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Le frane in collina hanno spostato gli uliveti secolari, di ficile raggiungere le piante

Il 95 percento dell’extravergine Dop viene dai 300 soci della Cab: «Gli alberi hanno anche trattenuto le slavine»

Le frane hanno causato gravi danni agli ulivi secolari di Brisighella da cui si produce il celebre Brisighello, l’olio extravergine che quest’anno raggiungerà i 27 anni dal riconoscimento della Dop (denominazione di origine protetta). Il presidente della cooperativa Cab Terra di Brisighella è preoccupato: «Nella zona di Brisighella – ha detto Sergio Spada – si sono vericate oltre duecento frane, gravi esondazioni e interi impianti sono stati spazzati via dalla furia dell’acqua e del fango».

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Gli uliveti secolari hanno certamente contribuito ad arginare la gravità degli eventi che si sono abbattuti sulle colline trattenendo e riducendo gli smottamenti, ma ora si trovano, in alcuni casi, isolati e irraggiungibili: «Gli impianti più giovani sono stati, in alcuni casi, travolti dalle frane o trascinati lungo le dorsali collinari verso valle, passando persino da una proprietà ad un’altra. Anche nell’impossibilità attuale di una conta precisa dei danni, è certa sin da ora la necessità di un prossimo nuovo censimento degli ulivi produttivi e della mappatura ex novo dei preziosi uliveti all’interno della zona Brisighella Dop».

La cooperativa non ha subito alcun danno strutturale ed è stata da subito operativa, garantendo il servizio a clienti e soci: «La situazione è grave – ha detto Spada –, è fortissima la preoccupazione dei soci per la prossima campagna olearia».

Oggi la Cab (nata nel 1962) produce circa il 95 percento dell’olio Dop “Brisighella”, forte del conferimento di oltre 300 soci che portano la cooperativa a produrre circa 700 quintali di olio all’anno (di cui circa 300 Dop, rispettando quindi il rigoroso disciplinare che indica tra le altre cose modalità e tempi di raccolta, oltre che la circoscrizione geogra ca, che corrisponde in tutto o in parte ai territori comunali di Brisighella, Faenza, Riolo Terme, Casola Valsenio e Modigliana). Quella di Brisighella fu tra le prime cinque Dop assegnate in Italia, la prima per un olio.

Strade

Dal

9

giugno torna transitabile il ponte mobile È stato chiuso un mese per manuntenzione

Il varco Sirio all’incrocio tra via di Roma e via Carducci tornerà a sanzionare chi entra nella Ztl senza permesso

Il ponte mobile sul canale Candiano a Ravenna tornerà transitabile dal 9 giugno. La conferma viene dall’Autorità portuale, proprietaria dell’infrastruttura. Il collegamento fra le due sponde a est della città è stato interrotto dall’8 maggio per manutenzione straordinaria. Gli annunci della vigilia prevedevano di completare le opere entro l’8 giugno, con la speranza di farcela entro il ponte del 2 giugno, ma non è stato possibile a causa dell’alluvione.

In considerazione delle criticità di circolazione che si sono riscontrate, accentuate dai concomitanti lavori di Anas sulla statale 16 Adriatica, l’amministrazione comunale di Ravenna aveva deciso di consentire in via sperimentale la svolta a sinistra da via Carducci a via di Roma. Pertanto il varco Sirio installato all’incrocio tra via Carducci e via di Roma è rimasto attivo con funzione di monitoraggio e sospensione dell’attività sanzionatoria. Con la riapertura del ponte tornerà a fare sanzioni.

Il ponte mobile sul Candiano, realizzato dalla Cmc, è stato inaugurato a luglio del 2010 con un ritardo di circa due anni rispetto ai tempi previsti e un costo totale di circa 11 milioni di euro (1,5 in più rispetto a quanto aveva messo a bilancio da Ap nel 2007). Nei 26 anni precedenti c’era stato un ponte galleggiante con il pagamento del pedaggio (0,70 euro per le auto).

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