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Luoghi Etruschi
David Herbert Lawrence
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Luoghi Etruschi
Nell’aprile del 1927, David Herbert Richards Lawrence (l’autore di “L’amante di Lady Chatterley”) intraprende con un amico un’escursione, forse sarebbe meglio dire un pellegrinaggio nei luoghi etruschi: Cerveteri, Tarquinia, Vulci e Volterra. Il resoconto di questo viaggio rimasto incompiuto (mancavano ancora Cortona, Chiusi, Vetulonia ecc.) fu pubblicato nel 1932, un anno dopo la sua morte. “Luoghi etruschi”, un libro poco letto in Italia, ora rieditato, non è solo un libro di viaggio, ma bensì l’espressione più articolata e viva della visione del mondo di Lawrence. È d’uopo qui ricordare che Lawrence subì l’influsso della Società Teosofica (organizzazione internazionale fondata nel 1875 a New York, dedita allo studio e alla divulgazione della teosofia - letteralmente sapienza divina - e delle scienze esoteriche in generale). Non cercava soltanto opere d’arte di una grande cultura dimenticata ma bensì quella “visione apocalittica dell’umanità” che era la sola cosa che gli interessasse. In questo libro, l’autore mostra un aspetto originale di questa grande civiltà italica. Fortemente influenzata da elementi orientalizzanti, l’arte etrusca si ispirò a lungo agli oggetti importati da Egitto e Fenicia. Se gli Etruschi ci appaiono così misteriosi è perché la loro cultura è legata a “Chthon”, la terra dalla superficie in giù, il mondo sotterraneo. Da qui il loro gusto per i recessi e gli antri scavati nella pietra, il loro prediligere le pareti scoscese che precipitano verso fiumi e torrenti. È per questo motivo che gli Etruschi hanno costruito e vegliato con così tale cura le dimore dei loro morti. Che la vita sia tanto più amabile quanto più costruisce la memoria sotterranea di coloro che una volta abbiamo amato, che vi sia fra presente e passato un’intensa comunità, questo è il lascito degli Etruschi attraverso lo scritto di Lawrence. I loro sepolcri appaiono a Lawrence “pacati e accoglienti e non ci si sente oppressi discendendovi”. E ancora: “...tale popolo vive del mistero dei poteri elementari dell’universo, delle complesse vitalità di ciò che noi chiamiamo debolmente Natura. Gli Etruschi fecero piccoli templi, simili a casette dal tetto a punta... Templi modesti, delicati, fragili ed evanescenti come fiori... Sembra esserci stato nell’istinto etrusco il vero e proprio desiderio di mantenere intatto il senso giocoso della vita... un compito molto più difficile di quel che non sia conquistare il mondo o sacrificare il proprio io o salvare l’anima immortale”. “Luoghi etruschi” è una ricca esposizione di estetica e molto di più: l’immaginario artistico è sempre dinamico, frutto di contaminazioni e incontro fra popoli diversi, uniti dalla bellezza. Un libro magistrale, facile e naturale come il respiro.
Le Parole Della Salute Circolare
Gli enormi progressi fatti dalla medicina negli ultimi duecentocinquant’anni ci hanno abituato a dare la salute per scontata. Di punto in bianco, però, la pandemia ci ha svelato che abbiamo delle vulnerabilità nascoste e che la salute individuale non è affatto slegata da quella collettiva e del sistema. Ilaria Capua ci aiuta a costruire questo percorso intrecciando un nuovo dialogo tra passato, presente e futuro, e lo fa attraverso alcune parole chiave che possono essere utilizzate come fonte di ispirazione, parole capaci di definire un nuovo concetto di salute, quello di salute circolare.
Ilaria Capua (Aboca)
Stigma
GIRO D’ITALIA
Le vicende dimenticate, i retroscena poco noti e le storie a tinte forti del Giro d’Italia, una delle manife stazioni sportive più anti che, gloriose e amate del nostro Paese. Un’avventura nata col Novecento che continua ad affascinare anche nel terzo millennio.
Beppe Conti (Diarkos)
Mireya non crede più nei miracoli: troppe volte la vita l’ha masticata e risputata, illudendola che un futuro scintillante fosse in serbo per lei. Decide di trasferirsi a Philadelphia in cerca di fortuna. Con sé ha soltanto una vecchia valigia, intorno l’inverno gelido di una città sconosciuta.
Erin Doom (Magazzini Salani)
Cose Che Non Si Raccontano
Un romanzo che, pur raccontando una storia eccezionale e cruda, riesce a parlare in modo vero, e profondamente attuale, di tutte le donne che in un punto diverso della loro vita si sono chieste: Desidero un figlio? Qual è il momento giusto? Dovrò rinunciare a me stessa, alle mie ambizioni?
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IL GIGLIO D’ACQUA
Ivana Librici ci porta in una Bolivia complessa e autentica, tra gli odori della vegetazione, i sapori dei pasti condivisi, i colori degli abiti, delle strade e delle missioni. Indagando l’alleanza tra donne e la forza dei legami, va al cuore del miracolo dell’amicizia, capace di resistere al tempo e di toccare molte vite.
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LUCCIOLE D’INVERNO
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Elena Rossi (Armando Curcio)