LA MAGIA DEL VELIERO DI SAN PIETRO
Ogni anno il 29 giugno Roma celebra la festa dei patroni della città, i santi Pietro e Paolo e per la capitale è un vero e proprio giorno festivo in cui non si lavora. Qualcuno ricorderà che fino al 1976 il giorno dei Santi Pietro e Paolo era festivo in tutta Italia, ma la festività è stata abrogata nel marzo 1977, rimanendo solo come festa patronale per la città di Roma. Quello che però non tutti sanno è che questa data presenta alcune interessanti curiosità, come il fatto che non rappresenta l’effettivo anniversario del martirio dei due santi o il motivo per cui vengano festeggiati insieme, ed è legata a storie e leggende. La tradizione contadina da sempre si serve di rituali alla cui base vi sono credenze popolari, leggende o storie di santi. Tra queste vi è la tradizione nota come barca (o veliero) di San Pietro, un affascinante rito popolare rurale, diffuso ancora oggi soprattutto in alcune zone del nord e centro Italia. Nella notte tra il 28 e il 29 giugno, in occasione della festa di San Pietro e Paolo, nelle campagne si celebra un rito molto particolare per capire come sarà il tempo ma anche come andrà il raccolto e il destino dei componenti della propria famiglia. Si tratta di un’usanza che si serve di pochi ingredienti e materiali: un contenitore di vetro, una chiara d’uovo e la magia della notte di San Pietro e Paolo! Ecco come si procede: la sera del 28 giugno si riempie di acqua un ampio contenitore di vetro, all’interno si fa colare una chiara d’uovo e si mette a riposare per tutta la notte all’aperto o su un davanzale al chiaro di luna, lasciando che la soluzione di acqua e uovo prenda anche la prima rugiada del mattino. Secondo la leggenda, saranno i santi Pietro e Paolo a compiere
nella notte la magia, in particolare sarà l’apostolo Pietro (ricordiamo che era un pescatore) che alla vigilia della sua festa dimostra la sua vicinanza ai fedeli soffiando all’interno del contenitore e facendo così apparire il veliero. Intravedere la barca di albume però non basta, occorre interpretare il risultato. A seconda dell’aspetto del veliero e di come si posizionano i filamenti dell’albume, si dice che si possano avere premonizioni sul proprio futuro: le vele aperte prometterebbero bel tempo, quindi un buon raccolto e salute, mentre le vele chiuse sono un presagio di pioggia e tempi meno allegri in arrivo. Ma, al di là della leggenda, perché si forma davvero la barca? Il fenomeno è dovuto semplicemente alla diversa temperatura della notte (più fresca) che permette all’albume di rapprendersi formando ciò che ai nostri occhi appare come un veliero. Inoltre, avendo l’albume una maggiore densità rispetto all’acqua, tende ad affondare, creando i filamenti, ossia gli alberi della barca. Come sarà il vostro veliero?
Anno 13 - N. 6 Giugno 2023
PERSONAGGIO
6 Andrea Bocelli: trent’anni di successi per il tenore “star”
ARTE E CULTURA
10 Mostra: Nero Perugino/Burri a Perugia
12 Mostra: Ugo Mulas. L’operazione fotografica
14 Teatro: Lazarus - Il Musical
FASHION
16 I look per l’incoronazione del Re Carlo III
18 Sneakers anni ‘70. Tendenza dell’estate 2023
BEAUTY
20 I consigli di Marina Mazzolari
RUOTE E MOTORI
20 Alfa Romeo Giulia 2.0 Turbo 280 CV Q4 Veloce
23 Concorso d’Eleganza Villa d’Este 2023
SPECIALE MILANO
27 Appuntamenti al Teatro alla Scala
28 Milano a teatro
29 Milano in mostra
30 Milano in concerto
31 Party Like a Deejay 2023
32 Radio Italia Live - Il concerto 2023
SPECIALE ROMA
35 80a edizione degli Internazionali BNL d’Italia
36 Al via la nuova edizione di Estate al Polo
37 Roma in mostra
38 Roma in concerto
DESIGN
40 1923 -2023, Buon Compleanno Triennale!
HI-TECH
41 Novità dal mondo
42 La tecnologia nel confronto tra le generazioni
VIAGGI
44 Vacanze in Costa Rica
ECONOMIA & FINANZA
46 Medici e operatori sanitari: eroi a tempo?
AMICI A QUATTRO ZAMPE
48 Ha 190 anni la tartaruga più vecchia del mondo
ERBARIO MAGICO
49 Solidago virga aurea
COME STAI?
50 Il tatuaggio: conosciamolo meglio
51 Felicità? No grazie!
SCOPRI L’ITALIA
54 Il territorio del Consorzio Turistico
Tre Cime Dolomiti
57 Aperti per voi sotto le stelle
STILE ITALIANO
59 Ambrosoli: 100 anni di dolcezza
LIBRI
60 Luoghi Etruschi di David Herbert Lawrence
61 La nostra vetrina
CINEMA& TEATRO
62 “Il Trovatore” chiude la stagione della Royal Opera House
Direttore Responsabile
Dario Bordet
Direttore Editoriale
Alessandro Trani
Art Director
Patrizia Colombo
Impaginazione
Milano Graphic Studio S.r.l.
Hanno collaborato
Ranuccio Bastoni
Sergio Buttiglieri
Patrizia Colombo
Valerio Consonni
Silvio Cuofano
Franco D’Alessandro
Evelina Flachi
Teobaldo Fortunato
Carlo Kauffmann
Antonello Martinez
Aldo Martini
Marina Mazzolari
Luca Medici
Sandro Nobili
Andrea Pitrelli
ANDREA BOCELLI
TRENT’ANNI DI SUCCESSI PER IL TENORE “STAR”
Èriconosciuto in tutto il mondo come icona della più grande tradizione vocale italiana. Parliamo del tenore Andrea Bocelli. Classe 1958, Andrea è cresciuto nella fattoria di famiglia a Lajatico, nella campagna toscana. La sua storia è quella di un incondizionato amore per la musica, manifestato fin dalla più tenera età: «Rimanevo ipnotizzato ad ascoltare i brani d’opera. A sei anni già studiavo pianoforte, poi imparai a suonare flauto e sassofono. Mi si chiedeva sempre di cantare per i parenti». A causa di un glaucoma congenito, perde completamente la sua vista (debole fin dalla nascita) al -
l’età di 12 anni, a seguito di una pallonata. Dopo essersi laureato in Giurisprudenza all’Università di Pisa, lavora per un anno come assistente in uno studio legale, ma la sua vera passione non tarda a spingerlo a dedicarsi completamente al canto. Perfeziona le sue capacità canore affidandosi alla guida del grande tenore Franco Corelli. Ma vivere di musica in quegli anni non era facile. Andrea non disdegna di cimentarsi nei piano-bar: vive il suo periodo di “dura” gavetta senza mai mollare, anche se non priva di momenti in cui l’artista ha pensato di non farcela, finché arriva il meritato successo. «Mi sono affermato piuttosto tardi, superati i 35 anni. Per anni ho collezionato tante porte chiuse e una robusta gavetta fatta sovente di contrattempi e occasioni “andate storte” che hanno ritardato l’inizio della mia carriera. La gente apprezzava il mio canto, era il mondo dello spettacolo a non considerarmi un “prodotto” commerciabile».
Miserere, il debutto a Sanremo, i primi successi
L’inizio ufficiale della sua carriera di cantante avviene grazie a un’audizione che Zucchero Fornaciari tiene nel 1992 per realizzare un provino del brano “Miserere”, da portare a Luciano Pavarotti. «Grazie per la splendida canzone, ma lascia che sia Andrea a cantarla.
Nessuno è più adatto di lui», fu il commento del grande tenore emiliano dopo aver ascoltato la registrazione. Bocelli ha il suo esordio al Festival di Sanremo nel 1994: supera le eliminatorie con “Miserere” e vince nella categoria Nuove Proposte con “Il mare calmo
della sera”. L’anno successivo torna a Sanremo tra i Big con “Con te partirò”, classificandosi al quarto posto. Da quel palcoscenico la canzone inizia un lento ma inesorabile cammino e conquista il primo posto per complessive 43 settimane nelle classifiche di vendita in Francia, Belgio, Svizzera, Austria, Germania e Irlanda, anche se in Italia il relativo 45 giri non riscuote particolare successo. Quando poi Bocelli lo incide in inglese con il soprano Sarah Brightman con il titolo di “Time to Say Goodbye”, il brano spicca definitivamente il volo per la vetta delle classifiche internazionali, toccando lo strabiliante numero di 12 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Allo stesso tempo, ha inizio la folgorante carriera classica di Bocelli, che esibisce sul palco capolavori del repertorio operistico - diretto da Lorin Maazel, Seiji Ozawa e Zubin Mehta. Il tenore canta in importanti teatri d’opera tra cui il Metropolitan Opera House e incide come pro-
tagonista opere tra cui La Bohème, Madama Butterfly, Tosca, Il Trovatore, Pagliacci, Cavalleria Rusticana, Carmen, Andrea Chénier, Romeo et Juliette, Manon Lescaut, Turandot e Aida. Con i suoi concerti, Andrea Bocelli ha infranto ogni record del settore dell’industria musicale. Negli anni è diventato uno dei cantanti italiani più famosi nel mondo, collaborando con molti altri notissimi interpreti a livello internazionale, tra cui Luciano Pavarotti, Lady Gaga, Dua Lipa, Ed Sheeran, Jennifer Lopez, Céline Dion, Christina Aguilera, John Miles, Stevie Wonder, Hélène Ségara, Sarah Brightman, Laura Pausini, Natalie Cole, Mary J. Blige, Barbra Streisand, Nicole Scherzinger e Ariana Grande. Ha venduto oltre 90 milioni di dischi.
Una stella che brilla
sulla Walk of Fame
Il nome di Andrea Bocelli brilla dal 2010 sulla Walk of Fame, il famoso marciapiede di Hollywood dove brillano le più grandi star di
PERSONAGGIO/Andrea Bocelli
tutto il mondo. Nel tempo si è esibito per 4 Presidenti degli USA, 3 Papi, la Famiglia Reale Britannica, molti Primi Ministri e anche alle cerimonie dei Giochi Olimpici, alle Expo di Shanghai (2010), Milano (2015) e Dubai (2021). Sulle note di “Nessun dorma” l’11 giugno 2021 è stato uno dei protagonisti della cerimonia di apertura di UEFA Euro 2020 allo Stadio Olimpico di Roma. Il 21 agosto, davanti a più di 60mila persone, Bocelli è stato invitato ad aprire l’evento “NYC’s Homecoming Concert” a Central Park, accanto ad artisti del calibro di Bruce Springsteen, Paul Simon e Patti Smith. Nel 2022, Universal Music Group ha pubblicato tre nuove produzioni operistiche - “Lucia di Lammermoor”, “La forza del destino” e “Otello” - con il tenore toscano nei rispettivi ruoli principali. Fra gli ultimi progetti, “The Journey - Andrea Bocelli”, un documentario televisivo in onda su Paramount+, incentrato sul viaggio culturale e spirituale dell’artista percorso a cavallo sulla via Francigena. Lo abbiamo visto tutti in tv, è stato l’unico italiano ad esibirsi live all’incoronazione di Re Carlo III, il 6 maggio, uno degli eventi più importanti del secolo. Bocelli rinnoverà la magia con un doppio live, l’1 e il 2 settembre, in uno dei teatri antichi più belli al mondo: il Teatro Antico di Taormina.
Sotto il cielo della Toscana. Le passioni di Andrea.
Ad oggi Andrea è un uomo di 64 anni ma ancora continua a stupire il mondo con le sue esibizioni e a coltivare le sue passioni. Al primo
posto c’è la famiglia: la piccola Virginia, nata dall’attuale moglie Veronica Berti, e i figli Amos e Matteo avuti dalla prima compagna, Enrica Cenzatti. Andrea è molto legato anche al fratello Alberto: «Mio fratello è un punto fermo della mia vita, è un talento proteiforme che riesce contemporaneamente a guidare un importante studio di architettura ed a curare gli aspetti amministrativi della mia attività». I fratelli condividono la passione per la vigna, una tradizione iniziata dal padre che per diletto produceva vino. Anche la Toscana ha un posto speciale nel cuore di Andrea. «Ho viaggiato in tutto il mondo, ho fatto esperienze d’ogni genere, eppure più vado lontano, più sento il bisogno di ritornare, là dove la vita mi sembra più semplice e più bella, sotto il cielo della Toscana: qui, dove sono nato e cresciuto in mezzo alla natura, tra i suoni e i profumi dell’aperta campagna, insieme ai miei sogni di bambino». Un’altra passione: i cavalli. «L’ultimo desiderio di nonno Alcide è stato quello di regalarmi un caval-
lo. Pochi giorni dopo la sua morte, babbo ha provveduto a realizzare quel desiderio ed è arrivata Stella, il mio primo cavallino. Avevo dieci anni. Fin da bambino, il cavallo è stato la mia bicicletta, e poi, crescendo, la mia motocicletta… Da sempre è parte della mia vita. Il mare, un altro grande amore di Andrea. «Amo il mare, sono incantato dalla sua bellezza ed anche dai suoi misteri. Luogo di libertà e di straordinari silenzi, il mare è uno di quei paradisi nei quali è più facile comprendere che la vita è un dono straordinario, di cui è sacrilego sprecare anche un solo attimo. Il mare è il luogo in cui mi riposo, in cui ritrovo le energie, in cui talvolta studio (ho un pianoforte a bordo della mia barca) e in cui amo trascorrere più tempo possibile, insieme alla mia famiglia e agli amici più cari». Concludiamo con il Calcio: «Ho sempre amato il calcio da quando ero ragazzino in collegio, quando ascoltavo “Tutto il calcio minuto per minuto” su una radio portatile». È un appassionato tifoso dell’Inter.
NERO PERUGINO/BURRI
PALAZZO BALDESCHI - PERUGIA
Dal 21 giugno al 2 ottobre 2023
Sarà inaugurata a Perugia il 21 giugno, “Nero Perugino/Burri”, una interessante mostra che pone a confronto le opere degli artisti Pietro Vannucci (detto il Perugino) e Alberto Burri, entrambi di origine umbra. Saranno esposte una ventina di opere, accuratamente selezionate dai due curatori che fino al prossimo 2 ottobre si potranno ammirare a Palazzo Baldeschi. Fortemente voluta da Fondazione Perugia nell’ambito delle attività pro -
mosse per le celebrazioni per il cinquecentenario dalla scomparsa di Vannucci, la mostra è a cura di Bruno Corà - presidente della Fondazione Burri - e della storica dell’arte Vittoria Garibaldi.
È realizzata grazie alla collaborazione con la Fondazione Burri, che ha messo a disposizione le opere del maestro tifernate, e agli importanti prestiti di prestigiosi musei quali la Galleria Nazionale dell’Umbria, la Galleria degli Uffizi e il Museo del Louvre.
Più che a una semplice esposizione, si assiste a un dialogo che parte dal nero, un colore ma anche “moto dell’anima” che ha affascinato entrambi gli artisti, per andare oltre e rendere evidente il legame che, a distanza di quasi 500 anni, unisce idealmente l’arte del Perugino con l’opera di Burri. «L’Intuizione di mettere a confronto i due mae-
A sinistra: Alberto Burri, Rosso Plastica, 1962, plastica, acrilico, combustione su cellotex, cm. 53,5x79. Fondazione Palazzo Albizzini. Collezione Burri, Città di Castello; a destra: Madonna col bambino e due cherubini
Pietro Vannucci detto il Perugino (Città della Pieve 1450 ca.Fontignano 1523); in basso a sinistra: Alberto Burri
stri - ha spiegato la Presidente di Fondazione Perugia Cristina Colaiacovo - si è sviluppata a partire dal desiderio di valorizzare, in occasione del cinquecentenario, il gioiello più prezioso della collezione d’arte di proprietà della Fondazione: la tavoletta del Perugino “Madonna con il Bambino e due cherubini”. Da qui ha avuto origine il percorso, che inizialmente doveva essere dedicato al solo Pietro Vannucci e che, successivamente, ci ha condotto, grazie alla competenza dei curatori, a una mostra originale che rappresenta una vera novità nel panorama espositivo». Il suggestivo percorso espositivo evidenzia i tratti comuni di due artisti pari per grandezza e solo apparentemente distanti. Le opere dei maestri rinascimentali e del Perugino in particolare hanno infatti rappresentato per Burri una fondamentale fonte di ispirazione, come hanno sottolineato i due curatori. L’elemento più evidente che accomuna le ope-
per niente banale, è lo sfondo nero, privato quindi delle ambientazioni paesaggistiche e architettoniche, che rappresenta una grande innovazione per l’epoca del Perugino e uno dei tratti più ricorrenti nell’opera di Burri.
«Le affinità da cogliere in questo episodio espositivo con il Perugino - ha commentato il presidente Corà - così come avvenuto nel 2015 in occasione del confronto di Burri con Piero della Francesca e perfino col Signorelli, risiedono nel rapporto tra le loro opere che Brandi ha definito “allotropico”, cioè di creazioni che pur avendo aspetti diversi sono accomunate
-
da, infatti, oltre il colore nero, l’esigenza irrinunciabile di forma, spazio ed equilibrio nell’opera». Ma gli aspetti comuni non finiscono qui come ha spiegato Vittoria Garibaldi che ha curato la grande mostra sul Perugino del 2004: «Ho avuto l’onore di conoscere ma soprattutto di frequentare Alberto Burri negli anni Ottanta. Era solito ripercorrere le vie del Rinascimento dell’Italia centrale insieme ai suoi più cari amici come Nemo Sarteanesi. È questo un dialogo dalle radici lontane e che trova conferma nelle linee, nelle forme e nelle sensibilità cromatiche che uniscono i due grandi artisti».
Ugo Mulas. Le opere degli artisti pop trasportate in laguna, XXXII Esposizione Biennale Internazionale d’Arte, Venezia, 1964. © Eredi Ugo Mulas. Tutti i diritti riservati. Courtesy Archivio Ugo Mulas, Milano –Galleria Lia Rumma, Milano / Napoli
Isola di San Giorgio Maggiore | Venezia
Fino al 6 agosto 2023
UGO MULAS.
L’OPERAZIONE FOTOGRAFICA
Le Stanze della Fotografia
A cura di ALDO MARTINI
Sopra: Ritratto di Ugo Mulas gentilmente concesso da Gianni Berengo Gardin e il suo Archivio. Gianni Berengo Gardin. Ugo Mulas, Campo Urbano, Como 1969. © Gianni Berengo Gardin/Courtesy Fondazione Forma per la Fotografia
Fotografo trasversale, capace di entrare in contatto con tanti generi diversi ed estrapolarne l’essenza, Ugo Mulas è considerato uno dei maestri della fotografia internazionale più eclettici e influenti della storia recente. In occasione del cinquantesimo anniversario della sua morte, avvenuta nel marzo del 1973, nelle Stanze della Fotografia di Venezia, nuovo spazio espositivo sull’Isola di San Giorgio Maggiore, è stata inaugurata la mostra “Ugo Mulas. L’operazione fotografica”. L’esposizione, realizzata in collaborazione con l’Archivio Mulas e curata da Denis Curti e Alberto Salvadori, si potrà vi-
sitare fino al prossimo 6 agosto. Ripercorrendo l’intera produzione di Mulas, circa trecento scatti in bianco e nero, suddivisi in 14 capitoli tematici, offrono una sintesi in grado di restituire una rilettura complessiva dell’opera del fotografo: dal teatro alla moda, dai ritratti di amici e personaggi della letteratura, del cinema e dell’architettura ai paesaggi, dalle città alla Biennale di Venezia e ai protagonisti della scena artistica italiana e internazionale, in particolare della Pop Art, fino al nudo e ai gioielli. A spiccare sono fotografie vintage, documenti, libri, filmati e una serie di immagini mai esposte prima: volti di artisti e intellettuali, come Andy Warhol, Eduardo De Filippo, Oriana Fallaci, Carla Fracci, Joan Miró e Alexander Calder. Mulas comprende presto, da autodidatta, che essere fotografo vuol dire fornire una testimonianza critica della società, ed è proprio questa consapevolezza che guida i suoi primi reportage tra il 1953 e il 1954: le periferie milanesi e l’ambiente artistico e culturale dei primi anni ‘50 del celebre Bar Jamaica. L’artista si impone rapidamente nei più diversi ambiti della fotografia, dalla moda alla pubblicità, pubblicando su numerose riviste come Settimo Giorno, Rivista Pirelli, Domus, Vogue. In questi anni il fotografo sviluppa un’importante collaborazione artistica con Giorgio Strehler, grazie al quale pubblicherà le fotocronache “L’opera da tre soldi” (1961) e “Schweyck nella Seconda Guerra mondiale” (1962). L’attenzione al mondo dell’arte e alla
produzione artistica diventa uno dei principali interessi di Mulas, che fotografa le edizioni della Biennale di Venezia dal 1954 al 1972. Il titolo dell’ampia rassegna, tra le più complete realizzate finora, prende spunto da una delle “Verifiche” (1968-1972), con cui i curatori hanno scelto di aprire il percorso espositivo. Si tratta di una serie di tredici opere fotografiche attraverso le quali Mulas s’interroga sulla fotografia stessa. La Verifica cui si ispira il titolo della mostra è la seconda, “L’operazione fotografica. Autoritratto per Lee Friedlander”, dove Mulas riflette sul rapporto tra il fotografo e l’immagine, la costante presenza-assenza dell’autore dentro ogni scatto. L’immagine è quella del fotografo che si riprende allo specchio, coperto dalla macchina fotografica che lo rende non identificabile. Come il fotografo americano ha inserito all’interno dei propri paesaggi la sua sagoma, Mulas inserisce in questa composizione il suo volto, “nascosto” abilmente dalla macchina fotografica.
Chiudono il percorso gli scatti di moda, nudo e gioielli, lavori questi spesso trascurati nella valutazione complessiva della produzione del fotografo.
Tra le immagini esposte, quelle di Alighiero Boetti e Lucio Fontana per L’Uomo Vogue, Maurizio e Rodolfo Gucci, gli abiti della stilista Mila Schön, i gioielli di Arnaldo Pomodoro. La mostra è accompagnata dal catalogo edito da Marsilio Arte con i saggi dei curatori Denis Curti e Alberto Salvadori, e una presentazione di Luca Massimo Barbero.
Sopra: Ugo Mulas. L’operazione fotografica. Autoritratto per Lee Friedlander, 1971. © Eredi Ugo Mulas. Tutti i diritti riservati. Courtesy Archivio Ugo Mulas, Milano – Galleria Lia Rumma, Milano / Napoli
Sotto: Ugo Mulas. Russia, 1960. © Eredi Ugo Mulas. Tutti i diritti riservati. Courtesy Archivio Ugo Mulas, Milano –Galleria Lia Rumma, Milano / Napoli
LAZARUS - IL MUSICAL
«Il regalo d’addio di David Bowie al mondo»: così è stato definito Lazarus, la straordinaria opera rock che l’artista inglese scrisse poco prima della sua scomparsa, insieme al drammaturgo irlandese Enda Walsh, e che rappresenta il testamento creativo di uno dei musicisti più influenti nel panorama della musica contemporanea. L’opera andò in scena per la prima volta a New York il 7 dicembre 2015, in quella che resterà l’ultima apparizione pubblica del “Duca Bianco”. A più di 50 anni dal romanzo originale di Walter Tevis e a 40 dal film di Nicholas Roeg, che lo ha visto protagonista, Bowie ha scelto di riprendere in Lazarus le fila del-
l’infelice storia del migrante interstellare Newton, costretto a rimanere sulla Terra, il fragilissimo immortale de “L’uomo che cadde sulla terra”, scrivendo insieme a Walsh un labirintico sequel. Bowie, come sempre nelle sue creazioni usa la persona di Newton, mobilitandola come veicolo per una serie di temi costanti che troviamo nella sua musica: l’invecchiamento, il dolore, l’isolamento, la perdita dell’amore, l’orrore del mondo e la psicosi indotta dai media. La gestazione è stata molto lunga e Bowie non ha mai smesso di apportare modifiche al testo: è facile immaginare che, se avesse avuto più tempo a disposizione, avrebbe continuato a lavorarci spingendosi in chissà quali territori.
1-3 Giugno: Ferrara - Teatro Comunale
6-18 Giugno: Torino - Teatro Carignano
22-23 Giugno: Bari - Teatro Piccinni
La versione italiana dello spettacolo ha debuttato quest’anno in marzo con un tour nei teatri d’Italia, ottenendo un grande successo di pubblico, che si concluderà il 23 giugno al Piccinni di Bari. Valter Malosti firma la regia di questa affascinante opera rock che vede il cantante e frontman degli Afterhours Manuel Agnelli - uno dei più talentuosi musicisti che abbiamo in Italia - nei panni del tormentato protagonista. Manuel divide il palco con Casadilego (nome d’arte di Elisa Coclite, vincitrice di X Factor 2020), la coreografa e ballerina Michela Lucenti, undici attori e sette musicisti della scena musicale italiana. Lazarus è ambientato nell’appartamento newyorkese di Newton e si snoda su una colonna sonora composta interamente da classici di Bowie, e quattro pezzi inediti scritti appositamente per la pièce teatrale - tra cui Lazarus - poi inseriti in “Blackstar” e nell’EP “No Plan”. Alla prima prova come attore, Agnelli affronta il ruolo con grande umiltà, canta senza cercare di imitare Bowie e porta a casa delle interpretazioni pienamente convincenti per ognuno dei brani, raggiungendo vette altissime in Lazarus, Where Are We Now e Absolute Beginners. Il suo è un Newton rabbioso e scorbutico, cupo e lontanissimo da quello di Michael C. Hall (l’attore conosciuto dal grande pubblico per il suo ruolo nella serie tv “Dexter”) che interpretò la versione originale del musical.
INCORONAZIONE RE CARLO III
Mancavano le tiare ma questo non vuol dire che le scelte fashion siano state sottotono. Anzi. Gli invitati ad assistere allo storico evento hanno espresso il loro stile attraverso lo styling. I look per l’incoronazione del Re Carlo III oscillavano tra la tradizione inglese, con tanto di simbolismi reali, ed elementi di tendenza.
LE SNEAKERS ANNI ’70 SONO LA TENDENZA PIÙ COOL DELL’ESTATE
A cura di PATRIZIA COLOMBO
Al posto delle sneakers con plateau e delle daddy, quest’estate vedremo modelli sottili ed eleganti, che ricordano le runner degli anni ‘70. La maggior parte delle sneakers di tendenza, come l’iconica Samba di Adidas, si ispira allo stile delle classiche scarpe da ginnastica degli anni ‘70 o a riedizioni di modelli originali. Minimaliste ma cool, queste runner sono la perfetta combinazione di eleganza e comfort. Abbinati a look di ogni genere, dalle paillettes ai pantaloni con le pinces o alle gonne lunghe a sigaretta, come delle vere star.
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MARINA MAZZOLARI CLEANSING Crema viso
La crema detergente alla vitamina C purifica la pelle delicatamente, restituendole vitalità e freschezza. È il rituale di detersione di base per la mattina e per la sera, indicato per ogni condizione di pelle: preserva il suo naturale film idrolipidico e la prepara allo stesso tempo alle fasi successive del trattamento.
L’estate si avvicina e approfittando delle belle giornate di sole siamo pronti a prendere le prime tintarelle in spiaggia, nei parchi o anche in terrazzo. È però importante non sottovalutare mai il fattore protezione per essere sicuri di prevenire e non creare alcun danno alla nostra pelle. Ricordiamo sempre di prenderci cura anche dei nostri capelli, sia prima che dopo le vacanze!
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Fondotinta Fluido
Questo fondotinta liquido intelligente a lunga tenuta riduce il rossore, cancella le macchie, agisce sulla carnagione spenta e lascia una finitura naturale che sembra una “seconda pelle”. Ispirato ai prodotti utilizzati dai make-up artist, l’innovativo fondotintapennello tutto-in-uno, compatto, levigante e modellante, dà prova di tutti i suoi esclusivi vantaggi in un solo clic.
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Abbronzante in crema
Sinfully Black è un intensificatore in crema per un’abbronzatura diabolicamente intensa. La formula, composta da potenti Bronzer e un mix di oli naturali, sarà in grado di suscitare l’invidia di quanti amano un colore ricco, intenso e scuro. Sarà un vero peccato non abbronzarsi in modo così facile!
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Eau De Parfum
Una fragranza complice, semplice, dall’impatto devastante. Lira è quella femme fatale che ti inchioda lì con una nota vibrante nell’aria al caramello, con un agrumato càn càn piumeggiante e spumeggiante, con un rinfrescante schiaffo di lavanda dal cuore morbido e piccante, cinnamomo e liquirizia. Sferzante incanto di una dannata maledizione d’amore.
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HAIR MINERAL RELAX PLUS Trattamento capelli ristrutturante Specifico per capelli colorati o schiariti, questo trattamento ristrut turante in fiala monodose a base di oligo elementi restituisce ai capelli devitalizzati elasticità, corpo e visibile luminosità. Non è una semplice lozione ma un vero trattamento remineralizzante, che migliora la condizione della fibra capillare. Indicato anche sui capelli fini. Non contiene siliconi.
ALFA ROMEO GIULIA
2.0 Turbo 280 CV Q4 Veloce
Fresca di un leggero restyling che le ha conferito un design ancora più accattivante, la Giulia che vi proponiamo oggi è l’unica con motore turbobenzina rimasto in gamma, il modello Q4 nella versione Veloce. Con un prezzo di 62mila euro questa Giulia offre un motore a benzina con turbo da 1.995 cm3, una potenza massima di ben 280 CV, la trazione integrale, sospensioni anteriori a quadrilatero alto, quelle posteriori multilink e un cambio automatico a 8 rapporti. Italiana fino al midollo, il piacere di guida è da sempre il suo fiore all’occhiello, raffinata e sportiva, ma non solo, è ancora capace di regalare emozioni al volante nonostante sia nata nel 2016, data del progetto originale. Ricordiamo che la sua piattaforma è stata studiata con l’aiuto degli uomini Maserati e Ferrari dove, con una maestria d’altri tempi, sono stati perfettamente ripartiti i pesi in modo quasi perfetto. Si inserisce nelle curve in modo diretto, deciso, ma soprattutto preciso, come poche altre berline riescono a fare, grazie anche al suo sterzo accurato e diretto (con un rapporto di 11,8:1). Le ruote posteriori seguono perfettamente e senza esitazioni la traiettoria, il piacere di guida ringrazia e la sensazione di sicurezza è veramente elevata. Il cambio è un automatico ZF a otto rapporti, preciso, veloce, che ben si abbina al quattro cilindri, che risulta morbido e sempre pronto, anche ai bassi regimi. Gli interni sono
Alfa al 100%, ma mancano di tecnologia, le connessioni risentono del peso degli anni e le grafiche sono basiche, l’infotainment non consente la connettività wireless per gli smartphone, serve il classico cavetto. Il cruscotto è orientato verso il posto guida, il design è bellissimo e troviamo il nuovo quadro strumenti digitale da 10,3 pollici che conferisce a questo modello una certa sensazione di stare al passo con i tempi (sono spariti i due bellissimi quadranti analogici del contagiri e del tachimetro). I fari a matrice LED Matrix sono un valido aiuto nelle ore notturne, i paddle da corsa al volante, oltre che belli, confe-
riscono un senso di sportività che piace tanto agli amanti delle Alfa Romeo. Insomma, in attesa del nuovo modello, questa Q4 Veloce è sospesa fra due mondi, quello passato e quello futuro, si difende ancora molto bene ed è in grado di regalare emozioni alla guida uniche e tipiche del marchio. Ha un design accattivante, sia fuori che dentro, aggiornato e reso ancora più filante e sportivo, quasi a sottolineare la sua vera vocazione. Una berlina sportiva caratterizzata da un equilibrio perfetto che coniuga velocità, confort e piacere di guida, nel pieno rispetto della tradizione Made in Italy.
CONCORSO D’ELEGANZA VILLA D’ESTE N
Vince una Duesenberg SJ
Speedster del 1935
Coppa d’ora alla Ferrari 250 GT
Spyder California del 1961
emmeno il meteo poco clemente ha minimamente scalfito l’entusiasmo della folla di appassionati accorsi a Cernobbio per ispezionare ed eleggere l’auto più bella del Concorso d’Eleganza di Villa d’Este 2023. Professionisti del settore, collezionisti, personalità di spicco dell’alta società automobilistica, restauratori di auto da sogno e semplici appassionati delle quattro ruote si sono riuniti in gran numero dal 19 al 21 maggio sui prati di color verde intenso della cornice fiabesca dell’elegante Grand Hotel Villa d’Este. Anche quest’anno
Sopra: i vincitori della Coppa d’Oro Villa d’Este
Sotto: Helmut Käs, William Lyon con la moglie e Wilhelm Schmid
l’elitaria kermesse patrocinata da BMW Group non ha certo tradito le aspettative. Come da tradizione hanno sfilato bolidi di epoche differenti, sono state 53 le vetture andate in scena quest’anno, una più bella dell’altra. A dispetto della pioggia scrosciante, hanno saputo regalare un magnifico pomeriggio alla platea, risvegliando tanti dolci ricordi, accompagnati da quel pizzico di nostalgia che non fa mai male. La domenica è stato l’evento clou del Concorso d’Eleganza con il Public Day, un vero e proprio festival a cui hanno assistito oltre 9.000 appassionati. L’edizione 2023 del prestigioso concorso di bellezza per auto d’epoca è stata caratterizzata anche da numerosi momenti celebrativi. Due classi di premio sono state dedicate a due importanti anniversari della cultura automobilistica: i 100 anni della 24 ore di Le Mans e i 75 dalla nascita di Porsche. Tra le tante attrazioni proposte, la mostra dei 100 anni di Le Mans con leggendarie vetture da corsa di un intero secolo e la suggestiva parata di tutte le classi premiate quest’anno proposte andavano, senza dimenticare la performance mozzafiato del ballerino Yoann Bourgeois.
I trofei “Best of Show” e “Coppa d’Oro” Villa D’Este
La giuria di esperti ha assegnato il trofeo “Best of Show” a una mastodontica Duesenberg SJ Speedster con carrozzeria disegnata da Gurney Nutting nel 1935. Questa auto è appartenuta al Maharaja Holkar of Indore e dalla fine degli Anni ’80 fa parte della collezione di William Lyon, un vero e proprio museo con oltre cento preziosissime auto in California. Il prestigioso trofeo è stato consegnato domenica all’orgoglioso
‘proprietario dal responsabile del Bmw Group Classic
Helmut Käs, presidente del Concorso d’Eleganza. Oltre al trofeo, Lyon ha ricevuto un modello unico del cronografo 1815 in oro bianco creato da A. Lange und Söhne in esclusiva per il vincitore. Durante l’affollatissima giornata precedente, sabato 20 maggio, era stata assegnata ad una meravigliosa Ferrari 250 GT Spyder California del 1961 la prestigiosa Coppa d’Oro Villa d’Este, riservata all’auto più bella scelta tramite referendum pubblico. Si tratta di una rara versione a passo corto con l’elegante carrozzeria made in Pininfarina e in Scaglietti, realizzata in appena 55 unità, di proprietà di Jonathan Hui e parte della Keybridge Collection di Hong Kong. Tra i momenti clou dell’evento vi è stata l’assegnazione per la prima volta del Trofeo “Il Canto del Motore” per il più bel suono sinfonico di un motore. Ad aggiudicarselo è stato il belga Christophe Count d’Ansembourg grazie al suono impressionantemente speciale che emana dalla sua Porsche 917 K del 1970. Il premio è stato consegnato da Jonas Kaufmann, uno dei più grandi tenori del nostro tempo.
RUOTE& MOTORI
Duesenberg venticinque anni di storia
La Duesenberg è una casa automobilistica piena di storia. Gary Cooper, Clark Gable, Greta Garbo, James Cagney e molte altre star hanno guidato una Duesenberg negli anni ’30 così come Jay Gatsby nel remake de “Il grande Gatsby”. I fondatori dell’azienda, Fred e August Düsenberg, emigrarono negli Stati Uniti dalla Westfalia (Germania) nel 1880 e nel 1913 fondarono nell’Iowa la Duesenberg Automobile & Motors Company. I successi nello sport automobilistico diedero popolarità al brand che in quegli anni si posizionò nella fascia alta del mercato grazie a una piccola serie di modelli esclusivi, ma il coronamento della sua fama arrivò nel 1932 con lo stravagante modello SJ. Col suo motore a 8 cilindri in linea di 6,9 litri con compressore volumetrico, la Duesenberg SJ vanta la bellezza 320 CV e una velocità massima (nonostante la stazza) di 220 km/h. La casa automobilistica statunitense di vetture sportive e di lusso è stata attiva fino al 1937.
RUSALKA
Dal 6 al 22 Giugno 2023
Antonín Dvorˇák
Direttore Tomáš Hanus | Regia Emma Dante
Scritto nel 1900, il capolavoro di Dvorˇák
è un titolo ricorrente nei cartelloni dei grandi teatri europei e americani e il celebre “Canto alla luna” un classico del repertorio dei grandi soprano, eppure non è mai stato rappresentato alla Scala. La fiaba ambigua della ninfa che assume forma umana per amore di un principe che la tradirà e saprà pentirsi solo nella morte è terreno fertile per l’atteso ritorno di Emma Dante, la cui carriera aveva spiccato il volo proprio alla Scala con un fortunato allestimento di Carmen.
RUSALKA APPUNTAMENTI
Giugno: Ma6|9|13|16|19|22 h20
MACBETH
Dal 17 Giugno all’8 Luglio 2023
Giuseppe Verdi
Direttore Giampaolo Bisanti | Regia Davide Livermore
Torna alla Scala, ripreso con la direzione di Giampaolo Bisanti, l’imponente allestimento pensato per l’apertura della Stagione 2021/22, ambientato in una metropoli distopica ricca di riferimenti cinematografici ma anche di rimandi all’architettura di Piero Portaluppi, viene ripreso con la direzione di Giampaolo Bisanti. Nei panni del sanguinario re scozzese e della sua spietata regina tornano Luca Salsi, in alternanza con Amartuvshin Enkhbat, e Ekaterina Semenchuk che divide le recite con Anna Netrebko.
MACBETH APPUNTAMENTI
Giugno: Sa17|21|26|29 h20
ROMEO E GIULIETTA
Dal 24 Giugno al 7 Luglio 2023 Sergej Prokof’ev Direttore Timur Zangiev | Coreografia Kenneth MacMillan
Luglio: Ma4|8 h20
Una storia d’amore senza fine, un classico della coreografia sulla musica immortale di Prokof’ev, ricchissima di emozioni, profondamente teatrale e coinvolgente. La versione di Kenneth MacMillan, in repertorio alla Scala da molti anni, ha visto alternarsi protagonisti indimenticabili e appassionati, nel dar corpo e anima alla vicenda shakespeariana degli amanti veronesi, che MacMillan tratta con profonda attenzione alle relazioni umane, con lirismo e tensione psicologica, con i momenti di humour, le dinamiche e le emozioni del ballet d’action ben presenti nella partitura.
ROMEO E GIULIETTA APPUNTAMENTI
Giugno: Sa24|27|28|30 h20
ALTRI APPUNTAMENTI DI GIUGNO
Opera
+ Macbeth| Prima delle Prime Gi8 18
+ Romeo e Giulietta | Prima delle Prime Lu12 18
Balletti + Galà Fracci Me7 h20
Luglio: Sa1|3|5|6|7 h20
Concerti
+ Musica da camera - Mozart/Rossini Do4 h11
+ Recital di canto - Luca Salsi (baritono) Do11 h20
+ Armonia Atenea - Carlo il Calvo Me14 h20
+ Wiener Philharmoniker Ma20 h20
+ Serata benefica (Fondazione Rava) Ve23 h21
IL MANSPLAINING SPIEGATO A MIA FIGLIA
5 Giugno: degli Arcimboldi
Uno spettacolo che fa scoprire dal vivo la versatilità ironica, sarcastica e giocosa di un nuovo fuoriclasse della risata inaspettata che vanta, lontano dalla tv, un decennio di gavetta sui più disparati palcoscenici, ma anche come fumettista, in radio come autore e non solo.
CONO O COPPETTA?
5 Giugno: Manzoni
Il fantastico mondo di Ginevra Fenyes viene finalmente trasportato dai social al palcoscenico. Uno spaccato minimale e divertente sulla quotidianità di una ragazza che cerca di barcamenarsi tra le difficoltà e i nervosismi della vita che tutti noi ogni giorno viviamo.
ANTROPOLAROID
5-9 Giugno: Elfo Puccini - Sala Bausch
Tindaro Granata passa attraverso i decenni in molteplici ruoli, ad ogni età, maschio o femmina, tra giochi, balli, lavoro, relazioni familiari, paure, brevi passaggi ogni volta a comporre dialoghi, legami, situazioni, lui solo e tanti. Uno spettacolo di cupa bellezza, struggente.
L’ESTINZIONE DELLA RAZZA UMANA
6-11 Giugno: Franco Parenti - Sala AcomeA
In un mondo incastrato dentro ritmi frenetici e disumani, che sottraggono tempo al pensiero e all’introspezione, riducendo il dialogo tra gli individui a litigi “da bar” o “da social network”, l’arrivo di un virus che trasforma le persone in tacchini blocca e distorce ogni cosa.
È INUTILE A DIRE
9 Giugno: Manzoni
In scena Cullin, incalzato da Gabriele Cossu, interpreta tre dei suoi storici personaggi (Signor Tonino, Salvatore Pilloni e Angioletto Biddi ‘e Proccu), scelti appositamente per far sorridere e riflettere con sottile ironia e delicata comicità sulle paure e nevrosi del nostro tempo.
IL GIAGUARO MI GUARDA STORTO
10-19 Giugno: Manzoni
Teresa Mannino è tornata sui palchi piena di desideri, racconti e interrogativi. Il grande desiderio di ritrovare i suoi spettatori, scambiare sguardi con ogni spettatore in platea dalla prima all’ultima fila, nessuno escluso, per scoprire chi siamo diventati dopo questa assenza epocale.
IL DOMATORE
13-18 Giugno: Franco Parenti - Sala Grande
Sotto il tendone di un piccolo circo una giovane giornalista intervista l’ultimo grande domatore di leoni, alla vigilia della legge che proibisce i numeri con gli animali: col procedere del dialogo l’intervistatrice e l’intervistata si scambiano i ruoli, in un confronto scontro fra generazioni lontane.
FESTEN - IL GIOCO DELLA VERITÀ
27 Giugno - 1 Luglio: Elfo Puccini - Sala Shakespeare
Versione teatrale dell’iconico film diretto nel 1998 da Thomas Vinterberg. Un testo ironico e feroce, un cast di attori superbi e intensi e una regia originale: Festen affronta le dinamiche famigliari, la relazione con la figura paterna, il rapporto con la verità, con il potere e l’autorità.
TEXT
Triennale Milano | Fino al 17 Luglio 2023
Il Museo del Design Italiano si presenta in una veste rinnovata con una nuova selezione di oggetti e un nuovo allestimento. Una delle novità è la Design Platform: uno spazio destinato ad accogliere mostre temporanee con un focus sul design di oggi. Attraverso le opere di progettisti, stilisti e designer, la mostra Text racconta in 5 sezioni come la cultura del tessile e il rapporto testo, immagine e prodotto abbiano generato filoni di ricerca, progetti innovativi, intuizioni commerciali e riflessioni a cavallo tra arte, artigianato e moda. Viene inoltre proposta una selezione di artefatti collegati all’industria della moda, dell’arredo, dell’intrattenimento e alle pratiche dell’arte moderna e contemporanea che dialogheranno con il mondo del design, della cultura materiale e dell’alto artigianato.
www.triennale.org
CERE ANATOMICHE. LA SPECOLA DI FIRENZE
Fondazione Prada | Fino al 17 Luglio 2023
Ideata in collaborazione con La Specola, uno dei musei scientifici più antichi d’Europa, e il regista e sceneggiatore canadese David Cronenberg, la mostra riunisce 13 ceroplastiche del ‘700 provenienti dalla prestigiosa raccolta del museo fiorentino, concentrandosi sul modo in cui il corpo delle donne è stato rappresentato per scopi scientifici, e 72 copie espositive di disegni anatomici raccolte in 9 vetrine. In particolare, sono presentate 4 figure femminili distese, tra le quali una delle opere più importanti della collezione della Specola, la cosiddetta Venere, un raro modello con parti scomponibili conosciuto per la sua bellezza. Un inedito cortometraggio, realizzato da Cronenberg negli spazi della Specola, introduce le 4 cere in una dimensione alternativa, esplorando temi come la fascinazione per il corpo umano e le sue possibili mutazioni e contaminazioni. www.fondazioneprada.org
FUTURLIBERTY.
AVANGUARDIA E STILE
Museo del Novecento e Palazzo Morando | Fino al 3 Settembre 2023
Un viaggio inedito attraverso Futurismo e Vorticismo con opere fondamentali della collezione del Museo del Novecento - di cui 15 importanti autori come Boccioni, Balla, Severini e Carrà - insieme ad altri prestiti provenienti da prestigiose istituzioni italiane e internazionali, messe a confronto con i design delle collezioni Liberty. Inoltre, un approfondimento è dedicato alle architetture Liberty di Milano con la proiezione di immagini degli edifici ‘in stile’ della città. A Palazzo Morando l’accento è posto sulla straordinaria creatività che caratterizza la storia di Liberty e dei suoi designer di ieri e di oggi. Per la prima volta sono esposti in 7 sale dipinti, disegni, arazzi, stoffe, arredi, fotografie e un’ampia selezione di materiali inediti dall’archivio di Liberty, a partire dalla collaborazione con William Morris. www.museodelnovecento.org
LEANDRO ERLICH
Palazzo Reale | Fino al 4 Ottobre 2023
Un’ampia monografica di una delle figure di spicco della scena artistica internazionale: Leandro Erlich. L’artista argentino, classe 1973, che vive e lavora tra Parigi, Buenos Aires e Montevideo, realizza grandi installazioni con cui il pubblico si relaziona e interagisce, diventando esso stesso l’opera d’arte. Le sue opere sono uniche e uniscono creatività, visione, emozione e divertimento: palazzi in cui ci si arrampica virtualmente, case sradicate e sospese in aria, ascensori che non portano da nessuna parte, scale mobili aggrovigliate come fossero fili di un gomitolo, sculture spiazzanti e surreali, video che sovvertono la normalità. Sono tutti elementi che ci raccontano qualcosa di ordinario in un contesto straordinario, dove tutto è diverso da quello che sembra, dove si perde il senso della realtà e la percezione dello spazio. www.palazzorealemilano.it
JANNACCIAMI!
Sabato 3 Giugno: Teatro degli Arcimboldi
Un omaggio a Enzo Jannacci, tra musica e amici di una vita. A dieci anni dalla morte, il 3 giugno, giorno del suo compleanno il figlio Paolo sarà protagonista di un piacevolissimo evento-spettacolo e con lui tanti musicisti e artisti che hanno collaborato con il padre. Milano non dimentica.
MASSIMO RANIERI
Lunedì 5 Giugno: Teatro Nazionale CheBanca!
Arriva a Milano “Tutti i sogni ancora in volo”, la nuova emozionante avventura dell’artista tra canto, recitazione, brani celebri, sketch divertenti e racconti inediti. Anche questa volta ci sarà un Massimo al 100%, che offrirà al suo pubblico tutto il meglio del suo repertorio più amato e prestigioso.
SERGIO CORTÉS IN MICHAEL JACKSON LIVE (20:45)
Martedì 6 Giugno: Teatro Manzoni
Sergio Cortés con la sua somiglianza fisica e vocale con Michael Jackson è riconosciuto a livello internazionale come il sosia più affermato del grande Re del Pop. L’artista torna in scena con uno show interamente rinnovato, con nuovi video e coreografie mozzafiato.
INCUBUS
Mercoledì 14 Giugno: Alcatraz
Grande ritorno in Italia per il gruppo americano formatosi nel 1991 e fondato dal cantante Brandon Boyd, dal chitarrista Mike Einziger e dal batterista José Pasillas. Il concerto degli Incubus a Milano sarà l’unica data italiana del tour europeo della band.
TIZIANO FERRO
Gi15|Sa17|Do18 Giugno: Stadio San Siro
Il nuovo e attesissimo tour del cantante di Latina “TZN 2023” Tiziano
Ferro torna a Milano per tre concerti. Saranno in scaletta anche i brani di “Accetto miracoli”, il suo ultimo album d’inediti pubblicato alla fine del 2019 e che non ha ancora avuto una trasposizione live.
ALICE CANTA BATTIATO (20:30)
Domenica 11 Giugno: Piccolo Teatro Strehler
In occasione dell’uscita del nuovo lavoro discografico “Eri con me”, con sedici canzoni di Franco Battiato, Alice porta sul palco alcuni successi del cantautore composte in diversi periodi: i loro duetti e i brani di successo delle loro numerose collaborazioni, come “Per Elisa” che vinse il 31° Sanremo.
SUMMERSADFEST (17:00)
Domenica 25 Giugno: Circolo Magnolia
A Milano il festival emo punk de La Sad dedicato a sonorità poppunk, chitarre distorte e non solo. Insieme agli ambasciatori del nuovo emo italiano Theø, Fiks e Plant, si alterneranno sui palchi gli americani Mod Sun, Lil Lotus, Beauty School Dropout, l’ugly pop di Zand e molti altri.
ALAN SORRENTI (21:30)
Venerdì 30 Giugno: Giardino della Triennale
L’amato cantautore italo-gallese torna a esibirsi dal vivo. Un importante ritorno sul palco per il cantante che vanta un fedele e affezionato pubblico: a quasi vent’anni dall’ultimo lavoro presenta il nuovo album “Oltre la zona sicura” che esibirà insieme ai suoi successi.
PARTY LIKE A DEEJAY 2023
Torna a Milano la straordinaria festa firmata Radio Deejay. Party Like a Deejay in programma sabato 10 e domenica 11 giugno, è un appuntamento imperdibile dove musica, sport e intrattenimento animeranno l’area di Parco Sempione per due giorni da vivere insieme agli speaker con concerti, eventi e tante divertenti iniziative. A fare da cornice alle esibizioni live sarà il suggestivo Arco della Pace, palcoscenico ideale che regalerà momenti di grande emozione. Sarà una festa all’insegna del puro divertimento, un evento “diffuso” che dall’Arco della Pace si estenderà
all’intero del Parco proponendo un ideale percorso tra numerose occasioni di incontro, attività ludiche, momenti di relax e ristoro: dagli speakers corner al Castello Sforzesco, luogo di incontro diretto tra le “voci” della radio e il pubblico, alle numerose aree tematiche: la Food Curt, con una ricca offerta di food truck e servizi di ristorazione, l’Area Family, con i mi-
gliori giochi da tavolo e i party game per eccellenza insieme ad un’area interamente dedicata ai più piccoli, l’Area Sport, con sessioni di Yoga, Pilates, fitness e l’immancabile campo di basket animato da spettacolari tornei, e tanto altro ancora. La scorsa edizione Party Like a Deejay ha raccolto 130mila persone di tutte le età, oltre 50 protagonisti tra artisti, speaker e talent che hanno animato le due giornate con più di 20 ore di intrattenimento. Un evento che coinvolge partner, istituzioni, associazioni e cittadini per una radio che investe su una città sempre più attiva e interattiva attraverso la passione per la musica, lo sport e il rispetto dell’ambiente.
Agli Speakers’ Corner sarà possibile assistere a speciali talk con i protagonisti di alcuni dei programmi più amati di Radio Deejay, come Linus e Nicola Savino (“Deejay Chiama Italia”), La Pina, Diego e La Vale (“Pinocchio”), il Trio Medusa (“Chiamate Roma Triuno Triuno”), Nikki, Federico Russo e Francesco Quarna (“Summer Camp”), Alessandro Cattelan (“Catteland”), Fabio Volo (“Il Volo del Mattino”), Luciana Littizzetto e Vic (“La bomba”). Quest’ultimo condurrà anche due momenti speciali in collaborazione con NOW: “Più di Una Finale”, dedicato alla Finale di UEFA Champions League, e “Più di una serie tv”, dedicato al mondo delle serie Tv che diventano “brand”. Con oltre 1 mln di podcast ascoltati ogni mese, Radio Deejay è tra le emittenti con il maggior numero di riascolti ogni settimana. È presente sul territorio con numerosi eventi, sia sportivi che musicali.
RADIO ITALIA LIVE
Milano in estasi, Piazza Duomo sold-out per il Concerto di Radio Italia Live sabato 20 maggio sera. Anche quest’anno, nonostante la pioggia, l’iconica piazza meneghina si è riempita per celebrare la festa della musica italiana, la maratona musicale che ogni anno rianima la città e regala al pubblico emozioni indimenticabili. La formula si conferma ancora una volta vincente: tanti gli artisti che si sono alternati sul palco, accompagnati dalla Radio Italia Live Orchestra diretta dal Maestro Bruno Santori, per tre ore ininterrotte di show condotto dai sempre brillanti Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu. La conduttrice Manola Moslehi ha raccolto nel backstage le emozioni degli ar-
tisti, mentre Daniela Cappelletti provvedeva a intercettare l’entusiasmo del pubblico. Si sono esibiti dieci grandi artisti con in scaletta tre brani ciascuno. Hanno aperto le danze gli Articolo 31 partendo da “Che Viaggio”, il brano che ha segnato la loro reunion sul palco del Festival di Sanremo, seguiti in ordine da Colapesce Dimartino, Eros Ramazzotti, Elodie, Pinguini Tattici Nucleari, Madame, Achille Lauro, Tananai, Lazza. Achille Lauro è un artista originale e non smette mai di sorprenderci: ha eccezionalmente iniziato la sua esibizione con un medley unendo “Rolls Royce”, il brano che gli diede grande popolarità grazie alla partecipazione al Festival di Sanremo del 2019, “Bam Bam Twist” e “Domenica”.
Poi sul palco è stato raggiunto da un’ospite, Rose Villain, per cantare insieme il nuovo singolo “Fragole” e dopo averla salutata ha chiuso con “16 Marzo”. Dopo di lui anche Tananai ha sorpreso tutti cantando dal cuore della piazza, in piedi sul basamento della statua di Vittorio Emanuele II, la sua “Sesso Occasionale”, brano che lo ha battezzato a Sanremo l’anno scorso. Poi il cantautore milanese è passato a ritmi decisamente più lenti e dolci con “Abissale” e “Tango”, il brano struggente portato all’ultimo Festival di Sanremo. La grande chiusura è toccata alla star più attesa dal pubblico, Tiziano Ferro, che ha esordito con il suo ultimo singolo “Destinazione Mare”. Dopo un messaggio per l’Emilia-Romagna è
stato il turno di “Sere Nere”, poi ha cantato “Lo Stadio”, brano perfetto per darsi appuntamento a San Siro, dove Ferro si esibirà il 15, il 17 e il 18 giugno. Il pubblico, però, ha chiesto ancora un brano e Tiziano ha intonato a cappella la prima parte di “Non me lo so spiegare”.
Il Concerto è stato trasmesso in diretta su Radio Italia solomusicaitaliana, Radio Italia Tv, Radio Italia Trend e in streaming audio/video su Radioitalia.it. In contemporanea
è andato su Sky Uno, in streaming su NOW e in chiaro su TV8 registrando ottimi ascolti, a cui vanno sommati i dati su Radio Italia Tv e piattaforme. Anche sulle pagine social ufficiali di Radio Italia Facebook, Twitter, Instagram, Tik Tok un boom di contenuti #rillive che ha invaso ogni tipo di piattaforma.
Il più grande evento gratuito di musica live in Italia tornerà a Milano nel 2024, ma quest’anno raddoppia: venerdì 30 giugno sarà al Foro Italico di Palermo!
INTERNAZIONALI D’ITALIA DI TENNIS
VINCE DANIIL MEDVEDEV, CHE ODIAVA LA TERRA ROSSA…
80a edizione degli Internazionali BNL d’Italia, la prima con l’upgrade a due settimane di gara e tabelloni da 96 giocatori si è chiusa con due campioni inediti a sollevare i trofei. Il nuovo Re di Roma è un uomo alto, elegante a volte un po’ buffo, sembra uscito dalle pagine di un romanzo russo. È Daniil Medvedev, che scavalca Novak Djokovic al secondo posto del ranking e, soprattutto, vince il primo titolo della carriera sulla terra: battuto in due set Holger Rune, la nuova rockstar del tennis, alla seconda sconfitta consecutiva in una finale di un Masters 1000 sulla terra battuta dopo quella di Montecarlo contro Andrey Rublev. Fino a qualche mese fa Medvedev odiava la terra, celebre la frase “non voglio giocare su questa superficie”. Ora vince gli Internazionali d’Italia e si candida a essere un protagonista al Roland Garros. Anche nel torneo femminile gli Internazionali incoronano una tennista russa, Elena Rybakina. L’ultima campionessa di Wimbledon vince per la prima volta Roma battendo in finale l’ucraina Anhelina Kalinina costretta al ritiro a causa di un problema alla gamba sinistra. Una finale resa già difficile dalle condizioni climatiche avverse che
a causa delle tante interruzioni hanno costretto le due tenniste a scendere in campo alle 23. La pioggia, il buio e poi il trionfo di mezzanotte: Elena Rybakina è la nuova campionessa nel WTA 1000 di Roma. In una finale iniziata alle 23 e fortemente condizionata dal ritardo di quattro ore per le condizioni meteo avverse, la kazaka ha sconfitto la testa di serie numero 30, Anhelina Kalinina, costretta al ritiro nel secondo set per un infortunio alla gamba sinistra. Per Rybakina questo è il quinto titolo in carriera, il secondo di categoria WTA 1000 dopo quello vinto a marzo a Indian Wells contro Sabalenka. La kazaka festeggia così il debutto in top five e da lunedì sarà numero 4 nel ranking WTA. Sono state giornate complicate per giocatori, organizzatori, pubblico per le imprevedibili condizioni meteo che hanno obbligato a numerose interruzioni. Il maltempo ha influito
quotidianamente sul Masters 1000 “allungato” da 12 a 14 giorni ininterrotti di tennis. Nonostante il meteo avverso, al Foro non sono mancati spettacolo e passione degli spettatori, che soprattutto nelle ultime giornate hanno riempito il centrale. Nota certamente poco felice nessuno dei nostri tennisti si è spinto oltre gli ottavi di finale, Roma continua ad essere tabù per il tennis italiano. Ad assistere agli scambi più accesi anche l’ex tennista Boris Becker e l’ex numero uno del mondo di tennis Martina Navratilova, premiata da Nicola Pietrangeli con la ‘racchetta d’oro’. L’evento ha mantenuto il suo glamour e l’alto richiamo mediatico grazie ai tanti vip presenti, tra cui il sindaco Gualtieri, l’assessore regionale Elena Palazzo e i ministri Lollobrigida, Zangrillo e Abodi. E poi José Mourinho, Jimmy Ghione, Giacomo Poretti e Laura Cremaschi, per citarne solo qualcuno.
ESTATE AL POLO POLO MUSEALE DEI TRASPORTI
Al via la nuova edizione di Estate al Polo, la rassegna dell’estate capitolina dedicata a musica, arte e cultura, food e intrattenimento a 360°. Dal 15 giugno al 15 settembre presso il Polo Museale dei Trasporti di Ostiense, prenderà vita un giardino estivo a ingresso gratuito dedicato al divertimento per tutte le età e per tutti i gusti. DJ set, concerti di musica dal vivo, tra jazz, elettronica, afro e molto altro; spazio alla cultura con reading letterari, incontri di poesia e presentazione di libri; sport e benessere con lezioni di yoga e danza; visite guidate al museo e alle vetture storiche e laboratori di modellismo ferroviario. Non mancherà poi il food, con una vasta offerta enogastronomica per aperitivo e cena, dove saranno presenti anche menù kids, piatti per celiaci, vegani e vegetariani. I 2500 m2 che interessano la venue di Estate al Polo diventano un vero e proprio spazio espositivo. Inaugurato nel 2004, con
antichi treni, locomotori, tram storici, treni regionali e una raccolta documentale composta da fotografie, cimeli, attrezzi del mestiere, questo luogo peculiare per storia, suggestioni, atmosfere, legate al trasporto e al sociale è un esempio virtuoso dell’archeologia industriale della Capitale. Tutti beni restaurati grazie alla passione del personale che li ha, nel tempo, sottratti al degrado e all’oblio conservandone la memoria. Aver creato un parco espositivo con i vecchi treni e le antiche glorie delle ferrovie secondarie del Lazio appare, ancora di più oggi, un’iniziativa di incoraggiamento per la riqualificazione del quadrante Ostiense. Diverse aree come il bar all’ingresso della cavea, il giardinetto con decorazioni floreali, una food area saranno sempre a disposizione del pubblico. Oltre agli spazi musicali, completano la location anche una zona dedicata ai giochi da tavolo, biliardini e book crossing.
IL PROGRAMMA DI GIUGNO
Il primo blocco della programmazione prevede un ricco cartellone di appuntamenti. Dalla musica con i DJ set di Claudia del Fomento (cumbia), Mondo Cane (electro) e Kletric (Hip-Hop), ai concerti di Veeblefetzer (tropical gypsy), Hi-Shine (reggae), Miss Faro Quintet (swing), La Llave (salsa), Afro Funk Side (afro), Giuseppe Ricciardo & The Swing Reactors (jazz), Suono Mar (world), Batala Mundo (samba), ma anche jam session e tributi ai grandi artisti della musica italiana e internazionale. Lo spettacolo di Don Pasta tra enogastronomia e musica, le lezioni gratuite di ballo swing, l’aperitivo Poliattivismo dedicato al confronto sulle relazioni e non-monogamie etiche/consensuali, l’appuntamento Poliritmo dedicato alla slam poetry e molto altro ancora.
Info: www.instagram.com/estatealpolo | www.facebook.com/estatealpolo
PRIMAROSA CESARINI SFORZA
LA MATERIA E IL PERIMETRO
Casino dei Principi - Villa Torlonia
Fino al 2 Luglio 2023
La carriera di Primarosa Cesarini Sforza, iniziata in età giovanissima, era in qualche modo predestinata, essendo nata in una famiglia di artisti e collezionisti (Cesarini Sforza, Cascella, Canevari). Dopo gli studi presso l’Istituto d’Arte di Roma, si trasferiva nel 1966 negli USA vivendo appieno le sperimentazioni artistiche di quei decenni americani. La mostra, a cura di Michela Becchis, ripercorre i 50 anni di attività dell’artista, dagli esordi al lungo periodo americano, gli anni del rientro in Italia fino alle ultime creazioni. Sono esposti dipinti, istallazioni, ceramiche, grafiche, libri d’artista, ma anche scritti autobiografici, cataloghi e fotografie che mostrano come i lavori dell’artista siano stati visti, ricercati e apprezzati in molti Paesi europei e nel mondo, a New Delhi, in Iran, a Istanbul, in Argentina. www.museivillatorlonia.it
RAFFAELLO E L’ANTICO NELLA VILLA DI AGOSTINO CHIGI
Villa Farnesina | Fino al 2 Luglio 2023
Il banchiere papale e collezionista Agostino Chigi e Raffaello, scomparsi a soli 5 giorni di distanza nell’aprile del 1520, sono stati accomunati da una profonda intesa fondata sull’amicizia e sul lavoro: dopo i papi Giulio II e Leone X, il mecenate senese è stato il committente più generoso di Raffaello Sanzio che frequentò Villa Chigi - l’attuale Villa Farnesina - come amico e come artista incaricato della decorazione della Loggia della Galatea e di Amore e Psiche. Le “magnifiche raccolte” del mecenate andarono però disperse già dopo la sua morte e con il Sacco di Roma fino alla vendita della villa ai Farnese nel 1579. Grazie a importanti prestiti di opere provenienti da musei nazionali e internazionali, per la prima volta dopo 500 anni la Villa di Agostino Chigi torna a racchiudere in un luogo unico lo spirito di quel tempo, ricomponendo così un dialogo tra antico e moderno. www.villafarnesina.it
L’ISTANTE E L’ETERNITÀ. TRA NOI E GLI ANTICHI
Museo Nazionale Romano | Fino al 30 Luglio 2023
Attraverso trecento pezzi eccezionali - tra opere greche, romane, etrusche e italiche, medievali, moderne e contemporanee - la mostra esplora in modo spettacolare il rapporto complesso e variegato che noi intratteniamo con gli antichi. Per l’occasione riaprono al pubblico, dopo decenni, alcune delle Grandi Aule delle Terme di Diocleziano, che ospitarono nel 1911 la Mostra Archeologica nell’ambito delle celebrazioni per il primo cinquantenario dell’Unità d’Italia e che conservano, ancora oggi, parte dell’allestimento storico degli anni Cinquanta. L’esposizione, organizzata dalla Direzione generale Musei e dal Museo Nazionale Romano in collaborazione con Electa, con il sostegno del Parco Archeologico di Pompei e la partecipazione della Scuola IMT Alti Studi Lucca e della Scuola Superiore Meridionale. museonazionaleromano.beniculturali.it
LEONARD KOREN. WHAT WHY WET?
Museo d’Arte Contemporanea di Roma | Fino al 27 Agosto 2023
WET: The Magazine of Gourmet Bathing è stata una rivista fondata nel 1976 a Venice, California, dall’artista, editore e scrittore Leonard Koren. Nell’arco di sei anni, WET si è imposta nel panorama internazionale come un luogo di sperimentazione editoriale, grafica e narrativa, attirando attorno alla sua redazione artisti, fotografi, designer e scrittori, invitati a dare voce alle loro visioni e intuizioni più audaci. L’espressione “Gourmet Bathing” (bagno per intenditori) divenne una metafora dell’assurdità dell’esistenza, «un assalto al pensiero lineare». Attraverso lo sguardo e la voce del suo fondatore, la mostra ripercorre la traiettoria di WET dalle origini - la rivista nasceva come un’estensione dei bath parties, le singolari feste organizzate da Koren per ringraziare i collaboratori dei suoi progetti artistici - fino alla chiusura avvenuta nel 1981. www.museomacro.it
TERME DI CARACALLA
Gi1 Giugno: FIORELLA MANNOIA E DANILO REA
Fiorella Mannoia torna per un atteso spettacolo, accompagnata da Danilo Rea al pianoforte. Quello tra Mannoia e Danilo Rea è un rapporto artistico ormai consolidato, che non smette però di emozionare e coinvolgere, tra l’improvvisazione jazz di Rea e la melodia delle canzoni di Fiorella.
Lu5 +7+8+15 Giugno: VENDITTI & DE GREGORI
Dopo l’incredibile successo di pubblico e critica ottenuto dal tour che li ha visti nel 2022 protagonisti insieme sullo stesso palco e con un’unica band, i due artisti tornano a Roma prima di proseguire tra giugno e agosto con il tour estivo sui palchi di diverse altre città italiane.
Sa10 Giugno: ANDREA BOCELLI
Insieme ad una grandiosa Orchestra, tra il fascino delle rovine, l’amato tenore darà vita ad una antologia di pagine tratte dal repertorio lirico, una raccolta delle più celebri arie selezionate dai capolavori dei grandi compositori, ripercorrendo appieno il vastissimo repertorio dell’Opera.
Ma13 +14+16 Giugno: NEGRAMARO
Giuliano, Andro, Lele, Ermanno, Danilo e Pupillo: sei amici in un viaggio lungo 20 anni. Per festeggiare questo ventennio di successi, i Negramaro tornano sul palco con “n20 TOUR”, 9 imperdibili appuntamenti live nei più suggestivi teatri di pietra italiani, a partire dal teatro della capitale.
GIUGNO - ore 21
IPPODROMO LE CAPANNELLE (21:45)
Me27 Giugno: COMA COSE
Il duo rivelazione del panorama pop e cantautorale presenta il nuovo disco “Un Meraviglioso Modo Di Salvarsi”. Insieme alle nuove canzoni, California e Fausto Lama suoneranno anche i brani che - dall’underground al Festival di Sanremo - li hanno fatti apprezzare da un pubblico sempre più vasto.
COSTANZI - TEATRO DELL’OPERA
Lu12 Giugno: GIORGIA
La prima tappa romana del suo “Blu Live Tour” che presenta l’ultimo disco della cantante dal titolo appunto “Blu”. Giorgia Todrani, nota semplicemente come Giorgia, esibirà insieme a “Blu” anche i suoi brani più famosi, e il singolo presentato a Sanremo dal titolo “Parole dette male”.
STADIO OLIMPICO
Lu25 Giugno: TIZIANO FERRO
Tiziano Ferro torna a Roma per la tappa del nuovo tour “TZN 2023”. Il cantante di Latina esibirà insieme ai suoi maggiori successi anche i brani di “Accetto miracoli”, il suo ultimo album d’inediti pubblicato alla fine del 2019 e che non ha ancora avuto una trasposizione live.
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA - CAVEA
Ma6 Giugno: PAOLO CONTE
Per l’evento di apertura del Roma Summer Fest 2023 ecco uno spettacolo imperdibile in cui l’irresistibile charme e l’inconfondibile timbro vocale di Paolo Conte saranno accompagnati da un ensemble orchestrale di undici musicisti eccezionali. Insieme esibiranno i brani più amati del cantautore.
Me7 Giugno: CARMEN CONSOLI E MARIZA
Le due straordinarie interpreti si esibiscono nella stessa serata nell’ambito del Roma Summer Fest 2023. Le artiste salgono sul palco della Cavea per l’anteprima di WOMAD Roma, il più importante Festival al mondo di “World Music”, fondato nel 1980 dal grande musicista rock inglese Peter Gabriel.
Ve16 +17 Giugno: MANNARINO
Artista poliedrico, cantautore e cantastorie, Alessandro Mannarino, noto come Mannarino, affronta temi delicati e tradizioni popolari, artista atipico che, nel corso degli anni, ha raggiunto il grande pubblico grazie alla ricerca di una quotidianità raccontata in forma di poesia.
1923 -2023
BUON COMPLEANNO TRIENNALE!
Forse pochi sanno che nel lontano 19 maggio 1923 alla Villa Reale di Monza veniva inauguratala Biennale delle arti decorative, prima edizione di quella che successivamente (nel 1930) diventerà un’Esposizione Internazionale con cadenza triennale e che nel 1933 si trasferirà a Milano, nel Palazzo dell’Arte, appositamente costruito da Giovanni Muzio. Da maggio di quest’anno ricorre dunque il centenario dell’istituzione oggi presieduta da Stefano Boeri, un traguardo in previsione del quale è stato messo a punto un ampio programma culturale che si svilupperà per tutto l’anno. Per l’occasione il Museo del Design Italiano è stato riaperto al pubblico lo scorso aprile in una veste rinnovata: con una nuova selezione di oggetti e un nuovo allestimento attraversa i cento anni della storia della Triennale con un percorso che parte dalla fondazione dell’istituzione nel 1923 fino ai giorni nostri. La stagione degli eventi di Triennale Estate al Giardino Giancarlo De Carlo si è aperta l’11 maggio con l’evento dal titolo “100 Sweet Years” e ha dato il via ai cinque mesi di programmazione con oltre cento appuntamenti pomeridiani e serali: incontri, letture, festival, proiezioni, concerti, dj set. Inaugurata il 12 maggio, si potrà visitare fino al10 settembre l’esposizione “Triennale. Home Sweet Home” che propone un’indagine sulle trasformazioni della casa e sull’evoluzione dell’idea di abitare attraverso i lavori dedicati a questo tema in un secolo di mostre ed Esposizioni Internazionali di Triennale. I progetti per il centenario di Triennale continueranno in particolare con una mostra sulla pittura italiana contemporanea (da ottobre fino a gennaio 2024) che offrirà un excursus sulla produzione pit-
torica di oltre 100 artisti attivi in Italia dagli anni ‘90 a oggi e con l’inaugurazione in dicembre dello spazio denominato “Il Magnete”, nel quale si potranno consultare migliaia di disegni, progetti, foto, lettere, testi, tutti digitalizzati. E ancora, fare ricerca e sviluppare idee per il futuro grazie al Centro di Ricerca di Triennale che rinascerà proprio nel Magnete. Concludo col riportarvi una frase tratta da un’intervista rilasciata qualche anno fa ad Art Tribune dall’allora Presidente Davide Rampello «Oggi posso affermare che mentre io “facevo” la Triennale, la Triennale plasmava me. È stato uno scambio di doni reciproco. La Triennale è un terreno creato per essere disfatto e rifatto, esattamente come quando si coltiva e si rivanga la terra. La Triennale, comunque sia, non “è” mai solamente. La Triennale “cambia” sempre, ogni volta, trasformandosi. Diventando un luogo in cui di battere esaustivamente temi e problemi della contemporaneità». E allora non ci resta che dire Buon Compleanno Triennale!
ECHO AUTO (2a GEN)
Una soluzione economica e semplice da usare per chi possiede un’auto senza piattaforme smart a bordo, magari perché il proprio modello non ne è dotato di serie o perché datato. Il nuovo Echo Auto apre a Alexa e alle sue tante funzionalità: si può rispondere a una chiamata, chiedere di riprodurre un brano musicale oppure un podcast, ascoltare le ultime notizie, le previsioni meteo o l’andamento dei mercati, controllare il calendario e appuntamenti, ma anche gestire da remoto i dispositivi di domotica a casa come termostato, luci smart, cancelli e così via. Sottile e compatto, si può agganciare facilmente dove si desidera grazie al supporto adesivo e include cinque microfoni per captare al meglio i comandi vocali da ogni direzione e per riconoscere al meglio la voce dell’utente anche mentre si sta ascoltando musica o nei rumori del traffico.
Costo ca 69€
APPLE MAGIC KEYBOARD
La nuova Magic Keyboard è l’anima gemella di iPad Pro. È la tastiera più comoda mai creata per iPad, adatta a chi cerca il top per il proprio tablet marchiato con la mela di Cupertino. La qualità costruttiva ha pochi rivali sul mercato, con una risposta ai tasti impeccabile e un trackpad che, grazie all’implementazione dei gesti multi-touch, consente di impartire comandi in maniera fulminea. La batteria è integrata, e dura così tanto che potrai scrivere per almeno un mese prima di doverla ricaricare. Grazie alla tecnologia wireless, si abbina automaticamente al tuo Mac, così puoi metterti subito al lavoro. Incluso c’è anche il cavo intrecciato da USB-C a Lightning per collegarla e ricaricarla tramite la porta USB-C del computer. E il nuovo incredibile design a inclinazione libera ti permette di trovare l’angolo che vuoi, per una visione sempre ottimale.
Costo da 109€
HERMITLUX HMX-DW03
Nel campo dei piccoli elettrodomestici da cucina, le lavastoviglie compatte rappresentano un’ottima scelta per chi viaggia in camper o roulotte, ma anche per chi ha poco spazio in cucina e non intende rinunciare a una tale comodità. Hermitlux propone un modello ideale sia come dimensioni (42,5x42,8x45,8 cm) che per peso (ca 12 kg). Si tratta di una mini-lavastoviglie dotata di un doppio sistema di caricamento dell’acqua, con un tubo da collegare al rubinetto affiancato da una tanica da cinque litri, e che dispone di 5 differenti programmi, uno dei quali studiato per il lavaggio della frutta e della verdura. Ha spazio sufficiente per ospitare e pulire tutti i tipi di stoviglie, piatti, bicchieri e tazzine da caffè ed è disponibile in due varianti, con e senza pannello di vetro frontale che permette di vedere l’interno dell’apparecchio. Costo da 269€
VIDEOCITOFONO EASY KIT BTICINO
Tra i prodotti dei nostri contesti abitativi e professionali sempre più popolari vi è il videocitofono smart. Un kit che si distingue per la qualità è quello di Bticino, che include un videocitofono interno con ampio display touchscreen, l’unità esterna con telecamera integrata e piena gestione da app per smartphone. Il kit è stato progettato per una semplice configurazione, infatti basta collegarsi ai due cavi del sistema campanello classico e alla rete wi-fi di casa per essere subito operativi. Alla semplicità installativa si aggiunge la possibilità di gestire da remoto, tramite smartphone, funzioni essenziali per la sicurezza o altre funzioni utili come attivare la telecamera, aprire la porta, gestire le chiamate e la segreteria, aprire il cancello o azionare le luci temporizzate del giardino… tutto con un semplice tocco.
Costo da 350€
IL RUOLO DELLA TECNOLOGIA NEL CONFRONTO TRA LE GENERAZIONI
La tecnologia ha un ruolo sempre centrale nella vita di tutti i giorni, professionale e personale. Device ed elettrodomestici occupano maggiore spazio dentro e fuori casa, utilizzati per ogni tipo di attività e per vivere esperienze più connesse e ricche. E il punto di vista preso in analisi dall’ultimo Trend Radar di Samsung, realizzato in collaborazione con Human Highway, istituto di ricerche di mercato specializzato nell’analisi dei cambiamenti nelle relazioni umane prodotti dalle tecnologie e dal digitale, è
proprio la connessione, in particolare tra le persone di generazioni differenti. In occasione della Giornata Internazionale della Famiglia (che si celebra ogni anno il 15 maggio), Samsung ha presentato le principali evidenze emerse dall’esplorazione del ruolo della tecnologia nei nuclei familiari prendendo in considerazione diversi aspetti: dall’importanza della tecnologia nella quotidianità, alla preparazione degli italiani rispetto a device ed elettrodomestici tecnologici e infine indagando le occasioni nelle quali si chiede o si dà più aiuto. I risultati del sondaggio evidenziano che in moltissime occasioni la tecnologia favorisce l’interazione di generazioni differenti accorciando le distanze tra GenZ e senior, genitori e figli alle prese con l’utilizzo di smartphone, smart tv o il frigorifero, per citarne alcuni, nella volontà e necessità di migliorarne le competenze e impararne le funzionalità. Lo scambio di informazioni e consigli alimenta conversazioni e confronti in un linguaggio che diventa comune e che rivela in alcuni casi un ribaltamento dei cliché tipici che vedono conversazioni a senso unico o i giovanissimi i più autonomi.
L’importanza della tecnologia nella vita quotidiana
Gli italiani si ritengono sempre più tecnologici: l’84,1% degli intervistati ha dichiarato un aumento esponenziale dell’utilizzo dei device, mentre il 63,4% degli elettrodomestici. Rispetto ai device, lo dichiara oltre la metà dei Senior (57,6%), piazzandosi solo poco dopo la GenZ (62%). Va da sé che la tecnologia diventa un mezzo imprescindibile, il 59,2% degli italiani afferma che senza non potrebbe più fare nessuna delle attività quotidiane. Ma c’è molto di più oltre alla praticità secondo i risultati del Trend Radar. La tecnologia rappresenta, infatti, un modo per restare facilmente in contatto con la famiglia come ha dichiarato l’88,1% del campione (86% dei Senior) e anche attraverso il supporto dei più giovani in ambito tech in famiglia, che è costante per il 79,5% degli intervistati. Ed è diffusa anche la volontà di essere disponibili e responsabili da parte degli adulti nel formare e aiutare i più piccoli all’universo online (87,2%). Gli italiani, inoltre, sono consapevoli di come oltre allo smartphone, dispositivo per il quale il 72% dichiara di non poter più fare a meno, gli elettrodomestici connessi possano rendere migliore la gestione della casa: il 62,5% vorrebbe approfondirne la conoscenza con il 50,8% dei Senior a dichiararlo.
Il sondaggio in sintesi
La ricerca è stata condotta per una settimana a partire dal 3 aprile su un campione di 1.049 utenti di almeno 18 anni d’età, rappresentativi dell’intera popolazione italiana attiva sul web - ripartita tra Gen Z (18-25 anni), Millennials (26-43 anni), Adulti (44-59 anni), Senior (più di 59 anni) - attraverso interviste eseguite online sul panel di ricerca di Human Highway. Ecco, in sintesi, cosa ha rivelato.
• 9 Italiani su 10 si ritengono “persone tecnologiche”, capaci di utilizzare al meglio device (92,8%) ed elettrodomestici (92,6%).
• La GenZ è la meno preparata nel mondo degli elettrodomestici ma la più abile con gli smartphone (75,9%), mentre i Millennials sono i più informati in merito a Smart TV (47,5%) e PC (53,1%).
• Circa 2 rispondenti su 3 dichiarano una buona conoscenza degli elettrodomestici Smart.
• Il 48,5% degli adulti chiede supporto ai figli per l’utilizzo del proprio smartphone e il 42,9% per lo smartwatch.
• I Millennials (21,9%), invece, si rivolgono ai partner per quanto riguarda sia la tecnologia mobile che la Smart TV.
• Alle prese con forno e lavatrice, il 62,3% dei GenZ e il 31,3% dei Millennials fanno riferimento soprattutto ai genitori.
• Oltre la metà dei senior (57,6%), dichiara un incremento esponenziale dell’utilizzo dei device nella vita di tutti i giorni e i nipoti il punto di riferimento per l’utilizzo di smartphone, tablet e PC.
• Per l’88,1 % del campione la tecnologia rappresenta una modalità importante per essere in contatto con la propria famiglia.
VACANZE IN COSTA RICA
TRA NATURA, CAFFÈRELAX, E… “PURA VIDA”!
Rinomata per l’eccellente caffè e le spiagge tra le più belle del mondo, il Costa Rica è un Paese dell’America Centrale, a cavallo tra il Mar dei Caraibi e l’Oceano Pacifico. Comprende oltre mille e duecento km di costa, di cui più di mille nel Pacifico e duecento km nel Mar dei Caraibi, separati da sole tre ore in veicolo o 45 minuti in aereo da San José. La costa del Pacifico è popolosa, antropizzata e più turistica, mentre la costa caraibica è decisamente meno abitata e più selvaggia. Il Paese offre seicento spiagge per gli amanti del mare e degli sport acquatici; si tratta di spiagge boscose, con spazi naturali e un afflusso relativamente limitato di turisti. La zona dei Ca-
raibi spicca per la gran varietà di ecosistemi acquatici e le sue spiagge di arena nera e bianca, ideali per la pratica di attività centrate nella natura e nel mare, come il surf, la pesca subacquea in acque chiare, godere il sole e le passeggiate in riva al mare. La costa del Pacifico concentra grandi centri turistici e le sue spiagge sono le preferite per la pratica del surf, come per esempio Esterillos, Jacó, Hermosa, Boca Barranca e nelle vicinanze del Parco Nacional Marino Ballena e nel settore di Pavones
dove si forma la famosa “onda lunga sinistra”. Un soggiorno in Costa Rica è soprattutto una straordinaria esperienza nel cuore della natura. Nel giro di 400 km sono racchiuse un’infinità di santuari naturali: c’è di tutto, dal mare ai vulcani, dalle foreste ai laghi, per non parlare delle innumerevoli specie animali (bradipi, scimmie, coccodrilli americani, giaguari, quetzal…). Tra aroma di caffè, avvistamento di balene e relax in riva al mare, questo posto è proprio come uno se la immagina: un paradiso!
San Jose e dintorni
San Jose, la capitale, è il cuore politico e commerciale del Costa Rica. È qui che atterrano tutti i voli intercontinentali, e di qui si passa forzatamente per andare da un versante all’altro del Paese. La città offre diversi luoghi di interesse come il Mercado Central (la piazza più commerciale della città, immersa in un’esplosione di colori, dove trovare i prodotti tipici della zona), il Mercado Artisanal, dove è possibile acquistare opere fatte da artigiani, e i musei come il Museo de Oro Precolombiano e il Museo Nacional de Historia, dove poter conoscere tradizione e storia di questo popolo, e il Museo della Giada. Il miglior modo di passare le serate, ascoltando un po’ di musica dal vivo, è di sicuro il Barrio Amon. Nella città di Cartago, a 25 km a est da San Josè, la seicentesca Basilica de Neustra Señora de los Angeles custodisce “La Negrita”, una Madonna nera molto venerata, mentre le mura esterne de La Parroquia, un complesso del ‘500 distrutto da un terremoto nel 1910, sono uno dei luoghi più suggestivi del Paese. Pro-
seguendo a ovest della capitale, su strade sempre più rade di costruzioni e difficili da percorrere senza un fuoristrada, si arriva a Sant’Elena nella zona di Monteverde. Quest’area è considerata in assoluto tra le più belle del Costa Rica e offre foreste nebbiose dai numerosi sentieri, riserve biologiche, serpentario e ranario, il giardino delle farfalle. Qui si possono scoprire le tradizioni locali come la lavorazione del caffè e del formaggio. Tra le cose da non perdere di sicuro lo Sky Trek: una serie di undici tratte costituite da funi d’acciaio che passano sopra e all’interno della foresta, appesi alle quali si corre ad altezze considerevoli o per lunghe distanze, attraversando chiome d’alberi, fino a sfiorare i tronchi. Pe i meno temerari un’ottima alternativa è lo Sky Walk, una comoda passeggiata alternata da ponti sospesi decisamente più semplice. Importante è anche la Riserva Biologica Bosque Nuboso, una foresta caratterizzata da un’umidità così forte da condensarsi in vere e proprie nuvole, donando al bosco un’aria ancora più mistica e dando l’impressione di
addentrarsi in un mondo fantasy popolato da esseri mitologici e stravaganti. Essa ospita una miriade di simpatici animaletti come scimmie urlatrici, quetzal, bradipi, tapiri e molti altri. Procediamo verso nord per concludere il nostro viaggio a La Fortuna. È il posto giusto per chi ama le attività all’aria aperta, lo sport, le attività estreme come il rafting, ma anche il relax nelle acque calde del vulcano Arenal, gigante custode della città. La Fortuna oggi è la meta più gettonata del Costa Rica: la zona inoltre è uno dei contesti più pittoreschi e verdi del Paese, ricca di prati incolti che accolgono cavalli, iguane e bradipi. Un’altra delle visite più ambite e conosciute è il Parque Nacional Volcán Arenal: si tratta di un territorio vario e selvaggio attraversato da moltissimi sentieri che conducono ai piedi del vulcano, attraversando la foresta, e che consente un bagno nelle sorgenti termali più belle dello Stato. Una gita in barca nella Laguna de Arenal, è consigliata agli amanti dei paesaggi talmente perfetti da sembrare un quadro.
ECONOMIA&FINANZA
Prof. Avv. Antonello Martinez Studio Legale Associato Martinez & Novebaci www.martinez-novebaci.itMEDICI E OPERATORI SANITARI: EROI A TEMPO?
Sembra impossibile ma da almeno qualche decennio pare che il nostro Paese, nel suo complesso, stia facendo di tutto per disincentivare i giovani ad avvicinarsi alle professioni sanitarie. I medici italiani, da sempre identificati come tra i migliori al mondo, godevano di un riconoscimento sociale che portava le persone ad avere un senso di gratitudine nei loro confronti. Abbiamo iniziato nel 1987, con un DL dell’ex Ministro dell’Università e della Ricerca Ortensio Zecchino, ad introdurre nelle Facoltà di Medicina il numero chiuso scoraggiando i giovani ad iscriversi in tali facoltà e sottoponendoli a dei test di ammissione di dubbia efficacia per poi oggi essere arrivati ad importare i medici da Cuba e dalla Romania dei quali però, con il massimo rispetto, non ne conosciamo la preparazione e le caratteristiche di formazione. A questo aggiungiamo le avvilenti cronache che siamo costretti a vedere in merito alla nuova moda barbarica delle aggressioni alle quali sono sottoposti gli operatori sanitari sempre in progressiva crescita. I dati ufficiali segnalati dalle Regioni e riportati dal Simes per conto del Ministero della Salute parlano nell’anno 2022 di 85 atti di violenza, peraltro nettamente in crescita rispetto al 2021 quando erano stati 60. In testa alla triste classifica delle violenze nei confronti dei ‘camici bianchi’ figurano Puglia e Sicilia, con 20 eventi ciascuna. Purtroppo, sembrerebbe che anche il 2023 sia sulla medesima china e nello scorso aprile abbiamo dovuto assistere alla dolorosissima tragedia della povera Psichiatra di Pisa uccisa da un suo ex paziente all’esterno dell’Ospedale Santa Chiara. Non parliamo poi delle azioni legali che vengono fatte sia in sede civile che penale nei confronti dei medici che sembrano diventati il bersaglio preferito per chi vuole in-
traprendere iniziative giudiziarie ma, in tal senso, la cosa che rasenta l’incredibile è che molte volte il singolo magistrato emette delle sentenze che vanno a contrastare in modo assoluto l’esito delle perizie degli stessi periti incaricati dal medesimo giudice ripristinando l’arcaico concetto latino che il magistrato sia il cd “peritus peritorum” ossia il perito dei periti. Se non altro lo scorso mese di maggio la IV sezione penale della Cassazione ha avuto modo di chiarire che “…in tema di responsabilità medica il giudice di merito che intenda discostarsi dalle conclusioni del perito d’ufficio è tenuto ad un più penetrante onere motivazionale, illustrando accuratamente le ragioni della scelta operata…”. In sostanza deve motivare la sua scelta e dire perché la perizia ad esempio di un neurochirurgo è da disattendere anche se a me qualcuno dovrà spiegare cosa ne possa capire di neurochirurgia un giudice, così come un avvocato, un ingegnere etc. Evidenziato seppure succintamente alcune incongruenze circa l’atteggiamento odierno nei confronti dei medici, ciò che maggiormente stride è che poi quando tutti gli operatori sanitari si sono immolati nel corso del Covid allora erano tutti pronti ad incensarli chiamandoli i nostri eroi.
AMICI A QUATTRO ZAMPE
Terrestri, marine, d’acqua dolce. Ogni anno, il 23 maggio, dedichiamo una giornata ai nostri simpatici amici: le tartarughe. Considerate i rettili più antichi del mondo poiché sono apparsi più di 200 milioni di anni fa, sono entrate nell’immaginario comune per la loro straordinaria lentezza, per il loro singolare aspetto e per la loro longevità: un esemplare, infatti, può riuscire a vivere anche oltre i 100 anni. Questa specie, apparentemente forte e potente è in realtà molto minacciata da tanti fattori diversi: l’inquinamento ambientale, la presenza di plastica sulle spiagge, infatti, compromette le nidificazioni in quanto i frammenti di rifiuti sulla sabbia alterano l’umidità e la temperatura e questo fattore provoca ripercussioni sullo sviluppo e la schiusa delle uova. La caccia è un altro motivo di questo sterminio incontrollato, per secoli le tartarughe sono state cacciate per il loro prezioso carapace utilizzato per produrre gioielli, occhiali e altri oggetti. Inoltre, circa 150mila testuggini l’anno sono vittime di catture accidentali durante le normali operazioni di pesca professionale e del crudele commercio di animali domestici. Tutte queste negative azioni umane non fanno altro che alimentare il rischio di estinzione; per questo nel 2020 l’organizzazione non profit American Tortoise Rescue ha istituito il “World Turtle Day”. Ogni anno il 23 maggio vengono organizzate numerose iniziative in tutto il mondo atte a salvaguardare questi antichi rettili, per aiutare le tartarughe a vivere bene e per mantenere il loro habitat naturale ancora intatto ognuno di noi può e deve fare qualcosa, si può, per esempio, evitare di gettare rifiuti di qualsiasi genere per strada, in spiaggia o in mare, evitare di acquistare prodotti fatti con il carapace, è bene comprare solo pesce pescato in maniera sostenibile e limitare l’utilizzo della plastica. Purtroppo anche il loro habitat naturale sta via via scomparendo ma c’è un puntino perso nell’immensità dell’Oceano Indiano dove le tartarughe e la natura rigogliosa sono le uniche protagoniste: si tratta dell’Arcipelago delle Seychelles, uno dei due posti al mondo dove è possibile incontrare le tartarughe giganti nel loro habitat naturale, come Jonathan, la tartaruga gigante più vecchia del mondo: la sua età, 190 anni, l’ha resa una celebrità tanto da
essere inserita nel Guinness dei primati. Questi giganteschi animali si muovono liberamente nelle isole, si nutrono di erbe e piante legnose e, nonostante la stazza, sono estremamente socievoli, tanto che si prestano senza problemi a fotografie e a qualche carezza. In questa situazione vulnerabile e pericolosa, una recente e bella notizia c’è: qualche settimana fa nella capitale Victoria sono nate 17 baby tartarughe giganti, venute alla luce per la prima volta in 122 anni di storia del Botanical Gardens. Queste splendide creature tra qualche anno verranno rilasciate sull’isola di Curieuse per tornare a popolare tutti gli ecosistemi dell’Arcipelago, dove potranno superare i 100 anni di età e i 200 chili di peso.
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SOLIDAGO VIRGA AUREA S
i avvicina l’estate e con il suo arrivo è piuttosto frequente sentirsi stanchi, con le “batterie scariche”, avvertire un senso di spossatezza nei momenti più diversi della giornata, a casa, al lavoro o durante l’attività sportiva. Questa stanchezza è spesso dovuta al surplus di tossine che si depositano nei tessuti, rendendo difficoltoso il metabolismo cellulare. Per eliminare tali “rifiuti” è essenziale sottoporre il nostro organismo, in particolare i reni, a una depurazione profonda. Ancora una volta la Natura ci offre un alleato per aiutarci a ristabilire l’equilibrio del sistema di filtraggio dell’organismo: la Solidago virga aurea. È comunemente detta verga d’oro: virga indica il ramoscello, la verga; aureus è invece riferito al colore giallo oro dei suoi fiori). Solidago deriva dal latino “solidus” (solido, forte) e “agere” (operare, rendere) ed allude alle proprietà cicatrizzanti della pianta, principale motivo della sua fama nell’antichità. Per secoli è stata il rimedio dei cavalieri: durante tutto il Medioevo, e sino al XVIII secolo, se ne fece un utilizzo massiccio per curare ferite da taglio (di spade o coltelli), spalmata in unguento o bevuta in tisana. Proprietà terapeutiche. Questa pianta diuretica, disintossicante e antinfiammatoria può aiutarci ad evitare gli accumuli di tossine causa di ritenzione, cellulite e sovrappeso pertanto è un grande alleato della salute e della nostra linea. Le sue sommità fiorite contengono importanti principi attivi, tra cui olio essenziale, flavonoidi saponine triterpeniche, acidi fenolici, tannini che le conferiscono proprietà e benefici e ne giustificano l’uso in erboristeria e fitoterapia.
Questo mix di principi attivi, rigenerando gli organi emuntori, aiuta l’organismo a bruciare più rapidamente calorie e grassi e a ripulire il sistema linfatico dalle scorie. Un uso piuttosto diffuso della pianta è in una procedura che ne abbina l’assunzione a quella di quantità abbondanti di fluidi per aumentare il flusso di urina in modo da risolvere infiammazione delle vie urinarie, inclusi i calcoli ai reni. Nella medicina popolare, la verga d’oro viene proposta per il trattamento di una grande varietà di disturbi, quali spasmi muscolari, gotta, dolori articolari, eczema e altre problematiche dermatologiche, nel trattamento delle forme di tubercolosi che si riattivano dopo un periodo di latenza e del diabete, e in caso di ingrossamenti del fegato, emorroidi, emorragie interne, febbre da fieno, asma e ingrossamenti della prostata. Infine, la verga d’oro viene utilizzata per sciacqui contro infiammazioni della bocca e della gola e viene applicata direttamente sulla pelle per favorire la guarigione delle ferite.
Attenzione. Le informazioni qui riportate rappresentano indicazioni generali: prima di assumere per fini terapeutici un qualsiasi tipo di preparazione contenente solidago, è bene consultare preventivamente il proprio medico.
IL TATUAGGIO
CONOSCIAMOLO MEGLIO
Il tatuaggio (o tattoo) è una delle più antiche tecniche di decorazione corporea permanente. La più antica testimonianza di pelle umana tatuata risalirebbe a circa 5mila anni fa ed è stata trovata sui resti del corpo di Ötzi l’Iceman, ritrovato nelle Alpi nel 1991. Si stima che sia vissuto nel periodo tra il 3370 e il 3100 a.C.: l’uomo venuto dal ghiaccio aveva 61 tatuaggi! Quando osserviamo un tatuaggio, ne vediamo il disegno attraverso l’epidermide, il primo strato della pelle, ma il pigmento colorato risiede nel derma, che è il secondo strato. Le cellule del derma sono più stabili di quelle dell’epidermide, e il pigmento del tattoo rimane fissato per tutta la vita di una persona, con una minima dispersione del colore. Dopo aver fatto un tatuaggio, la pelle torna a essere liscia e senza crosticine di
LA “TATTOO CARE ROUTINE” DI BLACK MASTANG
colore, in genere in due o tre settimane. La cura nel tempo. È importante adottare i dovuti accorgimenti per fare in modo che questo strato di pelle guarisca nel migliore dei modi e si mantenga poi sano e integro evitando ad esempio detergenti aggressivi. Per mantenere l’aspetto del tattoo nel tempo e preservarne l’aspetto e la bellezza, è importantissimo continuare a mantenere idratata, morbida e in salute la zona tatuata. È fondamentale poi, continuare a salvaguardare il tatuaggio dai raggi del sole e dalle lampade abbronzanti con creme solari ad alta protezione, evitando che scolorisca con il passare degli anni. La pelle è di fatto la tela del tattoo e il sole (il nemico numero uno dei tatuaggi) ne velocizza il processo di invecchiamento, raggrinzendola e incidendo quindi anche sul disegno.
Per ottenere la sinergia perfetta tra la realizzazione del tatuaggio e la sua durata nel tempo, il giovane marchio Black Mastang ha innovato il mercato creando prodotti specifici per la cura del tatuaggio e ha dato vita alla “Tattoo Care Routine”, una vera e propria rivoluzione nel mondo tattoo. Ispirandosi alla doppia detersione coreana, ha concepito trattamenti che agiscono efficacemente per il benessere della cute (CARE), per il mantenimento della brillantezza, per la definizione del tratto e dei colori del tatuaggio (SHINE) e per la corretta detersione (CLEAN). In questo modo la pelle risulta più protetta, tonica ed elastica. Il fondatore dell’azienda, Alessandro Beratto, ha scelto la fiera Verona International Tattoo Expo che si è svolta a maggio per presentare ufficialmente la sua nuova linea di prodotti professionali per tatuatori totalmente Made in Italy. L’azione mirata dei principi attivi contenuti nelle formulazioni ad alta concentrazione di cristalli di CBD e olio di canapa costituisce uno straordinario supporto all’attività del tatuatore in quanto la pelle risulta più ricettiva, meno irritata e gonfia durante la realizzazione del tatuaggio.
I prodotti Black Mastang si possono trovare online sul sito blackmastang.com e/o dal proprio tatuatore di fiducia.
FELICITÀ? NO GRAZIE!
Si può aver paura di essere felici? Sembra paradossale, eppure questa paura esiste e porta il nome di cherofobia, un timore irrazionale che fa sì che chi ne soffre nutra un’avversione patologica verso tutte quelle emozioni comunemente considerate positive. Il termine ha etimologia greca e deriva da “kairós”
(ciò che rallegra) e “fóbos” (paura): letteralmente quindi è “la paura di essere felici”. In sostanza si tratta di una tendenza a evitare le circostanze positive e le emozioni che ne conseguono. La dott.ssa Valeria Fiorenza Perris, Psicoterapeuta e Clinical Director del servizio di psicologia online e Società Benefit Unobravo, descrive così la cherofobia: «Si tratta di una forma di ansia anticipatoria che nasce dalla paura che la serenità possa in qualche modo renderci vulne-
rabili. Dietro questa fobia c’è, in fatti, la convinzione che la felicità sia uno stato volatile e passeggero e che a un momento gioioso debbano necessariamente seguire disgrazie, traumi o eventi negativi. Vedendo la felicità come una minaccia, il cherofobico attiva inconsciamente un meccanismo di difesa che, solitamente, si manifesta con l’autosabotaggio e l’evitamento di qualsiasi tipo di situazione che potrebbe generare contentezza, divertimento o euforia».
la cherofobia
Ad oggi i professionisti della salute mentale hanno individuato un corpus di sintomi e atteggiamenti comuni a molti cherofobici quali, per esempio, la tendenza a evitare opportunità che potrebbero condurre a cambiamenti di vita positivi o il rifiuto di prendere parte ad attività divertenti. Chi soffre di cherofobia prova, inoltre, ansia se invitato a partecipare a un’occasione sociale. La felicità è poi spesso percepita
dal cherofobico come un “frutto proibito”, qualcosa da non mostrare agli altri e per cui sentirsi in colpa, e a cui, sicuramente, seguirà una punizione. Il cherofobico crede anche che la felicità possa renderlo un individuo peggiore e non ben visto e ritiene che perseguirla sia una perdita di tempo e uno sforzo inutile.
Paura della felicità: da cosa ha origine?
Le cause della cherofobia possono risiedere in esperienze negative precedentemente vissute dal soggetto ed eventi, più o meno traumatici, che hanno minato il senso di ottimismo, fiducia e sicurezza verso gli altri e l’esterno. La paura di essere felici spesso è legata a uno o più momenti gioiosi vissuti durante l’infanzia a cui ha fatto seguito un evento traumatico come una punizione, una delusione o anche una perdita importante. Questa esperienza negativa, in cui emozioni come la rabbia, l’umiliazione, il dolore hanno ottenebrato ogni sensazione positiva, ha fatto sì che si venisse a creare un’associazione distorta della relazione causale tra felicità e dolore. Oltre ai traumi infantili, anche il contesto e la cultura in cui si vive, così come l’educazione ricevuta, possono contribuire all’insorgere di questo disturbo. Per alcuni soggetti la cherofobia potrebbe, per esempio, esprimere il timore di un conflitto con una persona significativa, come un genitore o un familiare.
Indipendentemente dalle cause che hanno portato all’insorgere di questa fobia, i soggetti che ne sono affetti sono accomunati da un meccanismo difensivo che li porta a sfuggire alla felicità nel tentativo
di ripararsi dal dolore e dalla sofferenza che ne conseguiranno. Superare la paura della felicità è possibile
«Chi soffre di cherofobia non è necessariamente un soggetto sempre triste, ma è sicuramente qualcuno che evita determinati eventi per il timore che questi possano successivamente tramutarsi in una fonte di infelicità. Un nuovo lavoro, amore, amicizia o interesse viene percepito dal cherofobico come una minaccia al proprio status quo e, quindi, come qualcosa da evitare. Questo atteggiamento ha evidenti ripercussioni sulla vita sociale, lavorativa e sentimentale, inoltre costituisce un forte limite al processo di crescita, sviluppo e realizzazione personale dell’individuo», spiega la dott.ssa Perris. «Accorgersi di soffrire di questo disturbo è sicuramente un buon primo passo. È inoltre importante che l’individuo comprenda, attraverso un lavoro di autoriflessione,
l’origine e le cause delle sue ansie e preoccupazioni, così da poterle affrontare. In questo processo, è essenziale non sottovalutare mai l’appoggio che possono darci coloro che ci sono vicini e ci vogliono bene. Oltre ad infonderci amore e sicurezza, il partner, gli amici e i familiari possono offrirci spunti e punti di vista molto preziosi per aiutarci a gestire meglio e superare le nostre fobie. Non essendo la cherofobia riconosciuta a livello diagnostico, non esiste ancora una vera e propria cura o terapia. Tuttavia, come per ogni altra fobia, la psicoterapia può risultare estremamente efficace». «È, infine, fondamentale - conclude la dottoressa - tenere a mente che non è possibile essere sempre felici o esserlo per tutto. Possiamo, però, godere appieno e senza paura di ogni momento di felicità e imparare ad accogliere e abbracciare ogni emozione per vivere liberamente e con pienezza la vita!».
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ALL’OMBRA DELLE DOLOMITI
A cura di SANDRO NOBILIUna palestra naturale sotto il cielo del Veneto. È il territorio del Consorzio Turistico Tre Cime Dolomiti. Le Dolomiti Bellunesi con la valle di Auronzo e Misurina costituiscono un vero paradiso naturale dove svolgere ogni tipo di attività sportiva montana. Naturalmente passeggiate ed escursioni, ma anche arrampicata. Fondamentale la presenza dei laghi che permettono di praticare anche quelle discipline legate al mondo acquatico, tra cui canoa e pesca. Un mondo di opportunità per chi ama vivere in modo attivo la propria vacanza.
Tre Cime: montagna per tutti
Seguire il sentiero che si addentra nel bosco fitto e camminare ascoltando i suoni della natura. Il profumo del muschio, i raggi del sole che penetrano tra gli alberi, lasciarsi guidare dal proprio ritmo. Oppure andare dritti alla meta, un passo dopo l’altro, in salita. Sentire i polpacci che tirano, il cuore che batte e il respiro che si fa affannato man mano che la strada diventa più ripida, su fino in cima, fino a raggiungere quel punto panoramico che ci appaga di tutta la fatica. O ancora inerpicarsi fino alla vetta, agganciati a una fune d’acciaio, facendo attenzione a ogni singolo passo. Ci sono tanti diversi modi di camminare e assaporare la montagna. Ognuno può scegliere quello che più gli appartiene, a seconda del proprio allenamento, ma anche della giornata. L’area del Consorzio Turistico Tre Cime mette a disposizione oltre 200 km di sentieri segnati, tra passeggiate rilassanti e trail impegnativi, sentieri attrezzati e vie ferrate, strade forestali e traversate di alta quota. Il paesaggio sempre mutevole permette di attraversare lungo il cammino vallate e boschi, radure e ghiaioni, rocce e pareti a strapiombo. Ma soprattutto regala colpi d’occhio spettacolari grazie alle imponenti vette dolomitiche. Dalle
“
Vacanze attive, tra ritmo lento e adrenalina ”
Alcune immagini suggestive delle Tre Cime Dolomiti
Dolomiti Bellunesi
Tre Cime di Lavaredo ai Cadini di Misurina, dalla Croda dei Toni alle Marmarole, dal Sorapiss al Cristallo, dal Cridola al Tudaio. Tra tutti i percorsi c’è un’esperienza che rimane scolpita nella memoria: il giro delle Tre Cime di Lavaredo. Man mano che si sale, in auto o a piedi per i più allenati, lungo i tornanti della strada a traffico controllato che porta al punto di partenza dell’escursione, si gode del paesaggio, prima completamente verde e rigoglioso, poi sempre più spoglio di vegetazione, aspro. Il Rifugio Auronzo si trova a 2.320 metri di altitudine, proprio sotto la parete sud delle Tre Cime, ed è da qui che si intraprende il percorso ad anello che permette di ammirare questo capolavoro della natura. Le Tre Cime si stagliano in tutta la loro maestosità e imponenza regalando uno spettacolo mozzafiato. Ad appena due chilometri da Auronzo si trova il comprensorio del Monte Agudo. Noto per le discese invernali sugli sci, durante la bella stagione è il punto di partenza ideale per camminate in quota, grazie alle due seggiovie, tra cui una moderna quadriposto ad agganciamento automatico. In 15 minuti, dalla località Taiarezze a 900 metri s.l.m. si raggiunge il Rifugio Monte Agudo a 1.573 metri di altitudine e ci si gode uno splendido panorama su Auronzo e sulle Tre Cime di Lavaredo. Da qui partono diversi sentieri ben segnalati per continuare il cammino nella natura.
Tra gli sportivi che si dedicano una vacanza in questo meraviglioso territorio, non mancano gli appassionati di arrampicata. Salite su roccia, arrampicata sportiva in falesia, percorsi attrezzati e vie ferrate sono le proposte delle Guide Alpine Tre Cime per un approccio all’arrampicata in completa sicurezza, seguiti da persone competenti e preparate. Ideale per provare le brezza di una salita in ferrata è il Monte Paterno, grazie a un percorso attrezzato facile, che permette di prendere confidenza con la disciplina. Il tempo di percorrenza è di 6 ore, 4 chilometri circa con un dislivello di 500 metri. Se siete amanti del Nordic Walking, sono numerosi gli istruttori a disposizione per avvicinarsi a questa disciplina. E poi non mancano campi da tennis, minigolf da 18 buche, campi bocce e ping-pong. Per chi non rinuncia all’adrenalina: Fun Bob, la rotaia di 3 km che permette di raggiungere i 45 km orari, e Adventure Park, con ben cinque percorsi aerei a diversa altezza, adatti a ogni età.
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Dal canyoning alla pesca dei temoli
Se il vostro elemento è l’acqua, qui siete nel posto giusto per vivere esperienze uniche. Tutto “merito” del lago di Auronzo che vede ogni anno sfidarsi centinaia di atleti provenienti un po’ da tutto il mondo in prestigiose competizioni di canoa, kayak e dragon boat. Dalla Gara di Velocità Canoa e Kayak alla Gara Internazionale di Canoa Velocità, dalla Manifestazione per le Donne in Rosa con gare di Dragon Boat ai Campionati Mondiali Junior e Under 23 di Canoa Velocità. Conosciuto anche come lago di Santa Caterina, il lago di Auronzo vanta una serie di plus che lo rendono perfetto per ospitare ritiri e stage di club e nazionali. Tra questi: blocchi di partenza automatici, pontili mobili che agevolano l’entrata e l’uscita dall’acqua delle imbarcazioni e degli atleti, campo gara di 9 corsie e barca a motore a disposizione dei team. L’ASD Canoa Kayak Auronzo Misurina organizza corsi base di canoa aperti ad adulti e bambini dagli 8 anni di età per imparare i fondamentali e divertirsi in totale sicurezza. Gli appassionati di nuoto trovano la piccola piscina Bucintoro ad Auronzo, mentre a Pelos di Cadore la Piscina Sporting con vasca interna, esterna con acqua riscaldata e ampio solarium. E poi c’è la pesca regolamentata sia nei laghi di Auronzo e Misurina, sia nella darsena del fiume Ansiei. Sono presenti anche due zone Catch & Release: una a monte del lago di Santa Caterina su una lunghezza di 900 metri lineari che vede la presenza dei temoli del Da-
nubio, l’altra a Misurina, un vero e proprio bacino ittico con aree attrezzate. Mondiali di Canoa Velocità
Sono davvero tanti gli appuntamenti sportivi che animano l’estate del Consorzio Turistico Tre Cime Dolomiti. Un calendario ricco sia per gli atleti che vogliono partecipare attivamente, sia per coloro che desiderano assistere alle gare prestigiose, per fare il tifo e lasciarsi stupire dalle prodezze sportive. Tra tutti, il weekend 16-18 giugno il lago di Santa Caterina ad Auronzo ospiterà la Gara Internazionale di Canoa Velocità, mentre dal 5 al 9 luglio si svolgeranno i Campionati Mondiali Junior e Under 23 di Canoa Velocità per le categorie Junior dai 17 ai 18 anni e Under 23 dai 19 ai 23 anni. L’eccezionalità dell’evento è data anche dal fatto che solitamente le gare di canoa velocità, a questi livelli, si svolgono in bacini artificiali: è la prima volta assoluta che una competizione mondiale di questa disciplina si svolge in un lago alpino e in un contesto montano.
Qui, nel cuore delle Dolomiti Bellunesi, esistono paesaggi ancora incontaminati, dove la natura è la vera protagonista. Non è la montagna delle catene alberghiere, delle piste affollate, dei grandi numeri. È la terra delle Tre Cime di Lavaredo, di Auronzo e Misurina. Un paradiso naturale dove trovare la propria dimensione e il giusto ritmo, assaporare accoglienza e genuinità. Per una vacanza che rigenera.
APERTI PER VOI SOTTO LE STELLE
Piccoli e grandi tesori dell’Italia da gustare
Italia è bella in ogni angolo, è il regno dell’arte e della storia. Il Touring Club Italiano, che si prende cura del nostro territorio come bene comune da oltre 125 anni, è sempre pronto ad evidenziarlo e a promuovere le sue bellezze e i suoi tesori con preziose iniziative come questa. Infatti dal 9 all’11 giugno, i luoghi “Aperti per Voi” del TCI si animeranno per “Aperti per Voi sotto le Stelle”: aperture prolungate e straordinarie ed eventi speciali per rendere la bellezza, l’arte e la cultura accessibili a tutti. Un’iniziativa per scoprire i segreti delle città che spesso non si trovano neanche sulle guide turistiche, conoscere la storia e le curiosità di un luogo e, soprattutto, entrare in palazzi o chiese che spesso sono inaccessibili. Da Brescia a Palermo sono numerose le città coinvolte. Molte visite sono ad accesso gratuito, altre con una piccola donazione, altre ancora con un biglietto d’ingresso. Un’occasione unica per conoscere storie e racconti, riscoprire dettagli, svelare spazi normalmente non accessibili, passeggiare in ambienti suggestivi fino al tramonto e aspettando le stelle. Dai luoghi di Bergamo e Brescia, Capitale della cultura 2023, alle meravigliose chiese di Napoli e Paler-
mo, dagli splendidi palazzi di Roma all’opera mia più bella del Maestro Verdi, la casa di riposo per musicisti da lui voluta a Milano, saranno oltre 50 i luoghi e più di 30 le città italiane coinvolte. Tra questi, anche alcuni luoghi aperti in modo esclusivo per l’occasione - come Palazzo Clerici a Milano dove si possono ammirare gli affreschi di Tiepolo e i resti della domus romana e di tabernae sotto il palazzo della Corte d’Appello di Ancona - e altri appuntamenti speciali come quello al Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto a Firenze, refettorio dell’antico convento annesso alla chiesa di San Salvi. Tra le aperture da non perdere ci sarà quella di Palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno (MB), sontuosa residenza del Conte Bartolomeo III Arese, con la sua
facciata semplice e rigorosa di un bianco accecante, dove saranno visibili anche spazi inconsueti (la Sala delle Colonne, la Sala delle Marine e la Sala del Castello). A Milano è prevista anche una visita a “I Tesori della Ca’ Granda” che comprende per l’occasione il salone del Capitolo d’Estate, normalmente non accessibile, ma si potranno ammirare anche Casa Museo Boschi di Stefano e San Maurizio al Monastero Maggiore (il più grande monastero femminile di Milano del XVI secolo con una volta stellata spettacolare), con aperture serali animate dai racconti dei soci volontari. A Roma protagonista sarà Palazzo Borromeo, situato lungo la via Flaminia a poca distanza da Porta del Popolo e dall’omonima piazza, che affonda le sue radici nel
Da sinistra: Bergamo, Monastero di Astino, Chiesa del santo Sepolcro; Milano, Palazzo Clerici; sotto: locomotiva, 940-052 con spartineve
Rinascimento italiano e, dopo diverse successioni, nel 1929 fu acquistato dal Governo italiano al fine di ospitarvi la sua rappresentanza diplomatica presso la Santa Sede. Napoli accoglierà i visitatori nella Chiesa dei Santi Severino e Sossio. Un gioiello composto da 374 metri quadri di affreschi (seconda metà del ’600), intarsi lignei ricchissimi (XVI secolo) e preziosi pavimenti cosmateschi. A Palermo per la prima volta si potrà entrare nella Chiesa di Santa Maria in Valverde (Piazza Cavalieri di Malta), dalle 17 alle 20 e restare incantati dall’apparato decorativo al suo interno (ad opera di Paolo Amato). “Aperti per Voi sotto le Stelle” è frutto della ultradecennale esperienza del progetto Aperti per Voi del Touring Club Italiano nell’accogliere continuativamente, grazie ai suoi soci volontari, cittadini e turisti in siti d’arte e cultura altrimenti inaccessibili al pubblico o aperti con limitazioni di orario. Dal 2005, sono oltre 21 milioni i visitatori accolti, di cui 1,5 milioni solo nel 2022; oggi sono oltre 1600 i soci volontari attivi in tutta Italia e 85 i luoghi aperti in 35 città italiane in 14 regioni. Tutti i programmi e le modalità di partecipazione, di prenotazione (dove prevista) e di visita si trovano sul sito: touringclub.it/sottolestelle.
100 ANNI DI DOLCEZZA
Giovanni Battista Ambrosoli era talmente ghiotto di miele che ogni anno ne acquistava in Svizzera, per sé e la sua famiglia, una latta da 40 chili. Tutto comincia agli inizi del ’900 quando, a seguito dello scoppio del primo conflitto mondiale, la chiusura dei confini blocca le forniture di miele dalla Svizzera. Un amico apicoltore dona ad Ambrosoli alcune arnie: «Così, signor Ambrosoli, il miele se lo produce lei da solo e ne ha per tutto l’anno». Il giovane Giovanni Battista, che ai tempi gestiva la vecchia fattoria di famiglia a Ronago, in provincia di Como, riesce a coniugare gli studi da perito chimico e la sua grande passione. Così nasce l’apicoltura nomade in Italia: Ambrosoli si procura un camion per metterci le arnie e inizia a portare le api da Piacenza e da Milano, fino ai monti. Il raccolto aumenta. Inizialmente Giovanni Battista decide di regalare tutto il miele che avanza; poi realizza l’idea di conservare il prodotto in un vasetto per lanciarlo sul mercato con un’etichetta personalizzata. Nel 1923 nasce ufficialmente l’azienda che, cento anni più tardi si trova ancora a Ronago, nella via che oggi porta proprio il nome del fondatore
G.B. Ambrosoli e uno dei figli, Alessandro, ne è il Presidente. L’Azienda decolla a partire dagli anni ’30, che vedono un boom di richieste di prodotti a base di
miele e inizia a selezionare i migliori fornitori in Italia e all’estero, inaugurando così un modello di business che ancora oggi rappresenta la chiave del suo successo. Ambrosoli però non produce solo miele: nel 1931 viene lanciata la Cera Ambra (dalla cera d’api), per pavimenti e mobili. L’anno dopo tocca alle caramelle Ambrosoli, che inizialmente vengono incartate a mano, dall’idea sempre di Giovanni Battista di avere “il miele a portata di mano”. Ambrosoli non si ferma neanche quando la II Guerra Mondiale spazza via le sue 5mila arnie. Inizia a guardare all’estero e comincia ad affidarsi a produttori attivi in alcune delle zone con l’aria più pulita del mondo, come le pianure incontaminate dell’Argentina e le remote praterie di Ungheria e Moldavia. Aree scarsamente popolate, il cui miele si distingue per la sua unicità, miele che viene poi lavorato in Italia, dove si crea la miscela perfetta per i consumatori. «Vi lascio piena libertà di conduzione dell’azienda, ma ricordate una cosa sola, la più importante: al miele non dovrete mai aggiungere nulla». Non esistono parole migliori del lascito ai figli di Giovanni Battista Ambrosoli - fondatore dell’omonima Azienda che da 100 anni si identifica con il miele - per descrivere lo spirito e la missione di un’azienda familiare che ha superato la prova del tempo e cresce ancora oggi solo e sempre attraverso “la dolcezza”.
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LUOGHI ETRUSCHI
David Herbert Lawrence
LUOGHI ETRUSCHI
Nell’aprile del 1927, David Herbert Richards Lawrence (l’autore di “L’amante di Lady Chatterley”) intraprende con un amico un’escursione, forse sarebbe meglio dire un pellegrinaggio nei luoghi etruschi: Cerveteri, Tarquinia, Vulci e Volterra. Il resoconto di questo viaggio rimasto incompiuto (mancavano ancora Cortona, Chiusi, Vetulonia ecc.) fu pubblicato nel 1932, un anno dopo la sua morte. “Luoghi etruschi”, un libro poco letto in Italia, ora rieditato, non è solo un libro di viaggio, ma bensì l’espressione più articolata e viva della visione del mondo di Lawrence. È d’uopo qui ricordare che Lawrence subì l’influsso della Società Teosofica (organizzazione internazionale fondata nel 1875 a New York, dedita allo studio e alla divulgazione della teosofia - letteralmente sapienza divina - e delle scienze esoteriche in generale). Non cercava soltanto opere d’arte di una grande cultura dimenticata ma bensì quella “visione apocalittica dell’umanità” che era la sola cosa che gli interessasse. In questo libro, l’autore mostra un aspetto originale di questa grande civiltà italica. Fortemente influenzata da elementi orientalizzanti, l’arte etrusca si ispirò a lungo agli oggetti importati da Egitto e Fenicia. Se gli Etruschi ci appaiono così misteriosi è perché la loro cultura è legata a “Chthon”, la terra dalla superficie in giù, il mondo sotterraneo. Da qui il loro gusto per i recessi e gli antri scavati nella pietra, il loro prediligere le pareti scoscese che precipitano verso fiumi e torrenti. È per questo motivo che gli Etruschi hanno costruito e vegliato con così tale cura le dimore dei loro morti. Che la vita sia tanto più amabile quanto più costruisce la memoria sotterranea di coloro che una volta abbiamo amato, che vi sia fra presente e passato un’intensa comunità, questo è il lascito degli Etruschi attraverso lo scritto di Lawrence. I loro sepolcri appaiono a Lawrence “pacati e accoglienti e non ci si sente oppressi discendendovi”. E ancora: “...tale popolo vive del mistero dei poteri elementari dell’universo, delle complesse vitalità di ciò che noi chiamiamo debolmente Natura. Gli Etruschi fecero piccoli templi, simili a casette dal tetto a punta... Templi modesti, delicati, fragili ed evanescenti come fiori... Sembra esserci stato nell’istinto etrusco il vero e proprio desiderio di mantenere intatto il senso giocoso della vita... un compito molto più difficile di quel che non sia conquistare il mondo o sacrificare il proprio io o salvare l’anima immortale”. “Luoghi etruschi” è una ricca esposizione di estetica e molto di più: l’immaginario artistico è sempre dinamico, frutto di contaminazioni e incontro fra popoli diversi, uniti dalla bellezza. Un libro magistrale, facile e naturale come il respiro.
LE PAROLE DELLA SALUTE CIRCOLARE
Gli enormi progressi fatti dalla medicina negli ultimi duecentocinquant’anni ci hanno abituato a dare la salute per scontata. Di punto in bianco, però, la pandemia ci ha svelato che abbiamo delle vulnerabilità nascoste e che la salute individuale non è affatto slegata da quella collettiva e del sistema. Ilaria Capua ci aiuta a costruire questo percorso intrecciando un nuovo dialogo tra passato, presente e futuro, e lo fa attraverso alcune parole chiave che possono essere utilizzate come fonte di ispirazione, parole capaci di definire un nuovo concetto di salute, quello di salute circolare.
Ilaria Capua (Aboca)
STIGMA
GIRO D’ITALIA
Le vicende dimenticate, i retroscena poco noti e le storie a tinte forti del Giro d’Italia, una delle manife stazioni sportive più anti che, gloriose e amate del nostro Paese. Un’avventura nata col Novecento che continua ad affascinare anche nel terzo millennio.
Beppe Conti (Diarkos)
Mireya non crede più nei miracoli: troppe volte la vita l’ha masticata e risputata, illudendola che un futuro scintillante fosse in serbo per lei. Decide di trasferirsi a Philadelphia in cerca di fortuna. Con sé ha soltanto una vecchia valigia, intorno l’inverno gelido di una città sconosciuta.
Erin Doom (Magazzini Salani)
COSE CHE NON SI RACCONTANO
Un romanzo che, pur raccontando una storia eccezionale e cruda, riesce a parlare in modo vero, e profondamente attuale, di tutte le donne che in un punto diverso della loro vita si sono chieste: Desidero un figlio? Qual è il momento giusto? Dovrò rinunciare a me stessa, alle mie ambizioni?
Antonella Lattanzi (Einaudi)
IL GIGLIO D’ACQUA
Ivana Librici ci porta in una Bolivia complessa e autentica, tra gli odori della vegetazione, i sapori dei pasti condivisi, i colori degli abiti, delle strade e delle missioni. Indagando l’alleanza tra donne e la forza dei legami, va al cuore del miracolo dell’amicizia, capace di resistere al tempo e di toccare molte vite.
Ivana Librici (Solferino)
LUCCIOLE D’INVERNO
Una raccolta di racconti al femminile che dimostrano una generosità che non muore, quella del dare senza voler ricevere, eppure ricevere lo stesso e continuare a brillare. Nonostante le protagoniste appartengano a diverse culture, paesi e generazioni, la loro solidarietà è un alimentatore di energia.
Elena Rossi (Armando Curcio)
IL TROVATORE
Chiude la Stagione cinematografica della Royal Opera House
Dal 2008 il programma cinematografico della Royal Opera House porta l’opera e il balletto al pubblico di tutto il mondo. La stagione 2022-23 si chiude con una nuova produzione della monumentale opera di Verdi “Il Trovatore” che sarà trasmessa in diretta in oltre 900 cinema martedì 13 giugno. Una stagione che si conclude con successo con ben 13 produzioni del Royal Ballet e della Royal Opera trasmesse nei cinema di una trentina di Paesi. Il Trovatore è tra le opere liriche più rappresentate al mondo di G. Verdi.
Grazie alle intense emozioni, alla struggente storia d’amore e alla musica magnifica questo titolo si è conquistato negli anni una notorietà senza eguali. La nota più caratteristica di questo titolo è perciò senza dubbio la magistrale fusione tra emozioni senza tempo e la bellissima contestualizzazione storica che lo rende un’opera sempre viva ed avvincente. La stagione della Royal Opera House è distribuita nei cinema italiani da Nexo Digital (elenco delle sale su nexodigital.it) in collaborazione con MYmovies.it.
L’opera. Composta nel 1852, il Trovatore fa parte di quella che viene tradizionalmente definita la “Trilogia popolare” di Verdi insieme a Rigoletto e a Traviata. L’opera appare tuttavia come un elemento abbastanza dissociato rispetto a Traviata e Rigoletto, forse inteso dallo stesso Verdi come uno scomodo intermezzo tra le altre due opere, un prodotto puramente commerciale di validità artistica relativa. I personaggi di quest’opera appaiono più ricchi di umanità, più approfonditi sotto il profilo psicologico, rispetto a quelli delle altre due opere della “Trilogia”, e la vicenda narrata è molto più vicina che negli altri casi a una vicenda umana, ma tutto ciò solo grazie all’incisività della musica più che per merito di un libretto che appare spesso astratto, poco illuminante ed eccessivamente paludato. Al Trovatore critici dell’epoca
non risparmiarono qualche nota polemica per il fatto che Verdi aveva forzato alcune tessiture vocali (soprano e baritono) oltre i loro limiti naturali. Per il tenore, invece, le buone regole furono rispettate. Ma durante la replica fiorentina dell’opera, il tenore Baucardè, in preda ad una sorta di raptus interpretativo, si lasciò andare a quella che è poi divenuta una delle più note convenzioni esecutive non scritte in partitura: l’esecuzione di un “do” acuto (chiamato poi “di petto”) al culmine della cabaletta “Di quella pira”, arbitrio avallato dalle acclamazioni del pubblico e tollerato, a quanto pare, dallo stesso Verdi. La regia è di Adele Thomas, mentre a dirigere l’orchestra sarà il direttore musicale della Royal Opera Antonio Pappano. Con Marina Rebeka, Riccardo Massi, Ludovic Tézier e Jamie Barton, la produzione ambienta la storia di Verdi in un universo di superstizione medievale ispirato ai quadri di Hieronymus Bosch. Con una partitura che comprende il famoso coro Anvil, Il trovatore offrirà sia al pubblico più esperto che a quello più giovane una serata memorabile.