24oreNEWS Magazine Settembre 2023

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RITA PAVONE «Sono una guerriera, ho sempre combattuto» Anno 13Settembre 2023 • Periodico di Cultura e Società
Pronta la 2 a edizione IN VERSILIA Tra cultura e glamour
MILANO BEAUTY WEEK
Questa ricetta usa: P ARMIGIANO40REGGIANO MESI~INTE NSO~ OLTRE conservanti e additivi N ATURALMENTE PRIVODILATTOS I O*

EQUINOZIO D’AUTUNNO LE DATE E QUALCHE CURIOSITÀ

Tradizione vuole che il 21 settembre sia l’equinozio d’autunno, il giorno in cui nell’emisfero boreale finisce l’estate e le ore di luce e di buio sono le stesse. A livello astronomico, però, non è così. Quest’anno l’equinozio di autunno arriverà venerdì 23 settembre, per la precisione alle 8:49 (ora italiana). L’equinozio astronomico cade in un preciso momento, che corrisponde a quando la Terra raggiunge il punto della sua orbita intorno al Sole in cui la nostra stella si trova allo zenit dell’equatore, quando i suoi raggi risultano perpendicolari e illuminano metà del pianeta lasciando l’altra metà al buio. In generale, l’evento si verifica tra il 21 e il 24 settembre e sempre in orari diversi. Tale variazione è dovuta alla diversa durata dell’anno solare e di quella del nostro calendario gregoriano. Nella realtà l’evento cade quasi sempre il 22 o il 23 settembre e raramente il 21 e il 24. Basti pensare che l’ultima volta che è stato il 21 settembre risale a oltre mille anni fa, mentre l’ultimo equinozio in data 24 settembre è stato nel 1931 (il prossimo sarà nel 2303!). Gli amanti delle tradizioni, però, possono rallegrarsi perché in questo secolo l’equinozio d’autunno cadrà il 21 settembre per ben due volte, nel 2092 e nel 2096! Ci sono diversi miti e leggende che, in ogni angolo del mondo, raccontato quest’evento. Nell’antica Grecia, ad esempio, l’equinozio è legato alla leggenda delle divinità Ade, dio dell’ombra e della morte, Demetra e Persefone. Quest’ultima era la bellissima figlia di Demetra, rapita da Ade in cerca di una sposa. Demetra fece di tutto per salvare sua figlia Persefone da una vita nell’ombra, ma non vi riuscì perché questa mangiò i frutti che le vennero offerti, in particolare alcuni chicchi

di melograno, legandosi per sempre al regno dei morti. Secondo la leggenda Persefone trascorre sei mesi (quelli autunnali e invernali) nel regno dei morti e i rimanenti sulla Terra dove aiuta la madre Demetra a far sbocciare la primavera e a far rinascere la natura. I nativi americani celebravano l’equinozio d’autunno con una festa, Harvest Moon (o Luna del raccolto), perché permetteva ai contadini di lavorare fino a tardi grazie alla luce della Luna, più luminosa che mai. L’equinozio d’autunno è anche una delle feste nazionali del Giappone, lo Shuubun No Hi: così come in primavera si festeggia la fioritura dei ciliegi, in autunno si usa festeggiare la pioggia delle foglie d’acero, albero sacro del Paese. Per dare il ben venuto all’autunno e celebrare l’equinozio, si dice che sia di buon auspicio rimanere alzati tutta la notte del giorno dell’equinozio, proprio per rendere onore alle stesse ore di luce e di buio. Rimanere svegli sembra porti fortuna per i progetti futuri e per ritrovare la pace interiore. Provare per credere!!!

3 24oreNews STORIA, MITI E LEGGENDE
A cura di PAOLO MINOTTI

Anno 13 - N. 9 Settembre 2023

PERSONAGGIO

6 Rita Pavone: «Sono una guerriera, ho sempre combattuto»

ARTE E CULTURA

10 Mostra: Boccioni 1900-1910. Roma Venezia Milano

12 Mostra: Accadde in Versilia

14 “L’arte dell’attimo”: le giraffe di Gorra a Forte

FASHION

16 Pelle: un must have del guardaroba

18 Accessori: le borse per l’inverno 2023-24

BEAUTY

20 I consigli di Marina Mazzolari

RUOTE/VELE E MOTORI

22 La Belle Class, XVI Monaco Classic Week

24 Nuova Porsche 911 S/T

26 Bianca Bustamante, la giovane promessa della F1 femminile

SPECIALE MILANO

29 Appuntamenti al Teatro alla Scala 30 Milano in mostra

31 Milano Beauty Week - II Edizione

32 Calendario appuntamenti Farmacie Co.Fa. alla MBW

34 Milano/Roma in concerto

SPECIALE ROMA

36 Gladiatori nell’arena. Tra Colosseo e Ludus Magnus

38 Roma in mostra

VIAGGI

40 Alla scoperta del Perù: avventure off-road 4X4

DIRITTI&DOVERI

44 Incendi: frutto diretto dell’ignoranza

HI-TECH

45 Estrarre ossigeno dal suolo lunare

46 Le ultime novità tecnologiche

AMICI A QUATTRO ZAMPE

48 In vacanza al mare tra le dune sabbiose a cavallo o insieme a fido

ERBARIO MAGICO

49 La melagrana, un elisir di lunga vita

COME STAI?

50 Integratori alimentari e medicinali omeopatici

51 Bon ton del sorriso

STILE ITALIANO

53 Ferrari formaggi: “saper fare italiano”… dal 1823

SCOPRI L’ITALIA

54 Settembre a Merano

56 Ad Asti per il Festival delle Sagre

58 Settembre tra VIP nella Versilia più chic

CINEMA

61 Barbie di Greta Gerwig

LIBRI

62 Selezionando qua e là…

RITA PAVONE «Sono una guerriera, ho sempre combattuto»

Direttore Responsabile

Dario Bordet

Direttore Editoriale

Alessandro Trani

Art Director

Patrizia Colombo

Impaginazione

Milano Graphic Studio S.r.l.

Hanno collaborato

Ranuccio Bastoni

Patrizia Colombo

Valerio Consonni

Alberto Conte

Franco D’Alessandro

Evelina Flachi

Teobaldo Fortunato

Elena Fossati

Carlo Kauffmann

Antonello Martinez

Aldo Martini

Marina Mazzolari

Sandro Nobili

Andrea Pitrelli

Giulio Proietti

4 24oreNews
MILANO BEAUTY WEEK Pronta la 2 edizione IN VERSILIA Tra cultura e glamour
5 24oreNews
EDITORIALE

RITA PAVONE

«SONO UNA GUERRIERA, HO SEMPRE COMBATTUTO»

6 24oreNews PERSONAGGIO

Ha compiuto 78 anni qualche giorno fa, il 23 agosto, ma la grinta è la stessa di quella piccola donna che esordiva al grande pubblico 60 anni fa. Parliamo di Rita Pavone, amata e intramontabile artista internazionale, volto della musica italiana anni Sessanta e punto di riferimento per intere generazioni. Che abbia energia e grinta da vendere lo ha dimostrato anche di recente facendo impazzire il pubblico di Milano e degli altri palchi con il tour estivo da poco conclusosi.

«Quando sei davanti al pubblico devi dare tutto, e io mi sono sempre emozionata come la prima volta. Di primo impatto è un pugno nello stomaco tutte le volte, sento questo mestiere ancora parte di me». Lo spirito con il quale l’icona della musica, più di 50 milioni di dischi venduti nel mondo, è tornata in Italia ai live nell’anno in cui celebra i suoi 60 anni di carriera, è già nel titolo del tour “Un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro”, un verso tratto da una delle canzoni capolavoro di Pierangelo Bertoli “A muso duro”. «Un titolo meraviglioso, mi stavo scervellando per trovarlo», ha spiegato in una recente intervista. «Ne volevo uno che parlasse di 60 anni di carriera però senza nominarli. Poi ho visto in tv il figlio di Pierangelo Bertoli che cantava questa canzone e quando ha detto quella frase ho pensato “sono io!”. Mi ci sono ritrovata perché sono una guerriera che ha sempre combattuto. Non mi è mai stato dato niente nella vita in maniera comoda e non mi piace vincere facilmente». La Pavone ha inciso tante canzoni di successo in sette lingue diverse, come interpre-

te e anche come autrice: «Ho scritto negli anni ‘80 anche brani come Gemma e le altre in cui parlavo della diversità, dell’innamorarsi di qualcuno che è del tuo stesso sesso, ma in quegli anni non venivo passata per radio».

Gli inizi, la gavetta. Rita Pavone nasce a Torino nel 1945. Il padre Giovanni è un operaio della Fiat, siciliano di origini, e la madre Maria è una casalinga di origine emiliana. Il debutto nel mondo dello spettacolo avviene, quando lei ha appena 14 anni, al Teatro Alfieri nel 1959: incoraggiata dal padre compare nello spettacolo per ragazzini “Telefoniade”, realizzato dall’allora società telefonica nazionale Stipel. È quella la prima volta che Rita si esibisce davanti ad un pubblico vero e non composto da parenti e familiari. Dopo essersi esibita in diversi eventi locali e feste studentesche, nel 1962 vince la prima edizione del Festival degli sconosciuti di Ariccia interpretando alcuni brani di Mina. Il patron della manifestazione è il cantante, produttore discografico e attore Teddy Reno, che diventerà il suo pigmalione e il suo compagno di vita. La vittoria le fa ottenere il primo contratto con la RCA Italiana che la porterà di lì a poco al successo.

Il successo in Italia. Dal 1963 la Pavone raggiunge una vasta popolarità: merito di singoli di successo come Sul cucuzzolo, La partita di pallone, Come te non c’è nessuno, Il ballo del mattone, Cuore. Già nei primi mesi dell’anno le vendite dei suoi dischi superano il milione di copie vendute. Anche il 1964 si apre con quelli che sarebbero diventati dei tormentoni: Non è facile avere 18 anni e Datemi un martel-

24oreNews Rita Pavone
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A cura di SANDRO NOBILI

PERSONAGGIO/Rita Pavone

lo, adattamento italiano di Sergio Bardotti di “If I Had a Hammer”. Tra il 1964 e il 1965 Rita approda sul piccolo schermo come protagonista dello sceneggiato tv Rai “Il giornalino di Gian Burrasca”, tratto dal romanzo per ragazzi di Vamba e diretto da Lina Wertmüller, dimostrando di essere brava anche come attrice. Oltre al programma in sé, ha grande successo anche la sigla da lei cantata: Viva la pappa col pomodoro. La fortuna della canzone fu tale che l’artista lo inciderà poi in diverse altre lingue.

Il Cinema. In questi anni, è protagonista anche di alcune pellicole cinematografiche appartenenti al filone successivamente chiamato dei musicarelli: film dagli incassi miliardari furono Rita, la figlia americana (1965) con Totò e la regia di Piero Vivarelli; Rita la zanzara (1966) con Giancarlo Giannini e la regia di Lina Wertmüller; Non stuzzicate la zanzara (1967), con Giancarlo Giannini e Giulietta Masina, sempre per la regia della Wertmüller. Nel 1967 escono Little Rita nel West, film con Terence Hill e la regia di Ferdinando Baldi, e La feldmarescialla, sempre con Terence Hill e la regia di Steno. La popolarità nel Mondo. La popolarità di Rita Pavone in quel periodo supera i confini nazionali: viene invitata per cinque volte nella trasmissione della Cbs “Ed Sullivan Show”, negli Stati Uniti, e si ritrova sul palco al fianco di artisti come Ella Fitzgerald, Duke Ellington, Marianne Faithfull, The Beach Boys, The Supremes, The Animals e addirittura Orson Welles. Seguiranno le numerose esibizioni in Francia (per un mese all’Olympia di Parigi) e ancora in

Spagna, Germania, Israele, Messico, Cuba, Australia e Canada. Il discusso matrimonio. Nel 1968 il matrimonio con Teddy Reno sembra avere un effetto destabilizzante per la sua carriera in Italia: agli occhi del pubblico entrava ora in contrasto la sua figura con la sua scelta di unirsi in matrimonio a un uomo molto più anziano di lei (di 19 anni) e, soprattutto, già sposato e con un figlio. A ciò si aggiunge anche il morboso interesse della stampa scandalistica, che si accanisce su alcune vicissitudini familiari legate alla separazione fra i genitori della cantante. Alla fine degli anni ‘70 gli sposi si trasferiscono in Svizzera: dalla loro unione nascono due figli, Alessandro e Giorgio. Il ritiro ufficiale e… il ritorno sulle scene. Il primo gennaio 2006 su Rai 1 Rita Pavone saluta il pubblico per dare l’addio ufficiale alle scene. A sorpresa, però nel 2013 torna alla musica dopo 24 anni dall’ultimo disco, pubblicando il suo nuovo doppio album Masters e nel 2014 si esibisce dal

vivo in sei concerti teatrali in altrettante città italiane, con il tour Rita is Back! Il ritorno sul piccolo schermo avviene due anni dopo grazie a Milly Carlucci che le chiede di tornare in tv come concorrente di Ballando con le Stelle, dove arriva in finale con un bel 3° posto. Nel 2017 riceve al 60° Sanremo il premio alla carriera assegnatole dalla “Città dei Fiori”. Prima, come concorrente aveva partecipato al Festival solo 3 volte: nel 1969, nel 1970 e nel 1972. Nel 2020, dopo ben 48 anni, torna in gara a Sanremo con il brano “Niente (Resilienza 74)”, composto dal figlio Giorgio Merk, classificandosi al 17° posto. Dall’autunno dello stesso anno partecipa come giurata a due edizioni del talent show “All Together Now”, su Canale 5, insieme a J-Ax, Francesco Renga e Anna Tatangelo. Qui dà prova, ancora una volta, della professionalità e dell’energia che la contraddistinguono. Quest’anno ha festeggiato i 60 anni di carriera con il tour live di cui abbiamo già parlato. «Guardo sempre avanti, amo le nuove sfide», ha affermato la Pavone. «Tra i prossimi progetti, ce n’è uno a cui tengo molto per il 2024... arrivare a 80 anni con qualcosa da fare in teatro mi piacerebbe molto». Poi alla domanda «Sanremo, le interessa ancora?» risponde «Sì, ma tornando in gara. So benissimo che non si arriva tra i primi posti perché ci sono le nuove generazioni, ma ad esempio, nel 2020, aver portato Niente (Resilienza 74) mi ha fatto raggiungere tutto un nuovo pubblico. Ho ricevuto tantissime lettere anche da metallari. Sarò sempre grata ad Amadeus, per aver creduto in me!».

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BOCCIONI 1900-1910. ROMA VENEZIA MILANO

FONDAZIONE MAGNANI-ROCCA - MAMIANO DI TRAVERSETOLO (PR)

9 Settembre - 10 Dicembre 2023

Oltre cento opere raccontano il giovane Umberto Boccioni, prima dell’approdo al Futurismo, attraverso tre città che l’hanno formato: Roma, Venezia e Milano. Non il Boccioni futurista, quello per cui è da tutti conosciuto e apprezzato, ma il giovane pittore dalla primissima esperienza del 1899 a Roma sino agli esiti pittorici immediatamente precedenti l’elaborazione del Manifesto dei pittori futuristi nella primavera del 1910. La mostra intende non solo documentare il carattere eterogeneo della produzione boccioniana, ma soprattutto ricostruire i contesti artistici e culturali nei quali l’artista operava. Viene così fatta luce sulle vicende artistiche tra il 1900 e il 1910, offrendo un panorama più ampio su un periodo fondamentale per l’attività di Boccioni che permette di porre in prospettiva lo svolgersi della sua ricerca. Da tale periodo di ricerca formale, preso in esame dai curatori Virginia Baradel, Niccolò D’Agati, Francesco

Parisi e Stefano Roffi, emergono la moltitudine di influenze e l’apertura verso il nuovo e l’inesplorato che poi daranno vita alla produzione più nota dell’artista. Il percorso espositivo è suddiviso in tre sezioni legate alle tre città che più di tutte hanno rappresentato punti di riferimento formativi per l’artista. Tra le oltre cento opere in mostra spiccano alcune delle opere a olio su tela più note della prima produzione dell’artista, come “Campagna romana” del 1903 (Museo d’arte della Svizzera italiana di Lugano), “Ritratto della signora Virginia” del 1905 (Museo del Novecento di Milano), “Il romanzo di una cucitrice” del 1908 (Collezione Barilla di Arte Moderna), “Controluce” del 1909 (Mart, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto). A tali capolavori giovanili si affiancano le opere di artisti vicini a Boccioni come Giacomo Balla, Gino Severini, Roberto Basilici, Gaetano Previati, Mario Sironi, Carlo Carrà e molti altri.

24oreNews
ARTE E CULTURA 10 A cura di FRANCO DÊALESSANDRO

In apertura: Umberto Boccioni, Campagna romana o Meriggio, 1903; olio su tela.

Roma. Gli anni del soggiorno romano rappresentano la prima tappa del percorso che ha segnato indelebilmente l’evoluzione artistica di Boccioni. A Roma Giacomo Balla introdusse il giovane Boccioni alla nuova tecnica del divisionismo “senza tuttavia insegnarcene le regole fondamentali e scientifiche” come ricordava nelle memorie il compagno Gino Severini. Se questo ha rappresentato l’avvicinamento dell’artista alla pittura, in questo periodo Boccioni si interessa anche all’illustrazione commerciale - la réclame - che rappresentava come prodotto artistico, una perfetta e “straordinaria espressione moderna”. Ad accomunare le due vie espressive il carattere ribelle del pittore. Tanto che la sezione presenta la ricostruzione di una parte di una mostra che Boccioni organizzò negli anni romani: la “Mostra dei rifiutati” organizzata nel foyer del Teatro Costanzi per permettere agli oppositori delle tendenze ufficiali di esporre le proprie opere. Venezia. Il secondo polo della formazione boccioniana è rappresentato dai soggiorni padovani e dall’ultimo soggiorno veneziano che coincide con la Biennale del 1907. Questa sezione guida il visitatore attraverso alcune principali opere realizzate dall’artista durante l’ultimo soggiorno padovano prima di trasferirsi a Venezia, dove ha modo di mettere frutto quanto maturato a Parigi, e opere significative di pittori veneziani che l’artista stesso commenta nelle proprie riflessioni sulle Biennali. In particolare vengono esposte opere grafiche di Boccioni che permettono di ricostruire lo sviluppo della sua attività incisoria nel periodo veneziano e successivamente milanese.

Milano. Nel settembre del 1907 Boccioni giunge a Milano, terza tappa fondamentale per lo sviluppo della propria carriera artistica. L’importanza del confronto con il capoluogo lombardo è inserita nella mostra tramite l’accostamento delle opere di Boccioni a quelle degli artisti attivi a Milano a inizio secolo (in particolare Previati), cercando di mettere in evidenza il posizionamento dell’artista e l’originalità della sua ricerca all’interno di una frangia dell’avanguardia più sperimentale e di nicchia che aveva come punto di riferimento la Famiglia Artistica, associazione frequentata dallo stesso Boccioni che costituisce un importante punto di contatto fra l’artista e i futuri aderenti al movimento futurista.

11 24oreNews Mostre
Sopra: La signora Virginia, 1905; olio su tela. Museo del Novecento, Milano; sotto: Ritratto della Signora Maffi, 1910; acquerello e matita su carta. Galleria dello Scudo, Verona

ACCADDE IN VERSILIA

Il tempo di Plinio Nomellini, Lorenzo Viani, Moses Levy

Sopra da sinistra: Plinio Nomellin, Le ore quiete, 1898; Lorenzo Viani, Sul molo. In attesa del rientro delle barche, 1915; Moses Levy, Meriggio al mare, 1921

Si potrà visitare fino al 5 novembre a Forte dei Marmi questa bella mostra. È il racconto in punta di pennello di una parte di storia della Versilia, quel particolarissimo periodo ricco di fascino che questa terra colta e divertente visse a cavallo tra ‘800 e ‘900 quando cioè, paesaggio, clima mite e acque limpide, attrassero il “bel mondo” europeo e non solo. Anche se il mare e gli splendidi paesaggi ebbero la loro importanza, ad attrarre era soprattutto l’atmosfera culturale che si era creata, favorita da chi in quella terra si dava appuntamento, improvvisan-

do cenacoli artistici, letterari e musicali. Si ritrovavano villeggianti insieme a marinai, contadini, cavatori: ceti, professioni, mestieri e mondi abissalmente diversi. Non pochi artisti italiani e stranieri si fecero stregare dalla Versilia: da Puccinelli a Fontanesi, Signorini, Cabianca, Viner, Lear, Vedder, Skovgaard, Poingdestre, solo per citarne alcuni. La mostra, a cura di Elisabetta Matteucci, Francesca Panconi e Claudia Fulgheri, focalizza l’attenzione su tre grandi protagonisti di quel magico periodo: Plinio Nomellini, Lorenzo Viani e Moses Levy. I tre artisti, parte di un gruppo più ampio, sono pre-

12 24oreNews ARTE E CULTURA
FORTE LEPOLDO I - FORTE DEI MARMI FINO AL 5 NOVEMBRE
ALDO MARTINI
2023 A cura di

senti con una sessantina di opere, una raffinata selezione di loro capolavori, alcuni non più visti da tempo, provenienti questi tutte da collezioni private. La storia dei pittori della Versilia, che ruotano tra Torre del Lago, Viareggio, Forte dei Marmi, comincia a metà Ottocento e si prolunga sino al 1930 circa. Riguarda importanti personalità che scoprono la “luce del mare” (e del lago di Massaciuccoli), le campagne intrise di luce e verginità, le capanne sparse in campagna e le prime balneazioni. Catturati da tanta bellezza cercano di tradurre quelle visioni con linguaggi postimpressionisti, che sperimentano puntinismo, divisionismo, simbolismo.

Plinio Nomellini (Livorno, 1866Firenze, 1943) agli inizi degli anni ‘90 orienta il proprio linguaggio verso nuove sperimentazioni, sia divisioniste (grazie alla frequentazione di Pellizza da Volpedo) sia neoimpressioniste (importate da Parigi). Il suo incontro del 1903 con Giovanni Pascoli aggiunge

una svolta simbolista alla sua pittura. Nomellini racconta la straordinaria quotidianità che trascorre in Versilia, ecco le tele che ritraggono ad esempio, la costruzione di un bastimento (“Cantiere”, 1904) o la semplice ritualità domestica, come in “L’ora della cena” (1898) o in “Ore quiete” (1898), o il folklore paesano (“San Frediano a Lucca”, 1930 circa). Immagini di una civiltà contadina, vera protagonista e depositaria di un luogo primigenio, ancora preservato dal rutilante caos della modernità.

Dalle ridenti e pacate immagini della Versilia di Nomellini si passa bruscamente al potente e magmatico espressionismo di Lorenzo Viani (Viareggio, 1882-Lido di Ostia, 1936) che mette a punto l’alfabeto più adatto a descrivere, tutt’uno, il volto più scuro di quella terra e il popolo di diseredati che la abita. É il caso della ieratica immagine della “Moglie del marinaio”, “Sul molo. In attesa del rientro delle barche” o di “Vecchio

pescatore”. La sua è un’arte che si ispira, spesso, alla dimensione drammatica della quotidiana vicenda degli umili, di chi fieramente si oppone o con fatica sopporta la durezza della vita.

La terza sezione è dedicata a Moses Levy (Tunisi, 1885 - Viareggio 1968), uno dei massimi protagonisti della stagione artistica versiliese dei primi tre decenni del ‘900. La sua pittura si evidenzia per lo stile personalissimo che, pur nutrendosi delle contaminazioni europee cezanniane e cubiste, tanto quanto degli echi metafisici e futuristi, non risulta in alcun modo etichettabile, futuro viatico e spunto per l’arte italiana a venire. Tra le opere in mostra, “Folla di sera sul lungomare di Viareggio”

“Meriggio al mare” “Maschere”

“Donna con cappello bianco”

“Profilo di giovinetto” “Anna e l’amica”, fino ad arrivare a esiti di stupefacente modernità nell’espressionismo cromatico di gusto matissiano del più tardo “Signora in rosso al caffè”.

24oreNews Mostre 13

L’ARTE DELL’ATTIMO LE GIRAFFE DI GORRA A FORTE

PARCO DI VILLA BERTELLI FORTE DEI MARMI

FINO AL 30 SETTEMBRE 2023

È titolare a Pietrasanta della galleria d’arte di Via del Marzocco 58, gestisce con competenza e professionalità mostre ed eventi nazionali ed internazionali di collezionisti e clienti che scelgono la sua galleria come punto di riferimento autorevole per i loro acquisti e per completare le loro collezioni. Per tutto settembre, in parallelo con la mostra di Gorra a Forte dei Marmi, presenta nella galleria di Pietrasanta il giovane artista Martin Lucchini, un giovane talento che dal 2020 si è appassionato ed ha affinato una particolare ed innovativa tecnica artistica, basata sulla stratificazione e l’intreccio progressivo di fili colorati, con cui dà vita a volti di personaggi, animali colorati e pittoreschi che emergono da fondali chiari e scuri e altre figure tridimensionali.

Per tutto settembre in Versilia si potrà conoscere o riscoprire l’arte di Sandro Gorra. Ci troviamo ancora a Forte dei Marmi, questa volta nel Parco di Villa Bertelli dove la Galleria Laura Tartarelli Contemporary Art presenta “L’Arte dell’Attimo”. Le giraffe di Gorra a Forte. Dopo Milano, Spoleto, Pietrasanta e Lecce, la mostra itinerante “Daily Art” espone a Forte dei Marmi alcune delle opere monumentali dell’artista milanese. Si tratta di cinque lavori iconici realizzati da Sandro Gorra nel 2021: Alice e l’acqua, la Ballerina e i tre Pardalis (cubo, pira e cono). Opere che invitano il visitatore a interrogarsi sull’analogia tra l’uomo e l’elegante erbivoro della savana, la giraffa, le cui macchie vo-

lano via, scivolano e scompaiono lasciandola nuda e presagendone l’estinzione. Questo animale dal segno unico e inconfondibile si fa allegoria dell’essere umano, che sempre tende verso l’alto e si affanna ad “allungare il collo” nella scalata sociale, salvo poi precipitare inesorabilmente nel timore di perdere il marchio, la “macchia” che lo contraddistingue. Le “macchie che cadono” ci fanno anche riflettere sulla caducità della bellezza e delle cose che ci circondano: con “L’Arte dell’Attimo” Gorra intende e spera anche di risvegliare gli animi della gente su alcuni problemi che troppo spesso ignoriamo come se appartenessero ad altri: primo tra tutti l’armonia e lo stato di salute del nostro amato Pianeta.

SANDRO GORRA è uno dei più noti creativi nel mondo dell’advertising autore di slogan pubblicitari e di campagne per famosi brand internazionali. Dal 2015 si dedica a tempo pieno alla sua arte, la Daily Art, “L’Arte dell’Attimo”: dipinti, illustrazioni e sculture in cui l’attimo è colto così come l’idea arriva e viene impressa nell’opera.

LAURA TARTARELLI
14 24oreNews ARTE E CULTURA/M ostre
A cura di ALDO MARTINI

MARTIN LUCCHINI

Dal 1 al 30 SETTEMBRE 2023

Pietrasanta, via del Marzocco, 58

Per informazioni: www.lauratartarelli.com | info@lauratartarelli.com

PELLE

COLOMBO

I capi in pelle rimarranno un must have del guardaroba per la stagione autunno inverno 2023-24, ma con nuove interpretazioni. La leather mania infatti non accenna ad arrestarsi e si riconferma tra i trend più forti anche per i mesi a venire. Le variazioni sul tema sono sempre più numerose e spaziano dai classici pantaloni taglio jeans ai cargo-pants, passando per bermuda. Gonne a portafoglio, a ruota o a motivi floreali, gli stessi scelti da Monsieur Dior per l’abito Miss Dior del 1954, rivisitati oggi, da Maria Grazia Chiuri, in pelle.

16 24oreNews
A cura di PATRIZIA Chloé Trussardi Ferragamo Roberto Cavalli Philosophy di Lorenzo Serafini
24oreNews
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FASHION
Louis Vuitton Victoria Beckham Valentino Dior Dior Balenciaga Prada

BORSE

LA MODA È UNANIME NEL RIPORTARE IN AUGE IL CLASSY IN VOGA: BAULETTI BEN STRUTTURATI, CHIUSURE A BORSELLO E PICCOLI MANICI PER SFOGGIARE LE BORSETTE COME UNA “SCIURA MILANESE”, QUINDI CIONDOLANTE DAL BRACCIO.

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A cura di PATRIZIA COLOMBO Schiaparelli Marco Rambaldi GCDS Gucci Valentino Bottega Veneta

CHANEL N°1 DE CHANEL Sublimatore del colorito

Arricchito con estratto e con olio di camelia rossa, il sublimatore ravviva la luminosità naturale del colorito e protegge la pelle dalle aggressioni esterne. La sua consistenza leggera, arricchita con cere vegetali e acido ialuronico, offre un’idratazione che dura tutto il giorno. La pelle appare naturalmente più bella, il colorito risplende di giovinezza.

Sole, mare e relax: le vacanze sono come un sogno da cui ci prima o poi ci si risveglia, arriva l’ora di tornare a casa e riprendere i ritmi della quotidianità. Una buona beauty routine riequilibrante ed energizzante è quello che ci vuole al rientro dalle vacanze, per ripartire al massimo dopo le ferie, prendendosi cura di sè per riportare la pelle alla sua naturale bellezza.

LANCASTER

GOLDEN TAN MAXIMIZER

Lozione doposole

Conserva il più a lungo possibile la pelle abbronzata, che rappresenta il ricordo delle tue vacanze estive. Lancaster Golden Tan Maximizer After Sun Lotion è un latte corpo per prolungare l’abbronzatura che si prenderà cura della tua pelle abbronzata per molto tempo dopo le vacanze e ti donerà una sensazione immediata di comfort.

MAZZOLARI MARINA MAZZOLARI SLEEPING BEAUTY

Maschera notturna

Questa maschera notturna nutre e lenisce la pelle più sensibile a lungo termine. Un potente principio attivo rigenerante appartenente alla nuova generazione dei probiotici aiuta a stimolare il rinnovamento delle cellule dell’epidermide per tutta la durata del sonno. Ideale per tutti tipi di pelle, è efficacissima soprattutto su quelle aride e sensibili.

DIOR

DIOR PRESTIGE LE SUCRE DE GOMMAGE

Gommage viso e labbra

Dior Prestige Le Sucre de Gommage è il gommage per viso e labbra Dior infuso di Rose de Granville e micro-cristalli di zucchero che purifica la pelle rispettandone la sensibilità. Esfolia la pelle con dei movimenti circolari: grazie all’effetto del massaggio, l’esfoliante viso si trasforma in una maschera nutriente. La pelle appare immediatamente illuminata.

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La fragranza, creata dal fondatore Kilian Hennessy insieme al naso profumiere Alberto Morillas, è un vero e proprio tributo all’amore eterno. La composizione olfattiva si apre con le note dei fiori d’arancio e del gelsomino. L’intenso e soave cuore, con il miele di Provenza, si intreccia con la sensuale vaniglia del Madagascar per poi adagiarsi sul terroso fondo di muschio di quercia.

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BEAUTY

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I giovani di oggi sono coloro che guideranno il mondo di domani.

Da vent’anni la mission di Junior Achievement Italia è ispirare bambini e ragazzi con programmi di formazione innovativi ed esperienziali, incoraggiandoli a seguire i loro sogni.

Diamo loro l’opportunità di mettersi in gioco e di sviluppare le competenze necessarie per essere protagonisti attivi del mondo del lavoro e di un cambiamento sostenibile.

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Ha progettato un impianto d’irrigazione intelligente di raccolta dell’acqua piovana.

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LA BELLE CLASS

XVI MONACO CLASSIC WEEK

Saranno circa 110 le imbarcazioni d’epoca e classiche attese dal 13 al 16 settembre nel Principato di Monaco in occasione della 16a edizione della Monaco Classic Week - La Belle Classe. Organizzato dal 1994 dallo Yacht Club de Monaco con l’obiettivo di rendere omaggio alla storia dello yachting, si tratta di un evento biennale esclusivo e unico al mondo, con partecipazione delle barche a invito, nel quale si rende omaggio al patrimonio marittimo internazionale. Sono organizzate competizioni in acqua e momenti di incontro tra gli equipaggi, sulla scia della secolare tradizione di una certa “Art de Vivre la Mer”. La line-up che riempirà il porto sarà costituita da una decina di motoryacht d’epoca, 50 motoscafi d’epoca, di cui circa 30 Riva e 3 moto-

22 24oreNews VELE & MOTORI
A cura di MOMI SYMON Ph. Carlo Borlenghi

scafi dei primi del ‘900, 50 barche a vela d’epoca e una flotta di circa 20 Dinghy 12’ (la piccola deriva in mogano a clinker lunga 3,67 metri nata nel 1913 dalla matita dell’inglese George Cockshott).

Le vele ultracentenarie e la mostra sul Principe Ranieri III

Alla Monaco Classic Week non mancheranno “Tuiga” del 1909, ammiraglia dello Yacht Club de Monaco, “Maliclaire”, goletta a gabbiole lunga 35 metri anch’essa del 1909, “Creole”, goletta a tre alberi lunga 65 metri costruita nel 1927 da Camper & Nicholsons, oltre a “Atlantic” (che celebra il suo 120° anniversario) replica della famosa goletta che ha lasciato un segno nella storia stabilendo, con il mitico Charlie Barr al timone, il primo record di traversata del Nord Atlantico rimasto ineguagliato per 75 anni. Quest’anno il pubblico e gli appassionati di yacht d’epoca avranno anche l’opportunità di visitare una mostra fotografica dedicata al Principe Ranieri III, nell’anno in cui il Principato celebra il centenario della sua nascita. Proprio Ranieri III, amante della vela, 70 anni fa è stato fondatore dello Yacht Club de Monaco, oggi presieduto dal figlio Alberto II.

Il “Concorso di Eleganza” e il “Monaco Classic Week Prize”

Monaco Classic Week non è soltanto una competizione ma soprattutto la celebrazione di una grande passione,

coronata da premi speciali con ‘intento di valorizzare e incoraggiare l’impegno degli armatori a preservare le loro barche, patrimonio di una cultura marittima senza tempo. L’ambìto premio “La Belle Restoration Prize” è dedicato alla qualità del restauro a cui sono state sottoposte queste barche - molte delle quali hanno più di cento anni - che verranno giudicate in base al rispetto dei progetti originali, dei materiali utilizzati nella loro costruzione e della conoscenza di coloro che li hanno restaurati. Sarà la stessa giuria presieduta da Sir Robin Knox-Johnston e composta da esperti di storia dello yachting a votare anche il “Concorso d’Eleganza”, che in questo caso dovrà di valutare le barche in base all’etichetta, allo stile e al rispetto di un certo stile di vita e condotta in mare, il tutto in uno spirito festoso e divertente. Entrambi i riconoscimenti sono combinati per decidere il vincitore del Monaco

Classic Week Prize, che racchiude tutti i criteri valutati in termini di restauro ed eleganza a cui si aggiunge un elemento “coup de cœur” (favorito) per lo spirito che prevale a bordo tra l’equipaggio, oltre che di manutenzione e restauro. Ma vivere in bene in mare significa anche saper coniugare i piaceri della buona tavola con la gioia della navigazione. Per l’occasione si terrà una gara degli chef: gli armatori dovranno convincere i loro chef a produrre un menu a bordo delle loro barche, entro un dato tempo, partendo da un cesto di ingredienti misteriosi. Il gran finale che conclude la Monaco Classic Week sarà rappresentato da una grande parata, momento in cui i partecipanti si raduneranno appena fuori dal Museo Oceanografico per sfilare uno dietro l’altro verso est in direzione la spiaggia del Larvotto.

24oreNews La Belle Classe 23
Ph. Paolo Maccione Ph. Maccione

NUOVA PORSCHE 911 S/T

Un omaggio ai 60 anni dell’iconica 911

A cura di GIULIO ORLANDINI

Ill 2023 è un anno molto importante per la Porsche. Ricorrono i 75 anni dalla fondazione del marchio ma c’è anche un altro compleanno importante, il 60° del suo modello più rappresentativo: la 911. Per celebrare le 60 primavere dell’iconica auto Porsche ha dato vita alla versione S/T, una vettura sportiva dal carattere fortemente puristico, interamente dedicata al semplice piacere di guida. Dotata di cambio manuale a sei rapporti corti, struttura leggera e trazione ottimizzata, quest’auto verrà prodotta in soli 1.963 esemplari. La

sua denominazione discende da una versione particolarmente prestazionale della prima generazione del modello, la S del 1969 (una variante che, internamente, era denominata 911 ST) nata per omologare la Porsche 911 nelle competizioni secondo le nuove normative FIA con motori di 2.0 e 2.4 litri e carreggiate allargate. La casa tedesca ha rivisto questo concetto in chiave collezionistica: l’esclusivo modello celebrativo riunisce i punti di forza della 911 GT3 con pacchetto Touring e della 911 GT3 RS, proponendo un eccezionale mix di agilità e dinamica

RUOTE& MOTORI 24 24oreNews

Porsche 911 S/T

di guida. Se il motore è lo stesso 4 litri boxer aspirato da 525 cavalli che ritroviamo nella GT3 RS, tutto il resto della meccanica è disponibile solo su questa S/T ed è stato realizzato con un solo obiettivo: alleggerire l’auto il più possibile. La 911 S/T pesa solo 1.380 kg (40 kg in meno rispetto alla GT3 Touring con cambio manuale) e si configura come il modello più leggero della generazione 992. La struttura leggera e omogenea conferisce alla 911 S/T particolare agilità e maneggevolezza. Il cofano anteriore, il tetto, i parafanghi anteriori e le portiere con le loro vistose prese d’aria sono realizzati in plastica ultraleggera rinforzata con fibra di carbonio. Lo stesso vale per la scocca di sicurezza, la roll bar sull’asse posteriore e il pannello di taglio (elemento di rinforzo sull’asse posteriore). Porsche equipaggia inoltre il modello commemorativo con cerchi in magnesio, impianto frenante in carboceramica PCCB, batteria di avviamento agli ioni di litio e cristalli ultraleggeri, tutti inclusi nella dotazione di serie. Abbinato al cambio manuale a 6 marce con rapportatura più corta rispetto a 911 GT3, il motore consente un’accelerazione 0-100 km/h in soli 3,7 secondi e una velocità massima di 300 km/h. A livello aerodinamico ritroviamo l’alettone mobile sul cofano posteriore delle altre 911, dotato però di un Gurney flap aggiuntivo e di alcuni elementi specifici nel paraurti anteriore e nel sottoscocca per ottenere un bilanciamento ottimale. L’obiettivo di Porsche era quello di ottenere il miglior feeling di guida e la massima agilità sulle strade aperte al traffico e non in pista, adottando di conseguenza regolazioni specifiche per l’assetto e per l’elettronica di controllo. A tale scopo gli ingegneri hanno aggiunto alla ricetta anche un pizzico di Italia, in particolare di Calabria. La nuova ed esclusiva variante della 911, infatti, è stata messa a punto nelle strade montuose del Parco Nazionale della Sila, considerate dai collaudatori perfette per trovare il giusto equilibrio fra purezza di guida, tenuta di strada a livelli altissimi e assorbimento dell’asfalto da gran turismo. Non ci resta che svelare il prezzo: i collezionisti e gli appassionati della celebre icona automobilistica possono ordinare in Italia uno dei 1963 magnifici esemplari della 911 S/T a partire da 314.839€.

25 24oreNews

BIANCA BUSTAMANTE

Dicono sia la più affascinante pilota della F1 Academy che abbia corso sulla pista più famosa del mondo, l’autodromo di Monza, dove il 3 settembre si correrà il Gran Premio d’Italia di Formula 1. Di certo è una delle migliori, e proprio nei giorni scorsi ha vinto una gara difficile e combattuta. Si chiama Bianca Bustamante ed è mossa dallo spirito guerriero di una giovane ragazza (ha compiuto diciotto anni il 19 gennaio scorso) nata nelle Filippine e pronta ad affrontare il percorso necessario per diventare una grande pilota. Non è cosa facile e semplice, per una ragazza avvenente dall’aspetto di modella trasformarsi in una agguerrita combattente, nascosta dal casco e costretta nell’abitacolo di una auto da corsa. Però c’è riuscita e così alcuni giorni orsono ha vinto surclassando colleghe anche più famose ed ha sollevato la coppa del trionfo sul podio dell’autodromo. Vittoria che, quasi un preludio del destino ad un futuro ancora più importante e spettacolare, ha anticipato una storica svolta in Formula 1: la Ferrari e gli altri team correranno anche nella F1 femminile. Dal 2024 tutti i team di Formula 1 avranno un pilota e una macchina nel campionato femminile F1 Academy che correrà sugli stessi circuiti del Circus: importante passo da parte della Ferrari e delle altre storiche scuderie della F1. Dieci delle quindici pilote che prenderanno parte al campionato, dunque, scenderanno in pista rappresentando una delle dieci scuderie di Formula 1 (Ferrari, Mercedes, Red Bull, Alpine, Aston Martin, Alfa Romeo-Sauber, AlphaTauri, McLaren, Williams e Haas) e anche le loro monoposto avranno la livrea del team che rappresentano. L’annuncio ufficiale è stato dato dalla F1 alla vigilia del GP del Belgio e segna un grande evento

LA GIOVANE PROMESSA DELLA F1

26 24oreNews RUOTE& MOTORI
A cura di RANUCCIO BASTONI
FEMMINILE

per il Circus e in generale per il motorsport. Dal 2024 infatti ci sarà quello che si può definire un vero e proprio campionato di F1 femminile. E chissà che a questo primo passo portare alla caduta del divisorio fra uomini e donne, e come già avviene nelle serie minori, anche in Formula 1 gareggeranno faccia a faccia, maschi e femmine. Per il 2024 infatti i team iscritti alla F1 Academy sono cinque (ART Grand Prix, Campos Racing, MP Motorsport, PREMA Racing e Rodin Carlin) e ognuno di essi schiererà e gestirà tre vetture e tre pilote. Tornando alla nostra bellissima Bianca non dev’essere stato facile per lei, passare dalle passerelle alla pista… Bianca si confessa, mentre si prepara per scendere in pista, nel box del suo team a Monza: «È stato molto complicato avvicinarmi a questo sport in maniera professionale - dice - proprio perché nel mio Paese non era seguito. Una vera sfida che sto ancora affrontando, spinta da un grande desiderio di arrivare in alto. Fin da quando avevo sei anni ho iniziato a gareggiare a livello nazionale e internazionale. Oggi sono felice di ciò che ho raggiunto. Ma c’è ancora tanta strada da fare. La mia famiglia non naviga nell’oro e mio padre ha affrontato notevoli sacrifici per permettermi di praticare questo port. Gliene sono sommamente grata; infatti, lo devo all’amore e all’aiuto della mia famiglia se oggi sono qui». Qualcuno po -

trebbe pensare che la bellezza possa aiutare Bianca anche nel mondo dei motori e permetterle di entrare a far parte del gruppo di giovanissime della F1 Academy. Ma lei non è d’accordo. «Quando mi guardo allo specchio francamente io non mi vedo così bella: non sono magra, non sono altissima. Insomma, non mi sento diversa da tante mie coetanee nelle Filippine. Per questo non credo di avere avuto particolari vantaggi dal mio aspetto fisico. Avrei potuto scegliere una vita diversa, se mi fosse fermata all’aspetto esteriore e avessi puntato sulla bellezza. Invece eccomi qui, nel box dell’autodromo di Monza, accanto alla mia macchina mentre indosso la tutta e il casco per correre… Sembrerà retorica ma ritengo che la bellezza parta da dentro, dalla personalità di un uomo o di una donna. Sapersi presentare in un certo modo, comportarsi in una determinata maniera, mettono in evidenza il meglio di una persona. Quello che ho imparato veramente in questi anni è l’importanza di lavorare duramente». Nell’attesa che il suo futuro si realizzi, anche a Monza, nel giorno del trionfo, come accade nel mondo della moda e della mondanità, è comparsa una “magnum” di champagne con la quale Bianca annaffia le colleghe e il pubblico. Donne, motori e champagne, in questo caso il modo migliore perché i salmi finiscano in gloria.

27 24oreNews Bianca Bustamante
Ph. Claudio PezzoliNew Reporter Press

IL BARBIERE DI SIVIGLIA

Dal 4 al 18 settembre 2023

Gioachino Rossini

Direttore Evelino Pidò | Regia Leo Muscato

Durata: 3h e 7min incluso intervallo

Ogni anno la realizzazione di un titolo della Stagione scaligera è affidato agli allievi dell’Accademia che hanno così modo di misurarsi con le sfide del grande palcoscenico e presentarsi al pubblico. Nel 2023 il titolo scelto è Il barbiere di Siviglia nel felice allestimento che nel 2021 aveva segnato l’esordio scaligero del regista Leo Muscato. Ambientato tra le quinte di un teatro tra prove d’orchestra e lezioni dei ballerini, lo spettacolo metterà alla prova le capacità attoriali dei giovani interpreti, guidati musicalmente dalla sicura esperienza di Evelino Pidò. Commedia in due atti; libretto di Cesare Sterbini.

IL BARBIERE DI SIVIGLIA APPUNTAMENTI

Settembre: Lu4|6|8|11|13|18 h20

IL LAGO DEI CIGNI

Dal 15 al 27 settembre 2023

Rudolf Nureyev

Direttore Koen Kessels | Regia e Coreografia Rudolf Nureyev

Durata: 2h e 45min incluso intervallo

Il Čajkovskij più toccante, il balletto più amato; dopo nove anni di assenza, torna in scena la lettura di Rudolf Nureyev di questo capolavoro. Quando il “suo” Lago approda alla Scala nel 1990, Nureyev tiene per sé il ruolo chiave, equivoco, speculare, di Wolfgang/Rothbart. Ma è per il Principe che Nureyev crea ardue variazioni, ponendolo al centro di tutte le linee drammaturgiche. Il prezioso e storico allestimento firmato da Ezio Frigerio e Franca Squarciapino dosa luci e colori riflettendo il romanticismo della musica in un richiamo a Monet, per rappresentare i candidi cigni di Čajkovskij sulle acque placide (eppure inquiete) del giardino di Giverny.

ALTRI APPUNTAMENTI DI SETTEMBRE

Opera + Il barbiere di Siviglia | Prima delle Prime Ve1 h18

Concerti

+ Orchestra Sinfonica di Milano Do10 h20

Balletti + Le nozze di Figaro | Prima delle Prime Gi7 h18

+ Il lago dei cigni | Prima delle Prime Ma12 h18

A cura di Ramtin Ghazavi A TEATRO MILANO
IL LAGO DEI CIGNI APPUNTAMENTI Settembre: Ve15|16|19|20|21|22|23|25|26|27 h20 29 24oreNews

SIAMO FORESTA

Triennale Milano| Fino al 29 Ottobre 2023

Un dialogo tra pensatori e difensori della foresta, una prolifica conversazione estetica e metafisica tra artisti non-indigeni, ispirati dalla comune passione per i mondi viventi, e artisti indigeni impegnati nella difesa del proprio territorio. Siamo Foresta nasce dal lavoro congiunto degli artisti Sheroanawe Hakihiiwe - originario dell’Amazzonia venezuelana - e di Fabrice Hyber, che da vent’anni sta piantando una vasta foresta temperata nella Francia occidentale, allo scopo di rigenerare terre sterili. La filosofia e l’arte contemporanea delle società indigene delle Americhe trasmettono un messaggio fondamentale: l’urgenza di ripensare il nostro ruolo tra gli esseri viventi in modo più umile. È in nome di questa consapevolezza dell’eguaglianza tra esseri viventi, e del riconoscimento della porosità dei confini che li distinguono in apparenza, che gli artisti qui presentati sono riuniti. triennale.org

CINA - LA NUOVA FRONTIERA DELL’ARTE

Fabbrica del Vapore | Fino all’8 Ottobre 2023

Circa 250 opere di oltre 150 artisti - tra dipinti, calligrafie, sculture, manifesti, fotografie e video, di cui la maggior parte realizzate dal 1970 ad oggi - ci racconta l’arte contemporanea cinese, tra i fenomeni artistici più interessanti tra il XX e il XXI secolo. Dopo gli anni ‘80, caratterizzati da una forma di Pop Art definita “pop-cinica”, si impongono artisti che vanno scoprendo nuove forme di espressione, più consapevoli ma non per questo meno eclettici. L’uso della tradizione si sposa con le tecniche più contemporanee con spettacolarizzazione delle opere esposte, ecco il nuovo filone definito “pop ludico”. La mostra testimonia questo nuovo percorso, coinvolgendo maestri ormai già consolidati e ricercati come Yin Kun o Xing Jun Qin, Ma Han, Xin Haizhou o il grande Xu De Qi che presenta opere inedite, pensate appositamente per questa occasione. www.fabbricadelvapore.org

LE VIE DELL’ACQUA A MEDIOLANUM

Civico Museo Archeologico | Fino al 31 Marzo 2024

La mostra illustra i molteplici usi e sistemi di gestione dell’acqua a Milano in età antica, evidenziando come questa risorsa abbia contrassegnato la sua storia e la sua prosperità. Il tema, sviluppato prevalentemente in riferimento all’epoca romana, è illustrato attraverso le testimonianze emerse dagli scavi condotti in città negli ultimi anni, da cui traspare il fondamentale contributo dell’archeologia urbana per la conservazione della memoria della città. In esposizione oltre 300 reperti in gran parte inedita, oggetti d’uso quotidiano e di pregio, quali sculture, gioielli. Il percorso intende collegare la città antica e la metropoli moderna, evidenziando come l’accorta gestione delle risorse idriche e il loro sfruttamento per le attività produttive e i commerci abbiano accompagnato e determinato lo sviluppo di Milano dalle sue origini (V secolo a.C.) sino ad oggi. www.museoarcheologicomilano.it

MAX VADUKUL. THROUGH HER EYES - TIMELESS STRENGHT

Gallerie d’Italia | Dal 18 Settembre al 19 Novembre 2023

Un viaggio nell’eterno femminile: l’attento sguardo del fotoreporter Max Vadukul attraversa i secoli e le tradizioni per farci dono di una rappresentazione della donna, figura poliedrica in costante rapporto con i ruoli che ricopre in società e con il proprio mondo interiore. Musa ispiratrice e protagonista della sua ricerca artistica è l’eterea Top Model Ludmilla Voronkina Bozzetti. La Ludmilla di Vadukul è una, nessuna e centomila: spirito indipendente, al centro della vita sociale e familiare, in dialogo con il suo io interiore e con il proprio spazio. In ogni scatto il suo sguardo penetrante risveglia nello spettatore la profonda consapevolezza dell’impossibilità di etichettarla: lei è contemporaneamente tutto, racchiude nel suo grembo la vita e nelle sue mani il futuro. L’arte di Vadukul diventa, così, un tributo alla storia della donna, al suo incedere nel mondo nel corso dei secoli. gallerieditalia.com/it

IN MOSTRA MILANO 30 24oreNews

MILANO BEAUTY WEEK

II EDIZIONE

Dopo il successo dell’edizione di lancio dello scorso anno, la Milano Beauty Week torna ad animare il capoluogo lombardo con un palinsesto ricco e articolato e con tante novità. L’appuntamento è dal 26 settembre al 2 ottobre presso i due hub principali dell’eventoPalazzo Giureconsulti (a pochi passi dal Duomo) e Palazzo Castiglioni (gioiello del Liberty italiano) - e le numerose altre location nel cuore della città che ospiteranno le molteplici iniziative targate MBW. Numerosi eventi saranno declinati nei temi-guida di innovazione, sostenibilità, inclusione ed emozione: un ricco programma di attività con un’offerta, anche digital, di talk di approfondimento, laboratori esperienziali, eventi charity, percorsi tematici e tante altre iniziative che animeranno i due hub e tanti altri spazi commerciali, luoghi d’arte e

di cultura, delle vie e delle piazze nel centro di Milano. Imprenditori, operatori ed esperti del settore, appassionati di beauty, professionisti dell’estetica e dell’acconciatura, cittadini e visitatori saranno i protagonisti di questa settimana dedicata alla cultura della bellezza e del benessere. La Milano Beauty Week è un’iniziativa di Cosmetica Italia in collaborazione con Cosmoprof ed Esxence: si tratta di un progetto culturale ideato per promuovere il valore sociale, scientifico ed economico del cosmetico e mettere in luce le peculiarità della filiera cosmetica italiana, dalle multinazionali alle piccole e medie realtà produttive e distributive, passando per le aziende di packaging, materie prime e macchinari. Come per la precedente edizione, l’iniziativa si propone di coinvolgere la cittadinanza e di guidarla alla scoperta di una filiera che si colloca tra le eccel-

lenze del made in Italy e che ci accompagna quotidianamente con i suoi prodotti dedicati all’igiene e alla cura della persona. Dal dentifricio al sapone, dalla schiuma da barba allo shampoo, senza dimenticare profumo e make-up, ogni individuo utilizza quotidianamente almeno otto cosmetici. Dai gesti legati all’igiene, passando per idratazione e protezione, i prodotti per la cura di sé sono indispensabili alleati per il benessere e l’autostima di ognuno, in ogni età della vita. L’accesso agli eventi di Milano Beauty Week è gratuito e aperto al pubblico; per alcuni appuntamenti è necessaria la registrazione o sono indicate specifiche modalità di partecipazione. Si può consultare il calendario sempre aggiornato sul sito della manifestazione (www.milanobeautyweek.it) e attraverso l’app ufficiale disponibile su App Store e Play Store.

24oreNews
INCONTRA MILANO 31

Dal 26 Settembre al 2 Ottobre

Cabine Estetiche Skinius Beauty Suite nelle Farmacie Duomo, Lima e Vercelli. Le meravigliose estetiste specializzate vi aspettano per prenotare trattamenti viso, corpo e capelli sia di estetica funzionale che protocolli benessere. Per appuntamento chiamare in Farmacia.

Dal 26 settembre al 2 ottobre

Consulenze specialistiche gratuite allo Skinius Beauty Bar in Farmacia Duomo. La skin expert Skinius è a tua disposizione per una approfondita analisi delle tue esigenze cutanee per impostare una beauty routine personalizzata in base al momento dell’anno e della vita. Servizio gratuito. Per appuntamento chiamare in Farmacia Duomo.

27 settembre

Skinius regala una consulenza gratuita di armocromia & facial-body shape con l’esperta Irene Bonfanti. Utile per individuare le principali identità cromatiche dell’incarnato e le caratteristiche strutturali di visocorpo per creare maggior conoscenza e consapevolezza di se. Servizio gratuito. Per appuntamento chiamare in Farmacia Duomo.

28 settembre ore 12.00

Dermocosm a Palazzo Castiglioni - Sala Orlando in Corso Venezia, 47. La Dott.ssa Elisabetta Dell’Anna, responsabile marketing Co.Fa., interviene alla tavola rotonda: “Le farmacie si schierano per la bellezza sana: quali strategie?”. Ingresso gratuito.

Anche quest’anno le storiche Farmacie Co.Fa.

saranno tra i protagonisti della Milano Beauty Week

insieme ai brand di dermocosmesi partner.

Segue il calendario degli appuntamenti:

30 settembre 2023

Consulenza specialistica gratuita con la DermoConsulente Cantabria Labs Difa Cooper in Farmacia Duomo. La DermoConsulente è a tua disposizione per un’approfondita analisi della tua pelle e per impostare una beauty routine Cosmetici Magistrali e Endocare personalizzata sulle tue esigenze. Servizio gratuito. Per appuntamento chiamare in Farmacia Duomo.

30 settembre dalle 10.00 alle 22.00

Casa Skinius a Palazzo Giureconsulti in Piazza dei Mercanti, 2. Vieni a scoprire Skinius e la storia delle #cellulefelici attraverso un viaggio nel tempo, che svelerà l’essenza delle tanto amate formule dermatologiche. Le bravissime estetiste specializzate ti aspettano per un mini-trattamento viso per preparare la pelle alla nuova stagione (su appuntamento). Ingresso gratuito.

Inoltre, nelle Farmacie Duomo (il 26/9), Vercelli (il 27/9) e Manzoni (il 28/9) sarà presente una beauty consultant che si occuperà di erogare consulenze personalizzate sul make-up Bionike, al fine di valorizzare al meglio la tua bellezza naturale. Avrai la possibilità di prenotare un appuntamento per una prova make-up personalizzata (durata 30 minuti).

32 24oreNews INCONTRA
MILANO
(www.cofa.it)

ANTI-PIDOCCHI

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Farmacia

MILANO

IL VOLO

Sabato 2 + 3|4|6|8|9 Settembre: Teatro degli Arcimboldi (MI)

Il Volo, noto trio formato da Piero Barone, Gianluca Ginoble e Ignazio Boschetto, continua con il suo viaggio con il tour “Tutti per uno” che li porterà a Milano per imperdibili concerti.

EDOARDO BENNATO

Mercoledì 6 Settembre: Carroponte S. S. Giovanni (MI)

Edoardo Bennato il 6 settembre torna live a Milano con un concerto ad alto contenuto Rock&Blues proponendo i suoi brani più celebri e i quelli nuovi tratti dall’ultimo album “Non c’è”.

LAZZA

Venerdì 8 Settembre: Ippodromo Snai San Siro (MI)

Il cantante milanese Lazza, pseudonimo di Jacopo Lazzarini, secondo classificato al 73° Festival di Sanremo, farà tappa con il suo tour estivo “Ouvertour Summer 2023” al Milano Summer Festival.

FRANCESCA MICHIELIN

Domenica 10 Settembre: Castello Sforzesco (MI)

La giovane brava cantautrice e polistrumentista di Bassano del Grappa prosegue il suo tour estivo “L’estate dei cani sciolti” e fa tappa a Milano per “Estate al Castello Sforzesco”.

BJÖRK (20:30)

Martedì 12 Settembre: Mediolanum Forum - Assago (MI)

La poliedrica artista islandese torna in Italia con due tappe del tour europeo “Cornucopia”, a Milano il 12 e a Bologna 23 settembre, per elettrizzare il proprio pubblico con uno spettacolo immersivo.

COMA COSE

Venerdì 15 Settembre: Carroponte S. S. Giovanni (MI)

California e Fausto Lama presentano ‘Un Meraviglioso Modo Di Salvarsi’, contenente i singoli ‘Chiamami’ e ‘L’Addio’, quest’ultimo grande successo in gara al 73° Festival Di Sanremo.

ENRICO RUGGERI (19:45)

Martedì 19 Settembre: Teatro Filodrammatici (MI)

“Ho accettato anche i rischi di parlarne giù al bar”, aneddoti, opinioni e canzoni: il poliedrico artista Enrico Ruggeri si racconta a Giovanni Favero con un insolito repertorio acustico.

MARRACASH

Sabato 23 Settembre: Ippodromo Snai La Maura (MI)

Marrageddon: un festival rap senza precedenti con cui Marracash celebra assieme a tanti ospiti, artisti e amici, il percorso che questo genere ha fatto negli anni. Seconda tappa a Napoli il 30 settembre.

MILANO 34 24oreNews
IN CONCERTO

ROMA

PAOLA E CHIARA

Martedì 5 Settembre: Laghetto di Villa Ada (RM)

Venerdì 15 Settembre: Magnolia - Segrate (MI)

“Per sempre tour 2023”: il duo formato dalle sorelle Iezzi farà ballare e cantare dal vivo il proprio pubblico a Roma e Milano con una scaletta all’insegna dei successi del passato.

WOODY ALLEN AND HIS NEW ORLEANS JAZZ BAND

Mercoledì 6 + 7 Settembre: Blue Note (MI)

Sabato 16 Settembre: Laghetto di Villa Ada (RM)

Una delle sue grandi passioni è il clarinetto con atmosfere jazz, swing e dixieland. L’attore e regista premio Oscar Woody Allen torna a esibirsi per il pubblico italiano con la sua storica Jazz Band.

TANANAI

Sabato 9 Settembre: Carroponte - S. S. Giovanni (MI)

Lunedì 25 Settembre: Auditorium Parco della Musica - Cavea (RM)

Il tour estivo del giovane cantante milanese si chiuderà a settembre con due tappe a Milano e a Roma. Più di venti i brani in scaletta, tra cui “Tango”, quinto posto al 73° Festival di Sanremo.

MAX PEZZALI

Sabato 2 Settembre: Circo Massimo (RM)

Il “Circo Max” sarà l’occasione di riascoltare e cantare tutti i successi dagli 883 in poi che hanno raccontato tre generazioni di eterni giovani. Si esibiranno con lui tanti artisti amici.

GIGI D’ALESSIO

Venerdì 15 Settembre: Parco della Musica - Cavea (RM)

“Dove c’è il sole tour” è la nuova tournée dell’artista napoletano, che si esibirà nelle arene estive con le sue canzoni più amate, in una scaletta che racchiude oltre 30 anni di successi.

CLAUDIO BAGLIONI

Giovedì 21 + 22|23|28|29|30 Settembre: Foro Italico - (RM)

“A tutto cuore”: sei serate romane per un grande show in cui

ascoltare e cantare i tanti successi dell’amato cantautore e musicista che torna a riabbracciare il suo fedelissimo pubblico.

VENDITTI & DE GREGORI

Sabato 23 +24 Settembre: Parco della Musica - Cavea (RM)

Due personalità differenti, ma affini. I due artisti, ognuno con la sua poetica, sono protagonisti sullo stesso palco insieme ai musicisti che da anni collaborano separatamente con loro.

FABRI FIBRA

Martedì 26 Settembre: Parco della Musica - Cavea (RM)

La tappa romana del tour estivo del rapper che con il suo “fidato”

DJ Double S esibisce i brani tratti dall’ultimo album insieme ai successi che hanno segnato la sua ventennale carriera.

35 24oreNews
ROMA
SETTEMBRE 2023 • ORE 21

GLADIATORI NELL’ARENA. TRA COLOSSEO E LUDUS MAGNUS

Quando si osserva il Colosseo è impossibile non pensare ai gladiatori. Ed è proprio nel monumento più noto al mondo che oggi è possibile approfondire la vita, le abitudini e gli allenamenti dei famosi gladiatori grazie alla suggestiva mostra “Gladiatori nell’Arena. Tra Colosseo e Ludus Magnus” che rende omaggio ai valorosi combattenti dell’antica Roma. L’esposizione, inaugurata lo scorso 21 luglio, si compone di una installazione multimediale permanente e di una esposizione temporanea visitabile all’interno dei sotterranei del Colosseo fino al prossimo 7 gennaio. È allestita negli spazi che all’epoca collegavano l’Arena con il quartiere delle palestre. Tra queste l’unica di cui si conserva parte delle strutture antiche è il Ludus Magnus, la più grande e famosa. Fatta costruire dall’imperatore Domiziano, era una copia del Colosseo di dimensioni più ridotte, utilizzata per l’addestramento dei gladiatori.

ROMA - COLOSSEO

FINO AL 7 GENNAIO 2024

36 24oreNews SI RACCONTA ROMA
PROIETTI
A cura di GIULIO

L’edificio era a pianta rettangolare a 3 piani con al centro una grande area ellittica, della stessa forma del Colosseo, circondata da una cavea per ospitare il pubblico. Gli ambienti intorno alla cavea centrale erano invece utilizzati come abitazioni dei gladiatori: piccole celle di cui ancora oggi si riconosce bene la forma. Nell’Ottocento il grande corridoio sotterraneo che collega i due spazi fu interrotto per la costruzione di un collettore fognario a servizio del popoloso quartiere

Esquilino, ma oggi finalmente questa antica connessione è stata ripristinata. Grazie ad una sofisticata proiezione olografica, perfettamente orientata sull’asse Colosseo-Ludus Magnus, è stato virtualmente “demolito” il muro che interrompe il collegamento, restituendo così al pubblico una visione unitaria dell’area archeologica contemporanea. I gladiatori torneranno così a solcare l’originario pavimento in opus spicatum del criptoportico, avanzando verso l’Arena vestiti delle loro pesanti armature.

Elemento centrale della mostra è la riapertura del Criptoportico dei Gladiatori, che viene raccontata assieme ad una esposizione temporanea che illustra una selezione delle principali tipologie di coppie di gladiatori che si esibivano in combattimento sul piano dell’Arena. Si possono poi ammirare anche reperti originali dell’epoca che riproducono immagini di gladiatori colti nelle tipiche posizioni da combattimento, con ricostruzioni, al vero, delle armature dei gladiatori. Sono inoltre esposti al pubblico i graffiti e le incisioni impressi sui gradini della cavea del Colosseo in cui il pubblico dell’epoca aveva rappresentato i propri beniamini in combattimento, accanto alle armature complete di un Retiarius e di un Secutor. La mostra, ideata e realizzata dal Parco archeologico del Colosseo, è stata curata da Alfonsina Russo, direttrice del Parco archeologico del Colosseo, assieme a Federica Rinaldi, Barbara Nazzaro e Silvano Mattesini. Essa raccoglie 12 opere di età romana provenienti dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, dal Museo Archeologico Nazionale di Aquileia e dalle collezioni del Parco archeologico del Colosseo, a cui si aggiungono le armature facenti parte della Collezione privata di Mattesini. Nell’allestimento un video riproduce le ricostruzioni delle armature dei gladiatori realizzate secondo la tecnica antica dello sbalzo e della fusione dal maestro Mattesini. Al termine della mostra l’installazione multimediale resterà visibile a chi visita il Colosseo.

In autunno inoltre è in programma un ciclo di otto incontri e conferenze, che intendono fare il punto con esperti del settore sui temi evidenziati nella esposizione, partendo dalle novità sugli studi del Ludus Magnus, approfondendo gli aspetti giuridici della gladiatura, le immagini e le fonti antiche fino ad arrivare ad un focus sulle donne gladiatrici e sulla percezione moderna del gladiatore nel mondo del cinema, del fumetto e dell’intrattenimento tout court.

Per info: www.colosseo.it

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SI RACCONTA ROMA

LUCRINA FETTI, UNA PITTRICE ROMANA ALLA CORTE DI MANTOVA

Musei Capitolini - Pinacoteca | Fino all’1 Ottobre 2023

Il dipinto “Ritratto di Eleonora Gonzaga” (1622)” è l’unico ritratto firmato e datato di Lucrina Fetti. Di proprietà dell’Accademia Nazionale Virgiliana ed esposto per la prima volta a Roma nella Pinacoteca dei Musei Capitolini, rappresenta una delle tele più interessanti dell’artista anche per il contributo che fornisce alla ricostruzione della presenza delle artiste donne a Roma tra XVI e XIX secolo. Nata a Roma intorno al 1589, Lucrina Fetti impara a dipingere in famiglia con il più noto fratello Domenico. Come altre artiste della sua epoca, viene destinata a una vita monacale e la sua produzione artistica, ritratti e scene religiose, è stata quasi totalmente interna al convento di Sant’Orsola a Mantova, dove si trasferisce nel 1614 al seguito di Domenico, chiamato da Ferdinando Gonzaga come pittore di corte. www.museicapitolini.org

PICASSO METAMORFICO

Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea

Fino al 5 Novembre 2023

NUOVA LUCE DA POMPEI A ROMA

Musei Capitolini - Villa Caffarelli | Fino all’8 Ottobre 2023

Un viaggio nelle atmosfere e nelle luci che illuminavano le notti dei Romani. Curata da Ruth Bielfeldt e Johannes Eber, per la prima volta una mostra affronta in maniera organica la tecnologia, la dimensione estetica e le atmosfere della luce artificiale nel mondo romano. Nessun’altra città dell’antichità ha restituito così tanti sistemi di illuminazione come Pompei. La mostra porta a Roma 150 reperti originali in bronzo dalle città vesuviane: lucerne ad olio, candelabri, portalucerne nonché supporti per lucerne figurative e torce, opere custodite presso Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e il Parco Archeologico di Pompei. L’allestimento presenta anche reperti del Museo non esposti in pubblico, molti dei quali restaurati appositamente per l’occasione e, in questa sede romana, anche da circa 30 opere pertinenti alle collezioni dei Musei Capitolini, Antiquarium. www.museicapitolini.org

Nel 50° anniversario della morte di Pablo Picasso, la Galleria Nazionale celebra il grande maestro del ‘900. La mostra a cura di Fernando Castro Flórez espone una selezione di 300 opere tra disegni e incisioni provenienti dal Museo Casa Natal Picasso di Malaga. L’opera grafica di Picasso riveste un’enorme importanza all’interno di tutta la sua produzione artistica. Dalla serie delle Suite Vollard alle incisioni realizzate alla fine della sua vita, un vero e proprio ciclo frenetico in cui rivisita tutto il suo immaginario, dal tema centrale del “pittore e della modella” alla riconsiderazione della storia dell’arte, introducendo elementi umoristici che scivolano talvolta nel grottesco. Le opere esposte realizzate in diversi periodi della sua attività tra il 1905 e il 1972, offrono una rassegna completa dell’immaginario picassiano. lagallerianazionale.com

PHILIPPE HALSMAN. LAMPO DI GENIO

Museo di Roma in Trastevere | Fino al 7 Gennaio 2024

Per la prima volta in Italia una grande personale dedicata a uno dei più originali ed enigmatici ritrattisti del ‘900, Philippe Halsman. Nato a Riga (Lettonia) nel 1906, Halsman comincia negli anni ‘20 la sua carriera di fotografo e diventa celebre a Parigi negli anni ‘30, lavorando per riviste come “Vogue” e “Vu”. Negli anni ‘40 grazie all’amicizia di Albert Einstein riesce a ottenere un visto per gli USA e a New York si consolida la sua fama di grande ritrattista. Halsman ha creato un genere e uno stile unico e rivoluzionario. Le sue fotografie sono frutto di una vulcanica creatività e delle sinergie che si manifestavano nell’incontro con grandi e illustri amici tra cui Salvador Dalì, con cui realizza una serie straordinaria di immagini surreali e surrealiste. Nella sua lunga carriera di ritrattista, ha firmato 101 copertine della rivista “Life” www.museodiromaintrastevere.it

38 IN MOSTRA
ROMA

VIAGGI

ALLA SCOPERTA DEL PERÙ

AVVENTURE OFF-ROAD 4X4

Terra variegata, di tradizioni millenarie di meraviglie nascoste, con panorami che spaziano dalle maestose cime delle Ande alle profonde gole dell’Amazzonia. In Perù non è solo la bellezza delle attrazioni e della natura a suscitare meraviglia, ma anche la possibilità di immergersi nell’autentica cultura e nelle tradizioni del Paese, entrando in contatto con la popolazione locale, accogliente e calorosa. È una destinazione per tutto

l’anno anche se in linea generale il periodo migliore andrebbe da aprile a giugno e da settembre a novembre. Poiché si trova sotto la linea dell’Equatore, il Perù presenta le stagioni invertite rispetto al nostro emisfero boreale: a settembre, mentre da noi arriva l’autunno, lì comincia la bella stagione. Da Lima fino alle dune della Regione di Ica, verso le coste settentrionalitra spiagge mozzafiato e culture preincaiche dal fascino ineguagliabile - o attraverso la costa desertica

fino alle Ande per costeggiare villaggi ancora inesplorati: un viaggio “Fly and Drive” in Perù è il modo migliore per immergersi appieno nel delicato equilibrio tra espressione creativa dell’uomo, storia millenaria e una natura selvaggia. Ecco una selezione di tre itinerari pensati per chiunque desideri scoprire questa terra millenaria, per un indimenticabile viaggio off-road, dove avventura, bellezza e autenticità si fondono, lasciando un’impronta indelebile nel cuore.

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A cura di ELENA FOSSATI

Nella pagina a fianco: la laguna di Yuracmayo; sopra in senso orario: Sculture in legno e muro della cittadella di Chan Chan; laguna di Llanganuco, Áncash; vista del Nevado Huascaran

Da Lima a Chiclayo: tra civiltà “perdute”

Dalla vivace capitale, Lima, si attraversa la placida Valle di Supe per raggiungere uno dei siti archeologici più affascinanti di tutto il Sudamerica: Caral. La città sacra di Caral, risalente a circa 5000 anni fa, è situata su un’arida superficie desertica affacciata sulla verdeggiante valle del fiume Supe ed è il più antico centro di civiltà delle Americhe. Si prosegue verso la fascia montana del Paese verso la catena montuosa tropicale più alta del mondo, la Cordillera Blanca, e il Parco Nazionale Huascarán, nella Regione di Áncash, avvolto da paesaggi eterei, composti da cime innevate, foreste tropicali e lagune turchesi. A poca distanza da

questi picchi sensazionali si trova il sito archeologico di Chavín de Huantar, una delle più affascinanti tracce della storia preincaica, composto da svariate strutture datate tra il 900 e 700 a.C. e una serie di templi eretti tra il 1200 e il 500 a.C. Il percorso prosegue fino a raggiungere la maestosa strada del Canyon del Pato, dove la strada si avvolge sinuosamente lungo la roccia viva, regalando una vista panoramica mozzafiato. Attraversare ben 35 gallerie, tutte scavate a mano nella roccia, suscita inevitabile stupore, mentre si possono ammirare gli spettacolari panorami creati dall’incontro tra la Cordillera Blanca e la Cordillera Negra, che in questo punto quasi si sfiorano. Il viaggio si conclude sulla meravi-

gliosa fascia costiera settentrionale, nella leggendaria Ruta Moche. Da Trujillo, nella Regione de La Libertad, si estende un percorso che porta attraverso maestosi siti e musei dedicati alla cultura Moche. Tra questi, spiccano El Brujo, Huaca del Sol e Huaca della Luna, insieme a Chan Chan, la più grande cittadella in adobe del Sudamerica, risalente alla popolazione Chimù. Proseguendo verso Chiclayo, nella Regione di Lambayeque, si incontrano altri luoghi suggestivi come Huaca Rajada e il Museo delle Tombe dei Re, dove è possibile ammirare i resti del celebre Signore di Sipán. Inoltre, il percorso offre l’opportunità di immergersi nei maestosi paesaggi offerti da Sicán, Túcume e Chotuna.

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Ph. Dickens Rondán Ph. Dickens Rondán Ph. Christopher Plunkett Ph. Richard Hirano Ph. Courtesy of PromPerù

VIAGGI

Da destra in senso orario: valle e canyon del Colca; la piazza principale di Tarma; Puya Raimondi

Audaci avventure andine: da Arequipa a Lima

Un viaggio che prende vita da Arequipa, conosciuta come la Città Bianca per le sue costruzioni in pietra sillar, dove esplorare il centro storico, la Plaza de Armas, il Monastero di Santa Catalina e ammirare tre dei sette maestosi vulcani della Regione - Misti, Pichu Pichu e Chachanisenza tralasciare un’esperienza culinaria nelle celebri picanterías locali. Successivamente, attraversando il Passo di Patapampa, si raggiunge il Canyon del Colca, dove si possono esplorare suggestivi terrazzamenti Inca e scoprire la pittoresca cittadina di Chivay, base ideale per visitare le sorgenti termali di La Calera e per partire per emozionanti escursioni alla contemplazione del leggendario volo del condor andino. Proseguendo verso la Regione di Puno, si possono ammirare le antiche Chullpas di Sillustani, un importante complesso funerario della cultura Kolla.

Giunti a Puno, sulle sponde del Lago Titicaca - il lago navigabile più alto al mondo - si ha l’opportunità di scoprire usi e costumi millenari e visitare isole come Taquile, Amantaní o le isole artificiali degli Uros. Attraversando gli altipiani di Puno, si incontrano paesaggi unici come il Canyon di Tinajani, caratterizzato da formazioni rocciose scarlatte, e la foresta di Tarukani, la più grande al mondo di Puya Raimondii, una singolare pianta endemica. Successivamente, si procede verso Abra La Raya, punto più alto sulla strada per Cusco, nonché il passo che segna la linea di confine tra questo dipartimento e quello di Puno. Si scende verso la Valle Urubamba, per poi raggiungere l’antica capitale dell’Impero Inca, Cusco, con i suoi spettacolari siti archeologici, tra cui la fortezza Sacsayhuamán, la spettacolare Plaza de Armas e molto altro ancora. Nella vicina Valle Sacra, inoltre, si trovano svariati siti ar-

cheologici imperdibili come Pisac, Moray, Le Saline di Maras e la fortezza di Ollantaytambo, da cui partono i treni che conducono alla celebre cittadella di Machu Picchu. Lasciando la Regione di Cusco, si risale il colle di Sayhuite, facendo tappa ad Andahuaylas, nella Regione di Apurímac, e poi raggiungendo Ayacucho, con il Sito Archeologico di Wari, uno dei più grandi centri urbani della cultura Wari. L’itinerario volge verso il termine attraversando le strade che portano a Huancayo - nella Regione di Junín -, sorta all’interno di una rigogliosa vallata, punto di partenza per imperdibili escursioni a piedi o in mountain bike e con la seconda ferrovia più alta al mondo. Infine, si raggiunge Lima, passando per Tarma e facendo tappa al Complesso Archeologico di Tarmatambo e al villaggio di San Pedro de Cajas, celebre per la produzione di raffinati tapices.

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Ph. Gihan Tubbeh Ph. Musuk Nolte Ph. Mas Media Ph. Manuel Medir

Inaspettate fertili distese di sabbia: esplorando la Regione di Ica Lasciando i ritmi frenetici della capitale in direzione sud, nella Regione di Ica, la vista corre oltre le sabbie del deserto scorgendo l’Oceano Pacifico. Percorrendo la celebre Panamericana, in poche ore di viaggio si giunge alle porte di un vero e proprio paradiso naturale: Paracas, affacciata sulla costa pacifica e circondata da immense e affascinanti dune di sabbia. Nella vicina Riserva Nazionale di Paracas convivono in armonia leoni marini, pinguini di Humboldt, fenicotteri ed altre specie protette. Inoltre, solcando il mare in direzione delle Isole Ballestas, abitate da migliaia di leoni marini, è possibile osservare chiaramente, su un lato di un’imponente duna di sabbia, un enorme geoglifo dalle origini misteriose e conosciuto come Il Candelabro. La Regione di Ica non è

ricca solo a livello faunistico ma, inaspettatamente, ospita anche floride vigne, i cui rigogliosi filari spesso si scorgono già dalla propria auto. Nelle zone adiacenti alle cittadine di Ica e Pisco sorgono, infatti, numerose ed eleganti distillerie di pisco - l’acquavite simbolo della nazione - in cui lasciarsi ammaliare attraverso visite in cantina e degustazioni guidate. Da Ica, dopo breve tragitto, si raggiunge un’altra meraviglia inaspettata di questa Regione, ossia l’oasi di Huacachina. Un luogo ideale per staccare dalla routine, rilassarsi e, soprattutto, praticare numerosi sport d’avventura, tra cui il sandboarding e il dune-buggy. Da qui, in poco meno di due ore, è possibile raggiungere una delle gemme nascoste di questa zona: le Linee di Palpa, geoglifi che si possono ammirare da un belvedere o integrare nel tour che sorvola le più famose Linee di Nasca,

situate a breve distanza. Una volta terminato il volo che permette di ammirare le misteriose figure in bassorilievo tracciate dalla cultura preinca Nasca, il tragitto prosegue alla scoperta dell’Acquedotto di Cantalloc, un’opera meno celebre delle linee di Nasca ma altrettanto grandiosa, che fa parte di un sistema di acquedotti realizzato circa 1500 anni fa e tuttora in funzione. Ad appena 15 chilometri di distanza, inoltre, si staglia lo straordinario sito archeologico di Cahuachi, anch’esso edificato dalla cultura Nasca, composto da numerose piramidi, un cimitero e l’enigmatica Estaquería, dedicata alla mummificazione. Procedendo verso il litorale, si arriva all’ultima tappa: la maestosa Riserva Naturale di San Fernando. Un’area selvaggia di oltre 69.500 ettari, abitata da più di 300 specie animali, ideale per entusiasmanti avventure in fuoristrada.

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Ph. Favio Ovalle
Dall’alto in senso orario: il centro cerimoniale di Cahuachi; leoni marini nelle Isole Ballestas; veduta aerea degli acquedotti di Cantalloc e le isole Ballestas a Paracas Ph. Sebastian Castañeda Ph. Favio Ovalle

INCENDI: FRUTTO DIRETTO DELL’IGNORANZA

Uno dei reati più esecrabili e ripugnanti è costituito dalla piromania che, per chi ama la natura, vedere andare in fumo angoli incantevoli della nostra Italia per la gravissima tara mentale di pochi energumeni che godono o pensano di trarre profitto nell’appiccare il fuoco è una circostanza alla quale non ci si può abituare. Finalmente lo scorso agosto il CdM ha disposto l’aumento delle pene previste per il reato di incendio boschivo. Nell’ultimo decreto Omnibus Giustizia è stata infatti inserita, tra le altre, una modifica all’articolo 423 bis del Codice penale: la pena minima sale da 4 a 6 anni per chi causa un incendio boschivo, da 1 a 2 anni se l’incendio e colposo. Il minimo edittale aumenta a 6 anni per chi appicca un incendio in “boschi, selve o foreste ovvero su vivai forestali destinati al rimboschimento, propri o altrui”. Non solo, ma la pena potrà aumentare durante il processo, “da un terzo alla metà quando il fatto è commesso al fine di trarne profitto per sé o per altri”. Lo stesso varrà nel caso in cui l’incendio sia stato appiccato “con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti all’esecuzione di incarichi o allo svolgimento di servizi nell’ambito della prevenzione e della lotta attiva contro gli incendi boschivi” ovvero, come spesso accade, per negligenza nella prevenzione. La politica ha quindi compiuto il proprio dovere e si spera che anche la Magistratura applichi in modo severo le pene previste. Ad oggi credo che anche i media debbano contribuire alla drastica diminuzione di tali eventi e ciò attraverso l’evidenziazione di coloro che compiono tali gesti che sono un vero danno per tutta la collettività. Quando i colpevoli di altri reati vengono individuati e arrestati infatti le immagini e le generalità di tali persone vengono propalate più volte dando alla collettività il modo

di individuare chi e cosa ha fatto. Per gli incendiari non si capisce perché anche se arrestati la notizia viene data in modo quasi sempre anonimo e marginale. Credo che se venisse sistematicamente esercitato in modo adeguato il dovere di cronaca un qualsiasi soggetto ci penserebbe più volte prima di rischiare di essere portato in modo preciso e inequivocabile di fronte all’opinione pubblica. Altro motivo per il quale i media dovrebbero fare prevenzione è che purtroppo il dato oggettivo che determina il maggior numero di incendi dolosi è costituito incredibilmente da una barbara e inconcepibile ignoranza. È infatti dimostrato statisticamente che la prima causa degli incendi dolosi derivi dalla previsione totalmente errata che le aree boschive distrutte dal fuoco possano essere utilizzate successivamente a vantaggio di interessi specifici, connessi alla speculazione edilizia, al bracconaggio, all’ampliamento della superficie agraria ed in tal senso si dimostrata la bestiale ignoranza di chi appicca il fuoco per i descritti motivi in quanto tale animale non sa che esistono delle severe leggi che non consento per anni e anni lo sfruttamento a qualsivoglia titolo di tali territori.

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&DOVERI
DIRITTI

ESTRARRE OSSIGENO DAL SUOLO LUNARE

Un futuro entusiasmante nell’esplorazione spaziale si profila grazie alla sinergia tra l’Agenzia Spaziale Italiana e il Politecnico di Milano. Il progetto rivoluzionario Oracle è il cuore di questa collaborazione ambiziosa, che mira a estrarre ossigeno dal suolo lunare al fine di agevolare la presenza umana di lungo periodo sul nostro affascinante satellite. Questo progetto segna un passaggio fondamentale nella storia dell’esplorazione dello spazio, grazie all’unione di forze ed energie tra ricerca accademica e industria spaziale in Italia. La potenziale estrazione di ossigeno dalla Luna potrebbe ridurre i costi e le complessità delle future missioni, aprendo la strada a insediamenti lunari a lungo termine. Tuttavia, le sfide del progetto sono molte, e il suo successo richiede innovazione, pianificazione e determinazione. Ecco per voi l’interessante articolo del giornalista ed editorialista scientifico del Corriere della Sera, Giovanni Caprara.

Èun interessante inizio da cui potrà nascere una preziosa applicazione per le attività dell’uomo sulla Luna. E ciò grazie ad un accordo siglato tra l’agenzia spaziale ASI e il Politecnico di Milano mirato a produrre un sistema con il quale ricavare ossigeno dalla regolite lunare, una complessa miscela di sedimenti che riveste la superficie del nostro affascinante satellite. Il progetto, battezzato ORACLE (Oxygen Retrieval Asset by Carbothermalreduction in Lunar Environment), rientra nelle ricerche tecnologiche in corso a livello internazionale dedicate a ricavare dall’ambiente di un altro corpo celeste (Luna o Marte) le risorse necessarie alla vita di una base locale abitata. Questo è

un aspetto determinante per lo sviluppo dell’esplorazione in modo sostenibile perché è impensabile il trasporto dalla Terra di tutto ciò che serve ma soprattutto uno sforzo in tal senso consente di rendere autonomo l’insediamento. L’accordo sarà presto completato con la scelta di un partner industriale interessato all’obiettivo. Il tutto porterà al lancio di un dimostratore tecnologico nel 2028 a bordo di uno dei lander lunari in fase di studio da parte di numerosi Paesi. Oracle è il passo successivo di una ricerca condotta al Politecnico nell’ambito di una gara europea dell’ESA per sviluppare un sistema in grado di ottenere

acqua sempre dalla regolite lunare e già collaudato sotto la guida di Michele Lavagna. «Oracle ci consentirà di esercitare un ruolo importante nell’ambito del programma Artemis della Nasa sottoscritto dall’Italia, pensando alla applicazioni che saranno richieste», precisa Raffaele Mugnuolo, responsabile in ASI dell’Unità esplorazione, infrastrutture orbitanti e di superficie. «Oracle - aggiunge Lavagna - rientra in un percorso virtuoso di ricerca che dimostra come la collaborazione tra l’ASI, l’università e l’industria possa favorire l’innovazione necessaria all’esplorazione spaziale».

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XGIMI MOGO 2 PRO

Godersi una serata all’insegna del cinema nel giardino di casa, in terrazzo, in una seconda casa, ovunque ci sia un muro o una parete bianca. È l’intento di MoGo 2 Pro, l’ultimo nato in casa XGIMI: un proiettore portatile smart, leggero e comodo da trasportare (pesa poco più di 1000g) e soprattutto molto semplice da utilizzare e installare. Cuore pulsante, una lampada che promette 25mila ore di durata con una luminosità di 400 ISO lumen (adatta a una visione - seppur non estremamente chiara - anche diurna) che offre, in base alla distanza dalla superficie, una proiezione fino a 120 pollici. Oltre alle porte fisiche USB e HDMI, offre anche la tecnologia Chromecast integrata e, soprattutto, si basa su Android TV 11, consentendo l’accesso diretto ad oltre 5.000 app tramite la connessione Wi-Fi.

Costa 599€

HISENSE PARTY ROCKER ONE

Un dispositivo potente e versatile con un look moderno, giovane e grintoso, pensato per tutti coloro che amano animare le feste, in casa o all’aperto, con tanta buona musica e divertimento. Grazie al Bluetooth gli utenti potranno collegare alla cassa da 300 W i propri device preferiti e cambiare facilmente da una playlist all’altra. Disponibili anche ingresso e uscita AUX e USB e il jack d’ingresso per collegare una chitarra, cosa che rende questo device l’ideale anche per i musicisti che cercano un sistema audio da portare in giro facilmente. Tra le altre funzionalità la Modalità Karaoke, l’Ultimate Party Starter per aggiungere in tempo reale effetti sonori ai brani in riproduzione e un sistema di luci integrato. Ha autonomia di circa 15 ore di riproduzione musicale continua.

Costa 279€

AMAZON RING INTERCOM

Siete in vacanza ma volete tenere sotto controllo l’ingresso di casa? Vi trovate in spiaggia e avete dimenticato l’arrivo di una consegna di Amazon? Oppure avete organizzato una festa siete stanchi di aprire la porta ogni volta che arriva un invitato? Ring Intercom è un dispositivo che rende smart ogni citofono in modo facile e veloce. Consente di ricevere notifiche in tempo reale quando qualcuno suona il citofono, parlare con i visitatori e aprire il portone dell’edificio direttamente dall’app Ring per smartphone e tablet (quindi anche a distanza). Consente inoltre di dare accesso ad amici e parenti o ai corrieri Amazon quando hanno un pacco da consegnare. Ring Intercom è compatibile anche con Alexa e tutte le sue funzionalità sono disponibili senza abbonamenti o costi aggiuntivi. Costa 130€

NEAKASA P2 PRO PET KIT 5 IN 1

La cura del pelo degli animali domestici è spesso complessa e richiede molto lavoro di pulizia in seguito. L’epilatore per animali domestici P2 Pro combina in un dispositivo tutto ciò che serve per curare il pelo di cani e gatti, rendendolo più lucido, morbido e pulito, per accorciare il manto, riducendo così le visite nei centri di toelettatura, e per rimuovere peluria e polvere che tende a depositarsi sulle superfici e negli ambienti di casa. Nella fornitura sono inclusi un totale di cinque diversi accessori. La spazzola Grooming & DeShedding promuove una pelle e un pelo morbidi, lisci e più sani. Il tagliacapelli elettrico offre eccellenti prestazioni di taglio. La bocchetta per fessure e la spazzola per la pulizia possono essere utilizzate per raccogliere peli di animali domestici su moquette, vestiti, divano e pavimento.

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HITECH

AMICI A QUATTRO ZAMPE

IN VACANZA AL MARE TRA LE DUNE SABBIOSE A CAVALLO O INSIEME A FIDO

Esistono luoghi immersi nella natura dove il nostro amato cane e persino i cavalli possono farsi una vacanza in santa pace con noi. In Veneto, ad esempio, i due villaggi Isamar di Isolaverde (Chioggia) e Barricata di Porto Tolle (Rovigo) hanno pensato proprio a tutto, con tanti servizi e possibilità per chi cerca aree di soggiorno attrezzate e pet friendly. Al mare o immersi nel verde del Parco del Delta del Po, in spiaggia, passeggiando tra dune, radure e lagune oppure nella comodità del proprio chalet, c’è davvero l’imbarazzo della scelta per divertirsi e far divertire i piccoli e grandi amici che ogni giorno ci regalano affetto e amore incondizionato. Qui avranno anche la possibilità di farsi un bagno in aree riservate, di correre o di galoppare assaporando la brezza della libertà. I due villaggi (del gruppo Isaholidays) godono di una posizione ideale per escursioni e passeggiate nelle isole più belle del litorale veneziano, oppure nei territori più selvaggi della Biosfera Unesco che si apre nel Parco del Delta del Po. Isamar Holiday Village è la meta perfetta per raggiungere Chioggia, godere le bellezze di questa cittadina dal fascino antico, vivere l’esperienza del mercato del pesce,

prendere un traghetto per Pellestrina o per il lido di Venezia. Barricata Holiday Village si trova invece in uno dei più affascinanti contesti naturalistici del mondo, racchiuso tra spiagge, lagune, boschi e dune tutte da esplorare sempre in compagnia dei nostri amici animali. I villaggi sono entrambi luoghi attrezzati per i cani che possono spassarsela nella dog beach o all’agility camp con in più la possibilità, a Barricata, di far vivere al proprio cavallo l’esperienza unica del Ranch del Mare. Per chi ha voglia di rilassarsi, ci sono tanti spazi sia a Isamar che a Barricata per giocare con il proprio cane. I bambini possono portare a spasso i loro

piccoli amici al guinzaglio sia tra le vie alberate dei villaggi, sia in spiaggia dove gli animali possono correre e farsi un bel bagno rinfrescante. Nelle vicinanze si trova tutto quello che può servire: negozi specializzati, veterinario, toelettatura per una vacanza senza pensieri. C’è poi la possibilità di starsene in pace sotto l’ombrellone grazie alla dog beach con aree appositamente attrezzate e docce per il lavaggio, oppure farli sgranchire in libertà negli spazi gioco e all’agility camp presenti in entrambi i villaggi. A Barricata c’è il travel dog, un servizio esclusivo con un educatore cinofilo certificato per attività di allenamento e divertimento.

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Per saperne di più: www.villaggioisamar.com | www.villaggiobarricata.com

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È LA MELAGRANA UN ELISIR DI LUNGA VITA

la regina indiscussa delle tavole autunnali, ma le primizie di questo frutto fanno già capolino prima della fine dell’estate. La melagrana, dal forte valore simbolico, è considerata sin dall’antichità un elisir di lunga vita: questo perché oltre a essere una cura prodigiosa contro molti mali, contiene tanti semini color rubino perfetti per rappresentare la prosperità e la buona sorte. Frutto del melograno (nome con cui viene spesso indicato anche il frutto della pianta), affonda le radici del suo nome nel latino antico “malum” e “granatum”, termini che in italiano rimandano rispettivamente alle parole “mela” e “con semi”. Ippocrate, padre della Medicina, valutò il frutto del melograno nei suoi studi, elogiandone le virtù medicamentose, approfondite realmente solo dalla Scienza ufficiale contemporanea.

Proprietà. Ricco di nutrienti che gli conferiscono proprietà benefiche per la salute, il frutto del melograno è fra gli alimenti più studiati negli ultimi anni ed è stato classificato al primo posto tra i cibi più antiossidanti disponibili in natura. Il merito è dell’alta percentuale di flavonoidi che contiene (una quantità maggiore rispetto anche ai mirtilli, al vino rosso e al tè verde) e del suo apporto di vitamine (A, C e del gruppo B) e di sali minerali (soprattutto potassio, fosforo e ferro), che ne garantiscono l’efficace azione antinfiammatoria e preventiva nei confronti delle malattie da raffreddamento. Grazie a queste sostanze, la melagrana può essere considerata un frutto ideale da inserire nella dieta per prevenire patologie tumorali e neurodegenerative (malattia di Alzheimer) e patologie a carico dell’apparato cardio-vascolare. I poli -

fenoli presenti nel frutto agirebbero infatti con un’azione sbloccante sui grassi che si accumulano sulle arterie (causa dell’aterosclerosi), favorendo un netto miglioramento della circolazione e un abbassamento del colesterolo, sia di quello LDL (considerato nocivo) che di quello totale. Da studi risulta che non sono tanto i suoi semini (chiamati arilli) a racchiudere i principi attivi efficaci a ridurre il rischio dell’insorgenza delle malattie cardiovascolari, quanto la buccia e la membrana bianca che li avvolge. Per questo motivo è più efficace assumere l’estratto del frutto intero anziché semplicemente i semi. Gli studi hanno rilevato anche significativi miglioramenti dell’elasticità dei tessuti soprattutto nelle persone diabetiche, obese e affette da sindrome metabolica. Per chi soffre di ipertensione il succo di melagrana si rivela un buon rimedio in quanto si dimostra un buon regolatore della pressione sanguigna. Inoltre la melagrana aiuta a superare la stanchezza tipica del cambio di stagione; è anche un’ottima fonte di fibre solubili e insolubili, che la rendono “un ottimo cibo” per il nostro microbiota intestinale, utile per una buona digestione e per proteggere la salute dell’intestino. È poco calorica e può quindi stare benissimo anche in una dieta ipocalorica.

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Dott. Andrea Pitrelli Farmacista antroposofo

INTEGRATORI ALIMENTARI E MEDICINALI OMEOPATICI

MERCATI

IN CRESCITA A LIVELLO GLOBALE

Europa capitale dell’omeopatia: questo è il messaggio più rilevante che emerge da una serie di ricerche condotte da Espresso Communication per Guna, azienda leader nel settore e specializzata da 40 anni nella produzione di medicinali a basso dosaggio. Le prime conferme in merito giungono da Business Market Insights: entro il 2028, infatti, il mercato europeo dei medicinali omeopatici avrà un valore complessivo superiore ai 5 miliardi di dollari (+60% sul 2021). L’Europa occidentale detiene il primato con una previsione di ricavi totali di poco inferiore ai 3,3 miliardi con una crescita media annuale composta superiore al 14%. Il trend coinvolge anche il Bel Paese e a testimoniarlo è un recente report stilato da Harris Interactive. Stando a quanto indicato dall’indagine condotta dalla società di ricerca su oltre 1000 italiani, infatti, l’81% risulta soddisfatto dell’efficacia dei prodotti omeopatici, il 77% considera l’omeopatia complementare alla medicina convenzionale e il 66% si fida ciecamente di questa opportunità terapeutica. Dietro a questi risultati c’è il lavoro svolto quotidianamente da una serie di realtà del panorama nazionale, tra cui Guna, organizzazione di spicco del settore che detiene oltre il 30% dell’intero mercato made in Italy grazie alla realizzazione e alla distribuzione di medicine biologico-naturali.

Un altro settore in crescita che vede l’Italia leader di mercato in Europa è quello degli integratori con il 26% del market share, seguita da Germania (19%) e Francia (15%): il nostro Paese si colloca all’8° posto tra i principali esportatori a livello mondiale. Il mercato globale degli integratori si è attestato a 150 miliardi di dollari, con una crescita annua del 4,7% nell’ultimo triennio, e un’importante spinta verso il futuro: l’innovazione di prodotto (con il 64%) è la principale strategia di crescita adottata dai players del settore. In Italia il settore è cresciuto negli ultimi dieci anni ad un tasso annuo medio (CAGR) del 9.5%, un ritmo decisamente più sostenuto rispetto alla performance globale. Gli integratori, oltre a rappresentare un “valore” per la popolazione, sono un’importante risorsa per i sistemi sanitari nazionali. Un’elaborazione PwC Italia su dati Food Supplements Europe stima in 1,3 miliardi di euro il potenziale risparmio annuale del sistema sanitario nazionale correlato a minori casi di ospedalizzazione se le persone over 55 o a rischio di malattie cardiovascolari assumessero Omega3 regolarmente. Allo stesso tempo se la popolazione a rischio assumesse giornalmente Calcio e Vitamina D si potrebbero riscontrare minori fratture ossee correlate all’osteoporosi e avere così un potenziale risparmio per il SSN di 0,7 miliardi di euro.

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COME STAI?

BON TON DEL SORRISO

Un sorriso arricchisce chi lo riceve senza impoverire chi lo dona. Non dura che un istante, ma il suo ricordo è talora eterno

Il sorriso è un potente attivatore di benessere e di situazioni di socialità positiva, funzionali alla creazione e alla crescita di relazioni virtuose. Questo vale soprattutto in estate, tempo di viaggi, vacanze e nuove occasioni di incontro. Ma quali sono le regole di comportamento nelle diverse occasioni sociali? A svelarci alcuni preziosi consigli sul bon ton del sorriso in vacanza (e non solo) è Samuele Briatore, Presidente dell’Accademia Italiana del Galateo, la prima in Italia specializzata nell’insegnamento delle regole di comportamento, delle buone maniere e del Galateo. Per prima cosa l’esperto di bon ton sottolinea come il sorriso di affiliazione sia importante perché invia un segnale di apertura e di empatia a chi incontriamo. Per questo è buona norma adottarlo al momento del saluto, che sia in spiaggia o in hotel, o al primo giro di presentazione dei nostri compagni di escursione o ad una festa. Inoltre, distribuire gentilezza è una delle regole essenziali: sorprendere chi incontriamo con un’espressione di gentilezza rafforzerà la nostra autostima, ma soprattutto, attiverà un circolo virtuoso di energia positiva: dal sorriso di ringraziamento al personale di sala che ci ha servito al tavolo al ristorante, fino a quello rivolto al personale del mini Club che ha tenuto a bada i bam-

bini per l’intero pomeriggio. Il presidente Briatore ci invita anche a porre attenzione al sorriso sociale, meglio conosciuto come sorriso a la Duchenne. È un “sorriso di scena”, che spesso ci imponiamo di indossare in situazioni sociali nelle quali la tristezza non è un’opzione: dalla festa di compleanno di chi abbiamo appena conosciuto fino alla serata in discoteca dove tutti ballano, tranne noi. Il rischio? Un sorriso forzato crea distanziamento, con l’effetto di allontanare chi abbiamo vicino. Ma torniamo alle vacanze. Vacanza vuol dire anche cambiamento e questo può comportare stress: un lungo viaggio, un repentino cambio di clima, la sistemazione in albergo che appare lontana da come ce l’avevano presentata e le continue discussioni con la nostra “dolce metà”. In generale per uscire al meglio da una spiacevole situazione di stress o disagio, un sorriso è la risposta più potente, sia perché attiva le endorfine del nostro organismo, sia perché ci aiuta a mettere in campo la resilienza necessaria a ritrovare il giusto equilibrio. Infine, il sorriso autentico è riconoscibile perché coinvolge sia il muscolo risorio che le piccole rughe di espressione a lato degli occhi. Accende lo sguardo e rivela il nostro lato emotivo più spontaneo, quello che conquista chi ci sta vicino.

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FERRARI FORMAGGI: “SAPER FARE ITALIANO” …DAL 1823

Araccontarla, questa storia dell’industria casearia Giovanni Ferrari sembra davvero una favola da raccontare ai più piccoli. Tutto nasce nel 1823 in un paesino del lodigiano, terra nota per l’agricoltura e per l’attività lattiero casearia. In quell’area prende forma il lavoro di Gaudenzio Rossi e di suo fratello Luigi che avviano il loro caseificio “Rossi”. A cavallo dei due secoli Giuseppe Rossi, detto Peppino, rileva l’azienda e sarà il matrimonio di sua sorella Rosa con Giovanni Ferrari a unire la sua famiglia di produttori e commercianti di formaggi, con la famiglia Ferrari, anche loro agricoltori e produttori di latte e formaggi. Sono gli anni ‘50 che permettono all’Azienda un nuovo cambiamento. La ripresa dell’economia e l’arrivo dei primi su-

permercati consentono l’apertura di depositi Ferrari a Milano, Genova, Firenze, realizzando una incredibile spinta commerciale ai loro prodotti. Tra la fine degli anni ‘80 e l’inizio degli anni ‘90 entrano a fianco del padre Giovanni le tre figlie Silvia, Laura e Claudia. Iniziando da ruoli operativi nell’amministrazione, nella produzione, nel marketing e nel commerciale, si impegnano nella riorganizzazione interna dell’azienda, con un connotato decisamente manageriale. Dalla scomparsa del padre le tre donne gestiscono a tutt’oggi totalmente l’azienda. Questa è presente sul mercato nazionale con i marchi Ferrari (prodotti porzionati e grattugiati), GranMix (miscela di grattugiati di qualità) e con la denominazione Giovanni Ferrari sul mercato internazionale. L’offerta si contraddi -

stingue da sempre per l’elevato valore aggiunto rappresentato dalla varietà dei tagli e dei formati disponibili, in linea con le odierne esigenze di utilizzo e l’evolversi degli stili di vita alimentari. In occasione dei suoi 200 anni, Ferrari ha presentato i risultati di una ricerca condotta da SWG che ha indagato le abitudini di consumo degli italiani nel settore lattiero caseario. Il risultato ha stabilito che, per la maggioranza degli italiani, il formaggio rappresenta un alimento imprescindibile, un emblema di gusto, versatilità e tradizione: un elemento identitario della storia alimentare del nostro Paese. Oggi l’azienda annovera un giro d’affari di 157 milioni e conta 175 dipendenti diretti, distribuiti tra i due impianti produttivi di Ossago e Fontevivo, che nel 2022 hanno prodotto circa 91,9 milioni di confezioni di formaggio. Una bella storia rigorosamente made in Italy: un esempio prezioso di storica impresa familiare che guarda al futuro sempre con gli occhi dell’innovazione.

24oreNews STILE ITALIANO
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A cura di CARLO KAUFFMANN

SETTEMBRE A MERANO

Rinomata fin dal XIX secolo come stazione termale Merano, seconda città più grande dell’Alto Adige, è una località prospera di vita pulsante e capace di offrire in ogni stagione uno scenario ricco di attrazioni e proposte culturali. Pervaso da un’atmosfera raffinata e accogliente, l’elegante centro storico conquista i visitatori con i suoi castelli, i portici medievali e gli eleganti edifici in stile liberty. Le cime imbiancate dei ghiacciai offrono uno scenario naturale di rara bellezza, esaltando l’intreccio delle passeggiate cittadine e delle palme che le costeggiano, creando un felice contrasto con le piante esotiche dei meravigliosi Giardini di Castel Trauttmansdorff.

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A cura di ALBERTO CONTE

Fra musica e balli, cavalli, brindisi e glamour Si sta svolgendo in questo periodo il 38° südtirol festival merano.meran, che rappresenta l’eccellenza degli eventi in Alto Adige: orchestre e solisti di fama mondiale offrono straordinarie emozioni nella splendida cornice in stile liberty del Kurhaus e in altre location di prestigio. Considerato tra i festival più rinomati d’Europa, si caratterizza per un programma vivace e colorato di musica raffinata: concerti di musica classica e barocca,

jazz e world music, musica da camera e vocale, proiezioni di film. Il festival si concluderà il 20 settembre. La fine dell’estate segna l’avvicinarsi del periodo della vendemmia che si celebra a Merano principalmente in due momenti.

Uno è il Törggelen (“andar per locande”), usanza tipica che unisce il sapore delle caldarroste e del vino nuovo - ma anche delle specialità più tipiche della cucina sudtirolese - a gite fuori porta. La raccolta delle mele e dei grappoli sono inoltre lo sfondo della Festa dell’Uva, il terzo fine settimana di ottobre, appuntamento più di ogni altro radicato nella tradizione: tre giorni di musica popolare, balli, gastronomia autunnale e brindisi. Merano è anche un luogo che richiama la tradizione dell’ippica e le sue particolarità. Il suo ippodromo è riconosciuto come uno fra gli impianti più belli del continente, con una notevole dote di storia e di fascino. Nel mondo dell’ippica il Gran Premio di Merano è stato spesso paragonato al gran premio automobilistico di Formula Uno di Montecarlo, per la spettacolarità, per l’elegante cornice e per il fascino della sua storia. Quest’anno il 24 settembre andrà in scena l’84ª edizione del Gran Premio Merano Alto Adige, prestigiosa corsa dell’ostacolismo ippico italiano, cimento che solca la storia dal 1935 in una cornice di festa e mondanità. Migliaia di spettatori sono attesi in un pomeriggio di corse di livello internazionale, precedute sabato 23 da una vigilia altrettanto tambureggiante. In due pomeriggi 13 corse con ospiti, in pista e sulle tribune, attesi da mez-

zo continente, dalla Francia e dalla Mitteleuropa. Mondanità, eleganza, passione, divertimento: tutto concorre a un cocktail frizzante, appuntamento immancabile per la popolazione locale, ma anche per tutti gli appassionati dell’ippica e per coloro i quali cercano contesti vivaci e coinvolgenti. L’ippodromo è una delle icone di Merano, anche sul piano paesaggistico: salendo sui pendi che circondano la conca e volgendosi a valle, la prima cosa a saltare all’occhio è proprio questo mare di verde a forma di anello in mezzo alla città. E proprio la fine di settembre, in quell’abbraccio fra l’estate che ha da poco salutato e le brezze autunnali che dipingono di tinte pastello i boschi, è lo sfondo per poetiche gite fuori porta, magari lungo i Waalweg, i sentieri d’acqua, ricavati a fianco delle rogge ancor oggi in uso per l’irrigazione. S’inoltrano fra alberi e prati, a un passo dal cuore urbano.

Segnaliamo infine il ritorno dal 3 al 7 novembre del “Il Merano WineFestival”, 5 giornate ricche di eventi, grandi vini, alta gastronomia e atmosfera glamour. È stata la prima vetrina in Europa che ha creato un percorso sensoriale con un unico calice, puntando su una selezione accurata dei prodotti. L’evento richiama ogni anno numerosi produttori di tutto il mondo che propongono la degustazione dei loro migliori vini con l’accompagnamento di prelibatezze gastronomiche. Riunisce il gotha dell’alta qualità ed è il momento ideale di confronto fra addetti e appassionati del mondo del vino, della culinaria e molto di più.

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M erano

AD ASTI PER IL FESTIVAL DELLE SAGRE

La città di Asti è pronta a trasformarsi in un’immensa osteria a cielo aperto. Ciò accadrà sabato 9 e domenica 10 settembre: per due giornate gastronomia e tradizione si incontreranno in una delle più grandi piazze d’Italia

- Piazza del Campo del Palio - in occasione del tradizionale Festival delle Sagre Astigiane. È uno degli eventi di punta del settembre astigiano insieme al Palio di Asti e alla Douja d’Or. Per un intero weekend si potranno respirare e rivivere le atmosfere del mondo contadino tra l’Ottocento e il Novecento attraverso una affascinante rievocazione storica e gustare il meglio della tradizione enogastronomica piemontese. Dall’antipasto al dolce, sabato e domenica verranno servite solo ed esclusivamente ricette tramandate di generazione in generazione e preparate con materie prime del territorio: agnolotti gobbi, agnolotti d’asino, tagliolini, risotto al barbera o al tartufo, vitello tonnato, polenta, soma d’aj, salame di cioccolato, zabaglione

Il Palio di Asti torna come sempre la prima domenica di settembre, che quest’anno cadrà il giorno 3. La manifestazione affonda le proprie origini nell’ambito delle celebrazioni in onore del patrono cittadino, San Secondo e vede gareggiare a cavallo contendenti in rappresentanza di Rioni, Borghi e Comuni. La tradizionale festa cittadina culmina con l’emozionante corsa di cavalli montati a pelo (ossia senza la sella) che risale al XIII secolo, dove la passione, l’orgoglio dei borghi e l’atmosfera medievale sono gli elementi essenziali. I fantini gareggiano per aggiudicarsi la gloria e l’ambìto Drappo, accompagnati da un incessante sventolio di bandiere e stendardi e dallo squillo delle trombe.

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A cura di MOMI SYMON

al moscato d’Asti, pesche ripiene, bonet e molto altro ancora, il tutto accompagnato da vini esclusivamente doc e docg del territorio. Due giorni per conoscere la cultura e apprezzare la tradizione di un territorio che, nonostante il passare del tempo, riesce a mantenere intatta la magia della sua storia.

La Douja d’Or, in programma ad Asti dall’8 al 17 settembre, è un prestigioso concorso enologico a carattere nazionale che si svolge ogni anno dal secondo al terzo fine settimana di settembre. Dieci giorni da vivere all’insegna della cultura enologica, attraverso degustazioni, spettacoli e percorsi culturali nei palazzi storici e nei meravigliosi luoghi del centro di Asti che ospitano la manifestazione. Alla gara, che conferisce premi a vini e grappe, che possono così fregiarsi del marchio Douja d’Or, ogni anno partecipano centinaia di etichette in arrivo da tutta Italia.

La rievocazione storica

Fiore all’occhiello del Festival delle Sagre è la grande rievocazione storica: domenica mattina, le vie del centro della città saranno animate da oltre tremila figuranti in costumi originali d’epoca che a piedi e sui carri trainati dai trattori “a testa calda”, con una sontuosa sfilata rievocheranno la vita nella campagna piemontese tra ‘800 e ‘900. Uno spettacolo unico e assolutamente magico, capace di rievocare vecchi ricordi nelle generazioni più anziane e di raccontare un mondo semplice, genuino, a volte crudo ma senza dubbio di grande fascino alle nuove generazioni. Per tutta la mattina le vie di Asti si trasformano in un set cinematografico dove ogni paese mette in scena l’orgoglio del Piemonte contadino, sfilando con le sue figure di spicco e i suoi antichi mestieri. A piedi o su un carro vanno in scena il lavoro nei campi, la vendemmia, le feste, i matrimoni, la messa della domenica con le tote (le ragazze in età da marito) che indossano il vestito buono e le balie che passeggiano i bambini con le carrozzine del tempo. E ancora la scuola elementare con i banchi di legno, i maestri con la bacchetta e gli allievi con i loro grembiulini, l’inverno nelle stalle, l’estate nei campi, la battitura del grano, la pigiatura dell’uva. Nobili, borghesi, contadini, parroci, maniscalchi e falegnami… rumori, odori e atmosfere del secolo scorso avvolgono gli spettatori e ognuno dei figuranti anima la sua fotografia: i passeggeri del piroscafo che salutano prima di partire, rigorosamente divisi tra terza, seconda e prima classe, le botteghe, l’osteria, la merceria che mostra i suoi cassetti ricche di pizzi, bottoni e merletti, il mercante che arriva nel paese con le ultime novità da mostrare alle massaie…

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“V

ersilia”: basta sentirla nominare e subito la nostra mente vola su spiagge assolate, mare azzurro a perdita d’occhio e locali all’ultimo grido per aperitivi al tramonto e notti sfrenate. Racchiusa tra Forte dei Marmi, Marina di Pietrasanta, Lido di Camaiore e Viareggio, la Versilia è diventata nel tempo una delle mete estive preferite del jet set italiano - e non solo - grazie alle spiagge infinite da cui si scorgono le Alpi Apuane, ai locali leggendari e a quel mix di raffinatezza e divertimento che da sempre la contraddistingue. Soggiornare qui è un ottimo modo per prolungare il periodo più piacevole dell’anno: una vacanza a settembre sulla costa toscana combina divertimento, relax, natura incontaminata ed arte, il tutto tenuto insieme dall’ottima accoglienza della popolazione versiliese.

Forte dei Marmi

Una vacanza in Versilia a settembre non può dirsi completa senza aver assaporato l’essenza della “dolce vita” locale. Da sempre meta prediletta da attori, calciatori e personaggi dello spettacolo, Forte dei Marmi

è considerata una delle capitali glamour delle estati italiane, amata dai turisti di tutto il mondo, dagli anni

SETTEMBRE TRA VIP NELLA VERSILIA PIÙ CHIC

‘60 icona dello stile, mecca per gli amanti dello shopping di lusso e di mondanità. Sulla sua spiaggia chilometrica e dorata è possibile incontrare VIP di ogni tipo e provenienza, ed è qui che i fotografi si radunano a caccia del gossip perfetto per le prime pagine dei rotocalchi. Ma al di là del suo aspetto glamour, “Forte” resta una splendida località di vacanza, una cittadina molto piacevole da visitare per il suo centro ricco di negozi, boutique e bar all’aperto, e per la sua meravigliosa spiaggia, completamente attrezzata e perfettamente curata dai proprietari degli stabilimenti balneari. Forte dei Marmi è nota anche per la sua vita notturna: molti dei locali della nightlife versiliese si trovano infatti qui. Iniziamo dal primo equivoco comune: il locale più famoso “di Forte dei Marmi” non si trova qui, ma a Marina di Pietrasanta. Stiamo parlando del Twiga, l’esclusivo beach club di Flavio Briatore e Daniela Santanchè, dove nascono mode e amori sbandierati sulle pagine

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Versilia

delle riviste di gossip e le biciclette si mischiano a Maserati e Lamborghini. Indimenticabile poi La Capannina, uno dei locali storici della movida versiliese, e ancora di gran moda anche tra i più giovani. Molto in voga anche i beach club, semplici stabilimenti balneari in cui si balla, si socializza e si resta in spiaggia per l’aperitivo e oltre. Molto da vedere, dunque, e molto da visitare: tra mare, spiagge, negozi e l’ormai celebre mercato, tanto rinomato da diventare un appuntamento itinerante in diverse città italiane.

Marina di Pietrasanta & Pietrasanta

A poca distanza da Forte dei Marmi fa bella mostra di sè Marina di Pietrasanta, con la sua curatissima spiaggia attrezzata. Nonostante non sia la località più famosa, qui come nel resto della Versilia, ci si viene per godersi la vita glamour da spiaggia, con ombrelloni distanziatissimi l’un l’altro, servizio al top e una bella dose di vita notturna. Forse la vicina Forte dei Marmi l’oscura un po’ in quanto a notorietà del grande pubblico, ma c’è chi (da queste parti) lo considera un vantaggio: meno turisti sfarzosi, meno voglia di apparire e più sostanza. Per gli amanti della cultura e dell’arte, il pittoresco borgo medievale di Pietrasanta (“La Piccola Atene”), a pochi km dalla costa, è una meta ideale. Siamo nel capoluogo della Versilia, nonché città depositaria di un patrimonio artistico e culturale davvero notevole. Crocevia di scultori provenienti da tutto il mondo, vanta radici antichissime nella lavorazione del marmo ed è ricca di botteghe e di laboratori artigianali in cui si respira un’aria michelangiolesca. Fu particolarmente cara a Giosuè Carducci, che vi abitò in una casa oggi divenuta museo. Tra le attrazioni più belle figurano il Duomo di San Martino, la Torre dell’Orologio e la Chiesa di Sant’Agostino. Accanto a questi, nei dedali cittadini si stagliano lavori di artisti contemporanei, pittori e scultori del calibro di Igor Mitoraj, Fernando Botero, Arnaldo Pomodoro, Pietro Cascella, Joan Mirò. Collezionisti e appassionati del settore sanno che qui nel centro storico si trova la più alta concentrazione di gallerie d’arte: da Deodato Arte a Barbara Paci Galleria d’Arte, da Laura Tartarelli Contemporary Art a Susanna Orlando, per citarne appena qualcuna. Ogni estate Pietrasanta dà il meglio sé; la piazza principale viene adornata di statue di artisti famosi e in ogni angolo è possibile visitare mostre o partecipare a dibattiti o addirittura sorseggiare un caffè in Piazza Duomo e scoprire che proprio accanto a voi è seduto un grande artista.

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Versilia

Lido di Camaiore

Anche questa non è una località famosa per le sue bellezze artistiche o culturali, ma è da molti anni tra le mete turistiche e balneari d’Italia più frequentate a livello europeo. Il suo apprezzamento deriva dagli oltre 4 km di spiaggia finissima e d’orata curata da stabilimenti balneari attrezzati di ogni comfort, dalla sua animata vita notturna e dalla sua rinnovata architettura. È una delle più rinomate località balneari dai primi del Novecento, quando era frequentata da personalità del calibro di Gabriele D’Annunzio, Eleonora Duse, Guglielmo Marconi e persino da re Vittorio Emanuele III. A Lido di Camaiore oggi si va per rilassarsi sulla spiaggia, per passeggiare sul lungomare, per osservare il tramonto dal pontile e per serate di svago nei locali più blasonati come Mojito, Amadeus, Cosmopolitan, Pinolo, Tucano Beach Club e il Mora Mora Club.

Viareggio

Elegante e raffinata Viareggio è località della costa versiliese tra le più conosciute e meta di turismo mondiale. Patria del noto Carnevale, questa bella cittadina è famosa anche per la sua passeggiata sul lungomare, uno dei maggiori esempi italiani dello stile Liberty, con i suoi palazzi con stucchi, archi e ceramiche colorate. Inoltre, è molto conosciuta per il suo porto e i più esclusivi cantieri navali dove vengono disegnate e realizzate meravigliose imbarcazioni a motore di vari stili e dimensioni, tra cui panfili e yacht di pregevole fattura, tra i migliori in Italia. Ma il turismo resta comunque il biglietto da visita della città. Alcuni edifici che si affacciano sul lungomare di Viareggio, compresi alcuni stabilimenti balneari, sono eleganti costruzioni in stile Liberty dei primi del ‘900, di un’eleganza davvero notevole. Da segnalare il “Gran Caffè Margherita” con l’inconfondibile cupola, e il fu “Caffè Savoia” oggi rinominato “Caffè liberty”, che hanno avuto come loro ospiti alcuni dei più importanti personaggi del tempo: Guglielmo Marconi, Ermete Zacconi, Giacomo Puccini e tanti altri. A parte questo, non si pensi di trovare qui grandi cose di interesse storico, monumenti o musei di importanza straordinaria. A Viareggio ci si va per rilassarsi al sole della costa della Versilia, per essere viziati e coccolati dai numerosi servizi messi a disposizione dagli stabilimenti balneari, per cenare al tramonto coi piedi sulla sabbia, ma anche per godersi la vita notturna: la vita notturna viareggina è famosa per i suoi bar e discoteche, per le sue feste in spiaggia e per la movida a base di aperitivi. Pertanto, godetevi le giornate al sole, passeggiate sul lungomare, fate un giro al porto e gustatevi i tipici piatti di pesce della gastronomia versiliese.

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BARBIE di Greta Gerwig

Barbie, un successo! Il miglior esordio al botteghino del 2023. Costato 145 milioni di dollari, necessari per le scenografie, l’impegno calligrafico e le superstar (Margot Robbie, Ryan Gosling). Greta Gerwig, regista, ha firmato in passato “Lady Bird” (2017), e una versione di “Piccole Donne” dove è riuscita a dire qualcosa di nuovo. Ma torniamo a Barbie, con un inizio omaggio a Kubrick, “2001 Odissea nello spazio”: un gruppo di bambine che giocano con dei bambolotti per poi massacrarli a pietrate lanciandoli in aria. La ragione? Anziché la comparsa del monolite lucido e nero ecco la mitica bambola della Mattel, Barbie. Una gigantessa scesa dal cielo in costume da bagno a righe, occhiali da sole e ciabattine bianche con il tacco. Una Margot Robbie, nata per interpretare la Bambola stereotipo, bionda, con gli occhi chiari, un fisico da schianto e i piedini arcuati per i tacchi alti. Ma nel suo fantastico mondo Barbieland, un paradiso pop, musicale e festaiolo, con tutti i toni dal rosa confetto al fucsia, una mattina orrore e disperazione prendono la parola. Il latte immaginario per la colazione inacidisce, e i piedi sono piatti! Diagnosi: una bambina triste pensa a Barbie. Allora bisogna andare nel mondo reale che le Barbie immaginano uguali al loro: un paradiso dove le donne sanno fare tutto con gioia, i maschi sono solo accompagnamento, non esiste il sesso e neanche i dolori. Non c’è conoscenza in Barbieland, aggiungo io. Inizia la Caduta di Barbie con sempre nuovi completini attraverso spazi, oceani, montagne e terre giacciate. Ecco la terra! Cocente delusione: le donne non dirigono neanche la Mattel che fabbrica le Barbie. Ken, il suo compagno, scopre il patriarcato e spiegherà agli altri Ken che sulla terra gli uomini comandano. Organizza la rivincita che durerà ben poco. Ma ormai Barbie ha la conoscenza e la nostalgia: sceglierà di essere donna. L’ultima scena è quella di una visita ginecologica. È un film mascherato per nascondere molto di più di quello che vorrebbe dire di prima lettura. Sarà, ma dopo dieci minuti di visione, mi sembrava di rileggere l’opera di Esiodo sulle quattro età: quella dell’oro, dell’argento, del bronzo e del ferro, la nostra. La caduta dal mondo delle idee al mondo sublunare. Ma perché poi scegliere di vivere nel mondo reale, ovvero sublunare? Anche questo mondo è molto copertina, corrotto, fasullo e quant’altro. Barbieland non ha un “Io”… ma solo Idee, una calma spirituale! E come fa a piacere il mondo vero a Barbie, quando la sua presentazione è fondata su un discorso retorico, di parte e confezionato come una ciambella al cioccolato?

Sarà… comunque la Gerwig ha studiato letteratura inglese e filosofia… dunque, forse ho un po’ di ragione. Andate a vederlo e poi sappiatemi dire! Dà luogo ad un pensiero, cosa non da poco ai giorni nostri.

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`fkbj^ A cura di VALERIO CONSONNI

COME D’ARIA

Daria è la figlia, il cui destino è segnato sin dalla nascita da una mancata diagnosi. Ada è la madre, che sulla soglia dei cinquant’anni scopre di essersi ammalata. Questa scoperta diventa occasione per lei di rivolgersi direttamente alla figlia e raccontare la loro storia. Un racconto di straordinaria forza e verità, in cui ogni istante vissuto è offerto al lettore come un dono.

Ada d’Adamo (Elliot)

PRENDETEVI LA LUNA

IL COGNOME DELLE DONNE

Con la freschezza dei 35 anni, Aurora Tamigio scri ve al suo esordio un ro manzo familiare dal respi ro ampio e dal passo veloce, che trascina il lettore come un fiume: epica popolare, saggezza antica e leggerezza immaginifica, riso e pianto, e poi personaggi impossibili da dimenticare. Lo scrive come se fosse semplice, e non lo è. Semplice è leggerlo, non ci si ferma più fino all’ultima parola.

Aurora Tamigio (Feltrinelli)

In questo libro, Paolo Crepet torna sui temi a lui più cari, l’educazione, la scuola, la famiglia, con un intento chiaro: fornire uno strumento per orientarsi oltre la coltre di nubi che oscurano la luna, ovvero la speranza. Per questo dice ai giovani e anche a chi non lo è più: «Prendetevi la luna». Ognuno la sua, ovviamente.

Paolo Crepet (Mondadori)

UN BUON POSTO IN CUI FERMARSI

Dopo “Il rosmarino non capisce l’inverno”, il nuovo commovente romanzo di Matteo Bussola. In pochi hanno saputo raccontare la fragilità maschile senza stereotipi, senza pregiudizi, senza vergogna. Bussola sa farlo con schiettezza e umanità. In queste pagine lancinanti eppure piene di luce, un uomo trova il coraggio di disertare la propria esistenza e costruire un sogno.

Matteo Bussola (Einaudi)

UNA PICCOLA FORMALITÀ

Un romanzo avvincente che mescola mistero, segreti di famiglia e un po’ di romantico intrigo. Alessia Gazzola ci porta in un viaggio affascinante attraverso le strade di Milano, offrendo uno sguardo sul mondo dei trend e delle feste esclusive, mentre la protagonista cerca di scoprire la verità nascosta dietro all’eredità e le sue origini familiari.

Alessia Gazzola (Longanesi)

IL RE DI TUTTI

Una biografia del re dell’horror Stephen King curata da Luca Briasco, un suo lettore famelico e traduttore dei suoi libri più recenti. Il libro ci conduce dentro l’arte di un genio raccontando King attraverso un nucleo ristretto delle sue opere, ma è anche in parte autobiografia, ragionamento sull’America degli ultimi 50 anni, riflessione sul lavoro del traduttore.

Luca Briasco (Salani)

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LIBRI

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