RadiocorriereTV N.45 - anno 90

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RadiocorriereTv SETTIMANALE DELLA RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA

Reg. Trib. n. 673 del 16 dicembre 1997

numero 45 - anno 90 8 novembre 2021

@Assunta Servello

I GEMELLI DI GUIDONIA

SIAMO TALI E QUALI A VOI


Nelle librerie e store digitali


In più occasioni ho parlato del 2023 come l’anno della nostra liberazione, della rinascita. E più passano i giorni, più vado convincendomi di quanto affermato. Rispetto allo scorso anno la situazione si presenta sicuramente in via di miglioramento, ma non siamo ancora del tutto al sicuro. Ricordate lo scorso Natale con tutte le restrizioni? Il 25 dicembre 2021 non è poi così lontano e la paura, purtroppo, sta tornando perché il virus continua a circolare. Anche se con numeri controllati, resiste. Come al solito i vari esperti presentano le loro opinioni, ma il colpo di coda del Covid, a cui si unirà quello della normale influenza invernale, sembra metterli tutti d’accordo. La situazione è chiara e ci impegnerà nel corso dei prossimi tre mesi. La speranza è che con l’arrivo della primavera la fase pandemica possa mutare in endemica e questo potrebbe consentire una normalità controllata. Anche se, come sostengono gli scienziati, un mondo completamente immunizzato sarà difficile da vedere. Il Covid ha raggiunto l’Antartide, in India dove vive un miliardo e mezzo di persone, solo il due per cento è vaccinato. Una situazione non facile, ma è pur vero che tra tantissime difficoltà siamo tornati a vivere una esistenza abbastanza regolare. Abbiamo recuperato quegli spazi di libertà che sembravano persi per sempre. Adesso sta a noi. Alla nostra intelligenza, al rispetto di quelle poche regole basilari e necessarie per non tornare, come nei giochi da tavolo, al punto di partenza. Il 2022 non è poi così lontano e speriamo che la mia convinzione possa essere smentita con largo anticipo. Buona settimana

Fabrizio Casinelli

Vita da strada

IL 2023 NON È LONTANO


SOMMARIO

PASQUALE CATALANO

N. 45

“Per Carla, musiche che appartengono al sempre”: intervista al compositore della colonna sonora originale del film su Carla Fracci

8 NOVEMBRE 2021

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SILVIO ORLANDO

VITA DA STRADA

Il protagonista de “Il bambino nascosto”, nelle sale dal 3 novembre, racconta l’incontro con il suo personaggio e con il giovane Giuseppe Pirozzi

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ERNST KNAM E ALESSANDRA MION

UN PROFESSORE

MARE FUORI

Da giovedì 11 novembre, in prima serata su Rai1, la serie interpretata da Alessandro Gassmann e diretta da Alessandro D’Alatri

Al via la nuova stagione della serie che ha per protagonisti i ragazzi dell’Istituto di detenzione minorile di Nidisa. Da mercoledì 17 novembre in prima serata su Rai2

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I GEMELLI DI GUIDONIA

ALESSIO LAPICE

CARLA

SAPIENS, UN SOLO PIANETA

A tu per tu con Pacifico, Gino ed Eduardo Acciarino, grandi protagonisti dell’autunno della Rai, in radio, televisione e sul web

“Calogiuri, sbrigati!”: intervista all’attore napoletano che in “Imma Tataranni” interpreta il giovane maresciallo che affianca il sostituto procuratore nelle indagini

Il primo film mai realizzato sulla vita della più grande ballerina italiana di tutti i tempi. Al cinema l’8, il 9 e il 10 novembre e il 5 dicembre su Rai1

Sabato 13 novembre alle 21.45, Mario Tozzi torna su Rai3 con la nuova stagione del suo appassionante programma di divulgazione scientifica

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L’amore è il miglior ingrediente: intervista ai pasticceri di “Dolce Quiz”, in onda il sabato alle 12.00 su Rai2 28

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RADIOCORRIERETV SETTIMANALE DELLA RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA Reg. Trib. n. 673 del 16 dicembre 1997 Numero 45 - anno 90 8 novembre 2021

DIRETTORE RESPONSABILE FABRIZIO CASINELLI Redazione - Rai Via Umberto Novaro 18 00195 ROMA Tel. 0633178213

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Capo redattore Simonetta Faverio In redazione Cinzia Geromino Antonella Colombo Ivan Gabrielli Tiziana Iannarelli

radiocorrieretv

Grafica Vanessa Penelope Somalvico


#MAESTRI

BASTA UN PLAY

MUSICA

Le lezioni della settimana

La Rai si racconta in digitale

Anticipato dal singolo “Cambia un uomo”, esce venerdì 3 dicembre “MATERIA (Terra)”, l’album che segna l’inizio del nuovo progetto discografico di Marco Mengoni

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DONNE IN PRIMA LINEA Intervista a Valentina Ferrareis, Commissario Capo, responsabile della Seconda Divisione dell’Ufficio Cerimoniale e Relazioni Esterne Cerimoniale e Studi Storici della Polizia di Stato

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PREMIO ROBERTO MORRIONE

STRIKE BACK: VENDETTA

Pietro Mecarozzi, con l’inchiesta “Maremma Felix”, ha vinto il prestigioso riconoscimento per il giornalismo investigativo riservato agli under 30

Tornano le adrenaliniche avventure della Sezione 20. Il venerdì in seconda serata su Rai4 la nuova stagione in prima visione

MUSICA

RAGAZZI

“Cantiamo la libertà”: intervista a Enzo Gragnaniello e James Senese

Tutte le novità del palinsesto Rai dedicato ai più piccoli 56

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PLOT MACHINE Anteprima della puntata in onda su Rai Radio1

LE CLASSIFICHE DI RADIO MONITOR Tutto il meglio della musica nazionale e internazionale nelle classifiche di AirPlay

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OSSI DI SEPPIA

REVOLUTIONS

CULTURA

CINEMA IN TV

Quattordici anni fa l’uccisione del tifoso biancoceleste Gabriele Sandri. Il racconto di quei fatti drammatici dal 9 novembre su RaiPlay

Sei imperdibili viaggi televisivi che esplorano l’evoluzione del pensiero umano. Il giovedì in seconda serata su Rai4

L'arte, la musica, la storia, la danza, il teatro, i libri, la bellezza raccontati dai canali Rai

Una selezione dei film in programma sulle reti Rai

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TUTTI I PROGRAMMI SONO DISPONIBILI SU

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I GEMELLI DI GUIDONIA

CHE BELLO ESSER

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TV RADIO


RE POP!

OCORRIERE

A tu per tu con Pacifico, Gino ed Eduardo Acciarino, grandi protagonisti dell’autunno della Rai, in radio, televisione e sul web. Conduttori del programma di successo “Tre per 2” su Rai Radio2, con le loro imitazioni impeccabili hanno appena trionfato su Rai1 in “Tale e Quale Show” di Carlo Conti

R

agazzi, cominciamo col fare chiarezza su una questione fondamentale: non siete gemelli e non siete nati a Guidonia… GINO: Ma siamo fratelli e siamo nati a Caserta…

Come nascono i “Gemelli”? EDUARDO: Avevamo un altro nome, Effervescenti naturali, avevamo già fatto le nostre esperienze, spettacolo e anche alcune cose televisive, poi siamo arrivati da Fiorello all’“Edicola Fiore”… GINO: Lui ha cominciato a soprannominarci gemelli, a dire che venivamo da Guidonia (dove la famiglia Acciarino vive dal 1990), lo faceva spesso. E così quello che pensavamo fosse il nostro soprannome è diventato il nostro nome d’arte (sorride). PACIFICO: Con Fiorello c’è stato anche il tour, dove eravamo presenti come i Gemelli di Guidonia. Lì è finita la vecchia storia e ne è cominciata un’altra… EDUARDO: Siamo molto affezionati a questo nome perché ci ha portato bene, con i dovuti scongiuri… (sorride). GINO: Però all’inizio ci suonava un po’ strano, per abituarci c’è voluto del tempo. Veniamo quindi a Guidonia, città della quale tenete alto il nome… GINO: Guidonia ce l’abbiamo nel nome… (sorride). EDUARDO: Ci viviamo sin da piccoli, è la nostra città d’adozione. PACIFICO: Dopo la prima puntata di “Tale e Quale Show” ci ha chiamati il sindaco con la promessa di vederci appena possibile per consegnarci una targa. EDUARDO: Un feedback cittadino non l’abbiamo proprio ricevuto perché, a causa degli impegni lavorativi, a Guidonia ci siamo pochissimo. Sono però in molti a scriverci in rete, a partire dai gruppi social della città e questo fa molto piacere. “Tre per 2” è il nome del vostro show radiofonico in onda con successo dal 2019 su Rai Radio2. Dal punto di vista dei consumatori se c’è un “tre per due” uno di voi è in omaggio… PACIFICO: C’è l’offerta (sorride). EDUARDO: Si gioca sul fatto di essere noi tre per Radio2. La radio è un’esperienza bellissima e al tempo stesso una palestra, ci ha dato anche l’opportunità di scoprire cose di noi che non sapevamo, ci ha consentito di fare nascere dei personaggi, di giocare con la musica, con le parole, con i telespettatori…. 7


GINO: Ma anche di fare emergere una vena ancora più comica,

EDUARDO: Essere pop è bello…

di testare un nuovo metodo di scrittura. Gli ascoltatori sono

GINO: Cerchiamo sempre di fare il nostro e di farlo al meglio.

sempre stati numerosi, ma negli ultimi mesi, con la nostra par-

PACIFICO: L’obiettivo, in tutto ciò che facciamo, è sempre quello

tecipazione a “Tale e Quale Show”, c’è stato un crescendo. Loro

di abbracciare tutte le fasce di pubblico. Siamo contenti quan-

partecipano, fanno delle parodie pazzesche, si mettono in gio-

do questo accade.

co cantando, sono sulla nostra linea. Cosa state imparando del vostro pubblico?

PACIFICO, GINO, EDUARDO: (risata corale).

EDUARDO: Che è particolarmente attento, informato, a partire

EDUARDO: Se parliamo di gruppo alcune volte ci servirebbe

dalle date, dalle informazioni storiche…

un po’ più di faccia tosta, ci manca un po’ di malizia, che non è

PACIFICO: O dagli accenti…

ovviamente la disonestà.

GINO: Mi capitò di dire Abàno Terme e non Àbano Terme e arri-

PACIFICO: Quel pizzico di intraprendenza in più che serve in

varono decine di messaggi, sempre in modo simpatico. È anche

qualsiasi settore.

un pubblico equilibrato e collaborativo.

GINO: Ma pensiamo che il nostro modo di essere possa anche

Piacete molto al pubblico della famiglia, mamme e nonne in primis. Avete la faccia da bravi ragazzi… 8

Ma la domanda vera e propria è un’altra, un difetto l’avete?

essere apprezzato. Come nasce la vostra passione per la radio?

TV RADIO


PACIFICO: Ascoltando Fiorello in “Viva Radio2”.

Cosa dice il maestro Fiore delle vostre performance a “Tale e

EDUARDO: Lui è un po’ la nostra stella polare.

Quale Show”? EDUARDO: Ci scrive tutte le settimane. Il sabato ci manda il report sulla nostra esibizione. Ci dice “siete grandi, mostruosi”, spesso ci ascolta anche in radio. GINO: Guarda la puntata in diretta il venerdì, o su RaiPlay il sabato mattina… è super contento di tutte le imitazioni. PACIFICO: Lo fa sempre con un pizzico di ironia e ci dà consigli per farci fare meglio.

GINO: Il sogno era quello di condurre un programma nostro, proprio su Radio2, la radio che dà spazio all’intrattenimento, alla comicità, alle gag, alla leggerezza. Cosa vi ha insegnato Fiorello? EDUARDO: Innanzitutto il ritmo. GINO: Ma anche come andare subito all’obiettivo per mantenere viva l’attenzione, così come calibrare la durata degli interventi, o capire quale sia il momento giusto in cui fare una cosa durante un programma. PACIFICO: Abbiamo avuto anche l’onore e il piacere di assistere, e in piccola parte di contribuire, alla scrittura di alcune cose. In un angolo, osservando, abbiamo cercato di fare nostri i segreti della scrittura, del mestiere.

OCORRIERE

Vi aspettavate un’accoglienza tanto calorosa da parte del pubblico? PACIFICO: No, anche perché ci siamo trovati a fare qualcosa che va al di là di ciò che solitamente facciamo. GINO: L’imitatore del gruppo fino a poco tempo fa ero più io. In questo caso sono usciti benissimo anche loro, è stata anche una crescita del singolo. 9


EDUARDO: La gente, a partire da chi non ci conosceva, si è affezionata subito a noi. Che consigli vi ha dato il vostro coach Antonio Mezzancella? PACIFICO: Lui è bravissimo. Per fare un esempio, penso alla nostra imitazione dei Pooh. Il lunedì precedente la trasmissione non sapevo proprio dove andare a parare per fare la voce di Facchinetti, la tonalità potevo prenderla, ma non avevo quel tocco di Roby, che è caratteristico dei Pooh. Lui in quattro giorni mi ha dato consigli illuminanti che mi hanno aiutato a dare il colore necessario. Tra le tante performance ce n’è una a cui siete particolarmente legati? PACIFICO: La prima, “Mille” di Fedez, Achille Lauro e Orietta Berti. GINO: Era la cosa più azzeccata, subito dopo l’estate, loro erano i personaggi del momento. EDUARDO: Ci piace che il pubblico abbia visto tante sfaccettature diverse, ha visto Il Volo, i Bee Gees, i Ricchi e Poveri. Siamo soddisfatti. Di solito un genitore è felice quando ha un figlio che diventa famoso, che succede in una famiglia in cui i figli famosi sono addirittura tre… GINO: I nostri genitori sono contenti, stiamo dando loro grandi gioie, l’ultimo periodo ha superato anche quelli precedenti. Ci sostengono sempre senza essere mai invadenti. EDUARDO: Sin dalle primissime cose che facevamo non si sono mai messi in mezzo, hanno sempre avuto un approccio discreto, vivendo con noi le gioie e le delusioni. Ci salutiamo con una novità in arrivo, a breve sarete protagonisti di uno spettacolo teatrale che si chiamerà proprio “Tre per 2”, di cui Rai Radio2 sarà partner… PACIFICO: Il pubblico ritroverà tanti personaggi nati qui in radio che faremo dal vivo… GINO: Partiremo il 2 dicembre dal Teatro Olimpico di Roma, con la regia di Mariano D’Angelo, e seguiranno altre date. Un buon motivo per venirvi a trovare in teatro? EDUARDO: Perché ci sono i Gemelli di Guidonia e perché c’è tutto, cercheremo di fare cose leggere, di divertire. GINO: Riproponendo anche qualche personaggio di “Tale e Quale”, avremo modo di mostrare al pubblico come nascono le imitazioni. Un gesto scaramantico prima di andare in onda? EDUARDO: Facciamo “Merda, merda, merda!” tutti e tre… PACIFICO: E ci si tocca il sedere, in radio come in Tv e a teatro. 10

TV RADIO


OCORRIERE

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NOVITA’

© Anna Camerlingo

UN PROFESSORE Da giovedì 11 novembre, in prima serata su Rai1, la serie interpretata da Alessandro Gassmann e diretta da Alessandro D’Alatri. Una commedia in sei serate con Claudia Pandolfi, Nicolas Maupas, Damiano Gavino, un viaggio singolare ed emozionante tra generazioni

D

ante Balestra, appena arrivato al liceo Leonardo Da Vinci di Roma, è un prof di filosofia anticonformista e affascinante. Insegna in modo eccentrico il pensiero dei grandi filosofi e aiuta gli allievi a ragionare con la propria testa. Alcuni colleghi lo trovano irritante, ma grazie a lui Socrate, Nietzsche, Epicuro e gli altri grandi pensatori non sono capitoli di polverosi manuali di filosofia, ma compagni di viaggio che aiutano a risolvere i piccoli e i grandi problemi della vita. Nella serie diretta da Alessandro D’Alatri per Rai Fiction, in onda da giovedì 11 novembre in prima serata su

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Rai1, Alessandro Gassmann veste i panni dell’insegnante che torna a Roma dopo anni di assenza per occuparsi di suo figlio Simone (Nicolas Maupas), quando la sua ex moglie si trasferisce per lavoro a Glasgow. “Una serie diversa da quelle con cui mi ero confrontato finora, in quanto le linee di narrazione si svolgevano tutte in una decisa orizzontalità: come un prezioso tessuto composto da più fili – afferma D’Alatri – Il primo filo era già contenuto nel titolo: la figura di un professore, nello specifico di filosofia, con la qualità di essere fortemente empatico e lontano dalle convenzioni. Il professore che tutti avremmo sognato di avere. La filosofia, applicata alla realtà del vivere quotidiano era un’altra occasione imperdibile: costruiva, oltre a meravigliose occasioni di riflessione, divertenti tonalità di commedia e l’esplorazione di variegati sentimenti tra le generazioni”. Il rapporto tra Dante e Simone non è facile. Il ragazzo, infatti, attraversa un momento delicato dei suoi sedici anni; ha da poco scoperto la propria omosessualità, e tutto vorrebbe tranne che avere Dante in casa come padre e in classe come professore. In effetti padre e figlio sono agli antipodi. Dante

TV RADIO


è anticonformista e rivoluzionario; Simone è rigido e non ha mai infranto le regole; è cresciuto in fretta perché il padre se ne è andato quando era ancora un bambino. Inizialmente con lui Dante non ne combina una giusta. Non immagina, Simone, che l’apparente leggerezza del padre nasconde un animo ferito, perché sul cuore di Dante gravano dei pesi di cui nessuno sa, eccetto Virginia, sua madre. Qualcosa del suo passato che ha condizionato la vita. Nonostante il passato o forse anche per quello, Dante si appassiona a Manuel (Damiano Gavino) la “pecora nera della classe”, ma anche il più incline alla filosofia, e cerca di occuparsene, ma la cosa destabilizza ancora di più Simone, che ha scoperto di essersi innamorato proprio di lui. Sarà Anita (Claudia Pandolfi), la mamma di Manuel, a interrompere la scia delle conquiste. Dante infatti capisce che quello che si è creato tra lui e Anita non è mera attrazione e, anche se confusamente, intuisce che la più improbabile delle storie d’amore potrebbe rivelarsi la storia della sua vita e la chiave per affrontare finalmente il suo passato. 

OCORRIERE

LA STORIA INIZIA COSÌ

D

ante torna a Roma dopo anni per occuparsi del figlio Simone, ma il ritorno è doloroso, evoca in lui brutti ricordi. Fra Simone e il padre i rapporti sono tesi, in casa e in classe, e a peggiorare le cose c’è anche la crisi che Simone vive con Laura, la sua ragazza. Per fortuna Virginia, la nonna, si trasferisce da loro. A scuola invece Dante si ambienta subito, affascina la giovane prof di matematica e prende a cuore Manuel, ragazzo ribelle ma brillante considerato un caso disperato. Quando Anita, la madre di Manuel, nota Dante nel cortile della scuola ne è colpita: i due si sono già incontrati. Ma in quale circostanza del passato?

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ALESSIO LAPICE

A CALOGIURI DIREI: 14

SBRIGATI!

TV RADIO


OCORRIERE

Nella serie di Rai1 è il giovane maresciallo che affianca il sostituto procuratore Imma Tataranni nelle indagini, uno dei personaggi più amati della fiction diretta da Francesco Amato e tratta dai romanzi di Mariolina Venezia. L’attore napoletano, apprezzato da pubblico e critica per le sue interpretazioni al cinema e in televisione, si racconta al RadiocorriereTv, parla del suo personaggio e del rapporto con gli spettatori: «Ricevere l’affetto delle persone è la cosa più bella del mondo». Lunedì 8 e martedì 9 novembre in prima serata

I

l pubblico di Rai1 sta confermando il grande affetto per la serie, è soddisfatto? Quando parte la seconda stagione di una serie che ha avuto successo hai sempre la curiosità di vedere come il pubblico ti seguirà, se continuerà a volerti bene, a essere appassionato al racconto. Sapevamo che i fan di “Imma Tataranni” ci stavano aspettando, anche perché le richieste di quando sarebbero uscite le nuove puntate non mancavano, ma devo dire che è stato bello trovarli così numerosi, che continuano a seguirci. Sono contento. Cosa ha significato per lei ritornare su quel set? Ricordo molto bene il primo giorno di riprese, quando abbiamo rispolverato dalla sartoria gli indumenti di scena di Calogiuri. Sono entrato nel camerino e li ho ritrovati sul divano, è stato molto bello. Ho pensato: io e Calogiuri siamo tornati. È stato ancor più emozionante visto il momento che stavamo vivendo, perché lavorare ci ha dato la possibilità di sentirci autorizzati a poterci divertire facendo il nostro mestiere. Quando si accendeva la macchina da presa avevamo tutti una grandissima voglia di lanciarci in quello che stavamo facendo. Che sentimento prova nei confronti del suo personaggio? A lui voglio molto bene, lo stimo tanto. Ha grande voglia di dimostrare a questa sua dottoressa, che idolatra come un mito, una donna che ha quella sicurezza, quella forza, quella decisione che a lui mancano, di essere capace, nel suo mestiere, di fare un passo in più. Cerca sicurezza, ma vuole anche essere utile agli altri in tutti i modi. È un personaggio buono, puro, pulito, senza pregiudizi, Calogiuri è come una spugna, assorbe tutto quello che c’è intorno a lui, è una parete bianca che ha voglia di essere scritta in ogni sua parte. Una crescita, quella di Calogiuri, che in questa stagione appare evidente… Cerca di acquisire capacità, ha voglia di apprendere attraverso il suo percorso. Ma lo fa sempre cercando di non calpestare il prossimo, di non spingere e urtare nessuno. Ha grandi premura 15


e attenzione e questo lo rende raro. Mi piace che metta davanti

Con Vanessa ho un rapporto di grande amicizia, di affetto sin-

a tutto il bene degli altri piuttosto che il suo.

cero. Le voglio molto bene, è un’attrice straordinaria, ma anche

Se dovesse dare un consiglio al suo maresciallo per conquistare per davvero la dottoressa Tataranni, cosa gli direbbe? Gli direi… sbrigati Calogiuri, smettila di pensare così tanto, va bene tutto ma adesso mostra i tuoi sentimenti, fai qualcosa, non aspettare ancora. È vero pure che la dottoressa Tataranni è una donna legata a un altro uomo, ha una famiglia, ma la verità è che lui mette il bene altrui anche davanti alla propria sfera emotiva, personale, sentimentale, dove fa casini perché non sa mai come comportarsi. Nel primo episodio ha tentato di fare un passo avanti, ma non è andata proprio bene.

un’amica molto bella e piacevole da frequentare fuori dal set. Abbiamo un rapporto sincero, vero, senza troppi filtri. Come è cambiata la sua vita professionale con l’arrivo di “Imma Tataranni”? Le serie generaliste e più popolari sviluppano un processo più veloce di conoscenza e vicinanza alle persone. Avviene con maggiore immediatezza rispetto a canali come il cinema, anche per un discorso numerico. Mi capita spesso di ricevere messaggi commoventi, cosa che mi fa molto piacere. È anche interessante vedere come il pubblico colga caratteristiche del

Alessio Lapice e Vanessa Scalera di fronte a una pizza lonta-

personaggio alle quali non avevo pensato, dimostrando gran-

ni dal set… di cosa parlano… Durante le riprese ci è capitato spesso di raccontarci la giornata, aneddoti divertenti o delle nostre cose un po’ più private.

de affetto nei confronti di ciò che facciamo. Il nostro mestiere

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si fa per il pubblico. Ricevere l’affetto delle persone è la cosa più bella del mondo.

TV RADIO


Come vorrebbe il suo futuro, personale e professionale?

Da uomo del Sud che rapporto ha instaurato con Matera?

Non sono abituato a pensare molto come sarò. Cerco di affron-

Matera ha molto in comune con il mio Sud. Sono nato a Napo-

tare il presente, di viverlo, di provare a godermelo e a volergli

li, dove vive ancora la mia famiglia. È una città ospitale, fiera,

bene il più possibile. La notizia più bella è che il futuro è tut-

orgogliosa delle proprie tradizioni, la gente questa volta ci ha

to da scoprire, non so cosa accadrà, ma questo è benzina. Per

accolto ancor più a braccia aperte anche perché, dopo la prima

il domani, come uomo, spero di mantenere sempre la stessa

stagione, ci conosceva. Abbiamo sentito il calore dei materani,

curiosità o provare anche ad aumentarla. Credo che la curiosi-

un affetto simile a quello di Napoli, dove può capitare che una

tà sia uno degli elementi imprescindibili di un essere umano, senza siamo una natura astratta. Ti insegna a conoscere, a rispettare gli altri, ad ascoltare, a visitare nuovi posti ad accogliere e ad amare tutto ciò che è diverso da te, ti permette di

signora scenda in strada con il vassoio per offrire il caffè alla troupe. Penso sia una delle cose più belle del mondo, racconta una grande umanità, la facilità di trovare complicità anche con persone estranee.

conoscere lati della tua persona che non hai mai conosciuto.

“Imma Tataranni – Sostituto Procuratore” è un appuntamen-

Ogni essere umano ha la fortuna di scoprirsi attraverso gli al-

to imperdibile per moltissimi italiani, come vede le puntate?

tri, da soli non accadrebbe nulla. Anche per questo l’aspetto di

Divano, telecomando, Rai1, amici con i quali condividere sorrisi

Calogiuri-spugna mi piace moltissimo.

ed emozioni.

OCORRIERE

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GUARDANDO IL MARE FUOR

© Sabrina Cirillo

SERIE TV

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TV RADIO


O RI

OCORRIERE

Rai2 propone la seconda stagione diretta da Milena Cocozza e Ivan Silvestrini, ambientata nel carcere minorile napoletano. Con Carolina Crescentini, Carmine Recano, Valentina Romani, Nicolas Maupas, Massimiliano Caiazzo. Da mercoledì 17 novembre in prima serata

L

’Istituto di detenzione minorile di Nisida a Napoli è un’interruzione di tempo e spazio per i ragazzi che nel pieno della loro giovinezza si sono

rivelati pericolosi per la società in cui vivono. Qui dentro, nel vuoto provocato dallo sradicamento dal loro ambiente familiare e sociale, hanno modo di capire chi sono stati, chi sono e chi vorranno essere. Il primo passo da fare per compiere questo percorso è conoscere la famiglia da cui provengono e capire quella verso la quale tendono. Nella seconda stagione di “Mare Fuori”, la serie nata da un’idea di Cristiana Farina e di Maurizio Careddu, diretta da Milena Cocozza e Ivan Silvestrini, in onda su Rai2 dal 17 novembre, ogni detenuto si trova di fronte, come uno specchio, la propria famiglia, e verrà chiamato a compiere una scelta. Seguirne le orme o rinnegarle? Troveremo nuovi personaggi che faranno il loro ingresso nell’IPM, come Kubra, una ragazza di origini nigeriane colpevole di matricidio. O Sasà, un ragazzino arrestato per violenza carnale, un reato che è convinto di non aver compiuto. Le nuove puntate vedono ancora una volta protagonisti i ragazzi rinchiusi nell’istituto, ma è fuori da queste mura che si indaga per cercare i veri responsabili dei crimini compiuti dai giovani detenuti, perché quando un minorenne sbaglia ci sono sempre degli adulti colpevoli. Nella serie coprodotta da Rai Fiction e da PicoMedia ritroveremo Carolina Crescentini (La direttrice dell’IPM), Carmine Recano (il comandante della polizia penitenziaria) e ancora Valentina Romani (Naditza), Nicolas Maupas (Filippo Ferrari), Massimiliano Caiazzo (Carmine Di Salvo), Ar Tem (Pino O’Pazzo), Matteo Paolillo (Edoardo Conte).  19


IN ANTEPRIMA AL CINEMA

CARLA, STELLA

della danza

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TV RADIO


OCORRIERE

Il primo film mai realizzato sulla vita della più grande ballerina italiana di tutti i tempi. Con Alessandra Mastronardi e la regia di Emanuele Imbucci. Nelle sale l’8, il 9 e il 10 novembre e il 5 dicembre in onda su Rai1

U

n film che racconta la vita, la carriera e le emozioni di una delle artiste italiane più amate di tutti i tempi, Carla Fracci. Un talento straordinario, apprezzato e applaudito nel mondo, una donna capace di esprimere una femminilità sempre all’avanguardia. Dalla Scala di Milano ai più prestigiosi palcoscenici del Pianeta, Carla ha portato la danza al livello più alto. Al cinema l’8, il 9 e il 10 novembre e il 5 dicembre in prima serata su Rai1, il film è liberamente ispirato all’autobiografia “Passo dopo passo – La mia storia” e ripercorre il cammino umano e professionale di un’icona della danza mondiale, che nel 1981 il New York Times non stentò a definire “prima ballerina assoluta”. La macchina da presa del regista Gabriele Imbucci ci fa conoscere Carla bambina nell’immediato dopoguerra, quindi adolescente e giovane donna nella Milano degli anni ‘50-’60. Poi l’ascesa al successo e la difficile scelta di diventare mamma in un momento cruciale della sua carriera. Istinto, passione e sfida, sono gli elementi che portano Carla Fracci alla consacrazione internazionale. “Ho cominciato a leggerne l’autobiografia e vi ho ritrovato la figura forte e determinata che mi aspettavo – afferma il regista Emanuele Imbucci – ma anche i sorprendenti ricordi di una tenera bambina sfollata in campagna per i bombardamenti, che già riusciva a cogliere nella natura i primi elementi dell’armonia, quell’equilibrio, che l’avrebbe ispirata lungo tutto il suo percorso”. Realizzato con la consulenza della stessa Carla Fracci, del marito Beppe Menegatti e della loro collaboratrice storica Luisa Graziadei, il film, coprodotto da Rai Fiction e Anele, ha per protagonista Alessandra Mastronardi ed è stato girato tra Roma, Orvieto e Milano. Nel cast Stefano Rossi Giordani, che veste i panni di Beppe Menegatti, Paola Calliari (Ginevra Andegari), Euridice Axen (Esmee Bulnès), Léo Dussollier (Rudolf Nureyev), Valentina Romani (Anita Spelta). “Carla Fracci è stata una donna che ha raccolto innumerevoli successi, attenta al rapporto col suo pubblico, ma che ha saputo sempre difendere l’indipendenza delle proprie scelte – prosegue il regista – così, con la salda volontà di mettere alla luce un bambino mentre era al culmine della carriera, in contrasto col mondo del balletto dell’epoca che vedeva impossibile il binomio ballerina – madre, compie un gesto di grande coraggio e di emancipazione, che mostra tutta la modernità di questo grandissimo personaggio”. Tra le location scelte per le riprese, uno dei templi mondiali dell’arte, il Teatro alla Scala. “Ringraziamo il teatro, il sovrintendente, per averci dato questo meraviglioso set – afferma Maria Pia Ammirati, direttore di Rai Fiction – Il nostro film racconterà una vera e propria vita vissuta, la vita di una donna straordinaria che ha calcato per più di 50 anni un palcoscenico mondiale. Carla Fracci è tra le artiste che hanno varcato qualsiasi soglia. Il regista, la protagonista, il cast, sono riusciti a cogliere qualcosa di particolare di Carla. Non vedremo sono un’artista, ma una donna che è stata capace di sconfiggere un pregiudizio sostanziale, ossia che una ballerina non potesse essere una donna, che una donna non possa essere un’artista, mostrando come queste due anime si possano invece fondere in maniera spettacolare”. Con “Carla” la sala del Piermarini si appresta dunque a ospitare, ancora una volta, un’artista il cui nome è da sempre sinonimo di sogno e la cui arte è divenuta leggenda. Le musiche del film sono scritte da Pasquale Catalano (Edizioni Curci – Rai Com). 21


PASQUALE CATALANO

Per Ca

MUSICHE APPARTE AL SEMP la leggerezza e la grazia che la contraddistinguono. Tantissimi elementi umani sono nel film. Carla era una donna moderna ed è per questo che con le musiche sono sempre rimasto fuori dal contesto storico, infatti non ce ne sono che richiamano il passato, bensì musiche che appartengono al sempre. Quanto tempo ha impiegato a scrivere tutti i brani della co-

Esce l’8 novembre in digitale la colonna sonora originale del film “Carla”, edita da Edizioni Curci e RaiCom. Il compositore ci racconta come le ha dato vita e ci ricorda il grande talento dei musicisti e dei tecnici italiani

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l film racconta il percorso umano e professionale di un’icona della danza mondiale. Come ha dato vita alla colonna sonora? Carla ci ha lasciato durante la lavorazione del film ed è stata molto dura per noi, ma ha avuto modo di ascoltare anche la colonna sonora. La danza classica è un terreno molto scivoloso, dove la musica ha i suoi tempi. Io volevo uscire da una dimensione puramente classica e volevo che emergessero due lati: la modernità di questa donna, rispetto anche ai suoi tempi all’interno di un mondo fatto di regole e convenzioni, e

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lonna sonora? Diversi mesi. Il lavoro è durato tra i sei e i sette mesi. Non è facile e chi afferma il contrario fa cose superficiali. La musica è stata eseguita e registrata da musicisti e tecnici italiani… Questa è una cosa alla quale tengo tanto. Faccio parte di un’associazione di compositori di musica per film il cui presidente è ancora Ennio Morricone, che è quello che ci ha battezzati. Siamo più di cento musicisti. Vorrei che, come una volta, si tornasse a registrare in Italia con delle orchestre stabili. Ormai c’è l’elettronica, ma ci tengo molto a dire che la nostra catena comprende, dopo di noi, almeno il lavoro di altre quaranta persone. Noi italiani siamo quelli che esportiamo talenti musicali in continuazione ed è una cosa che non si sa. Ad esempio, da poco, un italiano, dopo diciassette anni, ha vinto il “Premio Paganini”. Ci sono cose che non fanno notizia, eppure gli italiani quest’anno si sono affermati in tutti i concorsi internazionali che ci sono. Io mi trovo di fronte a persone con talenti straor-

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arla,

E CHE ENGONO PRE dinari, spesso sottoutilizzate. Noi italiani abbiamo una marcia in più. Lei ha studiato pianoforte, chitarra e violino. Come è diventato poi compositore? Ho unito due strade: la passione per il cinema che avevo sin da ragazzino e ancora non smetto, tant’è che guardo un film al giorno, e quella per la musica, perché era la cosa che mi veniva più facilmente. Ad un certo punto le ho unite facendo teatro e poi il cinema. Ho iniziato con Paolo Sorrentino e poi è diventato il mio lavoro. Ha firmato diverse colonne sonore di film e si è aggiudicato numerosi riconoscimenti internazionali. Ma qual è la soddisfazione più grande quando riguarda un film con le sue musiche? Vedere che all’interno del film la mia musica ha espresso qualcosa che non arrivava con la recitazione o con le immagini e il montaggio. Quindi, il fatto di diventare un elemento emotivo e semantico in più. Per quanto riguarda la musica, sentire a distanza di quindici anni o più, che la mia musica è utilizzata all’interno di un’altra cosa perché diventata un pezzo della memoria delle persone. Non mi interessa la fama, non la rincorro, ma la soddisfazione di sapere che ciò che ho inventato, appartiene a tutti. Lei che musica ascolta?

OCORRIERE

Sono un onnivoro. Escludo il jazz perché non mi appartiene, dal metal alla musica elettronica ascolto tutto. Sono nato con l’hard rock e il punk e la fortuna della mia generazione è che non avevamo i maestri e ci siamo intrisi di qualsiasi cosa. Siamo stati un po’ i primi ad attraversare gli stili senza la presunzione di scrivere musica colta. La musica metal e la musica classica però hanno un filo conduttore spesso unico… Certamente, hanno dei punti di contatto. In alcuni momenti, ad esempio, si possono ritrovare nei virtuosismi che sono quel momento di grandezza, di sublimità dello strumentista, che non è più un esecutore ma un musicista che riesce ad arrivare ad una specie di situazione di nirvana, ad entrarci. Al di là degli stili, si arriva a una sublimità che lega tutti i musicisti. Nel metal succede tanto. Qual è la colonna sonora della sua vita? Non lo so, veramente, ma posso citare le colonne sonore che sono state per me le più importanti nella storia del cinema, che ne hanno cambiato il modo di vederlo e di farlo. Una è quella del “Terzo Uomo” con Orson Welles, le altre sono di Morricone con “Un pugno di dollari” e “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”. Poi, se devo aggiungerne una quarta, è “I misteri del giardino di Compton House”. Sono secondo me le più importanti, ma anche le più belle che siano mai state scritte. 23


SILVIO ORLANDO

GABRIELE SANTORO LO ASPETTAVO DA TEM 24

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OCORRIERE

film diretto da Roberto Andò nelle sale dal 3 novembre, racconta l’incontro con il suo personaggio, un insegnante di pianoforte che vive in un quartiere popolare di Napoli, e con il giovane Giuseppe Pirozzi, che nella pellicola interpreta Ciro, il figlio di un camorrista intenzionato a sfuggire a quello che sembra essere un destino segnato

C

ome è stato coinvolto in questo progetto? Quando Roberto Andò e il produttore Angelo Barbagallo mi hanno mandato il copione l'ho letto e subito dopo li ho chiamati e ho risposto "io ci sono". Non capita molto spesso in una carriera di avere a disposizione un personaggio ricco e sfaccettato come quello che mi veniva offerto. Chi è il Gabriele Santoro che interpreta e che cosa gli accade in scena? Si tratta di un professore di musica sessantenne molto colto e molto solitario che appartiene a un ceto alto borghese anche se lo ha ripudiato, insegna al Conservatorio e vive in un palazzo alla Sanità, in un appartamento al piano inferiore di quello di una famiglia camorrista. Il divario enorme tra il professore erudito, che vive in una sua dimensione artistica, e una famiglia di malavita che abita al piano di sopra, è il cuore del film che viene raccontato portando in scena un punto di vista borghese all'interno del cuore pulsante della città. Santoro è andato a vivere nel difficile quartiere della Sanità rintanandosi lì dopo aver rifiutato il ceto sociale da cui proviene, e spia la vita di quella specie di formicaio brulicante in un luogo dove si può nascondere e restare il più inosservato possibile, un contesto che non prevede la sua presenza in cui lui può essere e restare invisibile, un semplice spettatore di quello che succede. L'irruzione in casa di Ciro, bambino in fuga per motivi misteriosi che si chiariranno col tempo, gli rivoluziona però la

© Lia Pasqualino

O? MPO

Il protagonista de “Il bambino nascosto”,

vita… Sì, come spesso accade, certi processi di autoisolamento portano quasi sempre con loro qualcosa di autolesionistico: la vita del professore si riduce a pochissime cose quali gli esercizi al pianoforte, la lettura dei suoi poeti preferiti, il rapporto sempre più disincantato con i suoi allievi, quelli a cui dovrebbe trasmettere la sua arte. Non è un musicista qualsiasi, è molto dotato, ha rischiato di diventare un virtuoso del pianoforte, è reduce anche da questo ulteriore fallimento per cui il suo rinchiudersi in una specie di bozzolo lo ha visto inaridirsi nel tempo nei rapporti con l'esterno. Il fulmine a ciel sereno del ragazzino che gli si rifugia in casa con la sua disperazione, l'ir25


ruzione di questa sorta di scheggia impazzita, lo chiama alla responsabilità nei suoi confronti e col tempo, per uno strano processo, proprio lui che dovrebbe salvare il bambino ne viene a suo modo salvato perché, prendendosi a cuore la sua sorte, ritorna a provare emozioni, a vivere, e forse anche a essere un artista. Che cosa l'ha fatta amare il suo Gabriele Santoro? È un personaggio che aspettavo da tempo, mi è apparso completo nel suo essere molto "giocato" anche sui silenzi, nel mio lavoro ho notato come si tenda a sopravvalutare la parola, mentre invece i silenzi e le pause contengono spesso più verità e ti permettono di raccontare molto di più. Santoro vive da solo ed è molto introverso e viene fuori quindi un forte contrasto tra la sua introspezione e la furia disperata e violenta della vita che pulsa fuori dalla finestra e dalla porta del palazzo in cui lui vive. Confrontarmi con un una simile occasione ha rappresentato una fantastica opportunità che mi ha consentito di attingere a tutto quello che ho imparato negli ultimi anni, portandomi in qualche modo a "restituirlo" in scena. Il copione è stato osservato e rispettato rigidamente o c’è stata anche la possibilità di inventare qualcosa sul set? Per quanto accurata e credibile fosse la sceneggiatura, non era facile prevedere "a tavolino" il rapporto di complicità che sarebbe nato tra me e il piccolo Giuseppe Pirozzi che interpreta la 26

parte di Ciro ed è stato naturale che, oltre alla pagina scritta, ci fosse un'ulteriore parte di "scrittura scenica", sia pure minima, e in un ambito molto preciso. Roberto Andò aveva a disposizione un attore di cui si fidava e un ragazzino di talento, anche se alle prime armi, e non abbiamo mai rinunciato a farci sorprendere da quello che ci arrivava sul set, dall'estemporaneità di un bambino molto dotato, portatore di un mondo che un adulto crescendo ha ormai dimenticato. Come ha interagito con il suo giovane partner? La nostra è stata una scoperta reciproca, abbiamo avuto la fortuna di girare in sequenza, seguendo ogni giorno l'iter narrativo del copione: nel nostro dramma da camera il blocco delle scene ambientate in quel palazzo, che è uno dei protagonisti della storia, rappresenta circa l'80 per cento del racconto. Come accade solo in rare occasioni magiche quello che succedeva ai personaggi nel corso del film si ripeteva anche per noi sul set: Giuseppe, che all'epoca delle riprese, un anno fa, aveva 11 anni e si dimostrava già molto dotato per la recitazione, si è rivelato imprevedibile, come accade sempre per i bambini, e così quello che succedeva al suo personaggio in scena si ripeteva nella nostra vita sul set e ci costringeva a una sorta di flusso vitale all'interno del racconto: questo bambino molto particolare ha portato un inedito elemento di vita e di vitalità. Suo padre fa il regista e lui quindi sapeva che cosa volesse dire stare su un set, ma allo stesso tempo lui portava con sé una passione stra-

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ordinaria come se quello dovesse diventare inevitabilmente il suo mestiere. È un bambino spensierato ma pieno di pensieri, ragionamenti: un piccolo operaio della vita. Tornando al tipo di rapporto creatosi direi che è stato di grande fiducia reciproca, come quella che si crea con un fratello maggiore o un padre.

Quanto ha contato per lei tornare a recitare a Napoli?

Che tipo di rapporto si è ricreato con Roberto Andò dopo la vostra esperienza in teatro di qualche anno fa con "Il dio della carneficina" di Jasmina Reza?" È il regista ideale per un interprete, ha idee molto precise e chiare ma mai rigide, è sempre molto "in ascolto" di quello che dicono i suoi attori. Ho avuto la sensazione di costruire il film un po' insieme a lui grazie alla sua forte capacità di essere accogliente e aperto e alla sua grande onestà intellettuale. Roberto non ha sentito nessun tipo di quella inquietante seduzione verso il male e la malavita che è molto radicata nel cinema e nella fiction di oggi, il suo è un punto di vista borghese molto forte, così come lo può essere comunque uno sguardo su Napoli. È un intellettuale palermitano che negli scorsi decenni ha vissuto le fasi atroci della violenza della mafia e perciò, sotto questo punto di vista, è come se fosse in qualche modo "vaccinato": pur conservando uno sguardo di grande pietà umana verso le persone, la seduzione del male non la sente affatto e questo mi è piaciuto molto, è un atteggiamento che condivido pienamente e che ci ha reso subito molto complici.

Non ci sono al mondo molti luoghi come Napoli dove si possa

vo interpretato molti anni fa, curiosamente non ho girato tanti film nella mia città e sulla mia città, ma questa volta c'è stata l'occasione di descriverla da un punto di vista forte e inedito. raccontare la storia della compresenza di un erudito musicista nello stesso condominio di una famiglia camorrista, altrove la situazione sarebbe poco credibile. Il popolo non è mai andato via dal centro storico ma lo presidia, è questa la sua vera eccentricità che ne rende pienamente il fascino: i turisti che arrivano ne ammirano i monumenti e quanto c' è di più tipico e caratteristico, ma sono affascinati proprio dal constatare come e quanto il popolo viva la metropoli dal suo interno. Ultimamente un po' tutte le città tendono a creare o a ricreare un centro storico che è una sorta di museo all'aperto, ma senza vita vera al suo interno. Napoli è l'unico luogo in cui il popolo presidia con forza il suo nucleo originario con tutte le sue luci, ombre, contraddizioni e pericolosità. Va sottolineato come il nostro film sia molto meno intimista di come appare, ma abbia invece una sua tesi politica molto forte, incentrata su una riflessione: come sia possibile spezzare la catena di violenza quando viene tramandata dai genitori ai figli. 

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© Lia Pasqualino

OCORRIERE

A eccezione di "Polvere di Napoli" di Antonio Capuano, che ave-


IL MIGLIOR IN

DOLCE QUIZ

L’AMORE CHE CI M

Ernst Knam e Alessandra Mion (Frau Knam) sono i pasticceri del programma condotto da Alessandro Greco, in onda il sabato alle 12,00 su Rai2. In questa intervista ci raccontano come procede la nuova avventura televisiva e ci danno consigli e suggerimenti per i dolci autunnali

Ernst Knam

C

ome sta procedendo questa nuova avventura televisiva in “Dolce Quiz”? Bene, è un programma molto dolce, atmosfera bellissima sul set. Sono molto contento.

Com’è stato l’incontro con Alessandro Greco? Bellissimo. Una persona speciale, molto umana, una persona amica e con grande conoscenza. Sa fare molto bene il suo mestiere. Ha aperto la sua pasticceria 29 anni fa. Cos’è sempre uguale nelle sue creazioni? L’amore che metto dentro. Come è nata la passione per la pasticceria? A quale bambino non piacciono i dolci? Da noi i dolci li abbiamo sempre mangiati, in Germania era una tradizione. Già a novembre si preparano i biscotti per Natale. Il nostro è un bellissimo mestiere, perché creiamo cose con materie eccellenti. Dove ha iniziato la sua esperienza? Ho iniziato dopo la scuola con l’apprendistato. Leggevo libri, ho fatto esami, ho imparato tutte le basi, i fondamenti. Come è cambiata la pasticceria? Prima la pasticceria era pesante e barocca, oggi conosciamo meglio le materie prime e le nuove tecniche e tecnologie da applicare. Io cerco sempre di tirare fuori il gusto, non gli zuccheri. Il dolce oggi deve essere leggero, è sempre l’ultimo piatto che mangiamo e deve essere gustoso e molto molto buono.

Che sensazione le arriva quando la chiamano “il re del cioccolato”? Non provo nulla. Dieci anni fa per la prima volta feci televisione e mi attribuirono questo titolo al quale ero contrario. Non sono per i titoli, ho già un nome e un cognome. Non è l’abito che fa il monaco. Qual è il suo ingrediente preferito, a parte il cioccolato? 28

©Andrea Maria Falzone

L’ultimo, ma quello che attendiamo di più… Certo, e può anche rovinare una cena perché è quello che ricordiamo anche di più.

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NGREDIENTE?

METTIAMO DENTRO

OCORRIERE

Tutti quelli buoni. Il cioccolato è la materia prima, come l’uovo, lo zucchero e la farina. Il cioccolato piace a noi, ma anche molto alla gente. Il dolce molto spesso si mangia in compagnia, è un bel momento per stare insieme… Stare insieme è sempre un bel momento. Il dolce può partire dalla colazione, si può mangiare dopo il pranzo o nel pomeriggio. Insomma, lo possiamo mangiare sempre. Anche prima di andare al letto, un buon cioccolatino aiuta. Panettone o pandoro? Christstollen, il dolce natalizio tedesco. Noi lo produciamo.

Frau Knam Come vive questa avventura televisiva insieme a suo marito? Molto bene nel senso che ero un pochino timorosa inizialmente, ma poi mi è piaciuto stare all’interno dello studio televisivo. La sicurezza me l’hanno trasmessa mio marito e Alessandro Greco, due riferimenti per me, che mi hanno incoraggiato in questa avventura. Il dolce ci rende felici? Ci cambia anche l’umore. Il cioccolato può cambiare addirittura la giornata e fa tornare il sorriso. Che dolce autunnale vuole consigliare ai nostri lettori? In autunno mi piace fare i biscotti speziati o quasi natalizi. Cannella, cioccolato e spezie in genere. Poi mi viene in mente il frangipane con una base di frolla e la crema alle mandorle, magari con i marroni o con le nocciole. Qualcosa insomma di autunnale, anche come colori. Qual è la cosa più difficile da imparare nella pasticceria? Più di una. La prima cosa il metodo, quindi l’organizzazione, la lettura della ricetta e la pesatura degli ingredienti e cosa si fa prima e cosa si fa dopo. In generale anche i tempi di riposo sono importanti, le temperature, come montare la panna. Sono davvero tante cose da imparare come base. Ci vuole tanto esercizio. Come si fa a tagliare una millefoglie senza romperla? E’ quasi impossibile. A me piace tantissimo, ma non la chiedo mai al ristorante proprio per l’imbarazzo di tagliarla. Però possiamo cercare di tagliarla con un coltello seghettato. Oppure, mi insegna mio marito, dovremmo cercare di fare con la forchetta un taglio netto perpendicolare per rompere un primo pezzo. Qual è il vostro ingrediente segreto di coppia? Quello che dovrebbe essere di tutti. Alla base c’è l’affetto con il quale si risolvono tutti gli attriti, ci si viene incontro e ci si supporta.  29


NUOVA STAGIONE

SAPIENS,

un solo Pianeta Sabato 13 novembre alle 21.45, Mario Tozzi torna su Rai3 con il suo appassionante programma di divulgazione scientifica. Uomini, montagne, fiumi, pietre, la nostra Terra protagonisti dei sei appuntamenti. Nella prima puntata un’indagine sui nostri antenati, con un’esclusiva visita nella Grotta Guattari al Circeo nel Lazio, dove sono appena stati trovati resti degli ultimi Neanderthal, risalenti ad un’epoca vicina alla loro scomparsa

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© Assunta Servello

M

ario Tozzi e le sue incursioni nel passato, nel presente e nel futuro della vita dei Sapiens saranno di nuovo in prima serata su Rai3 a partire sabato 13 novembre alle ore 21.45. “SAPIENS – un solo pianeta” tornerà ad appassionare un pubblico sempre più attento e desideroso di capire fenomeni complessi attraverso quell’approccio diretto e immediato alla divulgazione scientifica che da sempre contraddistingue il lavoro di Mario Tozzi. Ci sono mai stati altri uomini, prima di noi? E, se sì, che fine hanno fatto? L’aspetto più importante delle montagne è davvero la loro altezza? O piuttosto sapere che un tempo erano il fondo di vecchi oceani e cha hanno percorso decine di chilometri prima di fermarsi? La Terra può essere considerata una macchina? E il suo calore ha davvero creato la vita? Qual è la nostra grande storia? Quella delle gesta eroiche o quella delle pietre e dei materiali che le hanno rese possibili? Questi sono solo alcuni degli interrogativi sui quali si concentrerà la quarta stagione di “SAPIENS – un solo pianeta” approfondendo, conducendo ragionamenti, provocando reazioni e ponendo interrogativi con i quali i Sapiens dovranno, prima o poi, fare i conti. Sempre da un angolo visuale differente e spesso sorprendente. Il nuovo ciclo di puntate si aprirà con un’indagine eccezionale sugli antenati dell’Homo Sapiens realizzata presso il sito archeologico di Atapuerca nel nord della Spagna. Grazie ai più

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OCORRIERE

antichi resti del genere Homo trovati in Europa, e alle tracce di DNA preistorico, è possibile ricostruire la storia dei nostri progenitori e provare a capire perché di tante specie umane alla fine ne è rimasta soltanto una: la nostra. Mario Tozzi indagherà su quello che potrebbe essere il primo omicidio documentato della storia umana. E visiterà anche la grotta di Chauvet, in Francia, una sorta di cappella Sistina del passato, e la grotta di Lamalunga, nella zona di Altamura (BA), dove si trova il più antico Neanderthal d’Europa, filmato e raccontato per la prima volta in conduzione. Infine, una delle più recenti e straordinarie scoperte nel campo dell’evoluzione umana: in esclusiva, il programma “Sapiens” nella Grotta Guattari al Circeo nel Lazio, dove sono stati appena trovati resti degli ultimi Neanderthal, risalenti ad un’epoca vicina alla loro scomparsa sul pianeta. Nella seconda puntata Mario Tozzi, dalla montagna del Monviso, il Re di Pietra, la più alta delle Alpi Cozie, racconterà l’appassionante storia meno conosciuta della conquista dell’Everest. Per scoprire che le montagne si differenziano non tanto per l’altezza, come pensano i Sapiens, ma per la loro formazione. Le montagne, infatti, sono antichi fondali oceanici e nascono, vivono, si muovono… e muoiono. Con la terza puntata Mario Tozzi torna alle sue origini con il racconto del motore Terra: dai Bagni di San Filippo (SI) Mario Tozzi inizia la sua indagine sul centro della Terra, che è in parte ancora un mistero. Da Larderello (PI), primo luogo al mondo dove si è sfruttata l’energia rinnovabile e pulita della Terra, la geotermia diventa una chiave per capire quale può essere il nostro equilibrato rapporto con il pianeta. Sempre in Toscana, nella quarta puntata, saranno protagoniste le pietre: attraverso un viaggio nei luoghi più famosi di Firenze, e a un documentario sulla Grande Storia della Francia, Mario Tozzi andrà alla scoperta delle ragioni per cui le città e le nazioni sono lo specchio delle pietre di cui sono fatte. E poi ancora: un giorno nella vita della Terra. Come si modifica e si trasforma il nostro pianeta ogni giorno che passa: dai vulcani alle piante, dai terremoti agli animali e ai Sapiens che modificano l’ambiente. Con Tozzi tante dimostrazioni ed esperimenti per comprendere i fenomeni che tengono in vita il nostro pianeta. Nella puntata che chiude questo primo ciclo, Mario Tozzi, documentando per la prima volta luoghi del sistema delle acque del Colle Palatino di Roma mai svelati al pubblico, racconterà le tappe fondamentali del rapporto dei Sapiens con l’acqua: dal fiume Isar, affluente del Danubio, all’africano Okawango, che scorre nell’Africa sud-occidentale; dai numerosi corsi d’acqua della Nuova Zelanda al fiume Colorado e ai ghiacciai della Norvegia, per un viaggio intorno al mondo alla scoperta dell’elemento naturale per eccellenza. “SAPIENS – un solo pianeta”, da un’idea di Mario Tozzi, Giovanna Ciorciolini e Riccardo Mazzon, è un programma di Mario Tozzi, Alberto Puoti, Fosco D’Amelio, Giuseppe Giunta, Elisabetta Marino, Riccardo Mazzon, Fabio Roberti e Stefano Varanelli. La Regia è di Luca Lepone. Produttore esecutivo Mara Querenghi.  31


SERVIZIO PUBBLICO

LA SETTIMANA DEI #MAESTRI Il programma di Edoardo Camurri è in onda dal lunedì al venerdì alle 15.25 su Rai3 e alle 17.50 su Rai Storia

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LUNEDÌ 8 NOVEMBRE – VITALE E CINELLI

MARTEDÌ 9 NOVEMBRE – BOELLA E VELARDI

Nella puntata di oggi la slavista Serena Vitale ci guida sulle

“Chi sono le imperdonabili? Milena Jesenká, Etty Hillesum, Ma-

“tracce del diavolo, sulla presenza del demoniaco nella cultura

rina Cvetaeva, Ingeborg Bachmann, Cristina Campo sono cin-

russa”. Dall'influenza del Faust di Goethe alle leggende popo-

que figure fondamentali del Novecento”. Scrittrici, poetesse,

lari per circa due secoli: da Gogol a Dostoevskij, da Sologub a

pensatrici, giornaliste, queste donne, mediante un uso della

Bulgakov il diavolo, i demoni sono ovunque. Perché? Serena

parola coraggioso e consapevole, hanno raccontato i dubbi e le

Vitale è slavista e scrittrice, ha insegnato lingua e letteratura

angosce di un secolo scosso da due guerre mondiali. Con Lau-

russa all'Istituto Orientale di Napoli e all'Università Cattolica

ra Boella, professoressa di filosofia morale all’Università degli

di Milano

Studi di Milano, approfondiremo in particolare il percorso e le

Nella seconda parte di questa puntata Ilaria Cinelli, membro

opere di Milena Jesenská, autrice di alcuni intensi reportage

esperto della Aerospace Medical Association e già comandante

che anticipano la minaccia nazista arrivando poi fino a docu-

senior di missioni di simulazione marziane, spiega “quali sono

mentare, a rischio della vita, l’invasione della Cecoslovacchia

le competenze e le abilità richieste oggi per diventare astro-

da parte delle truppe di Hitler.

nauta”. Il mondo dello spazio, dopo essersi aperto alle donne,

Nella seconda parte della puntata, con l'aiuto della professo-

dovrà diventare sempre di più inclusivo per tutti e avrà bisogno

ressa Paola Velardi, docente di informatica dell'Università La

di persone con capacità diverse.

Sapienza di Roma, proveremo a capire “quali sono le cause del

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la cooperazione. Stefano Mancuso è docente di arboricoltura generale e coltivazioni arboree all’Università di Firenze e direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale. Nella seconda parte della puntata la professoressa Gabriella Turnaturi, già ordinaria di sociologia all’Università di Bologna, ci parlerà “dell’importanza delle emozioni nella nostra vita e dell’influenza del contesto sociale sul modo che abbiamo di manifestarle”.

GIOVEDÌ 11 NOVEMBRE – GENTILE E GIANNINI Nella prima parte ci chiederemo “come sta la democrazia?” Come è cambiato il rapporto tra i governanti e le masse durante il XX secolo attraverso le figure carismatiche di Charles De Gaulle e John Kennedy. Per comprendere come si sono evolute le forme di costruzione del consenso fino a Trump e Macron, sarà con noi Emilio Gentile, lo storico e accademico dei Lincei. Nella seconda parte della puntata Cinzia Giannini, Direttore dell'Istituto di Cristallografia del Consiglio Nazionale delle Ricerche e Presidente della Società Italiana di Luce di Sincrotrone, spiegherà che “cos'è e perché è così importante lo studio dei cristalli oggi grazie ai microscopi a raggi X”. La verifica della gender gap che ancora persiste in campo informatico e quali le prospettive di cambiamento della presenza delle donne in questo settore”.

MERCOLEDÌ 10 NOVEMBRE – MANCUSO E TURNATURI Il botanico Stefano Mancuso ci aiuterà a “capire come funziona

struttura cristallina, infatti, garantisce che il collagene da usare per riparare tessuti umani sia davvero compatibile con il nostro organismo.

VENERDÌ 12 NOVEMBRE – MESSINA E LORENZONI Nella puntata di oggi la storica dell'arte Maria Grazia Messina,

il mondo delle piante che può aiutare il genere umano a risol-

già professoressa nelle università Ca' Foscari di Venezia e di Fi-

vere i propri problemi, anche quelli più complessi”. Il mondo

renze, ci racconta “come l'eros ha attraversato un secolo di arte

vegetale è una storia di straordinario successo dal punto di

contemporanea: da Marcel Duchamp a Jeff Koons”. Un viaggio

vista evolutivo e rappresenta la stragrande maggioranza degli

tra avanguardie storiche e nuove tendenze dell'arte che ha co-

esseri viventi. Le piante non solo hanno vere e proprie capacità

me centro l'altro da noi.

cognitive, ma la loro organizzazione, il loro modo di scambiare

Nella seconda parte di questa puntata il maestro di scuola ele-

informazioni e collaborare le rendono un esempio in grado di

mentare Franco Lorenzoni, fondatore della Casa Laboratorio di

fornirci un modello diverso da quello al quale siamo abituati a

Cenci, spiega che “cos'è e come si insegna l'educazione civica

ricorrere, abbandonando la gerarchia a favore delle strutture a

nelle scuole, come è stata introdotta e quali problemi si trova

rete, i rapporti basati sul potere e la forza per quelli basati sul-

ad affrontare”. 

OCORRIERE

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PREMIO ROBERTO MORRIONE

VINCE MAREMMA FELIX Pietro Mecarozzi, con la sua inchiesta sulle infiltrazioni mafiose e sull’invasione degli oligarchi russi in parte della Toscana, si è aggiudicato il prestigioso riconoscimento per il giornalismo investigativo riservato agli under 30. Il Premio, giunto alla decima edizione, è promosso dall'associazione Amici di Roberto Morrione e dalla Rai

I

l Premio Roberto Morrione per il giornalismo investigativo ha compiuto dieci anni. Un anniversario importante che ha chiuso le sue celebrazioni con tre giornate di incontri a Torino e con la consegna dei premi alla migliore inchiesta realizzata dagli under30, del Premio Baffo Rosso e del Testimone del Premio Morrione. Ha vinto la decima edizione del Premio Morrione l’inchiesta Maremma Felix di Pietro Mecarozzi che si è occupata delle infiltrazioni mafiose e dell’invasione degli oligarchi russi nella Maremma Toscana. Tutor giornalistico Danilo Procaccianti. La giuria ha così motivato la sua scelta: “Per aver illuminato, con coraggio e determinazione, un territorio apparentemente sano e immune dalla tradizionale presenza mafiosa, attraverso

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un racconto brillante e meticoloso che scava nelle viscere di una Toscana sconosciuta diventata ormai terreno di espansione criminale, strisciante e silenziosa”. Sono arrivate in finale le cinque inchieste: Kebab, Spie e Libertà sulla repressione della Turchia verso i suoi oppositori in Italia e in Austria, di Tobias Hochstöger, David Ognibene, Arianna Organtini, finalisti categoria video. Tutor giornalistica Laura Silvia Battaglia; La Congiura Del Silenzio, podcast sull’omicidio del giornalista Antonio Russo, di Jacopo Ottenga Barattucci, finalista categoria multimediale. Tutor giornalistica Barbara Schiavulli; La Via Del Ritorno, sulle violazioni dei diritti umani nella rotta migratoria tra Tunisia e Italia, di Giovanni Culmone, Matteo Garavoglia, Youssef Hassan Holgado, finalisti categoria video. Tutor giornalistica Francesca Mannocchi.; Sentinelle, sui cittadini e le cittadine che monitorano e combattono gli impatti del petrolio in Basilicata, di Anna Berti Suman, finalista categoria multimediale. Tutor Giampaolo Musumeci. Durante la serata Sigfrido Ranucci, autore e conduttore di Report Rai3 e vice direttore di Rai3, ha ricevuto il Premio Baffo Rosso 2021 con la seguente motivazione: “Ha cominciato dal basso, una lunga gavetta. Un processo che lo ha condotto a conoscere, fin nei dettagli più minuti, la complessa macchina della suggestione televisiva. Ha unito questa esperienza al coraggio civile del giornalismo più autenticamente rivolto alla

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scoperta della verità. Al fianco di Roberto Morrione svelò al mondo l'uso del fosforo bianco su Fallujah da parte degli USA, nella guerra contro l’Iraq nel 2004. Riportò alla luce l'ultima, negletta intervista al giudice Paolo Borsellino, trucidato dalla mafia nel 1992. Ha ricevuto in eredità la responsabilità di Report Rai3, che tuttora conduce con mano sicura attraverso le strette maglie del più che rigoroso giornalismo d'inchiesta. È così che ha saputo valorizzare e difendere, con dedizione e tenacia, il ruolo del servizio pubblico nell'informazione, senza soggezione verso poteri e potenti.” La responsabile di ResQ – People Saving People Cecilia Strada ha ricevuto il riconoscimento “Testimone del Premio Roberto Morrione “perché racconta con professionalità e impegno il dramma vissuto dai migranti nel Mediterraneo Centrale e il lavoro concreto dei molti che si ostinano a non lasciarli morire in mare.” Con un progetto di inchiesta sulla condizione degli anziani durante l’epidemia di covid-19, Francesco De Augustinis ha vinto il bando speciale Oberon Media per il decennale del Premio

LA GIURIA DEL PREMIO

L

a Giuria del premio, riservato agli under30, è presieduta da Giuseppe Giulietti e composta da Luca Ajroldi, Paolo Aleotti, Piero Badaloni, Giuliano Berretta, Giulia Bosetti, Valerio Cataldi, Francesco Cavalli, Chiara Cazzaniga, Giovanni Celsi, Enzo Chiarullo, Marco Damilano, Giovanni De Luca, Amalia De Simone, Antonio Di Bella, Alessandro di Nunzio, Lorenzo Di Pietro, Mara Filippi Morrione, Lorenzo Frigerio, Alessandro Gaeta, Diego Gandolfo, Duilio Giammaria, Gian Mario Gillio, Giuseppe Giulietti, Antonella Graziani, Karina Guarino Laterza, Celia Guimaraes, Udo Gümpel, Stefano Lamorgese, Francesco Laurenti, Dina Lauricella, Elisa Marincola, Flaviano Masella, Anna Migotto, Giorgio Mottola, Roberto Natale, Fausto Pellegrini, Raffaella Pusceddu, Alessandro Rocca, Luca Rosini, Federico Ruffo, Sandro Ruotolo, Mario Sanna, Giorgio Santelli, Pietro Suber, Giovanni Tizian, Maurizio Torrealta, Andrea Vianello.

Morrione. Il Premio Roberto Morrione per il giornalismo investigativo è promosso dall'associazione Amici di Roberto Morrione e dalla Rai.

OCORRIERE

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© ANSA

OSSI DI SEPPIA

GABBO,

morire senza un perché Quattordici anni fa l’uccisione del tifoso biancoceleste

Cassazione conferma per l’agente Luigi Spaccarotella la con-

questo brutto fatto di cronaca nera, nella sesta puntata di “Ossi di Seppia, quello che ricordiamo”, dal 9 novembre su RaiPlay, è Cristiano Sandri fratello di Gabbo, come era chiamato il giovane tifoso della Lazio. “Con il ghiaccio nel cuore” Cristiano arriva ad Arezzo e raggiunge l’area di servizio dove qualche ora prima c’era stato un accenno di rissa con alcuni tifosi juventini diretti a Parma. Fra i due gruppi vola prima qualche battuta di troppo poi urla, calci e pugni e l’intervento dell’agente che, dal lato opposto della carreggiata, impugna la pistola e spara. Un racconto emozionale ed un ricordo intimo quello di Cristiano “lo sgomento non passa e il dolore deve emergere in tutta la sua prepotenza.” “Ossi di Seppia”, la prima serie Tv non fiction dell’era post pandemia, prodotta da 42° Parallelo, è una esplorazione emozionale del passato che, in ventisei puntate e altrettanti eventi ripercorre quei fatti che hanno caratterizzato la storia del nostro Paese, che hanno segnato le nostre vite e che rimarran-

danna a 9 anni e 4 mesi, per “omicidio volontario.” A raccontare

no appunto… quello che ricordiamo.

Gabriele Sandri. Il racconto di quei fatti drammatici

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dal 9 novembre su RaiPlay

orire con il calcio negli occhi e con il cuore biancoceleste. Ma morire senza un perché. L’11 novembre del 2007, Gabriele Sandri viene raggiunto e ucciso da un colpo di pistola sparato da un

poliziotto, nei pressi dell’area di servizio di Badia al Pino, sulla A1, mentre con un gruppo di amici sta andando a Milano per assistere alla partita Inter – Lazio. Quel proiettile, che arriva da lontano, fora il vetro della macchina dove il giovane dj romano è seduto e lo colpisce al collo. Per Gabriele non c’è nulla da fare. La sua vita finisce in un attimo, a 26 anni. Nel 2012 la

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OCORRIERE

Nelle librerie e store digitali

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LA PIATTAFORMA RAI

STORIA DI UN TORNEO "DI MATTI"

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o psichiatra Saverio Lulli è un appassionato di calcio e cura amorevolmente il suo gruppo di pazienti coinvolgendoli anche in partite vere e proprie. Il suo sogno più grande è quello di organizzare, con il supporto di altre nazioni, un mondiale di calcio per malati psichiatrici volto da un lato a migliorare le loro condizioni di salute, dall’altro a trasmettere un importante messaggio di solidarietà nei confronti di persone che vivono spesso ai margini della società. Con il contributo fondamentale dell’ex calciatore e allenatore Zaccardi, la sua preziosa assistente e sua figlia, il protagonista costruisce la squadra ed inizia l’avventura calcistica. “Crazy for football - Matti per il calcio” è nella sezione “Da non perdere”. Regia: Volfango De Biasi. Interpreti: Sergio Castellitto, Max Tortora, Antonia Truppo, Lele Vannoli, Angela Fontana, Massimo Ghini, Cecilia Dazzi

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INFAMOUS - BELLI E DANNATI

rielle e Dean conducono una vita fatta di eccessi, rapine e amore appassionato. Arielle ha sempre desiderato fama, popolarità e ammirazione. Dopo che le vengono rubati tutti i risparmi, si rifugia a casa di Dean, un giovane criminale recentemente incontrato e insieme iniziano una vita pericolosa, sempre in fuga, rapinando negozi e amandosi appassionatamente. Nel frattempo, scoprono che pubblicare i loro exploit criminali sui social media è un modo semplice per avere fama virale e, ossessionati dal loro crescente numero di seguaci, intraprendono insieme una pericolosa escalation criminale. Ad un certo punto si renderanno conto di ciò che serve per diventare famosi e dovranno decidere se ne vale davvero la pena. Regia: Joshua Caldwell. Interpreti: Bella Thorne, Jake Manley, Marisa Coughlan, Amber Riley, Billy Blair, Robert Peters, Travis Caverhill, Michael Sirow, Paul T. Taylor.

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asta un Play! PICCOLI CRIMINI CONIUGALI

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illes e Lisa sono una coppia rodata e apparentemente felice. Per un piccolo incidente domestico, Gilles, pur mantenendo intatte le proprie facoltà intellettuali, perde completamente la memoria. Questa diventa la causa scatenante di un sottile gioco al massacro. Quando Gilles ritorna a casa dall'ospedale con la moglie cerca di ricostruire la propria vita a partire da ciò che lei gli racconta. Ma se Lisa mentisse? Lui è proprio così come lei lo descrive? E lei è veramente sua moglie? Attraverso il serrato dialogo e i continui colpi di scena si fa strada una verità inattesa. Lo spettatore si trova continuamente spiazzato. A chi bisogna credere? Una brillante commedia nera con una suspense sorprendente, un vero divertimento, ma anche una saggia riflessione sulla madre di tutte le guerre: quella dentro la coppia. Nella sezione dedicata al teatro, per la regia di Michele Placido. Interpreti: Michele Placido, Anna Bonaiuto.

OCORRIERE

LA CHIOCCIOLINA E LA BALENA

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na chiocciolina di mare gira il mondo assieme a una grande balena alla scoperta di mari calmi e impetuosi e sabbie dorate. Un brutto giorno, però, disorientato dal rombo delle barche a motore, il cetaceo si avvicina troppo alla riva e con la bassa marea rimane intrappolato sulla spiaggia. Per aiutarlo, la tenace chiocciolina raggiunge una scuola e, aiutata dai bambini, dalla loro maestra e dai pompieri, soccorre la balena. Una volta in salvo, il racconto delle meravigliose avventure vissute dalle due protagoniste conquista il cuore delle altre chiocciole di mare che, senza più timori, salgono sulla coda del cetaceo pronte a partire. Regia: Max Land, Daniel Snaddon. 39


SERIE TV

STRIKE BACK: VENDETTA Dal 12 novembre, ogni venerdì in seconda serata su Rai4, tornano le adrenaliniche avventure della Sezione 20 con la nuova stagione in prima visione dell’acclamato action

C

on “Strike Back: Vendetta” una nuova implacabile minaccia terroristica metterà in serie difficoltà il celebre team di forze speciali che dovrà far fronte a un’arma tecnologica mai vista prima. La mitica Sezione 20, nuovamente operativa e chiamata a risolvere i casi più critici ed estremi, stavolta è coinvolta nel recupero di un’arma tecnologica che la mafia albanese ha trafugato all’esercito russo. È una corsa contro il tempo perché l’arma sta per essere venduta a degli jihadisti guidati dal terrorista di fama internazionale Zayef, che vorrebbe impiegarla nel summit Onu di prossimo svolgimento a Monaco di Baviera. Ispirata ai romanzi dell’ex

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sergente dei corpi speciali dell’esercito britannico Chris Ryan, la serie Strike Back prosegue con successo da oltre dieci anni e vanta la consulenza tecnico/artistica dell’esercito britannico, tanto che diversi membri del cast hanno trascorso un periodo di addestramento con ex ufficiali di Special Air Service e Special Boat Service. “Strike Back: Vendetta” è l’ultima stagione di questa serie action che nel corposissimo cast comprende Daniel MacPherson nel ruolo del Sergente Samuel Wyatt, Warren Brown in quello del Sergente Thomas “Mac” McAllister e Alin Sumarwata nei panni del Caporale Gracie Novin. Nel cast di questa stagione ci sono anche Jamie Bamber, che interpreta il Colonnello Alexander Coltrane, Varada Sethu nel ruolo di Manisha Chetri e Yasemin Kay Allen nelle vesti del capitano dell’FSB russa Katrina Zarkova. Dal 12 novembre, ogni venerdì in seconda serata su Rai4.

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DOCUSERIE

REVOLUTIONS Ogni giovedì in seconda serata, a partire dall’11 novembre, Rai4 propone l’appuntamento in prima visione con sei imperdibili viaggi televisivi che esplorano, attraverso alcune delle più iconiche scoperte tecno-scientifiche della Storia, l’evoluzione del pensiero umano che ha cambiato il nostro agire e pensare

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OCORRIERE

n viaggio tra scienza e storia. Dall’11 novembre Rai4 trasmette “Revolutions”. Creata da Ben Harding e Tim Green, la docu serie è presentata da Jim Al-Khalili, professore di fisica teorica all’Università di Surrey

e divulgatore scientifico sulla tv britannica. Il telescopio, l’aeroplano, il robot, l’automobile, il razzo e lo smartphone: su ognuno di questi oggetti è focalizzato un episodio di “Revolutions”; oggetti che rappresentano un obiettivo fondamentale per lo sviluppo scientifico dell’umanità, espressione massima dell’ambizione umana e della continua ricerca del sapere e del confort. In queste sei tappe verranno narrati aneddoti poco conosciuti e avvincenti storie che hanno portato scienziati e uomini comuni a raggiungere l’apice della conoscenza, avventure meravigliose, personaggi unici e affascinanti che sono riusciti a gettare le basi per il nostro futuro.

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TRE DIFFE

© Alvaro Beamud Cortes

MUSICA

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ANIME ERENT I

OCORRIERE

Esce venerdì 3 dicembre “MATERIA (Terra), l’album che segna l’inizio del nuovo progetto discografico di Marco Mengoni. “Cambia un uomo” è il singolo che lo anticipa, dal sound anni ’60 e l’andamento tipico dell’R&B

È

“MATERIA (Terra) il nuovo album di Marco Mengoni, un percorso in tre album per mostrare le tre anime differenti, ma complementari, che uniscono le origini musicali di Mengoni, le sue ricerche sonore e la sua attenzione verso la contemporaneità. Tre album che, in tre mondi sonori diversi, rappresentano e raccontano la sua unicità musicale, attraverso il racconto di ciò che per lui è importante. L’album uscirà venerdì 3 dicembre, ma è stato anticipato dal singolo “Cambia un uomo” in cui la voce di Mengoni, morbida e potente al tempo stesso, si lascia andare in una riflessione, una preghiera, una confessione. Scritto da Marco Mengoni e Daniele Magro, il singolo è un invito ad accettarsi, perdonarsi, ad accogliere i cambiamenti, affrontare le paure e ascoltarsi e arriva dopo il successo di “Ma stasera”, brano certificato Platino, che è stato la colonna sonora dell’estate 2021. Nelle settimane precedenti alla release, il brano ha fatto il suo primo viaggio nelle città italiane attraverso affissioni a Milano in cui compaiono frasi del testo che portano la firma del cantautore e teaser video nelle grandi stazioni dove ha preso vita la cover del singolo. Inoltre, c’è stata una preview sul profilo ufficiale TikTok di Marco Mengoni, che dal suo studio di registrazione ha svelato alcuni secondi della nuova canzone. Un nuovo capitolo per Mengoni, un ritorno alle origini, un affondo nelle sue influenze musicali. “MATERIA (Terra)” è il primo di tre album suonato, in cui gli strumenti diventano protagonisti, che racconta una ricerca musicale che parte dai suoi primi ascolti, in una sperimentazione sonora che li trasforma in contemporaneità. R&B, gospel e funk. L’album si sviluppa lungo 11 tracce e sarà commercializzato con un packaging 100% plastic free a sottolineare l’urgenza di Mengoni di lanciare un messaggio legato alla sostenibilità e attenzione al mondo che ci circonda. Intanto, il recordman della musica italiana con 58 dischi di platino, tour in Italia e in Europa di grande successo, oltre 1,5 miliardi di streaming e riconoscimenti internazionali, ha annunciato a giugno i suoi primi live negli stadi nell’estate 2022: il 19 giugno al San Siro di Milano e il 22 giugno all’ Olimpico di Roma. 43


© Federico Tomasello

MUSICA

CANTIAMO LA LIBERTÀ Cosa hanno in comune il cantautore e chitarrista Enzo

I suoi testi parlano direttamente alla gente e comunicano

Gragnaniello e il sassofonista e cantante James Senese?

una visione della vita che fonde razionale ed irrazionale. Da

Entrambi affondano le proprie radici nel sound partenopeo

dove partono?

e la scorsa estate si sono esibiti al Gallinarock. Ma, più di

Noi siamo collegati e in un modo o nell’altro veniamo ispirati.

tutto, Gragnaniello e Senese, nello stile, nelle parole, nelle

La situazione che ci circonda ci coinvolge anche spiritualmente.

note, nel rapporto con il pubblico, sono spiriti liberi

ENZO GRAGNANIELLO

S

i torna ai live. Quanto è salvifico per un artista, tornare al contatto diretto con il pubblico? Suonare e fare concerti per un artista che fa questo da una vita è importantissimo. Abbiamo bisogno di

questo tipo di energia. Il suo ultimo disco affronta il tema del razzismo. Ce lo rac-

Cosa è significato per lei nascere a Cerriglio, il vicolo più stretto di Napoli, nel cuore del centro antico della città? Vicolo storico dell’anno mille. Ci andava Caravaggio, è un posto dove sono passati poeti e artisti. La cosa bella però è che ha una storia tremenda. C’era un posto dove si mangiava, si beveva e poi ci si davano le coltellate, frequentato da intellettuali e borghesi insieme alle persone più emarginate. In quel posto erano tutti uguali. Io sono nato in una stanza di questa taverna perché aveva delle camere tipo pensione, dove le donne si prostituivano. Io sono nato proprio in una di queste stanze.

conta?

Da bambino dormiva in macchina e da ragazzo scambiava

La canzone che dedico a questo tema non parla dei razzisti

cibo con la musica. Tutto per quel suo senso di libertà…

ma la cito come entità, come una larva che si appropria delle

A otto anni già dormivo nelle macchine. A quattordici anni sono

persone deboli, ansiose, che hanno paura e di basso livello spi-

andato a Milano e vivevo con i barboni. La libertà è sempre

rituale. Questa entità ne approfitta, come il virus.

stata prioritaria per me.

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La ricerca della libertà è mai stata in qualche momento per

sono solo le preoccupazioni, le ansie, le persone che conti-

lei una prigione?

nuano a dire che tutto va male. In questa terra meravigliosa

Quando ti circondi di persone che hanno problemi può diven-

non c’è un posto sbagliato.

tarlo. La prigione è anche quando rinchiudi il tuo spirito. Io non ho questi problemi. Ha collaborato con Mia Martini, Roberto Murolo, Ornella Vanoni, Andrea Bocelli, Nino D’Angelo, James Senese, Raiz, Nino Buonocore, Arisa.… Quale l’incontro che l’ha arricchita di più umanamente? Tutti sono veri artisti e quindi persone speciali. Ognuno mi ha dato qualcosa. Il rapporto più bello l’ho avuto con Mia Martini. Ci siamo incontrati in un momento molto delicato e io per lei sono stato un punto di riferimento molto importante. La sua musica l’ha portata a ricevere molti premi e tra questi la Targa Tenco tre volte. Al di là dei premi, quali sono stati per lei i riconoscimenti più importanti? In una sola parola posso dire che sono molto stimato. Mi vogliono molto bene tutti e questo affetto mi riempie. Cosa direbbe ad un giovane che intraprende questa strada? Di crederci senza prendere troppo sul serio la vita, altrimenti delude troppo. Prossimi progetti? E’ appena uscito un disco che parla di posti sbagliati.

JAMES SENESE

C

os’ha significato per lei tornare dal vivo con il pubblico, dopo tanti mesi di chiusura forzata? Non ci sono sensazioni eclatanti perché la pandemia è stata la morte. Abbiamo perso quella libertà

che avevamo e che piano piano stiamo riconquistando. Stiamo tornando a respirare ancora. Questo è il suo ventesimo album dopo due anni dall’ultimo. Cosa contiene? Sono tutte le sensazioni che riesco a provare nel nostro sistema: da una parte il popolo, dall’altro i mass media che rovinano questa parte della nostra libertà. E la libertà nella musica per lei quanto è importante? La musica è libertà, quel sentimento perduto che non abbiamo più. Fa rivivere sensazioni che non possiamo vivere sempre. Usando delle parole che lei ha usato spesso nei live, la musica per lei è gioia o anche dolore?

Quali sono?

Il male è una parte dominante, presente sempre. Soffro di

Stanno dentro al sociale, fino a quando ci sarà la gente che

più la mancanza di libertà e anche il fatto che non sappiamo

non ha capito bene dove sta e chi è. La terra e il pianeta sono

più dove andare. Cerchiamo qualcosa di positivo che ci faccia

un paradiso, basta prenderne coscienza. Il posto sbagliato

respirare veramente.

OCORRIERE

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RADIO1 PLOT MACHINE

“Ho una brutta notizia per voi...”

E’

questo l’incipit della puntata di lunedì 8 novembre alle 23.05 con Vito Cioce e Daniela Mecenate. Il tema sarà “Dante Alighieri, una passione non solo italiana”, per celebrare i 700 anni dalla morte del poeta fiorentino. Ospiti due docenti universitarie: Jaana Vaahtera, che con Päivi Mehtonen ha tradotto in finlandese il “De vulgari eloquentia”, e Michela Mastrodonato, che ha pubblicato il saggio “Pirandello e l’ossessione dantesca” (Carocci Editore). Scrivi subito il tuo Miniplot con un commento al post che trovi in alto sulla pagina Facebook Radio1 Plot Machine oppure invialo dalle 23 di stasera al numero 335/6992949. I Miniplot più originali saranno letti durante la trasmissione. Per la nuova gara dei Racconti scrivi il tuo testo inedito in 1500 caratteri al sito plot.rai.it partendo da questo incipit: “Il libraio non si scompone…”. Ogni settimana due racconti letti dalle voci di Radio1 e votati sui social. Il Vincitore di tutta la gara sarà protagonista di una puntata speciale. 

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OCORRIERE

Nelle librerie e store digitali

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DOCUMENTARI D’AUTORE

Cronache dal Muro di Berlino La notte del 9 novembre 1989 un comunicato

saggio. Il simbolo della Guerra Fredda e della cortina di fer-

stampa annuncia che le frontiere tra la parte est

ro che ha separato in due l'Europa per 28 lunghi anni, dal

della città e quella ovest sono libere al passaggio. Il giornalista Ezio Mauro torna su quei 155 chilometri di cemento e filo spinato per raccontare e ripercorrere le tappe dell'ultimo anno della cosiddetta "striscia della morte" e, allo stesso modo, analizzare la storia del suo concepimento. Sabato 13 novembre alle 22.40 su Rai Storia

I

13 agosto del 1961, ha fine. Il giornalista Ezio Mauro torna allora sui quei 155 chilometri di cemento e filo spinato per raccontare e ripercorrere le tappe dell'ultimo anno della cosiddetta "striscia della morte" e, allo stesso modo, analizzare la storia del suo concepimento. Attraverso le interviste ai testimoni e lo studio dei materiali d'archivio, il giornalista racconta una storia fatta principalmente di persone. Dai politici, agli oppositori, alla gente comune, lo speciale restituisce dignità e memoria a coloro che c'erano, dando spazio alle loro voci e analizzando i fatti dal loro punto di vista. A completare il quadro di testimonianze, saranno poi

l docufilm si propone di raccontare la storia del crollo del muro che ha diviso l'Occidente dall'Unione Sovietica, la notte in cui tutto è cambiato: quella del 9 novembre 1989. Proprio quella sera, un comunicato stampa

i luoghi cardine della vicenda, intesi anch'essi come dei veri

del tutto inaspettato annuncia al mondo la lieta notizia: le

corso degli anni. In onda sabato 13 novembre alle 22.40 su

frontiere tra Berlino est e Berlino ovest sono libere al pas-

Rai Storia per il ciclo 

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e propri protagonisti: i resti del muro ancora in piedi, le frontiere, i posti di blocco, le sedi dello stato, i ponti e tutte le infrastrutture che hanno stravolto il volto della città nel

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La settimana di Rai Storia

Magnifiche Storia e storie di Università Al via la nuova serie in prima visione. Si comincia dalle origini dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna narrate da Marco Antonio Bazzocchi. Lunedì 8 novembre alle 21.10

a.C.d.C. I Soldati di Dio. L’assedio di Malta Nel 1565, i cavalieri dell’ultimo ordine militare crociato resistono sull’isola di Malta ad una schiacciante spedizione militare ottomana. Giovedì 11 novembre ore 21.10

Regine e guerriere Viaggio Nel Medioevo con Ken Follett Donne che hanno combattuto con la penna e con la spada, donne che hanno fatto la Storia: Hildegard von Bingen, Marguerite Porete e Giovanna d'Arco. Nuovo ciclo in prima visione. Martedì 9 novembre ore 21.10

Storie del Novecento L'uomo che salvò il mondo La storia del colonnello sovietico Stanislav Petrov che nel settembre del 1983 evitò una catastrofica guerra nucleare. Venerdì 12 novembre ore 21.10

Storie della TV La Tv di Ettore Bernabei La figura di uno dei dirigenti più importanti della storia del Servizio Pubblico e la stagione televisiva a cavallo tra anni '60 e '70 Mercoledì 10 novembre ore 22.15

Le storie di Passato e Presente Il progetto di conquista del III Reich I tre momenti emblematici del disegno di conquista del Terzo Reich in Germania e in Europa. Sabato 13 novembre ore 20.30

Domenica con Christian De Sica L’artista racconta la televisione del padre Vittorio, nella quale è stato sia gradito ospite sia autore ricercato, nella ricorrenza della sua scomparsa, il 13 novembre 1974. In prima serata, l'ultimo film di Vittorio De Sica, "Il viaggio". Domenica 14 novembre dalle 14.00 alle 24.00

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IN SCENA

Dostoevskij Sottopelle Un omaggio ad uno dei più grandi scrittori

documentario di Francesco D’Arma e Monica Ghezzi “In scena –

sulle tracce di alcune scene capitali dei suoi romanzi. La narrazione si dipana attorno a tre costellazioni tematiche principali che strutturano gli atti e i passaggi cruciali di un racconto televisivo teso, cadenzato, attento ai risvolti umani e sociali della letteratura dostoevskijana. Oltre al grande scrittore, alle sue storie e ai suoi personaggi, protagonisti del documentario sono i grandi interpreti delle riduzioni televisive delle opere di Dostoevskij realizzate dalla RAI dagli anni cinquanta agli anni ottanta, e le parole degli intervistati, personaggi della cultura e dello spettacolo che hanno incontrato Dostoevskij nel loro percorso culturale e professionale: lo scrittore e magistrato Giancarlo De Cataldo; la studiosa di slavistica Giulia Gigante, traduttrice e autrice del saggio “Dostoevskij e l’eroe solitario”; Paolo Nori, scrittore recentemente finalista al Premio Campiello col romanzo “Sanguina ancora. L'incredibile vita di Fëdor M. Dostoevskij”; Antonio Semerari, psichiatra, autore del volume “Il delirio di Ivan. Psicopatologia dei fratelli Karamazov”; l'attrice Camilla Diana, interprete a teatro delle “Notti bianche” di

Dostoevskij Sottopelle” è un viaggio alla ricerca di Dostoevskij

Dostoevskij.

di tutti i tempi nel giorno del duecentesimo anniversario della sua nascita. Una produzione di Rai Cultura in onda in prima visione l’11 novembre alle 21.15 su Rai5

A

200 anni esatti dalla nascita di Fëdor Michajlovič Dostoevskij (Mosca, 11 novembre 1821 – San Pietroburgo, 9 febbraio 1881), un racconto originale ed inedito intraprende un’indagine nuova all’interno

della vicenda artistica e umana del grande scrittore russo, sul confine fra ciò che sta sopra e ciò che sta sotto la superficie, fra la realtà dei fatti e la perlustrazione della psiche, fra la biografia e l'invenzione letteraria. Una produzione di Rai Cultura in onda in prima visione su Rai 5 l’11 novembre alle 21.15, il

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La settimana di Rai 5

I tre architetti Gìo Ponti

Rock Legends Prince

Franco Battiato in tournée

Architetto, designer, pittore, scultore e scrittore. Il documentario ripercorre la sua attività, i suoi progetti e le sue realizzazioni. Lunedì 8 novembre ore 19.15

La storia di continue metamorfosi e trasformazioni dell'impareggiabile compositore e multistrumentista che cambiò per sempre il corso della black music. Martedì 9 novembre ore 23.20

Canto della rinascita Dal Conservatorio di Milano

Art Night L’istante decisivo

Apprendisti stregoni Massimo Romeo Piparo

Il 6 ottobre 2020, la Società del

Neri Marcorè si confronta con la

Quartetto di Milano ha coinvolto no-

fotografia. Due documentari su due

ve compositori italiani per segnare

grandi fotografi: Uliano Lucas e El-

la ripartenza di Milano e dell’Italia

liott Erwitt.

intera.

Venerdì 12 novembre ore 21.15

Il Sistina di Roma, tempio della commedia musicale consacrato dalla direzione di Garinei e Giovannini negli anni '60, e il suo direttore artistico. Sabato 13 novembre ore 22.50

Il concerto del Maestro nella scenografica Arena di Verona, registrato nell’estate del 1982. Mercoledì 10 novembre ore 23.05

Giovedì 11 novembre ore 17.10

Di là dal fiume e tra gli alberi Terra di briganti, tra Lazio, Campania e Molise Era chiamata “Campania Felix”, poi divenne provincia del Regno delle Due Sicilie nonché del nuovo Regno d’Italia, prima di essere soppressa nel 1927: protagonista del documentario la “Terra di Lavoro”. Domenica 14 novembre ore 22.10

OCORRIERE

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DONNE IN PRIMA LINEA Valentina Ferrareis, Commissario Capo, è responsabile della Seconda Divisione dell’Ufficio Cerimoniale e Relazioni Esterne Cerimoniale e

CON RIGO E UMANIT

Studi Storici della Polizia di Stato. “Porto nel cuore – dice - il concerto della Banda della Polizia di Stato, ‘Grazie a nome di tutti’, in piazza del Viminale l’11 luglio 2020, dedicato a tutti i sanitari, a tutti quelli che sono stati schierati in prima fila per combattere il covid-19. Un’occasione per tutti noi di grande commozione, ma anche di speranza e di rinascita”

L

e donne della Polizia di Stato svolgono il loro lavoro, ogni giorno, con professionalità, competenza e determinazione, evolvendosi e costituendo un esempio non solo nel mondo istituzionale, ma

anche tra le giovanissime, sempre più attratte dalla divisa della Polizia di Stato. Partendo da storie, paesi e sensibilità differenti, tutte hanno creduto in una Amministrazione ac-

cogliente, plurilingue e multiculturale, non timorosa delle diversità, ma capace di integrarle e di arricchirle. Le donne hanno fatto, come gli uomini, la loro parte e con quale impegno, con quanta dedizione e quanti sacrifici personali ben si può capire dalle storie che ci vengono restituite dalla quotidianità. Sempre più giovani, soprattutto tra le donne, scelgono la divisa: cresce sempre più la consapevolezza di una realtà bisognosa di regole e punti di riferimento saldi. Le donne educano generazioni e sono il perno su cui si forma la società. Sfatati i luoghi comuni che spesso preoccupano le giovani donne: quello dell’inconciliabilità tra vita in divisa e vita privata. “Vestire una divisa comporta delle rinunce, ma spesso sono problemi che si hanno anche in altri lavori” ci racconta Valentina Ferrareis, Commissario Capo, responsabile della Seconda Divisione dell’Ufficio Cerimoniale e Relazioni Esterne Cerimoniale e Studi Storici della Polizia di Stato. Eloquio raffinato, elegante, di un attivismo inesauribile, entusiasta, affronta un incarico prestigioso, di grande responsabilità. Tutti gli eventi della Polizia di Stato vengono organizzati con cura ed una scrupolosa organizzazione: dai concerti della Banda Musicale o della Fanfara, alle cerimonie, ai 52

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ORE TÀ

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convegni, alla sfilata di auto d’epoca della Polizia agli eventi social, alle campagne di sensibilizzazione. La dr.ssa Valentina Ferrareis ci spiega quanto sono importanti la passione, la professionalità ed il senso di appartenenza per il lavoro che si svolge. In Polizia dal 2016, il Suo primo incarico l’ha vista in prima linea presso la Questura di Alessandria come responsabile comunicazione, ma anche come vice Capo di Gabinetto e Dirigente delle Volanti. Un impegno importante ed intenso, che consente di raccontare tutto attraverso gli occhi di quanto già fatto. Tante le attività della Polizia di Stato quotidianamente dedicate a tutte le fasce di età, anche durante la pandemia per i più piccini. Per assicurare un intrattenimento intelligente e gratuito e far fronte alle lunghe giornate in casa, utile anche ad affrontare argomenti importanti, ha riscosso grande successo il progetto “Gioca con la Polizia, Il mio Diario” che continua ad appassionare i piccoli e non solo. La dr.ssa Valentina Ferrareis rappresenta pienamente la frase di Madre Teresa di Calcutta: “Non tutti possiamo fare grandi cose, ma possiamo fare piccole cose con grande amore”. Dottoressa, perché ha deciso di entrare in Polizia? Ho respirato i colori e la passione per la Polizia di Stato sin da piccola: sono figlia d’arte… mio padre è entrato in Polizia a 19 anni e credo che, se avesse potuto, non avrebbe mai lasciato questa Amministrazione. Per me è stato normale raccogliere il testimone, nel 2016. Non ho mai pensato ad un percorso professionale diverso. Cosa vuol dire per lei indossare la divisa della Polizia di Stato? Indossare la divisa della Polizia di Stato vuol dire per me aiutare le persone, essere vicino a chi ha bisogno anche solo di una risposta, di supporto, di conforto. Allo stesso tempo, è sentirmi parte di una famiglia, un motivo di orgoglio far parte della grande famiglia della Polizia. Qual è il Suo ruolo attuale? Sono Responsabile della seconda Divisione dell’Ufficio Cerimoniale e Relazioni Esterne Cerimoniale e Studi Storici della Polizia di Stato che si occupa della promozione istituzionale a livello nazionale, della gestione e organizzazione di cerimonie ed eventi istituzionali e cura la realizzazione di progetti di comunicazione e legalità. Alla base di ogni evento della Polizia di Stato c’è una macchina organizzativa che consente di organizzare eventi importanti che lasciano un’impronta nella storia della stessa Polizia di Stato. Quali sono gli elementi indispensabili che consentono la riuscita straordinaria di ogni evento? In tutti i settori della Polizia di Stato è indispensabile avere un’organizzazione alla base di tutto, e, naturalmente, pro53


fessionalità e competenze di tutti coloro che lavorano in

tere questo senso di smarrimento, misto alla paura che ha

questa grande macchina. Ma, a fare la differenza, è la pas-

travolto tutta l’Italia e non solo, senza tralasciare il nostro

sione, senza non sarebbe possibile realizzare nulla di così

obiettivo principale che in quel periodo erano i controlli

tanto straordinario.

necessari per la salute pubblica. Abbiamo provato a dare

Uno degli incarichi l’ha vista in prima linea presso la Questura di Alessandria come responsabile comunicazione, ma anche come vice Capo di Gabinetto e Dirigente delle Volanti presso la Questura della città. Quanto è importante la comunicazione tra istituzioni e cittadini per avvicinare le persone alla comunità? La comunicazione è fondamentale per abbattere quella naturale distanza, diffidenza, timore, vergogna che il cittadino prova quando si rapporta ad una Istituzione. Grazie ai canali smart che la tecnologia ci mette a disposizione, abbiamo la possibilità di essere ancora più vicini alle persone, in modalità diverse attraverso la canalizzazione delle informazioni, rendendo le persone più edotte e questo ci aiuta

leggerezza, sorrisi e, naturalmente, abbiamo pensato ai più piccoli come con il progetto “Gioca con la polizia”. Abbiamo cercato di utilizzare le nostre chiavi: rigore ed umanità, che per noi è la perfetta sintesi del nostro motto “Esserci Sempre”. C’è un evento che porta nel cuore? Sì, sicuramente: il concerto della Banda della Polizia di Stato, “Grazie a nome di tutti”, in piazza del Viminale l’11 luglio 2020, dedicato a tutti i sanitari, a tutti quelli che sono stati schierati in prima fila per combattere il covid-19. Un’occasione per tutti noi di grande commozione, ma anche di speranza e di rinascita.

a prevenire dei reati o a reprimerli, tempestivamente. Tutto

Lavoro e famiglia: binomio difficile da gestire?

questo ci permette di dare il nostro contributo in maniera

Sì, non è semplice, ma non è impossibile: c’è bisogno di

semplice e efficace per tutta la comunità

tanta pazienza e organizzazione.

Dal concerto della Banda Musicale della Polizia di Stato al

Un consiglio ai giovani che vogliono intraprendere il percor-

Colosseo, alla presentazione del Calendario, sono tantissimi

so in Polizia?

gli eventi che riescono ad appassionare giovani e cittadini.

Il percorso in Polizia non è tra i più semplici, talvolta richie-

Anche durante la pandemia siete riusciti a tenere alta l’at-

de sacrifici, rinunce, impegno, ma regala immense emozioni

tenzione riproponendo gli stessi eventi in chiave diversa, con

da un punto divista umano. Le storie, le esperienze, l’uma-

l’ausilio dei social. Quanto cuore c’è nella Polizia di Stato?

nità che si incontrano durante lo svolgimento del nostro

Sicuramente c’è tanto cuore. Nel periodo appena trascor-

lavoro ripagano tutta la nostra dedizione. Ai giovani con-

so della pandemia il nostro obiettivo era quello di non far

siglio di farsi guidare dalla passione e da una forte moti-

sentire sole le persone abbandonate nelle proprie case:

vazione: bisogna crederci fino in fondo ed investire tutto

attraverso questi eventi online abbiamo cercato di abbat-

l’impegno di cui si è capaci.

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OCORRIERE

Nelle librerie e store digitali

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RAGAZZI

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Il Villaggio Incantato

di Pinocchio Un paesino nella foresta dove vivono, con i loro figli, i personaggi delle fiabe che abbiamo imparato a conoscere e

con il suo Principe Azzurro, nei Sette

amare fin dalla nostra infanzia. E’ la nuova serie animata, vivace e diverten-

Cattivo, in Jack e i suoi fagioli magici,

te, in onda dal lunedì al venerdì, alle ore 18.45, e tutti i giorni alle 9.25 su Rai Yoyo (disponibile anche su Rai Play)

rosso - che nel frattempo è cresciuta

D

“Vissero tutti felici e contenti ed ebbero tanti bambini”… E’ la fine? Nient’affatto! Questo è solo l’inizio della storia di Pinocchio e del Villaggio Incantato”. Parte con queste premesse la nuova serie animata di Rai Ragazzi “il Villag-

gio incantato di Pinocchio”. La serie, in onda dal lunedì al venerdì, alle ore 18.45, e tutti i giorni alle 9.25 su Rai Yoyo (oltre che su RaiPlay) è coprodot-

Nani, che abitano tutti insieme in una casa rumorosa, in Pollicino, nel Lupo nel Gatto con gli stivali, in Cappuccetto - in fate, streghe e tanti altri! E naturalmente, nel villaggio vive anche il nostro eroe, Pinocchio! Ma Pinocchio non è l'unico ragazzo che si trova nelle strade incantate del villaggio. Con lui c’è un’allegra banda di amici con cui affrontare le avventure della vita quotidiana, proprio come fanno i bambini di tutto il mondo. Questi bambini però sono un po’ diversi dagli altri: una è la figlia di un’orchessa, un altro di un elfo, c’è la figlia della Bella Addormentata, il figlio del Principe Azzurro e perfino del lupo cattivo! Con questa banda

ta da Rai con Palomar (la casa di pro-

così colorata, le avventure comiche e

duzione nota per la serie dedicata al commissario Montalbano). Si tratta di un adattamento del capolavoro di Car-

sorprendenti sono garantite!

lo Collodi. È una serie per tutta la fa-

ranno temi eterni e universali come il

miglia, vivace e divertente, nella quale il mondo dell'infanzia incontra il mon-

valore dell'amicizia, l'amore che i ge-

do delle fiabe. Immaginate! C’è un de-

la giustizia, il rifiuto dell'intolleranza

lizioso paesino, incastonato tra una fo-

e dell'esclusione. Le loro esperienze

resta misteriosa e un lago scintillante. Non è un villaggio qualunque: si tratta di un villaggio incantato, dove vivono i personaggi delle fiabe che abbiamo imparato a conoscere e amare fin dalla nostra infanzia… con i loro figli! Il Vil-

saranno simili alla vita quotidiana dei

laggio Incantato è il luogo dove tutti loro sono andati a vivere al termine delle storie che li hanno resi famosi! Ci si può imbattere nella Bella Addor-

però non riesce a prevedere le conse-

mentata, che vive per sempre felice

episodio, lo aiuteranno a crescere.

Nelle loro vite quotidiane da bambini, Pinocchio e i suoi amici affronte-

nitori hanno per i loro figli, l'equità e

bambini di tutto il mondo… ma con un pizzico di magia e di meraviglia in più! Pinocchio è un ragazzo furbetto, ma ha un cuore grande e si fa sempre carico dei problemi dei suoi amici. A volte guenze delle proprie azioni e specialmente delle proprie bugie! Le avventure che si succedono, episodio dopo

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CLASSIFICHE AIRPLAY per Radiocorriere TV IT - All Radio (Tutte le emittenti) Airplay Fri 29 Oct - Thu 04 Nov 2021 Compared with Fri 22 - Thu 28 Oct 2021

generale

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Title

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

6 4 1 3 10 5 2

1 2 1 3 5 4 2 8 5 3

3 5 5 3 3 7 4 1 3 8

Vasco Rossi Coldplay X BTS Elodie Ed Sheeran Adele Purple Disco Machine f.. Elton John & Dua Lipa Marco Mengoni Tommaso Paradiso Mahmood feat. Elisa

Siamo qui UMG 3,764 3,612 88.6 My Universe WMG 3,681 3,646 85.2 Vertigine UMG 3,897 3,758 81.2 Shivers WMG 3,376 3,201 78.3 Easy On Me SME 3,281 2,804 76.0 Dopamine SME 3,835 3,872 74.6 Cold Heart UMG/WMG 4,295 4,188 72.9 Cambia un uomo SME 2,138 0 68.1 MagariITno- Artisti Italiani UMG 3,281 3,386 62.1 04 Nov 2,913 2021 Compared F RubiniAirplay Fri 29 Oct - Thu UMG 3,031 with 61.9

11 8

italiani

indipendenti

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1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

1 2 3 6 5 4 7 9 8

1 1 3 4 5 4 6 8 1 10

8 9 8 3 4 6 4 4 23 1

Negramaro Francesco Gabbani Madame feat. Sfera Ebb.. Ultimo LP Sangiovanni Bob Sinclar & Kee Alfa Bob Sinclar feat. Moll.. Room9 feat. Big Boy

Ora ti canto il mare La rete Tu mi hai capito Niente Angels Raggi Gamma D.N.A Ci sarò We Could Be Dancing IT - Radio Airplay Rollercoaster

imp'

Ow

1 2 1 3 Vasco Rossi Siamo qui 2 1 1 6 Elodie Vertigine 3 3 1 Marco Mengoni Cambia un uomo 4 5 3 7 Tommaso Paradiso Magari no 5 4 1 10 Mahmood feat. Elisa Rubini 6 3 1 8 Negramaro Ora ti canto il mare 7 7 6 6 Fedez Meglio del cinema IT - 8Indipendenti 8 8 (per3passaggi) Salmo Kumite Airplay 2021&Compared with Fri 22 Thu 28 Oct 2021 9 Fri 629 Oct6 - Thu404 Nov Mecna Coco La -più bella 10 10 8 3 Pinguini Tattici Nucleari Pastello bianco

Pos

emergenti

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Plays

Prev

Ind. 3,372 3,454 Ind. 2,601 2,742 Ind. 2,268 2,203 Ind. 2,042 1,572 Ind. 2,024 1,969 Ind. 1,826 2,004 Ind. 1,520 1,553 Ind. 960 973 Ind. 847 1,054 (Artisti Emergenti) Ind. 626 0

UM UM SM UM UM Ind SM SM UM SM

imp'

60.1 39.8 31.8 36.9 40.2 23.0 11.1 13.5 5.07 3.52

Airplay Fri 29 Oct - Thu 04 Nov 2021 Compared with Fri

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1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

1

1 2 2 2 5 3 3 2 9 2

25 1 5 25 1 4 25 25 1 17

Sangiovanni Aka 7even Chiello Aka 7even Blonde Brothers Ariete Tancredi Deddy Nika Paris Il Tre

Malibu 6 PM Quanto ti vorrei Loca Pozzo senza fondo L Las Vegas 0 Passi Tranquille (Mon Coeur) Il tuo nome

Ind. SME UMG SME Ind. SME WMG WMG SME WMG

2 3 4 5 6 9

TV RADIO


GB - All Radio Airplay Fri 29 Oct - Thu 04 Nov 2021 Compared with Fri 22 - Thu 28 Oct 2021

uk

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1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

2 1 4 3 5 6 7 12 10 11

3 8 4 10 5 6 19 19 11 4

Adele Ed Sheeran Becky Hill feat. Topic Elton John & Dua Lipa Lil Nas X Coldplay X BTS Ed Sheeran Calvin Harris feat. To.. Weeknd, The Mimi Webb

Easy On Me SME 6,410 6,087 243 85.0 Shivers WMG 5,970 6,039 230 55.4 My Heart Goes (La Di Da) UMG 3,442 3,460 183 50.4 Cold Heart UMG/WMG 6,078 6,047 224 48.1 THAT'S WHAT I WANT SME 2,879 2,725 150 42.3 My Universe WMG 4,002 3,423 205 40.5 Bad Habits WMG 4,322 4,443 210 36.7 By Your Side SME 4,357 4,079 206 32.2 US - All RadioUMG Take My Breath 4,407 4,538 211 30.8 24/5 SME 147with30.7 Airplay Fri 29 Oct - Thu 042,962 Nov 20213,036 Compared Fri

stati uniti

europa

OCORRIERE

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Owner

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Stns

imp's

Owner

1 1 12 Kid LAROI, The & Justi.. STAY SME/UMG 2 2 8 Lil Nas X feat. Jack H.. INDUSTRY BABY SME 3 3 18 Ed Sheeran Bad Habits WMG 4 4 20 Olivia Rodrigo good 4 u UMG 5 10 2 Adele Easy On Me SME 6 8 2 Doja Cat Need To Know SME 7 11 1 Måneskin Beggin SME IN - Europe 8 5 7 WizKid feat. Justin Bi.. Essence SME Airplay Fri 29 Oct - Thu 04 Nov 2021 Compared with Fri 22 - Thu 28 Oct 2021 9 6 41 Dua Lipa Levitating WMG 10 9 5 Drake feat. Future & Y.. Way 2 Sexy UMG/SME

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Artist

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

2 1 6 3 5 4 8 7 9 12

8 12 3 19 6 12 4 10 3 1

Elton John & Dua Lipa Kid LAROI, The & Justi.. Adele Ed Sheeran Ed Sheeran Weeknd, The Coldplay X BTS SHOUSE Purple Disco Machine f.. Lil Nas X

america latina

Title

Owner

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Stns

Cold Heart UMG/WMG 30,839 30,069 1686 STAY SME/UMG 26,584 27,184 1329 Easy On Me SME 25,822 23,313 1568 Bad Habits WMG 26,504 27,701 1630 Shivers WMG 26,051 25,372 1522 Take My Breath UMG 24,911 26,160 1529 My Universe WMG 21,357 19,437 1379 Love Tonight Ind. 17,523 17,872 1008 DopamineIN - Latin America SME 12,869 12,497 877 THAT'S WHAT 14,020 12,937 with 908Fri AirplayI WANT Fri 29 Oct SME - Thu 04 Nov 2021 Compared

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Artist

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Owner

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

1 2 10 4 3 5 6 7 8 11

12 4 2 9 13 16 6 23 17 1

Kid LAROI, The & Justi.. Coldplay X BTS Camilo & Evaluna Montaner Tiësto & Karol G Farruko Maluma Elton John & Dua Lipa Rauw Alejandro Ed Sheeran Adele

STAY My Universe Indigo Don't Be Shy Pepas Sobrio Cold Heart Todo De Ti Bad Habits Easy On Me

SME/UMG WMG SME WMG SME SME UMG/WMG SME WMG SME

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I FILM DELLA SETTIMANA

CINEMA IN TV È primavera e c’è la guerra. Ogni giorno, schivando le pallottole, un lattaio attraversa la linea del fronte a cavallo di un asino per portare la sua preziosa merce ai soldati. Benedetto dalla buona fortuna per la sua missione e amato da una bella abitante del villaggio, l'uomo sembra destinato a un futuro di pace. Tuttavia, l'arrivo di una misteriosa donna italiana mette a soqquadro la sua vita. Ha inizio, infatti, una passionale storia d'amore proibita, che porterà la coppia a vivere una serie di avventure fantastiche e pericolose. Ma loro sono stati uniti dal destino, e niente e nessuno sembra in grado di fermarli. Menzione Speciale del Premio Signis e Leoncino D'oro Agiscuola alla 73.ma Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia nel 2016, Nastro d'Argento Europeo 2017 a Monica Bellucci, il film va in onda in prima visione assoluta ed è proposto senza interruzioni pubblicitarie e disponibile in lingua originale. Tra gli interpreti, Monica Bellucci, Emir Kusturica, Predrag 'Miki' Manojlovic, Sloboda Micalovic, Sergej Trifunovic.

“DRIVE ME HOME” – LUNEDÌ 8 NOVEMBRE ORE 22.15 – ANNO 2018 - REGIA DI SIMONE CATANIA

Una storia generazionale alla ricerca di un posto che può chiamarsi casa, ovunque esso sia. Amici per la pelle, Antonio e Agostino crescono insieme in un piccolo paesino siciliano incastrato tra le montagne, sognando una vita diversa, altrove. Oggi trentenni, entrambi vivono all'estero e non si vedono, né si si sentono, da anni. Quando Antonio scopre che la sua casa natia, abbandonata da anni, sta per essere venduta all'asta, decide di partire per incontrare il suo amico d'infanzia con l'intento di coinvolgerlo per non farsi portare via quella casa alla quale anche Agostino è molto legato. Le loro vite però sono cambiate profondamente. Vecchi conflitti e nuove rivelazioni li accompagnano in un viaggio attraverso l'Europa verso una fine inaspettata. Il film è proposto in prima visione assoluta e senza interruzioni pubblicitarie per il ciclo “Nuovo Cinema Italia” ed è stato presentato al 34.mo Torino Film Festival nella sezione “Festa mobile/Film Commission Torino Piemonte”. Nel cast, Marco D'Amore, Vinicio Marchioni, Lou Castel, Jennifer Ulrich, Chiara Muscato.

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“ON THE MILKY ROAD - SULLA VIA LATTEA” – MARTEDÌ 9 NOV ORE 21.15 – ANNO 2016 – REGIA DI EMIR KUSTURICA

TV RADIO


A Prato, Francesco si sveglia di soprassalto al suono della sveglia. Dopo essersi liberato a fatica da una madre estremamente affettuosa e possessiva, esce, prende la bicicletta e parte alla ricerca di un lavoro. Nella città toscana, famosa per l’industria tessile, molti sono gli operai che hanno subito amputazioni per colpa dei telai. Il giovane protagonista, interpretato da Francesco Nuti, incontra personaggi strani e bislacchi che costellano la sua giornata: dal “Magnifico”, che ha conosciuto suo padre prima dell’espatrio in Perù, a un ragazzino furbo e bugiardo che lo coinvolge in avventure da adolescente, da uno strano barista a una ragazza di strada che gli porta via il premio vinto in un concorso per voci nuove. La sera si ritroverà solo, senza lavoro e senza Maria, la ragazza che l’ha lasciato. Ma prima di prendere sonno squilla il telefono…. La regia del film, proposto per il ciclo “Cinema Italia”, è di Maurizio Ponzi. Tra gli interpreti, oltre a Francesco Nuti, Edy Angelillo, Massimo Sarchielli, Gianna Sammarco, Mario Cesarino, Lucilla Baroni.

“A LONELY PLACE TO DIE” – VENERDÌ 12 NOVEMBRE ORE 21.20 – ANNO 2011 – REGIA DI JULIAN GILBEY

Un gruppo di cinque amici decide di fare un’escursione sulle Highlands scozzesi. Sono tutti e cinque alpinisti: Alison e Rob i più esperti, Alex e Jenny sono marito e moglie e Ed è il più giovane. Mentre sono impegnati ad attraversare una fitta foresta sulle remote e isolate montagne, sentono in lontananza un lamento e trovano, sepolta in una struttura di metallo nascosta e interrata, una bambina terrorizzata e disidratata. Dopo averla liberata dal luogo di prigionia, scoprono che la bambina non parla inglese e riescono solo a capire che si chiama Anna. Vorrebbero avvisare subito le autorità, ma sono in un luogo isolato e così, dopo aver deciso di portare Anna con loro, sono costretti a dividersi per velocizzare il soccorso. I cinque amici alpinisti non sanno è che la piccola è stata rapita da una banda di delinquenti senza scrupoli a scopo di riscatto, pronta a tutto pur di ottenerlo. E così quella che doveva essere una tranquilla vacanza in mezzo alla natura incontaminata si trasforma presto in una disperata lotta per la sopravvivenza…

OCORRIERE

“MADONNA CHE SILENZIO C'È STASERA” SABATO 13 NOVEMBRE ORE 21.10 – ANNO 1982 – REGIA DI MAURIZIO PONZI

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ALMANACCO DEL RADIOCORRIERE CONSULTA L'ARCHIVIO STORICO DEL RADIOCORRIERE TV ALLA PAGINA radiocorriere.teche.rai.it

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novembre 1995


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