1
2
3
4
1
2
Politecnico di Torino
Facoltà di Architettura I Corso di laurea in Progetto Grafico e Virtuale
Tesi di Laurea “5W Street Art” Artisti del movimento Graffiti in epoca contemporanea
Relatore Prof. Massimiliano LO TURCO Candidato Riccardo Farinasso
Dicembre 2010
3
4
5W Street Art Artisti del movimento Graffiti in epoca contemporanea
Riccardo Farinasso relatore Prof. Massimiliano Lo Turco
Tesi di laurea in Progetto Grafico e Virtuale
5
6
Sommario
8
PREMESSA
12 “Street Art What” Il volto e la forma della Cultura Street 18 “Street Art When” Inquadramento e breve panoramica storica della Street Art 24 “Street Art Where” Analisi geografica dei luoghi di maggior sviluppo della Street Art 36 “Street Art Who” Gli artisti del panorama internazionale 124 “Street Art Why” Intervista ai Truly Design 132 INDICE ARTISTI 134 SITOGRAFIA & BIBLIOGRAFIA 135 RINGRAZIAMENTI
7
PREMESSA Vi è mai capitato di scendere per le strade della vostra città e camminare senza una vera e propria meta, semplicemente lasciandovi guidare dalle stesse mura che ogni giorno vi abbracciano e vi accolgono ? A me capita spesso; spesso, per riflettere, decido di uscire di casa ed inizio a camminare. Una delle cose più interessanti che ho sempre notato è che il senso di libertà, il vagare senza una vera e propria meta tra mura, porte e finestre della mia città, sia inevitabilmente compromesso dalla città stessa, da uno scenario urbano che, umiliato dall’edilizia selvaggia di speculazione, ci costringe e ci guida in ogni nostro movimento,in ogni nostra direzione. Allo stesso tempo, proprio un paesaggio così articolato ci permette di vedere sempre il nuovo, un paesaggio sconfinato nella sua varietà, che distrugge spazi per crearne altri, a sua volta proibiti. Ed è proprio in questi nuovi spazi che nasce la necessità di comunicare, affermarsi, esprimere con energia ed estetica ciò che gli autori hanno dentro; “I writer devono raccontare la loro rabbia, definire i contorni delle aree occupate, prima esteticamente che materialmente”. Gli spazi devono essere abusivi, proibiti, una prigione indisponibile e vietata che per questo diventa il supporto perfetto, perché i muri devono essere conquistati come spazi urbani della mente e
8
con vastità senza fine. I muri su cui appaiono le decorazioni sono abusivi per scelta, non aspirano ad alcun riconoscimento perchè ciò li porterebbe sotto un altrui controllo. Quello dei writer è un racconto continuo, senza fine, senza un tema e un soggetto prestabilito; una storia da vedere, un’allegoria da illustrare. Esso si genera nella coscienza e nell’immaginazione dell’artista, liberato e liberatore di uno spazio strappato allo spazio stesso , ormai appropriatosi dell’idea e divenuto l’idea stessa, spazio strappato all’inerzia. I muri si animano di una creatività imprevedibile e imprevista e, inevitabilmente la pittura assume una dimensione sociale, coinvolge una comunità senza stabilire un’appartenenza e senza rispondere a referenti. Da una parte l’atto più radicale di individualismo, prepotente selvaggio ; dall’altra il manifestarsi di bisogni compressi, di vivere in luoghi senza identità e senza colore. I graffitisti producono energia, lo stile si manifesta nell’estensione che non ha confini stabiliti Ogni artista che pratica Street Art ha le proprie motivazioni personali che possono essere molto varie. Alcuni la praticano come forma di sovversione, di critica o come tentativo di abolire la proprietà privata, rivendicando le strade e le piazze; altri
più semplicemente vedono le città come un posto in cui poter esporre le proprie creazioni e in cui esprimere la propria arte. La Street Art offre infatti la possibilità di avere un pubblico vastissimo, spesso maggiore rispetto a quello di una tradizionale galleria d’arte. Purtroppo c’è da dire che oggigiorno sono molte le “imbrattazioni” che appaiono sui muri piuttosto che le opere; molti al posto che fare un vero e proprio studio decidono di sfruttare il patrimonio della Street Art come moda e forma di puro divertimento priva di ogni tipo di significato. Proprio per questo motivo ho deciso di sintetizzare e raccogliere la storia di una voce che nasce dalle persone e che parla col cemento, raccogliendo il significato profondo di questo movimento e parlando di quelle persone che hanno deciso di esserne portavoce.
WHY 5W?
La regola delle 5W è una regola applicata nel giornalismo, in particolar modo può essere indicata come una regola aurea dello stile anglosassone. Sono da considerate punti irrinunciabili che devono essere presenti nell’attacco o lead di ogni articolo, per poi essere meglio esplicati durante il resto del medesimo. Questa regola, quindi, è un utile promemoria per poter scrivere un pezzo, facilitando la raccolta delle idee e la stesura dello stesso senza dimenticare i punti fondamentali. La stesura di quanto segue usa come base argomentativa la regola delle 5W in quanto permette al lettore di avere una dinamica chiara di quello che è il quadro nel quale si è sviluppata la Street Art ed, in particolar modo, il graffitismo. Cinque W per cinque capitoli in cui sarà raccontata una parte della Street Art, di ciò che è, e di come essa si manifesti in tutto il mondo.
9
10
Street Art
WHAT
Il volto e la forma della cultura Street
11
S.A. WHAT
Cosa sono i graffiti ?
Nella maggior parte dei paesi, la realizzazione di opere su proprietà pubbliche o private, senza autorizzazione, viene considerata deturpazione e vandalismo e quindi punibile dalla legge. Per alcuni la Street Art è una forma d’arte degna di esposizione in gallerie e mostre; per altri è semplicemente vandalismo. Il termine “Graffito” deriva dal latino “GRAPHIUM”, stile per incidere, che viene dal greco “GRAPHEIN”: scalfire, incavare, disegnare. Oggigiorno Graffiti è il nome per le immagini o scritte graffiate, scarabocchiate, verniciate o contrassegnate in qualunque modo sui muri e nello spazio urbano. Nell’etimologia simbolica della parola graffito emergono due significati in contrasto fra loro: quello dell’eternità del disegno che trascende i limiti temporali dell’uomo e quello della fugacità dell’opera, effimera, caduca, indebolita dalle intemperie del tempo. Non sono i muri che vengono graffiati con le moderne tecniche pittoriche, ma l’attenzione e i sensi del fruitore
12
dell’opera. I Graffiti sono nati, cresciuti ed evoluti in un contesto derivante dalla cultura pop, dalla musica underground e hip-hop; sono quindi stati influenzati dal panorama culturale in cui si sono sviluppati. Malgrado il loro recente passato, i graffiti nella moderna accezione del termine, sono riusciti a raggiungere gli angoli più remoti del pianeta. Pragmaticamente il muro offre all’artista l’opportunità di diventare famoso, di conquistare potere e prestigio sociale, ma anche questi elementi appaiono insufficienti a spiegare le condizioni degli edifici delle moderne metropoli. L’elemento centrale appare allora essere la funzione che l’opera assume per il suo autore, assumendo una valenza altamente specifica sia a livello affettivo sia a livello cognitivo, di studio e ricerca. I disegni sui muri hanno storicamente dimostrato il loro valore comunicativo, il fatto che la pubblicità moderna colga stile, colori e forme dai linguaggi della strada è un’en-
nesima indiretta conferma del forte impatto che un muro colorato impone al suo spettatore. Il movimento culturale dei writer tuttavia sconvolge i canoni comunicativi usuali, rompe i codici semantici convenzionali per colorarsi di simbolismi sottili. Il writer non sempre è interessato a comunicare, con le sue scritte, qualcosa alla società; l’osservazione più frequente che viene fatta dalla gente comune è infatti: “Io non riesco a capire cosa scrivono”. Il dipingere i muri molto spesso nasconde una sotterranea comunicazione simbolica fra writer, poiché è all’interno di questa cultura che si ricercano riscontri ed apprezzamenti, oltre che una evoluzione artistica. Per questo stesso motivo l’artista è autore di una ricerca dedita al perfezionamento, all’evoluzione ed anche alla trasformazione dell’arte muraria; sperimentando materiali e tecniche che possano portare lo stesso ad una sua personalità distinta ed emergente nel contesto artistico e culturale della Street Art. Da ciò ne deriva come sia facile supporre le motivazione per cui la stessa arte da strada è in continuo sviluppo, cambiamento e tra-
sformazione, alla ricerca di un’identità evolutiva e di un metodo espressivo unico per ogni artista. Infatti, superata la fase in cui l’elemento dominante era rappresentato dalle lettere, la cultura dei graffiti contemporanea ha iniziato a muoversi verso orizzonti più ampi: si sperimentano nuove forme e si assiste al proliferare di personaggi, simboli ed astrazioni. Da alcuni anni a questa parte i graffitisti si servono di una più vasta gamma di mezzi espressivi. Lo stile personale di ciascuno è libero di evolversi senza vincoli tramite l’uso di adesivi, manifesti, stancil, aerografi,gessetti ad olio, vernici di ogni genere e persino della scultura oltre alle tradizionali bombolette spray e pennarelli. Ecco perché oggi molti parlano di un movimento post-graffiti, caratterizzato da approcci più innovativi nella forma e nella tecnica usate, che vanno oltre il classico modo di concepire lo stile di composizione originario. La relazione fra writing e comunicazione appare mutevole, altamente influenzata dal soggettivismo del suo autore. Il writing ed i muri sono stru-
13
menti il cui uso viene individualmente deciso ma, nell’accostarci anche alla piÚ intricata produzione astratta-moderna, non possiamo dimenticare il primo assunto della comunicazione di Watzlawick, secondo il quale è impossibile non comunicare, o la stretta relazione esistente fra mondo interno e disegno. I graffiti metropolitani sono quindi moderni simboli sia di nuovi movimenti artistici sia di strutturate relazioni che interessano i loro autori. Per accostarci alla comprensione di questo universo simbolico risulta necessario superare però la logica giudicante e dare spazio, tempo e voce ai protagonisti di questo movimento .
14
15
16
Street Art
WHEN
Inquadramento e breve panoramica storica della Street Art
17
S.A. WHEN Storia della Street Art
I graffiti esistono sin dall’epoca Neolitica, come dimostrano le note figure ritrovate sulle pareti della grotta di Lascaux prodotte graffiando la superficie tramite ossa o pietre. Già in epoca preistorica l’uomo utilizzava una tecnica simile allo stencil, soffiando attraverso un cilindro in osso delle polveri colorate per tracciare il contorno della mano. Dalla Grecia antica ci sono stati tramandati frammenti di argilla che recano incise note musicali, mentre a Pompei sono stati ritrovati numerosi graffiti con incisi slogan elettorali, disegni di vario genere. Durante la seconda guerra mondiale i tedeschi utilizzarono la scrittura sui muri per rinfocolare l’odio nei confronti degli ebrei e dissidenti; lo stesso fecero i movimenti della Resistenza che se ne servirono per rendere la popolazione partecipe delle loro iniziative e delle loro idee. In epoca più recente, durante gli anni sessanta, settanta, i manifestanti delle rivolte studentesche divulgavano il proprio pensiero con scritte e
18
slogan sui muri. La nascita del graffitismo contemporaneo è databile tra la fine degli anni sessanta e l’inizio dei primi anni settanta negli Stati Uniti, tra Philadelphia e New York. Qui i primi artisti di strada iniziarono a dipingere i loro nomi sui muri della città o nelle stazioni della metropolitana. I primi che cominciarono questo percorso artistico provenivano tutti da ghetti degradati di periferia, figli di una metropoli fredda, cresciuti tra detriti e violenza. Quell’ambiente alimentò un conflitto artistico rivolto contro la Società e il desiderio di rivalasa nei confronti di una vita misera. Inizialmente l’unico obiettivo era quello di diventare famosi, di divulgare il più possibile il proprio nome o più spesso pseudonimo,a cui si faceva seguire il numero della strada; fu così che nacquero le Tags (la Tag è la firma che contraddistingue ogni graffitista) definite così dai primi scrittori. Da quei precursori nacque il movimento American Graffiti che avrebbe preso piede in tutto il mondo affascinando
migliaia di giovani. Il 21 luglio del 1971 avvenne la prima uscita dei graffiti sulla scena mediatica: il New York Times pubblica un articolo intitolato Taki 183 Spawns Pen Pals, n cui intervistano colui che sarà considerato, negli anni a venire, l’ iniziatore della Street Art. All’epoca in cui l’articolo esce, secondo il New York Times, si contano già centinaia di graffitisti che “ bombardavano” (da qui il termine “Bombing”) il maggior numero di treni possibile in una gara di “pezzi” più belli, nelle carrozze del metrò e sui muri di Manhattan, nel New Jersy ed in molti altri posti, spinti anche dall’esigenza di essere liberi di plasmare il proprio ambiente e di instaurare una comunicazione con i passanti che vedevano le loro opere. La metropolitana e i treni in generale divennero da questo momento in poi il luoghi perfetti per il bombing. I vagoni erano perfetti perché garantivano una notevole visibilità, poiché attraversavano città e stati, rendendo così partecipi milioni di persone. La situazione cambiò quando, nel 1986, le autorità di New York adottarono contromisure per salvaguardare i vagoni ferroviari dalla minaccia dei graffiti,
introducendo provvedimenti come la recinzione dei depositi ferroviari e la periodica ripulitura delle carrozze. Quel fatidico giorno del 1971 non fu solo un giorno cruciale per quello che era destinato a diventare un vero e proprio movimento culturale ed artistico, ma ebbe anche un impatto sociale, fondamentale per la crescita dello stesso: il Writing si trasformò da attività quasi clandestina a corrente artistica che affascinò i giovani teenager, tanto che il numero dei writer aumentò di molto in brevissimo tempo. Quando i writer newyorchesi cominciarono a viaggiare, il fenomeno dei graffiti si estese anche nel resto del paese e poi in Europa; in particolare in Olanda e in Germania (Amsterdam e Anversa ospitarono le prime mostre); inizialmente si trattava di imitazioni di pezzi americani, poi il fenomeno si ampliò con la diffusione dell’hip-hop. In Asia e in Sudamerica, il fenomeno, partito più tardi si sta ora diffondendo rapidamente, specialmente in Brasile, in Cile e in Argentina. Attualmente si sono diffuse molte nuove grafie che hanno ampliato gli orizzonti della cultura graffiti; lo stile di lettera
19
originario si è evoluto e comprende ora tutta una gamma di diverse forme tipografiche: il blockletter , rappresentato da lettere maiuscole chiaramente leggibili, il wildstyle con i suoi caratteri contorti e attorcigliati, il bubblestyle e il 3D. Anche i personaggi non hanno più un ruolo solo marginale, ma rappresentano una categoria di graffiti a sé che va dai personaggi dei fumetti a esempi di fotorealismo; infine ci sono i logo graffiti e gli iconic graffiti, che raffigurano emblemi o figure di particolare effetto. Oltre alla bomboletta spray, tradizionale strumento usato dai graffitisti, oggi vi è una vasto assortimento di materiali, vernici ad olio, vernici acriliche, aerografo, gessetti ad olio, manifesti e adesivi, così che si è ampliata notevolmente la capacità di esprimersi di questi artisti. La tecnica dello stencil (mascherine utilizzate per dipingere immagini o parole servendosi di un pennello o di una bomboletta) ha fatto conoscere artisti come l’inglese Bansky che crea immagini ironiche di ispirazione politica. Anche Internet ha avuto un suo ruolo fondamentale nell’espansione di questo fenomeno artistico, infatti una
20
numerosa schiera di graffitisti (esistono però anche dei puristi di tale arte che la concepiscono solo se vissuta in diretta) ha individuato nella Rete un nuovo campo di azione: appassionati ed artisti hanno raccolto archivi sterminati come “Art Crimes”, il sito più seguito al mondo, che divulga il talento di molti writer mettendolo a disposizione di un vasto pubblico. Prima della divulgazione di Internet ogni paese, ogni città, aveva una propria cultura dei graffiti; attualmente tali differenze sono ancora evidenti ma gli stili risentono di influssi provenienti da ogni parte del mondo. In paesi come il Sudafrica e la Russia, poco frequentati da questi artisti e dove spesso non è possibile procurarsi libri e riviste del settore o bombolette e cap (tappini di diverse misure a seconda delle quali si ottiene un tratto di spessore diverso) di buona qualità, Internet si è rivelato essere un preziosissimo aiuto. Al giorno d’oggi accanto al termine graffiti si sono affiancati termini come Aerosol Art,Post-Graffiti, Neo-Graffiti e Street Art, che contraddistinguono una divulgazione sempre più ampia del movimento.
21
22
Street Art
WHERE
Analisi geografica dei luoghi di maggior sviluppo della Street Art
23
S.A.WHERE I luoghi della Street Art
LE AMERICHE STATI UNITI Possiamo definire gli Stati Uniti d’America come la culla della cultura dei Graffiti. Nati nelle città principali come New York e Philadelphia, essi si sono diffusi con gran velocità in tutta l’America; solo successivamente questo movimento artistico ha contagiato il panorama culturale del resto del mondo. All’interno del panorama culturale della Street Art possiamo trovare una varietà enorme di stili, personaggi, tecniche, artisti, che operano con scopi differenti, che posson andare dalla sola ricerca artistica al decidere di rendere l’opera portavoce di un messaggio. Per questo motivo è possibile trovare, come ad esempio a New York, pezzi rievocativi anni ottanta accanto a pezzi che rispecchiano le più moderne tendenze. La qualità delle lettere e delle opere iconografiche ha raggiunto livelli stupefacenti, con artisti come Dalek o Craola che hanno creato veri e propri
24
universi attorno ai loro personaggi. Molti writer della prima ora sono oggi artisti freelance oppure lavorano come stilisti nel settore dell’abbigliamento. Una forma tuttora molto in voga è quella dei murales su commissione, ciò permette agli artisti americani di essere economicamente indipendenti. Il filone portoricano è comparso quasi contemporaneamente a quello newyorkese: non a caso, molti dei primi writer erano nati a Portorico o avevano sangue portoricano nelle vene. Rispetto a quelli newyorkesi, i graffitisti portoricani hanno preferito esordire sui muri invece che sui treni. CANADA Pur essendo geograficamente vicino agli Stati Uniti il fenomeno dei graffiti nel paese è iniziato successivamente, intorno al 1984. Inizialmente ci fu un vero e proprio boom di writer, che continuò con un successivo ridimensionamento seguito poi da una ulteriore ondata nei primi anni novanta.
Gli artisti tendevano sempre più a raccogliersi nelle grandi città come Montreal, Toronto, Vancouver, mentre per anni molti talenti avevano lavorato separatamente in piccoli centri. Il Canada ha lasciato la sua impronta sulla scena internazionale attraverso la tradizione, tuttora viva, dei Monikers (artisti che creano figure e immagini sui treni merci con gessetti ad olio). I Monikers sono nati durante il periodo della grande depressione, negli anni trenta, quando era di prassi saltare sui convogli senza una meta precisa, viaggiando di città in città in cerca di lavoro. Con il passare degli anni, i lavoratori itineranti elaborarono un sistema di comunicazione attraverso il disegno ed i gessetti, per esprimersi e scambiare vedute. I treni merci, dipinti oggi con facilità grazie alla bomboletta spray, sono diventati bersagli molto ambiti, perché visibili da un alto numero di persone (lo stesso principio per cui nacque la Street Art legata soprattutto ai treni: poter apparire di più ed essere più visti, un pezzo dinamico era quindi l’ideale). Spesso capita che un artista non riveda mai più la propria opera, o che la ritrovi casualmente solo mesi dopo.
SUDAMERICA Nonostante sia ancora agli albori, da qualche anno il movimento sudamericano si è affermato a livello mondiale grazie al suo stile naif e alla straordinaria qualità della sua iconografia. L’ambiente socialmente degradato, povero, la droga, i problemi economici, i problemi sociali, la criminalità e la guerra tra bande hanno dato una forte spinta motivazionale influenzando moltissimo gli artisti locali. Proprio come accadeva nei primi anni a New York, i graffiti esprimono il sentimento di chi vive nei ghetti, il loro rancore e la rabbia nei confronti delle classi ricche. Un’altra particolarità che caratterizza questa area è che, non sempre, le bombolette spray sono facili da reperire; per questo motivo i writer spesso si vedono costretti a sfruttare metodi alternativi. San Paolo e Rio de Janeiro sono il fulcro della Street Art brasiliana e vantano numerosi artisti di fama internazionale, specializzati nell’esecuzione di personaggi. Malgrado non abbia ancora raggiunto la piena maturità, la scuola brasiliana da qualche anno esercita la sua forte influenza sul panorama della
25
Street Art a livello globale: proprio in Brasile è nato un tipo del tutto nuovo di lettera Bubble, caratterizzato dal fatto che le lettere non vengono sovrapposte , bensì eseguite attorno ad altri throw-up già esistenti (lettere semplici, spesso costituite dal solo outline o da un fill-in monocromatico, generalmente scritte molto velocemente); il risultato sono enormi patchwork multicolori dallo stile esuberante. Il Brasile è noto anche per il pixacao, un caratteristico stile criptico e allungato originario di San Paolo. I suoi autori, i cosiddetti pixadores, si arrampicano a rischio della propria incolumità sui tetti dei palazzi, per sbizzarrirsi nelle loro creazioni senza lasciare libero neppure un centimetro di spazio. Sempre più i graffitisti brasiliani s’impegnano a far conoscere il proprio lavoro oltre i confini nazionali, piccoli gruppi interessanti stanno emergendo in Argentina e Cile.
26
EUROPA In Europa si realizzavano pezzi ancor prima che arrivasse l’ondata degli American Graffiti e a Parigi gli artisti che facevano uso di stencil hanno preceduto di molto la comparsa delle prime tag e dei primi stili. Negli anni ottanta, l’Europa è stata teatro di un movimento Stencil Graffiti associato al punk rock, questo stile, presente a Parigi e a Madrid, veniva praticato in aperto contrasto con l’hip-hop, allora poco in voga nel Vecchio Continente. Ma, a partire dalla metà degli anni ottanta, quando l’hip-hop cominciò a salire alla ribalta, interi quartieri metropolitani caddero in preda agli assalti degli artisti, sensibili allo stencil graffiti d’oltreoceano. Oggi è il panorama europeo a influenzare il mondo dei graffiti, i cui artisti si sono fatti portatori di numerosi nuovi concetti e approfondimenti, tra i quali i logo graffiti, gli iconic graffiti, le innovazioni introdotte nella grafica dei personaggi, i graffiti scultorei e i nuovi approcci all’arte degli spazi urbani. Molti di questi artisti sono francesi, ma si stanno sviluppando nuovi movimenti anche in Gran Bretagna, Olanda, Germania, Italia e Spagna.
ITALIA L’Italia è famosa per il bombing dei treni; vari sono i motivi che hanno causato questo: la facilità di poterli dipingere, la loro lunga vita, il fatto che i treni italiani percorrano lunghe tratte. Il fenomeno dei graffiti è iniziato a Milano, ma si è affermato maggiormente a Roma. L’Italia è nota anche per il sostegno che offre all’arte contemporanea. Negli anni ottanta l’Italia è stata sede di importanti mostre di artisti vicini al mondo dei graffiti. Attualmente, molte città si sono sensibilizzate al movimento, organizzando eventi di riqualificazione urbana tramite la Street Art; uno dei più recenti esempi è l’evento denominato PicTurin, avvenuto a Torino. FRANCIA Parigi e Tolosa sono le città dove risiedono e operano numerosi artisti francesi. A Parigi si sono verificati numerosi cambiamenti nel campo della Street Art: stencil, tag e throw-up hanno invaso ogni angolo della città. Attualmente vi si trovano molti graffiti raffiguranti personaggi e logo, ma anche gigantesche creazioni foto realistiche. In Francia si sta affermando una nuova generazione di
graffitisti specializzati nei personaggi e nelle icone. EUROPA CENTRALE In Svizzera il modello d’ispirazione iniziale fu quello newyorchese, mentre è più difficile l’attività dei writer in Austria: dipingere illegalmente è diventato quasi proibitivo; nonostante ciò alcuni writer non si sono lasciati scoraggiare e continuano a dipingere treni incuranti del fatto che i loro lavori vengano ripuliti quasi subito. La maggior parte dei graffitisti vive a Vienna ma vi sono anche piccoli nuclei a Linz ed a Innsbruck. La cultura dei graffiti tedesca nasce nei primi anni ottanta, influenzata da film come Wild style e Style Wars; tale cultura si sviluppa principalmente a Berlino (soprattutto lungo il muro: mentre un lato dello stesso era uno schiaffo di colore, l’altro rimase di un mesto grigio cemento), a Monaco, ad Amburgo. Specialmente a Berlino si affermò il wildstyle berlinese, nell’ex Germania Est invece tale pratica fu vietata fino alla caduta del muro.
27
PORTOGALLO & SPAGNA La cultura dei graffiti portoghese è nata nei primi anni novanta, concentrandosi prevalentemente a Lisbona, mentre, in Spagna, l’avanguardia dei graffitisti risiede a Madrid, Barcellona e Granada. Dopo il boom delle tag, A Madrid ha preso forma anche un importante movimento stencil; gli Hall of Fame che attirano writer da tutto il mondo IRLANDA & GRAN BRETAGNA In Gran Bretagna, inizialmente, prevalse l’influsso dei graffiti newyorchesi; ma, intorno al 1983 si sviluppò una folta comunità di artisti, comunità che ebbe la sua base a Londra, Wolverhampton e Bristol. A Londra è molto difficile, in quanto vietato, eseguire pezzi, cosa che invece è possibile fare in altre città come Bristol. Negli ultimi anni le tecniche usate sono cambiate, si sono diffusi stencil e manifesti; esempio di questi cambiamenti sono i lavori dell’artista Bansky, artista che prima usava la bomboletta ed ora produce stencil molto apprezzati.
28
PAESI BASSI L’Olanda è diventato, accanto alla Francia e alla Germania, uno dei paesi più importanti nella storia dei graffiti europei. Ad Amsterdam, intorno agli anni settanta, vennero allestite le prime mostre europee. In questi paesi i graffiti sono tollerati e di conseguenza, le opere su treni e muri non vengono quasi mai cancellate. PENISOLA SCANDINAVA Grazie alla sua posizione geografica ai margini dell’Europa, la Penisola Scandinava, insieme ai vicini paesi, ha avuto modo di sviluppare uno stile indipendente. I graffiti danesi sono nati intorno al 1983, anno in cui fu trasmesso in televisione il film Style Wars. In seguito la Danimarca ha prodotto importanti stili di lettere, ne è esempio il wildstyle adottato da artisti Bates. EUROPA ORIENTALE In tutti i paesi dell’est europeo quali la Russia, la Bielorussia, l’Estonia e così via, le bombolette non erano facilmente reperibili, i tappini e le riviste graffiti erano vietate,quindi i primi lavori si sono affermati solo successivamente, i graffitisti hanno potuto esprimersi solo dopo la metà degli anni novanta. Ora
si sta affermando una cultura hip-hop locale che affianca i graffiti; grazie anche a internet, la situazione è migliorata, si sono iniziate a vedere le prime opere, e attualmente si è assistito a una vera e propria espansione di tale fenomeno. PENISOLA GRECA & BALCANI Qui i graffiti hanno cominciato a diffondersi nel 1984 sotto l’influsso dei media stranieri e di film come Beat Street e Wild Style. Il progetto Chromopolis ha fatto conoscere i graffitisti della Grecia; il movimento è concentrato specialmente ad Atene e Tessalonica e si sta sviluppando molto grazie anche ad artisti come Bizare o Woozy.
.
IL RESTO DEL MONDO AFRICA La cultura dei graffiti africana si concentra principalmente in Sudafrica, dove il fenomeno sta avendo una forte diffusione, l’ambiente dei graffiti sudafricano comprende molti writer di grande talento. Le terribili condizioni sociali ed economiche del Sudafrica hanno avuto un peso enorme sull’evolversi dei graffiti. Ancora oggi è molto difficile reperire bombolette o pennarelli di qualità decente, ma questo non impedisce ai writer di eseguire il maggior numero di pezzi possibili, sfruttando il poco che hanno a disposizione; per esempio usano il sistema “ femmina” cioè il montaggio dei tappini che permette un maggior controllo della pressione: con uno stesso tappino quindi si possono tracciare sia linee spesse sia linee sottili. Ancora adesso i problemi sociali rendono la vita dei writer diversa da quella degli artisti di altri paesi; nonostante ciò però i writer africani hanno fondato una loro comunità indipendente, all’interno della quale si svolgono jam, si pubblicano riviste, si organizzano eventi hip-hop, si commissionano pezzi e si lavora in studi
29
di design o come tatuatori. A Johannesburg è fiorita una cultura dei graffiti indipendente, con artisti specializzati in 3D e personaggi. ASIA In Asia sta nascendo una cultura graffiti particolarmente innovativa e variegata, i graffiti sono frequenti in Tailandia, nelle Filippine e a Singapore. In Giappone, specialmente, il fenomeno si è molto diffuso: le nuove generazioni sono molto ricettive nei confronti delle mode che provengono dall’Europa e dall’America. In tutta l’Asia i graffitisti tendono a concentrarsi nelle capitali, essi si servono di tecniche digitali e spesso svolgono contemporaneamente il lavoro di stilisti e graphic designer. AUSTRALIA & NUOVA ZELANDA I graffiti si trovano in prevalenza nelle grandi metropoli, l’enorme distanza che separa l’Australia da Europa e America ha favorita la nascita di un scena molto particolare. I graffiti si sono sviluppati in città come Melbourne e Sydney che sono gli epicentri dei graffiti australiani, ed in misura minore Brisbane dove videocamere, poliziotti e varie misure
30
di sicurezza costringono i writer a fare solo panel in tutta velocità e bombing sulle linee della metropolitana. La Nuova Zelanda,come l’Australia, è sempre rimasta un po’ in disporte rispetto al resto del mondo graffiti; anche qui gli artisti sono concentrati per lo più nelle grandi città come Wellington, dove organizzano spesso graffiti jam con gli artisti australiani.
31
32
Street Art
WHO
Gli artisti del panorama internazionale
33
34
AMERICHE
35
CHAZ BOJÓRQUEZ Los Angeles USA Chaz Bojorquez nasce a Los Angeles nel 1949. La sua attività di writer inizia nel 1969 quando incomincia a scrivere il proprio nome per le strade della sua città. Nel corso della sua carriera artistica ha esposto in diverse gallerie e mostre. Ha vissuto in ben 35 città di tutto il mondo, confrontandosi e assorbendo diverse culture e filosofie artistiche.
“Ho cominciato a fare Writing trentacinque anni fa perché adoravo la notte ed ero affascinato dalla naturale bellezza delle lettere; componevo lettere nella variante East Los Angeles dello stile Cholo, e questo mi faceva sentire orgoglioso della mia cultura latinoamericana e del mio ruolo nel graffitismo internazionale”. Il Cholo è uno studio calligrafico legato alla cultura chicana del barrio messicano, il cui scopo è delimitare le aree di confine delle diverse gang (cholo è
36
colui che e’ affiliato ad una gang). L’ area che ha visto nascere e diffondersi questo stile è la parte est di Los Angeles, meglio conosciuta come east L.A., il così detto barrio messicano. Bajorquez crede che la cultura e le persone siano definite dal loro linguaggio. La voce descrive chi siamo, crea l’identità della persona; per un artista la sua voce è la sua opera, i graffiti sono un linguaggio attraverso il quale si esprime la propria voce e la propria visione delle cose.
“Ora dipingo graffiti su tela perché sento il bisogno di soffermarmi più a lungo sulle lettere. Se prima mi bastavano un paio d’ore in mezzo alla strada, oggi,per portare a termine un’opera, mi occorrono da tre a quattro mesi, in certi casi fino a due anni. Per poter prestare ascolto ad un dipinto devo potergli dedicare tutto il tempo necessario”.
37
COPE 2
New York USA
Fernando Carlo, meglio conosciuto come Cope2, è un artista proveniente dalle strade del South Bronx, situato nella ‘”Big Apple”, New York. Grazie alla sua influenza si è guadagnato una fama degna dei più famosi writer del mondo, ma non ha ricevuto alcun riconoscimento professionale fino al 1990, periodo in cui ha iniziato a collaborare con aziende e ad avere contratti con privati. Egli deve moltissimo a suo cugino Chico 80, che lo ha iniziato all’arte dei graffiti insegnandogli i rudimenti di base e permettendogli così quell’evoluzione caratterizzata dalle sue lettere bombate con le quali ha ricoperto la città e l’ha portato a
38
diventare una leggenda. Cope2 ha collaborato con le più grandi marche ed aziende, come Adidas ed il Time Magazine ed è stato inserito nel gioco, Marc Ecko’s Getting up tra i personaggi principali, inoltre è apparso in Grand Theft Auto IV e nel film Shrek Terzo. Nel 1982 fonda la sua Crew: i Kids Destroy, successivamente mutato in Kings Destroy. Cope 2 rimane una delle più autentiche figure di writer esistenti, che vive tra legalità ed illegalità, costantemente cercato dalla polizia per le sue opere e non solo, rispecchia integralmente lo spirito old style con cui sono nati i graffiti.
39
CRAOLA Torrance USA
Greg “Craola” Simkins è nato nel 1975 a Torrance in California, e attualmente vive nel quartiere South Bay di Los Angeles dove i graffiti sono quasi inesistenti. Ha iniziato a disegnare all’età di tre anni ed è stato ispirato da vari cartoni animati e libri come “La collina dei conigli” di Richard Adams o “Le cronache di Narnia” di C.S. Lewis, ma solo a diciotto anni inizia ad avvicinarsi ai graffiti sotto il nome di Craola. La Street Art diventa così la sua attività artistica principale che gli ha permesso di sperimentarsi e conquistare così grandi spazi con la sua arte. L’avvicinarsi ai Graffiti gli ha permesso, grazie all’aiuto di altri due artisti Batoe e Plek, di imparare ad usare la prospettiva, la teoria dei colori e sviluppare ulteriormente le sue competenze artistiche. Dopo aver conseguito la Laurea in Arti Visive presso la California State University di Long Beach nel 1999, Simkins ha
40
lavorato come illustratore per diverse aziende di abbigliamento. Si trasferisce poi alla Treyarch / Activision, dove lavora su alcuni videogiochi; durante questo periodo dipinge in ogni suo momento libero portando così avanti la sua arte. Nel 2005, Simkins decide di lavorare come artista a tempo pieno, da allora è apparso in numerose mostre collettive e le sue opere sono presenti in tutto il mondo. Egli definisce le proprie “Storie a immagini” come opere di realismo fumettistico, raccapriccianti fiabe della buona notte, un incontro tra l’organico ed il tecnologico.
”Molti dei miei recenti dipinti raffigurano uno mondo al quale non so ancora dare un nome: ci sono folli coniglietti, uccelli a profusione e bambini che si impossessano del luogo a bordo di aggeggi volanti; è un mondo popolato di incubi che vengono sottomessi da bambini coraggiosi…”
41
DALEK New York USA Residente a New York, James Marshall, conosciuto nel mondo dell’arte come Dalek, è in realtà un moderno character designer, malgrado sia stato fortemente influenzato dalla cultura dei graffiti. La sua fama è dovuta all’ideazione degli “Space Monkeys”, personaggi fumettistici dai tratti molto netti, che crea utilizzando lo stancil oppure a mano libera.
“Gli Space Monkeys sono il mio concetto di essere umano” Per seguire il padre, arruolato in marina, lui e la famiglia hanno cambiato spesso residenza; la sua infanzia è caratterizzata da continui spostamenti, dalla East Coast fino ad arrivare in Giappone dove ha vissuto i suoi ultimi anni di scuole superiori.
42
Dalek si laurea in antropologia e sociologia alla Virginia Commonwealth University nel 1992 e riceve il suo BFA dalla School of the Art Institute di Chicago nel 1995. Dalek ha cominciato a dipingere con la bomboletta in giro per Chicago nel 1993, mentre oggi accade molto più sovente di reperire le sue creazioni su tavole da skateboard, oppure in gallerie d’arte. Nel suo show del 2007 alla Jonathan LeVine Gallery manifesta un forte distacco dallo stile che fino ad allora l’aveva caratterizzato, mostrando dipinti complessi e stratificati, usando il suo vero nome James Marshall al posto dello pseudonimo Dalek e rimuovendo quasi del tutto gli Space Monkeys.
43
44
Montreal CANADA
HVW8 è una collettiva d’arte che unisce in maniera polivalente arte, musica e design. Fondata nel 1998 da Tyler Gibney a Montreal assieme agli artisti locali Dan Buller e Tyler Gibney, La Heavyweight Art Installations si specializza nella composizione di tele multicolori, con ritratti di muscisti o attivisti politici in grandezza naturale su sfondi astratti e alquanto complessi. Nel 2005 Addison Liu apre una filiale della HVW8 a Los Angeles, con una particolare attenzione rivolta alla progettazione e allo studio grafico d’avanguardia: essa diviene ben presto la galleria Premiere metropolitana di Los Angeles e nel corso degli ultimi tre anni ha rappresentato artisti come Parra, Geoff McFetridge, Kevin Lyons, Ed Templeton, Lance Mountain, Mos Def con Cognito , Charles Munka, Adelberg Raif e Illizarbe Alvaro.
45
REVOK Cleveland USA
Dilagando la sua arte su moltissime città degli Stati Uniti per più di un decennio, Revok è sicuramente uno dei maggiori esponenti della scena urbana all’alba del 21° secolo. Revok attualmente è uno dei rappresentanti dell’Old style e si occupa principalmente di Lettering. Le sue opere hanno raggiunto una grandissima fama e lui è senza dubbio considerato uno dei professionisti più prolifici del genere. Con una eclittica capacità
46
di cambiamento e una vasta varietà di stile ha dipinto in più di venti città degli Stati uniti tra cui Los Angeles, San Francisco, Atlanta fino ad arrivare in Giappone dove è possibile trovare alcune sue opere a Tokio e non solo, ed in Europa in numerose città. Grazie alla sua capacità artistica e alla sua fama è stato chiamato per collaborare con grandi aziende come Toyota, MGM, HBO, Dickies, RedBull , a lavorare con altri artisti e a partecipare a svariati eventi.
47
RIME New York USA
Rime nasce e vive a New York dove inizia a fare graffiti durante il 1991. Con il nome Rime inizia a riempire la città di tag e di throw-ups. Successivamente nel 1996 si trasferisce nel New Jersey dove inizia a collaborare con Nace ed esplorare il campo del lettering wild style. Fino ad oggi Rime ha viaggiato e dipinto in più di diciassette delle maggiori città degli Stati Uniti, in sei paesi Europei e persino in Giappone ed in Tailandia.
48
Nel 2005 decide di fondare The Exchange, un gruppo di artisti d’elite provenienti dal Nord America e dall’ Europa. Ora si è stabilito a Los Angeles e lavora esclusivamente con The Seventh Letter Crew, per quanto riguarda arte murale ed esposizioni in gallerie d’arte. Rime è attualmente una delle figure di maggiore spicco nelle Americhe, grazie alla sua continua evoluzione e contribuisce alla rivalsa di quest’arte che solo negli ultimi anni viene riconosciuta come tale.
49
SECTR Halifax CANADA
Originario del Canada, Sectr è cresciuto in due città,Halifax in Nova Scotia, Canada e a Manhattan, New York City. Sectr entra a far parte della scena mondiale della Street Art nel 1995, dipingendo pezzi, in stile astratto e compatto, sui treni merci e passeggeri che percorrono in lungo ed in largo tutto il Nord America. Negli anni successivi viaggia ed estende la sua arte in tutto il mondo dipingendo in tutta Europa, Sud America, Cina, nel Sud est Asiatico, Nord America e ai Caraibi. Durante il 2003 Sectr fonda la RSF, (Rail Side Films), tramite la quale produce numerosi e premiati documentari sulla Street Art. Per ampliare il più possibile gli
50
orizzonti della propria energia creativa, Sectr ricorre nello stesso tempo a vari strumenti come pennarelli, bombolette spray e persino scarti e rifiuti.
“ Non mi sono mai davvero soffermato a domandarmi che stile abbia o ad analizzarlo e così che mi viene. Il pianeta Terra è la forma di vita più complessa che per ora io conosca , e lo trovo affascinante. Cerco di incorporarlo nella mia opera, che è un vero caos organico, il calderone in cui viene aggiunto anche un pizzico di tecnologia” Attualmente Sectr è concentrato a produrre lavori per gallerie d’arte e a riempire i muri di tutto il mondo
28
51
SWOON
New York USA Il suo vero nome è Caledonia, “Callie” Dance Curry,è un’artista newyorkese specializzato nella realizzazione di figure ritagliate. I manifesti di Swoon, costituiti da figure ritagliate, sono affissi in tutta Brooklyn e in molte città europee come Londra e Berlino. Studia pittura al Pratt Institute a Brooklyn ed entra nel mondo della Street Art nel 1999. Swoon è inoltre un membro della Justseeds Artist Cooperative. Attingendo al suo bagaglio di studi di belle arti e alla sua pratica della pittura a olio, Swoon ritaglia figure di carta che spesso rappresentano gli abitanti e gli edifici della città, alcune sono profili ritagliati nei minimi dettagli , altre invece sono elementi tipografici. Il mondo di Swoon è spesso popolato da figure realistiche ritagliate di persone, spesso i suoi amici o famigliari. Fare la spesa, andare in moto, parlare
52
su una veranda... queste persone attraversano un paesaggio urbano di sua invenzione, ponti, scale e cartelli stradali, tra ombre e spazi attraverso le quali le sue figure si muovono. Egli prende ispirazione da varie fonti storico artistiche e folcloristiche che vanno dall’ espressionismo tedesco alle ombre indonesiane. Swoon usa tagliare la carta per giocare con gli spazi positivi e negativi, in una concettuale esplorazione guidata dell’esperienza della strada.
“Di solito non esprimono pareri politici, a meno che non emergano spontaneamente durante il mio lavoro, all’epoca della prima invasione dell’Iraq da parte degli Stati Uniti,mi sono trovata a ritagliare la figura di una donna e di un bambino in fuga sotto le bombe lanciate dagli aerei, senza essere partita con quell’intenzione…”
53
TOTEM Atlanta USA
L’artista Totem si è dedicato alla pittura murale per venti anni; caratterizzato da un stile personale, ha evoluto una tecnica ormai divenuta celebre in tutto il mondo, affermandosi per la sua firma a lettere robotiche e i suoi caratteri The Mechanical Battle Serif e la sua versalità in tutti gli aspetti. A partire da Atlanta in Georgia, Totem ha viaggiato e dipinto in tutto il mondo, Giappone, Filippine, Nuova Zelanda, Germania,
54
Svizzera, Francia e molti altri paesi allestendo importanti gallerie a New York, Los Angeles e Giappone. Inoltre ha lavorato per grandi aziende come la Blue cross, Blue Shield, CocaCola, Shell gas, BBDO, Nike, Playstation, Xbox, Red Bull e molte altre. Attualmente Totem continua la sua carriera di Street Artist cercando di evolvere ulteriormente la propria tecnica e spingersi oltre i propri limiti.
55
56
EUROPA
57
58
123 KLAN Haubourdin FRANCIA
La crew francese 123 Klan è stata fondata nel 1992 dai Scien e Klor. La loro passione per il graphic design è nata nel 1994 grazie a Neville Brody, dalla cui opera hanno cominciato a mutare elementi da applicare ai graffiti. Per Scien e Klor il graphic design nasce quanto la street knowledge e la tecnologia si fondono insieme. Sfruttando uno dei vantaggi dei graffiti, ossia la possibilità di viaggiare e comporre pezzi con persone diverse, la coppia ha esibito i propri lavori in tutto il mondo, da Londra a Singapore. Gli altri componenti della crew sono Dean, Spear, Skam, Meric e Reso 1.
59
ALËXONE
Parigi FRANCIA
Alëxone nasce nel 1976, attualmente vive e lavora a Parigi. Proveniente dalla scena urbana dei graffiti, la sua notorietà cresce agli inizi degli anni novanta con le sue impressionanti Letter-Based tags (allora sotto lo pseudonimo di Oedipus). È un interessante avanguardista tra i parigini che fanno personaggi. Ha cominciato a dipingere con la bomboletta nel 1988 e, dopo aver sperimentato innumerevoli tecniche, ha imparato il me-
60
stiere di illustratore e graphic designer; la bomboletta rimane però il suo strumento preferito. Crea spesso oggetti particolarmente suggestivi, sia con lettere che con figure esplicite e spiritose, che si integrano perfettamente con lo sfondo. Ovviamente, la scelta dei colori e del luogo riveste un’importanza cruciale. I suoi lavori son apparsi in tutta Parigi sotto forma di sticker e di manifesti, o su grandi cartelloni pubblicitari.
61
AMOSE
Lille FRANCIA
L’artista conosciuto semplicemente come Amose è nato nel 1979 e attualmente vive a Lille in Francia dove fa il graphic designer. Amose ha studiato illustrazione al St. Luc Institute in Belgio; attualmente lavora in vari settori incluso l’illustrazione, la pittura tradizionale, lo spray painting e lo screen printing. I suoi lavori sono ispirati ad artisti come Vitchè e Vasko, Schiele, Klimt, Nate Williams, James Gallagher e altri. L’artista ha fondato uno studio a Lille con altri esponenti della Street Art: Eroné, Spher, Nada e Spyre; assieme formano un gruppo chiamato Mercurocrom Collective, la produzione della collettiva è eterogenea: graffiti, installazioni, Graphic designer e serigrafie. La produzione di Amose nasce quasi integralmente da schizzi e bozzetti, tanto che per lui è inconcepibile cominciare a
62
realizzare un’illustrazione al computer o una tela senza averla prima disegnata. Amose disegna dappertutto, preferibilmente su fogli di carta sfusi.
“Disegnare spesso conduce in luoghi che non si sarebbero mai immaginati ,quando faccio schizzi mi sento libero e privo di costrizioni. È così divertente… è in questo modo che si materializzano nuove idee”. Amose alterna manuale e digitale, lo spray sui muri e il computer imaging. La bomboletta è per lui qualche cosa di primordiale: quando si trova di fronte a un muro con una fila di bombolette si sente un bambino a cui sono stati dati dei pennarelli e un grande foglio di carta.
63
BANSKY
Bristol GRAN BRETAGNA
Bansky è uno street artist originario di Bristol, Gran Bretagna, le cui opere appaiono in tutto il paese e in giro per il mondo, col quale si è guadagnato la fama di uno dei più famosi artisti del globo. È entrato a far parte della scena storica del fenomeno quando ormai si andava smorzando il boom degli anni ottanta. Dopo aver esordito con pezzi di stile classico, ha optato per gli stancil in seguito ad un episodio imbarazzante: abbandonato dal resto della sua crew perché dipingeva troppo lentamente, passò sei ore sotto un treno per evitare di essere scoperto dalle guardie. Grazie agli stancil
64
è riuscito a distillare il suo humor e la sua irriverenza creando effetti di grande incisività visiva. Ha raggiunto una notorietà tale che i media nazionali seguono avidamente le sue imprese più spettacolari. L’etica del “fai da te” di Bansky ha ispirato anche dei libri molto apprezzati, oltre che mostre autoprodotte come quella allestita a Londra nel 2003, intitolata “Brandalism”. Con i suoi “testi”, le sue azioni e le sue opere d’arte, Bansky è riuscito a farsi portatore di un forte messaggio politico, senza intaccare per questo l’umorismo caratteristico del suo stile.
65
BATES
Copenhagen DANIMARCA
Bates è probabilmente uno dei più influenti artisti europei; i suoi molteplici viaggi gli hanno valso una fama internazionale, spinto da una forte passione ed una continua ricerca artistica. Bates è un rinomato artista internazionale proveniente da Copenaghen, Danimarca. Bates è attivo a livello artistico nel panorama della Street Art dal 1984 ed ha viaggiato attraverso tutto il mondo lasciando, in ogni locazione da lui visitata, traccia della sua creatività e del suo percorso artistico, visitando posti come gli Stati Uniti, il Brasile, il Messico, il Giappone, la Nuova Zelanda, la
66
Malesia, Africa, Russia, Svezia, Norvegia e molti altri. Inoltre Bates è stato citato in svariati libri ed ha ricevuto sovvenzioni e sponsorizzazioni da diverse ditte produttrici di colori inclusa la MTN Hard Core Montana Spain. Bates ha lavorato per diverse aziende incluse la Tribal Gear, Third Rail, Dickies, Redrum, Osiris, e altre. Attualmente lavora in un negozio e porta avanti progetti a livello artistico. L’obiettivo principale di Bates è impadronirsi di un ottimo letter styles, handstyle tags e throwups.
67
BLU
Bologna ITALIA
Nato a Rusco nel 1977. Vive e lavora a Stellina in provincia di Bologna. Conosciuto per i suoi giganteschi dipinti murali e le sue abili animazioni,il lavoro di Blu può essere ricondotto a quel filone nato con il graffitismo degli ultimi anni settanta e giunto agli onori della critica e del mercato negli anni ottanta. Blu ha riacceso l’interesse verso la Street Art con il carattere a tratti crudo e ibrido delle tematiche che affronta e con il rapporto innovativo tra segno e architettura. Per i suoi interventi inizialmente utilizzava gli spray ma in seguito solo pennelli; gli piace il segno crudo senza sfumature del pennello e la copertura
68
opaca e uniforme della vernice data con il rullo, in modo da poter realizzare dipinti molto grandi senza bisogno di scale e molto più convenienti in termini monetari. Blu imprime ai propri giganteschi personaggi una forte carica politica e sociale, raffigurandoli come creature simbolo delle problematiche della realtà contemporanea. I suoi personaggi si assomigliano un po’ tutti, sono un modello di persona, un soggetto standard che utilizza per raccontare. Mentre in passato faceva lettere e tag, ora scrive solo raramente delle frasi che fungono da commento al disegno utilizzando caratteri che siano comprensibili a tutti.
69
BO 130 Milano ITALIA
Nato a Bergamo nel 1971, vive e lavora a Milano. Bo130 è un importante protagonista e promotore della Street Art. Le sue campagne di Street art effimera a base di poster, stickers e murales campeggiano in molte città. Espone anche quadri su tela nelle gallerie d’arte e realizza installazioni in luoghi meno tradizionali. Gli autori di narrativa grafica come Manara e Moebius hanno esercitato un forte influsso su di lui quando era ancora ragazzo. Durante un viaggio negli Stati Uniti ha conosciuto l’arte dei graffiti rimanendone ammaliato, specie dalla character art di Mode 2. Le opere di Robert Rauschenberg, Keith Haring e Andy Goldsworthy hanno ulteriormente stimolato questa sua passione. Un mix
70
di influssi quindi, che insieme alla musica, ai viaggi e agli incontri, ha concorso alla sua produzione. Bo130 si serve del pc ma anche di pennelli, marker e bombolette.
“Gli schizzi mi servono per raccogliere delle idee o descrivere delle cose, ma sono soprattutto un modo per sfogare lo stress, quando disegno con la biro su un pezzo di carta bianca mi sento davvero bene! Le versioni definitive dei miei lavori sono il frutto di stratificazioni di forme sporche: quando dipingo su tela o sui muri dapprima faccio degli schizzi rapidi, poi comincio a tracciare le prime linee. Procedo per tratti diversi fino a quando una vocina mi sussurra: basta!”.
71
72
CHROMOPOLIS GRECIA
La rivista “Carpe Diem” con la collaborazione del Ministero della Cultura della Grecia ha organizzato, il progetto Chromopolis durante le Olimpiadi della Cultura 2001-2004; esso è nato per promuovere i graffiti come forma d’arte nell’ambito di un’iniziativa promossa dal governo ed intitolata “Olimpiadi culturali 2004” in preparazione dei giochi olimpici di Atene del 2004. Questo progetto ha coinvolto sedici noti Writer internazionali provenienti dalla Grecia (Impe, Woozy, bizare, Jasone, Reb, Liv2) e dall’estero (Os Gemeos, Nina, Codeak, Besok, Stormie, Shime, Loomit, Falco, Mak1, Phil) che, lavorando in due team, si sono distribuiti in dieci diverse città greche come “Delegati culturali”, ed hanno riqualificato le pareti di dieci grandi edifici creando gigantesche e stupefacenti composizioni murali.
73
DAIM
Amburgo GERMANIA
“Sono questi gli elementi che in seguito ai miei studi ho cercato di inserire nei miei pezzi. Per rendere le lettere più realistiche e plastiche, ho “Quando inizi a fare graffiti, cercato di renderle in 3D”. bisogna iniziare dalla tipografia. Si possono fare un sacco di Dopo un corso biennale sulle cose strane con le lettere, ma arti libere a Lucerna, in Svizzera, una D dovrà sempre essere Daim ha fatto ritorno in patria una D”. dove ha fondato nel 1999 il Getting-Up Studio, insieme a I suoi vivaci dipinti traggono Tasek, Stohead e Daddy cool. ispirazione dagli studi condotti Ora si concentra su tele e musul fotorealismo, ma anche rales collaborativi. dalle opere surrealiste di Salvador Dalì e dai chiaroscuri di Van Gogh. L’artista tedesco ha esordito con la bomboletta nel 1989, realizzando lettere 3d come non se ne erano mai viste.
74
75
ELDONE Barcellona SPAGNA
Eldone nasce e cresce a Barcellona e coltiva la passione per il disegno già dall’epoca infantile, tuttavia la sua produzione artistica inizia nei primi anni novanta con un’attitudine rivolta ai graffiti e a tutta la cultura loro affine. Avanguardista interessante nel panorama spagnolo dei disegnatori di personaggi, ha sviluppato un proprio stile immaginifico producendo fumetti; inoltre il suo stile è caratteristico di una tecnica mista, in cui utilizza svariati strumenti come spray, pittura
76
acrilica, olio, pennarelli, collage e interfacce digitali. In parallelo svolge l’attività di designer 3D presso un’agenzia pubblicitaria.
“la cosa più degna di nota nel mio stile è il modo con cui uso i personaggi per esprimere me stesso, mi piace dotarli di espressioni, disegnare escrescenze, cercare di trasmettere alcune sensazioni tramite i colori, giocare con le luci… le lettere mi piacciono, ma preferisco di gran lunga creare personaggi”.
77
ELPH
Edimburgo GRAN BRETAGNA
Elph è nato nel 1977 e cresciuto a Edimburgo, nel 1989 si è dato ai graffiti e tuttora porta avanti questa attività, in parallelo a quella di apprezzato pittore ed illustratore. I primi anni sono stati influenzati dai fumetti e dai cartoni, a cui è seguito un periodo dedicato unicamente ai graffiti. Nel 1994 ha stretto amicizia con Dase il writer fondatore della Many Styles Crew e il processo di apprendimento ha iniziato di nuovo con una più ampia gamma di influenze.
meglio e non ci sono distrazioni. I disegni in genere diventano dei quadri o ne faccio delle illustrazioni, che rifiniscono al computer. A tempo perso faccio scarabocchi tanto per sfogarmi”. La fluidità e la spontaneità gli vengono dalla lunga frequentazione dei graffiti. Per disegnare usa matite automatiche. Sui muri, oltre alla vernice spray sperimenta da tempo colori ad olio e pennelli, di cui si serve per fare gli outline.
“Gli schizzi mi servono per “l’esecuzione dev’essere veloce quasi tutti gli aspetti del mio se impiego troppo tempo, cala lavoro. Disegno molto di notte, l’interesse” le idee sembrano funzionare
78
79
ERICAILCANE Bologna ITALIA
Artista di casa bolognese, Ericailcane è sicuramente uno dei più originali e interessanti esponenti della scena street italiana: dolce, surreale, sognante, folcloristico, ha per anni dipinto le mura del capoluogo emiliano. La sua produzione spazia dalle acqueforti a murali su grandi superfici, ma comprende anche cortometraggi per i quali l’artista si serve di modelli animati e di una commistione di media. Il suo estro nel disegno ricorda il passato, mentre i concetti espressi riguardano spesso la modernità. “Disegnare è un modo di parlare senza aprir bocca” spiega. Spesso l’intento di Ericailcane è catturare un’atmosfera dal mondo che lo
80
circonda, da viaggi, persone, cose e animali: ” Cerco di disegnare ciò che vedo e ciò che sento”. Ultimamente la sua fama è in forte ascesa e, dopo aver esposto in importanti musei, spazi, iniziative italiane ,è stato recentemente adottato anche da Pictures On The Walls, declinazione della mitica galleria londinese Lazarides, madre per artisti della fama di Banksy.
“Non so come si evolverà il mio lavoro, forse sono io stesso a non volerlo sapere, dal momento che è una ricerca, un voler inseguire all’infinito un qualche cosa da scoprire. Non appena capisci dove vuoi arrivare il gioco finisce.”
81
ESCIF
Valencia SPAGNA
Escif nasce a Valencia dove attualmente lavora come designer ed illustratore freelance e dove collabora con l’università stessa come esperto di arte pubblica e Street Art. Il suo interesse per l’arte nasce quando in lui si fa strada la consapevolezza che l’arte è un modo per esplorare e ricercare. Percepisce il lavoro come indagine personale, e da quella cerca di costruire un percorso che, tramite i suoi dipinti, prova successivamente a trasferire sulla strada pensando al proprio lavoro come una sorta di pittura murale contemporanea, ispirata al e dal movimento Graffiti. Non per questo Escif considera la sua arte racchiusa tra i muri di questo movimento, va oltre ai pregiudizi della società per cercare di sfruttare in libertà assoluta le potenzialità e le possibilità dell’arte muraria. Comincia quindi a dipingere per le strade nel 1997 e durante il suo percorso ha avuto modo di esplorare, viaggiando, altri luoghi come il Marocco, il Sud America, buo-
82
na parte dell’Europa e,più di recente, Cuba; lasciando una parte di sè in tutti i posti visitati attraverso i murali, e a sua volta lasciando influenzare la sua produzione artistica dalla esperienze vissute. I suoi schizzi non sono versioni definitive, bensì un intermedio tra la sua testa e la strada, Escif è convinto che l’improvvisazione sia essenziale per poter contestualizzare. Inoltre è autore di opere a livello stilistico completamente diverse tra loro, indice di una continua evoluzione e sperimentazione.
“Mi piace esplorare tutto il tempo e ho gradualmente provare a uscire dalla tecnica, se non è realmente necessario. Non mi piace chiudermi in uno stile definito. La tecnica è solo uno strumento, non lo scopo del mio lavoro. Credo che il mio stile sia la conseguenza di questa ricerca, quindi è destinato a cambiare costantemente.”
83
HERAKUT Francoforte GERMANIA
Akut inizia la sua carriera artistica all’età di 14 anni; durante il suo percorso ha contribuito ad avviare una crew molto famosa in Germania chiamata Maclain, specializzata in graffiti fotorealistici. Dopo aver trascorso molto tempo con la crew, Akut ha iniziato a sentire l’esigenza di evolvere le sue capacità artistiche e di spingere oltre il suo stile e la sua stessa arte. Incontra così Hera, che si è unisce a lui a Siviglia, Spagna, durante un evento dove hanno avuto l’opportunità di dipingere assieme. Visto l’ottimo risultato della produzione in cooperativa, i due hanno deciso di formare una
84
coppia di produzione chiamata HerAkut, che è appunto l’unione dei loro due pseudonimi. Attualmente i due continuano la loro produzione artistica in cooperazione, sia in Germania sia in tutta Europa, come in Ucraina, Sarajevo, Spagna, Grecia, fino a viaggiare in altri continenti come America e Giappone.
“Quando Akut va all’estero a dipingere, mentre io devo rimanere in Germania per lavoro, ha sempre avuto premura di mettere le nostre “impronte digitali” firmando sempre le opere come Herakut.”
85
IEMZA Reims FRANCIA
Cresciuto a Reims, Iemza è entrato in contatto con la Urban Art attraverso lo skateboard, e in poco tempo ha cominciato a fare graffiti con gli amici. Il suo stile si è man mano evoluto: mentre i suoi primi pezzi erano molto tecnici, fortemente cromatici e improntati su lettering, poco alla volta ha cominciato a prestare attenzione alla struttura degli edifici, alle caratteristiche delle superfici e alla decostruzione connaturata agli spazi dismessi. Tutto ciò l’ha portato ad attenuare i colori e decostruire le proprie opere fino a renderle
86
“sporche buie e senza trucchi”. Nei suoi sketchbook si intessono ragnatele di linee, prospettive e figure stratificate; l’approccio consiste nel considerare lo spazio e le dimensioni dei muri. I luoghi abbandonati stimolano la sua immaginazione. Nei disegni distorce le prospettive per suscitare una situazione di disturbo e infondere vita nella città, caratteristica che si rispecchia nelle opere figurative, in cui deforma e ritorce la figura umana per approfondire temi come la fragilità, la debolezza e i demoni interiori.
87
MICROBO Milano ITALIA
Microbo è siciliana, ma vive e lavora con il compagno Bo 130 a Milano. I microbi e i ghirigori sono temi ricorrenti nella sua produzione artistica. Microbo dà vita al suo universo immaginario attraverso un interscambio e un’integrazione di grafica, dipinti, fotografia, video, animazione e design.
“I motivi geometrici, i punti e le linee sono sempre stati una droga per me, da adolescente impazzivo per Keith Haring e qualche anno dopo rimasi folgorata dall’arte di Chirs Ofili”.
88
Il motivo geometrico ha un ruolo importante nei suoi disegni, gli schizzi sono fondamentali per il suo metodo di lavoro, hanno una funzione preliminare nella realizzazione delle tele e dei murali ma anche nella progettazione di poster e sticker. Microbo equipara il processo che si attua con il disegno a quello che ha luogo mediante la musica: una combinazione di “note” primarie da cui scaturiscono nuovi personaggi.
89
MR KERN Parigi FRANCIA
L’illustratore, pittore e graffitista MrKern rende omaggio all’iconografia dei graffiti, al fumetto e a grandi artisti come Velàzquez, che hanno chiaramente influito sul suo stile. Per la sua produzione utilizza strumenti di vario genere, dalle bombolette a strumenti più classici come pennelli e rulli. Gli schizzi sono onnipresenti nella sua vita, nei momenti di relax come pure nella pianifica-
90
zione dei progetti. Le sue opere denotano invariabilmente un gran senso dell’umorismo, sebbene Mr Kern cerchi di immettervi tematiche serie, affrontando argomenti come la globalizzazione ed inserendo nelle sue opere protagonisti della scena mondiale, come il pagliaccio di McDonald o affrontando varie tematiche di tipo sociale.
91
ODEITH
Lisbona PORTOGALLO
Odeith nasce in una piccola città chiamata Damaia, situata nei sobborghi di Lisbona, nel 1976. La sua tag è una trasformazione della parola portoghese Odeio-te che significa “Ti Odio”. Dall’inizio della sua carriera artistica nel 1996 sino al 2004, la sua tag era semplicemente “Eith” ,dopo una pausa durata dal 2003 al 2004 in seguito all’apertura da parte dello
92
stesso artista di un grosso studio di tatuaggi , nel 2004 riprende la sua carriera artistica con il nome di Odeith. All’artista appartiene uno stile molto immediato ed istintivo, che non insegue un logotipo standard di lettera ma innova ed altera in continuazione il suo stile in una continua ricerca artistica che bandisce la staticità della forma in un solo unico stile.
93
PAL
Riga LETTONIA
Pal nasce a Riga, in Lettonia, dove attualmente vive e porta avanti la sua produzione artistica. Pal è un artista la cui arte ricopre diversi settori tra i quali, il graphic design, la pittura,design di interni fino ad arrivare alla Street Art. Pal utilizza di rado gli sketchbook preferendo riempire con disegni a matita innumerevoli fogli di carta A4. I personaggi svolgono un ruolo di primo piano nella produzione artistica di Pal; egli afferma che dalle sue parti raramente
94
capita di vedere persone con un’espressione felice camminare per strada. La maggior parte della gente è immersa nelle sue preoccupazioni, e questo si riflette nei suoi schizzi e nelle sue opere, che ritraggono personaggi dalle espressioni malinconiche. Per controbilanciare tutto ciò spesso dipinge un pinguino di nome Penguick. Per lui i pinguini sono animali affettuosi e ridicoli che compensano in parte la freddezza umana.
95
ROK 2
Innsbruck AUSTRIA
Rok2 nasce e vive ad Innsbruck, Austria, dove attualmente lavora. L’artista notò per la prima volta i graffiti nel 1995 a Praga durante un viaggio; qui le tag ed i pezzi disseminati per la città, che la rendevano come una tela ricca di colori, ebbero un fortissimo effetto su di lui, che proveniva da una città che in quegli anni non conosceva ancora il fenomeno della Street Art. Rientrato da Praga, Rok 2 cominciò a disegnare bozzetti
96
e all’inizio del 1996 iniziò a cimentarsi, sul muro del giardino dei suoi nonni, con l’uso della bomboletta. Attualmente cerca di mantenere un orientamento artistico che sia il più libero possibile da vincoli, per tale motivo ha abbandonato le forme classiche delle lettere. Le sue composizioni sono il frutto sovente di un’unione tra elementi 3D e astratti, ed una continua evoluzione.
97
SAT ONE Monaco GERMANIA
Sat One proviene da Monaco di Baviera, Germania. Le sue produzioni sono una via di mezzo tra i graffiti e le illustrazioni di design grafico, tramite vettori ed una tecnica lineare, disegna fantastiche costruzioni. Sat One rappresenta un caldo ed ibrido mondo di macchine astratte, animali innocenti, uomini perduti, sensualità libera, violenza poetica … Il forte senso grafico della forma e del colore che lo contraddistingue, colpisce molto, sia nei pezzi eseguiti sui muri sia nelle illustrazione e nei lavori
98
di design. Considera gli schizzi una sorta di diario personale e se ne serve per memorizzare idee che riprende in un secondo tempo. Spesso, nelle sue composizioni, gli animali diventano mascotte totemiche o assumono una funzione allegorica.
“La natura e le forme organiche sono fonti di ispirazione molto ricorrenti nei miei soggetti, poiché non sottostanno a rigide delimitazioni o a regole imposte”.
99
SCAGE
Leiden OLANDA
Scage è uno dei più famosi artisti dei Paesi Bassi, famoso per il suo strano stile con cui crea le sue lettere, e per il suo prolifico bombing attraverso tutto il paese. L’artista Olandese definisce il suo stile “Androideo”, il termine si riferisce alle sue lettere rigide e devitalizzate che, secondo l’artista, sono prive di flusso. Scage ha iniziato la sua carriera nel 1988 influenzato da due Writers leggendari dalla sua città natale Leiden di nome Zedz e Days. Nei primi tempi Scage ottiene una certa fama concentrandosi
100
sul bombing strategico delle linee tramviarie, olandesi e il “keetjes”. Nel 1993 presso la Royal Academy of Arts, studia disegno grafico e tipografia. Annoiato dal bombing, che non lo stimolava più a livello artistico e creativo, si è concentrato sullo sviluppo di un proprio stile e linguaggio all’interno dell’ambito dei graffiti e della Street Art. Ha iniziato sperimentando la fusione di graffiti, grafica e stampa. Oggi è art director in una agenzia grafica di Amsterdam, che unisce il suo lavoro con tele pittoriche e murales.
101
102
TRUE STILO CREW
Minsk BIELLORUSSIA
La True Stilo Crew attualmente formata da Gemini, Kem, Aka, Toze, Liquid, Matio, Denik e Denone è una delle poche crew bielorusse famose anche all’estero. La Street Art entra nella storia di questo paese solo alla fine degli anni novanta, il che spiega il perché della giovane età della crew. Le cattive condizioni economiche in cui versa il paese e la limitata disponibilità di materiali come bombolette o tappini di buona qualità, non hanno impedito alla crew di svilupparsi notevolmente portando alla ribalta alcuni artisti di talento. I True Stilo vantano la firma di un contratto con Montana e l’organizzazione di graffiti jams, muri legali e HallofFame.
103
WES 21
Biel SVIZZERA
Wes 21 è un grafico, web designer, illustratore e street artist austriaco residente a Biel. I suoi lavori sono un mix tra tecnica spray, colori acrilici e vari strumenti che riflettono la sua incredibile capacità tecnica ed artistica. Wes 21 è sempre alla ricerca di un’estetica trash perfetta; mescola realismo grafico, lettering, foto per creare le proprie
104
opere. Si occupa spesso della realizzazione di volantini per manifestazioni o per locali, si occupa di dipinti su tela e dipinti urbani. Wes 21 è stato autore di molteplici mostre e collaborazioni con aziende locali, ha inoltre contribuito ad una etichetta discografica sotto la quale produce anche brani musicali, la Korsettkollektiv.
105
XENZ
Bristol GRAN BRETAGNA Graeme Brusby, in arte Xenz, ha cominciato a dipingere graffiti nel 1987, all’età di quattordici anni nella città di Hull, ispirato dai film e dai libri che documentavano la cultura della Street Art a NewYork. Dopo aver praticato l’arte dei graffiti per venti anni, ha sviluppato un approccio unico alla forma d’arte. Le sue prime opere, pezzi all’interno dei magazzini abbandonati di Hull, nello Yorkshire in Inghilterra, hanno spinto Xenz ad avere un approccio nei confronti della Street Art molto sperimentale .Oggi vive a Londra dove si guadagna da vivere come artista e Designer. I suoi schizzi sono molto vaghi, a volte si limitano ad un veloce scarabocchio o all’annotazione schematica di un’idea. Per la maggior parte i suoi dipinti sono creazioni spontanee, sebbene quando dipinge su tela, abbozzi qualche dettaglio o improvvisi il quadro in formato ridotto.
“Con il passare degli anni ho
106
imparato che disegnare non è altro che un lavoro di estrazione, come aspirare da una cannuccia, molti pensano che i disegni debbano essere fatti a matita e rispecchiare il soggetto in modo pedante… disegnare non è altro che il processo di ricerca necessario per capire il perché si pensa, si vede e si sente in un certo modo”. Lo stile pittorico di Xenz è influenzato dall’arte asiatica, specie dalle pennellate impressionistiche della pittura cinese. Temi ricorrenti sono il mondo che lo circonda, le sue origini, i paesaggi naturali e quelli metropolitani. Anche lo spazio e la profondità hanno un ruolo chiave.
”Amo creare una profondità infinita, frazionare la superficie con poche linee, astrarmi da ciò che sto facendo per un attimo e poi continuare a frazionarla fino al momento in cui posso entrarci dentro”.
107
108
YCP CREW
Zagabria CROAZIA
Lunar, assieme a 2Fast, è il responsabile della fondazione della prima Crew croata, la YCP, nel 1992. Da allora la YCP Crew, acronimo di Yo Clan Posse, ha ricevuto commissioni da numerosi consiglieri comunali in tutta la Croazia, ed ha avuto così la possibilità di decorare le zone pubbliche con il suo stile unico, e la sua rinnovata e vivace Street Art. Insieme alla crew croata GSK, ha contribuito in modo determinante all’espansione dei graffiti croati. Oltre che di graffiti, i suoi membri si occupano di Graphic design, programmazione, fotografia, disegno e pittura.
109
110
IL RESTO DEL MONDO
111
FAITH47
Città del Capo SUDAFRICA
L’artista di Città del Capo, Faith47, dipinge conturbanti e fumettistiche teste femminili su tela o sulle pareti delle anguste baracche arrugginite che ospitano intere famiglie.
è così brutto avere questo spettacolo sotto gli occhi e non poter fare nulla per cambiare le cose. Che cosa posso fare per salvare questo misero mondo ? Così dipingo le baracche”
“Significa prendere le cose che tutti odiano e che non vogliono vedere e sbatterle in faccia. In Sudafrica milioni di persone vivono in baracche fatiscenti…
Faith47 è stata in diversi paesi europei e ha al suo attivo T-shirt, volantini, commesse legali e lavori per riviste.
112
113
114
IDT CREW
Shangai CINA
LA IDT crew (industry Definition Transfer) viene fondata nel 2008, da tre importanti graffitisti derivanti dal postmodernismo: YYY, Nan e Sinic, capaci di gestire differenti aspetti per trasformare la loro produzione in un’unica opera esclusiva. Il loro concetto artistico, ha superato le barriere del pensiero convenzionale, dando luogo a una serie di forme d’arte contemporanea e diversi generi. Essi hanno ridefinito il generale concetto della forma ed acquisito cosÏ un nuovo tipo di pensiero per poter scoprire, sperimentare e conoscere in maniera profonda il valore della Street Art.
115
KAB101 Prospect AUSTRALIA Kab101 vive a Prospect, in Australia, e ha dipinto la sua prima composizione con la bomboletta spray nel 1983. All’inizio degli anni Ottanta le sue tag imperavano ovunque, mentre oggi preferisce una forma di design basata sui simboli. Il suo lavoro è ispirato dai simboli che si collegano alla storia dei nomi e alla struttura dello spazio; raccontano storie di emozioni ed esperienze legate al passato e al presente.
“Esplorazione di lettere, trasformazione di superfici, marcatura di simboli, e design di un calibro tale da avere una propria identità. Ogni stile deve rispecchiare la mia personalità e identità, poiché il writing è un riflesso dell’esistenza di chi lo fa. Dipingo solo personaggi legati alla mia esperienza personale o che rappresentano
116
qualcosa che mi interessa, non soltanto esteticamente bello. Nelle mie composizioni mi servo di design molto complessi in wildstyle, pianificati nei minimi dettagli e lunghi da realizzare. Il pezzo è bicolore per dare risalto allo stile. Sono affascinato dagli strumenti che si utilizzano nel writing e continuo a sperimentare tutti i mezzi di espressione per assimilare ogni loro variante”. Kab101 esegue anche lavori su tela realizzati con varie tecniche per la marca d’abbigliamento da lui fondata: la OK101 Army. Scrive nomi, marchia simboli e nasconde esperienze di dolore e la gioia della vita all’interno delle tag e dei suoi dipinti, codificando le sue memorie e i suoi ricordi.
117
KASINO Sydney AUSTRALIA
Nasce nella zona di Sutherland di Sydney nel 1970, ed inizia a taggare i treni della città nel 1984 sulla linea Cronulla. Attualmente vive a Brisbane e gestisce l’etichetta 183. Come molti altri australiani, ha subito l’influsso del modello newyorkese sulla scia del quale ha sviluppato il proprio stile personale.
“Per farti un’idea, immagina una lettera che è stata svuotata dal suo interno. Con doppi
118
contorni, uno dentro l’altro, e l’interno asportato. Un contorno della lettera è spazio in positivo, l’altro in negativo” Sebbene abbia un messaggio politico preciso, raramente Kasino accompagna le sue composizioni con messaggi concreti. Kasino negli anni successivi ha viaggiato molto, girando tutta l’Australia, parte dell’Europa fino ad arrivare in America dipingendo in città come New York.
119
SUIKO Oita GIAPPONE
Suiko è nato a Oita, situato nella parte ovest del Giappone, ed è poi successivamente cresciuto ad Hiroscima, luogo storicamente molto importante perché fu la città dove il 6 agosto 1945 fu sganciata “Little boy”, la prima bomba atomica. Hiroshima è quindi divenuta la sede di tutte le sue principali attività.
120
Inoltre ha viaggiato in giro per Europa e Asia ed ha visitato l’intero Giappone collaborando con vari artisti. Grazie a queste esperienze ha acquisito uno stile dinamico e vivace, ricco di colori accesi e luminosi gestiti da un tratto originale e non scontato.
121
122
Street Art
WHY
Intervista a Truly Design
123
Raccontatemi di voi. Chi siete ?
Siamo quattro ragazzi di Torino, Moncalieri e Nichelino; il nostro incontro con i graffiti è avvenuto tra i tredici e i sedici anni. In quel periodo il graffiti writing era già un fenomeno piuttosto conosciuto, essendo arrivato in Europa negli anni ottanta. Abbiamo iniziato a dipingere in un momento e in un contesto, lontani dalle origini newyorkesi; la pittura, il fumetto, la grafica influenzavano già molti writer e il nostro esordio è stato simile a quello di altri: scrivevamo il nostro nome, legalmente o illegalmente che fosse, per sfogo, divertimento, ricerca d’attenzione. La passione per l’arte ci ha stimolati ad uscire dai modi e dagli schemi del graffiti writing tradizionale. Così, ognuno ha intrapreso la propria strada, tra studi e ricerca personale (design industriale, grafica, pittura, illustrazione), convogliando tutto nei nostri lavori, su muro e non. Durante questo imprescindibile processo d’ibridazione, abbiamo iniziato a lavorare con lo scopo di creare una piattaforma di lancio per la costruzione dello Studio.
124
Che significato ha il vostro nome, come nasce e qual è il valore che gli associate ?
Truly Design è un’espressione inglese che tradotta in italiano significa letteralmente “Veramente Design”. È un nome simpatico, non ha pretese di avere un senso grammaticale, però al contempo ha un suo appeal. Con “veramente” intendiamo la passione che ci motiva e con “design” indichiamo a coloro che leggono e sentono il nostro nome qual è la nostra occupazione e in cosa siamo sfociati dopo anni di graffiti. Il nome, infatti, è nato nel preciso momento in cui abbiamo deciso di allargare le nostre vedute ed andare oltre il graffito classico, oltre la tag e il pezzo. Di cosa vi occupate ?
Noi spaziamo dalla grafica istituzionale, classica, che fa chiunque fino ai graffiti. In verità i graffiti e la pittura murale sono il nostro cavallo di battaglia, ed è un settore in cui abbiamo inserito una serie di conoscenze pratiche, innovazione stilistiche, influenze dal punto di vista del gusto e così via, per trasformarla in un arte muraria un poco più ampia.
Come descrivereste il vostro stile ?
Il nostro stile è un melange di tutte le nostre esperienze; a livello di formazione, ognuno di noi ha intrapreso una carriera universitaria differente l’uno dall’altro: chi ha fatto illustrazione, chi design, chi pittura, ed infine Emiliano ha studiato giurisprudenza, che può sembrare essere l’unica cosa non esattamente pertinente; in realtà, per l’attività che abbiamo deciso di mettere su, è un grande aiuto, senza considerare che lui ha un talento artistico che esula da tutto il resto. Le nostre influenze sono quindi la diretta conseguenza dei nostri studi; Marco che ha studiato design probabilmente è il più tecnico e affronta i volumi in un certo modo, Mauro è un bravissimo illustratore quindi se c’è da creare una murata più illustrativa ci sarà lui che darà la sua impronta, mentre chi ha fatto pittura ci inserirà elementi pittorici. Siamo recettivi a qualsiasi diramazione delle arti visive e non e ne veniamo costantemente influenzati, evolvendo così la nostra produzione in base al panorama artistico attuale. Diciamo che dipende anche un po’ dal caso: se uno
di noi deve progettare una murata dalla A alla Z e magari gli altri componenti del gruppo sono impegnati, nascerà un’opera dal punto di vista progettuale completamente diversa. Generalmente però in condizioni ottimali cerchiamo ognuno di dare il proprio apporto in modo che il nostro stile, con tutti e quattro impegnati in maniera uguale, sia un buon mix di grafica, illustrazione e pittura. Tuttavia uno stesso lavoro affrontato in mesi diversi darebbe esiti completamente diversi. Concettualmente il cambiare i parametri, cambiare la tematica di un soggetto, farlo deviare non è una costrizione ma un arricchimento, perciò siamo pronti ad affrontare qualsiasi esperienza, partendo da un muro gigantesco e verticale fino ad arrivare ad un muro bassissimo e lungo. Ci facciamo ispirare molto dal contesto dove l’opera viene inserita, a seconda della città a seconda della location del quartiere essa prenderà una piega diversa.
125
Quali sono le vostre location preferite ?
Truly design è nata inizialmente solo grazie ai graffiti, ai lavori illegali che facevamo e alle prime Jam, quindi senza dubbio siamo molto legati a quel periodo. Attualmente però, a causa dalla carriera che abbiamo intrapreso e degli impegni personali di ognuno di noi, le cose sono cambiate: ci sono alcune murate da noi considerate “hall of fame”, murate particolari a cui siamo legati e dove ci piace andare a disegnare, e lo facciamo periodicamente. Ad esempio a Moncalieri il muro perimetrale del mattatoio comunale in cui periodicamente andiamo a fare i nostri disegni almeno un paio di volte all’anno, puntualmente da dieci anni. La cosa interessante è che questa nostra attività è documentata da tutta una serie di foto come fosse un calendario, periodi diversi, influenze diverse.
126
La Street Art eternamente in bilico tra legalità ed illegalità, cosa ne pensate ?
Innanzitutto i graffiti nascono come pratica illegale e sicuramente non condanniamo quell’aspetto del movimento. C’è anche da dire però che sono nati anche in un contesto particolare, che implicava l’uso dello spray come illegale; noi stessi abbiamo iniziato in un periodo dove era impossibile da neofiti farsi dare il permesso per dipingere dei muri legali. Volendo far graffiti era inevitabile farli in maniera illegale. In secondo luogo la questione va divisa in due: uno è giusto considerare vandalismo tutto ciò che è illegale ? A nostro parere no ! Però è un discorso che non va a parare da nessuna parte, perché se non si hanno i permessi per fare qualcosa e si va a scrivere su un muro e si viene arrestati, sono fatti di chi ha commesso il reato. È un rischio che ci si prende consapevolmente, non si può andare in mezzo alla strada e dire: “Stavo solo colorando il palazzo, povero me, sto facendo qualche cosa di bello”. D’altra parte è anche un’esperienza necessaria. I primi anni per noi sono stati molto importanti perché anzi-
tutto, ci si allena a dipingere velocemente, si acquisisce una certa dimestichezza con gli strumenti e con il tipo di supporto ed una serie infinita di altre particolarità tecniche; dopo di che si va a dipingere in gruppo, si forma un’unità di persone che si coprono l’un l’altro rafforzando così il rapporto. Consideriamo poi il fatto che, oggigiorno, la società secondo noi percepisce l’arte muraria in maniera molto viziata: siamo d’accordissimo che su case belle, palazzi storici, proprietà di un certo valore il graffito degradi, anche se è una tag ben fatta o un pezzo ben fatto; c’è anche da dire che tutto il casino fatto per due tag o a volte addirittura la difficoltà per ottenere permessi legali, non avviene per quanto riguarda la pubblicità che invece invade, degrada e si trova nella maggior parte degli spazi pubblici dove non dovrebbe proprio esserci: piazze, viali, autostrade, parchi, insomma è presente ovunque senza alcun tipo di tutela. Questo accade perchè i graffiti sono cose che non vengono percepite come facenti parte della legalità.
Qual è il vostro modus operandi nella realizzazione di un’opera ?
Negli ultimi sette-otto anni, da quando abbiamo iniziato a fare prevalentemente muri legali, c’è sempre un progetto un’idea che possa rappresentare un concetto profondo dal punto di vista intellettuale, filosofico o che possa essere anche solo una composizione bella da vedere, un abbellimento una ricerca puramente estetica. Capita di dipingere in freestyle, però succede quando si va a fare una murata con gli amici per divertirsi; se viene commissionato un lavoro durante un evento, ad esempio il PicTurin, o simile, c’è sempre una bozza, una progettazione in cui poi ognuno è libero di improvvisare tecnicamente o cromaticamente, lasciando sempre qualcosa alla freschezza e alla spontaneità del momento. Diciamo che il nostro stile si differenzia per il metodo e la progettualità che abbiamo sempre usato per realizzare i nostri pezzi; arriviamo sempre equipaggiatissimi sapendo già dove andremo a disegnare, com’è il muro, se ha dei difetti, se ha dei tubi nel centro piuttosto che delle finestre. Ci teniamo sempre a contestualizzare
127
quel tipo di elementi nelle nostre opere; nei nostri muri veramente poco è lasciato al caso, poi se ci facciamo ispirare da qualcosa di estemporaneo lo sfruttiamo sicuramente. Questo dipende anche dal lavoro di squadra: se uno di noi va da solo ed ha una bozza semplice, uno schema, magari nella sua testa ha già tutto chiaro e può permettersi di improvvisare; invece in quattro, se i ruoli non vengono divisi in maniera ottimale, diventa un caos. Questo è il motivo principale per cui e tutto sempre progettato in maniera precisa. Non siamo mai stati bravissimi a fare graffiti più classici, come lettering… Siamo attirati da altre cose che necessitano di uno studio compositivo più approfondito. Cosa vuol dire fare graffiti e cosa consigliereste a dei neofiti ?
Anzitutto consapevolezza. Non iniziare a scrivere dappertutto così tanto per farsi vedere, è un discorso di rispetto, perciò attenzione a dove si scrive, perché ogni mossa falsa che viene fatta infanga tutto il movimento: un ragazzino che inizia e scrive sulle chiese o edifici
128
simili, non è cosa, un cretino che fa la mossa sbagliata può infangare. Al giorno d’oggi, diversamente dagli anni novanta, fare Street Art vuol dire fare qualche cosa in più, oltre alla tag, bisogna trovare una propria strada, vedere a che punto si è nella cultura dei graffiti e cercare di portare qualche cosa di innovativo e personale. Questo vuol dire fare un studio su carta di anni, prima di attaccare un muro; se uno non sa disegnare sicuramente non è disegnando su un muro che si impara, quelle sono le tecniche più difficili, quindi prima bisogna farsi una cultura e pratica sulla carta. La Street Art è espressione di popolo e periferie? Se sì, perché secondo voi sa farsi dimensione collettiva e rendersi un preciso stile di vita?
È più esatto dire che il graffiti writing è espressione di chi ha motivo e voglia di dipingere per strada. Non lo ritengo una cultura univoca proveniente da un unico ambiente metropolitano, bensì un linguaggio a sé, un movimento artistico che abbraccia ceffi di periferia, così come artisti di provincia, fighetti viziati, artisti di pro-
fessione, ingegneri… Spesso è una passione perpetrata a proprie spese, senza fini dichiaratamente artistici né per avere qualcosa di ritorno. Gli stessi motivi che spingono ad agire per strada sono talmente vari che non ha senso generalizzare su chi vi si dedica, da dove nasce e che cosa rappresenta. La Street Art non è caratterizzata da un preciso stile di vita, non è portatrice di messaggi universali pur essendo un legame fortissimo che porta a molte amicizie, viaggi e avventure. Come percepite il movimento della Street Art ? A che punto credete siamo arrivati ?
Come tutti i movimenti complessi prevede una evoluzione, probabilmente i puristi e gli storici considerano i graffiti come iniziati all’inizio degli anni settanta e finiti col periodo della grossa repressione di fine anni ottanta, almeno per quanto riguarda gli Stati Uniti. In realtà un movimento che c’è da così tanti anni prevede una evoluzione ed è anche naturale che l’inizio e la fine siano molto diversi fra loro; il movimento ha avuto delle divagazione durante il suo percorso
che hanno portato esiti molto diversi. PicTurin festival che ha coinvolto Torino lo scorso mese è una prova di questa divagazione, dove il graffito raggiunge degli esiti inaspettati per cui vengono dipinte grossissime facciate, spesso da artisti singoli, che portano un grosso messaggio, sociale, politico… insomma non graffiti fini a se stessi. Se uno di noi scrive il proprio nome solo per pubblicizzarsi, rimane un’opera puramente estetica, fine a se stessa. In fondo ci si esprime su un canale pubblico, che è quello della strada, perciò si ha la responsabilità di dare un messaggio, ed è ciò che stanno facendo gli artisti a nostro avviso più pregevoli. I messaggi possono essere più o meno condivisibili ma sicuramente devono dire qualcosa, altrimenti resta una bellissima composizione assolutamente muta. Detto questo, come percepite l’evoluzione della Street Art ?
Con evoluzione si considera uscire dall’autoreferenzialità dei graffiti. Alla fine un individuo può vedere lo spray come semplicemente un mezzo tecnico per disegnare con stili non strettamente legati allo stereotipo dei graffiti, può disegnare
129
qualsiasi cosa e soprattutto mixare altri tipi di medium come la vernice, i rulli, il collage e lo stencil, arricchendosi. Alla fine i migliori riescono a personalizzare molto i loro lavori distaccandosi da una fiumana di gente che dipinge tutto più o meno nella stessa maniera. Anche i tempi hanno cambiato la finalità di fare la Street Art; una volta non c’era internet, non c’erano le riviste ecc. quindi fare qualche cosa per strada, farlo dappertutto era un gran vantaggio. Attualmente c’è gente che va a fare i graffiti nelle fabbriche abbandonate, cosa che fino a venti o trenta anni fa non si sognava nemmeno di fare. Perché, chi te lo vede? Oggigiorno chiunque, grazie ai blog e ad internet, può diventare molto più famoso di qualcuno che ha distrutto tutta la città di tag; quindi è molto importante, oltre al farsi vedere, ricercare qualche cosa di differente, speciale rimanendo aggiornati e consapevoli sul come gira il mondo della StreetArt a livello globale. Attualmente c’è una ricerca più approfondita in generale ed una ricerca ed un approccio molto più completo rispetto a quello che c’era venti anni fa, sia dal punto di vista estetico, sia concettuale.
Perché la Street Art ?
Inizialmente in età molto giovane, ti spingeva l’adrenalina, l’emozione che ti dava il fare questa cosa che veniva percepita più underground rispetto ad oggi che hai i grafittari sulla stampa con nome e cognome e indirizzo. Allora c’era un po’ più di anonimato e non c’era tanto internet, quindi aveva un certo suo senso andare per strada e mettere il proprio nome; il mondo con cui ti confrontavi era una realtà locale quindi, lo scopo era farsi una fama all’interno della città, del quartiere e in più la scarica di adrenalina che ti arrivava ogni volta che andavi a dipingere era esagerata. A livello artistico avendo già una attitudine verso le arti visive, il mettersi a fare lettere è stato qualche cosa in più rispetto ai disegni più classici, poi la cosa è diventata come fare pittura, essere davanti ad un muro è come essere davanti ad una tela gigantesca, che come valore aggiunto ha la soddisfazione che non lo stai facendo su una tela che rimarrà a marcire per chissà per quanto tempo, ma lo fai per strada. Finché tu stesso o qualcuno non lo cancella, hai la soddisfazione enorme di aver fatto un’opera visibile a tutti. Torino, novembre 2010
130
131
INDICE ARTISTI AMERICHE
EUROPA
Chaz Boj贸rquez Los Angeles USA pag 36- 37 http://www.chazbojorquez.com/ Cope2 New York USA pag 38- 39 http://www.cope2.net/ Craola Torrance USA pag 40- 41 http://www.imscared.com/ Dalek New York USA pag 42- 43 http://dalekart.com/ HVW8 Montreal CANADA pag 44- 45 http://hvw8.com/ Revok Cleveland USA pag 46- 47 http://revok1.com/ Rime New York USA pag 48- 49 http://www.tarestyles.com/ Sectr Halifax CANADA pag 50- 51 http://www.sectrart.com/ Swoon New York USA pag 52- 53 http://www.flickr.com/groups/swoon/ Totem Atlanta USA pag 54- 55 http://www.mr-totem.com/
123Klan Haubourdin FRANCIA pag 58- 59 http://www.123klan.com/ Al毛xone Parigi FRANCIA pag 60-61 http://www.alexone.net/ Amose Lille FRANCIA pag 62-63 http://amose.free.fr/ Mercurocrom http://mercurocrom.free.fr/ Bansky Bristol GRAN BRETAGNA pag 64- 65 http://www.banksy.co.uk Bates Copenhagen DANIMARCA pag 66-67 http://www.greatbates.com/ Blu Bologna ITALIA pag 78-69 http://www.blublu.org/ Bo130 Milano ITALIA pag 70-71 http://www.bo130.org/ Chromopolis GRECIA pag 72-73 Daim Amburgo GERMANIA pag 74-75 http://daim.org Eldone Barcellona SPAGNA pag 76-77 http://eldone.com/ Elph Edimburgo GRAN BRETAGNA pag 78-79 http://www.akaelph.com/ Ericailcane Bologna ITALIA pag 80-81 http://www.ericailcane.org/ Escif Valencia SPAGNA pag 82-83 http://www.flickr.com/people/escif/ HerAkut Francoforte GERMANIA pag 84-85 http://www.herakut.de/home.html Iemza Reims FRANCIA pag 86- 87 http://www.flickr.com/photos/iemza Microbo Milano ITALIA pag 88-89 http://www.microbo.com/ MrKern Parigi FRANCIA pag 90-91 http://mrkern.free.fr/ Odeith Lisbona PORTOGALLO pag 92- 93 http://odeith.com/
132
Pal Riga LETTONIA pag 94- 95 http://www.pal84.com/ Rok2 Innsbruck AUSTRIA pag 96- 97 http://www.rok2.at/ SatOne Monaco GERMANIA pag 98- 99 http://www.satone.de/ Scage Leiden OLANDA pag 100- 101 http://blog.bombit-themovie.com/bomb-it-about/artists/scage/ True Stilo Crew Minsk BIELLORUSSIA pag 102- 103 http://www.graffiti.org/truestilo/index.html Wes21 Biel SVIZZERA pag 104- 105 http://www.myspace.com/wes21stylez Xenz Bristol GRAN BRETAGNA pag 106- 107 http://www.xenz.org/ YCP Crew Zagabria CROAZIA pag 108-109 http://www.flickr.com/photos/lortek/
IL RESTO DEL MONDO Faith47 CittĂ del Capo SUDAFRICA pag 112- 113 http://www.faith47.com/ IDT Crew Shangai CINA pag 114-115 http://www.idt-space.com/ Kab101 Prospect AUSTRALIA pag 116-117 http://www.graffiti.org/kab101/index.html Kasino Sydney AUSTRALIA pag 118-119 http://www.kasino.com.au/ Suiko Oita GIAPPONE pag 120-121 http://www.suiko1.com INTERVISTA Truly Design Torino ITALIA pag 124-131 http://www.truly-design.com/
133
SITOGRAFIA & BIBLIOGRAFIA http://www.graffitishop.it/ http://www.graffiti.org/ http://www.ekosystem.org/ http://www.lost.art.br/ http://www.puregraffiti.com/ http://www.keinom.com/ http://www.wallstreetmeeting.de/ http://www.fatcap.com/
Nicholas Gantz GRAFFITI WORLD – Street art dai cinque continenti L’ippocampo,Urban Way, 2006 Milano Nicholas Gantz GRAFFITI WOMAN - Street art dai cinque continenti L’ippocampo,Urban Way, 2006 Milano Mininno Alessandro GRAFFITI WRITING - origini, significati, tecniche e protagonisti in Italia Mondadori Electa, Mondadori Arte, 2008 Milano Ryo Sanada, Suridh Hassan GRAFFITI ASIA Laurence King Publishing, 2010 Londra Tristan Manco STREET SKETCHBOOK L’ippocampo, Street Art, 2007 Milano Alessandro riva, Davide Tinelli STREET ART SWEET ART – dalla cultura hip hop alla generazione pop up Skira, Arte Moderna, 2007 Milano Christian Hundertmark THE ART OF REBELLION III Publikat, 2010 Germania Kiriakos Iosifidos MURAL ART III - Murals on huge public surfaces around the World Publikat, 2010 Germania
134
RINGRAZIAMENTI
Grazie a tutta la mia famiglia, ai miei Amici e a chi ha condiviso questo percorso assieme a me. Grazie a chi mi ha sostenuto, a chi ha creduto in me e a chi era scettico. Grazie al mio gruppo di Jeet kune do, ai miei colleghi, vecchi e nuovi, ai miei medici e a chi mi ha dato la forza di lottare. Grazie ai miei professori e a tutti coloro che in un modo o nell’altro mi hanno sempre aiutato e mi hanno insegnato qualche cosa. Un ringraziamento speciale a: I miei genitori, mia Mamma e mio Papà , perchè mi hanno sempre aiutato, sopportato e supportato, devo principalmente a loro se sono arrivato fino a qui oggi. A nonna Sandra, che ha sempre vegliato su di me non facendomi perdere la strada. A Barbara che ha creduto in me come non credevo si potesse fare. Ad Alessandro che ha scelto di essermi sempre vicino. Al mio Maestro Carmine per avermi aiutato a ritrovare fiducia in me stesso. A Fabio per moltissime ragioni. A Silvia per la grande disponibilità . Al mio Relatore per avermi dato fiducia.
135
136
5
6
7
8