1 minute read
La storia inizia così…
Lele ha diciassette anni, è un bravo ragazzo che vive in periferia con la famiglia, ma frequenta il liceo del centro coi figli dei ricchi. È innamorato di Serena e per conquistarla deve affrontare uscite che superano la sua paghetta. Così Lele, che fino a due mesi prima non usava droghe, inizia a vendere una pasticca a settimana per pagarsi i sabati. Una sera ne dà una all’amico Mirco che il mattino dopo viene trovato morto per una “pasta” tagliata male. Lele si sente un assassino e vorrebbe confessare, ma il compagno di banco Pigi, figlio di un penalista, lo convince a non farlo. Iniziano così i tormenti della sua coscienza, uniti a pericoli molto più concreti: un poliziotto ambiguo sospetta di lui e vuole farlo confessare, mentre gli spacciatori da cui ha comprato la pasticca minacciano di ucciderlo se parla. E due genitori che già hanno grossi problemi economici e personali, vedono sparire il loro figlio in un tunnel di angosce di cui nulla è dato sapere.
Advertisement
Attore, musicista, doppiatore: «Il gioco della vita è difficile. Ci vuole impegno, ti spettina continuamente, ma per ogni insidia che c’è, ci sono dieci bellezze». Del suo mestiere afferma: «Per me è linfa vitale». E’ tra i protagonisti della serie tv "Vivere. Non è un gioco da ragazzi"