rassegna stampa A cura Piazza
del CENTRO
CATTOLICO
Baleari, Marina
DI DOCUMENTAZIONE
d i Pisa.
Casella
E
INFORMAZIONE
P o s t a l e 61 o t t o b r e 1986
In questo
numero:
La
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Udienza generale Quando g l i angeli ribelli caddero d a l cielo ROMA. «La caduta degli angeli ribelli» è stato ieri mattina il tema delia èatechesi trattata da Giovanni Paolo l i nell'udienza generale, tenuta nell'aula Paolo V I gremita di oltre ottomila pellegrini provenienti da tutto il mondo. Il Papa, giunto a San Pietro proveniente i n elicottero dalla residenza d i Castelgandolfo, ha sottolineato nel suo discorso che fare catechesi oggi «vuol dire prepararsi alla condizione di lotta che è propria della vita della Chiesa in questo tempo ultimo della storia della salvezza». A l termine della catechesi, pronunciata in italiano e riassunta poi in diverse lingue, il Papa ha come tradizione salutato i diversi gruppi di pellegrini presenti, dedicando i suoi saluti finali ai giovani, agli ammalati ed alle coppie di sposi novellL
C
ontinuando l'aigomento delle precedenti catechesi dedicate all'articolo della fede riguardante gli angeli, creature d i Dio, ci addentriamo oggi ad esplorare il mistero della libertà che alcuni d i essi hanno indirizzato contro Dio ed i l suo piano di salvezza nei confronti degli uomini.
mente ed irrevocabilmente rifiutato Dio e i l suo Vegno, usurpando i suoi diritti sovrani e tentando d i sovvertire l'economia della salvezza e 10 stesso ordinamento dell'intero creato. Un riflesso di questo atteggiamento lo si ritrova nelle parole del tentatore ai progenitori: "diventerete come Dio" o "come dei".
Come testimonia l'evangelista Luca, nel momento i n cui i discepoli tornavano dal Maestro pieni d i gioia per i finiti raccolti nel loro tirocinio missionario, G e s ù pronuncia una frase che fa pensare: "Io vedevo Satana cadere dal cielo come la folgore".
Così lo spirito maligno tenta di trapiantare nell'uomo l'atteggiamento d i rivalità, d i insubordinazione e d i opposizione a Dio, che è diventato quasi la motivazione d i tutta la sua esistenza.
Con queste parole i l Signore aficrma che l'annuncio del Regno di Dio è sempre una vittoria sul diavolo, ma nello stesso tempo rivela anche che l'edificazione del Regno è continuamente esposta alle insidie dello spirito del male. Interessarsene, come intendiamo fare con la catechesi di oggi, vuol dire prepararsi alla condizione d i lotta che è propria della vita della Cliiesa i n questo tempo ultimo della storia della salvezza. D'altra parie, ciò permette d i chiarire la retta fede della Chiesa d i fronte a chi la stravolge esagerando l'importanza del diavolo, o d i chi ne nega o ne minimizza la potenza malefica. Le precedenti catechesi sugli angeli ci hanno preparati a comprendere la verità che la Sacra Scrittura ha rivelato e che la Tradizione della Chiesa ha trasmesso su Satana, cioè sull'angelo caduto, lo spirito maligno, detto anche diavolo o demonio. Questa "caduta", che presenta il carattere del rifiuto d i Dio con i l conseguente stato di "dannazione", consiste nella libera scelta d i quegli spiriti creati, che hanno radical-
Nell'Antico Testamento la narrazione della caduta dell'uomo, riportata nel libro della Genesi, contiene u n riferimento all'atteggiamento d i antagonismo che Satana vuole comunicare all'uomo per portarlo alla trasgressione. A n ò h e nel libro d i Giobbe leggiamo che Satana cerca d i far nascere la ribellione nell'uomo che soffre. Nel libro delia Sapienza Satana è presentato come l'artefice della morte, che è entrata nella storia dell'uomo assieme al peccato. La Chiesa, nel Concilio Lateranense I V , insegna che U diavolo (o Satana) e gli altri demoni "sono stati creati buoni da Dio ma sono diventati cattivi per loro propria volontà". Infatti leggiamo nella Lettera dì san Giuda: "... gli angeli che non conservarono la loro dignità ma lasciarono la propria dimora, i l Signore l i tiene i n catene eterne, nelle tenebre, per il giudizio del gran giorno". Similmente nella seconda Lettera di san Pietro si paria di "angel i che avevano peccato" e che Dio "non risparmiò, ma... precipitò negli abissi tenebrosi dell'inferno, serbandoli per 11 giudizio". E' cliiaro che se Dio "non perdona" i l peccato
Awenire G i o v e d ì 14 a g o s t o 1986
degli angeli lo fa p e r c h é essi rimangono nel loro peccato, perche sono eternamente nelle catene" d i quella scelta che hanno operato all'inizio, respingendo Dio, contro la verità del Bene supremo e definitivo che è Dio stesso. I n questo senso scrive san Giovanni che " i l diavolo è pecxatore fin dal principio". E "sin dal principio" egli e stato omicida e "non ha perseverato nella verità, p e r c h é non v i è verità i n lui". Questi testi ci aiutano a capife la natura e la dimensione del peccato d i Satana, consistente nel rifiuto della verità su Dio, conosciuto alla luce dell'intelligenza e della rivelazione come Bene infinito, Amore e S a n t i t à sussistente. Di peccato è stato tanto maggiore quanto maggiore era la perfezione spirituale e la perspicacia conoscitiva dell'intelletto angelico, quanto maggiore la sua liberta e la sua vicinanza a Dio. Respingendo la verità conosciuta su Dio con un atto della propria libera volontà, Satana diventa "menzognero" cosmico e "padre della menzogna". Per questo egli vive nella radicale e irreversibile negazione d i Dio e cerca di imporre alla creazione, agli a l b i esserie creati ad immagine d i Dio, ed in particolare agli uomini, la sua tragica "menzogna sul Bene" che è Dìo. Nel Libro della Genesi troviamo una descrizione precisa d i tale menzogna e falsificazione della verità su Dio, che Satana (sotto forma d i serpente) tenta d i trasmettere ai p r i m i rappresentanti del genere umano: Dio sarebbe geloso delle sue prerogative ed imporrebbe perciò delle limitazioni all'uomo. Satana invita l'uomo a liberarsi dell'imposizione d i questo giogo, rendendosi "come Dio'. In questa condizione d i menzogna esistenziale Satana diventa — secondo san Giovanni — anche "omicida", cioè distruttore della vita soprannaturale che Dio sin dall'inizio aveva innestato i n lui e nelle creature, fatte ad "immagine d i Dio": gli altri puri spiriti e gli uomini; Satana vuol distruggere la vita secondo la verità, la vita nella pienezza del bene, la sopran-
naturale vita d i grazia e di amore. L'autore del Libro della Sapienza scrive: "... la morte è entrala nel mondo per invidia del diavolo e ne fanno esperienza coloro che gli appartengono". E nel Vangelo G e s ù Cristo ammonisce: "... temete piuttosto colui che ha i l potere d i far perire e l'anima e i l corpo nella Geenna". Come effetto del peccato dei progenitori questo angelo caduto ha conquistato i n certa misura i l dominio sull'uomo. Questa è la dottrina costantemente confessata ed annunziata dalla Chiesa, e che i l Concilio d i Trento ha confermato nel trattato sul peccato originale: essa trova drammatica espressione nella liturgia del battesimo, quando al catecumeno viene richiesto di rinunziare al demonio e alle sue seduzioni. Di questo influsso sull'uomo e sulle disposizioni del suo spirito (e del corpo), troviamo varie indicazioni nella Sacra Scrittura, nella quale Satana è chiamato " i l principe d i questo mondo", e persino " i l dio d i questo mondo". Troviamo molti altri nomi che descrivono i suoi nefasti rapporti con l'uomo: "Beelzebul" o "Belial", "spirito immondo", "tentatore", "maligno" e infine "anticristo". Viene paragonato a u n "leone", a u n "drago" (nell'Apocalisse) e a u n "serpente". Molto frequentemente per designarlo viene usata i l nome "diavolo" dal greco "diaballein" (da cui "diabolos"), d i e vuol dire: causare la distruzione, dividere, calunniare, ingannare. E a dire il vero tutto questo avviene fin dall'inizio per opera dello spirito maligno che è presentato dalla Sacra Scrittura come una persona pur asserendo che non è solo: "siamo i n molti", gridano i diavoli a G e s ù nella regione dei Geraseni; " i l diavolo e i suoi angeli", dice Gesù nella descrizione del futuro giudizio. Secondo la Sacra Scrittura, e specialmente i l Nuovo Testamento, 11 dominio e l'influsso di Satana e degli altri spiriti maligni abbraccia tutto i l mondo. Pensiamo alla parabola d i Cristo sul campo (che è il mondo), sul buon seme e su quello non buono che Il diavolo semina i n mezzo al grano cercando d i strappare
dai c u o r i quel bene che i n essi è stato "seminato". Pensiam o alle numerose esortazioni alla vigilanza, alla preghiera e a l digiuno. Pensiamo a (niella forte affermazione del Signore: "Questa specie d i dem o n i i n nessun altro modo si p u ò scacciare se non con la pregliiera". L'azione d i Satana consiste p r i m a d i tutto nel tentare gli u o m i n i al male, influendo sulla loro immaginazione e sulle loro facoltà superiori per volgerle i n direzione ^contraria alia legge d i Dio. Sa"tana mette alla prova persino Gesù, nel tentativo estremo d i contrastare le esigenze dell'economia della salvezza così come Dio l'ha preordinata. Non è escluso che i n certi casi lo spirito maligno si spinga anche ad esercitare i l suo influsso non solo sulle cose materiali, m a anche sul corpo dell'uomo, per c u i si parla d i "possessioni diaboliche". N o n è sempre facile discernere ciò che d i preternaturale avviene i n questi casi, n é la Chiesa accondiscende o asseconda facilmente la tendenza ad a t t r i b u i r e m o l t i fatti a interventi diretti del demonio; m a i n linea d i principio non si p u ò negare che, nella sua vol o n t à d i nuocere e d i condurre al male, Satana possa giungere a questa estrema manifestazione della sua superiorità.
Repressione religiosa in Roman Tredici cinese spianate dalle rus W A S H I N G T O N — Gli Stati Uniti hanno presentato protesta formale contro il governo romeno accusato di limitare le libertà religiose e i diritti dell'uomo. Le autorità di Bucarest hanno fatto spianare con i bulldozer una decina di chiese. L'assistente segretario di Stato americano, signora Rozanne Ridgeway, ha dichiarato al congresso che la protesta è stata presentata dopo che mercoledì scorso una chiesa avventista del settimo giorno è stata demolita a Bucarest sebbene fosse occupata da circa 200 fedeli. Christopher Smith, repubblicano di New Jersey alla Camera dei rappresentanti e autore di una mozione per sospendere le relazioni commerciali con la Romania, si è detto esasperato che la chiesa fosse stata demolita i l giorno do-
Dobbiamo infine aggiungere che le impressionanti parole dell'Apostolo Giovanni: "Tutto i l mondo giace sotto i l potere del maligno", alludono anche alla presenza d i Satana nella storia d e l l ' u m a n i t à , una presenza che si acuisce m a n mano che l'uomo e la società si allontana da Dio. L'influsso dello spirito maligno p u ò "celarsi" i n modo più profondo ed efficace: t'arsi ignorare corrisponde ai suoi "interessi". L'abilità di Satana nel mondo è quella d i i n d u r r e ^ l i u o m i n i a negare la sua esistenza i n nome del razionalismo e d i ogni altro sistema d i pensiero che corea tutte le scappatoie pur d i non ammetterne l'opera. Ciò non significa p e r ò l'eliminazione della libera volontà e della res|>onsabilità dell'uomo e nemmeno la frustrazione dell'azione salvifica d i Cristo. Si tratta piuttosto d i u n conflitto t i a le forze oscure del male e quelle della redenzione. Sono eloquenti, a questo proposito, le pai-ole che G e s ù rivolse a Pietro all'inizio della passione: "... S i m o ne, ecco Satana v i ha cercato per vagliarvi come i l grano; m a io no pregato per te perc h é non venga meno la tua fede".
Per questo comprendiamo come G e s ù nella preghiera che c i ha incignato, i l "Padre nostro", che è la preghiera del Regno d i Dio, termina quasi bruscamente, a differenza d i tante altre preghiere del suo tempo, richiamandoci alla nostra condizione d i esposti alle insidie del MaleMaligno, n cristiano, appellandosi al Padre con lo spirito di G e s ù e Invocando i l suo Regno, grida con la forza della tede: fa' che non soccombiam o allà tentazione, liberaci dal Male, dal Maligno. Fa', o Signore, che non cadiamo nell'infedeltà a c u i c i seduce colui che è stato infedele fin dall'inizio.
po che la mozione era stata dibattuta al Congresso. « E ' come se non fossimo riusciti affatto» a incoraggiare la Romania alla riforma, ha detto la Ridgeway aggiungendo di ritenere che questo «sia stato un modo di farci sapere che alla Romania non interessa». Rozanne Ridgeway ha precisato che sono state distrutte tredici chiese. L'amministrazione americana ha chiesto al Congresso di rinnovare lo stato di nazione più favorita nei confronti della Romania per permetterle di concludere accordi commerciali con gli Stati Uniti. Ma sia alla Camera sia al Senato sono state proposte leggi per sospendere per sei mesi le facilitazioni commerciali già in atto da lungo tempo.
Che tristezza, questo giornalismo \
Caro direttore, «parole cosi roventi, come quelle scritte da Gianpaolo Pausa sull'ultimo numero dell'Espresso, a carico dei colleghi giornalisti a motivo della vicenda cardinale Poletti né tu né io. l'orse, le avremmo sctitte. Già l'attacco è duro: a Rimini questo Poletti l'ha fatta grossa o no? Io dico di no. Poletti ha soltanto, riscoperto l'acqua calda e ce l'ha rovesciata «addosso con due o tre mestoloni un po' energici. ITimo: i giornali spesso raccontano balle. Secondo i giornalisti subiscono pressioni d'ogni genere. Terzo i suddetti giornalisti "debbono adeguarsi ai mezzi di comunicazione che gii danno il pane quotidiano", ossia di solito sono costretti a legar l'asino dove vuole il padrone. Sono, cosi conclude, verità sacrosante anche se amare » Quanto ci sia di vero in tutta l'accusa io non so dire. So soltanto che quel che s'è verificato in questi giorni è spettacolo piuttosto, come dirlo?, inglorioso. E tocca a noi segnalarlo, prima che un altro Gianpaolo Pansa intervenga a denunciare la grossa menzogna che ha accompagnato la polemica giornalistica che è seguita alia catechesi fatta dal Pontefice circa l'esistenza e 1 azione di Satana all'interno dell'umanità. Qualcosa del genere, e per lo stesso motivo, era già accaduto a Paolo VI: anche lui per aver parlato di Satana si tirò addosso un'ondata di sberleffi e in più il libro di Vittorio Gorresio, che era tutto un dispregio, per la semplice ragione che il Pontefice Romano da quella cattedra aveva osato offendere la cultura moderna. Che e iioi lo stesso motivo dell'attuale insistente, incalzante polemica, L'argomento è qu.mto mai interessante e noi lo si dovrà pure affrontale apertamente, se è vero, com'è vero, che
di Ersilio quanto il Papa ha detto nelle due catechesi del 13 e del 20 agosto attorno alla cre.ozione delle «cose visibili e invisibili» appartiene al «credo», e se è vero, in particolare, che la partecipazione di tutta la creazione, compresi gli esseri invisibili buoni e cattivi, angeli o demoni, al mistero della nostra salvezza è contenuto preciso della Rivelazione Nel frattempo, un dato va segnalato e messo in chiaro: che nell'attuale polemica la gran parte dei giornali sono incorsi in un grave infortunio «professionale». E' infatti accaduto che han fatto dire al Papa parole che non s'è affatto sognato di dire. 11 Papa dopo avere «affermato che i testi biblici attestano l'azione di Satana nel mondo a d.anno degli uomini, aveva aggiunto che. sempre nella Bibbia, il demonio «viene paragonato a un "leone" (come nella prima lettera di S. Pietro), a un "drago" (nell'Apocalisse) e a un serpente (nella Genesi)». Cose note a tutti. Ebbene, ai giornalisti è piaciuto aggiungere qualcosa di proprio: l'immagine del caprone con le corna. Malafede? Può d.orsi. In realtà curioso sapere che il tutto è derivato da un titolo di «Repubblica» che. quel che il giornalista Orazio La Rocca aveva scritto nel testo come paiole sue (aggiungendo «animali vari») riportava poi. come si diceva, nel titolo fra virgolette: «Wojtyla prevede la sconfitta del Maligno-Serpente. Drago, caprone con le conia». Detto fatto: quel momento tutti i giom.oli fanno sapere che il Papa ha presentato il diavolo come caprone con le corna ecc.. >senza che a nessuno né dei giornalisti, né dei capiredattori sia mai venuto il minimo sospetto che parole siffatte il Papa non poteva averle pronunciate per i l semplice fatto che
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• la R e p u b b l i c a m a r t e d ì 2 s e t t e m b r e 1986
Tonini quell'immagine appartiene alla superstizione medievale e non alle sorgenti della rivelazione cristiana. Sta il fatto comunque che su quell'invenzione si è scatenata l'ironia pes«ante e scriteriata dei nostri bravi commentatori prima e dei vignettisti poi: quelli di Tango, ai Repubblica che ne ha riempito due pagine, per arrivare infine al colmo: alla serie di quadretti di Forattini apparsi sull'ultimo Espresso, nei quali il volto del Pontefice si trasforma via via nel volto di un caprone con le coma, quasi fosse lui. il Pontefice, l'incarnazione di Satana. A questo punto, caro Direttore, non resta molto da dire. C'è solo da ammettere, molto tristemente, che questo non è per nulla edificante per il giornalismo italiano. E da chiedere scusa «al Pontefice a nome di tantissimi giornalisti italiani, che di tanta disavventura sono del tutto incolpevoli.
La protezione anunali scrive al Papa
Belzebù si trasforma in caprone o drago? E PEnpa: "ridicolo" T O R I N O — I l vice presidente nazionale dell'Ente protezione animali (Enpa), Silvano Tralscl, ha rivolto un accorato e singolare appello a Wojtyla. «Numerosi organi d'Informazione — scrive Tralscl — hanno riportato dichiarazioni del Papa In merito alla materializzazione del diavolo. Sembrerebbe— prosegue la lettera — che Belzebù assuma, secondo le necessità, le sembianze di un leone, di un drago, di un serpente o di un caprone con le relative corna. Queste stupefacenti affermazioni vengono respinte e giudicate ridicole dall' Enpa che L a Invita, Sommo Pontefice, a non ulteriormente coinvolgere Inermi specie animali nelle sue supposizioni teologiche ma, al contrario, a ded Icare maggiore attenzione per condannare le Innumerevoli forme di maltrattamento di cui sono vittime gli animali, anche da parte dei religiosi».
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M a n a g u a
Cuadro: non credete ai sandinhti quando tendono la mano alla Chi Proprio da quel quotidiano, ora chiuso dal governo, era partita la rivolta contro Somoza - Troppo tardi i moderati scoprirono di avere stretto alleatts za con leninisti travestiti da cattolici - Ma l'Occidente non vuole capire R i m i n i — «Abbiamo cred u t o al marxismo e siamo s t a t i i n g a n n a t i » . Affermazione preziosa, se a farla è u n esponente d i quel cattolicesimo sudamericano che simpatizza con i regimi socialisti, un seguace d i quella «teologia della liberazione» che s'illude d i usare l'ideologia di M a r x come strumento per una società più giusta. A farla è Pablo A n t o n i o Cuadro, d i r e t t o r e del giornale p i ù diffuso del Nicaragua, «La Prensa», che i l governo snndinistn d i Managua ha chiuso d ' a u t o r i t à u n mese e mezzo fa. «Quelli che m i hanno chiuso la bocca erano t u t t i miei amici — dice —. Insieme abbiamo rovesciato Somoza, insieme abbiamo sognato una società basala su quel che i l marxismo ha d i positivo, il suo metodo scienti fico, i l suo modo d i interpretare la storia. Invece era t u t t o un inganno». P o e t a s t i m a t o nel suo Paese, sessantenne professore d i filosofia, alto e magro, Pablo Antonio Cuadro è venuto a R i m i n i , al meeting del M o v i m e n t o popolare, per raccontare sconsolato la s t o r i a della sua illusione. «"La P r e n s a " » , i l giornale che io dirigo (o meglio, che dirigevo) — dice — e stato i l centro della rivoluzione popolare che ha rovesciato i l d i t t a t o r e Somoza. La sollevazione popolare a Managua comincio nel '78 proprio a causa dell'assassinio, (la parte dei somozisti, del direttore d e l l a "Prensa", Pablo J o a q u i m Chamorro, che era mio amico e famosissimo uomo politico. Fu l u i ad aggregare forze d i sinistra, d i centro e perfino d i destra i n una Unione nazionale d'opposizione al regime fascista. I n quell'aggregazione, i marxisti dichiarati erano i n netta minoranza. E accettarono un programma comune, un piano minimo d'accordo che comprendeva alcuni p u n t i precisi».
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Quali? «Fare la rivoluzione nel r i spetto delle libertà e dei d i r i t t i civili. Creare un'economia mista. Accettare i l dialogo democratico t r a le forze d'opposizione». E invece? «E invece i l piccolissimo gruppo marxista che ci ha accompagnato nella rivoluzione s'è impadronito delle armi dell'esercito, ed ha i m posto la propria d i t t a t u r a , emarginando t u t t e le altre forze democratiche. I sandinisti i n particolare, ce ne siamo accorti dopo, erano un gruppo leninista che si mascherava sotto un'etichetta cattolica: dicevano d i considerare Cristo come i l loro centro, e i l marxismo come i l loro metodo. N o i credevamo che fossero marxisti cristian i , con cui si poteva dialogare; invece erano l e n i n i s t i , con cui nessun dialogo è possibile».
Ma anche voi cattolici filomarxisti, mi scusi, siete stati ingenui. L e i , dottor Cuadro, conosce la filosofia marxista, immagino. P e r Marx non esiste la verità assoluta, buona In ogni circostanza. I marxisti hanno il dovere di affermare non la verità, ma quel che è utile ai loro scopi in un determinato momento. Dirsi democratici e pluralisti prima di prendere il potere, e comportarsi da dittatori dopo: questo è scritto nel loro testi. L a loro unica morale è «raggiungere lo scopo».
«Sì, ma loro non si dicevano marxisti, si dicevano cattolici. C'erano dei preti al vertice del gruppo sandinista. E ' ovvio che se a parlarmi è u n marxista, io non prendo per oro colato quello che dice. M a se le stesse cose me le dice u n prete o u n vescovo, come faccio a non credere che dica la v e r i t à ? I coE adesso 1 sandinistl come munisti, i n Nicaragua, hanno fatto come Fide! Castro a usano i l potere? «Nel solito modo leninista. Cuba: i l quale e n t r ò all'AvaPrima del rovesciamento d i na vittorioso, carico d i i m Somoza erano d'accordo nel maginette e d i scapolari. E creare un'economia mista, poco dopo si rivelò un leninicon nazionalizzazioni delle sta». a t t i v i t à economiche più Appunto... grandi e ridimensionamento «Il fatto è che in Nicaradel latifondo. Pensavamo ad gua, abbattuto Somoza, afuna socializzazione d i tipo fioravano marxisti da ogni 'tecnico", per così dire: per e- parte, i n forze e p a r t i t i dove sempio, avevamo stabilito 1' non ce lo saremmo mai ae s p r o p r i o delle p r o p r i e t à spettato. E. mentre agivano terriere oltre i 300 ettari. E ' secondo i d e t t a m i leninisti, stata i n f a t t i varata una legge continuavano a negare d i i n questo senso: ma i sanai- essere marxisti. " L a Prennisti non la rispettano. Usa- sa", i l mio giornale, ha cono gli espropri come rappre- minciato a denunciare certi saglia e mezzo d i i n t i m i d a - atti e certe persone come "lezione: agli avversari politici, niniste": e ogni volta, i l regiper esempio, espropriano me ci sequestrava le copie. terreni anche d i venti ettari. "Non siamo leninisti", proE' anche per questo che i l testavano i capi. Ora sono loNicaragua sprofonda nella ro stessi a dirsi leninisti». crisi economica, manca i l ciE che cosa pensa dei conbo e la moneta è crollata; chi possiede qualcosa non inve- tras? E ' vero che sono somoste più, p e r c h é teme l'espro- zisti mascherati da anticoprio. La p r o p r i e t à , i n Nica- munisti? «Sia chiaro che io non ho ragua, non ha p i ù certezza del d i r i t t o , è soggetta al puro alcuna relazione con gli oparbitrio, e nessuna economia positori armati del regime. Ma i l regime sandinista, apuò vivere senza uno Stato vendo messo una barriera i n di d i r i t t o . Siamo stati inganvalicabile al dialogo fra i n i nati». caraguegni, ha fatto si che al-
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cuni si siano auto esiliati e abbiano preso le armi. D'altra parte i l regime sandinista riceve enormi a i u t i armati dall'Urss: oggi i l Nicaragua ha l'esercito p i ù forte del Centro-America. Questo ha allarmato gli S t a t i U n i t i , ed ora è ovvio che g l i Usa appoggino i "contras". E noi nicaraguegni siamo d i v e n t a t i uno zimbello tra le due superpotenze. D i chi la colpa?». E i l popolo del Nicaragua? «E' costretto al silenzio. I l mio giornale è stato chiuso, i suoi duecento lavoratori e le loro famiglie sono mantenut i da sottoscrizioni popolari e doni spontanei. M a quanto d u r e r à ? Anche la Chiesa è costretta al silenzio: i l regime ha espulso i l vescovo Carv n l h o , e sedici sacerdoti: scelti accuratamente, badi. Non sono sacerdoti impegnati, sono i sacerdoti più p i i e colti, quelli con l ' i n t e l l i genza p i ù chiara». — Ma la giunta sandinista ha offerto di trattare con l'episcopato. A settembre è previsto un incontro. «Non credo a quell'incontro. Come si fa ad espellere le ersone con cui si dice d i vo;r dialogare? E' semplicemente teatro, propaganda per l'estero. Ed na i suoi effetti, purtroppo». Quali effetti? «Grandi uomini politici occidentali, sicuramente dem o c r a t i c i come W i l l y B r a n d t e M i t t e r r a n d , accettano per buona la propaganda sandinista. Invece d i aiutare noi oppositori, ci dicono di collaborare col regime: è un regime democratico, insistono».
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C'è un insegnamento che si può trarre dalla disgraziata situazione del Nicaragua? «Certo. M a è proprio l'insegnamento che l'Occidente non vuol capire: che i l comunismo avanza solo i n quanto si maschera, che vince mentendo». M a u r i z i o Blondet
Sul regime etiopico
Un silenzio comodo (G.Gen.) Di fronte a quel che sta succedendo in Etiopia sorge una domanda: p e r c h é la stampa non ne parla? Perché i governi occidentali non cercano di frenare l'ecatombe? Perc h é Mengliistu non viene definito per quello che è, un dittatore che i n nome di una ideologia spietata sta stringendo i l Paese in u n inferno di sofferenza e di morte? Il nostro ambasciatore a Addis Abeba definisce la politica di deportazione come «valida» e «senza alternative» e l'Italia è infatti tra i Paesi più impegnati a sovvenzionare i l regime comunista, in particolare con un progetto del valore di oltre 300 miliardi di lire, che prevede la costruzione di villaggi che ospiteranno 250-300 mila deportati. Ma non solo l'Italia. E' di ieri la notizia che la Cee ha destinato altri 2 milioni e mezzo di dollari per aiuti d i emergenza contro la fame. E insieme alla Cee anche gli Usa sovvenzionano l'Etiopia per milioni di dollari nello stesso momento in cui, e con grande urgenza, si discute di sanzioni soltanto per il Sudafrica. P e r c h é questa disparità di comportamento? Una prima risposta potrebbe essere che l governi occidentali sono rincretiniti. Come diceva Lenin, «non bisogna preocciqiarsi dei Paesi capitalisti p e r c h é faranno a gara per venderci la corda con cui impiccarli». Forse si potrebbe anche pensare ad un sintomo di spengleriana decadenza dell'Occidente, o che orinai l'Europa stia scivolando verso una graduale «finlandizzazione». La stessa disparità di misure si riscontra nella stampa internazionale. Secondo Jeanne Kirkpatrick, ex rappresentante degli Stati Uniti alle Nazioni Unite, il problema principale della stami>a internazionale è Il «doublé standard», che si può tradurre con «due pesi, due misure»: fatti simili, oppressioni, ingiustizie, ricevono diversa attenzione a seconda che avvengano in Paesi retti da regimi totalitari di destra o di sinistra. Il fenomeno è innegabile e di grande rilievo w l andrebbe studiato a fondo. Gli esempi sono numerosissimi: nel mio passato di sessantottino ultrasinistro c'è un nume piantato come un chiodo: M y I^ai, l'eccidio compiuto da un grupjw di soldati americani in un villaggio vietnamita. I«i stampa parlò di quell'avvenimento a lungo, con grande rilievo ed indignazione. Oggi le M y Lai i n Afganistan non si contano più, ma di esse si parla d i sfuggita quasi fossero cose inevitabili. Nessuno
credette alle stragi compiute dalle guardie rosse di Mao finc h é non fui ono gli stessi cinesi a documentarle, mentre tutti credettero alle voci di eccidi i n Argentina ancor prima che fossero documentati. Oggi si parla molto d i 100 milioni d i dollari di aiuti militari per i «contras», ma delle centinaia di milioni di dollari spesi dai russi per equipaggiare l'esercito nicaraguense o della nave tedesororientale carica di a n n i destinate a Sendero Luminoso e sorpresa dal Perù se ne parla di sfuggita in qualche pagina interna. Anche i l genocidio commesso da Poi Pot non venne creduto; nonostante le testimonianze d i migliaia di profughi, e dell'esodo dei boat-people non se ne parla neppure più. Il fenomeno riguarda non solo la stampa di sinistra ma anche quella cosiddetta indipendente e perfino quella di destra. Di fronte a questo fenomeno di disinformazione gli Stati Uniti nel dopoguerra pensarono ad una colossale congiura e si diedero alla caccia alle sfregile, ma, tutto sommato, riesce difficile pensare ad un direttore di giornale d i e riceva qualche bustarella dall'ambasciata sovietica. Io credo che una delle ragioni per questa radicale disinformazione abbia una origine mitica, prelogica: le sue radici sono da cercarsi nell'affermazione a livello d i mentalità comune di una vistone della realtà uscita vincente dalla seconda guerra mondiale, e cioè che la destra è cattiva e la sinistra è buona. In base a questo postulato qualsiasi regime d i sinistra s a r à sempre meglio d i un regime di destra, p e r c h é la sinistra difende l'interesse del popolo mentre la destra l'interesse di poclii. Per questo se un refpme d i sinistra commette degù eccessi lo sta facendo a fin di bene, sempre in senso progressivo, mentre se un regime di destra commette delle ingiustizie questo è un male assoluto, una perdita secca per la storia. Per questo stesso postulato i n Russia chi va contro il governo sta andando contro la Stòria e quindi ò pazzo e va internato. Cosi il colonialismo delle vecchie potenze ha ceduto il passo al nuovo colonialismo russo, l'unica vera potenza imperiale rimasta, che sta aiutando lo sviluppo dei popoli. I n questa linea la «Repubblica» spiega che i l muro di Berlinoi ha salvato la pace mondiale e' che nel Bourkina Faso — caduto i n mano a dei ragazzetti comunisti — non c'è la libertà di stampa ma non importa perc h é tanto i l 90 per cento della popolazione è analfabeta.
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U r s s . G i u n g o n o i n O c c i d e n t e d a l l a g e r le m e m o r i e , s c r i t t e s u sottili foglietti, di A n a t o l i K o r i a g h
Torturato da Gorba «Vogliono fare di me un invalido. Mi odiano» Presentiamo la testimonianza dello psichiatra incarcerato per le sue denunce
"'""m"»( '« Parte della stampa occidentale è infervorata dal c o m p i t o (assegnato o liberamente scelto per uno strano fenomeno d i autosuggestione) che consiste nel presentare al m o n d o quel Gorbacev « m o d e r n o » e «sensibile alle esigenze della nostra e p o c a » d i cui ha parlato M i t t e r r a n d al suo r i t o r n o da Mosca. Non si p u ò dire, p e r ò che sia u n coro unito. V o c i discordanti si levano anche dai pulpiti p i ù inattesi. Chi ha abbastanza coscienza professionale per cercare d i c o m prendere quel che avviene realmente ncll'Urss sotto il regno d e l l ' o r m a i non p i ù tanto n u o v o segretario generale e abbastanza o n e s t à per dire c i ò che ha compreso, deve constatare per forza che la repressione si è inasprita c o n t r o t u t t i c o l o r o che non si lasciano c o m p r a r e . L ' u n i c a n o v i t à sta forse nei tentativi, p i ù abili e p i ù c o m plessi d i p r i m a , d i c o r r o m p e r e e r i d u r r e al silenzio con lusinghe, promesse e minacce p r i m a d i infierire. Lo scopo finale è per ò sempre lo stesso: non ci deve essere un'opposizione nell'Unione Sovietica, sop r a t t u t t o non un'opposizione morale e spirituale. I n r e a l t à , l'opposizione c o n t i n u a malgrado t u t t o , miracolosamente si p u ò dire, p e r c h é nelle condizioni create dal regime ci vogliono davvero coraggio e o n e s t à sovrumane per ascoltare la voce della coscienza invece delle voci dei potenti e dei carcerieri. Forse a questo pensava Solzenicyn quando, nel suo famoso discorso d i H a r v a r d , disse che la pressione spietata del regime aveva talvolta come risposta i l manifestarsi d i straordinari i n d i v i d u i dall ' i n t e g r i t à e dalla forza morale difficilmente i m m a g i n a b i l i nel m o n d o libero. Difatti possiamo dire oggi che questo m o n d o libero — salvo rare eccezioni — non si d à neanche la pena d i raccogliere le voci d i tali individui e di cercare d i trasmettere il loro messaggio. E', infatti, u n messaggio scomodo per chi vorrebbe d i menticare i l concetto stesso d i dovere morale. U n caso classico, si p u ò dire esemplare, è quello del d o t t o r Anatoli K o r i a g h i n , medico psichiatra sovietico rinchiuso da anni i n u n o degli i n n u m e r e v o l i lager del Paese. La sua voce ci è giunta poche settimane fa attraverso brani d i u n d i a r i o che egli cercava d i tenere nel c a m p o di concentramento. I minuscoli, finissimi pezzi di carta sono g i u n t i a Mosca da dove qualcuno è riuscito a farli passare i n Occiden-
te. Sono annotazioni frettolose (per forza) e sintetiche che c o m i n c i a n o nell'autunno del 1985 e si i n t e r r o m p o n o nel mese d i aprile d i quest'anno. Chi è Anatoli Koriaghin? Nato il 15 settembre 1938, medico psichiatra. E' sposato e ha tre figli. Laureatosi nel 1972, l ' i m p a t t o con i l m o n d o della psichiatria sovietica gli apre gli occhi sugli abusi c le violenze che vi si c o m m e t t o n o . Nel 1979 decide d i collaborare c o n la « C o m m i s s i o n e d i c o n t r o l l o dell'uso della psichiatria a scopi politici», fondata nel gennaio del 1977, come con sulente. Da questo m o m e n t o viene colpito da una serie d i misure persecutorie.
Negli stessi anni scrive numerosi interventi e saggi sugli abusi in campo psichiatrico che circolano nel Samizdat. Così ce lo presenta il prezioso volume. / mille prigionieri di Gorbacev pubblicato dalla sezione italiana dell'Associazione internazionale per i d i r i t t i d e l l ' u o m o a M i l a n o . Il 13 febbraio 1981 Anatoli K o r i a g h i n viene arrestato dal K g b . I l processo ha luogo nel giugno d i quell'anno. Viene condannato a sette anni d i lager a regime severo p i ù cinque anni d i esilio interno. Sarebbe dunque tornato in libertà nel febbraio del 1993 se non gli avessero, pochi mesi fa, inflitto una condanna supplementare d i due anni per « i n s u b o r d i n a z i o ne alle autor ità del lager». E' sempre la famigerata "legge d i A n d r o p o v " che viene usata per condanne supplementari d i questo tipo, la 188/3 effettivamente inventata dall'ex capo del K g b diventalo capo del Partito comunista sovietico e che l'attuale segretario generale non sembra voler abolire, t u t t ' a l t r o . Fra gli scritti di Koriaghin che circolavano nel Samizdat n o t i a m o il titolo: «Il bene, il male, la violenza». E ' t u t t o u n p r o g r a m m a , certamente inaccettabile per l'ideologia c o m u nista. Ed infatti il regime sovietico conferma l ' i n a c c e t t a b i l i t à c o n la condanna inflitta a K o r i a g h i n . Leggendo le par ole di Kor iaghin tornano i n mente, inevitabilmente, quelle rivolte a Sacharov dai suoi «medici» e carcerieri: «Non vi permetteremo d i m o r i r e , ma faremo di v o i u n invalido». Anche Koriaghin grida: «Vogliono fare di me u n invalido». P e r c h é ? « P e r c h é non tollerano il m i o rispetto per l ' u o m o » . L'opposizione spirituale e morale ncll'Urss, che esiste anche se la maggior parte della stampa occidentale ha scelto d i ignorarla, è tutta basata su questo rispetto per l ' u o m o . I l regime ha preso la decisione d i eliminarla. Per eliminar la bisogna p r i m a di t u t t o ridurla al silenzio. M i chiedo se abbiamo mai, noi persone libere i n Occidente, r i flettuto su quello che s a r à il destino dell ' u o m o se verranno e l i m i n a t i tutti coloro che ne chiedono e ne diferrdono il rispetto e sulla parte di r e s p o n s a b i l i t à che avr e m o per questo destino, che s a r à anche i l nostro. Irina Alberti
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Un servizio trasmesso dalla "Itv" inglese
Un gulag nucleare in Urss negli anni Settanta LONDRA — Un numero Impreclsato di detenuti condannati al lavori forzati morirono di cancro per effetto delle radiazioni dopo essere stati costretti a lavorare senza alcuna protezione negli anni Settanta nelle miniere di uranio sovietiche. E quanto affermano I cura lori di "1 Ite nuclenr Gulag", una trasmissione televisiva In programma Ieri sera sulla rete «tndlpciident Televisione Inglese. Il fili mitri, che dura complessivamrnte 52 minuti, è arricchito da alcuni spezzoni girati segretamente di campi di prigionieri, di detenuti al lavoro e dì una miniera di uranio (ormai abbandonata) che si trova a 1.600 chilometri da Mosca. «1 he nuclear Gulag» sostiene che gran parte del detenuti costretti a lavorare senza adeguate misure di protezione morirono entro due anni dal momento In cui furono esposti alla polvere radioattiva sprigionata dall' uranio. Acommentare la tragica odissea dei detenuti costretti a lavorare nelle miniere di uranio è stato Herman Hartfeld pastore di u na chiesa battista che arrestato dalle autorità sovietiche fu trasferito nel campo di lavoro di Aksu dove per un anno e mezzo fu a contatto con l'uranio, dapprima In una miniera poi in un Impianto di rigenerazione. Aksu dista 255 chilometri da Omsk. Hartfeld sostiene di essere stnto II testimone di quella tragedia. Il pastore battista che lasciò nel 1974 l'Unione sovietica racconta di aver visto I suol compagni di prigionia venir colpiti dagli effetti delle radiazioni per poi essere ricoverati In una speciale cllnica di Karaganda dove venivano usati per esperimenti clinici. «Spesso venni chiamato per dare II mio conforto al detenuti che morivano», racconta Hartfeld.
Una cumpugiiu ipocrita (.'aro direttore, risiedo da cinque anni in questo bellissimo Paese che è il Sud Africa e più precisamente in questa città, Cape Town, che, u mio parere e a parere di tanti altri, ò una delle più affascinanti città su questa nostra benedetta Terra. Qualcuno penserà che sono paz/.o, soprattutto alla luce di quanto sta accadendo ultimamente nel l'acsc, ma qui ho fissato la mia dimora mettendo su casa, sposando una sudafricana, adottando una figlia ed essendo da poco diventato padre di un'altra bambina. E' tanto triste, mi creda, vedere oggi tanta Ipocrisia e incomprensione intorno a noi, soprattutto se penso che a voltare le spalle a questo Paese sono oggi paesi umici ed alleati come l'America c l'Europa, ed è tanto ironico vedere Paesi a regime marxista-leninista come quasi tutto il resto dell'Africa o il blocco orientale, dove le parole diritto umano nemmeno si sa cosa siano, accodarsi al coro di critiche e condanne verso il Sud Africa. Si cade poi nel ridicolo quando è una Francia, unica nazione in Europa ad avere ancora colonie (Guadalupa, Nuova Calcdonia) in pieno fermento indipendentista, che dopo aver succhiato fino all'ultima goccia di sangue da questo Paese, dal quale ancora trae enormi profitti (vedi la centrale atomica francese di Koeberg a IO km da Cape Town), si mette alla testa di una assurda crociata che non può portare che ulteriore violenza e sofferenza. Con questo non voglio certamente difendere certe scelte politiche di questo Paese, e senza ombra di dubbio mi accodo al coro di condanne contro l'apartheid, questo sistema di sviluppo separato delle razze che rappresenta l'ostacolo più grosso verso la normalizzazione dei rapporti di convivenza civile ed umana tra le varie etnie che compongono la popolazione.
«Essi sapevano che stavano morendo di leucemia, di cancro, dopo dodici anni ha deciso di o di tubercolosi. Erano esausti, svelare gli agghiaccianti segreti stanchissimi, non erano In gra- di cui era depositarlo e che per do né di muoversi né di cammi- paura aveva continuato a non rinare... Sembravano ombre...» velare ad alcuno. racconta Hartfeld rilevando che «Prima di lasciare nel 1974 almeno sei detenuti si suicidaro- l'Unione Sovietica — spiega — no facendosi dilaniare dalla di- venni avvicinato da un ufficiate namite. del Kgb, la poi Ir la segreta russa, «Udii anche di prigionieri che che mi disse: "Se racconterai avevano cercato di Fuggire: ma agli occidentali la tua esperienogni volta erano stati ripresi dal za noi come prima cosa negheresoldati ed uccisi...sì, uccisi dai soldati» racconta Hartfeld che
Ciò nonostante, l'immagine che è stata proiettata in questi ultimi tempi del Sud Africa in tutto il mondo è incompleta in quanto tralascia tutti gli aspetti positivi, e sono tanti, che questa società ha prodotto e sta producendo per cercare di elevare il livello di vita della propria popolazione di colore.
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Ci si dimentica che In popolazione nera in Sud Africa non è omogenea, ma è divisa in almeno una decina di estrazioni tribali, le cui conflittualità si perdono nella notte dei tempi. Come si può pretendere di riunirle tutte sotto un'unica bandiera senza che si salvaguardino in qualche modo i diritti delle varie minoCi si dimentica che 4 milioni ranze, di bianchi contribuiscono ad un Ci si dimentica infine, ma l'egettito fiscale elevato impiegato lenco potrebbe continuare ad inper lo più a migliorare il livello finitum, che l'Unione Sovietica economico e culturale di 23 mi- in questo momento, incredula di lioni di neri, alcuni dei quali rin- fronte alla stupidità ed ingenuigraziano bruciando scuole e al- tà degli occidentali, attende in tre strutture sociali. agguato, sorniona, il momento CI si dimentica che la stra- propizio per affondare la zamgrande maggioranza dei neri è pata finale e, come già ha dichiafavorevole ad un processo di ri- rato, conquistare il Sud Africa forma graduale e negoziato, mentre una sparuta schiera di senza sparare un solo colpo, peroltranzisti, incoraggiati dal sup- ché i Mitterrand c i Kennedy di porto morale dei nostri intellet- questo mondo glielo stanno portuali in Occidente, e dal suppor- gendo su un piatto d'argento, e to materiale ma non certo filan- con esso il controllo del sistema tropico dell'Unione Sovietica, monetario mondiale attraverso semina terrore, morte e violenza il controllo del 70% della produper poi mescolarsi tra la folla zione di oro, nonché di imporquando la polizia interviene, tanti minerali strategici e per lisperando che qualche vittima in- nirc il controllo della rotta del nocente, meglio se bambini, ci Capo di Buona Speranza e con rimetta la pelle, perché la notizia essa del 60% del petrolio monfarebbe il giro del mondo in due diale che attualmente batte quella rotta. secondi. E', quella contro il Sud AfriCi si dimentica che il Sud A- ca, una campagna immorale, bifrica, pur con qualche riserva, è gotta e ipocrita, perpetrata da forse l'unico Paese in tutto il Paesi c organizzazioni (Onu in continente dove esiste un grado prima fila) che vantano un pasdi democrazia che più si avvicina sato o un presente tutt'ultro che a modelli occidentali e che è or- decoroso e d'esempio in fatto di mai definitivamente avviato ver- diritti umani; oppure ci siamo so un processo di riforme sostan- dimenticati di ciò che accadde aziali atte ad allargare la parteci- gli Indiani d'America il secolo pazione politica a tutte le fasce scorso, sterminati in nome del che compongono il microcosmo progresso, o quanto é accaduto della propria popolazione. ai Paesi africani dopo l'otteniCI si dimentica che se uccidia- mento dell'Indipendenza dai vamo l'economia del Sud Africa, ri gioghi coloniali, o quanto accon essa uccidiamo le economie cade oggi in Afghanistan, Iran, dei Paesi dell'Africa meridiona- Cambogia, Centro America le e probabilmente dell'Africa a eccetera? sud del Sahara, data la grande Per questo assurdo e iniquo interdipendenza che, nonostantrattamento che sta subendo, è il te tutto, esiste tra di essi. Sud Africa clic dovrebbe appliCi si dimentica che l'African care una politica di dis-investiNational Congressi A N O ha a- mento c non viceversa, se non alpertamente dichiarato di voler tro di dis-investimcnto morale trasformare la società sudafri- nei confronti di Paesi che, nel cana in base a modelli pretta- momento del bisogno, rifiutano mente marxisti-leninisti c di di tendere la mano della comconseguire ciò attraverso azioni prensione e della pazienza. terroristiche. Come si può chieGiacomo Piani dere al governo sudafricano di Cape Town trattare con l'ANC? Trattò mai il governo italiano con le Brigate rosse, fossanche per la liberazione di Aldo Moro?
L a «Nuova armata del popolo» segue l'esempio dei sanguinari khmer rossi
C a m p i d i sterminio anche nelle Filippine m a gli aguzzini sono i guerriglieri comunisti Manila — Rosa Jngalat è i l n o n i è che da tempo ha adottato, quello suo originario non lo vuole più usare. Nasconde i l suo vero nome allo stesso modo come nasconde se stessa, cercando d i far scomparire le sue tracce; e così dorme una notte cjui e una notte là, i n casa d i par e n t i e d i amici, ma è sicura che u n giorno o l'altro verranno a prendere anche lei. E' una giovane d i 23 anni, ha m i l i t a t o nella guerriglia comunista filippina della Nuova armata del popolo, era salita sulle montagne, i guerri-
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glieri l'avevano usata anche come infermiera, sfruttando una sua passata esperienza ospedaliera. E fu nelle giungle e sulle montagne che conohhe Rotonde, un giovane d i 26 anni che faceva parte del corpo speciale della Nuova armata del popolo. Quello dei «Passeri rossi», la squadra omicida che ha il compito d i elimi nare i t r a d i t o r i , le spie, gli i n formatori, e anche chiunque nei villaggi e nelle campagne viene definito dai cosiddetti t r i b u n a l i del popolo un nemico della rivoluzione: u n '
accusa che p u ò colpire anche chi r i f i u t i I i n d o t t r i n a m e n t o politico che i guerriglieri i m partiscono ai contadini nelle campagne. Rosa e Rotonde vissero assieme nelle giungle e nelle montagne per diversi mesi, dopo un anno decisero d i abbandonare quella vita vissuta in continua c l a n d e s t i n i t à , così lasciarono la guerriglia e tornarono al loro paese d i origine, O p o l , nell'isola d i Mindanao. I l 15 settembre dell'anno scorso si sposarono. U mattino dopo, un guerrigliero, un ex compagno dei mesi passati nelle montagne, b u ssò alto porta della loro casa. Disse che i l comandante della guerriglia di quella zona aveva bisogno d i parlare urgentemente con Rotonde: un affare d i poche ore, poi sa-ebbe tornato a casa. Rosa a s p e t t ò i l ritorno del marito per p i ù d i un mese; alla fine lo rivide, ma ucciso e col corpo già i n decomposizione. La guerriglia non ammette defezioni e si vendica di chi lascia la c l a n d e s t i n i t à e la lotta per tornare alto vita normale d i t u t t i i giorni. Rosa Jagalat accanto al corpo disfatto del marito ne vide a l t r i 25, più i n là scoprì an che dei teschi. Era un campo di sterminio: là erano avvenute le esecuzioni del t r i b u nale del popolo che aveva condannato i nemici della r i voluzione.
persone. Mindanao come la Cambogia? Questi campi d i sterminio sono stati identificati dai m i l i t a r i i n seguito alle confessioni d i alcuni ribell i : sono stati loro ad indicare i luoghi dei massacri. Che la g u e r r i g l i a della Nuova armata del popolo si fosse ispirata alto esperienza di Poi Pot si sapeva già da tempo: secondo le p i ù recent i statistiche, i guerriglieri, attraverso le sentenze emanate dal tribunale del popolo, hanno eliminato una media d i 130 persone al giorno. La s e v e r i t à dei t r i b u n a l i del mpolo non conosce l i m i t i , >asti pensare che sono avvenute esecuzioni anche contro rappresentanti sindacali: le loro azioni erano st ate giudicate contrarie agli interessi della classe lavoratrice. Le somiglianze con l'esperienza cambogiana sono evid e n t i nei programmi e nei messaggi della guerriglia f i lippina: sono già p r o n t i campi d i rieducazione, campi d i riabilitazione per le prostitute e piani d i trasferimenti in massa dalle c i t t à alle campagne, secondo l'esempio d i Phnom Penh. La scoperta dei tre campi d i sterminio in tre diverse zone d i M i n d a nao e l'agghiacciante testimonianza d i come gli insegnamenti d i Poi Pot vengano applicati. E t u t t o mentre a M a n i l a la Commissione dei d i r i t t i umani indaga sugli abusi e gli eccessi dei m i l i t a r i perpetraMa ecco che altri còrpi ed t i sotto i l regime di Ferdia l t r i teschi vengono scoperti nando Marcos, mentre ignoin altre zone d i Mindanao: i n ra del t u t t o le c r u d e l t à nella uno d i questi campi il t r i b u - guerriglia. E cosa fa Amnenale del popolo aveva giusti- sty International? ziato i n u n solo giorno 20 Carlo Mazzarella
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Urss. L a nuova sorpresa di Gorbacev
C o m p agno,
deficit sono continuamente finanziati con la concessione di nuovi crediti (e il placet alle spregiudicate avventure delle banche sovietiche, di cui parleremo dopo). Si assiste così, da anni a un gioco incredibile, per cui gli interessi vitali del capitalismo dell'Ovest sono legati ai successi del sistema comunista. Di fatto oggi gli organismi internazionali, il Fondo monetario internazionale e la Banca mondiale (controllati direttamente, dirigente per dirigente, dalle hanking families) sembrano svolgere l'odiosa funzione di «comitato d'affari»: saccheggiare il Terzo Mondo e tenere In equilibrio l'Impero finanziario comunista. Questo the revolution di Arsene de Goulevitch o spiega episodi come la strana dichiarazione Western technology and soviet economie di «Paese insolvente» piombata sul Peni development 1917-1930 di Anthony C. Sut(uno fra i Paesi più indebitati: I 58 milioni di ton. Ma su tutto questo traffico sotterraneo dui ar. d. .n eress. arretrai. cc).i 35 g,a pn.nf. che convoglia un fiume di dollari verso le s u l 1 u n & h , a ) «tecniche» di questo esangui casse rivoluzionarie aleggia insieme h P ° - ° s u V!1 T * ? , a u ' ì 1 c n , ° s l V . ' f s l . d "!: a Sir George Buchanan, la cupa figura di l e r c s ? ' n Usa decidono la sorte d. (leene di lord Alfred Milner. Questo potentissimo si- P J » *• C < " n c . 1 " , ' 1 , l , | a , c l 1 d ! d o , , a n ™ * * * \ * gnore (fondatore a Londra del gruppo se- u , n d , c c ' J " " 1 . ( j 1 ' Sudamenca verso gli Usa greto della Round Tahle, la super-massone- c \ m 1 a v a , , ° d c , a . Banca mondiale. Popoli ria anglo-americana) ha rappresentato nei che cadono cosi vittime d. caste mihtan sanprimi decenni del secolo la mente (e il brac- B i n a r i e di una guerriglia mortale, delle poeto) attorno a cui si è raccolto il più potente , e " n m a f l e d c , , a d r o 8 a « ? d l a v , d c multinaziosodalizio economico-finanziario mai cono' , ., . .. ., 11 sciuto: dai Morgan, ai Rotbschild, ai Rockecompagno Botha. Nel frattempo . feller, ai Ford (per non dire, degli italiani ar- J™» 1 bancario costruito in Occidente dal rivati in seguito), cioè tutte le dinastie delle Cremlino scorazza liberamente protetto da . , • • i un occhio di riguardo. Il cartello e guidato hankmg fanultes con . loro imperi indù- d a „ a M o s k o v s k i j Nawdnv Bank che ha se striai, multinazionali. .. de a Londra (ed è registrata a Singapore coL anno scorso, alla vigilia dell ...contro di m e t d | ( ) ^ t a n n i c o ) e la Eurobank con Ginevraqucsto lobby mando in campo addi- s c d c a P a r i L S o n o , c d u c m a g g i o r i b a rittura David Rockclcllcr per intimare a d'appoggio per le quasi 600 multinazionali Reagan di non porre condizioni sui «diritti rosse (censite dal Centro ricerche del goverumani» per la riapertura del credito e del no Mitterrand nel 1983) sparse nel mondo, commercio ali'Urss di Gorbacev. Foche set- identiche per rapacità e cinismo alle multitimane dopo, un pool di banche d'affari of- nazionali capitaliste. Avere proprie banche friva al Cremlino in cronica difficoltà un in Occidente permette al Cremlino di traffinuovo prestito di 400 milioni di dollari. Fiu- care in proprio. Cosi, ad esempio, la banca mi di dollari prestati, da decenni, ali'Urss rossa Zurich Wochzotl Bank p u ò trovare con la vergognosa clausola di «nazione più c a n a | | d a c c o r t | 0 c o n j | regime razzista suda favorita» ovvero con tassi d interesse nsibi- M c m o ,., v c n d j t a d j c l i a m a n t i L . , „ , , e i magari negati a. Paesi del quarto mondo c o n t r o | | o d c „ c q u o t a 7 j o n i ( U r s s c Sudali ki (d. solito gli stessi che cadono poi fra e brac^ , b | i produttori). iggiori pn eia del Cremlino). Per una ironia della sorte Analoghi accordi sotterranei Intercorroproprio il Crédit Lyonnais fu la prima banca no con il maggior produttore di rame del borghese ad aprire una I H ale in un Paese so- m ( j n d ., c | g ^ a|(, P i n o d l c t | a c. ahsta: la stessa citata da Lenin noli opera 0 s h W e s , , h l u d c h B ( w k d , F r a n c o f o r ! c . L imperialismo, fase suprema del capitali- B g ^ E s , . 0 v e s , c o n s c d e i n , u s . smo come esempio tipico d. banca imperia- s c m b , a Donauhank Ag di Vienna etilista. In seguito tutte e maggior, banche oc- r a p ( ) j n | i c o l a r c j c o m n K M C j ( | E s t ha un a d e r t a l i sono approdate a Mosca Varsavia, b , M c ( , d | ( ) t ( j ( K . c i d c n t a l i ) c n (i Bucarest, Berl.no est, Budapest Sofia. «Sia- n a n 7 Ì a m c n t o a M c a 7 Ì c n d c m i s ( c ; s c n 7 a movecelu amie.» disse gongolante Kruscev, d ì s d c finanziarie ( u t ( c ,c s p e c u | a 7 b n i già venticinque anni fa, ricevendo .1 Gotha ,,csc d c j f a | d ) i d d | a f k u m b del cap.tal.smo americano. Se lo diceva N d d k c m b i c d d 7 6 p c r f a i c u n S()
segui 1 soldi Promessa di restituire i debiti dello Zar. Richiesta di prestiti, tentativo di entrare nel Gatt. L'economia rossa si vende al capitalismo? «I debiti dello zar Nicola I I saranno riconosciuti dall'Urss», annuncia Mosca sor prendendo il mondo. Siamo in luglio. Una mossa inopinata, ma non attribuibile al caldo. Passano poche settimane e Gorbacev chiede un prestito di dieci miliardi di dollar i ad un consorzio di banche occidentali. Due giorni dopo la banca nipponica Dahva Secttrities rivela che l'Urss, in lizza per la prima volta sul mercato mondiale dei capitali, ha sottoscritto un prestito obbligazionario (larrciato dalla banca finlandese Nordic Investment Bank) di circa 150 miliardi di lire in cordata con banche d'affari Usa e giapponesi. E come se non bastasse l'Urss, pochi giorni fa, chiede l'ammissione al Gatt, che regola il commercio mondiale. C'è chi grida al miracolo, chi allo scandalo. Certo, lo spettacolo, in apparenza, è sorprendente. L'impero rosso, la roccaforte planetaria del marxismo-leninismo bussa alla porta del Gotha della finanza e del capitalismo internazionali, accettando le sue regole rapaci: speculazione, affarismo borghese, sfruttamento. Ma ehi invece prendesse sul serio il consiglio di John Le C a r r é («Segui i soldi!») potrebbe imbattersi in una storia d'amore (fra il Cremlino e Wall Street) davvero insospettabile, quanto sconosciuta (o occultata) alle masse. Proviamo dunque a seguire una pista dove la realtà promette d i superare la letteratura. I l compagno Rockefeller. C'è una pagina delle memorie di Trotzky dove si legge di prestiti da parte della finanza inglese alla fazione bolscevica, fin dal lontano 1907. Ma è dopo l'ottobre del 1917 che cominciano a fioccal e miliardi e nomi eccellenti. A cominciare da quel Jacob Schifi, banchiere della Kuhn l.oeh di Co., che riuscirà a garantire alla causa della vittoria bolscevica circa 20 milioni di dollari. A rivelarlo provvede il nipote del banchiere, suo omonimo, sul New York Journal • American del 3 febbraio 1949. Fra i benefattori in doppiopetto del nascente regime sovietico figurano poi i nomi di Olaf Aschcrg della Nyc Banken di Stoccolma, un ricco finanziere di nome Jivotovsky (dopo alcuni anni sua figlia sposerà Leon Trotzky) e soprattutto Max Warburg (il fratello Paul negli Usa sarà fra i promotori del Federai Reserve System). Notiziolc del genere fanno distrattamente capolino su testi specialistici come Czarism and
;•• . . , , i r. i ii'n esempio, la Wochzod Bank d i Zurigo riuscì I prestiti della finanza occidentale ali Urss g c a m b i a r c S 0 ( ) m i | i o n j d | d M m f i n i K (non consideriamo quelli degli a t r i Paesi guadagnando, in mezz ora, sui 15 d.°? ^V^VJTSÌ^ . i " ? " v 5 ' T miliardi di franchi (e facendo crollare il dolrl del 83. a 867 nell 84, a ,4 miliardi d. dui- , | p m K C j n b b | j . lari I anno scorso. Secondo proiezioni g.apa n d i c j p ^ d a n G i o n w l e R w ponesi, alla line dell'86 l'Urss risulterà espo- Robinson ha tentato di dipanare l'intricata sta per più di 30 miliardi di dollari. Una somtrama tessuta dalle banche sovietiche per ma inaudita. E' uno dei Paesi più indebitati «occultare» capitali occidentali e lame l'uso del mondo. Ciononostante le banche occidentali continuano a considerare l'Urss (e più spregiudicato. gli altri Paesi comunisti) fra i clienti più sol(¿£6.01) vibili. Del resto la sola ipotesi di loro insolvenza fa tremare l'intero assetto finanziario occidentale. La sopravvivenza e la stabilità dell'economia occidentale è così, paradossalmente, legata alla stabilità e alla prosperiIl Sabato 6- 12 settembre 1986 tà di Mosca & Co. Per questo i loro cronici
Espresso: Ciuirupico smciilisce scalale Milano — Le ipotesi avanzate da alcune parti di un interesse del finanziere romano Giuseppe Ciarrapico nei confronti dèli 'editoriale «L'Espresso» non hanno alcun fondamento. A smentire un rastrellamento in piazza Affari di una quota che sarebbe superiore al 5% delle azioni della società, che in meno di un anno e mezzo hanno moltiplicato quasi per cinque il loro valore superando attualmente le 20 mila lire, hà provveduto ieri lo stesso Ciatrapico. Il finanziere romano ha precisato di avere in portafogli un pugno ai azioni dell'Espresso (molte delle qiiaìi acquistate alla quotazione) ver un valore non superiore ai 300 milioni. Il ventilato interesse di Ciarrapico per l'Espresso è stato probabilmente originato dal fatto che il finanziere romano, molto attivo nel settore delle acque minerali, opera da tempo nella editoria, mentre di recente si è avvicinato al settore della carta, avendo firmato un preliminare d'intesa per l'acquisto della cartiera di Isola Lit i (ex gruppo Fabbri) dietro una offerta di 16 miliardi.
La chiave di volta è il facile accesso che hanno queste banche ai depositi interbancari. Si tratta di prestiti fra banche assai agili, che evitano i costi e i controlli cui sono sottoposti i prestiti ufficiali fra Stati. Le banche sovietiche, attraverso prelievi di depositi su banche occidentali, hanno accumulato una riserva valutata attorno ai 10 miliardi di dollari (con i relativi utili); una cifra eccezionale, che equivale ai prestiti richiesti ufficialmente dall'Urss per I'86-'87, ma che grava, (onte esposizione a rischio sui Paesi sede delle banche «rosse»: Gi an Bretagna, Pl ancia, Lussemburgo... Dove sta l'inghippo? Da anni, attraverso una intricata rete bancaria, questi capitali lucili dell'Occidente scompaiono senza che il sistema statistico occidentale possa controllare il porto di arrivo. Sono peraltro i capitali che servono ad alimentare, sostiene Robinson, lo sforzo finanziario a Cuba, in Indocina, Nicaragua e Angola, che l'anno scorso sono costati a Mosca circa 4 miliardi di dollari. Quali escamotage hanno ideato le banche rosse per far perdere le tracce dei capitali rastrellati, sottobanco, in Occidente? Per fare un esempio: VEurobank p u ò far arrivare capitali a Mosca, alla chetichella, attraverso una banca cooperativa nel Bahrein, dove quasi non esiste un servizio statistico bancario. Oppure attraverso la Banca per il commercio estero della Ddr, visto che i flussi fra le due Germanie non sono registrati nelle statistiche dei pagamenti internazionali. Come si p u ò capire, in tutti questi intrighi risulta essenziale la copertura da parte delle banche e della finanza capitalista. Del resto quasi tutte le maggiori banche borghesi sono in al fari con gli sportelli del Cremlino. Basti dire che la prima grande emissione di eurodollari da parte di un Paese del blocco orientale, l'Ungheria, fu garantita insieme da Natodny Bank e Morgan Grenfell di Londra.
Assolutamente «fantastiche» sono poi state definite, dagli ambienti interessati le voci che indicavano l'insorgere, se non di dissapori, almeno di una forte competizione per il controllo della società, tra t principali azionisti dell'Espresso e cioè Carlo Caracciolo, Carlo De Benedetti ed Eugenio Scalfari.
Paolini
UN FIDELLAVA UN RATZINGER
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Cuba è diventato subito u n best seller, a d d i r i t t u r a è riuscito a soppiantare i l Diario del m i t i c o Che. I l Fidel Castro che s'abbandona al registratore e alla penna d i Frei Betto — u n domenicano giornalista, assertore d i una Chiesa senza Vaticano — sforna d ' u n botto óOOmila copie. I n Brasile, patria d i Frei Betto, le Edizioni Paoline si preparano alla tredicesima ristampa dopo sei mesi dall'uscita. A proposito d i Edizioni Paoline due curiose annotazioni. La p r i m a è che in Brasile rifiutarono d i stampare e distribuire il Rapporto sulla fede del cardinal Ratzinger d i c u i pare avevano i d i r i t t i . Più tollerante i l ram o italiano dei Paolini. H a tranquillamente fatto seguire alla «fede» d i Ratzinger quella d i Fidel. N o n si va t r o p p o per il sottile da quelle p a r t i . E cosi il piatto Fidel e la religione del titolo originale si trasforma i n u n La mia fede, firmato Fidel Castro. Una fede, forse, vale l ' a l t r a . Oppure lava l'altra.
Tecnocrati d i tutto i l m o n d o u n i t e v i . Perciò gli astri nascenti, nel firmamento della Nomenklatura, sono oggi i falchi della finanza rossa. Un caso illuminante è quello dello «gnomo» Vladimir Scrgheevic Alkhimov. Proviene dalla trincea degli scambi commerciali Est-Ovest. Andropov l'ha voluto a capo della Gosbank, la banca di Stato, «regista finanziario» del gì anele balzo tecnocratico. Quali requisiti possiede? Ortodossia marxista-leninista? Macché. Usuo principio è il seguente: «La Gosbank è una pei sona giuridica che opera in base al calcolo economico» (perciò sono ammessi pure gli accordi col Cile di Pinochet). Ovvero: profitto, profitto, profitto. Antonio Soccl
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N o n così i n Polonia. Dove, indovina u n p o ' per quale calcolo, d i fede se ne presenta una sola e non certo quella d i Ratzinger. E cosi i l Fidel pubblicato i n Italia dai Paolini u s c i r à a c u r a dell'editrice delle Forze A r m a te.
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L'ex premier Macmillan criminale di guerra accusano i giovani conservatori britannici d a l l a stazione d i T r i e s t e , chiusi nei vagoni piombati, ma non arrivarono vivi a destinazione. La maggior parte venne massacrata a bastonate appena passato i l confine, i più fortunati finirono fucilati. Il direttore della rivista, H a r r y P h i b b s , ha sfidato Macmillan a discolparsi da questa accusa: a l t r i m e n t i , ha scritto, il partito conservatore non p u ò fare a meno d i eIn un articolo d e l l ' u l t i m o spellerlo dai propri ranghi. numero d i «New Agenda» I ' L o r d Stockton non se ne è ormai novantunenne Mac- p e r ò dato per inteso e rifiuta millan, creato a suo tempo di commentare le accuse: «E' conte d i Stockton dalla regi- certo che non r i s p o n d e r ò a na Elisabetta, viene accusa- nessuna d o m a n d a » , ha d i to d i essere direttamente re- chiarato. sponsabile d i uno dei più L'articolo d i «New Agenvergognosi episodi della sto- da» ha fatto andare su t u t t e ria britannica: la morte d i le furie il presidente conserquarantamila cosacchi fatti vntore, i n vacanza in Franprigionieri i n Italia. cia. T e b b i t ha subito dato orM a c m i l l a n , mentre nel '45 dine d i ritirare e distruggere si trovava i n Italia per inca- tutte le copie della rivista, rico di Churchill, per fare co- inviando q u i n d i u n messagsa gradita a Stalin avrebbe gio d i scuse a Macmillan per ordinato i l r i m p a t r i o forzato «In vergognosa accusa» pron e l l ' U n i o n e Sovietica dei v e n i r n e dal suo stesso parp r i g i o n i e r i , che avevano tito. combattuto a fianco dei tedeschi inquadrati in una d i visione autonoma comandata dal loro etmano. I cosacchi, insofferenti del regime comunista, volevano ricostituire la loro u n i t à nazionale al pari degli ucraini, e per questo si erano u n i t i ai nazisti.
Londra — 11 leader conservatore britannico Norman T e b b i t ha ordinato ieri d i d i si ruggere t u t t e le copie della rivista ufficiale dei giovani conservatori «New Agenda» Sn cui si accusa Harold Macmillan, i l prestigioso ex premier conservatore, protagonista d i oltre mezzo secolo d i storia inglese, d i essere un criminale d i guerra, ma gli studenti del p a r t i t o hanno risposto con un secco no.
Quando seppero dell'ordine d i deportazione, molti d i loro si uccisero per non cadere nelle mani dei russi; gli alt r i quarantamila partirono
q u a t t r o p i a n i , situato davanti al Royal Garden Hotel, nell'ora d i maggiore a t t i v i t à commerciale. Un forte odore d i gas diffusosi subito nell'area lascia pensare che si t r a t t i d i u n i n cidente. Almeno quattro persone erano rimaste intrappolate sotto le macerie. I vigili del fuoco hanno chiuso a! traffico l'affollatissima zona commerciale, evacuando gli edi-
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fici vicini, cercando i sepolti con telecamere sensibili al calore. L'esplosione è avvenuta in un negozio d i videonastri di p r o p r i e t à iraniana. G l i ospedali d i St. Stephen e Channg Cross sono stati posti i n stato d i emergenza. Uno dei venti feriti trasportati nei due ospedali è morto poco dopo il ricovero. Gli altri non appaiono i n gravi condizioni. (S-IORAJALG. ZO-
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OPINIONE
Molti i progetti di legge per abbreviare i tempi di attesa
I l divorzio e le sviste De d i Francesco M i g l i o r i *
Emo Sparisci, in un saggio sull'ultimo numero di «Studi Cattolici»,'ripercorre «una vicenda uinnna ed istruttiva: l'indissolubilità del matrimonio aly l'Assemblea costituente» e conclude i l suo scritto sulla situazione della famiglia oggi i n Italia, e sul trattamento economico e fiscale penalizzante r i spetto ad nitri Paesi europei cne casa subisce, invocando u n cambiamento di rotta.
Rqiorto letteralmente qualche riga delle sue conclusioni: «Si tratta di una vera scelta di cani|x), di una battaglia decisiva |x?r l'avvenire del popolo italiano. Per combatterla con successo occorreranno, da parte dei cattolici, imjiegno, immaginazione e perseveranza». C5 i usto: ma io ho sul tavolo i l malloppo delle proposte di modificazione della legge sul divorzio presentate i n Parjamento praticamente da ogni gruppo parlamentare, naturalmente piuttosto diversificate. Queste iniziative sono passate ad un comitato ristretto che ha tentato di arrivare ad un testo unificato, il che non poteva certo apparire facile, almeno a chi ricorda la «vicenda amara e istruttiva» dalla quale i cattolici uscirono battuti dall'alleanza liberale-marxista alla Costituente, premessa delle successive alleanze che si verificarono ogni volta che, come per i l divorzio e per l'aborto, c'era da scardinare qualcosa di fondamentale della nostra ci-
viltà che conserva, a stento ma ancora, l'umanità della sua costruzione cristiana. Invece no, non è poi così difficile, a quanto pare. La «bozza di avvicinamento» se così si può definire, e cioè la stesura di una proposta diversa da quella originaria, (presentata per la De da Maria Pia Garavaglia ed altri) che rappresenti un passo avanti verso l'accordo con gli altri gruppi, è nata, per quanto riguarda la De «dalfimixigno, dall'immaginazione e dalla perseveranza» del senatore Lipari, al quale è stato dato (o che si è preso, non so) il pallino in mano.
Il punto caldo delle proposte di riforma della legge è naturalmente quello dei termini: cinque anni di vita separata dei coniugi prima d i poter chiedere i l divorzio sembrano trotv pi a t u t t i i legislatori, e così chi vuole ridurli a due, chi a uno. La De pareva disposta a scendere a tre, ma originariamente con la previsione di tempi più lunghi in caso di presenza di figli minorenni, o per opposizione del coniuge non responsabile della separazione se la domanda sia fatta da quello al quale sia stata addebitata questa responsabilità. Niente più di tutto questo nella proposta dell'impegnto, immaginoso e perseverante senatore Lipari: tre anni, ma nessuna possibilità di opposizione del coniuge incolpevole, e conseguentemente rapido premio ali altro per le proprie colpe: anzi la proposta di cancellare dal codice l'addebito della responsabilità della separazione,
che tanto non servirebbe più a nuH'altro, concretamente, che ad essere incorniciata sotto vetro ed appesa sopra la testata del letto ex-coniugale, come ammonimento della inutilità di fare i l coniuge onesto, se i l disonesto è trattato allo stesso modo. Nessuna previsione di un periodo più lungo a tutela dei figli minorenni; l'invenzione di un procedimento col quale i l divorzio è concesso a tamburo battente e diventa subito esecutivo ed i l resto (problemi dei figli, sistemazione economica, protezione dei più deboli) si ved r à poi, perche l'importante è il «liberi tutti» e non queste secondarie quisquilie. Non voglio annoiare nessuno con note di tecnica giuridica e processuale, sulle quali per gli addetti ai lavori ci sarebbe da dire ancora qualcosa a proposito della capacità di questo legislatore di formulare norme ambigue, oscure e di incerta interpretazione: nell'art. 6 del progetto salta fuori, per esempio, un «giudice interessato» che non p u ò esistere e non esiste nell'ordinamento giudiziario (se un giudice fosse «interessato», sarebbe quello da ricusare) nel quale si conosce solo i l giudice «competente». Quello che mi preme è qualche breve riflessione. Non credo spetti ai cattolici collaborare al lassismo di quest'epoca, riservandosi al dopo i soliti tardivi piagnistei: ma credo anche che i l mondo cattolico non abbia molto diritto di lamentarsi, dopo, di quello che questo «esterno con seggio» ha combinato, se non si interessa, prima, di queste cose che lo dovrebbero toccare direttamente. Temo che la De sia stata impegolata i n un bel guaio dalla frenesia di «mediazione»: che succederà in aula quando non potrà tornare indietro da proposte di così grave portata, che cancellano ogni protezione ai figli ed al coniuge innocente,
ed il solito bel voto maggioritario ridurrà il termine per l'azione di divorzio ad un anno? Ma anche non fosse così, una proposta di questo genere che possi per democristiana, è cosa inconcepibile: ispirazione cristiana non p u ò contribuire direttamente a peggiorare i già pesanti guai. Per arrivare a questo risultato, addirittura jx?ggiore di alcuni progetti «laici», è meglio essere battuti in aula sui propri emendamenti, che perdere la faccia i n modo talmente impudico. La De si assume una dannosa responsabilità, davanti alla stragrande maggioranza di chi la vota. IJH prima responsabilità, per ora. mi pare quella di avere affidato il compito al senatore l i pari, che a suo tempo, romjxmdo i l fronte dei cattolici, si schierò in prò del divorzio al fianco dei catto-comunisti. E' come incaricare il carnefice di fate il relatore di una proposta di legge contro la paia di morte: uno scherzo tragico e grottesco. * avvocato in Milano
L'AIA — La legge sull'eutanasia blocca in Olanda, l'unico Paese che l'ha resa legale nel mondo, I ' accordo nrogrammatlco raggiunto nelle consultazioni per la Formazione del secondo governo guidato da Ruud Lunbers, leader del Tat-tlto democristiano Cda. L'accordo raggiunto lunedì scorso tra I democristiani e I liberali è stato vanificato dall' opposizione dello stesso premier uscente. Lubbers si è opposto, nella riunione gruppo parlamentare democristiano dedicata all'estinte dei testi concordati, definendo Inaccettabile la procedura convenuta nella
Olanda, ilgoverno si s¡xwca sulla legge per Veutanasia maggioranza per la soluzione della materia. L'obiezione del premier è riferita alla bozza d i accordo che Impegna II governo a controfirmare ogni eventuale progetto d i legge sull'eutanasia redatto In conformità al criteri che II Consiglio di Stato olandese Indicherà nel suo parere d i prossima formulazione. Il leader democristiano teme che possa Formarsi sull'argo-
mento una maggioranza laica che vincoli sulla materia l'azione del nuovo ministero. L'obbligo che ne conseguirebbe potrebbe snaturare le attuali posizioni espresse dalla maggioranza d i governo, affermando che «tale eventuale Impegno non si concilia con le responsabilità proprie e non delegabili del governo». L'Iter legislativo In materia è stato piuttosto contrastato i n
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Olanda. Nel 1985 una apposita commissione parlamentare aveva espresso parere favorevole alla liberalizzazione dell'eutanasia nonostante la strenua opposizione guidata dallo stesso Lubbers; poi la legge era definitivamente passata con I voti Favorevoli dell'altro partito d i governo, I l liberale Vvd, con i voti dell'opposizione laburista e radlcal-liberale. Secondo gli osservatori politici l'Imprevisto ostacolo non pregiudicherà la formazione del nuovo governo ma senz'altro ne rlnvierà la nascita d i qualche giorno, forse di qualche settimana.
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Polemiche in Olanda per l'assoluzione del medico che ha praticato l'eutanasia a una novantenne
«Mi ha chiesto una pillola perché voleva morire» DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE L ' A J A — «Una volta presa la decisione, le chiesi quale sistema avrebbe preferito: pillole, Iniezioni o supposte. Disse che avrebbe preferito le pillole. Ma quando venne li momento aveva difficoltà a bere e a deglutire. La cosa peggiore sarebbe stata che, per un errore d i somministrazione, la faccenda si trascinasse a lungo. Per questo, d'accordo con la famiglia, le praticai una Iniezione». Cosi mori, serenamente circondata dall'affetto del suol cari, come si diceva una v o l t a , M a r i a Barendregt, 95 anni, da tempo malata e stanca di sopravvivere alla propria dignità. M e r c o l e d ì p o m e r i g g i o la corte d i Cassazione dell'Ala, investita del problema, ha assolto con formula piena 11 medico che fece l'Iniezione mortale.
maggior partito d i governo, democristiano, si è detto « m o l t o p r e o c c u p a t o » . «Il giudizio della Corte — lamenta un portavoce — altera la situazione esistente e di fatto d à via Ubera alla legalizzazione dell'eutanasia». La mossa del giudici rischia di esacerbare 1 contrasti tra 1 due partiti della maggioranza, De e liberali, su un problema che In Olanda suscita da tempo dibatt i t i Incandescenti. I l caso di Maria Barendregt ha contribuito a gettare acqua sul fuoco, anche perché per la prima volta le motivazioni della «buona morte» fanno riferimento non alla necess i t à d i alleviare 11 dolore fisico, ma alle «Intollerabili sofferenze psichiche» della paziente.
La storia si svolge quattro anni fa, nella cittadina di Purmerend. La paziente è «Non tocca al giudice — è da tempo inferma. Nessuna malattia letale lascia però scritto nel dispositivo della sentenza — arrogarsi 11 di- supporre che la fine sia imr i t t o di una scelta etica che minente. I n varie occasioni è e deve rimanere d i compe- la donna insiste con i l suo medico curante, Piet tenza del medico». La decisione della magi- Schoonelm, p e r c h é ponga fine alle sue sofferenze. stratura olandese, presa doScrive la Corte nel giudizio po aver c o n s u l t a t o una commissione medica com- di assoluzione: «La paziente temeva di non poter più posta da uno psichiatra, un arrivare alla morte In modo Internista e un gerontologo, decente. Tenendo conto delha scatenato un putiferio. I l
la personalità della signora, della sua Intelligenza, della storia della sua vita, dopo m o l t i c o l l o q u i 11 medico giunse alla conclusione che le sofferenze psichiche della paziente potevano essere considerate come Intollerabili». Plet Schoonelm si consulta con un collega, cui due anni addietro la donna aveva consegnato un'autorizzazione scritta e firmata a praticare l'eutanasia. Una settimana prima di venire uccisa, l'anziana signora ha un nuovo tracollo. Non p u ò più bere né mangiare In modo autonomo. Le sue facoltà p e r c e t t i v e sono u l t e r i o r mente ridotte. I l suo stato di prostrazione psichica si aggrava. Chiede ancora al medico d i porre fine alla sua esistenza. L'uomo si consulta con 1 familiari della malata e con 11 collega. Quindi, dopo aver praticato l'Iniezione mortale, si autodenuncia alla polizia.
corte d'Appello, e Analmente assolto con formula piena d a l l a c o r t e . La sentenza, pronunciata a cosi alto livello, suona come una presa d i posizione della magistratura. Formalmente vietata dalle leggi olandesi, qui l'eutanasia è di fatto tollerata nella pratica medica, p u r c h é non esistano dubbi sulla volontà del paziente o non vengano sollevate obiezioni da parte del congiunti. Ma la mancanza d i una n o r m a t i v a espone spesso 1 medici al r i g o r i della giustizia. Da tempo l'opinione pubblica chiede che siano fissati precisi parametri. Una proposta di legge, presentata nell'Inverno scorso da un deputato d i «Democrazia 66». 11 Partito llberalprogresslsta, è ferma In Parlamento. Anche 11 Partito liberale conservartore. alleato di governo con 1 democristiani, è favorevole a una regolamentazione della materia.
Finito 11 calvario di Maria Barendregt, comincia quello di Plet Schoonelm. Assis t i t o dalla « A s s o c i a z i o n e olandese per l'eutanasia vol o n t a r i a » che si fa carico delle spese legali, egli viene assolto nel processo d i primo grado, giudicato colpevole ma non punito dalla
Prima delle elezioni, De e liberali si erano Impegnati a concordare un disegno di legge governativo. Ma 11 nuovo testo fatica a vedere la luce per le resistenze di principio che suscita all'Interno del folto schieramento confessionale. Andrea Bonanni
L o S t a l o riporta i n d i e t r o d i 15 a n n i i l p o t e r e d'acquisto
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f i s c o
La recente decisione di tassare i l rendimento dei titoli di Stato di nuova emissione, c o m ' è stato ' é m p i a m e n t e r i cordato e come j u t t ì gli economisti sanno da sempre, non frutterà molto in termini di gettito ed è anzi assai probabile che si traduca i n una semplice partita di giro. A n che se insignificante nei suoi effetti economici, tuttavia, la decisione è significativa dell'atteggiamento dei nostri rappresentanti politici nel confronti del fisco: come I Borboni, sembrano non aver dimenticato niente e non aver imparato niente.
così
interventi giornalistici del m i nistro delle Finanze, è che mai nell'intera storia d'Italia fo,, liscalUlb eia stata tanto gfgvos^ .fotue adesso. Quali, sòno le cauzionali giustificai zioni per un'iperfiscalità di queste dimensioni? Forse la Tornitura di pubblici servizi ha raggiunto livelli qualitativi e quantitativi tali da legittimare un prelievo effettivo d i oltre II 62% del prodotto Interno lordo (pil)? Non credo che siano molti i contribuenti italiani disposti ad accettare per buona questa tesi; credo invece che siano la maggioranza quelli che ritengono inNel contrasto fra le due giustificata l'esplosione della «filosofie* possibili in mate- fiscalità i n Italia. ria fiscale, ricordato da MaLo Stato fiscale ci va prorio Denglio su queste colon- gressivamente impoverendo: ne, hanno scartato senza rim- dal 1970 al 1985 l'incremento pianti quella ispirata alla ne- della spesa pubblica ha assorcessità di una riforma radica- bito i l 64,7% dell'incremento le ed hanno optato senza del p i l ; siamo passati da una esitazioni per la conservazio- situazione i n cui i l settore ne dello statuì quo, di questo pubblico assorbiva i l 36,3% fisco giudicato dal ministro del pil ad una i n cui ne assordelle Finanze i n veste di Pan- be i l 62,1%. I n termini reali, gloss i l migliore possibile. G l i tenendo conto cioè dell'infla«strani esperimenti» dell'am- zione, in questi quindici anni ministrazione Reagan (e, pre- il pil è cresciuto del 56,8%, la sumibilmente, anche l'enorme spesa del settore pubblico del mole d i studi e ricerche che 168,4%. Alla luce d i queste ne costituisce i l presupposto) cifre, le reiterate promesse di vengono evidentemente giudi- contenimento della spesa cati «americanate» inesporta- pubblica e d i eliminazione bili dai nòstri soloni fiscali. degli sperperi appaiono per Farebbero bene a riflettere su quello che sono: giaculatorie alcuni dati essenziali. rituali prive di attendibilità. La prima fondamentale,
considerazione assente negli
p e s a n t e
alle decisioni spontànee delie famiglie e delle imprese, è stato nel 1985 inferiore del 6,8%'W valore Bel • (970; %W Stato rapacemente fiscale-ha riportato Indietro ^'dT' òitìè quindici anni i l potere d'acquisto annuo della società civile. La fiscalità non è soltanto eccessiva (anche se è questa sua caratteristica la base di tutti gli altri problemi), è anche insensatamente «progressiva». Data la tradizione italiana di scienza delle finanze, non possiamo permetterci di ignorare gli effetti negativi che alte aliquote marginali hanno sul lavoro, i l risparmio e l'investimento, né l'incentivo che esse forniscono alle attività di elusione ed evasione. Quando l'aliquota marginale è del 50%, un milione d i imposte evase vale i l doppio di un milione di reddito prodotto; le conseguenze per ciò che riguarda rispettivamente la produzione e l'evasione sono facilmente immaginabili.
Trovo strana la violenta r i sposta del ministro delle Finanze alla proposta di Antonio Pedone di fissare l'aliquota Irpef massima al 34%: in base a quali calcoli è possibile sostenere che tale provvedimento ecosterebbe in termini di perdita di gettilo quasi 2000 miliardi»'! Alla luce degli sviluppi teorici e delle poI l reddito «privato», quello litiche economiche di questi la cui utilizzazione è affidata anni, non sarebbe male che si
meditasse sulle parole di Luigi Einaudi: «Ben pud accadere che il mezzopiù efficace per tacèfeséerè il gctiit'o complessivo sia la diptinuzione delle tariffe delfè vecchie imposte». Il nostro sistema fiscale è incomprensibile: farraginoso, complesso, volutamente oscuro, costituisce certo legittimo motivo d i orgoglio e fonte di guadagni per quei pochi che riescono ad orientarsi nei suoi meandri, ma, dal momento che esclude dalla sua comprensione la maggioranza della gente, è fondamentalmente antidemocratico. Se a questo si aggiunge la mancanza di trasparenza, di visibilità delle imposte, il sospetto che i l fisco sia intenzionalmente fraudolento appare legittimo. Che si è fatto per semplificare la materia? A giudizio di tanti esperti, non solo non si è fatto nulla per semplificare, ma si è invece fatto tanto per complicare ulteriormente. Dobbiamo concluderne che si vuole una f i scalità incomprensibile? Infine, quanto all'evasione, sarebbe utile riflettere sulla considerazione fatta da Adam Smith oltre due secoli orsono: «In quei governi corrotti, dove esiste almeno un sospetto generale di molte spese non necessarie e di gravi errori nell'impiego della pubblica entrata, le leggi ad essa relative sono poco rispettate". Antonio Martino
Clamorosa tosi su una tragedla della guerra spagnola
I fatti che segnarono il destino della ci ttadina basca rimessi in discussione da uno studioso americano con documenta zioni giornalistiche e prove testimoniali (Dal
nostro
torriapondr-nte)
Washington, marzo, i Per trentasei anni il mondo aveva creduto ili sapere come erano andate le cose, quel giorno, a Guernica. Hugh Thomas, l'autore di una storia sulla guerra civile spagnola che è ormai una Bibbia sull'argomento, aveva riassunto la vicenda io almeno la sua versione ufficiale) in una pagina dall'attacco quasi tacitiano: • Guernica è una cittadina della vallata, a dieci chilometri dal mare, a trema chilometri da Bilbao. Il 26 aprile /97J, i/i un giorno di mercato... ». Quel giorno, mentre i contadini portavano in città i loro prodotti, le campane della chiesa suonarono a stormo l'allarme aereo. A ondate successive — racconta sempre Thomas — aerei tedeschi volarono su Guernica e la cancellarono dalla carta geografica. Volevano sperimentare l'effetto di un bombardamento terroristico sulla popolazione civile. Trentasei anni dopo, il mondo ricorda quel nome. Lo ricorda grazie anche ad uno dei quadri più famosi di tutti i tempi. I cavalli squarciati di Picasso, i volti umani distorti nel grido raggelato dal terrore, le luci accecanti ed assurde, la distorsione violenta di tutti gli elementi, la grande composizione che ricorda i bozzetti agghiaccianti dei « disastri della guerra » di un Goya sono appesi là, sulla parete di una cella solitaria del Museum of Metropolitan Art di New York: ma le riproduzioni hanno invaso ogni angolo della terra. Tutti abbiamo la nostra « Guernica » in casa, quasi tutti vi leggiamo uno dei ritratti più « veri » del nostro tormentato tempo, del tempo della violenza e del terrore.
venuto. Gli aerei tedeschi non dino, secondo Hart, non lo hanno mai bombardato Guer- fu mai. nica. Una raffinata fabbrica Eppure tutti abbiamo vidella menzogna ha costruito sto, sui libri di storia e sui di sana pianta il fatto, lo ha rotocalchi commemorativi, le trasformato in uno di quei fotografie eloquenti di una cit* non eventi » che hanno fat- tà rasa al suolo, i pochi muri to la storia (e di cui la sto- superstiti anneriti dalle fiamria fornisce così numerosi me: e gli stessi dispacci uffiesempi, dal neroniano « in- ciali dell'armata di Franco cendio di Roma» in giù). confermano che Guernica era, Prima di dare ragione al al momento della conquista professor Hart e di riscrivere (avvenuta tre giorni dopo la da capo la storia della guer- data « ufficiale » del bombarra di Spagna è naturalmente il damento) totalmente distrutta. caso di andarci con i piedi Distrutta senza essere stata di piombo: abbiamo la parola di uno contro la parola di bombardata? La chiave delcento, donosciamo poco delle l'enigma si trova, secondo sue fonti di informazione ed Hart, in una serie di testimoanche le sue qualificazioni pro- nianze: di ufficiali nazionalisti fessionali specifiche. Sarà op- ma anche di corrispondenti di portuno andarci piano, però, giornali stranieri certamente anche prima di liquidarlo (co- non simpatizzanti per Franco, me certamente si tenterà di fa- quali il Times e l'agenzia ufre, da parte interessata e non) ficiosa francese Havas. Gli income un contafrottole ed un viati di questi giornali hanno mitomane. In America, dove unanimemente testimoniato che cono-cono il professor Hart, lo nelle strade e nelle piazze di prendono molto sul serio: il Guernica non vi era un solo suo saggio dal titolo « Guer- cratere di bomba e che le facnica: atrocità o falso? » è sta- ciate delle case superstiti non to pubblicato dalla National portavano segni di schegge. aereo Revrv, che i una rispettata ri- Ogni bombardamento vista intellettuale conservatri- lascia tracce del genere. A ce, e ripreso a piena pagina Guernica le strade erano indalla Washington Post, che è tatte e le case distrutte, come uno dei più grandi quotidiani se le bombe (in un bombaramericani e che politicamen- damento «a tappeto») aveste si colloca non sulla de- sero schivato l'asfalto, ed i giarstra bensì nettamente sulla si- dini, anch'essi ritrovati intatnistra dello schieramento po- ti. « Nemmeno i fiori erano stati spazzati via dallo spostalitico. mento d'aria ».
La ricostruzione storica di Hart si basa su dati di fatto, testimonianze, deduzioni e, alla fine, congetture. In primo luogo sulla rettifica di alcuni fatti generali universalmente accettati e che i documenti esaminati dallo studioso dimostrerebbero falsi. Guernica, per cominciare, non era la « pacifica cittadina » di cui parlano Thomas e gli altri storici: era parte integrante del sistema di difesa della piazzaIl simbolo non lo discute- forte di Bilbao, posizione chiarà nessuno. Ma c'è qualcuno, ve dello schieramento repubinaspettatamente, che mette blicano sul fronte settentrioora in discussione i fatti, la nale che i nazionalisti stavano realtà di quello che avvenne investendo in quei giorni ed quel giorno d'aprile in quella avrebbero fatto cadere fra brecittadina spagnola. E' uno ve. Alla sua periferia vi erano studioso americano, il profes- fabbriche di armi e di munisor leffrey Hart del Dart- zioni, una stazione ferroviaria, moligli College, una università il quartier generale di una didella nuova Inghilterra. Le. visione; vi confluivano ben otconclusioni dello studio del to strade, vi passavano le riserprofessor Hart sono stupefa- ve « rosse » avviate al fronte. centi, sconvolgenti: la storia La periferia di Guernica fu di Guernica che noi conoscia- ripetutamente bombardata in mo è un falso da capo a pie- quei giorni: il centro cittadi, il massacro non è mai av-
La conclusione di Hart e del suo testimone principale (il memorialista militare spagnolo Luis Bolin): Guernica non fu distrutta da una incursione aerea che non ci fu, ma fu distrutta mediante incendio dai suoi difensori in una operazione di « terra bruciata ». In altri termini fu vittima dei repubblicani e non dei nazionalisti, dei « rossi » e non dei « fascisti ». Altri indizi che corroborano, secondo Hart, questa tesi, sono i rapporti dell'aviazione franchista di quei giorni, i cui piloti dichiarano di non essere riusciti a compiere voli di osservazione su Guernica a causa del persistente fumo di incendi: il precedente di un'altra città del fronte di Bilbao, Elbar, che è accertato sia stata distrutta dalle forze repubblicane in ritirata, e la considerazione che, con la ben nota penuria di bombe dalle due parti in quel momento della lunga guerra, i
nazionalisti avrebbero dovuto usare, per distruggere Guernica. le intere provviste di munizioni per un mese. Un mezzo di distruzione era invece disponibile in larghe quantità ed a poco prezzo: la dinamite, e la benzina. Soprattutto la dinamite, arma tradizionalmente usata dai famosi dinnmiteros rossi delle vicine Asturie.
Romanzesco Fin qui gli aspetti « tecnici » del clamoroso giallo storico che il professor Hart ha provocato: la città fu distrutta dai repubblicani, il famoso « bombardamento terroristico » non ebbe mai luogo, la storia di Guernica quale la conosciamo è un mito. Resta da affrontare il problema centrale, al limite l'unico che conti trentasei anni dopo: se Hart ha ragione e gli altri storici torto: se la storia è un mito, perchè il mito ha prevalso finora sulla verità? Qui il discorso dello studioso si fa più romanzesco, più affascinante (e quindi naturalmente più opinabile). L ' * affare Guernica» sarebbe in sostanza il frutto clamoroso di una raffinata e gigantesca operazione di falsificazione ed intossicazione politica organizzata dal partito comunista. Il fine immediato sarebbe stato di distrarre la pubblica opinione de! mondo (che seguiva la guerra spagnola fra comunismo e fascismo con tensione isterica) dalla imminente disfatta repubblicana sul fronte di Bilbao attraverso una ondata universale di indignazione antifascista. La centrale propagandistica comunista, con sede a Parigi, avrebbe speso, secondo la testimonianza di un giornalista della Havas. seicentomila sterline solo per la * operazione Guernica ». L'uomo che maneggiava queste somme era il principale agente del Comintern per l'Europa occidentale, il tedesco Witti Muenzenberg. che — scrive anche Thomas — era » ferocemente attivo nel legare il conflitto in Spagna alla^ crociata generale antifascista ».
LA NAZIONE Sabato 2 4 m a r z o
1973
Prestigiatore Su Muenzenberg ci ha lasciato una testimonianza Arthur Koestler, l'autore di « Buio a mezzogiorno ». * Sapeva inventare cause, comizi, indignazioni e comitati come un prestigiatore tira i conigli fuori dal cappello ». Koestler, che pure lavorò per l'apparato propagandistico del Comintern, osserva nella sua autobiografia che « la verità è solitamente sulla difensiva di fronte alla brillante menzogna. L'invenzione è libera, mentre la storia è limitata dai fatti. La menzogna ben costruita può essere più attraente della realtà, perchè può riempire vuoti che quest'ultima non è in grado di colmare. Tali menzogne sono la irrealtà, che sovente è emozionalmente più reale della realtà ». La conclusione suggerita da Ilart è dunque che l'apparato propagandistico comunista riuscì, nel caso di Guernica, a
compiere uno dei suoi capolavori: a costruire una « realtà emozionale », basata su dati totalmente falsi che si impose in breve tempo, e con effetti duraturi, come una verità indiscussa. Tramite un'abile orchestrazione pubblicitaria, tramite il controllo palese o sotterraneo dei mezzi di informazione, e tramite il fascino dell'arte. Picasso viveva a Parigi, le sue simpatie per il comunismo erano note. Il dipinto gli fu commissionato dal padiglione della Spagna (repubblicana) alla esposizione mondiale nella capitale francese. « Guernica — scrive lo studioso americano — è ritenuta da molti il suo capolavoro: ma è probabile che Picasso non sia stato il solo grande artista, e neppure il più grande, ad aver avuto parte nella mitologizzazione di Guernica. Egli dipinse il quadro, ma Muenzenberg inventò il mito ». A l b e r t o Pasolini Zanelll
Teschio di oniiìiide liapie la discussione sull'orìgine deWlionio cicctus
Q u a n t i anni hai? Due milioni NAIROBI — Gli ambienti della paleantropologia (la scienza che si occupa delle origini e della evoluzione dell'uomo) sono in subbuglio: il rinvenimento nel Kenia, sulle sponde del lago Tur kana, di un teschio di ominide, detto «teschio nero» per la singolare colorazione assunta nel corso del millcnnidal fossile, ha riaperto le discussioni sulle origini del philum che attraverso l'homo erectus conduce fino all'homo sapiens, cioè a noi. Il teschio rinvenuto a Turkana apparteneva a un ominide di sesso maschile ed è stato datato, col metodo del potassio-argon, direttamente da Richard Lekey nel musco d i antropologia di Nairobi: avrebbe due milioni e mezzo cii anni. Una bella età, si fa notare, per
un reperto fornito di caratteristiche attribuite fino a ieri a ominidi di epoche molto posteriori. La stessa età del teschio nero era stata infatti attribuita ad un altro reperto, rinvenuto egualmente nei pressi del Turkana, le cui caratteristiche anatomiche sono molto più primitive. A rendere perplessi i paleoantropologi e a riaccendere le polemiche sulla datazione dell'età dell uomo è proprio la contemporaneità dei reperti. Ancne se è presto per giungere a conclusioni definitive, e molte caratteristiche del fossile non sono state ancora comunicate dai suoi scopritori (una spedizione organizzata dalla National Geographic Society america-
na e dal National Maseum del Kenia), i dati resi noti sembrerebbero confermare l'impressione che le interpretazioni finora elaborate sulla evoluzione umana debbano essere riviste: sia nel senso di una retrodatazione dell'inizio del processo di «ominazione» (vale a dire di trasformazione di un primate primitivo in un ominide), sia in quello di un ripensamento del processo che na portato alla nascita dell'uomo. Tornano eoa ad affacciarsi ipotesi, che sembravano superate, sulla possibilità che il processo di ominazione abbia coinvolto diverse «famiglie» di australopitccine, anche se una solaè quella che alla fine ha avuto successo, mentre le altre si sono estinte.
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DILLA
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Le sorprendenti analisi di un pastore protestante su complessi e solisti della «hit parade*
L'orchèstra r o c k d i l e t t a d a l d e m o n i o E se S a t a n a avesse scelto 11 r o c k ' n ' r o l l per corr o m p e r e la g i o v e n t ù e propagandare i l suo nefasto r e g n p delle tenebre? L o psichiatra, criminologo e pastore canadese Jean P a u l R e g i m b a l non ha d u b b i : nel 1983 ha p u b b l i cato nel saggio « L e r o c k ' n r o l l ( V i o l de l a conscience par les messages s u b l i m i n a u x ) » i risultati d'una complessa ricerca condott a c o n u n a é q u i p e d i collab o r a t o r i sui segni. 1 suoni, le parole e i gesti d e l rock, d a Presley a i p u n k , n e l q u a l e tende a d i m o s t r a r e che I n t r e n t a n n i 11 b e a t e i l r o c k sono d i v e n u t i «la più potente rivoluzione dei c o r p i , d e g l i s p i r i t i e del c u o r i m a i u s c i t a dalle viscere d e l l ' I n f e r n o » . CI sarebbe da sorridere per u n l i n g u a g g i o d e l genere: m a i r e c e n t i richiam i del Papa e soprattutto u n a serie d i prove docum e n t a l i inserite n e l l ' o p u scolo (che è stato stampato i n l i m i t a t o n u m e r o d i copie anche i n I t a l i a d a l d o t t o r M a r i o Caldera d i Roma, presidente d'una associazione che si occupa del trasporto d i ammal a t i a Lourdes) rendono l'argomento di attualità, pur c o n le d o v u t e cautele che la d i c h i a r a t a f a z i o s i t à del p a s t o r e - s t u d i o s o i m pongono.
Gli studi di padre Regimbal portano a una sola conclusione: nei lesti di lle canzoni e negli atteggiamenti defili interpreti compare, spesso a livello inconscio, l'impronta del Malip no Decifrati i messaggi satanici attraverso I ' L i l i l l a «al capro 4 II «Imbolo di S a m a r a ; f La p i r a m i d i t la l'ascolto al «oig.nl« dalla I o n a c o s m i c a ; ] ' N T i n o occhio, «Iglllo dagli Illuminali dal d i a v o l o ; 4' I «Imbolo a I i m n o n 04 4 «agni: •) contrario S a u n a . b | I pngloniarl d i S a l i n a , c i • lascino a la «iragontria musica, d) L I n c u d i n i dal - b a u - ; V a i n l o g l l o dalla um.it L'inquietante Odia t a n n i c a 6' La panna par l u n a t a c o l l i n g u a I p a l i o «Manico. 7* La I n o l i a l U H l l l l . aria, l a n a a l u o c o ; I - P a n i a g i i r r m a . la alalia a classifica dei c m q u a p u n i i par I riti Incarnatoti; •* Maaagramma o marcino di «divi maledetti'' S a i o m o n t . pura par gli I n c a n t a t i m i da n o n c o n l o n d a t t c o n l a alalia d i David; IO* O l l o g r a m m a , » aimbolo d i diairunona
scare fra q u e l l i d e l v u d ù dell'America Latina e di H a i t i p r o p r i o per l'effetto che quelle p u l s a z i o n i hann o nel provocare « u n bisogno i r r e p r t m i b l l e d i liber a r s i dalle i n i b i z i o n i » .
M a accanto a r i t m i c h e che per n a t u r a e i n t e n s i t à s o n o p s i c h i c a m e n t e des t a b i l i z z a n t i , l ' i n s i d i a , per 10 s t u d i o s o si n a s c o n d e nel messaggio s u b l i m i n a le. Questo genere d i messaggi, da t e m p o v i e t a t i i n c i n e m a r a d i o e t v , consistono nella proposta d'un codice che n o n è a v v e r t i bile alla coscienza m a arAccanto a valutazioni riva a livello inconscio. arbitrarie come i l fatto che l'ancheggiare d i Pre- U n teschio scomposto i n sley a b b i a i n d o t t o m i l i o n i v a r i pezzi i n una pagina d i di adolescenti al liberti- giornale o irriconoscibile n a g g i o sessuale (mentre è p e r c h é r o v e s c i a t o , viene forse v e r o i l c o n t r a r i o : in genere r i c o m p o s t o dalc i o è c h e l ' a r t i s t a c o l s e la n o s t r a m e n t e che i n l ' a n s i a l i b e r t a r i a d e l l e q u a l c h e m o d o l o percen u o v e generazioni), v i so- pisce. no t u t t a v i a a l c u n i a s p e t t i C o s ì 11 reverendo si è d i della ricerca che m e r i t a n o v e r t i t o a riversare su naa t t e n z i o n e . E sono q u e l l i s t r o u n a serie d i successi r e l a t i v i a cosi d e t t i mes- del r o c k . A s c o l t a n d o p o i i l saggi s u b l i m i n a l i i n s e r i t i n a s t r o a rovescio, ha sconel d i s c h i d i a l c u n i a r t i s t i p e r t o che d i e t r o la frase r o c k e q u e l l i del s i m b o l i dei L e d Z e p p e l i n « A n d t h è s a t a n i c i p r e s e n t i n e l l a volces of those w h o s t a n d g r a f i c a d i m o l t e o p e r e l o o k i n g » (E le v o c i d i quelrock. l i che stanno i n piedi aspettando), si d i s t i n g u e la b a t t u t a «I've g o t to live for S a t a n » (Bisogna che io v i v a per Satana); e d i e t r o Per R e g i m b a l n o n è ca- 11 c e l e b r e s u c c e s s o d e i suale che sul p l a n o del r i t - « Q u e e n * Another one bim i a r t i s t i come Jerry Lee tes the dust» ( U n a l t r o anL c v i s , Stevie N i c k e A l i c e cora m o r d e la polvere) c'è Cooper siano a n d a t i a pe- la frase « S t a r t t o smoke
Pulsazioni
m a r i j u a n a ( D a t t i alla mar i j u a n a ) » . A n c o r a , nei L e d Z e p p e l i n , suonato al cont r a r i o i l verso «There ts stili Urne to change the road you are on» (E' ora che t u prenda u n ' a l t r a strada) d i v e n t a «My sweet Satan, no other made a path» ( M i o dolce S a t a n a nessun a l t r o ha t r a c c i a t o u n a strada). M a se m o l t e tesi del reverendo R e g i m b a l sono i n q u a l c h e m o d o t i r a t e per i c a p e l l i (come esser c e r t i che nel verso d e l L e d Zepp e l i n « F r e m o d'emozione q u a n d o guardo verso l ' O v e s t » si nasconda emozione da maleficio ed amm a l i a m e n t o d e l l a persona orientata a Ovest» dal mom e n t o che questo p u n t o c a r d i n a l e «è s i m b o l o della m o r t e p o i c h é G e s ù si leva a O r i e n t e m e n t r e Lucifero brilla a Ovest»), alcune tendenze diaboliche d i m o l t e r o c k star a p p a i o n o obiettive. N e g l i A C / D C ( i l c u i nome n o n sarebbe i l s i m b o l o delle c o r r e n t i a l t e r n a t a e c o n t i n u a m a starebbe a significare «Anti-Chrlst/ D e a t h to C h r i s t » ) c'è una scenografia da r i t o sacrificale e l ' I n f e r n o è d i casa nei t i t o l i d e l l e c a n z o n i (Hlgway to Hell, Hell's bells). E d è p r o p r i o casuale che A l i c e Cooper (all'anagrafe Vincent Fournier) abbia preso i l n o m e d'arte d'una s t r e g a m o r t a u n secolo
p r i m a , i suoi occhi nei man i f e s t i p u b b l i c i t a r i siano fosforescenti e che m o l t i t e s t i delle sue canzoni i n n e g g i n o alla m a s t u r b a z i o ne e alla necrofilia? E che dire d i M i c k Jagger (che sarebbe s t a t o i n i z i a t o alla m a g i a nera da A n i t a Pallemberg e Marianne F a i t h f u l ) che ha s c r i t t o canzoni come «Sympathy for the Devil, To their Salante Mayesties e Invocation ofmy demon brothers ( S i m p a t i a per i l d i a v o l o , A l l e loro m a e s t à sataniche e Invocazione a m i o fratello, i l diavolo). E dei Black Sabbath i cui dis c h i p o r t a n o spesso i l «668» s i m b o l o d e l l ' A n t i cristo, e h a n n o u n leader, Ozzy O s s b o r n e . c h e d i chiara d i cantare sul palco in stato d i trance medianica? A m p i o m a t e r i a l e per i l cacciatore d i S a t a n a nel rock viene fornito dal KIss, i l c u i n o m e sarebbe composto dalle iniziali delle parole « K l n g s i n Satan S e r v i c e » ( l a d d o v e i « k l n g s » nel l i n g u a g g i o della stregoneria sarebbero i m i n i s t r i o r d i n a r i per i l c u l t o d i Satana). Per n o n parlare degli Who nella cui rock opera - T o m m y » firmata per 11 cinema da Ken Russell, egli vede « u n a m e t a f o r a blasfema contro Cristo» (dal vivo gli Who spaccano g l i s t r u m e n t i i n scena). Q u e l l o che R e g i m b a l non dice — ma la cronaca racconta — è che g l i Who hanno a v u t o K e i t h M o o n m o r t o d i overdose In circ o s t a n z e p o c o c h i a r e (e detengono i l record di m o r t i ai loro concerti) e che p u r e i l b a t t e r i s t a degli Z e p p e l i n ha fatto una fine analoga. Nella sua i n v e t t i v a Reg i m b a l comprende anche a r t i s t i che noi considerav a m o al d i sopra d i o g n i sospetto come g l i A b b a , che nelle c o p e r t i n e usano la seconda «B» rovesciata e c i ò significherebbe - n o n A b b a . padre del Cielo, m a i l suo opposto, padre della menzogna e d e l l ' i m p u r i tà», e perfino i Beatles dove i n - R e v o l u t i o n N u m b e r 9», ci sarebbe a rovescio, i l messaggio « T u r n m e o n (S££dZ)
Dibattito. S i p u ò r i p r o d u r r e l'intelligenza
// Sabato
23 - 29 agosto
1986
Il
umana?
c o m p u t e r ,
l ' a n i m a e
l a
m e n t e
JOHN ECCLES
dead m a n » (eccitami sessualmente, uomo morto). Lo studio torna ad essere più attendibile e obiettivo quando riferisce delle ricerche mediche condotte sugli effetti dei rock ad alto volume. Una intensità d i 120 decibel produce, secondo i l dottor Larson, d i s t u r b i all'udito, ma anche, nel tempo, aumento delle m a l a t t i e cardio-vascolari e disturbi all'equilibrio. Per i l musicoterapeuta A d a m Knlste, l'int e n s i t à sonora procura sfinimento, narcisismo, panico, indigestione, ipertensione e strane forme d i narcosi» (abbiamo constatato personalmente che le spettatrici delle prime file nel concerti d i Zero o degli Spandau Ballett vivono una sorta d i anestesia totale). Ancora i l dottor Bob Larson spiega che «le v i brazioni d i bassa frequenza, d o v u t e alla chitarra basso, sommate all'effetto r i p e t i t i v o della batteria, producono un effetto considerevole sul liquido cerebrospinale che a sua volta influisce direttamente sulla ghiandola pituitaria che presiede alla secrezione o r m o n a l e » . Ne deriva «uno squilibrio degli ormoni sessuali e surrenali, un cambiamento del tasso di insulina». Ergo: «Le inibizioni morali si attenuano o sono completamente neutralizzate». Nell'elenco dei solisti e band i n odore d i Satanismo Regimbal mette David Bowie. 1 Bee Gees, t Jethro T u l i , Elton John, gli Styx, ma dimentica gli Afrodite's Child, che nell'album 666, che è t u t t o una sorta d i sabba all'Insegna dello slogan «Fire
the s y s t e m » (brucia i l sistema) mettono un orgasmo esplicito, mistico e plurimo d i 11 m i n u t i , m i rabilmente interpretato con assoluto realismo dalla brava Irene Papas. Difficile contestare che su molte copertine di dischi appaiono segni simbolici satanici, anche se la stella, la piramide e i l cerchio possono essere spesso c r e a t i v i t à casuali degli art director.
Provocazione Fantasia? Caccia alle streghe? Semplici provocazioni sceniche e verbali, o deliberate volontà d i far propaganda al Maligno? In ogni caso 11 consiglio municipale d i Chattanooga nel Tennessee ha preferito non correre rischi e ha emesso, ancora nel febb r a i o del 1983, u n ' o r d i nanza i n c u i esige che ogni membro dei Kiss firmi prima d i ogni concerto una d i c h i a r a z i o n e attestante i l fatto che egli non pratica 11 culto satanico. Niente dichiarazione, niente concerto. Precauzione che forse fa sorridere. Ma davanti a un testo come quello d i «God of t h u n d e r » (Dio del tuono) («Fui elevato da un un demone/ Preparato a regnare come "colui che è"' Sono i l signore del deserto/ Un uomo d i ferro dei tempi moderni/ Chiamo le tenebre per farmi piacere/ E t i ordino d i m e t t e r t i i n ginocchio/ Davanti al Dio del t u o n o / a l D i o d e l rock'n'roll») francamente la prudenza non è m a i troppa. M a r i o L u z z a t t o Fegiz
•• Dopo l'invasione d i c a m p o degli ingegneri nei meandr i del cervello, sotto le bandiere dell'intelligenza ai linciale, la parola torna alla biologia.
Chi per anni ha percorso palmo a palmo il sistem a nervoso u m a n o a v r à ben qualcosa da dire ai n u o v i santoni dell'elettronica? Puntuale anche a quest'ultimo appuntam e n t o della storia John Eccles si è birttato nella contesa: nonostante l ' e t à avanzata il grande neurofisico, p r e m i o nobel 1963, partecipa attivamente al d i b a t t i t o ed accetta d i b u o n grado d i rilasciare questa pungente intervista. Il Sabato: N e l l ' a r t i c o l o « M e n t i , cervelli, programmi» aprendo il celebre (libatiito sull'intelligenza artificiale, John Searle ha scritto che gli stati mentali sono il r isultato d i operazioni del cervello, (piai è la sua opinione? J o h n E c c l e s : T u t t i gli stati mentali, gli stati m e n t a l i coscienti, sono associati ad operazioni del cervello, questo non vuol dir e che siano semplicemente operazioni del cervello, ma deve esserci un certo b a c k g r o u n d d i operazioni cerebrali per dare stati m e n t a l i . Dunque le oper azioni cer ebr ali contribuiscono a f o r m a r l i , m a gli stati mentali non sono assolutamente generati dal solo cervello, m a hanno una p r o p r i a esistenza, seguono u n modello m o l t o complicato; e questo è quanto noi facciamo in ogrri momento. Quando,
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g r o m m a r e d i fare u n m o v i m e n t o , non lascio che il m i o cervello ne assuma il c o n t r o l l o , sono io che organizzo il m i o cervello per il m o v i m e n t o , faccio una mappa, uno schema, e questo avviene: è p r o p r i o della mente
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Il Sabato: E' sufficiente realizzare certi piovessi mentali per avere intenzionalità? ^ E c c l e s : N o i abbiamo nella nostra mente t u t t o quello che ci ser ve per pensare, lare progetti e così via, ed eventualmente per decidere di agire; t u t t o questo è strettamente legato al cervello. Q u i n d i la mente non lavora in m o d o indipendente dal cervello: sono strettamente collegati, c o n la stessa analogia p r o t r e m m o dire, che c ' è , nel c a m p o delle nuove tecnologie, t r a progr a m m a e c o m p u t e r : il p r o g r a m m a d à i suoi messaggi al c o m p u t e r che l i r i m a n d a i n d i e t r o e risponde. Bene: io sono i l p r o g r a m m a e il cervello è il m i o c o m p u ter. Questo pei" f a r m i capire: ho gli strum e n t i pei lai funzionare gli ingranaggi. IJÌ mia autocoscienza non ha sbocco nel m o n d o che attr averso il m i o cervello, e non ha m o d o d i ricevere dal m o n do che atti avvi so il cervello. Il Sabato: Dunque, r i p r e n d e n d o il suo esempio, p o t r e m m o dire che io sono il p r o g r a m m a t o r e del m i o cervello. E c c l e s : Sì, p r o g r a m m a t o r e è p i ù esatto, c o m e ho già a v u t o m o d o d i scrivere: io sono il p r o g r a m m a t o r e e il cer vello è il m i o c o m p u t e r . Questa è naturalmente una metafora assai cruda, ma credo una delle più efficaci a c u i possiam o ricorrere per spiegare quello d i cui stiamo parlando. I n questo m o m e n t o stanno lavorando la m i a autocoscienza e il m i o coi velilo; se il cervello smettesse d i funzionare n o n avr ei più coscienza: questo è il legame del quale ho spesso parlato; bisogna avere avere attività cer ebrale ad u n livello m o l t o complesso p r i m a d i esser e coscienti in maniera attiva. Il Sabato: I l cervello è usato c o m e s t r u m e n t o nella realizzazione delle intenzioni della mente autocosciente, m a c o s ' è questa autocoscienza attiva p r o p r i a dell ' u o m o ? Si acquista c o n l ' e t à ? Eccles: T u d i venti autocosciente nella tua esperienza terrena, una volta eri u n essere incosciente, poi già il feto diviene cosciente a livello animale, c o m e m o l t i test mostrano. I l b a m b i n o , q u a n d o nasce è dunque cosciente m a non autocosciente'; c i ò significa che p u ò sentire, pensare, lare delle cose, m a non sa d i esistere, non è cosciente della p r o p r i a esistenza n é d i quella degli altri. Vede che sua madre lo tratta bene, gli porta cose
buone e così via, m a n o n realizza che lui e sua madre hanno «sè» separati. I l b a m b i n o diventa autocoscienle a circa 18 mesi. Se p r e n d i u n b a m b i n o e l o m e t t i davanti ad u n o specchio, r iconosce s è stesso nello specchio solo dopo i d i c i o t t o mesi, p r i m a d i questa e t à crede che ci sia u n altro b a m b i n o e lo cerca d i e t r o lo specchio. Dico questo per c h é se gli m e t t i qualcosa sulla faccia tenta d i toglierla anche allo specchio, fa questo fino a 18 mesi.
scacchi o p e r c h é facciano qualcosa d ' a l t r o , allora lo faranno senza problem i , m a non saranno m a i coscienti di quello che stanno facendo. Questo è il p e r c h é n o n sono d ' a c c o r d o con Mar viri M i n s k y sulle possibilità d i queste intelligenze artificiali. P e r c h é volete introd u r r e la coscienza nei loro p r o g r a m m i ? Lasciate che i computers facciano le cose che sono capaci di fare, in questo sono m o l t o bravi; p e r c h é vi pr eoccupate di dire che possono diventare coscienti Questa è l'autocoscienza: si c o m i n - o qualcosa d i simile? Forse per ottenere cia a conoscere s è stesssi, a inter agire più fondi per la ricerca? Anche questo con gli altri esseri, gli «altri da sè». Io ho p u ò essere un m o d o . sempre detto che la p r i m a festa d i c o m Pietro Zanone pleanno d i u n b a m b i n o è un disastro: n o n riconosce gli altr i b a m b i n i della sua e t à , non si rende c o n t o d i quello che succede; alla seconda festa d i c o m pleanno t u t t i interagiscono tra d i loro in m o d o veramente u m a n o , questo perc h é sono d i v e n u t i autocoscienti. I ! Sabato: R i t o r n a n d o all'intelligenza artificiale, qual è la differenza tra sim u l a r e u n c o m p o r t a m e n t o intelligente e ripr odur lo? E c c l e s : Stai pensando ad u n robot ora! U n robot p u ò rifare qualcosa in m o d o che sembri uguale a l l ' u o m o , p u ò ripetere il c o m p o r t a m e n t o , m a n o n p u ò avere reazioni coscienti n é m o n d o interiore: la differenza è enorme naturalmente. Si possono ottenere grandi prestazioni da u n robot, m a bisogna fornirgli i p r o g r a m m i , non si posssono confondere le cose. V u o i sapere i n cosa differiscono u o m o e robot? N o n devi chieder lo a me, t i d i c o solo: guarda l ' u no, guarda l ' a l t r o , ci sono m o l t i m o d i per capire quale dei due è l ' u o m o e quale è il robot. Il Sabato: C o m p i r t e r e cervello umano sono dunque assolutamente differenti? E c c l e s : Sì lo sono: il c o m p u t e r è digitale e seriale, e m o l t o veloce, m i l i o n i di volte p i ù del cervello u m a n o , m a è digitale, m e n t r e noi siamo analogici, lo sono le pr estazioni del nostro cer vello. Ci sono infinite analogie che « p r o c e d o n o » in parallelo, in migliaia d i linee parallele, m e n t r e i l computer lavora solo per fini precisi, è specifico, risolve problem i , immagazzina m e m o r i e , p u ò fare cose d i questo genere. Il Sabato: Dunque p u ò aiutare l'uom o m a m a i sostituirlo. E c c l e s : M a i essere u n u o m o ! P u ò i m magazzinare dati, i m p a l a r e u n pochin o . . . è questo c i ò che p u ò fare, un d i verso ordine d i cose. N o n ho niente c o n t r o i computers, ce l ' h o con la gente che pensa che p o t r à riuscire a p r o d u r r e c o m p u t e r s intelligenti c o m e lo siamo n o i . Questo è assiri do! Possiamo pensare d i pr odur re solo intelligenze artif icial i . N a t u r a l m e n t e possono giocare a scacchi, m a devono essere p r o g r a m m a t i per questo; bisogna dare un prog r a m m a specifico p e r c h é giochino a