RadiocorriereTV N.44 - anno 90

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RadiocorriereTv SETTIMANALE DELLA RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA

@Guberti - Rasero / GRM Foto

Reg. Trib. n. 673 del 16 dicembre 1997

numero 44 - anno 90 1 novembre 2021

E ADESSO GIOCHIAMO

CON LE PAROLE


Nelle librerie e store digitali


NON ARBITRO PIU’ Una volta erano in tre e controllavano ventidue uomini in campo, più quelli seduti in panchina. Oggi sono in sette e le persone da controllare sono le stesse o quasi. In più hanno un grande supporto tecnologico e la situazione, non me ne voglia il grande Aldo Biscardi da sempre fautore della moviola in campo, non è certamente migliorata. Anzi, la confusione è tornata a regnare sovrana. E questa deriva è frutto di aggiustamenti continui a un regolamento che non permette un accesso semplice a quello che dovrebbe essere un aiuto.

Capisco che scrivere di arbitri possa essere un argomento scivolosissimo visto che in questo Paese siamo tutti calciatori, allenatori e, all’occorrenza, designatori arbitrali, soprattutto se dobbiamo giustificare le sconfitte della nostra squadra del cuore, ma anche per quella cultura del sospetto che è molto ben radicata nei tifosi di calcio. Perché giudicare un direttore di gara, poi, è sempre troppo facile. È una persona sola, il nemico ideale su cui catapultare tutte le nostre frustrazioni. È vero anche che molto spesso questi ottimi professionisti ci mettono del loro nel complicare le situazioni arrivando perfino a collezionare interrogazioni parlamentari, querele e class action di cittadinitifosi. Quello che purtroppo viene troppo spesso dimenticato da tutti è che la loro centralità è sacra, un principio fondamentale nel gioco del football, magari non chiarissimo, ma sancito da sempre, per usare una battuta cara del film “Febbre da cavallo” “da quando l’uomo inventò il cavallo”, pallone in questo caso. L’avvento del Var, poi, ha messo in discussione la capacità decisionale degli arbitri, riducendo, anche se parzialmente, quella autonomia di cui godevano. E da qui sono arrivate le incomprensioni, le interpretazioni e le tante altre situazioni estreme che dovrebbero, forse, rimanere sul terreno di gioco. Tutto questo sta comportando una frattura tra calciatori, allenatori, società e direttori di gara. E, cosa ancora più grave, è che questo clima non certo sereno si ripercuote anche sulle giovani leve. C’è infatti una crisi di vocazioni e i ragazzi non si avvicinano più a questo tipo di carriera. Sono circa 4.000 gli arbitri che a livello nazionale hanno appeso il fischietto al chiodo negli ultimi anni. E quello che preoccupa è che solo nel 2021 sono stati più di 500. Mancano arbitri in tutte le categorie minori e in quelle giovanili. Sistema che potrebbe rischiare il collasso. Perché poi in campo non vanno solo i professionisti, controllatissimi e tutelatissimi, ma anche tanti amatori, che la domenica escono di casa per andare, a volte, a ricevere insulti, violenze gratuite. Ma senza di loro l’intero sistema calcio rischierebbe di non andare avanti.

Fabrizio Casinelli

Vita da strada

Per non parlare poi dell’aspetto psicologico e di quello soggettivo: le regole, se esistono, dovrebbero essere applicate e non interpretate.


SOMMARIO N. 44 1 NOVEMBRE 2021

VITA DA STRADA 3

LA SCELTA DI MARIA

PAOLO BELLI

GABRIELE MAINETTI

Un docu-film che ricostruisce la vicenda storica del Milite Ignoto, in occasione del 100° Anniversario dalla tumulazione all’Altare della Patria. Giovedì 4 novembre in prima serata su Rai1

Lo showman emiliano, da sedici stagioni a “Ballando con le Stelle”, si racconta: “Sono l’uomo più felice del mondo, sin da bambino sognavo di prendere parte allo show del sabato sera della Rai”

“Il mio film è un ottovolante, lasciatevi andare”: il regista è nelle sale italiane da giovedì scorso con “Freaks Out”

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GIANCARLO MAGALLI

LINDA CARIDI

IL BAMBINO NASCOSTO

“Sono sempre parole d’amore”: intervista al noto conduttore al timone di “Una parola di troppo”, il nuovo gioco del pomeriggio di Rai2

Intervista all’attrice milanese al debutto in una serie Tv, “Il Cacciatore” di Rai2, dove interpreta Paola Romano, il giovane magistrato braccio destro di Saverio Barone

Nelle sale dal 3 novembre il film diretto da Roberto Andò, tratto dal romanzo dello stesso regista, con Silvio Orlando e il giovane Giuseppe Pirozzi

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#MAESTRI Le lezioni della settimana 25

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RADIOCORRIERETV SETTIMANALE DELLA RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA Reg. Trib. n. 673 del 16 dicembre 1997 Numero 44 - anno 90 1 novembre 2021

DIRETTORE RESPONSABILE FABRIZIO CASINELLI Redazione - Rai Via Umberto Novaro 18 00195 ROMA Tel. 0633178213

RadiocorriereTv

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RadiocorriereTv

Capo redattore Simonetta Faverio In redazione Cinzia Geromino Antonella Colombo Ivan Gabrielli Tiziana Iannarelli

radiocorrieretv

Grafica Vanessa Penelope Somalvico


OSSI DI SEPPIA

BABYLON BERLIN

90° minuto, il rito del calcio in Tv: in esclusiva su RaiPlay dal 2 novembre con il racconto della giornalista sportiva Donatella Scarnati

In prima visione la terza stagione della serie ambientata nella Germania di Weimar. Dal 6 novembre, il sabato in seconda serata su Rai 4

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MUSICA Novità dell’autunno: Stromae, Elodie e Salmo 38

DONNE IN PRIMA LINEA Intervista a Eugenia Sepe, Dirigente della Sezione Relazioni Esterne e Cerimoniale dell'Ufficio di Gabinetto della Questura di Napoli e Portavoce del Questore di Napoli 48

STALK

ABSENTIA

MUSICA

RAGAZZI

Su RaiPlay la seconda stagione della serie su cyberbullismo e stalking

Dal 7 novembre, la domenica in seconda serata, in prima visione su Rai4, la terza e ultima stagione della serie thriller con Stana Katic

Veronica Vitale presenta il suo nuovo brano, “Trasparenti”, un canto di rinascita e difesa contro ogni forma di bullismo e di autolesionismo

Tutte le novità del palinsesto Rai dedicato ai più piccoli

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CAMPIONI DEL MONDO

SPORT

Marco Lollobrigida, con Ciccio Graziani e Domenico Marocchino, conduce l’appuntamento del sabato dedicato al calcio in tutte le sue dimensioni. Alle 12 su Rai Radio2

C Siamo

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LE CLASSIFICHE DI RADIO MONITOR Tutto il meglio della musica nazionale e internazionale nelle classifiche di AirPlay 54

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BASTA UN PLAY

PLOT MACHINE

CULTURA

CINEMA IN TV

La Rai si racconta in digitale

Anteprima della puntata in onda su Rai Radio1

Una selezione dei film in programma sulle reti Rai

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L'arte, la musica, la storia, la danza, il teatro, i libri, la bellezza raccontati dai canali Rai

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TUTTI I PROGRAMMI SONO DISPONIBILI SU


@Guberti - Rasero / GRM Foto

GIANCARLO MAGALLI

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SONO SEMPR PAROLE D’AM

TV RADIO


Nel pomeriggio di Rai2 si gioca con l’italiano. Il conduttore di “Una parola di troppo” parla della sua nuova sfida televisiva: «Con i giochi del programma è possibile divertirsi anche da casa». E sul rapporto con la nostra lingua afferma: «È una passione che mi porta lontano, ai tempi del ginnasio. Galeotta fu la lettura de “I Promessi Sposi” da parte del prof di lettere». Dal lunedì al giovedì alle 17.15

RE MORE

OCORRIERE

P

rima di iniziare a giocare dobbiamo conoscere le regole… come funziona “Una parola di troppo”? È un quiz, un game show, come si chiamano adesso, basato sulla lingua italiana, su parole italiane che bisogna trovare. Ci sono vari giochi, in uno la parola compare un po’ alla volta mentre il montepremi scende, in un altro le parole hanno una determinata lunghezza, in un altro ancora abbiamo la lettera iniziale e bisogna trovare le altre, diciamo che per giocare serve un minimo di conoscenza della lingua. Lei non ha mai temuto le sfide, come si appresta a vivere questa nuova avventura? Le sfide sono il sale della vita e del lavoro, ti danno nuove motivazioni. “Una parola di troppo” è un programma del tutto nuovo, in onda in una zona del palinsesto piuttosto rischiosa. Spero possa avere un gradimento, risultare piacevole. Che rapporto ha con il gioco? Con le mie mogli, le mie figlie, le mie fidanzate, come con gli amici, non sono mai mancate delle serate passate a giocare a Scarabeo, a Paroliamo, a Trivial. A casa ho un armadio pieno di giochi in scatola, ogni tanto, e non solo a Natale, li tiro fuori e gioco con chi si trova con me. Se qualcuno non rispetta le regole, nel gioco come nella vita, cosa fa? La cosa mi fa arrabbiare e viene fuori il vigile urbano che è in me (Giancarlo Magalli è vigile urbano onorario). Certo, puoi commettere un errore, ma di fronte a chi sorpassa volutamente tutta la fila di macchine ferme, per fare il furbo, non riesco a essere molto indulgente. Quando è entrato il gioco nella sua vita professionale? Entrò con prepotenza nel 1983 quando feci “Pronto, Raffaella?” con la Carrà. Servivano dei giochi per coinvolgere il pubblico, così dovetti inventarne a misura della spettatrice del mezzogiorno, ai quali potesse rispondere qualsiasi persona. Inventai il gioco dei fagioli (i telespettatori dovevano indovinare quanti ce ne fossero in un barattolo), bastava dire un numero a caso e avere un po’ di fortuna. Ne arrivarono tanti altri, tra cui il gioco dei colori. Da allora continuai. Feci “Pronto, chi gioca?”, con Enrica Bonaccorti, nel quale condussi i primi giochi, dopo due anni ci fu “Pronto, è la Rai?”, nel quale feci l’ispettore Magallaghan, gioco che diventò presto famoso. In Rai ero diventato l’uomo dei giochi, per questo nel 1991 accettai di fare “I fatti vostri” per dimostrare di sapere fare anche altro, di sapere affrontare anche argomenti impegnativi, e ci sono riuscito. Lei è un maestro della parola, come nasce la sua grande passione per la lingua italiana? Nel mio caso è nata a scuola, ho avuto insegnanti molto pignoli, attenti. Ricordo, al ginnasio, quello di lettere, che era toscano e che parlava un italiano bellissimo. Ci lesse per intero “I Promessi Sposi”, lo fece recitandoceli, era appassionante, avvincen7


te, sembrava di assistere realmente alla vicenda. Sono cose che danno un imprinting che un po’ ti rimane. La lettura è ancora un elemento centrale della sua vita… Quella per la lettura è una passione che si alimenta leggendo. Nonostante sia molto impegnato con il lavoro trovo sempre il tempo per farlo. Ci confida quali sono le parole che l’hanno accompagnata nei momenti più importanti della vita? Sono le parole di tutti, alcune più desuete e altre meno. Sicuramente c’è la parola “amore”, amore per i genitori, per i nonni, per le mogli, per i figli. L’amore è sempre stato un elemento centrale. Ma ce ne sono altre, come dovere o come famiglia, quest’ultima mi ha sempre accompagnato felicemente. Grazie a Dio ho avuto una bella famiglia che quando ero piccolo era molto numerosa. A tavola eravamo sempre in 7 o in 8, si parlava tanto, cosa che oggi sembra una follia. C’era mio zio Pietro, che era vedovo, che veniva ogni sera a cena da noi, lui era stato senatore, sottosegretario, diceva cose colte, importanti. Lo ascoltavo con attenzione. La famiglia è sempre stata bella e formativa. C’è una parola che proprio non le va giù? Ci sono parole che sicuramente non mi piacciono, come invidia, cosa che non è mai positiva e che non mi è mai appartenuta e che mai mi apparterrà. Insieme a invidia ci sono cattiveria e rabbia. Cerco di non arrabbiarmi mai e di solito ci riesco. Di fronte alla parola “Rai” che cosa prova? Provo un misto di sentimenti e quelli prevalenti sono positivi. È una parola che mi accompagna da cinquant’anni, il primo sentimento che genera è affettuoso. A me ha dato tanto, anch’io le ho dato. Siamo in un rapporto paritario, è comunque una parola che mi apre il cuore quando la sento. Se dovesse usarne due per definirsi quali userebbe… Sono uno che non si arrende, vado magari a piccoli passi ma non mi fermo, e poi, nonostante qualcuno cerchi di farmi apparire diverso, sono una persona profondamente buona, non litigiosa, non attaccabrighe, non polemica. Magalli, che titolo darebbe alla nostra intervista? Abbiamo parlato di parole, mi viene in mente una celebre canzone napoletana, “’O Paese d’ ‘o Sole” una cui strofa finiva con la frase “… sono sempre parole d’amore”. Ecco, le parole importanti sono sempre parole d’amore. 8

TV RADIO


OCORRIERE

GIANCARLO MAGALLI

SUL RADIOCORRIERETV

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DOCU-FILM

Tra finzione e repertori d’epoca la vicenda storica del Milite Ignoto, in occasione del 100° Anniversario dalla tumulazione all’Altare della Patria. Con Sonia Bergamasco, Cesare Bocci e Alessio Vassallo e la regia di Francesco Miccichè. Giovedì 4 novembre in prima serata su Rai1

LA SCELTA DI MARIA

A

ttraverso le interpretazioni di Sonia Bergamasco (Maria Bergamas, la “madre d’Italia), di Cesare Bocci, nel ruolo del ministro della Guerra Luigi Gasparotto, e di Alessio Vassallo nei panni del tenente Augusto

generati dalla Grande Guerra. Il racconto del docu-film prende

Tognasso, il docu-film ripercorre la vicenda politica, socia-

il ministro della guerra Luigi Gasparotto istituì due commissio-

le e umana dietro la nascita del Milite Ignoto, integrando il

ni che lavoravano tra Gorizia e Aquileia: la prima, formata da

racconto con preziosi repertori d’epoca, animazioni originali e

un medico e sei reduci pluridecorati, tra cui il tenente Augusto

una serie di “interviste ricostruite” ai protagonisti della storia,

Tognasso, aveva il compito di cercare undici salme di soldati

interpretati dai rispettivi attori, per restituire alle nuove gene-

non riconoscibili nei luoghi in cui erano avvenute le battaglie

razioni un ritratto umano e profondo di chi ha vissuto in prima

più cruente; la seconda doveva scegliere una madre che aveva

persona una vicenda storica senza precedenti, capace di rap-

perso un figlio in guerra. Questa donna avrebbe dovuto indi-

presentare gli stati d’animo e le emozioni di un intero Paese,

care una delle undici salme trovate dalla prima commissione

profondamente scosso dalla distruzione e dallo smarrimento

per farne un simbolo di tutti i caduti in guerra mai identificati,

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il via proprio nel “biennio rosso” successivo alla Prima Guerra Mondiale, in un’Italia in piena crisi economica, sconvolta da profonde divisioni politiche e sociali. È in questo contesto che

TV RADIO


il Milite Ignoto. La narrazione ripercorre il toccante momento

doglio, voluto dal ministro Gasparotto, scandito solo dai pianti

in cui Maria Bergamas, una contadina alla quale era rimasta

delle madri, dai rintocchi delle campane e da ventun colpi di

solo una lettera del figlio Antonio, venne scelta come “madre

cannone. Il Milite Ignoto venne tumulato il 4 novembre 1921

d’Italia” tra la commozione di tutta la commissione, e quello

all’Altare della Patria dove, ancora oggi, è vegliato senza sosta

della mattina del 28 ottobre 1921 quando, nella cattedrale di

dai militari di tutte le armi che a turno rendono onore al sol-

Aquileia, lei si inginocchiò davanti alla decima bara, decretan-

dato senza identità, simbolo di un Paese per una volta unito.

do così il Milite Ignoto, fino allo storico viaggio in treno che

Quando Maria morì, nel 1953, chiese di essere sepolta dietro la

trasportò la salma da Aquileia a Roma. Un viaggio di 120 soste

cattedrale di Aquileia, a fianco delle altre dieci salme di soldati

durato 4 giorni, a bordo del quale Maria Bergamas e il tenente

ignoti che lei non scelse.

Tognasso assistettero a uno spettacolo unico: in tutte le tappe,

“La Scelta di Maria” è una produzione Anele in collaborazione

intere folle di persone si inchinavano, pregavano e salutavano.

con Rai Cinema, con il patrocinio del ministero della Difesa,

Il Milite Ignoto divenne il simbolo del dolore di tutti gli italiani;

in collaborazione con la Struttura di missione per la valoriz-

quel viaggio, un momento di elaborazione di un lutto collet-

zazione degli anniversari nazionali – Presidenza del Consiglio

tivo in cui si ritrovarono vicine le diverse anime del Paese. Il

dei Ministri, in co-produzione con Istituto Luce-Cinecittà e con

racconto si chiude a Roma, dove il convoglio venne accolto dal

Tenderstories, con il contributo di Fondazione Aquileia, Regio-

Re “soldato” Vittorio Emanuele III. Nello stesso istante, nelle

ne Friuli Venezia Giulia, PromoTurismoFVG e il sostegno di In-

città di tutta Italia, ci fu un lungo e silenzioso momento di cor-

tesa San Paolo e Comune di Aquileia.

OCORRIERE

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LINDA CARIDI

Ne “Il Cacciatore” di Rai2 interpreta il giovane magistrato braccio destro di Saverio Barone (Francesco Montanari) nella lotta alla mafia. Il RadiocorriereTv intervista l’attrice milanese al debutto in una serie Tv

APPASSIONATA COME PAOLA ROMANO 12

TV RADIO


OCORRIERE

C

ome è avvenuto l’incontro con il suo personaggio, il giovane magistrato Paola Romano… Nell’ambito dei provini. Ho colto da subito il grande conflitto che Paola vive, tra fragilità e determinazione. Una volta avuta la parte ho scoperto che avrei dovuto parlare con accento napoletano, un grande colpo di scena per me (sorride). La serie “Il Cacciatore” nasce dal volume di Alfonso Sabella “Cacciatore di mafiosi”, cosa ha provato e pensato leggendo quel libro? Quella di Alfonso Sabella è una figura che mi inchioda per la potenza con la quale, da magistrato, porta avanti la sua missione. C’è una fotografia dell’Italia peggiore, dell’Italia più marcia, e questo mi restituisce qualcosa che sia come cittadina italiana che come interprete avevo già incontrato. Per quanto riguarda la sua missione è evidente come il suo sia un mestiere che, se preso e abbracciato pienamente, stravolge anche l’esistenza personale. Il caso di Sabella è un esempio lampante: la fissazione che aveva per il piccolo Di Matteo, il dolore lancinante per non essere arrivato in tempo. La serie e il libro raccontano una dedizione totale. Lei è milanese ma le sue origini sono siculo-calabresi, cos’ha capito di più della Sicilia lavorando alla serie? Ho capito che c’è una parte della cultura del posto che permette alla mentalità mafiosa di confondersi con la brava gente, con la Sicilia sana. Ho capito però anche che la stessa gente, gli stessi siciliani o i magistrati che arrivano da fuori, e che finiscono per vivere a Palermo e fare parte di quel tessuto sociale, hanno una grandissima fede nella legalità, nel valore delle regole e del rispetto. Ho visto come nella stessa terra convivono questi due poli opposti e come sia molto forte quello positivo, che non si arrende nel cercare di trasmettere alle persone il messaggio che la mafia uccide la cultura, la bellezza, l’intelligenza, il rispetto. Vivere in dinamiche di paura significa vivere nella mancanza di rispetto per sé e per gli altri. Come si è trovata in Sicilia durante le riprese? Purtroppo, abbiamo girato durante il lockdown mentre eravamo in zona arancione. Non ho goduto di tutto quello che mi era stato raccontato dai colleghi che avevano preso parte alle stagioni precedenti, a partire dalla vita di coesione della troupe. Sono riuscita a fare un solo giro per Palermo al di là delle riprese, la città è baciata da un sole stupendo, ha un sapore un po’ medievale e un po’ orientale, la luce è gialla, calda. Una terra meravigliosa. Saverio Barone e le donne, un rapporto non semplice… Penso che faccia fatica ad avere un rapporto sereno con chiunque non abbia il suo stesso sprofondamento verticale nella visione che si prefigge. Ogni cosa che devia o rallenta da questo vettore potentissimo lui lo approccia con antipatia, in maniera scostante. La sua famiglia, che come abbiamo visto nelle 13


prime due stagioni richiedeva tempo, affettività, attenzione, ha

il cordone ombelicale con il padre, si crea una seconda figura

rappresentato per lui una difficoltà. Anche se con dolore, non

guida in Barone, che ha un carattere intransigente, che si pre-

riusciva a non mettere al primo posto la sua missione.

sta a una idealizzazione perché ha una dedizione totale per

La serie racconta un contesto storico e sociale in cui emergere, per una donna, non era cosa facile…

questo lavoro. Paola deve fare un percorso in quanto donna. La discriminazione di genere c’è ancora.

In generale, in quegli anni, la politica e la magistratura erano

Paola e Saverio, cosa li accomuna?

ambienti maschilisti, paternalistici. Ci sono figure femminili

Anche Paola ha un approccio immersivo nel lavoro, tante volte

sempre sullo sfondo, che parlano poco. Nella seconda stagione

ha paura ma è disposta a rischiare il tutto per tutto. La loro

c’è il grande ingresso di Francesca Lagoglio (poliziotta che col-

relazione costituirà una parte di quel ponte che permetterà a

labora con Barone), interpretata da Francesca Inaudi, che apre un po’ la strada al sesso femminile. In questa terza stagione il

Saverio di traghettarsi verso una dimensione più sana.

mio personaggio porta il peso, sia con Barone che con il pro-

Un’attrice deve capire la psicologia di un personaggio per in-

prio padre, di un rapporto paternalistico. Ci troviamo di fronte

terpretarlo, un magistrato deve capire invece le dinamiche

a una femminilità che è portata a essere insicura, a cercare

di una persona che delinque per fermarla… c’è qualcosa che

sempre approvazione. Paola Romano è cresciuta in una fami-

accomuna queste due professioni?

glia ingombrante per il percorso che vuole fare, sia il padre

C’è un grande lavoro di testa e di pancia in entrambe le pro-

che la madre sono avvocati penalisti, quando riesce a recidere

fessioni. Nella terza stagione vediamo come la mafia, siamo

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TV RADIO


nel 1997, sta cambiando faccia. Si parla della mafia dei colletti bianchi, che inizia a entrare nell’economia e parallelamente nella politica per legittimare le imprese che infila negli appalti, per potersi assicurare di progredire. C’è una grande intelligenza nel fiutare i meccanismi, gli affari, il modo di trasformarsi. E poi ci sono la grandissima crudeltà, la veemenza di pancia, nel continuare a operare comunque in una direzione vile e violenta. Dall’altra parte il magistrato ha un grandissimo lavoro di testa, di conoscenza, di studio, sbobina intercettazioni, raccoglie informazioni, cerca di leggere dettagli e comportamenti, ma a risultare fondamentale è il fiuto del cacciatore, qualcosa di molto più simile all’animale, alla zona della pancia, delle visce-

tempo di lavoro. Il codice del cinema è completamente diverso,

re. Seguire il proprio istinto è fondamentale.

Chi è Linda Caridi, cosa chiede a se stessa, al proprio futuro…

La sua carriera ha le sue radici nel teatro, cosa significa que-

Linda è un essere umano che cerca di conoscersi anche cono-

sto per un’attrice… Significa avere assorbito un grande senso di sacralità del mestiere, delle professioni coinvolte e anche dello spazio e del

no nell’umano, e che mira, nel futuro, al raggiungimento di una

OCORRIERE

soprattutto nella gestione del tempo, nella frammentazione, però portare con me il mio bagaglio teatrale è stato fondamentale. Teatro e cinema sono fatti di relazioni, quello dell’attore non è un mestiere che fai da solo. Che cos’è per lei la popolarità? È ancora una grande sconosciuta. Ho fatto sino a ora un lavoro di nicchia, mai arrivato al grandissimo pubblico. “Il Cacciatore” è l’occasione per entrare in contatto con chi completa l’esistenza di questo lavoro.

scendo sempre di più gli altri, le infinite possibilità che esistolibertà sempre più grande. 15


PAOLO BELLI

CHE SABATO BALLANDO SWING!

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TV RADIO


OCORRIERE

Lo showman emiliano, da sedici stagioni a “Ballando con le Stelle”, si racconta al RadiocorriereTv: «Sono l’uomo più felice del mondo, sin da bambino sognavo di prendere parte allo show del sabato sera della Rai». E ringrazia la padrona di casa Milly Carlucci: «Sul palco sono un animale istintivo, Milly mi ha insegnato a dominare l’istinto, ad avere grande sensibilità nel capire quando è ora di lasciarsi andare o quando invece è necessario fare due passi indietro». Il sabato in prima serata su Rai1

U

na stagione di rinascita, una partenza a vele spiegate per “Ballando”, come sta vivendo questa nuova sfida? Sono l’uomo più felice del mondo, per me, personalmente e professionalmente, ma anche come fratello maggiore di trenta musicisti che mi ruotano attorno. Sono felicissimo per Milly, per la produzione. Vedere che dopo 16 anni c’è ancora una risposta così meravigliosa da parte del pubblico mi dà grande gioia, è un risultato di squadra. Noi ci impegniamo al 101 per cento. E il pubblico risponde con affetto… Milly mi chiama la domenica mattina perché sa che ho il termometro del treno… Ci racconti… La domenica lascio Roma per fare ritorno a Carpi da mia moglie, dai miei cari. Appena arrivo alla stazione Termini ho un feedback immediato da parte della gente che mi ferma per commentare la puntata. La cosa mi diverte molto, ma dentro di me conto quante volte vengo fermato, cosa che mi permette di capire quanto sia piaciuta la puntata appena andata in onda. Sapere che la gente ti vuole bene, che continua a vederti dopo tanto tempo, è una sensazione bellissima. Si è chiesto da dove derivino tanta stima e attenzione? È la somma di tante cose, a partire dalla professionalità, dal non essere mai sopra le righe, dall’essere educati, dal ricordarsi sempre che stiamo entrando nel salotto delle persone. Accompagna i protagonisti alle soglie della scena, che atmosfera si respira durante la diretta nella sua green room? Milly desidera da sempre che lo faccia e questa cosa mi rende felicissimo. So perfettamente che i nostri ballerini stanno facendo una cosa che non gli appartiene, quindi, nascondendo la mia emozione, cerco di tranquillizzarli. Loro fanno finta di essere sereni, cercano di mascherare provando i passi, ma anche quando mi rivolgo loro non mi ascoltano, sono concentrati, in 17


trance. Poi arrivano l’esibizione, la musica, i costumi, l’adrenalina, e parte il divertimento. Dalla seconda puntata in poi la tensione si allenta e l’atmosfera diventa più rilassata. Conosce le dinamiche della gara e le dinamiche psicologiche che intervengono nei ballerini… cosa serve per vincere “Ballando”? Il fattore più importante è saper ballare perché la gente giudica il ballo. Contano anche l’essere educati, ricordarsi che sei nel programma più importante della televisione più importante, ed essere se stessi, nel bene e nel male. Chi ha vinto Ballando nel corso delle varie edizioni ha sempre rappresentato la somma di tutto questo. Il pubblico ti promuove se vede l’impegno e che sei all’altezza. Quando è così in finale ti ci porta. Nel corso di questo lungo percorso cos’ha imparato dalla sua compagna di viaggio Milly Carlucci… Praticamente tutto. Sul palco sono un animale istintivo, Milly mi ha insegnato a dominare l’istinto, ad avere grande sensibilità nel capire quando è ora di lasciarsi andare o quando invece è necessario fare due passi indietro. Osservandola e conoscendola ho avuto anche la conferma di quanto il successo stia sempre nel lavoro della squadra, continua a insegnarmi a essere sempre un bravo comandante, quando a volte sei fratello e altre un padre severo. E poi il rispetto della gente, il fatto che sei su Rai1. Basta guardarla. Credo che chi voglia fare televisione debba fare l’università della televisione, ossia lavorare al fianco di persone come Milly. Pensa di averle insegnato qualcosa? Che può avere fiducia in me e nella mia squadra, che in ogni momento ci siamo. È un musicista apprezzato e un volto televisivo amato, avrebbe mai pensato di raggiungere tutto questo ai tempi dei “Ladri di biciclette”? Da bambino guardavo i grandi spettacoli della televisione, da “Canzonissima” o “Studio Uno”, e sognavo di fare il sabato sera sulla Rai. Oggi mi considero l’uomo più fortunato al mondo. Sono conscio del fatto che servano talento, studio, gavetta, ma anche la fortuna di incontrare sul proprio cammino persone straordinarie, proprio come è accaduto a me, parlo di Giorgio Panariello, di Raffaella Carrà, di Fabrizio Frizzi, i migliori insegnanti che tu possa incontrare. Però ci devi mettere anche del tuo, non dimentico da dove sono partito. Poi non so se sono

La lunga cavalcata di “Ballando” che ritmo ha avuto? Tutto swing, sempre in levare, divertente. Lo show del sabato sera di Rai1 è swing. 18

@Assunta servello

capace, ma me lo fanno fare e lo faccio.

TV RADIO


OCORRIERE

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AL CINEMA

IL BAMBINO NASC Nelle sale da mercoledì 3 novembre il film diretto da Roberto Andò tratto dal romanzo dello stesso regista. Una storia intensa coprodotta da Rai Cinema. Protagonista, nei panni del maestro di pianoforte Gabriele Santoro è Silvio Orlando. Insieme a lui il giovane Giuseppe Pirozzi che interpreta il ruolo di Ciro, il figlio di un camorrista che sogna una vita diversa

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G

ià applaudito al Festival di Venezia il film di Roberto Andò arriva finalmente nelle sale. Tratto dal romanzo “Il bambino nascosto”, scritto dallo stesso Andò e pubblicato da La nave di Teseo, il film ci conduce nella vita di Gabriele Santoro, titolare della cattedra di pianoforte al Conservatorio di Napoli San Pietro a Majella, che vive in un quartiere popolare della città. Una mattina, mentre sta radendosi la barba, il postino suona al citofono per avvertirlo che c’è un pacco, lui apre la porta e, prima di accoglierlo, corre a lavarsi la faccia. In quel breve lasso di tempo, un bambino di dieci anni si insinua nel suo appartamento e vi si nasconde. “Il maestro”, così lo chiamano nel quartiere, se ne accorgerà solo a tarda sera. Nell’intruso riconoscerà, Ciro, un bambino che abita con i genitori e con i fratelli nell’attico del suo stesso palazzo. Interrogato sul perché della sua fuga Ciro non parla. Il mae-

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@Lia Pasqualino

COSTO stro, d’istinto, decide di nasconderlo in casa, ingaggiando una singolare, e tenace, sfida ai nemici di Ciro. Scoprirà presto che il bambino è figlio di un camorrista e che, come accade a chi ha dovuto negare presto la propria infanzia, Ciro ignora l’alfabeto dei sentimenti. Il maestro di pianoforte è uomo di passioni nascoste, segrete, toccherà a lui lo svezzamento affettivo di questo bambino che si è sottratto a un destino già scritto. “L'ispirazione è la stessa del libro, ma il film ha un finale totalmente diverso – afferma il regista – Quando si legge un romanzo ognuno immagina i personaggi come vuole, nel caso di un adattamento cinematografico è il regista che deve dare loro un volto, e per me ha contato molto il piacere di far vivere sullo schermo i due protagonisti affidandoli a un attore di grande talento come Silvio Orlando e a un bambino sconosciuto come Giuseppe Pirozzi". Un adulto e un bambino che scelgono di

OCORRIERE

conoscersi, di avere fiducia l’uno nell’altro, nel quartiere Mater Dei a due passi dalla Sanità. “C’è la camorra, c’è il crimine come retroterra di questa storia – prosegue Andò – c’è un oltraggio al crimine per il quale il bambino, Ciro, deve pagare un prezzo, ma quello che muove il gioco avviene in una zona franca dove si incontrano due esseri umani molto particolari. Un adulto che si è, da tempo, volontariamente, messo fuori dal gioco e un bambino che, senza volerlo e senza saperlo, si è condannato a morte. Si incontrano in una casa che diventerà la loro prigione, in un quartiere degradato di quella città-arcipelago che è Napoli, dove l’orrendo e il sublime convivono a un passo l’uno dall’altro, a volte senza incontrarsi mai”. Nel cast anche Lino Musella, Imma Villa, Sasà Striano, Francesco Di Leva, Gianfelice Imparato e la partecipazione straordinaria di Roberto Herlitzka. 21


GABRIELE MAINETTI

I MIEI FREAKS

PROPRIO COME NOI Il RadiocorriereTv incontra il regista di “Freaks Out”, nelle sale italiane da giovedì scorso. Nel cast Claudio Santamaria, Aurora Giovinazzo, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini, Giorgio Tirabassi, Max Mazzotta, Franz Rogowski

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ambientato? Una lettura più pop, perché mi sembrava che la ricostruzione filologica fosse “out of date”, inutile. Abbiamo documenti irripetibili che sono stati realizzati in modo creativo eccelso, che hanno cambiato la storia del cinema mondiale, da Rossellini a De Sica, pensare di riavvicinarsi a quel materiale, di rielaborarlo e cercare di essere il più filologico possibile sarebbe stato

ome nasce l’idea di “Freaks Out”? Intorno a un tavolo nel mio ufficio di produzione insieme a Nicola Guaglianone, autore con me della sceneggiatura. Abbiamo buttato giù le idee di tutti i film che ci sarebbe piaciuto fare, a un certo punto li abbiamo “squeezati” tutti insieme ed è uscito questo mostro che è “Freaks Out”.

un errore. Ho cercato di dire: sono io, nato alla fine degli anni

Che lettura ha voluto dare del periodo storico in cui il film è

traversano nella vicenda?

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Settanta con questo modo di vedere il mondo, un uomo che ha subito e apprezzato il cinema d’oltreoceano, che gli ha forgiato anche l’immaginario, che vuole ri-raccontare quello spazio. La speranza è che in qualche modo, reinterpretandolo, racconti un po’ anche il nostro presente. I protagonisti del film come vedono i tempi, difficili, che at-

TV RADIO


LA STORIA

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oma, 1943: Matilde, Cencio, Fulvio e Mario vivono come fratelli nel circo di Israel. Quando

Israel scompare misteriosamen-

dai nazisti, i quattro "fenomeni da baraccone" restano soli nella città occupata. Qualcuno però ha messo gli occhi su di loro, con un piano che potrebbe cambiare i loro

te, forse in fuga o forse catturato

destini... e il corso della Storia.

I miei freaks non vedono, hanno paura. Vedono soltanto se

Rai Com distribuirà il film all’estero, che risposta si aspetta

stessi, sono un po’ come siamo noi, sono pieni di idiosincra-

dalla platea internazionale?

sie, paure, vigliaccherie, sono anche un po’ codardi, ma nell’e-

Dalla platea oltre confine mi aspetto che guardi l’Italia come

sperienza che fanno, brutale, di quello che ti spinge a fare la

un Paese che sa fare cinema, che non ha paura di nulla, che può

guerra, è come se vivessero una trasformazione, accorgendosi dell’altro. Cercano in qualche modo di contribuire aiutandosi. Quello che dovremmo fare tutti adesso. Quanta attualità c’è nella storia che ha portato in scena? Tanta, perché siamo noi che raccontiamo oggi. Inevitabilmente, anche se uno vuole essere un nostalgico, parla dell’oggi. Calvino diceva che gli artisti dovrebbero essere le antenne della so-

competere a livello mondiale senza problemi, pur mantenendo la propria identità nel racconto profondo dei personaggi. “Freaks Out” l’abbiamo venduto in Francia, in Giappone, stiamo parlando con altri, certi che sia un film speciale. Che cosa si sente di dire al pubblico che vedrà il suo film? Ho pensato questo film esclusivamente per la sala, è una pelli-

cietà, accorgersi di quello che c’è e che potrà avvenire. Abbiamo

cola che racconta una storia tenendo conto del fatto che ci sia-

cercato di raccontare il nostro mondo, il nostro spazio sociale

no delle persone che si spostano da casa, pagano un biglietto.

e in particolare l’idea che ognuno è speciale, unico, e che deve

Si divertiranno molto, “Freak Out” è un ottovolante, lasciatevi

proteggere e non deturpare il freak che ha dentro.

andare.

OCORRIERE

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SERVIZIO PUBBLICO

LA SETTIMANA DEI #MAESTRI Il programma di Edoardo Camurri è in onda dal lunedì al venerdì alle 15.25 su Rai3 e alle 17.50 su Rai Storia

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LUNEDÌ 1 NOVEMBRE - BOLZONI E VALLORTIGARA

MARTEDÌ 2 NOVEMBRE – VELARDI E STRINATI

Una ragazza di Corinto - racconta Plinio il Vecchio - tratteggia sul muro il profilo dell’amante addormentato, da cui il giorno successivo dovrà separarsi. Il padre della ragazza, seguendo le linee del ritratto, realizzerà una statua raffigurante il giovane. A questo episodio Plinio il Vecchio fa risalire l’origine della pittura e della scultura. Con Lina Bolzoni professoressa emerita di letteratura italiana alla Scuola Normale di Pisa, parleremo di “ritratti d’amore analizzando e mettendo a confronto le opere di artisti del passato e del presente”. Nella seconda parte di questa puntata il neuroscienziato Giorgio Vallortigara ci porterà alla “scoperta del pensiero delle macchine. Quello di computer e robot si può davvero chiamare pensiero? E un automa potrà mai essere dotato di coscienza e avere delle emozioni?”. Giorgio Vallortigara è professore di Neuroscienze e Cognizione Animale all’Università di Trento.

Nella prima parte della puntata ci chiederemo “qual è lo stato di salute dell'intelligenza artificiale?” partendo dal suo uso ormai diffuso nel settore sanitario per arrivare a comprendere come si è evoluto il nostro rapporto con robot, algoritmi e altre creature tecnologiche, accompagnati dalla professoressa Paola Velardi, docente di informatica all'Università La Sapienza di Roma. Nella seconda parte, lo storico dell'arte Claudio Strinati ci guiderà al “alla scoperta di Jan Vermeer, il pittore olandese del Seicento che ha lasciato un segno e un'atmosfera pressoché unica nella storia dell'arte”. Ci racconterà il tempo sospeso, il silenzio e i segreti della composizione pittorica di Vermeer. Claudio Strinati è uno storico dell'arte e per quasi vent'anni è stato soprintendente del Polo museale romano.

TV RADIO


GIOVEDÌ 4 NOVEMBRE - LORENZONI E CANTARELLA “Il mondo dei numeri e delle forme geometriche è nascosto ovunque attorno a noi ed è molto più accessibile di quello che adulti e bambini credono”, partendo da esperienze concrete realizzate con gli alunni delle elementari, il maestro Franco Lorenzoni discuterà del modo in cui ci si può lanciare alla scoperta della matematica come scoperta della natura. Ma anche scoperta del linguaggio e delle sue molte possibilità. E come la matematica apra poi la porta al pensiero astratto, alla logica e al ragionamento filosofico sull'essenza delle cose che ci circondano e di quelle che possiamo solo immaginare, come l'infinito. Nella seconda parte della puntata la professoressa Eva Cantarella, già docente di diritto greco e romano all’Università degli Studi di Milano, ci racconterà “le origini della manifestazione sportiva più importante che esista: le Olimpiadi”. Scopriremo quando, come e perché siano nate le Olimpiadi nell’antica Grecia, vedremo quali differenze ci siano tra le Olimpiadi moderne e quelle antiche, e ci chiederemo quale fosse il ruolo destinato alle donne greche nell’ambito delle attività sportive.

MERCOLEDÌ 3 NOVEMBRE – FABRIS E CIFARELLI

VENERDÌ 5 NOVEMBRE – PAIS E VALLAURI

“L’etica, da sempre, è al centro della speculazione dei filosofi. Che cos’è? Su cosa si fonda? Esiste un’etica universale?” Sono solo alcune delle domande che accompagnano il pensiero dell’uomo da migliaia di anni, a partire dallo scandalo da cui è germinata la filosofia occidentale: l’ingiusta condanna a morte di Socrate. Insieme al professor Adriano Fabris, docente di filosofia morale all’Università di Pisa ed esperto di etiche applicate, andremo alla scoperta della profonda attualità e della rinnovata sfida che presentano i dilemmi etici e lo faremo proprio attraverso gli insegnamenti fondamentali che Socrate ci ha lasciato in eredità, dubitare per conoscere se stessi. Nella seconda parte della puntata ci chiederemo “che cos'è un acceleratore di particelle, come è fatto e a che cosa serve?”. La fisica Luisa Cifarelli ci guiderà infatti alla scoperta delle più grandi macchine per la ricerca scientifica mai costruite dall'uomo. E spiegherà come servano per capire i misteri delle particelle elementari, ma anche per curare tumori e analizzare opere d'arte. Luisa Cifarelli è professoressa di fisica sperimentale all'Università di Bologna

Roma Tre. 

OCORRIERE

La rivoluzione digitale ha innescato un processo di trasformazione delle nostre città che si preparano a una profonda mutazione, accelerata dalla crisi pandemica. Si svuotano gli uffici e la casa diventa il centro nevralgico di lavoro e socialità. Quali scenari si spalancano per le città del futuro? I vecchi paradigmi di incontro nelle piazze e nei luoghi di lavoro saranno superati dalla mediazione digitale? E quali nuove forme risponderanno ai nuovi bisogni? Insieme alla professoressa Ivana Pais, docente di sociologia economica all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, indagheremo “gli scenari prossimi e quelli più remoti della città del futuro, cercando di disegnare la geografia urbana di domani, tra slanci di ottimismo e inquietudini profonde”. Nella seconda parte della puntata, il professor Edoardo Lombardi Vallauri ci proporrà “cinque consigli per parlare meglio l’italiano, spiegandoci perché leggere, scrivere e conoscere il contesto in cui siamo chiamati a esprimerci. è importante per saper persuadere e non lasciarci manipolare”. Edoardo Lombardi Vallauri è docente di linguistica generale all’Università

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OSSI DI SEPPIA

90° minuto, il rito del calcio in Tv In esclusiva su RaiPlay dal 2 novembre con il rac-

pionato. Donatella Scarnati, inviata dello storico programma,

conto della giornalista sportiva Donatella Scarnati

nella quinta puntata di “Ossi di Seppia, quello che ricordiamo”,

er la prima volta le azioni e i gol dei giocatori vengono mostrati in televisione e non solo raccontati dai giornali e dalla radio. Tutte le emozioni delle partite di pallone, di quel calcio che è lo sport più amato dagli italiani, arrivano sul piccolo schermo nel pomeriggio domenicale. È il 1970, l’Italia di quegli anni è attraversata dalla prima grande crisi economica del dopoguerra e dalla violenza del terrorismo. Il programma “90° minuto”, che va in onda alle 18 sulla Rai, diventa presto l’appuntamento fisso della domenica, la prima trasmissione che propone le immagini delle partite di cam-

ti di calcio. “90° minuto” è un enorme successo e diventa ben

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racconta quella che fu una novità assoluta per gli appassionapresto un programma di culto. “Ossi di Seppia” la prima serie Tv non fiction dell’era post pandemia, prodotta da 42° Parallelo, è una esplorazione emozionale del passato che, in ventisei puntate e altrettanti eventi (che si avvalgono del repertorio tratto dalle Teche Rai e dagli archivi fotografici) ripercorre quei fatti che hanno caratterizzato la storia del nostro Paese, che hanno segnato le nostre vite e che rimarranno appunto… quello che ricordiamo. 

TV RADIO


SERIE TV

STALK,

la seconda stagione Dall’8 novembre disponibili i dieci nuovi episodi della serialità francese che ha ottenuto grande consenso di pubblico e di critica a livello nazionale e internazionale. Protagonista è Lux, il geek interpretato da Théo Fernandez che dovrà confrontarsi ancora una volta con bullismo e cyberstalking. In esclusiva sulla piattaforma della Rai, i primi due episodi sono stati presentati in anteprima al Lucca Comics & Games

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a vicenda che ha per protagonista Lucas, alias Lux (Théo Fernandez), studente francese dalle spiccate capacità informatiche, ci riporta nell’universo del bullismo e del cyberstalking. Tutto era iniziato in una prestigiosa fa-

coltà di ingegneria dove il geek veniva umiliato da un gruppo

OCORRIERE

di studenti più anziani. Per vendicarsi delle mortificazioni subite, il ragazzo utilizzava le sue capacità per spiare, perseguitare e molestare i suoi aguzzini, anche hackerando i loro cellulari e i loro computer, compreso quello di Alma (Carmen Kassovitz), la giovane di cui era innamorato. Nelle nuove puntate di “Stalk”, teen drama francese che affronta i temi dell’accettazione e dell’esclusione sociale, disponibili in esclusiva su RaiPlay dall’8 novembre, troveremo Lux nel gruppo degli “Stalker’s Hunters” impegnato a vincere le elezioni studentesche. Una sfida non facile per il giovane, che dovrà ricorrere a tutte le sue forze per non divenire di nuovo vittima dello stalking. La serie ha vinto il Premio Miglior regia (Simon Bouisson) e il Premio Miglior Giovane Attore (Théo Fernandez) al Festival de la Fiction TV de La Rochelle 2019. I primi due episodi di “Stalk” sono stati proiettati in anteprima al Lucca Comics & Games, di cui la Rai è main media partner, alla presenza del regista Simon Bouisson e degli attori Théo Fernandez e Aloise Sauvage, nuovo volto della seconda stagione della serie.  27


Ba

LA PIATTAFORMA RAI

SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ETÀ

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aniel è molto innamorato di sua moglie, ma è anche noto per la sua fervida immaginazione. Quando il miglior amico insiste per una cena "tra coppie" con l'obiettivo di presentargli la sua nuova fiamma, Daniel, suo malgrado, si ritrova spiazzato tra la moglie e le sue fantasie nei confronti della giovane e sensuale ragazza dell'amico. Una esilarante commedia francese, ricca di tanta malizia ma soprattutto di tanta immaginazione, un turbinio di gag superlative tra due attori del calibro di Daniel Auteuil e Gérard Depardieu, che si sfideranno in un amichevole duello. Regia: Daniel Auteuil. Interpreti: Daniel Auteuil, Sandrine Kiberlain, Gérard Depardieu. Uscito nel 2018, con il titolo originale “Amoureux de ma femme”, di genere commedia, romantico, drammatico, viene proposto sulla piattaforma Rai nella sezione dedicata ai film.

UNTAMED VALLEY

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l documentario racconta la valle lungo il fiume Luangwa in Zambia che ospita una grande varietà di fauna selvatica. Dalle pianure aperte alle lagune lussureggianti, la valle è composta da innumerevoli aree, ognuna popolata da una specifica comunità faunistica. È un luogo affollato, sede di un branco di ippopotami che si godono le sue profonde piscine, un importante punto di attraversamento per gli elefanti e un posto dove bere per enormi mandrie di bufali. 

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TV RADIO


asta un Play! QUELLO CHE NON HO

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eri Marcorè propone un'interpretazione del presente in bilico tra le canzoni di Fabrizio De Andrè e il pensiero di Pier Paolo Pasolini accompagnato dai musicisti Giua, Pietro Guarracino e Vieri Sturlini. Un affresco teatrale che, utilizzando la forma del teatro canzone, cerca di interrogarsi sulla nostra epoca, in precario equilibrio tra ansia del presente e speranza nel futuro. Ispirazione principale di questo percorso sono le canzoni di De André, che delineano storie emblematiche, raccontano nuove utopie e si intrecciano con le visioni lucide e beffarde di Pier Paolo Pasolini, apocalittiche, visionarie profezie che raccontano di una “nuova orrenda preistoria”, che sta minando politicamente ed eticamente la società contemporanea. Lo trovate sulla piattaforma Rai nella sezione dedicata al teatro.

OCORRIERE

UNA AMICIZIA A "QUATTRO ZAMPE"

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er la dodicenne Conni, costretta a cambiare scuola, il nuovo anno inizia davvero male: presa di mira da coetanee dedite ad atti di bullismo e separata dal suo adorato cane, deve adattarsi a nuovi compagni e nuove abitudini. Come se non bastasse, si scontra subito con il preside Möller, che rende la vita impossibile agli studenti e maltratta gli animali. Ma Conni non si darà per vinta e con i suoi nuovi amici cercherà di strappare dalle grinfie del perfido padrone un intelligente e vivace Jack Russel Terrier. Regia: Franziska Buch. Interpreti: Emma Schweiger, Heino Ferch, Oskar Keymer, Iris Berben.

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SERIE TV

BABYLON BERLIN, la terza stagione In prima visione tornano a rivivere gli anni ruggenti della Germania di Weimar. Il sabato in seconda serata su Rai 4

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rimine, arte, potere e mistero: gli anni ruggenti della Germania di Weimar tornano a rivivere nella terza stagione di “Babylon Berlin”, in onda il sabato in prima visione su Rai4 (canale 21 del digitale terrestre) in seconda serata.Siamo nella Berlino del 1929. Sono gli ultimi anni della Repubblica di Weimar, la breve e vivace parentesi democratica tra il secondo Reich dei kaiser e il terzo hitleriano: la Grande Depressione, che stava per colpire gli Stati Uniti con il crollo della borsa di Wall Street, travolgerà presto anche l’Europa, e la Germania in particolare. Il commissario Gereon Rath, dopo aver indagato su casi collegati agli ambienti della prostituzione e della pornografia, è qui coinvolto in intrighi che coinvolgono i piani alti dello Stato. Affiancato dalla giovane collega Lotte Ritter, Rath deve indagare sull’omicidio di un’attrice, la protagonista di un grande film musicale che segnerà l’entrata del cinema tedesco nella grande stagione delle opere sonore. Il film, che viene girato nei famosi studi cinematografici di Babelsberg, è finanziato da alcuni esponenti della criminalità organizzata berlinese, in particolare Edgar Kasabian,

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detto l’Armeno, e dal suo socio appena uscito di prigione Walter Weintraub. La morte dell’attrice getta il sospetto che qualcuno stia cercando di sabotare gli affari dei due produttori.La terza stagione di “Babylon Berlin”, oltre a raccontare l’ascesa del cinema sonoro tedesco, fatto di sfarzi e grandi mezzi produttivi, mette a fuoco i conflitti politici che travolgevano Berlino in quel periodo, dal cosiddetto Maggio di Sangue, che vedeva contrapposti i sostenitori del Partito Comunista Tedesco ai Socialdemocratici, all’ascesa del Nazionalsocialismo. Il tutto fotografato una la lente pop votata al grande intrattenimento, che contraddistingue questa serie fin dalla prima stagione e ne ha fatto la produzione seriale più ricca e di successo dell’industria televisiva tedesca.“Babylon Berlin” è ispirata alla serie di romanzi scritti da Volker Kutscher e dedicati al Commissario Rath, mentre al timone della serie tv come regista e ideatore, al fianco di Henk Handloegten e Achim von Borries, troviamo Tom Tykwer, noto per la regia dell’action sperimentale “Lola corre” (1998) e del thriller “Profumo - Storia di un assassino” (2006) e la co-regia del colossal fantascientifico “Could Atlas” (2012). Nel cast tornano Volker Bruch nel ruolo del Commissario Rath, Liv Lisa Fries in quello dell’agente Ritter e Godehard Giese nel ruolo del Commissario Böhm.

TV RADIO


PRIMA VISIONE

“ABSENTIA”, gran finale con l’agente Emily Byrne La domenica in seconda serata su Rai4 la terza e ultima stagione della serie thriller con Stana Katic

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gni domenica in seconda serata, Rai4 (canale 21 del digitale terrestre) proporrà in prima visione la terza e ultima stagione di “Absentia”, la serie thriller con Stana Katic nei panni dell’agente dell’FBI Emily Byrne, impegnata, in questo gran finale, in un nuovo pericoloso caso, il più complesso di tutta la sua carriera. Nelle precedenti stagioni della serie, creata da Gaia Violo e Matt Cirulnick, seguivamo la vicenda dell’agente Byrne, rapita da un serial killer a cui dava la caccia, dichiarata morta in absentia e poi ritrovata sei anni dopo, completamente priva di memoria. In seguito ai traumi riportati dall’esperienza e alla vendetta messa in atto,

OCORRIERE

Emily ha visto la sua vita privata sgretolarsi e ora vuole rinsaldare, in primis, il legame con la sua famiglia. Sospesa dall’FBI, la donna si dedica in particolare al figlio, ma un nuovo caso la travolge in prima persona, perché la vita del suo ex marito Nick è in pericolo. Osteggiata dall’FBI, Emily si troverà ad affrontare un viaggio fuori Boston in una corsa contro il tempo per salvare la vita di Nick e risolvere il caso. “Absentia” riesce ad alternare con brillantezza il thriller psicologico con il genere investigativo, contaminandosi in questa terza stagione con l’action. Emily Byrne ha il volto dell’attrice canadese di origini serbocroate Stana Katic, divenuta famosa per la serie crime “Castle”, qui affiancata da Patrick Heusinger (Jack Reacher: Punto di non ritorno) nel ruolo di Nick e Neil Jackson (Benvenuti a Marwen) nei panni di Jack, fratello di Emily. 31


MARCO LOLLOBRIGIDA

Insieme agli amici Ciccio Graziani e Domenico Marocchino il giornalista conduce “Campioni del mondo”, l’appuntamento del sabato dedicato al calcio in tutte le sue dimensioni. L’attualità sportiva, gli aneddoti, i sondaggi, la musica, il divertimento. Alle 12 su Rai Radio2

SEMPRE FUORIGIOC

(CON LEGGEREZ 32

TV RADIO


IN CO

ZZA)

OCORRIERE

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ome è nata “Campioni del mondo” e soprattutto, come è nata la vostra formazione a tre? A “Campioni del mondo” dovevamo esserci io, Ciccio Graziani, Paolo Rossi e Domenico Marocchino. Ciccio e Paolo sono campioni del mondo, Domenico è un campione del mondo di “follia” (sorride), cita il Simposio di Platone, Baudelaire, è un campione del mondo di cose anche diverse. Paolo era ben contento di fare il programma, poi si è ammalato, e così siamo rimasti io, Ciccio e Domenico. La trasmissione è dedicata agli italiani, alle sensazioni bellissime che la Nazionale ci ha regalato nel 1982, tanto è che nella sigla sentiamo proprio il mitico Nando Martellini esclamare “Campioni del mondo”. A “Campioni del mondo” lo sport va decisamente “oltre” il rettangolo verde… si può dire che da voi il fuorigioco sia sempre contemplato? (Sorride). Siamo sempre in fuorigioco perché si parla di tutto, non soltanto di calcio. Abbiamo la rubrica “calcio e pepe” nella quale ci occupiamo di cucina e così le persone ci mandano le foto dei piatti che stanno cucinando all’ora di pranzo. Abbiamo anche un ottimo riscontro di pubblico femminile proprio perché non si parla di calcio in maniera convenzionale. Il 65 per cento dei nostri ascoltatori è composto da donne, molte delle quali ci dimostrano simpatia anche attraverso i social. Si parla del calcio diversamente, è raro che si faccia un’analisi tecnica o tattica, raccontiamo il calcio come fenomeno sociale, per come viene sentito dalle persone. Parliamo di come è cambiato questo sport, dell’esasperazione della vittoria a tutti i costi. Ci piace coinvolgere il pubblico, lo facciamo anche con sondaggi divertenti che nascono anche lì per lì. Prendersi sul serio ma non troppo, un approccio che dovrebbe avere un po’ di più anche il calcio giocato? Sono convinto che nel lavoro, e nel nostro in particolare, si debba essere seri ma non seriosi. Con i nostri programmi abbiamo la possibilità di regalare un sorriso, regaliamo il calcio, regaliamo gioia, ma purtroppo nel calcio giocato, nelle società, questo non c’è più. Sono pochi gli allenatori che oggi hanno questo atteggiamento. Maestro assoluto è José Mourinho, che riesce a trovare il sorriso anche nella polemica. Molti altri allenatori, invece, non sono ironici ma permalosi, i calciatori lo sono diventati a loro volta. Si prendono molto sul serio perché purtroppo c’è un’equivalenza “più soldi più distacco dalla realtà”, una realtà che viene percepita in altro modo. C’è grande differenza con i calciatori degli anni Ottanta, penso proprio a Ciccio, a Domenico, ma anche ad altri grandi con i quali ho lavorato come Spillo Altobelli, Paolo Rossi, Giancarlo Antognoni. Hanno un modo diverso di avvicinarsi alle persone. Ho notato però che quando anche i calciatori più contemporanei, che hanno guadagnato molto, smettono di giocare, allora cambiano atteggiamento, è come se disconnettersi dal calcio giocato li riporti un po’ sulla terra. Il problema è che oggi è tutto strutturato come azienda e non come divertimento. Cosa hai scoperto, nel corso di questa frequentazione lavorativa, dei tuoi amici campioni Graziani e Marocchino? 33


Una grande spiritualità e un grande desiderio di condivisione.

C’è una domanda che non hai (ancora) avuto il coraggio di

Domenico sicuramente. Io e Ciccio lo mettiamo in mezzo, sempre… è accaduto anche recentemente con un sondaggio attraverso il quale abbiamo chiesto agli ascoltatori di dirci chi fosse il calciatore che il grande Gianni Brera, che coniava nomignoli per i giocatori più importanti e amati, definiva ironicamente lo “sbrindellone”. Se Gigi Riva era Rombo di tuono perché potente, se Ruud Gullit era Simba perché leone di razza, se Zenga era deltaplano perché era un portiere che volava, Marocchino era lo sbrindellone, cosa che Domenico aveva rimosso. Ci divertia-

fare ai tuoi due compagni di viaggio?

mo molto, e devo dire che lui sta al gioco

Domenico è un uomo intelligente e tormentato, sempre sul filo dell’immaginifico e del reale, è il fratello, lo zio, che ti pone davanti alle inquietudini della vita. Ciccio Graziani è un uomo di una generosità disarmante, che vuole rendere gli altri partecipi della propria gioia, della sua serenità. Ciccio è una stella polare, ha un approccio paterno.

Parliamo di tutto, sono persone di livello spirituale elevatissimo, sono molto fortunato. Al di là delle qualità sportive, quali doti umane deve avere un atleta per entrare come campione nel cuore della gente? Non stare sul piedistallo, fare capire di essere fortunato. Quando un tifoso, bambino o adulto che sia, si avvicina a un campione, non deve sentire distacco. Cristiano Ronaldo è un paradigma sgradevole, è un divo, è più facile fare una foto con un grande attore che con lui e questo non è bello. Chi proviene dal basso, se vuole essere e non soltanto apparire, dovrebbe avere un atteggiamento di vicinanza. Devi avere la consapevolezza di essere molto fortunato, fortuna che deve diventare una condivisione morale, etica. Siete in radio, vi si vede su RaiPlay, regali al RadiocorriereTv il racconto di un fuorionda, di qualcosa che il pubblico non ha visto o sentito? Si vede tutto, non ci sono veli. Siamo così spontanei che talvolta ci capita di eccedere, ovviamente non nella volgarità, ma come fossimo tre amici al bar che si prendono simpaticamente in giro sui loro difetti. Diciamo che può capitare di essere un po’ troppo casalinghi (sorride). La direzione di Rai Radio2 ci ha lasciato libertà, “Campioni del mondo” è proprio come l’avevamo immaginato con il curatore Fabio Casalinuovo. Sii sincero, tra voi tre, chi è più grullo? 34

Il campione del cuore di Marco Lollobrigida… In me ragazzino ha avuto un impatto fortissimo Zico, avevo dieci anni e vedevo le partite del Flamengo, ma il mio atleta del cuore, per ciò che ha rappresentato, per ciò che ha fatto, per quanto è stato talentuoso e maledetto allo stesso tempo, è stato sicuramente George Best. Cos’è che rende il calcio un tassello così importante della nostra vita? Il calcio è l’unico sport che abbatte le differenze sociali, gli altri molto di meno. Puoi fare una colletta e con pochi euro comprare un pallone, puoi fare le porte con due giubbotti appoggiati a terra e giocare per strada. La musica è un ingrediente importante di “Campioni del mondo”. Quale brano dedicheresti a Ciccio e quale a Domenico? A Ciccio “La donna cannone” di De Gregori, a Domenico “Il mio canto libero” di Battisti. La prima è la canzone più bella a livello romantico-psicologico mai scritta, Ciccio rappresenta quell’ampiezza di animo. Dedico invece il brano di Battisti a Marocchino sperando che riesca a trovare la libertà da ciò che a volte lo rende un po’ triste. Una dedica a te stesso? A me resta nel cuore “I giardini di marzo”, anche questo di Battisti. Era la canzone di mia mamma e mio papà. La dedico a Laura che ha gli occhi luminosi come pianeti.

TV RADIO


OCORRIERE

Nelle librerie e store digitali

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RADIO1 PLOT MACHINE

“Rimase viva una mucca...”

E’

questo l’incipit della puntata di lunedì 1. novembre alle 23.05 con Vito Cioce e Colomba Sampalmieri. Ospiti gli scrittori Valentina Cambi, che ha pubblicato con Rai Libri “I segreti della fortezza Aquibis”, e Vittorio Macioce, autore del romanzo “Dice Angelica” (Salani). Scrivi subito il tuo Miniplot con un commento al post che trovi in alto sulla pagina Facebook Radio1 Plot Machine oppure invialo dalle 23 di stasera al numero 335/6992949. I Miniplot più originali saranno letti durante la trasmissione. Per la nuova gara dei Racconti scrivi il tuo testo inedito in 1500 caratteri al sito plot.rai.it partendo da questo incipit: “Il libraio non si scompone…”. Ogni settimana due racconti letti dalle voci di Radio1 e votati sui social. Il Vincitore di tutta la gara sarà protagonista di una puntata speciale. 

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TV RADIO


OCORRIERE

Nelle librerie e store digitali

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MUSICA

NOVITA’ DELL’AUTUNNO Reduce dal successo del suo nuovo singolo “Santé”, Stromae annuncia un’unica data live in Italia. Ascoltatissimo in radio “Vertigine”, l’ultimo brano di Elodie, che sta lavorando al nuovo album. Salmo con il suo “FLOP”, certificato disco di platino, affronta la paura più grande di ogni artista, il fallimento.

STROMAE

Primo artista con un album in lingua francese a conquistare la vetta della chart ufficiale italiana, Stromae, artista, autore, performer, produttore, designer e regista di origine belga, torna dopo sette anni per un concerto esclusivo in Italia. Da poco reduce dal successo del suo nuovo singolo “Santé”, suonerà dal vivo in un’unica data italiana, all’interno del Milano Summer Festival, il 20 luglio 2022. Stromae era arrivato all’attenzione del grande pubblico nel 2009 grazie alla hit “Alors on danse", tratta dal disco di debutto “cheese” che ha totalizzato oltre 2.5 miliardi di stream, brano che tra l’altro ha raggiunto la vetta della classifica in 15 Paesi. È nel 2013 però con la pubblicazione del suo secondo album “Racine carrée” che arriva al successo mondiale totalizzando oltre 5.6 milioni di copie vendute nel mondo. Stromae inizia a ricevere diversi riconoscimenti sia nel suo Paese che all’estero e ha registrato oltre 250 date sold out in tutto il mondo. Suo uno dei tour europei che ha incassato di più di sempre.

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TV RADIO


ELODIE

“Vertigine”, l'ultima canzone di Elodie, è il brano più trasmesso dalle radio della scorsa settimana. È il quinto singolo consecutivo dell’artista a raggiungere tale traguardo radiofonico, seguendo i successi della certificata doppio disco di platino “Guaranà”, il disco di platino “Andromeda”, “Margarita” hit triplo disco di platino dell'estate 2019, e la collaborazione in “Pensare male”, dei The Kolors, certificata disco di platino. “Vertigine” è una ballad moderna che racconta la continua evoluzione dell'artista. Elodie sta attualmente lavorando al nuovo album con la collaborazione di alcuni degli esponenti più apprezzati del panorama musicale attuale, sia interpretativo sia autoriale, come Elisa, Mahmood, Marracash, Dardust, Tropico, Federica Abbate e Marz. “Vertigine” è il primo singolo e anticipazione di un nuovo importante progetto discografico, la cui uscita è prevista nei prossimi mesi. Nel 2020, l’album “This is Elodie”, disco di platino, è stato il disco di un'artista femminile più venduto ed Elodie è stata l’artista femminile più ascoltata su Spotify Italia. La sua produzione musicale ha superato 850 mila copie vendute tra singoli e album, 600 milioni di stream e 320 milioni di views.

OCORRIERE

SALMO

Il nuovo album “FLOP” è certificato disco di platino, assieme al singolo “Kumite”, che ha appena ottenuto la certificazione oro. Il disco è da tre settimane alla posizione #1 della classifica FIMI degli album più venduti. Un nuovo eccezionale risultato che va ad aggiungersi alla posizione #1 per “FLOP” nella Top 10 Global Album Debuts, la classifica dei dischi più ascoltati al mondo su Spotify nel weekend di debutto e alla #10 di “KUMITE” nella Top 10 Global Song Debuts. Arrivato a tre anni di distanza da “Playlist”, che ottenne sei dischi di platino, “FLOP” è un disco che si interroga su un tema importante quanto tabù, quello del fallimento, che con tutte le contraddizioni del caso ci rende umani. Salmo affronta la paura più grande di ogni artista, in un mondo dominato da materialismo e capitalismo, dove contano la ricerca della perfezione, della fama a tutti costi, in cui i parametri si misurano sui like, i numeri, gli averi più che gli esseri, e ci immerge nella profondità di una parola temuta. Un disco maturo: al flow inossidabile che da sempre continua a rivoluzione il rap italiano si uniscono e alternano aperture vocali, chitarre sfreccianti e innesti elettronici.  39


MUSICA

IL PIANOFORTE

mi ha salvato la vita

Veronica Vitale è pianista, autrice, cantante,

cantautrice e produttrice. Il suo nuovo brano è

Ha definito questa canzone un canto di rinascita. Intende la sua rinascita?

“Trasparenti”, un canto di rinascita e difesa contro

Non solo la mia. Mi riferisco a tutte le persone che hanno un

ogni forma di bullismo e di autolesionismo, le cui sonorità

disagio e che non hanno una voce in questo momento. Molto

si collocano all’interno di un genere musicale futurista,

spesso quando si è un personaggio pubblico si ha la responsa-

definito dalla stessa autrice “Liquid/Fluid”

C

bilità di parlare per coloro che non hanno una voce. La sua storia in un certo senso viaggia al contrario. Lei è ita-

hi sono i “trasparenti”? Non sono gli invisibili, ma sono comunque delle persone che affrontano tantissimo dolore, che è come l’oscurità. Ma basta della luce per essere poi visti

liana, ma tutta la sua esistenza d’artista ha preso vita all’e-

nella loro immensa grandezza. “Mi volevi fantasma nel mondo

voluzione. Ho conquistato gli Stati Uniti d’America cominciando

ma io sono ancora qui, lasciando il mio segno forse molto più

nel 2013. Non avevo una voce per comunicare queste conqui-

visibile delle persone che ci fanno del male”. Una affermazione

ste tutte italiane all’Italia. Per questo sono voluta tornare per

che presento al mondo, perché anch’io sono stata vittima del

raccontare la storia di una persona che parte da zero e che ce

bullismo.

la fa da sola.

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stero. Si è mai sentita trasparente? Io credo che ci si senta trasparenti, o peggio ancora invisibili, quando manca la meritocrazia. Il mio è però un percorso di ri-

TV RADIO


Le sonorità di questa canzone si collocano all’interno di un genere musicale futurista. Perché sceglie questo tipo di musica? Diciamo che il genere fluido, liquido, che ho fondato io, mi permette di scrivere quello che può unire la generazione che mi precede con quella che arriverà. Voglio essere un’artista della crisi, che è rimasta in piedi nella crisi e che si è rinnovata e ha rivoluzionato il modo di fare la discografia. Arrivo in Italia con una discografia particolare basata sul cambiamento, che molto spesso non si accetta, che può essere traumatico, ma che è necessario. Attivista per i diritti dell’infanzia e per l’emancipazione femminile oltre che per l’ambiente… Credo che queste cose siano importanti perché l’ambiente è il mondo in cui viviamo. Il momento giusto per piantare un albero era venti anni fa, ma se non è stato fatto non vuol dire che oggi non si possa fare. Le donne sono una figura importantissima. Io sono imprenditrice discografica, sono produttore esecutivo e viviamo in un mondo in cui c’è un etichettamento verso la donna immeritato. Ma abbiamo intuizione, coraggio, sensibilità particolare e dovrebbero esserci più donne nel mondo del business. Quando ha iniziato a suonare il pianoforte e come è nata questa passione? Sono autodidatta. Ho iniziato a 11 anni a causa di episodi di bullismo. Io non parlavo più, ma Dio mi ha dato un linguaggio universale che è la musica. Ho iniziato a suonare a casa di una parente. Il pianoforte mi ha salvato la vita.

OCORRIERE

Perché ha scelto di lavorare fuori dall’Italia? Per la meritocrazia. Oggi o si partecipa ad un talent show, oppure non ti prendono in considerazione. Sono stata prima in Germania, dove nel 2009 ho firmato il mio primo contratto discografico scalando le classifiche. All’estero ho trovato maggiore espressione, portando avanti quella che è la mia educazione artistica ed umana italiana. L’Italia mi ha dato una marcia in più e vorrei che alcune volte non fosse solo la mia matrigna, ma anche una madre. Come dovrebbe essere valutato un giovane artista? Vengo da studi molto particolari come la fisica quantistica, la meccanica quantistica. Parto sempre da un principio: se non si ha voglia e non si investe nel lavoro, con un produttore che si siede e ascolta veramente i cd che riceve, non possiamo aspettarci che il raccolto possa essere ricco. La musica dei talent mi sembra tutta uguale, addirittura hanno cancellato i cognomi e sono rimasti solo i nomi. Se noi vogliamo cercare talenti come quelli che ci hanno reso celebri nel mondo, dobbiamo far spazio anche alla diversità e all’inclusione. Qual è il viaggio più interessante che ha fatto e dove conta ancora di andare? Bella domanda! Io ho attraversato in lungo e largo gli Stati Uniti. C’è un luogo dove ritornerei che è l’Alaska, perché sono una persona molto meditativa e quello è un luogo ancora incontaminato. Ma vorrei avere più tempo per visitare l’Italia, ad esempio Venezia. Mi piace abbracciare il mondo, ascoltare e capirlo. Mi sento una cittadina del mondo e ogni angolo per me è casa.

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SPORT

C SIAMO Massimo Proietto è al timone della trasmissione del lunedì

Proietto, partiamo dal legame con Crotone: le manca non vi-

sera di Rai Sport dedicata al campionato di calcio di serie C

vere più in Calabria?

S

e in un quiz vi dovessero chiedere che cosa hanno in comune Massimo Proietto, Franceso Baccini e Fabrizio De Andrè non meravigliatevi troppo. E’ vero, il primo è un giornalista Rai, il secondo un cantautore famoso e il terzo una leggenda della musica, ancora nel cuore di tutti, ma ad unirli c’è un filo colorato. Un filo rossoblù. Hanno infatti scritto un inno alla loro squadra del cuore: il Crotone per Proietto (“Rosso Blues” un avvincente ballata con una spruzzata che ricorda i Ladri di Biciclette) e il Genoa per i due cantautori (“Genoa, you are red and blue”). Ma per Massimo Proietto – crotonese doc - la musica è più di un hobby. E’ una passione che gira nel sangue, non a caso ha condotto da Macerata nel 2005 “Musicultura”, il festival della musica popolare d’autore trasmesso dalla Rai, importanti programmi dedicati al festival di Sanremo su Rai International, il primo concerto in memoria di Giovanni Paolo II, “TOTUS TUUS”, su Rai 1, il festival “SanremocantaNapoli”. Una parentesi tra le note di una carriera partita presto e che lo ha portato ad essere oggi il conduttore della trasmissione del lunedì sera “C siamo”, su Raisport, l’ultima scommessa del caporedattore Fabrizio Failla, che ha ideato una formula vincente: il talk che si trasforma in telecronaca diretta del posticipo di serie C. L’opinionista in studio è Gennaro Iezzo. Web e social Simona Cantoni. Telecronista Giuseppe Galati, commento tecnico Mario Somma, a bordocampo Alessandro Pirozzi.

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La passione per la televisione e per il mondo del giornalismo mi hanno portato, dopo una lunga gavetta nelle tv e radio private della mia città, a frequentare l’ambiente romano e ad iniziare man mano ad innamorarmi di “mamma RAI”, mamma oggi ancora a tutti gli effetti. E’ stata dura all’inizio dovermi privare di tutti gli affetti, soprattutto di quelli familiari, andando via di casa da ragazzo, non appena compiuti i 18 anni… Ma oggi si può dire che i sacrifici sono davvero valsi a qualcosa! Anche se la strada da fare è ancora lunga. Come nasce la trasmissione “C Siamo” ogni settimana? La diretta è fissa il lunedì, dietro c’è una grande preparazione. Ma la grande curiosità che posso svelarvi è la riunione di rito del giorno dopo per fare il punto della situazione, di come sia andata, di cosa sia migliorabile e soprattutto di nuove idee da lanciare o rubriche da proporre per rendere il prodotto sempre più avvincente. Ogni settimana cerchiamo di far ruotare tutta la trasmissione attorno alla copertina iniziale, lanciata da Fabrizio Failla, che con pepe e astuzia pone sotto i riflettori i temi più importanti del momento per captare l’attenzione di tutti i telespettatori; da qui in poi si può davvero entrare nel vivo di “C Siamo”…! Iezzo è una rivelazione televisiva anche a Napoli partecipa a diversi programmi tv

TV RADIO


Le scommesse di Failla sono da anni una garanzia di successo e questa ne è l’ennesima dimostrazione. Gennaro Iezzo, oltre ad essere una rivelazione televisiva, è stato un calciatore a tutti gli effetti ed ora allenatore. Conosce davvero tutti gli aspetti del calcio di C, avendolo vissuto, e arricchisce il nostro contenitore di informazione con aneddoti e competenza. Oltre alla sua presenza fissa, la trasmissione è impreziosita ogni settimana da personaggi che vivono il mondo del calcio e soprattutto della serie C a 360°: Daniele Arrigoni, commissario tecnico delle rappresentative di Lega pro; Francesco Ghirelli, presidente della Lega PRO dal 2018; il vicepresidente Luigi Ludovici che nella scorsa puntata ha fatto il punto di tutte le strutture e impianti della Serie C; Gigi de Canio, allenatore storico della categoria e di altri top club di A e ancora Vincenzo Vivarini, Mauro Meluso e Gigi Pavarese.

contenti ancora di averlo nella nostra squadra di “C Siamo”, senza di lui ci priveremmo davvero di un grande elemento.

Quanto è tornato ad essere importante il calcio di Serie C post-Covid? Tantissime sono tornate ad essere le presenze dei tifosi negli stadi e nelle piazze più importanti da nord a sud. Il fatto che la curva dei contagi si stia abbassando lascia ben sperare. Il derby Bari Foggia ha portato ad esempio oltre 20mila presenze allo stadio. Sicuramente la Serie C non è figlia di un calcio minore, anzi ci sta regalando delle grandi emozioni. Ci sono tante piazze importanti: Padova, Modena, Reggio Emilia, Trieste, Palermo, Catania, Catanzaro, Avellino, la stessa Juve Stabia. Il Foggia di Zeman è un esempio di allenatori importanti che ancora oggi gravitano attorno le panchine di Serie C, così come nuovi allenatori che dimostrano di avere competenze, nuove idee e soprattutto fame di emergere.

Qual è il feeling che voi di “C Siamo” siete riusciti a creare prima con il telespettatore e poi con le tifoserie di tutta Italia, per le quali siete sempre di più un punto di riferimento? Essere super partes è fondamentale in quanto trattiamo di tutte le società senza essere mai faziosi. Siamo dei professionisti equando indossiamo la casacca di “C Siamo” siamo sempre obiettivi, l’amore per lo sport e la corretta informazione ci impongono di esserlo, sempre. Siamo premiati dal fatto che oggi la Serie C sia ricca di grandi squadre, grandi piazze e grandi tifoserie. Ogni settimana la gente non aspetta altro che seguirci per potersi godere il match in chiaro. Le rubriche che prepariamo ogni puntata come “Formidabili quegli anni”, “Mi ritorna in mente”, con le due vecchie bandiere che ricordano momenti storici, gli Amarcord grazie alla ricerca all’interno degli archivi storici RAI, arricchiscono il prodotto e il contenuto rendendolo originale, fresco e inimitabile. L’attesa per “C siamo” è pari all’attesa del calcio di inizio della partita. Tale prodotto valorizza la LEGA PRO: abbiamo anche lanciato grazie al trofeo alla memoria di Mario Facco il sondaggio settimanale per i gol più belli per rendere i tifosi e telespettatori parte attiva del programma. 

Mario Somma è un vero super-esperto, meriterebbe di tornare in pista ad allenare? Ci sono persone che ce l’hanno nel DNA: Mario Somma è una di quelle che già nasce allenatore. Ha un modo unico di vedere le partite arrivando prima degli altri a scorgere aspetti tecnici fondamentali e mai scontati. Fatta tale premessa, siamo più

OCORRIERE

Il calcio in chiaro targato RaiSport produce sempre ascolti altissimi: la nazionale ne è un esempio, ma anche la Serie C e le tante altre produzioni sportive ne sono da sempre la testimonianza. Quale è il segreto del vostro successo? Gli ascolti di “C Siamo” e degli eventi a seguire sono già raddoppiati rispetto alla partenza iniziale e rispetto alle edizioni passate. L’azienda ha addirittura raddoppiato gli appuntamenti, trasmettendo anche il sabato una gara in chiaro di Serie C su RaiSport (57 HD + 58 digitale terrestre). Il segreto sta nel racconto, nella professionalità e nel far appassionare la gente e il telespettatore che non può andare allo stadio, soprattutto nei casi in cui le trasferte sono vietate.

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@Tamara Casula

VISIONI

Il Salone del libro di Torino 2021 Uno speciale sul grande evento per spiegare

vita supernova. Un cambiamento che ha visto una crescita del

Attraverso le voci degli scrittori presenti, tra cui Javier Cercas, Ece Temelkuran, Chimamanda Adichie e di alcuni tra i più importanti editori, il documentario vuole provare a rispondere alle domande che ci stiamo ripetendo tutti sempre più spesso. Cosa sta davvero accadendo al nostro mondo interiore? Come cambiano i rapporti tra di noi? Chi si occupa di letteratura, chi scrive romanzi e poesie si interroga da sempre su questi temi, ne sa di solito di più dell’epoca in cui vive.Cosa ci è successo? Cosa sta davvero accadendo al nostro mondo interiore? Come sono cambiati i rapporti tra di noi? Chi si occupa di letteratura, chi scrive romanzi e poesie si interroga da sempre su questi temi, e riesce a descrivere emotivamente e con le parole giuste l’epoca in cui vive. Noi ci abbiamo provato con loro. Di A. Greca,

mercato editoriale e un cambio dell’immaginario collettivo.

E. Avallone, A. Di Consoli, P. Mordiglia, F. De Angelis e M. Serri.

l’importante cambiamento avvenuto nell’editoria dopo la crisi pandemica, la vita supernova. Lunedì 1° novembre alle 20.45 su Rai5

D 44

on uno speciale sul Salone del Libro di Torino, in onda lunedì 1° novembre alle 20.45 su Rai5, “Visioni” vuole approfondire il tema del grande cambiamento avvenuto nell’editoria dopo la crisi pandemica, la

TV RADIO


La settimana di Rai 5

Nessun dorma

A me gli occhi... Please

RICCARDO MUTI RACCONTA AIDA

A confronto due grandi pianisti e compositori dallo stile molto diverso, ma accomunati dalla voglia di sperimentare: Gaetano Liguori e Roberto Cacciapaglia. Lunedì 1° novembre ore 21.15

Nel giorno del primo anniversario

Martedì 2 novembre ore 15.50

È uno dei più grandi direttori d’orchestra del mondo, a guidare il pubblico televisivo alla scoperta dei retroscena del dramma verdiano. Mercoledì 3 novembre ore 21.15

RICORDO DI ENRICO CARUSO

Prossima fermata Australia Da Sidney a Broken Hill

Teatro Grounded

Dalle Blue Mountains, attraverso

Aspro, tagliente, feroce come una mitragliata, un monologo sconvolgente, che ha avuto un fortissimo impatto sulla scena britannica e americana. Prima visione. Sabato 6 novembre ore 21.15

A cento anni dalla morte, la vicenda umana dietro al mito che ha reso la lirica e la musica napoletana celebri in tutto il mondo. Prima visione. Giovedì 4 novembre ore 21.15

della scomparsa di Gigi Proietti, il leggendario show teatrale del grande attore.

570 miglia all'interno del vasto continente australiano, fino alla città mineraria di Broken Hill. Venerdì 5 novembre ore 20.15

Domenica all’opera Norma A 120 anni dalla nascita Rai Cultura celebra Vincenzo Bellini con un ciclo di opere in onda ogni domenica di novembre. Il primo appuntamento è con “Norma” dal Teatro La Fenice nell'edizione curata da Kara Walker. Domenica 7 novembre ore 10.00

OCORRIERE

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PRIMA VISIONE

Un’eredità per il mondo In occasione del ventennale della convenzione

zione con l’Ufficio UNESCO del Ministero della Cultura, e

Unesco sulla protezione del patrimonio culturale

con il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per

subacqueo, un documentario che racconta, attraverso immagini suggestive ed interviste ad esperti del settore, il tesoro sommerso. Lunedì 1 novembre alle 22.00 su Rai Storia

I

l patrimonio culturale subacqueo è un patrimonio preziosissimo, ma poco conosciuto. Nel 2001, l’UNESCO ha dedicato a questo patrimonio uno specifico trattato: la Convenzione sulla protezione del patrimonio cultura-

l’Unesco, in onda in prima visione lunedì 1° novembre alle 22 su Rai Storia, racconta attraverso immagini suggestive ed interviste ad esperti del settore, cos’è il patrimonio sommerso, quali straordinarie informazioni ci offre per ricostruire la storia delle nostre civiltà, e quali sono le principali minacce alle quali è sottoposto. E qual è il ruolo che l’Italia, strategicamente collocata al centro di un mare ricco di patrimonio come il Mediterraneo, può svolgere a livello internazionale per la protezione di questa eredità. Intervengono Mariassunta Peci, Direttrice Ufficio UNESCO

le subacqueo, nella quale, per la prima volta, si sottolinea

del MiC, Tullio Scovazzi, Professore di diritto internazio-

come il patrimonio sottomarino debba essere considera-

nale all’Università degli Studi di Milano, Bicocca, Barbara

to parte integrante del patrimonio culturale dell'umanità.

Davidde, Soprintendente della Soprintendenza Nazionale

Un’eredità meritevole di essere tutelata in virtù della sua

per il Patrimonio Culturale Subacqueo, Alessandro Asta, ar-

straordinaria importanza quale elemento storico-culturale.

cheologo subacqueo della SABAP per l'Area metropolitana

In occasione del ventennale di questa convenzione, il do-

di Venezia e per le Province di Belluno, Padova e Treviso,

cumentario di Eugenio Farioli Vecchioli “Il patrimonio su-

Valeria Li Vigni, Soprintendente della Soprintendenza della

bacqueo. Un’eredità per il mondo”, realizzato in collabora-

Mare della Regione Sicilia.

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TV RADIO


La settimana di Rai Storia

Italia. Viaggio nella bellezza Montecitorio La storia di uno tra i più belli e importanti palazzi romani, dove lo stile liberty novecentesco si innesta perfettamente sul barocco di Bernini. Lunedì 1° novembre ore 21.10

a.C.d.C. I Soldati di Dio L’assedio di Malta Il conflitto nel Mediterraneo tra Europa cristiana e impero ottomano visto con gli occhi di due giovani protagonisti, nemici addestrati a combattere per la fede. Giovedì 4 novembre ore 21.10

L’ultimo eroe Viaggio nell’Italia del Milite Ignoto Il viaggio del Milite Ignoto seguendo le tappe che dalla Basilica di Aquileia hanno condotto la bara a Roma. Prima visione. Martedì 2 novembre ore 21.10

04.11.1918 Fine. Il documentario che conclude la trilogia sulla Grande Guerra raccontata attraverso le testimonianze dell’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano. Venerdì 5 novembre ore 21.10

Italiani Franco Marini Sindacalista e politico instancabile, dalle grandi capacità oratorie, leale e sempre fedele ai suoi valori. Prima visione. Mercoledì 3 novembre ore 21.10

Documentari d’autore In un futuro aprile. Il giovane Pasolini Racconto poetico degli anni giovanili di Pier Paolo Pasolini attraverso la voce del cugino, lo scrittore e poeta Nico Naldini. Prima visione. Sabato 6 novembre ore 22.50

Domenica con Riccardo Rossi Palinsesto dedicato a Roma come immaginario cinematografico e televisivo e ai ricordi personali dell'attore della TV anni 60-70. Domenica 7 novembre dalle 14 alle 24.00

OCORRIERE

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DONNE IN PRIMA LINEA

“Questo lavoro consente di fare esperienze sempre diverse e di trovare, ogni giorno, nuove e più stimolanti motivazioni”: la dottoressa Eugenia Sepe è Dirigente della Sezione Relazioni Esterne e Cerimoniale dell'Ufficio di Gabinetto della Questura di Napoli e Portavoce del Questore di Napoli

Comunicare significa trasmettere sicurezza

E

loquio raffinato, elegante, da anni in Prima Linea per la Polizia di Stato la dottoressa Eugenia Sepe, Dirigente della Sezione Relazioni Esterne e Cerimoniale dell'Ufficio di Gabinetto della Questura

come Napoli, ma sappiamo anche quali siano i potenziali

di Napoli e Portavoce del Questore di Napoli, ci racconta

stinta valorizzando un approccio differenziato, rifiutando

la sua esperienza in divisa. Siamo tutti consapevoli delle

una pura e semplice omologazione ai modelli maschili e

difficoltà che si incontrano quotidianamente nello svolgi-

fornendo un valore aggiunto, una vera marcia in più alle

mento di una attività così preziosa, in una realtà delicata

donne della Polizia di Stato. Seguendo questo filo rosso,

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vantaggi e il valore aggiunto che donne come la dottoressa Sepe hanno apportato ad uno dei più importanti settori della società civile. In questi anni, Eugenia Sepe si è di-

TV RADIO


un mondo che da giovane conoscevo attraverso la letteratura e il cinema e che, durante i miei studi giuridici, mi ha affascinato sempre di più. Posso senz’altro affermare, però, che ciò che mi ha spinto verso questa direzione è stata la possibilità di poter svolgere una professione dinamica e caratterizzata da una profonda vocazione verso il prossimo. Sono cresciuta in una famiglia che mi ha trasmesso senso civico, rispetto per le Istituzioni e la collettività; mi è stato insegnato a condividere e aiutare chi è in difficoltà, ad ascoltare e non giudicare per poter agire con equità e umanità. Cosa vuol dire per lei indossare la divisa della Polizia di Stato? Ricordo ancora il giorno in cui, dopo aver superato la prova orale del concorso per commissari di Polizia, ho “provato” la divisa che, dopo qualche giorno, avrei indossato al mio ingresso alla Scuola Superiore di Polizia per la frequenza del corso di formazione. Quell’emozione, unita ad un sentimento di orgoglio, mi accompagnano ancora oggi tutte le volte che la indosso. Nel mio percorso professionale ho svolto quasi sempre servizio in divisa, indossarla significa esprimere senso di appartenenza e condivisione ai valori dell’Amministrazione, essere consapevoli di rappresentare, per chi ci osserva, un punto di riferimento a cui affidarsi con fiducia. Attualmente lei è portavoce della Questura di Napoli. Il suo ruolo oggi coniuga un’elevata competenza professionale con un rapporto di fiducia con i propri vertici ed è riferimento costante dei media e delle varie espressioni della società. Quanto è difficile e bello allo stesso tempo essere la “voce dell’Istituzione”? E’ un privilegio poter ricoprire questo incarico, ma al tempo stesso è una grande responsabilità essere consideraEugenia Sepe non risparmia di raccontare le emozioni di

ta un punto di riferimento per chi entra in contatto con

un percorso professionale costellato di ruoli importanti.

l’Istituzione; occorre attenzione e sensibilità nell’ascolto

La dottoressa Sepe è nota per la dedizione e l’autorevo-

e assoluta disponibilità affinché ogni istanza possa esse-

lezza ai propri doveri, che abbiamo ammirato non solo sul territorio, ma anche nella trasmissione Easy Driver di Rai1, quando spiegava con novizia di particolari l’importanza del rispetto del codice della strada. Un esempio di donna in divisa che, qualitativamente e quantitativamente, fa la differenza e contribuisce a superare quel senso di separatezza che a volte possono avvertire i cittadini. Una presenza che contribuisce ai mutamenti positivi del mondo del lavoro, ma soprattutto nella società tutta.

re trattata con competenza e serietà. In questo campo, la comunicazione istituzionale della Polizia di Stato è stata sempre all’avanguardia poiché si è compreso che comunicare significa trasmettere sicurezza; per riuscirci ed essere efficaci occorre farlo con professionalità, competenza, ma soprattutto con serietà e sincerità. Il cittadino si aspetta da noi vicinanza nei momenti difficili, comprensione per le sue difficoltà, umanità per potersi sentire a proprio agio. Anche durante il periodo pandemico, ed in particolare nei mesi del lockdown, abbiamo svolto un delicato compito:

Dottoressa perché ha deciso di entrare in Polizia?

rassicurare e, con fermezza e garbo, indirizzare i cittadini

Ho sempre coltivato il desiderio di indossare la divisa e di-

verso comportamenti corretti e il rispetto delle regole. In

ventare Commissario di Polizia, poter entrare a far parte di

quei giorni di incertezza siamo intervenuti concretamente

OCORRIERE

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su più fronti e, anche per gli organi di informazione, abbiamo rappresentato un punto di riferimento autorevole ed affidabile. Disponibilità, imparzialità e responsabilità sono indispensabili per il ruolo delicato che le compete su una piazza delicata come Napoli, come riesce a gestire questi tre elementi fondamentali? Ho sempre cercato di svolgere le mie funzioni, nei diversi incarichi che ho ricoperto, improntando il mio agire al dialogo e al confronto sia con i miei collaboratori sia con tutti coloro con cui mi sono interfacciata per motivi di servizio. Napoli è una città in cui esistono tantissime energie sane e positive ed è stata una importante opportunità per me poter lavorare ad iniziative che hanno prodotto risultati positivi per il territorio e, di riflesso, per la Polizia di Stato. Allo stesso tempo però si tratta di una realtà che, come ogni altra, vive cambiamenti e contraddizioni dovute all’evolversi della società e dei tempi, ciò significa che chi indossa una divisa deve saper adattare il proprio comportamento ad ogni circostanza, utilizzando il buonsenso e restando ancorati a principi di giustizia ed equità. In Prima Linea da sempre: ruoli operativi e di rappresentanza fanno di lei un meraviglioso esempio di donna in divisa. Come e quando è iniziato il Suo percorso in Polizia? La mia prima “assegnazione” è stata alla Questura di Bologna, dove ho ricoperto l’incarico di funzionario di turno alle volanti, un ufficio che rappresenta una vera palestra per ogni poliziotto. Ogni giorno a contatto con il territorio e con situazioni sempre diverse da affrontare: sia di criminalità comune che di soccorso pubblico. Un periodo bel50

lissimo, che mi ha fatto capire quanto fosse importante il lavoro di squadra e il contatto con i colleghi; il nostro non è un lavoro solitario ma di gruppo, solo grazie alla condivisione e alla fiducia reciproca si può operare in sicurezza ottenendo risultati. In seguito, sono stata trasferita alla Sezione Polizia Stradale di Napoli dove sono rimasta per ben sette anni, un periodo lungo e molto formativo che ha contribuito ad accrescere le mie competenze professionali e mi ha consentito di fare diverse esperienze anche nel campo della prossimità e della comunicazione. Ricordo ancora con grande soddisfazione i numerosi servizi di scorta e viabilità alle più alte cariche dello Stato, i vertici internazionali e, con grande emozione, la visita del Papa a Napoli nel 2015. Non posso però dimenticare le notti trascorse nei servizi di contrasto alla guida sotto l’effetto di alcol e droga, e i tanti incidenti stradali e le giovani vittime.Dal 2018 sono alla Questura di Napoli dove, dopo un periodo trascorso all’Ufficio Prevenzione Generale in qualità di vice dirigente (esperienza bellissima in un reparto variegato e complesso in cui si vive appieno la realtà cittadina), sono poi approdata alla direzione della Sezione Relazioni Esterne e Cerimoniale. Proprio quest’ultimo ufficio, in cui si può esprimere la propria creatività al servizio dell’Istituzione, mi ha dato la possibilità di sperimentare nuove modalità di comunicazione e di avvicinare la collettività attraverso diverse iniziative. Un settore in cui mi sono cimentata anche con i social, che si sono rivelati una potente risorsa per diffondere messaggi di prossimità e, perché no, per “fidelizzare” i follower che si riconoscono nei principi dell’Istituzione e la sostengono con il loro apprezzamento.

TV RADIO


Cosa ama di più del suo lavoro? Sono soddisfatta del mio lavoro quando una mia idea si realizza, quando riesco a dare una risposta ad un cittadino in difficoltà, quando incontro qualcuno che vedendomi in divisa mi sorride e mi fa capire che, con la mia presenza, si sente protetto; quando insieme ai miei collaboratori portiamo a termine un progetto o un servizio impegnativo. E’ il quotidiano, con le difficoltà da superare e anche le soddisfazioni da incassare che spronano ad andare avanti; il confronto continuo e produttivo con i colleghi, anche quando occorre risolvere un problema in ufficio; il sentirsi parte di una grande famiglia in cui si condividono valori e ideali. La consapevolezza che ognuno di noi, facendo la propria parte, contribuisce a realizzare qualcosa di ben più grande.

to allarme sociale; proprio in questi momenti ho potuto

Anche con cittadini e studenti ha un rapporto di empatia, trattando temi impegnativi e vitali sia nei convegni che nelle scuole dalla sicurezza stradale, alla violenza sulle donne, ai pericoli del web. Sono tante le campagne di sensibilizzazione della Polizia di Stato che tratta con la comunità. Quanto è importante la comunicazione per prevenire reati ed avvicinare sempre più i cittadini alle Istituzioni? Fondamentale! Le diverse professionalità della Polizia di Stato sono da sempre impegnate non solo nella repressione dei reati, ma anche nelle attività di prevenzione destinate, in particolare, ai giovanissimi e ai più fragili. In questi anni, e adesso ancor di più ricoprendo questo incarico, ho partecipato ed organizzato iniziative di prossimità e campagne informative su temi delicati che hanno prodot-

dianamente in ciò in cui si crede e mi sostengono con

OCORRIERE

constatare quanto sia importante la nostra capacità di entrare in contatto con le persone, capire i loro bisogni, utilizzare il loro linguaggio per trasmettere e consolidare un messaggio che possa far riflettere e, si spera, modificare comportamenti non idonei. Lavoro e famiglia: binomio difficile da gestire? Non è certamente semplice coniugare le esigenze familiari quando si svolge una professione impegnativa che richiede impegno e dedizione, e questo vale non solo per questo tipo di lavoro. Occorre sapersi organizzare e avere la fortuna di incontrare un partner che crede quanto te in ciò che fai e ti sostiene moralmente e fattivamente. Anche le mie figlie, cresciute con la Polizia di Stato, sono consapevoli di quanto sia importante impegnarsi quotiamore e la loro incredibile capacità di essere autonome ed indipendenti. Un consiglio ai giovani che vogliono intraprendere il percorso in Polizia? Dopo qualche anno di servizio posso dire che occorre affrontare questo percorso con entusiasmo e saperlo conservare nel tempo. Questo lavoro consente di fare esperienze sempre diverse e di trovare, ogni giorno, nuove e più stimolanti motivazioni. Non si tratta solo di “diventare” poliziotto, ma di “esserlo” sempre, al servizio della collettività e consapevoli che occorre affrontare sacrifici e rinunce.

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RAGAZZI

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TV RADIO


OCORRIERE

KIDS’

PORTRAITS Un viaggio alla scoperta della quotidianità dei ragazzi dell’Europa: la famiglia, la scuola, la città in cui vivono, lo sport, l’attività ricreativa. Su Rai Gulp, dal lunedì al venerdì alle ore 16.45, un progetto promosso dall’EBU-UER, associazione delle TV pubbliche europee. Disponibile anche su Rai Play

C

ome vivono i ragazzi europei? Quali sono i loro stili di vita e le loro passioni? E soprattutto, cosa immaginano per il loro futuro? Se ne occupa Kids’ Portraits, un progetto promosso dall’EBU-UER, associazione delle TV pubbliche europee, in onda dal lunedì al venerdì, alle ore 16.45 su Rai Gulp (disponibile anche su RaiPlay). La trasmissione composta da 8 puntate da 5 minuti, cerca di rispondere a queste domande attraverso una serie di “ritratti” di bambini e ragazzi che abitano in diversi Paesi europei, dall’estremo nord del Continente, fino ai paesi affacciati sul Mediterraneo. Alessandro, Anna-Maria, Edi, Oliver, Matija, Mariia, Sàra e Zoe ci accompagnano in un viaggio alla scoperta della loro quotidianità, fatta di vita in famiglia, di compagni di scuola, di quartieri di città, parchi e zone di campagna, ma anche di sport e di attività creative. Zoe ha la passione per la musica e adora la sua splendida Lisbona, Marija canta in un gruppo folkloristico ucraino, Alessandro fa parte del coro delle voci bianche del Teatro alla Scala di Milano, Edi sa preparare i ravioli tradizionali bosniaci, Matija vive in Slovenia e pratica un’arte marziale, Oliver abita in Svezia, adora lo spazio e da grande vorrebbe fare il meccanico, Anna-Maria ama la sua antichissima lingua, il greco, mentre Sàra conosce alla perfezione il linguaggio dei segni che le serve per comunicare con i suoi genitori. I giovani protagonisti di Kids’ Portraits, così ben descritti e seguiti nelle attività di tutti i giorni, sono uniti da un forte desiderio di stare insieme ai loro coetanei e da un grande amore per la natura. La Terra è soltanto una, sembrano dirci, e dobbiamo proteggerla con tutte le energie che abbiamo. Non importa a quale latitudine viviamo, le differenze tra Paesi sono un valore. Culture, lingue, abitudini e tradizioni, sono tante tessere di un enorme coloratissimo puzzle che compone la vita del nostro Pianeta. Kids’ Portraits è un progetto realizzato da Rai Ragazzi in collaborazione con la Direzione Produzione TV - Centro di Produzione di Torino e Roma. Una coproduzione EBU-UER. 53


CLASSIFICHE AIRPLAY per Radiocorriere TV IT - All Radio (Tutte le emittenti) Airplay Fri 22 - Thu 28 Oct 2021 Compared with Fri 15 - Thu 21 Oct 2021

generale

Pos

LW

Pk

Wks

Artist

Title

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

1 8 9 3 5 4 6 7 2 10

1 2 3 3 4 4 2 3 1 10

4 3 2 4 6 2 6 7 9 2

Elodie Elton John & Dua Lipa Ed Sheeran Coldplay X BTS Purple Disco Machine f.. Vasco Rossi Negramaro Mahmood feat. Elisa Weeknd, The Adele

Vertigine UMG 3,758 3,704 73.5 Cold Heart UMG/WMG 4,188 4,046 68.3 Shivers WMG 3,201 2,988 67.5 My Universe WMG 3,646 3,577 66.9 Dopamine SME 3,872 3,854 66.8 Siamo qui UMG 3,612 3,340 65.1 Ora ti canto il mare Ind. 3,454 3,580 64.7 Rubini UMG 3,031 3,193 63.5 IT -Breath Artisti Italiani UMG Take My 3,473 3,886 56.8 Airplay Oct 20212,804 Compared with Fri55.1 15 Easy On Me Fri 22 - Thu 28 SME 2,045

italiani

indipendenti

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Negramaro Francesco Gabbani Madame feat. Sfera Ebb.. Sangiovanni LP Ultimo Bob Sinclar & Kee Bob Sinclar feat. Moll.. Alfa Sangiovanni

Ora ti canto il mare La rete Tu mi hai capito Raggi Gamma Angels Niente D.N.A We Could Be Dancing Ci sarò IT - Radio Airplay Malibu

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1 1 1 5 Elodie Vertigine 2 2 2 2 Vasco Rossi Siamo qui 3 3 1 7 Negramaro Ora ti canto il mare 4 4 1 9 Mahmood feat. Elisa Rubini 5 5 3 6 Tommaso Paradiso Magari no 6 8 6 3 Mecna & Coco La più bella 7 6 6 5 Fedez Meglio del cinema IT - Indipendenti (per passaggi) 8 10 8 2 Salmo Kumite Airplay Compared with Fri 15 - Thu 21 Oct 2021 9 Fri922 - Thu 6 28 Oct 8 2021 Francesco Gabbani La rete 10 14 8 2 Pinguini Tattici Nucleari Pastello bianco

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emergenti

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Ind. 3,454 Ind. 2,742 Ind. 2,203 Ind. 2,004 Ind. 1,969 Ind. 1,572 Ind. 1,553 Ind. 1,054 Ind. 973 (Artisti Emergenti) Ind. 699

UM UM Ind UM UM UM SM SM Ind SM

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3,580 2,706 2,420 2,259 1,749 1,029 1,379 1,263 921 707

64.7 41.3 30.1 22.8 28.8 33.4 13.6 4.41 16.8 5.59

Airplay Fri 22 - Wed 27 Oct 2021 Compared with Fri 15

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Sangiovanni Chiello Aka 7even Ariete Tancredi Deddy Christian Baroni Giacomo Luridiana Deddy Il Tre

Malibu Quanto ti vorrei Loca L Las Vegas 0 Passi Tutta mia la città La mia città La prima estate Il tuo nome

Ind. UMG SME SME WMG WMG Ind. Ind. WMG WMG

TV RADIO


GB - All Radio Airplay Fri 22 - Thu 28 Oct 2021 Compared with Fri 15 - Thu 21 Oct 2021

uk

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1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

2 1 3 4 6 5 7 28 10 13

7 2 9 3 4 5 18 1 3 10

Ed Sheeran Adele Elton John & Dua Lipa Becky Hill feat. Topic Lil Nas X Coldplay X BTS Ed Sheeran Joy Crookes Griff Weeknd, The

Shivers WMG 6,039 5,999 232 83. Easy On Me SME 6,087 6,678 249 83. Cold Heart UMG/WMG 6,047 6,358 282 54. My Heart Goes (La Di Da) UMG 3,460 3,074 182 54. THAT'S WHAT I WANT SME 2,725 2,308 149 51. My Universe WMG 3,423 3,248 211 44. Bad Habits WMG 4,443 4,429 196 35. When You Were Mine SME 308 265 71 34. One Night US - All RadioWMG 3,199 3,004 187 33. Take My Breath 4,538 4,394 204 Fri32. Airplay Fri 22 -UMG Wed 27 Oct 2021 Compared with 15

stati uniti

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OCORRIERE

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1 1 10 Kid LAROI, The & Justi.. STAY SME/UMG 2 2 6 Lil Nas X feat. Jack H.. INDUSTRY BABY SME 3 3 16 Ed Sheeran Bad Habits WMG 4 4 18 Olivia Rodrigo good 4 u UMG 5 5 5 WizKid feat. Justin Bi.. Essence SME 6 7 39 Dua Lipa Levitating WMG 7 6 3 Walker Hayes Fancy Like SME IN - Europe 8 13 Doja Cat Need To Know SME Airplay Fri Octfeat. 2021 Compared Fri215 - Thu 21 Oct 2021UMG/SM 9 9 22 -3Wed 27 Drake Future & Y.. with Way Sexy 10 12 Adele Easy On Me SME

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1 3 2 4 6 5 7 8 10 9

10 6 17 10 4 1 8 2 1 10

Kid LAROI, The & Justi.. Elton John & Dua Lipa Ed Sheeran Weeknd, The Ed Sheeran Adele SHOUSE Coldplay X BTS Purple Disco Machine f.. Ava Max

america latina

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STAY SME/UMG 23,177 26,928 1339 Cold Heart UMG/WMG 25,730 28,605 1738 Bad Habits WMG 23,770 28,940 1601 Take My Breath UMG 22,332 27,305 1507 Shivers WMG 21,601 24,063 1438 Easy On Me SME 19,801 19,406 1527 Love Tonight Ind. 15,363 18,599 993 My Universe WMG 16,532 17,745 1365 Dopamine 10,684 12,128 848 IN - Latin AmericaSME everytime I cry WMG 9,103 10,743 Airplay Fri 22 - Thu 28 Oct 2021 Compared with Fri720 15 -

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Kid LAROI, The & Justi.. Coldplay X BTS Farruko Tiësto & Karol G Elton John & Dua Lipa Maluma Rauw Alejandro Ed Sheeran Ozuna Camilo & Evaluna Montaner

STAY My Universe Pepas Don't Be Shy Cold Heart Sobrio Todo De Ti Bad Habits La Funka Indigo

SME/UMG WMG SME WMG UMG/WMG SME SME WMG SME SME

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I FILM DELLA SETTIMANA

CINEMA IN TV Tom, un medico americano, trascorre le sue giornate tra lo studio dove lavora e i campi da golf, dove si rilassa con i colleghi. Un giorno però riceve l'improvvisa notizia della scomparsa del quarantenne figlio Daniel, morto sui Pirenei mentre stava percorrendo i primi chilometri del Cammino di Santiago. Padre e figlio avevano interrotto i rapporti da tempo e Tom, nel tentativo di recuperare il loro legame e affrontare il dolore per la perdita, decide di partire per recuperarne i resti e continuare il percorso verso il Santuario, portando con sé le ceneri del figlio. Lungo il suo cammino, l'uomo incontrerà diversi compagni di viaggio, ognuno con il proprio desiderio da realizzare sulla strada. Il commovente film, arricchito da una grande interpretazione di Martin Sheen, va in onda senza interruzioni pubblicitarie ed è disponibile anche in lingua originale. La regia è di Emilio Estevez e nel cast, oltre a Martin Sheen, ci sono Emilio Estevez, Deborah Kara Unger, Yorick van Wageningen, James Nesbitt.

“UN PAESE QUASI PERFETTO” – LUN 1 NOV ALLE 22.15 -ANNO 2016 – REGIA DI MASSIMO GAUDIOSO

Pietramezzana, piccolo paese sperduto nelle Dolomiti lucane, rischia di scomparire. I giovani lo stanno abbandonando e i pochi abitanti rimasti, per lo più ex minatori, vivono con una cassa integrazione che minaccia di trasformarsi presto in disoccupazione permanente. I suoi abitanti però, trascinati dal vulcanico Domenico non demordono e, quando intravedono nell'apertura di una fabbrica la soluzione ai loro guai, si attivano affinché il progetto vada a buon fine. La prima cosa da fare è trovare un medico, senza medico non può esserci nessuna fabbrica. Si imbattano in Gianluca Terragni, rampante chirurgo estetico milanese. La seconda cosa, ben più complicata, sarà convincerlo a restare! E per non fargli sentire la mancanza del wi-fi, del sushi o della musica jazz, le proveranno tutte, arrivando perfino a mettere in piedi una poco probabile squadra di cricket. Basterà questo o le altre mille attenzioni a farlo restare? Per il ciclo “Nuovo Cinema Italia”, con Fabio Volo, Silvio Orlando, Carlo Buccirosso, Nando Paone, Miriam Leone, Francesco De Vito.

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“IL CAMMINO PER SANTIAGO” – MARTEDÌ 2 NOVEMBRE ORE 21.15 – ANNO 2010 – REGIA DI EMILIO ESTEVEZ

TV RADIO


Cencio è un abile ladro romano di borgata. Del resto, la sua famiglia vanta un’antica tradizione fatta appunto di furti e arresti. La vita di Cencio, come quella dei suoi avi, è un continuo alternarsi di truffe, furti e soggiorni a Regina Coeli. Altra costante della sua vita è sicuramente la bella Cesira, amica d’infanzia e ammirata da tutti. La ragazza vorrebbe in tutti i modi sfuggire alla sua triste condizione di borgatara. E così, dopo una serie di peripezie, diventa complice delle imprese di Cencio, che per altro è da sempre follemente innamorato di lei. Il colpo ai danni di un orefice cambierà però per sempre le loro vite… Un Alberto Sordi in piena forma è il vero mattatore di questo film, diretto da Luigi Zampa, proposto per il ciclo “Cinema Italia”. Tra gli interpreti, oltre a Sordi nel ruolo di Cencio, Sylva Koscina, Mario Carotenuto, Ettore Manni, Marisa Merlini, Mario Riva.

“RESTA CON ME” – VENERDÌ 5 NOVEMBRE ORE 21.10 ANNO 2018 – REGIA DI BALTASAR KORMÀKUR

Basato su una vera storia di sopravvivenza, il film racconta la terribile esperienza di due spiriti liberi, Tami e Richard. Lei è una ventiquattrenne americana che si mantiene con lavoretti occasionali, lui ha 33 anni, è inglese, e ha girato il mondo in barca a vela in solitaria. Quando si incontrano capiscono subito di essere fatti uno per l’altra. Richard invita Tami a condividere con lui un incarico appena ottenuto: deve riportare la lussuosa barca a vela di facoltosi amici a San Diego, la città dove Tami è nata e dove aveva giurato di non tornare. La ragazza però accetta lo stesso e così i due giovani, innamorati e desiderosi di una vita avventurosa, salpano da Tahiti. Dopo pochi giorni di navigazione, però, un uragano di proporzioni terrificanti si abbatte sulla loro barca in mezzo all’oceano Pacifico. Tami perde conoscenza e quando si risveglia trova Richard gravemente ferito e l’imbarcazione distrutta. Inizia così una corsa contro il tempo per salvare se stessa e l’uomo che ama. Un film emozionante e coinvolgente, tratto dal memoriale della vera protagonista della terribile avventura.

OCORRIERE

“LADRO LUI, LADRA LEI” – SABATO 6 NOVEMBRE ORE 21.10 - ANNO 1958 – REGIA DI LUIGI ZAMPA

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ALMANACCO DEL RADIOCORRIERE CONSULTA L'ARCHIVIO STORICO DEL RADIOCORRIERE TV ALLA PAGINA radiocorriere.teche.rai.it

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novembre 1995


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