Italia da gustare winter 2013 14

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WINTER//INVERNO

M A G A Z I N E

Turismo//Benessere//Alimentazione

Cultura del territorio

MASERATI QUATTROPORTE VALTELLINA Non solo neve

COURMAYEUR A breathtaking holiday It is

CARNIVAL time



editoriale

di Evelina Flachi

S

Care Lettrici, cari Dear Lettori, Readers,

sono molti i libri e le testate che parlano della nostra incantevole Italia e molte sono le notizie che abbiamo imparato ad apprezzare anche con l’aiuto dei media televisivi e delle informazioni turistiche, ma ora sono felice di presentarvi un nuovo progetto editoriale che mi hanno proposto di dirigere! Per prima cosa vi devo dire che ho accettato perché sono rimasta subito affascinata dal titolo della testata - Italia da Gustare - che mi ha fatto subito pensare al gusto ed al benessere che possiamo conquistare a tavola se impariamo a conoscere meglio anche i valori nutrizionali degli alimenti contenuti nelle nostre ricette molto apprezzate anche all’estero. Questa esperienza editoriale offre un’interessante opportunità per far conoscere ed apprezzare ai lettori anche usanze, abitudini e prodotti del nostro ricco territorio. “Gusteremo l’Italia” dal punto di vista culturale e produttivo del territorio con particolare attenzione alla stagionalità. La nostra tradizione alimentare mediterranea, patrimonio dell’Unesco, è stata anche per me, negli anni, una base culturale sia come nutrizionista che giornalista e ritengo possa rappresentare uno dei temi principali di Expo 2015. Per quattro volte l’anno ci occuperemo di cultura, turismo e stagionalità del territorio, analizzando anche argomenti attuali come lo stile di vita, l’educazione alimentare, la sicurezza dei cibi e la riduzione degli sprechi, temi dei quali sempre di più dovremo occuparci per un miglior futuro della nostra “Magica Italia”. Buon lavoro a Noi per Voi… e spero buona lettura a Voi per Noi.

there are a lot of books, magazines and television programs talking about our enchanting Italy, but now I’m happy to present you a new editorial project that I willingly agreed to direct! First of all I was immediately intrigued by the title – Italy to taste - that made me immediately to think of the taste and well-being that we can win at the table even if we learn more about nutritional values of the food in our recipes very appreciated abroad. This editorial experience offers an opportunity to raise awareness and appreciation to the readers customs, habits and products of our rich land, too. “We’ll taste Italy” from the point of view of the cultural and productive territory, with particular attention to seasonality. In my opinion, both as cultural journalist and nutritionist, our Mediterranean traditional food is one of the most important themes of Expo 2015. Four times a year we will deal with culture, tourism and seasonality of the territory, as well as analyzing current topics such as lifestyle, nutrition education, food safety and waste reduction, themes of which increasingly have to be dealed for a better future of our “Magic Italy”. I hope you enjoy reading our magazine.

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Sommario//winter-inverno 06

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TRA MITO E LEGGENDA

La leggenda di Babbo Natale VIAGGIO A 5 SENSI

Courmayeur VIAGGIO A 5 SENSI

Non solo neve in Valtellina STORIE ITALIANE

Maserati Quattroporte ECO - LOGICO

Il colore del vetro LIBRI

Scelti per voi PIAZZA ITALIA

Carnevali INSOLITI VIAGGI

Una vacanza da brivido Direttore Responsabile Dario Bordet Direttore Editoriale Evelina Flachi Vice Direttore Editoriale Alessandro Trani Progetto grafico Publisystem.it Pubblicità,Promozione, Pubbliche Relazioni Le Roy Advertising - Milano Dante Colombo, Carlo Kauffmann

Edizioni Le Roy srl Viale Brianza 24 Milano Tel. 02.26140913 redazione@le-roy.it Stampa Bieffe Industria Grafica (Recanati – MC) Periodico mensile Reg. trib. di Milano n. 287 del 2/7/2012 Distribuzione Gratuita

REDAZIONE Sandro Conte Fossati, Riccardo Lagorio, Riky Lario, Luca Medici, Giovanna Moldenhauer, Isabella Radaelli, Monica Rota.

Desideriamo informarLa che i suoi dati personali raccolti direttamente presso di lei o fornitici saranno utilizzati da parte di “Italia da Gustare” nel pieno rispetto dei principi fondamentali dettati dalla direttiva 95/46/CE e dal D.lgs. 171/98 per la tutela della Privacy nelle Telecomunicazioni e dalla direttiva 97/07/CE e dal d.lgs. 185/99. Eventuali detentori di copywriting sulle immagini - ai quali non siamo riusciti a risalire - sono invitati a mettersi in contatto con: Le Roy srl


TRA MITO E LEGGENDA

La leggenda DI BABBO NATALE

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A cura di Sandro Conte Fossati

Il primo personaggio che ci viene in mente pensando alle tanto attese festività natalizie è, indubbiamente, Babbo Natale. Poi c’è la Befana… ma quella è un’altra storia. Non sono in tanti a sapere che chi l’ha veramente reso famoso è stata la Coca Cola; ma procediamo con ordine. Chi è davvero Babbo Natale? Nella maggior parte delle tradizioni l’identità più diffusa è quella di San Nicola, ma nel mondo è conosciuto con nomi diversi. Il più diffuso è Santa Claus derivazione dall’olandese Sinter Klaas, San Nicola in lingua Olandese, e dal latino S a n c t u s N i c o l a u s soprattutto negli Stati Uniti e nei paesi anglosassoni. Nel resto del mondo, dove non è chiamato San Nicola, troviamo la traduzione del termine “ B a b b o Natale”: Père Noël in Francia, Papá Noel in Spagna, Noel Baba in Turchia. Ma chi era San Nicola? La più famosa leggenda

su questo straordinario Santo viene descritta da Dante nel Purgatorio. San Nicola, nato intorno all’anno 270 d.C. a Patara, in quella che è oggi la Turchia, divenne vescovo di Myra, in Lycia. Commosso dalla vicenda di un nobiluomo caduto in miseria e disperato perché non aveva la dote per far sposare le tre figlie, decise di aiutarlo lanciando attraverso la finestra tre sacchi di monete in tre notti. Le prime due notti tutto filò liscio ma alla la terza, trovò chiusa la finestra. Deciso a perseverare nell’impresa, San Nicola si arrampicò sul tetto e calò nel camino il sacco di denari, che andarono a finire in una delle calze appese ad asciugare proprio sul camino. Da questa leggenda si sviluppò, dopo la sua morte, l’usanza di fare doni durante il 6 dicembre, giorno di San Nicola. Ma, data la vicinanza col Natale, il giorno tradizionale in cui era usanza fare doni venne spostato al 25 dicembre. In seguito questa leggenda venne semplificata per i bambini, a cui si raccontava che San Nicola donava in forma anonima cibo alle famiglie povere facendolo calare dai camini. Secondo le cronache dell’epoca, il Santo a n d a v a in giro montando un asinello bianco; col passare dei secoli, nell’800 il suo mezzo di trasporto divenne una slitta trainata da ben otto renne. L’immagine attuale di Babbo Natale risale al 1931 in un contesto del tutto imprevedibile. L’azienda produttrice della Coca Cola, in quel periodo, aveva bisogno di un simbolo pubblicitario natalizio e decise di utilizzare proprio Babbo Natale vestendolo interamente dei colori della compagnia, il bianco e il rosso, e raffigurandolo nell’atto di bere allegramente la bibita in questione. Da allora il Babbo Natale realizzato dalla Coca Cola divenne la raffigurazione ufficiale che conosciamo tuttora ai giorni nostri. Solo nella campagna del 2005 la Coca Cola sostituì la campagna natalizia con gli orsi polari.

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The legend OF SANTA CLAUS Who really is Santa Claus? In most traditions, the identity is the most widespread of St. Nicholas, but in the world is known by different names. The most common is Santa Claus - derived from the Dutch Sinter Klaas, St. Nicholas in Dutch language, and the Latin Sanctus Nicolaus - especially in the U.S. and Anglo-Saxon countries. In the rest of the world, we find the translation of the Italian name “Babbo Natale”: Père Noël in France, Papá Noel in Spain, Noel Baba in Turkey. The legend of Santa Claus can be traced back hundreds of years to a monk named St. Nicholas. It is believed that Nicholas was born sometime around 270 A.D. in Patara, near Myra in modern-day Turkey. Much admired for his piety and kindness, St. Nicholas became the subject of many legends. It is said that he gave away all of his inherited wealth and traveled the countryside helping the poor and sick. One of the best known of the St. Nicholas stories was written by Dante Alighieri in his Purgatory saying that he saved three poor sisters from being sold into slavery or prostitution by their father by providing them with a dowry so that they could be married. Over the

course of many years, Nicholas’s popularity spread and he became known as the protector of children and sailors. His feast day is celebrated on the anniversary of his death, December 6. This was traditionally considered a lucky day to make large purchases or to get married. But, given the proximity to Christmas, the traditional day to give gifts was moved to December 25. This legend was later simplified for children, saying that St. Nicholas anonymously gave food to poor families, making it fall from chimneys. According to the chronicles, the Holy moved on a white donkey; over the centuries, the white donkey became the famous sleigh led by nine reindeer. The current image of Santa Claus dates back to 1931. In the course of a Christmas advertising campaign of the Coca-Cola Company, Santa Claus was dressed in red and white clothing, the brand’s colour. Ever since, Santa’s suit has been red with white fur trim. Only in the campaign of 2005, the Coca-Cola replaced the Christmas


VIAGGIO A 5 SENSI

A cura di Riky Lario

Courmayeur UNA VACANZA MOZZAFIATO

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Lo scenario che lascia senza fiato. Un paese montano che non può non sedurre in qualunque stagione. Stiamo parlando di Courmayeur, molto popolare tra le località di montagna, soprattutto nei weekend, tra i Milanesi e i Torinesi. Il motivo è molto semplice, infatti è una località raggiungibile molto facilmente e di certo la più accattivante tra le località invernali della Val d’Aosta. Il panorama, il paese, i bar trendy e i locali notturni sono di grande attrattiva. Le piste da sci principali sono piacevoli ma nulla di speciale a causa della varietà limitata di difficoltà e della loro lunghezza. Un buon “mangiapiste” è in grado di fare tutte le piste anche in una sola giornata. Per i più esigenti c’è però da dire che un escursione giornaliera a Chamonix, attraverso il tunnel, traforo del Monte Bianco, non è impegnativa. Soggiornare a Courmayeur è ideale per coloro

che in un fine settimana vogliono buttarsi nel divertimento notturno ma anche sciare o usare il proprio snowboard su piste sicuramente divertenti. La località è anche un’ottima base per esplorare la maestosità del massiccio del Monte Bianco con l’ausilio di una guida alpina che vi porterà in escursioni fuoripista che difficilmente dimenticherete. Per coloro più bramosi di neve fresca e powder c’è la possibilità di prendere l’elicottero per essere guidati da Courmayeur sul Monte Bianco o altri picchi tutto intorno fantastici per gli amanti della neve fresca. Non ci sono piste che dalla cima arrivano fino al paese ma da Courmayeur si può fare la famosa Vallée Blanche fino a Chamonix, risparmiandosi però la camminata “estrema” per fare la Vallée Blanche da Chamonix appunto. Arrivati a Chamonix è poi facile ritornare con un taxi o un autobus attraverso il traforo del Monte Bianco. Se

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proprio non volete tornare da Chamonix a Courmayeur via strada potete sempre fare il fuoripista sul versante italiano del Monte Bianco. Nessuno dei fuoripista del Monte Bianco andrebbero fatti senza un guida esperta che conosca le insidie del ghiacciaio e soprattutto dei numerosi ghiacciai. Se volete provare altre stazioni sciistiche, da Courmayeur non sono distanti Pila e La Thuile anche Cervinia è raggiungibile. Il centro del paese è pedonale ed ha numerosi negozi e case belle e ben tenute. Qui l’atmosfera è molto accogliente soprattutto dopo la chiusura degli impianti quando intorno a Via Roma si anima la vita con gente nei molti bar, molti si dedicano allo shopping e all’acquisto di prodotti locali come i salumi tipici. Merita una visita il museo alpino. Per alloggiare ci sono molte soluzioni, da bellissime baite molto caratteristiche e romantiche ad appartamenti e residence. Buona è anche la scelta tra gli Hotel Courmayeur con la possibilità di trovare l’albergo che meglio soddisfa le vostre necessità di vacanzieri.


Courmayeur

A BREATHTAKING

HOLIDAY

The breathtaking scenery that cannot fail to seduce not only in the cold season. We’re talking about Courmayeur, a very popular mountain resorts, especially on weekends in Milan and Turin. The reason is very simple, it is a place very easily accessible and certainly the most eye-catching among the winter resorts of Vallée d’Aoste. The landscape, country, hip bars and nightlife are very attractive. The main ski slopes are nice but nothing special because of the limited variety of difficulty and length. A good skier is able to do all the runs in a single day. For the most demanding piste skier a day trip to Chamonix, through the tunnel of Mont Blanc, is not binding. Staying in Courmayeur is ideal for those who want to jump on a weekend night entertainment but also in skiing

or snowboarding on the slopes use your definitely fun. You can also explore the majesty of the Mont Blanc massif with the help of a mountain guide who will take you on excursions offpiste that is not easily forgotten. Lovers of fresh snow can also take the helicopter to reach Mont Blanc and other peaks all around. Once in Chamonix is then easy to come back with a taxi or a bus through the Mont Blanc tunnel. If you really do not want to go back from Chamonix to Courmayeur by road, you can always make off-piste on the Italian side of Mont Blanc. None of the off-piste Mont Blanc should be made without an expert guide who knows the pitfalls of the glacier and especially of the numerous freezes. If you want to try other ski resorts, not far away from Courmayeur, Pila, La Thuile and Cervinia are

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also attainable. The town center is pedestrianized and you can find many shops and beautiful houses. The atmosphere is very welcoming especially after the closure of skiing and you can do all your shopping here. We suggest a visit to the Alpine Museum. To stay there are many solutions, from beautiful and romantic mountain huts to very characteristic apartments and condominiums. Good is also the choice among hotels in Courmayeur: here you can find the hotel that best meets your needs of holidaymakers.


VIAGGIO A 5 SENSI

BENESSERE

WELLNESS

Le terme della Valle d’Aosta hanno una tradizione molto antica. Le più rinomate sorgenti termali ed i più moderni impianti sono quelli di Saint Vincent, Courmayeur e Pré-Saint-Didier. www.termedipre.it www.termedisaintvincent.com

The thermal baths of Vallée d’Aoste have a very old tradition. Saint Vincent, Courmayeur and Pré Saint Didier are the most famous and modern hot springs of Saint Vincent, Courmayeur e Pré-Saint-Didier. www.termedipre.it www.termedisaintvincent.com

CASINÒ DE LA VALLÉE

CASINÒ DE LA VALLÉE

Terme.

Thermal baths.

Noto anche come Casinò di Saint-Vincent, è una delle quattro case da gioco italiane, l’unica in Valle d’Aosta. www.resortsaintvincent.com

Also known as the Casino of SaintVincent, is one of four Italian casinos, the only one in the Valle d’Aosta, Saint-Vincent. www.resortsaintvincent.com

EVENTI

EVENTS

Ricorre ad Aosta uno degli appuntamenti invernali più rinomati e tradizionali che si perdono nella notte dei tempi, la “Fiera di Sant’Orso” che quest’anno giunge alla 1014° edizione. La fiera è anche musica e folklore, e l‘occasione per degustare vini e prodotti tipici della Valle d‘Aosta. La festa popolare culmina nella “Veillà“, la veglia nella notte fra il 30 e 31, che vede le vie del centro cittadino illuminate e piene di gente fino all‘alba.

During the Middles Ages, the fair took place in that area of the ancient ruins of Aosta around the collegiate Church known as Sant’Orso. Now the event covers the whole city center, as well as the area around the Roman city wall. Every year the beautiful fair starts with traditional singing and dancing, thought the night long “Veillà”, between the 30th and 31th of January, with the streets illuminated and a crowd of people.

Foire de Saint Ours

Fiera di Sant’Orso.

“Coumba Freida” Carnevale. Nell’inverno valdostano, il carnevale è uno tra gli eventi più importanti. Tra gennaio e febbraio sono infatti numerose le località (come Verrès e Pont Saint Martin) che rivivono con feste e maschere dall’origine lontana gli arcaici riti propiziatori legati alla fine dell’inverno e all’arrivo della primavera. Facilmente raggiungibile da Courmayeur, il Carnevale più spettacolare è tipico dei paesi della Valle del Gran San Bernardo, la cosiddetta “Coumba Frèida” che rievoca il passaggio di Napoleone durante la sua campagna in Italia, nel maggio del 1800.

ARTE/ART AOSTA ROMANA/ROMAN RUINS Arco di Augusto Chiesa di Sant’Orso Teatro Romano Cinta Muraria e Torri di Aosta Porta Pretoriana e le Porte Romane di Aosta Museo Archeologico Regionale Valle D’Aosta Museo del Tesoro della Cattedrale di Aosta

PRODOTTI TIPICI/ TYPICAL PRODUCTS Cheese/Formaggi: Fontina, VDA Fromadzo, Brossa, Seras, Salignön; Charcuterie/Salumi: Jambon de Bosses, Lard d’Arnad, Boudin, Saouseusse, Motzetta, Teuteun; Fruit/Frutta: Castagne, Noci, Renette, Golden Delicious e altre varietà di mele, Pere Martin Sec; Wine/Vini: Blanc de Morgex et de La Salle, Torrette, Nus, Rouge Chambave, Rouge Arnad-Montjovet, Enfer d’Arvier, Donnas, Chambave Muscat, Nus Malvoisie; Altri prodotti/Other products: Tegole, Pane nero, Genepy.

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The “Coumba Freida” Carnival. According to tradition, this carnival event was established in commemoration of the march through the Great St. Bernard Pass by Napoleon and his troops in May 1800, during his campaign in Italy. The carnival costumes then are traditionally an allegorical transformation of the uniforms originally worn by the French soldiers. During the parade, the carnival characters enter the homes of local families; they dance along the streets and in the squares and eat and drink whatever they are given.


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A cura di Isabella Radaelli


VIAGGIO A 5 SENSI

In Valtellina non ci si passa per caso, bisogna proprio andarci e raggiungerla non è facile perché si trova proprio in cima alla Lombardia ed è la provincia più lontana da tutto e tutti. Ma vale sicuramente la pena affrontare un viaggio in auto o in treno perché offre una gran quantità di proposte sportive, culturali, artistiche ed enogastronomiche adatte a tutti i gusti e ad ogni età. Sono 400 km le piste, sempre perfettamente curate, per lo sci alpino, con un comprensorio che vanta località di fama internazionale come Livigno, Bormio, Santa Caterina Valfurva, Valdidentro, Valdisotto, Aprica, Teglio, Chiesa Valmalenco, Valgerola e Madesimo/Campodolcino. E 200 km quelle dedicate allo sci nordico, con piste immerse in parchi e riserve come a Santa Caterina Valfurva

Arte, cultura e… RELAX

e Pian Gembro, vicino all’Aprica, ampi dossi soleggiati a Livigno, in Valmalenco al Lago Palù o nella piana di Chiareggio, o in Valchiavenna, anelli adatti anche agli agonisti come quelli della pista “Viola” in Valdidentro, le possibilità sono molte. La stagione internazionale delle Granfondo ormai da anni si apre a Livigno con la “Sgambeda”, maratona di 43 km che coinvolge migliaia di appassionati. Non si può poi ripartire senza aver fatto un giro sul Trenino Rosso del Bernina, patrimonio Mondiale dell’Umanità, il mitico treno che unisce Tirano a St.Moritz, un’avventura magica tra montagne stupende con caratteristiche uniche, è la trasversale alpina più alta d’Europa e una delle ferrovie ad aderenza naturale più ripide del mondo.

Valtellina or the Valtelline Valley

is a valley in the Lombardy region of northern Italy, bordering Switzerland. Today it is known for its skiing, its hot spring spas, its cheeses and its wines. In past centuries it was a key alpine pass between northern Italy and Germany. The most important town of the valley is Sondrio; the others major centers are Aprica, Morbegno, Tirano, Bormio and Livigno. To live and enjoy the intense atmosphere, Sondrio is the ideal starting point for the journey to the discovery of this area of mountains and majestic fairs, the tip of a diamond of many facets: known to all as the reign of winter snow and superb design of colors and scents of summer; territory to be discovered as a destination for cultural tours of art and rural architecture. A small town, but with an indefinable charm, the result of a perfect union between buildings of different styles and eras.

Oltre allo sport, in Valtellina si possono visitare numerosi musei, tra i più significativi il Museo Valtellinese di Storia e Arte ubicato presso Palazzo Sassi de’ Lavizzari, nel centro della città di Sondrio, pinacoteca ricca di opere di artisti locali che offre una panoramica della storia dell’arte valtellinese dal Medioevo al nostro secolo e il Museo del Tesoro in Valchiavenna con un vasto corredo di paramenti e arredi sacri, come croci astili in rame, una serie di calici e un rarissimo codice musicale dell’XI secolo. Pezzo forte è la “Pace di Chiavenna”, copertina di evangelario del XII secolo in oro sbalzato, gemme, perle e smalti, capolavoro dell’oreficeria medioevale. Non mancano luoghi più curiosi come il parco delle Incisioni Rupestri di Grosio (Gròos), prima e più antica testimonianza della presenza dell’uomo in Valtellina, oppure il Museo dell’Homo Salvadego, in Val Gerola, dedicato allo “Yeti delle Alpi”, o l’Osservatorio Ecofaunistico di Aprica dove è possibile quasi toccare stambecchi, cervi, caprioli e il gallo cedrone. E poi la Galleria dei Pompieri, a Mese e il Museo Valtellinese della Moto d’Epoca a

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VIAGGIO A 5 SENSI

Sondrio. Una visita la meritano anche i tanti castelli arroccati nel cuore delle Alpi come il Castel de Piro al Grumello, nel Comune di Montagna in Valtellina, il Castel Paribelli di Albosaggia, il Museo – Castello di Masegra, arroccato su uno spuntone di roccia che domina Sondrio dall’alto. E poi gli eleganti palazzi Sertoli-Rajna e Guicciardi, che si trovano uno accanto all’altro nello storico quartiere Cantone di Sondrio, il barocco Palazzo Sertoli che si affaccia nella suggestiva piazza Quadrivio di Sondrio dalla caratteristica fontana rotonda. Per rilassarsi dopo una sciata o una visita culturale, cosa c’è di meglio che una sosta alle terme? A Bormio si trovano il Grand Hotel Bagni Nuovi e l’Hotel Bagni Vecchi, due alberghi rispettivamente di cinque e quattro

stelle del gruppo Quadrio Curzio, con annessi centri termali a pochi passi l’uno dall’altro, dove si continua la filosofia della SPA della Roma imperiale con i propri centri benessere, in grado di regalare emozioni uniche e senza tempo, momenti di evasione e di assoluto relax da vivere da soli o in compagnia.

Souvenir, profumi e SAPORI DOCG

Dopo la piacevole pausa di relax, è l’ora di scoprire i sapori della Valtellina attraverso i suoi prodotti. A partire dalla Bresaola, uno dei prodotti simbolo di questo territorio, che si ottiene attraverso il metodo di conservazione della carne mediante salatura ed essiccamento. È un ingrediente versatile, che si presta alla realizzazione di ricette fantasiose e creazione di piatti raffinati, nonché antipasti e spuntini di rapida e facile preparazione. Dall’alpeggio nascono formaggi unici come Bitto, Casera e Scimudin, gemme di sapore apprezzate dai buongustai e salvaguardati dal Consorzio Turtela Valtellina Casera e Bitto. La coltivazione delle mele in Valtellina arricchisce di colori e profumi

il fondovalle da Sondrio fino alla zona intorno a Tirano. Le Golden Delicious e le Stark Delicious sono le varietà più coltivate, ma si trovano anche la Gala, la Morgenduft e la Fuji. Infine il piatto tipico valtellinese, per eccellenza, sono i Pizzoccheri. Da alcuni anni è tutelato e valorizzato dall’Accademia del Pizzocchero di Teglio che ne ha codificato la ricetta e promosso l’immagine in Italia e nel mondo. I Pizzoccheri sono tagliatelle di grano saraceno lavorate a mano, “scarellate” ossia tirate a sfoglia non troppo sottile, bollite e ben condite con formaggio valtellinese (Casera) e burro, meglio se d’alpeggio, a cui si aggiungono alcune verdure, quelle un tempo disponibili tra queste vallate, patate e verze. Ad accompagnare questa gustosa pietanza uno dei vini valtellinesi più conosciuti: lo Sforzato, espressione unica di un vitigno, il Nebbiolo, e del territorio di questa affascinante valle alpina. Sempre dal vitigno Nebbiolo nasce il Valtellina Superiore, suddiviso nelle cinque sottodenominazioni Maroggia, Sassella, Grumello, Inferno e Valgella che si fregia della Docg al pari dello Sforzato. E, prima di rientrare a casa, non dimenticatevi di acquistare un souvenir del vostro viaggio. Per esempio una pietra ollare, che già Plinio il Vecchio cita nella sua Naturalis Historia, proprio in riferimento alla Valtellina. Chiamata pietra verde dei “lavècc” perché usata per la preparazione di recipienti quali appunto i “lavecc” (pentole di diversa dimensione). Oppure un pezzotto, un colorato tappeto molto resistente confezionato usando ritagli di stoffa, ovvero le pezze, cucite a mano o al telaio. L’origine del pezzotto, che alcuni fanno risalire alla presenza dei monaci Umiliati in Valtellina, risiede nella povertà del mondo contadino e nell’artigianato casalingo che portava a costruirsi in casa tutti gli oggetti, abiti e utensili di cui si aveva bisogno.

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VIAGGIO A 5 SENSI

BENESSERE

WELLNESS

Bormio SPA Resort. Nel cuore di Bormio, centro turistico di primaria importanza nelle Alpi Lombarde, sorge il modernissimo stabilimento delle Terme Bormiesi, ampi spazi dedicati alle cure termali e alle cure estetiche che coniugano sapientemente comodità, relax, svago e benessere, in un ambiente, accogliente, innovativo e funzionale. www.bormioterme.it

Bormio SPA Resort In the heart of Bormio, the tourist center of primary importance in Lombardy Alps, lies the modern factory of Bormio Terme, wide spaces dedicated to spa treatments and beauty care which combine comfort, relaxation, recreation and wellness, in a friendly, innovative and functional environment. www.bormioterme.it

ARTIGIANATO

HANDCRAFT

Il “pezzotto” è un tappeto di origine contadina che veniva tessuto utilizzando ogni tipo di frammento di stoffa, dagli stracci, agli abiti inutilizzabili, alle vecchie coperte. La “pietra ollare” è una pietra verde, tenera, in grado di trattenere il calore, già adottata sin dai tempi antichi (età del ferro) per la fabbricazione di pentole chiamate “lavecc”, sculture, mascheroni e altri oggetti casalinghi come le “Pigne”, stufe in pietra, e i “furagn”, recipienti muniti di coperchio usati per conservare burro, grasso animale, carni e formaggio. www.pietraollare.com

The “pezzotto” is a carpet of peasant origin made from every type of fabric fragment of cloth, rags, clothing unusable, old blankets. The “soapstone” is a green stone, tender, able to retain the heat, already used since ancient times (Iron Age) for the manufacture of cookware called “Lavecc”, sculptures, masks and other household items such as “pinecones”, stone stoves, and “ furagn”, containers with lids used to store butter, animal fat, meat and cheese. www.pietraollare.com

Thermal baths.

Terme

Il Pezzotto

ATTRAZIONE Bernina Express

È uno dei treni più affascinanti al mondo, è una scelta perfetta per una gita in giornata, a pochi chilometri da Milano. Dall’Italia alla Svizzera, dalla Valtellina all’Engadina, dalla città al piacevole paesaggio del fondovalle, alle vette ricoperte di ghiacciai … Da Tirano (SO) a Saint Moritz in tre ore di percorrenza mozzafiato. Quando? 12 e 26 gennaio, 16 febbraio, 2 e 16 marzo 2014. www.trenino-rosso.com

The Pezzotto

ARTE/ART CASTLES Castelllo de Piro al Grumello Montagna in Valtellina (SO) Castello Paribelli - Albosaggia (SO) Castello di Masegra - (SO) MUSEUMS Museo Valtellinese di Storia e Arte (Palazzo Sassi de’ Lavizzari) - Sondrio Museo Valtellinese della Moto d’Epoca - Sondrio Museo del Tesoro (Collegiata di San Lorenzo) Chiavenna (SO)

PRODOTTI TIPICI/ TYPICAL PRODUCTS Bresaola della Valtellina (salami) Mela/apple: Golden Delicious, Stark Delicious, Gala, Morgenduft, Fuji Vino/wine: Sforzato, Nebbiolo, Valtellina Superiore (Maroggia, Sassella, Grumello, Inferno e Valgella) Formaggio/Cheese: Bitto, Casera e Scimudin Traditional Cuisine: Pizzoccheri della Valtellina, Manfrigoli, Sciatt, Taroz, Gnocchetti della Valchiavenna.

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ATTRACTION Bernina Express

È uno dei treni più affascinanti al mondo, è una scelta perfetta per una gita in giornata, a pochi chilometri da Milano. Dall’Italia alla Svizzera, dalla Valtellina all’Engadina, dalla città al piacevole paesaggio del fondovalle, alle vette ricoperte di ghiacciai … Da Tirano (SO) a Saint Moritz in tre ore di percorrenza mozzafiato. Quando? 12 e 26 gennaio, 16 febbraio, 2 e 16 marzo 2014. www.trenino-rosso.com


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A cura di Luca Medici

Il made in Italy automobilistico è ricco di auto da sogno. Uno dei brand più famosi rimasto ancora tutto italiano, è Maserati. Quando pensi a Maserati la cosa più immediata che viene in mente è il connubio fra sportività ed eleganza, e la nuova Quattroporte penso sia in assoluto tutto questo. Ammiraglia per eccellenza, ma con grinta da vendere, questo nuovo modello si presenta al pubblico con tante novità assolute. La linea è un trionfo di classe, 5.262 mm di puro stile italiano! Il passo, cioè la distanza fra l’asse anteriore e posteriore, è il più lungo della sua classe, garantendo così un’abitabilità da primato. L’aspetto filante e dinamico reinterpreta in chiave moderna forme già note alla casa del Tridente: cofano imponente, nuovi gruppi ottici con tecnologia LED

e ampie finestrature con vetri a giorno (senza il classico telaio delle portiere) donano una silhouette inconfondibile a quest’auto. La prima generazione di questo modello risale al 1963, per mano del carrozziere torinese Pietro Frua. Negli anni, pur mantenendo una posizione ben definita, quella di una grande berlina di lusso e dall’indole sportiva, la Quattroporte ha spinto all’eccesso la caratteristica sportiva che ha sempre caratterizzato i modelli Maserati. Il nuovo listino prevede la versione S Q4, GTS e Diesel. A mio avviso, la S Q4 è la vera novità (lo è anche la Diesel, ma non amo questo genere di motorizzazione su auto di questo livello e mi auguro che arrivi presto una versione ibrida) e vediamo il perchè: il sofisticato sistema di trazione integrale Q4 preserva la sensazione di guida sportiva, tipica della trazione posteriore, aumentando però il controllo anche in condizioni di bassa aderenza. Il motore V6 che spinge la S Q4 è abbinato all’ottimo cambio automatico ZF di nuova generazione a 8 rapporti, fantastico nelle sue cinque modalità di funzionamento! Il medesimo cambio è abbinato anche all’esuberante versione GTS, caratterizzata dal motore V8 biturbo di 3,8 litri, capace di generare 530 CV... pazzesco!

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STORIE ITALIANE

The Italian automaker is rich in dream cars. One of the most famous Italian brands is Maserati. When you think about Maserati the first thing that comes to mind is the union of sportiness and elegance, and I think the new Quattroporte it is absolutely all that. Flagship for excellence, but with great determination, this new model is presented to the public with many firsts. The line is a triumph of class, 5.262 mm in pure Italian style! The pitch, ie the distance between the front and rear axle, is the longest in its class, ensuring habitability record-breaking. The appearance sleek and dynamic modern interpretation of forms already known to Maserati: imposing bonnet, new headlights with LED technology and large windows with glass (without the classical frame of the doors) give an unmistakable silhouette in this car. The first generation of this model dates back to 1963, at the hands of the Turin coachbuilder Pietro Frua. Over the years, while maintaining a well-defined position, that of a large luxury sedan sports and character, the Quattroporte has pushed to excess, the characteristic sport that has always characterized the Maserati models. The new list includes the version Q4 S, GTS and Diesel. In my view, the SQ4 is the real news (it is also the Diesel, but I do not like this kind of car engine on this level and I hope that a hybrid version will come soon) and see why: the sophisticated drive system Q4 integral preserves the sporty driving feel, typical of rear-wheel drive, while increasing control even in low grip conditions. The V6 engine that pushes the S Q4 is coupled to the excellent ZF automatic next-generation 8-speed fantastic in its five operating modes! The same change is also coupled to the exuberant GTS version, characterized by the twin-turbo 3.8-liter V8 engine, capable of generating 530 hp... Crazy! !

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STORIE ITALIANE

M

Ma la Quattroporte non è solo cavalli e prestazioni, è anche moda. Infatti è stata presentata al pubblico una versione concept limited edition personalizzata da Ermenegildo Zegna. Un’elegante versione che ripropone i classici stilemi del noto fashion brand italiano. Presenta un allestimento unico e nuovo rispetto al resto della gamma. All’esterno troviamo una nuova vernice che, grazie all’utilizzo di pigmenti di alluminio e a una base nero lucida, amplifica l’effetto brillante dell’alluminio mentre l’abitacolo, vero protagonista di questa versione, presenta toni caldi e classici del moka e del greige, presi e attualizzati direttamente dalle collezioni maschili Zegna. Il resto è cosa nota, pellami di primissima scelta, naturali e nappati, si abbinano sapientemente a un tessuto dalla mano morbida

fronte dell’intrattenimento a bordo. Ci sono auto iconiche che già alla loro presentazione diventano istant classic, ecco, a mio parere ogni Maserati Quattroporte è stata, e sarà, un classico intramontabile. Ricordate la più famosa delle Quattroporte? Ero piccolo, ma ricordo sempre con immenso piacere il nostro Presidente Sandro Pertini che sfilava alle parate istituzionali con la sua Maserati (con porta pipe dedicato!), orgoglioso di questo modello che lui stesso volle al Quirinale come auto presidenziale. Una versione chiamata Royale, costruita in soli 53 esemplari e che ha ricoperto per oltre un decennio il ruolo di ambasciatrice della migliore scuola automobilistica italiana nel mondo. Questo è un ruolo che ancora oggi ben si addice a questo nuovo modello e, ne sono sicuro, saprà regalare ancora tante emozioni ai suoi fortunati acquirenti. I meno fortunati però non dovranno rammaricarsi: incrociare il “suo sguardo”, magari passeggiando in qualche località chic in giro per il mondo, sarà comunque una bella esperienza!

e vellutata, studiato appositamente da Zegna per questa concept car. Entrare in una Maserati equivale ad entrare in un salotto, le pelli Poltrona Frau, i legni pregiati, le cuciture fatte a mano, tutto serve a regalare una sensazione di lusso e artigianalità inconfondibile. Le personalizzazioni per tutte le versioni sono sartoriali e ogni cliente può scegliere fra una vasta gamma di accessori ed avere così un’auto unica. Un esempio è il sofisticato sistema Hi-Fi realizzato in collaborazione con Bowers&Wilkins (l’obiettivo di questa azienda, nata nel 1966, è sempre stato quello di creare i migliori altoparlanti al mondo!) che consente di assaporare ogni sfumatura del suono. Quindici altoparlanti distribuiti ovunque per 1.280 Watt di potenza che definisce nuovi standard sul

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But the Quattroporte is not only horses and performance, it is also fashionable. It was presented to the public a concept version of the limited edition custom by Ermenegildo Zegna. An elegant version that offers the classic styles of the famous Italian fashion brand. It has set up a new and unique compared to the rest of the range. Outside there is a new paint that, thanks to the use of aluminum pigments and a glossy black base, amplifies the effect of aluminum while the interior bright, true protagonist of this version, it has warm and classic mocha and greige, and discounted taken directly from the Zegna men’s collections. The rest is well known, leather of the finest quality, natural and nappa, match wisely in a fabric with a soft and velvety, specially designed by Zegna for this concept car. Get into a Maserati is equivalent to entering a room, the Poltrona Frau leather, rich woods, the seams hand-made, everything serves to give a feeling of luxury and unique craftsmanship. The customizations are tailored for all versions and each customer can choose from a wide range of accessories and have a car so unique. An example is the sophisticated Hi-Fi system developed in collaboration with Bowers & Wilkins (the goal of this company, founded in 1966, has always been to create the best speakers in the world!) That allows you to savor every nuance of sound. Fifteen speakers distributed everywhere to 1,280 watts of power that sets new standards in terms of entertainment on board. There are iconic cars that have their presentation become instant classic, here, in my opinion every Maserati Quattroporte has been, and will be, a timeless classic. Remember the most famous of the Quattroporte ? I was little, but I always remember with great pleasure that our President Sandro Pertini institutional parades marched with his Maserati (with port dedicated pipe!) proud of this model that he himself wanted to like the Quirinale presidential car. A version called Royale, built in only 53 copies, and he has held for over a decade, the role of ambassador of Italian best automotive school in the world. This is a role that is still well- suited to this new model, I am sure, will give much excitement to his lucky buyers. The less fortunate, however, will not have to regret: the cross “his look“, maybe walking in some chic resorts around the world, will still be a great experience!


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ECO - LOGICO

Il colore del VETRO A cura di Riccardo Lagorio

“Tutto dipende dal colore del vetro attraverso cui si guarda. Se un giudice sceglie il vetro o il colore sbagliato la verità diventa inafferrabile”

C

Duque de Rivas

Con l’esperienza di migliaia d’anni l’uomo ha generato il fratello solido dell’acqua, il vetro, dandone trasparenze inimmaginabili, ma anche colorandolo in base alle proprie esigenze: una sottilissima lastra capace di trasformare la luce e sospendere i liquidi e facendone prendere infinite forme. Contenitore per eccellenza, il vetro è sano e riciclabile, non rilascia odori o sostanze potenzialmente tossiche nel lungo periodo come altri materiali. Ma il vetro è anche piacere per la vista, poiché se ne possono ottenere forme ideali per vestire prodotti diversi. L’abito non fa il monaco, ma un contenitore, bottiglia o barattolo di vetro, può fare il prodotto che contiene. La percezione di un prodotto infatti è fortemente influenzata dal modo in cui esso si presenta. Ed il vetro, trasparente, inerte, indeformabile, versatile è il materiale più consono per fare risaltare e dare forma a ciò che contiene, valorizzando e c a r a t t er iz z a n d o inequivocabilmente una marca, assicurando peraltro la sostenibilità ambientale. Ad esempio in Italia, dove il vetro è riciclato in misura del 70,9%, quasi duemila piccoli produttori di vino, per salvaguardare il carattere distintivo dei propri prodotti, chiedono bottiglie assolutamente originali ed una grande industria di alcolici Made in Italy consuma ogni anno 600 milioni di contenitori in vetro dalle forme speciali. Il risultato è che l’industria vetraria impiega circa 23mila addetti

con una produzione di circa 4,8 tonnellate di vetro, delle quali la sola produzione dei contenitori in vetro (bottiglie, vasi, flaconi per uso cosmetico e farmaceutico, articoli per uso domestico) ha raggiunto i 3,5 milioni di tonnellate. Anche per produrre il vetro si utilizzano materie prime italiane al 90% e, una volta riempito, il 35% dei contenitori prodotti prende la strada dell’estero grazie al perfetto connubio con i prodotti agroalimentari. Attraverso le forme del vetro si comunica una marca e connotandola di una serie di tratti quali storicità, artigianalità, autorevolezza ed il prodotto connotandolo ad esempio di silhouette sinuose per significarne il gusto rotondo o curve morbide che lasciano intendere una consistenza cremosa. Sono numerosi gli esempi concreti. Fontana Candida, nota casa vinicola laziale protagonista da oltre cinquant’anni della diffusione del Frascati in tutto il mondo, escogitò mezzo secolo fa l’introduzione sul mercato del proprio vino in bottiglie che presero il nome di Frascatana, presto adottata da tutti i produttori di questo vino e diventata sinonimo della categoria. Con la volontà di tornare a differenziare il suo prodotto, l’azienda adottò per il suo Frascati una bordolese slanciata e moderna. Qualche anno fa la stessa azienda è tornata a sentire l’esigenza di dare nuovo slancio al mercato del Frascati. Ne è nata una nuova forma vetro capace di reinterpretare la tradizione Frascatana

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ECO - LOGICO

in chiave moderna, che ha permesso alla casa vinicola di recuperare la storia delle sue origini, ribadire la propria leadership e segnare definitivamente la distanza dai concorrenti. L’ideazione di una forma del vetro non esula però da vincoli progettuali che creano una sorta di contrattazione tra istanze creative e limiti tecnici quali i costi di produzione, vincoli derivanti dall’esposizione sugli scaffali ed efficienze logistiche. Un esempio da manuale lo riporta la bottiglia di Martini. Uno dei principali limiti della forma è la rotondità, che spesso impedisce una corretta esposizione a scaffale nei supermercati e nei locali pubblici. Per ovviare a tale problema, Martini ha fatto disegnare una bottiglia a base rettangolare che garantisce sempre la corretta esposizione, con il fronte rivolto verso il pubblico. Un profilo sciancrato e gli angoli smussati contribuiscono comunque a conferirgli tutto l’appeal e l’eleganza necessari. Forme molto iconiche e caratteristiche si prestano perfettamente a diventare installazione artistica, evento, strumento di comunicazione come dimostrano gli usi straordinari della bottiglia realizzati, in diverse occasioni e con diversi obiettivi: dalla forma piramidale di Camparisoda ai fiaschi di Chianti che tutti conoscono.

“Con l’esperienza di

migliaia d’anni l’uomo ha generato il fratello solido dell’acqua, il vetro.

Il vetro convoglia più degli altri materiali di imballaggio i valori di personalità dei marchi; come il colore di alcuni prodotti, dal rosso del Campari all’arancione dell’Aperol. Sul vetro è possibile etichettare in tutti i modi; con carta e colla, con etichette plastificate ad effetto trasparente o in rilievo, con serigrafie che valorizzano il flacone. Il vetro è trasparente e trasmette fiducia al consumatore che vede quello che beve. Il vetro dà sicurezza perché non necessita trattamenti particolari, come invece una lattina di alluminio. Il vetro è sempre puro, anche dopo essere riciclato, al contrario del PET. Il vetro è uscito da una fonte miracolosa: l’ingegno dell’uomo.

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LA NUOVA

MOBILITÀ URBANA ENTRO IN CENTRO

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LIBRI

Bruno Vespa SALE, ZUCCHERO E CAFFÈ (Mondadori) Vespa ha scelto di scrivere una storia della Repubblica attraverso la sua esperienza, sicuro che avrebbe interessato maggiormente il pubblico rispetto a una sua mera autobiografia. Del resto il suo essere presente in fatti poi rivelatasi di capitale importanza per la nazione fa sì che in certi casi le due cose coincidano.

Vittorio Sgarbi IL TESORO D’ITALIA (Bompiani) C’è l’Italia dei grandi musei e dei capolavori più noti. Ma c’è anche quella che custodisce bellezze dimenticate. Vittorio Sgarbi nel suo ultimo libro, ci porta alla scoperta di meraviglie perdute e colpevolmente dimenticate. Confermando la specificità di un Paese che trova nella propria tradizione culturale, un vero tesoro. Un bel libro da leggere e da regalare per imparare ad amare l’Italia.

Scelti per VOI

Aldo Gabrielli SI DICE O NON SI DICE? a cura di Paolo Pivetti (Hoepli) Io credo che tu sei e io credo che tu sia? È meglio dire meeting o riunione? Come funziona un segno olofrastico? E un acronimo? Che cosa significa www? E http? Perché non c’è un’altra parola al posto di talk show? “Si dice o non si dice?” di Aldo Gabrielli, un classico della linguistica, si è imposto sin dalla prima uscita come un libro scritto dalla parte del lettore per risolvere tutti i dubbi che sorgono nell’uso dell’italiano parlato e scritto. Oggi, in questa nuova edizione rivista e aggiornata da Paolo Pivetti, è pronto a rispondere ai nuovi dubbi, alle molte domande, alle numerose curiosità su un italiano in continua evoluzione. Una guida pratica ed efficace per tutti coloro che vogliono parlare e scrivere un italiano corretto ma adatto alla vita di oggi. Lo stile agile, il taglio giornalistico e coinvolgente, una grande ricchezza di notizie curiose, rendono questo libro, oltre che una guida preziosa e completa, una piacevole lettura.

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Sandra Salerno ASPARAGI, BAGOSS ED ALTRE COSE BUONE (Baldini & Castoldi) Dall’autrice di untoccodizenzero. it, uno dei blog culinari di maggior successo, un libro che dà voce alla cucina del territorio attraverso la storia e la tradizione gastronomica di tutte le regioni italiane. Un calice di buon vino, una spezia o un formaggio: ogni ingrediente e ogni ricetta sono lo spunto per raccontare un luogo attraverso aneddoti, consigli e curiosità e molti dei tesori nascosti del nostro Paese.

Claudio Bacilieri I BORGHI PIÙ BELLI D’ITALIA (SER) I borghi dell’edizione 2013, sono nel numero record di 217 tutti selezionati con i criteri rigorosissimi dell’Associazione dei Borghi più belli d’Italia. La Guida valorizza il grande patrimonio di storia, arte, cultura, ambiente e tradizioni dei piccoli centri italiani spesso emarginati dai grandi flussi turistici, ponendo in risalto tutte le attività culturali, artigianali e di ospitalità presenti nei Borghi recensiti.



PIAZZA ITALIA

A Carnevale OGNI SCHERZO vale ... A cura di Monica Rota

Il Carnevale è una festa di origine cristiana, festeggiata soprattutto nei paesi di tradizione cattolica. Anche in Italia il rito del Carnevale viene festeggiato con balli e sfilate di carri allegorici, maschere tradizionali e fantasiose, con tanto di coriandoli, stelle filanti, accessori e scherzi di vario tipo; insomma una festa in cui tutto (o quasi) è permesso da qui il famoso detto “A carnevale ogni scherzo vale…”.

Venezia ospita senza dubbio il Carnevale più conosciuto per la bellezza dei costumi, lo sfarzo dei festeggiamenti nella magica atmosfera della Laguna. Le sue origini risalgono al X secolo e chiaramente alcune tradizioni sono andate perdute, ma altre si sono mantenute adeguandosi alle nuove abitudini, compreso il gusto del travestimento in maschera. Il Carnevale di Viareggio è uno dei più importanti e maggiormente apprezzati carnevali a livello internazionale. A caratterizzarlo sono i carri allegorici più o meno grandi che sfilano nelle domeniche fra gennaio e febbraio e sui quali troneggiano enormi caricature in cartapesta, ironicamente interpretate, di uomini famosi della politica, della cultura o dello spettacolo. Ad Ivrea si svolge la caratteristica “battaglia delle arance” durante la quale le persone che sfilano sui carri sfidano quelle che assistono alla sfilata, utilizzando tonnellate di arance come veri e propri proiettili. La Regina della festa è la Mugnaia che deriva da un personaggio del Medioevo, la quale si ribellò al tiranno che governava la città e lo uccise, facendo scaturire una rivolta popolare che viene ricordata ancora oggi proprio con questa “ battaglia” incruenta. Da non perdere i Carnevali Storici della Valle d’Aosta, per le rievocazioni suggestive di fatti storici che si perdono nella notte dei tempi, per la ricchezza dei costumi, per il clima di festa che pervade per giorni tutti i paesi coinvolti.

It is CARNIVAL time

In Italy, February is the month of Carnival. The Carnival is a festival of Christian origin, celebrated especially in traditionally Catholic countries. Even in Italy, the rite of the Carnival is celebrated with dances and parades of floats, traditional masks and fanciful, with lots of confetti, streamers, accessories and jokes of various kinds, in short, a festival in which all (or almost all) is allowed as they say in Italy “Any joke goes at Carnival!”. In Italy carnivals are well-known on an international level, drawing thousands of visitors from around the world annually. It is worth doing a little tour of Italian carnivals in February to attend at least the most famous ones. The Carnival of Venice is the Carnival of all Italian Carnivals.


INSOLITI VIAGGI

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Una vacanza “DA BRIVIDO”

Che voi ci crediate o meno, l’Italia è un territorio ricco di storie su apparizioni di fantasmi e spettri... affascinanti ma talvolta agghiaccianti. Se siete stanchi delle solite vacanze, delle settimane bianche, delle città d’arte o dei meravigliosi paesaggi, allora dedicate la vostra prossima vacanza ad un viaggio un tantino più originale, alla ricerca di città popolate dai fantasmi. I momenti più propizi per poter assistere a questo tipo di fenomeni sembrano essere i solstizi e gli equinozi, poiché in quei giorni, per ragioni ancora ignote, le barriere dimensionali si assottiglierebbero, favorendo la percezione di fenomeni paranormali, quindi anche la visione di spiriti. Iniziamo il nostro tour vicino a Torino, presso il Maniero della Rotta di Moncalieri. Qui sarebbero stati visti spettri di dame e cavalieri, di fanti e di boia. Torino è stata sempre meta

A cura di Alessandro Trani

di personaggi in cerca di misteri e fantasmi, tanto che anche nel XVI secolo fu la location per un importante incontro di alchimisti, i quali credevano che sotto Palazzo Reale ci fossero delle Grotte Alchemiche. I fantasmi in questa città sembra che vaghino a Palazzo Reale e a Palazzo Trucchi di Levaldigi. A Genova, nella Chiesa di San Matteo si dice che sia apparsa più di una volta la figura di un nobile della casata dei Doria. In Piazza Cavour, addirittura, a volte sembra che si sentano dei lamenti, probabilmente dei condannati a morte che un tempo passavano per quella via. Nel Casale di Marco Simone, a Montecelio (Roma), viveva e vive ancora oggi sotto forma di spettro la marchesa Alfonsina Nocera, una donna bella e lussuriosa, la quale dal XVIII secolo non ha mai smesso di farsi notare. A Pizzo Calabro sorge il Castello Aragonese. Qui trovò la morte per fucilazione il re Gioacchino Murat, subito dopo la sconfitta di Napoleone Bonaparte. Era l’anno 1815. Da allora, il suo spirito reclama vendetta. Anche il Teatro Massimo di Palermo, il più grande teatro d’Italia e uno dei più grandi teatri lirici d’Europa, pare che ospiti degli spettri. In particolare si parla dell’ombra di una monaca di bassa statura che è apparsa sia sul palco, sia dietro le quinte. Si racconta che per elevare questo edificio, sia stata

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profanata la tomba di una suora. Che ora la donna di chiesa voglia vendicarsi? Sono pochi esempi degli innumerevoli luoghi del Belpaese infestati dagli spettri. Volevamo incuriosirvi. Allora, siete pronti per un viaggio all’insegna del brivido?


Q U A T T R O P O R T E

AVERE IL CONTROLLO NON È MAI STATO COSÌ

ECCITANT E

MASERATI QUATTROPORTE S Q4 ALL WHEEL DRIVE La nuova Quattroporte S Q4 combina in una berlina di lusso massime prestazioni, handling e sicurezza. L’innovativo sistema Q4 controlla attivamente l’erogazione di potenza del motore V6 Twin Turbo, garantendo tutto il piacere della trazione posteriore - fino all’attivazione del sistema di trazione integrale quando le condizioni della strada lo richiedono. Quattroporte S Q4 a trazione integrale: una prima assoluta per Maserati e una svolta nella guida dinamica in sicurezza.

MOTORE: V6 60° 2979 CC - COPPIA MASSIMA: 410 CV A 5500 RPM - REGIME DI COPPIA MASSIMA: 550 NM A 1750/5000 RPM - VELOCITÀ MASSIMA: 283 KM/H - 0-100 KM/H: 4.9 S - CONSUMI - CICLO COMBINATO: 10.5 L/100 KM - CICLO URBANO: 15.8 L/100 KM - CICLO EXTRAURBANO: 7.6 L/100 KM EMISSIONI CO2: 246 G/KM

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