KYM ALESSANDRO MAGNO LA MORTE DEL CONQUISTATORE storicang.it N. 169 • MARZO 2023 • 5,90 E 9 7 7 2 0 3 5 8 7 8 0 0 8 3 0 1 6 9 periodicità mensileesce il 18/02/2023poste italiane s p a spedizione in abbonamento postale d l . 353/2003 ( conv in l . 27/02/2004 n ° 46) aut mbpa / lono /063/ a p ./2018 art . 1 comma 1lo / mi germania 13,70 €svizzera c ticino 12,20 chfsvizzera 12,50 chfbelgio 11,80 € ARCHI DI TRIONFO ROMANI PERUGINO IL PITTORE DELL’ARMONIA THUTMOSE III IL FARAONE GUERRIERO L’ISOLA DI PASQUA ELISABETTA II REINVENTARE LA MONARCHIA
A lessandro Magno morì un pomeriggio d’estate del 323 a.C. a Babilonia. Forse portò con sé, come ultima immagine di questo mondo, il ricordo dei paesaggi della sua infanzia: le frondose montagne, i verdi prati e gli spumeggianti fiumi della sua terra natia, la Macedonia, a duemila chilometri dalle paludi, dalle zanzare e dal calore umido della pianura mesopotamica. Undici anni prima aveva lasciato la sua terra d’origine alla guida del miglior esercito del mondo, con il quale aveva conquistato l’immenso territorio che si estende tra il Danubio, il Nilo e l’Indo. A 22 anni, quando partì, era il monarca di un bellicoso regno tribale. Sulla soglia dei 33 anni, quando morì, sedeva su un trono d’oro dal quale governava circa un terzo del mondo allora conosciuto. Era l’uomo più potente del mondo. Ma era amato? Sicuramente era temuto e riverito, e la sua scomparsa dovette suscitare diversi sospiri di sollievo tra i suoi hetâiroi – o etèri, il suo seguito nobiliare – la cui vita si era trasformata in una campagna militare interminabile a causa dell’insaziabile fame di conquiste del re. E infatti i suoi amici ne dimenticarono il cadavere in un angolo mentre litigavano per assicurarsi un posto di potere nella nuova era che iniziava con la sua scomparsa. Alessandro credette ai segnali che annunciavano la sua fine? Fu ucciso da una malattia o da qualcuno? Quale fu la causa della morte? Gli studiosi non sono riusciti a rispondere. E questa incertezza, finanche riguardo al suo luogo di sepoltura nel centro di Alessandria, è ciò che gli ha conferito un’aurea leggendaria. Dalle brume del tempo Alessandro continua a regnare, ancora giovane, con la chioma che gli ricade sulle spalle e i suoi ammalianti occhi eterocromi: con un’iride scura a sinistra e una chiara a destra.
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EDITORIALE
4 STORICA NATIONAL GEOGRAPHIC 118 8 112
26 La grande campagna di Thutmose III
Non appena salì al potere il faraone della XVIII dinastia condusse una campagna destinata a reprimere la ribellione dei suoi vassalli siriani. La spedizione si concluse con la schiacciante vittoria delle truppe egizie nella battaglia di Megiddo. DI JAVIER MARTÍNEZ BABÓN
52 Archi di trionfo, monumenti al potere
Distribuiti su tutto il territorio dell’impero, sono il simbolo del dominio di Roma. Iniziarono a sorgere in epoca repubblicana per commemorare vittorie militari, ma a partire da Augusto il potere di erigerli divenne prerogativa imperiale. DI IVÁN FUMADÓ ORTEGA
66 I primi abitanti dell’Isola di Pasqua
Ottocento anni fa, in una delle ondate migratorie che li portarono fino alle isole del Pacifico, i polinesiani sbarcarono sulla remota Isola di Pasqua, dove crearono la cultura che avrebbe dato vita agli impressionanti moai. DI JORDI CANAL-SOLER
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Elisabetta II, la regina che segnò un’epoca
Nel corso dei suoi settant’anni di regno, il più lungo della storia della monarchia britannica, Elisabetta II seppe adattare la Corona ai vertiginosi cambiamenti occorsi a partire dalla fine della Seconda guerra mondiale. DI RICARDO MATEOS SÁINZ DE MEDRANO
80 PERUGINO, L’ARTISTA DELLA LUCE E DEL COLORE
Nel marzo del 1523, cinquecento anni fa, moriva di peste Pietro Vannucci, universalmente noto come il Perugino. Tenuto in grande considerazione dai suoi contemporanei alla fine del XV secolo, con la sua arte era riuscito a influenzare il linguaggio artistico del Rinascimento. L’equilibrio compositivo, le figure armoniose e il sapiente uso della prospettiva lo resero un artista apprezzato, ma il suo carattere difficile e l’incapacità di adattarsi a un mondo artistico in continua evoluzione ne segnarono la fine.
DI ALESSANDRA PAGANO
Lotta tra amore e castità. Tempera su tela di Pietro Vannucci. 1503, Musée du Louvre, Parigi.
38 La morte di Alessandro Magno
Il conquistatore macedone morì a Babilonia nel giugno del 323 a.C., dieci giorni dopo aver mostrato i primi segni di malattia e poco prima di compiere 33 anni. La sua scomparsa è stata fatta risalire a diverse cause, come l’avvelenamento, la pancreatite causata da un eccessivo consumo di vino o la malaria.
DI MARC MENDOZA
Medaglia d’oro con l’effigie di Alessandro Magno.
ETÀ MODERNA
Lupi mannari in Lettonia: i “cani di Dio” e il diavolo
Officina Libraria, 2022; 324 pp., 27 ¤
Nell’ottobre del 1691 un anziano contadino lettone fu chiamato a testimoniare in un processo. L’idea che l’uomo dovesse prestare giuramento suscitò però l’ilarità dei presenti: Thiess era un lupo mannaro noto a tutti I giudici, incuriositi, lo sottoposero a una raffica di domande e il pastore del villaggio cercò di fargli ammettere che le sue sembianze bestiali erano opera del diavolo, cui l’uomo si era votato. Pur sostenendo di essere in grado di trasformarsi
in lupo e di aver rubato capi di bestiame assieme ad altri suoi simili, Thiess raccontò di far parte di un branco di lupi mannari che in determinati periodi dell’anno si recava all’inferno non per servire Satana, ma per combatterlo. «Il diavolo è così ostile a loro che non li può sopportare. Anzi, li fa scacciare con pungoli di ferro, come se fossero cani, perché i lupi mannari sono i cani di Dio». Per Thiess la salute degli abitanti e del bestiame e la buona riuscita dei raccolti dipende-
vano da questa ciclica lotta. Due corti esaminarono il caso «difficile e dubbio», ma non giunsero ad alcuna conclusione. Le carte del processo rimasero per oltre due secoli negli archivi dell’alta corte di Dorpat (odierna Tartu) finché non capitarono nelle mani dello storico Hermann von Bruiningk (1849-1927), che ne fece il fulcro del saggio Un lupo mannaro in Livonia. Su tali documenti gli storici Carlo Ginzburg e Bruce Lincoln costruiscono una lezione magistrale di metodo storico che in una prospettiva comparativa va a toccare diversi aspetti e contesti: i culti agrari del XVI secolo, il folklore germanico, la mitologia nazista, lo sciamanesimo precristiano in area eurasiatica.
ARTE E STORIA
LA CHIAVE DEL DUCATO
DELLA DUCHESSA DI FERRARA, in carica dal 1474 al 1493, si diceva che fosse avvezza al governo alla pari di un principe scaltro e sapiente. Eleonora d’Aragona concedeva udienze e pare che avesse la gestione di tutte le “faccende” di governo del ducato estense, del quale «regeva et gubernava el tuto». Il fatto che fosse figlia del re di Napoli Ferrante d’Aragona, nipote di Alfonso il Magnanimo e sposa di Ercole I d’Este, signore di Ferrara, la rendeva «una figura cruciale della rete politica dell’Italia del secondo Quattrocento». Lo sostiene la storica Valentina Prisco in un saggio dedicato a una di quelle donne titolari di un potere non soltanto formale ma che si materializzava nell’esercizio di un’autorità effettiva.
Valentina Prisco
ELEONORA
Viella, 2022; 296 pp., 29 ¤
D’ARAGONA
LA
D’ITALIA
IN 100 OPERE D’ARTE Newton Compton, 2022; 224 pp., 12.90 ¤
NON SOLO gli scrittori, ma anche gli artisti hanno “narrato” nelle forme espressive e tecniche più disparate gli avvenimenti delle diverse epoche storiche. Come in
una sorta di «ideale museo nazionale», la storica dell’arte Alessandra Pagano ripercorre alcuni snodi cruciali della storia d’Italia attraverso una selezione ragionata di cento opere. Nel suo elenco compaiono monumenti, sculture e pitture create dalle mani e dal genio umano dalla preistoria alla contemporaneità. Secondo Pagano, «La Colonna Traiana dimostra la grandezza dell’impero romano nella sua fase di espansione verso est. La Primavera di Botticelli testimonia il livello di raffinatezza intellettuale raggiunto dalle grandi corti rinascimentali. I pittori macchiaioli hanno raccontato attraverso le loro tele gli eventi risorgimentali, spesso vissuti in prima persona».
128 STORICA NATIONAL GEOGRAPHIC LIBRI E MOSTRE A CURA DI MATTEO DALENA
Carlo Ginzburg, Bruce Lincoln IL VECCHIO THIESS. UN LUPO MANNARO BALTICO TRA CASO E COMPARAZIONE
Alessandra Pagano
STORIA
Henry, esemplare di hypacrosaurus lungo circa 4 metri, Cretaceo Superiore, Campaniano (75-67 milioni di anni).
Nel regno di Henry, il gigante preistorico
In mostra 250 fossili originali, 3 scheletri di dinosauri, 50 rocce meteoritiche e 20 modelli meccanici di nuova generazione
Nel 2021 lo scheletro fossile di Henry, un dinosauro ornitopode della famiglia degli adrosauridi, vissuto 75 milioni di anni fa, è stato battuto all’asta Cambi di Milano per la cifra di 300mila euro. Era un hypacrosaurus, che significa “vicino alla lucertola più alta”, ovvero il tirannosauro, dal quale si distingueva per le dimensioni più contenute dello scheletro, per le alte
spine neurali e per la forma della testa alta e arrotondata. Lo scheletro di Henry, lungo quattro metri, fu scoperto dai nativi della Blackfeet Indian Reservation in una cava in Montana, negli USA, ed è uno dei fossili esposti a Padova. Lost hangar è un tuffo nel passato preistorico, pensato per spettatori di tutte le età ma con il rigore di un progetto scientifico. I numeri della mostra sono imponenti:
tre scheletri completi di dinosauri, 250 fossili originali, venti modelli meccanici di dinosauro di nuova generazione, un’installazione autentica di un duello tra due dinosauri iconici del Cretaceo, una collezione unica di cinquanta rocce meteoritiche per ricostruire l’ipotesi dell’asteroide che determinò l’estinzione di massa, cinquanta postazioni di realtà virtuale e cinque
installazioni di paleoarte per realizzare selfie d’autore. Tutto è inquadrato in un’ottica interpretativa nuova, che si discosta dall’immaginario collettivo che dipinge i dinosauri come mostri violenti e voraci: «Il loro comportamento, confermato dai più recenti studi scientifici, era invece più simile a quello degli attuali mammiferi: cercare cibo e acqua, riprodursi, proteggersi e proteggere», spiega il curatore della mostra Ilario de Biase.
LOST HANGAR. DINOSAURI RIVELATI
Mostra a cura di Venice Exhibition. Padiglione 1, Fiera di Padova fino al 4 giugno 2023 italmostre.it
STORICA NATIONAL GEOGRAPHIC 129
PREISTORIA
ITALMOSTRE
Prossimo numero
Faraoni maledetti
LE FAVOLOSE INVENZIONI DI LEONARDO
FU UNO degli artisti più geniali della storia, ma fu anche uno studioso d’ingegneria e di meccanica. I quaderni di Leonardo da Vinci contengono centinaia di pagine dedicate a questi temi: annotazioni e disegni di sorprendenti marchingegni volanti e macchine da guerra, o schizzi di opere idrauliche di grande perfezione o di piccoli macchinari dotati di meccanismi di precisione. Una serie di oggetti sorprendenti per modernità e innovazione.
NELLE TRINCEE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE
POCHE SETTIMANE dopo l’inizio della Grande guerra, il fronte occidentale si consolidò lungo la linea che andava dal Belgio alla Svizzera. Su entrambi i lati i soldati costruirono trincee difensive che con il passare del tempo e l’acuirsi del conflitto divennero strutture molto più complesse, dotate di rifugi, posti d’artiglieria, bunker di comando e latrine. Delle “case di fango” che oggi simboleggiano la sofferenza causata dalla guerra.
Nel corso della storia dell’antico Egitto molti sovrani, una volta ascesi al trono, decisero di cancellare ogni traccia dei propri immediati predecessori.
La via della Seta
Il grande percorso commerciale che univa l’Europa e l’Oriente ebbe le sue origini nelle spedizioni di Alessandro Magno e in quelle dei mercanti romani.
Ciro II, il grande re persiano
Gli autori greci videro Ciro il Grande come un monarca saggio, giusto e misericordioso, l’ultimo re di un impero che dopo di lui sarebbe caduto in rovina.
Legioni in combattimento
Nel corso delle battaglie i legionari si schieravano su diverse linee, che caricavano contro il nemico in formazioni serrate, attaccando con spade e lance.
130 STORICA NATIONAL GEOGRAPHIC
ALBUM
AKG / ALBUM
2022 Gran Bretagna CARLO III
LA PRIMA MONETA DEL NUOVO RE
La prima moneta ufficiale di re Carlo III emessa dalla Royal Mint è davvero una coniazione destinata a entrare nella storia della numismatica. Oltre al profilo del nuovo Re d’Inghilterra, reca il ricordo dell’incoronazione della regina Elisabetta II. Su un lato compare la prima effigie ufficiale del nuovo Re personalmente approvata dal monarca, a testa nuda e senza corona. Il disegno del rovescio riprende invece quello creato nel 1953 in occasione dell’incoronazione della Regina scomparsa a settembre 2022; un tributo che testimonia il fondamentale legame con Elisabetta II e con il suo lungo regno, durato 70 anni.
La moneta, dalla particolare forma ettagonale, è in cupronichel e viene proposta, nuova fior di conio, nel folder ufficiale di Royal Mint che celebra l’eredità storica lasciata da Elisabetta II.
soli € 22,50 (+ contributo per spese postali).
Valore nominale: 50 pence Anno: 2022 Paese: Regno Unito Materiale: cupronichel Peso: 8.00 g Diametro: 27.30 mm Nuova fior di conio Con folder ufficiale della Royal
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