Photografare
Lo staff di Photografare: Fondatore: Carlo Ferrari Amministratori: Carlo Ferrari Giovanni Abrate Raffaella Lunelli
Š2013/14 Grafica ed impaginazione: Raffaella Lunelli Photografare Photografare
Cari amici ed iscritti a Photografare, quando lo scorso anno fu pubblicata la nostra prima raccolta fotografica ( http://issuu.com/raffina/ docs/photografare-rivista-2012 ) non mi sarei davvero aspettato, in cuor mio, di ritrovarmi dopo un anno a redigere un altro Editoriale per Voi che leggete questa seconda edizione. La nostra piccola community fotografica, nonostante la sempre più frequente nascita su Facebook di pagine similari a questa e di siti fotografici sempre più “settoriali”, continua ad essere attiva ed a proporre belle immagini a chi la frequenta: “ci siamo, vogliamo e possiamo dire la nostra, con orgoglio” Potrebbe essere questo il filo conduttore di questo 2014 che già ci vede – per il secondo anno consecutivo – protagonisti in una importante mostra fotografica a Fasano (BR) e che nello scorrere dei giorni non potrà che riservarci piacevoli sorprese, per noi motivo di grande orgoglio. Io penso che chi si iscrive qui riesca a trovare uno spazio “libero” per proporre i propri lavori, riceverne commenti e provare – sulla base di quanto viene scritto dagli altri utenti – a migliorare sempre più lo stile fotografico. Per chi ancora non ci conosce, ricordo che siamo una community fotografica, libera da ogni condizionamento, aperta al dialogo ed alle proposte tra chi vuole mettere in bella mostra i propri lavori e rispettosa (almeno questo è da sempre il nostro impegno…) delle idee altrui, consapevoli che soltanto uno scambio di idee costruttivo possa aiutare tutti a crescere fotograficamente. Del resto, chi ci segue da più tempo, sa quanto sia importante per noi dedicare un po’ di tempo agli altri: solitamente bisogna dare per poter ricevere e tutti sappiamo quanto sia piacevole leggere ciò che le immagini suscitano in chi le guarda, soprattutto se le guarda con l’attenzione “diversa” di chi vede, clicca un freddo “mi piace” e scappa via. Abbiamo da sempre impostato il gruppo cercando di far capire che qui non esistono Maestri e/o allievi ma solamente Utenti, con la capacità di saper accettare i commenti e le impressioni degli altri: questa, in alcuni momenti, è stata la nostra forza per continuare ad andare avanti. Ecco, Photografare – da sempre – vuole essere proprio questo: un angolo fotografico diverso dalle altre community ma, perché ciò accada, abbiamo davvero bisogno di un briciolo di impegno da parte di tutti gli iscritti. Personalmente (ma penso di poter tranquillamente parlare anche a nome dello Staff, nelle persone di Raffaella Lunelli e Giovanni Abrate ) sono davvero orgoglioso ed onorato dalla presenza di Voi tutti, nessuno escluso. Il tempo dei bilanci di fine anno ci porta a credere fermamente in questo progetto fotografico, al punto da iniziare a pensare a d una nuova ”casa” per Photografare e ad un contenitore “parallelo” per le migliori foto che vengono pubblicate sulla nostra pagina Facebook. Molte idee che al momento ci frullano per la mente, potrebbero presto diventare belle realtà, con grande orgoglio per me, per gli Amministratori e – speriamo – anche per tutti coloro che vivono ed animano questa pagina. Ringrazio tutti, davvero tutti, per la partecipazione alle attività di Photografare e, nel chiederVi di spargere notizia della nostra ormai consolidata esistenza ai vostri amici appassionati di fotografia, auguro di vero cuore Buone Foto !
Carlo Ferrari
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Un po’ di tecnica
Il mondo della fotografia si evolve sempre più velocemente e così anche il nostro Magazine che quest’anno, oltre a proporre i migliori scatti del nostro gruppo, si arricchisce di un interessante articolo di tecnica fotografica. Il primo tema che trattiamo quest’anno, grazie al contributo del nostro esperto Giovanni Abrate (che tutti conosciamo per le sue belle foto), ci svela i segreti di una tecnica molto utilizzata in fotografia per ottenere foto grafie con un elevato contrasto e impatto visivo, comunemente conosciuta come HDR. Buona lettura. Lo Staff
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Introduzione all’HDR, ovvero Conoscere i propri limiti ( o, in questo caso, quelli dei sensori digitali!) Di: Giovanni Abrate In fotografia, quando riprendiamo una scena cerchiamo di catturarne tutti i dettagli: le parti in ombra, così come le parti fortemente illuminate. L’occhio umano, esplorando visivamente una scena, invia al cervello una serie di immagini che vengono interpolate e interpretate in modo da darci una gamma estesissima di luminosità e contrasto (anche se molti animali ci superano, gatti in testa!!). L’estensione dei livelli di luminosità percepibili da un recettore ottico, sia esso un occhio umano o animale o un sensore fotosensibile, rappresenta la “gamma dinamica” di tale sensore. I sensori digitali non sono in grado di catturare tutte le gradazioni di luce che vediamo. In un’ immagine contenente sia ombre che elementi molto luminosi (detti “alte luci”, traduzione del termine inglese “highlights”) il sensore, sia esso un CCD o un CMOS, riuscirà a catturare dettagli delle zone di luminostà intermedia e delle ombre o delle alteluci, ma non di tutte e tre. Quando la fotografia era fatta con pellicole ed emulsioni sensibili, si erano sviluppate tecniche molto sofisticate per catturare il massimo numero possibile di gradazioni di grigio. Ansel Adams, con la sua tecnica a “zone” (il famoso “Zone System”) aveva raggiunto risultati eccezionali, ma che richiedevano una complessa analisi della scena da riprendere e uno sviluppo del negativo ottimizzato alla singola immagine da riprodurre. Nella fotografia digitale tali tecniche hanno scarsa applicabilità. Spesso quando scattiamo una foto decidiamo, a volte senza neppure pensarci, se esaltare le ombre o le alte luci contenute nell’immagine. Foto ad alto contrasto esasperano tale aspetto visivo dell’immagine e riescono a trasmettere forti emozioni: si tratta di una manipolazione della realtà, un’ interpretazione soggettiva dell’immagine ripresa. Come fare, però, quando si vogliono catturare sia gli elementi in ombra che le alte luci del soggetto? Quando si vuole captare la gamma dinamica di una scena ricca di contrasto? Se decidiamo di impostare l’esposizione per le ombre, tutti i dettagli delle alte luci si perdono; viceversa, esponendo per le alte luci, le zone in ombra verranno rese come macchie scure prive di dettagli! Per risolvere questo problema è stata sviluppata la tecnica HDR (High Dynamic Range, o Ampia Gamma Dinamica). In cosa consiste l’HDR? Il vero HDR (perchè esistono varie tecniche pseudo-HDR che ne copiano l’aspetto grafico, ma senza espandere la gamma dinamica riprodotta...) consiste nel riprendere una scena fissa con vari scatti a differenti livelli di esposizione, in modo da catturare i dettagli sia nelle ombre che nelle alte luci. Tali immagini (di solito da un minimo di tre scatti sino a 10 ed anche più!) vengono poi fuse in una sola immagine con programmi grafici appositamente sviluppati, in modo da catturare dettagli che sarebbero invisibili in una normale fotografia. Nel corso di questa breve introduzione vi daremo consigli su come impostare
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l’esposizione, come “sviluppare” le immagini e quali programmi utilizzare per ottenere le foto in HDR.
IL “BRACKETING” Per Bracketing si intende una sequenza rapida di immagini dello stesso soggetto, riprese a diversi livelli di esposizione. Per catturare immagini con esposizioni diverse, il modo più semplice è quello di sfruttare la funzione “ auto bracketing” ormai presente in quasi tutte le fotocamere digitali. Vi sono apparecchi che consentono il bracketing della messa a fuoco, del bilanciamento cromatico e dell’esposizione: a noi, per l’HDR, interessa solo il bracketing dell’esposizione. Per ottenere immagini HDR dovrete procedere come segue:
Esempio Nº 1 Scena notturna con forte contrasto tra l’esterno poco illuminato e l’interno del negozio, molto illuminato. Foto fatte con l’ausilio del cavalletto, con apparecchio Lumix GF1. HDR ottenuto da tre scatti, eseguito con Photomatix Pro. Post produzione con leggero aumento della definizione (sharpening), regolazione del bilanciamento cromatico e dell’intensità dei colori, per dare al negozio un carattere magico, pieno di colore e di trasparenze. Correzione delle linee cadenti e nuova inquadratura per eliminare particolari superflui. Immagine finale
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I 3 scatti in bracketing
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1. Impostate la macchina fotografica su Priorità dei diaframmi (Modo A). Questo perchè è essenziale che nella serie di foto da “fondere” si riscontri la stessa profondità di campo. 2. Usate un solido cavalletto. Potete ignorare questa regola se avete una mano fermissima e fotografate in condizioni di luce abbondante. Personalmente, raccomando comunque l’uso del treppiede: l’immagine sarà più nitida e la serie di fotogrammi da usare per l’HDR necessiterà di un minore intervento di allineamento a tutto vantaggio della velocità del processo di fusione delle immagini. 3. Impostate un valore di ISO basso (non più di ISO 200). Il processo HDR tende ad amplificare il rumore presente nell’immagine. In parte tale rumore può essere filtrato in post produzione, ma è sempre meglio partire con una serie di fotogrammi privi di rumore eccessivo.
Esempio Nº 2 Vetrina illuminata di un negozio dopo l’ora della chiusura. Scena notturna caratterizzata da un notevole contrasto tra esterno e interno. HDR da tre immagini scattate con GF1 su treppiede, eseguito con Photomatix Pro. Post produzione costituita da un leggero sharpening, correzione delle linee cadenti, allineamento orizzontale della base della vetrina e nuova inquadratura (framing). Immagine finale
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I 3 scatti in bracketing
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4. Fate uso, se possibile, di uno scatto flessibile o di un servoscatto elettrico. Se questi non sono disponibili, usate l’autoscatto regolato per un tempo breve (da mezzo secondo a due secondi), insieme alla funzione di bracketing automatico. 5. Valutate ad occhio l’estensione della gamma dinamica della scena da riprendere. Per fare un esempio: se il soggetto della nostra fotografia è una stanza poco illuminata con una finestra che dà su un giardino bene illuminato, tale immagine contiene una gamma dinamica di almeno 9 EV (valori di esposizione, in pratica 9 diaframmi). I migliori sensori elettronici per fotografia (CCD) arrivano a 8-10EV di
Esempio Nº 3 Vetrina natalizia. Altra scena notturna, ma senza immagine dell’esterno. La gamma dinamica è limitata alla scena all’interno del negozio. HDR tratto da tre immagini, eseguito con Photomatix Pro. Post produzione con raddrizzamento delle linee cadenti, bilanciamento colore e nuovo taglio dell’inquadratura (da rettangolare a quadrata). Foto fatta con il cavalletto, fotocamera Lumix GF1. Immagine finale
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I 3 scatti in bracketing
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gamma dinamica (ottenibile solo in RAW). Molte fotocamere amatoriali hanno una gamma dinamica alquanto minore. La compressione .jpg riduce ulteriormente tale gamma dinamica, sino a livelli pari a 5 o 6 EV, nei casi migliori. Per fare un confronto, l’occhio umano ha una gamma dinamica equivalente a 24 EV! Valutando il contrasto della scena da riprendere dovremo decidere quanti fotogrammi saranno necessari per catturare la gamma dinamica desiderata. 6. Utilizzate la messa a fuoco manuale per evitare variazioni anche lievi del punto di messa a fuoco nei vari fotogrammi. 7. Impostate la fotocamera su RAW e lavorate in post produzione con i file a 16 bit. A questo punto siamo pronti per scattare le nostre foto in HDR! Fotocamera sul treppiede, inquadratura prescelta, macchina su priorità dei diaframmi, bracketing dell’esposizione impostato. Per i valori del bracketing, si può cominciare con una serie di tre scatti (il minimo richiesto per ottenere un buon
Esempio Nº 4 Giardino giapponese agli Huntinton Gardens in California. Scena diurna in una giornata nuvolosa. Foto scattata a mano libera, HDR ottenuto da tre scatti utilizzando Photomatix Pro. Post produzione che ha richiesto l’eliminazione di alcune foglie in alto a sinistra e di alcuni turisti in basso a destra, oltre che un leggero shrpening e un ritocco al colore (in origine grigio) del cielo. Un leggero ritocco ha anche eliminato tracce di aberrazione cromatica nelle zone di maggior contrasto. Macchina usata: compatta Canon G10. Cropping per ottenere una inquadratura con un taglio più orizzontale Immagine finale
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I 3 scatti in bracketing
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risultato), fatti a EV 0, EV+2 ed EV-2. Per EV 0 si intende l’esposizione suggerita dalla macchina fotografica. In caso di soggetti aventi una gamma dinamica molto estesa potremo scattare a EV 0, EV+3 ed EV-3 oppure eseguire cinque scatti, a EV 0, EV-2, EV-4, EV+2 ed EV+4. Conviene comunque sperimentare con vari valori di esposizione. A seconda delle caratteristiche della scena da riprendere, potremo usare un numero maggiore di scatti in sovraesposizione (ambienti molto bui, come chiese o paesaggi notturni) o in sottoesposizione (ambienti contenenti sorgenti di luce intensa, come finestre, riflettori, etc.). E’ facile verificare se gli scatti effettuati sono sufficienti a coprire la gamma dinamica dell’immagine: potremo usare la funzione istogramma per i vari scatti o semplicemente vedere se negli scatti sovraesposti sono visibili i dettagli nelle zone in ombra e verificare che negli scatti sottoesposti siano visibili i dettagli nelle alte luci.
PROGRAMMI PER L’ELABORAZIONE HDR. 1. Photomatix Pro. E qui potrei fermarmi, perchè PM Pro è “de facto” lo standard per chi produce immagini HDR. PM Pro è facile da usare, ha un ottimo filtro per l’eliminazione dei “fantasmi” che compaiono quando il soggetto si muove durante la ripresa dei vari fotogrammi (importantissimo quando le foglie sono mosse dal vento!). Pur essendo estrememente completo eversatile, PM Pro consente anche ai neofiti di ottenere ottimi risultati grazie a una serie di filtri pre-programmati di facile uso. 2. Per chi ama Photoshop è disponibile all’interno del programma la funzione “Merge to HDR” che consente di ottenere buone immagini HDR. A mio modesto parere a chi vuole cimentarsi nell’HDR consiglio l’uso di un programma dedicato come Photomatix Pro. Vi sono altri programmi molto validi, tra cui suggerisco: Corel Paint Shop Pro X6 (per PC), che ha una routine per la creazione di immagini HDR molto ben realizzata e di uso estremamente facile. Dynamic Photo HDR: un programma molto completo e dal prezzo contenuto ($ 59) Fhotoroom 3 HDR: derivato da Artizen, programma “storico” per l’HDR, Fhotoroom è un programma molto sofisticato che offre anche una vasta serie di filtri per il fotoritocco generico, in aggiunta alle funzioni specifiche dell’HDR. Come si è fatto notare in precedenza, un’immagine in formato RAW riesce a catturare una gamma dinamica superiore a quanto non si possa rendere con un’immagine compressa in .jpg. Tutti i programmi HDR consentono di creare un’immagine HDR partendo da un solo scatto in RAW. Quando il contrasto della scena non è eccessivo o quando è necessario fotografare un soggetto in movimento, l’uso del singolo fotogramma RAW convertito in immagine HDR consente di sfruttare al massimo i dati catturati dal sensore.
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IL “LOOK” DELL’IMMAGINE FINALE. Dopo avere elaborato un’immagine HDR ci si trova spesso davanti a una foto che, pur essendo ricca di dettagli, appare priva di mordente, a volte poco incisiva e spesso troppo piena di rumore. L’immagine ottenuta è solo il punto di partenza e necessita di qualche mirato ritocco! Spesso il programma usato per la fusione delle immagini offre filtri che servono ad aumentarne la saturazione cromatica e a creare effetti grafici che vanno dal surreale al “grunge”... effetti troppo spesso usati ed abusati da chi si avvicina a questa tecnica. Photomatix Pro è, anche in questo, il programma più versatile e completo. Se usate un programma di fotoritocco come Photoshop Elements, GIMP o Paint Shop Pro, consiglio sempre l’uso mirato delle curve di contrasto, un’applicazione leggera dello sharpening (unsharp mask) e un ritocco della saturazione cromatica. Per la riduzione del rumore, io uso il plug-in della Topaz, che mi consente di ottimizzare l’attenuazione del rumore in modo estremamente preciso. Chi poi vorrà sbizzarrirsi nel creare effetti singolari, potrà utilizzare vari plug-in come Topaz Adjust 5, Nik ColorEfeX Pro, Tiffen dFx o altri programmi che consentono di creare immagini singolari, irreali o in stile “cartoon”! Ma dopo lo sfogo iniziale con gli effetti speciali, troverete che l’HDR, applicato in modo equilibrato, vi consentirà anche di creare fotografie dall’aspetto naturale con una sottile enfasi di quelle zone che altrimenti sarebbero prive di dettagli. Buoni scatti e buon divertimento!
Le nostre foto.........................................................................................................................
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Loris Olivieri
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GLI AUTORI PRESENTI
Adriano Giuseppe Quinto
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Alberto Carati
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Alessandro Rossi Sebastiano
Marco Lorito
Amedeo Fragiacomo
Maria Lizza
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