cantori. f. Confucio scrisse: «Se vuoi sapere se un Paese è ben governato, ascolta la sua musica». g. Apollo suonava la lira, Pan il flauto e Dioniso la batteria. h. L’aulodia era un canto antico accompagnato da uno strumento a fiato. i. I baccanali erano le feste propiziatorie degli antichi Etruschi. j. La stele di Sicilo è stata scoperta in Groenlandia.

V F V F V F V F V V V V V V

F F F F F F

2. Collega con una freccia ciascuna affermazione all’antica civiltà alla quale si riferisce.

a. Sviluppa la prima forma di grammatica musicale. b. Introduce la citarodia e l’aulodia. c. Tiene feste propiziatorie chiamate baccanali. d. Considera la musica un elemento di armonia tra gli elementi del cosmo. e. Scrive salmi da cantare in coro.

1. Civiltà cinese

2. Civiltà ebraica

3. Civiltà greca

4. Civiltà egiziana

5. Civiltà romana

3. Completa il testo con le parole date. suono — rituali — ciclo — divinità — musica — strumenti Nella preistoria la musica era prevalentemente utilizzata per scopi ........................................................., in quanto si riteneva che il ......................................................... prodotto dai loro ......................................................... scacciasse gli spiriti maligni e fosse gradito alle ..................................................................................................... della natura. Nel tempo la concezione di ......................................................... si è sviluppata, imitando il verso degli animali, riproducendo i suoni dell’ambiente e accompagnando il ......................................................... della vita.

4. Leggi le frasi e cancella la parola sbagliata. a. Il primo strumento a disposizione degli ominidi è stato il corpo/sasso. b. Nella civiltà mesopotamica la musica era strettamente connessa alla geometria/alla matematica e all’astrologia/alla chimica. c. La principale fonte di notizie sulla musica ebraica è il Nuovo/l’Antico Testamento. d. Gli Egizi associavano i suoni ai sette pianeti/continenti allora conosciuti. e. Il sistema musicale greco si basava su una sequenza di tre/quattro suoni. f. Gli aulòs/aedi erano gli antichi cantori dei poemi mitologici. g. I Romani per la musica prendono spunto dalla civiltà greca/cinese. h. Pitagora ha elaborato una teoria musicale basata su proporzioni matematiche/geometriche.

5. I l sistema di notazione dei Paesi anglosassoni indica le note con alcune lettere dell’alfabeto. Inserisci accanto a ciascuna lettera la nota corrispondente.

108

C = ........................... A = ........................... E = ........................... G = ........................... B = ........................... D = ........................... F = ...........................


2

IL MEDIOEVO

Unità

Unità

Il Medioevo

Conoscenze e abilità Conoscere le origini della musica medievale. Conoscere le principali forme della musica medievale sacra e profana. Acquisire la terminologia specifica. Saper distinguere tra Ars antiqua e Ars nova. S aper riconoscere e suonare alcuni frammenti di brani della musica medievale.

109

2


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Il Medioevo: mille anni di storia Il termine Medioevo, convenzionalmente, indica quel periodo storico che inizia con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, avvenuta nel 476 d.C., e arriva fino alla scoperta dell’America del 1492. Poiché questo arco temporale comprende circa mille anni, gli storici lo hanno suddiviso ulteriormente in Alto Medioevo, dal 476 fino all’anno 1000, e Basso Medioevo, dall’anno 1000 in poi. Spesso definito come un periodo oscuro e misterioso, il Medioevo, nonostante le invasioni barbariche e le carestie, è ricco di elementi creativi, innovativi e magici che ne fanno un’epoca più luminosa e moderna di quello che sembra.

Le radici del canto liturgico Nel 313 d.C. l’imperatore Costantino, con l’editto di Milano, mette fine alle persecuzioni contro i cristiani. In seguito a questo proclama, i cristiani cominciano a professare pubblicamente il loro credo e nascono così canti nuovi. Di queste nuove composizioni musicali fa parte l’inno, una forma di canto liturgico che nel IV secolo d.C. si diffonde anche grazie a sant’Ambrogio, vescovo di Milano. Per divulgare la fede nel popolo, egli compone diversi inni, alcuni dei quali vengono eseguiti ancora oggi. Gli inni sono strutturati in strofe che si ripetono sulla medesima melodia; sono perciò facilmente eseguibili da tutta l’assemblea durante i riti religiosi.

N t a Ben e

canto liturgico: canto che accompagna le cerimonie del culto cristiano.

I canti gregoriani Con le invasioni barbariche, i monasteri e i conventi divengono gli unici luoghi di cultura dove è possibile imparare a leggere e scrivere, studiare ed esercitare le forme d’arte come il canto e la musica. In questo periodo i brani di musica sacra diventano sempre più numerosi e assumono forme e tradizioni che variano da zona a zona, dando vita per esempio al rito romano in Italia, al rito ispanico in Spagna e a quello gallicano in Francia. Spinto dal desiderio di conservare in un’unica opera i canti sacri, papa Gregorio I, conosciuto anche come Magno, intorno al 600 d.C. raccoglie i più significativi nell’Antifonario. Grazie al libro di papa Gregorio, questi canti, chiamati gregoriani in suo onore, si diffondono in tutta Europa e in modo particolare in Italia.

Proposta di lavoro

creativo

I l quadrato magico medievale conosciuto come quadrato del Sator riporta una curiosa iscrizione latina che può essere letta partendo dall’alto o dal basso, da destra o da sinistra; la frase che risulta è sempre la stessa, «Sator Arepo Tenet Opera Rotas», che significa: «Il seminatore tiene con cura le ruote del suo carro». Prova a musicare il quadrato del Sator utilizzando una scala di 5 suoni: Re Mi Fa Sol La. Ti suggeriamo la prima misura.

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IL MEDIOEVO

Unità

2

NASCE LA SCHOLA CANTORUM

Al fine di eseguire vocalmente i brani dell’Antifonario, la Chiesa di Gregorio Magno istituisce una Schola Cantorum, nella quale si istruiscono giovani cantori liturgici accuratamente selezionati. Nella Schola il maestro cantore, tramite pochi e precisi gesti della mano, indica agli studenti verso quale altezza indirizzare la voce, se verso l’acuto o verso il grave. Nello stesso tempo il frate amanuense trascrive i segni sul testo. Per fissare in modo preciso l’andamento melodico dei brani, infatti, viene introdotta una forma di notazione definita neumatica, dal greco neuma, segno. In base a questa rudimentale scrittura musicale l’amanuense traduce in modo grafico il gesto chironomico, cioè il cenno che il maestro compie con la mano per fornire l’indicazione melodica ai cantori. Il segno che corrisponde al gesto chironomico è dunque chiamato neuma. Tutti i canti medievali, sia sacri sia profani, sono giunti a noi con questo tipo di notazione, composta da accenti acuti e circonflessi collocati sopra le sillabe del testo liturgico da cantare. Nell’Antifonario, oltre ai canti sillabici o recitativi, in cui ciascuna nota corrisponde a una sillaba, sono riportati i canti La mano guidoniana, sistema per memorizzare la notazione definiti melismatici, che prevedono la variazione melodica di musicale, ideato da Guido d’Arezzo. una vocale su più note.

Canto dell’Alleluia.

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Competenza digitale Per capire meglio la differenza tra canto sillabico e canto melismatico cerca su internet una versione di Alleluia, veni sancte spiritus e confronta il brano con l’Inno di sant’Ambrogio.

Brano A035

Proposta di ascolto

Dirigatur oratio mea (Lucernario ambrosiano, Venerdì santo) Canto ambrosiano

Nell’archidiocesi di Milano si conserva ancora la tradizione del canto ambrosiano, un canto liturgico antichissimo, risalente ai primi secoli d.C, che conserva influenze orientali e può essere sillabico o melismatico. Sant’Agostino testimonia che questi canti vennero introdotti da sant’Ambrogio, suo contemporaneo. Da Milano si diffusero poi in tutta Europa. 1. Quali voci eseguono l’inno? a. Voci femminili b. Voci bianche c. Voci maschili

2. Com’è il ritmo? a. Libero b. Veloce c. In accelerando

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Parte

2

STORIA DELLA MUSICA LA NASCITA DELLE SETTE NOTE

Il merito dell’introduzione di una prima forma moderna di scrittura musicale si deve, tuttavia, al monaco benedettino Guido d’Arezzo. Agli inizi dell’XI secolo d’Arezzo inventa il tetragramma, un rigo musicale composto da quattro linee parallele. Per aiutare i suoi allievi a memorizzare l’intonazione delle sillabe dei canti inoltre, il monaco benedettino elabora un sistema basato sulle prime sillabe dei versi dell’Inno a San Giovanni Battista (Ut queant laxis). Le sette sillabe di Guido d’Arezzo corrispondono alle sette note che ancora oggi utilizziamo (la nota Ut verrà poi cambiata in Do da Giovan Battista Doni nel XVII secolo).

A tu per tu con l’artista Guarda il video del monaco benedettino Guido d’Arezzo e scopri che cosa ha da raccontare...

CARATTERISTICHE DEL CANTO GREGORIANO

Il canto gregoriano presenta alcune caratteristiche: • l’esecuzione è vocale, senza alcun accompagnamento strumentale. All’epoca gli strumenti musicali erano vietati dalla Chiesa in quanto troppo legati alla musica profana; • il testo è in latino, la lingua ufficiale della Chiesa; • il ritmo è libero; • l’andamento è lento.

Il canto gregoriano può essere eseguito: • da una sola voce (canto monodico); • da un coro dove tutti cantano la stessa melodia (coro omofono); • da solista e coro che dialogano fra loro (canto responsoriale); • dal coro diviso in due parti (canto antifonale). I canti gregoriani si suddividono secondo due stili principali: • c anto sillabico o accentus, in cui a ogni sillaba corrisponde una nota. È tipico della salmodìa (canto e recitazione dei salmi) durante la quale il celebrante intona i salmi sillabando; • c anto melismatico o concentus, in cui a ogni sillaba corrispondono più note. È tipico della innodìa (canto degli inni religiosi) durante la quale i fedeli in coro rispondono all’accentus. Con gli anni i canti gregoriani diventano così elaborati e virtuosistici che risulta impossibile ricordare tutti i melismi, cioè i passaggi melodici, nei quali si articolano. Per renderne più facile la memorizzazione vengono composti nuovi testi letterari chiamati tropi e sequenze che a poco a poco si differenziano dai canti originali diventando autonomi.

Brano A036

Proposta di ascolto

Victimae paschali laudes W. di Burgundia

Per capire meglio cosa si intende per «sequenza» ti proponiamo l’ascolto del brano Victimae paschali laudes, scritto nell’XI secolo probabilmente da Wipo di Burgundia, cappellano degli imperatori tedeschi. Questa sequenza, composta per il rito pasquale, è una delle cinque che furono consentite dal concilio di Trento a metà del XVI secolo. 1. Quali voci eseguono la sequenza? 2. Nella sequenza ci sono degli strumenti? a. Voci femminili a. N o, è eseguita da un coro a cappella b. Voci bianche b. Sì, interviene l’organo c. Voci miste c. Sì, interviene il flauto

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IL MEDIOEVO

Unità

2

La lauda S an Francesco d’Assisi, Cigoli, 1600.

Intorno alla metà del 1200 nasce in Umbria una forma di canto monodico, sillabico, scritto in lingua volgare, che veniva eseguito al di fuori delle liturgie di carattere religioso: la lauda. La lauda prende vita all’interno delle confraternite di francescani laici come canto intonato in coro dai fedeli per invocare i santi e le divinità, soprattutto durante le processioni. LE LAUDE PIÙ FAMOSE

La lauda più antica è il Cantico delle creature scritta da san Francesco d’Assisi nel 1224. Un altro importantissimo autore di laude è stato Jacopone da Todi che ne scrisse oltre 93. Le raccolte di laude prendevano il nome di laudari; il Laudario di Cortona, del XIII secolo, è il più famoso. La lauda si diffuse anche in Spagna, dove prese il nome di cantiga, tanto che lo stesso re Alfonso di Castiglia ne scrisse circa 400 in onore della Vergine Maria.

Competenza digitale Una delle più famose versioni moderne del Cantico delle creature è quella di Riz Ortolani, portata al successo da Claudio Baglioni con il titolo Fratello sole, sorella luna. Cerca su internet il brano e osserva come Ortolani ha sviluppato la melodia partendo dal testo di san Francesco. Prova anche tu a scrivere una melodia a partire dal testo e condividi la tua versione con la classe.

Brano A037

Proposta di ascolto

Laude novella sia cantata Anonimo

La lauda è articolata in strofe cantate da un solista alle quali si alterna un ritornello intonato in coro da tutta la confraternita. Essa ha un andamento ritmico coinvolgente e una melodia orecchiabile come puoi ascoltare nel brano Laude novella sia cantata di anonimo.

Laude novella sia cantata a l’alta donna encoronata Fresca vergene donzella primo fior, rosa novella tutto’l mondo a te s’apella nella bon’ or fosti nata Laude novella sia cantata a l’alta donna encoronata

Fonte se’ d’aqqua surgente, madre de Dio vivente: tu se’ luce de la gente, sovra li angeli exaltata. Laude novella sia cantata a l’alta donna encoronata Tu se’ rosa, tu se’ gillio, tu portasti el dolce fillio, però, donna, sì m’enpillio

1. In quale modo la voce inizia la prima frase? a. Canta a tempo b. Canta con un ritmo libero c. Canta in modo rapido

de laudar te, honorata. Laude novella sia cantata a l’alta donna encoronata Nulla lingua pò contare come tu se’ da laudare: lo tuo nome fa tremare Sathanàs a mille fiata. Laude novella sia cantata a l’alta donna encoronata

2. Quanti strumenti riesci a distinguere? a. Quattro b. Due c. Tre

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Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Dal canto monodico al movimento delle parti: Ars antiqua Con il termine Ars antiqua si indica il canto polifonico, cioè a più voci, e relativa scrittura, che si è sviluppato a partire dal X secolo fino al XIV secolo. La prima tecnica di polifonia, denominata organum, risale al IX secolo e viene elaborata partendo da un canto gregoriano: alla voce che esegue la melodia di base (vox principalis) viene affiancata una voce che intona una linea melodica differente, più grave (vox organalis). L’organum. Le melodie partono dalla stessa nota e poi si distanziano fino a un intervallo di quinta.

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Nell’XI secolo la melodia polifonica si sviluppa ulteriormente fino a ottenere due linee melodiche che procedono seguendo un moto contrario: mentre una voce sale, l’altra scende. Questa nuova forma prende il nome di discantus.

Discantus a due voci per moto contrario, contenuto nel trattato anonimo Ad organum faciendum, XI secolo.

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Dalla sovrapposizione e combinazione di due o più linee melodiche nasce il punctum contra punctum, letteralmente «nota contro nota», meglio conosciuto come contrappunto.

114


Unità

I luoghi della musica

Tra cattedrali e castelli In Occidente, nel Medioevo, la musica si distingue in modo netto tra sacra e profana. La musica sacra accompagna i riti cattolici e si esegue nelle cattedrali e nei monasteri dove prendono vita le prime scuole musicali in cui si sviluppa il canto gregoriano. Nei castelli invece la musica accompagna le feste, le danze e si cantano canzoni che parlano di amore, di imprese cavalleresche e di caccia. La cattedrale

Castelli e palazzi

La struttura raccolta della cattedrale, che dispone lo spirito all’incontro con Dio, è ideale per declamare inni sacri in forma cantata. Nella cattedrale la voce è amplificata in modo naturale dalle navate delle chiese romaniche, delle chiese bizantine e di quelle gotiche, e le parole assumono una misteriosa bellezza. Un modo originale e molto suggestivo di pregare che ormai fa parte della tradizione della Chiesa. Oggi il canto gregoriano si può ascoltare tutte le domeniche alle 10:30 nella cattedrale di Firenze e cinque volte al giorno, tutti i giorni, nel monastero di sant’Antimo. Esistono inoltre moltissime altre strutture che propongono manifestazioni, a cadenza periodica, che permettono di immergersi in questa forma sempre più apprezzata di canto liturgico. Il sito dell’Associazione Internazionale di Studi di Canto Gregoriano fornisce informazioni sugli eventi di tutta Italia.

Nei castelli e nei palazzi signorili non poteva mancare un salone adibito alle feste. Generalmente si trattava di una grande stanza di forma rettangolare, in cui veniva sistemato un palchetto sul quale si disponevano i musicisti. In Italia esistono moltissimi castelli, tuttora visitabili, nei quali è possibile vedere com’era una sala delle feste. Ti segnaliamo quello di Manta nei dintorni di Cuneo, il castello dei Conti Guidi a Poppi (AR) e il castello di Gropparello vicino a Piacenza. Inoltre in tutta la penisola, dalla primavera all’autunno, è possibile imbattersi in tante rievocazioni della vita nei castelli che si tengono nei borghi medievali, durante le quali sovente viene proposta anche la musica del tempo eseguita con riproduzioni originali di strumenti antichi.

Abside Absidiole Coro Deambulatorio

Portico Transetto Crociera

2

FORSE NON LO SAI Il coro era la parte della cattedrale, posta dietro l’altare, nella quale si disponevano i cantori, in modo che la loro voce arrivasse alla navata amplificata dalla struttura della chiesa.

C oro nella cattedrale di Saint Paul, Londra.

Nartece Navata Navate laterali Torri

Pianta di una cattedrale.

115


2 Elogio del gioco e del vino

Guida all’ascolto

Parte

La più famosa raccolta di canti goliardici medievali è rappresentata dai Carmina Burana. Si tratta di una raccolta di testi poetici del XIII secolo contenuta in un manoscritto tedesco chiamato Codex Latinus Monacensis. Questo Codex è stato trovato nella biblioteca del convento di Benediktbeuern nei pressi di Bad Tölz, in Baviera, e attualmente è custodito nella Biblioteca Nazionale di Monaco di Baviera. La raccolta completa comprende 315 canti, detti carmi, composti in parte in tedesco e in parte in latino tra il XII e il XIII secolo, e probabilmente in origine prevedevano tutti l’accompagnamento musicale. I monaci amanuensi autori di questo manoscritto non riportarono però la musica di tutti i carmi ed è quindi stato possibile ricostruire l’andamento melodico solo di 47 di questi. I testi dei 315 Carmina trattano diversi argomenti: si va dalla riflessione teologica e morale all’esaltazione dei piaceri materiali, per arrivare alla condanna della corruzione della Chiesa e persino alla parodia di alcuni canti liturgici. Il brano che ti proponiamo, uno dei più famosi, è dedicato all’elogio della vita di taverna, in particolare del gioco e del vino. Nella taverna, in un crescendo di coinvolgimento e di animazione, tutti si lasciano andare al piacere del bere. Secondo gli autori di allora il vino è l’unica cosa che rende tutti uguali e accomuna senza alcuna distinzione ricchi e poveri, sani e malati, giovani e vecchi, chierici e laici, uomini e donne, bianchi e neri.

In taberna quando sumus Anonimo Allegro

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Unità

2

Brano A038

Proposta di ascolto

In taberna quando sumus, da Carmina lusorum et potatorum Anonimo

Ascolta la versione di In taberna quando sumus da Carmina lusorum et potatorum.

00:00-00:23

Introduzione

00:24-00:53

Temi

Voci, percussioni e strumenti a fiato eseguono le prime due strofe a tempo.

Solista e coro

Le voci contano i numeri da 1 a 13 alternando un solista al coro. Il ritmo è libero, le voci imitano l’intonazione sacra con testi profani citando tutti coloro che bevono in modo ironico. Gli strumenti accompagnano con un tappeto sonoro.

Temi variati

Riprende il tempo incalzante e il coro intona una melodia leggermente variata fino alla fine del brano. Gli strumenti si alternano (flauti e percussioni) e sottolineano in crescendo il finale.

00:54-01:43

01:44-02:44

Introduzione strumentale con ritmo libero della cornamusa.

1. Qual è lo strumento che inizia la composizione?

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2. Quali altri strumenti riesci a distinguere?

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.....................................................................................................................................

3. Quali voci cantano?

a. Voci femminili

b. Voci maschili

c. Voci femminili e maschili alternandosi

4. Quando le voci contano i numeri quale strumento accompagna?

Competenza digitale Al compositore tedesco Carl Orff va il merito di aver musicato e fatto riscoprire, tra il 1935 e il 1936, in versione moderna, una raccolta dei Carmina burana. Particolarmente famosa è la versione di Orff di O Fortuna. In rete è possibile trovare moltissime versioni di In taberna quando sumus, arrangiate anche in versione rock e metal. Cerca su internet una delle versioni metal meglio riuscite, quella della band russa Wolfmare e confrontala con la versione classica che hai appena ascoltato.

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5. Che cosa succede dopo la parte lenta centrale?

a. Canta la voce solista

b. Il ritmo riprende incalzante

6. Se fosse usato nella colonna sonora di un film a quale scena abbineresti questo brano?

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117


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA MOTTETTI E CONDUCTUS

Notre Dame de Paris.

L’Ars antiqua si sviluppa a Parigi, nella Scuola di Notre-Dame, dove i maestri Leonino e Perotino compongono organa sempre più vari e complessi, moltiplicando le voci e aumentando sia la difficoltà sia la ricchezza ritmica e polifonica di ogni brano. Tra le prime composizioni polifoniche che mescolano elementi sacri e profani vi sono i mottetti. Essi sono inizialmente solo vocali, ma in seguito diventano vocali e strumentali. Sono composti da una melodia di base e da un testo ricco di elementi sacri, ai quali vengono aggiunti nuove melodie e contenuti non religiosi. Quando nella scrittura si inizia a non tenere più conto della vox principalis del canto gregoriano di riferimento, ma si cominciano a scrivere partendo da zero tutte le parti del brano, prende forma una nuova composizione denominata conductus. Questo particolare canto polifonico distribuisce testo e melodia in modo che il tema, ripetuto da più voci, abbia uno schema circolare: • 1° voce: ABC; • 2° voce: BCA; • 3° voce: CAB.

Proposta di lavoro u questa forma di canto polifonico puoi esercitarti S con i tuoi compagni seguendo la partitura del Herr wirt, uns dürstet presente nel volume B.

TROVATORI, TROVIERI E MENESTRELLI

N B

t a en e

viella: strumento medievale a corde simile alla moderna viola.

Intorno al XII secolo la musica si diffonde anche al di fuori dei monasteri grazie al trovatore, una sorta di antico cantautore che gira per i paesi e i castelli raccontando in musica storie di cavalieri, di battaglie e di amori. I trovatori cantano in lingua d’oc, un dialetto neolatino parlato nel sud della Francia, e accompagnano i loro testi con uno strumento melodico, come la viella o il flauto.

Brano A039

Proposta di ascolto

Kalenda Maya R. de Vaqueiras

Un canto dei trovatori tra i più famosi è Kalenda Maya di Raimbaut de Vaqueiras, il quale pare abbia tratto il testo da un giullare che suonava con la viella alla sua corte. Il Calendimaggio (così è tradotto in italiano) è dedicato alla donna e composto in lingua provenzale. Storicamente può essere collocato nel XII secolo; qui ne ascoltiamo una versione strumentale. Quali sono gli strumenti usati in questa versione di Kalenda Maya? a. Tromba b. Clarinetto c. Basso

118

d. Oboe e. Chitarra classica f. Contrabbasso

g. Clavicembalo h. Percussioni i. Cornamusa francese


IL MEDIOEVO

Unità

2

Questa nuova forma di fare musica ha un enorme successo tra i nobili e raggiunge anche le corti di Italia e Germania dove i trovatori sono chiamati minnesänger. Successivamente, nel nord della Francia, lo stile dei trovatori viene ripreso dai trovieri che narrano le medesime vicende utilizzando la lingua d’oïl, dalla quale più avanti deriverà il francese moderno. Accanto alla figura del trovatore, autore delle canzoni e delle ballate che esegue, si sviluppa quella del menestrello, semplice esecutore che contribuisce però a diffondere il repertorio musicale dei trovatori. M enestrelli medievali.

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TECNOLOGIA

STRUMENTI MEDIEVALI Quando si parla di strumenti medievali si pensa spesso a strumenti di tortura. In quest’epoca tuttavia, nascono anche diversi strumenti musicali, usati soprattutto per eseguire la musica profana, come la viella, il salterio, la ghironda, il flauto e il liuto. Nella musica sacra, l’organo diventa lo strumento principe per accompagnare i canti liturgici e la messa.

Brano A040

Proposta di ascolto

Frölich geschray so well wir machen O. von Wolkenstein

Uno dei principali minnesänger fu Oswald von Wolkenstein che scrisse tra le varie composizioni Frölich geschray so well wir machen. 1. Quanti strumenti accompagnano la voce? 2. Quale tipo di voce canta? a. Uno a. Voce bianca b. Due b. Voce femminile acuta c. Tre c. Voce femminile grave

119


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

La polifonia, il ritmo e la musica profana: Ars nova Sebbene qualche forma profana di arte si sia a questo punto già delineata, in questi primi secoli che seguono l’anno 1 000 è ancora la musica sacra e religiosa a prevalere. È a partire dal XIV secolo che in Francia, grazie a personaggi politici influenti tra i quali il poeta e musicista Guillaume de Machault, le composizioni musicali cosiddette profane acquistano una certa importanza. I musicisti sono sempre più attratti dal senso del ritmo e spogliano la musica dai precedenti significati, troppo spirituali e mistici. In questi anni si fissano in modo preciso gli elementi del canto, determinando i valori e il rapporto che esiste tra una nota e l’altra, in una nuova forma di scrittura.

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LETTERATURA

DA CHIERICI VAGANTI A GIULLARI Tra il Duecento e il Trecento alcuni chierici, che si spostavano di città in città per seguire le lezioni nei conventi, cominciarono a girare per i borghi, le corti e le piazze. Giovani e spesso in cerca di baldoria, per pagarsi gli studi e da vivere, facevano i cantastorie, i buffoni e i giocolieri. Questi individui, che avendo studiato nelle scuole dei conventi erano gli unici a saper leggere e scrivere, presero il nome di chierici vaganti e diventarono allora il maggior elemento di unione tra la letteratura colta e quella popolare. Per il loro carattere gaudente e allegro non erano sempre ben visti dalla Chiesa cattolica che ne condannava il modello di vita e i canti, tanto che finì col definirli spregiativamente ioculari, ovvero giocherelloni e bighelloni, termine che col tempo mutò in giullari, i primi veri artisti girovaghi professionisti della storia.

Brano A041

Proposta di ascolto

Lamento di Tristano Anonimo

Un esempio di musica profana (non sacra) strumentale è il brano Lamento di Tristano di un autore sconosciuto. Si tratta di una delle più famose estampie (o estampida), composizione ispirata ai ritmi di danza. A una prima parte lenta, detta lamento, segue una danza veloce denominata rotta. Il componimento è basato sulla scala dorica, che nel sistema musicale medievale è la scala che si sviluppa sulle seguenti note: Re Mi Fa Sol La Si Do Re. 1. Quali strumenti suonano nel brano? 2. Dopo il lamento inizia la rotta; che cosa cambia? a. O carina, marimba, chitarra, contrabbasso e percussioni a. La tonalità b. Ocarina e marimba b. Il timbro c. Ocarina, chitarra e percussioni c. La velocità

Brano A042

Proposta di ascolto

Hont, paour, doubtance G. de Machault

Guillaume de Machault è considerato l’esponente più importante dell’Ars nova; tra le sue composizioni puoi ascoltare Hont, paour, doubtance. 1. Quali strumenti accompagnano le voci? 2. Quale tipo di voci cantano? a. Percussioni a. Voci maschili b. Strumenti a corde strofinate b. Voci miste c. Chitarra c. Voci femminili

120


IL MEDIOEVO

Unità

2

Il primo teorico di questa corrente di pensiero è Philippe de Vitry, autore del trattato Ars nova, scritto nel 1320, dal quale prende il nome la corrente musicale del periodo. L’Ars nova non viene accolta favorevolmente dalla Chiesa (la cui sede pontificia nel 1304 viene spostata ad Avignone) perché ritenuta troppo innovativa e vicina alla musica profana. Nonostante ciò, grazie all’enorme influenza culturale esercitata dalla Francia, l’Ars nova si diffonde in tutta Europa arrivando anche in Italia. I suoi esponenti più importanti nella penisola italiana sono senza dubbio Marchetto da Padova, Jacopo da Bologna e Francesco Landino da Firenze. NUOVE FORME MUSICALI

N t a Ben e

canone: composizione a più voci che si basa sul principio dell’imitazione.

Le principali forme musicali profane sviluppatesi durante il periodo dell’Ars nova sono: • il madrigale: il soggetto è pastorale o amoroso; l’esecuzione è a due o a tre voci. Secondo alcuni storici il termine madrigale deriverebbe dal fatto che il testo cantato sia scritto nella lingua madre dell’epoca (il volgare) e non più in latino; • la ballata, la chanson e la caccia: composizioni poetico-musicali che descrivono scene di vita quotidiana, storie d’amore o di caccia. La ballata presenta sempre un ritornello, mentre la chanson no. La caccia è un brano musicale nel quale le voci, almeno due, si rispondono come nel canone; la terza voce è affidata al basso o all’accompagnamento strumentale. Le forme musicali sacre del periodo sono: • la messa: composizione complessa e articolata che si compone di tutte le parti del rito liturgico; • il mottetto: brano polifonico contrappuntistico che nasce dal canto gregoriano. Se nell’Ars antiqua era evidente il collegamento con il genere di partenza, nell’Ars nova il mottetto prende forma e vita autonoma passando da contenuti religiosi a temi profani. Ars antiqua

Ars nova

Nasce il mottetto, una forma polifonica più evoluta.

Gli strumenti musicali sostituiscono alcune parti vocali.

Il mottetto inizialmente è una forma sacra, col tempo diventa composizione profana in lingua volgare.

La notazione musicale si evolve attraverso l’introduzione di nuovi segni per designare le note lunghe e/o brevi.

Attraverso la scrittura si iniziano a fissare i valori musicali nella cosiddetta «notazione mensurale»; cioè viene stabilita la durata delle note.

Si semplifica la polifonia.

Gli esponenti più importanti: Leonino e Perotino.

Gli esponenti più importanti: Philippe de Vitry, Marchetto da Padova, Jacopo da Bologna e Francesco Landino.

Brano A043

Proposta di ascolto

Ecco la primavera F. Landino

Tra gli autori italiani dell’Ars nova citiamo Francesco Landino (o Landini), del quale ti proponiamo di ascoltare il brano Ecco la primavera. 1. Quale strumento suona nel brano? 2. Quante voci femminili cantano? a. Liuto a. Due b. Ghironda b. Tre c. Nessuno c. Quattro

121


Parte

2

IN SINTESI

DIDATTICA INCLUSIVA

BES

• I l Medioevo è un periodo storico molto ampio, durato circa mille anni: inizia nel 476 d.C. (con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente) e termina nel 1492 (con la scoperta dell’America). • Dal punto di vista musicale inizialmente si sviluppa e si diffonde la musica sacra, che nasce nei monasteri e nei conventi (canti gregoriani, laude). • A partire dal 1300 le composizioni profane, cioè non sacre, acquisiscono maggiore importanza e vengono eseguite in tutta Europa. • Tra gli autori di questo periodo ricordiamo: sant’Ambrogio, san Francesco d’Assisi, Jacopone da Todi, Raimbaut de Vaqueiras, Francesco Landino.

brani di musica sacra

eseguiti

vocalmente e in latino

sono i canti gregoriani

Il medioevo l’Ars antiqua

la lauda

un canto monodico (a una voce)

è

l’Ars nova

è di contenuto

sono

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descrive

sacro e/o profano

polifoniche (a più voci)

al senso del ritmo

scene di vita quotidiana

eseguite anche con l’accompagnamento di strumenti

122

scritto

in lingua volgare


Verif i ca

Unità

1. Scegli il nome giusto per ciascuna affermazione. a. Il Papa che intorno al 600 d.C. decise di raccogliere gli inni sacri nell’Antifonario. Carlo Gregorio Bonifacio b. I canti gregoriani che prevedono la variazione melodica di una vocale su più note. Numismatici Melismatici Monosodici c. Gli antichi cantautori che giravano per paesi e castelli, raccontando in musica e in lingua d’oc storie di cavalieri, di battaglie e di amori. Trovatori Trovarobe Giullari d. Una delle prime forme polifoniche che mescola elementi sacri e profani. Fagotto Lunotto Mottetto e. Il canto monodico in lingua volgare che si diffuse in Umbria intorno alla metà del 1200. Lauda Stornello Righello

f. Il periodo storico tra il X e il XIV secolo in cui si cerca di sviluppare la scrittura polifonica. Ars nova Ars medievalica Ars antiqua g. La voce che nel canto gregoriano esegue la melodia di base. Vox principalis Vox melodica Vox vocalis h. La forma d’arte profana che si sviluppa in Francia a partire dal XIV secolo. Francofonia Ars nova Ars gratia artis

2. P rova a disegnare sul quaderno una viella, un flauto medievale e un liuto. Puoi aiutarti cercando alcune immagini di questi strumenti su internet. 3. Scrivi una tua definizione di discantus.

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4. Completa il testo con le parole date. cantori liturgici — altezza — chironomici — Gregorio Magno — Antifonario — Schola Cantorum Al fine di eseguire vocalmente i brani dell’............................................................., la Chiesa di ................................................................ istituisce la .........................................................................................., nella quale si istruiscono giovani ............................................................. ................................ accuratamente selezionati. Il maestro cantore, tramite pochi e precisi gesti della mano, detti ..........................................................................................., indica agli studenti verso quale ................................................................................... indirizzare la voce, se verso l’acuto o verso il grave.

5. Leggi il testo e cancella le parole sbagliate. La novella/lauda più antica è il Cantico delle creature/Cantico dei cantici scritta da san Francesco d’Assisi/san Benedetto nel 1224. Un altro importantissimo autore di novelle/laude è stato Giorgione da Norcia/Jacopone da Todi che ne scrisse oltre 93. Le raccolte di laude/novelle prendevano il nome di novellari/laudari; il Laudario di Cortona/Novellario di Tortona, del XIII secolo, è il più famoso.

6. Chi erano i giullari?

Schiavi liberati che erano stati istruiti per intrattenere i signori dei castelli. Nobili che rinunciavano al loro status per seguire la loro passione per l’arte. Chierici vaganti che per pagarsi gli studi si esibivano nei borghi, nelle corti e nelle piazze.

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2


Parte

2

3

STORIA DELLA MUSICA

UnitĂ

Umanesimo e Rinascimento

Conoscenze e abilitĂ C onoscere le origini della musica rinascimentale. Conoscere le forme principali della musica sacra e profana del Cinquecento. S aper riconoscere e suonare alcuni frammenti di brani della musica rinascimentale.

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UMANESIMO E RINASCIMENTO

Unità

3

Nuove riforme e grandi scoperte Con la scoperta dell’America, nel 1492, si conclude il Medioevo e si apre un secolo di grandi e importanti trasformazioni: crolla l’impero bizantino, le monarchie nazionali si consolidano in Francia, Spagna, Inghilterra e Scandinavia, e la Chiesa comincia a perdere gran parte del suo potere. Ha inizio l’Età moderna. Sul piano letterario e artistico si afferma un nuovo movimento culturale e artistico, l’Umanesimo, che pone l’uomo al centro dell’Universo e lo riconosce artefice del proprio destino. La nuova corrente di pensiero si diffonde in tutta l’Europa, dando vita al Rinascimento, un periodo caratterizzato quindi da un rinnovamento culturale e della vita civile. G uillaume Dufay.

La scuola musicale franco-fiamminga L’Umanesimo, con la sua spinta al cambiamento, è un periodo caratterizzato da una forma di apertura politica, sociale e culturale che favorisce lo scambio tra le popolazioni europee. Per dare maggior impulso alla diffusione della musica e della cultura, nei territori delle Fiandre viene fondata tra il XV e il XVI secolo una vera e propria scuola di compositori, la scuola franco-fiamminga, che si diffonde in Belgio, Francia e Paesi Bassi. Questa scuola riprenderà sapientemente anche riferimenti e stimoli culturali italiani. Ai musicisti della scuola franco-fiamminga viene riconosciuta una grande abilità nella polifonia e sono perciò richiesti dalle corti di tutta Europa. Tra i più importanti citiamo i compositori Guillaume Dufay, uno dei massimi esponenti di questa scuola, Jan van Ockeghem, Josquin Desprez, Orlando di Lasso e Adrian Willaert.

Brano A044

Proposta di ascolto

Vergene bella G. Dufay

Spesso gli autori musicali del Rinascimento prendevano spunto da opere poetiche italiane come per esempio la Vergene bella un testo di Francesco Petrarca musicato da molti compositori. Ti proponiamo di ascoltare la versione Vergene bella del fiammingo Guillaume Dufay. Vergene bella F. Petrarca Vergene bella, che di sol vestita, coronata di stelle, al sommo Sole piacesti sí, che ’n te Sua luce ascose, amor mi spinge a dir di te parole: ma non so ’ncominciar senza tu’ aita,

et di Colui ch’amando in te si pose. Invoco lei che ben sempre rispose, chi la chiamò con fede: Vergene, s’a mercede miseria extrema de l’humane cose già mai ti volse, al mio prego t’inchina, soccorri a la mia guerra, bench’i’ sia terra, et tu del ciel regina.

Quali strumenti accompagnano la voce solista? a. Flauto e strumenti ad arco b. Organo c. Liuto e percussioni

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Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Le nuove forme musicali profane Come abbiamo visto in precedenza, nelle chiese del Medioevo si eseguivano i canti esclusivamente con la voce, senza accompagnamento di alcuno strumento musicale. Questa modalità di canto è detta «a cappella» e prende il nome proprio dal luogo in cui si posizionavano i cantori per accompagnare la liturgia. La scuola franco-fiamminga rielabora questo stile medievale arrivando a sviluppare una forma più articolata di musica vocale a cappella, che impiega la forma di canone in modo sempre più complesso. In seguito a queste innovazioni vocali le forme polifoniche della chanson si evolvono anche al di fuori delle chiese. In molti testi si perde il contenuto liturgico e il modo di cantare si allontana dai tecnicismi vocali per trasformarsi gradatamente in una forma di canto armonioso, elegante e più facilmente comprensibile. I compositori franco-fiamminghi arrivano fino in Italia dove, influenzati dalla cultura locale, favoriscono la nascita di nuove forme polifoniche di musica profana strutturate in strofe. LA FROTTOLA

N B

t a en e

isoritmico: che mantiene la stessa struttura ritmica.

La frottola è una composizione per coro a quattro voci dal contenuto amoroso e sentimentale. La prima voce esegue la melodia principale; le altre tre, mantenendo un andamento isoritmico, si sviluppano su note diverse. È una composizione da «cantar et sonar con ogni sorte d’instrumenti» (così riporta Giovanni Bassano in una sua opera del 1585). LA VILLOTTA

La villotta è una composizione di origine friulana, vocale e strumentale, a tre o quattro voci, con movimenti in imitazione. LO STRAMBOTTO

Lo strambotto è una forma polifonica molto simile alla frottola in cui il tema è affidato alla prima voce. I contenuti sono sempre di genere sentimentale e amoroso, ma in questo caso il testo è sviluppato in endecasillabi. I CANTI CARNASCIALESCHI

I canti carnascialeschi sono dedicati al carnevale e alle feste in maschera che si tengono in diverse città italiane, in particolare a Firenze.

Competenza digitale Oggi il termine «a cappella» si usa non solo per indicare le esibizioni di musica sacra ma qualsiasi esecuzione di sola voce. Cerca su internet alcune esibizioni di musica moderna a cappella degli artisti Bobby McFerrin, Swingle Singers e Neri per Caso, cercando di prestare attenzione agli stili.

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B obby McFerrin nel 1981.


UMANESIMO E RINASCIMENTO

Unità

3

La riforma protestante di Martin Lutero

Stampa a colori raffigurante il concilio di Trento.

Uno degli eventi storici che porterà la musica sacra a un cambiamento decisivo è la Riforma protestante di Lutero. Nel 1517 il monaco tedesco Martin Lutero affigge alla porta della cattedrale di Wittenberg le sue celebri 95 tesi. Lutero accusa la Chiesa di aver perso di vista i valori del Vangelo e di essere troppo legata ai beni materiali, e dà così inizio alla Riforma protestante da cui nasce un vero e proprio movimento. Da musicista competente qual era, il monaco tedesco nella sua opera rimprovera inoltre la Chiesa per i testi delle liturgie e dei canti poco comprensibili, che allontanano i fedeli. Mentre le monarchie del Nord abbracciano le tesi di Lutero, quelle dell’Europa meridionale restano fedeli al papato rispondendo alla riforma luterana con la Controriforma, elaborata tra il 1545 e il 1563 durante il concilio di Trento. Sotto il profilo musicale, il concilio di Trento prende però in considerazione alcune idee di Lutero, riconoscendo per esempio la scarsa comprensibilità dei testi e dei canti sacri. Si decide così di emanare nuove norme con l’intento di semplificare i testi delle composizioni polifoniche sacre.

Statua di Martin Lutero a Dresda.

127


2 La musica sacra cambia

Guida all’ascolto

Parte

Per comprendere com’è cambiata la musica sacra dopo la riforma luterana degli inizi del XVI secolo ti proponiamo di ascoltare il brano di Michael Praetorius Es ist ein Ros entsprungen, che tradotto significa È spuntata una rosa. Questo è un canto natalizio tedesco tradizionale che risale al 1500. Il testo si ispira a un passaggio di Isaia anche se spesso il brano viene eseguito solo come melodia. In origine il testo si componeva di due strofe; nel 1609 il compositore tedesco Michael Praetorius lo riadattò definendo anche la melodia. Le parole della canzone sono state tradotte in italiano, francese, olandese e inglese. Quest’ultima versione è nota con i titoli A spotless rose is growing e Lo, how a rose e’er blooming.

La melodia nell’edizione dello Speyerer Gesangbuch del 1599.

Es ist ein Ros entsprungen Michael Praetorius

Cantus

b

O OOO OOO O O O O O O C

EO O O O O O O O O b b

S

ist ein Ros’ entsprungen/ aus ei ner Wur zel zart,

O O O O O O O O O Om

OOOOOOO O OOOOO

wie uns die Al ten sungen/ von Jesse ist die Art/ und hat ein Blümlein bracht/

mit ten im kal ten Winter/ wohl zu der hal ben Nacht.

128

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Unità Brano A045

Proposta di ascolto

È spuntata una rosa M. Praetorius

Ascolta la versione di È spuntata una rosa di Michael Praetorius.

00:00-00:14

Introduzione

Inizia l’organo citando le prime misure del tema.

00:15-01:05

Tema

Entra il coro, formato da soprani, contralti, tenori e bassi, che canta l’intera melodia armonizzata a 4 voci. Il respiro di ogni frase è dettato dal testo (vedi spartito). Il coro inizia con un’intensità forte nella prima frase e intensità piano nella seconda. Continua con una sonorità intermedia mezzoforte.

01:06-01:39

Tema variato

L’organo conclude riprendendo il tema con variazioni e ricchi abbellimenti strumentali concludendo attraverso un lungo accordo finale.

1. Il coro canta a una sola voce o esegue il brano polifonicamente?

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.....................................................................................................................................

2. Qual è lo strumento che accompagna il coro?

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3. Quali tipi di voce cantano il tema?

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4. In quale periodo dell’anno viene eseguita la composizione?

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Competenza digitale Del brano Es ist ein Ros entsprungen di Michael Praetorius in rete esistono diverse versioni in stile classico. Sono tutte molto suggestive, sia quelle corali, per grande coro o voci reali, sia quelle per orchestra. Tra le esecuzioni più originali ve ne è persino una per theremin, strumento elettronico. Cerca su internet una tra le interpretazioni meglio riuscite, quella della chitarrista tedesca Eva Beneke, che mostra chiaramente anche le posizioni della mano sinistra sulla tastiera della chitarra durante l’esecuzione del brano.

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5. Il brano è stato tradotto anche in altre lingue? Quali?

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6. Com’è l’andamento del brano? a. Lento e suggestivo b. Veloce e allegro c. Moderato e malinconico

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Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Mecenatismo e impulso culturale Statua di William Shakespeare a Central Park, New York.

In questo periodo storico, grazie al mecenatismo, cioè il sostegno economico degli artisti e degli intellettuali da parte delle corti dei principi, nascono autori e artisti importanti come Niccolò Machiavelli, William Shakespeare, Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti, Niccolò Copernico, Galileo Galilei, Torquato Tasso e Ludovico Ariosto. L’Italia è divisa in tanti piccoli Stati, tutti governati da una Signoria che promuove e favorisce lo scambio culturale, portando quindi grandi benefici anche ai musicisti. Tra le varie città divenute centri di cultura e di potere ci sono Firenze, Verona, Mantova, Ferrara, Venezia e Roma. L’evoluzione della stampa inoltre, con l’introduzione di nuovi caratteri da parte dell’editore musicale veneziano Ottaviano Petrucci e grazie alla pubblicazione di molte raccolte musicali, dà un ulteriore impulso alla diffusione delle composizioni musicali.

Competenza digitale

A tu per tu con l’artista Guarda il video della duchessa Isabella d’Este e scopri che cosa ha da raccontare...

Cerca su internet la pagina web della Petrucci Music Library: potrai trovare decine di migliaia di spartiti di musica classica divenuti di pubblico dominio. Insieme ai tuoi compagni raccogli gli spartiti più interessanti in un catalogo musicale della classe.

Brano A046

Proposta di ascolto

Su, su, leva, alza le ciglia B. Tromboncino

Una delle frottole più famose composte dal veronese Bartolomeo Tromboncino è la canzone del risveglio dal titolo Su, su, leva, alza le ciglia. Su, su, leva, alza le ciglia non dormir chè non dorm’io; su, su, leva, alza le ciglia non dormir chè non dorm’io; e se hai caro el viver mio,

1. Quale voce esegue la frottola? a. Contralto b. Mezzosoprano c. Soprano

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apri li occhi e te resviglia. Su, su, leva, alza le ciglia non dormir chè non dorm’io; non dormir chè non dorm’io; chè non dorm’io, chè non dorm’io.

2. Quali strumenti accompagnano la composizione? a. Chitarra, basso e batteria b. Flauto dolce, clavicembalo e viola da gamba c. Liuto e percussioni


Unità

I luoghi della musica

Tra corti e teatri La musica rinascimentale sviluppa ulteriormente la polifonia introducendo melodie più cantabili. I principali luoghi in cui si compone e si esegue questa musica sono le corti dei principi e dei re, dove vengono costruite cappelle musicali apposite, guidate da un maestro di cappella. Nel Rinascimento il gusto del ben vivere favorisce la creazione di canti e danze per allietare i banchetti e le feste dei nobili e dei borghesi, che per questo motivo fanno costruire dei veri e propri teatri privati. Teatri in muratura e teatri privati Nel Quattrocento nelle ville e nei palazzi delle famiglie nobili era indispensabile che vi fosse un salone dove ascoltare musica e poter assistere a rappresentazioni teatrali. Uno dei più famosi, adattato a teatro proprio in questo periodo, è il Salone dei Cinquecento che si trova a Firenze nel Palazzo della Signoria, noto anche come Palazzo Vecchio. Un altro importante edificio pubblico risalente a questo periodo è il Teatro Olimpico di Vicenza, progettato da Andrea Palladio, che conserva ancora oggi la scenografia originale ideata da Vincenzo Scamozzi, che nel 1590 progettò il Teatro all’Antica inserito nel Palazzo Ducale di Sabbioneta, vicino a Mantova.

T eatro Olimpico, Vicenza.

Il più antico teatro privato di epoca rinascimentale adibito alla musica lo si può vedere in via Melchiorre Cesarotti, nel centro storico di Padova; l’edificio è noto come Odeo Cornaro, poiché fu commissionato dallo scrittore Alvise Cornaro, che lo fece costruire nella propria villa.

Progetto di Vincenzo Scamozzi per il Teatro all’Antica di Sabbioneta

3

FORSE NON LO SAI Maestro di cappella era un titolo molto ambito, che permetteva a un musicista di trovare impiego presso una famiglia della nobiltà del tempo. In molti casi si trattava di un incarico a tempo indeterminato che garantiva vitto, alloggio e uno stipendio fisso. Ciò permetteva al maestro di cappella di vivere grazie alla musica. Le istituzioni che in Europa rilasciavano questo titolo erano due: l’Università di Bologna e l’Accademia di Santa Cecilia a Roma. Persino Wolfgang Amadeus Mozart, proprio a Bologna, sostenne l’esame per diventare maestro di cappella.

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Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Scuole a confronto: Roma e Venezia

L’interno della Basilica di San Marco a Venezia.

Com’era accaduto cento anni prima in Francia, anche a Roma si sviluppa una scuola musicale, cosiddetta «a cappella», che non prevede l’accompagnamento di strumenti musicali. Molti musicisti della scuola franco-fiamminga come Josquin Desprez, Jacques Arcadelt e Jacob Obrecht, che non si occupavano solo di musica profana, una volta giunti in Italia con il loro stile, si rivelano decisivi per la nascita della scuola romana. Il rappresentante più autorevole della scuola romana è senza dubbio Pierluigi da Palestrina il quale, influenzato dalla scuola franco-fiamminga e dalle direttive musicali emanate dal concilio di Trento, elabora una linea melodica più chiara e nitida del canto sacro, producendo circa un centinaio di messe. A Venezia il compositore Andrea Gabrieli, discepolo del maestro Adrian Willaert della scuola franco-fiamminga, prende invece una strada diversa. Le composizioni sacre cominciano a essere accompagnate da numerosi strumenti ad arco e a fiato, e non più semplicemente a cappella come nella scuola romana. Un altro elemento di distinzione della scuola veneziana è legato alla struttura della basilica di San Marco nella quale esistono due cantorie: in questi spazi, contrapposti ai lati della navata centrale, si posizionano due cori. Ciò permette di alternare le voci e gli strumenti creando un effetto di «risposta». Approfittando di questa caratteristica stereofonica, i compositori creano opere volte a esaltare l’acustica del luogo. Tra i musicisti che daranno lustro alla scuola veneziana va ricordato Giovanni Gabrieli, nipote di Andrea.

N t a Ben e

cantorie: balconate presenti nelle chiese in cui si posizionano i cantori.

G iovanni Gabrieli.

Brano A047

Proposta di ascolto

Magnificat G. Gabrieli

Per comprendere meglio la differenza tra la scuola romana e quella veneziana ascolta il Magnificat a 33 voci di Giovanni Gabrieli. 1. Come conclude la composizione? a. Con un diminuendo b. Accelerando a poco a poco c. Con un accordo pieno e rallentando

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2. Quale ruolo ricoprono gli strumenti nel brano? a. Non ci sono strumenti musicali b. Accompagnano le voci con ostinati ritmici c. Accompagnano le voci con inserti strumentali


UMANESIMO E RINASCIMENTO

Unità

3

Pierluigi da Palestrina Nome: Giovanni Pierluigi Cognome: Da Palestrina Nato a: Palestrina (RM) nel febbraio 1525 (morto a Roma il 2 febbraio 1594) Nazionalità: Stato Pontificio Professione: compositore Particolarità: maestro della scuola romana, elegante compositore di musica sacra. La sua musica spicca per l’abilità contrappuntistica, l’uso di dissonanze e consonanze che convergono in un equilibrio sonoro affascinante Musicalmente parlando: la sua produzione è vastissima, 250 mottetti, numerosi madrigali profani e spirituali, molteplici inni e più di 100 messe tra le quali la famosa Missa Papae Marcelli Frase celebre: «Se in questa prima volta non avrò soddisfatta la mente di Vostra Eccellenza, se li piacerà comandarmi come voglia la Messa — o breve, o longa, o che si sentan le parole...» (da una lettera al Duca di Gonzaga)

Considerato il massimo musicista italiano del Cinquecento, è l’esponente di punta della scuola polifonica romana rinascimentale. Nato a Palestrina nel 1525, Pierluigi opera principalmente a Roma alla corte dei papi, dove ricopre l’incarico di maestro di cappella per oltre quaranta anni. La sua produzione è principalmente legata alla scrittura di messe e di musica liturgica per le celebrazioni pontificali. Nel 1554 pubblica il suo primo libro di messe dedicandolo a papa Giulio III che lo aveva chiamato a dirigere la cappella di San Pietro. Nel 1555, quando papa Paolo IV lo esclude dall’incarico perché sposato, il compositore produce il primo libro di madrigali a 4 voci. Nel 1561 scrive la sua composizione più famosa, Missa Papae Marcelli, ispirata alle nuove direttive del Concilio di Trento. Tra il 1561 e il maggio 1564 scrive e pubblica una prima raccolta di mottetti a 4 voci. Divenuto famosissimo, viene ingaggiato dai principali nobili e aristocratici del tempo tra cui il duca Guglielmo Gonzaga che lo scrittura dal 1568 al 1587. Pierluigi da Palestrina muore nel 1594 a Roma.

P ierluigi da Palestrina.

Brano A048

Proposta di ascolto

Missa hodie Christus natus est: Agnus Dei P. da Palestrina

Per comprendere meglio la differenza tra la scuola romana e quella veneziana ascolta Missa hodie Christus natus est: Agnus Dei di Pierluigi da Palestrina (pubblicata nel 1575). 1. C ome procedono le voci nella composizione? a. Cantano tutte con lo stesso ritmo b. Cantano all’unisono con lo stessa dinamica c. Cantano a più voci e per imitazione con profonda espressività

2. Quale strumento accompagna il canto? a. Nessuno strumento b. Un organo c. Un liuto

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Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Il madrigale Nella seconda metà del Cinquecento si afferma una nuova forma poetico-musicale che prende spunto dalla chanson e dal mottetto franco-fiammingo, dalla frottola e dai canti carnascialeschi: il madrigale. I testi che si cantano nei madrigali sono sempre di elevato contenuto poetico e spesso vengono direttamente presi dal repertorio di poeti e autori come Petrarca, Ariosto e Tasso che per questo potremmo definire, anche se in modo non del tutto corretto, i primi parolieri della musica polifonica italiana.

Competenza digitale Del brano di John Dowland Flow my tears sono state eseguite diverse versioni. Cerca su internet quella di Sting e confrontala con l’originale. S ting.

LE CARATTERISTICHE DEL MADRIGALE

Le caratteristiche tecniche del madrigale possono essere riassunte nei seguenti punti: • è un brano polifonico che varia da tre a sei voci; • la polifonia prevede spesso dei passaggi cromatici e dissonanti; • la struttura è libera, ovvero non tiene conto dell’alternanza strofa/ritornello; • può essere accompagnato da strumenti musicali; • la melodia segue il testo in maniera precisa.

Brano A049

Proposta di ascolto

Flow my tears J. Dowland

John Dowland fu un abile compositore e liutista. Essendo a servizio dell’ambasciata inglese viaggiò in Francia, Italia, Germania e Danimarca, e cercò di assimilarne la cultura musicale. Una volta tornato a Londra diventò molto noto per le sue raccolte di raffinati brani per liuto, dei quali ti proponiamo di ascoltare la dolce e poetica Flow my tears.

Flow, my tears, fall from your springs! Exiled for ever, let me mourn; Where night’s black bird her sad infamy sings, There let me live forlorn. Down vain lights, shine you no more! No nights are dark enough for those That in despair their last fortunes deplore. Light doth but shame disclose. Never may my woes be relieved, Since pity is fled;

And tears and sighs and groans my weary days, my weary days Of all joys have deprived. From the highest spire of contentment My fortune is thrown; And fear and grief and pain for my deserts, for my deserts Are my hopes, since hope is gone. Hark! you shadows that in darkness dwell, Learn to contemn light Happy, happy they that in hell Feel not the world’s despite.

1. Q uale voce canta la composizione? a. Un soprano b. Un controtenore c. Un mezzosoprano

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2. Quale frase del testo viene ripetuta? a. La prima frase b. L’ultima frase c. Nessuna frase viene ripetuta


UMANESIMO E RINASCIMENTO

Brano A050 Ardita zanzaretta C.G. da Venosa

Unità

3

Proposta di ascolto Per comprendere meglio il significato di «cromatico» e «dissonante» ti proponiamo di ascoltare Ardita zanzaretta, un audace madrigale a cinque voci del principe Carlo Gesualdo da Venosa, geniale compositore del Cinquecento. Ardita zanzaretta Morde colei che il mio cor strugge e tiene In così crude pene; Fugge poi, e rivola In quel bel seno che il mio cor invola, Indi la prende e stringe e le dà morte

1. Quali voci cantano nel brano? a. Voci maschili b. Voci miste c. Voci femminili

Per sua felice sorte. Ti morderò ancor io, Dolce amato ben mio, E se mi prendi e stringi, ahi, verrò meno Provando in quel bel sen dolce veleno.

2. In quale modo viene musicato il testo? a. Con una struttura di strofa e ritornello b. Con continui cambi di tempo e atmosfera, per sottolineare ogni parola c. Con un ritmo e un fraseggio sempre uguale

La villanella Un’altra tipica composizione del Cinquecento è la villanella che molti autori fanno risalire al canto napoletano. Rispetto al madrigale questa composizione ha uno stile più semplice nella polifonia, nella melodia e nel testo. Solitamente è scritta per tre voci e i testi possono essere anche in dialetto.

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TECNOLOGIA

STRUMENTI DEL RINASCIMENTO Il Rinascimento è un’epoca di grandi invenzioni e sperimentazioni anche in campo scientifico e artistico. Nel campo musicale nascono nuovi strumenti che permetteranno di ottenere diverse sonorità come il cornetto, il cromorno, il violino e la spinetta.

Brano A051

Proposta di ascolto

O Villanella quando all’acqua vai F. Azzaiolo

Per cogliere meglio le differenze tra villanella e madrigale ascolta il brano O Villanella quando all’acqua vai di Filippo Azzaiolo. 1. Qual è il carattere del brano? a. Lento e severo b. Allegro e molto ritmico c. Moderato e malinconico

2. In che modo procede la breve composizione? a. Voci e strumenti si alternano a una voce solistica femminile b. Voci e strumenti eseguono sempre insieme c. Voci e strumenti si alternano a una voce solistica maschile

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2

Parte

STORIA DELLA MUSICA

creativo

Proposta di lavoro

Sul giro armonico de Il Canario, di un autore anonimo, seguendo l’esempio della seguente riscrittura polifonica completa il tema secondo una tua idea melodica. Allegro

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TEATRO

STASERA SI RECITA A SOGGETTO Dal persistere in Italia dei mimi, dei giullari e dei cantastorie, verso la metà del Cinquecento si sviluppa una forma di spettacolo itinerante denominata «commedia all’improvviso» o «commedia a soggetto», così chiamata poiché gli attori che vi prendevano parte non avevano un copione prestabilito. L’azione si basava su canovacci, gli elementi di base che delineavano la vicenda principale, cioè l’intreccio, sul quale gli interpreti (per la prima volta anche donne) improvvisavano delle scene che prendevano il nome di lazzi. I canovacci delle vicende prevedevano sempre alcuni personaggi: la coppia di fidanzati, il vecchio burbero (Pantalone), il capitano coraggioso, il dottore e i servitori (gli Zanni e poi Pulcinella, Brighella, Stenterello, Arlecchino). Proprio per la bravura degli attori-artisti questo stile teatrale prenderà in seguito il nome di commedia dell’arte.

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DIDATTICA INCLUSIVA

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Unità

IN SINTESI

3

•N el 1492 inizia l’Età moderna: il nuovo periodo, detto Rinascimento, è caratterizzato dalla nascita di un nuovo movimento culturale e artistico, l’Umanesimo. • Il Concilio di Trento (1545-1563) attua in parte le idee della riforma protestante di Martin Lutero in campo musicale: i canti sacri vengono semplificati per diventare comprensibili a tutti. • In Italia, i musicisti trovano ospitalità presso le corti e, grazie all’invenzione della stampa, le composizioni musicali sono ora pubblicate e diffuse. • Tra gli autori di questo periodo ricordiamo: Guillaume Dufay, Bartolomeo Tromboncino, Andrea e Giovanni Gabrieli, Pierluigi da Palestrina. canti polifonici armoniosi

nuove forme di musica profana

produce

dando vita a

la scuola musicale franco-fiamminga

nuovi strumenti

si fonde con

la cultura italiana

Umanesimo e Rinascimento

nascono

la scuola romana «a cappella»

come il cromorno, il violino e la spinetta

è caratterizzata dal la villanella

il madrigale

la scuola veneziana

è

è

utilizza

una canzone semplice (spesso in dialetto)

una nuova forma poetico-musicale

strumenti ad arco e a fiato

canto vocale senza l’uso degli strumenti musicali

due cori, posizionati nelle due cantorie della basilica di San Marco

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Parte

2

Ve r i f i c a 1. I n Italia nel Cinquecento si sono sviluppate due scuole musicali, quella romana e quella veneziana; colloca la caratteristica relativa a una o all’altra nel riquadro corrispondente.

on prevede l’accompagnamento di strumenti musicali — Sfrutta l’effetto «stereofonico» — I cori N si posizionano su due cantorie — Si canta «a cappella» — La linea melodica è chiara e nitida — Le composizioni sono accompagnate da moltissimi strumenti ad arco e a fiato Scuola veneziana

Scuola romana

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2. Indica se le affermazioni su Pierluigi da Palestrina sono vere o false. V F a. Era un compositore spagnolo.   V F b. È stato al servizio dei Gonzaga.   c. È riconosciuto come il principale compositore di villotte e strambotti.   V F V F d. Componeva musica sacra.   V F e. Fu maestro della scuola romana.   V F f. Ha composto la Missa Papae Marcelli.   3. Scrivi accanto a ciascuna frase se si riferisce al madrigale o alla villanella. a. Brano polifonico che varia da tre a sei voci. .............................................................. b. Brano solitamente scritto per tre voci. .................................................. c. La polifonia prevede spesso dei passaggi cromatici e dissonanti. .................................................. d. La struttura è libera, ovvero non tiene conto dell’alternanza strofa/ritornello. .................................................. e. Secondo gli esperti risale al canto napoletano. .................................................. f. Può essere accompagnato da strumenti musicali. .................................................. g. La polifonia è semplice. .................................................. h. La melodia segue il testo in maniera precisa. .................................................. i. I testi possono essere anche in dialetto. .................................................. 4. Collega con una freccia il nome di ciascuna composizione alla definizione corretta. 1. Canti dedicati al carnevale e alle feste in maschera che si teneva a. Villotta no nelle città italiane.

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b. Canti carnascialeschi

2. Composizione per quattro voci a contenuto amoroso o sentimentale, nella quale la prima voce costituisce la melodia principale.

c. Strambotto

3. Composizione con contenuti di genere sentimentale o amoroso e testo sviluppato in endecasillabi.

d. Frottola

4. Composizione di origine friulana, vocale e strumentale, a tre o quattro voci, con movimenti in imitazione.


Unità

4

IL BAROCCO

Unità

Il Barocco

Conoscenze e abilità Conoscere le origini della musica barocca. C onoscere le forme principali della musica sacra e profana del Seicento e del primo Settecento. S aper riconoscere e suonare alcuni frammenti di brani di musica barocca.

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4


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Pensiero bizzarro

O rtaggi in una ciotola o L’ortolano (natura morta reversibile), Arcimboldo.

Il Seicento è un secolo caratterizzato da continue guerre che sconvolgono il vecchio continente. L’Italia, frammentata in tanti piccoli Stati, diventa terra di conquista da parte delle grandi potenze dell’epoca (Francia, Austria e Spagna), mentre a nord l’Inghilterra rafforza il suo dominio. Le grandi scoperte scientifiche e le riforme mettono in crisi i fondamenti religiosi e si percepisce una grande inquietudine generale anche a livello sociale. In questa particolare cornice prende forma un periodo di grande evoluzione artistica denominato Barocco. Il termine sembra derivare dal portoghese barroco, che sta a indicare una perla non perfettamente sferica di grosse dimensioni, bizzarra ma di grande valore. In tutti i campi, dall’arte alla musica al teatro, si cerca di stupire con ogni mezzo e in letteratura si fa uso di testi ricchi di metafore ardite e inconsuete. L’Italia, nonostante sia soggiogata e dominata da altre nazioni, è percorsa da una tale vivacità e vitalità creativa da influenzare tutto il continente europeo. Mentre nella penisola italiana si recita a soggetto, in Inghilterra William Shakespeare, detto il Bardo, scrive capolavori indiscussi come Giulietta e Romeo, La bisbetica domata, Amleto, Otello, e in Spagna Miguel de Cervantes dà vita a Don Chisciotte della Mancia.

Brano A052

Proposta di ascolto

Thy hand, Belinda, da Didone ed Enea H. Purcell

In Inghilterra uno dei compositori che assimilò prima degli altri lo stile operistico del barocco fu Henry Purcell che lo seppe riprodurre nel capolavoro Didone ed Enea del quale ti proponiamo di ascoltare l’aria Thy hand, Belinda. When I am laid, am laid in earth, May my wrongs create No trouble, no trouble in thy breast; Remember me, remember me, but ah! forget my fate. Remember me, but ah! forget my fate.

1. Quale sensazione evoca l’aria? a. Uno struggente lamento b. Una serena atmosfera c. Una sensazione di paura

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2. Quali strumenti accompagnano la voce solista? a. Archi b. Organo c. Clavicembalo


IL BAROCCO

Unità

4

Innovazioni musicali

N B

t a en e

fantasia: forma di composizione libera, senza un canone codificato.

Il Barocco è caratterizzato dal fiorire di nuove forme musicali come la fantasia, i capricci, le sonate, le toccate e i ricercari. I brani di questo periodo si discostano dalla struttura rigida, tipica del Rinascimento, per approdare a un linguaggio più libero, ispirato all’improvvisazione che diventa composizione. Nascono così nuovi generi, forme musicali inedite e strumenti innovativi.

Dalla Camerata fiorentina all’opera lirica Verso la fine del Cinquecento, a Firenze, presso il salotto del conte Bardi, sotto il nome di Camerata fiorentina o Camerata de’ Bardi, si riuniscono artisti, intellettuali, musicisti, poeti e filosofi con l’intento di far rinascere il teatro greco. Tra i musicisti che fanno parte di questo gruppo vi sono Jacopo Peri, Giulio Caccini, Emilio de’ Cavalieri e Vincenzo Galilei, padre del più noto Galileo. Fra i poeti e letterati della Camerata vi sono Ottavio Rinuccini e Jacopo Corsi. Dal lavoro della Camerata de’ Bardi nasce il melodramma, una prima forma di ciò che oggi chiamiamo opera. Il melodramma è la trasformazione in musica di un testo poetico, drammatico, elaborato dal librettista, il quale solitamente si ispira a miti o storie del passato. Il melodramma si compone generalmente di alcuni elementi caratteristici: • un’introduzione che può essere strumentale oppure prevedere un recitativo, cioè un canto dall’andamento libero che imita le inflessioni del parlato e perciò detto anche «recitar cantando»; • un’aria, cioè una composizione cantata, melodicamente più ricca e intensa; • un concertato, cioè un brano a più voci che possono alternarsi oppure intrecciarsi polifonicamente. Riprendendo il mito greco di Orfeo il compositore Jacopo Peri e il librettista Ottavio Rinuccini danno vita nel 1600 al primo melodramma della storia dal titolo Euridice.

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PROFESSIONI

VOCI ANGELICHE Nella musica lirica di questo periodo storico, così come nel teatro, tutti i ruoli venivano interpretati da maschi. Una volta appurate le loro doti canore, alcuni ragazzi erano sottoposti a un intervento chirurgico che bloccava il loro sviluppo ormonale perché potessero mantenere la voce acuta e potente, diventando così controtenori e sopranisti, ruoli oggi interpretati dalle voci femminili dei soprani e mezzosoprani. La pratica era molto diffusa nello Stato Pontificio, perché le donne non potevano esibirsi in pubblico, e a Napoli, dove nel Settecento ogni anno quattromila ragazzi venivano sottoposti all’intervento. Questi giovani, detti castrati, provenivano dai ceti più bassi o da orfanotrofi, dove impresari senza scrupoli sceglievano i candidati. Molti di loro diventavano vere e proprie celebrità internazionali, ne è un esempio Farinelli, uno dei più famosi dell’epoca, che divenne il cantore personale del re di Spagna Filippo V. Tra i più noti del Settecento citiamo anche Salimbeni e Porporino.

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Parte

2

STORIA DELLA MUSICA LE NUOVE MUSICHE DI CACCINI

Le nuove musiche è una preziosa opera fiorentina del compositore e cantante Giulio Caccini che col nome di Romano operò alla corte dei Medici. Egli, insieme alla Camerata dei Bardi, dà vita al melodramma italiano. Il carattere delle sue composizioni risulta scorrevole e libero, come se partisse da un’improvvisazione, pratica che a quei tempi era molto utilizzata.

Brano A053

Proposta di ascolto

Amor ch’attendi G. Caccini

Dal repertorio di Giulio Caccini ti proponiamo di ascoltare l’aria Amor ch’attendi, eseguita in forma moderna dal soprano Elena Bertuzzi, accompagnata al pianoforte da Giannantonio Mutto e al clarinetto da Marco Pasetto. Questa versione è contaminata e riarmonizzata nella parte strumentale attraverso interventi liberi e non scritti da parte del clarinetto che si alterna alle strofe cantate. 1. Come comincia la composizione? a. Inizia la voce b. Inizia il clarinetto con una melodia scritta c. Inizia con il pianoforte e il clarinetto che improvvisa 2. Come si sviluppa il ritmo delle due sezioni? a. Il ritmo delle due sezioni è identico b. Il ritmo delle due sezioni cambia c. Il ritmo della prima sezione è più veloce

L’opera a Venezia Se a Firenze con la Camerata nasce il melodramma, è a Venezia che questo si sviluppa e si diffonde come «madrigale in forma rappresentativa», ovvero come opera lirica. Nella città lagunare il compositore Claudio Monteverdi aiuta l’opera a muovere i suoi primi passi. Nel 1637 Venezia, meno soggiogata dalla nobiltà e caratterizzata da un pensiero più liberale, vede nascere i primi teatri a pagamento tra i quali il San Cassiano. Monteverdi si trova a dover fare i conti con gli impresari, il pubblico e la concorrenza degli altri teatri. Per rispondere alle nuove esigenze di tipo commerciale, nei suoi drammi presenta personaggi più realistici, che rifuggono dai virtuosismi barocchi.

L’esterno del Teatro La Fenice a Venezia.

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IL BAROCCO

Unità

4

Claudio Monteverdi Nome: Claudio Cognome: Monteverdi Nato a: Cremona il 15 maggio 1567 (morto a Venezia nel 1643) Nazionalità: veneziana Professione: compositore operista Particolarità: precursore del melodramma, compositore eclettico, sapeva scrivere musica sacra ma anche madrigali Musicalmente parlando: ha lavorato a Mantova e a Venezia, dove ha coperto l’ambitissimo incarico di maestro di cappella della Serenissima repubblica di Venezia Frase celebre: «Io la Musica son, ch’ai dolci accenti so far tranquillo ogni turbato core…» (da Orfeo)

Ritratto di Claudio Monteverdi.

Monteverdi è considerato uno dei principali innovatori del linguaggio musicale, che ha segnato il passaggio dalla musica rinascimentale a quella barocca. Nato a Cremona nel 1567, si rivela fin da subito un bambino prodigio e nel 1582, a soli 15 anni, pubblica la sua prima raccolta vocale Sacrae cantiunculae. Nel 1592, alla corte dei Gonzaga a Mantova, elabora il Terzo libro dei madrigali. Nel 1601 il duca Vincenzo lo nomina maestro della musica, incarico che prevede l’insegnamento, la direzione di un coro femminile e la composizione di lavori per il teatro. Alla corte dei Gonzaga Monteverdi scrive, tra il 1604 e il 1605, Gli amori di Diana ed Endimione e quello che da molti è considerato il primo melodramma della storia della musica: l’Orfeo. L’opera lo rende famoso a tal punto che il 19 agosto 1613 Monteverdi riceve l’incarico di maestro di cappella della basilica di San Marco a Venezia. Nel 1632 prende gli ordini sacerdotali e nel 1643 muore a Venezia. Le sue spoglie giacciono nella Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari.

Brano A054

Proposta di ascolto

Il combattimento di Tancredi e Clorinda C. Monteverdi

Ispirandosi alla Gerusalemme liberata di Torquato Tasso, nel 1624 Claudio Monteverdi compone per il carnevale veneziano Il combattimento di Tancredi e Clorinda, di cui ti proponiamo l’ascolto di un frammento iniziale. In quest’opera l’autore, per rappresentare i forti contrasti tra i personaggi, utilizza nuovi effetti musicali che si traducono graficamente nella nota semicroma. Monteverdi è passato alla storia anche per essere stato il primo compositore a scrivere brani con l’utilizzo del valore di 1/16. 1. Dopo una suggestiva introduzione della voce, 2. Da quale voce è interpretata la quale andamento ritmico riproducono gli archi? scena iniziale? a. Moto del cavallo b. Marcia del soldato c. Corsa del bersagliere

a. Da un soprano b. Da un contralto c. Da un tenore

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Parte

2

STORIA DELLA MUSICA L’OPERA BUFFA

Qualche decennio più tardi, a inizio Settecento, si sviluppa a Napoli una forma musicale più spensierata, a carattere comico e molto più calata nella realtà quotidiana: l’opera buffa. Essa nasce come intermezzo comico rappresentato durante gli intervalli delle opere serie per «sollevare lo spirito» agli spettatori, ma con il tempo acquisisce una sua autonomia riscuotendo un grande successo.

Brano A055

Proposta di ascolto

Stizzoso, mio stizzoso, da La serva padrona G.B. Pergolesi

Dal repertorio di Giovanni Battista Pergolesi ascolta un’aria dal celebre intermezzo comico La serva padrona, su libretto di Gennaro Antonio Federico, dal titolo Stizzoso, mio stizzoso. Stizzoso, mio stizzoso, Voi fate il borioso, Ma nò, ma non vi può giovare; Bisogna al mio divieto star cheto, cheto, E non parlare, Zitt! ... Zitt!...

1. Quale voce solista canta l’aria? a. Mezzosoprano b. Contralto c. Soprano

Serpina vuol così. Zitt! ... Zitt!... Serpina vuol così. Cred’io che m’intendete, sì, che m’intendete, sì, Dacchè mi conoscete son molti e molti dì.

2. Quante volte viene ripetuta la prima parte della melodia? a. Quattro volte b. Tre volte c. Due volte

Giovanni Battista Pergolesi.

M olière.

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TEATRO

LA COMÉDIE-BALLET Nel periodo barocco, in Francia, alla corte di Luigi XIV, si sviluppa un genere teatrale che associa ai dialoghi anche la musica e la danza: la comédie-ballet. L’autore che più di altri ha saputo dare rilievo letterario a questa forma espressiva è stato Molière, che in molte occasioni si è servito della collaborazione del compositore Jean-Baptiste Lully. Tra gli esempi più famosi del loro sodalizio artistico va senz’altro citato Il borghese gentiluomo. Con la morte di Molière la comédie–ballet inizia il suo declino, dando però impulso alla nascita della tragédie lyrique e dell’opéra-ballet.

144


Nel periodo barocco la parola d’ordine è stupire, meravigliare lo spettatore. In teatro si introducono scenografie complesse e spettacolari, perciò diventa necessario costruire degli spazi che permettano di rappresentare tali allestimenti. In ambito musicale prendono forma le prime orchestre che per esibirsi necessitano di teatri adeguati. Scenografie spettacolari Nelle corti di provincia come in quelle delle grandi città, lo spazio teatrale è il luogo dove poter sperimentare maggiormente l’illusione e i prodigi della tecnica. È così che prende forma l’architettura effimera barocca, fatta di grandi scenografie destinate però a durare poco. Uno dei teatri che segnò l’inizio di quest’epoca fu fatto costruire a Parma dai duchi di Parma e Piacenza nel 1619; si tratta del Teatro Farnese. Le gradinate erano in legno ma, in linea con lo stile effimero che puntava a stupire, erano rivestite da stucco dipinto che le faceva sembrare di marmo. La sua caratteristica principale, come di altri teatri di questo periodo, era che la platea poteva essere completamente allagata per rappresentare le battaglie navali che allora tanto appassionavano gli spettatori.

4

I luoghi della musica

Il teatro barocco

Unità

Il Teatro Farnese di Parma.

Altro edificio teatrale risalente a questo periodo è il Teatro della Pergola di Firenze che, nonostante non avesse un palcoscenico molto grande, ospitò le prime forme di melodramma italiano.

Il Teatro della Pergola di Firenze.

FORSE NON LO SAI Nel periodo barocco le donne, nubili e sposate, uscivano sempre accompagnate da qualcuno per la loro incolumità e per onore. Nacque così la figura del cicisbeo, un cavalier servente che aveva il compito di intrattenere la sua signora conversando di tutto. Egli non poteva servire due dame contemporaneamente e non doveva avere alcuna relazione sentimentale con la sua padrona. La figura del cicisbeo è stata spesso derisa in molti testi teatrali, come per esempio ne La famiglia dell’antiquario di Carlo Goldoni. Oggi è un termine usato spesso come sinonimo di persona chiacchierona e inconcludente.

145


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

L’epoca del basso continuo e delle «sviolinate»

La parte di basso continuo era spesso affidata al clavicembalo.

Se nel Rinascimento si scrivevano canzoni da «cantar et sonar con ogni sorte d’instrumenti», nel Seicento il tipo di strumento da suonare diventa fondamentale e nascono nuovi stili musicali che non prevedono il canto. Tra la fine del Cinquecento e il Settecento i liutai italiani, trasformando le viole da gamba, costruiscono i primi violini. Tra i più famosi produttori di violino ci sono i cremonesi Guarneri, Stradivari e Amati, ancora oggi ritenuti i più pregevoli. L’introduzione del violino, capace di emettere suoni con una elevata intensità, dà impulso alla formazione di nuovi gruppi strumentali di archi, numerosi e variegati. I compositori di questo periodo si cimentano nella scrittura di brani che esaltano la potenza del violino, sempre accompagnato dal basso continuo. Il basso continuo è la linea più grave di una composizione, un ruolo che viene principalmente affidato al clavicembalo o all’organo, che spesso si divertono a improvvisare. Tra i compositori virtuosi che esprimono il loro talento improvvisando con il clavicembalo e l’organo spiccano Girolamo Frescobaldi e Domenico Scarlatti. Da questo nuovo modo di fare musica si sviluppano due generi rappresentativi del Barocco: la sonata e il concerto. A definirne la struttura sarà il compositore romagnolo Arcangelo Corelli che, verso la fine del Seicento, pubblica quattro raccolte di sonate a tre strumenti.

Competenza digitale Le sonate di Domenico Scarlatti erano talmente in anticipo sui tempi e aperte al gusto dell’improvvisazione, che ancora oggi sono frutto di ricerca da parte di molti musicisti jazz tra i quali Enrico Pieranunzi. Cerca su internet una delle tante rielaborazioni in chiave jazz del compositore napoletano.

Brano A056

Proposta di ascolto

Canone e giga in Re maggiore J. Pachelbel

Il compositore tedesco Johann Pachelbel, verso la fine del Seicento, scrisse la celebre composizione per tre violini e basso continuo dal titolo Canone e giga in Re maggiore. Nel Canone Pachelbel ha utilizzato otto figure armoniche (un giro di accordi) che, trasposto in Do, ha la seguente sequenza: Do Sol La Mi Fa Do Fa Sol. Per tutta la durata del brano l’accompagnamento esegue questo giro armonico alternando il cambio di accordi ogni 2/4. 1. Quale strumento inizia la composizione? 2. Quali strumenti suonano il Canone? a. Il violoncello b. Il fagotto c. Il clarinetto basso

146

a. Archi e percussioni b. Archi c. Archi e clavicembalo


IL BAROCCO

Proposta di lavoro

Unità

4

creativo

Il Canone di Pachelbel in seguito è stato utilizzato come modello da molti altri compositori, tra i quali persino il rocker Vasco Rossi nella famosa canzone Albachiara. Prova a completare insieme ai tuoi compagni il seguente esempio musicale costruito sugli accordi della composizione di Pachelbel. Andante

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La sonata

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movimenti: parti di una composizione musicale. Nel periodo Barocco vengono designati in base all’indicazione del loro tempo di esecuzione.

Una delle principali forme musicali del Barocco è la sonata, una composizione per soli strumenti. Essa è costituita da tre o quattro movimenti ed è caratterizzata dal basso continuo. Tra le sonate spiccano quella per un solo strumento (solitamente il clavicembalo), la sonata a due (uno strumento solista e un basso continuo) e la sonata a tre (generalmente due violini accompagnati da un basso continuo come il clavicembalo o il violoncello).

V ioloncello.

147

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Parte

2

STORIA DELLA MUSICA SONATA DA CHIESA E SONATA DA CAMERA

La sonata si distingue secondo il luogo per il quale è stata scritta, e di conseguenza secondo l’andamento della melodia. • Caratteristiche della sonata da chiesa:   - si esegue in chiesa;   - il basso continuo è dato dall’organo;   - il primo tempo è lento. • Caratteristiche della sonata da camera:   - si esegue in un salone;   - il basso continuo è dato dal clavicembalo o dalla viola da gamba;   - il primo tempo è veloce.

La folia La folia, o follia, è un tema musicale di origine portoghese, nato nel XV secolo. In principio era talmente veloce che coloro che la danzavano sembravano come impazziti, ma con il tempo il brano è diventato molto più lento, mantenendo della follia solo il nome. A questo genere si sono ispirati moltissimi compositori del Seicento, ma anche dei secoli successivi, come Frescobaldi, Vivaldi, Scarlatti, Corelli, Cherubini, Liszt e Rachmaninov, che ne hanno elaborato nuove e originali variazioni. F ranz Liszt nel 1839 ritratto da Henri Lehmann.

Brano A057

Proposta di ascolto

Sonata per violino e basso continuo op. 5 A. Corelli

Tra le versioni più note di follia vi è quella di Arcangelo Corelli, Sonata per violino e basso continuo op. 5. Ascolta il tema e alcune delle variazioni. 1. Quali strumenti accompagnano il violino? a. Clavicembalo e violoncello b. Pianoforte e contrabbasso c. Liuto e viola da gamba

2. Dopo il tema iniziale, quante variazioni riesci a sentire? a. Cinque b. Sette c. Sei

A rcangelo Corelli.

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TECNOLOGIA

GLI STRUMENTI DEL BAROCCO Lo strumento principe del barocco, l’epoca del basso continuo, è il clavicembalo. Tuttavia è l’organo lo strumento musicale che in questo periodo storico si evolve e si potenzia maggiormente. La famiglia delle viole viene invece gradatamente sostituita dagli archi moderni, cioè violino, viola, violoncello e contrabbasso. Altri strumenti dell’epoca sono la tiorba e il chitarrone.

148


IL BAROCCO

Unità

4

Concerto solistico e concerto grosso Quando un solo strumento esegue un’intera composizione accompagnato dall’orchestra si parla di concerto solistico. La sua struttura in tre tempi (vivace/lento/vivace) viene definita nel Seicento dal violinista e compositore Antonio Vivaldi. Diversi musicisti si sono in seguito cimentati nello scrivere concerti solistici, non solo per violino, in una continua ricerca tecnica e timbrica. Per ottenere un maggior effetto di contrasto tra i solisti virtuosi e tutta l’orchestra, nel XVII secolo si afferma inoltre la forma Competenza digitale del concerto grosso. Nel concerto grosso l’organico strumenNegli anni Settanta i New Trolls si tale è suddiviso in due sezioni: il concertino e il concerto grossono ispirati alla struttura musicale del so o tutti. Il concertino è costituito da un organico strumentale concerto grosso. Cerca su internet una ridotto, formato da strumenti solisti che suonano insieme; il loro esecuzione del concerto grosso. concerto grosso o tutti è la sezione in cui si esibisce tutta l’orchestra intera.

Antonio Vivaldi Nome: Antonio Cognome: Vivaldi Nato a: Venezia il 4 marzo 1678 (morto a Vienna il 28 luglio 1741) Nazionalità: veneziana Professione: compositore operista Particolarità: nel 1703 viene ordinato sacerdote ma a causa di una misteriosa malattia viene subito dispensato dai servizi religiosi. Dato il colore della sua capigliatura passa alla storia con l’appellativo di «prete rosso» Musicalmente parlando: compone oltre 70 opere, centinaia di concerti solistici e concerti grossi, e musica sacra e profana di vario genere Frase celebre: «Se questa non piace non voglio più scrivere di musica» (da uno scritto sulla musica di un’aria dell’Orlando finto pazzo)

Vivaldi nasce a Venezia nel 1678 ma le sue condizioni di salute destano subito preoccupazione. La madre promette che se Antonio sopravvivrà lo farà diventare sacerdote, cosa che accade il 23 marzo del 1703. Bambino prodigio, diventa ben presto uno dei violinisti più virtuosi del suo tempo. Nel 1704 ottiene la dispensa dalla celebrazione della messa per motivi di salute, anche se pare che la vera ragione fosse la sua impulsività: si dice che se durante la celebrazione Antonio aveva l’ispirazione per una sonata, lasciava la funzione per correre a scrivere. Dal 1703 insegna violino presso il Pio Ospedale della Pietà di Venezia. Nel 1718 riceve l’incarico di maestro di cappella alla corte di Mantova. Nel 1725 torna a Venezia e pubblica Il cimento dell’armonia e dell’inventioGuarda il video del compositore ne, che contiene i famosi concerti de Le quattro stagioni. Nel Antonio Vivaldi e scopri che cosa 1728 l’imperatore Carlo VI gli conferisce il titolo di Cavaliere e ha da raccontare... lo invita a trasferirsi a Vienna dove nel 1741 muore in seguito a un’infezione intestinale.

A tu per tu con l’artista

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Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Brano A058

Proposta di ascolto

Estate, III movimento Presto, da Le quattro stagioni A. Vivaldi

La fantasia creativa di Antonio Vivaldi si manifesta in modo evidente nella composizione del 1725 dal titolo Il cimento dell’armonia e dell’inventione. Quest’opera comprende dodici concerti per violino «principale», orchestra d’archi e basso continuo. I primi quattro concerti sono a carattere descrittivo e rappresentano musicalmente Le quattro stagioni. Nella pubblicazione ciascun concerto è preceduto da un sonetto, scritto forse dallo stesso Vivaldi, che introduce il brano descrivendo l’atmosfera e il paesaggio sonoro. Di quest’opera ti proponiamo di ascoltare il terzo movimento Presto da l’Estate. 1. Quale carattere imprime il compositore a questo tempo? a. Vivace e deciso b. Moderato e sereno c. Allegro e danzante

2. Oltre agli archi, quale strumento accompagna? a. Un organo b. Una viola da gamba c. Uno strumento a corde pizzicate

La suite La suite è una composizione strumentale tipica del Barocco che si ispira alla danza ed è formata da un insieme di movimenti da suonare in sequenza. Seppur nata in epoca precedente, fiorisce nel Seicento e si afferma come accompagnamento per i balli. Tuttavia sarà il compositore tedesco Johann Jakob Froberger nel Settecento a darle una struttura fissa costituita da quattro danze di andamento contrastante (lento/veloce/lento/veloce) di origine diversa: l’allemanda, la corrente, la sarabanda e la giga. Successivamente la struttura si evolverà ancora, prevedendo la possibilità di inserire, tra la sarabanda e la giga, nuove forme strumentali ispirate a danze come la gavotta, il minuetto e la bourrée.

Dipinto raffigurante Marin Marais.

Brano A059

Proposta di ascolto

Sonnerie de Sainte Geneviève du Mont de Paris M. Marais

Un esempio musicale tipico del Barocco francese è la composizione Sonnerie de Sainte Geneviève du Mont de Paris di Marin Marais.

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1. Quali strumenti eseguono la composizione? a. Violino, viola da gamba e clavicembalo b. Violino, violoncello e pianoforte c. Violino, contrabbasso e clavicembalo

2. Come si sviluppa il brano? a. Su più temi b. Su una serie di variazioni che si alternano con un cambio di tonalità


IL BAROCCO

Unità

4

La fuga

L’ultima pagina del manoscritto della Fuga a 3 Soggetti, da L’Arte della Fuga di Johann Sebastian Bach.

La fuga è una composizione polifonica che si basa sul principio dell’imitazione, lo stesso che guida il canone. Questa forma polifonica presenta un’esposizione abbastanza rigida ricca però di elementi di grande libertà compositiva denominati svolgimento. La fuga inizia con il soggetto, in cui si espone l’idea melodica principale, al quale segue la risposta, che ripropone lo stesso soggetto con altre note. Dopo la risposta, utilizzando alcuni elementi del soggetto, il compositore inserisce un controsoggetto, un’idea musicale secondaria che fa da contrappunto al soggetto e alla risposta. La composizione continua con lo svolgimento del tema, che presenta alcuni momenti improvvisati e sviluppa il tema in diverse tonalità. Verso la chiusura del brano, la ripresa di soggetto, risposta e controsoggetto si fa sempre più serrata dando origine agli stretti che sono solitamente tre ripetuti in forma diversa. Dopo gli stretti il finale conclude la fuga.

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PROFESSIONI

LA «PROVA DI CLAUSURA» Una curiosità dei giorni nostri: essendo molto complessa da elaborare, la fuga costituisce la prova d’esame finale per gli studenti di composizione del conservatorio. L’esame viene chiamato «prova di clausura» perché per sostenerla gli esaminandi vengono chiusi in una stanza con un pianoforte e carta pentagrammata per molte ore senza contatti con l’esterno, nemmeno telefonici.

Brano A060

Proposta di ascolto

Contrapunctus 1, da L’arte della fuga BWV 1080 J.S. Bach

Per comprendere meglio la struttura della fuga ascolta Contrapunctus 1, da L’arte della fuga di Bach. 1. Quale formazione suona nella fuga? a. Orchestra b. Quartetto d’archi c. Quartetto di fiati

2. Come si comportano le voci? a. Si susseguono una a una b. Partono insieme

Brano A061

Proposta di ascolto

Bach goes to town H. Brant

Un altro esempio di fuga è Bach goes to town di Henry Brant, fuga a tempo swing eseguita con tre clarinetti e batteria. 1. Quale parte della batteria inizia 2. Da quale strumento viene eseguito la fuga? il soggetto? a. Charleston b. Cassa c. Rullante

a. Batteria b. Clarinetto basso c. Clarinetto

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Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Johann Sebastian Bach Nome: Johann Sebastian Cognome: Bach Nato a: Eisenach il 31 marzo 1685 (morto a Lipsia il 28 luglio 1750) Nazionalità: tedesca Professione: compositore, organista Particolarità: la sua genialità compositiva durante la sua vita non fu mai apprezzata. Ottenne infatti maggior successo come organista. Nel 1829, grazie a Felix Mendelssohn, venne gradualmente riscoperto Musicalmente parlando: ha scritto composizioni in tutti i generi, sia di musica sacra che profana, vocale e strumentale. Non ha mai scritto opere liriche. Della sua vasta produzione citiamo Il clavicembalo ben temperato, nella quale si affermano definitivamente le dodici tonalità maggiori e minori, e L’arte della fuga, che fu una delle forme più complesse e tra le preferite dal compositore tedesco Frase celebre: «Tutti gli strumenti sono facili da suonare. Tutto sta nel pigiare il tasto giusto al momento giusto e lo strumento suonerà da solo»

Bach, oggi considerato uno dei più grandi geni della storia della musica, nasce nel 1685 a Eisenach, in Germania, da una famiglia di musicisti molto nota. Nel 1693, quando alla corte di Arnstadt si libera il posto di organista, il conte richiede con insistenza uno dei Bach e l’incarico viene affidato a Johann Sebastian, non ancora ventenne. Fra il 1702 e il 1703, per l’inaugurazione del nuovo organo della chiesa di Arnstadt, Bach compone la celebre Toccata e fuga in Re minore. Nel 1708 il duca Guglielmo Ernesto di Sassonia-Weimar gli affida l’incarico di organista di corte e maestro di concerto. È a Weimar che Bach compone la maggior parte del suo repertorio tra cui Il clavicembalo ben temperato. Durante la sua carriera, oltre che di composizione, si occupa anche di didattica musicale. Nel 1742 pubblica le Variazioni Goldberg. Nel 1750 subisce a Lipsia un intervento chirurgico alla vista e muore il 28 luglio dello stesso anno probabilmente in seguito a un’infezione post-operatoria.

Monumento a Johann Sebastian Bach a Lipsia.

Brano A062

Proposta di ascolto

Concerto brandeburghese n° 2 BWV 1047 J.S. Bach

Per meglio comprendere la varietà compositiva di Bach ascolta il Concerto brandeburghese n. 2, composizione commissionata dal marchese di Brandeburgo quando Bach soggiornò in quella città. L’opera fa parte dei sei Concerti brandeburghesi che riprendono sostanzialmente la struttura del concerto grosso. 1. Quali strumenti prevalgono in questa 2. Come risulta il carattere della composizione? composizione? a. Gli strumenti ad arco b. Gli strumenti a fiato c. Gli strumenti a percussione

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a. Mesto e malinconico b. Sereno e rassicurante c. Brillante e vivace


IL BAROCCO

Unità

4

Brano A063

Proposta di ascolto

Preludio in Do maggiore, da Il clavicembalo ben temperato BWV 824 J.S. Bach

Un esempio di musica strumentale di Bach è il Preludio in Do maggiore tratto dal volume I de Il clavicembalo ben temperato. Il brano è basato su un semplice arpeggio destinato al clavicembalo, che oggi abitualmente viene eseguito al pianoforte. Su questo preludio il compositore francese Charles Gounod, nel XIX secolo, scrisse una nuova melodia con il testo dell’Ave Maria trasformando il preludio strumentale in musica sacra vocale. 1. Quale strumento esegue il preludio? 2. Su cosa si basa la composizione? a. Pianoforte b. Clavicordo c. Clavicembalo

a. Su un arpeggio continuo b. Su una serie di accordi

Brano A064

Proposta di ascolto

Herz und Mund und Tat und Leben BWV 147 J.S. Bach

Bach si dedicò anche alla musica sacra raggiungendo vette musicali ineguagliate grazie a capolavori come le Passioni, le Messe e le Cantate. Da queste ti proponiamo di ascoltare il movimento più famoso del brano Herz und Mund und Tat und Leben. 1. Quale strumento a fiato è in primo piano? a. Tromba b. Clarinetto c. Saxofono

2. Qual è l’andamento ritmico del brano? a. Teso e nervoso b. Sereno e pacato c. Brillante e vivace

Weimar, Germania, città dove Bach trascorse molti anni.

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Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Una nuova forma di musica sacra: l’oratorio Tipiche del periodo barocco sono anche le rappresentazioni di opere sacre sulla vita dei santi chiamate oratori. Questa forma di musica sacra nasce a Roma in seguito alla Controriforma di Trento. L’oratorio è un dramma nel quale una voce principale narrante espone la vicenda che si sviluppa con dialoghi, coro e orchestra. Questo tipo di messa in scena, poiché rappresentata all’interno delle chiese, prevede un allestimento semplice e sobrio senza l’utilizzo di costumi e scenografie. Il musicista che sintetizza in modo esemplare questa forma musicale è senza dubbio Giacomo Carissimi che di oratori e mottetti ne scrive oltre 200. Tra i compositori di oratori è passato alla storia soprattutto Georg Friedrich Händel che quasi un secolo dopo scrive uno dei capolavori del genere: Messiah. Dipinto raffigurante Giacomo Carissimi.

Brano A065

Proposta di ascolto

Hallelujah, da Messiah G.F. Händel

Dall’oratorio Messiah di Georg Friedrich Händel ti suggeriamo di ascoltare il brano di chiusura, il celebre coro Hallelujah.

Hallelujah hallelujah hallelujah hallelujah hallelujah Hallelujah hallelujah hallelujah hallelujah hallelujah

For the Lord God omnipotent reigneth (Hallelujah hallelujah hallelujah hallelujah) Hallelujah

King of Kings forever and ever hallelujah hallelujah and Lord of Lords King of Kings and Lord of Lords

For the Lord God omnipotent reigneth Hallelujah hallelujah hallelujah hallelujah For the Lord God omnipotent reigneth Hallelujah hallelujah hallelujah hallelujah For the Lord God omnipotent reigneth Hallelujah hallelujah hallelujah hallelujah

The kingdom of this world; is become the kingdom of our Lord, and of His Christ and of His Christ

And He shall reign And He shall reign And He shall reign He shall reign And He shall reign forever and ever

And He shall reign forever and ever And He shall reign forever and ever And He shall reign forever and ever And He shall reign forever and ever

King of kings forever and ever and Lord of Lords hallelujah hallelujah And He shall reign forever and ever

Hallelujah hallelujah hallelujah hallelujah Hallelujah hallelujah hallelujah hallelujah (For the Lord God omnipotent reigneth) Hallelujah hallelujah hallelujah hallelujah

King of Kings forever and ever hallelujah hallelujah and Lord of Lords forever and ever hallelujah hallelujah King of Kings forever and ever hallelujah hallelujah and Lord of Lords forever and ever hallelujah hallelujah

1. Dalla parte centrale «And He shall reign forever and ever» come si susseguono le voci? a. Dalla più grave alla più acuta b. Dalla più acuta alla più grave c. Partono tutte insieme

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King of Kings and Lord of Lords King of Kings and Lord of Lords And He shall reign forever and ever Forever and ever and ever and ever (King of Kings and Lord of Lords) Hallelujah hallelujah hallelujah hallelujah Hallelujah

2. Quali voci cantano? a. Coro di voci bianche b. Coro di controtenori e sopranisti c. Coro di soprani, contralti, tenori e bassi


IL BAROCCO

Unità

4

Georg Friedrich Händel Nome: Georg Friedrich Cognome: Händel Nato a: Halle il 23 febbraio 1685 (morto a Londra il 14 aprile 1759) Nazionalità: tedesca (naturalizzato inglese nel 1726) Professione: compositore Particolarità: musicista internazionale. Nella sua scrittura sono evidenti le influenze di tutti i Paesi nei quali ha soggiornato: Germania, Italia, Francia e Inghilterra. Secondo gli esperti è difficile trovare nel repertorio di Händel una composizione che risulti indifferente all’ascolto Musicalmente parlando: ha scritto capolavori in tutti i generi musicali noti nel suo periodo, come: Rinaldo e Giulio Cesare per l’opera lirica; messe, oratori e la celeberrima Hallelujah per la musica sacra; vari concerti grossi per la musica strumentale; musica da camera per diversi organici Frase celebre: «Non si preoccupi, gli altri due sono io» (a un cameriere che tardava a servirlo dopo che il musicista aveva ordinato per tre)

Dipinto raffigurante Georg Friedrich Händel.

Il 23 febbraio 1685, quando Georg Friedrich nasce a Halle da una famiglia di borghesi, il padre ha già deciso il futuro del neonato: farà l’avvocato. Georg però vuole fare il musicista e si esercita di notte, in soffitta, con un vecchio clavicordo. Nel 1703 si trasferisce ad Amburgo, dove è attivo il primo teatro d’opera tedesco, trovando impiego come orchestrale. L’8 gennaio 1705 va in scena la sua prima opera, Almira, che riscuote un successo clamoroso. Dal 1706 al 1710 si trasferisce in Italia e nel 1711 si sposta a Londra per rappresentare il Rinaldo. Il successo strepitoso convince Georg Friedrich a stabilirsi a Londra per fondare un teatro regio dell’opera. Il 17 luglio del 1717 esegue il concerto Water music sulle acque del Tamigi e il 20 febbraio del 1727 Händel acquisisce la cittadinanza inglese. Tra il 1741 e il 1742 compone il Messiah. Il 14 aprile del 1759 muore in seguito a un ictus cerebrale. Le sue spoglie giacciono nell’abbazia di Westminster a Londra.

Brano A066

Proposta di ascolto

La réjouissance, da Musica per i reali fuochi d’artificio G.F. Händel

Pur essendo tedesco di origine, Händel prese la cittadinanza inglese. Per i reali britannici compose nel 1749, in occasione della pace di Aix-la-Chapelle, la monumentale opera strumentale Music for the royal fireworks (Musica per i reali fuochi d’artificio) di cui ti proponiamo di ascoltare il brano La réjouissance, uno dei movimenti che seguiva l’esibizione dei fuochi artificiali e che, per accompagnare tale spettacolo, necessitava di un organico strumentale molto numeroso. 1. Dopo la brillante introduzione, quali stru2. Quale strumento a fiato svetta menti a fiato sono protagonisti? sull’orchestra? a. Corni e oboi b. Flauti e clarinetti c. Tromboni e tuba

a. La tromba b. Il trombone c. Il corno francese

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2 La disperazione di Almirena

Guida all’ascolto

Parte

Una delle arie più celebri per soprano composta in questo periodo è Lascia ch’io pianga tratta dall’opera barocca Rinaldo di Georg Friedrich Händel. Rinaldo è un’opera in tre atti composta su libretto di Giacomo Rossi e rappresentata per la prima volta il 14 febbraio del 1711 al Queen’s Theatre di Londra. È la prima opera su libretto italiano composta appositamente per i reali inglesi. Il melodramma fu enormemente apprezzato e gettò le basi per il successo di Händel in Inghilterra che durò circa quarant’anni. Il libretto del Rinaldo prende ispirazione dal poema epico La Gerusalemme liberata di Torquato Tasso che racconta la storia di Goffredo di Buglione ai tempi delle Crociate in Terra Santa contro i Saraceni. Lascia ch’io pianga racconta la disperazione di Almirena, imprigionata nel castello della maga Armida. Benché sia stata scritta per voce femminile, l’aria viene spesso eseguita anche da famosi controtenori.

Manoscritto del 1711, con le prime battute dell’aria.

Lascia ch’io pianga Georg Friedrich Händel Largo

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Unità Brano A067

Proposta di ascolto

Lascia ch’io pianga, da Rinaldo G.F. Händel

Ascolta la versione di Lascia ch’io pianga del soprano Ingrid Kertesi.

00:00-00:25

Tema

Entra la voce di soprano con il tema, il fraseggio è alternato da pause che sottolineano l’incedere malinconico; l’orchestra e il clavicembalo accompagnano la voce con il medesimo ritmo.

00:26-00:43

Tema

Continua il canto sottolineando le parole «e che sospiri la libertà».

00:44-01:08

Tema

Riprende il tema iniziale del soprano accompagnato da archi e clavicembalo.

01:09-01:33

Tastiera

L’orchestra ripete il tema come a sottolineare lo stato d’animo della protagonista.

01:34-02:09

Tema seconda parte

Seconda parte dell’aria. Il canto continua accompagnato da orchestra e clavicembalo.

02:10-02:50

Tema

Ripresa del tema iniziale con la sottolineatura delle parole «e che sospiri la libertà».

02:51-03:48

Finale

Tema iniziale ripetuto (senza variazioni) e conclusione dell’orchestra.

1. Quali sono gli strumenti che suonano questo brano?

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2. Q uale metro ritmico viene scelto dal compositore? a. 2/4 b. 4/4 c. 3/4 3. Che tipo di voce canta?

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Competenza digitale Dell’aria Lascia ch’io pianga esistono innumerevoli versioni. Cerca su internet e confronta tra loro quella di Philippe Jaroussky, controtenore sopranista, quella di Roberta Invernizzi, soprano, e quella della cantante pop Barbra Streisand che la canta con voce naturale. Senza dubbio è molto intensa anche l’esecuzione dell’aria nel film Farinelli di Gérard Corbiau del 1994.

4. Quale stato d’animo esprime la voce?

4

a. Un doloroso incedere incerto b. Un canto sereno c. Un sentimento contrastante

157


Parte

2

IN SINTESI

DIDATTICA INCLUSIVA

BES

•N el 1600 in Italia nasce il Barocco, un movimento culturale caratterizzato da un grande sviluppo sotto il lato artistico. • In questi anni nascono infatti nuove forme musicali con un linguaggio più libero rispetto al passato, ispirato anche all’improvvisazione. • Gli strumenti musicali (soprattutto ad arco, come il violino) diventano fondamentali: ne vengono inventati di nuovi e si creano stili che non prevedono il canto. • Tra gli autori di questo periodo ricordiamo: Claudio Monteverdi, Antoni Vivaldi, Johann Sebastian Bach, Georg Friedrich Händel.

un dramma sacro

è

un testo poetico in musica

la forma rappresentativa del melodramma

è

è

il melodramma

l’opera lirica

l’opera buffa

l’oratorio

Il Barocco la fuga

è

una composizione polifonica

158

è

una forma musicale a carattere comico

il concerto

la folia

la sonata e la suite

è di tipo

è

sono

un tema musicale dal ritmo velocissimo

composizioni solo strumentali

solistico: con un solo strumento e l’orchestra

grosso: con un gruppo di solisti e l’orchestra


Unità

Ve r i f i c a 1. Colloca i termini nel riquadro corrispondente.

oratorio — suite — aria cantata — concerto solista — concerto grosso — opera buffa — folia — sonata da chiesa — comédie–ballet

Musica vocale e strumentale

Musica solo strumentale

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2. Come definiresti il Barocco?

Epoca in cui si cerca di stupire con ogni mezzo. Epoca in cui fioriscono nuove forme musicali come la lauda, il sonetto, la villotta e la giga. Epoca in cui si prediligono le forme classiche rispetto alle innovazioni.

3. Quali strumenti fanno parte del periodo barocco?

Viola da gamba Clavicembalo

Saxofono Clarinetto

Basso elettrico Violino

Organo Fisarmonica

4. Attribuisci le caratteristiche al compositore giusto riportandole nel riquadro corrispondente. Scrisse la musica per fuochi d’artificio — Era detto il «prete rosso» — Nacque a Cremona — Fu il primo a scrivere brani con note del valore di 1/16 — Mise a punto l’arte della fuga — Fu un violinista strepitoso — Sul suo preludio Gounod scrisse una celebre Ave Maria — Nacque in Germania ma prese la cittadinanza inglese — Nacque a Venezia — Scrisse il Messiah — È considerato uno dei padri del melodramma — Fu un celebre organista

Claudio Monteverdi

Antonio Vivaldi

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Johann Sebastian Bach

Georg Friedrich Händel

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159

4


Parte

2

5

STORIA DELLA MUSICA

UnitĂ

Il Classicismo

Conoscenze e abilitĂ onoscere le origini della musica del Settecento. C Conoscere le forme principali del Classicismo. Saper riconoscere e suonare alcuni frammenti di brani della musica classica del Settecento. Rielaborare in modo creativo un tema in stile classico.

160


IL CLASSICISMO

Unità

5

Un’epoca di grandi rivoluzioni

Il Teatro alla Scala di Milano, inaugurato nel 1778.

Fra la metà del Settecento e i primi decenni dell’Ottocento il vecchio continente è caratterizzato da un fermento che porterà a dei cambiamenti che segneranno per sempre la storia dell’umanità. Oltre l’Atlantico, tra il 1775 e il 1783, le tredici colonie britanniche nordamericane si oppongono al Regno di Gran Bretagna e, dichiarando la loro indipendenza, fondano gli Stati Uniti d’America. A distanza di pochi anni, tra il 1789 e il 1799, in seguito alla rivoluzione francese, la repubblica si sostituisce alla monarchia. I decenni tra il 1780 e il 1830 sono contraddistinti dalla prima rivoluzione industriale, che nasce in Inghilterra e si diffonde poi in tutta Europa. L’invenzione protagonista di questa rivoluzione, dovuta allo scozzese Watt, è la macchina a vapore, un mezzo che garantendo costantemente forza e potenza permette di svolgere con più facilità qualsiasi lavoro meccanico. Si assiste così a un grande sviluppo nei settori tessile, agricolo, minerario e dei trasporti.

Nasce il Classicismo

N t a Ben e

clavicordo: strumento musicale a corde e tastiera in uso dal Medioevo al XVIII secolo.

In questa epoca di rivoluzioni ovunque si sviluppa un pensiero razionale, cioè basato sulla superiorità della ragione, da cui prende forma il movimento culturale denominato Illuminismo. Gli ideali del periodo si radicano in tutti i settori. In politica, libertà e uguaglianza sono i principi che guidano i Paesi nella realizzazione di una nuova forma di governo, storicamente conosciuta come dispotismo illuminato. In campo artistico e letterario si rifiutano gli eccessi del Barocco e ci si ispira piuttosto alle linee classiche della cultura ellenistica (la cultura classica greca); nasce così il cosiddetto Classicismo. L’Italia, ancora divisa e in conflitto costante, per molti continua a rappresentare la culla della cultura mondiale tanto che i grandi intellettuali europei, tra i quali anche il poeta Johann Wolfgang von Goethe, vi intraprendono un viaggio per completare la loro preparazione umanistica. A livello musicale più che a stupire, come nel periodo barocco, si punta a divertire con melodie più lineari e orecchiabili. I teatri e i salotti diventano i principali centri di cultura, all’interno dei quali operano anche i compositori di corte che non si occupano solo di musica sacra ma riescono a emanciparsi scrivendo opere per i teatri a pagamento. L’evoluzione della tecnica migliora le qualità espressive degli strumenti e si affermano il clavicordo, il fortepiano e il pianoforte, che s’imporrà su tutti gli altri. I cantanti acquistano sempre maggior fama pretendendo dai compositori brani scritti su misura.

161


Parte

2

Ritratto di Georg Philipp Telemann.

STORIA DELLA MUSICA

Lo stile galante Intorno alla metà del Settecento i compositori cercano di staccarsi sempre più dalla scrittura polifonica complessa del periodo barocco, sviluppando una forma musicale più semplice e leggera che prenderà il nome di stile galante. Gli elementi principali dello stile galante sono: • un’armonia molto semplice; • una melodia accompagnata che sostituisce gradatamente il basso continuo; • una scrittura musicale più orecchiabile. Tra gli esponenti principali dello stile galante troviamo Georg Philipp Telemann, Carl Philipp Emanuel Bach e Wilhelm Friedemann Bach, entrambi figli di Johann Sebastian. Questa nuova forma musicale influenzerà anche le prime composizioni dei giovani Franz Joseph Haydn e Wolfgang Amadeus Mozart. Nonostante la sua grande diffusione, lo stile galante subirà diverse critiche a causa della sua struttura semplice, ritenuta da molti superficiale.

Brano A068

Proposta di ascolto

Quartetto per flauto, oboe, violino e basso continuo in Sol maggiore G.P. Telemann

Georg Philipp Telemann scrisse 25 opere, 49 passioni, 18 oratori, 1 800 cantate e 600 composizioni strumentali di vario genere. Dato il suo vastissimo repertorio era considerato uno degli autori più importanti e ha influenzato la maggior parte dei musicisti suoi contemporanei. Tra le sue numerosissime composizioni strumentali ti proponiamo di ascoltare il Quartetto per flauto, oboe, violino e basso continuo in Sol maggiore. Ascoltando la composizione sei in grado di precisare in quanti tempi è diviso questo quartetto?

La riforma del melodramma In questo periodo di grandi riflessioni si discute molto sui temi, sui contenuti delle opere e sul modo di rappresentarle. A Parigi, il compositore tedesco Christoph Willibald Gluck cerca di mettere ordine alla forma del melodramma contrapponendosi allo stile tradizionale dell’italiano Niccolò Piccinni. La riforma di Gluck si avvale della preziosa collaborazione del librettista italiano Ranieri de’ Calzabigi e si rifà in modo evidente al teatro greco. Questa riforma prevede che: • la trama dell’opera lirica sia narrata in modo chiaro senza l’interferenza di elementi comici; • il coro torni a essere un personaggio dell’azione; • nel canto non vengano concessi virtuosismi improvvisati; • le parole dei testi siano sempre comprensibili; • l’orchestra acquisti un ruolo di primo piano fin dall’inizio, attraverso l’ouverture, un’apertura sinfonica che richiama l’atmosfera del dramma.

162


IL CLASSICISMO

Unità

5

Interno del Teatro alla Scala di Milano.

La commedia di carattere e l’opera buffa La necessità di un dibattito si fa concreta anche nel teatro. A Venezia il drammaturgo Carlo Goldoni mette in discussione le scelte del nobile Carlo Gozzi, che costruisce le sue sceneggiature ispirandosi alla mitologia e alla fiaba, mentre secondo Goldoni i contenuti dovrebbero essere più vicini alla realtà quotidiana. Guidato da queste idee, Goldoni dà vita a una vera e propria riforma del teatro: ispirandosi ai canovacci della commedia dell’arte, dei quali scrive le battute, l’autore veneziano elabora la commedia di carattere. La trasformazione riguarda soprattutto i personaggi, poiché abolisce le maschere, e dunque i comportamenti stereotipati, attribuendo a ognuno una propria personalità, un proprio carattere. La commedia di carattere ispira molti musicisti del tempo che con l’opera buffa iniziano a mettere in scena storie di personaggi reali immersi in un contesto di vita quotidiana. Tra i grandi compositori di opere buffe ricordiamo Niccolò Piccinni, Domenico Cimarosa e Giovanni Paisiello.

Brano A069 Non più andrai, farfallone amoroso, atto I, da Le nozze di Figaro K 492 W.A. Mozart

Proposta di ascolto Wolfgang Amadeus Mozart, a 29 anni, scrisse l’opera buffa Le nozze di Figaro su libretto di Lorenzo da Ponte dall’omonima commedia di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais. Il soggetto, vietato dall’imperatore Giuseppe II poiché poteva provocare odio tra le classi sociali, fu rivisto dal compositore che dovette eliminare le scene politicamente provocatorie. L’opera fu rappresentata a Vienna nel 1786. Ti proponiamo l’ascolto di una delle arie più celebri cantata dal protagonista Figaro. 1. Quale voce maschile esegue la 2. Figaro canta rivolto a Cherubino, con famosa aria? quale intento? a. Tenore b. Controtenore c. Basso

a. Per prenderlo in giro b. Per fargli dei complimenti c. Per impaurirlo

163


2

Parte

STORIA DELLA MUSICA

La forma-sonata A partire dalle sonate barocche di Corelli e Vivaldi, e da quelle clavicembalistiche di Galuppi e Scarlatti si sviluppa, nell’epoca del Classicismo, la forma-sonata classica. Questo nuovo modello strumentale viene applicato al primo movimento di una sonata, di un concerto, di un quartetto d’archi o di una sinfonia. È una struttura che esprime pienamente la logica costruttiva regolare, chiara ed equilibrata tipica del periodo. Una sonata è generalmente articolata in tre movimenti (Allegro, Tempo lento e Allegro finale) o in quattro movimenti (Allegro, Tempo lento, Minuetto o Scherzo e Allegro finale). Il primo movimento di una sonata, l’Allegro, assume la forma-sonata che lo rende tra tutti il più complesso. La struttura della forma-sonata prevede infatti tre parti: l’esposizione, in cui vengono presentati i due temi; lo sviluppo, in cui si elaborano le idee precedenti; la ripresa, che ripropone i due temi dell’inizio e può essere conclusa da una coda.

Una musica da camera

Schema di sonata bipartita - sec. XVIII.

prima

seconda

parte

I

parte

V

I

I

coda 2° tema

I

1° tema

ripresa

sviluppo V

cambio di tonalità

V

2° tema

I

1° tema

introduzione

esposizione

Schema di forma-sonata:

I

I

Per musica da camera s’intende l’esecuzione strumentale, o vocale e strumentale, destinata a piccole formazioni che nel periodo classico si esibiscono nei salotti dei nobili. Le composizioni cameristiche vengono solitamente strutturate seguendo la forma-sonata e possono essere interpretate da uno fino a nove esecutori, anche se le formazioni più diffuse sono il duo, il trio, il quartetto e il quintetto. Nei salotti si tengono dei veri e propri concerti privati, nei quali si esibiscono spesso artisti di fama internazionale. L’ambiente molto colto e raffinato permette ai compositori di cimentarsi in una scrittura più articolata senza dover per forza compiacere la moda e la platea.

Brano A070

Proposta di ascolto

Quartetto op. 64 n° 5 in Re maggiore detto L’allodola, I movimento F.J. Haydn

Nelle opere di Franz Joseph Haydn il quartetto d’archi occupa una posizione fondamentale e subisce una trasformazione decisiva, acquisendo una forma più nobile e classica. Il quartetto detto Lerchenquartett (L’allodola) colpisce per lo stile lirico e l’atmosfera serena. Il tema del primo movimento è eseguito dal primo violino nel suo registro acuto, gli altri strumenti hanno una funzione di accompagnamento. La parte di esposizione non rispecchia la classica forma-sonata. 1. Da quali strumenti è composto il quartetto d’archi in questo brano? a. Violino, viola, violoncello e contrabbasso b. Violino 1, violino 2, viola e violoncello c. Violino, viola da gamba, violoncello e contrabbasso

164

2. Quanti temi distingui in questo primo movimento? a. Due temi b. Tre temi c. Un solo tema


IL CLASSICISMO

Unità

5

Franz Joseph Haydn Nome: Franz Joseph Cognome: Haydn Nato a: Rohrau il 31 marzo 1732 (morto a Vienna il 31 maggio 1809) Nazionalità: austriaca Professione: compositore alla corte degli Esterházy Particolarità: considerato da molti il padre della sinfonia, sonata e quartetto, ha contribuito alla diffusione della musica strumentale in Europa Musicalmente parlando: ha scritto musica da camera, musica sacra, 50 concerti per diversi strumenti, 108 sinfonie, diverse opere liriche e ha composto l’inno nazionale tedesco Frase celebre: «Darei il mio miglior quartetto per un buon rasoio!» (la frase fu sentita dal suo editore che corse a recuperare il proprio rasoio d’argento e glielo regalò, per questo motivo l’Op. 55 n° 2 è nota come Il rasoio)

Haydn nasce a Rohrau, in Austria, il 31 marzo del 1732. All’età di sei anni impara a suonare il clavicembalo e il violino, e canta le parti da solista soprano nel coro della chiesa. Dal maggio 1761 ricopre il ruolo di Kapellmeister, Maestro di cappella, alla corte dei ricchissimi principi Esterházy a Eisenstadt. Qui rimane a servizio per quasi trent’anni componendo una mole incredibile di opere e guadagnandosi il titolo di «padre del quartetto d’archi». Dal momento che la sua notorietà va sempre più aumentando, dal 1791 al 1792 e dal 1794 al 1795 Haydn si reca in tour a Londra dove riscuote un successo strepitoso e nel 1791 l’Università di Oxford gli attribuisce il dottorato onorario in musica. A questo periodo risalgono le Sinfonie londinesi (dalla 93 alla 104), i sei Quartetti op. 71 e op. 74 e diverse sonate e trii per pianoforte. Nel 1799 diventa membro dell’Accademia reale svedese di musica. Muore il 31 maggio 1809 a Vienna, durante l’occupazione napoleonica. Statua di Franz Joseph Haydn.

Brano A071

Proposta di ascolto

Sinfonia n° 104, London in Re maggiore, I movimento F.J. Haydn

A Franz Joseph Haydn va riconosciuto il merito di aver sviluppato al massimo le possibilità dell’orchestra e del sinfonismo europeo. Della sua Sinfonia n° 104, London in Re maggiore ti proponiamo di ascoltare il primo movimento. 1. Con quale tempo inizia la sinfonia? a. Un tempo allegro b. Un tempo lento c. Un tempo moderato

2. Da quali sezioni strumentali è composta l’orchestra? a. Legni, ottoni e timpani b. Archi, legni e ottoni c. Archi, legni, ottoni e timpani

165


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

La scuola di Mannheim

La città di Mannheim.

Intorno alla metà del Settecento la sinfonia inizia ad apparire come un’autonoma composizione da concerto. Il primo a voler definire la struttura del sinfonismo europeo in questa sua nuova forma è il compositore ceco Johann Stamitz che riunisce un insieme di musicisti nella città tedesca di Mannheim, fondando così la celebre scuola di Mannheim. La sinfonia elaborata dalla scuola di Mannheim assume alcune caratteristiche specifiche: • è suddivisa in quattro movimenti: Allegro/Adagio/Minuetto/Finale; • nel primo tempo viene adottata la forma-sonata; • presenta diversi passaggi di intensità ed effetti di contrasto sonoro. L’orchestra che esegue la sinfonia inoltre rafforza sia il suo timbro sia la sua potenza, grazie all’aggiunta di nuovi e più numerosi strumenti musicali. Una delle peculiarità di quest’epoca è che gli autori scelgono in partenza l’esatto organico musicale-strumentale che eseguirà ogni composizione; essi scrivono per ciascuno strumento la propria parte, evidenziandone le qualità tecniche ed espressive. Tra gli estimatori della scuola di Mannheim vi è anche Wolfgang Amadeus Mozart che, in particolar modo, apprezza l’inserimento dei clarinetti nell’organico orchestrale. L’orchestra di Mannheim si afferma dunque come la più importante del periodo ed è la prima a dotarsi di un vero e proprio direttore d’orchestra, ruolo ricoperto per la prima volta nella storia da Johann Stamitz.

Brano A072

Proposta di ascolto

Concerto n° 21, Andante K 467 W.A. Mozart

Wolfgang Amadeus Mozart ha scritto 23 concerti per pianoforte e orchestra che lui stesso eseguiva come solista. Del Concerto n° 21 ti proponiamo di ascoltare il tempo Andante. Il tema alterna l’orchestra e il pianoforte in un andamento melodico pacato che, nonostante l’apparente semplicità, affascina l’ascoltatore. Come inizia il brano?

a. Il pianoforte esegue subito il tema b. I nizia l’orchestra e il tema è affidato ai primi violini c. I l pianoforte e l’orchestra iniziano contemporaneamente

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Competenza digitale Cerca su internet la versione del tempo Andante del Concerto n° 21 di Mozart eseguita dall’orchestra di James Last e confrontala con l’originale.


IL CLASSICISMO

Unità

5

Il concerto per solista e orchestra Nel concerto di epoca classica lo strumento solista assume sempre più un ruolo da protagonista, anche grazie al perfezionamento tecnico degli strumenti musicali e alla nascita di grandi interpreti. In questa forma di concerto, l’orchestra non si limita ad accompagnare il solista ma interagisce dialogando. Si scrivono così concerti per fagotto, clarinetto, tromba, flauto, violino, clavicembalo ma è soprattutto il fortepiano, e successivamente il pianoforte, lo strumento prescelto dai compositori. Il concerto per solista e orchestra si sviluppa in tre tempi: • il primo, come nel quartetto d’archi, evolve nella forma-sonata. Nella conclusione spesso il solista ha a disposizione una cadenza per suonare in assolo anche improvvisando; • il secondo è un Andante o un Adagio che permette allo strumento di esporre le proprie doti espressive; • il terzo è un tempo Allegro spesso in forma di rondò nel quale si mettono in evidenza le abilità virtuosistiche dell’esecutore. IL RONDÒ

Il rondò è una forma musicale molto utilizzata nella seconda metà del Settecento. Basato su più temi, è costituito da un tema principale, o ritornello, che viene proposto più volte, e da altri temi differenti chiamati episodi.

Il fortepiano.

Il piccolo Mozart durante una tournée a Verona.

167


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Wolfgang Amadeus Mozart Nome: Wolfgang Amadeus Cognome: Mozart Nato a: Salisburgo 27 gennaio 1756 (morto a Vienna il 5 dicembre 1791) Nazionalità: austriaca Professione: compositore operista polistrumentista Particolarità: fin dall’età di tre anni inizia a suonare e comporre dimostrando doti non comuni. Molti musicologi lo definiscono un genio assoluto della musica mondiale Musicalmente parlando: ha scritto capolavori in tutti i generi musicali della sua epoca: musica sacra, da camera, sinfonica e musica operistica. Inventò la forma della sinfonia concertante. Molte sue composizioni presentano un’incredibile freschezza e, anche a notevole distanza di anni, sono ancora considerate un modello di perfezione musicale Frase celebre: «La perfezione si raggiunge per gradi»

Il «miracolo di Salisburgo», come lo definisce il padre, nasce nel 1756. A 4 anni suona il clavicembalo e a 6 scrive la sua prima composizione. Dal 1773 lavora alla corte di Salisburgo fino al 1781 quando viene licenziato e si trasferisce a Vienna. Qui sviluppa l’attività di concertista componendo, nel 1783, 4 importanti sonate per pianoforte, tra cui la Sonata n° 11 in La maggiore. In seguito scrive 14 Concerti per pianoforte e orchestra, tra cui il Concerto in Re minore, che gli portano fama e fortuna. Questo periodo felice si interrompe nel 1786 con Le nozze di Figaro, opera non gradita dalla nobiltà austriaca per i temi di critica sociale. Nel 1787 il Don Giovanni è apprezzatissimo a Praga e quasi fischiato Guarda il video di Leopold a Vienna. Nel 1791 va in scena Il flauto magico che riscuote un Mozart, il padre di Wolfgang, e enorme successo. Mozart muore nel 1791, lasciando incompiuscopri che cosa ha da raccontare... to il suo Requiem.

A tu per tu con l’artista

Brano A073

Proposta di ascolto

Sonata per pianoforte in La maggiore n° 11, III movimento Allegretto «alla turca» W.A. Mozart

Il terzo movimento della Sonata per pianoforte n° 11 in La maggiore di Mozart è il celebre Allegretto «alla turca», una brillante composizione in forma di rondò. La struttura di tale tempo alterna un tema sempre uguale a parti sempre diverse (per esempio: ABACADA). 1. Quante volte in questo brano si sente il tema A? 2. Scrivi lo schema della struttura ascoltando l’evoluzione della melodia. A ......................................................................................................................................................................................................................................................... 3. Com’è l’andamento ritmico del brano? a. Durante l’esecuzione il tempo accelera b. Utilizza molti contrasti di intensità dal piano al forte e passaggi veloci c. Suona scale e arpeggi

168


IL CLASSICISMO

Unità

5

Il tema con variazioni Il tema con variazioni può essere considerato un esercizio di stile; partendo da un tema semplice, proposto nella sua versione originale, si crea una struttura musicale che ripropone il tema con l’inserimento di variazioni. Esse possono interessare: • la melodia, con l’aggiunta o l’eliminazione di note al tema; Un esempio del genio creativo di Mozart è questo duetto palindromo per violini, in • gli accenti delle note, variando la durata cui per suonare la seconda voce occorre capovolgere lo spartito. delle note originali; • il ritmo, cambiando la scansione da 2/4 a 3/4 a 4/4 a 5/4 e così via; • la velocità, accelerando o rallentando; • l’armonia e l’accompagnamento, modificando gli accordi a sostegno della melodia; • il timbro, facendo riprendere la linea melodica ad altri strumenti dell’orchestra; • la dinamica, variando l’intensità del tema da piano a forte a mezzoforte ecc. Questa forma musicale rappresenta spesso una sorta di test per i compositori, i quali attraverso le più elaborate variazioni a un tema molto noto e popolare cercano di dimostrare la loro bravura. Anche Mozart nel 1781, durante un soggiorno a Parigi, partendo dal tema del canto popolare francese Ah! Vous dirai-je, Maman, elabora un vero e proprio tema con variazioni. Questo esercizio di stile dimostra in sintesi la fantasia creativa e l’abilità tecnica di quello che ancora oggi viene considerato uno dei geni della musica universale.

Brano A074

Proposta di ascolto

Ah! Vous dirais-je, Maman K 265 W.A. Mozart

Ti proponiamo di ascoltare le dodici variazioni di Mozart su Ah! Vous dirai-je, Maman. Nella 1˚ variazione la mano destra suona delle veloci quartine di semicrome. Nella 2˚ la mano sinistra suona le quartine di semicrome nel registro più grave. Nella 3˚ la mano destra esegue delle terzine di crome. Nella 4˚ la mano sinistra suona le terzine di crome nel registro più grave. Nella 5˚ le note eseguite con la mano destra e la sinistra si alternano continuamente. Nella 6˚ ritornano le quartine di semicrome eseguite dalla mano sinistra. Prova a descrivere con parole tue come Mozart ha sviluppato le variazioni dalla settima alla dodicesima.

169


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Mozart e il melodramma italiano Nel XVIII secolo l’opera italiana gode di una notevole diffusione in tutta Europa anche se diversi Paesi cercano di sviluppare forme teatrali a carattere nazionale. In Spagna, per esempio, nasce la zarzuela, una forma di teatro in musica su temi di tipo tradizionale, nella quale si alternano parti musicali e recitate come nell’opéra-comique francese. In Germania Reinhard Keiser cerca di dar vita a una forma di melodramma nazionale ma senza fortuna poiché nel 1738 l’Opera di Amburgo chiude i battenti. Per quasi mezzo secolo l’opera italiana regna dunque incontrastata sulle scene tedesche e, per essere rappresentati, tutti i musicisti devono comporre in perfetto stile italiano. Così anche Mozart si avvicina al melodramma italiano, realizzando pienamente la riforma di Gluck, componendo melodrammi sia in italiano con la collaborazione del librettista trevigiano Lorenzo Da Ponte, sia in tedesco su libretto di Emanuel Schikaneder, suo impresario teatrale.

Dipinto raffigurante Mozart e la sua famiglia.

Brano A075

Proposta di ascolto

Là ci darem la mano, da Don Giovanni K 527 W.A. Mozart

Alla morte del padre Leopold, avvenuta nel 1787, Mozart compone, su libretto di Lorenzo da Ponte, un dramma giocoso dal titolo Don Giovanni, ovvero Il dissoluto punito. Questo melodramma presenta elementi comici ed elementi drammatici e, secondo gli esperti, è un esempio perfetto di teatro lirico. Dell’opera vi proponiamo di ascoltare il delizioso e malizioso duetto tra Don Giovanni e Zerlina dal titolo Là ci darem la mano.

Don Giovanni Là ci darem la mano, là mi dirai di sì. Vedi, non è lontano; partiam, ben mio, da qui.

Zerlina Presto, non son più forte!

Don Giovanni Vieni, mio bel diletto!

Don Giovanni Vieni! Vieni! Là ci darem la mano.

Zerlina Mi fa pietà Masetto.

Zerlina (Vorrei e non vorrei; mi trema un poco il cor. Felice, è ver, sarei, ma può burlarmi ancor.)

Zerlina Vorrei e non vorrei.

Don Giovanni Vieni, mio bel diletto! Zerlina Mi fa pietà Masetto. Don Giovanni lo cangerò tua sorte

Don Giovanni Là mi dirai di sì. Zerlina Mi trema un poco il cor. Don Giovanni Partiam, ben mio, da qui. Zerlina Ma può burlarmi ancor.

1. Chi canta per primo? a. Il baritono b. Il soprano c. Cantano insieme

170

Don Giovanni lo cangerò tua sorte. Zerlina Presto, non son più forte! Don Giovanni Andiamo! Zerlina Andiamo! Don Giovanni e Zerlina Andiam, andiam, mio bene, a ristorar le pene d’un innocente amor!

2. Nel finale le due voci: a. riprendono il tema iniziale b. cantano insieme a tempo di valzer c. eseguono un acuto finale


IL CLASSICISMO

Unità

5

La nascita del singspiel In Germania, nel XVIII secolo, è in voga anche una forma teatrale comica, il singspiel, in cui si alternano parti recitate a parti cantate, molto simile all’opéra-comique francese. A differenza dell’opera italiana, qui i recitativi non sono cantati ma sono parlati in lingua tedesca, come nel teatro di prosa. Questo genere appartiene al teatro popolare, non colto, scritto in lingua locale e destinato a piccoli palcoscenici di provincia. L’ambientazione fantastica e la semplicità delle trame, spesso tra il comico e il sentimentale ma comunque di facile presa sul pubblico, lo rendono un genere teatrale considerato minore. Quando Mozart si trova ad affrontare il singspiel ne risolleva le sorti, cambiandone completamente i tratti. Da una sorta di sottogenere teatrale egli dà vita a uno spettacolo nobile, gettando le basi per lo sviluppo di un’opera nazionale tedesca.

Competenza digitale Benché molti artisti moderni si siano cimentati con l’aria della Regina della notte ottenendo risultati spesso piuttosto discutibili, l’esecuzione multiculturale dell’Orchestra di Piazza Vittorio è pregevole. Cerca su internet il trailer di presentazione dello spettacolo e l’aria interpretata da Petra Magoni.

Brano A076

Proposta di ascolto

Regina della notte, da Il flauto magico K 620 W.A. Mozart

Mozart scrisse due melodrammi in lingua tedesca: Die Entführung aus dem Serail (Il ratto dal serraglio) del 1782 e Die Zauberflöte (Il flauto magico) del 1791. Una delle arie più famose de Il flauto magico che ti proponiamo di ascoltare è quella della Regina della notte.

Der Hölle Rache kocht in meinem Herzen, Tod und Verzweiflung flammet um mich her! Fühlt nicht durch dich Sarastro Todesschmerzen, So bist du meine Tochter nimmermehr. Verstoßen sei auf ewig, Verlassen sei auf ewig, Zertrümmert sei’n auf ewig Alle Bande der Natur Wenn nicht durch dich Sarastro wird erblassen! Hört, Rachegötter, hört der Mutter Schwur!

Traduzione La vendetta dell’inferno ribolle nel mio cuore, morte e disperazione fiammeggiano intorno a me! Se tramite te Sarastro non patirà le pene della morte, non sarai mai più mia figlia. Ripudiata sii per sempre, abbandonata sii per sempre, distrutti siano per sempre tutti i legami della Natura se Sarastro non impallidirà tramite te! Ascoltate, dèi della vendetta, ascoltate il giuramento di una madre!

1. La voce solista femminile è un: a. contralto b. mezzosoprano c. soprano

2. I vocalizzi della cantante: a. eseguono note gravi, lunghe e legate b. eseguono note acute brevi e staccate c. alternano passaggi di note acute brevi staccate e note acute legate

171


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

La musica sacra Durante il Classicismo le forme sacre del passato vengono riprese con modalità simili a quelle del melodramma. Tra le principali composizioni appartenenti al repertorio sacro ci sono la messa, l’oratorio, il mottetto, lo Stabat Mater, il Te Deum, e la Messa di Requiem. Quest’ultima è una composizione liturgica di tradizione cattolica per coro e orchestra, che si esegue in occasione dei funerali di una personalità importante. La messa da requiem è in latino e segue la suddivisione in parti della messa, anche se ogni compositore le reinterpreta secondo il suo stile.

Spartito della Messa di Requiem di Wolfgang Amadeus Mozart: l’inizio del Dies Irae.

Brano A077

Proposta di ascolto

Confutatis, da Messa di Requiem K 626 W.A. Mozart

L’ultimo capolavoro, incompiuto, del compositore austriaco Wolfgang Amadeus Mozart è la celebre Messa di Requiem scritta nel 1791. Gli fu commissionato dal conte Walsegg che nel 1793, quando fu eseguito per la prima volta, se ne attribuì il merito. Dato che Mozart non riuscì a completare la stesura della partitura, fu l’allievo Franz Xaver Süssmayr che la concluse. Dalla Messa di Requiem di Mozart ti proponiamo di ascoltare il Confutatis. Confutatis maledictis, flammis acribus addictis, voca me cum benedictus.

Traduzione Confutati i maledetti e condannati alle fiamme ardenti, chiamami tra i benedetti.

Oro supplex et acclinis, cor contritum quasi cinis, gere curam mei finis.

Ti prego, supplicando e prostrandomi, il cuore ridotto quasi in cenere, prenditi cura della mia fine.

Come si svolge la composizione? a. Gli archi eseguono il tema con le voci b. Gli archi accompagnano il primo tema con un ostinato c. Le voci cantano un unico tema

172


Unità

I luoghi della musica

Sale e teatri

5

Nel Settecento lo spazio teatrale mantiene un ruolo centrale nell’intrattenimento musicale e si moltiplicano i teatri pubblici, anche se molte composizioni di questo periodo sono state scritte per essere suonate in ambienti relativamente piccoli, senza riverbero. Tra i luoghi in cui si fa musica anche la chiesa conserva una certa importanza. A questi luoghi tradizionali si aggiungono le sale da musica, che si trovano nelle case della ricca borghesia, e le sale da concerto pubbliche, alle quali si accede pagando un biglietto. Teatri pubblici e sale da concerto Dal momento che la musica classica è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi, le sale da concerto e i teatri lirici in quest’epoca non considerano importanti solo il palcoscenico e la platea, la facciata e l’atmosfera interna devono trasmettere un senso di solennità. Di quest’epoca sono il Teatro Comunale di Bologna e il Teatro di San Carlo di Napoli. La maggior parte degli edifici e delle sale da concerto per la musica classica, vista l’influenza dei musicisti austriaci del periodo, si trova soprattutto a Vienna, in Austria, dove ancora oggi si tengono concerti nel Wiener Musikverein, nel Wiener Hofburg, nel Kursalon, nel Palais Palffy, nell’Orangerie di Schönbrunn o nella Sala Terrena della Mozarthaus, la più antica sala da concerto di Vienna.

Il Teatro di San Carlo di Napoli. Il Wiener Musikverein di Vienna.

FORSE NON LO SAI Verso la metà del Settecento, per aiutare la memoria degli attori alle prese con testi molto corposi, viene introdotta la figura del suggeritore. Questo professionista si posiziona in un’apertura al centro del palcoscenico, sotto una cupolina detta gobbo per la sua forma semicircolare e, copione alla mano, suggerisce le battute durante la rappresentazione teatrale. Con il tempo il suggeritore ha preso il nomignolo della cupolina in cui si nasconde dal pubblico. Oggi viene chiamato gobbo anche il testo elettronico che suggerisce le battute durante le trasmissioni televisive.

173


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Il basso albertino Il clavicembalista e compositore veneziano Domenico Alberti, vissuto tra il 1710 e il 1740, è il primo a utilizzare un arpeggio di accompagnamento oggi noto con il nome di basso albertino. Si tratta di un accompagnamento eseguito arpeggiando in maniera ritmica e uniforme le note con la mano sinistra. Per esempio sull’accordo di Do la sequenza delle note dell’arpeggio è: Do, Sol, Mi, Sol; Do, Sol, Mi, Sol; Do, Sol, Mi, Sol. Questa successione si ripete per tutta la durata della melodia. Dal momento della sua introduzione il basso albertino diventa un elemento importante per molta della musica classica scritta per tastiera, tanto che viene usato da diversi compositori come schema di accompagnamento melodico.

Clavicembalo.

creativo

Proposta di lavoro

Seguendo le indicazioni scritte nello spartito, completalo con l’aiuto dell’insegnante, reinventando una musica in stile classico. Moderato

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IL CLASSICISMO

Unità

5

Ludwig van Beethoven Nome: Ludwig Cognome: Van Beethoven Nato a: Bonn il 16 dicembre 1770 (morto a Vienna il 26 marzo 1827) Nazionalità: tedesca Professione: compositore e pianista Particolarità: nonostante la sordità, che lo colpì tra il 1820 e il 1827, continuò a scrivere grandi capolavori. Al contrario dei suoi predecessori, che componevano grazie al mecenatismo di alcuni nobili o aristocratici, Beethoven visse dei propri proventi editoriali. Per questo può essere considerato il primo vero libero professionista della musica. In virtù di ciò e soprattutto per i suoi ultimi capolavori è ritenuto un preromantico Musicalmente parlando: oggi è uno dei compositori più eseguiti al mondo. Tra le tante sue composizioni, trii, quartetti e Lieder, ha scritto le nove celebri Sinfonie, la Messa solenne e il Fidelio, la sua unica opera lirica Frase celebre: «Ci sono molti principi e ce ne saranno molti altri ancora, ma c’è un solo Beethoven»

N t a Ben e

Beethoven nasce a Bonn, in Germania, nel 1770. Dimostra da subito di avere un fenomenale orecchio assoluto e, sperando di farne un bambino prodigio come Mozart, il padre lo avvia allo studio della musica. Nel luglio del 1792 diventa allievo di Franz Joseph Haydn. Nel 1796 la sordità di cui è affetto fin da bambino comincia a dargli seri problemi, ma nonostante questo compone moltissimi capolavori tra i quali la Sonata per violino n° 5, nota come La Primavera, e la Sonata al chiaro di luna. Tra il 1807 e il 1808 compone la Quinta sinfonia in Do minore e la Sesta sinfonia in Fa maggiore nota come Pastorale. Della sua vasta proCompetenza digitale duzione musicale sono universalmente note anche All’ascolto il modo maggiore risulta allegro, menla bagatella Per Elisa e la Nona sinfonia in Re minotre il minore appare malinconico. Per imparare a re di cui fa parte il celebre Inno alla Gioia. Dal 1820 distinguerli puoi allenare l’orecchio musicale: cerBeethoven diventa completamente sordo. Muore a ca su internet un sito di ear training, dove troveVienna nel 1827. rai esercizi di ascolto su scale, intervalli e accordi.

orecchio assoluto: capacità dell’udito di riconoscere l’altezza delle note, riuscendo a identificarle per nome.

Brano A078

Proposta di ascolto

Sonata per pianoforte n° 14 in Do diesis minore op. 27 n° 2, I movimento L. van Beethoven

L’inizio della Sonata per pianoforte n° 14 in Do diesis minore op. 27 n° 2 è un esempio memorabile di arpeggio in modo minore. Beethoven la scrisse nel 1801 dedicandola alla giovane contessa Giulietta Guicciardi di cui si era innamorato. A differenza delle sonate del periodo, che iniziavano con un tempo Allegro, questo brano è caratterizzato da un esordio meditato e lento, per questo l’autore l’intitolò Sonata quasi una fantasia. In seguito un critico musicale le attribuì il nome di Sonata al chiaro di luna col quale è oggi nota. L’inizio della composizione utilizza: a. il modo minore con un arpeggio della mano destra b. il modo maggiore con un arpeggio della mano destra c. il modo minore con un arpeggio della mano sinistra

175


2 Da Teresa a Elisa

Guida all’ascolto

Parte

Una delle composizioni per pianoforte più famose composte da Ludwig van Beethoven è la Bagatella in La minore n° 59 op. 33 meglio nota con il titolo Per Elisa. Per bagatella si intende una semplice e breve composizione musicale da camera, di tono lieve e sereno, che presenta una struttura molto semplice, in questo caso simile al rondò. Secondo alcune fonti storiche pare che il titolo originale fosse Für Therese (Per Teresa), in quanto il brano sarebbe stato dedicato da Beethoven all’amica Therese Malfatti, figlia di un commerciante viennese; il titolo dovrebbe essere stato erroneamente modificato in Per Elisa da un copista. Altre autorevoli fonti sostengono che il brano invece sia stato composto da Beethoven per Elisabeth Röckel, una famosa cantante dell’epoca, nota con il nome d’arte di Elise. La verità sull’origine di questa musica da salotto in La minore scritta in forma di bagatella non è però ancora stata accertata.

Per Elisa

Bagatella in La minore

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continua...


Unità Brano A079

Proposta di ascolto

Bagatella in La minore n° 59 op. 33, detta Per Elisa L. van Beethoven

Ascolta la versione di Per Elisa del pianista Pietro Spada.

00:00-00:55

Tema A

Esposizione del tema A in La minore, con sonorità leggermente malinconica.

00:56-01:16

Tema B

Esposizione del tema B e cambio della tonalità in maggiore; sonorità serena e fraseggio brillante.

01:17-01:46

Tema A

Ripresa del tema A.

01:47-02:16

Tema C

Esposizione del tema C con tonalità minore; sonorità severa; arpeggio che porta alla ripresa del tema A.

02:17-02:50

Tema A

Ripresa finale del tema A.

1. Che tipo di composizione è? a. Un tempo di una sonata b. Una trascrizione di Beethoven c. Un breve pezzo per pianoforte 2. Nella composizione, a un tema ricorrente si alternano degli episodi diversi. Qual è la struttura esatta?

a. A A B B C b. A B A C A c. A B C D E 3. In quale tonalità è l’esposizione del famoso tema ricorrente?

a. Modo minore b. Modo maggiore c. Modo dorico 4. La mano sinistra del pianoforte esegue degli accordi o degli arpeggi?

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5. Qual è il segno dinamico indicato da Beethoven all’inizio del brano?

5

a. pp b. mf c. f

Competenza digitale La Bagatella in La minore n° 59 op. 33 di Ludwig van Beethoven, meglio nota con il titolo Per Elisa, è famosissima e le cover che ne sono state realizzate sono infinite, anche in versione rock, jazz e dance. In tempi recenti è stata utilizzata persino come musica di attesa dai call center e come suoneria dei telefonini. Una delle interpretazioni più originali e apprezzate che puoi trovare in rete è quella eseguita da Renato Carosone, famosissimo pianista napoletano, per il gala del suo settantacinquesimo compleanno. Un’altra versione interessante, completamente diversa, è quella del pianista Stefano Bollani che imparò Per Elisa dal vecchio giradischi della zia, che saltava le note. Cerca su internet le esecuzioni di Carosone e Bollani e osserva come i musicisti hanno elaborato e personalizzato l’arrangiamento rispetto alla composizione originale.

177


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA COMPOSIZIONI INNOVATIVE

Beethoven è alla costante ricerca di un tema di pochissime note che gli dia la possibilità di svilupparlo con creatività. Guidato da questo intento, il compositore cammina molto per i boschi in cerca d’idee sonore, ritmiche e melodiche. L’esempio concreto di questo curioso modo di comporre è dato dal primo tempo della Sinfonia n° 5, eseguita per la prima volta nel 1808, nota anche come Sinfonia del destino. Con uno dei suoi passaggi più famosi della Sinfonia del destino, Beethoven sconvolge il pubblico dell’epoca classica, fino a quel momento abituato ad ascoltare composizioni emotivamente molto rassicuranti.

Competenza digitale Della Sinfonia n° 5 di Beethoven esistono moltissime versioni. Tra le tante cerca su internet quella di Walter Murphy caratterizzata da un arrangiamento moderno e impiegata anche nella colonna sonora del film La febbre del sabato sera.

Brano A080

Proposta di ascolto

Sinfonia in Do minore n° 5 op. 67

Della Sinfonia n° 5 in Do minore op. 67 di Ludwig van Beethoven ti proponiamo di ascoltare il primo tempo. Questo movimento è strutturato in forma-sonata. Il primo tema ha un carattere molto ritmico e marcato, il secondo più lirico e pacato. Lo sviluppo tiene conto in modo creativo e originale dei due elementi tematici che si ascoltano nell’esposizione.

I movimento L. van Beethoven

L’esposizione iniziale viene eseguita due volte. Con l’aiuto dell’insegnante cerca di riconoscere il tema ritmico e il tema melodico. 1. Esposizione. Quante volte il tema 1 e il tema 2 vengono eseguiti alternativamente? 2. Sviluppo. Nello sviluppo i due temi principali si sovrappongono, ascoltali attentamente; essi hanno un andamento: a. che utilizza contrasti tra il piano e il forte b. che accelera e rallenta c. che diminuisce fino a sfumare 3. Ripresa. Quante volte il tema 1 e il tema 2 vengono eseguiti?

Brano A081

Proposta di ascolto

Sinfonia n° 6 op. 68

Tra il 1807 e il 1808 Beethoven scrisse la Sinfonia n° 6 op. 68. Questa sinfonia, detta Pastorale, al contrario della n° 5 rappresenta un elogio alla natura, come si può notare fin dal titolo del primo movimento Allegro ma non troppo, denominato Risveglio di liete impressioni all’arrivo in campagna.

I movimento Allegro ma non troppo L. van Beethoven

A quale famiglia orchestrale il compositore ha affidato l’introduzione? a. Strumenti a fiato b. Strumenti a percussione c. Archi

178


IL CLASSICISMO

collegamento con...

Unità

5

CITTADINANZA ATTIVA

L’INNO EUROPEO La Sinfonia n° 9 op. 125 di Beethoven, scritta nel 1824, presenta un finale innovativo con voci soliste e coro. È un vero e proprio inno alla fratellanza il cui testo è stato preso dall’Ode alla gioia scritta nel 1786 dal drammaturgo e poeta tedesco Friedrich Schiller. L’Inno alla gioia è diventato ufficialmente l’inno europeo nel 1985.

Competenza digitale Come per numerose altre composizioni di Beethoven, anche dell’Inno alla gioia esistono varie versioni. Tra le più curiose e coinvolgenti cerca su internet quella eseguita da 10 000 coristi e strumentisti in Giappone. Ritratto di Ludwig van Beethoven.

Alcuni autori minori del Settecento Tutti i periodi storici sono caratterizzati sia da personaggi diventati di fama mondiale sia da personaggi che oggi consideriamo minori ma che nel loro tempo godevano di notorietà e grande considerazione. Tra gli autori del Settecento vanno certamente ricordati Antonio Salieri, Johann Christian Bach, Giovanni Battista Viotti e Luigi Boccherini. Antonio Salieri, nato a Legnago, trascorre la maggior parte della sua vita alla corte imperiale di Vienna come Maestro di cappella. Noto soprattutto come grande insegnante, il suo nome passa però alla storia per una presunta rivalità con Mozart. Secondo la leggenda pare che sia stato proprio Salieri a causare la morte del compositore salisburghese per invidia, tesi mai dimostrata storicamente e in ogni caso poco credibile poiché all’epoca Salieri era molto più famoso di Mozart. Johann Christian Bach, undicesimo figlio di Johann Sebastian, tuttora considerato uno dei più importanti compositori tedeschi del Settecento, nel 1762 si trasferisce a Londra dove diventa Maestro di cappella e musicista della regina. Giovanni Battista Viotti, violinista e compositore italiano, da Fontanetto Po arriva a Parigi dove diventa direttore del Théâtre de Monsieur. Pare che elaborando il suo Tema e variazioni in Do maggiore il compositore francese Claude Joseph Rouget de Lisle abbia composto la musica de La Marsigliese, l’inno nazionale francese. Luigi Boccherini, violoncellista e compositore lucchese, tentò la fortuna in Spagna dove compose una zarzuela e diversi quintetti per archi.

A ntonio Salieri.

179


Parte

2

IN SINTESI

DIDATTICA INCLUSIVA

BES

•T ra il 1750 e il 1830 circa si sviluppa in Europa il Classicismo, una nuova corrente culturale che prende come modello la cultura classica greca. • Nel campo musicale i compositori cercano di produrre melodie più lineari e orecchiabili (lo stile galante) e testi del melodramma più comprensibili. • Lo strumento musicale più importante è il pianoforte ma acquisisce fama anche la figura del cantante, che si esibisce con brani scritti su misura. • Tra gli autori di questo periodo ricordiamo: Franz Joseph Haydn, Wolfgang Amadeus Mozart, Ludwig van Beethoven. una distinta personalità a ogni personaggio

la Messa da Requiem

personaggi reali come protagonisti

una struttura chiara ed equilibrata

attribuisce

ha

ha

la commedia di carattere

l’opera buffa

la formasonata

salotti dei nobili

introduce

si esegue nei

la musica sacra

la musica da camera

Il Classicismo il singspiel

180

il tema con variazioni

lo strumento solista

alterna

mostra

interagisce con

parti cantate e parti recitate

lo stile dei compositori

l’orchestra

la scuola di Mannheim definisce le caratteristiche della sinfonia europea


Unità

Ve r i f i c a 1. Colloca le affermazioni nel riquadro corrispondente.

Il coro torna a essere un personaggio dell’azione — L’armonia è semplice — La melodia accompagnata sostituisce gradatamente il basso continuo — La trama dell’opera lirica è narrata in modo chiaro senza l’interferenza di elementi comici — Le parole dei testi devono essere sempre comprensibili — La scrittura prevede musiche più orecchiabili — Nel canto non vengono concessi virtuosismi improvvisati — L’orchestra acquista un ruolo di primo piano fin dall’inizio attraverso l’ouverture

Stile galante

Riforma di Gluck

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2. Trova gli strumenti musicali del Settecento in mezzo agli intrusi.

Fortepiano Pianoforte

Saxofono Theremin

Basso elettrico Clarinetto

Batteria Violino

Hammond Sintetizzatore

3. Indica se le affermazioni su Franz Joseph Haydn sono vere o false.

a. Il padre Leopold era un famoso violinista.   V F V F b. Ha scritto la musica dell’Inno alla gioia.   V F c. Era compositore alla corte degli Esterházy.   V F d. Era considerato un bambino prodigio.   V F e. Ha scritto l’aria della Regina della notte.   f. Fu il primo libero professionista della musica.   V F g. Ha composto quello che poi diventerà l’inno nazionale tedesco.   V F V F h. È diventato sordo.

4. Quale tra i compositori sottoelencati corrisponde al presente identikit? Nacque a Salisburgo dove il padre Leopold era un famoso violinista. Nonostante il carattere piuttosto irrequieto era considerato un bambino prodigio. Ha musicato il Don Giovanni su libretto di Lorenzo da Ponte.

Haydn

Beethoven

Mozart

Salieri

5. Quali tra le seguenti composizioni sono opera di Beethoven?

Sonata «alla turca» Sonata al chiaro di luna Quinta sinfonia in Do minore Requiem Sesta sinfonia detta Pastorale Regina della notte Bagatella in La minore, nota come Per Elisa Inno alla gioia

181

5


Parte

2

6

STORIA DELLA MUSICA

Unità

Il Romanticismo

Conoscenze e abilità onoscere le origini della musica del Romanticismo. C Conoscere le forme principali del primo Romanticismo. Saper riconoscere e suonare alcuni frammenti di brani della musica classica dell’Ottocento. Rielaborare in modo creativo un tema in stile romantico.

182


IL ROMANTICISMO

Unità

6

Il pensiero romantico Dopo lo sconvolgimento creato dalle campagne napoleoniche di fine Settecento e con il Congresso di Vienna del 1815 le monarchie storiche europee cercano di ripristinare il vecchio ordine. La borghesia si contrappone però in modo piuttosto forte a questa restaurazione dando il via a numerosi moti rivoluzionari d’indipendenza, che porteranno, dopo la metà dell’Ottocento, alla nascita di alcuni Stati europei come l’Italia e la Germania. Questa nuova vivace classe sociale spodesterà definitivamente la nobiltà, esaltando i temi della libera espressione, dei sentimenti e del patriottismo. Nasce così in Germania, nella prima metà del XIX secolo, una nuova corrente letteraria e artistica detta Romanticismo, che si contrappone al pensiero razionale proprio degli illuministi.

Liberi professionisti dell’arte

N B

t a en e

caffè-concerto: locale con musica o spettacoli dal vivo.

Scomparsa la figura del nobile mecenate, gli artisti conquistano più libertà di espressione, possono creare le loro opere senza più vincoli e diventano veri e propri professionisti. Si diffondono diversi luoghi culturali come salotti, teatri, gallerie, caffè-concerto e vari luoghi pubblici in cui vengono vendute le opere d’arte e rappresentati molti spettacoli a pagamento. L’impulso alla diffusione delle composizioni è dato anche dal fiorire di numerose case editrici che le pubblicano, riconoscendo una percentuale agli autori. Purtroppo però, non tutti gli artisti riescono a gestire questa libertà e i guadagni che ne derivano, e molti faticano a mantenersi economicamente.

Il rinnovamento delle forme Ogni autore quindi, seguendo il pensiero romantico, cerca dentro di sé la propria ispirazione, svincolandosi dalle rigide forme del Classicismo e privilegiando nuove composizioni più libere e spregiudicate. Beethoven è il precursore di questa tendenza, al quale fanno seguito molti altri compositori tra cui Franz Schubert, Felix Mendelssohn, Robert Schumann e Carl Maria von Weber. Grazie alla popolarità di questi artisti la nuova corrente di pensiero si diffonde dalla Germania in tutta Europa.

R obert Schumann.

183


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

La riscoperta di Bach Durante l’epoca dello «stile galante» e nel successivo Classicismo Johann Sebastian Bach viene quasi del tutto dimenticato perché ritenuto un compositore superato. La sua riscoperta è merito del giovane musicista Felix Mendelssohn, che nel 1829, all’età di 21 anni, esordendo come direttore d’orchestra, sceglie di dirigere la Passione secondo Matteo del celebre compositore tedesco del Settecento. F elix Mendelssohn.

Brano A082

Proposta di ascolto

Ouverture op. 21, da Sogno di una notte di mezza estate F. Mendelssohn

Felix Mendelssohn, all’età di 17 anni, compose l’Ouverture, op. 21 di una delle sue più celebri musiche per accompagnare l’allestimento del Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare.

Competenza digitale

Come inizia la composizione?

a. I niziano gli archi con note veloci e staccate b. Iniziano i fiati suonando un ff (fortissimo) c. Iniziano i fiati suonando piano e successivamente gli archi eseguono note veloci e staccate

Il settimo brano delle musiche di scena per il Sogno di una notte di mezza estate di Mendelssohn è la celebre Marcia nuziale (Allegro vivace). La versione originale del compositore tedesco è scritta per orchestra; cerca su internet una versione per organo.

I nuovi virtuosi Già a partire dal Barocco e dal Classicismo gli strumenti musicali conoscono innovazioni timbriche e tecniche. Ciò permette agli abilissimi esecutori di superare i limiti della tecnica musicale fino allora nota. Nel periodo romantico il virtuoso per eccellenza è il violinista Niccolò Paganini che, grazie alle sue capacità tecniche e creative, riesce a influenzare i più importanti compositori e musicisti dell’Ottocento, i quali trasferiranno le sue intuizioni dal violino al pianoforte. Tra i pianisti virtuosi del Romanticismo vanno senz’altro ricordati Franz Liszt e Fryderyk Chopin.

F ranz Liszt.

184


IL ROMANTICISMO

Unità

6

Il capriccio Il capriccio è una composizione musicale bizzarra, caratterizzata da una certa libertà di realizzazione che non si attiene a regole e schemi precisi. In questo periodo il termine viene utilizzato anche per indicare la sezione di un brano eseguita dal solista senza accompagnamento, «a capriccio», ovvero in modo del tutto arbitrario, il più delle volte improvvisando, senza tener conto del tempo e del tema di cui la composizione fa parte. Il capriccio può essere di tipo virtuosistico o contrappuntistico e nel repertorio musicale ne esistono per diversi strumenti solisti ma anche per formazioni orchestrali.

Niccolò Paganini Nome: Niccolò Cognome: Paganini Nato a: Genova il 27 ottobre 1782 (morto a Nizza il 27 maggio 1840) Nazionalità: italiana Professione: violinista, chitarrista e compositore Particolarità: virtuoso di fama leggendaria, è considerato il padre della moderna tecnica violinistica. Il suo virtuosismo non è mai fine a se stesso, ma diventa una scoperta di invenzioni armoniche, ritmiche e timbriche Musicalmente parlando: ha scritto i 24 Capricci op. 1 per violino solo, 6 concerti per violino e orchestra, 24 quartetti per violino, chitarra, viola e violoncello, e altre composizioni Frase celebre: «Paganini non ripete»

Nato a Genova nel 1782, Paganini dimostra fin da subito un talento precoce e, non ancora dodicenne, suona in pubblico le sue composizioni. Nel 1797 inizia una carriera concertistica trionfante. Nel 1805 accetta l’incarico di primo violino solista a Lucca, presso la corte della principessa Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone, ma pochi anni dopo riprende la sua attività di concertista che lo porta a essere acclamato come primo violinista del mondo nell’ottobre del 1813. Della sua produzione fanno parte cinque Concerti per violino e orchestra, sei Quartetti per violino, viola, chitarra e violoncello, dodici Sonate per violino e chitarra e i ventiquattro Capricci per violino solo grazie ai quali è considerato il padre della moderna tecnica violinistica. Paganini muore nel 1840 a Nizza ma a causa delle voci circa un suo «patto con il diavolo» il vescovo di Nizza ne vieta la sepoltura in terra consacrata. Il suo corpo viene imbalsamato e conservato nella cantina della casa dove era morto. Dal 1853 giace nel cimitero della Villetta di Parma.

185


2 Il virtuosismo di Paganini

Guida all’ascolto

Parte

Nel 1817 il violinista genovese Niccolò Paganini scrive quella che oggi è considerata una delle sue più celebri opere: i 24 Capricci. Si tratta di composizioni di carattere estremamente virtuosistico, che per l’esecuzione prevedono l’utilizzo di una grande varietà di tecniche come picchettati, pizzicati e ricochet (letteralmente «rimbalzo»), cioè un’esecuzione rimbalzata di diverse note in un’arcata. Trattandosi di brani che richiedono una notevole abilità con lo strumento, durante l’ultimo anno di conservatorio gli studenti del corso di violino, talvolta, devono cimentarsi in alcuni dei 24 Capricci per violino solo di Niccolò Paganini. Di queste composizioni virtuosistiche ti proponiamo di ascoltare il Capriccio n° 1 in Mi maggiore op. 1 tempo Andante.

M anoscritto originale del Capriccio n° 1 di Paganini.

In quel tempo molti compositori europei si ispirano al virtuosismo di Paganini fra cui il pianista ungherese Franz Listz. Listz scrisse capolavori in tutti i generi musicali, tra cui la trascrizione per pianoforte del Capriccio n° 1 di Paganini.

T rascrizione per pianoforte di Listz del Capriccio n° 1 di Paganini.

186


Unità

6

Brano A083

Proposta di ascolto

Capriccio n° 1, op. 1 in Mi maggiore N. Paganini

Ascolta la versione del Capriccio n° 1 op. 1 in Mi maggiore per violino solo eseguita dalla violinista Sonig Tchakerian.

00:00-00:25

Inizio

Inizia il violino eseguendo arpeggi veloci e note staccate per mezzo di sorprendenti colpi d’arco rimbalzati.

00:26-01:06

Tema

Continua lo sviluppo di questo fraseggio pirotecnico, saltando in tutti i registri del violino, dal grave all’acuto.

01:07-01:18

Tema

Riprende l’alternanza di arpeggi e note staccate.

01:19-01:59

Tastiera

Si conclude il capriccio con i passaggi caratteristici e un doppio finale a sorpresa.

1. In quale anno Paganini compose i celebri Capricci? a. Nel 1917 b. Nel 1800 c. Nel 1817 2. Secondo te quali sono gli aggettivi più adatti per definire questa musica?

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3. Quale delle seguenti affermazioni è corretta? a. I l violino inizia con una serie di scale molto veloci b. Il violino inizia con arpeggi ascendenti e discendenti rapidissimi c. Il violino inizia con note ribattute veloci 4. In quale tonalità è stato composto il Capriccio n° 1 di Paganini?

Competenza digitale Per il suo tempo Paganini era considerato una star internazionale. Per capire come fosse apprezzato dalle folle cerca su internet il Capriccio tratto dal film Niccolò Paganini, il violinista del diavolo interpretato dall’altrettanto virtuoso violinista David Garrett. Indubbiamente Paganini era un musicista in controtendenza, tanto che oggi molti chitarristi rock si cimentano nei suoi virtuosismi. Per sentire una versione metal del Capriccio n° 5 cerca su internet l’esecuzione del chitarrista elettrico Steve Vai.

a. In Do minore b. In Fa maggiore c. In Mi maggiore 5. Nello spartito viene indicato un tempo, quale?

a. Andante b. Prestissimo c. Allegro

187


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

N t a Ben e

Lieder: plurale di Lied, vedi p. 192.

Il pianoforte, strumento romantico Nell’Ottocento il pianoforte s’impone come strumento principe. Le sue caratteristiche timbriche e armoniche non solo si rivelano perfette per accompagnare i Lieder, genere tipico del Romanticismo, ma ne fanno uno strumento completo, il mezzo espressivo musicale ideale.

Nuove forme musicali per pianoforte Il periodo romantico è caratterizzato da nuove forme musicali per pianoforte, più libere e capaci di esaltare le qualità tecniche del musicista. Tutti i grandi compositori romantici si sono cimentati in queste diverse forme di scrittura; tra i tanti citiamo Franz Schubert, Franz Liszt, Fryderyk Chopin e Robert Schumann.

N t a Ben e

organico ridotto: orchestra formata da pochi elementi, chiamata anche orchestra da camera.

IL NOTTURNO

Il notturno è una breve composizione ispirata, che evoca l’atmosfera tipica della notte. È generalmente per organico ridotto, spesso per il solo pianoforte. Diventa un’importante forma di espressione musicale nel XIX secolo grazie a Chopin. LO STUDIO

Lo studio è un brano vocale o strumentale così chiamato proprio perché nasce a scopo didattico. Esercitandosi e componendo liberamente, i virtuosi romantici approfondiscono le potenzialità tecniche dello strumento e sperimentano nuove modalità di espressione che esaltino le proprie abilità di musicisti. LO SCHERZO

Lo scherzo è una composizione strumentale di carattere vivace e popolare nata nel Seicento. Nel Settecento lo scherzo è strutturato come il tempo di una sonata o di un quartetto, mentre nel Romanticismo diventa una composizione a sé stante.

Brano A084

Proposta di ascolto

Consolazione n° 3 F. Liszt

I virtuosi non componevano solo musica veloce, ma producevano anche brani suggestivi e lirici come la Consolazione n° 3 di Franz Liszt. Il pianista ungherese, molto amico di Fryderyk Chopin, in questo brano s’ispira alla dolcezza e al fraseggio del compositore polacco. Come si sviluppa la composizione?

a. I l pianoforte suona note staccate con intensità mf (mezzoforte) b. Il pianoforte esegue un arpeggio iniziale con ppp (pianissimissimissimo) c. Il pianoforte esegue scale con intensità p (piano)

188


IL ROMANTICISMO

LA BALLATA

Unità

6

Competenza digitale

Nel Romanticismo la ballata diventa una forma utilizzata dai compositori e dai pianisti per creare strutture libere che talvolta s’ispirano a movimenti di danza. L’IMPROVVISO

L’improvviso è un brano di breve durata dedicato quasi esclusivamente al pianoforte, che tende a fissare in modo preciso un’emozione spontanea. Si tratta di una composizione estemporanea, breve, impulsiva e a volte intimista.

collegamento con...

TECNOLOGIA

Molti dei brani dei pianisti virtuosi dell’Ottocento sono stati utilizzati come colonna sonora di diversi film, anche di animazione. Cerca su internet la divertente versione della Rapsodia ungherese n° 2 di Liszt legata a un episodio di Tom & Jerry.

P ianoforte.

EFFETTO PEDALE Sulla partitura per pianoforte è frequente trovare la dicitura ped, che indica di premere il pedale destro dello strumento (il più usato) detto pedale di risonanza poiché permette di prolungare i suoni. In origine nel pianoforte c’erano solo due pedali: quello di risonanza, che continua a far vibrare liberamente le corde anche quando si lasciano i tasti, e il pedale del piano, che smorza i suoni avvicinando i martelletti alle corde. Oggi i pedali possono essere tre o addirittura quattro; tra questi può esservi quello chiamato sordina, che attutisce in modo importante il volume prodotto dallo strumento permettendo, a chi fa pratica a casa, di evitare le proteste dei vicini.

Brano A085

Proposta di ascolto

Concerto in La minore op. 54, I movimento Allegro affettuoso R. Schumann

Dal repertorio del pianista e compositore tedesco Robert Schumann ti proponiamo di ascoltare il tempo Allegro affettuoso dal Concerto in La minore op. 54. In origine era una fantasia a sé stante, ma il compositore, insoddisfatto del suo lavoro, la rielaborò fino a farla diventare, dopo cinque anni di lavoro, il primo movimento del Concerto in La minore. Come si sviluppa la composizione?

a. Dopo lo stacco iniziale del pianoforte il tema è affidato agli archi b. Dopo l’inizio del pianoforte il tema è affidato ai legni c. Dopo l’introduzione il pianoforte continua il tema principale

189


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Proposta di lavoro

creativo

Lo stile romantico prevede un fraseggio pieno di colori e contrasti dinamici. Il modo minore è stato spesso utilizzato per evocare i sentimenti più intimistici come la nostalgia, la tristezza e la malinconia. Seguendo le indicazioni scritte nello spartito, completalo con l’aiuto dell’insegnante reinventando una musica in stile romantico. Lento ed espressivo

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IL ROMANTICISMO

Unità

6

Franz Schubert Nome: Franz Cognome: Schubert Nato a: Vienna il 31 gennaio 1797 (morto a Vienna il 19 novembre 1828) Nazionalità: austriaca Professione: compositore Particolarità: amava la convivialità, in diverse occasioni elaborò numerose composizioni spontanee legate all’amicizia e al sentimento Musicalmente parlando: scrive più di seicento Lieder, genere a lui particolarmente congeniale, quartetti, trii, musica da camera, sonate, fantasie per pianoforte e produzioni sinfoniche tra le quali la celebre Incompiuta Frase celebre: «Nessuno comprende il dolore altrui e nessuno comprende la gioia altrui. Crediamo sempre di andare l’uno incontro all’altro invece si procede solo fianco a fianco»

Franz Schubert è il dodicesimo di 14 fratelli e nasce a Vienna nel 1797. Dal 1808 frequenta il Reale Imperiale Convitto Civico dove studia musica sotto la guida di Antonio Salieri e scrive le sue prime composizioni musicali. Nel 1814 diventa maestro di scuola ma continua a coltivare la produzione musicale componendo oltre 600 capolavori tra cui i 14 Lieder Schwanengesang noti come Il canto del cigno, il ciclo liederistico Die schöne Müllerin (La bella mugnaia), la Grande sinfonia Competenza digitale in Do maggiore, il Quintetto per archi in Do maggiore, le sonate per pianoforte e la Fantasia in Fa Per osservare come il Trio n° 2 in Mib maggiore minore. Di tanta produzione oggi si conosce soD 929 di Schubert sia stato impiegato anche nel cinema per la sua grande capacità evocativa, cerca prattutto l’Ave Maria, un brano che traeva spunto su internet la sequenza del film da un poema narrativo di sir Walter Scott ispirato Barry Lyndon in cui il regista alle saghe scozzesi dal titolo La donna del lago. americano Stanley Kubrick ha Nel 1828 Schubert muore in seguito a un attacco scelto di utilizzare la musica di di febbre tifoide.
 Schubert come commento alle immagini.

Brano A086

Proposta di ascolto

Trio n° 2 in Mi maggiore D 929, Andante F. Schubert

Franz Schubert compose molti brani di musica da camera ispirandosi a Beethoven. Uno dei migliori esempi della sua scrittura romantica è rappresentato dal Trio n° 2 in Mi b maggiore, D 929 di cui ti proponiamo di ascoltare il celebre Andante.

b

Come inizia la composizione?

a. Il pianoforte esegue il tema b. Il violoncello esegue il tema con l’accompagnamento del pianoforte c. Il violino esegue il tema accompagnato dal violoncello

191


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Il Lied Il Lied (al plurale Lieder) è l’equivalente tedesco della chanson francese, della song inglese e della canzone lirica o romanza italiana. Si tratta di un brano poetico-musicale di carattere lirico-narrativo scritto in lingua tedesca per voce e accompagnamento prevalentemente per pianoforte. Esso deriva dai componimenti medievali sacri e profani. Col passare dei secoli, dal Medioevo in poi, ne sono stati composti diversi poiché in questa forma musicale si sono cimentati compositori rinascimentali, barocchi e classici. Inizialmente i Lieder erano composizioni cameristiche intimiste e per questa ragione venivano eseguite in salotti e circoli culturalmente elevati davanti a un pubblico ristretto, selezionato e appassionato. Il Lied è la forma musicale romantica tedesca per eccellenza perché riassume in modo chiaro e semplice tutti gli elementi del Romanticismo, le sue linee melodiche essenziali, con testi poetici colti e tradizionali.

Brano A087

Proposta di ascolto

Il pastore sulla roccia F. Schubert

Tra i Lieder più famosi e toccanti di Franz Schubert, che ne scrisse oltre seicento, ti proponiamo di ascoltare Der Hirt auf dem Felsen, ovvero Il pastore sulla roccia, per voce di soprano, clarinetto e pianoforte, il cui testo originale è del poeta tedesco Wilhelm Müller. La particolarità di questa composizione è che il canto del soprano dialoga con il clarinetto creando un’ambientazione bucolica e pastorale.

Wenn auf dem höchsten Fels ich steh’, in’s tiefe Tal hernieder seh’, und singe. Fern aus dem tiefen dunkeln Tal schwingt sich empor der Widerhall der Klüfte. Je weiter meine Stimme dringt, je heller sie mir wieder klingt von unten. Mein Liebchen wohnt so weit von mir, drum sehn’ ich mich so heiß nach ihr hinüber. In tiefem Gram verzehr’ ich mich, mir ist die Freude hin, auf Erden mir die Hoffnung wich, ich hier so einsam bin. So sehnend klang im Wald das Lied, so sehnend klang es durch die Nacht, die Herzen es zum Himmel zieht mit wunderbarer Macht. Der Frühling will kommen, der Frühling, meine Freud’, nun mach’ ich mich fertig zum Wandern bereit. Je weiter meine Stimme dringt, je heller sie mir wieder klingt.

Traduzione Quando sto sulla rupe più alta, guardo giù nella profondità della valle e canto. Lontano dall’oscura, profonda vallata si alza l’eco delle gole. Ogni volta la mia voce arriva più lontano e più chiara risuona tornando a me dal basso. Il mio amore vive tanto lontano da me, perciò io la desidero così ardentemente, di là. Mi consumo nel più profondo dolore, la mia gioia è fuggita, la speranza sulla terra mi ha abbandonato, io qui sono così solo. Così anelante risuonava il canto nel bosco, così anelante risuonava per tutta la notte; solleva i cuori al cielo con un potere miracoloso. La primavera sta per arrivare, la primavera, gioia mia! Ora mi tengo pronto per i vagabondaggi. Ogni volta la mia voce arriva più lontano e più chiara risuona tornando a me.

Dopo l’introduzione del pianoforte e del clarinetto comincia il canto del soprano, come si sviluppa la composizione?

a. Il soprano esegue il canto e il clarinetto gli fa da eco b. Il soprano canta senza accompagnamento c. Il clarinetto anticipa le frasi musicali del soprano

192


IL ROMANTICISMO

Unità

6

Fryderyk Chopin Nome: Fryderyk Franciszek Cognome: Chopin Nato a: Żelazowa Wola il 22 febbraio 1810 (morto a Parigi il 17ottobre 1849) Nazionalità: polacca, naturalizzato francese Professione: pianista compositore Particolarità: considerato uno dei grandi maestri della musica romantica, da molti è definito il poeta del pianoforte Musicalmente parlando: compone valzer, notturni, scherzi, ballate, polacche, studi, mazurche e composizioni varie per pianoforte e orchestra, ispirandosi alla musica popolare della sua terra d’origine Frase celebre: «Chi non ride mai non è una persona seria»

Bambino prodigio, nato in un paesino della Polonia nel 1810, Chopin cresce a Varsavia dove frequenta i salotti nobili della città e studia nella Scuola superiore di musica dell’Università. Nel novembre del 1930 fugge a Parigi con la famiglia. Nella capitale francese si guadagna da vivere dando lezioni private e tenendo concerti. Qui compone la celebre raccolta dei 21 Notturni op. 9. A causa di una polmonite trascurata in gioventù la sua salute è compromessa e nel 1838 si trasferisce a Competenza digitale Palma de Mallorca, a casa della scrittrice francese George Sand con Diverse composizioni moderne cui convive, sperando che il clima lo aiuti a ristabilirsi. Lì scrive la si sono ispirate a brani di musimaggior parte dei suoi 24 Preludi, uno per ogni tonalità musicale. ca classica. Una famosa canzone Pur avendo composto esclusivamente per pianoforte, il suo cataloispirata al Preludio n° 4 di Chopin è go comprende anche 2 concerti per pianoforte e orchestra, 20 rola bossa nova Insensatez scritta da manze per voce e pianoforte, e altre composizioni da camera. Antônio Carlos Jobim e Vinicius Chopin muore nel 1849 a causa dell’aggravarsi della tubercolosi de Moraes. Cercala su internet e confrontala con la versione origipolmonare che lo affligge da tempo. nale di Chopin.

Brano A088

Proposta di ascolto

Preludio n° 4 F. Chopin

Tra il 1835 e il 1839 Fryderyk Chopin scrisse i Preludi, un insieme di 24 composizioni per pianoforte, 12 in tonalità maggiore e 12 in tonalità minore. Benché il preludio generalmente introduca un’altra forma musicale (per esempio spesso si ha preludio e fuga), i 24 preludi di Chopin sono considerati opere indipendenti. Ti proponiamo di ascoltare il Preludio n° 4. In quale modo è eseguito il tema?

a. La mano destra esegue il tema e la sinistra degli accordi ribattuti b. La mano sinistra esegue il tema e la destra degli accordi ribattuti

193


2

Le sale da concerto

I luoghi della musica

Parte

Come abbiamo visto nel periodo romantico la nobiltà perde potere e si fa spazio una nuova classe sociale, la borghesia, che promuove l’industrializzazione del vecchio continente. La posizione sociale del musicista cambia perché da dipendente al servizio di chiese o corti diventa libero professionista. Si diffondono i concerti a pagamento e i nuovi luoghi della musica pubblica diventano i salotti borghesi, nei quali si riuniscono anche scrittori e filosofi dell’epoca. Il salotto borghese

Café-chantant

Nell’Ottocento le case della borghesia hanno il loro cuore nel salotto, lo spazio dove si svolge la vita sociale e si accolgono gli invitati. Qui le signore della buona società ricevono gli ospiti un pomeriggio fisso alla settimana, ascoltando musica e conversando di politica e cultura. Lo strumento che meglio riesce a rappresentare musicalmente i sentimenti del romanticismo è il pianoforte, e in ogni salotto che si rispetti non può mancarne uno. Gli ospiti sono sempre selezionati e possono partecipare al salotto solo su invito della padrona di casa. Tra i salotti più famosi in cui si esibì Chopin vi sono quelli di Palazzo Mostowski e di Palazzo Kessler, a Varsavia, e quello del conte de Moriolles a Parigi. Un altro dei più noti, tuttora visitabile, è la Sala Bianca del municipio di Poznań, in Polonia.

L’abolizione dei teatri, avvenuta in seguito alla Rivoluzione francese, favorisce non solo la diffusione di salotti esclusivi, ma anche l’apertura di numerose sale da concerto e spettacolo. Nasce così il Café d’Apollon, uno dei primi café-chantant di Parigi. Il café-chantant, caffè-concerto, è una sala da concerto e allo stesso tempo una sala da tè, nella quale lo spettatore ascolta brani musicali o romanze d’opera pagando solo la consumazione. I più famosi caffè concerto parigini si trovavano in Boulevard du Temple ma ebbero vita breve perché nel 1807 i teatri tornarono in auge. Tra i più importanti caffè-concerto italiani vi sono: il Salone Margherita di Napoli, la Sala Umberto e il Salone Margherita di Roma.

Il municipio di Poznań, in Polonia.

C afé-Concert, Edgar Degas, 1876-1877.

FORSE NON LO SAI L’espressione «fare salotto» risale a questo periodo e prende spunto proprio dai salotti borghesi dove si riunivano gli intellettuali per parlare di politica, filosofia e letteratura. Oggi l’espressione ha acquisito il significato di «chiacchierare di cose frivole perdendo tempo».

194


IL ROMANTICISMO

Unità

6

Il poema sinfonico Una delle produzioni strumentali caratteristica dell’Ottocento è il poema sinfonico. Si tratta di una composizione per orchestra che esalta i sentimenti traendo ispirazione dalla letteratura, dalla pittura, ma anche dalla semplice osservazione di un ambiente naturale. Il poema sinfonico è la versione romantica del genere settecentesco della musica a programma, di cui uno degli esempi più significativi è l’opera Le quattro stagioni di Vivaldi. Tra i poemi sinfonici più rilevanti dell’Ottocento citiamo la Sinfonia Pastorale di Beethoven (1807-1808), la Sinfonia fanCompetenza digitale tastica di Hector Berlioz (1830) e le Ouvertures di MendelsUno dei temi più famosohn (1826). Altri esempi di questa forma musicale sono la si al mondo tra quelli Dante-Symphonie di Liszt su dipinti di Gustave Doré (1855composti da Brahms 56), La mia patria di Bedřich Smetana (1872-79) e Così parlò è senza dubbio Guten Zarathustra di Richard Strauss (1896). Abend, gute Nacht (op. 49 n˚ 4), scritto nel 1868. Il brano fa parte di una raccolta di cinque Lieder per voce e pianoforte. Cercalo su internet e ascoltalo: ti sembra di averlo già sentito?

Gli ultimi due grandi romantici: Brahms e Mahler Alcuni bambini prodigio, come Mozart e Beethoven, entrano nel mondo musicale così presto perché figli di musicisti. Lo stesso succede anche a Johannes Brahms che già all’età di dieci anni viene notato per il suo talento da un impresario americano che gli propone di portarlo a esibirsi in America. Il ragazzino però rifiuta poiché preferisce prima completare i suoi studi; inizia infatti a eseguire concerti solo intorno ai vent’anni, una volta raggiunta la maturità artistica. La sua carriera di compositore cresce passo dopo passo attraverso la scrittura di capolavori di musica sinfonica, sacra e da camera. Dalle opere di Brahms emerge la sua propensione per lo stile classico ispirato a Mozart, Haydn e Beethoven, e per quello dei primi romantici come Schubert e Schumann. Per la rigorosità della struttura e della forma delle sue composizioni è stato definito da molti esperti il Bach dei romantici.

J ohannes Brahms.

Brano A089

Proposta di ascolto

Sinfonia n° 3, III movimento J. Brahms

Delle opere scritte dal compositore tedesco Johannes Brahms ti proponiamo di ascoltare il terzo movimento della Sinfonia n° 3 del 1883. Con quali strumenti parte il tema del terzo movimento?

a. Oboi b. Violini c. Violoncelli

195


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Anche Gustav Mahler inizia giovanissimo gli studi musicali presso il conservatorio di Vienna e, nel 1880, all’età di vent’anni, è già direttore d’orchestra. Sebbene tra i suoi contemporanei sia più noto come direttore che come compositore, oggi le sue sinfonie sono considerate dei veri e propri capolavori della letteratura strumentale europea.

Brano A090

Proposta di ascolto

Sinfonia n° 5, Adagietto G. Mahler

Tra le opere di Gustav Mahler spiccano le dieci sinfonie, di cui l’ultima rimase incompiuta. Ti proponiamo di ascoltare l’Adagietto della Sinfonia n° 5, utilizzato dal regista Luchino Visconti nel film Morte a Venezia.

Osservando la partitura elenca gli strumenti utilizzati nell’Adagietto della Sinfonia n° 5. .....................................................................................................................................................................................................................................................................

collegamento con...

GEOGRAFIA

IL CIMITERO DEI FAMOSI Quello del Père-Lachaise a Parigi non è un comune luogo di sepoltura: qui si trovano le spoglie di moltissimi personaggi illustri del mondo dell’arte e della letteratura. Ci sono le tombe di Oscar Wilde, Édith Piaf, Marcel Proust, Amedeo Modigliani, Vincenzo Bellini, Jim Morrison e di Fryderyk Chopin. Con i suoi due milioni di visitatori all’anno più che un semplice cimitero è considerato una sorta di museo all’aperto.

196


DIDATTICA INCLUSIVA

Unità

IN SINTESI

BES

6

•N el 1800 nasce in Germania il Romanticismo, una nuova corrente letteraria e artistica che si contrappone al pensiero razionale del Classicismo. • Le composizioni musicali diventano ora più libere e si cerca l’ispirazione dalle proprie emozioni o dalla semplice osservazione della natura. • Gli artisti acquisiscono sempre più autonomia dalle corti nobiliari; il pianoforte è lo strumento ideale per le nuove forme musicali. • Tra gli autori di questo periodo ricordiamo: Niccolò Paganini, Franz Schubert, Fryderyk Chopin.

una composizione con una certa libertà di realizzazione

che richiede

una grande varietà di tecniche

il notturno lo studio

è lo scherzo il capriccio la ballata

Il Romanticismo il poema sinfonico

nascono

nuove forme musicali per pianoforte

come

l’improvviso

il Lied

è

è

una composizione per orchestra

una forma musicale tedesca che esprime le caratteristiche tipiche del Romanticismo

197


Parte

2

Ve r i f i c a 1. Quale tra le seguenti descrizioni riassume il pensiero romantico?

Si punta a stupire lo spettatore con ogni mezzo. Si afferma la dignità degli esseri umani. Si esaltano i temi della libera espressione, dei sentimenti e del patriottismo.

2. Completa la definizione di Lied con le parole date. poetico-musicale — chanson — romanza — lingua tedesca — pianoforte — lirico–narrativo — song Il Lied è l’equivalente tedesco della ................................................................. francese, della ............................................................ inglese e della .......................................................................... italiana. Si tratta di un brano .......................................................................... di carattere .......................................................................... scritto in .......................................................................... per voce e accompagnamento prevalentemente per ...........................................................................

3. Indica se le affermazioni sono vere o false.

a. Nel periodo romantico si impone la figura del mecenate.   V F V F b. Franz Schubert è il principale compositore di Lieder.   c. La riscoperta di Bach si deve a Felix Mendelssohn.   V F d. I Capricci di Paganini sono brani scritti per oboe e clarinetto.   V F V F e. Liszt riscrisse i Capricci di Paganini per pianoforte.   V F f. Chopin è stato un pianista virtuoso.   g. Il poema sinfonico è una composizione che s'ispira anche alla pittura.   V F

4. Attribuisci le caratteristiche al compositore giusto riportandole nel riquadro corrispondente. Scrisse Il pastore sulla roccia — Era genovese — Gli piaceva la compagnia e scrisse numerose composizioni legate all’amicizia e al sentimento — Era polacco — Liszt trascrisse molte sue opere per pianoforte — Scrisse i Preludi — Era violinista e chitarrista virtuoso — Scrisse più di 600 Lieder — Morì a Parigi — Era austriaco — Compose i 24 Capricci — Era considerato il poeta del pianoforte

Niccolò Paganini

Fryderyk Chopin

Franz Schubert

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5. Collega ciascun tipo di composizione alla sua descrizione.

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a. Notturno

1. Brano vocale o strumentale che nasce a scopo didattico.

b. Scherzo

2. Breve composizione ispirata che evoca l’atmosfera tipica della notte.

c. Studio

3. Composizione estemporanea, breve, impulsiva e a volte intimista.

d. Ballata

4. Forma musicale che talvolta s’ispira a movimenti di danza.

e. Improvviso

5. Composizione strumentale di carattere vivace e popolare nata nel Seicento.


7

L’OPERA IN EUROPA

Unità

7

Unità

L’opera in Europa

Conoscenze e abilità Conoscere le origini della musica del melodramma. Conoscere i principali compositori di musica lirica. Saper riconoscere e suonare alcuni frammenti di brani della musica operistica. Rielaborare in modo creativo un’aria in stile operistico.

199


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Dai salotti ai teatri

Una rappresentazione di un’opera lirica.

In un’epoca in cui radio, cinema e televisione non sono ancora stati inventati, si organizzano molti eventi, tra salotti e spettacoli di vario genere, a scopo culturale e di aggregazione sociale. A Milano e a Napoli la borghesia si intrattiene nei caffè concerto, a Parigi nei café-chantant, a Londra nei music hall, ma ben presto le rappresentazioni tornano a riempire i teatri. Prime tra tutti sono le opere liriche a richiamare l’attenzione di folle di appassionati, che si commuovono per le vicissitudini dei personaggi del melodramma proprio come capita oggi per quelli dei programmi televisivi più seguiti. Il pesarese Gioachino Rossini è il primo compositore italiano a saper rendere internazionale l’opera buffa e l’opera seria italiana. Dopo di lui si affermeranno altri grandi compositori italiani tra cui Vincenzo Bellini, Gaetano Donizetti e Giuseppe Verdi. Gli argomenti trattati nelle opere serie, secondo il pensiero romantico, sono prevalentemente legati a fatti storici reali. Ciò in Italia dà impulso alle idee di libertà e indipendenza che stanno alla base del pensiero risorgimentale. Nel resto d’Europa, soprattutto in Germania e Francia, visto il successo del melodramma italiano, si cerca di sviluppare una forma autonoma di opera lirica e nascono così l’opera francese e l’opera tedesca.

Glossario dell’opera romantica italiana Nome

Definizione

Opera

Aria

Brano melodico cantato da un solo personaggio.

Non più mesta, da La Cenerentola di Rossini

Cabaletta

Aria da opera con un tempo moderato e un finale molto rapido e vivace.

Di quella pira, da Il trovatore di Verdi

Cavatina

Aria da opera con cui il personaggio principale si presenta; è composta da una o due parti che non si ripetono ed è senza ritornello.

Largo al factotum, da Il barbiere di Siviglia di Rossini

Concertato

Brano esteso ed elaborato collocato alla fine di un atto; può essere eseguito da più voci soliste e dal coro.

Alfredo, Alfredo di questo core, da La traviata di Verdi

Coro

Aria eseguita dalla massa corale che spesso nelle opere liriche rappresenta il popolo.

Va, pensiero, da Nabucco di Verdi

Duetto

Aria eseguita da due voci.

Là ci darem la mano, da Don Giovanni di Mozart

Recitativo

Canto che, attraverso una recitazione intonata, tende a raccontare alcuni passaggi della vicenda. Nell’opera romantica è accompagnato dall’orchestra e non dal clavicembalo (basso continuo) come nell’opera settecentesca.

Se quel guerrier io fossi, da Aida di Verdi

Romanza

Brano cantato, in origine per voce e pianoforte; nel romanticismo diventa elemento dell’opera di contenuto sentimentale.

Celeste Aida, da Aida di Verdi

200


L’OPERA IN EUROPA

Unità

7

Gioachino Rossini Nome: Gioachino Cognome: Rossini Nato a: Pesaro il 29 febbraio 1792 (morto a Parigi il 13 novembre 1868) Nazionalità: italiana Professione: compositore Particolarità: era in grado di scrivere opere complete nell’arco di poche settimane. Smise ufficialmente di comporre nel 1829, quando era all’apice del successo, dedicandosi a particolari e curiose composizioni che chiamò Peccati di vecchiaia Musicalmente parlando: ha scritto musica sacra, cantate, arie e 40 opere tra buffe e serie, fra le quali ricordiamo Il barbiere di Siviglia, La gazza ladra e Guglielmo Tell Frase celebre: «Datemi una lista della lavanderia e io ve la metterò in musica»

Nato nel 1792, il «cigno di Pesaro» compone la sua prima opera al liceo musicale bolognese dove si iscrive nel 1806. L’esordio ufficiale avviene nel 1810 con La cambiale di matrimonio. Dal 1815 al 1822 è direttore del Teatro San Carlo di Napoli. Nel 1824 accetta l’incarico di Directeur de la musique et de la scène al Théâtre Italien di Parigi e proprio nella capitale francese il 3 agosto del 1829 va in scena il suo ultimo melodramma: il Guglielmo Tell. Nel corso degli anni la sua attività musicale spazia attraverso vari generi, ma il compositore è ricordato come uno dei più grandi operisti della storia della musica. Si spegne il 13 novembre del 1868 a Parigi.

A tu per tu con l’artista Caricatura di Rossini, H. Mailly, Le Hanneton, 4 luglio 1867.

Guarda il video del compositore Gioachino Rossini e scopri che cosa ha da raccontare...

Brano A091

Proposta di ascolto

Ouverture, da La gazza ladra G. Rossini

Il melodramma in due atti di Gioachino Rossini La gazza ladra, su libretto di Giovanni Gherardini, venne rappresentato per la prima volta a Milano nel 1817 al Teatro alla Scala. L’idea di aprire l’Ouverture con uno strumento insolito per l’epoca fu così originale e innovativa che persino Stendhal rimase molto colpito dall’effetto che provocò. Con quale strumento inizia l’Ouverture? a. Corno inglese b. Tamburo rullante c. Trombone a tiro

201


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA IL BARBIERE DI SIVIGLIA

Quando si trova a scrivere il tema de Il barbiere di Siviglia, Rossini ha poco tempo a disposizione e sceglie di ispirarsi all’omonima commedia del 1775 di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais, già musicata dal napoletano Giovanni Paisiello. Al suo debutto, l’opera buffa di Rossini risulta un terribile fiasco, proprio a causa del sabotaggio da parte degli ammiratori di Paisiello. Nonostante l’esordio negativo, la composizione sopravviverà e nel giro di poco tempo diventerà un successo internazionale.

Brano A092

Proposta di ascolto

Ouverture, da Il barbiere di Siviglia G. Rossini

Ti proponiamo di ascoltare l’Ouverture de Il barbiere di Siviglia, in origine composta per l’opera Aureliano in Palmira, ma che Rossini riutilizzò per Il barbiere di Siviglia poiché era in ritardo per la consegna. 1. Quale strumento a fiato esegue note staccate? 2. A che minutaggio della registrazione varia la velocità del brano? 3. A che punto dell’Ouverture arriva il crescendo rossiniano?

Una rappresentazione de Il barbiere di Siviglia presso la Royal Opera House di Covent Garden a Londra.

202


L’OPERA IN EUROPA

Unità

7

Brano A093

Proposta di ascolto

Largo al factotum, da Il barbiere di Siviglia G. Rossini

Ti proponiamo di ascoltare Largo al factotum da Il barbiere di Siviglia. Molti passaggi di questa cavatina sono diventati di uso corrente, come le espressioni «bravo, bravissimo» e «largo al factotum», utilizzate anche in alcuni spot pubblicitari.

Largo al factotum della città, largo ! Tralala-lalala-lalala-la ! Presto a bottega che l’alba è già, presto! Tralala-lalala-lalala-la ! Ah, che bel vivere, che bel piacere che bel piacere, per un barbiere di qualità, di qualità ! Ah, bravo Figaro! Bravo, bravissimo! Bravo! Tralala-lalala-lalala-la! Fortunatissimo per verità, bravo! Tralala-lalala-lalala-la! Fortunatissimo per verità ! (x 2) Tralalala, etc.! Pronto a far tutto, la notte e il giorno sempre d’intorno in giro sta. Miglior cuccagna per un barbiere, Vita più nobile, no, non si da. Tralalala, etc. ! Rasoi e pettini, lancette e forbici, al mio comando, tutto qui sta. Rasoi e pettini, lancette e forbici, al mio comando, tutto qui sta. V’è la risorsa, poi, de mestiere Colla donnetta... col cavaliere... Colla donnetta... tralalalera col cavaliere... tralalalalalalalala

La-la-la ! Ah, che bel vivere, che bel piacere Che bel piacere, per un barbiere di qualità, di qualità Tutti mi chiedono, tutti mi vogliono, Donne, ragazzi, vecchi, fanciulle: Qua la parrucca... Presto la barba... Qua la sanguigna... Presto il biglietto... Qua la parrucca, presto la barba, presto il biglietto... ehi! Figaro! Figaro! Figaro!, etc. Ahimè, che furia! Ahimè, che folla! Uno alla volta, per carità! per carità! per carità! Uno alla volta, uno alla volta, uno alla volta, per carità! « Figaro! — Son qua. — Ehi, Figaro! — Son qua. » Figaro qua, Figaro là (x 2) Figaro su, Figaro giù (x 2) Pronto prontissimo son come il fulmine: sono il factotum della città della città (x 3) Ah, bravo Figaro! Bravo, bravissimo (x 2) Fortunatissimo, fortunatissimo, fortunatissimo in verità. Tralalala, etc. ! A te fortuna, a te fortuna, a te fortuna non mancherà. Sono il factotum della città (x 2) Della città (x 3)

Quale tipo di voce canta la famosa cavatina? a. Tenore b. Basso c. Baritono

Competenza digitale Molti artisti si sono cimentati nella celebre aria per baritono e orchestra Largo al factotum. Una delle più curiose versioni è senz’altro quella di Elio e le Storie Tese; cercala su internet.

203


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

creativo

Proposta di lavoro

Nello stile operistico con la cavatina il personaggio principale fa il suo ingresso in scena presentandosi. Abbiamo immaginato di scrivere la cavatina per il principe azzurro di Biancaneve che, entrando in scena, dopo essersi presentato, vede Biancaneve che giace come morta e se ne innamora. Sviluppa tu il testo e la melodia. Moderato

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L’OPERA IN EUROPA

Unità

7

GUGLIELMO TELL

G uglielmo Tell.

Nel 1829, con la rappresentazione di Guglielmo Tell a Parigi, Rossini riesce a sintetizzare in maniera esemplare elementi dell’opera tradizionale italiana e francese, contribuendo a diminuire il distacco fra i due Paesi. Quest’opera, l’ultima scritta da Rossini, che contiene gli elementi eroici, l’evocazione della natura e i sentimenti patriottici tipici del romanticismo, aprirà ufficialmente la strada al genere del grand-opéra francese.

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CINEMA

LA CAVALCATA PIÙ FAMOSA DEI FILM WESTERN Nel film The lone ranger, western della Disney del 2013 con Johnny Depp, la scena finale dell’inseguimento sul treno ha come sottofondo musicale una rielaborazione dell’ouverture di Guglielmo Tell, usata ancora oggi come colonna sonora per le scene d’azione di numerosi film.

Brano A094

Proposta di ascolto

Ouverture, da Guglielmo Tell G. Rossini

Dell’ultima opera seria di Rossini, Guglielmo Tell, ti proponiamo di ascoltare l’Ouverture. La composizione è divisa in quattro parti. Inizia un lirico dialogo tra strumenti ad arco, poi si scatena una tempesta eseguita da tutta l’orchestra. Prosegue una quiete pastorale per mezzo di corno inglese e flauto solisti. Infine conclude l’Ouverture la famosissima fanfara galoppante. 1. Q uale strumento della famiglia degli archi inizia la celebre composizione? a. Il violino b. La viola c. Il violoncello

2. I n quante parti è divisa la celebre Ouverture? a. Due parti b. Tre parti c. Quattro parti

205


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Gli eredi di Rossini A 37 anni Gioachino Rossini decide di ritirarsi. Nonostante questo, egli s’impegnerà comunque a diffondere e a promuovere l’opera italiana a Parigi sostenendo i giovani compositori Vincenzo Bellini, Gaetano Donizetti e Giuseppe Verdi che segneranno definitivamente il passaggio nell’età romantica. BELLINI E DONIZETTI

Vincenzo Bellini nasce a Catania il 3 novembre del 1801. Nipote e figlio d’arte, grazie a una borsa di studio lascia la Sicilia e si diploma al conservatorio di Napoli nel 1825. La sua prima opera va in scena l’anno seguente al San Carlo di Napoli e le sue qualità non passano inosservate tanto che viene ingaggiato per scrivere un’opera lirica da rappresentare al Teatro alla Scala di Milano. Nel 1831 La sonnambula e Norma ottengono un successo strepitoso. Gaetano Donizetti nasce a Bergamo il 29 novembre del 1797. Di famiglia modesta, grazie al suo talento riesce a essere ammesso alle lezioni caritatevoli di musica dove conosce Johann Simon Mayr che ne intuisce le capacità e lo aiuterà a proseguire la carriera anche al di fuori dei confini nazionali. Anna Bolena, scritta nel 1830 per il Teatro Carcano di Milano, è il suo primo grande successo, seguito da L’elisir d’amore e da Lucia di Lammermoor. Ritratto di Vincenzo Bellini.

Brano A095

Proposta di ascolto

Casta diva, da Norma V. Bellini

Vincenzo Bellini compose la Norma, su libretto di Felice Romani, della quale fa parte la celebre aria per soprano e orchestra Casta diva che, grazie al lirismo melodico che la contraddistingue, riuscì ad affascinare anche chi non apprezzava l’opera italiana. L’opera fu rappresentata per la prima volta a Milano nel 1831 al Teatro alla Scala. Casta Diva che inargenti Queste sacre antiche piante, A noi volgi il bel sembiante

Senza nube e senza vel. Tempra o Diva, Tempra tu de’ cori ardenti,

1. Q uale strumento della famiglia dei legni introduce il tema dell’aria? a. Il clarinetto b. Il flauto traverso c. Il fagotto

206

Tempra ancor lo zelo audace, Spargi in terra quella pace Che regnar tu fai nel ciel.

2. D a quali strumenti è eseguito l’arpeggio che accompagna il soprano? a. Archi b. Legni c. Arpa e pianoforte


L’OPERA IN EUROPA

Unità

7

Giuseppe Verdi Nome: Giuseppe Fortunino Francesco Cognome: Verdi Nato a: Le Roncole di Busseto (PR) il 10 ottobre 1813 (morto a Milano il 27 gennaio 1901) Nazionalità: italiana Professione: compositore operista Particolarità: riuscì a dare ai suoi personaggi una forza espressiva e una vitalità che all’epoca diedero non poco scalpore. Tutto il mondo lo riconosce come il massimo esponente del melodramma italiano Musicalmente parlando: ha scritto 29 opere tra cui Nabucco, Rigoletto, Il trovatore, La traviata e Aida, e la famosa Messa da Requiem dedicata ad Alessandro Manzoni. È inoltre l’autore dell’Inno delle nazioni su testo di Arrigo Boito Frase celebre: «Torniamo all’antico e sarà un progresso»

Giuseppe Verdi nasce a Le Roncole, frazione di Busseto, nel 1813. A diciotto anni non viene ammesso al Conservatorio di Milano, ma prendendo lezioni private, vince il concorso di Maestro di musica del comune di Busseto al quale rinuncia. Si trasferisce a Milano dove tre anni dopo va in scena la sua prima opera, Oberto conte di San Bonifacio. Dopo la morte della moglie e dei figli si getta a capofitto nel lavoro e dal 1842 al 1848, nel periodo che egli chiamerà gli «anni di galera», compone il Nabucco, il Macbeth e molti altri melodrammi. Nel 1861 viene eletto deputato dal primo Parlamento italiano e nel 1874 è nominato senatore a vita. Muore il 27 gennaio del 1901 a Milano.

G iuseppe Verdi.

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STORIA

VIVA VERDI Nel 1842 tutti i patrioti interpretano il Va, pensiero di Verdi come un motivo anti-austriaco. Per questa ragione il compositore di Busseto viene considerato anche uno dei principali sostenitori del Risorgimento italiano. Durante gli ultimi anni dell’occupazione austriaca della Lombardia e del Veneto spesso i patrioti italiani scrivevano sui muri l’esclamazione Viva VERDI, una frase che doveva essere letta come «Viva Vittorio Emanuele Re D’Italia». Quando Verdi morì, nel 1901, il popolo milanese partecipò in massa alle esequie, salutando uno dei massimi protagonisti del Risorgimento.

207


2 La preghiera degli ebrei

Guida all’ascolto

Parte

Con la sua terza opera, Nabucco, scritta su libretto di Temistocle Solera, Verdi decreta l’inizio del suo successo. Il melodramma racconta la prigionia degli ebrei e la loro oppressione da parte di Nabucodonosor, re di Babilonia. Va, pensiero è la preghiera che gli ebrei cantano per la loro patria.

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Unità

7

Brano A096

Proposta di ascolto

Va, pensiero, da Nabucco G. Verdi

Ascolta la versione del Va, pensiero eseguita dall’Orchestra Nazionale dei Paesi Bassi diretta da Gabriele Bellini.

00:00-01:00

Inizio

01:01-02:43

Tema 1

02:44-03:31

Tema 2

03:32-03:54

Tema 3

03:55-05:00

Ripresa Tema 1 e coda finale

Introduzione degli archi con risposta dei legni. Parte poi un fortissimo dell’orchestra. Riprende un breve solo del flauto traverso, che conclude la sua frase per mezzo di un ritenuto. Inizia un arpeggio degli archi e parte il coro con il celebre canto all’unisono attraverso un pp (pianissimo) sottovoce. Come indicato da Verdi in partitura, alle parole «O mia patria, si bella e perduta» vi è un lieve crescendo. Torna il canto nostalgico nella frase finale del primo periodo. Parte un improvviso ff (fortissimo «Arpa d’or...»), le voci si armonizzano, gli fa da eco una frase musicale pp. Per due volte si ripete l’effetto dinamico. Inizia un nuovo tema del coro con il flauto che fa da contrappunto. Un rallentando riporta al tema iniziale. Riprende il tema iniziale più rafforzato nella dinamica e nella strumentazione, si conclude il canto con una coda dove il coro ripete e sotto linea la frase finale in diminuendo: «Che ne infonda al patire virtù». Gli archi in pizzicato concludono con brevi accordi il brano.

1. Dopo l’introduzione parte il coro che canta la celebre aria. Osservando la partitura riporta nello spazio sottostante tutti i segni dinamici che riguardano le variazioni di intensità della composizione. Dividi i periodi secondo lo schema sopra riportato.

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Competenza digitale Tra le versioni classiche del Va, pensiero cerca su internet quella diretta da Riccardo Muti o quella cantata dal coro della Fondazione Arena di Verona. L’aria è stata eseguita anche da famosi musicisti rock progressive come Keith Emerson e persino dalla PFM insieme alla banda dell’Esercito Italiano. Una versione curiosa è quella cantata da Luciano Pavarotti e Zucchero.

2. Quale strumento a fiato ha una parte solistica rilevante all’inizio del brano?

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3. Da quali voci è composto il coro del Va, pensiero?

a. Voci bianche b. Controtenori e sopranisti c. Soprani, contralti, tenori e bassi

209


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA LA TRILOGIA POPOLARE DI VERDI

Nel 1853 al Teatro La Fenice di Venezia va in scena per la prima volta La traviata che, insieme a Rigoletto e Il trovatore, fa parte della cosiddetta trilogia popolare scritta da Giuseppe Verdi tra il 1851 e il 1853. In queste opere egli approfondisce la psicologia dei personaggi, concentrando la sua attenzione sui protagonisti e manifestando tutta l’intensità dei loro sentimenti tipico del teatro romantico. Il libretto de La traviata di Francesco Maria Piave s’ispira al romanzo La signora delle camelie di Alexandre Dumas figlio. Il tema trattato è molto moderno e innovativo e quando l’opera viene rappresentata per la prima volta suscita molto scalpore.

Dipinto di Giuseppe Verdi che dirige un’orchestra, 1880.

Brano A097

Proposta di ascolto

Libiamo ne’ lieti calici, da La traviata G. Verdi

Del melodramma La traviata di Giuseppe Verdi ti proponiamo di ascoltare il famoso brindisi Libiamo ne’ lieti calici.

Alfredo: Libiamo, libiamo ne’ lieti calici, che la bellezza infiora; e la fuggevol fuggevol’ora s’inebrii a voluttà. Libiam ne’ dolci fremiti che suscita l’amore, poiché quell’occhio al core Onnipotente va. Libiamo, amore; amor fra i calici più caldi baci avrà.

Violetta: Tra voi, tra voi saprò dividere il tempo mio giocondo; tutto è follia follia nel mondo Ciò che non è piacer. Godiam, fugace e rapido è il gaudio dell’amore; è un fior che nasce e muore, né più si può goder. Godiam c’invita c’invita un fervido accento lusighier.

Tutti: Libiam, amor fra i calici Più caldi baci avrà.

Tutti: Ah! Godiamo, la tazza e il cantico la notte abbella e il riso, in questo in questo paradiso ne scopra il nuovo dì. 1. Violetta canta con voce di: a. contralto b. soprano c. mezzosoprano

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Violetta: La vita è nel tripudio... Alfredo: Quando non s’ami ancora... Violetta: Nol dite a chi l’ignora, Alfredo: È il mio destin così... Tutti: Godiamo, la tazza la tazza e il cantico la notte abbella e il riso, in questo in questo paradiso ne scopra il nuovo dì. (4 volte)

2. Alfredo canta con voce di: a. tenore b. basso c. baritono


L’OPERA IN EUROPA

Unità

7

AIDA

Competenza digitale Per cogliere meglio la spettacolarità dell’Aida, cerca su internet le rappresentazioni teatrali delle famose arie Gloria all’Egitto e Marcia trionfale e delle successive danze. Di particolare effetto sono quelle eseguite all’Arena di Verona o quelle realizzate al Teatro alla Scala di Milano.

L’Aida, rappresentata per la prima volta al Teatro dell’Opera del Cairo nel 1871 per celebrare l’apertura del Canale di Suez, è oggi l’opera di Giuseppe Verdi più conosciuta. Celebri sono le danze raffinate e le scene corali nelle quali sono coinvolte moltissime comparse. Pur essendo un’opera spettacolare e di grande impatto, ha un inizio e un finale contraddistinti da un pianissimo.

Brano A098

Proposta di ascolto

Preludio, da Aida G. Verdi

Dell’Aida di Giuseppe Verdi ti proponiamo di ascoltare il Preludio, caratterizzato dal tempo pianissimo. Elenca gli strumenti che eseguono l’introduzione dell’opera. .................................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................................

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TECNOLOGIA

Trombe nel II atto, dell’Aida di Verdi, in un allestimento del 2011 all’Arena di Verona.

LA TROMBA EGIZIANA Pochissimi sanno che per suonare la Marcia trionfale dell’Aida Verdi inventò persino una speciale tromba denominata egiziana. Questo strumento, molto lungo e dotato di un unico pistone, emette un suono squillante ha una grande funzione scenica. Nell’opera ne vengono collocate quattro sul lato destro e quattro sul lato sinistro della scena.

211


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

L’ultimo Verdi Con l’Aida Verdi raggiunge un successo planetario. Nonostante questo, nelle sue ultime due opere, Otello e Falstaff, scritte su libretto del giovane Arrigo Boito, il compositore riesce comunque a rinnovarsi superando la vecchia struttura chiusa del melodramma italiano. Egli elimina la successione schematica tra recitativi e arie, creando melodie più ricche e varie diventando così, ancora di più, un punto di riferimento per i nuovi compositori. MESSA DA REQUIEM

Pur essendo noto soprattutto come operista compositore, nell’ultimo periodo della sua vita Verdi, ritiratosi nella villa di Sant’Agata, si dedica alla scrittura di altri generi musicali. Tra questi la famosa Messa da Requiem del 1874. L’idea di scrivere un Requiem gli viene nel 1868, in seguito alla morte di Gioachino Rossini. Per quell’occasione Verdi pensa di coinvolgere nella scrittura anche altri compositori ma, forse per paura di sfigurare, tutti rifiutano l’invito. Il compositore accantona così il progetto che riprenderà nel 1873, in seguito alla morte di Alessandro Manzoni.

Brano A099

Proposta di ascolto

Dies irae, da Messa da Requiem G. Verdi

Nel 1874 Giuseppe Verdi porta a conclusione la Messa da Requiem che dedica ad Alessandro Manzoni. Della composizione sacra ti proponiamo di ascoltare il Dies irae.

Dies irae, dies illa Solvet saeclum in favilla: Teste David cum Sybilla. Quantus tremor est futurus Quando judex est venturus Cuncta stricte discussurus! Dies irae, dies illa Solvet saeclum in favilla: Teste David cum Sybilla Quantus tremor est futurus Quatdo judex est venturus Cuncta stricte discussurus! Quantus tremor est futurus

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L’inizio della composizione colpisce per la potenza espressiva che emana. Riesci a distinguere quali strumenti e quali voci emergono durante l’esecuzione? a. Coro b. Arpa c. Sassofono

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d. Ottavino e. Timpani f. Violoncelli

g. Grancassa h. Tenori i. Bassi

j. Soprani k. Pianoforte


L’OPERA IN EUROPA

Unità

7

Il grand-opéra e l’opéra-comique: il melodramma in Francia

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Gioachino Rossini, nei primi decenni dell’Ottocento, riesce a ispirare numerosi compositori italiani e con il suo ultimo capolavoro operistico, Guglielmo Tell, lascia in eredità ai musicisti francesi le basi del genere operistico serio chiamato grand-opéra. Questo tipo di melodramma piace sia alla borghesia sia alla nobiltà, mettendo tutti d’accordo, poiché molti spunti delle vicende narrate si ispirano ai racconti di Alexandre Dumas e di Victor Hugo, già piuttosto popolari a quel tempo. Le rappresentazioni vengono molto apprezzate per gli slanci eroici dei personaggi, per le grandi scene corali e per le tinte fosche e cupe che fanno da sfondo a storie quasi epiche. A sua volta il melodramma francese influenzerà a livello internazionale i grandi operisti come Verdi in Italia, Wagner in Germania e Musorgskij in Russia. Parallelamente al grand-opéra, in Francia si diffonde anche un genere più leggero, l’opéra-comique, un modello musicale basato su soggetti sia comici sia seri in cui vengono raccontate vicende della piccola borghesia e storie di vita quotidiana.

Georges Bizet Nome: Georges Cognome: Bizet Nato a: Parigi il 25 ottobre 1838 (morto a Bougival il 3 giugno 1875) Nazionalità: francese Professione: compositore Particolarità: nel 1856 vinse il Prix de Rome, ambito riconoscimento che gli diede la possibilità di vivere per un lungo periodo a Roma e di dedicarsi alla composizione Musicalmente parlando: raffinato compositore, scrisse brani sinfonici come L’Arlésienne, e opere liriche come I pescatori di perle e la Carmen Frase celebre: «Se si dovessero sopprimere l’adulterio, il fanatismo, il crimine e il male, non avrebbe più senso scrivere nemmeno una nota per un’opera musicale»

Bizet nasce a Parigi il 25 ottobre del 1838. Dopo aver frequentato il conservatorio, l’occasione di farsi conoscere gli arriva con un concorso bandito da Jacques Offenbach nel quale si aggiudica il primo posto con l’operetta Le docteur Miracle. Non ancora ventenne Georges vince il Prix de Rome e parte per Roma; per i cinque anni successivi dovrà scrivere una composizione all’anno. Al rientro a Parigi, trovandosi in gravi difficoltà economiche, si adatta a fare diversi lavori, fino a quando nel 1872 il direttore del Théâtre Lyrique gli commissiona un’opera di ambientazione esotica: Les Pêcheurs de perles. Successivamente scrive le musiche per L’Arlésienne, un dramma di Alphonse Daudet. Tra il 1873 e il 1875 lavora alla Carmen. La storia, ambientata nella Spagna dei gitani e dei toreri, non viene accolta favorevolmente dalla critica e Bizet cade in una profonda depressione. Il 3 giugno si spegne a Bougival, ufficialmente per un attacco di cuore.

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Parte

2

STORIA DELLA MUSICA CARMEN

Nel 1874 Georges Bizet termina la sua ultima opera, la Carmen, che verrà rappresentata solo un anno più tardi a Parigi al Teatro dell’Opéra-Comique. Fin dall’inizio Bizet riesce a definire in modo preciso l’ambiente sonoro della vicenda, senza usare temi popolari ma evocando in modo originale l’atmosfera e il sapore della città di Siviglia.

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TEATRO

PROVOCAZIONE INFAUSTA La Carmen fece scalpore fin dalle prime rappresentazioni per la scelta azzardata del soggetto, una sigaraia che seduce un nobile ufficiale dei dragoni (reggimenti di cavalleria), e soprattutto perché l’opera si apriva con l’ingresso in scena delle sigaraie che fumavano veramente. Come se non bastasse, contrariamente alla regola del lieto fine, obbligatoria nelle vicende narrate nell’opéra-comique, qui la protagonista muore. Le pesanti critiche che seguirono il debutto furono mal sopportate da Bizet che si isolò e morì pochi mesi dopo. Beffa della sorte volle che dopo qualche mese dalla morte del suo compositore si riconoscesse in Carmen un capolavoro che diventerà modello d’ispirazione per il futuro melodramma mondiale.

Poster della Carmen, 1875.

Brano A100

Proposta di ascolto

Intermezzo, Suite n° 1, da Carmen G. Bizet

Dalla Carmen suite, che riprende in forma sinfonica strumentale l’inizio dell’opera, ti proponiamo di ascoltare l’Entr’acte Suite n° 1 della Carmen (intermezzo). Riesci a riconoscere quale metro ritmico ha scelto il compositore? a. 4/4 b. 2/4 c. 3/4 d. 6/8 e. 5/4

214


L’OPERA IN EUROPA

Unità

7

Brano A101

Proposta di ascolto

L’amore è un uccello ribelle, da Carmen G. Bizet

Una delle arie più famose della Carmen di Georges Bizet è L’amour est un oiseau rebelle (L’amore è un uccello ribelle), conosciuta anche come Habanera. Di questo brano colpiscono fin dall’inizio il ritmo, l’accompagnamento e la melodia sensuale sostenuta dalla voce di mezzosoprano. Sulle note di questa canzone e con la sua danza sinuosa, Carmen seduce il tenente dei dragoni francesi Don José. L’amour est un oiseau rebelle Que nul ne peut apprivoiser, Et c’est bien en vain qu’on l’appelle, S’il lui convient de refuser. Rien n’y fait, menace ou prière; L’un parle bien, l’autre se tait, Et c’est l’autre que je préfère; Il n’a rien dit mais il me plaît.

Traduzione L’amore è un uccello ribelle che nessuno può addomesticare ed è davvero inutile chiamarlo se lui preferisce sottrarsi. Niente lo smuove, minaccia o preghiera uno parla bene, l’altro tace ed è l’altro che preferisco Non dice niente, ma mi piace.

Rit.: L ’amour (x 4) L’amour est l’enfant de Bohême, Il n’a jamais, jamais connu de loi; Si tu ne m’aimes pas, je t’aime; Si je t’aime, prends garde à toi!

Rit.: L ’amore (x 4) L’amore è un piccolo zingaro, Non ha mai, mai conosciuto la legge; se tu non mi ami, io ti amo; se io ti amo, attento a te!

S i tu ne m’aimes pas, Si tu ne m’aimes pas, je t’aime; Mais si je t’aime, si je t’aime; Prends garde à toi! (x 2)

S e tu non mi ami, se tu non mi ami, io ti amo; ma se io ti amo, se io ti amo; attento a te! (x 2)

L’oiseau que tu croyais surprendre Battit de l’aile et s’envola. L’amour est loin, tu peux l’attendre; Tu ne l’attends plus, il est là. Tout autour de toi, vite, vite, Il vient, s’en va, puis il revient. Tu crois le tenir, il t’évite, Tu crois l’éviter, il te tient!

L’uccello che tu credevi di catturare con un colpo d’ali è volato via. L’amore è lontano, tu puoi aspettarlo, non l’aspetti più, eccolo là! Tutto intorno a te, veloce, veloce, Viene, se ne va, poi ritorna. Tu pensi di tenerlo, lui ti evita Pensi di evitarlo, lui ti tiene!

Rit.

Rit.

All’inizio del brano, a quali strumenti è affidato l’accompagnamento della voce?

a. Archi b. Ottoni c. Legni

Competenza digitale Molti soprani e mezzosoprani si sono cimentati in questa celebre aria nota anche come Habanera. Cerca su internet le versioni di Maria Callas e di Angela Gheorghiu e confrontale.

215


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Dal singspiel all’opera tedesca I l Castello di Neuschwanstein, commissionato dal re Ludwig II di Baviera come omaggio a Wagner.

Nel 1821 il compositore tedesco Carl Maria von Weber si emancipa dal melodramma italiano e, ispirandosi al singspiel di Mozart, in particolare a Il flauto magico, scrive Il franco cacciatore che rappresenta il prototipo dell’opera tedesca romantica. Questo genere di melodramma si caratterizza per l’ispirazione alle saghe nordiche, per l’ambientazione naturale e per i temi musicali, che prendono spunto dalla musica popolare tedesca. A partire da Il franco cacciatore di von Weber, Richard Wagner elabora il suo concetto di opera totale. Nel 1876 Wagner inaugura il teatro di Bayreuth, luogo pensato appositamente dal compositore tedesco per rappresentare le sue opere, in cui poesia, musica, danza, recitazione e arti visive si fondono insieme in un unico spettacolo. A finanziarne la costruzione è il re Ludwig II di Baviera, suo fervido ammiratore.

Richard Wagner Nome: Richard Cognome: Wagner Nato a: Lipsia il 22 maggio 1813 (morto a Venezia il 13 febbraio 1883) Nazionalità: tedesca Professione: poeta e compositore Particolarità: autodidatta, fu l’ideatore dell’opera totale. Essendo anche poeta, oltre a scrivere le composizioni e occuparsi dei suoi allestimenti, era autore dei libretti che scriveva appositamente per essere rappresentati al teatro di Bayreuth Musicalmente parlando: ha composto prevalentemente opere liriche come I maestri cantori di Norimberga, il Parsifal e la famosa tetralogia L’anello del Nibelungo che comprende: L’oro del Reno (1854), La Valchiria (1856), Sigfrido (1857) e Il crepuscolo degli dei (1874) Frase celebre: «Là dove si arresta il potere delle parole, comincia la musica»

Quello che nasce a Lipsia il 22 maggio del 1813 non è certo un bambino prodigio. Autodidatta, dall’età di diciotto anni si dedica esclusivamente alla composizione scrivendo da solo anche i libretti d’opera. Dal 1837 vaga per l’Europa sopraffatto dai debiti: a Parigi scrive L’olandese volante, mentre in Germania scrive il Tannhäuser, il Lohengrin e la prima parte del ciclo L’anello del Nibelungo (L’oro del Reno e La Valchiria). Nel marzo del 1861 il Tannhäuser a Parigi è un fiasco colossale. Il tumulto lo rende celebre ma fino all’età di cinquant’anni è costretto a fuggire inseguito dai creditori. La sera del 3 maggio 1863 finalmente il principe Ludwig II di Baviera, fresco di nomina, lo assume come musicista di corte. Da allora il re finanzierà l’attività di Wagner, compreso il Festival di Bayreuth inaugurato nel 1876 con la prima de L’anello del Nibelungo in versione completa. Il 13 febbraio del 1883 Wagner si spegne a Venezia in seguito a un attacco cardiaco.

216


L’OPERA IN EUROPA

Unità

7

LA VALCHIRIA

A differenza del melodramma italiano, basato su alternanza di arie e recitativi, la scrittura wagneriana prevede un flusso continuo ininterrotto di musica, una melodia infinita contraddistinta dalla presenza sistematica di un leitmotiv. Il leitmotiv è un tema o motivo conduttore riconducibile a un preciso personaggio, a un sentimento o a una particolare situazione della vicenda. Nella Cavalcata delle Valchirie, celebre brano presente all’inizio del terzo atto de La Valchiria, il leitmotiv è eseguito da trombe e corni: sono le Valchirie che gridano i loro richiami perché nubi nere oscurano loro la vista.

Competenza digitale Il leitmotiv della Cavalcata delle Valchirie, viste la forza evocativa e la potenza che sprigiona, è stato utilizzato anche nel cinema. Famosa è la scena tratta dal film Apocalypse Now di Francis Ford Coppola del 1979 che puoi cercare su internet.

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TECNOLOGIA

LA TUBA WAGNERIANA Con Richard Wagner, nel melodramma tedesco, l’orchestra acquista un ruolo ancora più importante: in particolare vengono potenziati gli ottoni, grazie all’introduzione della tuba wagneriana inventata appositamente dallo stesso compositore.

Poster de La Valchiria, 1899.

Brano A102

Proposta di ascolto

Cavalcata delle Valchirie, da La Valchiria R. Wagner

Nella mitologia nordica le Valchirie, divinità femminili guerriere, scendono sulla terra a recuperare gli eroi morti in battaglia per accompagnarli nel Valhalla, il paradiso nel quale sono chiamati a difendere gli dei. Dell’opera La Valchiria, che fa parte della tetralogia L’anello del Nibelungo di Richard Wagner, ti proponiamo di ascoltare la famosa Cavalcata delle Valchirie. Quali strumenti eseguono l’introduzione?

a. Trombe e corni b. Archi e legni c. Percussioni e timpani

217


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA I MAESTRI CANTORI DI NORIMBERGA

L’unica opera non tragica di Wagner è I maestri cantori di Norimberga. Durante la stesura del libretto il compositore tedesco scambia molte lettere con il suo finanziatore, il re Ludwig II di Baviera, che si identifica con Walther von Stolzing, uno dei protagonisti della vicenda. A differenza delle opere precedenti di Wagner, che avevano un’ambientazione fantastica e si ispiravano alle saghe nordiche, ne I maestri cantori di Norimberga i personaggi sono semplicemente degli artigiani tedeschi che si sfidano in una gara di canto.

Richard Wagner nel 1875.

Brano A103

Proposta di ascolto

Dall’alba tinto, da I maestri cantori di Norimberga R. Wagner

Dell’opera di Wagner I maestri cantori di Norimberga ti proponiamo di ascoltare l’aria Morgenlich leuchtend (Dall’alba tinto), con cui il protagonista Walther vincerà la gara di canto.

Morgenlich leuchtend im rosigen Schein, von Blüt’ und Duft geschwellt die Luft, voll aller Wonnen, nie ersonnen, ein Garten lud mich ein, dort unter einem Wunderbaum, von Früchten reich behangen, zu schau’n im sel’gem Liebestraum, was höchstem Lustverlangen. Erfüllung kühn verhiess, das schönste Weib: Eva im Paradies! […]

Traduzione Luminoso nel mattino al roseo chiarore, di fiori e olezzo l’aria soffusa, pieno d’ogni voluttà, mai sognata, un giardino m’invitava là sotto un albero meraviglioso, riccamente ricolmo di frutti, a osservare in beato sogno d’amore, quel che al beato desiderio di piacere ardita prometteva appagamento la donna più bella, Eva nel paradiso […]

Che cosa cerca di evocare Wagner con quest’aria?

a. Uno spirito allegro e giocoso con un ritmo di danza b. Un’atmosfera tenebrosa, drammatica e cupa c. Un inno alla creatività tedesca

218


Unità

I luoghi della musica

Teatri d’opera Nell’Ottocento si diffonde in Europa il melodramma, che come forma di spettacolo riscuote molto successo, favorendo così la costruzione di teatri adatti a questo tipo di rappresentazioni. I teatri vengono infatti progettati con alcune caratteristiche: palcoscenici di grandi dimensioni per consentire l’allestimento di scenografie maestose e complesse, e un ampio golfo mistico o buca orchestrale, cioè lo spazio riservato all’orchestra posto a un livello più basso della platea. I teatri dell’Ottocento

Templi moderni

In questi anni il Teatro San Carlo di Napoli viene utilizzato anche per le opere liriche, ma è il Teatro alla Scala di Milano, costruito nel 1778, che in quest’epoca diventa uno dei teatri lirici italiani per eccellenza. Tra gli altri teatri d’opera italiani di questo periodo, conservati in ottimo stato, tuttora utilizzati e che si possono visitare, vi sono il teatro Carlo Felice di Genova, il Donizetti di Bergamo, il Teatro Filarmonico di Verona, il Teatro Rossini di Pesaro, il Teatro della Fortuna di Fano, il Teatro Pergolesi di Jesi, lo Sferisterio di Macerata, il Teatro dell’Aquila di Fermo, il Petruzzelli di Bari, il Teatro Civico di Sassari e il Teatro Massimo Vittorio Emanuele di Palermo. Anche nel resto d’Europa si costruiscono importanti teatri dedicati all’opera lirica: a Parigi viene costruito il Teatro dell’Opéra e a Montecarlo il Grand Theatre. In Germania famosissimo è il Festspielhaus di Bayreuth riservato esclusivamente alla rappresentazione dei drammi di Richard Wagner.

Oltre ai teatri costruiti tra la fine del Settecento e la metà dell’Ottocento, oggi esistono molti templi della lirica costruiti secondo le moderne concezioni architettoniche. Tra questi possiamo citare il Teatro Lirico di Cagliari, il Teatro Verdi di San Severo, in provincia di Foggia, l’Opera Bastille di Parigi, il Metropolitan Opera House di New York e il famosissimo Sydney Opera House di Sydney, in Australia. Dal 1911 anche l’Arena di Verona è da inserire tra i palcoscenici della lirica più importanti a livello mondiale.

7

La facciata del Teatro alla Scala di Milano, 1790. Il Sydney Opera House di Sydney.

FORSE NON LO SAI Il termine melodrammatico si rifà proprio al melodramma, e si riferisce a un modo di fare sdolcinatamente patetico ed esasperatamente teatrale.

219


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Il Verismo In Italia, verso la fine dell’Ottocento, si afferma un nuovo genere letterario rappresentato principalmente da Giovanni Verga: il Verismo. Questo nuovo movimento che si estende anche alle altre arti, come la musica e la pittura, con le sue opere mira a raccontare la realtà autentica e le storie di vita quotidiana delle classi più disagiate. In Francia, nello stesso periodo, un’identica corrente di pensiero viene portata avanti da Émile Zola e Victor Hugo. In ambito musicale, in Italia nel 1890, la prima opera che s’ispira a questo movimento è la Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, dall’omonima novella di Giovanni Verga, alla quale farà seguito l’anno successivo Pagliacci di Ruggero Leoncavallo.

Brano A104

Proposta di ascolto

Viva il vino spumeggiante, da Cavalleria rusticana P. Mascagni

Nelle opere liriche ricorre spesso il brindisi, ne sono un esempio La traviata di Verdi e Il tabarro di Puccini. Si brinda anche nella Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, quando il protagonista Turiddu, uscendo dalla chiesa dopo la messa di Pasqua, invita gli amici a festeggiare con lui sulle note di Viva il vino spumeggiante. Durante il brindisi viene provocato da Alfio che lo sfida a duello. Turiddu: Viva il vino spumeggiante nel bicchiere scintillante, come il riso dell’amante mite infonde il giubilo!

Coro: Viva il vino spumeggiante nel bicchiere scintillante, come il riso dell’amante mite infonde il giubilo!

Viva il vino ch’è sincero che ci allieta ogni pensiero, e che annega l’umor nero, nell’ebbrezza tenera.

Viva il vino ch’è sincero che ci allieta ogni pensiero, e che annega l’umor nero, nell’ebbrezza tenera.

Turiddu (a Lola): Ai vostri amori! (beve) Lola (a Turiddu): Alla fortuna vostra! (beve) Turiddu: Beviam! Coro: Beviam! Rinnovisi la giostra!

Quale tipo di voce impostata interpreta il ruolo di Turiddu? a. Controtenore

b. Baritono

c. Tenore

R uggero Leoncavallo.

La giovane scuola italiana Cavalleria rusticana e Pagliacci, essendo opere in atto unico e di breve durata, per molti diventano immediatamente una sorta di manifesto musicale verista, tanto che in seguito verranno sempre rappresentate insieme. Con Mascagni e Leoncavallo nasce così la giovane scuola italiana alla quale aderiranno molti altri musicisti tra cui Umberto Giordano, Francesco Cilea e Alberto Franchetti. Lo stile musicale della scuola verista tende a esaltare con grande enfasi la vocalità, amplificando con la forza della voce il dramma sociale dei personaggi.

220


L’OPERA IN EUROPA

Unità

7

Tuttavia, ciò non è condiviso da tutti; alcuni autori contemporanei come Alfredo Catalani, Riccardo Zandonai, Italo Montemezzi e Giacomo Puccini scelgono di rappresentare altre situazioni ispirate alla scrittura wagneriana e alla tradizione operistica del tardo Romanticismo. Tra tutti, si distingue in modo particolare Giacomo Puccini perché riesce a condensare tutti i linguaggi musicali della sua epoca mantenendo allo stesso tempo la tradizione operistica italiana.

Giacomo Puccini Nome: Giacomo Cognome: Puccini Nato a: Lucca il 22 dicembre 1858 (morto a Bruxelles 29 novembre 1924) Nazionalità: italiana Professione: compositore operista Particolarità: esalta la psicologia femminile delle protagoniste in quasi tutte le sue opere. Musicista internazionale, è attento alle novità musicali del Novecento e le assimila con un linguaggio comprensibile a tutti Musicalmente parlando: scrive dieci opere liriche, tra cui le più note sono Manon Lescaut (1893), La bohème (1896), Tosca (1900), Madama Butterfly (1904), La fanciulla del West (1910) e Turandot (1926), il suo ultimo e incompiuto capolavoro Frase celebre: «L’arte è una forma di pazzia»

Sestogenito di nove figli, Giacomo, rimasto orfano del padre, deve darsi da fare per sostenere l’economia della famiglia. Studente non proprio dotato, si distingue perché come saggio finale per il diploma compone una messa cantata a quattro voci con orchestra. La regina Margherita gli concede una borsa di studio grazie alla quale si iscrive al Conservatorio di Milano. Nel 1893 con Manon Lescaut ottiene fama mondiale e da Milano torna a stabilirsi in Versilia. Inizia così la collaborazione con i librettisti Luigi Illica e Giuseppe Giacosa coi quali firma successi mondiali come La bohème, Tosca e Madama Butterfly. La morte di Giacosa nel 1906 e il suicidio della sua domestica nel 1909 causano al compositore una grave crisi artistica: la sua ultima opera, Turandot, resta incompiuta. Puccini muore a Bruxelles il 29 novembre del 1924 dopo un delicato intervento cardiaco.

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PROFESSIONI

GRANDI EDITORI MUSICALI IN ITALIA Nell’Ottocento si assiste a una grande diffusione mondiale del melodramma italiano soprattutto grazie all’impegno di due grandi editori: Edoardo Sonzogno e Giulio Ricordi. Seppur in concorrenza, essi sono stati protagonisti diretti della vita musicale italiana poiché in un periodo in cui non esistevano ancora i dischi, e la musica si ascoltava solo dal vivo, Sonzogno e Ricordi noleggiavano gli spartiti delle opere liriche delle quali avevano l’esclusiva della pubblicazione. Questi editori musicali avevano il monopolio mondiale di tutto il repertorio operistico italiano e francese. Chiunque avesse voluto mettere in scena un’opera lirica doveva perciò pagare una percentuale a uno dei due per l’utilizzo degli spartiti.

221


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA MADAMA BUTTERFLY

Con Madama Butterfly, rappresentata per la prima volta nel 1904 alla Scala di Milano, Giacomo Puccini consacra definitivamente il suo successo internazionale. L’opera, ambientata in Giappone, evoca un’atmosfera esotica utilizzando anche temi popolari orientali.

Brano A105

Proposta di ascolto

Coro a bocca chiusa, da Madama Butterfly G. Puccini

Alla fine del secondo atto di Madama Butterfly comincia uno dei cori più delicati e originali della storia dell’opera: il coro a bocca chiusa. Con questo particolare brano Puccini rappresenta l’ansia della protagonista Cio-Cio-San, ovvero Madama Butterfly, che attende l’arrivo del suo amato. Come canta il coro in questo brano?

a. Polifonicamente b. A una sola voce c. Alternato all’orchestra

IL TRITTICO DI PUCCINI

Competenza digitale L’aria O mio babbino caro è stata eseguita dalle più importanti cantanti liriche. Cerca su internet la versione di Maria Callas e confrontala con quella della giovanissima Amira Willighagen, presentata in un talent show televisivo olandese.

Uno dei rari esempi di opera buffa del Novecento è Gianni Schicchi, che fa parte del Trittico di Giacomo Puccini, un insieme di tre opere costituite da Il tabarro, Suor Angelica e Gianni Schicchi. Rappresentata per la prima volta al Metropolitan di New York nel 1918, la storia di Gianni Schicchi si rifà a un passaggio citato da Dante tra i falsari dell’inferno.

Brano A106

Proposta di ascolto

O mio babbino caro, da Gianni Schicchi G. Puccini

L’aria O mio babbino caro è cantata nell’opera Gianni Schicchi di Puccini dal personaggio di Lauretta, figlia di Schicchi. O mio babbino caro, Mi piace è bello, bello; Vo’ andare in Porta Rossa a comperar l’anello!

Sì, sì, ci voglio andare! E se l’amassi indarno, andrei sul Ponte Vecchio, ma per buttarmi in Arno!

Questa famosa aria è cantata da una voce femminile, quale?

a. Contralto b. Mezzosoprano c. Soprano

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Mi struggo e mi tormento! O Dio, vorrei morir! Babbo, pietà, pietà!... Babbo, pietà, pietà!


DIDATTICA INCLUSIVA

BES

Unità

IN SINTESI

7

•N el corso del 1800 in Europa i teatri diventano sempre più importanti: le persone sono attratte dalle vicende dei protagonisti delle opere liriche. • Verso la fine dell’Ottocento si afferma in Italia il Verismo, un nuovo pensiero che pone attenzione alle storie quotidiane anche nei loro aspetti più crudi. • In ambito musicale nasce la giovane scuola italiana, che esalta la forza della voce per dare rilievo al dramma sociale dei personaggi. • Tra gli autori di questo periodo ricordiamo: Gioachino Rossini, Giuseppe Verdi, Georges Bizet, Richard Wagner, Giacomo Puccini.

storie comiche

fatti storici reali

se tratta

se tratta

buffa

l’opera italiana

è

è

seria

L’opera in Europa il melodramma francese l’opera tedesca

grand-opéra

opéra-comique

si ispira alle

se tratta

se tratta

saghe nordiche

storie con imprese eroiche

vicende della piccola borghesia e di vita quotidiana

223


Parte

2

Ve r i f i c a 1. Che cos’è il melodramma?

a rottura di una norma, l’infrazione di una regola della morale, della legge, del costume o dell’eL tichetta in qualche circostanza pubblica Il mutamento drammaturgico, operato da Goldoni, rispetto alla cosiddetta commedia dell’arte, in particolare l’abolizione dell’uso delle maschere e della recitazione a soggetto Un genere letterario in cui confluiscono teatro, musica e canto generalmente di contenuto serio

2. Scrivi accanto a ciascuna descrizione il termine corrispondente.

duetto — cavatina — aria — romanza a. Brano melodico cantato da un solo personaggio. ............................................................................................................ b. Aria da opera con cui il personaggio principale si presenta; è composta da una o due parti che non si ripetono ed è senza ritornello. ............................................................................................................ c. Aria eseguita da due voci. ............................................................................................................ d. Brano cantato, in origine per voce e pianoforte; nel Romanticismo diventa elemento dell’opera di contenuto sentimentale. ............................................................................................................

3. Indica con una crocetta il compositore a cui è riferita ciascuna frase. Rossini

Verdi

Bizet

Wagner

Puccini

a. S crisse un’opera ispirandosi a La signora delle Camelie di Alexandre Dumas. b. Puntava all’opera totale. c. Uno dei suoi personaggi si chiama Cio-Cio-San. d. Scrisse L’amour est un oiseau rebelle. e. D isse: «Datemi una lista della lavanderia e io ve la metterò in musica». f. Scrisse La bohème e la Turandot. g. Il re Ludwig II era il suo principale sostenitore. h. D a molti è considerato il capostipite del melodramma italiano internazionale. i. E ra considerato uno degli ispiratori del Risorgimento. j. Scrisse la Carmen. 4.

Indica se le affermazioni sono vere o false. V F a. Gli ammiratori di Paisiello disturbano la prima de Il barbiere di Siviglia.   b. In un’opera lirica il personaggio principale si presenta cantando una cabaletta.   V F c. La tromba egiziana è stata inventata da Wagner.   V F d. Quando andò in scena, la Carmen fece scalpore per la scelta del soggetto.   V F e. Il leitmotiv è il tipico ritornello che Bizet ha inserito nelle sue composizioni.   V F

5. Leggi il testo e cancella la parola sbagliata. Nella mitologia nordica/iberica le Valchirie, divinità femminili guerriere/fate, scendono sulla terra/ luna a recuperare gli eroi/i cavalli morti in battaglia/di vecchiaia per accompagnarli nel Valhalla/ Lohengrin, il paradiso nel quale sono chiamati a difendere gli dei/eroi. 6. Qual è la prima opera lirica ispirata alla corrente del Verismo?

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Unità

8

LE SCUOLE NAZIONALI

Unità

8

Le scuole nazionali

Conoscenze e abilità Conoscere le principali scuole nazionali europee. Conoscere i principali compositori del tardo Romanticismo. Saper riconoscere e suonare alcuni frammenti di brani della musica tardo-romantica. Rielaborare in modo creativo un balletto folcloristico.

225


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Il folclore e il patrimonio musicale popolare A partire dalla seconda metà dell’Ottocento in molti Paesi d’Europa fiorisce il desiderio di recuperare la propria identità culturale prendendo spunto dalla letteratura e dalla musica popolare che da sempre viene tramandata oralmente. Alla base di questa ricerca di un’identità nazionale vi sono gli ideali romantici di libertà di espressione e patriottismo che in questo secolo percorrono il vecchio continente. È nell’Ottocento inoltre che molti Stati come Grecia, Italia, Ungheria, Polonia e i Paesi dell’area balcanica ottengono finalmente la loro indipendenza. Il panorama musicale europeo era stato fino a questo momento dominato da Italia, Francia, Austria e Germania; molti Paesi rimasti per tanto tempo in disparte scelgono ora di riscoprire e divulgare la propria cultura. Tra il XIX e il XX secolo nascono dunque in diverse aree d’Europa delle vere e proprie scuole nazionali che hanno l’obbiettivo di recuperare le tradizioni locali. Seguendo questa nuova tendenza, nel nord Europa si affermano il norvegese Edvard Grieg e il finlandese Jean Sibelius; in Boemia Bedřich Smetana e Antonín Dvořák; in Russia Aleksandr Borodin, Modest Musorgskij e Nicolaj Rimskij-Korsakov; in Spagna Isaac Albéniz e Manuel De Falla.

Edvard Grieg Nome: Edvard Hagerup Cognome: Grieg Nato a: Bergen il 15 giugno 1843 (morto a Bergen il 4 settembre 1907) Nazionalità: norvegese Professione: compositore Particolarità: la sua vena creativa viene esaltata dalle composizioni brevi cameristiche e sinfoniche Musicalmente parlando: oltre alle musiche di scena per il Peer Gynt, ha composto sonate per pianoforte, il famoso Concerto per pianoforte e orchestra in La minore, i Pezzi lirici e il Quartetto per archi in Sol minore Frase celebre: «Sono sicuro che la mia musica sa un po’ di merluzzo»

Grieg nasce a Bergen il 15 giugno del 1843. Visto il suo talento i genitori decidono di fargli studiare musica a Lipsia, ma di questa esperienza Edvard non conserverà un buon ricordo. Nel 1860 debutta come pianista. Nel 1867 fonda l’Accademia di Musica Norvegese e l’anno seguente scrive il Concerto per pianoforte e orchestra in La minore. Nel 1867 compone le musiche di scena per il Peer Gynt, dramma di Henrik Ibsen. Dai 22 brani che fanno parte dello spettacolo, Grieg ricava due suite orchestrali formate da quattro brani destinate ad avere moltissima popolarità. Il compositore norvegese si spegne a Bergen nel 1907 e al suo funerale partecipano 40 000 persone.

226


LE SCUOLE NAZIONALI

Unità

8

Jean Sibelius Nato nel Granducato di Finlandia l’8 dicembre 1865, tra le sue composizioni più conosciute ci sono Finlandia, Valse Triste e molti altri brani ispirati al Kalevala, un poema epico finlandese scritto da Elias Lönnrot. Il compositore finlandese soggiorna per qualche tempo a Berlino e a Vienna dove subisce l’influenza del Romanticismo europeo, componendo opere dal tipico stile intimista del periodo, come traspare ampiamente nelle musiche di Kuolema composte nel 1903. Si spegne a Järvenpää il 20 settembre 1957.

Brano A107

Proposta di ascolto

Valse triste, da Kuolema J. Sibelius

Dell’opera Kuolema di Jean Sibelius ti proponiamo di ascoltare lo struggente Valse triste. Il tema è diviso in tre parti: esposizione, sviluppo e ripresa. Quale tra i seguenti andamenti ritmici corrisponde a quello del brano in 3/4? a. Allegro/Adagio/Allegro b. Adagio/Allegro/Adagio c. Allegro/Adagio/Adagio

Competenza digitale Il disegnatore italiano Bruno Bozzetto, nel 1976, utilizzando le musiche di molti grandi compositori del passato, ha realizzato un film di animazione dal titolo Allegro non troppo. Cerca su internet il frammento dedicato al Valse triste di Sibelius.

Bedřich Smetana Bedřich Smetana, compositore ceco nato il 2 marzo del 1824, è famoso soprattutto per aver scritto il ciclo sinfonico Má vlast (La mia patria), e in particolare per La Moldava. Muore a Praga il 12 maggio del 1884.

Brano A108

Proposta di ascolto

La Moldava, da La mia patria B. Smetana

Il boemo Bedřich Smetana compone nel 1874 il poema sinfonico Má vlast di cui fa parte La Moldava, che ti proponiamo di ascoltare. Il componimento descrive l’andamento del fiume, dalla sorgente a quando confluisce nel fiume Elba. Quale tra i seguenti aggettivi descrive perfettamente l’atmosfera della musica? a. Terrificante b. Sereno c. Teso

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GEOGRAFIA

DA SINFONIA A INNO NAZIONALE Nel 1948 i padri fondatori dello Stato di Israele scelsero le note de La Moldava come base per l’Hatikvah, l’inno nazionale del nuovo Stato. Il fiume Moldava infatti, che attraversa la città di Praga, ricordava a molti ebrei la patria originaria.

227


2 L’emozionante alba africana

Guida all’ascolto

Parte

Nel 1876 Edvard Grieg compone le musiche di scena per il dramma Peer Gynt scritto da Henrik Ibsen. Nella storia si narrano le peripezie di Peer Gynt, un giovanotto piuttosto irrequieto. Peer infatti trascura la famiglia, gli amici e la donna che tanto lo amava, per girare il mondo, alla continua ricerca di nuove esperienze ed emozioni. Nel suo viaggio egli si macchierà di colpe che lo costringeranno continuamente a fuggire soprattutto da se stesso, tanto che arriverà a paragonare la vita a una cipolla, che non racchiude niente ma è l’essenza stessa della cipolla. Le musiche di Grieg riscuotono così tanto successo che presto vengono eseguite anche slegate dal testo teatrale per il quale sono state scritte. Dal Peer Gynt ti proponiamo di ascoltare Il mattino, brano in cui si racconta il risveglio di Peer in Marocco, dove il giovane assiste stupefatto al destarsi della natura in una magnifica alba africana.

Il mattino Edvard Grieg Allegro

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Unità Brano A109

Proposta di ascolto

Suite n° 1, da Peer Gynt op. 46 E. Grieg

Ascolta la Suite n° 1 dell’opera Peer Gynt di Grieg chiamata Il mattino.

00:00-00:57

Tema

Il flauto traverso espone il tema alternandosi con l’oboe. Gli strumenti accompagnati dall’orchestra evocano il sorgere del sole. Tonalità e intensità salgono insieme.

00:58-01:27

Tema

Entra tutta l’orchestra, maestosa, a sottolineare l’alba africana.

01:28-02:16

Sviluppo

02:17-02:55

Tema

Riprende il motivo principale variato attraverso più tonalità e strumenti.

02:56-04:14

Finale

Elementi del tema uniti a ripetizioni concludono il brano con il flauto e una coda strumentale.

Il tema si sviluppa attraverso un intenso e lirico momento, a opera degli archi.

1. Secondo te quale tipo di atmosfera evoca questo canto?

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2. Q uale strumento della famiglia dei legni inizia la celebre composizione?

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3. Q uesto famoso tema è esposto dal flauto traverso. Quale tra i seguenti strumenti risponde al flauto? a. Violoncello b. Chitarra c. Oboe 4. S e la composizione fosse usata in una pubblicità, quale prodotto potrebbe reclamizzare?

8

Competenza digitale Per l’atmosfera che evoca, secondo molti esperti, Il mattino di Grieg è uno dei brani musicali più incantevoli che siano stati scritti in tutta la storia della musica. Probabilmente per questa ragione è stato utilizzato come musica di moltissimi spot pubblicitari, film e video poetici. Tra le tante versioni apprezzabili di Morning mood, il titolo inglese di questo brano, cerca su internet quella eseguita dall’orchestra di Duke Ellington. Per un’interpretazione originale cerca un’esecuzione del brano con la glass harp, uno strumento musicale composto da bicchieri di vetro, e carica il video sul M.I.O. BOOK.

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Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Antonín Dvořák Nato l’8 settembre del 1841 vicino a Praga, di Dvořák oltre a diverse composizioni sinfoniche si ricorda soprattutto la Sinfonia n° 9 in Mi minore, nota anche come Dal nuovo mondo nella quale l’autore dichiara di aver usato elementi tipici della musica spiritual americana e di quella dei pellirossa. Dvořák è sepolto a Praga dove è deceduto l’1 maggio 1904.

A ntonín Dvořák.

Brano A110

Proposta di ascolto

Sinfonia n° 9 in Mi minore, Allegro con fuoco A. Dvořák

Nel 1893 Antonín Dvořák compone la Sinfonia n° 9 in Mi minore, meglio conosciuta con il titolo Dal Nuovo mondo. Il titolo fa riferimento al nuovo mondo americano e s’ispira ai canti dei nativi e agli spiritual degli schiavi. Della Sinfonia n° 9 ti proponiamo l’ascolto dell’Allegro con fuoco. Il tempo Allegro con fuoco inizia con alcuni stacchi di note da parte di tutta l’orchestra. Elenca gli strumenti che riesci a individuare. ....................................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................................................

La scuola russa Della scuola russa fanno parte i compositori Milij Alekseevič Balakirev, Cezar Antonovič Kjui, Aleksandr Porfir’evič Borodin, Modest Petrovič Musorgskij e Nikolaj Andreevič Rimskij-Korsakov noti anche come il Gruppo dei Cinque. Questi cinque artisti non professionisti s’ispirano profondamente alle tradizioni culturali della Russia, al suo folclore e ai suoi temi popolari. A San Pietroburgo dal 1860 questi musicisti costituiscono una vera e propria scuola musicale russa slegata dalle influenze occidentali.

Modest Musorgskij.

230


LE SCUOLE NAZIONALI

Unità

8

Aleksandr Borodin Aleksandr, figlio del principe georgiano Luka Stepanovič Gedianov, nasce a San Pietroburgo il 12 novembre del 1833 e fin da bambino dimostra una particolare inclinazione per la musica e per la chimica. Impara a suonare flauto e pianoforte da autodidatta. Si laurea in medicina e nel 1856 prende servizio come medico assistente presso l’ospedale militare di fanteria. Nonostante sia autore di diverse pubblicazioni medico-scientifiche, Borodin a livello mondiale diventa famoso come musicista. Considerato il più originale dei compositori russi, passa alla storia per la sua capacità di esprimere sentimenti ed emozioni in una sola frase musicale. Borodin muore a San Pietroburgo il 27 febbraio 1887.

Brano A111

Proposta di ascolto

Nelle steppe dell’Asia centrale A.P. Borodin

Aleksandr Porfir’evič Borodin nel 1880 scrive lo schizzo sinfonico Nelle steppe dell’Asia centrale per il 25° anniversario dell’incoronazione dello zar Alessandro II, dedicandolo al suo ammiratore Franz Liszt. Nel brano sono presenti tre temi: tema russo, tema del viaggio e tema orientale. Essi evocano l’atmosfera desertica, descrivendo i movimenti delle carovane mentre attraversano quello spazio immenso. Con quale tema si conclude la composizione? a. Canzone russa b. Tema del viaggio c. Tema orientale

Modest Musorgskij Sebbene il padre lo avvii fin da subito alla carriera militare, Musorgskij, nato a Karevo il 21 marzo 1839, fin da bambino studia pianoforte. Di famiglia agiata, a 17 anni si trasferisce a San Pietroburgo e si dedica esclusivamente alla musica entrando a far parte del Gruppo dei Cinque. In seguito all’abolizione della servitù della gleba, e alla conseguente riduzione del suo reddito, Modest comincia a bere e si trasferisce in campagna dove il contatto con i canti e le danze popolari influenza in maniera indelebile la sua produzione. A causa della dipendenza dall’alcool si spegne a San Pietroburgo il 28 marzo 1881.

collegamento con...

ARTE

UN GUANTO Anche il cantautore italiano Francesco De Gregori, come Musorgskij, scrisse una canzone ispirata a una serie d’immagini pittoriche. Si tratta del brano Un guanto, pubblicato nell’album Prendere e lasciare del 1996. In questa canzone il cantautore romano collega in un’unica trama i dipinti di Max Klinger che hanno come elemento comune un guanto.

QUADRI DI UN’ESPOSIZIONE

Nel 1873 muore il pittore russo Viktor Hartmann, grande amico del compositore Modest Musorgskij, e l’anno successivo viene allestita una mostra a lui dedicata. Osservando i dipinti esposti, Modest rimane così profondamente colpito che decide di comporre un’opera pianistica a soggetto, nota come Quadri di un’esposizione. La suite è composta da quindici brani e fin dall’inizio la musica si presenta con un linguaggio innovativo e di ricerca timbrica e sonora. Molti compositori hanno in seguito cercato di trascrivere per orchestra le note di Musorgskij, anche se la versione più memorabile resta quella del compositore francese Maurice Ravel.

231


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Proposta di ascolto Di Quadri di un’esposizione ti proponiamo l’ascolto di quattro brani sia nella versione originale per pianoforte che nella versione orchestrata da Ravel. Promenade, da Quadri di un’esposizione M. Musorgskij M. Ravel

A112 A113

1. P romenade. È il motivo conduttore della visita all’esposizione. Ripetuto per cinque volte con modalità diverse, idealmente rappresenta lo spostamento del visitatore da un dipinto all’altro della mostra. Il metro ritmico del brano cambia continuamente. Quali frazioni corrispondono all’esecuzione di Promenade? a. 2/4, 3/4 b. 3/8, 5/8 c. 5/4, 6/4

Lo gnomo, da Quadri di un’esposizione M. Musorgskij M. Ravel

2. Lo gnomo. Il primo quadro rappresenta un nano malvagio che si aggira nella foresta.

A114 A115

Indica l’affermazione corretta relativa all’andamento della composizione e gli effetti sonori utilizzati: a. Musica lenta, lineare, suonata sempre piano b. Musica veloce, con passaggi rapidi suonati sempre forte c. Accordi dissonanti alternati in forte, pianissimo e fortissimo

Balletto dei pulcini nei loro gusci, da Quadri di un’esposizione M. Musorgskij A116 M. Ravel A117

3. B alletto dei pulcini nei loro gusci. Il dipinto di Hartmann raffigura dei danzatori mascherati da pulcini che escono dall’uovo.

La grande porta di Kiev, da Quadri di un’esposizione M. Musorgskij A118 M. Ravel A119

4. L a grande porta di Kiev. Hartmann era anche un architetto che progettò una grande porta per la città di Kiev. Di questo brano colpisce la versione orchestrale di Maurice Ravel che sa imprimere una grande solennità alla composizione che chiude la suite.

In questa composizione vengono eseguiti dei particolari abbellimenti o fioriture musicali, ovvero il susseguirsi rapido di molte note brevissime che anticipano e arricchiscono le note principali. Nel presente brano quale abbellimento è utilizzato quasi in ogni battuta? a. Trillo b. Acciaccatura c. Mordente

Quale andamento ha il brano? a. Lento e maestoso b. Moderato e allegro c. Rapido e con note staccate

Competenza digitale Di Quadri di un’esposizione esiste una versione rock eseguita negli anni ’70 dal trio Emerson, Lake & Palmer. Cerca su internet una delle tante riproduzioni video e confrontala con la versione orchestrata da Ravel.

232


Unità

I luoghi della musica

Teatri nazionali Cercando di recuperare le tradizioni locali e le radici nazionali, dopo il Congresso di Vienna in tutta Europa nascono vere e proprie scuole nazionali con l’obiettivo di salvaguardare e tramandare la musica del proprio Paese. Per questo motivo si cominciano a costruire spazi dedicati alla musica nazionale nei quali valorizzare questo repertorio legato al folclore tradizionale. Folclore nazionale

Balletti e operette

A Bergen, in Norvegia, nel 1850 viene inaugurato il Den Nationale Scene, mentre nel 1899 nella capitale Oslo viene costruito il Nationaltheatret. In Finlandia i primi concerti si tengono a Turku e il Teatro dell’Opera di Helsinki viene costruito solo verso la fine dell’Ottocento. A Praga esisteva già uno dei più antichi teatri europei, il Teatro degli Stati, dove si esibiva anche l’orchestra di Smetana. Successivamente è stato ampliato diventando il prestigioso Teatro Nazionale di Praga che sorge proprio sulle rive della Moldava.

Tra i teatri nazionali più noti in tutto il mondo c’è senz’altro il Bolshoi di Mosca, in Russia. Inaugurato nel 1825, la sua fama mondiale si deve soprattutto al Bolshoi Ballet, la compagnia di danza che ha sede nello stesso teatro. Mentre a Mosca il popolo si appassiona ai i balletti russi, a Vienna nel Palazzo di Hofburg si tengono le feste danzanti dove gli Strauss suonano i loro celebri valzer prima di arrivare a eseguirli all’Opera di Vienna, considerata dagli austriaci la più bella sala da ballo del mondo. A Parigi invece, il pubblico accorre al Théâtre du Châtelet per ridere e fischiettare i motivetti dell’operetta, il nuovo genere di successo.

T eatro Nazionale di Praga.

FORSE NON LO SAI Quando fu introdotto, il valzer creò notevole scandalo perché fino ad allora in pubblico si erano tenuti solo balli di gruppo. Un ballo che prevedeva di danzare a coppie, perciò, non si pensava certo che potesse diventare popolare. Fu in occasione del congresso di Vienna del 1815 che questo genere di ballo acquisì una veste più formale e cominciò ad avere molto successo.

8

Teatro Bolshoi di Mosca.

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Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Nikolaj Rimskij-Korsakov L’autore del Volo del calabrone nasce in Russia il 18 marzo del 1844. Nonostante i genitori lo avviino alla carriera militare in marina, Nikolaj dopo diverse vicissitudini riesce a seguire la sua vocazione. Una delle sue opere più popolari è Shéhérazade, ispirata al poema de Le mille e una notte. Rimskij-Korsakov muore a Ljubensk il 21 giugno 1908.

Brano A120

Proposta di ascolto

Primo movimento, da Shéhérazade N.A. Rimskij-Korsakov

Nel 1888 il compositore russo Nikolaj Andreevič Rimskij-Korsakov scrive una suite sinfonica ispirata alla principessa Shéhérazade protagonista dei racconti de Le mille e una notte. Nel romanzo la principessa racconta ogni sera al sultano Shāhrīyār una puntata di una storia lunghissima suscitando la curiosità del feroce marito che alla fine le risparmia la vita. Nella suite il compositore riesce a evocare sonorità esotiche e ambientazioni orientali. Il primo movimento della suite è diviso in otto parti. Scrivi nella tabella sottostante quando compare il tema del sultano e quando quello della principessa. Parte 1 Tema del sultano

Parte 2

Parte 3

Parte 4

Viaggio di Sinbad

Tema di Sinbad

Parte 5

Parte 6

Parte 7

Parte 8

Tema di Sinbad

Il balletto Già dalla metà del Seicento il balletto è considerato un’arte vera e propria, e non solo una forma mista tra musica e teatro. È con il balletto romantico però che danza, musica e azione si fondono, con l’espressione di forme artistiche più fluide e meno schematizzate. Nell’Ottocento, con l’avvento della scuola italiana e francese, viene introdotta una serie di figure codificate utilizzate ancora oggi nelle coreografie dei balletti classici. In Russia, alla fine dell’Ottocento, Pëtr Il’ič Čajkovskij rinnova il balletto classico, unendo alle tecniche della scuola francese e italiana alcuni elementi popolari russi. B olshoi Ballet Company.

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LE SCUOLE NAZIONALI

Unità

8

Pëtr Il’ič Čajkovskij Nome: Pëtr Il’ič Cognome: Čajkovskij Nato a: Kamsko-Votkinsk il 7 maggio 1840 (morto a San Pietroburgo il 6 novembre 1893) Nazionalità: russa Professione: compositore Particolarità: pur essendo contemporaneo del Gruppo dei Cinque, la sua scrittura non utilizza solo elementi popolari russi. Egli s’ispira alle forme del Classicismo e allo spirito del Romanticismo europeo Musicalmente parlando: ha scritto capolavori in tutti i generi musicali: 10 opere liriche, 3 balletti, 1 concerto per violino e orchestra, 3 concerti per pianoforte, 8 poemi sinfonici e 6 sinfonie, tra cui la sesta detta Patetica, e molta musica da camera Frase celebre: «Rimpiangendo il passato e sperando nel futuro senza mai essere soddisfatto del presente: così ho trascorso la mia vita»

Considerato oggi il padre dei balletti russi, Čajkovskij nasce nella cittadina russa di Kamsko-Votkinsk il 25 aprile del 1840. All’età di cinque anni Pëtr inizia a prendere lezioni di pianoforte e fin da subito manifesta una spiccata sensibilità per la musica. La famiglia lo indirizza però verso la scuola di giurisprudenza, perché nella Russia del tempo un giovane di buona società non può fare il musicista. Una volta impiegato presso il Ministero di Giustizia, Čajkovskij finalmente si iscrive al Conservatorio di San Pietroburgo dove successivamente otterrà una cattedra come docente. Dopo essersi cimentato nella scrittura di sinfonie e musiche per il teatro, a trentacinque anni il compositore russo si lancia nella musica da balletto e nel 1877 va in scena al Teatro Bolshoi di Mosca Il lago dei cigni. Seguiranno poi La bella addormentata e Lo schiaccianoci. Nove giorni dopo la prima della sua ultima composizione, la Patetica, il 6 novembre del 1893, l’artista muore per un’infezione di colera.

Č ajkovskij nel 1888.

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Parte

2

STORIA DELLA MUSICA LO SCHIACCIANOCI

Quando nel 1892 compone la suite Lo schiaccianoci, Čajkovskij non la considera tra le sue migliori composizioni, ritenendola una musica troppo frivola. Tuttavia ha un successo tale che il compositore diviene popolare in tutto il mondo.

Proposta di ascolto La suite Lo schiaccianoci è composta da otto movimenti; ti proponiamo di ascoltare l’Ouverture, la Marcia, la Danza russa - Trepak e il Valzer dei fiori. Ouverture, da Lo schiaccianoci op. 71a P.I. Čajkovskij A121

1. Ouverture. Con questo brillante brano si apre la suite.

Marcia, da Lo schiaccianoci op. 71a P.I. Čajkovskij A122

2. M arcia. Nel balletto originale, dopo l’Ouverture, sulle note della marcia sfilano tutti i personaggi.

Danza russa - Trepak, da Lo schiaccianoci op. 71a P.I. Čajkovskij A123

3. D anza russa - Trepak. Il trepak è un ballo di origine cosacca. Nel balletto il personaggio

Quali sono gli strumenti a fiato solisti? a. Clarinetto, oboe e flauto b. Fagotto, tuba e corno c. Corno inglese, trombone e ottavino

Il tema parte subito con uno strumento solista a fiato, quale? a. Clarinetto

b. Oboe

c. Tromba

in costume con le sue evoluzioni acrobatiche trascina il pubblico in un’ovazione ammirata. Nella seconda ripetizione del primo tema entrano alcuni strumenti a percussione. Dopo averli ascoltati attentamente, li sapresti distinguere e trascrivere? .......................................................................................................................................................................................................................................................................

Valzer dei fiori, da Lo schiaccianoci op. 71a P.I. Čajkovskij A124

4. V alzer dei fiori. La suite si conclude con un bellissimo valzer apprezzato anche da Johann Strauss, considerato da tutti il re del valzer. Dopo l’introduzione dei legni e dell’arpa inizia il tempo di valzer. Quale famiglia di strumenti è protagonista per tutta la composizione? a. Ottoni

b. Archi

c. Percussioni

d. Legni

Competenza digitale Il pianista e compositore americano Duke Ellington, insieme all’arrangiatore e pianista Billy Strayhorn, ha realizzato una versione jazz degli otto brani della suite Lo Schiaccianoci di Čajkovskij. Cerca su internet The Nutcracker e confronta la versione jazz con quella classica.

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LE SCUOLE NAZIONALI

Unità

8

Strauss, il re del valzer Johann Strauss figlio diventa musicista e compositore benché ostacolato dal padre, che lo avrebbe voluto impiegato in banca. Il giovane manifesta il suo talento fin dal 1844 quando forma una propria orchestra in concorrenza con quella del genitore. Alla morte del padre, Johann riunisce le due orchestre in un’unica compagine che in breve tempo acquisisce fama mondiale, grazie soprattutto alla composizione dei suoi molteplici valzer originali, più di centosettanta, molto raffinati ed elaborati nell’orchestrazione. Il repertorio di Strauss si arricchisce inoltre di diciotto lavori teatrali tra cui la celebre operetta Il pipistrello. SUL BEL DANUBIO BLU

Il valzer più noto di Johann Strauss è indubbiamente Sul bel Danubio blu (An der schönen blauen Donau), scritto nel 1867 su commissione dell’associazione corale maschile di Vienna Männergesang-Verein.

J ohann Strauss.

Brano A125

Proposta di ascolto

Sul bel Danubio blu J. Strauss

La composizione Sul bel Danubio blu rappresenta il primo valzer corale di Johann Strauss. I versi che accompagnano il brano, scritti dall’amico poeta Josef Weyl esortano i viennesi a ballare. Quale effetto particolare degli archi utilizza l’introduzione strumentale? a. Tremolo b. Vibrato c. Trillo

Competenza digitale Il regista cinematografico Stanley Kubrick ha utilizzato Sul bel Danubio blu per musicare una delle memorabili scene del celebre film 2001: Odissea nello spazio. Cerca su internet la sequenza in cui le astronavi si muovono nello spazio a tempo di valzer e osserva il geniale accostamento di suono e immagine.

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Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

creativo

Proposta di lavoro

I spirandoti al brano Sul bel Danubio blu e seguendo l’accompagnamento indicato, scrivi un valzer di 16 misure in Fa maggiore. Moderato

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LE SCUOLE NAZIONALI

Unità

8

L’operetta In Francia e in Austria, nella seconda metà dell’Ottocento, nasce una forma di teatro musicale brillante che prende il nome di operetta, in cui a brani cantati si alternano danze e parti recitate in prosa. Il primo autore di operetta è Jacques Offenbach che nelle sue composizioni s’ispira apertamente a Gioachino Rossini. Le prime operette, con un taglio satirico, prendono apertamente di mira il potere. Dopo il 1870 assumeranno una connotazione più sentimentale e romantica, gettando le basi del musical, della rivista e del varietà.

Brano A126

Proposta di ascolto

Infernal galop, da Orfeo all’inferno J. Offenbach

Nel 1858 Jacques Offenbach compone l’operetta Orfeo all’inferno che contiene il celebre Infernal galop più noto come Can-can. Il balletto in questione è caratterizzato dall’esibizione delle ballerine affiancate che, a tempo di musica, alzano ritmicamente le gambe entusiasmando il pubblico che partecipa all’esibizione battendo simultaneamente le mani. Qual è il metro ritmico dell’Infernal galop?

a. 2/4 b. 3/4 c. 6/8

L’Impressionismo musicale Tra il 1890 e il 1920 a Parigi nasce l’impressionismo musicale, sulla scia della corrente pittorica corrispondente. Così come nella pittura i contorni dei disegni diventano sfumati, nella musica le composizioni appaiono sfuggenti. I pittori prediligono il colore rispetto alle immagini nitide e i musicisti portano la loro attenzione sul timbro, ovvero sul colore degli strumenti. Le sonorità sono leggere, sfumate e la dinamica va dal mezzoforte al pianissimo. I compositori ricorrono sovente a scale antiche o ispirate alla musica orientale su cinque o sei suoni. Le atmosfere dei brani appaiono così sognanti, vaghe e indefinite.

Brano A127

Proposta di ascolto

Prélude à l’après-midi d’un faune C. Debussy

Il brano considerato il prototipo dell’impressionismo musicale è il poema sinfonico Prélude à l’après-midi d’un faune (Preludio al pomeriggio di un fauno), composto da Claude Debussy nel 1894, ispirato a un poema di Stéphane Mallarmé. La musica descrive la scena di un pomeriggio in cui un fauno, creatura fantastica dei boschi, si diverte a suonare il flauto prima di incontrare un gruppo di ninfe. Il brano rappresentò per l’epoca una novità musicale assoluta per l’atmosfera e il colore che il compositore riuscì a evocare. La struttura del brano è divisa in più parti, quanti sono i temi che la compongono?

a. Tre b. Cinque c. Quattro

239


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Claude Debussy Nome: Claude-Achille Cognome: Debussy Nato a: Saint-Germain-en-Laye, Yvelines il 22 agosto 1862 (morto a Parigi il 25 marzo 1918) Nazionalità: francese Professione: compositore Particolarità: nelle sue composizioni affascinanti e raffinate emerge spesso la correlazione con la pittura degli impressionisti e dei simbolisti. È il primo a discostarsi dal Romanticismo per percorrere nuove strade musicali Musicalmente parlando: Nel 1884 vinse il Prix de Rome. Scrisse musica da camera e poemi sinfonici tra cui La mer e Prélude à l’après-midi d’un faune. Per il teatro musicale scrisse Pelléas et Mélisande di Maeterlinck e Il martirio di San Sebastiano su libretto di Gabriele D’Annunzio. Tra le sue composizioni pianistiche vale la pena ricordare Images, Préludes ed Études Frase celebre: «Nell’opera c’è sempre troppo cantato»

C laude Debussy con la prima moglie Rosalie Texier nel 1902.

Figlio di una ricca famiglia francese, Debussy nasce a Sant-Germainen-Laye il 22 agosto del 1862. Nel 1884 vince il prestigioso Prix de Rome che gli concede la possibilità di trasferirsi a Roma e studiare per cinque anni con una borsa di studio. Lo stile musicale del giovane Claude va pian piano delineandosi ed è influenzato da Wagner e dall’orchestra gamelan di Giava. Prélude à l’après-midi d’un faune, la sua prima opera per orchestra, composta su testo di Mallarmé, va in scena nel 1894. Nel 1899 scrive i Notturni. Nel 1905 è la volta dei tre schizzi sinfonici intitolati La mer. Debussy muore di malattia a Parigi nel 1918, mentre la capitale francese è sotto il fuoco dell’artiglieria tedesca.

Brano A128

Proposta di ascolto

Clair de lune, III movimento da Suite bergamasque C. Debussy

Uno dei brani più dolci e affascinanti che contraddistinguono lo stile pianistico di Debussy è Clair de lune, il terzo movimento della Suite bergamasque. Il titolo è stato preso da una poesia di Paul Verlaine. Indica l’andamento melodico corretto e la dinamica dell’introduzione del brano.

a. Esitante/Pianissimo b. Deciso/Forte c. Rapido/Mezzoforte

240

Competenza digitale Puoi sentire la versione orchestrale del brano Clair de lune di Debussy cercando su internet la scena finale del film Ocean’s eleven. Il regista Steven Soderbergh utilizza il brano come sottofondo ai primi piani dei protagonisti del film.


DIDATTICA INCLUSIVA

BES

Unità

IN SINTESI

8

•D al 1850 molti Stati europei desiderano recuperare la propria identità culturale: si erano diffusi gli ideali romantici di libertà e di patriottismo (cioè difesa della propria terra). • Nell’Europa del Nord e dell’Est nascono scuole musicali nazionali per riscoprire le tradizioni locali e per distinguersi dagli stili francese, tedesco e italiano, che fino a quel momento erano modelli di riferimento da imitare. • Tra gli autori di questo periodo ricordiamo: Edvard Grieg, Pëtr Il’ic Čajkovskij, Claude Debussy.

le atmosfere del nord riflettono

la scuola norvegese

la scuola finlandese

Le scuole nazionali la scuola austriaca è nota per i valzer

la scuola russa

è completamente

autonoma dalle influenze occidentali

241


Parte

2

Ve r i f i c a 1. Qual è l’intento delle scuole nazionali?

Creare un movimento musicale che coinvolga tutta l’Europa. Recuperare le tradizioni locali. Inventare una scrittura musicale non convenzionale. Far viaggiare i compositori all’estero.

2. Colloca ciascun compositore alla nazione di appartenenza.

Grieg — Sibelius — Smetana — Dvořác — Albéniz — Borodin — Musorgskij —Rimskij-Korsakov — De Falla Spagna

Russia

Finlandia

Boemia

Norvegia

3. Indica con una crocetta se le affermazioni sono vere o false a. Peer Gynt vaga per il mondo in cerca di fortuna.   V F b. La Moldava descrive l’andamento del fiume Elba.   V F c. Il Gruppo dei Cinque si riferisce alla scuola russa.   V F d. Musorgskij compose Quadri di un’esposizione sui dipinti di Hartmann.   V F e. Čajkovskij è considerato il padre dei balletti russi.   V F f. Lo schiaccianoci è il titolo di un’opera di Borodin.   V F g. Sul bel Danubio blu è una marcetta di Strauss.   V F V F h. Il vero titolo del Can-can è Infernal galop.   4. Attribuisci le caratteristiche al compositore giusto riportandole nel riquadro corrispondente. Compose Lo schiaccianoci — Era di nazionalità francese — Morì a San Pietroburgo — Compose Il martirio di San Sebastiano su libretto di Gabriele D’Annunzio — È considerato il padre dei balletti russi — Le sue composizioni sono spesso correlate con la pittura impressionista — Era di nazionalità russa Claude Debussy

Pëtr Il’ič Čajkovskij

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5. Quali delle seguenti affermazioni si riferiscono a Edvard Grieg?

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Vinse il Prix de Rome. Nacque a Bergen. È famoso soprattutto per aver scritto il Má vlast. Fa parte della scuola russa. Scrisse il Peer Gynt. Compose le musiche per un dramma di Henrik Ibsen.


9

IL NOVECENTO

Unità

Unità

Il Novecento

Conoscenze e abilità Conoscere le innovazioni musicali del Novecento. Conoscere alcuni compositori del Novecento. Inventare una scrittura musicale non convenzionale. Saper riconoscere e suonare alcuni frammenti di brani della musica del XX secolo. R ielaborare in modo creativo un brano ispirandosi a una composizione di Erik Satie.

243

9


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

A tutta velocità Il Novecento è un secolo di grandi invenzioni che permettono all’uomo di muoversi sempre più velocemente, da un continente all’altro, addirittura volando. Nel 1892 Rudolf Diesel brevetta il suo nuovo motore a scoppio, nel 1901 viene realizzata la prima automobile moderna e nel 1903 i fratelli Wright effettuano il primo volo aereo; gli uomini cominciano ad apprezzare sempre più il brivido della velocità. È proprio questo concetto a caratterizzare in modo importante il susseguirsi rapido degli eventi di inizio secolo: velocità e sperimentazione estrema influenzeranno tutte le forme d’arte, dalla pittura alla musica alla fotografia, portando alla nascita del cinema. La velocità delle rivoluzioni si manifesta anche con i due conflitti mondiali che segneranno il secolo in modo indelebile. Alla fine della seconda guerra mondiale il mondo per diversi decenni resterà diviso in due blocchi distinti: il regime comunista e il mondo capitalista occidentale.

W ilbur Wright a bordo del Flyer nel 1903.

Le nuove correnti

I gor Stravinskij nel 1903.

244

Grazie alla profonda carica innovativa impressa fin dall’inizio del Novecento, nascono le cosiddette Avanguardie, movimenti artistico-culturali che sperimentano nuovi linguaggi più in linea con il pensiero del tempo. Nella letteratura e nella pittura si affermano le correnti esistenzialista, cubista, espressionista, astrattista e futurista. In campo musicale convivono tradizione e nuovi linguaggi: Espressionismo e Futurismo, spesso in stretta connessione con la pittura con la quale condividono la filosofia e il percorso artistico, portano persino alla dissoluzione della tonalità. Si consolidano altre correnti artistiche tra le quali vale la pena ricordare il Neoclassicismo, che tende a rielaborare in modo nuovo le forme musicali classiche. Ne è un esempio il Pulcinella di Igor Stravinskij scritto elaborando le musiche settecentesche di Giovanni Battista Pergolesi.


Unità

IL NOVECENTO

9

Erik Satie Uno dei precursori dell’avanguardia musicale europea è il francese Erik Satie. Egli cerca di abbinare in maniera originale suoni e rumori utilizzando nelle sue opere, come per esempio Parade, suoni di sirene, rumori di macchine per scrivere ecc. Le sue composizioni, anche cameristiche, sono originali ed eccentriche e difficilmente inquadrabili nei generi conosciuti; spesso sono state definite danze. Tra i suoi lavori citiamo Gnossiennes, una raccolta di sei brani, le Gymnopédies e alcune sarabande. Le Gymnopédies sono un insieme di tre composizioni che si ispirano alle Gimnopedie in voga nell’antica Sparta, ovvero danze rituali che avvenivano annualmente in onore di Apollo, Artemide e Latona. Durante questi riti gli uomini si esibivano in esercizi atletici e acrobatici nel teatro dell’agorà.

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sarabande: danze con andamento lento e severo e ritmo ternario.

creativo

Proposta di lavoro

La presente partitura s’ispira ai due accordi iniziali della Gymnopédie n° 1 di Erik Satie. Completa il tema con una tua idea melodica. Lento

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2 L’avanguardia musicale di Satie

Guida all’ascolto

Parte

Erik Satie scrisse i sei brani della raccolta Gnossiennes tra il 1889 e il 1897. Alcuni storici sostengono che egli coniò questo termine per indicare un nuovo tipo di composizione musicale gnostica, quasi mistica ed esoterica, perché il musicista quando compose questi brani faceva parte di alcune sette e movimenti gnostici francesi. Della raccolta puoi ascoltare Gnossienne n° 1 che fin dall’inizio colpisce per il suo fascino inafferrabile e l’atmosfera sospesa.

Gnossienne n° 1 Erik Satie

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Unità

9

Brano A129

Proposta di ascolto

Gnossienne n° 1 E. Satie

Ascolta la versione di Gnossienne n˚ 1 al pianoforte eseguita da Klara Kormendi.

00:00-00:42

Tema 1

Esposizione del primo, misterioso, episodio melodico ripetuto 2 volte.

00:43-01:00

Tema 2

Esposizione del secondo, evocativo, episodio ripetuto 2 volte.

01:01-01:27

Tema 3

Esposizione del terzo, dissonante, episodio ripetuto 2 volte (forte e piano come intensità).

01:28-01:46

Tema 2

Ripresa del secondo, evocativo, episodio ripetuto 2 volte.

01:47-02:04

Tema 1

Ripresa del primo, misterioso, episodio melodico ripetuto 2 volte.

02:05-02:22

Tema 2

Esposizione del secondo, evocativo, episodio ripetuto 2 volte.

02:23-02:49

Tema 3

Ripresa del terzo, dissonante, episodio ripetuto 2 volte (forte e piano come intensità).

02:50-03:11

Tema 2

Ripresa del secondo, evocativo, episodio ripetuto 2 volte che diventa il finale del brano.

1. Come noterai, nella partitura non ci sono le stanghette che delimitano le misure. Secondo te a quale tempo si riferisce Satie nella sua Gnossienne n° 1 ? a. 2/4 b. 3/4 c. 4/4 2. Indica le dinamiche scritte dal compositore nell’esposizione dei primi episodi. 3.

Tema 1 ........................................................................................................... Tema 2 ............................................................................................................ Tema 3 ............................................................................................................ Oltre al pianoforte, con quali strumenti si potrebbe riarrangiare questa composizione? Scrivi 3 proposte.

..................................................................................................................................... ..................................................................................................................................... .....................................................................................................................................

Competenza digitale Per l’atmosfera onirica che evoca, di Gnossienne n° 1 sono state eseguite diverse versioni, alcune delle quali accostano anche strumenti molto diversi tra loro. In rete infatti si possono trovare esecuzioni curiose, etniche, jazz, orchestrali e con coreografie di danza. Cerca su internet e confronta tra loro la versione classica del Quartet Cinderella, quella etno-jazz dei Lemon Juice Quartet e quella triste, quasi lugubre, del trombettista Roberto Nappi Calcagno. Analizza come cambia l’atmosfera a seconda dell’arrangiamento con cui viene eseguito il brano.

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247


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Una nuova musica da oltreoceano Nel XX secolo si assiste a una rivoluzione dei codici musicali e alla fine del sistema musicale basato su relazioni sonore consonanti e melodiche. Claude Debussy introduce l’uso di particolari scale esatonali e orientali, estranee alla cultura musicale europea; Arnold Schönberg inventa la musica dodecafonica, ovvero il completo abbandono di un centro tonale; Igor Stravinskij utilizza un sistema armonico politonale. Contemporaneamente, dall’altra parte dell’oceano, inizia a farsi strada un nuovo linguaggio, tonale, orecchiabile, freschissimo e originale dal punto di vista ritmico, non ancora considerato come forma d’arte, ritenuto una musica popolare o d’intrattenimento: il jazz. La musica afroamericana arriva in Europa sotto forma di spartito attraverso il ragtime di Scott Joplin. In questa nuova forma musicale che influenza molti europei si cimentano anche compositori come Debussy, con The little negro, e Stravinskij, con Ragtime per undici strumenti.

C laude Debussy e Igor' Stravinskij nel 1911. Il musicista statunitense Scott Joplin. Copertina di Bethena, di Scott Joplin, 1905.

Competenza digitale Non tutti i compositori del Novecento s’ispirano alle Avanguardie; alcuni mantengono una linea più tradizionale, come il tedesco Richard Georg Strauss. Cerca su internet l’introduzione del suo poema sinfonico Così parlò Zarathustra (Also sprach Zarathustra, op. 30), ispirata all’omonima opera del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche.

248


IL NOVECENTO

Unità

9

Il Futurismo musicale La musica futurista nasce per opera di artisti che vogliono rivoluzionare gli insegnamenti tradizionali dei conservatori, dando più libertà di espressione all’artista. In questo tipo di musica, che si rifà all’omonimo movimento d’inizio Novecento, si tende a esaltare il rumore, la velocità e i suoni delle attività dell’uomo, e a eliminare gli schemi imposti. LE ORCHESTRE FUTURISTE

Nel periodo futurista si sperimentano tutte le tipologie timbriche che possono esaltare i rumori delle macchine. Imitando il rumore della macchina tipografica, l’artista futurista Giacomo Balla nel 1914 compone la performance per dodici esecutori dal titolo Macchina tipografica. Filippo Tommaso Marinetti, autore del manifesto futurista.

Proposta di lavoro Provate a eseguire il brano di Giacomo Balla in classe dividendovi in dodici gruppi. È possibile eseguire la partitura in successione, ma è altrettanto interessante sovrapporre uno a uno i dodici interventi sonori, giocando con le dinamiche e le diverse velocità. Alternandovi nella direzione, potete confrontare le diverse esecuzioni.

G iacomo Balla nel 1951.

Competenza digitale Macchina tipografica Onomatopea rumorista per 12 persone di Giacomo Balla 1°  sette sette sette sette sette sette sette sette sette 2°  nenne nenne nenne nenne nenne nenne nenne

Una volta eseguita la vostra versione di Macchina tipografica, cercatene una su internet per osservare come altri artisti hanno interpretato la partitura di Giacomo Balla.

3°  vùùùùù vùùùùù vùùùùù vùùùùù vùùùùù vùùùùù 4°  tetà tetà tetà tetà tetà tetà tetà tetà tetà tetà tetà 5°  miaaaaaanavanoi miaaaaaanavanoi 6°  sta------sta-----sta-----sta-----sta-----sta-----sta----7° lalalalalalalalalalalalalalalalalalalalalalalalalalalala 8° ft ft ft ft ft ft ft ft ft ft ft ft ft ft ft ft ft ft ft ft ft ft ft ft ft ft 9°  riòriò rièriè riòriò rièriè riòriò rièriè riòriò rièriè 10° scscscscscscps scscscscscscps scscscscscscps 11° veveveveveveveveveveveveveveveveveveveveve 12° niunnnònò niunnnònò niunnnònò niunnnònò

249


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Gli intonarumori di Russolo Uno dei principali esponenti del movimento futurista è Luigi Russolo che nel marzo del 1913 pubblica L’arte dei rumori. Il suo manifesto teorizza la possibilità di una musica basata su rumori di vita quotidiana mescolati assieme in modo casuale. Per riprodurli, Russolo inventa gli intonarumori, strumenti musicali costituiti da una scatola di legno che internamente dispone di un ingranaggio, a manovella o elettrico, che una volta azionato produce un rumore caratteristico di diverse intensità. Una delle opere musicali futuriste più note è Il risveglio di una città di Russolo del 1914. L uigi Russolo, 1916.

Schema di costruzione originale di un intonarumori.

Competenza digitale Tra gli effetti sonori che Luigi Russolo ha creato con gli intonarumori cerca su internet il Ronzatore, l’ Ululatore e il Crepitatore.

Proposta di lavoro

creativo

Ascoltando i tre effetti degli intonarumori di Russolo, Ronzatore, Ululatore e Crepitatore, inventa un segno grafico per riportare sul pentagramma i rumori che senti.

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Unità

IL NOVECENTO

9

L’Espressionismo musicale Nei primi anni del Novecento nasce in Europa l’Espressionismo, un movimento artistico che comprende arti figurative, teatro, letteratura, musica e cinema. Alla base vi è l’idea di voler privilegiare il lato emotivo della realtà rispetto a ciò che si può percepire oggettivamente. Così nella pittura vengono esasperate le forme, ridicolizzate e rese grottesche, in opere in cui gli artisti si allontanano sempre più dal naturalismo. Allo stesso modo l’Espressionismo musicale abbandona le forme tradizionali. I musicisti si allontanano dall’uso della tonalità, basata su un susseguirsi di note e accordi in rapporto gerarchico tra loro, passando a una modalità di scrittura in cui definire autonomamente le regole per la realizzazione del brano. Nasce quindi l’atonalità, che privilegia l’importanza dell’effetto prodotto dai suoni piuttosto che la loro appartenenza a un sistema codificato in modo rigido e preciso. I musicisti espressionisti elaborano composizioni rivoluzionarie, ricche di forte tensione e di contrasti violenti che puntano a spiazzare il pubblico, per questo spesso verranno accolte con ostilità.

I l grido di Edvard Munch.

La dodecafonia

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pantonalità: definizione usata da Schönberg per indicare l’atonalità.

Serie di 12 suoni.

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Nell’ambito dell’Espressionismo musicale, il compositore Arnold Schönberg crea una nuova tecnica di composizione con lo scopo di sostituire tutte le regole della musica tonale a favore della pantonalità. Il suo metodo di composizione, chiamato dodecafonia, utilizza tutte le dodici note della scala cromatica in una successione variabile, dove ogni singolo suono ha la medesima importanza. La sequenza non è mai uguale e può essere distribuita tra più strumenti e più voci. Si realizzano così delle composizioni dissonanti, nelle quali non c’è una nota che prevale o una tonalità riconoscibile ma «dodici note imparentate solo le une alle altre».

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Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Arnold Schönberg Nome: Arnold Franz Walther Cognome: Schönberg Nato a: Vienna il 13 settembre 1874 (morto a Los Angeles il 13 luglio 1951) Nazionalità: austriaca Professione: compositore autodidatta e pittore espressionista Particolarità: inventò la tecnica del «canto parlato» e il sistema dodecafonico Musicalmente parlando: scrisse numerose composizioni in stile dodecafonico tra cui il Pierrot lunaire e Un sopravvissuto di Varsavia per voce recitante, coro e orchestra. Tra le opere didattiche, di fondamentale importanza è il suo Trattato di armonia Frase celebre: «Se è arte non può essere popolare e se è popolare non può essere arte»

Il padre della dodecafonia nasce a Vienna il 13 settembre del 1874. Nel 1903 si trasferisce a Berlino dove si esibisce in alcuni locali notturni consigliato da un amico violinista. Dal 1903 insegna armonia a Vienna e poi si sposta in Francia dove nel 1912 compone il Pierrot lunaire, una raccolta di 21 poesie ispirate alla maschera francese. In questa composizione Schönberg introduce lo Sprechgesang, un canto parlato nel quale l’interprete non intona le parole ma le recita, seguendo grossomodo la melodia. Verso il 1920 comincia a comporre seguendo la tecnica della dodecafonia. A causa delle leggi razziali promulgate dal nazismo è costretto a fuggire negli Stati Uniti dove muore il 13 luglio del 1951 a Los Angeles.

Competenza digitale La composizione Pierrot lunaire di Arnold Schönberg rappresenta di fatto il manifesto espressionista musicale. L’opera narra il viaggio onirico di Pierrot ed è composta da 21 brani. Di questo capolavoro cerca su internet la prima lirica dal titolo Ubriaco di luna.

Una rappresentazione di Pierrot lunaire del 1977 all’Uris Theater di New York.

252


Unità

I luoghi della musica

Spazi futuristici

9

Con il Futurismo la musica esce dai luoghi consueti e tradizionali per espandersi anche fuori dai teatri e dalle sale da concerto. Così in teatro, in sala, in una piazza o in un ristorante, si rivoluziona il rapporto tra artista e pubblico. Seguendo il pensiero e le tendenze dell’epoca il musicista si mescola con il pubblico, sale sui tavoli del ristorante e grida suoni onomatopeici, perché secondo i futuristi la musica tardo-ottocentesca è noiosa e inascoltabile. La Belle Époque I primi del Novecento sono anche gli anni della Belle Époque, un periodo caratterizzato da una certa pace e prosperità, ma in particolare ricco di scoperte scientifiche e tecnologiche come la corrente elettrica, i vaccini e il motore a scoppio. In quest’epoca trova sempre maggior diffusione il café-chantant, o caffè concerto. Un altro tipo di locale dei primi del Novecento, dove si suonava e soprattutto si poteva ballare, era il tabarin che si può definire il bisnonno delle attuali discoteche. A Parigi il Bal Tabarin era il locale prediletto di molti artisti tra cui il pittore Toulouse-Lautrec che in molti suoi dipinti raffigurò scene di ballo ed esibizioni di can can, che si svolgevano in questo locale. La Chanteuse du Café-Concert di Edouard Manet.

Locandina del Bal Tabarin, disegnata dal post-impressionista Jules-Alexandre Grün.

FORSE NON LO SAI Nasce in questo periodo la cosiddetta «settima arte» basata sull’illusione ottica di un’immagine in movimento. Veniva chiamata «officina delle immagini e scrittura di luce» e oggi la conosciamo semplicemente come cinema. Questo nuova forma di espressione incontra subito il favore dei futuristi poiché unisce e sintetizza le dimensioni di spazio e tempo con le arti plastiche, la musica e la danza.

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Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Maurice Ravel

Nome: Maurice Cognome: Ravel Nato a: Ciboure, Pirenei francesi, il 7 marzo 1875 (morto a Parigi il 28 dicembre 1937) Nazionalità: francese Professione: compositore Particolarità: era un compositore raffinato e meticoloso, molto attento ai particolari timbrici vocali e strumentali. Abile trascrittore, traspose molte opere pianistiche per orchestra. Secondo il suo concetto estetico la musica doveva «affascinare l’ascoltatore» Musicalmente parlando: ha scritto musica sinfonica, da camera, operistica e balletti tra cui La valse, Valses nobles et sentimentales, L’enfant et les sortilèges, Daphnis et Chloé e Boléro Frase celebre: «Sento che la musica deve toccare le emozioni prima e l’intelletto poi»

Ravel nasce a Ciboure, nella regione basca francese, il 7 gennaio 1875. A sette anni comincia a studiare pianoforte al Conservatorio di Parigi. Successivamente prova diverse volte a vincere il Prix de Rome senza mai riuscirci. Musicista e arrangiatore elegante, nel 1922 una sua orchestrazione di Quadri di un’esposizione di Musorgskij viene molto apprezzata. Sei anni dopo, scrive il Boléro. Nel 1927 si ammala di una grave forma di demenza progressiva a causa della quale viene sottoposto a un intervento chirurgico, ma muore il 28 dicembre del 1937, esattamente dieci giorni dopo l’operazione. BOLÉRO

Maurice Ravel nel 1928, su commissione della ballerina russa Ida Rubinštejn, compone il Boléro. Pur essendo nato come balletto oggi viene sempre più spesso eseguito in forma di concerto sinfonico. La composizione di Ravel si basa su due temi principali A e B, su un tempo di 3/4, ciascuno composto da diciotto misure. I temi si sviluppano su due ostinati, uno ritmico e uno melodico, che si ripetono per tutta la durata del brano. A ciascuna ripresa si aggiungono nuovi Competenza digitale strumenti che ripetono il tema A o B, in un conNumerosi musicisti sono tinuo cambio timbrico, fino a coinvolgere l’intera rimasti profondamente orchestra in un crescendo costante e continuo. colpiti dall’idea compositiva del Boléro. Cerca su internet l’interessante rilettura del brano di Ravel di Frank Zappa.

254


IL NOVECENTO

Unità

9

Brano A130

Proposta di ascolto

Boléro M. Ravel

Il Boléro s’ispira a una danza spagnola antica. Dall’inizio alla fine il tamburo rullante scandisce un accompagnamento ostinato di quattro battute che si ripete per ben 169 volte. Indica nella seguente tabella, per ogni numero della sequenza, se il tema eseguito è A o B, intendendo per A il primo e per B il secondo. Sequenza

Tema

Strumenti

1

Flauto

2

Clarinetto

3

Fagotto

4

Clarinetto piccolo

5

Oboe d’amore

6

Tromba e flauto

7

Sax tenore

8

Sax soprano

9

Celesta, ottavino e corno

10

Clarinetti e oboi

11

Trombone

12

Legni e sax tenore

13

Violini primi e legni

14

Violini primi e secondi, legni e sax tenore

15

Violini, legni e tromba

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Violini, viole, violoncelli, trombone e sax

17

Archi, legni, sax e trombe

18

Archi, legni, trombe, trombone e sax

19

Cambio di tonalità e finale

Tutti gli strumenti, in particolare percussioni e gong

Una esecuzione del Boléro con danzatrice.

255


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Le scuole nazionali del Novecento: il folclore All’inizio del Novecento Parigi è senza dubbio il principale centro culturale europeo e richiama da tutto il mondo i più importanti artisti, musicisti, poeti e scrittori. Tale fenomeno favorisce lo sviluppo e la continua contaminazione di stili e generi. Tra i tanti artisti che in questo periodo gravitano nella Ville Lumière ci sono Picasso, Modigliani, i poeti futuristi e tra i musicisti, solo per citarne alcuni, Igor Stravinskji, Alfredo Casella, Isaac Albéniz, Ricardo Viñes e Manuel De Falla. La città è un fermento d’idee e stimoli creativi per tutti gli artisti che si frequentano e si confrontano continuamente. Ogni compositore che arriva a Parigi porta con sé il proprio bagaglio culturale e le tradizioni folcloriche del proprio Paese, rinnovando lo stile delle scuole nazionali del Novecento.

I saac Albéniz. M odigliani e Picasso nel 1916.

Brano A131

Proposta di ascolto

La danza rituale del fuoco, da L’amore stregone M. De Falla

Tra i compositori che s’ispirano apertamente al repertorio popolare del proprio Paese d’origine vi è lo spagnolo Manuel De Falla, del quale ti proponiamo di ascoltare La danza rituale del fuoco tratta dal balletto El amor brujo (L’amore stregone), eseguita per la prima volta a Madrid nel 1915. Quali sono le caratteristiche di questo tempo orchestrale? a. È ricco di melodie e timbri con un ritmo coinvolgente b. Ha un solo tema ripetuto c. Presenta continui cambi di tempo

256


IL NOVECENTO

Unità

9

La tradizione ungherese Tra le scuole nazionali del primo Novecento si distingue in modo particolare quella ungherese, della quale i compositori Béla Bartók e Zoltán Kodály sono esponenti di spicco. Essi non si limitano a riprodurre in modo superficiale gli elementi musicali della tradizione magiara, ma diventano veri e propri ricercatori e catalogatori del repertorio musicale popolare. Da pionieri dell’etnomusicologia creano un sistema e un metodo didattico per apprendere la musica in modo graduale.

Brano A132

Proposta di ascolto

Allegro barbaro B. Bartók

Nel 1911 Béla Bartók compose Allegro barbaro, un brano pianistico che combina elementi folclorici rumeni e ungheresi utilizzando scale pentatoniche e cromatiche tipiche di quelle regioni. Questa composizione è considerata tra le più rappresentative dello stile del pianista ungherese.

Competenza digitale Nel 1970, il gruppo Emerson, Lake & Palmer ha realizzato una versione rock progressive di Allegro barbaro. Cerca su internet il video live del brano The Barbarian.

In quale modo viene usato il pianoforte nella composizione di Bartók? a. In modo dolce e lirico b. Con suoni legati ma decisi c. In modo percussivo e fortemente ritmico

Z oltán Kodály insegna in una classe.

IL METODO KODÁLY

Zoltán Kodály dedicò molte energie all’insegnamento e alla didattica musicale. Egli riteneva la musica elemento fondamentale per la formazione generale della persona, perciò creò un metodo di educazione musicale dalla scuola dell’infanzia all’università. I punti fondamentali del metodo Kodály riguardano: • l’importanza della musica nella formazione generale di una persona; • la scelta dei materiali musicali da usare nell’insegnamento; • l’importanza del canto corale; • l’importanza di svolgere l’educazione musicale in ogni grado d’istruzione; • l’utilizzo di un metodo d’insegnamento che favorisca il processo di apprendimento; • l’uso di strumenti didattici specifici.

257


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

I Balletti Russi Nel 1909 l’impresario russo Sergej Djagilev, pensando di esportare la tecnica dei ballerini e l’arte russa, fonda a Parigi la compagnia dei Balletti Russi. L’insieme comprende i migliori ballerini provenienti dai teatri più importanti: il Bolshoi e il Mariinskij. L’effervescente vitalità dei Balletti Russi s’impone per i due decenni successivi diventando la più influente compagnia di balletto del XX secolo. Essa fonde al suo interno danza e arti figurative grazie alla collaborazione di pittori tra i quali Picasso, Matisse, De Chirico e Utrillo, che disegnavano i costumi e le scenografie, e compositori come Debussy, Prokof’ev, Satie, Ravel, Richard Strauss, Respighi e Stravinskij, quest’ultimo scoperto proprio da Djagilev.

Igor Stravinskij Nome: Igor’ Fëdorovič Cognome: Stravinskij Nato a: Oranienbaum il 17 giugno 1882 (morto a New York il 6 aprile 1971) Nazionalità: russa, francese e americana Professione: compositore, pianista e direttore d’orchestra Particolarità: scrive capolavori in tutti i generi musicali vivendo da protagonista il XX secolo e attraversando periodi creativi molto diversi: quello folclorico legato alla tradizione russa, quello cubista, quello neoclassico fino a sfiorare in modo personale la dodecafonia Musicalmente parlando: porta al successo internazionale i Balletti Russi con composizioni come L’uccello di fuoco (1910), La sagra della primavera (1913) e Pulcinella (1920). Scrive numerose opere in stile neoclassico come Sinfonie per strumenti a fiato (1920), Concerto per pianoforte e orchestra (1929) e l’opera lirica La carriera di un libertino (1951) Frase celebre: «Gli artisti mediocri prendono in prestito, quelli grandi rubano»

Francobollo ucraino commemorativo di Igor Stravinskij.

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Stravinskij nasce a Oranienbaum, in Russia, il 17 giugno 1882. La sua carriera musicale inizia a 20 anni, grazie all’incontro con Rimskij-Korsakov che si accorge del suo talento. Nel 1910 si stabilisce a Parigi per assistere alla prima del suo balletto: L’uccello di fuoco. Durante il suo soggiorno a Parigi compone per i Balletti Russi anche Petruška e La sagra della primavera. Il suo obiettivo è quello di provocare il pubblico, e spesso ci riesce, tanto che la prima rappresentazione de La sagra della primavera si trasforma in un tafferuglio. Stravinskij non si limita a scrivere solo musica per i Balletti Russi. Nel 1918 su libretto del francese Charles-Ferdinand Ramuz compone l’opera da camera Historie du soldat. A Parigi prende la cittadinanza francese e collabora con artisti e scrittori di fama mondiale quali per esempio Pablo Picasso con cui nel 1920 realizza Pulcinella. Nel 1939 emigra negli Stati Uniti per scrivere colonne sonore per il cinema. Prende la cittadinanza americana e rimane a New York fino al giorno della morte, il 6 aprile 1971.


IL NOVECENTO

Unità

9

LA SAGRA DELLA PRIMAVERA

Alla sua prima esecuzione, nel maggio del 1913 a Parigi, il balletto La sagra della primavera suscitò parecchio scandalo. Il tema del sacrificio umano che salutava l’arrivo della nuova stagione, secondo un rito pagano, e il fatto che i ballerini si esibissero in costumi molto succinti, per l’epoca furono motivi di grande scalpore. La ritmica ossessiva e talvolta brutale della musica venne recepita da alcuni in modo innovativo, ma non tutti la apprezzarono allo stesso modo.

Brano A133

Proposta di ascolto

La sagra della primavera I. Stravinskij

La composizione La sagra della primavera di Igor Stravinskij è oggi considerata uno dei capolavori del Novecento. Quale strumento inizia il balletto? a. Fagotto

b. Clarinetto

c. Corno inglese

d. Oboe

UN’OPERA CUBISTA

Nel 1918, Stravinskji compose quella che oggi è considerata la prima opera cubista della storia della musica: Histoire du soldat. Questa composizione è considerata cubista perché l’autore, utilizzando delle forme classiche definite come la marcia, il tango, il valzer e il ragtime, stravolge la musica in maniera ironica e graffiante, proprio come i pittori cubisti che elaborano le figure in modo a volte distorto e deforme. Composta per spettacoli itineranti, la formazione di base prevedeva pochi strumenti, otto, e lo stesso compositore ne curò una versione per violino, pianoforte e clarinetto.

Competenza digitale Cerca su internet l’opera cubista di Igor Stravinskij dal titolo Histoire du soldat. Condividi le tue impressioni con i compagni, realizzando poi un commento video del brano. Cercate di essere cubisti!

Natura morta con testa di toro e frutta di Pablo Picasso.

259


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Il Neoclassicismo musicale Tra il 1920 e il 1930, in opposizione alle sperimentazioni atonali o pantonali dodecafoniche, nasce il Neoclassicismo musicale, una corrente che si ispira ai grandi modelli sonori rinascimentali, barocchi e del Classicismo. Nella scrittura dei libretti si trae spunto dai miti greci o latini, medievali o rinascimentali. Si caratterizza per il recupero degli elementi tradizionali e del rapporto col pubblico, spesso volutamente «infastidito» dalla musica espressionista. Si punta a forme musicali pure e pulite, in cui ci sia più equilibrio tra forma e razionalità. Tra i compositori neoclassici del tempo si ricordano anche Ottorino Respighi, Manuel De Falla, Carl Orff, Heitor Villa-Lobos, Maurice Ravel e Sergej Prokof’ev.

Brano A134

Proposta di ascolto

Una te fallan, da Pulcinella I. Stravinskij

Nella sua evoluzione artistica, Igor Stravinskji ha attraversato anche una fase neoclassicista. Questo periodo è iniziato con il balletto Pulcinella, elaborato su musiche di Giovanni Battista Pergolesi ed eseguito per la prima volta nel 1920 a Parigi. Della composizione ti proponiamo di ascoltare l’aria Una te fallan. Una te fa la zemprece ed è malezeosa, ’n’antra fa la schefosa e bo’ lo maretiello.

Ncè stà quaccuno po’ chi a nullo udetene chia chillo tene’ncore, e a chisto fegne amore

e a cciento ’nfrisco tene schitto pe’ scorcoglia’, e a tant’antre malizie chi maie le opò conta’.

L’aria viene eseguita da una voce maschile solista, quale? a. Basso

b. Baritono

c. Tenore

d. Sopranista

e. Controtenore

Una rappresentazione del balletto Pulcinella.

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IL NOVECENTO

Unità

9

Sergej Prokof ’ev Nome: Sergej Sergeevič Cognome: Prokof’ev Nato a: Soncovka il 23 aprile 1891 (morto a Mosca il 5 marzo 1953) Nazionalità: russa Professione: compositore e pianista Particolarità: trascorse parte della sua vita in Europa e negli Stati Uniti, cosa che lo rese famoso in tutto il mondo. Come compositore ha saputo coniugare la tradizione con gli aspetti innovativi del Novecento Musicalmente parlando: ha scritto capolavori in tutti i generi musicali, come l’avveniristica Suite Scita (1916) e l’ossessiva Seconda, Terza e Quarta sinfonia; le colonne sonore per i film Aleksandr Nevskij e Ivan il Terribile, del famoso regista Ejzenštejn; la favola sinfonica Pierino e il lupo; molti balletti tra cui Romeo e Giulietta e Cenerentola; varie opere liriche tra cui Guerra e pace Frase celebre: «Ci sono ancora così tante belle cose da dire in Do maggiore»

È la cittadina russa di Soncovka a dare i natali nel 1891 a colui che al Conservatorio di San Pietroburgo sarà noto con l’appellativo di enfant terrible (bambino pestifero) per il suo carattere eccentrico e arrogante. Dieci anni dopo Prokof’ev vince il premio Rubinstein come miglior studente di pianoforte e inizia un tour europeo durante il quale conosce Debussy, Ravel, Djagilev e Stravinskij. Nell’estate del 1917 scrive la sua prima sinfonia, chiamata La classica. A 27 anni si trasferisce negli Stati Uniti ma la sua prima opera, L’amore delle tre melarance su testo di Carlo Gozzi, non viene rappresentata Competenza digitale per la morte del direttore d’orchestra e Sergej, sommerso dai debiti, è costretto ad andarsene a Parigi. Dopo una breve parentesi franceLa musica dei balletti è scritta se Prokof’ev torna in Russia dove nel 1936 scrive il balletto Romeo e non solo per essere ascoltata Giulietta per il teatro di Kirov a Leningrado, oggi San Pietroburgo. Sucma anche per essere guardacessivamente si dedica alla composizione di musica per bambini e nel ta. Cerca su internet alcune versioni del balletto Romeo e 1936 debutta Pierino e il lupo. Nel 1944 è la volta della Quinta Sinfonia. Giulietta di Sergej Prokof’ev Prokof’ev muore nel 1953 a Mosca. e confrontale tra loro.

Brano A135

Proposta di ascolto

Danza dei cavalieri, da Romeo e Giulietta S. Prokof’ev

Il balletto Romeo e Giulietta di Sergej Prokof’ev è stato eseguito per la prima volta nel 1940 a Leningrado. Della triste storia degli amanti di Verona ne esistono diverse versioni, ma quella che ha riscosso negli anni il maggior successo è quella di Prokof’ev di cui ti proponiamo di ascoltare la celebre Danza dei cavalieri. Quali strumenti eseguono il tema principale? a. Corno e trombone b. Oboi e flauti

c. Violini e clarinetto d. Tamburi e xilofono

261


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

George Gershwin Nome: George Cognome: Gershwin Nato a: Brooklyn il 26 settembre 1898 (morto a Beverly Hills l’11 luglio 1937) Nazionalità: americana Professione: compositore e pianista Particolarità: scrisse canzoni, musica da film, musical e composizioni colte riuscendo a fondere il blues, la canzone e la musica classica. Molte sue composizioni sono diventate hit internazionali che ancora oggi riscuotono molto successo Musicalmente parlando: ha scritto i primi musical di Broadway tra i quali Lady be good (1924) e Strike up the band (1930), numerosissime canzoni, come Rhapsody in blue (1924) per pianoforte e orchestra, il poema sinfonico Un americano a Parigi (1928) e l’opera lirica Porgy and Bess (1935) Frase celebre: «Mi piace pensare la musica come una scienza emozionale»

N t a Ben e

rapsodia: forma musicale strumentale dal carattere vario, nella quale i temi sono spesso svolti in forma libera.

Figlio di emigranti russi, Gershwin nasce a Brooklyn, negli Stati Uniti, il 26 settembre 1898. All’età di 10 anni inizia a suonare il pianoforte da autodidatta. Pur avendo frequentato solo corsi di musica in modo saltuario, a 15 anni George viene assunto dall’etichetta discografica newyorkese Tin Pan Alley. A 18 anni riceve l’incarico per collaborare ai grandi musical di Broadway. Nel 1924 in tre sole settimane scrive una rapsodia, Rapsodia in blu (Rhapsody in blue), che diventerà uno dei brani più eseguiti dalle orchestre di tutto il mondo. Compositore di numerosi musical e brani di musica jazz, Gershwin è noto per Un americano a Parigi e Porgy and Bess, considerato il melodramma americano più importante. Porgy and Bess contiene il brano Summertime, scritto insieme al fratello Ira. Dal 1936 si trasferisce a Hollywood per comporre colonne sonore per il cinema. Non vincerà mai il Premio Oscar. Prima di morire nel 1937 si conta che Gershwin abbia scritto più di 700 canzoni di tutti i generi musicali.

Brano A136

Proposta di ascolto

Rhapsody in blue G. Gershwin

D el brano Rhapsody in blue di George Gershwin esistono due diverse versioni: quella per grande orchestra sinfonica e quella jazz. In entrambe l’inizio è affidato al clarinetto che apre in modo memorabile la composizione. Elenca gli strumenti che riconosci in questa versione di Rhapsody in blue.

odd Duncan e Anne T Brown protagonisti di Porgy and Bess.

262

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DIDATTICA INCLUSIVA

BES

Unità

IN SINTESI

9

• I l 1900 è il secolo delle grandi invenzioni: la prima automobile moderna e il primo volo aereo spostano l’attenzione sulla velocità. • In Europa nascono, di conseguenza, nuove forme musicali (le Avanguardie) in linea con le caratteristiche di tale periodo storico. • Contemporaneamente anche nel continente americano nasce un linguaggio musicale originale (il jazz) che influenzerà diversi musicisti europei. • Tra gli autori di questo periodo ricordiamo: Arnold Schönberg, Maurice Ravel, Igor Stravinskij, Sergej Prokof’ev, George Gershwin. il rumore e la velocità

l’atonalità (l’effetto dei suoni più che le regole)

esalta

favorisce

il Futurismo

l’Espressionismo

un linguaggio fresco e orecchiabile ha

le Avanguardie

il jazz

Il Novecento il Neoclassicismo

la scuola ungherese

rielabora

crea

le forme musicali classiche in modo nuovo

il metodo Kodály per apprendere la musica in modo graduale

263


Parte

2

Ve r i f i c a 1. Cancella dall’elenco i termini che non hanno alcuna correlazione con la pittura e la musica del Novecento. Cubismo — Patriottismo — Astrattismo — Futurismo — Qualunquismo — Politeismo — Espressionismo — Romanticismo — Manierismo — Impressionismo — Relativismo — Ottimismo — Modernismo

2. Riassumi con parole tue il concetto di Futurismo musicale. ..........................................................................................................................................................................................................................................................................................

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3. Quale tra le seguenti definizioni descrive meglio la musica dodecafonica?

Viene scritta in Do maggiore. Utilizza le dodici note della scala cromatica in una successione variabile. Abbandona completamente il centro tonale. Non usa semicrome.

4. Indica con una crocetta il compositore a cui è riferita ciascuna frase. Schönberg Ravel Gershwin Stravinskij Prokof’ev

a. Compose il balletto Romeo e Giulietta. b. Compositore americano. c. Compose il balletto La sagra della primavera. d. Compose il Boléro. e. C ompositore espressionista. f. Compose Rhapsody in blue. g. Compositore francese. h. Scrisse colonne sonore per film sovietici. i. Compositore prima russo e poi americano. j. Scrisse canzoni, musica da film e musical. k. Compose Pierrot lunaire. l. Inventò la dodecafonia. m. Abile pianista jazz. n. Compositore austriaco. o. Scrisse Historie du soldat. p. Musicò molte fiabe tra cui Pierino e il lupo. q. R iscrisse diverse composizioni ispirandosi al Classicismo. 5. Completa il testo con le parole date. espressionista — miti greci e latini — pure e pulite — rinascimentali e barocchi — Neoclassicismo — atonali o pantonali Tra il 1920 e il 1930, in opposizione alle sperimentazioni ................................................................................, nasce una corrente musicale che si ispira ai grandi modelli sonori ................................................................................ e del Classicismo. Nella scrittura dei libretti si trae spunto dai ................................................................................, medievali o rinascimentali. Il ................................................................................ musicale si caratterizza per il recupero degli elementi tradizionali e del rapporto col pubblico, spesso volutamente «infastidito» dalla musica .......................................................................... Si punta a forme musicali ......................................................................., in cui ci sia più equilibrio tra forma e razionalità.

264


10

LA MUSICA CLASSICA CONTEMPORANEA

Unità

Unità 10

La musica classica contemporanea

Conoscenze e abilità Conoscere le innovazioni della musica classica contemporanea. Conoscere alcuni compositori della seconda metà del Novecento. Inventare una scrittura musicale non convenzionale. Saper riconoscere e suonare alcuni frammenti di brani della musica del XX secolo. Rielaborare in modo creativo un brano minimalista con scrittura non convenzionale.

265


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

I nuovi linguaggi della musica N t a Ben e

aleatoria: in balia del caso, della sorte. Deriva dal latino alea che significa «gioco dei dadi».

Dopo la seconda guerra mondiale in Europa si affermano nuove tendenze artistiche basate su diverse forme di sperimentazione che prendono il nome di neo-avanguardie. Anche la musica classica abbandona il linguaggio tradizionale e segue strade diverse. I compositori si affidano a improvvisazioni e composizioni casuali prendendo ispirazione da altri ambiti come la matematica, le scienze e le nuove tecnologie e si cominciano a sperimentare forme di contaminazione e di fusione tra generi, stili musicali e culturali diversi. Nascono la musica aleatoria, la musica elettronica e la musica minimalista.

La contaminazione tra generi La contaminazione o fusione tra diversi generi musicali di altre aree geografiche inizia con Debussy quando nel 1889 sente suonare un gruppo gamelan all’esposizione universale di Parigi. Il compositore, rimasto affascinato, inserisce in alcune sue composizioni citazioni dirette di scale e melodie gamelan. Questo tipo di orchestre è comune nelle isole di Giava, Bali, Isole della Sonda e in Indonesia. Anche se a volte includono voci soliste e strumenti a corda o a fiato, i gruppi gamelan sono caratterizzati dalla prevalenza di strumenti a percussione, soprattutto metallofoni.

collegamento con...

GEOGRAFIA

SACRED SHADOWS Il compositore e percussionista bolognese Andrea Centazzo, dopo aver studiato per un mese la musica dei gamelan di Bali, invitò un gruppo di musicisti balinesi a esibirsi in una sua opera multimediale rappresentata a Udine nel 2007 insieme a diversi musicisti italiani.

Competenza digitale Cerca su internet e osserva in Sacred Shadow 1 come Andrea Centazzo è riuscito a coniugare il minimalismo colto con la musica etnica di un gruppo gamelan.

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LA MUSICA CLASSICA CONTEMPORANEA

Unità 10

La musica aleatoria La musica aleatoria è una tecnica di composizione che si basa sulla casualità: il musicista è libero di suonare un brano partendo da un punto qualsiasi della partitura e di interpretare a caso la melodia, il ritmo, la durata delle note, sperimentando nuove sonorità. JOHN CAGE

Uno dei principali rappresentanti della musica aleatoria è John Cage, nato nel 1912 a Los Angeles e morto a New York nel 1992. Cage è un musicista innovativo che elabora musiche sperimentali del tutto imprevedibili. Per le sue composizioni inventa anche nuovi strumenti come il pianoforte preparato, inserendo all’interno della cassa armonica dello strumento, in modo strutturato, oggetti metallici, pezzi di gomma e materiali che riescono a modificare, smorzare e distorcere i suoni creando effetti del tutto originali e bizzarri.

Un esempio di pianoforte preparato.

John Cage.

Competenza digitale John Cage tra il 1946 e il 1948 compone il suo lavoro per piano preparato Sonatas and interludes. Cerca su internet la Sonata n° 1.

267


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA SERENATA PER UN SATELLITE

Nel 1969 il compositore veneziano Bruno Maderna, in occasione del lancio del satellite europeo ESTRO, scrive Serenata per un satellite, dedicandola al fisico italiano Umberto Montalenti. La partitura della serenata può essere eseguita da vari strumenti e ciascun musicista può partire da dove preferisce, procedendo in modo casuale, da solo o in gruppo, scegliendo liberamente il punto di partenza e di arrivo della lettura, per una durata dai quattro ai dodici minuti. L’esecuzione risulterà così sempre diversa.

Proposta di lavoro

creativo

Nel 2015 l’alunna Marianna I., durante un’esercitazione in classe che prevedeva di realizzare una libera interpretazione artistica della Serenata per un satellite di Bruno Maderna, compose Gattofonia, brano per miagolii e strumenti musicali. Prendendo spunto dalle due composizioni, Serenata per un satellite e Gattofonia, realizza una tua versione di Serenata per... usando un segno grafico artistico originale e una disposizione libera di pentagrammi da sovrapporre o da suonare in successione. Sono ammessi rumori ed effetti speciali.

Spartito della Serenata per un satellite.

La musica elettronica Lo sviluppo della matematica e della tecnologia favorisce la creazione di nuove apparecchiature per elaborare il suono che permettono di produrre un’infinità di timbri musicali: nasce così la musica elettronica. Musicisti, matematici e ingegneri collaborano insieme per sperimentare nuovi repertori. Tra i maggiori esponenti di questo genere di musica ci sono Luciano Berio e Bruno Maderna. B runo Maderna.

Competenza digitale Uno dei primi capolavori di musica elettronica è il Poema elettronico di Edgard Varèse composto nel 1958. Il lavoro fa parte di un progetto multimediale ideato dall’architetto musicista Iannis Xenakis su incarico di Le Corbusier. Cerca su internet una delle esecuzioni in cui si mostra la partitura non convenzionale.

268


LA MUSICA CLASSICA CONTEMPORANEA

Unità 10

Luciano Berio Nome: Luciano Cognome: Berio Nato a: Imperia il 24 ottobre 1925 (morto a Roma il 27 maggio 2003) Nazionalità: italiana Professione: compositore d’avanguardia Particolarità: nel 1955 fonda lo Studio di fonologia della RAI e nel 1987 a Firenze crea le basi per il centro di produzione, ricerca e didattica musicale Tempo Reale Musicalmente parlando: autore originale, ha scritto concerti, musica orchestrale, importanti sequenze per molti strumenti o per voce, opere teatrali, musica da camera. Inoltre ha elaborato un finale per la Turandot di Puccini, opera incompiuta, e alcune sigle per le trasmissioni di Radio 3 Frase celebre: «Siamo macchine stupefacenti, programmate come computer»

N t a Ben e

fonologia: scienza che si occupa di studiare i suoni del linguaggio.

Costumi tradizionali dell’Azerbaijan.

Luciano Berio nasce a Imperia il 24 ottobre del 1925. Durante la seconda guerra mondiale si ferisce a una mano con una pistola, per questo non potendo più diventare un grande pianista, si concentra sulla composizione. La prima esecuzione di una sua Suite per pianoforte avviene nel 1947. Sette anni dopo, insieme a Bruno Maderna fonda a Milano lo Studio di fonologia della RAI specializzato nella produzione di musica elettronica. Nel 1966 vince il Prix Italia con Laborintus II e nel 1968 alla Carnegie Hall di New York va in scena la sua Sinfonia. Nel 1987 fonda a Firenze Tempo Reale, un centro di produzione, tuttora attivo, che ha lo scopo di investigare nel campo delle applicazioni delle nuove tecnologie in campo musicale. Dal 1994 al 2000 è docente presso la Harvard University, dal 2000 è presidente e sovrintendente dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Nel 2001 scrive un nuovo finale alla Turandot di Puccini. Si spegne a Roma il 27 maggio del 2003. FOLK SONGS

Luciano Berio è così affascinato dal canto popolare che in molti casi si cimenta lui stesso nella scrittura di brani originali ispirati alle tradizioni. Nel 1964 pubblica il capolavoro Folk Songs, una selezione di canti popolari ed etnici da lui arrangiati. Nel 1973 tutta la raccolta è stata ulteriormente arrangiata per grande orchestra.

Competenza digitale Cerca su internet Azerbaijan love song, una delle undici canzoni arrangiate da Luciano Berio e contenute nella raccolta Folk Songs.

269


2 Rumori, suoni e suonerie

Guida all’ascolto

Parte

Akimo è un artista tedesco eclettico e poliedrico che ha ideato un’istallazione musicale per percussioni e telefoni cellulari dal titolo Cambiamenti. Il compositore della musica è Bernd Kremling, insegnante di percussioni al Conservatorio di Würzburg. La prima esecuzione avvenne il 27 ottobre 2001 nella suggestiva Neubaukirche di Würzburg. Il brano prevede la sincronizzazione ritmica delle suonerie di alcuni telefonini insieme a una sequenza musicale eseguita da marimba e percussioni. Nonostante le suonerie siano ormai decisamente datate, l’effetto che ne deriva è suggestivo e originale. Secondo l’autore questa composizione coglie lo sviluppo dei rumori primordiali e delle prime forme di comunicazione. Il suono dei telefonini si intromette tra i suoni acustici ed elementi di domanda-risposta sono utilizzati ironicamente; l’effetto è quello di una danza estatica. La composizione inizia con un assolo di batteria, poi l’allarme segnala una rottura. A questo punto entrano in gioco gli elementi tecnologici. Attraverso le pulsazioni del codice Morse, il suono di macchine per scrivere e le suonerie dei telefonini la tecnologia diventa musica. Il brano si intensifica fino ad arrivare a coinvolgere trenta telefonini, sostenuti da strumenti a percussione aggiuntivi. In questa originale composizione si possono riconoscere le rielaborazioni digitali di Bach, Liszt e Mozart, riprese poi dai singoli strumentisti.

Von der Hand zum Handy nach einer Idee des Konzeptkünstlers Akimo

mit dem Schlagzeug-Ensemble Composizione di Bernd Kremling per cellulari.

270


Unità 10 Brano A137

Proposta di ascolto

Cambiamenti B. Kremling

Ascolta la versione di Cambiamenti di Bernd Kremling.

00:00-01:23

Inizio

01:24-03:05

1

Inizio dei telefonini ed ensemble di percussioni.

03:06-04:40

2

Ritmo dei legnetti e dialogo tra le percussioni e i telefonini.

04:41-07:58

3

Colpo di gong, ritmo incalzante in crescendo delle percussioni con improvvisazioni. Stacco percussioni.

07:59-09:40

4

Suonerie dei telefonini in sequenza. Sovrapposizione in sincro dei cellulari.

09:41-12:29

5

Percussioni e telefonini in dialogo. La marimba imita le suonerie. Entra una campana tubolare a scandire il tempo.

12:30-15:10

6

Parte un crescendo di intensità a tempo con dialoghi percussivi improvvisati di timpani e tamburi e piatto con frusta finale.

Finale

Riprendono i telefonini che dialogano con la marimba attraverso temi riconoscibili da repertorio classico (Bach, Beethoven, Mozart ecc.). Concludono i cellulari polifonicamente comunicando l’incomunicabile.

15:11-20:22

Introduzione di percussioni (bastone della pioggia).

1. Elenca gli strumenti a percussione che riconosci nel brano.

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2. Ispirandoti a Cambiamenti prova a ideare uno schema esecutivo di composizione per telefonini e strumenti; dividilo in quattro episodi. Scegli tu un semplice organico strumentale.

1.

2. ..............................................................................................................................

3. ..............................................................................................................................

4. ..............................................................................................................................

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3. Q uale momento musicale di Cambiamenti hai apprezzato maggiormente? Perché? Cosa non ti è piaciuto?

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Competenza digitale L’uso dei cellulari nelle composizioni musicali è spesso accidentale, perché qualche spettatore li dimentica accesi durante lo spettacolo. Sono soprattutto i musicisti jazz, ma non solo, i più abili ad approfittare del diversivo offerto da una suoneria che squilla inopportunamente per creare un’ulteriore improvvisazione sul tema. Cerca su internet alcuni esempi di questo tipo. Puoi trovare anche un divertente video realizzato dalla CDZA Orchestra per suonerie: la sinfonia dei cellulari, un altro spunto interessante per imparare a usare i telefonini in modo creativo e originale.

271


2

Scenari contemporanei

I luoghi della musica

Parte

Nella musica classica contemporanea l’ambiente assume grande importanza e rilievo. Le esecuzioni musicali escono dai teatri e vengono portate in luoghi diversi, in posti solitamente utilizzati per altre attività, creando delle performance molto originali e suggestive. Parchi, cantieri, officine, stazioni, centrali idroelettriche, porti, stabilimenti balneari, vecchie fabbriche dismesse ed edifici abbandonati diventano i luoghi ideali in cui ascoltare le nuove composizioni di musica colta. Il concerto in fabbrica

Nuove forme di architettura musicale

Un esempio di questo genere di progetti artistici è stato il concerto Mano d’Opera, ideato e curato da Marco Mencoboni, direttore artistico del Cantar Lontano Festival, per il Consorzio Marche Spettacolo. I protagonisti del concerto sono stati il quartetto d’archi della Canalgrande Adriatic Baroque Orchestra e alcuni operai di un’azienda di Fabriano. Il palco è stato allestito all’interno di una linea produttiva ormai in disuso portando gli ascoltatori in una dimensione di ascolto davvero originale e inedita.

La storia musicale del Novecento e l’affermazione di questo nuovo rapporto tra musica e spazio hanno spinto a realizzare scenari e luoghi musicali diversi, anche grazie alla possibilità di utilizzare molti strumenti elettronici e nuovi materiali di costruzione. Gli auditorium non sono più semplicemente luoghi adatti a rappresentare eventi artistici; fin dalla loro progettazione vengono studiate le qualità acustiche e architettoniche finali per permettere la rappresentazione, oltre che dei capolavori del passato, anche delle forme musicali contemporanee.

Celebrazioni per la festa della Repubblica nella stazione di Firenze.

Il concerto Mano d’Opera eseguito da alcuni operai in una fabbrica in disuso a Fabriano.

FORSE NON LO SAI Qualsiasi spazio, al chiuso o all’aperto, oggi si presta per la rappresentazione di spettacoli e l’esecuzione di musica contemporanea che prevedono, di regola, l’interazione tra esecutore e spazio. Ne sono un esempio i flash mob, performance improvvise organizzate via internet, che richiamano moltissime persone e si risolvono nel giro di qualche minuto.

272


LA MUSICA CLASSICA CONTEMPORANEA

Unità 10

La musica minimalista

N t a Ben e

loop: effetto musicale ripetuto quasi all’infinito.

La musica minimalista, chiamata anche ripetitiva, nasce negli Stati Uniti negli anni Sessanta con l’obiettivo di semplificare la musica classica contemporanea e renderla più accessibile al pubblico, poiché considerata troppo difficile da ascoltare. Questo genere di musica presenta uno schema di base composto da poche note che viene ripetuto in sequenza con piccole variazioni detto loop. Le esecuzioni minimaliste ricordano le musiche che appartengono a diverse culture etniche, dalle musiche tribali africane a quelle di Giava e Bali. Alcuni compositori di musica minimalista sono La Monte Young, Terry Riley, Steve Reich, Philip Glass e Gavin Bryars. CLAPPING MUSIC

Steve Reich, nel 1972, partendo da un semplice battito di mani compone il brano minimalista Clapping music. Il brano è per due esecutori: all’inizio essi suonano lo stesso ritmo, poi mano a mano che il brano si sviluppa uno dei due sposta di un ottavo l’accento della frase musicale.

P hilip Glass e Steve Reich nel 2014.

Arvo Pärt.

Competenza digitale Molti sono portati a pensare che la musica minimalista sia ossessiva e nervosa. Cerca su internet il brano Spiegel im spiegel, scritto dal compositore estone Arvo Pärt nel 1978; esso esprime un’atmosfera serena, pacata e neutrale.

273


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

La scrittura non convenzionale Per scrittura non convenzionale s’intende un modo di tradurre graficamente i suoni attraverso dei caratteri diversi da quelli introdotti da Guido d’Arezzo (vedi p. 112). Si tratta di segni originali e fantasiosi, che traducono il suono in immagine o viceversa.

Scrittura non convenzionale, György Ligeti.

crittura non convenS zionale, John Cage.

Competenza digitale Per un esempio pratico di scrittura non convenzionale cerca su internet la composizione Artikulation di György Ligeti. Ascolta l’esecuzione abbinata alla partitura e osserva come si sviluppano i suoni sulla scrittura di Ligeti.

MUSICA VERSATILE

Le 99 variazioni di Francesco Bellomi.

274

La musica contemporanea può essere molto varia. Un esempio curioso e originale è senza dubbio costituito dalle 99 variazioni per piano di Copa la vecia col flit composte nel 2009 dall’organista veronese Francesco Bellomi.


DIDATTICA INCLUSIVA

BES

Unità 10

IN SINTESI

•D al 1950 circa, in Europa si affermano tendenze artistiche basate su nuove forme di sperimentazione: nascono le neo-avanguardie. • I compositori si cimentano nelle improvvisazioni e prendono l’ispirazione dalle discipline scientifiche e dallo sviluppo delle nuove tecnologie (musica elettronica). • Il risultato di questo nuovo approccio è la contaminazione tra generi diversi e la sperimentazione di forme di scrittura musicale non convenzionale, cioè utilizzando segni grafici originali. • Tra gli autori di questo periodo ricordiamo: John Cage, Luciano Berio, Steve Reich.

un’infinità di timbri musicali

del punto di partenza del brano

che producono del ritmo della melodia

casualità nuove apparecchiature si basa sulla utilizza la musica aleatoria

la musica elettronica

La musica classica contemporanea la musica minimalista rende più semplice la musica classica contemporanea

grazie a

uno schema di base con poche note ripetuto in sequenza (loop)

275


Parte

2

Ve r i f i c a 1. Indica se le affermazioni sulla musica contemporanea sono vere o false. a. Le nuove tendenze artistiche prendono il nome di neo-avanguardie.   V F V F b. Viene riscoperto il quartetto d’archi.   c. Nascono la musica aleatoria, elettronica e minimalista.   V F d. Le orchestre si esibiscono prevalentemente nei club.   V F V F e. Si sperimentano contaminazioni tra generi.   f. Si modificano gli strumenti classici per ottenere nuove sonorità.   V F g. Si sperimenta una forma di scrittura non convenzionale.   V F h. Si inserisce il concetto di cacofonia musicale.   V F 2. Quale tra le seguenti definizioni di musica aleatoria è quella corretta? Tecnica di composizione basata su una struttura matematica che prevede di usare sempre note che corrispondano al multiplo della precedente. Tecnica di composizione che si basa sulla casualità: il musicista è libero di suonare un brano partendo da un punto qualsiasi della partitura, sperimentando nuove sonorità. Tecnica di composizione basata sull’utilizzo di percussioni, idiofoni e membranofoni che vengono suonati con una sequenza casuale, dando così vita a una sessione ritmica dissonante. Tecnica di composizione basata sul lancio del colore che colpisce lo spartito in modo casuale, dando vita a composizioni sempre originali e multicolori. 3. Quale musicista è considerato uno dei principali esponenti della musica aleatoria? Steve Reich Luciano Berio John Cage Bruno Maderna 4. Leggi il testo, trova gli errori e sottolineali. Nel 1969 il compositore veneziano Pierluigi da Palestrina, in occasione del lancio del satellite europeo ESTRO, scrive Serenata per un satellite, dedicandola al fisico italiano Umberto Montalenti. La partitura della serenata può essere eseguita da un solo strumento e ciascun musicista può partire da dove preferisce, procedendo in modo preciso, scegliendo liberamente il punto di partenza e di arrivo della lettura. L’esecuzione risulterà così sempre uguale e precisa. 5. Quale dei seguenti strumenti, detto «preparato», è stato modificato inserendo al suo interno oggetti che ne cambiano il suono? Il contrabbasso L’organo Il trombone Il pianoforte 6. Quali delle affermazioni su Luciano Berio sono vere? Era un compositore umbro. Si è ferito alla mano e non è potuto diventare un pianista. Ha scritto un finale diverso per la Bohème. Ha fondato lo studio di Fonologia della RAI. Era collega di Bruno Maderna. Ha vinto il Giro d’Italia. Era affascinato dalla musica reggae. Pubblica Folk Songs.

276


Unità

11

SOTTO LE STELLE DEL JAZZ

Unità 11

Sotto le stelle del jazz

Conoscenze e abilità Conoscere la musica afroamericana. Conoscere alcuni interpreti e compositori di jazz. Saper riconoscere e suonare alcuni frammenti di brani della musica jazz. Rielaborare in modo creativo un brano ispirandosi al blues classico.

277


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Dai work song al free jazz

Gli schiavi venivano imbarcati sulle navi con la forza.

Nel 1619 a Jamestown, in Virginia, attracca una nave olandese con un carico di decine di africani strappati a una nave spagnola nel corso di un arrembaggio. Per un certo periodo queste persone vengono impiegate come servi e possono ottenere la libertà solo convertendosi al cristianesimo. Dopo qualche decennio, il bisogno di manodopera spinge i coloni europei verso uno dei commerci più proficui e disumani: quello degli schiavi. Le navi portoghesi, francesi e inglesi approdano nella costa occidentale dell’Africa e barattano merci con le tribù in cambio di uomini e donne. Riempiono le navi di africani che nel lungo e massacrante tragitto non sempre riescono a farcela: su mille persone stipate sulle barche talvolta solo circa trecento riescono a sopravvivere. Sradicati dalla loro cultura, essi raggiungono l’America come schiavi e vengono privati di ogni diritto. L’unica espressione di libertà a loro permessa durante il lavoro nelle piantagioni è il canto che intrattiene e diverte i negrieri (i mercanti di schiavi) e i proprietari terrieri durante la giornata. Questi canti rappresentano le radici di un nuovo genere musicale che attraverso diverse sonorità e varie caratteristiche musicali darà vita alla musica jazz.

I canti di lavoro I canti di lavoro, o work song, alleviano la fatica e rendono il lavoro più produttivo. I testi raccontano il duro lavoro degli schiavi ed esprimono in maniera forte le loro difficoltà, gli stati d’animo e le emozioni. I work song sono canti ricchi di elementi musicali africani eseguiti da un solista che si alterna a un gruppo di voci. Vengono accompagnati dal movimento e talvolta dal suono di strumenti ritmici realizzati con materiali di fortuna. In questo modo, gli schiavi scandiscono il ritmo della raccolta del cotone, del lavoro nelle ferrovie e nei porti, della fatica dei vogatori su barche e navi.

Brano A138

Proposta di ascolto

Cotton fields Tradizionale

Il work song tradizionale Cotton fields veniva cantato durante la raccolta del cotone. Nella versione che ti proponiamo di ascoltare la voce solista è quella della cantautrice americana Deborah Kooperman che esegue anche la voce di risposta. Quali strumenti non sono presenti nella registrazione? a. Clarinetto b. Chitarra c. Oboe d. Banjo

278

e. Fagotto f. Arpa g. Contrabbasso h. Trombone

i. Batteria j. Timpani


SOTTO LE STELLE DEL JAZZ

Unità 11

La ballata La ballata, o ballad, è un componimento musicale dal carattere narrativo di origine europea. In America si fonde con i work song, dando vita a splendidi brani. Una delle ballate più famose è la John Brown’s body, dedicata a John Brown, un celebre abolizionista bianco che dedicò la sua vita alla lotta per la liberazione degli schiavi e che per questo motivo fu processato e condannato a morte nel 1859.

Brano A139

Proposta di ascolto

John Brown’s body Tradizionale

Del brano John Brown’s body esistono infinite versioni; ti proponiamo di ascoltare quella cantata da Deborah Kooperman. Qual è lo schema del brano? a. ABAB b. AABA

c. AABBAA d. ABABCA

Gli spiritual e i gospel

I Jubilee Singers della Fisk University, 1875.

Gli spiritual (o negro spiritual), canti spirituali, sono la prima forma musicale sacra che avvicinerà gli afroamericani alla religione cristiana. Gli schiavi africani vivono in America ormai da più generazioni e trovano nella nuova religione battista e metodista un motivo di speranza che cominciano a esprimere in numerosissimi inni sacri. I testi, che prendono spunto dalla Bibbia, parlano delle sofferenze della vita, della salvezza e della libertà che si può trovare nella fede. I canti, interpretati da un solista e un coro, sono accompagnati dal battito delle mani e da movimenti del corpo. Nel 1871, in seguito all’abolizione della schiavitù avvenuta con la fine della guerra di secessione nel 1865, si forma nella Fisk University del Tennessee un coro di cantanti di colore, i Jubilee Singers. Diventeranno celebri esibendosi in tutto il mondo e con i loro concerti diffonderanno i negro spiritual e i work song. Le loro esecuzioni oggi vengono interpretate in modo vario e spesso sono accompagnate dall’orchestra. Dal genere degli spiritual nasce il gospel, o gospel song, letteralmente «canto evangelico», anch’esso caratterizzato dal canto corale a tema religioso. A differenza dello spiritual, il gospel è accompagnato da strumenti ed è impostato su uno schema domanda-risposta tra il solista e il coro.

Brano A140

Proposta di ascolto

They crucified my Lord Tradizionale

Tra gli spiritual tradizionali americani ti proponiamo di ascoltare They crucified my Lord interpretato dalla cantante americana Cheryl Porter. Quale metro viene utilizzato nel brano? a. 2/4 b. 3/4

c. 4/4 d. 6/8

e. 12/8

279


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Il blues

N t a Ben e

rhythm and blues: genere nato come versione ritmata del blues; oggi è meglio conosciuto come R&B.

A partire dal 1865 i neri abbandonano le terre in cui lavorano come schiavi per raggiungere le città in cerca di lavoro e di una sistemazione migliore. Sono anni che segnano la nascita di una forma musicale che descrive pienamente, con testi e musica, il malessere sociale vissuto dalla popolazione afroamericana dopo l’abolizione della schiavitù. Questo nuovo genere è chiamato blues, termine che significa letteralmente tristezza, malinconia. La nuova ondata di emigrazione nelle città degli Stati Uniti genera infatti la creazione di canti di protesta urbani, capaci di raggiungere una notevole forza espressiva e poetica. Con testi ironici e graffianti questi canti descrivono la vita dei neri, le loro emozioni, le delusioni, le speranze, i rapporti con i bianchi, l’amore e la passione. Melodicamente utilizzano le cosiddette blue notes (note abbassate di un semitono, che richiamano il modo minore) che caratterizzano tuttora lo stile blues. Da questo genere nasceranno il boogie-woogie, il rhythm and blues, il soul, il rock ’n’ roll e il rock.

Ballerini di boogie-woogie.

Brano A141

Proposta di ascolto

Diggin’ my potatoes M. Memphis

Per un esempio di blues tradizionale rurale, una delle forme primitive di canto afroamericano, ti proponiamo di ascoltare il brano Diggin’ my potatoes nell’esecuzione vocale di Alan Farrington accompagnato alla chitarra da Sandro Gibellini e al contrabbasso da Gianni Sabbioni.

Somebody is diggin’ my potatoes, trampin’, trampin’ on my vine Baby, they’re diggin’ my potatoes trampin’ on my vine Now I ain’t got a special plan baby, restin’ on my mind Now I don’t want no cabbage sprout, bring me a solid head Suppose they call the wagon... , I catched him in my bed You know they’re diggin’ my potatoes, Lord, they trampin’ on my vine

Now I ain’t got a special plan baby restin’ on my mind Now my vines is all green, ’tattoos they all red Never found a bruised one, till I catched them in my bed You know they’re diggin’ my potatoes, Lord, they trampin’ on my vine Now I ain’t got a special plan baby, restin’ on my mind Somebody is diggin’ my potatoes (x 2)

Con l’aiuto dell’insegnante impara a contare le battute in 4/4 del classico giro armonico del blues di 12 battute. Quanti giri armonici in totale, compresi gli assoli, vengono eseguiti nel brano? a. 2 b. 4

280

c. 6 d. 1

e. 12


Unità 11

SOTTO LE STELLE DEL JAZZ

creativo

Proposta di lavoro

er scrivere un blues la cosa più semplice è partire dal testo. La struttura tipica di questo genere musicale è P composta da tre frasi: 1) La prima frase introduce il concetto base: Good morning blues, blues how do you do?; 2) La seconda riprende la stessa frase: Good morning blues, blues how do you do?; 3) La terza risolve la domanda o spiega il concetto: I’m doing all right, good morning, how are you?. Si potrebbe semplificare dicendo che la prima e la seconda frase sono di 9 sillabe e la terza di 11, ricordando che a ogni sillaba corrisponde una nota spesso ripetuta. Sul seguente tema musicale di 12 battute scrivi un testo originale. GIRO ARMONICO

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LETTERATURA

PRESO DAL BLUES «Tutti a volte hanno il blues. Solo che non si sa cosa sia. Ma quando sei a letto e continui a rigirarti senza riuscire ad addormentarti, che cosa ti succede? Sei stato preso dal blues. Quando ti alzi al mattino e rimani seduto sulla sponda del letto e ci sono la madre e il padre, la sorella e il fratello, l’amico o l’amica, tuo marito o tua moglie e non hai voglia di parlare con nessuno di loro, sebbene nessuno ti abbia fatto qualche cosa. Che cosa ti sta succedendo? Sei stato preso dal blues. Oppure quando sei seduto davanti a una tavola imbandita e guardi il tuo piatto e vedi pollo arrosto, riso e te ne vai e tremi e dici: “Dio abbia pietà di me, non riesco a mangiare e dormire, che cosa mi succede?”. Vuol dire che sei stato preso dal blues». da Leadbelly, Good Morning Blues

281

..


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Il ragtime

N t a Ben e

swing: particolare modo della musica jazz di eseguire le note con un ritmo «dondolante». Deriva dal verbo inglese to swing che significa «dondolare».

Il ragtime è un genere musicale afroamericano che nasce a fine Ottocento. Viene generalmente eseguito per pianoforte solo e letteralmente significa «tempo strappato». Rappresenta la prima forma di musica jazz, anche se non è ancora prevista l’improvvisazione. La mano sinistra, riproducendo il battere della grancassa, scandisce il tempo forte con i bassi, mentre la destra esegue il tema, in modo sincopato, ovvero contrastando gli accenti dell’accompagnamento. Questa musica manca ancora dello swing vero e proprio dei successivi anni Trenta e Quaranta, ma risulta allegra, spensierata e ballabile. In America si diffonde grazie alle pianole e ai rulli di carta, che saranno i primi antenati dei juke box, e anche in Europa ha presto un successo straordinario.

Competenza digitale Cerca su internet la versione originale per piano solo del brano Maple Leaf Rag di Scott Joplin.

Le città del jazz Come abbiamo visto verso la fine dell’Ottocento i neri emigrano verso le città del sud e del nord degli Stati Uniti. Questo esodo porterà a un considerevole aumento della popolazione, influenzando nel tempo i costumi e la cultura. In altre parole si potrebbe affermare che il jazz, così come lo conosciamo oggi, sia nato in seguito a questa grande forma di migrazione. Tra le città che in questo processo hanno avuto un ruolo importante vi è senza dubbio New Orleans, anche se è errato pensare che il primo jazz si sia diffuso soltanto lì. Molti grandi musicisti sono nati, infatti, in altre città degli Stati Uniti: Duke Ellington a Washington, Fletcher Henderson a Cuthbert in Georgia, William Christopher Handy a Florence in Alabama. Tuttavia New Orleans dà i natali ai primi grandi solisti del jazz: Joe King Oliver, Louis Armstrong, Sidney Bechet e tanti altri. Molti di loro poi emigreranno, in particolare a Chicago e a New York, dove in pochi anni il jazz si diffonderà e si consacrerà definitivamente come prima grande originale espressione di musica americana. D uke Ellington.

Brano A142

Proposta di ascolto

Maple leaf rag S. Joplin

Nel 1899 Scott Joplin compone il primo ragtime intitolato Maple leaf rag la cui partitura pubblicata vende oltre un milione di copie. Ti proponiamo di ascoltare la versione arrangiata dalla Storyville Jazz Band. Quali strumenti compaiono nell’arrangiamento della Storyville Jazz Band?

282


SOTTO LE STELLE DEL JAZZ

Unità 11

Louis Armstrong Nome: Louis Daniel Cognome: Armstrong Nato a: New Orleans il 4 agosto 1901 (morto a New York il 6 luglio 1971) Nazionalità: americana Professione: jazzista trombettista Particolarità: rappresenta l’ultimo re di New Orleans e il primo re del jazz. Ha aperto la strada del solismo, dell’improvvisazione e dell’interpretazione jazzistica con soluzioni impensabili per il tempo, influenzando profondamente tutto l’ambiente del jazz. La sua formazione inizia nelle strade e nel riformatorio di New Orleans, dove il guardiano gli impartisce le prime lezioni di tromba. È il creatore dello scat vocal Musicalmente parlando: con gli Hot Five nel 1925 e con gli Hot Seven nel 1928, registra alcuni dischi fondamentali per la storia del jazz: West end blues e Potato head blues. È stato l’ambasciatore del jazz tradizionale in tutto il mondo Frase celebre: «Io suono quello che la gente vuole sentire da me»

L ouis Armstrong negli anni ’50.

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Nipote di schiavi, Louis nasce a New Orleans il 4 agosto del 1901. A dodici anni finisce in carcere per aver sparato in aria con un revolver rubato a Capodanno. È lì che inizia a suonare la cornetta nella banda del riformatorio. Grazie alla musica Louis viene strappato alla strada e attraverso varie esibizioni le sue abilità musicali maturano notevolmente. Nel 1922 emigra a Chicago dove viene invitato a unirsi alla band di Joe King Oliver, la più importante della città. Armstrong registra i suoi primi dischi proprio con l’orchestra di Oliver. Col tempo la sua fama cresce e due anni dopo viene invitato a suonare a New York con l’orchestra di Fletcher Henderson, la band afroamericana più famosa di quegli anni. È in quel periodo che Armstrong passa alla tromba. Nella sua carriera di musicista ha inciso oltre trenta dischi e tra le sue canzoni più conosciute ricordiamo What a wonderful world, Stardust e When the saints go marching in. Armstrong muore il 6 luglio del 1971 per un infarto.

LETTERATURA

JAZZ STYLE: DUE DEFINIZIONI SIGNIFICATIVE Secondo il giornalista e critico musicale Joachim-Ernst Berendt il jazz è un modo artistico di suonare la musica. Il trombettista americano Wynton Marsalis, nel suo libro Come il jazz può cambiarti la vita scrive: «Non è solo musica, il jazz. È anche un modo di stare nel mondo, e un modo di stare con gli altri. Al cuore della sua filosofia ci sono l’unicità e il potenziale di ciascun individuo, uniti però alla sua capacità di ascoltare gli altri e improvvisare insieme a loro. È stato creato dai discendenti degli schiavi, ma sa parlare di libertà. È figlio della malinconia del blues, ma sa lasciarsi andare alla felicità più pura. Le sue radici sono nella tradizione, ma la sua sfida è la continua innovazione. E anche se vive di tensioni armoniche e ritmiche, ha saputo e sa essere ancora messaggero di pace».

283


2 L’arte dell’arrangiamento

Guida all’ascolto

Parte

Questo brano fa parte dei gospel tradizionali americani. In origine era utilizzato come marcia funebre, soprattutto nei funeral jazz tipici della Louisiana dove, ancora oggi a New Orleans, c’è la tradizione di accompagnare i defunti al camposanto a tempo di musica. Procedendo verso il cimitero l’orchestra suona il brano in modo lento e struggente; rientrando in città dopo la funzione, invece, spesso lo risuona a ritmo di ragtime. L’atmosfera del brano quindi cambia in modo evidente a seconda del tipo di arrangiamento con cui lo si esegue. Dal momento che nel jazz più che in altri stili musicali è fondamentale proprio il tipo di arrangiamento che si realizza, tutti i brani musicali possono essere arrangiati in stile jazz. Per farti capire meglio il concetto ti proponiamo di ascoltare When the saints go marching in interpretata in modo dixieland dalla Storyville Jazz Band.

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Unità 11 Oh when the saints go marching in, Oh when the saints go marching in, Lord I want to be in that number, When the saints go marching in.

Traduzione Oh quando i santi cammineranno, Oh quando i santi cammineranno, Signore, voglio far parte di quella schiera, Quando i santi cammineranno.

Oh when the sun refuse to shine, Oh when the sun refuse to shine, Lord I want to be in that number, When the sun refuse to shine.

Oh quando il sole non splenderà più, Oh quando il sole non splenderà più, Signore, voglio far parte di quella schiera, Oh quando il sole non splenderà più.

Oh when the moon turns red with blood, Oh when the moon turns red with blood, Oh Lord I want to be in that number, When the moon turns red with blood.

Oh quando la luna diventerà rossa come il sangue, Oh quando la luna diventerà rossa come il sangue, Signore, voglio far parte di quella schiera, Oh quando la luna diventerà rossa come il sangue.

Brano A143

Proposta di ascolto

When the saints go marching in Tradizionale

Ascolta la versione di When the saints go marching in eseguita dalla Storyville Jazz Band.

00:00-00:14

Inizio

Introduzione della batteria.

00:15-00:50

Tema

Tema e improvvisazione collettiva di tromba, trombone, clarinetto, sax e trombone. Banjo, batteria e basso tuba accompagnano. Si ripete 2 volte (ogni giro armonico dura 16 misure di 4/4).

00:51-01:21

Tema

La voce canta per 2 volte il tema accompagnato dalla sezione ritmica.

01:22-02:54

Soli

02:55-03:25

Tema

03:26-03:45

Stacco finale

Soli improvvisati: tromba, trombone, sax tenore, banjo, basso tuba, batteria (ogni assolo dura 16 misure di 4/4). Improvvisazione collettiva per 2 volte. Stacco della batteria e finale della band.

1. Quante volte la voce canta il tema? a. Una volta b. Due volte c. Tre volte 2. Quale strumento introduce il brano?

3. L ’improvvisazione è affidata a un solo strumento?

Competenza digitale Con When te saints go marching in si sono cimentati molti musicisti: Elvis Presley, B.B. King, Bruce Springsteen, Tal Zilber e Louis Armstrong. Cercale su internet e condividi sul M.I.O. BOOK quella che preferisci motivando la tua scelta.

285


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

L’era swing

N t a Ben e

dixieland: termine usato per indicare le orchestre jazz formate da bianchi.

Dal 1935, in tutti gli Stati Uniti, le sale da ballo scritturano e cercano di accaparrarsi le migliori orchestre del momento; i giovani impazziscono per la nuova musica che finalmente, dopo un periodo di crisi, può dar loro modo di divertirsi. Il jazz, dopo i primi successi dei gruppi di New Orleans e dixieland, vive così un secondo periodo di enorme consenso, radicandosi ancor più profondamente nella cultura degli americani. Nelle sale da ballo vengono talvolta ingaggiate due orchestre che devono affrontarsi in una battaglia musicale a suon di arrangiamenti e improvvisazioni, lasciando decretare al pubblico la vittoria della formazione più eccitante e creativa. Il Carnegie Hall di New York, nel 1938, apre finalmente le sue classiche e severe porte al jazz e allo swing in occasione di uno storico concerto tenuto da Benny Goodman insieme ad alcuni dei più grandi jazzisti dell’epoca. Siamo pertanto giunti al momento della consacrazione definitiva della musica afroamericana e della sua massima diffusione e popolarità: l’era dello swing. La parola swing viene associata al jazz per la prima volta dalla radio inglese BBC con l’intenzione di descrivere quel tipico fraseggio dondolante e sincopato della musica degli anni Trenta e Quaranta.

Competenza digitale Cerca su internet uno dei brani swing più trascinanti scritti da Benny Goodman intitolato Sing, sing, sing. La canzone fu scritta da Louis Prima nel 1935, ma divenne celebre con l’arrangiamento di Fletcher Henderson del 1938 per l’orchestra di Benny Goodman. B enny Goodman.

L’ARRANGIAMENTO

Fin dalle prime formazioni dixieland l’arrangiamento acquista fondamentale importanza e diventa uno degli elementi di contrapposizione con lo stile New Orleans creato dai neri in forma totalmente improvvisata. Con le prime orchestre swing, da Duke Ellington a Fletcher Henderson fino alle formazioni jazz contemporanee, l’arrangiamento determina e può stravolgere l’elemento tematico, reinventandolo nei molteplici aspetti musicali: ritmo, timbro, forma, velocità ecc. In sintesi, l’arrangiamento cambia la tavolozza dei colori, armonizzando le piccole e grandi formazioni strumentali.

D uke Ellington e la sua orchestra.

286


SOTTO LE STELLE DEL JAZZ

Unità 11

Duke Ellington Nome: Edward Kennedy Cognome: Ellington Nato a: Washington il 29 aprile 1899 (morto a New York il 24 maggio 1974) Nazionalità: americana Professione: direttore d’orchestra, compositore e pianista Particolarità: il suo modo di scrivere prendeva spesso spunto dai rumori e suoni della strada, dal lavoro degli uomini e dai suoi ricordi. Scriveva gli arrangiamenti in base ai musicisti con cui collaborava, per cui nelle sue partiture non compare il nome dello strumento ma il nome di chi lo suonava Musicalmente parlando: scrive circa 50 composizioni di ampio respiro tra cui A drum is a woman, Such sweet thunder, The queen’s suite e New Orleans suite. Altri celebri standard jazz sono Sophisticated lady, Mood indigo e Satin doll Frase celebre: «La cosa più importante che guardo in un musicista è se sa come ascoltare»

Considerato uno dei più importanti compositori della musica jazz, Ellington nasce a Washington il 29 aprile 1899. Soprannominato Duke («duca»), già all’età di 11 anni inizia a suonare come professionista. Grazie alle sue capacità manageriali col tempo raduna intorno a sé i migliori musicisti afroamericani del tempo fondando un’orchestra di fuoriclasse. Nel 1927 inizia a esibirsi al Cotton Club, il locale più prestigioso di Harlem. Risalgono a quegli anni molti dei suoi capolavori quali Jack the bear, Ko-Ko, Concerto for Cootie, Sepia panorama, Cotton tail, Harlem air shaft. A partire dal 1943 ogni anno si esibisce alla Carnegie Hall, il tempio americano della musica, dove Ellington presenta a ogni concerto una composizione sempre nuova in forma di suite jazz. La miglior testimonianza della sua musica resta comunque il doppio album Ellington at Newport del 1955 ristampato in edizione integrale nel 1988. Duke muore a New York il 24 maggio del 1974.

Competenza digitale

D uke Ellington si rilassa mentre legge alcuni spartiti, 1963.

Uno dei brani classici, oggi definiti standard jazz, dell’orchestra di Duke Ellington è Take the A train, scritto nel 1938 da Billy Strayhorn. Cerca su internet la composizione, ispirata alla linea A della metropolitana di New York.

287


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Boogie-woogie e stride piano A Chicago molti musicisti si esibiscono nei cosiddetti rent parties, eventi organizzati all’interno di appartamenti a cui si può partecipare pagando l’entrata. Queste feste, a volte improvvisate, oltre a offrire cibo, bevande e gioco d’azzardo sono accompagnate da pianisti che suonano strani blues a tempo veloce, denominati di lì a poco boogie-woogie. La particolarità dello stile pianistico del boogie-woogie è che, mentre la mano destra suona la melodia principale, la mano sinistra esegue un ostinato con scale e arpeggi. Alcuni protagonisti dei rent parties, come Albert Ammons, Meade Competenza digitale Lux Lewis e Jimmy Yancey, raggiungono presto il successo. Un’altra tecnica pianistica tipica del periodo è lo stride piano, che Uno dei brani più famosi di boogie-woogie è Honky tonk train prevede un veloce movimento alternato della mano sinistra adibita blues, scritto nel 1927 da Meaall’accompagnamento. Per esempio, in una battuta di 4/4: sul pride Lux Lewis. Questa compomo e il terzo tempo la mano esegue bicordi o decime, sul secondo e sizione che puoi cercare su il quarto esegue accordi. internet è stata eseguita anche dal musicista rock Keith Emerson; la sua versione è stata utilizzata dalla RAI nel 1976 come sigla per la trasmissione televisiva Odeon, tutto quanto fa spettacolo.

B illie Holiday.

E lla Fitzgerald canta mentre Al Hirt suona la tromba durante l’intervallo al Superbowl nel 1972.

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Le regine del jazz A partire dalle sue origini sono state davvero molte le cantanti che si sono cimentate con il blues e con il jazz. Alcune di loro sono entrate nella storia diventando esponenti significative di questo genere musicale. Tra le più famose interpreti vocali di musica afroamericana vi sono Bessie Smith, Billie Holiday ed Ella Fitzgerald.


SOTTO LE STELLE DEL JAZZ

Unità 11

Le origini del jazz moderno: il bebop Intorno al 1940 alcuni musicisti si riuniscono a New York fino a tarda notte in un piccolo club della 118a strada: il Minton’s Playhouse. Questo ritrovo diviene in breve tempo una sorta di palestra per gli strumentisti che vogliono esprimere più liberamente le loro improvvisazioni con il solo accompagnamento della sezione ritmica. In questa situazione quasi informale, una stretta cerchia di musicisti afroamericani Competenza digitale comincia a rivoluzionare il linguaggio e lo Per comprendere meglio la diffestile dell’improvvisazione e degli strumenti renza tra lo swing tradizionale e del jazz, sbalordendo nuovamente i critici e i il bebop ti proponiamo di ascolmusicisti bianchi. tare due brani a confronto, coNasce il bebop e per la prima volta il jazz distruiti sullo stesso giro armonico. Cerca su internet I got rhythm venta musica di ascolto; non più semplice di George Gershwin del 1935 e musica d’intrattenimento o da ballo, ma una Anthropology scritto nel 1945 da forma artistica complessa e articolata. Charlie Parker e Dizzy Gillespie.

Charlie Parker Nome: Charlie Cognome: Parker Nato a: Kansas City il 29 agosto 1920 (morto a New York il 12 marzo 1955) Nazionalità: americana Professione: saxofonista, compositore e jazzista Particolarità: è considerato uno dei fondatori del bebop. Ha contribuito a rivoluzionare il jazz in senso moderno con i suoi celebri assoli Musicalmente parlando: ha scritto alcuni celebri standard jazz tra cui Now’s the time, Ornithology e Scrapple from the apple Frase celebre: «Non suonare il sassofono, lascia che sia lui a suonare te»

Charlie «Bird» nasce a Kansas City il 29 agosto del 1920. Inizia a suonare il sassofono a 13 anni esercitandosi fino a quindici ore al giorno. La fama di Parker esplode grazie allo stile inconfondibile che emerge dai singoli Billie’s Bounce e Ko-Ko del 1945, e Ornithology del 1946, attraverso i quali Charlie, partendo da improvvisazioni, inventa il genere bebop. Nel 1947 si stabilisce definitivamente a New York iniziando a collaborare con i più importanti musicisti mondiali. Nella storia della musica jazz è considerato al pari di Louis Armstrong e i suoi assoli sono tuttora argomento di studio. Dopo anni burrascosi di dipendenza da alcol e droghe, che gli provocano notevoli problemi anche di natura professionale e artistica, Charlie muore a 35 anni il 12 marzo 1955 a New York, probabilmente per un’overdose.

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Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Il cool jazz

C het Baker, 1956.

Con il termine cool jazz si è soliti definire il jazz bianco, sviluppatosi sull’esperienza del bebop ma con sonorità più rarefatte, dove il ritmo ha una funzione secondaria. Il suo nome deriva dall’espressione inglese keep cool che significa «rimani calmo». L’aggettivo cool letteralmente significa «fresco» ma anche «bello», dunque nel linguaggio jazzistico richiama a qualche cosa di positivo, che va per il verso giusto. Tra gli esponenti più noti del genere cool jazz vi sono vari musicisti, tra cui Lennie Tristano, Chet Baker, Gerry Mulligan, Miles Davis e Paul Desmond.

Competenza digitale Un brano cool jazz molto noto è Take five, scritto nel 1959 da Paul Desmond. Questo piccolo capolavoro è presente nell’album Time Out del Dave Brubeck Quartet, disco che mescola elementi afroamericani e citazioni di musica classica.

L’hard bop e il funky jazz

B enny Golson, 2011.

290

Il breve ma significativo successo del cool jazz e del jazz californiano fino ai primi anni Cinquanta avrà un particolare effetto sui musicisti neri della costa est degli Stati Uniti. Dopo la sorpresa e un iniziale stordimento, la risposta arriva fortissima, a suon di energia, e prende spunto proprio dalle radici musicali della cultura afroamericana: il blues, lo spiritual e il gospel song. Nascono così i ritmi hard bop e funky jazz. Questi termini descrivono lo swing duro, legato al bebop ma reso più semplice e levigato grazie alla linearità impartita dai musicisti del cool jazz. New York e i suoi artisti tornano in poco tempo alla ribalta, fondendo questi elementi in una musica più spontanea e comunicativa. Il sax tenore diventa una delle voci simbolo dell’hard bop grazie alla grande tradizione portata avanti da validissimi giovani leoni: Sonny Rollins, Johnny Griffin, Dexter Gordon, John Coltrane, Joe Henderson, Benny Golson e Wayne Shorter. Un protagonista di questi anni è senza dubbio Thelonious Monk che improvvisamente viene riscoperto e portato al successo con John Coltrane al Five Spot Café di New York. Le sue innovative composizioni saranno seguite con grande attenzione da tutti gli hard boppers del periodo.


Unità 11

I luoghi della musica

Dai riverboat ai festival La musica jazz nasce a New Orleans sui riverboat, i battelli a vapore che si spostano lungo il fiume Mississippi per trasportare passeggeri e merci. La stessa musica viene suonata anche per le strade della città e presto si diffonde anche nei locali. Uno dei primi locali in cui si esibiscono le orchestre jazz è il Preservation Hall, dove ancora oggi si può ascoltare l’originale stile di New Orleans. La musica si fa strada

Il jazz in Italia

Seppur nata come genere spontaneo e di strada, la musica jazz, grazie al talento e alle capacità di molti musicisti, in poco tempo si diffonde in tutti gli Stati Uniti. Ovunque aprono locali dove è possibile ascoltare anche il jazz dei bianchi; tra i più famosi citiamo il Cotton Club, il Plantation e il Village Vanguard. La musica jazz diventa finalmente colta quando l’orchestra di Benny Goodman nel 1938 si guadagna il diritto di esibirsi al Carnegie Hall, un teatro che fino ad allora era stato considerato un tempio della lirica e che tuttora è uno dei luoghi più importanti della musica a New York. Altri locali famosi di New York, in cui oggi è possibile ascoltare musica jazz, sono il Blue Note e il Birdland.

Il jazz è un genere musicale che ha grandi tradizioni in tutto il nostro Paese ed è una realtà molto viva: sono infatti oltre 60 i festival musicali dedicati al jazz che si tengono in Italia ogni anno. Il più importante è l’Umbria Jazz Festival che si svolge a Perugia da oltre 40 anni con la partecipazione di grandi musicisti di fama internazionale. Non mancano tuttavia i locali dove ascoltare jazz di qualità. Alcuni esempi sono il Blue Note di Milano, la Cantina Bentivoglio di Bologna, il Jazz Club di Firenze, la Casa del Jazz di Roma e l’Around Midnight di Napoli. Un'esecuzione da Umbria Jazz.

C otton Club di New York.

FORSE NON LO SAI L’origine della parola jazz è piuttosto controversa. Secondo alcuni pare derivi da un termine offensivo usato nei locali malfamati di Chicago, secondo altri sembra provenga dal francese jaser, cioè «fare confusione», ma c’è anche chi sostiene che il termine abbia avuto origine dai sostenitori del musicista Jasbo Brown che lo chiamavano Jas. Gli esperti però dichiarano che la verità sia un’altra. I gruppi che suonavano il jazz erano chiamati jass band; alcune persone, non amando questo genere, cancellavano dai manifesti la «j» lasciando la scritta offensiva ass band. Per limitare queste continue denigrazioni un discografico della Victor cambiò così le consonanti da s in z.

291


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Miles Davis

Nome: Miles Cognome: Davis Nato a: Alton il 26 maggio 1926 (morto a Santa Monica il 28 settembre 1991) Nazionalità: americana Professione: compositore, jazzista e trombettista Particolarità: nella sua carriera ha percorso tutti gli stili della musica jazz dal bebop al cool jazz all’hard bop, sfiorando il free jazz fino al rock jazz, o fusion, e al funky jazz Musicalmente parlando: ha inciso numerosi e importantissimi dischi, tra cui Kind of Blue, collaborando con i più importanti jazzisti del Novecento. Tra le sue composizioni: Solar, All blues e So what Frase celebre: «Non temere gli errori. Non ce ne sono»

Davis nasce ad Alton il 26 maggio del 1926 da una famiglia agiata. Per il suo tredicesimo compleanno il padre gli regala una tromba e Miles entusiasta inizia subito a prendere lezioni private. A 17 anni si esibisce per la prima volta in pubblico con i Blue Devils. Il gruppo ha una certa fama e questo permette a Miles di conoscere molti musicisti famosi che assistono ai loro concerti. Dopo il diploma si trasferisce a New York con l’obiettivo di frequentare la Juilliard School of Music ma soprattutto per poter suonare con Charlie Parker e Dizzy Gillespie. Tra il 1950 e il 1954 attraversa un periodo nero a causa della tossicodipendenza, vinta con l’aiuCompetenza digitale to del padre. Nel 1957 in Francia incide la colonna sonora del Tra i brani jazz rock composti da Miles film Ascensore per il patibolo. Dal 1959 colleziona una sfilza di Davis ti proponiamo di ascoltare Jean successi tra i quali citiamo Kind of blue, Electric Miles, We Want Pierre pubblicato nel 1982 nell’album Miles e l’album Tutu con cui nel 1987 vince il Grammy Award. We Want Miles. Il brano si sviluppa Muore il 28 settembre 1991 per un attacco di polmonite. solo sull’accordo di Do ed è facilmente eseguibile.

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TECNOLOGIA

DOCUMENTI SU DISCO Nel primo Novecento, grazie all’invenzione del grammofono, nasce di fatto il mercato discografico. Negli anni successivi è il disco a 78 giri a conservare tutta l’evoluzione della musica jazz. A partire dal 1948, l’invenzione del microsolco, cioè la possibilità di riprodurre nel nuovo formato di disco a 33 giri brani di lunga durata, diventa di fondamentale importanza. Ciò permette ai musicisti di esprimersi più liberamente con lunghi assoli che diventano talvolta veri e propri trattati dello strumento. Oggi questi supporti, seppur superati, mantengono comunque il fascino e il calore del suono originale.

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SOTTO LE STELLE DEL JAZZ

Unità 11

Il free jazz

C harles Mingus, 1960.

Come la musica colta, anche il jazz, in sessant’anni circa, compie un suo percorso di demolizione della tonalità per approdare alla realizzazione di un linguaggio astratto, paragonabile alla pittura di Kandinsky. Secondo la rivista Down Beat il free jazz è «un’espressione di insoddisfazione, un rifiuto delle convenzioni, un assalto, spesso furioso, al presente e a una grande parte del passato, ma che allo stesso tempo crea un profondo desiderio di gioia, fino all’accettazione di quella sensazione indefinibile che si chiama libertà». Le prime avvisaglie del cosiddetto free jazz si possono sentire nei profetici lavori di Charles Mingus con il suo collaboratore più avanzato Eric Dolphy. Tuttavia, sarà il sassofonista Ornette Coleman, venuto da Los Angeles alla fine degli anni Cinquanta, già musicista di jazz informale (o new thing), a lasciare di stucco l’ambiente musicale di New York. Un altro esecutore di musica libera è il pianista Cecil Taylor, di solida formazione classica, che spesso collabora insieme al sassofonista Archie Shepp.

Competenza digitale Il grande contrabbassista e compositore Charles Mingus guida il suo jazz verso un personalissimo recupero del blues, diffondendo la musica afroamericana più disparata e promuovendo importanti discussioni. Cerca su internet Canon, un singolare canone polifonico in stile jazzistico. L’introduzione è classica e ogni strumento segue polifonicamente le altre voci. Lo sviluppo è affidato all’improvvisazione.

Il jazz si diffonde in Europa

K eith Jarret.

Tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Ottanta in Europa fioriscono numerose case discografiche che favoriranno la diffusione del jazz. In particolar modo a distinguersi è l’ECM (Edition of Contemporary Music) per la qualità e il suono purissimo delle incisioni. Essa viene fondata a Monaco nel 1969 scegliendo di rappresentare artisti europei e americani. Il pianista Keith Jarrett, già collaboratore del Miles Davis elettrico, trova la sua dimensione naturale con la casa discografica tedesca, incidendo in studio e dal vivo (The Köln Concert, 1975) le sue prime storiche improvvisazioni al pianoforte e costituendo successivamente una straordinaria formazione di jazz contemporaneo.

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Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Il jazz in Italia

G orni Kramer.

Anche se l’incontro tra la realtà musicale italiana e il jazz risale al 1917, è durante la seconda guerra mondiale, con lo sbarco delle truppe americane, che in Italia si comincia ad ascoltare con grande interesse questo nuovo tipo di musica. Il fisarmonicista e compositore Gorni Kramer rappresenta uno dei primi direttori d’orchestra che negli anni Trenta, durante il fascismo, diffonderà in Italia la musica afroamericana, rielaborandola nei titoli per non contrariare le disposizioni anti-americane del regime. Così il brano Saint Louis blues prenderà il nome di Tristezze di san Luigi, e Stompin’ at the Savoy, diventerà Savoiardi. Dopo i primi pionieri del jazz italiano seguiranno nuove generazioni di artisti, oggi affermati anche in campo internazionale: il trombettista Enrico Rava; i pianisti Enrico Intra e Franco D’Andrea; i contrabbassisti Giorgio Azzolini, Bruno e Giovanni Tommaso; i sassofonisti Gianluigi Trovesi e Claudio Fasoli; il fisarmonicista Gianni Coscia. I festival jazzistici aumentano ogni anno; in tutte le città d’Italia ogni estate si moltiplicano gli appuntamenti dedicati agli artisti italiani e stranieri che si esibiscono insieme in straordinarie performance.

Competenza digitale Per approfondire il tema del jazz italiano, cerca su internet: Sousaphonix, Bix Factor, l’intervista a Mauro Ottolini; Enrico Rava e Stefano Bollani in Besame mucho; Canto di ebano del clarinettista Gabriele Mirabassi.

G ianluigi Trovesi.

E nrico Rava.

Brano A144

Proposta di ascolto

Mitteleuropa M. Pasetto

La formazione etno/jazz italiana Wood Quartet è un gruppo nel quale confluiscono varie esperienze, dalla musica classica al jazz alla musica popolare. Del repertorio del quartetto proponiamo l’ascolto di Mitteleuropa, una composizione pubblicata nel 1996. Dopo l’introduzione del contrabbasso si alternano dei temi. Quanti ne riesci a distinguere prima dell’assolo di chitarra? a. 2

294

b. 3

c. 4

d. 5


DIDATTICA INCLUSIVA

BES

Unità 11

IN SINTESI

•A partire dal 1600 molti africani vengono portati in America dai coloni europei per svolgere lavori molto duri: l’unica libertà loro concessa è il canto. • I canti di lavoro alleviano la vita degli schiavi: ricchi di elementi musicali africani, i canti sono eseguiti da un solista che si alterna a un gruppo di voci. • Proprio questi canti rappresentano le radici di un nuovo genere musicale che nel corso del 1900 darà vita al jazz e si diffonderà anche in Europa. • Tra gli autori di questo genere ricordiamo: Louis Armstrong, Duke Ellington, Charlie Parker, Miles Davis. i canti di lavoro degli schiavi

la fusione tra i canti di lavoro e i componimenti europei

forme musicali sacre

è

sono

sono i work song

il free jazz

la ballata

gli spiritual

i gospel

Sotto le stelle del jazz

il blues è

esprime

il desiderio di libertà

il cool jazz

il bebop

lo swing

il ragtime

ha

è

ha

è

un ritmo rilassato

una forma di jazz da ascolto

un ritmo dondolante e ballabile

una musica allegra eseguita per pianoforte

un canto di protesta urbano

295


Parte

2

Ve r i f i c a 1. Cancella dall’elenco tutti i generi musicali che non derivano dalla musica afroamericana. flamenco — jazz — polka — blues — tango — ragtime — fado — bebop — tarantella — fandango — spiritual — swing — work song — valzer

2. Completa il testo con le parole date. schiavi — africani — solista — work song — ritmici I canti di lavoro, o .................................................................................., alleviano la fatica e rendono il lavoro più produttivo. Sono canti ricchi di elementi musicali ....................................................................., eseguiti da un ........................................................ che si alterna a un gruppo di voci. Vengono accompagnati dal movimento e talvolta dal suono di strumenti ................................................................................................., realizzati con materiali di fortuna. In questo modo, gli .................................................................................... scandiscono il ritmo della raccolta del cotone, del lavoro nelle ferrovie e nei porti, della fatica dei vogatori su barche e navi.

3. Che cosa significa ragtime?

Tempo perso

Tempo strappato

Bel tempo

Tempismo perfetto

4. Come si chiamano le prime forme di musica sacra che avvicinano gli afroamericani alle religioni europee?

Preachers

Christmas song

Spiritual

Church song

5. Indica con una crocetta il compositore a cui è riferita ciascuna frase. Armstrong Ellington Parker

Davis

a. b. c. d. e. f. g. h. i.

Compositore e pianista jazz. È stato anche trombettista rock jazz e funky jazz. La sua formazione iniziò in riformatorio. Saxofonista. Primo re del jazz. Ha composto Ornithology. È nato a New Orleans. È considerato uno dei fondatori del bebop. L a sua orchestra suonava un brano ispirato alla metropolitana di New York. j. Nella sua carriera ha percorso molti stili del jazz. k. Ambasciatore mondiale del jazz tradizionale. l. Il suo brano Jean Pierre si sviluppa sull’accordo di Do. m. Quando compone prende spunto da rumori e ricordi.

6. Indica se le affermazioni sono vere o false. V F a. Dal genere spiritual nascono i work song.   b. Il gospel è impostato sullo schema domanda-risposta tra solista e coro.   V F c. Blues significa pace e armonia con se stessi e il mondo.   V F d. I gruppi dixieland erano formazioni jazz composte esclusivamente da bianchi.   V F e. Lo stride piano è una tecnica pianistica che prevede movimenti rapidi delle mani.   V F f. Billie Holiday era una famosa cantante jazz.   V F g. Con il bebop il jazz diventa musica da ballare.   V F h. Il theremin è la voce simbolo del cool jazz.   V F

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Unità

12

MUSICAL E COLONNE SONORE

Unità 12

Musical e colonne sonore

Conoscenze e abilità Conoscere l’origine del musical e della commedia musicale. Conoscere alcuni compositori di teatro musicale: operetta, musical, commedia musicale. Saper riconoscere e suonare alcuni frammenti di brani di musical. Rielaborare in modo creativo un’opera rap.

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Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Dal teatro al cinema alla pubblicità A partite dalla metà del XIX secolo la musica diventa sempre più popolare e si diffonde in vari contesti e in diversi campi, sino a essere un elemento integrante, spesso irrinunciabile, di rappresentazioni teatrali, commedie, film e spot pubblicitari.

L’operetta In Francia, verso la metà dell’Ottocento, nasce un genere teatrale musicale brillante, figlio dell’opéra-comique, che si impone come nuova alternativa al melodramma: l’operetta. Gli aspetti principali che caratterizzano lo stile di questo nuovo genere di teatro musicale sono le melodie vivaci e brillanti, le coreografie colorate e le danze che sono infatti l’ingrediente dominante dell’operetta. Il compositore più importante di operette francesi è Jacques Offenbach. Alla corte di Vienna invece Johann Strauss figlio e Franz Lehár diventano i principali compositori di operette austriache.

Competenza digitale Una delle operette più conosciute è La vedova allegra (Die lustige Witwe), scritta dall’austriaco Franz Lehár, su libretto di Victor Léon e Leo Stein, e rappresentata per la prima volta a Vienna nel dicembre del 1905. Di questa operetta cerca su internet il frizzante brano Vo’ da Maxim allor (Da geh’ ich zu Maxim).

Locandina dell’operetta francese Cliquette illustrata da Alfred Choubrac.

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MUSICAL E COLONNE SONORE

Unità 12

L’origine del musical Copertina degli spartiti di Over There, di George M. Cohan.

Verso la metà del XIX secolo l’operetta francese e l’operetta viennese approdano negli Stati Uniti e nasce la rivista, una forma di spettacolo in cui si susseguono, senza un vero e proprio filo conduttore, canzoni, danze e scenette comiche. Questi generi teatrali leggeri vengono apprezzati dal pubblico americano e hanno da subito molto successo. Nei primi anni del Novecento, il produttore teatrale George M. Cohan decide di collegare tutti i numeri che componevano la rivista, definendone una trama; egli crea così un nuovo tipo di spettacolo chiamato musical comedy che diventerà per tutti semplicemente musical. Il nuovo genere di teatro musicale leggero approda subito a Broadway e con gli anni subisce diversi cambiamenti e miglioramenti fino all’inserimento degli effetti speciali che caratterizzerano gli spettacoli dagli anni Sessanta in poi. Uno dei musical di maggior successo è il Notre Dame de Paris scritto nel 1998 da Luc Plamondon e Riccardo Cocciante, ispirato all’omonimo racconto di Victor Hugo.

George M. Cohan.

Competenza digitale Prendendo spunto dalla trama di Giulietta e Romeo di William Shakespeare, nel 1957 il compositore americano Leonard Bernstein scrive il musical West side story. Del musical cerca su internet il brano America.

Proposta di lavoro Per scrivere un’opera innanzitutto occorre partire da

un buon soggetto. La cosa più semplice è procedere come ha fatto Bernstein per West side story, ovvero basarsi su una trama che funziona cambiando l’ambientazione della storia originale. Partendo dalla struttura di Giulietta e Romeo, insieme ai tuoi compagni, prova a comporre una mini opera rap scrivendo un breve testo rap per ciascuno dei passaggi della storia: • i protagonisti sono due ragazzi di condizione sociale diversa; • i due ragazzi si innamorano; • tutti ostacolano il loro amore; • i due innamorati decidono di portare avanti la loro storia in segreto; • un lutto li separerà per sempre.

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Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Andrew Lloyd Webber Nome: Andrew Cognome: Lloyd Webber Nato a: Londra il 22 marzo 1948 Nazionalità: inglese Professione: compositore Particolarità: figlio d’arte, il padre era un compositore inglese, la madre una pianista e violinista, e il fratello un violoncellista. A nove anni ha composto la sua prima suite di sei brani. I suoi spettacoli sono stati rappresentati con successo sia in Inghilterra sia a Broadway. Oggi è considerato uno dei compositori inglesi di maggior successo e nel 1997 la regina del Regno Unito gli ha assegnato il titolo di Lord Musicalmente parlando: ha composto 17 musical di successo mondiale, tra cui Il fantasma dell’opera, Cats, Jesus Christ Superstar ed Evita, un requiem per il padre scomparso nel 1982 e la canzone d’apertura dei Giochi Olimpici di Barcellona del 1992 Frase celebre: «Un bravo artista è destinato a essere infelice nella vita»

Competenza digitale Il celebre musical Evita ha ispirato una versione cinematografica, uscita nel 1996, con Madonna. Cerca su internet la sua interpretazione di Don’t cry for me Argentina.

Considerato il più grande compositore di musical, Andrew Lloyd Webber nasce a Londra, in Inghilterra, il 22 marzo del 1948. Figlio d’arte, a nove anni pubblica la sua prima suite. Nel 1965 inizia a collaborare con il paroliere Tim Rice con il quale realizza molti dei suoi successi mondiali: Jesus Christ Superstar del 1971, Evita del 1978 e Cats del 1981. Nel 1986 va in scena The phantom of the opera (Il fantasma dell’opera) scritto con Charles Hart e Richard Stilgoe. Con Rice torna a scrivere The wizard Of Oz che debutta nel 2011. Ogni anno Lloyd Webber, dal 1997 baronetto d’Inghilterra che si può avvalere del titolo di Lord, organizza un festival teatrale a Sydmonton dove risiede.

Il musical Evita al Broadway Theater di Manhattan, 1980.

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MUSICAL E COLONNE SONORE

Unità 12

La commedia musicale italiana

D omenico Modugno.

Intorno agli anni Quaranta in Italia nasce la commedia musicale, un’evoluzione dell’operetta che non contiene brani lirici, ma canzoni melodiche e leggere, molto orecchiabili. La commedia musicale si afferma intorno alla fine della seconda guerra mondiale soprattutto grazie a due autori divenuti l’espressione mondiale di questo genere tutto italiano: Pietro Garinei e Sandro Giovannini. Tra il 1940 e il 1970 Garinei e Giovannini scrivono autentici capolavori come Un trapezio per Lisistrata, Alleluja brava gente, Rugantino e Aggiungi un posto a tavola, coinvolgendo moltissimi artisti tra cui Anna Magnani, Johnny Dorelli, il Quartetto Cetra, Gigi Proietti, Nino Manfredi e Domenico Modugno.

Competenza digitale Tra il 1973 e il 1974 Garinei e Giovannini, insieme a Iaia Fiastri e Armando Trovajoli, scrivono la commedia musicale Aggiungi un posto a tavola. Di questo musical italiano cerca su internet il brano di apertura che porta lo stesso titolo.

Il cast di Alleluja brava gente.

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Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Il musical incontra la musica rock

N t a Ben e

concept album: album discografico in cui tutte le canzoni ruotano attorno a un unico tema o sviluppano una storia.

Verso la fine degli anni Settanta i musical evolvono in un genere di teatro musicale più aggressivo, con musiche più ritmate: l’opera rock. Tra le più famose citiamo Hair (1968) scritta da J. Rado, G. Ragni e G. MacDermot, Jesus Christ Superstar (1971) di A. Lloyd Webber e T. Rice, The Rocky horror picture show (1973) di R. O’Brien e A chorus line (1975) di M. Hamlisch e E. Kleban. In Italia, il primo autore di opere rock è Tito Schipa junior che nel 1970 pubblica Orfeo 9. Del genere dell’opera rock fanno parte anche i concept album, come Tommy (1969) e Quadrophenia (1973), entrambi degli Who oppure The wall (1979) dei Pink Floyd o ancora Joe’s garage (1979) di Frank Zappa. Dalla metà degli anni Novanta l’opera rock subirà un’ulteriore evoluzione diventando, a seconda del genere musicale a cui si ispira, opera metal, opera rap e opera hip hop.

Una scena del musical Jesus Christ Superstar a Broadway, 1971.

Competenza digitale Il gruppo inglese dei Pink Floyd nel 1979 scrive l’opera rock The Wall. Dell’intero concept album cerca su internet il brano Another brick in the wall.

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MUSICAL E COLONNE SONORE

Unità 12

Il cinema musicale

Locandina del film Il mago di Oz.

Sebbene dalla nascita del cinema, avvenuta nel 1895, a oggi sono oltre cinquecento le pellicole prodotte che possono avvalersi del titolo di film musicale, poco più di una ventina di queste sono entrate nella storia, come per esempio Tutti insieme appassionatamente, Il mago di Oz, Mary Poppins, Sette spose per sette fratelli, Cantando sotto la pioggia, Grease, The blues brothers e Flashdance. Molti di questi film musicali hanno una colonna sonora originale, cioè un insieme di musiche scritte appositamente per la pellicola; altri film invece, come The blues brothers, si avvalgono di una colonna sonora non originale, costituita da brani di repertorio opportunamente selezionati dal regista o dagli autori della sceneggiatura. OVER THE RAINBOW

Uno dei brani più famosi scritti appositamente per un film musicale è senza dubbio Over the rainbow scritto da Harold Arlen ed E. Y. Harburg per la colonna sonora del film Il mago di Oz del 1939. Negli anni successivi la canzone ha mantenuto un successo strepitoso tanto che i critici musicali e i discografici statunitensi l’hanno eletta la miglior canzone americana del XX secolo. Nel film il brano è cantato da Judy Garland, ma molti interpreti ne hanno creato in seguito una propria versione, come Jimi Hendrix, Frank Sinatra, Ray Charles, Eric Clapton, Barbra Streisand, Norah Jones e Chiara Galiazzo. Mary Poppins, 1965.

Competenza digitale Cerca su internet alcune versioni del brano Over the rainbow, tratto dal film Il mago di Oz.

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Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

L’importanza della colonna sonora Col tempo molti musicisti si sono specializzati nella composizione di colonne sonore per il cinema, decretando spesso il successo di un film proprio grazie alle musiche che accompagnano le immagini. Indimenticabili sono, per esempio, le musiche di La dolce vita e Il Padrino composte da Nino Rota, quelle di Indiana Jones e Star wars scritte da John Williams, della Pantera rosa composte da Henry Mancini, di Mission o C’era una volta in America scritte da Ennio Morricone, di La vita è bella scritte da Nicola Piovani, di Up, Monster & Co. e Ratatouille tutte composte da Michael Giacchino. RAINDROPS KEEP FALLIN’ ON MY HEAD

Uno dei principali compositori di colonne sonore di film musicali è l’americano Burt Bacharach. Tra i brani più famosi del suo repertorio vi è Raindrops keep fallin’ on my head scritto insieme a Hal David nel 1969 per la colonna sonora del film Butch Cassidy and the sundance kid. Più recentemente la canzone è stata utilizzata nel film Spider-Man 2. Harrison Ford e Sean Connery sul set di Indiana Jones.

Proposta di lavoro

creativo

rova a realizzare, insieme ai tuoi P compagni di classe, un commento musicale originale al cortometraggio muto «Inseguimento a Venezia». Infine pubblicate il vostro lavoro sul M.I.O. BOOK.

collegamento con...

Competenza digitale Del brano Raindrops keep fallin’ on my head sono state eseguite molte versioni, anche in più lingue. Cerca su internet la versione originale e confrontala con la curiosa cover italiana eseguita da Renato dei Profeti nel 1970 dal titolo Gocce di pioggia su di me.

CINEMA

IL PRIMO COMMENTO MUSICALE Quando nel 1895 è nato il cinema, la traccia audio non esisteva: il film era muto. Solo dopo il 1925 la tecnologia messa a disposizione dell’industria cinematografica ha permesso di inserire nei film il commento musicale e i dialoghi. Il primo film sonoro, Il cantante di jazz, risale al 1927. Prima di allora l’accompagnamento musicale era affidato a un pianista che suonava dal vivo mentre sullo schermo scorrevano le immagini. Di recente il gruppo funky jazz italiano Calibro 35 si è ispirato, per la sua musica, alle colonne sonore italiane dei polizieschi degli anni ’70 fino ad arrivare a comporne di originali.

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MUSICAL E COLONNE SONORE

Unità 12

Ennio Morricone Nome: Ennio Cognome: Morricone Nato a: Roma il 10 novembre 1928 Nazionalità: italiana Professione: compositore, musicista e direttore d’orchestra Particolarità: nella sua carriera musicale si cimenta in tutti i campi della composizione musicale, sia nella musica contemporanea sia in quella aleatoria, assoluta e applicata. Nel 1958 viene assunto dalla RAI come assistente musicale, ma si dimette il primo giorno di lavoro. Lavora nel campo discografico come orchestratore, direttore e poi come compositore per il teatro, la radio, la televisione e il cinema. Nel 2007 ha vinto il Premio Oscar alla carriera Musicalmente parlando: oltre ad aver scritto musiche per più di 500 film e serie TV, tra cui Per un pugno di dollari, Mission, Gli intoccabili, Nuovo cinema paradiso, è noto anche come compositore di musica contemporanea, di cui ha scritto oltre 100 composizioni Frase celebre: «Personalmente il mio consiglio indirizzato ai giovani che intendono scrivere per il cinema è di studiare la musica e la storia della composizione musicale, dai primi secoli della polifonia sino a oggi, e poi di liberarsi, in senso positivo, del bagaglio acquisito: tutto ciò servirà a diventare se stessi»

Ennio Morricone nasce a Roma il 10 novembre 1928. Riceve la sua formazione musicale al Conservatorio di Santa Cecilia dove si diploma in tromba, musica per banda e composizione. Nel 1958 viene assunto alla RAI ma si licenzia immediatamente quando viene a sapere che le sue musiche non potrebbero mai essere trasmesse in quanto dipendente dell’Ente. Dal 1964 inizia la collaborazione con il regista Sergio Leone, per il quale scrive le colonne sonore dei suoi famosi spaghetti-western: Per un pugno di dollari, che vince il Nastro d’Argento; Per qualche dollaro in più; Il buono, il brutto, il cattivo; C’era una volta il West; Giù la testa e C’era una volta in America. Ennio però non si limita solo a comporre per il cinema, nel 1966 assieme a Maurizio Costanzo e Ghigo De Chiara scrive Se telefonando, uno dei principali successi discografici di Mina. Altre sue indimenticabili colonne sonore cinematografiche sono quelle per Mission; Gli intoccabili e La leggenda del pianista sull’oceano. Nel 2007 gli viene assegnato il Premio Oscar alla carriera.

Mina nel 1972.

305


2 Note sull’oceano

Guida all’ascolto

Parte

Tra le molte colonne sonore composte da Ennio Morricone vi è quella del film La leggenda del pianista sull’oceano del 1998. La pellicola è la versione cinematografica, diretta dal regista italiano Giuseppe Tornatore, di Novecento, un celebre monologo teatrale scritto da Alessandro Baricco e pubblicato nel 1994. Con questa colonna sonora Morricone si è aggiudicato il prestigioso Golden globe nel 2000. La versione completa comprende trenta brani musicali; ti proponiamo l’ascolto del brano di apertura intitolato Playing love.

Playing love Ennio Morricone Moderato

Flauto

Tastiera

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DA AUTORI: (stiamo ancora aspettando la versione definitiva del brano…) l’esercizio andrà riscritto

Unità 12 Brano A145

Proposta di ascolto

Playing love E. Morricone

Il brano proposto, suonato dalla Big Band Ritmo Sinfonica Città di Verona, si apre con il pianoforte successivamente accompagnato da un gruppo di strumenti a fiato. Pianista solista Daniele Rotunno; arrangiamento di Giordano Bruno Tedeschi e Linda Anzolin.

00:00-00:36

Inizio

Introduzione virtuosistica in stile jazzistico del pianoforte, pian piano tende a placarsi per preparare il tema (nella scena del film il pianista Novecento registra, in una sala della nave, una sua composizione).

00:37-01:13

Tema

Inizia un tema dolce e lento con un incedere esitante (nel film il pianista descrive con la musica, guardando attraverso gli oblò della nave, lo sguardo di una giovane emigrante che osserva l’orizzonte).

01:14-01:42

Tema

Riprende il tema iniziale più deciso e più forte (il pianista nel film cerca lo sguardo della donna di cui si innamora a prima vista).

01:43-02:11

Tema

Continua un tema che sembra non finire mai: il disegno ritmico è identico, l’invenzione melodica sempre diversa. Il tema si conclude con un accordo sospeso del pianoforte (qui la scena del film si conclude).

02:12- 02:41

Tema

Il flicorno riprende il tema in un’altra tonalità con risposta di clarinetti, flauti, tromboni, corni, piatto oscillante e glockenspiel. Gli strumenti accompagnano e rispondono al flicorno.

Tema

Ricomincia il pianoforte insieme ai clarinetti con risposta dei corni francesi e dell’eufonio. Il tema si sviluppa come prima per mezzo di dinamiche diverse, dal piano al mezzoforte. Si conclude il brano, attraverso un rallentando di tutti, con effetto di percussioni (chimes, campanellini di metallo).

02:42-03:49

1. Quale stile rievoca l’introduzione del pianista? a. Stile jazzistico b. Stile classico c. Stile pop 2. Dopo l’introduzione, che cosa esegue il pianoforte?

a. Continua l’introduzione b. Rimane in silenzio c. Il tema principale 3. Dopo la fine del primo tema chi riprende il motivo? a. I clarinetti b. I tromboni c. Il flicorno 4. Come si conclude il brano?

Competenza digitale Nelle colonne sonore la musica è scritta per accompagnare le immagini. Per capire meglio come questo brano si sposa perfettamente con le inquadrature che sostiene, cerca su internet la sequenza del film La leggenda del pianista sull’oceano nella quale si suona Playing love. Una curiosità: l’attore non suona veramente il pianoforte, anche se muove le mani molto bene.

a. Accelerando e crescendo b. Rallentando e diminuendo c. Suonando a tempo

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Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Musical da circo Un giovane mangiafuoco canadese, Guy Laliberté, nel 1984 decide che è il momento di dare una svolta agli spettacoli circensi. Guy pensa a un circo senza animali e con coreografie e numeri acrobatici spettacolari; così a Montreal fonda il Cirque du Soleil. Dall’anno della sua fondazione il Cirque du Soleil ha prodotto una decina di musical circensi che hanno richiamato decine di migliaia di spettatori nelle piazze e nei teatri di tutto il mondo. Molte delle musiche di spettacoli come Cirque réinventé, Saltimbanco, Alegría, Dralion, Zumanity, Corteo, Amaluna, Joyà e Totem, eseguite rigorosamente dal vivo, sono diventate delle sigle di programmi televisivi e sono entrate anche nella classifica dei singoli più venduti.

G uy Laliberté.

Contorsioniste del Cirque du Soleil.

Competenza digitale Del musical circense Alegría, presentato da il Cirque du Soleil nel 1994, cerca su internet l’omonimo brano che apre lo spettacolo. La canzone, scritta da Francesca Gagnon e dal gruppo cileno Inti-Illimani, ha la particolarità di essere cantata in tre lingue.

308


Dai music-hall ai palazzetti Il musical è un genere di spettacolo musicale diventato molto popolare in Inghilterra e negli Stati Uniti già alla fine dell’Ottocento. Nato nelle taverne e nelle osterie, questo genere popolare si tiene principalmente nei music-hall, i luoghi adibiti generalmente agli spettacoli di varietà, ma oggi si va diffondendo anche nei palazzetti dello sport. Broadway La maggior concentrazione mondiale di music-hall, dove si tengono quotidianamente questi spettacoli, si trova a Broadway Theatre, un tratto dell’omonima via di Manhattan, a New York, su cui si affacciano oltre quaranta teatri con sale da almeno cinquecento posti. Il tempio della commedia musicale italiana Il principale teatro per la rappresentazione di commedie musicali in Italia, grazie alla collaborazione di Pietro Garinei e Sandro Giovannini, è stato per molti anni il teatro Sistina a Roma. Su questo palcoscenico hanno debuttato alcune tra le commedie musicali italiane che hanno riscosso maggior successo in tutto il mondo come Alleluja brava gente, Aggiungi un posto a tavola e Rugantino.

Recentemente a Milano è stato aperto il Teatro della Luna che ospita musical prodotti in Italia dalla Compagnia della Rancia e produzioni internazionali. A volte i teatri non consentono di contenere il pubblico e di realizzare gli effetti scenografici e sonori che registi e tecnici mettono in campo per stupire gli spettatori, così gli spettacoli si spostano nei palazzetti dello sport come il Mediolanum Forum di Assago, che può contenere circa tredicimila spettatori.

FORSE NON LO SAI Alla fine degli spettacoli di rivista gli attori e le ballerine sfilavano su un ballatoio, chiamato passerella, posto davanti al palcoscenico. Oggi l’espressione «fare la passerella» è spesso usata con il significato di mettersi in mostra in modo esibizionista.

B roadway, New York, 1989.

309

I luoghi della musica

Unità 12


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Musica e pubblicità

R enzo Arbore.

Nel linguaggio pubblicitario la scelta della musica adatta e del jingle, il motivetto facile che deve avere un’immediata presa sul pubblico, è tra gli obiettivi principali dei creativi addetti ai lavori. Una delle regole degli esperti del settore è che qualsiasi messaggio veicolato dalla musica si deve scolpire in testa immediatamente. Fedeli a questo principio i pubblicitari, nel corso degli anni, hanno composto per la pubblicità, sia radiofonica sia televisiva, sigle che sono entrate nella memoria collettiva, durando nel tempo a volte più dello stesso prodotto pubblicizzato. E quando non hanno scritto jingle per gli spot, hanno contribuito a decretare il successo di canzoni che con la pubblicità sono diventate famosissime. CACAO MERAVIGLIAO

Ci sono canzoni che diventano famose perché sono legate a uno spot pubblicitario e ci sono prodotti che pur non esistendo diventano famosi grazie a una canzone. È il caso di Cacao meravigliao, canzone scritta da Renzo Arbore e Claudio Mattone nel 1987 per celebrare lo sponsor immaginario della trasmissione televisiva Indietro tutta!.

Competenza digitale Nel linguaggio pubblicitario uno degli elementi più apprezzati e importanti è la sintesi, la capacità cioè di riassumere tutto il messaggio in pochissime parole e di condensarlo in uno slogan che non si deve più dimenticare. Cerca su internet il brano Cacao meravigliao di Arbore e Mattone. Osserva come nel testo il nome del prodotto venga ripetuto quasi all’infinito e come gli autori abbiano inventato uno slang originale per dare un sapore esotico al fantomatico prodotto. Poi, insieme ai tuoi compagni, prova anche tu a inventare un video spot per un prodotto immaginario, della durata non superiore ai 30 secondi, e condividilo sul M.I.O. BOOK.

Musica e videogame

S uper Mario.

310

Dalla fine degli anni Settanta i videogiochi si impongono come nuova forma di intrattenimento e fin da subito la musica costituisce un elemento fondamentale di accompagnamento. Inizialmente è monofonica, cioè con un solo tipo di suono, realizzata con sintetizzatori e computer, e viene suonata in loop durante le fasi del gioco, per esempio per segnare il passaggio a un livello successivo o per indicare la fine della partita. Con il tempo le musiche cominciano a uscire dai videogame; tra le prime a conquistare fama mondiale ci sono quelle di Pac-Man composte da Toshio Kai, di Space Invaders scritte da Tomohiro Nishikado e di Super Mario Bros ideate da Kōji Kondō. Nei videogiochi di ultima generazione alla parte sonora è dedicata una maggiore attenzione, grazie anche all’utilizzo di schede audio sempre più avanzate. Per le colonne sonore le grandi case produttrici di videogame ingaggiano persino musicisti internazionali come Hans Zimmer o Michael Giacchino, già compositore di colonne sonore per la Disney.


DIDATTICA INCLUSIVA

BES

Unità 12

IN SINTESI

•A partire dal 1850 la musica è sempre più popolare: si diffonde in diversi contesti e diventa un elemento indispensabile nelle rappresentazioni teatrali, nelle commedie, nei film e negli spot pubblicitari. • La musica contribuisce al successo del contesto a cui è associata (ad esempio le colonne sonore dei film) e per questo, a volte, viene creata appositamente per determinati spettacoli come i musical. • Tra gli autori di questo genere ricordiamo: Andrew Lloyd Webber, Ennio Morricone.

le sigle e i jingle

un teatro musicale con melodie vivaci e danze

uno spettacolo con canzoni orecchiabili e leggere

uno spettacolo con scenette, canzoni e danze

è

è

è

l’operetta

la commedia musicale italiana

Musical e colonne sonore

sono

l’opera rock è

il musical da circo canzoni e motivi orecchiabili per gli spot pubblicitari

il musical

il film musicale

è

ha

uno spettacolo con acrobazie spettacolari (senza animali)

colonne sonore originali o scelte su misura

un teatro musicale molto ritmato

311


Parte

2

Ve r i f i c a 1. Collega a ciascun genere l’autore (o gli autori) corrispondente.

a. Colonna sonora cinematografica

1. Jacques Offenbach 2. Ennio Morricone

b. Operetta viennese

3. Andrew Lloyd Webber

c. Musical

4. Burt Bacharach 5. Franz Lehár

d. Commedia musicale

6. Leonard Bernstein

e. Operetta francese

7. Sandro Giovannini, Pietro Garinei

2. Indica con una crocetta il genere a cui appartiene ciascuna opera (attenzioni: alcune opere appartengono a più generi). Commedia musicale

a. b. c. d. e. f. g. h.

Musical

Operetta

Opera rock

Film

Cats Il mago di Oz Rugantino Mission La vedova allegra The wall Per un pugno di dollari West side story

3. Indica se le affermazioni sono vere o false.

a. L’operetta è caratterizzata da dialoghi vivaci, comici e brillanti.   V F b. Nella rivista canzoni, scenette e danze si susseguono senza un filo conduttore.   V F c. La commedia musicale è un’evoluzione dell’operetta.   V F d. Negli anni Settanta il musical diventa opera lirica.   V F e. Nel cinema musicale la colonna sonora non conta.   V F V F f. Over the rainbow fa parte della colonna sonora del film Il mago di Oz.   V F g. La colonna sonora di Star wars è di Henry Mancini.   h. Prima del 1927 il commento sonoro dei film era affidato a un trombettista.   V F i. Il jingle è il motivetto associato allo spot pubblicitario.   V F j. Il Cirque du Soleil produce musical circensi.   V F

4. Quali delle seguenti descrizioni si riferiscono a Ennio Morricone?

Ha composto la colonna sonora di Star wars. Nel 1965 ha vinto il Festival di Sanremo. Ha collaborato con il regista Sergio Leone. Ha composto la colonna sonora di Mission. Ha vinto il Premio Oscar alla carriera.

5. Quali delle seguenti descrizioni si riferiscono a Andrew Lloyd Webber?

312

Ha composto la colonna sonora dei Giochi Olimpici di Londra. A nove anni ha pubblicato la sua prima suite. Collabora con il paroliere Tim Rice. Ha scritto le musiche di Rugantino. Ha composto le musiche di Cats.


Unità

13

LA MUSICA POP

Unità 13

La musica pop

Conoscenze e abilità Conoscere gli stili e le origini della musica pop. Conoscere alcuni compositori di musica pop. Saper riconoscere e suonare alcuni frammenti di brani di musica leggera. Saper scrivere il testo di una canzone su una melodia data.

313


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

La musica leggera ieri e oggi G ilda Mignonette, cantante napoletana (1886-1953).

Con la fine della seconda guerra mondiale in Europa e negli Stati Uniti comincia un periodo di ripresa economica che porterà stabilità e benessere. Le popolazioni ottengono maggiori diritti civili, aumenta l’istruzione e attraverso i mezzi di comunicazione si diffondono più informazioni e musica. Nascono nuove correnti artistiche che prendendo ispirazione da elementi popolari del cinema, dei fumetti e della pubblicità daranno vita alla pop art. Allo stesso modo la musica, dagli anni Cinquanta in poi, prenderà il nome di pop music, espressione che deriva da popular music, musica popolare. L’obiettivo di un brano pop è quello di essere facilmente accessibile a tutti, a prescindere da qualsiasi tipo di cultura musicale. Questo termine viene usato oggi in senso molto ampio per riferirsi alla musica occidentale leggera che raccoglie diversi generi: musica melodica, rock, rap, hip hop ecc.

Le origini della musica leggera in Italia LA CANZONE MELODICA ITALIANA

Nei primi del Novecento la canzone italiana risente moltissimo degli influssi legati alla tecnica del bel canto tipico delle arie del melodramma e dell’operetta. È soprattutto a Napoli che, dagli inizi del XIX secolo, si scrivono e cantano brani che nel corso degli anni costituiranno il punto di partenza di quella che diventerà poi la canzone melodica italiana.

N t a Ben e

bel canto: modo di cantare virtuosistico caratterizzato da passaggi legati e dalla capacità dei cantanti di spostarsi agilmente verso registri più alti.

Competenza digitale Moltissimi interpreti della canzone napoletana si sono cimentati nell’esecuzione di Funiculì funiculà. Per sentire una versione classica del brano cerca su internet l’interpretazione di Massimo Ranieri.

Brano A146

Proposta di ascolto

Funiculì funiculà G. Turco, L. Denza

Molte delle canzoni italiane più note dei primi del Novecento fanno parte del repertorio napoletano: Funiculì funiculà è una di queste. Il testo, scritto nel 1880 da Giuseppe Turco e Luigi Denza, è ispirato all’inaugurazione della prima funicolare vesuviana. La canzone doveva servire a promuovere quell’innovativo e modernissimo mezzo di trasporto. Ti proponiamo di ascoltare questa originale versione ironica con inflessioni jazz eseguita dal Wood Quartet con la voce di Silvia Testoni. In questa versione del brano il ritmo di tarantella nel ritornello adotta un accorgimento musicale particolare, quale?

a. Rallenta

314

b. Accelera gradatamente

c. Rimane inalterato


LA MUSICA POP

Unità 13

IL RITMO SINCOPATO ALL’ITALIANA

F red Buscaglione, cantautore italiano (1921-1960).

Dalla fine dell’Ottocento ai primi anni del Novecento negli Stati Uniti si diffonde e consolida il jazz. In Italia la musica sincopata afroamericana che tanto appassiona i giovani d’oltreoceano viene scoperta per la prima volta nel 1904, grazie all’esibizione di un gruppo di cantanti e ballerini creoli al Teatro Eden di Milano. Il primo italiano a suonare il jazz in Italia è Vittorio Spina nel 1917 e tra i principali musicisti che s’ispirano alla musica jazz attraverso le trasmissioni radiofoniche ci sono Gorni Kramer, Pippo Barzizza e Angelo Cinico Angelini che con le loro orchestre fanno ballare l’Italia a ritmo sincopato. Tuttavia l’artista che riscuote maggior successo «sincopando all’italiana» è senza dubbio Fred Buscaglione.

Competenza digitale Uno dei personaggi che ha avuto il merito di introdurre il jazz swing in Italia è Natalino Otto. Cerca su internet il brano La classe degli asini del 1948, eseguito insieme all’orchestra di Gorni Kramer e scritto da Larici, Rastelli e Ravasini.

M ina e Celentano nel 1967.

La canzone italiana e il Festival di Sanremo Con l’avvento e la diffusione della radio intorno agli anni Trenta, comincia ad affermarsi la musica leggera italiana. Durante il regime fascista la radio viene utilizzata soprattutto come mezzo di propaganda, e la diffusione della musica internazionale, in particolare quella americana, viene ostacolata. Solamente dopo la seconda guerra mondiale, l’Italia viene pacificamente invasa da quei generi musicali che prima erano messi al bando da Mussolini. Tuttavia la canzone melodica continua a mantenere un ruolo dominante e nel 1951 nasce il Festival di Sanremo, seguito da moltissimi italiani anche grazie all’avvento della televisione. I primi trionfatori del concorso sono Nilla Pizzi e Claudio Villa, ma verso la fine degli anni Cinquanta saranno i cosiddetti «urlatori» come Domenico Modugno, Rita Pavone, Adriano Celentano, Mina e Gianni Morandi a conquistare il cuore degli italiani.

315


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA SUCCESSI ITALIANI

Nel 1958 Domenico Modugno compone una canzone insieme a Franco Migliacci intitolata Nel blu dipinto di blu. Il brano vince il Festival di Sanremo di quell’anno e diventa subito un successo planetario. Nel 1962 Tony Renis presenta al Festival Quando, quando, quando. La canzone si aggiudica solo il quarto posto ma trionfa in Italia e all’estero: è infatti il secondo singolo più venduto della storia della musica. Adriano Celentano, detto il «molleggiato» per i movimenti con cui accompagnava le sue interpretazioni, incide nel 1968 Azzurro, ancora oggi tra le canzoni italiane più note in tutto il mondo.

P aolo Conte.

Competenza digitale Cerca su internet Azzurro, uno dei brani più popolari di Adriano Celentano, scritto da Paolo Conte e Vito Pallavicini. A driano Celentano con la moglie Claudia Mori nel 2008.

collegamento con...

LETTERATURA

A VOLTE IL TITOLO... Nel blu dipinto di blu di Domenico Modugno vince il Festival di Sanremo nel 1958 e riscuote da subito un grande consenso. Nessuno però ricorda il titolo originale della composizione che diventa nota in tutto il mondo con la prima parola del ritornello: Volare. Nonostante il titolo non azzeccato, Nel blu dipinto di blu è forse la canzone italiana più conosciuta all’estero, tanto che nel corso degli anni è stata reinterpretata anche da star internazionali come Ray Charles, David Bowie, Paul McCartney e la band degli U2.

316


LA MUSICA POP

Unità 13

In America nasce il rock ’n’ roll

N t a Ben e

organo Hammond: organo elettrico molto usato nella musica jazz, blues, rock e pop; prende il nome dal suo inventore.

Tra la fine degli anni Quaranta e l’inizio degli anni Cinquanta, mentre in Italia imperversa il bel canto, negli Stati Uniti nasce il rock ’n’ roll. Questa nuova forma di musica popolare prende spunto dal rhythm and blues, dal gospel, dal jazz e dal boogie woogie. Il nuovo genere musicale ha da subito molto successo e s’impone tra i giovani sia per le sonorità travolgenti sia per il ritmo spesso frenetico, influenzando lo stile di vita, la moda, il comportamento e il linguaggio delle nuove generazioni. Nelle prime formazioni rock ’n’ roll gli strumenti principali suonati sono il pianoforte e il saxofono, ma nel corso degli anni verranno sostituiti dalle chitarre elettriche e dall’organo Hammond. La sezione ritmica è composta essenzialmente da basso e batteria. Seppure gli inventori del nuovo genere siano musicisti di colore, come Chuck Berry e Little Richard, è grazie alla figura di Elvis Presley, soprannominato «The king», che il rock ’n’ roll diventa famoso in tutto il mondo.

Competenza digitale Cerca su internet il brano Jailhouse rock, scritto da Jerry Leiber e Mike Stoller, nel quale Elvis mostra i movimenti che hanno ispirato moltissimi artisti tra cui Adriano Celentano.

B allerini di rock ’n’ roll.

317


2 Tempo di rock ’n’ roll

Guida all’ascolto

Parte

Non è esattamente la prima canzone rock della storia, e non ha particolari primati, ma a Rock around the clock, scritta da Max C. Freedman e Jimmy De Knight, va riconosciuto il merito di aver rivoluzionato lo stile dei ragazzi degli anni Cinquanta. Involontariamente questa canzone è diventata il manifesto della ribellione di quei ragazzi che, ballando smodatamente, spazzarono via tutti i tabù delle generazioni precedenti. Quando fu pubblicato, questo brano portò una nuova ventata di ossigeno in tutto il mondo che per alcuni anni era rimasto col fiato sospeso a causa del conflitto coreano. I ragazzi volevano tornare a essere liberi e spensierati, correre più veloci delle lancette di quello stesso orologio che da allora cominciò a girare con un ritmo nuovo, un ticchettio veloce e al tempo stesso duro come il rock. Il brano, pubblicato nel 1954, è ancora oggi uno tra i brani di rock ’n’ roll più suonati e ballati.

Rock around the clock Max C. Freedman, Jimmy De Knight

Voce

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Unità 13 Brano A147

Proposta di ascolto

Rock around the clock M.C. Freedman, J. De Knight

Rock around the clock è un famoso pezzo rock ’n’ roll, genere musicale derivato dal blues e dal jazz. I primi brani nascono tra la fine degli anni Quaranta e i primi anni Cinquanta.

Inizio

L’introduzione del brano parte con una serie di stacchi memorabili, dopodiché inizia il classico giro di blues-rock ’n’ roll di 12 misure in 4/4.

00:13-00:44

Tema

Inizia la prima strofa cantata di 12 misure, segue la seconda, sempre con lo schema del blues. La batteria accompagna, il basso esegue il giro armonico, la chitarra e il sax tenore suonano un riff, una frase molto ritmica e ripetuta.

00:45-01:00

Solo

Parte un velocissimo assolo di chitarra elettrica della durata esatta di 12 misure (il giro armonico del blues).

01:01-01:32

Tema

Riprendono la terza e quarta strofa.

01:33-01:48

Riff

Sax tenore e chitarra elettrica eseguono un nuovo riff molto sincopato su di un’unica nota ripetuta. Anche il tamburo rullante partecipa al riff.

01:49-02:10

Finale

Viene eseguita l’ultima strofa, segue la coda finale della chitarra e del sax, un passaggio della batteria conclude il brano.

00:00-00:12

1. Dopo gli stacchi parte uno schema di misure ripetuto: da quante battute è formato? a. 8 misure b. 12 misure c. 16 misure 2. Quale tipo di voce canta la nostra versione di Rock around the clock? a. Voce bianca b. Voce maschile c. Voce femminile 3. Se dovessi eseguire una tua versione del rock ’n’ roll, quali strumenti utilizzeresti?

.....................................................................................................................................................................

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.....................................................................................................................................................................

4. Quanti giri armonici di blues-rock ’n’ roll riesci a contare nel brano compreso l’assolo e i riff?

Competenza digitale Rock around the clock è stato suonato da moltissimi artisti e usato come colonna sonora di Happy days, un famoso telefilm degli anni Settanta. Sulle note di questa canzone si sono esibiti centinaia di ballerini di rock acrobatico. Adriano Celentano l’ha ballata «supermolleggiandosi» e i Sex Pistols ne hanno fatto una versione punk rock dissacrante. Cerca su internet quella che preferisci e caricala sul M.I.O. BOOK motivando la tua scelta.

a. 5 giri b. 6 giri c. 7 giri

319


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Gli anni Sessanta e la generazione beat Verso la fine degli anni Cinquanta a Liverpool, nel Regno Unito, nasce la musica beat. Il termine deriva dal verbo inglese to beat che significa «battere». Questo nuovo modo di fare musica, suonato in molti locali attorno al porto della città britannica, prende ispirazione dal pop, dal blues e dal rock ’n’ roll. Dalla Gran Bretagna il beat raggiunge rapidamente tutta l’Europa e gli Stati Uniti. THE BEATLES

Il gruppo che più di tutti, a partire dagli anni Sessanta, contribuisce a diffondere nel mondo la musica beat è indubbiamente quello dei Beatles formato da John Lennon, Paul McCartney, Ringo Starr e George Harrison. In otto anni di carriera, con quattordici album, influenzano profondamente lo stile musicale e le tendenze di milioni di giovani. La loro caratteristica principale è quella di riuscire a fondere insieme diversi generi musicali: ballate popolari, rock, jazz, musica indiana e sperimentazioni.

Competenza digitale Cerca su internet il brano dei Beatles Let it be, registrato per la prima volta nel 1970 e di cui puoi trovare diverse esibizioni dal vivo. Scrivi una recensione della canzone e condividila sul M.I.O. BOOK. I Beatles a Stoccolma nel 1963.

BEAT ITALIANO

In Italia molti gruppi s’ispirano al genere musicale beat cantando soprattutto delle cover tradotte di molti successi inglesi. Tra le band italiane più famose del periodo citiamo l’Equipe 84, i Corvi, i Camaleonti e, anche se di origine inglese, i Rokes.

L’Equipe 84.

320


LA MUSICA POP

Unità 13

La musica «impegnata»

N t a Ben e

folk: genere musicale che prende ispirazione dai canti popolari tradizionali americani.

Negli Stati Uniti la musica beat si diffonde come popular music. Il pop si sviluppa principalmente come colonna sonora dei movimenti giovanili, soprattutto quello degli hippie che negli anni Sessanta si contrappone alla politica militare americana e alla guerra del Vietnam ed esalta modelli di vita alternativi. Il forte dissenso che caratterizza questi anni viene espresso da molti artisti, che scrivono canzoni impegnate, i cui testi costituiscono un grido di protesta contro le guerre, il razzismo e le differenze sociali. Uno dei cantautori più rappresentativi del periodo è certamente Bob Dylan. Mescolando elementi di beat inglese, blues, country e folk, Dylan mette in musica le sue poesie con uno stile del tutto originale, esibendosi spesso con solo chitarra e armonica. Egli diventa tra i personaggi di rilievo nel movimento dei diritti civili, insieme alla cantautrice e attivista Joan Baez, compagna artistica e sentimentale.

Gruppo di hippie che canta, 1967. Bob Dylan, 1963.

Competenza digitale Bob Dylan nel 1973 scrive Knockin’ on heaven’s door per la colonna sonora del film Pat Garrett e Billy the Kid. Del brano sono state realizzate moltissime cover. Cerca su internet quella rock realizzata dal gruppo americano dei Guns N’ Roses.

321


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Il soul

R ay Charles.

In questo periodo negli Stati Uniti nasce anche un altro genere musicale che s’impone fin da subito per i ritmi ballabili e le melodie orecchiabili: il soul. Il soul si sviluppa dalla fusione tra il rhythm and blues, il gospel e il blues con la musica rock. La parola soul significa letteralmente «musica dell’anima» e gli interpreti di quegli anni sono esclusivamente artisti neri. I principali interpreti del genere sono Ray Charles, James Brown e Aretha Franklin. HIT THE ROAD JACK

Uno dei brani di musica soul più conosciuti è Hit the road Jack, scritto nel 1961 da Percy Mayfield e portato al successo da Ray Charles. Il testo racconta di una lite tra due conviventi alla fine della quale la donna invita Jack a togliersi dai piedi, poiché è rimasto senza soldi e le sue promesse non valgono niente. La canzone fa parte della colonna sonora del famosissimo film The Blues Brothers, diretto nel 1980 da John Landis che ha avuto il merito di far conoscere il blues e il soul in tutto il mondo.

Competenza digitale Cerca su internet la versione di Hit the road Jack cantata da Dan Aykroyd e John Belushi, i protagonisti del film The Blues Brothers, e confrontala con l’originale di Ray Charles.

La nascita del rock

I Rolling Stones in concerto nel 2013.

322

Nel contesto di forti proteste che caratterizza gli anni Sessanta nasce una nuova corrente musicale, evoluzione del rock ’n’ roll ed espressione della rivolta giovanile contro il consumismo e il conformismo: il rock. Particolarità dei brani rock sono le sonorità aggressive e i testi provocatori. Batteria, chitarra elettrica e basso elettrico sono gli strumenti musicali che meglio esprimono i sentimenti di ribellione del periodo. È in questi anni inoltre che prendono vita i grandi eventi musicali che riuniscono numerosi artisti e richiamano migliaia di persone. Il più celebre, passato alla storia per il suo legame con la cultura hippie, è certamente il Festival di Woodstock. Svoltosi a Bethel, nello Stato di New York, dal 15 al 18 agosto del 1969, l’evento attirò circa 400 000 giovani da tutto il Paese che festeggiarono per quattro giorni consecutivi a tempo di musica per diffondere gli ideali di «pace e amore». Tra i musicisti che parteciparono al festival vi furono anche molti rappresentanti del rock nelle sue varie forme come Jimi Hendrix, Janis Joplin, Joe Cocker, Carlos Santana, Joan Baez, i Grateful Dead e i Jefferson Airplane. Altri gruppi portavoce del rock degli anni Sessanta sono gli statunitensi Doors, Jethro Tull e Procol Harum, e i britannici Rolling Stones, Led Zeppelin e Beatles.


Unità 13

I luoghi della musica

Dalle balere agli stadi Lo spazio destinato alla musica con i secoli si è trasformato, diversificandosi in base alle tante differenti occasioni di ascolto e alle caratteristiche dei generi musicali. Le molteplici forme di espressione musicale oggi richiedono luoghi nuovi, dall’auditorium alla discoteca agli spazi aperti. I luoghi di ieri

I luoghi di oggi

Sul finire dell’Ottocento mentre in Austria si balla il valzer nei saloni sfarzosi degli Asburgo, in Italia aprono le prime balere, locali popolari dove si suonano diversi generi musicali ballabili, come il valzer, il liscio, il tango e la mazurca. Dopo la seconda guerra mondiale, con il boom economico europeo e l’avvento del beat, in Francia apre la prima discoteca, Le Whisky à Go-Go di Parigi dove l’orchestra viene sostituita dal disk jockey. Negli anni Sessanta anche l’Italia attraversa un felice momento economico e nelle principali città vengono aperte discoteche che allora faranno tendenza: il Piper di Roma, la Capannina di Alassio, la Bussola di Focette, la Capannina di Forte dei Marmi e il Bandiera Gialla di Rimini.

Oggi nelle discoteche non si suona quasi più dal vivo e per questo nascono nuovi locali dove soprattutto i giovani possono ascoltare musica e consumare cibi e bevande: piano bar, pub, birrerie e cantine sono luoghi in cui i ragazzi si avvicinano alla musica pop, rock, rap, heavy metal. I concerti delle grandi star nazionali e internazionali, che richiamano migliaia di appassionati, necessitano di luoghi molto più capienti. Ecco quindi che la musica si sposta nei palazzetti dello sport, negli stadi, nei velodromi e persino nei circuiti automobilistici o nei campi volo. Un concerto memorabile dei Pink Floyd si è svolto nella laguna di Venezia il 15 luglio del 1989 su un palcoscenico galleggiante davanti al pubblico stipato su ogni mezzo di navigazione.

FORSE NON LO SAI Quando ci si esibisce dal vivo è fondamentale sentire bene quello che si sta suonando. Per questo esistono le casse spia, dispositivi installati sul palcoscenico che permettono ai Dj e ai vari musicisti di avere la situazione sotto controllo.

C oncerto a Campo volo, Reggio Emilia.

323


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

I cantautori, poeti in musica Verso la fine degli anni Cinquanta in Francia nasce un movimento di poeti musicisti che diventerà il punto di riferimento per una nuova forma di canzone impegnata. I chansonnier francesi raccontano la realtà sociale francese e si distinguono per la loro capacità di scrivere testi musicali ironici, di protesta e satira contro il regime. Personaggi come Georges Brassens, Léo Ferré, Jacques Brel o Boris Vian influenzeranno il primo nucleo della cosiddetta scuola genovese di cantautori italiani. I CANTAUTORI GENOVESI E LE ALTRE SCUOLE

Dalla metà degli anni Sessanta a Genova con Luigi Tenco, Umberto Bindi, Bruno Lauzi, Gino Paoli, Paolo Conte e Fabrizio de André ha inizio la scuola dei cantautori italiani di cui oggi fa parte a buon titolo anche Ivano Fossati. Gli influssi genovesi condizionano la scuola milanese che inizia con Giorgio Gaber ed Enzo Jannacci e oggi comprende anche Angelo Branduardi, Roberto Vecchioni, Gianna Nannini, Enrico Ruggeri, Max Pezzali, Morgan e Jovanotti. Sono i cantautori americani come Bob Dylan a influenzare invece lo stile della scuola bolognese di cui fanno parte Francesco Guccini, Lucio Dalla, Pierangelo Bertoli, Vasco Rossi, Luca Carboni, Zucchero, Luciano Ligabue e Vinicio Capossela. A Roma nasce una nuova scuola che, grazie a Lucio Battisti e a Mogol, autore dei testi delle canzoni di Battisti di maggior successo, rinnova lo stile della canzone italiana. Iniziatori della scuola romana sono Francesco De Gregori, Antonello Venditti, Renato Zero, Claudio Baglioni, Ivan Graziani, Eros Ramazzotti e oggi ne fanno parte Paola Turci, Daniele Silvestri, Max Gazzè e Niccolò Fabi. Per finire è importante citare anche la scuola napoletana con Renato Carosone, Renzo Arbore, Pino Daniele, Edoardo ed Eugenio Bennato, Teresa De Sio ed Enzo Gragnaniello, e la nuova scuola catanese con Franco Battiato, ora portata avanti con successo da Carmen Consoli. L uciano Ligabue. F rancesco Guccini e Lucio Dalla negli anni Ottanta.

Competenza digitale Dal repertorio dei cantautori italiani cerca su internet il brano Quanno chiove, scritto da Pino Daniele e pubblicato nel 1980 nell’album Nero a metà. Prezioso l’assolo di sax tenore nella versione originale a opera di James Senese. La canzone è stata interpretata da molti cantanti italiani tra cui Mina e Giorgia.

324


LA MUSICA POP

Unità 13

creativo

Proposta di lavoro

Per scrivere una canzone si possono percorrere due strade: c’è chi sostiene che si debba prima scrivere un bel testo poetico e poi metterlo in musica, e chi afferma che prima si debba scrivere una bella musica e poi, su quella, il bravo autore debba adattare le parole. Ti proponiamo qui una melodia su cui potrai scrivere un bel testo insieme ai tuoi compagni.

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D.C. al Fine

325

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Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Le grandi band degli anni Settanta e Ottanta

N t a Ben e

distorsore: dispositivo elettronico che applicato sulla chitarra elettrica crea effetti sonori distorti.

F reddie Mercury, cantante dei Queen.

Tra gli anni Settanta e Ottanta il rock subisce diverse metamorfosi dando origine a nuove correnti della musica rappresentate da gruppi musicali di fama mondiale. In Inghilterra e negli Stati Uniti le sonorità diventano più «dure» e nasce l’hard rock, dal quale poi deriverà l’heavy metal. I due generi sono caratterizzati da ritmi particolarmente aggressivi e dall’enfatizzazione della chitarra elettrica che produce effetti sonori insoliti grazie all’utilizzo del distorsore. Paladini dell’hard rock sono i Rolling Stones, i Led Zeppelin, i Deep Purple, gli Who e i Guns N’ Roses. Negli Stati Uniti Jimi Hendrix fonde elementi di jazz, blues e rock dando vita a una prima forma di rock psichedelico. Questo genere si afferma con i Velvet Underground e con i britannici Pink Floyd, i quali aggiungono sonorità elettroniche ed effetti speciali sia sonori sia visivi trasformando i concerti in eventi spettacolari. Dalla fusione di generi musicali diversi, avviata dal rock psichedelico, in Inghilterra prende forma una nuova corrente che aggiunge anche elementi compositivi tipici della musica classica: il rock progressivo. Gruppi musicali come Yes, Genesis, King Crimson, Emerson Lake & Palmer e Queen scrivono delle vere e proprie suite con brani della durata anche di trenta minuti. Con il passare degli anni molti musicisti rock addolciscono le sonorità introducendo melodie orecchiabili di ispirazione pop. Nasce così il pop rock dei Kiss, degli Status Quo, di Lou Reed e di David Bowie.

Competenza digitale Per un esempio di rock progressivo cerca su internet un video di un concerto dal vivo dei Genesis.

IL PUNK

Verso la fine degli anni Settanta, dalle sperimentazioni sull’hard rock nasce un genere musicale caratterizzato da ritmiche veloci e suoni duri chiamato punk rock. I brani punk sono solitamente di breve durata e con contenuti prevalentemente provocatori e politici. Gruppi come i Clash, i Sex Pistols e i Ramones rappresentano il movimento musicale al quale sono legati uno stile di vita e un particolare modo di vestire.

I Ramones.

326


LA MUSICA POP

Unità 13

LA DISCO MUSIC

Dalle sonorità funky, soul e pop influenzate dai ritmi caraibici nasce negli anni Settanta la disco music Negli Stati Uniti questo genere musicale ballabile si impone come alternativa al predominio della musica rock soprattutto tra le comunità afroamericane, italo-americane e sudamericane. La struttura musicale è semplice: tempi quadrati, basso sincopato e un ritmo incalzante di cassa, rullante e charleston. In molti brani si ricorre al supporto di archi e fiati mentre le chitarre soliste sono poco utilizzate. Gli interpreti di spicco della disco music sono gli ABBA, Giorgio Moroder, Donna Summer, KC and the Sunshine Band, i Bee Gees e Gloria Gaynor. I B ee Gees.

Competenza digitale Anche la disco music ha i suoi classici. Don’t let me be misunderstood è senza dubbio uno di questi. Cerca su internet la versione dei Santa Esmeralda e osserva il mix di sonorità latine e funky che negli anni Settanta risultò travolgente.

Gli ABBA.

LA NEW WAVE

Tra la seconda metà degli anni Settanta e i primi anni Ottanta si sviluppa il movimento musicale definito new wave. Diretta discendente del punk rock, la new wave (letteralmente «nuova onda») racchiude stili diversi di numerosi gruppi, non tutti per la verità influenzati dalla musica punk. Esponenti di questa corrente musicale sono i Talking Heads, i Police, i Duran Duran, gli Spandau Ballet e i Depeche Mode. I Police nel 2007.

327


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Il reggae

N t a Ben e

ska: genere di origine giamaicana caratterizzato da ritmo sincopato e dall’uso di strumenti a fiato.

Verso la fine degli anni Sessanta in Giamaica nasce un nuovo genere musicale impegnato, che prende ispirazione dal soul, dal rhythm and blues ma soprattutto dallo ska: il reggae. Qualcuno sostiene che il reggae sia nato perché le band giamaicane, volendo suonare il blues senza riuscirci, avrebbero capovolto il ruolo degli strumenti facendo assumere alla chitarra funzione ritmica, lasciando al basso e alla batteria un ruolo preponderante. I testi delle canzoni di questo genere affrontano spesso temi politici quali la libertà, l’indipendenza dal colonialismo inglese e il nuovo ricongiungimento con la madre Africa. Rispetto al rock, il reggae ha un andamento ritmico più rallentato e tranquillo.

J immy Cliff.

Un murale colorato raffigurante Bob Marley pubblicizza un concerto reggae in Giamaica.

Competenza digitale Il profeta della musica reggae è stato il giamaicano Bob Marley. Cerca su internet il suo grande successo del 1974 No woman no cry, con cui ha esportato in tutto mondo questo nuovo genere musicale.

328


LA MUSICA POP

Unità 13

La musica new age Alla fine degli anni Settanta, dall’incontro dei musicisti Brian Eno e Robert Fripp, si afferma lo stile musicale new age, il cui tratto distintivo è l’assenza di ritmo. La musica new age presenta brani lineari e ciclici, dal carattere meditativo, che hanno l’intento di portare a un ascolto emotivamente rilassato. Con il tempo il genere subisce evoluzioni e contaminazioni portando, per esempio, alla nascita della pop new age e dell’alternative new age. Oggi i maggiori esponenti di questa corrente musicale sono Enya, Kitaro e Mike Oldfield.

Brian Eno Nome: Brian Peter George Cognome: St. John le Baptiste de la Salle Eno Nato a: Woodbridge il 15 maggio 1948 Nazionalità: inglese Professione: cantautore, produttore discografico ed etnomusicologo Particolarità: considerato l’inventore della musica ambientale, è stato uno dei precursori della new wave, della world music e della musica new age Musicalmente parlando: come produttore contribuisce al successo mondiale di molte band come i Roxy Music, gli U2, i Talking Heads e i Coldplay, e di artisti come David Bowie, Peter Gabriel e David Byrne. In ambito informatico è principalmente conosciuto per essere il compositore del jingle utilizzato all’avvio del sistema operativo Windows 95 Frase celebre: «Provo sempre a fare la musica che mi piacerebbe sentire»

Competenza digitale Cerca su internet il brano di Brian Eno By this river registrato nel 1977 nell’album Before and After Science, considerato dai critici musicali «l’album perfetto di Eno».

È la cittadina inglese di Woodbrige a dare i natali, il 15 maggio del 1948, a colui che oggi è considerato uno dei principali produttori di musica pop del mondo. La sua prima collaborazione importante come musicista è quella con i Roxy Music dal 1971 al 1973. Lasciato il gruppo, Brian si esibisce per qualche anno da solista, indossando costumi eccentrici e pubblicando diversi album. Nel 1975, insieme al pittore tedesco Peter Schmidt, inventa il mazzo di carte delle Strategie Oblique per aiutare i musicisti nella fase di composizione. Pur avendo pubblicato oltre una cinquantina di album, dalla fine degli anni Settanta, Eno si afferma soprattutto come produttore discografico collaborando con David Bowie, Talking Heads, U2, Peter Gabriel, Travis, Dido e recentemente con i Coldplay. Per il cinema ricordiamo la colonna sonora del film di fantascienza Dune di David Lynch. Dagli anni Ottanta si occupa anche di musica ambientale, un genere caratterizzato da suoni atmosferici e naturali e di design acustico.

I Roxy Music.

329


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Dagli anni Novanta a oggi

N t a Ben e

crossover: termine inglese usato per indicare brani che incrociano stili musicali diversi.

Negli ultimi decenni è diventato sempre più difficile incasellare la musica in un genere preciso e definito, tanto che molti artisti finiscono per rientrare nel vasto insieme della musica pop. Sono inoltre sempre più frequenti le commistioni tra generi diversi che danno vita a molteplici tipi di crossover. Frank Zappa fu uno dei primi a sperimentare ibridi tra musica classica e pop intorno agli anni Settanta; da allora la combinazione tra generi è una tappa obbligata di qualsiasi artista alla ricerca del proprio stile personale. Negli anni Novanta in questo campo si distinguono, a livello internazionale, numerosi gruppi come i Morcheeba, i Maroon 5 e i Coldplay.

A dam Levine dei Maroon 5.

C hris Martin dei Coldplay.

IL GRUNGE

Con il termine grunge (da grungy = sporco) si fa riferimento ad alcuni gruppi musicali nati sul finire degli anni Ottanta nell’area di Seattle, negli Stati Uniti. La musica grunge, conosciuta anche come Seattle sound, mescola influenze eterogenee, dall’hard rock all’heavy metal al punk rock. È caratterizzata da un ritorno alle strumentazioni semplici: basso, chitarra, batteria e sonorità anni Settanta con una predilezione per i suoni distorti. I testi affrontano tematiche di protesta politica e culturale, per questo spesso le strofe sono cantate con un tono sofferto e i ritornelli sono urlati. Tra i gruppi grunge più famosi ricordiamo i Nirvana, i Pearl Jam, i Soundgarden e gli Alice in Chains.

I Nirvana.

330


LA MUSICA POP

Unità 13

L’HIP HOP E IL RAP

L’hip hop è un movimento culturale che nasce negli anni Settanta nel Bronx, uno dei quartieri di New York, come forma di protesta contro la discriminazione razziale e di classe. Esso punta ad abbattere il conformismo sociale e a riconquistare gli spazi urbani attraverso l’originalità e la creatività, anche se con contenuti spesso violenti. L’hip hop si impone attraverso quattro figure: il rapper, che intrattiene il pubblico con rime a tempo di musica; il dj, che crea le basi musicali; il brakedancer, che si esibisce in balli acrobatici; il writer, che disegna graffiti sui muri della città. Tra gli anni Ottanta e Novanta la cultura hip hop raggiunge il resto del mondo e il rap si afferma come genere musicale. Fra i rapper più famosi a livello internazionale vale la pena citare Tupac Shakur, MC Hammer, Eminem, Snoop Dogg e 50 Cent. Negli anni Novanta l’hip hop raggiunge anche l’Italia ma trasmette messaggi molto diversi. Gli artisti italiani che si distinguono maggiormente sono gli Articolo 31, Frankie hi-nrg, Caparezza e Jovanotti.

J ovanotti. S noop Dogg e 50 Cent.

LA MUSICA DANCE

Per musica dance si intende tutto il genere musicale popolare contemporaneo orientato a far ballare nelle discoteche in cui la musica viene principalmente riprodotta dai dj. Discendente diretta della disco music elettronica degli anni Ottanta, la musica dance subisce nel tempo varie evoluzioni fino a sviluppare nuove declinazioni del genere come l’afro, la house, la techno e la trance. Inoltre, sempre più spesso la musica pop si arricchisce di elementi dance, come dimostrano alcuni brani di artisti pop come Mika e Shakira. Tra i più affermati dee jay di musica dance vi sono attualmente David Guetta e Bob Sinclar.

Competenza digitale Oggi i dj, gli autori di musica dance, sono delle star mondiali. Uno dei più famosi è il francese Bob Sinclar. Cerca su internet il video del suo brano Love generation inciso nel 2006.

331


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Il panorama musicale italiano attuale Secondo Ivano Fossati i cantautori italiani sono solo quattro, Francesco Guccini, Fabrizio De André, Francesco De Gregori e Gino Paoli, il resto è altro. In questo variegato «altro» si muovono artisti eccellenti come lo stesso Fossati e cantanti della nuova generazione come Vinicio Capossela, Samuele Bersani, Daniele Silvestri, Pacifico, Brunori Sas, Vasco Brondi e Dente, molti dei quali scrivono anche per interpreti femminili come Malika Ayane, Fiorella Mannoia e Arisa. Anche nell’ambito dei gruppi la musica italiana degli ultimi anni è ricca di proposte in tutti i generi. Tiromancino, Subsonica, Litfiba, Bluvertigo, Afterhours, Baustelle e Negrita sono solo alcune delle band che hanno varcato anche i confini nazionali.

Competenza digitale I Bluvertigo sono un esempio di new wave italiana degli anni Novanta. Se non li hai mai sentiti cerca su internet il brano Discolabirinto del 2000 che hanno suonato insieme ai Subsonica.

I TALENT SHOW

Fino a qualche decennio fa per avere successo in campo musicale occorreva fare una lunga e spesso durissima gavetta, al termine della quale solo i più bravi e i più tenaci riuscivano ad affermarsi. Oggi molti degli artisti che ascoltiamo per radio sono il risultato di un fenomeno che domina il nostro tempo, quello dei talent show. Tra coloro che sono riusciti a imporsi nel panorama musicale italiano, ma non solo, troviamo per esempio Noemi, Marco Mengoni e Chiara, concorrenti di X Factor, oppure Alessandra Amoroso, Emma Marrone e i The Kolors, tutti vincitori di Amici. Se alcuni ce la fanno e conquistano il favore del pubblico per più di una stagione, molti altri si scontrano con un successo mediatico improvviso che però non riescono a mantenere. Sebbene i talent costituiscano un’occasione per molti giovani che sognano di entrare nel mondo della musica, il talento e l’impegno rimangono comunque gli elementi di base per una carriera di successo. Come sosteneva Gioachino Rossini, per diventare bravi cantanti serve prima di tutto la voce, poi viene il resto.

M arco Mengoni.

Il ruolo dell’interprete A volte chi canta non è anche autore di musica e testi, tuttavia possiede una voce e una capacità d’interpretazione tali da garantire il successo dei suoi brani. Soprattutto nella musica pop del XXI secolo la figura del cantante conquista un ruolo dominante. Diversi successi musicali di oggi devono molto al loro esecutore; lo stile, il carisma, il modo di cantare e spesso di ballare sono tutte componenti fondamentali per l’artista pop internazionale, che cerca di distinguersi per la sua personalità oltre che per le sue canzoni. Beyoncé, Rihanna, Taylor Swift, Miley Cyrus, Lady Gaga, Madonna, Mika, Robbie Williams e Justin Bieber sono solo alcuni esempi di popstar che oltre a riempire gli stadi fanno tendenza tra i giovani di tutto il mondo. D’altronde anche i talent show mirano a esaltare il personaggio nascosto dietro a una bella voce, ne sono un esempio i One Direction, boy band che partecipò a X Factor UK nel 2010; il gruppo non vinse ma conquistò il pubblico trovando vasto consenso anche a livello internazionale.

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DIDATTICA INCLUSIVA

BES

Unità 13

IN SINTESI

•A partire dal 1930 in Italia si diffonde la musica pop in seguito all’invenzione e alla diffusione della radio. • I brani di musica pop, detti oggi di musica leggera, includono diversi generi ma sono accessibili a tutti, indipendentemente dalle conoscenze musicali. • Anche negli altri Stati europei e in America nascono nuove forme di musica popolare e gruppi musicali che ottengono una fama mondiale. • Tra gli autori di questo genere ricordiamo: Elvis Presley, i Beatles, Brian Eno.

il Festival di Sanremo

ai brani del melodramma e dell’operetta

diffusione del jazz

si consolida con

è legata inizialmente

deriva dalla

la canzone melodica italiana

il ritmo sincopato all’italiana

il rock ’n’ roll (USA)

La musica pop

il reggae (Giamaica)

ha

rappresenta una richiesta di libertà e indipendenza dal colonialismo

il soul (USA)

la musica «impegnata» (USA)

la musica beat (Regno Unito)

ha

è

riunisce

ritmi ballabili e melodie orecchiabili

una forma di protesta contro guerre e differenze sociali

diversi generi musicali (pop, rock, blues)

spesso un ritmo frenetico

333


Parte

2

Ve r i f i c a 1. Collega ciascun genere musicale alla definizione corretta.

a. Rock ’n’ roll

b. Reggae

c. Canzone d’autore

d. Soul

e. Punk

f. Musica pop

g. Musica beat

7. Nacque in Giamaica dal soul, dal rhythm and blues e dallo ska.

h. Musica dance

8. Forma di canzone impegnata, i cui esponenti sono autori dei testi e delle musiche.

1. N acque negli Stati Uniti dalla fusione tra musica gospel, blues e rhythm and blues. 2. I suoi brani sono di breve durata e con contenuti prevalentemente provocatori e politici. 3. Racchiude in modo ampio tutta la musica leggera occidentale. 4. G enere musicale popolare contemporaneo orientato a far ballare nelle discoteche. 5. N acque negli anni Cinquanta dalla fusione tra blues, gospel e boogie-woogie. 6. Si sviluppò in Inghilterra dal blues e dal rock ’n’ roll.

2. Indica se le affermazioni sono vere o false. a. Fred Buscaglione è un artista che riscuote successo «sincopando all’italiana».   V F b. La musica leggera italiana comincia a diffondersi grazie a internet.   V F V F c. Il vero titolo di Volare è Salirò ancora più su.   V F d. La musica beat nasce a Manchester.   e. I primi interpreti della musica soul sono esclusivamente artisti giamaicani.   V F f. Il festival di Woodstock si svolse a Bethel nel 1969.   V F g. I Pink Floyd a Venezia hanno tenuto uno storico concerto su un palcoscenico volante.   V F

3. In quale città degli Stati Uniti ebbe origine il grunge?

San Francisco Los Angeles New York Boston Seattle

4. Qual è la definizione letterale di musica soul?

Musica dell’anima

Musica del cielo

Musica del cuore

5. Quale genere musicale è caratterizzato da un ritmo rallentato e tranquillo?

Gospel

Reggae

Ska

Rock ’n’ roll

Punk

6. Punk o disco music? Scrivi accanto a ciascuna affermazione a quale dei due generi si riferisce. a. Caratterizzato da ritmiche veloci e suoni duri. .......................................................................... b. Si impone negli Stati Uniti come alternativa al predominio del rock. .......................................................................... c. I contenuti sono prevalentemente provocatori e politici. .......................................................................... d. La struttura musicale è semplice e il basso sincopato. .......................................................................... e. Si ispira anche ai ritmi caraibici. .......................................................................... f. A esso sono legati uno stile di vita e un particolare modo di vestire. ..........................................................................

334


Unità

14

LA MUSICA ETNICA

Unità 14

La musica etnica

Conoscenze e abilità Conoscere elementi di musica popolare e folclorica dei cinque continenti. Conoscere alcuni strumenti tipici e alcuni importanti esecutori. S aper riconoscere e suonare alcuni frammenti di brani della musica etnica. Rielaborare in modo creativo un brano ispirandosi a una composizione etnica.

335


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

La musica popolare nel mondo La musica popolare e la musica etnica o folk rappresentano le tradizioni di una collettività e le radici storiche e culturali di una popolazione, sono perciò un patrimonio importante che non deve andare perso. Gli autori di questo genere musicale sono spesso anonimi, autodidatti e suonano e compongono a orecchio.

La musica popolare italiana ieri e oggi Le prime forme di musica popolare prendevano spunto dalla musica colta e venivano trasmesse oralmente, influenzando a loro volta la musica classica dell’Ottocento e del Novecento. L’avvento dei mezzi di comunicazione di massa ha di fatto interrotto questa tradizione orale che da secoli avveniva in ogni paese, anche tra quelli più isolati. Oggi tuttavia, in alcune regioni italiane, il canto popolare è stato riscoperto dalle nuove generazioni, anche grazie ad alcuni festival estivi che richiamano migliaia di persone, come per esempio il Festival della Taranta che si tiene in Salento, in Puglia, ogni agosto. GLI STRUMENTI TRADIZIONALI

Alcuni strumenti tradizionali della musica popolare italiana sono la tammorra, lo scacciapensieri, le launeddas, il mandolino, l’ocarina, il putipù, il triccheballacche, le nacchere e la zampogna o ciaramella. F estival della Taranta, 2012.

Competenza digitale Nel 1996 il cantante e produttore inglese Peter Gabriel, appassionato di musica etnica, produce e pubblica l’album S’amore ’e Mama del gruppo sardo dei Tenores de Bitti. Cerca su internet una loro esecuzione. Ocarina.

336


LA MUSICA ETNICA

Proposta di lavoro

Unità 14

creativo

Con i tuoi compagni di classe prova a inventare una pizzica del Salento. Vi suggeriamo un titolo in pugliese: Bedda uagnedde. Bastano una chitarra, un tamburello, qualche percussione, un flauto o altro strumento melodico e qualche danzatore/danzatrice pronto a lanciarsi e il gioco è fatto. Per cominciare ascoltate Lu core meu del BTQ (Ballati tutti quanti), che potete trovare su internet; in questo modo potrete capire il tipo di danza e l’uso degli strumenti. Una volta compresa la struttura del brano create una base armonica in tempo 4/4: gli accordi sono sempre 2, tonica e dominante, Do per 2/4 e Sol7 per 2/4. Poi scrivete sul pentagramma una linea melodica Allegro facile. Infine eseguitela con gli strumenti e ballatela in classe. Sarà un successo! 3 3 4 Allegro & 4 œ œ œ œ œ œ œ. œ œ 3 3 4 & 4 œ œ œ œ œ œ œ. œ œ 5

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2 Canti e balli sardi

Guida all’ascolto

Parte

Ciascuna regione italiana possiede un patrimonio di musica popolare storico. La Sardegna in particolare ha una tradizione musicale unica che si sviluppa in balli, gosos ovvero canti a una sola strofa, e generi polivocali maschili virili come i Tenores. Col termine tenore si intende sia il canto stesso sia il coro di quattro cantori che lo esegue. Nel complesso il canto a tenore può essere descritto come un canto solista accompagnato da un coro a tre parti vocali. Il solista, chiamato sa boghe, canta un testo poetico in lingua sarda mentre gli altri tre cantori, su bassu, sa contra, sa mesu boghe, ne accompagnano il canto con particolari suoni gutturali. Il repertorio del canto a tenore si articola in tre forme principali, a boghe sèria, con andamento lento, a muttos, con testi d’argomento amoroso destinati tradizionalmente alle serenate, a boghe ’e ballu, ovvero per l’accompagnamento dei balli sardi. Le esecuzioni a boghe ’e ballu, per la scansione ritmica vivace, sono le preferite dai più giovani. Dal repertorio tradizionale sardo vi proponiamo di ascoltare un brano che porta proprio il titolo A boghe ’e ballu. Un uomo suona le launeddas.

338


Unità 14 Brano A148

Proposta di ascolto

A boghe ’e ballu Tradizionale

Ascolta la versione di A boghe ’e ballu cantata da Valeria Carboni, con Marco Pasetto all’ocarina, Salvatore Majore alla chitarra e al contrabbasso, e Roberto Dani alla batteria e alle percussioni.

00:00-00:06

Inizio

Introduzione vocale.

00:07-00:37

Tema

Ingresso degli strumenti (batteria, contrabbasso, percussioni, chitarra) e della voce. Esposizione del tema che cambia di tonalità e torna all’originale.

00:38-01:03

Solo

Solo di ocarina (improvvisazione).

01:04-01:28

Tema

Ripresa della voce e del tema principale.

01:29-01:53

Solo

Solo di ocarina (improvvisazione).

01:54-02:20

Tema

Ripresa della voce con il tema finale (il testo cambia).

1. Elenca gli strumenti che riconosci.

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2. Qual è lo strumento che improvvisa?

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3. L a voce che canta è un soprano, un mezzosoprano o un contralto?

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4. Com’è l’atmosfera del brano? a. Festosa b. Malinconica c. Terrificante 5. Nella composizione vi sono cambi di tonalità?

......................................................................................................................................

6. Quale metro viene usato in A boghe ’e ballu?

Competenza digitale Le launeddas sono un antichissimo strumento musicale, particolarmente somigliante all’aulós greco, risalente circa all’VIII secolo a.C. La sua particolare caratteristica è il fatto che debba essere suonato attraverso la respirazione circolare, cioè un continuo flusso di aria. È uno strumento polifonico munito di ancia battente e di tre canne, due attaccate e una libera. L’ultima canna esegue il tema principale, le altre fungono da bordone, un po’ come nella cornamusa. Questo straordinario strumento in passato accompagnava feste, matrimoni e vari momenti della vita sociale. È ancora oggi suonato da molti gruppi di musica popolare. Per scoprire come suonano le launeddas cerca su internet qualche video.

a. 6/8 b. 4/4 c. 2/4

339


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

La struttura del canto popolare Le tecniche compositive della canzone popolare sono molto elementari: melodia e testo spesso nascono simultaneamente e non vengono fissati sul pentagramma, ma sono tramandati oralmente di generazione in generazione poiché il brano popolare è semplice e orecchiabile. La trasmissione orale dei brani nell’arco del tempo porta a creare dei cambiamenti, delle varianti e, sviluppandosi secondo diverse esigenze del momento, fa sì che ogni esecuzione raccolta e registrata in luoghi diversi diventi una nuova versione, un originale. Molti canti popolari descrivono fasi e ritmi della vita quotidiana e si presentano sotto forma di filastrocche, conte, ninne nanne, canti d’amore, ballate, canti di matrimonio, lamenti funebri, canti d’intrattenimento, balli, canti religiosi, canti di lavoro, sociali, di guerra, di montagna, di resistenza e degli emigranti. Famiglia di emigranti, 1925

Brano A149

Proposta di ascolto

Italia bella mostrati gentile Tradizionale

Tra il 1850 e il 1950 milioni di italiani emigrano dall’Italia in cerca di una vita migliore. Ti proponiamo di ascoltare una delle molte testimonianze di questo esodo, la canzone Italia bella mostrati gentile, raccolta dalla ricercatrice Caterina Bueno e qui cantata da Elena Bertuzzi. Ascoltando la canzone riesci a capire di che cosa parla il testo?

Ballerina di flamenco.

La musica etnica in Europa In Europa ogni popolazione ha una propria tradizione musicale orale e un ricco patrimonio di repertori musicali che appartengono al genere popolare. LA MUSICA CELTICA

La musica celtica è la musica tradizionale di alcuni Paesi e regioni dell’Europa del Nord come l’Irlanda, la Scozia, la Bretagna e la Galizia. Il repertorio musicale è costituito spesso da ballate e dall’uso di strumenti tipici come l’arpa celtica, il whistle o flauto irlandese, la cornamusa e il bodhrán o tamburo a cornice. LA MUSICA DELLA PENISOLA IBERICA

Da questa terra ricca di tradizioni popolari musicali differenti e con influenze arabo-normanne, sono nate le musiche gitane, di cui fanno parte il flamenco e il fado portoghese. Generalmente per questo tipo di musica si usano la chitarra classica, il cajon e le castañuelas o nacchere.

340


LA MUSICA ETNICA

Unità 14

LA MUSICA DELL’AREA BALCANICA

La musica etnica dell’Europa orientale è particolarmente ricca di testimonianze popolari, piena di ritmi irregolari e di influenze mediorientali e arabe. Anche le musiche klezmer di tradizione ebraica sono nate in quest’area e da qui si sono diffuse in tutto il mondo. Gli strumenti tipici della musica tradizionale balcanica sono il violino, la fisarmonica e il clarinetto.

Gruppo di musicisti klezmer.

Brano A150

Proposta di ascolto

Brian Boru’s march Tradizionale

Per un esempio di musica celtica ascolta la melodia tradizionale irlandese Brian Boru’s march. Brian Boru fu re d’Irlanda e fondò la nobile dinastia degli O’Brien nel X secolo. Ascolta la versione eseguita da Lorenza Pollini, Marco Pasetto e Fabio Cobelli. Elenca gli strumenti che eseguono la composizione.

Brano A151

Proposta di ascolto

Amazing grace J. Newton

Ascolta il celebre inno cristiano inglese Amazing grace. Il famoso tema ha una derivazione irlandese che risale al 1831. L’autore fu John Newton, ex capitano di navi negriere che, pentitosi di svolgere commercio di esseri umani, scrisse questo inno di ringraziamento al Signore. Quali strumenti riesci a distinguere in questo brano?

Brano A152

Proposta di ascolto

Los gallos Tradizionale

La composizione popolare spagnola Los gallos è stata raccolta e rielaborata dal chitarrista basco contemporaneo Balen Lopez de Munain. A questa registrazione del 2000 che ti proponiamo di ascoltare ha partecipato il Wood Quartet. Quale strumento esegue il tema e quante chitarre distingui?

Brano A153

Proposta di ascolto

Erdélyi csàrdàsok Tradizionale

Il brano popolare Erdélyi csàrdàsok è una testimonianza della musica della Transilvania, regione tra l’Ungheria e la Romania dove confluiscono culture musicali tzigane e balcaniche. Elenca gli strumenti che riconosci nell’esecuzione.

Brano A154

Proposta di ascolto

Havah Nagila Tradizionale

Havah Nagila è una canzone popolare ebraica che in italiano significa «Rallegriamoci». L’ispirazione del tema deriva da una melodia ucraina mentre il testo è stato scritto nel 1918 dal musicista lettone Abraham Zevi Idelsohn. Quale effetto musicale agogico utilizza la composizione?

341


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Ritmi africani La musica africana possiede un repertorio molto vario e fin dalle sue origini ha avuto funzione religiosa, cerimoniale e rituale. Tradizionalmente la popolazione africana ama cantare e ballare, e i ritmi sincopati e ossessivi che caratterizzano molti brani popolari facilitano l’improvvisazione strumentale e vocale. Gli strumenti usati sono numerosissimi, i principali sono lo djembè, la mbira, la korà e l’ududrum che oggi vengono utilizzati anche nella musica leggera.

Tamburi djembè.

Brano A155

Proposta di ascolto

Burkina Faso Tradizionale

La musica dello Stato africano del Burkina Faso è ricca di stili e modalità diverse, per i numerosi gruppi etnici presenti sul territorio. L’uso del balafon, antico xilofono africano, e delle voci è articolato e complesso. La voce solista presente nel brano si alterna agli strumenti o al coro?

Tradizionale danza popolare africana in Kenya.

342


LA MUSICA ETNICA

Unità 14

La musica araba La musica araba si sviluppa in un territorio molto vasto che si estende dall’Africa del Nord fino al Golfo Persico. Ciascuna zona possiede una propria versione delle sonorità tipiche legate a questa musica. Esiste anche un filone musicale riconosciuto come musica classica araba che accomuna tutti i Paesi di quest’area. Alcuni strumenti tipici della musica mediorientale sono l’oud o liuto arabo e il darrabukka o darbuka. Importanti anche gli strumenti ad arco, nati tutti in Medio Oriente, il cui capostipite è il rebab.

Darbuka.

Musicista turco.

Musicista marocchino.

Brano A156

Proposta di ascolto

Mustapha Tradizionale

Il canto popolare Mustapha è presente in varie parti del Nord Africa e nel Medio Oriente. Nel 1960 venne portato al successo in Francia grazie alla versione pop del cantante egiziano Bob Azzam; qui ti proponiamo di ascoltare una versione tradizionale. Le voci cantano alternandosi a uno strumento a fiato, quale?

343


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

Sonorità dell’Asia La tradizione musicale orientale è antichissima e in molte culture si ritiene che alcuni strumenti musicali siano stati inviati sulla Terra dalle divinità. Tra le civiltà più importanti che hanno influenzato musicalmente l’intero continente ci sono quelle cinese, indiana, indonesiana e giapponese. Uno degli strumenti simbolo della musica classica tradizionale indiana è il sitar. Tra i più grandi suonatori di questo strumento vi è Ravi Shankar, famoso anche per le sue collaborazioni, negli anni Sessanta e Settanta, con i Beatles e in particolare con il chitarrista George Harrison. Altri strumenti musicali impiegati nella musica etnica orientale sono metallofoni, tamburi e flauti delle orchestre gamelan, quali le tabla, il flauto cinese, il koto, il chin e i gong. Un Sadhu in Nepal.

Sitar.

M onaci buddisti in India.

Brano A157

Proposta di ascolto

Amarithauni goda Tradizionale

La musica etnica indiana evoca un forte senso di spiritualità. Nel brano tradizionale Amarithauni goda lo stile vocale, molto importante, viene accompagnato da strumenti tradizionali. La voce solista è un tenore o un mezzosoprano?

344


Unità 14

I luoghi della musica

In piazza e non solo La musica popolare ed etnica si può ascoltare in luoghi molto diversi, ma gli eventi dedicati ad essa sono più frequentemente le feste di piazza e le sagre di paese. In giro per il mondo In ogni Paese del mondo è possibile trovare locali in cui si suona ancora oggi la musica tradizionale eseguita con gli strumenti tipici. In Spagna, per esempio, i tradizionali locali dove si suona e si balla il flamenco sono i tablaos; quelli storici si trovano nei quartieri popolari di Granada, Siviglia, Cordoba e Malaga. In Argentina il tango si è sviluppato nei barrios, i quartieri popolari, e nei café; molte canzoni famose nei testi citano luoghi, vie e locali argentini. In Brasile la samba si è sviluppata nei quartieri popolari di San Paolo e Rio de Janeiro. In Messico i mariachi suonano ai matrimoni, nei locali popolari di Città del Messico, Cuernavaca o Oxaca e spesso nei locali per turisti. A Cuba, a l’Havana, il locale più famoso dove ascoltare musica tradizionale, frequentato persino da Hemingway, era ed è tuttora la Bodeguita del medio.

In Africa, a Fontem, nel Cameroun, durante il Cry die, la grande festa del popolo Bangwa, si danza e si suona per ore nell’anfiteatro naturale vicino al villaggio che può ospitare fino a 5 000 persone. In molti casi le contaminazioni colte hanno fatto sì che la musica etnica oggi si possa ascoltare nei teatri greco-romani, nei teatri barocchi, nei moderni auditorium e nei palazzetti dello sport oltre che nelle feste di piazza e nelle sagre estive.

FORSE NON LO SAI La taranta, tipica danza del Salento, ha origine da una leggenda popolare. Si narra infatti che chi riceve il morso della tarantola sia colpito da crisi isteriche che solo la musica può alleviare. Il ballo popolare vuole rappresentare, con i movimenti incessanti dei danzatori, proprio questa leggenda. Ogni anno, durante il concerto della Notte della Taranta, i musicisti cercano le sonorità e le vibrazioni adatte alla guarigione delle migliaia di tarantolati che accorrono al festival.

La Bodeguita del medio a Cuba.

345


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA

La musica del Nuovo mondo Il continente americano è un territorio vastissimo. Inglesi, francesi, spagnoli, olandesi, portoghesi, africani e italiani, soprattutto in America latina, si sono mescolati con le popolazioni indigene assimilando molte caratteristiche della cultura locale e fondendole con le tradizioni musicali delle proprie terre d’origine. Dalla fusione tra europei e civiltà precolombiane sono nati vari generi musicali appartenenti ciascuno a un’area geografica ben definita. LA MUSICA NORDAMERICANA

I canti e le musiche tipiche del folclore dell’America settentrionale sono costituite dai canti dei pellerossa. Questi variano secondo le tribù di riferimento ma, quasi in tutte, gli strumenti tipici utilizzati sono prevalentemente tamburi e flauti.

I canti dei pellerossa sono accompagnati dai tamburi.

Brano A158

Proposta di ascolto

Canto della Terra Tradizionale

I canti dei nativi americani sono spesso a una sola voce e impiegano sovente la scala pentatonica. I musicisti si mettono in cerchio e accompagnano i danzatori che si muovono in senso orario. Quale strumento esegue il tema principale?

LA MUSICA ANDINA

La musica degli indios delle Ande usa tradizionalmente il flauto di pan, la quena, il charango, il guitarrón e moltissime percussioni.

Brano A159

Proposta di ascolto

Fiesta de San Benito Tradizionale

Fiesta de San Benito narra della festa di san Benedetto il Moro, protettore delle persone di colore in Sud America. Il testo della canzone spinge la ragazza a raccogliere il mantello e ad andare avanti. L’inizio, con voce solista, è accompagnato dai tipici strumenti sudamericani: la quena, il charango, le maracas e il bombo, tamburo tradizionale.

usicista di strada che M suona il flauto di pan.

346

Quale tipo di voce maschile canta la canzone? a. Basso b. Baritono c. Tenore


LA MUSICA ETNICA

Unità 14

IL TANGO

In Argentina e Uruguay, terre di emigrazione italiana, nel 1880 nascono la milonga e il tango che, come lo definì il compositore argentino Enrique Santos Discépolo «è un pensiero triste che si balla». Divenuto un genere internazionale grazie a compositori come Astor Piazzolla, il suo strumento principe è il bandoneón.

Bandoneón.

Brano A160

Proposta di ascolto

Comme il faut E. Arolas

Questo famoso tango che ti proponiamo di ascoltare è stato scritto da Eduardo Arolas, un musicista e compositore di tango tra i più importanti. Dotato di grande creatività e talento, ha scritto più di cento opere. La versione che ti proponiamo di ascoltare è eseguita al bandoneón da Ariel Sosa. Oltre al bandoneón, quali strumenti suonano questa versione di Comme il faut?

Competenza digitale Uno dei più importanti virtuosi del berimbau, chiamato a suonare in tutto il mondo è Naná Vasconcelos. Cerca su internet una sua esibizione.

LA SAMBA E LA BOSSA NOVA

All’inizio del XX secolo, con la presenza degli schiavi africani che lavorano nelle piantagioni di caffè, in Brasile nasce un genere di musica ritmato molto ballabile, la samba. Da questo genere musicale verso la metà degli anni Cinquanta si sviluppa la bossa nova. Strumenti tipici della samba sono idiofoni come l’agogò, il pandeiro, il surdo, il reco-reco, la cuica, il caxixi e l’immancabile apito ovvero il fischietto. Tra i cordofoni tipici ci sono il cavaquinho e il berimbau, uno strumento di origine africana che deriva dall’antico arco musicale e permette di realizzare sonorità molto suggestive. Il berimbau fornisce la base ritmica per i movimenti della capoeira, una danza che mima i movimenti delle arti marziali, inventata dagli schiavi per tenersi in allenamento. Nella bossa nova viene usata la chitarra.

Brano A161

Proposta di ascolto

Samba pra Carlos D. Indart

La samba si sviluppa in Brasile nei primi del Novecento attraverso la commistione sacra e profana tra la musica africana, importata dagli schiavi che giungevano al porto di Salvador de Bahia, e la musica europea. Ascolta il brano Samba pra Carlos di Daniel Indart. Come inizia il brano? a. Con il giro di basso b. Con il berimbau c. Con le percussioni

347


Parte

2

STORIA DELLA MUSICA IL SON CUBANO

Maracas.

Il mambo e la salsa e tutti i ritmi caraibici derivano dal son cubano. Questo genere musicale tradizionale dell’isola di Cuba si sviluppa verso la metà del XIX secolo dalla fusione tra le musiche dei colonizzatori spagnoli e quelle degli schiavi africani. Strumenti musicali tipici del son cubano sono il tres cubano, una specie di contrabbasso a tre corde, il guiro, i bonghi, la marimbula, le maracas, i timbales, le congas, i claves o legnetti, le trombe e la chitarra.

Brano A162

Proposta di ascolto

Guantanamera J. Martí, J. Fernández Díaz

Uno dei motivi musicali più famosi di Cuba è Guantanamera. La musica e i versi della canzone, che racconta di una contadina di Guantanamo, hanno origine antica ma per molto tempo incerta. I versi furono attribuiti al poeta José Martí mentre, nel 1993, la Corte suprema di Cuba attribuì la musica a José Fernández Díaz. Dopo l’introduzione, la canzone inizia con la strofa o con il ritornello?

La musica in Oceania Indigeno suona il didgeridoo.

348

I n Oceania la più antica forma musicale è quella degli aborigeni. Lo strumento divenuto icona mondiale della musica primitiva dell’Australia è il didgeridoo.


DIDATTICA INCLUSIVA

BES

Unità 14

IN SINTESI

• L a musica etnica rappresenta le tradizioni e la cultura di un popolo e quindi costituisce un importante patrimonio da difendere. È stata trasmessa oralmente per anni, fino al periodo di diffusione dei mezzi di comunicazione. • Spesso gli autori di questo genere musicale sono anonimi (non si conoscono), autodidatti (hanno imparato da soli, senza frequentare scuole) e compongono i brani a orecchio.

momenti di vita quotidiana (filastrocche, ninne nanne, canti di lavoro ecc).

ballate

rappresenta

con

il canto popolare italiano

dell’Oceania

celtica

musiche gitane con della penisola iberica

La musica etnica

è quella degli aborigeni (abitanti originari)

dell’area balcanica con

delle Americhe

dell’Asia

araba

africana

con

con

sonorità diverse in base alla zona geografica

canti, balli e ritmi ossessivi

ritmi irregolari

349


Parte

2

Ve r i f i c a 1. Scrivi sotto ciascuno strumento il suo nome.

darbuka — maracas — bandoneón — sitar

...............................................................

...............................................................

...............................................................

...............................................................

2. Leggi le seguenti frasi sulla musica popolare e cancella la parola sbagliata.

a. b. c. d. e.

Gli autori sono spesso anonimi/famosissimi e suonano a orecchio. Le prime forme venivano trasmesse via radio/oralmente. Si usano strumenti musicali tradizionali/innovativi. La struttura delle canzoni è articolata/semplice. Molti canti popolari narrano la vita quotidiana/storie fantastiche.

3. Collega gli strumenti musicali popolari alla regione corrispondente.

a. b. c. d.

Arpa celtica, whistle, bodhrán Cajon, castañuelas, chitarra Violino, fisarmonica, clarinetto Darbuka, rebab, oud

1. 2. 3. 4.

Area balcanica Irlanda, Scozia, Bretagna e Galizia Medio Oriente Penisola iberica

4. Completa il testo con le parole date. religiosa — strumentale — ritmi sincopati — africana — brani popolari La musica ............................................................... possiede un repertorio vario e fin dalle sue origini ha avuto funzione ..............................................................., cerimoniale e rituale. Tradizionalmente qui la popolazione ama cantare e ballare, e i ............................................................... e ossessivi che caratterizzano molti ............................................................... facilitano l’improvvisazione ............................................................... e vocale.

5. Quale delle seguenti affermazioni relative alla musica asiatica è vera?

Uno degli strumenti simbolo è il sitar, una specie di cornamusa. Tra le civiltà più importanti che hanno influenzato la musica del continente vi è quella nepalese. Alcuni strumenti musicali impiegati nella musica etnica sono elettrofoni e sintetizzatori. Una leggenda racconta che gli strumenti musicali siano stati inviati sulla Terra dalle divinità.

6. Indica con una crocetta il genere musicale in cui si usano i seguenti strumenti. Samba

a. Pandeiro b. Congas c. Bandoneón d. Berimbau e. Timbales

350

Tango

Mambo


IN QUESTO LABORATORIO ESERCITERAI LE SEGUENTI COMPETENZE:

Come abbiamo già detto ciascuna località del nostro pianeta possiede un patrimonio musicale tradizionale. Molte ballate popolari musicalmente si assomigliano e i testi che raccontano le medesime esperienze di vita quotidiana spesso si discostano solo di qualche parola. Trattandosi nella maggior parte dei casi di canzoni tramandate oralmente, è difficile stabilire quale sia stata scritta prima e quindi tutte le versioni sono considerate originali. Proprio perché tramandato esclusivamente in modo orale, esiste il rischio che tutto questo patrimonio musicale popolare col tempo vada perso. L’unico modo per salvaguardare la storia musicale popolare di un paese, una città, una nazione è armarsi di registratore e fissare questa memoria umana su un supporto che possa restituire alle nuove generazioni questo tesoro.

Brano A163

Laboratorio delle competenze

Etnomusicologi si diventa • imparare a cercare le fonti della musica popolare; •c ondurre un’intervista da etnomusicologo; • utilizzare il telefonino o un lettore MP3 per registrare le voci e le canzoni popolari; • i mparare a condividere in rete la tua ricerca; •a rrangiare le canzoni popolari in modo moderno.

COME SI FA

Per capire come bisogna procedere puoi ascoltare il brano Lo spazzacamino, registrato da alcuni alunni della scuola secondaria di primo grado di Salizzole, un paesino del Veneto, nel 1989. La voce è quella di nonna Rossina, allora novantaseienne, che canta una canzone tradizionale del suo territorio. Sulla traccia audio è stato elaborato un arrangiamento semplice con un ostinato ritmico e rumori e suoni di vari strumenti che evocano le attività di vita quotidiana del lontano inizio Novecento. Sull’esempio di questo lavoro realizza insieme ai tuoi compagni una ricerca di musica popolare o musica di tradizione orale del vostro territorio o di quello di origine di una delle vostre famiglie. Potrete poi mixare le tracce che avrete registrato usando programmi gratuiti disponibili in rete, come Audacity. Per l’arrangiamento potete prendere spunto dall’ostinato trascritto sullo spartito adattandolo alla tonalità della voce guida.

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Parte

2

COSA CHIEDERE

Se non sapete da che punto partire vi forniamo alcune domande che possono aiutarvi a rompere il ghiaccio per condurre la vostra intervista da etnomusicologi. Ricordatevi sempre, prima di cominciare a fare le domande, di accendere il registratore e di controllare se avete memoria sufficiente e la batteria carica. Non è importante che la persona che intervistate sia intonata o si ricordi completamente il testo. A volte la ricerca si fa anche mettendo insieme diversi frammenti. Un ultimo consiglio: per scrupolo fate sempre almeno un paio di registrazioni della traccia cantata.

Per non confondere le tracce all’inizio di ciascuna registrazione ricordati di dire: • titolo della composizione; • luogo e data; • «prima registrazione... seconda registrazione» e così via (in questo modo non correrai il rischio di confondere le tracce o di smarrirle).

1 Puoi dirci come ti chiami? 2 Da dove provieni? (o da dove provengono i tuoi genitori, nonni, avi). i ricordi qualche canzone tradizionale tipica del tuo 3 T paese? 4 Ti ricordi di che cosa parlava? 5 Sapresti recitarmi tutto il testo? 6 Sapresti cantarmela tutta?

Ognuno di voi può intervistare i propri genitori o i nonni e raccogliere le canzoni che cantavano i loro avi. Più varia è la composizione della vostra classe e più ricca sarà la ricerca. Provate infine ad arrangiare in modo moderno le tracce acquisite, oppure arrangiate tutti in modo diverso la stessa traccia e condividete il file originale e le vostre elaborazioni sul M.I.O. BOOK. 1.  È stato facile condurre l’intervista? 2. Sei riuscito a trovare delle canzoni popolari tradizionali che non conoscevi? 3. Di che zona geografica sono? 4. Chi hai intervistato? 5. Conoscevi già il testo? 6. Conosci tutte le parole del testo che ti è stato cantato o ci sono termini che non hai mai sentito pronunciare? 7. Se sì, quali? Sapresti tradurre il loro significato?

Autovalutazione er ciascuna delle competenze chiave di cittadinanza sotto elencate indica il livello raggiunto, sceP gliendo tra (A) Avanzato, (B) Intermedio, (C) Base, (D) Iniziale. Competenza digitale. Spirito di iniziativa e imprenditorialità.

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Imparare a imparare. Consapevolezza ed espressione culturale.


Raffaello scuola digitale ARCHIVIO CONTENUTI DIGITALI INTEGRATIVI Tutti i contenuti presenti nei testi digitali sono pubblicati anche online.

Rivolto a: • docenti • studenti • genitori

CLASSE VIRTUALE

AREA DI SCAMBIO

Un ambiente dove insegnanti, studenti e genitori possono incontrarsi e comunicare.

Un luogo dedicato agli insegnanti dove condividere materiale creato durante le lezioni.

WWW.RAFFAELLODIGITALE.IT FORMAZIONE www.raffaelloformazione.it I processi innovativi nel panorama di riforma del Sistema di Istruzione e Formazione coinvolgono i docenti in percorsi di lifelong learning capaci di consolidare competenze significative sul piano metodologico didattico. All'interno del portale è possibile prendere visione delle date degli incontri e iscriversi.

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M.I.O. BOOK

Gli autori Marco Pasetto È docente di musica presso la scuola secondaria di primo grado di Vigasio (Verona) e dal 2010 insegna Ear Training ed esercitazioni corali presso l’Accademia Superiore di Canto di Verona. Diplomato in clarinetto e Musica jazz si è dedicato alla musica afroamericana con numerose formazioni, in particolare con la Storyville Jazz Band, con la Big Band Ritmo Sinfonica Città di Verona (di cui è direttore), con il Wood Quartet e con l’orchestra interculturale Mosaika. Dirige il Coro dei Commercialisti di Verona «Modelli Unici», ha suonato con l’orchestra della Fondazione Arena, con l’orchestra della Rai di Milano e con i Virtuosi italiani. Ha collaborato con jazzisti italiani e stranieri e con cantanti di musica leggera. Ha al suo attivo numerosi libri e CD nell’ambito di musica jazz, etnica, classica, didattica. David Conati Da oltre quindici anni tiene laboratori di scrittura creativa, legati anche alla produzione musicale, per gli alunni e gli insegnanti delle scuole secondarie di primo e secondo grado. È autore e compositore, ha lavorato con Mogol, Tito Schipa Jr e Gino & Michele; oltre ad aver collaborato con diversi artisti come produttore e compositore ha scritto e pubblicato più di duecento canzoni per bambini e oltre cento testi teatrali, alcuni dei quali premiati a importanti festival nazionali. Come traduttore teatrale ha collaborato con Anna Valle, Antonio Catania, Antonio Cornacchione, Gianluca Ramazzotti, Amanda e Stefania Sandrelli. Ha pubblicato saggi, manuali educativi, filastrocche, romanzi, guide didattiche, testi di parascolastica. Per il Gruppo Editoriale Raffaello ha collaborato alla stesura del volume di Arte e Musica per la collana Insegnare.LIM, all’antologia per la scuola secondaria Lettori senza frontiere e ha scritto i romanzi per ragazzi Amici virtu@li e Il campione che sarò.

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David Conati Da oltre quindici anni tiene laboratori di scrittura creativa, legati anche alla produzione musicale, perLEZIONI gli alunni e LIBRO ACCESSIBILE AUDIO insegnanti delle scuole secondarie di primo e secondo grado. È autore e compositore, ha lavorato con Mogol, Tito Schipa Jr e Gino & I testi sono forniti di Michele; oltre ad aver collaborato con diversi artisti come produttore e compositore ha scritto e pubblicato più di duecento canzoni per utili per con esigenze lettura, in alcuni particolar modo agli studenti con festival DSA. nazionali. Come traduttoreaudioletture, bambini e oltre centodi testi teatrali, dei quali premiati a importanti teatrale ha collaborato Consente di ingrandire i caratteri Gianluca del testo, di modificarne Anna Valle,• Antonio Catania, Antonio Cornacchione, Ramazzotti, Amanda e Stefania Sandrelli. Ha pubblicato saggi, manuali educativi, filastrocche, guide didattiche, testi di parascolastica. il colore romanzi, e i contrasti testo/sfondo, di utilizzare il carattere nel lavoro in classe e Per il Gruppoleggimi Editoriale©Raffaello collaborato stesura del volume di Arte e Musica per la collana Insegnare.LIM, SinnoshaEditrice adalla alta leggibilità. nello studio aall’antologia casa. per la scuola secondaria Lettori senza frontiere e ha scritto i romanzi per ragazzi Amici virtu@li e Il campione che sarò.

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