Strategia climatica, Raiffeisen Capital Management

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Strategiaclimatica

GliobiettiviclimaticidiRaiffeisenKAG comecontributoresponsabilealla neutralitàclimatica

04/2024

Il documento è stato redatto da: Raiffeisen Kapitalanlage-Gesellschaft m.b.H. Mooslackengasse 12, 1190 Vienna

Data di aggiornamento: Aprile 2024

Per Raiffeisen Capital Management si intende Raiffeisen Kapitalanlage GmbH o, in breve, Raiffeisen KAG.

2.4.

3.4.

3.4.2.

1. Visione e strategia

Creiamo valore durevole per il futuro.

Raiffeisen Kapitalanlage-Gesellschaft m.b.H. (Raiffeisen KAG) è inserita nella strategia di sostenibilità del Gruppo RBI1 in qualità di gestore patrimoniale. Per sostenibilità intendiamo un comportamento aziendale responsabile per un successo economico a lungo termine in armonia con l'ambiente e la società. Per noi la sostenibilità è una componente centrale della nostra politica aziendale. Per noi è scontato essere un asset manager responsabile, un partner equo e un „cittadino impegnato“.

Integriamo il tema della sostenibilità a tutti i livelli: nello (sviluppo) ulteriore die prodotti, in tutti i comparti dei nostri processi di investimento e nello sviluppo continuo della nostra azienda.

Il cambiamento climatico globale comporta conseguenze di ampia portata per l'ambiente, l'economia e la società. Raiffeisen KAG ritiene di dover dare un contributo adeguato alla lotta contro la crisi climatica e, come operatore di mercato, supportare attivamente la trasformazione necessaria. Gli obiettivi più importanti di questo percorso sono definiti nella strategia sul clima.

2. Il cambiamento climatico

come sfida

2.1. Riscaldamento globale

Una delle questioni dominanti del nostro tempo è il cambiamento climatico, una sfida globale che non conosce confini nazionali. L'aumento della temperatura globale si è acuito costantemente negli ultimi decenni. Questo ha effetti di vasta portata sul nostro ambiente. Il livello dei mari si sta innalzando in molti luoghi e aumentano i fenomeni meteorologici estremi, come le ondate di calore, le tempeste, le inondazioni e la siccità. Inoltre, il cambiamento delle condizioni meteorologiche ha gravi conseguenze per la società e l'economia, che si manifestano già oggi e si protrarranno nel futuro.

Per mitigare o annullare di nuovo parzialmente - almeno nel lungo termine - le gravi conseguenze del cambiamento climatico, il riscaldamento globale deve essere limitato a 1,5°C

1 | Per RBI si intende Raiffeisen Bank International AG.

entro il 2100 rispetto ai livelli preindustriali, come stabilito nell'Accordo sul clima di Parigi del 2019.2 Il raggiungimento di questo obiettivo richiede un'azione immediata a molti livelli per dare luogo a una profonda riduzione dei gas serra a livello mondiale, possibile attraverso un’ampia gamma di misure tecnologiche e cambiamenti comportamentali. Dato che una delle principali cause del riscaldamento globale sono le emissioni di gas serra che talvolta sono state causate dall'uomo. La concentrazione atmosferica di gas a effetto serra come l'anidride carbonica, il metano o l’ossido di azoto, nel frattempo, ha raggiunto livelli record. Le emissioni di gas serra sono aumentate significativamente negli ultimi decenni e sono quindi più alte che mai nella storia dell'umanità.2 Il raggiungimento della neutralità climatica6 entro il 2050 è il presupposto per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C. Nel frattempo, diversi paesi si sono posti questo obiettivo.

La necessaria transizione verso un'economia e un'infrastruttura sostenibile e decarbonizzata richiede notevoli investimenti che non possono essere affrontati dal solo settore pubblico. Il coinvolgimento dell’economia privata è assolutamente fondamentale in tal senso e il mercato finanziario ha un ruolo importante da svolgere. Da un lato, ciò riguarda il riorientamento dei flussi di capitale privato verso gli investimenti sostenibili, dall'altro, serve come veicolo per aumentare la trasparenza e la continuità nonché l'integrazione dei rischi di sostenibilità nella gestione del rischio. Le modifiche normative accelerano questo sviluppo, per esempio, nel quadro del Piano d'azione dell'UE per finanziare la crescita sostenibile o del Green Deal europeo, il cui obiettivo è la neutralità climatica entro il 2050. Raiffeisen KAG è consapevole del suo ruolo attivo di operatore del mercato finanziario e della responsabilità che ciò comporta e già diversi anni fa ha posto la sostenibilità al centro della propria strategia aziendale. L’impegno per la neutralità climatica in questo caso è di fondamentale importanza.

Sulla base di questa responsabilità, Raiffeisen KAG ha formulato un impegno in materia di clima, il quale rappresenta l'impegno della nostra azienda a dare un contributo adeguato alla lotta contro la crisi climatica.

2 | Neutralità climatica significa, da un lato, misurare le attività dannose per il clima (mediante la contabilità dei gas serra) e, dall'altro, neutralizzarle sia direttamente evitando e riducendo i gas serra sia indirettamente finanziando progetti a tutela del clima come compensazione per le quantità di emissioni che non possono essere ulteriormente ridotte o evitate. Cfr. BOKU-Centro di competenza per la neutralità climatica https://xn klimaneutralittelb.boku.ac.at/was-ist-klimaneutralitat/

Impegno in materia di clima

Limitare il riscaldamento globale

Mitigare i cambiamenti climatici

Ridurre le emissioni di gas serra

Il costante aumento delle temperature medie globali rappresenta un rischio significativo per l'ambiente, la società e l'economia. Per questo, in Raiffeisen KAG siamo determinati a contribuire alla limitazione del riscaldamento globale e abbiamo formulato degli obiettivi in merito (si veda la sezione 3.1.)

In qualità di gestore patrimoniale svolgiamo attivamente il nostro ruolo di mitigare gli impatti del cambiamento climatico attraverso la nostra offerta di prodotti e servizi. Sviluppiamo costantemente la nostra gamma di prodotti e includiamo offerte con obiettivi ambientali. Allo stesso tempo, offriamo un elevato livello di trasparenza attraverso la pubblicazione annuale dell'impronta di carbonio della nostra gamma di prodotti sostenibili.

Promuoviamo attivamente la riduzione delle emissioni di gas serra attraverso prodotti dedicati che promuovono la transizione energetica grazie al loro focus di investimento.

2.2. Rischi e opportunità del clima

I rischi climatici sono quei rischi, le cui cause sono dovute ai cambiamenti climatici o sono quelli che vengono accentuati proprio da questi ultimi. Le aziende e gli operatori dei mercati finanziari possono essere colpiti dai rischi climatici in modo diretto o indiretto, tra l’altro, a causa di modifiche normative, sviluppi tecnologici, cambiamenti sociali o interruzioni delle catene di fornitura. Si distinguono due categorie: rischi fisici e rischi di transizione, che sono rappresentati in forma tabellare qui sotto.

I rischi climatici hanno un impatto diretto e indiretto sulle aziende e gli operatori del mercato finanziario e, in ultima analisi, si riflettono nella svalutazione dei beni patrimoniali. Mentre i rischi climatici fisici hanno tendenzialmente un impatto a medio-lungo termine, i rischi di transizione possono materializzarsi nel breve periodo.3

Allo stesso tempo, i cambiamenti climatici e i relativi impatti sull'economia reale e sulla società offrono anche opportunità per trarre vantaggio dalle nuove possibilità che si aprono e sostenere attivamente la transizione economica. In questo modo possono emergere nuovi modelli di domanda per determinati prodotti o servizi (per esempio, a basse emissioni), si

3 | Confronta le Linee guida dell’FMA relative alla gestione dei rischi di sostenibilità (2020)

possono incoraggiare innovazioni o sviluppare nuovi settori.4 L’identificazione di queste opportunità e di questi rischi per le aziende colpite è parte integrante del processo di investimento sostenibile di Raiffeisen KAG (si veda la sezione 3.4.).

Rischi fisici e rischi di transizione

RISCHIO CLIMATICO CAUSA

Cambiamento climatico:

Fisico

Eventi meteorologici estremi (inondazioni, caldo, siccità ecc.)

Cambiamento climatico graduale (p. es. aumento della temperatura, innalzamento del livello dei mari)

Transizione verso un’economia e una società climaticamente neutrale:

Di transizione

Cambiamenti politici o giuridici (p. es. politica climatica, scambio delle quote di emissione)

Sviluppi tecnologici (p. es. energie rinnovabili)

Cambiamenti nel comportamento dei consumatori e degli investitori

Fonte: Autorità di vigilanza del mercato finanziario austriaco (FMA)

2.3. Categorie di emissioni

Mentre colloquialmente si parla spesso solo di emissioni di CO2, nei calcoli si tiene effettivamente conto di tutta una serie di gas a effetto serra. Si tratta dei gas a effetto serra menzionati nel Protocollo di Kyoto. La tabella seguente mostra questi gas con il rispettivo potenziale di gas serra (Global Warming Potential) o CO2 equivalente. Si tratta del contributo relativo all'effetto serra, cioè di quanto una determinata massa di un gas serra contribuisce al riscaldamento globale rispetto alla corrispondente quantità di CO2. Per esempio, la CO2 equivalente del metano è pari a 21, ciò significa che un chilogrammo di metano nei primi 100 anni dal suo rilascio contribuisce all'effetto serra 21 volte di più di un chilogrammo di CO2

4 | Cfr. Agenzia federale per l'ambiente (Germania): La gestione dei rischi climatici nelle aziende (05/2021) –(Umweltbundesamt (Deutschland): Management von Klimarisiken in Unternehmen (05/2021))

Gas a effetto serra secondo il Protocollo di Kyoto

GAS A EFFETTO SERRA GLOBAL WARMING POTENTIAL

Carbon Dioxide (CO2) 1

Methane (CH4) 21

Nitrous Oxide (N2O) 310

Hydrofluorcarbons (HFC) 150 – 11.700

Perfluorcarbons (PFC) 6.500 – 9.200

Sulphurhexafluoride (SF6) 23.900

Fonte: carbonfootprint-Report 2023 di Raiffeisen KAG

Le emissioni di gas a effetto serra sono suddivise in tre categorie in base al Greenhouse Gas Protocol: Scope 1, 2 e 3. Lo Scope 1 si riferisce a tutte le emissioni dirette di un‘azienda. Lo Scope 2 tiene conto delle emissioni derivanti dall‘energia acquistata. Lo Scope 3 cerca di evidenziare le emissioni della catena del valore a monte e a valle. Per una migliore comprensione, di seguito viene fornita una rappresentazione delle tre categorie 5

5 | carbonfootprint-Report 2023 di Raiffeisen KAG

I dati disponibili per Scope 1 e Scope 2 sono già molto completi. Le emissioni Scope 3 sono più difficili da rilevare, siccome parti delle attività lungo la catena del valore non rientrano nella sfera di influenza o di conoscenza della rispettiva azienda. Tuttavia, l’analisi di tutti e tre gli ambiti è essenziale per una valutazione completa dell'impronta di carbonio delle emissioni di un'azienda.

2.4. Limitazioni

I rischi climatici sono difficili da misurare e modellare, non da ultimo per le loro conseguenze a lungo termine. L'attuale disponibilità di dati presenta limitazioni e non consente ancora una valutazione olistica degli impatti climatici delle nostre azioni (per esempio, come menzionato in precedenza: dati Scope 3 da fonti aziendali limitati, copertura ancora insufficiente di tutte le categorie di emissioni). I modelli e le analisi di scenario sono associati a incertezza o sono soggetti ad aggiornamenti regolari o quando vengono richiesti (p. es., quando sono disponibili nuovi dati). Le metodologie attualmente usate per il rilevamento e il calcolo delle emissioni di gas serra spesso non includono ancora tutte le classi di attivo.

Per esempio, le azioni e le obbligazioni societarie possono essere rappresentate in qualità sufficiente, per i titoli di Stato è più difficile trovare dati. Gli impatti delle infrastrutture e degli investimenti immobiliari sono molto complessi e possono, se mai, essere rilevati solo in maniera rudimentale. Tuttavia, i metodi di calcolo sono oggetto di continui sviluppi ed è quindi ipotizzabile che la qualità dei dati migliori nel tempo e che il numero delle classi di attivo coperte venga ampliato. In caso di cambiamenti significativi delle condizioni quadro descritte, adegueremo tempestivamente la nostra strategia sul clima con gli obiettivi sottostanti e le modellizzazioni che vi stanno alla base.

3.

La

neutralità climatica nella gestione di portafoglio

3.1. Obiettivi di impatto zero sul clima e asset sottostanti

Dopo aver definito per la prima volta degli obiettivi climatici nel 2017, nel 2022, dopo diversi anni di lavori di sviluppo, abbiamo adottato una nuova strategia sul clima. Questa contiene obiettivi di riduzione che si riferiscono a tre periodi: entro il 2025, il 2030 e infine entro il 2050. Gli asset inclusi nella strategia sul clima (i cosiddetti asset-in-scope) comprendono tutte le azioni e le obbligazioni societarie dei fondi comuni gestiti da Raiffeisen KAG. Come anno di riferimento6 per il calcolo è stato scelto il 2019. Tenendo conto di tutte le azioni e obbligazioni societarie partiamo con un 21%7 del nostro patrimonio in gestione (asset under management, AuM) con cui viene intrapreso il percorso verso il net zero.

6 | Anno di riferimento per le emissioni

7 | Anno di riferimento per il portafoglio: 2020 (corrisponde all’anno di riferimento per le emissioni 2019)

Gli obiettivi di portafoglio formulati nell’ambito della strategia sul clima sono i seguenti:

Raiffeisen KAG si impegna a trasformare il portafoglio di investimento ad avere zero emissioni nette di gas serra entro il 2050, il che corrisponde a un aumento massimo della temperatura globale di 1,5 °C entro il 2050.

Ridurre l'intensità delle emissioni di almeno il 25% entro il 2025 (anno di riferimento: 2019) per un portafoglio di obbligazioni societarie e azioni.

Ridurre l'intensità delle emissioni di almeno il 50% entro il 2030 (anno di riferimento: 2019) per un portafoglio di obbligazioni societarie e azioni.

Tabella di marcia verso il net zero

*Portafoglio d'investimento: azioni e obbligazioni societarie di fondi comuni d'investimento gestiti in proprio

La quota individuata per i sopra citati obiettivi intermedi (2025, 2030) comprende le emissioni di CO2 Scope 1 e Scope 2. A causa delle attuali limitazioni nella disponibilità e qualità dei dati, le cifre relative allo Scope 3 vengono riportate, ma non sono soggette all'attuale obiettivo fissato. L’impegno a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 ha un approccio più ampio con il rilevamento dei gas a effetto serra. L’inclusione di tutte le categorie di emissioni attualmente non è possibile a causa dell’insufficiente disponibilità di dati. I calcoli sono effettuati sulla base dei dati sulle emissioni della banca dati del fornitore di ricerca esterno ISS ESG8 Il raggiungimento degli obiettivi nell'ambito della strategia climatica è documentato nel rapporto annuale sull'impronta di carbonio disponibile sul sito web di Raiffeisen Capital management

8 | Per ISS ESG si intende Institutional Shareholder Services Inc.

Traiettoria per la riduzione delle emissioni a livello di portafoglio

L'obiettivo di engagement incorporato nella strategia sul clima prevede un dialogo di engagement con i 20 maggiori emittenti di gas serra all’interno del portafoglio che non hanno ancora formulato un impegno allineato agli obiettivi climatici di Parigi o che sono tra i 20 maggiori emittenti di gas serra del portafoglio. Il processo di engagement mira a influenzare queste aziende a impegnarsi a favore degli obiettivi climatici di Parigi, a rispettare questi obiettivi (e gli obiettivi intermedi associati) o a ridurre significativamente le loro emissioni di gas serra. In questo processo vengono definiti obiettivi concreti per ogni azienda (per esempio, per la strategia generale di decarbonizzazione o per l'allocazione degli investimenti in fonti di energia rinnovabili), vengono comunicati all'azienda e si quantifica il raggiungimento degli obiettivi. Il rispettivo successo dell’engagement viene incluso nel suffisso dell’indicatore di sostenibilità di Raiffeisen KAG.

Al momento la strategia sul clima si focalizza sul livello della gestione di portafoglio tramite obiettivi quantificati. Per questo, i punti essenziali e le misure della nostra strategia sul clima mirano prevalentemente a ridurre o evitare le emissioni degli AuM presi in considerazione. Gli strumenti di compensazione delle emissioni di gas serra non sono una componente strategica della strategia sul clima.

3.2. La “Net Zero Asset Managers Initiative” (NZAM)

La Net Zero Asset Managers Initiative è un’associazione di gestori patrimoniali finalizzata a raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050. In questo senso, secondo gli obiettivi climatici di Parigi, si mira a limitare il riscaldamento globale a 1,5°C e consentire una transizione equa.

Raiffeisen KAG ha aderito all’iniziativa nel dicembre del 2022. Gli obblighi di trasparenza derivanti dall’adesione sono riflessi nell’attuale strategia sul clima della nostra azienda e, oltre al raggiungimento di emissioni nette zero di gas serra nel 2050 per il 100% degli AuM, contengono, tra l’altro, la formulazione di obiettivi intermedi, la revisione regolare di tali

obiettivi intermedi e degli asset-in-scope ogni cinque anni nonché l’inclusione degli obiettivi climatici nella politica di engagement. Inoltre, nell'ambito della rendicontazione TCFD9 è prevista la pubblicazione di un rapporto annuale sul clima in conformità alle raccomandazioni del TCFD. Ciò avverrà nel corso del PRI-Reporting.

3.3. Calcolo dell’impronta di carbonio

Con la firma del Montréal Carbon Pledge nel 2015 ci siamo impegnati a misurare l’impronta di carbonio dei nostri fondi sostenibili. Per il calcolo si utilizzano le emissioni Scope 1 e Scope 2, poiché i dati sono già molto completi. Ci stiamo impegnando per considerare anche le emissioni Scope 3 a livello settoriale.

Vengono calcolati i seguenti dati:

Emissioni di CO2 (tonnellate di CO2e per ogni milione di dollari USA investito)

Emissioni di CO2 normalizzate per ogni milione di dollari USA investito per consentire il confronto con il mercato e con altri portafogli

Intensità di CO2 (tonnellate di CO2e per ogni milione di dollari USA di fatturato di un’azienda)

Media ponderata dell’intensità di CO2 (tonnellate di CO2e /per ogni milione di dollari USA investito)

Ulteriori informazioni sono disponibili nella nostra pubblicazione „carbonfootprint 2023“ sul nostro sito web

3.4. L’approccio di sostenibilità nelle decisioni di investimento

L’approccio di sostenibilità descritto qui di seguito è l’approccio standard utilizzato per i fondi gestiti da Raiffeisen KAG che fanno parte della gamma di prodotti sostenibili.

3.4.1. I principi

La sostenibilità nel processo di investimento si ottiene grazie all'integrazione continua di fattori ESG. Oltre ai fattori economici, nei processi di investimento vengono quindi integrati gli aspetti ambientali e sociali così come il (buon) governo societario. Questo avviene a diversi livelli.

9 | TCFD: Task Force on Climate Related Financial Disclosures

I principi del processo di investimento sostenibile

Evitare e dimostrare responsabilità: Criteri negativi

Evitare settori e pratiche commerciali controversi si basa su un approccio etico per “evitare la partecipazione al male” ed è il punto di partenza di una politica di investimento sostenibile. L'attenzione si concentra su un primo posizionamento etico e pertanto anche sulla prevenzione dei rischi reputazionali. Lo strumento dominante è l'esclusione di attività controverse o di società e Stati (enti locali) che violano i criteri stabiliti.

Nel processo di investimento ciò avviene attraverso criteri negativi da noi definiti. I criteri negativi implementati a livello di azienda affrontano temi relativi a carbone, armi controverse, speculazione alimentare e titoli a rischio reputazionale. Per i fondi sostenibili vengono definiti adeguati criteri aggiuntivi che devono essere rispettati.

Nel contesto del cambiamento climatico bisogna in particolare menzionare l’esclusione del carbone. La combustione è legata a emissioni di CO2 relativamente alte. A queste si aggiungono le emissioni inquinanti di anidride solforosa, ossidi di azoto e polveri sottili. Il danno ambientale causato dall'estrazione a cielo aperto di lignite può essere eliminato solo con un'estesa ricolti azione. Raiffeisen KAG intende uscire sistematicamente dal finanziamento dell'industria del carbone entro il 2030. Sono comprese tutte le aziende

investibili attive nell'estrazione, lavorazione, combustione (per la produzione di energia elettrica o termica), nel trasporto e in altre infrastrutture del carbone. Maggiori dettagli sulle esclusioni e le soglie di fatturato in relazione ai gas serra fossili sono disponibili sul nostro sito web www.rcm-international.com nella sezione dedicata alla nostra policy sul carbone10 .

Supportare e promuovere la sostenibilità: Best-in-Class

La prossima fase fondamentale di sviluppo può essere intesa come "cooperazione per il bene" e pone maggiore enfasi sull'integrazione della ricerca ESG nella valutazione delle aziende e, di conseguenza, nella selezione dei titoli. Analogamente, questo si applica anche agli Stati (enti locali) come emittenti di titoli di debito. Questa integrazione continua della ricerca ESG nel processo di investimento (indicatori ESG) risulta in una migliore qualità ESG e nel miglioramento del profilo di rischio del portafoglio.

Sustainable Development Goals

Sviluppati in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici di Rio nel 2012 e in vigore dal 2016: i Sustainable Development Goals (SDGs), gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Gli SDGs sono stati adottati all'unanimità da 193 paesi e implementati anche dal governo federale austriaco. I 17 obiettivi, con un totale di 169 target specifici, avranno durata fino al 2030 e coprono un ampio portafoglio di obiettivi sostenibili, dalla lotta alla povertà, attraverso la parità di genere fino alla garanzia di una crescita economica continua, ampia e sostenibile. Gli SDGs sono una base importante per la valutazione delle aziende e degli emittenti dal punto di vista della sostenibilità. Nel nostro processo di investimento, la valutazione del contributo dei titoli agli SDGs è un tema fondamentale nell'ambito della valutazione dell'impatto sulla sostenibilità. I titoli sono analizzati per i loro impatti relativi agli SDGs prima e durante l’investimento.

Influenzare e produrre effetti: Engagement

La terza fase di un concetto di sostenibilità completo è l'engagement come parte integrante di una politica di investimento responsabile e sostenibile. Oltre agli elementi descritti nelle prime due fasi, ora si aggiunge il supporto al cambiamento nel senso di effetto socioeconomico: influenzare il comportamento di aziende, organizzazioni e anche dei consumatori. L'attenzione si concentra sui dialoghi con le aziende e soprattutto sull'esercizio del diritto di voto. Questi impatti possono essere completamente al di fuori degli immediati obiettivi di rendimento o di rischio di un portafoglio, però non devono violarli. Solo con l'engagement si può perseguire in modo credibile la visione di un auspicato “doppio rendimento”.

10 | www.rcm.at/nachhaltigkeit

L’interazione di tutti e tre gli elementi – evitare, supportare e soprattutto influenzare – è il prerequisito per una gestione responsabile e attiva dei fondi sostenibili. Garantiscono sia la considerazione dei rischi di sostenibilità che degli impatti negativi sui fattori di sostenibilità nonché l'impatto positivo degli investimenti nella selezione dei titoli.

3.4.2. La considerazione die principali impatti negativi sui fattori di sostenibilità

Per fattori di sostenibilità si intendono le problematiche ambientali, sociali e concernenti il personale, il rispetto dei diritti umani e la lotta alla corruzione attiva e passiva.

Gli impatti negativi sui fattori di sostenibilità (chiamati anche Principal Adverse Impacts o PAI) descrivono l’impatto esterno degli investimenti, mentre i rischi di sostenibilità hanno un impatto (potenzialmente) negativo sul valore dell’investimento dall’esterno. La differenza tra impatti negativi sui fattori di sostenibilità e rischi di sostenibilità non è netta, in quanto le misure per limitare il rischio di sostenibilità regolarmente riducono gli impatti negativi sui fattori di sostenibilità e viceversa.

La considerazione dei principali impatti negativi sulla sostenibilità si basa, tra l'altro, sugli SDGs delle Nazioni Unite, sul Global Compact delle Nazioni Unite, sulle Linee guida dell'OCSE sulla Corporate Governance e per le imprese multinazionali, sulla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e altre convenzioni e standard internazionali. Inoltre, l'implementazione dei PAI riflette i requisiti che riguardano la maggior parte dei settori critici per il clima e sono allineati con gli obiettivi dell'accordo di Parigi sul clima.

Indicatori per le aziende nelle quali si investe

Indicatori climatici

PAI 1 Emissioni di gas serra

PAI 2 Impronta di CO2

PAI 3

Emissioni di gas a effetto serra

PAI 4

PAI 5

PAI 6

Intensità di emissioni di gas serra delle società in cui si investe

Quota di investimenti in società attive nel settore dei combustibili fossili

Quota di consumo e produzione di energia da fonti non rinnovabili

Intensità del consumo energetico dei settori ad alta intensità climatica

Raiffeisen KAG si impegna a considerare in modo esaustivo i principali impatti negativi sui fattori di sostenibilità nel processo di investimento dei fondi comuni gestiti secondo criteri sostenibili. Maggiori dettagli sono disponibili qui di seguito.

La nostra politica relativa alla considerazione degli impatti negativi più significativi sui fattori di sostenibilità a livello di prodotto è disponibile in dettaglio sul nostro sito www.rcm-international.com alla voce „I nostri temi/Sostenibilità/Policies & Reports“.

3.4.3. Il processo di investimento responsabile – il percorso verde

Il processo di investimento responsabile di Raiffeisen KAG si basa sull’integrazione costante di aspetti economici, ambientali e sociali (ESG). Questo avviene a diversi livelli nel processo di investimento, in cui l'analisi finanziaria tradizionale viene combinata con l'analisi ESG.

Selezione die titoli - aziende

Raiffeisen KAG ha identificato temi fondamentali a livello di investimento, ai quali viene dato molto spazio nell’ambito della ricerca interna sulla base di questi cosiddetti "ZukunftsThemen" (in italiano, temi del futuro) e che sono anche stati integrati nel processo di investimento di Raiffeisen KAG. I temi trattati al momento coprono in particolare i settori energia, infrastrutture, materie prime, tecnologia, salute/alimentazione/benessere, economia circolare e mobilità.

L’integrazione di aspetti ESG nella gestione dei fondi di Raiffeisen KAG nell’ambito del percorso verde ha l’obiettivo di considerare maggiormente anche la responsabilità sociale dell’investimento, oltre agli obiettivi di rendimento e di rischio. Sostenibilità significa dunque gestione attiva.

Il punto di partenza dell'approccio integrato di Raiffeisen KAG è l’analisi sulla base di dati e informazioni interne ed esterne. Il know-how interno avviene sulla base dei risultati della ricerca propria sui “Zukunfts-Themen”, fanno parte della fase iniziale del processo di analisi anche le valutazioni settoriali degli investimenti di Raiffeisen KAG. Inoltre, vengono presi in considerazione criteri positivi e negativi. Per quanto riguarda la ricerca esterna sottostante, i dati di due agenzie di ricerca sulla sostenibilità costituiscono una base importante. Sulla base di dati ESG interni ed esterni viene calcolato per le aziende l’indicatore sviluppato internamente e denominato Raiffeisen-ESG-Corporate per le aziende, il quale rappresenta un criterio decisionale centrale del processo di investimento dei fondi sostenibili. Nel complesso, l’indicatore ESG per le aziende si basa su tre pilastri: oltre alla valutazione del settore e dell'azienda, il tema dell’engagement riflette la terza componente dell’indicatore.

Il primo pilastro dell’indicatore Raiffeisen-ESG-Corporate si basa sulla valutazione interna dei team collegati con i “Zukunfts-Themen”. Questi elaborano punteggi per temi e sottotemi che riflettono il potenziale dal punto di vista della sostenibilità, rappresentano quindi una valutazione a livello settoriale o tematico. La scala di valutazione usata è a cinque cifre.

Il calcolo della vautazione ESG delle aziende segue come secondo pilastro del processo di investimento. Comprende le diverse valutazioni dei partner esterni che contengono una

valutazione degli stakeholder, una valutazione dei rischi ESG, una valutazione della corporate governance, una valutazione delle controversie e una valutazione degli SDGs nonché la valutazione secondo i criteri negativi definiti dalla società di gestione. In questo livello di analisi avviene anche una preselezione dell'intero universo di investimento. Dal punto di vista della sostenibilità, nessuna società o emittente nell'universo può violare i criteri negativi definiti da Raiffeisen KAG. I criteri negativi sono soggetti a un monitoraggio continuo e possono essere integrati o adeguati in base a nuove informazioni e agli sviluppi sul mercato. L'obiettivo dei rigorosi criteri è quello di evitare settori controversi e attività criminali che possono causare gravi danni all'ambiente e alla società, ma anche alle aziende. I criteri negativi possono avere una motivazione ambientale (come l'estrazione di petrolio e gas, la produzione di carbone e la produzione di energia dal carbone), avere rilevanza sociale o per la società (come la violazione dei diritti del lavoro o dei diritti umani) o riguardare la governance (come la corruzione o il falso in bilancio). Anche il piano morale forma la base per alcuni criteri, come il gioco d'azzardo o la pornografia. Dal punto di vista finanziario, non si investe in società ed emittenti con una capacità finanziaria insufficiente.

Il terzo pilastro è la valutazione dell’engagement che comporta la combinazione di tre dimensioni:

1. L’intensità e la forma dell’engagement

2. La comunicazione

Si valuta la disponibilità dell'azienda a rispondere alle domande di Raiffeisen KAG, la frequenza delle comunicazioni e la rapidità e tempestività delle risposte a tali domande.

3. L’impatto dell‘engagement

Si valuta l’implementazione degli obiettivi dell’engagement da parte dell’azienda.

Nel caso in cui vengano identificati rischi reputazionali nel processo di engagement, la società sarà esclusa dall’investimento. Se finora non c’è stato ancora nessun engagement, l’azienda viene valutata in modo neutrale.

Nei tre pilastri del processo di investimento sopra descritti si inserisce la considerazione dei principali impatti negativi (PAI). Questo avviene attraverso l’utilizzo di criteri negativi, l'integrazione della ricerca ESG nel processo di investimento e nella selezione dei titoli (criteri positivi). L'utilizzo di criteri positivi comprende la valutazione assoluta e relativa delle aziende con riferimento ai dati riguardanti gli stakeholder, per esempio, nell'area dei dipendenti, della società, dei fornitori, dell'etica aziendale e dell'ambiente. Inoltre, per quanto riguarda le aziende, si vuole ottenere una riduzione degli impatti negativi sulla sostenibilità attraverso l'engagement sotto forma di dialoghi con le imprese e, in particolare, l'esercizio dei diritti di voto.

In aggiunta, a livello di universo di investimento, i PAI vengono calcolati mensilmente e analizzati trimestralmente. Di conseguenza, i PAI vengono sottoposti a una valutazione assoluta, relativa o binaria e classificati all'interno dell'universo di investimento sostenibile o

del rispettivo settore. I valori che sono superiori o inferiori ai valori soglia definiti vengono sottoposti a un’analisi dettagliata.

Il buon governo societario, soprattutto nelle strutture di gestione solide, le relazioni con il personale e la remunerazione, è un prerequisito per la selezione delle aziende. La valutazione della buona governance nel processo di investimento, nei sopra descritti pilastri avviene attraverso l’implementazione di criteri negativi, l'integrazione della ricerca ESG nel processo di investimento per la valutazione delle aziende e infine per la selezione dei titoli nonché attraverso un continuo monitoraggio dello score relativo alla governance del fondo nel sistema di limiti interno. I temi relativi alla governance sono anche particolarmente rilevanti nel processo per i titoli a rischio reputazionale.

Sulla base delle analisi e dei principi menzionati, al termine del percorso verde viene costruito un portafoglio ampiamente diversificato composto da società ed emittenti o fondi selezionati, tenendo conto dell'indicatore Raiffeisen-ESG complessivo, del suo andamento (ESG momentum) e di aspetti fondamentali.

L’indicatore Raiffeisen-ESG funge da indicatore di sostenibilità nel processo di investimento. Corrisponde alla somma delle valutazioni dei titoli (aziende e Stati) a livello di fondo e viene misurato su una scala da 0 a 100. La valutazione viene effettuata tenendo conto del rispettivo settore aziendale. Siccome l’indicatore assume un ruolo centrale nel processo di investimento di Raiffeisen KAG, viene anche utilizzato come indicatore di sostenibilità per misurare fino a che punto siano state soddisfatte le caratteristiche ambientali o sociali promosse dal fondo, o eventualmente il suo obiettivo di investimento sostenibile. Ciò viene comunicato annualmente nell’allegato “Caratteristiche ambientali e/o sociali” o eventualmente “Obiettivo di investimento sostenibile” del rispettivo rendiconto.11

11 | L'indicatore Raiffeisen ESG viene pubblicato a livello del singolo fondo. A seconda della classe di investimento del prodotto, esso può includere sia l'Indicatore Raiffeisen ESG Corporate che l'Indicatore Raiffeisen ESG Sovereign.

Monitoraggio continuo dell’universo di investimento L'universo di investimento viene aggiornato mensilmente e continuamente integrato con informazioni interne. Inoltre, l'universo sostenibile investibile è monitorato quotidianamente con il cosiddetto Impact Monitor diMSCI ESG12 , la metodologia trasparente si basa su oltre 2.500 fonti di dati. Il processo utilizzato analizza le violazioni dei trattati internazionali e altre serie controversie, valuta la politica aziendale e la gestione delle controversie. L'obiettivo è quello di evitare i rischi reputazionali. Gli standard utilizzati sono l’UNGlobal Compact13, le convenzioni fondamentali dell’International Labour Organization14 e gli UN Guiding Principles on Business and Human Rights15

I temi analizzati includono ambiente, clienti e stakeholder, diritti umani, diritti dei lavoratori e catena di approvvigionamento nonché governo societario. Le controversie attuali vengono considerate nella valutazione: A seconda del grado di violazione, u n'azienda viene immediatamente esclusa dall'universo di investimento sostenibile o inserita in una watchlist.

12 | MSCI ESG è un partner di ricerca esterno di Raiffeisen KAG.

13 | Il Patto mondiale delle Nazioni Unite (United Nations Global Compact) è un'iniziativa volontaria, in cui le aziende si impegnano nei confronti delle Nazioni Unite a raggiungere obiettivi sostenibili comuni. Gli obiettivi vanno dai diritti umani e del lavoro, agli obiettivi ambientali, alla prevenzione della corruzione. 14 | L'International Labour Organization (Organizzazione Internazionale del Lavoro) è un'organizzazione specializzata delle Nazioni Unite che promuove il miglioramento delle condizioni di lavoro e degli standard di vita tramite la definizione di standard internazionali.

15 | Gli UN Guiding Principles on Business and Human Rights (Principi guida delle Nazioni Unite su affari e diritti umani) sono linee guida per gli Stati e le imprese atti a prevenire ed evitare le violazioni dei diritti umani.

Excursus: Selezione dei titoli di Stato

Per la valutazione dei paesi è stato sviluppato l’indicatore Raiffeisen-Sovereign-ESG. Per calcolarlo sono stati identificati diversi temi che indicano quanto sono sostenibili i paesi sia nella loro legislazione che nelle loro azioni nei confronti dell'ambiente o dei propri cittadini. Questi temi sono rappresentati dai cosiddetti fattori nel modello di calcolo, e ogni fattore utilizzato è assegnato a una delle categorie ambiente, sociale o governance nonché a una delle sottocategorie biodiversità, cambiamenti climatici, risorse, protezione dell’ambiente, bisogni primari, giustizia, capitale umano, soddisfazione, istituzioni, politica, finanza o trasparenza. Nel calcolo rientrano anche i dati di fornitori di ricerca esterni.

Il processo di selezione dei titoli di Stato include la considerazione dei principali impatti negativi sulla sostenibilità (PAI). Ciò avviene attraverso l'utilizzo di criteri negativi, l'integrazione della ricerca ESG nel processo di investimento e nella selezione dei titoli (criteri positivi). L’utilizzo di criteri positivi comprende la valutazione assoluta e relativa degli Stati in tema di sviluppo sostenibile, rappresentato da fattori quali il sistema politico, i diritti umani, le strutture sociali, le risorse ambientali e la gestione del cambiamento climatico.

Excursus: Selezione die fondi

Nella selezione dei fondi di investimento di altre società di gestione, i dati quantitativi come le valutazioni ESG e le informazioni sulle controversie vengono, da un lato, trasferiti in un indicatore di sostenibilità interno per poter stilare una graduatoria all’interno dell'universo degli investimenti sostenibili e poterlo analizzare. Dall'altro, ha luogo un processo di selezione qualitativo che comprende colloqui personali con i gestori. Grande importanza viene attribuita al dialogo regolare con gli asset manager per poter osservare effettivamente gli sviluppi sostenibili dei partner. Particolare enfasi è posta sul fatto che non vi sia speculazione alimentare e che siano stati definiti criteri negativi per gli investimenti nel carbone e le armi bandite. Il rispetto dei criteri negativi o positivi annunciati dalla rispettiva società di gestione non può essere garantito nonostante i controlli regolari e scrupolosi.

Utilizzo di derivati

Di norma, l’utilizzo di derivati assume un ruolo secondario nel processo di investimento sostenibile. I derivati sono utilizzati soprattutto per gestire i rischi di mercato e per implementare una gestione efficiente del portafoglio. Bisogna assicurarsi che l'obiettivo di sostenibilità non sia influenzato negativamente dall'uso di derivati. Nel caso di derivati utilizzati per la copertura dei rischi, non si tiene conto delle caratteristiche ambientali o sociali promosse.

3.5. Politica di engagement

Consideriamo l'engagement attivo come un dovere fiduciario nei confronti dei nostri clienti. Il nostro processo di engagement consiste, da un lato, nel dialogo attivo con le società e gli emittenti e, dall'altro, nell'esercizio del diritto di voto. Queste attività vengono svolte individualmente o collettivamente attraverso collaborazioni. Attraverso i contatti diretti, non

solo riceviamo informazioni immediate sulla situazione finanziaria e sullo sviluppo di una società, ma consideriamo anche nostro compito convincere le aziende a migliorare la loro responsabilità sociale d'impresa (CSR o Corporate Social Responsibility). Nell'ambito del dialogo aziendale, distinguiamo tra impegno proattivo e reattivo. Il dialogo proattivo e costruttivo con le aziende serve a identificare potenziali opportunità e rischi finanziari e non finanziari, mentre l'affrontare in modo mirato gli eventi attuali - attraverso il canale del dialogo reattivo - assicura una valutazione il più possibile accurata dell'azienda, compreso il suo contesto e i potenziali rischi. Il dialogo con le aziende costituisce anche il terzo pilastro dell'Indicatore Raiffeisen ESG16 ed è quindi al centro del processo di investimento responsabile.

I diritti di voto degli azionisti sono esercitati direttamente o indirettamente tramite deleghe. L'azienda segue i propri principi, che si basano su una politica di corporate governance trasparente e sostenibile e coprono temi importanti che vengono regolarmente discussi nelle assemblee generali annuali.

L'inserimento di obiettivi climatici a livello di politica di partecipazione è fondamentale per non concentrarsi solo sui dati storici delle emissioni, ma anche per inviare un segnale lungimirante e sostenere la trasformazione su larga scala delle aziende. Per questo motivo abbiamo formulato obiettivi specifici di coinvolgimento nell'ambito dei nostri obiettivi climatici, che si basano sul raggiungimento di emissioni nette zero nel 2050 e sono elencati nella sezione 3.1.

La nostra politica di engagement, compresi i principi dell’esercizio del diritto di voto e la relazione annuale dettagliata sull'engagement17, è disponibile sul nostro sito web www.rcm.at o rcm-international.com alla voce “Chi siamo / Corporate Governance”.

16 | L'indicatore Raiffeisen ESG viene pubblicato a livello del singolo fondo. A seconda della classe di investimento del prodotto, esso può includere sia l'Indicatore Raiffeisen ESG Corporate che l'Indicatore Raiffeisen ESG Sovereign. 17 | https://www.rcm-international.com/it-it/retail/temi/sostenibilita/

3.6. Reporting

Informiamo regolarmente sulle nostre strategie, attività e iniziative forestali in merito allo sviluppo climatico neutrale dei nostri portafogli e all'ambiente nella nostra sfera di influenza. L'adesione all'iniziativa NZAM (Net Zero Asset Managers Initiative) ci obbliga a presentare un rapporto annuale18 in conformità alle raccomandazioni del TCFD (Task Force on Climaterelated Financial Disclosures), che riguardano le aree “Governance”, “Strategia”, “Gestione del rischio” e “Metriche e obiettivi”. Ogni anno presentiamo anche un rapporto sul percorso di sviluppo dei nostri obiettivi intermedi di AuM, che sono gestiti in conformità alla strategia net zero. Ciò avviene nell'ambito del reporting NZAM incorporato nel reporting PRI.

Gli obiettivi intermedi prefissati vengono rivisti almeno ogni cinque anni, e allo stesso tempo viene determinata la percentuale di AuM sul percorso net zero. Questa percentuale di assetin-scope aumenterà continuamente e in futuro dovrebbe includere altre classi di asset nei nostri portafogli oltre alle azioni e alle obbligazioni societarie, a condizione che le metodologie corrispondenti per la registrazione dei dati di emissione in queste classi di asset siano pienamente sviluppate.

4. Ecologia operativa

L'impegno di Raiffeisen Capital Management per la tutela dell'ambiente e del clima si riflette anche nelle attività della nostra azienda. In quanto parte del Gruppo bancario RBI, sosteniamo gli obiettivi di sostenibilità del Gruppo. L'analisi di materialità nel contesto dell'ecologia operativa è in gran parte determinata dal cambiamento climatico. RBI AG ha sottoscritto gli Obiettivi Scientifici (SBT, Science-Based-Targets) nel 2022 e, nell'ambito di questi, ha formulato l'obiettivo di raggiungere una riduzione delle emissioni di gas a effetto serra pari a -40% entro il 2040.19 La gestione delle emissioni di gas a effetto serra è quindi al centro degli sforzi del Gruppo, con l'energia e le transazioni commerciali identificate come i principali fattori trainanti. Per rafforzare la sostenibilità interna sono state formulate misure nelle principali aree ambientali. Le misure più importanti che si applicano a Raiffeisen Capital Management sono elencate nella tabella seguente.

18 | A partire dal periodo di rendicontazione 2023

19 | Report sulla sostenibilità di Raiffeisen Bank International AG, 2023

TEMA

Certificati ambientali

MISURA

Risparmio ed efficienza energetica

Energia rinnovabile

Viaggi d'affari e spostamenti per lavoro

Parco macchine

Consumo di carta

Rifiuti

ISO 14001

Audit energetico esterno

LED

Sensori luminosi

Modalità serata/fine settimana

Computer/stampanti con marchio energetico

Regolazione del riscaldamento/aria condizionata

IT con standard ambientali

Adattamenti degli involucri degli edifici

Acquisto di energia elettrica rinnovabile

Sovvenzioni per il trasporto pubblico

Parcheggi per le biciclette

Misure per la riduzione del CO2

Veicoli elettrici, veicoli ibridi

Misure per la riduzione

Carta con marchio ecologico

Separazione dei rifiuti

Sistema di gestione dei rifiuti

Misure per aumentare la percentuale del riciclo

Misure per ridurre la produzione di rifiuti

Acqua

Informazioni per i dipendenti

Misure per la riduzione dei consumi

Attraverso trainings o intranet, ecc..

Il „Footprint Team“, fondato nel 2019 e composto da dipendenti di varie divisioni di Raiffeisen KAG, ha l'obiettivo di facilitare lo sviluppo e lo scambio di conoscenze sul comportamento ecologico responsabile in ambito aziendale e privato e di sensibilizz are l'opinione pubblica su un comportamento sostenibile. In questo contesto, viene analizzata anche l'impronta di CO2 misurabile (= ecologia operativa) causata direttamente da Raiffeisen Capital Management, la cosiddetta „Raiffeisen Capital Management Footprint“. Questo include la sede di Vienna, con circa 250 dipendenti

Il team Footprint ha definito, tra gli altri, i seguenti campi d'azione nell'ambito dell'ecologia operativa:

Viaggi d’affari

Aria condizionata negli uffici (riscaldamento e raffreddamento)

Consumo elettrico (illuminazione degli uffici, consumo di risorse operative, datacenter, ...)

Consumo di carta

Rifiuti

Approvvigionamento di risorse operative

5. Organizzazione

L'organizzazione di Raiffeisen Capital Management riflette l'attenzione alla sostenibilità. Le aree della Responsabilità aziendale (costituita dall'Ufficio sostenibilità (SO) e dal Product Management) e dal team di gestione fondi fanno capo al Chief Sustainability Investment Officer (CSIO) a livello dirigenziale. Il SO definisce la filosofia della sostenibilità, gestisce le politiche e i temi del futuro („Zukunfts-Themen“), nonché il processo di engagement. Assicura inoltre l'attuazione di strategie e metodi nel processo di investimento in termini di posizionamento sostenibile dei prodotti. Tra gli elementi chiave figurano l'ulteriore sviluppo dei database sulla sostenibilità e la gestione delle certificazioni e delle partnership. Il dipartimento Corporate Responsibility comprende anche il dipartimento Product Management, che svolge un ruolo centrale nello sviluppo della gamma di prodotti sostenibili.

La strategia e i criteri di sostenibilità di Raiffeisen Capital Management sono supportati da un comitato consultivo per gli investimenti sostenibili con funzioni consultive. Questo comitato consultivo è composto da una serie di esperti esterni che contribuiscono alla discussione con i punti di vista di vari gruppi di stakeholder.

I „Zukunfts-Themen“ (Temi del Futuro)

Nell'ambito dei cosiddetti temi del futuro, si sta intensificando il dialogo interno formale e informale sotto forma di gruppi di ricerca trasversali all'interno della gestione dei fondi. I temi attualmente affrontati comprendono le aree dell'energia, delle infrastrutture, delle materie prime, della tecnologia, della salute/nutrizione/benessere, dell'economia circolare e della mobilità. L'elenco dei temi futuri si basa sui principali sviluppi geopolitici ed economici globali e può essere ampliato costantemente. In questo modo, vengono affrontate, in una prospettiva di sostenibilità, tendenze strutturali come la transizione energetica, la digitalizzazione, la mobilità, la demografia e altre, che potrebbero avere effetti di vasta portata sulla trasformazione dell'economia e della società globale oggi e in futuro.

La ricerca proprietaria viene utilizzata per sviluppare le tendenze e gli argomenti chiave all'interno dei singoli gruppi di lavoro sui temi del futuro e tra i gruppi stessi. Vengono inoltre

effettuate analisi ESG di settori, industrie, argomenti e tendenze. Vengono poi sviluppate valutazioni ESG qualitative e vengono ricavati argomenti e domande di engagement ESG. I gruppi di lavoro interdisciplinari e interconnessi sulle questioni del futuro („ZukunftsThemen“) forniscono una base centrale per le politiche ESG e informazioni chiave per il processo di investimento e di engagement usato dal team di gestione dei fondi. Inoltre, la valutazione ESG generata nelle discussioni sui temi del futuro costituisce il punto di partenza per il processo di investimento discrezionale (cfr. sezione 3.4.3.).

Der Chief Sustainability Investment Officer, die Leiter:innen der Unternehmensbereiche Corporate Responsibility und Fondsmanagement sowie die Leiter:innen der Arbeitsgruppen stehen in regelmäßigem Austausch zu aktuellen Entwicklungen sowie Erkenntnissen und Resultaten der einzelnen Zukunfts-Themen Arbeitsgruppen. Weiters findet ein enger Austausch mit dem Fondsmanagement statt. Punktuell werden externe Expert:innen hinzugezogen, die ergänzend zum Analyseprozess beitragen können.

6. Collaborazioni, iniziative, certificazioni, riconoscimenti

6.1. Impegni volontari

Principles for Responsible Investment (PRI)

I Principi per l’Investimento Responsabile (PRI) delle Nazioni Unite sono sei principi per l’investimento responsabile sviluppati da un gruppo di investitori istituzionali su iniziativa dell'ONU. Essi costituiscono il fulcro di un impegno volontario da parte di asset manager, asset owner e fornitori di servizi. L'obiettivo è quello di sostenere i firmatari nell'integrazione delle tematiche sostenibili nei loro processi decisionali relativi agli

investimenti. I firmatari contribuiscono pertanto a un sistema finanziario globale più sostenibile.

Il 21 novembre 2013, Raiffeisen KAG è stata una delle prime società di gestione in Austria a sottoscrivere questi principi e si impegna quindi (nella misura in cui sono conciliabili con la responsabilità fiduciaria) a:

integrare le tematiche ESG nell’analisi e nei processi decisionali di investimento, essere un azionista attivo e integrare le tematiche ESG nelle politiche e pratiche di azionariato attivo, chiedere un’adeguata comunicazione relativamente alle tematiche ESG da parte delle imprese e degli enti nei quali investe, promuovere l’accettazione e l’applicazione dei principi sottoscritti nel settore finanziario, collaborare per migliorare l’efficacia dell’applicazione dei principi, riferire sulle attività e sui progressi compiuti nell’applicazione dei principi.

Montréal Carbon Pledge

Il Montréal Carbon Pledge è stato lanciato nel 2014 ed è sostenuto dai PRI (Principles for Responsible Investment) e dall'UNEP FI (United Nations Environment Programme Finance Initiative). L'obiettivo del Montréal Carbon Pledge è quello di creare maggiore trasparenza in materia di impronta di CO2 dei portafogli azionari e, a lungo termine, contribuire anche alla sua riduzione. Con la firma dell'accordo, gli investitori si impegnano a misurare e pubblicare su base annuale l'impronta di carbonio del loro portafoglio.

Net Zero Asset Managers Initiative

La Net Zero Asset Managers Initiative ( NZAM) è un’associazione internazionale di gestori patrimoniali finalizza a sostenere la trasformazione verso emissioni nette zero nel 2050, in accordo con la limitazione del riscaldamento globale a 1,5 °C. La NZAM è stata avviata nel dicembre del 2020 e fa parte della Glasgow Financial Alliance for Net Zero (GFANZ) e della campagna „Race to Net Zero“ delle Nazioni Unite. Raiffeisen KAG ha aderito alla NZAM nel dicembre del 2022.

Finance for Biodiversity

Finance for Biodiversity rappresenta un impegno volontario delle istituzioni finanziarie che mira a mitigare la perdita di biodiversità e a contribuire all'uso responsabile della stessa. L'obiettivo è proteggere e ripristinare la biodiversità attraverso le attività e gli investimenti finanziari e sensibilizzare il mondo politico e imprenditoriale sui rischi e le opportunità legati alla biodiversità. Finance for Biodiversity contribuisce alla definizione di standard industriali per aumentare la trasparenza dei rischi e delle opportunità legati alla biodiversità, lavorando alla definizione di obiettivi basati sulla scienza e facilitando lo scambio di conoscenze sul tema all'interno del settore finanziario. Nel 2023, Raiffeisen Capital

Management ha firmato il Finance for Biodiversity Pledge ed è entrata a far parte della Finance for Biodiversity Foundation.

Iniziativa Raiffeisen sulla sostenibilità

L‘Iniziativa Raiffeisen sulla sostenibilità (RNI) è una piattaforma, un servizio e un’istituzione rappresentativa per le attività dei suoi membri nel campo della sostenibilità. Raiffeisen KAG è membro fondatore.

6.2. Altre affiliazioni e iniziative

Il Carbon Disclosure Project (CDP) è un'organizzazione no-profit che ha come obiettivo la pubblicazione da parte delle aziende e dei comuni dei propri dati ambientali, come le emissioni di gas serra e il consumo di acqua. Una volta all'anno, il CDP raccoglie dati e informazioni sulle emissioni di CO2, sui rischi climatici e sugli obiettivi e le strategie di riduzione delle imprese per conto degli investitori attraverso questionari standardizzati su base volontaria. Il CDP gestisce quello che oggi è il più grande database di questo tipo al mondo. Raiffeisen KAG è un Signatory Investor. I dati rilasciati dalle società e i rapporti annuali di CDP sono liberamente accessibili a tutti gli interessati sul sito web di CDP. Gli investitori che supportano il CDP hanno anche accesso a informazioni non pubbliche.

Il Forum Nachhaltige Geldanlagen (FNG, Forum per gli Investimenti Sostenibili) è l'associazione professionale per gli investimenti sostenibili in Germania, Austria, Liechtenstein e Svizzera. Tra i suoi oltre 170 membri ci sono banche, società di gestione degli investimenti, compagnie di assicurazione, agenzie di rating, società di investimento, gestori patrimoniali, consulenti finanziari e ONG. Dal 2009 Raiffeisen KAG è membro attivo di lunga data del FNG.

Tra gli obiettivi e i compiti del FNG ci sono:

la promozione attiva dello sviluppo, della trasparenza e della qualità dei prodotti finanziari sostenibili;

la partecipazione alla creazione delle condizioni quadro politiche, giuridiche ed economiche;

la dimostrazione dell'effetto trainante positivo degli investimenti sostenibili; la garanzia della qualità degli investimenti sostenibili;

Il Forum per la Finanza Sostenibile (FFS) è un'organizzazione multistakeholder con l'obiettivo di promuovere gli investimenti sostenibili in Italia. Tra i suoi oltre 60 membri ci sono società di gestione del risparmio, banche, compagnie di assicurazione, fondazioni e ONG. Raiffeisen KAG è membro attivo dal 2016.

I Green Bond Principles (GBP) – sviluppati sotto l'egida dell'International Capital Market Association (ICMA) – sono linee guida non vincolanti per l'emissione di green bond. Raccomandano trasparenza nell’ambito dell'uso e della gestione del denaro, dei processi di valutazione e selezione dei progetti nonché della rendicontazione. I GBP mirano a facilitare l'accesso degli operatori di mercato ai green bond e suggeriscono le “best practices” per l’emissione. I GBP sono stati aggiornati con la partecipazione di membri dei GBP, gruppi di lavoro e rappresentanti dei green bond e tenendo conto degli sviluppi generali di mercato. I principi vengono ulteriormente sviluppati su base annua.

Ökofinanz-21 è una rete di consulenti sostenibili ed è stata fondata nel 2003. L'associazione chiede da tempo che le domande riguardanti i criteri etici, ambientali e sociali siano parte obbligatoria del processo di consulenza. Ciò vale per tutti i tipi di investimento: prodotti bancari, fondi, partecipazioni e assicurazioni. L'attuazione di queste importanti richieste non solo esige un nuovo modo di pensare relativo all’utilizzo del denaro, ma anche una diversa educazione e formazione di tutti gli operatori attivi nella consulenza patrimoniale e previdenziale.

Raiffeisen Capital Management

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