Catalogo Enzo Cursaro

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Enzo Cursaro


Progetto graco/Design Mariasperanza Cursaro Valentina Sestito COMUNITA’ MONTANA

Referenze fotograche/Photo credits Marco Di Dario Tommaso Cursaro per il ritratto Enzo Cursaro per foto pag. 6 - 18 - 68 Francesco Valletta per foto pag. 13 - 65 Antonio Iorio per l’evento A.A.S.T. PAESTUM

Traduzioni/Translations Enza Troncone Michael John Allen Julia Triolo Ufcio Stampa/Press Ofce Coordinatore inaugurazione Coordinator inauguration Gianluca Squaccio

Mostra/Exibition Enzo Cursaro Assenza Presenza Museo Archeologico Nazionale di Paestum 14 luglio 2009 - 2 agosto 2009

© 2009 gli autori per i testi/the authors for the their texts All rights are reserved Copertina/Cover Il senso della polvere # II 2008 part.


Patrocini/Support Unione Europea Ministero per i Beni e le Attività Culturali Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Province di Salerno e Avellino Regione Campania Provincia di Salerno Comune di Capaccio Fondazione Paestum

UNIONE EUROPEA

SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLE PROVINCE DI SALERNO E AVELLINO

Con la collaborazione/With the collaboration Museo Archeologico Nazionale di Paestum

Sponsor Comunità Montana di Roccadaspide Camera di Commercio di Salerno A.A.S.T. Paestum

PROVINCIA DI SALERNO

Banca di Credito Cooperativo di Aquara Banca di Credito Cooperativo di Capaccio Unici Global Groupe Convergenze s.p.a.

COMUNE DI CAPACCIO

Un ringraziamento speciale a/A special thanks to Bruno Bambacaro Luigi Mafni Rosario Pingaro Luigi Pisani Enzo Troncone Ottavio Voza Inoltre si esprime riconoscenza a Special recognition goes to Giovanni Garofalo Emanuele Greco

Si ringrazia la Dott.ssa Maria Luisa Nava - Soprintendente Archeologo per le Province di Salerno e Avellino e la Dott.ssa Marina Cipriani - Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Paestum. Un ringraziamento a tutto il Personale del Museo di Paestum per l’intelligente collaborazione prestata.



assenza presenza



Il cerchio si chiude

Si concretizza nalmente un progetto che ha avuto inizio molti anni fa, quando Enzo Cursaro, raccolti sogni e aspirazioni, lasciò la luce abbagliante, i colori vivaci, i forti contrasti della sua terra natale, per cominciare un fortunatissimo percorso artistico alla ricerca di altri colori, di una luce diversa. Di una luce interiore. Al centro di una delle aree archeologiche più emozionanti del mondo, all’interno di uno dei maggiori centri culturali d’Italia, ritorna la “Pittura Emozionale” di Enzo Cursaro, con una personale “autobiograca”, ispirata dai suoi luoghi, dalle sue memorie ed emozioni. Nella pittura di Cursaro non esistono il nero, il rosso, il bianco, ma “i” neri, “i” rossi, “i” bianchi. Nulla è lasciato al caso, la sua produzione è sempre improntata ad un continuo mettersi in gioco, è frutto di un continuo studio, di un’eterna sperimentazione. Il cerchio si chiude, dunque, ed Enzo viene ospitato nel Museo Archeologico Nazionale di Paestum, che si conferma ancora una volta vero polo culturale, aprendosi alle più interessanti espressioni artistiche contemporanee, con lo scopo di favorire il dialogo e le contaminazioni fra realtà solo apparentemente lontane. L’Artista, insieme alla Soprintendenza per i Beni Archeologici delle province di Salerno ed Avellino che ospita questo magnico evento, ci offre l’opportunità di una nuova riessione, in un sito dove la tensione artistica è stata da sempre elevata ai massimi livelli. La personale di Enzo Cursaro va ad aggiungersi ad un panorama ricco come non mai di manifestazioni culturali, a sottolineare la stretta collaborazione tra il Comune di Capaccio, la Soprintendenza Archeologica e tutte le altre forze, istituzionali ed imprenditoriali, che operano in questo straordinario territorio. Giugno 2009 arch. Eugenio Guglielmotti Assessore alla Cultura del Comune di Capaccio - Paestum

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The circle closes At long last a project, which started many years ago, nally bears fruit; a project born when Enzo Cursaro, gathering his hopes and dreams, left behind the blinding light, vivacious colours and contrasts of his home town to follow a privileged artistic journey in pursuit of other colours, in a quest for a different light. For an inner light. At the centre of one of the world most profoundly moving archaeological sites, in one of Italy’s foremost cultural centres, Enzo Cursaro returns with “Pittura Emozionale” (Sentimental Painting), an “autobiographical” exhibition inspired by his surroundings, his memories, his emotions. In Cursaro’s works there is no black, no red, no white; only “blacks”, “reds” and “whites”. Nothing is left to chance. His works, characterized by a continuous desire to explore his own limits, are the fruit of unremitting study and perpetual experimentation. The circle closes, and so at last Enzo is given hospitality in Paestum’s National Museum of Archaeology, which once again is conrmed as a true cultural excellence-centre, open to the most interesting expressions of contemporary art with the aim of furthering dialogue and contamination between realities which only seemingly appear to be distant. The Artist, together with the Soprintendenza per i Beni Archeologici of the provinces of Salerno and Avellino who host this event, offer us the opportunity of new food for thought, in a site where artistic forces have always been raised to the limit. Enzo Cursaro’s exhibition is thus added to an already-rich panorama of cultural activities, underlining the closest collaboration between the Comune di Capaccio, the Soprintendenza Archeologica and all the other parties – both public and private – which operate in this extraordinary territory. June 2009 arch. Eugenio Guglielmotti Assessore alla Cultura del Comune di Capaccio - Paestum

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p. 9 - Disegno # III - 2009


p. 10 - Disegno n째 2 - 2005


Non c’è dubbio che il nero sia, di tutti i colori e “non-colori”, una delle matrici più potenti: tutto ciò che fuoriesce, germina, sboccia da una supercie nera è già di per sé luminoso, vitale. E’ forse anche questa la ragione per cui molti dei dipinti di Enzo Cursaro - soprattutto la serie “Impronte”, ma anche i più recenti disegni - presentano una potenzialità che attinge la propria potenza, proprio dalla assenza cromatica. Certo, la serie dei disegni su carta e su tela del 2005 hanno privilegiato l’aspetto segnico di liformi costellazioni a quello più massiccio e consistente delle precedenti “Sospensioni mistiche”, “Sospensioni luminose”, ecc. ma questo ha anche permesso all’artista di far risaltare una valenza cromatica che in precedenza rimaneva sospesa dal predominio dell’ombra sulla luce. Questo ci spiega altresì l’attuale esplosione di segni colorati, di ghirlande di tinte pallide ma incisive, che evidentemente sono sgorgati dalla precedente stagione più densa e compatta; e che ci dicono come Cursaro abbia saputo “perforare” le tenebre e dar vita a una espressività molto cauta e al tempo stesso penetrante che ci permette di intravedere una prossima più compiuta, coniugazione tra il “vuoto” dell’assenza e il “pieno” d’una presenza.

giugno 2009

Gillo Dores

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There can be no doubt that of all colors and “non colors,” black is one of the most powerful of matrices: everything that emerges, germinates, and blossoms from a black surface is already bright, vital. This may be one reason why many of Enzo Cursaro’s paintings, especially the series “Marks”, but also the most recent drawings, contain a potential that draws power precisely from the absence of color. It may certainly be said that the 2005 series of drawings on paper and canvas favored the marks and symbols of liform constellations over the more massive and substantial features of the precedent “Mystical Suspensions,” “Bright Suspensions,” etc., but this has also allowed the artist to make a chromatic value prominent that was previously excluded by the predominance of shadow over light. It also claries the current explosion of colorful signs and garlands of pale but incisive tonalities that evidently spring from the denser and more compact work of the preceding period and that reveal how Cursaro has found a way to “pierce” the darkness and create a cautious though penetrating expressivity, which allows us to glimpse an emerging, fuller conjugation of the “void” of absence with the “full” of presence.

June 2009

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Gillo Dores


Triglifo 510 a.C.


L’émpito vitalistico nella pittura astratta di Cursaro. Come si pone Enzo Cursaro, un pittore che ha maturato tante e signicative esperienze, nei confronti di una disciplina oggi sostituita da altri linguaggi o perpetuata con stanca ripetitività? Salvaguardandone, innanzi tutto, l’identità, impegnato a conservare nell’immagine astratta l’inconscia proiezione di sé stesso. Nella molteplicità delle istanze che la promuovono, egli si inquadra in quello che è stato denito nomadismo culturale ed eclettismo stilistico. Peculiarità, queste, che rispecchiano in lui un abito mentale, una condizione dell’essere. L’istinto e l’entusiasmo che ne sostengono l’azione creativa, portano a risultati artistici a volte imprevedibili per la capacità che questi hanno di riprodursi in altre forme senza perdere l’originaria cifra. Si spiega così l’articolazione del suo lavoro in cicli, dettata anche dal bisogno di dare nuovi assetti al sistema espressivo. Cursaro non rappresenta le forme del mondo, la sua pittura però non è né analitica né autoreferenziale. Egli fa dell’arte non-gurativa un mezzo, non un ne, la libera espressione dell’individuo. Parte da un principio interiore, dal bisogno di attingere alla più ingenua, libera, primordiale natura, ma sente tutta la necessità di una visione rigorosa, coerente, ricca di energia. Rinuncia alla forma scopertamente tridimensionale, riduce il colore alla sua funzione espressiva più semplice, ma perentoria ed incisiva. Evoca nuclei graci, immagini elementari, che alleggeriscono il tessuto cromatico, incidono lo spessore materico, sollevando la rafgurazione ad una dimensione cosmica. L’opzione astratta non è né razionale né gestuale, le forme sono irregolari e i colori espressivi. La produzione procede per scatti, non è lineare, asseconda l’estro inventivo del soggetto che segue stimoli interiori. Le superci, divise in settori diversi per dimensioni e colori, impaginano forme prevalentemente ovoidali su fondi neri variamente modulati: ora lucidi, ora opachi, ora piatti, ora resi scabrosi da grumi di bitume. La geometria e la materia non si risolvono l’una nell’altra, rimangono distinte e separate. La presenza della materia contraddice e distrugge lo spazio, così come la presenza della geometria cancella e annulla il tempo.

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Cursaro riuta la concezione dell’arte per l’arte denunciando i pericoli di involuzione manieristica dell’arte non gurativa. I suoi quadri non sono destinati ad una parete con funzione decorativa o edonistica, nascono da una condizione di solitudine, che trova la propria salvezza nella prassi, in un fare pieno di storia, di obiettivi, di impulsi etici. Anticipati da disegni preparatori, essi non vengono costruiti per aggregazione casuale, incontrollata, sottostanno a una rigorosa disciplina e a un personale controllo. Nulla è afdato al caso o risolto automaticamente, tutto risponde a precisi criteri sia nell’ambito manualistico che concettuale. Possono intervenire dei fatti, dei casi, delle coincidenze che sono da mettere in relazione con la volontà e la capacità dell’artista. Fondamentale è la centralità del disegno, il rapporto tra questo e la pittura. Molti disegni sono spunti da elaborare nei quadri, caratterizzati da un procedere centrifugo dei segni. Sono fulcri dinamici, asimmetricamente assegnati alla superce, convergenze, parallelismi e incroci che impegnano l’occhio dell’osservatore. Le prove recenti di Cursaro sono orientate verso un astrattismo più sintetico e asciutto. Al fascino tattile e narrativo delle superci e dei materiali pittorici, carichi di vicende esistenziali e simboliche - si pensi all’icona del teschio, sigillo che rinvia a qualcosa che direttamente gli appartiene -, subentra una sobria orchestrazione di forme geometriche, luminose e vivide. A rompere l’ordine stabilito interviene un elemento trasgressivo, ripreso da un collaudato repertorio gurale, per niente incongruo, anzi necessario ad innervare il quadro nella difcile conquista di un equilibrio formale. L’artista trasferisce in un contesto diverso, quasi di pop art, la sua ricerca, senza però cancellare sotto la crosta della pittura l’impronta del vissuto. Queste immagini più asettiche e prosciugate, che sembrano concedere soprattutto all’occhio, continuano ad essere in funzione di ciò che più appartiene all’autore: la sua vita.

Giuliano Menato giugno 2009

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The vitalistic impetus in the abstract painting of Cursaro.

How does Enzo Cursaro, a painter who has matured many, signicant experiences, position himself within a discipline which nowadays has been either replaced by a different imagery or perpetuated through tired monotony ? First of all, by safeguarding his own identity, careful to preserve it with the abstract image which is the subconscious projection of himself. In the multiplicity of the works which promote his art, he is classed by what has been dened as cultural nomadism and stylistic eclecticism; peculiarities which mirror in him an intellectual suit, a condition of existence. The instinct and enthusiasm which sustain his creative action bring artistic results which are, at times, unpredictable due to their capacity for reproducing themselves in other forms without losing their native character. This explains the cyclic nature of his work, dictated also by the necessity to nd new forms of expression. Cursaro does not represent the different natures of the world. His painting however is neither analytical neither auto-referential. He denes non-gurative art as a means, and not an end, to free expression of the individual. His starting point is an internal principle: the need to draw from the most naive, free, primordial nature. This is then inuenced by the necessity for a rigorous and coherent vision, rich in energy. He openly abandons manifest three-dimensional forms, reducing colours to their simpler, but peremptory and incisive expressive functions. He evokes graphic nuclei, elementary images, which lighten the chromatic fabric, yet carve deeply into the thickness of matter, lifting the representation to a cosmic dimension. The abstraction is neither rational nor gestural: proles are irregular and colours expressive. Production proceeds in ts and starts, is not linear, and favours the inventive inspiration of the subject which follows internal stimuli. The surfaces, divided into diverse sections based upon dimensions and colours, create mainly oval-shaped gures on variously-hued black backgrounds: rst shiny, then opaque; now at, then rugged by the use of clots of tar. The geometry and the material do not blend into one-another but remain distinct and separate. The existence of the material contradicts and destroys space, whilst the presence of the geometry cancels and dissolves time.

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Cursaro refuses the conception of “Art for Art” condemning the dangers of Mannerist involution of non-gurative art. His works are not destined for decorative or hedonistic walls; they are born from a condition of loneliness, which nds salvation in routine, in a way of life full of history, of purpose, of ethical impulses. Anticipated by preparatory sketches, they are not built by casual, uncontrolled aggregation. They are subjected to rigorous discipline and personal control. Nothing is left to chance or automatically resolved. Everything responds to precise conceptual almost rule-book criteria. Sometimes facts, events and coincidences intervene which may be linked to the desires and ability of the artist. The centrality of the sketch and the relationship between this and the painting are fundamental. Many sketches are ideas to be later incorporated in paintings, characterised by a centrifugal behaviour of the lines and shapes. They are dynamic fulcrums, asymmetrically assigned to the surface; convergences, parallelisms and intersections which engage the observer’s eye. The recent works of Cursaro are directed toward a more synthetic, arid abstraction, as a sober orchestration of vivid, luminous geometric shapes take over from the tactile and narrative charm of the surfaces and the illustrative materials, which were full of symbolic and existential sense (just think of the icon of the skull, a seal which directly represents itself). A transgressive element breaks the established order, renewed by a tried-and-tested gural repertoire, which not only is not incongruous, but quite necessary in order to stimulate the painting into action in the difcult conquest of formal equilibrium. The artist transfers his quest into a different context, almost pop-Art, without wiping out the footprint of experience from under the crusted surface of the painting. These even more arid and uncontaminated images, which seem to appeal above all to the eye, continue to exist in function of that which belongs most to the author: his own life.

June 2009

Giuliano Menato p. 17


Tempio di Cerere - Colonna dorica IV sec. a.C. part.


opere/works


p. 20 - Disegno # II - 2009


p. 21 - Disegno # XV - 2009


p. 22 - Disegno # I - 2009


p. 23 - Disegno # XVI - 2009


p. 24 - Carta n째 10 - 2005

p. 25 - Carta n째 12 - 2005



p. 26 - Carta n째 13 - 2005

p. 27 - Carta n째 11 - 2005



p. 28 - Carta n째 8 - 2005


p. 29 - Archeo # X - 2008


p. 30 - Carta n째 16 - 2005

p. 31 - Disegno n째 26 - 2005



p. 32 - Gouache/chine - 2009


p. 33 - Carta n째 36 - 2005



p. 34 - Carta n째 17 - 2005

p. 35 - Disegno n째 42 - 2005


p. 36 - Carta n째 21 - 2005


p. 37 - Archeo # XI - 2008


p. .. - Carta n째 21 - 2005

p. 38 - Disegno n째 3 - 2005


p. 39 - Disegno n째 4 - 2005


p. 40 - Carta n째 38 - 2005


p. 41 - Carta n째 20 - 2005


p. 42 - Carta n째 37 - 2005


p. .. - Disegno n째 4 - 2005

p. 43 - Carta n째 28 - 2005


p. 44 - Carta n째 34 - 2005


p. 45 - Carta n째 22 - 2005


p. 46 - Carta n째 19 - 2005

p. 47 - Archeo # XII- 2008



p. 48 - Carta n째 29 - 2005

p. 49 - Carta n째 35 - 2005



p. 50 - Carta n째 32 - 2005


p. 51 - Carta n째 6 - 2005


p. 52 - Carta n째 33 - 2005


p. 53 - Il senso della polvere # III - 2008


p. 54 - Carta n째 27- 2005


p. 55 - Tondo # XV - 2009


p. 56 - Carta n째 24 - 2005


p. 57 - Il senso della polvere # II - 2008


p. 58 - Il senso della polvere # I - 2008


p. 59 - Tondo # XVI - 2009


p. 60 - Tondo # XII - 2008


p. 61 - Tondo # XIII - 2008


p. 62 - Tondo # X - 2008


p. 63 - Nero-Argento - 2008


p. 64 - Tondo # XI - 2008


Capitello ionico 512 a.C. part.


biograa

Enzo Cursaro nasce a Paestum nel 1953. Si diploma all’ Accademia di Belle Arti di Napoli nel 1978. Terminati gli studi, la sua attività espositiva ha inizio con il proporre opere in cui indaga soprattutto nella trama e nelle irregolarità del muro, elemento questo, che caratterizza la pittura del dopoguerra e che fu motivazione di rilettura dell’Esperienza Informale degli anni Settanta. È il momento in cui il suo lavoro pone l’accento sulla capacità del gesto e del gioco dei colori, mentre lo spessore della materia si afna e si depura lasciando ltrare la capacità di un ductus pittorico estremamente selezionato, prestando attenzione ad una sorta di possibilità gurale dal sapore surrealisteggiante ed ambiguo dai colori monocromi, grigio/ocra. Nella metà degli anni ’80 insegna discipline pittoriche presso il liceo artistico statale di Verona, città dove attualmente vive e lavora. Questo periodo coincide con una interessante esperienza creativa che lo condurrà verso una metaforica gurazione riconducibile a forme ed elementi della Magna Grecia. Sono opere caratterizzate da un disegno più dinamico ed aereo, esaltando il linguaggio spaziale di una linea a spirale. Sul nire degli stessi anni inizia ad esporre anche oltre frontiera, ponendosi all’attenzione della critica più esigente, tanto da maturare la decisione di lasciare l’insegnamento per impegnarsi completamente nella sua arte. La singolarità delle opere appartenenti agli anni ’90 è dovuta all’essenziale equilibrio che si spiega attraverso la relazione forma-colore e spazio, evidenziando una solida qualità pittorica in armonia con una semplice trama compositiva. È anche il momento in cui il suo lavoro risulta fortemente evocativo, integrando congurazioni di forme ed accostamenti di colori saturi e muovendosi in un immaginario tradotto in simboli. Nel 1998 espone al Museo di Palazzo Ducale a Mantova; la mostra ha per tema “MemoriaForma e Spazio”. Nell’occasione l’artista espone opere in cui armonizza impasti cromatici con materiale metallico. Successivamente, nel settembre de 1999, la mostra di Mantova sarà ospitata integralmente anche nelle sale del Museo di Palazzo Agostinelli di Bassano del Grappa. In questa occasione, Cursaro aggiorna la rassegna proponendo per la prima volta uno spettacolare gruppo di opere in cui la materia e l’immagine sono prevalentemente imbevute dallo stesso colore nero lucido, con un unico titolo: “Sospensioni”. Si tratta di una rafgurazione arcana che si manifesta come una forma vagamente denita e lo spazio a sua volta riettente di luce argentea e materia vibrante, energia luminosa data dall’uso particolare di un colore nero lucido, che conserva in sé quella forza cromatica che l’artista ha da sempre sperimentato. Aggiungendo alle lacche e ai colori argentati l’uso sapiente delle sabbie, nel 2003 viene alla luce una bellissima serie di opere minimaliste. Oggi la sua pittura è il risultato di una rigorosa disciplina e frutto di un lavoro che risponde sempre più alla necessità di sintetizzare gli impulsi creativi in forme pseudo-regolari, inspessite di energica materia sabbiosa, per inoltrarsi verso un astrattismo più sintetico e concettuale; osservare, per questo, la recentissima serie dei seducenti Tondi, inevitabilmente un risultato eclettico. Le sue opere si trovano presso diverse collezioni private e pubbliche, musei e pinacoteche sia in Italia che all’estero.

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biography Enzo Cursaro was born in Paestum in 1953, graduating from the Fine Arts Academy in Naples in 1978. After the completion of his studies he began exhibiting work in which he investigated the weave and irregularities of the wall, a characteristic element of postwar period painting that motivated a reinterpretation of the Informal experience in the seventies. During this period his work accented the possibilities of gesture and the play of color, diminishing and purifying its material mass to allow for the emergence of extremely select brushwork, and was attentive to forms of representation with an ambiguous, surrealist avor in monochrome tonalities. After the mid 1980s the artist taught painting at the Liceo statale in Verona, the city where he still resides and works. This period coincided with an intriguing creative experience that led him toward a metaphoric guration suggestive of the forms and elements of Magna Grecia. The works are characterized by a more dynamic and aerial linearity highlighting the spatial language of the spiraling line. Towards the end of this period he began to exhibit outside Italy, receiving substantial critical acclaim that prompted his decision to cease teaching and to focus completely on his art. The singularity of the works from the ‘90s is due to an essential equilibrium that can be explained by the form-color and space relationship, underlining a solid pictorial quality in harmony with a simple compositional scheme. It was also the period when his work became strongly evocative, integrating congurations of forms and the juxtaposition of saturated colors, and adopting imagery that is translated into symbols. In 1998 he showed his work in an exhibit on the theme “Memory-form and Space” at the Museum of Palazzo ducale in Mantua. On this occasion Cursaro showed works harmonizing thickly laid pigment with metallic materials. In September 1999 the exhibit travelled to the Museum of Palazzo Agostinelli in Bassano del Grappa.

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Nettuno - 1986 cm. 137x208

On this occasion Cursaro updated the selection with a spectacular group of works subsumed under the title “Suspensions,” in which the material and the images are saturated with the same predominant glossy black tonality. Here we are dealing with an arcane type of representation that manifests as vaguely dened forms surrounded by space reecting a silver light and vibrant materiality. This luminous energy derives from the use of a gleaming black color, and conserves a chromatic strength that has long been characteristic of the artist’s work. In 2003, adding sand to the glazes and silvered colors, Cursaro created a beautiful series of minimalist works. Today, his painting is the result of rigorous discipline and the fruit of a visual quest that increasingly responds to the necessity of synthesizing the creative impulses in pseudoregular forms, condensed with energetic sandy material, to procede towards a more synthetic and conceptual form of abstraction; for this, one may observe the most recent series of seductive “Tondi”, with their inevitably eclectic effect. Cursaro’s works are present in various public and private collections, museums, and galleries in Italy and abroad.


esposizioni/exhibitions 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001

2000 1999

1998 1997

1996 1995

1994 1992 1991 1990 1989 1988 1986 1984 1983

1982

1981 1980 1978

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elenco delle opere/list of works

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Disegno # III - 2009 - 60x60 cm - acrilico/pastelli/sabbia - tela Disegno n° 2 - 2005 - 76x56 cm - acrilico/pastelli - su carta Disegno # II - 2009 - 60x60 cm - acrilico/pastelli/sabbia - su tela Disegno # XV - 2009 - 80x80 cm - acrilico/pastelli - su tela Disegno # I - 2009 - 60x60 cm - acrilico/pastelli/sabbia - tela Disegno # XVI - 2009 - 80x80 cm - acrilico/pastelli/sabbia - tela Carta n° 10 - 2005 - 76X56 cm - acrilico/pastelli/smalti - su carta Carta n° 12 - 2005 - 76x56 cm - acrilico/pastelli/smalti - su carta Carta n° 13 - 2005 - 76x56 cm - acrilico/pastelli/smalti - su carta Carta n° 11 - 2005 - 76x56 cm - acrilico/pastelli/smalti - su carta Carta n° 8 - 2005 - 76x56 cm - acrilico/pastelli/smalti - su carta Archeo # X - 2008 - 116x97,5 cm - acrilico/smalti/sabbia - su tela Carta n° 16 - 2005 - 76x56 cm - acrilico/pastelli/smalti - su carta Disegno n° 26 - 2005 - 74x52 cm - acrilico/pastelli/smalti - su carta Gouache/chine - 2009 - 60x60 cm - acrilico/chine/pastelli - su tela Carta n° 36 - 2005 - 70,5x50 cm - acrilico/pastelli/smalti - su carta Carta n° 17 - 2005 - 76x56 cm - acrilico/pastelli/smalti - su carta Disegno n° 42 - 2005 - 35x29,5 cm - acrilico/chine/pastelli - su carta Carta n° 21 - 2005 - 76x56 cm pastelli/smalti - su carta Archeo # XI - 2008 - 127x105 cm - acrilico/smalti/sabbia - su tela Disegno n° 3 - 2005 - 76x56 cm - acrilico/pastelli - su carta Disegno n° 4 - 2005 - 76x56 cm - acrilico/pastelli - su carta Carta n° 38 - 2005 - 65x46 cm - acrilico/grate/smalti - su carta Carta n° 20 - 2005 - 76x56 cm - acrilico/grate/smalti - su carta Carta n° 37 - 2005 - 70x48 cm - acrilico/grate/smalti - su carta Carta n° 28 - 2005 - 74,2x52 cm - acrilico/grate/smalti - su carta Carta n° 34 - 2005 - 70,3x50 cm - acrilico/grate/smalti - su carta Carta n° 22 - 2005 - 76x56 cm - acrilico/grate/smalti - su carta Carta n° 19 - 2005 - 76x56 cm - acrilico/grate/smalti - su carta Archeo # XII - 2008 - 127x105 cm - acrilico/smalti/sabbia - su tela Carta n° 29 - 2005 - 74,5x52,3 cm - acrilico/grate/smalti - su carta Carta n° 35 - 2005 - 68,5x50 cm - acrilico/grate/smalti - su carta Carta n° 32 - 2005 - 70x50 cm - acrilico/grate/smalti - su carta Carta n° 6 - 2005 - 76x56 cm - acrilico/grate/smalti - su carta Carta n° 33 - 2005 - 70x50 cm - acrilico/grate/smalti - su carta Il senso della polvere # III - 2008 - 95,5x85 cm - acrilico/pastelli/smalto/sabbia - su tela Carta n° 27 - 2005 - 74,2x52 cm - acrilico/grate/smalti - su carta Tondo # XV - 2009 - 60x60 cm - smalto/acrilico/terra - su tela Carta n° 24 - 2005 - 76x56 cm - acrilico/smalti/grate - su carta Il senso della polvere # II - 2008 - 95,5x85 cm – acrilico/pastelli/smalti/sabbia - su tela Il senso della polvere # I - 2008 - 95,5x85 cm – acrilico/pastelli/smalti/sabbia - su tela Tondo # XVI - 2008 - 60x60 cm - acrilico/smalti/sabbia - su tela Tondo # XII - 2008 - 60x60 cm - acrilico/smalti/sabbia - su tela Tondo # XIII - 2008 - 60x60 cm - acrilico/smalti/sabbia - su tela Tondo # X - 2008 - 60x60 cm - acrilico/smalti/sabbia - su tela Nero-Argento - 2008 - 60x60 cm - acrilico/smalti/sabbia - su tela Tondo # XI - 2008 - 60x60 cm - acrilico/smalti/sabbia - su tela


sommario/contents

Eugenio Guglielmotti Il cerchio si chiude 7/8

Gillo Dores 11/12

Giuliano Menato L’émpito vitalistico nella pittura astratta di Cursaro 14/17

Opere/Works 19/64

Biograa/Biografy 66/68

Esposizioni/Exhibitions 69

Elenco delle opere/List of works 70


Finito di stampare nel mese di luglio 2009 arte & ARTE - Verona

Quarta di copertina: AUTORITRATTO - 2007 - ENZO CURSARO



enzocursaro.it


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