re-mood #zero

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[ numero#zero ]


re-mood è libertà di espressione creativa, ricerca di nuovi talenti, spazio per chi ha idee. Sono belle parole ma in sostanza cosa vogliono dire? Non sarà l’ennesimo slogan da “creativi”? Non lo crediamo, ma ci crediamo. Al nostro progetto, alle persone che sanno ispirarci, alle persone che hanno da dire qualcosa, a chi vuole condividere per crescere. In questo numero zero [ci teniamo al numero, da questa edizione trarremo spunti e indicazioni per capire come meglio procedere] diamo spazio ad una giovane e talentuosa designer e alle sue creazioni e a un collettivo di artisti davvero rivoluzionario. Ma non solo... due chiacchiere con i Velvet [da 10 anni sulla scena] e con Nicolai Lilin, scrittore e tatuatore con un vissuto interessantissimo. Non credo serva aggiungere molto altro. Gustatevi il ma[d]gazine e lasciateci un feedback [info@re-mood.com], ci farebbe piacere sapere cosa ne pensate. re-d

numero#zero


4

Quando le cose cambiano... in meglio

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L’incociliabilità dell’amore

20

nicolai lilin: lo spirito educativo del tatuaggio

32

r-EVOlution


In occasione del decennale di carriera dei Velvet, siamo andati ad intervistarli, prima dell’atteso concerto m i l a n e s e a l Tu n n e l .

quando le cose cambiano...

in meglio

4

photographer: ricardo contreras


C i a cc o g l i e u n s o r r i d e n t e Pierluigi, leader della band, b e n c h è u n p o ’ p r e o cc u p a t o per

il

f u n z i o n a m e n to

d e l l ’ i n s ta l l a z i o n e ot t i c h e , c i

dedica

u n ’ i n t e r v i s ta .

quando le cose cambiano... i n m e g l i o

di

fibre

volentieri


Arriviamo al locale alle 18 durante il sound check e rimaniamo subito colpiti dalla suggestiva installazione che sovrasta quasi metà locale, disegnando una “V” luminosa decisamente d’impatto che parte dal centro del palco.


Dieci

anni

q u esto brani

di

album,

da

carriera come

r a cc o l t i

av e t e

s c e lt o

in i

inserire?

È stata una scelta molto difficile, perché avremmo voluto inserirne molti di più. La scelta di base è stata quella della passione, da noi verso i brani; quindi abbiamo lasciato fuori delle canzoni che sono stati singoli e inserito alcune altre meno note, ma che volevamo tornare a suonare nei concerti. C’è poi una seconda logica di scelta, che è stata quella di creare una sorta di tracklist che fosse poi riproducibile dal vivo.

quando le cose cambiano... i n m e g l i o



S ta s e r a c i s t u p i r e t e l e t t e r a l m e n t e c o n l i , r a cc o n t a c i c o s a d o b b i a m o a s p e t t a r c i . Suoneremo incorniciati da un’installazione interattiva, una sorta di organismo audiovisivo che reagirà ai suoni provocando mutamenti cromatici nelle linee di luce in fibra ottica, che si diffondono nello spazio. Si tratta di una ricerca di nuove forme visive condotta da Lorenzo Ve r z i n i s u l l ’ e s e m p i o d e i progetti realizzati con la luce della fibra ottica Come

vi

è

v e n u to

in

mente

effetti

specia-

da Carlo Bernardini, artista di fama internazionale. Visivamente l’installazione regala una sensazione di pienezza, anche se poi sono solo soltanto dei fili. La difficoltà sta nel collegare le fibre ai nostri strumenti. In pratica dal nostro mixer manderemo degli input che governeranno l’intensità e il movimento delle fibre.

q u esto

mix

tra

visual

art

e

musica?

Quando abbiamo presentato Il Serpente, il primo inedito singolo dal nuov o B e s t o f, Ve r z i n i h a r e alizzato per noi un Ep e un sito graficamente suggestivi, ispirati proprio a questo tipo di arte luminosa: le linee della V stampata sulla copertina del disco richiamano infatti la dispersione nel quando le cose cambiano... i n m e g l i o

lo spazio di linee colorate, come se fossero un unico fascio luminoso di luci. Lo stesso approccio è stato adottato per il nuovo disco “Le cose cambiano. 2 0 0 0 - 2 0 1 0 ”, realizzando un packaging che si avvale della tecnica scanimation che propone una vera e propria illusione ottica di linee in movimento.


Un

e s p e r i m e n t o s i m i l e a q u e l l o f at t o

Subsonica b i r i n to ”. dai

nel video di

“Disco La-

Esatto, quello dei Subsonica era addirittura un esperimento di linguaggio. Riproducevano segnali visivi per non udenti, ma il principio è abbastanza simile. Porterete

in

to u r

l ’ i n s ta l l a z i o n e ?

Non è escluso, intanto la proviamo q u e s t a s e r a . Ve d i a m o c o m e f u n ziona e poi vedremo. Di sicuro non la porteremo al concerto speciale che faremo in occasione del terzo tempo di rugby durante il Sei Nazioni, li ci serve un approccio più rock and roll. Infine

l ’ u lt i m a

domanda

quali sono i

5

mancano

nella

mai

di

rigore:

brani o album che non tua

p l ay l i s t ?

Parlerei di album: The Queen is Dead degli Smiths, Wish dei Cure, T h e U n f o r g e tt a b l e F i r e d e g l i U 2 , t u tt a l a d i s c o g r a f i c a d i D a v i d B o w i e e p o i u n b e l l ’ a l b u m d e i L e d Z e pp e lin, dopo t u tt e le s p e r i m e n ta z i o n i c i s ta u n s o u n d c l a s s i c o .


h t t p : / / w w w. v e l v e t b a n d . i t http://twitter.com/velvetband h t t p : / / w w w. m y s p a c e . c o m / v e l v e t b a n d h t t p : / / w w w. y o u t u b e . c o m / v e l v e t c o s e c o m u n i

quando le cose cambiano... i n m e g l i o


L’inconciliabilità Dell’amore

Ride delle cicatrici d’amore chi non ne ha mai provato una ferita. (William Shakespeare)

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photographer: ricardo contreras


Brand: Moi Multiple Collezione: L’inconciliabilità dell’amore - Primavera/Estate 2011 Designer: Anna Francesca Ceccon La filosofia del brand: Una riflessione sulla transitorietà della società contemporanea. l’individuo è sempre più sfaccettato e dall’identità molteplice. soprattutto il ruolo della donna si è evoluto e sviluppato, richiedendo sempre più attitudini, competenze, personalità. il brand vuole riflettere le diverse personalitàdella donna contemporanea grazie a una identità stilistica transitoria, in divenire e sempre mutevole. nella mutazione e labilità sta la chiave stilistica del brand. griffe concettuale con forte ricerca di design. ogni stagione viene presentata una storia, concetto, spunto di riflessione ed analisi. linee, volumi, lavorazioni e tessuti diventano mezzo per il racconto, attori L’inconcilibialità dell’amore

protagonisti della narrazione. la designer anna ceccon ama infatti definirsi storyteller. il target di riferimento è trasversale per età, ma connotato da interessi culturali e ricerca di esclusività. l’abito prende vita da un grande studio sulla modellistica, che unisce la tradizione sartoriale italiana conla cultura asiatica della progettazione bidimensionale e con il draping a manichino. linee geometriche e pulite, che divengono avvolgenti e fluide sul corpo, segnano la riconoscibilità del brand. la dicotomia tra movimento e fissità, il rapporto tra ironia e colore, lo studio di dettagli inaspettati ed emotivamente coinvolgenti sono i capisaldi dell’estetica MOI MULTIPLE


Eros ha sconvolto il mio cuore, come un vento che si abbatte sulle querce sulla montagna. (Saffo)


Nella sua prima passione la donna ama il suo amante, in tutte le altre ciò che ama è il suo amore. (George Gordon Byron)

L’inconcilibialità dell’amore


Gran forza inspira E fierezza il dolor quando lo move Amor tradito. (Vincenzo Monti)


L’amore può dar forma e dignità a cose basse e vili, e senza pregio; ché non per gli occhi Amore guarda il mondo, ma per sua propria rappresentazione, ed è per ciò che l’alato Cupido viene dipinto col volto bendato. (William Shakespeare)

L’inconcilibialità dell’amore


L’amore è votato allo scacco (Arthur Schopenhauer)


L’amore e il sesso stanno bene insieme, e va bene anche il sesso senza amore, e l’amore senza il sesso. Sono l’amore e il sesso individuali che vanno male. (Andy Warhol)

L’inconcilibialità dell’amore

http://www.moimultiple.com


nicolai lilin:

lo spirito educativo del tatuaggio

Con

Nicolai Lilin abbiamo più di una cosa da condividere: la pas- Siamo andati a trovarlo nel suo nuovo spazio, sione per l’arte Kolima Contemporary e

la

lo scrittore

Culture, che il 10 marzo

necessità apre i battenti con la mo-

stra “Il tatuaggio Siberiano | Ritorno alle origini”. spazio alla crea- Nicolai ci parla di tatuaggi, naturalmente, ma antività e ai talenti che di arte e cinema.

di dare voce e

e

20

m

e

r

g

e

n

Photographer: Andrea Chisesi

t

i

.


NICOLAI LILIN: LO SPIRITO EDUCATIVO DEL TATUAGGIO


Come nasce lo spazio Kolima Contemporary Culture? Nasce dalla mia voglia di unire musica, arte e letteratura. Si sviluppa sul concetto di factory creativa a 360°: lavoriamo per organizzare eventi e mostre d’arte, ma vogliamo allargarci alla letteratura, alla poesia e al teatro. A questo spazio sto dedicando tutte le mie energie, trascurano il resto, tra cui anche la stesura del terzo libro che dopo Educazione Siberiana e Caduta libera chiude la mia trilogia. In questo momento Kolima Contemporary Culture è la mia priorità e in futuro mi piacerebbe che diventasse uno spazio di scambio di cultura internazionale, per esporre artisti che in patria non vengono presi debitamente in considerazione. Penso ad alcuni artisti dell’Ossezia (regione del Caucaso), e ai loro eccezionali lavori.


Comincerai con una mostra di tatuaggi siberiani, pratica per cui sei richiestissimo e che approcci in maniera molto rituale. Ci puoi spiegare cosa è per te il tatuaggio? È uno degli aspetti della cultura degli Urca siberiani che non c’è più. Tutto si basa su un soggetto principale che ha un significato strettamente legato all’individuo che lo porta. Sulla base di questo tema si sviluppa poi uno schema di tanti altri piccoli soggetti, ognuno dei quali rappresenta qualche particolare della vita della persona. Alle immagini viene dato un significato solo rispetto a come sono posizionate sul corpo e a come interagiscono fra di loro. La stessa immagine può quindi avere diversi significati se eseguita in una maniera particolare, in un posto particolare, vicino a un’altra immagine particolare.

NICOLAI LILIN: LO SPIRITO EDUCATIVO DEL TATUAGGIO



Su cosa verte la mostra? Le opere esposte in un percorso cronologico permettono un viaggio per immagini che parte dall’antico Egitto e da Babilonia per attraversare l’antica Grecia e tutto il mondo cristiano fino ad approdare alla Russia Feudale. In questo percorso il tatuaggio siberiano si configura come filo decodificatore di segni legati alla magia, all’occultismo, al paganesimo, alla teosofia, al cristianesimo, all’araldica nobiliare, cavalleresca e borghese. Come approcci l’esecuzione di un tatuaggio? L’essenza del tatuaggio siberiano è prima di ogni cosa la relazione tra il tatuatore e la persona da tatuare. Prima di tatuare voglio condividere con la persona che tatuo una storia, la sua storia. In quel momento divento una specie di confessore. A questo proposito non è necessario che la persona mi racconti la sua vita, mi basta un particolare significativo del suo vissuto. Io poi codifico questo racconto usando i simboli della tradizione siberiana del tatuaggio, tra le più antiche del mondo.

NICOLAI LILIN: LO SPIRITO EDUCATIVO DEL TATUAGGIO


Ci puoi svelare qualcosa di questa simbologia? In generale, le immagini di armi - coltelli o pistole - sono segni che indicano l’appartenenza alla comunità criminale. Una persona che porta una croce ortodossa con le armi e qualche scritta che nomina la Siberia porta un segno di appartenenza. È molto importante perché è una specie di tatuaggio di iniziazione, che ogni membro attivo deve avere. Altre immagini classiche sono il gatto, l’occhio umano, la corda, il fiore (anche tra le fiamme), il teschio con le ali, incoronato o con il coltello tra i denti. Tutte

queste immagini hanno significati specifici che individuano il mestiere del criminale. Ci sono poi anche le cosiddette medaglie, che si fanno su parti visibili del corpo, come il collo o la faccia. Avere un tatuaggio in uno di questi punti è un segnale di merito per aver fatto qualcosa di importante per la comunità. La simbologia si perde nella notte dei tempi. Alcuni simboli hanno radici sumere e altri sembrano originari dell’antico Egitto. Penso all’occhio per esempio.


L’occhio, che è anche il simbolo di Kolima… È un simbolo forte, uno dei più antichi e ricorre spessissimo nella tradizione siberiana e in molte altre antiche culture, così come nell’esoterismo. Per me ha un significato affettivo e lo utilizzo tantissimo nei miei disegni. Voglio farti notare che all’interno della pupilla dell’occhio di Kolima c’è il buco di una serratura, simbolico anche quello: rappresenta la possibilità di guardare il mondo con una prospettiva diversa, capace di aprire a nuove possibilità di comprensione e codificazione della realtà.

NICOLAI LILIN: LO SPIRITO EDUCATIVO DEL TATUAGGIO



Cambiamo registro. Il cinema. Presto Educazione Siberiana diventerà un film per la regia di Gabriele Salvatores. Come sei arrivato a lui? E’ stato un percorso tortuoso. All’inizio ero scettico e non credevo possibile ridurre il libro in un film. Che il libro fosse appetibile per il cinema se ne accorsero molto presto, già un mese prima che il libro

uscisse nelle librerie ho ricevuto 8 proposte da parte di altrettanti registi, ma a tutte ho detto di no. Trattavo il mio libro come qualcosa di inviolabile, di sacrale. Con il tempo ho cambiato prospettiva e ho

proposto Gabriele. Mi piace il suo stile asciutto, la capacità di raccontare storie semplici e umane, senza eccedere troppo. E poi ha dimostrato di saper lavorare benissimo con i bambini e questo gioca a suo favore.

Stai seguendo le riprese?

Per il futuro quali progetti hai in ballo?

Si, ora stiamo creando le basi per partire con i lavori legati alla produzione: scenografia e fotografia. Mi sto misurando con un territorio inesplorato, un mondo divertente, ma molto impegnativo. Parte del film è stato girato nelle ex repubbliche baltiche. Una scelta oculata, è Europa, ma ci sono tutti gli elementi necessari per ricreare lo spirito e le condizioni dell’epoca in cui è ambientato Educazione Siberiana.

Per Educazione c’è in ballo la realizzazione di un fumetto. Inoltre la riduzione teatrale realizzata dai ragazzi di Scuola Napoli Est, che hanno già portato sulla scena Gomorra di Saviano. Ancora i progetti musicali: sto scrivendo poesie musicate da Paolo Marrone dei Favonio e un altro progetto musicale potrebbe, spero, concretizzarsi con l’amico Omar Pedrini. Vedremo.

NICOLAI LILIN: LO SPIRITO EDUCATIVO DEL TATUAGGIO



ANDREA CHISESI e NICOLAI LILIN San Nicola, 2011

NICOLAI LILIN: LO SPIRITO EDUCATIVO DEL TATUAGGIO

ANDREA CHISESI e NICOLAI LILIN Cristo, 2011

h t t p : / / w w w. k o l i m a . i t


Ripartire da un presente stanco e vecchio che è il dove e il quando viviamo, ma non il chi siamo. Ripartire da un gruppo perchÊ non siamo soli e una rivoluzione va condivisa.

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Linda Ferrari Manusch Badaracco Alessandro Minoggi Francesca Lolli Matteo Suffritti Manuz Zuccarotta Mattia Barf Carne Alan Zeni Francesco Laera Mrg


Linda Ferrari

h t t p : / / r e v o l ution2010.altervi sta.org/

“giovane designer che ama ancora disegnare a mano libera, i suoi disegni prendono spesso forma di notte, sul bancone di qualche locale; i suoi personaggi possono ricordare i protagonisti di un film di tim Burton ma decisamente più sexy, uno stile vagamente gotico ma più vicino e simpatizzante a quello di Dita Von teese. un’alice metropolitana che ha deciso di varcare il misterioso buco nel terreno, per finire gettata in una metropoli piena zeppa di architetture effimere, zucchero, graffi, panna, gioie e dolori e cappellai matti. un mondo in cui trovano spazio eleganti colate di sangue provenienti da cuori di principesse sempre all’ultima moda, conigli e bambine che scherzosamente e affettuosamente si penetrano con coltelli dalle lunghe punte affilate, il tutto contornato da perle, pizzi, merletti e vertiginosi tacchi alti.”

CURRICULUM VITAE (dettaglio) acrilico su leta, 60 x 80 cm, 2010


BEHIND THE MATRIOSKA Acrilico su tela, 50 x 70 cm, 2008

LEI MI ODIA Acrilico su tela, 70 x 100 cm, 2010


CRESCITA DEMOGRAFICA Olio su tela, 180x 140 cm, 2010

Manusch Badaracco

ht t p : / / r e v o l u t i o n 2 0 1 0 . a l t e r v i s t a . o r g / http://manuschbadaracco.jimdo.com/

“il mio lavoro nasce dalla necessità di raccontare le tematiche sociali di oggi. Le persone sono la maggiore

fonte di ispirazione: la mia ricerca parte dalla comprensione e dalla condivisione delle sensazioni con cui

sono a contatto ogni giorno nella gente. è fondamentale, da parte dello spettatore, una totale attenzione verso

l’immagine: solo in questo modo potrà ritrovare le proprie emozioni nell’opera e sentirsi complice.”


DEEPWATER HORIZON Olio su tela, 160x 140 cm, 2010

SVALUTATION (dettaglio) Olio su tela, 160x 140 cm, 2010


Alessandro Minoggi h t t p : / / r e v o l ution2010.altervi sta.org/ h t t p : / / w w w . a lessandrominoggi. com

LOTTA DI CLASSE ORIZZONTALE (dettaglio) Olio su tela, 200x 400 cm, 2006

“il mio lavoro parte sempre dalle foto. Perché sono la cosa che più assomiglia alla realtà. ma sono false. non incorniciano la realtà meglio di un quadro o una descrizione letteraria. Dalle icone del cinema alle foto inviate dagli amici via mms, quasi tutto il mio lavoro riguarda luoghi, persone, oggetti che non conosco, non ho visto o non vedrò. è un omaggio a tutto ciò che è distante da me e, saggiamente, mi sta lontano.”


NUOVI PUNTI DI VISTA #02 Acrilico su tela, 150x 200 cm, 2010

NUOVI PUNTI DI VISTA #01 (dettaglio) Acrilico su tela, 150x 200 cm, 2010


Francesca Lolli h t t p : / / r e v o l ution2010.altervi sta.org/ h t t p : / / w w w . v imeo.com/francesc alolli

DELLA GIOVINEZZA (frame) videoinstallazione, dimensioni variabili, 2010

DEL CORPO (dettaglio) videoinstallazione, dimensioni variabili, 2010

“tutta la mia ricerca si può racchiudere in un’unica parola: urgenza. è l’urgenza che porta alla comunicazione, ed il mezzo che ho scelto per fare ciò è quello che mi è più congeniale: il video.

attraverso di esso cerco di essere veicolo di emozioni, cerco di condurre lo spettatore alla meta da me prefissata, filtrata dalle sue esperienze di vita.”

DEL POSSESSO (frame) videoinstallazione, dimensioni variabili, 2010


OSSESSIONI (frame) videoinstallazione, dimensioni variabili, 2010


Matteo Suffritti h t t p : / / r e v o l ution2010.altervi sta.org/

“il primo approccio con la fotografia l’ho avuto ad 8 anni con una piccola kodak Disc ricevuta in regalo. il passo successivo è stato la reflex e un mondo fatto in camera oscura. Dopo aver conseguito dei corsi serali di filosofia e scrittura creativa è la volta della pittura, dei racconti e delle prime esposizioni. La continua ricerca delle tecniche e di un aspetto più introspettivo, nonché filosofico, è la base del mio percorso artistico.”

Bramosia di futili oggetti/cascate di vomito/cadono/sugli imperi di circuiti/che custodisci gelosamente/ (dettaglio) stampa digitale su PVC e plexiglass nero, 44 x 66 cm, 2010


Scatole, casse e gabbie urlanti/di un’agonia che spezza l’aria/aspetto un treno che non arriva/su un binario che non esiste/valigie vuote e terra bruciata/ (dettaglio) stampa digitale su PVC e plexiglass nero, 44 x 66 cm, 2010

Madre di tutte le cose/schiava e puttana/questo era il tuo destino/sei nata senza bocca/perché tuo figlio volle così/ (dettaglio) stampa digitale su PVC e plexiglass nero, 44 x 66 cm, 2010

Metamorfosi di una macchina/padrona dei suoi figli/ torturati nella stanza 101/fugge dalla paura del caso/(dettaglio) stampa digitale su PVC e plexiglass nero, 44 x 66 cm, 2010


Manu Zuccarotta h t t p : / / r e v o l ution2010.altervi sta.org/ h t t p : / / w w w . a rtmajeur.com/manu zuccarotta

“Dopo aver esplorato l’aerosol art e la space art, oggi mi dedico principalmente all’acrilico su tela raffigurando “mondi a 8 bit”. in parallelo la ricerca materica mi ha portata a lavorare il pvc a sbalzo come se fosse un materiale nobile, creando particolari effetti visivi.”

FLOWERS21 (dettaglio) acrilico su pvc, 80 x 60cm, 2010


NOSTALGIE DI PRODUZIONE (la fabbrica) acrilico su tela, 89 x 60 cm, 2010

LA FABBRICA acrilico su tela, 89 x6 0 cm, 2009


Mattia Barf Carne h t t p : / / r e v o l ution2010.altervi sta.org/

“il mio intento è quello di provocare per far riflettere. il tutto attraverso l’ironia o la crudezza dei soggetti, a seconda del peso di ciò che intendo comunicare.”

DISSOLVENZA (dettaglio) Tecnica mista su tela, 35 x 55 cm, 2010


SENZA TITOLO (dettaglio) Acrilico su tela, 35 x 55 cm, 2010

CÀMICE DI FORZA (prima versione) Acrilico e biro su cartone, 60 X 90 cm, 2010

CÀMICE DI FORZA Tecnica mista, 80 X 100 cm, 2010


Alan Zeni

h t t p : / / r e v o l ution2010.altervi sta.org/

“Credo che il mio lavoro nasca dalla necessità di trovare il divertente nella vita di tutti i giorni, nel gesto quotidiano che nasconde un po’ la vergogna ed il sorriso della normalità. è un lavoro che esprime la mia voglia di tornare a vedere come da bambino un mondo tutto mio un po’ grottesco ricco di sfumature caratteriali e fisiche decisamente caricaturiali. Lo stesso vale anche per le paure, anche se in minori opere. Lo spettatore dovrebbe cogliere più un profumo e un ricordo nel guardare i mie lavori piuttosto che un significato chiaro e pronto, qualcosa come il ricordo di un segreto d’infanzia.”

LOVE RULES (dettaglio) Olio su tela, 50 x 60 cm, 2010


LA ROSSA Acrilico su tela, 60 x 90 cm, 2009

E. BI. Olio su tela, 70 x 90 cm, 2010

GIOCONDA FAKE (dettaglio) Olio su tela, 60 x 90 cm 2009


Francesco Laera h t t p : / / r e v o l ution2010.altervi sta.org/

“il concetto-immagine, dimensione spesso persa nella fotografia contemporanea, rappresenta il fulcro del mio linguaggio, dove è l’idea a fondersi con l’estetica diventando comunicazione.”

GLOBAL BEAUTY (dettaglio) Installazione fotografica, dimensione variabile, 2010


LINEE IN SILENZIO Installazione fotografica, dimensione variabile, 2010

MARIA DI PAOLO SARPI Installazione fotografica, dimensione variabile, 2010


Mrg

h t t p : / / r e v o l ution2010.altervi sta.org/

“sono stato profondamente influenzato dalla scena writing nel 1998. ho scoperto una profonda passione per le lettere che mi ha accompagnato fino ad oggi in un percorso che ha visto variare il linguaggio comunicativo. La poliedricità è una delle caratteristiche che mi affascinano maggiormente portandomi a sperimentare il più possibile, variando tecniche e soggetti. Le mie altre principali influenze derivano dalla musica punk, per l’attitudine e la libertà d’espressione che mi fanno allontanare dalla scena tradizionale. il percorso seguito è indipendente, trascendo dalle influenze del momento.”

AssGasGrass (dettaglio) tecnica mista su tela, 100 X 70 cm, 2011


USE YOUR HEAD tecnica mista su legno, 110 X 90 cm, 2011

MALEDETTA PRIMAVERA tecnica mista su cartoncino, 20 x 30 cm, 2010

BONDAGE acrilico su legno, 93 X 48 cm, 2007


www.re-mood.com


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