Il cerchio dei Sape rI
S tor Ia
• Con ESERCIZIARIO e VERIFICHE A LIVELLI
• Tavole sulle FONTI
In allegato StoriaMAP con metodo di studio
S tor Ia
• Con ESERCIZIARIO e VERIFICHE A LIVELLI
• Tavole sulle FONTI
In allegato StoriaMAP con metodo di studio
Lo scorso anno hai studiato che la Storia è la narrazione, cioè il racconto, dei fatti accaduti nel passato. Hai inoltre imparato che lo storico, attraverso un attento lavoro di ricerca, agisce come un vero scienziato: analizza, interpreta e ricostruisce le tracce del passato.
Quest’anno approfondirai lo studio della Storia e conoscerai le vicende, le abitudini di vita, il modo di pensare e le opere di popoli vissuti molto prima di te.
Storia è una parola antica che deriva dal greco historìa, cioè indagine, ricerca.
Lo studioso greco Erodoto, vissuto circa 500 anni prima della nascita di Gesù Cristo, è considerato il primo storico di tutti i tempi. Egli viaggiò molto, consultò archivi e raccolse documenti e testimonianze, che offrirono preziose informazioni su abitudini, religioni, territori occupati e battaglie di molti popoli antichi.
RICOSTRUISCE
i fatti attraverso il metodo scientifico, cioè il modo di procedere della Scienza: - formula ipotesi; - ricerca le tracce; - individua cause, conseguenze e processi.
e cerca risposte collaborando con diversi studiosi:
- archeologo-archeologa; - antropologo-antropologa; - paleontologo-paleontologa; - geologo-geologa; - paleografo-paleografa;
- geografo-geografa.
ORGANIZZA
e ricostruisce il passato basandosi su:
- tempo; - spazio; - tematizzazioni (i quadri di civiltà).
Educazione Civica
La Grande Muraglia cinese è patrimonio mondiale dell’UNESCO. Il simbolo ti indica i luoghi di interesse storico e naturalistico considerati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
A voce alta
Nel testo troverai delle parole evidenziate di giallo: seguile e avrai una traccia che ti aiuterà a ripetere e a esporre i contenuti di Storia con le parole corrette.
Lo storico, per svolgere il suo complesso lavoro, collabora con altri studiosi che lo aiutano nella ricostruzione dei fatti
• L’archeologia si occupa dei resti lasciati da antiche civiltà, come oggetti ed edifici, ritrovati durante gli scavi. L’archeologo li analizza e li data.
• La paleontologia studia i resti fossili di vegetali e animali. Il paleontologo ricostruisce la loro origine e la loro evoluzione nel tempo.
• L’antropologia studia gli esseri umani sotto diversi punti di vista. L’antropologo analizza le loro caratteristiche fisiche, i comportamenti, le usanze e le abitudini di vita all’interno delle varie società.
• La geologia studia da che cosa sono composte le rocce, come si sono formate e le loro trasformazioni nel tempo. Il geologo può così stabilire l’età degli oggetti ritrovati sottoterra.
• La paleografia studia le testimonianze scritte del passato. Il paleografo decifra le antiche scritture.
• La geografia studia il territorio e gli ambienti. Uno dei compiti del geografo è realizzare le mappe di porzioni dello spazio.
Dopo aver letto le pagine 4 e 5, osserva il disegno e scrivi il tipo di fonte e lo studioso che la analizza: archeologo - paleontologo - paleografo - geografo
...................... Studioso:
Studioso:
Lo storico, per ricostruire la storia di un popolo, studia le tracce lasciate dagli esseri umani.
Egli si serve della cartografia per organizzare le informazioni nello spazio; inoltre le colloca cronologicamente, cioè nel tempo.
Quando le tracce del passato vengono studiate e interrogate dallo storico si chiamano fonti.
Una fonte è ciò che si è conservato dell’antichità ed è giunto fino ai nostri giorni. In base al supporto possono essere classificate in:
• orali, cioè informazioni tramandate a voce, come testimonianze, racconti, interviste e canti;
• materiali, oggetti di ogni tipo prodotti dagli individui, come armi, strumenti di lavoro, gioielli, vasi e tombe;
• scritte, informazioni presenti su tavolette di argilla, fogli di papiro, documenti, giornali, libri e lettere;
• iconografiche, cioè immagini di vario tipo, come incisioni rupestri, cartine, fotografie, disegni e dipinti.
Oggi le fonti possono essere conservate, riprodotte e riportate in formato digitale, per essere consultate sui siti internet.
Fonte: ......................
Studioso: .................
Studioso:
Dopo aver osservato, confrontato e capito a quando risalgono le fonti raccolte, lo storico può sistemare i fatti a esse collegati in ordine cronologico, cioè in ordine di tempo, da quelli più lontani a quelli più vicini a noi. Nel testo troverai le linee del tempo che ti aiuteranno a capire la successione degli eventi principali dei popoli che studierai.
Grazie alla linea del tempo puoi scoprire quando un avvenimento è iniziato, quando è terminato, per quanto tempo è durato e operare confronti tra avvenimenti diversi.
Per costruire una linea del tempo bisogna stabilire un punto di riferimento dal quale partire, che corrisponda a un evento importante. Nel mondo occidentale, quindi anche in Italia, questo evento importante è la nascita di Gesù Cristo, cioè l’anno 0
Per questo motivo, accanto alle date, si aggiungono le abbreviazioni a.C. (avanti Cristo), per indicare ciò che è avvenuto prima della nascita di Cristo, e d.C. (dopo Cristo) per indicare i fatti avvenuti dopo. I Greci antichi, invece, contavano gli anni a partire dalla prima Olimpiade (per noi il 776 a.C.) e i Romani dalla nascita di Roma (753 a.C.).
Gli avvenimenti del passato sono divisi anche in periodi storici, come il Paleolitico e il Neolitico.
Per misurare i fatti accaduti in un lungo periodo si usano i multipli di 10: 10 anni = un decennio; 100 anni = un secolo; 1000 anni = un millennio.
Colloca le seguenti date sulla linea del tempo. Poi cerchia di rosso la più vicina a noi nel tempo e di verde la più lontana: 753 a.C. - 3500
Lo storico deve definire con precisione anche dove, cioè in quale spazio geografico, si sono verificati gli avvenimenti. Il territorio ha sempre influito molto sulla nascita e sullo sviluppo di un po polo. Ad esempio, un popolo che è vissuto lungo le rive di un fiume avrà imparato a navigarlo e a sfruttare le sue acque per l’agricoltura e la pesca.
Per questo motivo lo storico utilizza le carte geostoriche, cioè carte particolari che mostrano, accanto agli elementi geografici (rilievi, pianure, fiumi, mari, città...), anche elementi storici, per esempio i confini di un territorio, le rotte di navigazione, la diffu sione dei prodotti agricoli in un preciso momento storico. Ogni carta geostorica ha un titolo, che fa capire l’argomento trattato, e una legenda, che spiega che cosa rappresentano i simboli, le linee o i colori presenti sulla carta.
STUDIO CON LA CARTA
Osserva le carte. Leggi i titoli e le caratteristiche geografiche corrispondenti, poi scrivi accanto a ogni frase A, se si riferisce ai monumenti dell’Egitto, oppure B, se riguarda i popoli della Mesopotamia.
... A Giza si trovano le grandi piramidi egizie.
... La città di Ninive sorgeva sul fiume Tigri.
A Karnak sorge un grande tempio.
... Nella città di Menfi è visibile una mastaba, un tipo di piramide a gradoni.
Il territorio degli Ittiti si affacciava sul Mar Mediterraneo.
Rispondi a voce alle domande. Ci sono legende nelle cartine? Che cosa rappresentano i simboli? Ti hanno aiutato a svolgere la prima attività? Perché?
La parola “civiltà”, che incontrerai spesso, indica l’insieme degli aspetti che caratterizzano un popolo. Lo storico prima stabilisce il luogo in cui si è sviluppata una civiltà e il tipo di territorio (il dove), poi il tempo in cui si è sviluppata e per quanto è durata (il quando).
In seguito, per costruire mappe e quadri approfondisce gli aspetti più importanti della civiltà, chiamati indicatori di civiltà.
1 Le attività, ovvero i lavori che la popolazione faceva per vivere e come si svolgeva la vita quotidiana.
2 La società, cioè come era organizzata e divisa la popolazione e chi comandava, cioè l’organizzazione politica.
3 La religione, vale a dire in quali divinità credevano gli abitanti e come le onoravano.
4 La tecnologia, cioè le conoscenze e le principali invenzioni, come la scrittura, le opere d’arte e le grandi costruzioni.
Il quadro di civiltà è come una “fotografia” di un periodo storico preciso e solitamente corrisponde al massimo splendore di una civiltà.
Inserisci al posto giusto gli indicatori di civiltà: attività, tecnologia, religione, società.
Quando si è sviluppata? Quanto tempo è durata?
Dove è sorta? Come era il territorio?
Quali furono le invenzioni e le scoperte più importanti?
Quali attività svolgevano? Come si viveva ogni giorno?
Come era divisa la popolazione? Chi governava il popolo?
Quali divinità adorava il popolo?
Con un compagno utilizza questa mappa per descrivere le caratteristiche della civiltà di cui fate parte. Poi confrontatevi con gli altri compagni: avete scritto le stesse cose? Discutetene in classe. Insieme si può
1 Scrivo il tipo di fonte sotto ciascuna immagine.
2 Completo la sintesi con le seguenti parole: carte geostoriche - linee - civiltà - elementi storici - titolo - legenda
Il territorio ha sempre influito molto sulla nascita e lo sviluppo di una
Per questo motivo lo storico utilizza le ……..................................................……, che mostrano, oltre agli elementi geografici, anche gli
Ogni carta geostorica ha un …….................................……, che spiega l’argomento trattato e una
……..............................….., che spiega i simboli, le ……..............................…… e i colori presenti sulla carta.
3 Indico con una X il completamento corretto.
• La Scienza che studia i resti fossili è:
A l’antropologia.
B la paleontologia.
C la geologia.
D l’archeologia.
• La linea del tempo serve per stabilire:
A dove è sorta una civiltà.
B per quanto tempo si sono svolti i fatti.
C le cause e le conseguenze di un evento.
D le principali invenzioni.
Mi valuto x
• Il quadro di civiltà sintetizza:
A dove è sorto un popolo.
B quando è sorto un popolo.
C gli aspetti più importanti di un popolo.
D la fine di una civiltà.
• Le fonti iconografiche sono testimonianze:
A scritte.
B di immagini.
C orali.
D digitali.
La verifica mi ha aiutato a ripassare le conoscenze apprese.
La verifica mi ha aiutato in parte a ripassare le conoscenze apprese.
La verifica non mi ha aiutato per nulla.
Durante il Paleolitico, gli individui vivevano di caccia, pesca e raccolta di frutti selvatici. Circa 10 000 anni fa, durante il Neolitico, cominciarono a seminare cereali e legumi: nacque l’agricoltura. Così i gruppi umani da nomadi diventarono sedentari, stabilendosi vicino ai campi coltivati. I primi villaggi nacquero vicino ai fiumi, che offrivano acqua in abbondanza per bere, lavarsi, dissetare gli animali e irrigare i campi. L’agricoltura si sviluppò nelle pianure percorse da grandi fiumi, come il Tigri e l’Eufrate in Mesopotamia, il Nilo in Egitto, l’Indo in India, il Fiume Giallo e il Fiume Azzurro in Cina.
Alcuni di questi fiumi straripavano periodicamente e inondavano le terre circostanti. Quando le acque si ritiravano, lasciavano sul terreno un fango molto fertile, che faceva crescere la vegetazione in modo rigoglioso. Gli agricoltori impararono a controllare le acque dei fiumi e i raccolti si fecero più abbondanti. Così ci fu più cibo a disposizione per tutti, la popolazione aumentò e i villaggi si trasformarono in città. Gli abitanti svolgevano lavori differenti: erano agricoltori, artigiani, mercanti, sacerdoti, tutti sotto la guida di un re. Si formarono, così, le prime differenze sociali e nacquero le prime civiltà.
Collega le cause alle conseguenze corrispondenti.
1 I fiumi offrivano acqua in abbondanza.
2 I fiumi straripavano e inondavano le terre.
3 I raccolti si fecero più abbondanti.
4 La popolazione aumentò.
... Ci fu più cibo a disposizione per tutti.
... I villaggi si trasformarono in vere e proprie città.
Le acque lasciavano sul terreno un fango fertile. I primi villaggi nacquero vicino ai fiumi.
La zona delimitata dai due grandi fiumi Tigri ed Eufrate fu chiamata sin dall’antichità Mesopotamia, un termine greco che significa “in mezzo ai fiumi”. Unita alle fertili valli di altri due fiumi, il Nilo in Egitto e il Giordano nella Terra di Canaan, forma la cosiddetta “Mezzaluna fertile”. Questa regione
Circa 12 000 anni fa, nei territori che corrispondono agli attuali Stati di Turchia, Siria, Libano e Palestina, vivevano i Natufiani, i primi gruppi umani sedentari della Preistoria. Grazie al clima caldo e umido, qui crescevano spontaneamente i cereali che i Natufiani impararono a raccogliere per ricavare alimenti.
Circa 10 000 anni fa in questi territori gli individui iniziarono a coltivare i cereali.
La Mesopotamia oggi è una terra divisa fra diversi Stati. La parte più pianeggiante, dove l’agricoltura è ancora una grande risorsa, corrisponde all’attuale Iraq. Tuttavia, la sua vera ricchezza è il petrolio, estratto dal sottosuolo, preziosa fonte di energia. Il territorio iracheno presenta ambienti molto diversificati: a nord-est i monti Zagros scendono verso la grande pianura alluvionale creata dai fiumi Tigri ed Eufrate, che si uniscono e sfociano nel Golfo Persico, mentre buona parte della regione occidentale è occupata dal Deserto Siriaco. La maggior parte della popolazione si concentra nelle città che sorgono in pianura. Nelle aree più isolate e desertiche vivono ancora popoli nomadi o seminomadi.
I primi abitanti della Mesopotamia furono i Sumeri, un popolo nomade che, attorno al 4000 a.C., si stabilì nella parte meridionale della pianura di Sumer, tra i fiumi Tigri ed Eufrate. Da quel territorio si estesero su gran parte della Mesopotamia, dove costruirono numerose città.
A partire dal 2500 a.C. le città sumere furono attaccate e conquistate da popolazioni nomadi e nel 2000 a.C. circa iniziarono a far parte del grande impero dei Babilonesi.
Osserva la mappa e, con l’aiuto delle domande, fai delle ipotesi sulla civiltà dei Sumeri.
Dove vivevano i Sumeri?
Quale importante invenzione fecero?
Quali attività svolgevano?
Quando vissero? Dal 4000 a.C. al 2000 a.C.
Credevano in un solo dio o in tante divinità?
Chi li governava?
In origine la terra di Sumer era una regione paludosa che spesso veniva inondata dalle acque dei fiumi. Per rendere questa terra fertile e coltivabile, i Sumeri impararono a controllare le piene dei fiumi. Costruirono argini per impedire le inondazioni e bacini per raccogliere preziose riserve d’acqua, utilizzata durante i periodi di siccità. Prosciugarono le paludi stagnanti e scavarono canali per regolare il flusso dell’acqua.
I Sumeri inventarono lo shaduf, un ingegnoso strumento per prelevare l’acqua dal fiume, e le passerelle, che permettevano di attraversarlo. In questo modo trasformarono il territorio in un’immensa pianura coltivabile.
Per affrontare lavori così importanti, le persone dovevano collaborare tra loro.
Gli specialisti progettavano canali e dighe, dirigevano i lavori e misuravano i campi; gli artigiani, invece, costruivano gli strumenti necessari per lavorare, come pale, ceste, zappe e carriole. I contadini, quando non lavoravano nei campi, erano occupati nella costruzione e nella manutenzione di argini, canali e dighe.
TECNOLOGIA
Leggi il testo, poi inserisci nei quadratini i numeri corretti.
Lo shaduf, cioè il pozzo a bilancia, era costituito da un palo 1 fissato a una struttura ancorata al terreno.
A una delle estremità era legato un secchio 2 per raccogliere l’acqua e all’altra un blocco di argilla 3 , che faceva da contrappeso. Grazie a questa invenzione, le persone potevano sollevare con poco sforzo i pesanti secchi pieni d’acqua, che veniva poi utilizzata nei campi.
I campi dei Sumeri erano ben coltivati e producevano in abbondanza orzo, grano, fichi, datteri, lino e sesamo. I contadini usavano l’aratro trainato da animali per seminare i campi e, quando crescevano i cereali, li mietevano con falcetti di rame. Erano obbligati dal re della città a donare una parte del loro raccolto. Questi versamenti obbligatori si chiamavano tasse, cioè tributi che i contadini erano costretti a versare: più terra e più greggi possedevano, più tributi dovevano pagare. Le tasse servivano a mantenere i sacerdoti e gli specialisti che, a differenza dei contadini, non producevano direttamente cibo, ma svolgevano altri lavori, ad esempio contavano e registravano le merci. Queste venivano conservate in grandi magazzini e, in caso di raccolti meno abbondanti e di carestie, costituivano una riserva di cibo per tutta la popolazione.
STUDIO CON L’IMMAGINE
Dopo aver letto il testo, osserva il disegno e inserisci i numeri corretti nei quadratini: 1 argine, 2 bacino, 3 canale, 4 shaduf, 5 passerella, 6 contadini, 7 aratro, 8 specialista.
Il baratto è: il mezzo utilizzato dai mercanti per trasportare i prodotti. lo scambio di un prodotto con un altro, senza l’uso del denaro.
Rispondi alle domande sul quaderno, poi usa la traccia per ripetere a voce alta.
• Quali attività svolgevano i Sumeri?
• Di quali materie prime avevano bisogno?
• Con che cosa le scambiavano?
• Come viaggiavano i commercianti?
Oltre a essere esperti contadini, i Sumeri svolgevano molte altre attività. Allevavano pecore e capre, dalle quali ricavavano latte, pelli e lana, e onagri, animali simili agli asini, che trainavano i carri. Gli artigiani lavoravano nelle botteghe, dove producevano strumenti per il lavoro nei campi e, grazie alla grande quantità di argilla a disposizione, fabbricavano vasi e mattoni. Nella terra di Sumer, però, mancavano alcune materie prime, come il legname per le costruzioni e i metalli per gli utensili e le armi. Per risolvere questo problema, i Sumeri raggiungevano terre anche lontane per barattare i loro prodotti. Cereali, vasellame, ceramiche, stoffe e gioielli venivano scambiati con ciò di cui avevano bisogno. I Sumeri divennero così anche commercianti: viaggiavano in carovane, cioè in gruppo, con animali, carri e merci, oppure navigavano sui fiumi con le loro agili imbarcazioni.
Le città sumere erano governate da un re, chiamato lugal, che in lingua sumera significa grande uomo. Al di sotto vi era il popolo, suddiviso in gruppi in base alle attività che svolgevano e alle ricchezze che possedevano e per questo considerati più o meno importanti. Si formarono così le prime classi sociali.
Osserva l’immagine e completa il testo con le parole corrette. artigiani - contadini - re - sacerdoti - nobili - commercianti schiavi - scribi - guerrieri
Le classi sociali sono gruppi di persone che hanno le stesse abitudini di vita, svolgono lo stesso lavoro oppure possiedono lo stesso stato di ricchezza o povertà.
La vita delle donne sumere si svolgeva all’interno della famiglia e solo alcune donne nobili potevano diventare sacerdotesse. Le mogli dei commercianti spesso aiutavano i mariti nel loro lavoro.
Il era il capo supremo della città e il sacerdote più importante. Comandava l’esercito e veniva adorato come un dio. Stabiliva la distribuzione delle terre, delle sementi e del bestiame ai contadini. Dopo di lui c’erano:
• i che celebravano i riti religiosi. Erano molto rispettati, poiché si pensava che potessero prevedere il futuro;
• i ................................., ricchi proprietari di terre, che organizzavano il lavoro nei campi;
• i ..................................., che difendevano la città, e gli ............................., che conoscevano la scrittura.
Il gruppo più numeroso era quello del popolo, composto:
• dagli .............................., che producevano manufatti, dai .............................., che scambiavano i prodotti, e dai ................................., che lavoravano la terra. Infine vi erano gli ................................., cioè i prigionieri di guerra oppure persone che, non potendo pagare le tasse, avevano perso la libertà, lavoravano per i cittadini più ricchi e non avevano nessun diritto.
Quando i villaggi cominciarono a ingrandirsi, divennero delle città con migliaia di abitanti. Ogni città era indipendente dalle altre ed era organizzata come un piccolo Stato, cioè con un esercito e leggi proprie, sotto il comando del re. Per questo motivo sono state chiamate dagli storici città-stato. Uruk fu la più antica città sumera e probabilmente arrivò a ospitare fino a 50 000 abitanti. Altre importanti città furono Ur, Lagash, Nippur ed Eridu
Dal tempio i sacerdoti, che erano anche astronomi, osservavano le stelle e i movimenti dei pianeti.
Attorno alle città furono costruite mura per difendere la popolazione dagli attacchi delle tribù nomadi o delle città rivali. Le mura esterne dividevano la città dalla campagna; le mura interne separavano la zona abitata dal popolo dal centro, in cui si trovavano templi e palazzi.
Nei piani inferiori si trovavano la scuola degli scribi e i magazzini con le scorte di cibo.
Al centro della città sorgeva un imponente edificio: la ziqqurat. Il termine deriva dalla parola zaqaru, che significa elevato. La sua struttura assomigliava a una grande torre a gradoni, alta fino a 90 metri, costruita con mattoni d’argilla uniti tra loro grazie al bitume, una sostanza impermeabile all’acqua, in origine ricoperti di vernici colorate. Si innalzava per tre, cinque o anche sette piani, collegati da rampe di scale. Era considerata un edificio sacro: infatti nella parte più alta sorgeva il tempio nel quale, secondo i Sumeri, viveva la divinità che proteggeva la città.
La ziqqurat di Ur è tra le ziqqurat sumere meglio conservate.
La scuola era chiamata edubba, cioè casa delle tavolette. Il maestro, l’ummia, era molto severo. Gli alunni imparavano la complessa scrittura sumera e il calcolo.
ieri e oggi
I Sumeri, oltre alle opere di canalizzazione delle acque, realizzarono diversi strumenti che facilitarono le loro attività e che utilizziamo ancora oggi.
Per navigare lungo i fiumi, essi costruirono le prime imbarcazioni. Erano fatte di vimini, cioè di canne, e foderate con pelli di animali. Più avanti utilizzarono anche il legno, per renderle più resistenti e capienti.
Inventarono la ruota piena, cioè senza raggi, che veniva utilizzata per muovere i carri e per far girare il tornio, usato dai vasai per fabbricare i vasi.
Per coltivare la terra inventarono l’aratro. Aveva una punta di rame per sollevare le zolle di terra e un imbuto per far cadere i semi nel solco.
I mattoni per le costruzioni erano fatti con un impasto di argilla, acqua e paglia, pressato in appositi stampi e fatto essiccare al sole. Inventarono anche i chiodi, che permettevano di tenere insieme le parti degli oggetti in modo più saldo.
STUDIO CON L’IMMAGINE
Leggi, osserva le immagini e rispondi sul quaderno. Quali vantaggi apportarono le diverse invenzione sumere? Per ciascuna scrivi un breve testo.
Lo Stendardo di Ur è un reperto sumero conservato al British Museum di Londra. È stato ritrovato in una tomba a Ur e risale al 2500 a.C. Si tratta di una cassa di legno decorata con conchiglie e lapislazzuli, cioè pietre di colore blu, costituita da due facce rettangolari e da due facce laterali più piccole a forma di trapezio. I lati principali sono decorati a fasce che vanno lette dal basso verso l’alto: un lato rappresenta scene di guerra, l’altro riporta scene di pace.
Immagina di essere uno storico: osserva le due facce e indica quale scena è rappresentata.
della ...............................
Lato della ...............................
Osserva il lato della guerra e indica con una X il completamento corretto.
• I carri militari travolgono: il nemico gli animali
• Le ruote dei carri militari sono: a raggi piene
• I soldati indossano: elmetti e mantelli tute militari
• I soldati tengono in mano lance: per colpire il nemico per spingere i prigionieri
Ora osserva il lato della pace e descrivilo con parole tue: quante fasce vedi? Quali personaggi riconosci? Che cosa fanno? Perché un personaggio è più grande rispetto agli altri? Chi potrebbe rappresentare? Scrivi sul quaderno.
Politeista deriva da due parole greche: polys (molto) e theos (dio). Cerca sul dizionario le parole composte che hanno per radice poli e scrivi il loro significato.
• Poligono:
• Poliambulatorio:
Raffigurazione del dio Enki.
Queste statuette sono state ritrovate a Tell Asmar (Iraq) nel 1933. Probabilmente rappresentano uomini e donne in preghiera.
Per i Sumeri, l’acqua, la terra, il sole, il cielo, il vento e la pioggia erano molto importanti, perché permettevano la crescita di un buon raccolto. Per questo motivo cominciarono ad adorare e a temere gli elementi naturali come fossero delle divinità. La loro religione era politeista, poiché credevano in molti dei.
I Sumeri immaginavano le divinità con aspetto e carattere simili agli esseri umani, erano cioè antropomorfe, anche se, a differenza degli uomini e delle donne, erano immortali. Se le persone obbedivano agli dei, questi le proteggevano, i raccolti erano abbondanti e i nemici venivano sconfitti; se invece disobbedivano, gli dei mandavano sulla Terra inondazioni, carestie e sconfitte. Ogni città era affidata a un dio, che aveva il compito di proteggerla. A lui era dedicata la ziqqurat. Egli era il proprietario di tutto: case, terreni, ricchezze. La sua statua, posta nel tempio in cima alla ziqqurat, era vestita e le venivano offerti cibo e birra.
Le principali divinità sumere erano:
• Inanna, dea della terra;
• Enlil, dio del vento, che scatenava le tempeste;
• Enki, dio delle acque;
• Anu, dio del cielo e degli astri.
C’era poi una serie di divinità minori, chiamate geni, che potevano essere benigni, se proteggevano gli individui e le loro attività, oppure maligni, se li ostacolavano o li danneggiavano.
Cerca e sottolinea nel testo con il rosso perché i Sumeri adoravano gli elementi naturali e con il verde le informazioni che riguardano la divinità a cui era affidata la città.
Fra le tante invenzioni del popolo sumero, la più straordinaria fu la scrittura, che comparve intorno al 3500 a.C.
I motivi furono soprattutto pratici. Nelle città sumere, infatti, i sa cerdoti avevano il compito di registrare i prodotti che entravano e uscivano dai magazzini e calcolare quante e quali merci venivano affidate ai mercanti.
Poiché non era possibile ricordare tutto a memoria, occorreva uno strumento adatto per annotare numeri e informazioni pararono così a tracciare con un bastoncino, su tavolette di argilla morbida, il disegno di un prodotto o di un animale. Questi disegni si chiamavano pittogrammi. Accanto ai pittogrammi venivano fatti dei segni a forma di cerchio per rappresentare le quantità. Una volta contate le merci, il sacerdote premeva sulla tavoletta un sigillo, cioè un anello o un cilindro di pietra che lasciava un’impronta. Vista la difficoltà nell’incidere l’argilla, nel tempo i tratti divennero sempre più schematici e persero la somiglianza con l’oggetto rappresentato.
Una delle prime tavolette sumere ritrovate risale al 3300 a.C. I simboli corrispondevano alle merci, come grano, tessuti e animali, mentre i fori indicavano le quantità.
In seguito i Sumeri non rappresentarono più solo oggetti, ma anche idee e azioni: nacquero così gli ideogrammi. Questi nuovi segni erano incisi con un bastoncino dalla punta obliqua, che creava dei segni a forma di cuneo. Perciò questo tipo di scrittura viene chiamato cuneiforme
Poiché la scrittura cuneiforme era molto difficile e comprendeva circa 600 segni, solo pochissime persone, dopo un lungo periodo di studio, erano in grado di scrivere: erano gli scribi, cioè gli esperti di scrittura.
Osserva questa tavoletta di argilla del 3000 a.C. circa, trovata a Uruk. Si riferisce alla produzione della birra. Inserisci nei quadratini i numeri corrispondenti: 1 contenitore della birra; 2 spiga di cereale; 3 quantità numerica.
Un esempio di scrittura cuneiforme.
1 Ripasso con la mappa. Inserisco al posto giusto: re - scrittura - agricoltura - Mesopotamia - politeista - 4000 a.C. - artigianato - commercio 2000 a.C. - ziqqurat - divinità - ruota - popolo - allevamento - aratro
Dove vivono in ……..................................
Quando dal …….......................... al …….............................
pecore, capre e onagri
Attività …….................................: coltivano orzo, grano, fichi, sesamo, lino …….................................: produzione di mattoni, tessuti, gioielli, vasi …….................................: viaggiano in carovane e su imbarcazioni ……................................., capo supremo della città-stato
Invenzioni e tecnologia
Mi valuto x
Religione …….................................. principali: Inanna, Enlil, Enki, Anu edificio sacro: …….................................. …….................................. cuneiforme; …….................................. piena in legno; …….................................; mattoni
Società
…….................................: credono in molti dei antropomorfi
sacerdoti, nobili, guerrieri, scribi …….................................: contadini, artigiani, mercanti e pastori schiavi
La mappa mi ha aiutato a ripetere le conoscenze apprese.
La mappa mi ha aiutato in parte a ripetere le conoscenze apprese.
La mappa non mi ha aiutato per nulla.
2 Completo la sintesi con le parole corrette.
Tra il …….................................…… a.C. e il 2000 a.C. si sviluppa la civiltà dei Sumeri nel sud della , vicino alle foci dei fiumi Tigri ed Eufrate.
ATTIVITÀ
Le attività principali dei Sumeri sono: …….................................……, agricoltura, artigianato e …….................................……. Costruiscono vasi, …….................................……, tessuti e ……..................................…….
Per commerciare i loro prodotti, viaggiano in …….................................…… o su ……................................…….
SOCIETÀ
A capo della città c’è il …….................................……, che stabilisce le leggi. Dopo di lui seguono: i …….................................……, che celebrano i riti religiosi; i …….................................……, che sono ricchi proprietari di terre; i …….................................……, che combattono, e gli ……....................................................., che sanno leggere e scrivere. Al di sotto si trova il …….................................……, composto da: contadini, mercanti, pastori e artigiani. Infine vi sono gli
I Sumeri inventano la ……....................................................................……, che è formata da tratti lineari incisi con un bastoncino che crea segni a forma di cuneo. I Sumeri inventano anche l’…….................................……, la …….................................…… e i mattoni.
RELIGIONE
I Sumeri credono in molti dei, perciò la loro religione è …….................................……. In ogni città c’è un edificio sacro, chiamato …….................................…….
3 Osservo l’immagine, formulo ipotesi e scrivo sul quaderno le risposte.
• Di quale oggetto si tratta? • Di quale materiale è fatto?
• Chi può averlo prodotto? • A che cosa poteva servire?
Dopo aver risposto alle domande, esponi a un compagno che cosa hai scritto e ascolta la sua versione. Insieme si può
A nord della terra di Sumer, in zone aride e montuose, vivevano diverse tribù di popolazioni nomadi. Queste tribù, attratte dalle pianure fertili e dalle ricchezze dei Sumeri, cercarono di conquistare le loro città-stato che, proprio per questo motivo, si indebolirono sempre più. Attorno al 2000 a.C. il popolo degli Amorrei riuscì a occupare la terra di Sumer e le regioni vicine. Il loro re Hammurabi, nel 1800 a.C. circa, riunì tutti i territori conquistati in un unico impero, che aveva come capitale la città di Babilonia, da cui prese il nome la civiltà dei Babilonesi.
L’impero è un insieme di territori e popoli, a volte anche molto diversi e lontani, comandati da un unico sovrano.
STUDIO CON LA LINEA DEL TEMPO
ieri e oggi
Osserva la linea del tempo e completa. L’impero dei Babilonesi durò dal ..................... al .......................
2000 a.C. 1800 a.C. 1550 a.C.
civiltà
a.C. 600 a.C. 562 a.C.
Anno 0
Osserva la mappa e, con l’aiuto delle domande, fai delle ipotesi sulla civiltà dei Babilonesi.
Dove vivevano i Babilonesi?
Quali attività svolgevano?
Che tipo di costruzioni edificavano?
Quando vissero? Osserva la linea del tempo a pagina 28.
Chi li governava?
Come era la loro religione?
Utilizza la linea del tempo di pagina 28 per ripetere la storia della civiltà dei Babilonesi.
TECNOLOGIA ieri e oggi
Le terrazze sulle quali venivano realizzati i giardini pensili potevano raggiungere i 40 metri di altezza dal suolo ed erano adornate con alberi da frutto, rose e ninfee.
Osserva le immagini e leggi le didascalie. Quali somiglianze noti tra la costruzione dei Babilonesi e quelle realizzate ai nostri giorni? Scrivi sul quaderno.
I giardini pensili di Babilonia furono una delle sette meraviglie del mondo antico.
La civiltà babilonese fu caratterizzata dalla convivenza pacifica tra popoli che avevano lingue e tradizioni diverse. I Babilonesi unirono le proprie tradizioni a quelle dei Sumeri e diedero vita a un’unica grande civiltà. Benché ogni città-stato avesse un proprio capo, su tutti comandava Hammurabi, unico re. Dopo un periodo di ricchezza e di pace, l’Impero babilonese fu attaccato dai popoli confinanti.
Nel 1550 a.C. fu occupato dal popolo degli Ittiti e nel 1100 a.C. da quello degli Assiri.
I Babilonesi, però, nel 600 a.C. si ribellarono agli Assiri, li scacciarono e fondarono un nuovo e fiorente impero sotto la guida del re Nabucodonosor, che ingrandì e rese ancora più bella la città di Babilonia. Egli fece realizzare i giardini pensili, cioè sospesi, sulle terrazze delle case dei cittadini più ricchi.
La civiltà babilonese finì nel 562 a.C., quando il popolo dei Persiani conquistò definitivamente l’intera Mesopotamia.
Il Bosco Verticale di Milano è composto da due palazzi decorati con piante e vegetali.
Il Parkroyal Hotel di Singapore è un grattacielo ricoperto da 15 000 metri quadrati di giardini pensili.
Come i Sumeri, anche i Babilonesi erano agricoltori, pastori e artigiani. Coltivavano l’orzo, dal quale ottenevano vari tipi di birra, il miglio e la palma da dattero. Per l’irrigazione dei campi seppero costruire un’efficiente rete di canali, che sfruttava le acque dei fiumi. Allevavano capre e pecore da cui ricavavano latte, carne e formaggio.
Gli artigiani producevano ceramiche, tessuti, profumi, gioielli arricchiti con pietre pregiate e oggetti di metallo, come rame, stagno e bronzo.
Furono anche abili commercianti: con le imbarcazioni si spostavano lungo i fiumi per scambiare i prodotti con le popolazioni vicine, ma raggiungevano anche terre lontane grazie alla vicinanza del mare. Essi commerciavano con i popoli del Mar Mediterraneo e dell’Africa del Nord. Attraverso una forma più evoluta di baratto scambiavano le loro merci con oro, argento e altri metalli preziosi, il cui valore era stabilito in base al peso.
I Babilonesi appresero dai Sumeri la scrittura. Anche nella civiltà babilonese solo i bambini delle famiglie più ricche potevano andare a scuola e diventare scribi. Essi dovevano imparare a leggere e a scrivere i caratteri cuneiformi sulle tavolette.
Gli studiosi si dedicavano all’osservazione del cielo, da cui ebbe origine l’astronomia. Conoscevano la posizione delle stelle e dei pianeti e pensavano che potessero influire sulla vita delle persone in modo positivo o negativo.
Una delle prime carte geografiche della Storia è incisa su una tavoletta d’argilla. Al centro vi era la città di Babilonia 1 , protetta da montagne 2 e paludi 3 .
La Mesopotamia era circondata da un mare circolare 4 , che la separava da tutte le altre regioni della Terra 5 .
STUDIO CON IL TESTO
Leggi con attenzione il testo e completa con le parole corrette. Usa la sintesi ottenuta per ripetere i contenuti della pagina a voce alta.
• I Babilonesi erano agricoltori, .................................. e ..................................
• Furono anche ..................................: si spostavano a bordo di ............................. per scambiare i loro prodotti con i .................................. vicini, ma raggiungevano anche terre lontane.
• Scambiavano le merci attraverso una forma evoluta di ...................................
• Dai Sumeri appresero la .................................. con caratteri ...................................
• Si dedicavano all’osservazione del ............................ e conoscevano la posizione di ................................ e ................................
I Babilonesi erano politeisti. La loro divinità principale era Marduk, dio del cielo e della Terra, creatore del mondo e dell’umanità. Per poter unire maggiormente tutte le popolazioni del suo impero, il re Hammurabi lo scelse non solo come dio protettore di Babilonia, ma anche come dio supremo di tutte le città della Mesopotamia. A lui era dedicata la grande ziqqurat che dominava Babilonia.
Altre importanti divinità erano Ishtar, madre di tutti gli esseri umani, dea dell’amore e della guerra, e Shamash, dio del sole e della giustizia. I sacerdoti babilonesi cercavano di propiziarsi gli dei e gli spiriti buoni attraverso pozioni e formule magiche. Ogni anno, a Babilonia, all’inizio della primavera, si celebrava la festa del “Nuovo Anno”. Essa rappresentava la vita che si rinnova. Il momento più importante era quando il lungo corteo, che trasportava le statue di Marduk e di suo figlio Nabû, dio della scrittura e della saggezza, attraversava la città di Babilonia e giungeva fino al tempio, che veniva aperto a tutti solamente per questa importante occasione.
A voce alta
Ora tocca a te! Crea il tuo percorso giallo evidenziando le parole del testo. Usale per ripetere a voce alta a un tuo compagno. Avete evidenziato le stesse parole?
Osserva l’immagine. Rappresenta la creazione della Terra da parte del dio Marduk, che lotta contro la dea Tiamat, un mostro degli abissi. Rispondi alle domande sul quaderno.
• Com’è l’aspetto di Marduk?
• Con che cosa è armato?
• Com’è raffigurata la dea?
• Perché, secondo te, ha le ali?
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Coordinamento: Corrado Cartuccia
Redazione: Corrado Cartuccia, Valentina Sabatini Lucarelli
Pagine speciali: Anna Valsecchi
Grafica e impaginazione: Giacomo Paolini
Illustrazioni e colore: Filippo Pietrobon, Roberto Tomei, Giampietro Costa, Ivan Stalio, Maria Alejandra Ardila
Eserciziario: Spaziotempo di Erica Zampieri (testi-redazione), Progetto di Davide Protto (impaginazione)
Verifiche a livelli: Roberto Morgese (testi), Valentina Mazzarini (impaginazione)
StoriaMap: Nicoletta Secchi (metodo di studio), Edistudio (impaginazione)
Copertina: Mauro Aquilanti
Cartografia: LS International
Referenze fotografiche: iStock, Shutterstock, Alamy, Scala - Firenze, Bridgeman Images, Gianni Oliva
Coordinamento multimedia: Paolo Giuliani
Redazione multimedia: Sara Ortenzi
Ufficio multimedia: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Luca Pirani
Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello
Per esigenze didattiche alcuni testi sono stati ridotti e/o adattati. L’Editore è a disposizione per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, compresa stampa, fotocopia, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata. Questo testo tiene conto del codice di autoregolamentazione Polite (Pari Opportunità Libri di Testo), per la formazione di una cultura delle pari opportunità e del rispetto delle differenze.
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