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Capelli
GINSENG: UNA PIANTA DALLE MILLE VIRTÙ
NOTO PIÙ COME BEVANDA ALTERNATIVA AL CAFFÈ, IL GINSENG È SFRUTTATO SIN DALL'ANTICHITÀ COME RIMEDIO PER UN GRAN NUMERO DI DISTURBI.
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IIl ginseng è costituito dalla radice di Panax ginseng C.A. Meyer (Fam. Araliaceae). È anche noto come ginseng coreano o asiatico in quanto cresce spontaneamente in Cina, Nepal e Corea. Altre specie comunemente impiegate sono il P. japonicus (ginseng giapponese, proveniente dal Giappone, dall’India e dal sud della Cina) ed il P. quinquefolius (ginseng americano, che cresce nelle foreste americane e in Canada). A seconda della lavorazione, si distinguono, inoltre, il ginseng bianco, se la radice fresca viene lavata, raschiata ed infine essiccata, ed il ginseng rosso, se la radice fresca viene invece trattata con vapore (90-100° C, per 2-3 ore) e successivamente essiccata. Il ginseng rosso è considerato commercialmente più pregiato.
COSA CONTIENE?
I suoi principali costituenti sono un gruppo di sostanze chiamate saponine triterpeniche, i ginsenosidi, il cui contenuto può variare tra le diverse specie o influenzato dalla lavorazione: ad esempio, quello bianco contiene all'incirca il 2-3% di ginsenosidi, quello rosso solo l'1%. Nel ginseng sono presenti anche polisaccaridi, zuccheri insomma, noti come panaxani, ed un olio essenziale.
I BENEFICI
Nella medicina tradizionale cinese è impiegato per contrastare stanchezza, spossatezza e debolezza. Al ginseng sono attribuite anche proprietà adattogene: in particolare, si ritiene possa migliorare la resistenza, sia fisica che mentale, allo stress e alla fatica, in caso di convalescenza, stanchezza, perdita di concentrazione, mancanza di appetito, ansia ed insonnia. Ciò ne consente l'impiego in una vasta gamma di condizioni: infatti, è anche utilizzato per aumentare le performance sportive e cognitive, come immunostimolante, per la regolazione dei livelli di glucosio e dei lipidi, per l'ipertensione e la disfunzione erettile.
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CAPELLI: UN PO' DI DATI
VI SIETE MAI CHIESTI QUANTI CAPELLI ABBIAMO IN TESTA?
Il numero di capelli varia notevolmente da persona a persona ed è influenzato da numerosi fattori (età, sesso, genetica, abitudini alimentari, stile di vita e stato di salute generale): infatti, con l'avanzare dell'età e/o in caso di patologie, periodi di forte stress o assunzione di alcuni farmaci, la quantità può diminuire. Ad ogni modo, si stima che mediamente ve ne siano circa 100'000, sebbene il numero è influenzato dal loro colore:
• i biondi ne possiedono circa 140'000; • i rossi 80'000; • i castani, o coloro che li hanni scuri, 100'000.
Il colore dei capelli sembra poi essere correlato, a sua volta, allo spessore e generalmente quelli biondi tendono ad essere più sottili di quelli castani o neri. Di tutti questi capelli presenti sulla nostra testa, il 90% circa si trova in una fase di crescita (2-6 anni) e si allunga mediamente di 1-1,5 cm al mese. Dati alla mano, quindi, possiamo sbizzarrirci in un curioso calcolo matematico: ogni anno i follicoli capilliferi producono complessivamente qualcosa come 15 km di capelli. Dopo la fase di crescita (anagen) segue un periodo di transizione (catagen) di 3-4 settimane, in cui il capello cessa di crescere ed il follicolo risale verso la superficie cutanea. Infine, c'è un periodo di riposo (telogen) di circa tre mesi, al termine del quale il follicolo si riattiva, producendo un nuovo capello che provoca la caduta di quello vecchio. Con il progredire dell'età la durata della fase anagen si riduce e di conseguenza la crescita del capello rallenta. Normalmente si perdono 40-100 capelli al giorno e ciò è del tutto fisiologico. Tuttavia, quando il numero aumenta, è il caso di preoccuparsi e chiedere consiglio al proprio medico. Escludendo i fattori esterni che possono favorire la caduta, una delle principali cause responsabili di questo fenomeno è certamente la ben nota e diffusa alopecia androgenetica. Sulla scia dell'estesa incidenza di questa forma, che colpisce nel corso della vita circa l'80% degli uomini ed il 50% delle donne, i follicoli in fase telogen diventano, in proporzione, più numerosi. Nello stadio finale il capello è invece molto simile a quello del neonato: corto, sottile, quasi trasparente. I capelli quindi non cadono, ma diventano talmente sottili e corti da risultare impercettibili. L'alopecia androgenetica, inoltre, diminuisce notevolmente i capelli terminali nell'area frontale ed in quella del vertice, mentre risparmia quelli delle tempie e della nuca, conferendo alla testa il classico aspetto "a corona".
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