Italiadagustare luglio 2017

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Anno 4 - Luglio/Agosto 2017

La fontana di Nettuno - Trento

Cultura del territorio, Turismo e Benessere

Personaggio

Scopri l’Italia

DALILA DI LAZZARO TRA LE VALLI DEL TRENTINO UN MONDO DI LUCI E D’OMBRE TRA MUSEI, ARTE E NATURA

[STILE ITALIANO] ZEPTER E L’ITALIA

UN AMORE LUNGO 30 ANNI



Luglio

Agosto 2017

indice

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[ PERSONAGGIO] 6

Dalila di Lazzaro «Un mondo di luci e di ombre»

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Viaggio in Daunia, il cuore verde di Puglia

[ SCOPRI L’ITALIA]

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12 A spasso tra musei, arte e natura nelle valli del Trentino

[ STILE ITALIANO]

16 Zepter e l’Italia, un amore lungo trent’anni

[ SALUTE E BENESSERE]

18 La leggerezza sposa la tradizione

[ LIBRI]

20 L’ultimo mattone sulla torre di Babele di Stefano Gavazzi 21 Le nostre recensioni

[ AGENDA ITALIA]

22 Weekend e relax Direttore Responsabile Dario Bordet Direttore Editoriale Evelina Flachi ViceDirettore Editoriale Alessandro Trani Art Director Patrizia Colombo Progetto grafico/Impaginazione Milano Graphic Studio S.r.l. Caporedattore Riccardo Lagorio Hanno collaborato Francesca Bastoni Valerio Consonni Francesco Garosci Carlo Kauffmann luglio/agosto 2017

Luca Medici Clara Mennella Sandro Nobili Milena Passigato Alessia Placchi Media Partner Pubblicità, Promozione & PR Le Roy Advertising - Milano Edizioni Le Roy srl redazione@le-roy.it www.italiadagustare.com Stampa Bieffe Industria Grafica (Recanati – MC)

Periodico mensile Reg. trib. di Milano n. 287 del 02/07/12 N°iscrizione ROC: 22250 Distribuzione Gratuita

Desideriamo informarLa che i suoi dati personali raccolti direttamente presso di lei o fornitici saranno utilizzati da parte di “Italia da Gustare” nel pieno rispetto dei principi fondamentali dettati dalla direttiva 95/46/CE e dal D.lgs. 171/98 per la tutela della Privacy nelle Telecomunicazioni e dalla direttiva 97/07/CE e dal d.lgs. 185/99. Eventuali detentori di copywriting sulle immagini - ai quali non siamo riusciti a risalire - sono invitati a mettersi in contatto con: Le Roy srl

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[ editor iale ]

Care Lettrici e Cari Lettori,

per l’Italia: ci troveremo a spasso tra i

la bella stagione è finalmente

tanti musei del Trentino, senza

arrivata, anche se le temperature di

dimenticare le meraviglie della sua

fine maggio l’avevano annunciata

natura, tra le Dolomiti e i laghi; poi

forse con troppo anticipo. C’è chi non

saremo nel cuore verde della Puglia

vede l’ora di partire per le ferie e ha

alla scoperta della “magica” Daunia.

già cominciato a fare il countdown, e

A giugno si sono celebrati a Milano i

chi invece, al lavoro, nelle ultime ore

15 anni di “nuova vita” dal restauro

si fa prendere dall’ansia di staccare la

della Torre Branca, e non abbiamo

spina e dalla paura che le questioni

perso l’occasione per raccontarvi il

rimaste in sospeso possano esplodere

simbolo di una prestigiosa azienda

proprio mentre si è in vacanza.

italiana. Non perdetevi, tratte dal mio

Tranquilli, queste sono paure che

libro “La Dieta de 5”, alcune ricette,

quasi sempre ci abbandonano un

stagionali e leggere, ideali per

istante dopo la partenza, lasciando

coniugare il gusto alla salute e per

spazio alla gioia e al relax, perché

un’estate in forma. Per finire, in

finalmente possiamo dedicarci a noi,

“Agenda Italia” troverete alcuni fra i

alle nostre passioni e ai nostri affetti.

giardini più belli d’Italia, che

Noi tutti della redazione ci auguriamo

sicuramente meritano di essere

che le nostre pagine possano allietarvi

visitati. Vi aspetto a settembre con il

anche durante le vostre vacanze. Il

prossimo numero di ‘italiadagustare’,

personaggio del mese è una vera icona

un nuovo viaggio alla scoperta del

di bellezza negli anni ’80-’90, Dalila

nostro meraviglioso Paese.

di Lazzaro, che si è raccontata in una

Buona Estate a tutti!

intervista esclusiva per voi. Proseguono i nostri itinerari in giro

luglio/agosto 2017

Evelina Flachi

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[ per s onaggio ]

DALILA DI LAZZARO

«UN MONDO DI LUCI E DI OMBRE» Intervista a cura di Dario Bordet

New Reporter Press

D

Dalila di Lazzaro nasce a Udine il 29 gennaio 1953. È stata modella, testimonial pubblicitaria, attrice, scrittrice. Nel corso della sua carriera ha girato oltre trenta film e molte fiction televisive, diventando una protagonista degli anni ’70, ’80 e ’90. Dal 1991, in seguito alla perdita improvvisa dell'unico figlio Christian, vittima a 22 anni di un incidente stradale, da addio alle scene; nell’inverno del 1997, un “banale” incidente con un motorino, a causa di una delle tante chiacchierate “buche romane”, le costa la frattura della prima vertebra cervicale costringendola ad affrontare gravi problemi di salute. Dalila si è reinventata un nuovo ruolo da protagonista, questa volta nel mondo editoriale, scrivendo in questi anni sei libri che le hanno portato grande apprezzamento ed affetto da parte di decine di migliaia di lettrici e lettori. “La vita è così” è il titolo del suo nuovo romanzo… In questa intervista si racconta ai nostri lettori. luglio/agosto 2017


[ per s ona ggio ]

New Reporter Press

A destra: Dalila di Lazzaro con Cinzia Alibrandi

Dalila, questo è il sesto libro, ormai scrivere è la sua nuova passione È diventata una passione, per resistere a tutto quanto mi stava accadendo, ho capito che dovevo rivivere tutto ciò che ha riempito la mia vita, dolori, gioie, successi professionali. Oggi amo scrivere, raccontare di me pensando agli altri.

Sembra che i titoli dei suoi romanzi svelino l’intera sua vita, è così?

È quasi inevitabile! Quando incominci a raccontarti le storie vissute tornano alla memoria e cerchi di pensarci con semplicità e senza dover necessariamente pentirti di qualche cosa o di qualcuno che ti ha attraversato la “strada”… è stata la tua vita, punto.

Lei ha attraversato due mondi, uno fatto di luci e uno di buio, in quale vive oggi? Se sono qui a scrivere questa mia personalissima lunga storia è perché ho scelto contro tutto e contro tutti il mondo della luce.

Lei ha descritto tante storie accadute ma quella della morte di Happy è veramente emozionante

Happy è stato il mio compagno “peloso” che mi ha dato sconfinato affetto, non mi ha mai abbandonato… cosa che invece accade nel mondo dei cosiddetti esseri umani. Per questo Happy non rimarrà solo un bel ricordo, ma una storia d’amore vera fra un cane e la sottoscritta.

Crede ancora negli Angeli custodi?

Secondo Lei una che è passata attraverso “il mondo del buio” ed è tornata nel “mondo della luce” può pensare di non avere un angelo custode?

Lei si è battuta per tante cause, soprattutto per l’adozione dei bimbi soli

Sì, ho fatto una lunga battaglia, mi sono messa in gioco personalmente perché non sopporto le tante difficilissime procedure per poter adottare un bimbo dai nostri orfanotrofi, ho cercato di dimostrare le tante volontà che esistono nella società per offrire soluzioni più rapide e dare case e famiglie e affetto a molti di questi bambini. Ho perso e sono ancora più sconcertata quando sento che si vuole capire e facilitare le volontà di adozioni surrogate da parte dei gay contro i quali ovviamente non ho nulla, ma sono profondamente delusa. luglio/agosto 2017

Ha scritto di dolori delle donne, di violenze, a che punto siamo arrivati?

Ad un brutto punto, non crede? Le violenze contro le donne sono diventate parte di un giornaliero bollettino di guerra. Si dice che le donne devono denunciare, non devono cedere ai loro persecutori ed è certamente giusto, ma poi che succede? Chi le difende? Chi si prende cura delle loro angosce? Mi lasci dire una “brutta cosa”… A volte ho l’impressione che si creda troppo poco a chi denuncia e questo mina profondamente la decisione delle donne offese.

Crede ancora nell’amore e nel futuro di questa vita?

Sempre. Ho sempre vissuto credendoci profondamente, e sono sicura che l’amore vero salvi tutto, e tutti.

Perché acquistare il suo libro?

Perché dopo cinque libri credo che i lettori mi vogliano bene, perché si ritrovano nelle mie storie, piangono, sorridono, si divertono… perché queste pagine sono una pennellata di colore e d’amore e questo dà loro serenità.

Leggo nei suoi occhi che c’è ancora tanta voglia di scoprire novità per una vita ancora lunghissima, non di sofferenze, ma di belle cose, vedo bene? Sicuramente, e spero proprio di riuscirci.

La ringrazio Dalila, per il tempo che ci ha dedicato. Grazie a lei e un saluto a tutti i lettori di italiadagustare.

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TESORO DI STORIA PAESAGGI E TRADIZIONI A cura di Clara Mennella

VIAGGIO IN DAUNIA

[ s copri l’ita lia ]

Pietramontecorvino Lucera FOGGIA

Alberona Troia

Roseto Valfortore Orsara

IL CUORE VERDE DI PUGLIA

S

Si dice Puglia e si pensa al mare, assioma comprensibile visto che si tratta di una delle regioni italiane con il più alto sviluppo costiero, una grande lingua di terra circondata da quasi 900 chilometri di coste meravigliose, balneabili al 98% e bagnate da due mari, l’Adriatico e lo Ionio. Ma dentro a questo scrigno dalla forte vocazione turistica, a guardare bene c’è di più; territori di un entroterra distante dal mare di poche decine di chilometri ma dal paesaggio completamente differente, regioni ricche di storia, cultura, tradizioni e fascino, come la Daunia, zona che prende il nome dal subappenino Dauno e abbraccia quasi per intero la provincia di Foggia. Qui il mare è quello verde delle colline e le onde sono quelle del grano, delle coltivazioni e dell’erba allo stato brado, mosse da un vento costante, capriccioso ma piacevole, e utile, una forza della natura che crea energia pulita, raccolta dalle pale in perenne movimento. Qui si percorrono strade che tagliano le campagne

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e sembra si perdano a vista d’occhio, il viaggio è bello rilassante e piacevole, le mete disseminate sul percorso sono una serie di borghi storici che sembrano uscire dai disegni di antichi arazzi con i loro castelli, le torri, le fortezze, le antiche mura e le cattedrali. La frenesia cittadina è lontana, ad accompagnarvi sui Monti Dauni è il gusto della scoperta e ad accogliervi troverete un mondo di arte e cultura, ma anche di folklore, tradizioni e misticismo, per non dimenticare che quello religioso è una delle nuove frontiere del turismo, in forte espansione e in controtendenza con l’attuale crisi. luglio/agosto 2017


}

[ s copr i l’ita lia ]

Chiesa Madre

{

nosciuto tra quelli dei cavalieri crociati Pietramontecorvino. Proprio parlan- Eretta dai Cavalieri do di turismo religioso, la prima tappa Templari, nonostante che qui ha lasciato tracce preziose del del viaggio è una cittadina fortificata le numerose opere di proprio passaggio. La Chiesa Madre, sulla propria facciata, conserva ancora nota in tutta la zona per la spettacolare restauro conserva lo stemma dei “Pauperes commilitones processione-pellegrinaggio che celebra ancora, della il Santo Patrono Alberto ed attira cenpresenza templare, il Christi templique Salomonis”. Fatevi accompagnare da una guida e scoprirete tinaia di turisti il 16 maggio di ogni ancampanile, che fu storia, misteri e leggende, passeggianno. Il corteo parte dal centro di Pietra torre militare, e due e arriva alla torre di Montecorvino nota lastre di pietra con lo do fra archi di pietra, piazze e minuscole chiese. anche come “sedia del diavolo”, per la stemma dei Cavalieri Roseto Valfortore. A meno di dieci particolare forma assunta dopo i crolli di Malta. chilometri di distanza, quindi visitabile che hanno spazzato via parte dell’antinella stessa giornata, Roseto Valfortore chissima costruzione e dista circa 7 chiè uno dei borghi più belli d’Italia, paese lometri dall’abitato. Pietramontecorvino del miele e del tartufo: infatti nel suo è però una tappa suggerita in tutte le territorio si trova una delle migliori e più stagioni grazie al fascino storico di queprelibate varietà di tartufo nero. Il centro sto borgo e dei suoi vicoli e vicoletti da storico è contenuto e ben conservato attraversare a piedi per godere di scorci mentre la particolarità di Roseto è l’anunici e affascinanti. Potrete salire senza fiteatro che si spalanca come un maefatica per raggiungere il Palazzo Ducale stoso sipario sulle colline che segnano con la sua Torre Normanna finemente restaurata dalla quale si gode una bellissima vista il confine con la provincia di Benevento. sui tetti e lanciare lo sguardo lontano per vedere fino Orsara. Per una tappa all’insegna del gusto e buon cibo, spostatevi a Orsara, ridente borgo medioevale al Gargano e alle Isole Tremiti. Alberona. La seconda tappa alla scoperta della diventato il paradiso dei gourmet grazie a Peppe Daunia vi condurrà ad Alberona, un borgo noto come Zullo, il cuoco-contadino, volto televisivo e di Expo, il paese dei Templari, l’ordine più controverso e co- fautore di una cucina che nasce dalla terra e diventa Nella pagina a fianco: Pietramontecorvino, la preparazione delle bandiere per il pellegrinaggio del Santo Patrono Alberto e uno scorcio del paese; sotto: a sinistra, una veduta di Alberona; a destra: Roseto Valfortore

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[ scopri l’ita lia ]

Sopra: lo chef Peppe Zullo; a destra: la maestosa Concattedrale di Troia; a fianco: la fortezza SvevoAngioina di Lucera

grandiosa e indimenticabile. Così come tutti i prodotti che tracciano il racconto gastronomico di questa regione, il grano, il pane, l’olio, i formaggi i vini e i salumi, sapori di una gastronomia autentica. Troia. Il giorno successivo vi consigliamo di dedicarlo per intero alla visita della città di Troia, qui rimarrete colpiti dalla maestosa Concattedrale vero e proprio capolavoro dell’Undicesimo secolo, con l’indimenticabile Rosone sulla facciata, divenuto simbolo della città. Dovrete poi prendervi almeno un’ora di tempo per visitare il Museo Diocesano saturo di tesori religiosi e custode di tre rotoli miniati di immenso valore storico, gli “Exultet”, dei quali esistono soltanto 31 esemplari in tutto il mondo. In pieno centro, vi suggeriamo anche una tappa golosa presso la pasticceria Casoli, dove si produce la Passionata, il pluripremiato dolce tipico di questa città. Nei dintorni di Troia si trova poi uno dei boschi di pianura più grandi d’Italia, il “Bosco dell’Incoronata” un polmone verde del quale beneficiano i vigneti circostanti, grazie all’ossigenazione naturale di tutta l’area. Il parco è visitabile gratuitamente a piedi o in bicicletta, lungo

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il percorso ci sono cartelli che spiegano la flora e la fauna presenti e, se volete assaggiare dei vini rossi e rosati della zona che hanno fatto incetta di premi a “Le Mondial du Rosè” a Cannes e al “Concours Mondial de Bruxelles”, fate tappa per una degustazione presso la cantina vinicola Borgo Turrito Lucera. Tappa obbligata del viaggio in Daunia sarà poi Lucera, che dal 1935 ha avuto il titolo di città. È situata alla confluenza delle valli molisane e campane nel Tavoliere delle Puglie e fu capoluogo della Capitanata dal 1579 fino al 1806. È sede della diocesi di Lucera-Troia e fu capoluogo dell'omonimo circondario. La sua antica storia si snoda in tutte le sue vie e grazie ai suoi monumenti di svariate epoche può fregiarsi del titolo di "città d'arte". Ci vorrà un giorno per visitare tutto, in particolare non perdete l'Anfiteatro romano, la fortezza Svevo-Angioina, la Basilica cattedrale di Santa Maria Assunta del 1300, la chiesa di S. Francesco d'Assisi (oggi Basilica santuario di San Francesco Antonio Fasani), la barocca Chiesa del Carmine e i due musei, uno di Archeologia Urbana e l'altro Diocesano. luglio/agosto 2017



Sean Lorenzo in Banale

Trento

Comano Terme Fiavè

Ledro

Rovereto

Arte, natura e architettura fanno del Trentino una splendida meta per vacanze all’insegna della cultura e del relax. Dal Lago di Garda alle Dolomiti, alla scoperta di affascinanti borghi, musei, chiese, castelli; rilassarsi alle terme, conquistare la cima di una montagna, scorrazzare in bicicletta o godersi una semplice passeggiata, oppure tuffarsi nelle fresche acque di uno degli innumerevoli laghi che costellano il territorio. Il Trentino non smetterà mai di stupirci. Questo breve viaggio, da Trento a Rovereto, è solo “un piccolo assaggio” che potrete includere nel programma delle prossime vacanze A cura di di Sandro Nobili

A SPASSO TRA MUSEI, ARTE E NATURA

NELLE VALLI DEL TRENTINO 12

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[ s copr i l’ita lia ] Nella pagina a fianco: il trenino nelle Valli; sotto: Piazza Duomo a Trento. In questa pagina: il formaggio tipico Puzzone di Moena e lo strudel

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PER DELIZIARE IL PALATO

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Impossibile non innamorarsene… Circondata com’è dalle montagne, questa piccola Trento che sorge nella valle del fiume Adige non può non incantarci, con il suo mozzafiato panorama naturale che abbraccia la città quasi a voler proteggere i suoi preziosi tesori ben custoditi da secoli di lunga storia. Città pacata, vivace, ricca di cultura e di influenze, incantevole e tanto italiana, come si percepisce dalle forme urbane del centro storico o osservando l’imponente statua di Dante Alighieri (fine ‘800, ad opera dello scultore fiorentino Cesare Zocchi), chiaro esempio di ‘monumento all’italianità’. Passeggiare per le strade di Trento è il modo migliore per apprezzare tutta la bellezza e i monumenti storici ed architettonici della città. Gli antichi palazzi rinascimentali conservano gli originali colori pastello ed i tipici balconi in legno, chiari segni di un’architettura unica, Rinascimento italiano e periodo degli Asburgo. Imperdibile una visita a Piazza Duomo, spesso indicata dai turisti come una delle più belle piazze d’Italia. Sin dai tempi medievali è stata il salotto pubblico della città. Circondata dai più bei palazzi rinascimentali, è dominata dalle maestose architetture romaniche della Cattedrale di San Vigilio (XII secolo), del palazzo Pretorio e dalla nota Fontana di Nettuno (XVIII sec.). Nelle fondamenta del Duomo è situata un’antica basilica paleocristiana i cui resti sono visibili nella cripta sotterranea. Il Palazzo Pretorio ospita il Museo Diocesano Tridentino, dove dal 1903 è custodito il patrimonio artistico della diocesi. Sempre sulla piazza si affaccia la medioevale Torre Civica, simbolo storico ed estetico della città. A ridosso delle mura urbane del XIII sec. troviamo il Castello del Buonconsiglio, il castello più importante del Trentino, sede dei Principi Vescovi e simbolo della città di Trento. Meritano una visita anche il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni, con una collezione unica al mondo di aeroplani, cimeli storici e arte futurista, e il MUSE - Museo delle Scienze realizzato da Renzo Piano. Le attrazioni della città non finiscono

La tradizione gastronomica del Trentino è il risultato di antiche condizioni di vita povera contadina che hanno favorito il nascere di piatti semplici e nutrienti, contaminati però da secolari rapporti e frequentazioni con il mondo di lingua tedesca. A partire dai frutti come le mele o i piccoli frutti di bosco fino ad arrivare ai formaggi, prodotti tutt’oggi in modo tradizionale nelle malghe di alta montagna, il Trentino può vantare una cucina variegata e ricca di sapori. La popolazione trentina da sempre ha saputo sfruttare al meglio i prodotti della pastorizia, ricavandone sia formaggi che salumi di alta qualità. Il Trentino oggi vanta una produzione casearia di tutto rispetto a partire dal Trentingrana fino ad arrivare all’Asiago pressato e d’Allevo, il Vezzena, il Puzzone di Moena, la Spressa delle Giudicarie e Rendena, la Tosela, la Ricotta, il Dolomiti, il Casolet, il Fontal e i Nostrani della Val di Fassa, del Primiero e di Fiavè. Tra i piatti tipici, basati sulle ricette della tradizione e sui frutti della terra, troviamo la polenta di Storo di farina gialla, funghi, carne salada, torta di patate, asparagi bianchi di Zambana, trota del Trentino, ma anche i più famosi strangolapreti, canederli e lo speck, nato in Tirolo ma ormai diffusissimo anche in Trentino. Lo strudel con le mele della Val di Non è il dolce tipico trentino per eccellenza. La contiguità territoriale dell’Altopiano della Paganella con la Val di Non e la Valle dell’Adige fanno sì che ancora più che altrove le mele e il Teroldego Rotaliano non manchino mai sulle tavole delle trattorie locali, nelle sale da pranzo degli hotel o nei rifugi in quota. Oltre al Teroldego rosso, i vini trentini doc sono conosciuti in tutto il mondo per lo spumante classico Trento doc, il Caldano ed il Vin Santo, vino ‘da meditazione’ che si accompagna a formaggi erborinati o dolci secchi.


[ scopri l’ita lia ] qui, ve ne accorgerete esplorando i pittoreschi vicoli e stradine del centro storico, come per esempio il vicolo Benassuti, sul quale troneggia la casa Balduini, un tempo noto per ospitare il macello dei porci, o il vicolo dei Birri, che fu anche sede della polizia medievale dei principi. Il trenino dei castelli. Dal 29 luglio al 16 settembre, in compagnia di guide esperte, sarà possibile scoprire i castelli più suggestivi delle Val di Non e della Val di Sole, assaporando il territorio a bordo di un treno, come facevano i viaggiatori di una volta. Un affascinante viaggio nella storia e nell’arte: si parte alle 8.45 dalla Ferrovia Trento-Malè con rientro previsto per le 19.15. San Lorenzo in Banale. Piccola perla incastonata fra le Dolomiti di Brenta e il Garda, gioiello di architettura rurale, patrimonio dell’Unesco, San Lorenzo è nella lista dei Borghi più Belli d’Italia grazie alla sua posizione, alla sua struttura e all’unicità dei suoi prodotti gastronomici. È la meta ideale per una vacanza in montagna tra natura, sport, cultura e tradizioni. Merita una visita la Casa del Parco “C’era una volta”, una mostra etnografica permanente allestita dal Parco Naturale Adamello Brenta presso Casa “Osei”, edificio settecentesco ristrutturato come una tipica abitazione contadina per scoprire le tradizioni di un tempo. Da non perdere anche la Chiesa di San Rocco e San Sebastiano, del XVI secolo, che contiene importanti affreschi dei Baschenis, pittori itineranti del ‘500. Prodotto tipico locale è la Ciuìga, prelibato salame alle rape. Comano Terme. A poca distanza da San Lorenzo in Banale, tra le Dolomiti di Brenta e il Lago di Garda c’è un’ oasi di pace, un luogo perfetto per rigenerarsi e prendersi cura di sé. Celebri fin dall’epoca romana per le virtù terapeutiche delle loro acque, le Terme di Comano sono un centro dermatologico d’eccellenza a livello europeo per la cura della pelle. Acqua di fonte, ricca di bicarbonato, calcio e magnesio, che sgorga costantemente ad una temperatura di 27° ed è unica al mondo. È indicata per il trattamento dei problemi cutanei dell’adulto e del bambino: cura in modo naturale psoriasi, dermatite atopica, eczema e allergie. Per mantenersi in forma niente di meglio che unire alle terme anche il piacere delle escursioni: da Comano si possono raggiungere la vetta del Monte Casale (1630 m), punto panoramico imperdibile, Molveno e i laghi alpini, i massicci del Brenta e dell’Adamello-Presanella.

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Fiavè, Ledro. Due tappe alla scoperta della prei-

storia. Il Museo delle Palafitte nell’antica Casa Carli a Fiavè custodisce oggetti in legno e alimenti incredibilmente intatti dopo quasi 4000 anni, ed è una straordinaria finestra sulla vita quotidiana degli abitanti del Trentino preistorico. Il villaggio rivive in uno dei più grandi plastici mai realizzati, con oltre 70 personaggi. Il Museo delle Palafitte, sul Lago di Ledro, espone oggetti di vita quotidiana (sempre di 4000 anni fa) provenienti dall’adiacente zona archeologica, sullo sfondo dei resti dell’antico villaggio palafitticolo, per rendere comprensibile la vita durante l’Età del Bronzo. In anni recenti si è arricchito con un interessante programma di animazione estiva, ideale anche per i bambini. luglio/agosto 2017


[ s copr i l’ita lia ] Rovereto. Con un balzo, dalla preistoria “rientria-

mo” nello spirito dell’arte moderna: a Rovereto, infatti, da oltre 10 anni c’è il Mart, centro espositivo d’arte, ormai noto in tutta Italia e all’estero per le sue grandi mostre. La sua collezione è straordinariamente ricca: dal Futurismo alla Pop Art, dall’Arte Povera al Realismo, fino alle sperimentazioni più attuali. Da non perdere, sempre per gli amanti dell’arte, Casa Depero, museo d’arte futurista ove si trova una ricca collezione composta da dipinti, disegni, collage, manifesti, locandine e mobili realizzati dallo stesso Depero dagli inizi del ‘900 fino a metà degli anni ‘50. Una passeggiata nel centro storico ci consente di ammirare le bellezze della città. Principale luogo di culto cattolico di Rovereto è la Chiesa arcipretale di San Marco, una delle chiese più antiche della città (XV sec.): la chiesa il 26 dicembre 1769 vantò la presenza di Mozart che tenne un concerto organistico. Uno dei simboli della città è la Campana dei Caduti, Maria Dolens, sita sul Colle di Miravalle, realizzata nel 1924 con il bronzo dei cannoni e dedicata ai caduti del primo conflitto mondiale. L’altipiano di Brentonico, appena sopra Rovereto, è chiamato “Giardino d’Italia” per la quantità di fiori e erbe officinali che da sempre crescono da queste parti e infatti qui venivano i farmacisti che le raccoglievano per farne medicamenti. La città di Rovereto non è solo storia, arte e architettura, ma anche città dei festival come il Festival Oriente Occidente per la danza d’avanguardia, il Festival Internazionale Wolfang Amadeus Mozart per la musica classica ad altissimo livello, la Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico che è diventata la maggior vetrina europea sul documentario d’archeologia, e Mescolanze Food Festival. Riguardo alla movida di Rovereto, per i più giovani, la discoteca più famosa in zona è il Keep che ha aperto i battenti da pochi anni, ma che attira un gran numero di giovani locali e di turisti che frequentano la zona durante le feste. Oltre a questo non mancano i classici pub in stile tedesco dove degustare qualche pinta di birra appena spillata. In queste pagine in senso orario: la Chiesa di San Rocco e San Sebastiano a San Lorenzo in Banale; il Museo delle Palafitte; la Valle di Ledro; Rovereto e le Terme di Comano luglio/agosto 2017

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[ s tile ita liano ]

I

ZEPTER E L’ITALIA UN AMORE LUNGO TRENT’ANNI

In questi anni abbiamo visto passare in mani straniere centinaia di marchi italiani: vogliamo invece raccontarvi una bella storia dove accade proprio il contrario. I protagonisti della storia si chiamano Madlena e Philip Zepter, fondatori del gruppo Zepter International, che con orgoglio hanno appena festeggiato trent’anni di attività in Italia insieme ai tantissimi amici che, in tutti questi anni, sono stati testimoni della passione, della tenacia ma anche del coraggio con cui Madlena e Philip hanno affrontato, una dopo l’altra, tantissime sfide. Il colosso multinazionale produce e commercializza e beni di consumo di alta qualità, operando in ben 5 continenti e 60 Paesi. Un successo inimmaginabile quando, tre decenni fa, ebbe inizio questa splendida storia. Un grande amore per l’Italia, “un amore a prima vista” potremmo dire. «I nostri primi ricordi legati alla magia dell’Italia - spiega Madlena - risalgono ai tempi della scuola: le strofe delle canzoni italiane che tutti imparavamo, ricordavamo e canticchiavamo. Poi arrivarono l’onda dei film in bianco e nero del neorealismo italiano, i Festival di Sanremo... […] In realtà abbiamo visto l’intero Paese, percorrendolo in lungo e in largo, sia da soli, in gioventù, sia in coppia, da sposati. E siamo rimasti letteralmente incantati dalla bellezza e dalla varietà dei paesaggi, oltre che dai monumenti e dai tesori arluglio/agosto 2017

tistici unici al mondo. Senza contare l’eccellente qualità della cucina e dei vini italiani. In effetti, ci piace tutto dell’Italia, ed è proprio per questo che abbiamo deciso di collocare gli stabilimenti e la pro-

Il Museo Zepter

In occasione di questo importante anniversario, il 10 giugno è stato inaugurato a Cinisello Balsamo, alle porte di Milano, il Museo Zepter, realizzato all’interno del grande polo produttivo della multinazionale, che racconta la storia dell’azienda e dei suoi cinque brand, e attraverso gli oggetti esposti testimonia l’impegno costante nel campo dell’arte, della cultura, dell’educazione alimentare, della tutela ambientale, delle proprietà curative della luce e di tutta la filosofia che impronta ogni sua creazione ed è anche il motto o meglio la missione della Zepter: “Vivere meglio - Vivere più a lungo”.

duzione del nostro gruppo in questo Paese, e soprattutto in Lombardia». La storia di quest’azienda, intrecciata a doppio filo con la vita e le passioni di sempre dei suoi fondatori, Madlena e Philip, è anche una storia di sentimenti e incontri. Li racconta a tutto tondo il loro ritratto che apre l’elegante volume “Zepter & Italian Friends, 30 anni di successi con i grandi d’Italia”, scritto da Luciano Regolo, che nasce per raccontare il “feeling” che lega la Zepter International all’Italia e alle grandi personalità che Madlena e Philip hanno avuto occasione di incontrare durante questo viaggio lungo trent’anni.

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[ s alute & benes s er e ]

LA LEGGEREZZA SPOSA LA TRADIZIONE

L

A cura di Evelina Flachi

L’abbiamo ripetuto più volte: la salute comincia anche a tavola. Non soltanto scegliendo le materie prime giuste, ma anche trovando le più corrette ed efficaci combinazioni di alimenti. Troverete di seguito altre ricette, tratte dal mio ultimo libro “La dieta del 5”, basate sui prodotti naturali della nostra cucina mediterranea e adatte a mantenere la linea e la salute senza perdere il gusto e il piacere di stare a tavola, in famiglia o con gli amici.

PEPERONI RIPIENI 260 kcal a porzione Ingredienti per 4 persone 4 peperoni di circa 500 gr.

Ripieno: 150 gr di mollica di pane casereccio raffermo 2 pomodori maturi 1 cucchiaio di capperi 2 cucchiai di basilico tritato 1 spicchio d’aglio 2 cucchiai di olio EVO sale pepe

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Preparazione

Pulire e lavare i peperoni, tagliarli a metà togliendo i semi e le costole bianche. Ricavare delle barchette e disporre in una teglia da forno. Per il ripieno pelare i pomodori, privarli dei semi, tritarli grossolanamente e saltarli a fiamma vivace per 5 minuti in padella, con 1 cucchiaio di olio e 1 spicchio di aglio. Versarli in una ciotola, eliminare l’aglio e aggiungere la mollica di pane raffermo sminuzzata, i capperi tritati, il basilico e 1 cucchiaio di olio. Salare leggermente, amalgamare tutti gli ingredienti e riempire con il composto le barchette di peperone, irrorandole con l’olio. Cuocere in forno a 180 °C per circa 40 minuti. Si possono servire sia tiepidi sia freddi.

Da sapere

Buono è l’apporto di vitamine e di minerali, ad azione antiossidante, fornito dai peperoni, che mantengono in buona parte le loro proprietà minerali. Il basilico è un’erba aromatica con proprietà digestive, calmanti e regolatrici del sistema nervoso. luglio/agosto 2017


[ s a lute & belless er e ]

VITELLO TONNATO (LIGHT) PENNE CON VERDURA E GROVIERA 400 kcal a porzione Ingredienti per 4 persone 320 gr di pasta integrale di farro 160 gr di pomodorini ciliegia 3 cucchiai di erbe aromatiche fresche (basilico, prezzemolo, timo, maggiorana, menta) 2 cucchiai di olio EVO 2 cipollotti 1 spicchio d’aglio 1 peperone 2 zucchine 40 gr di groviera Preparazione

Fare cuocere le penne integrali o ai cereali. Nel frattempo lavare e dividere in quarti i pomodorini ciliegia, quindi versarli in una ciotola con 1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva e 2 cucchiai abbondanti di erbe aromatiche tritate. Versare 1 cucchiaio d’olio in una padella e soffriggere i cipollotti affettati e uno spicchio d’aglio, quindi aggiungere il peperone e le zucchine tagliate a cubetti. Regolare di sale, dopo 10 minuti spegnere il fuoco e versare le verdure nella ciotola con i pomodorini. Scolare la pasta al dente, versarla sul condimento e aggiungere per ultimo il formaggio a cubetti e un altro cucchiaio di erbe aromatiche.

Da sapere

Il peperone è ricco di minerali e vitamine. I pomodori di licopene, che aumenta la sua concentrazione benefica anche dopo la cottura: questo carotenoide li rende preziosi nella prevenzione dei tumori alla prostata e al seno, oltre ad avere un alto potere antiossidante contro l’invecchiamento della pelle e dei tessuti. In questo caso vengono consumati crudi e mantengono integre tutte le loro proprietà vitaminiche. La pasta integrale contiene una quantità di fibre tre volte superiore a quella della farina bianca (6,8 gr per 100 gr contro 2,4 gr), utili per regolare il transito intestinale. Il farro contiene inoltre proteine, amidi e minerali come il potassio, il fosforo e il calcio. luglio/agosto 2017

240 KCAL A PORZIONE (DA 520 KCAL DELLA RICETTA TRADIZIONALE)

Ingredienti per 4 persone 400 gr di tagliata di vitellone o carpaccio 8 alici sott’olio 4 uova intere 160 gr di tonno in salamoia sgocciolato 20 gr (10) cetriolini sott’aceto 4 cucchiaini di capperi ben lavati albume montato a neve q.b. Preparazione

Utilizzare fettine di vitellone sottili per tagliata o carpaccio. Cuocere la carne ai ferri, senza grassi, per pochi minuti e farla raffreddare. A parte fare cuocere le uova alla coque, romperle e metterle intere nel vaso del frullatore, aggiungendo il tonno sgocciolato, le 2 alici e la metà dei capperi e dei cetriolini ben lavati e scolati. Frullare il tutto. Se la salsa è troppo densa montare a neve un albume e aggiungere la dose utile ad ammorbidirla. Mettere 1 cucchiaio di salsa sul fondo di una piccola pirofila e disporvi sopra le fettine di carne. Aggiungere la salsa rimasta e adornare il piatto con i restanti capperi e cetriolini e con 4/5 fettine di carote.

I “Trucchi Flachi”

• Utilizzare fettine di carne sottilissime da cuocere ai ferri per maggior resa • Non aggiungere olio o sale, usare solo quello delle alici • Il trucco “Flachi” è anche l’uso dell’uovo alla coque per emulsionare la salsa. In questo modo evitiamo sia la maionese che le uova crude • Aggiungere alla salsa l’albume montato a neve • Far precedere questo piatto da un passato di verdure, per favorire il senso di sazietà, oltre a crudité come finocchi, sedano e carote come contorno

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LIBRI

STEFANO GAVAZZI

L’ULTIMO MATTONE SULLA TORRE DI BABELE

V “…Poi vidi l’Agnello aprire il sesto sigillo. Ci fu allora un forte terremoto. Il sole diventò scuro, come panno di lutto, e la luna diventò color sangue. Le stelle del cielo caddero sulla terra, come i fichi acerbi cadono dall’albero quando è colpito da vento impetuoso. La volta celeste si squarciò e si arrotolò, come un foglio di pergamena; tutte le montagne e le isole furono strappate via dal loro posto” Apocalisse 6,12-14

A cura di Valerio Consonni

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Visitare un altro pianeta è il sogno di molti di noi. Eppure ci sono persone che lo hanno fatto, a parte gli astronauti, o almeno così hanno raccontato. Il filosofo olandese Emanuel Swedenborg dice di esser stato guidato nientemeno che dal “Signor Dio” alla scoperta dei pianeti del sistema solare. C’è chi, come Elon Musk, uno degli uomini più ricchi e potenti del mondo, promette che in un futuro non poi così lontano si potrà viaggiare su Marte in 80 giorni, ad un costo per passeggero che si aggirerebbe sui 100.000 dollari. E c’è chi, come Stefano Gavazzi, autore di questo coinvolgente romanzo, va ben al di là di quella promessa. Infatti in questo suo lavoro, scritto in un linguaggio semplice, pulito e fluente, l’autore ci accompagna in un suggestivo viaggio intergalattico che si svolge nello Spazio con la stessa disinvoltura con cui affrontiamo oggi un qualsiasi volo da un capo all’altro del nostro Pianeta. Certo, i tempi sono ben più lunghi e si incontra qualche disagio in più... C’è però un terreno specifico sul quale Gavazzi torna di continuo - pungolo inesauribile per un esercizio filosofico - la cui frequentazione costituisce la prima radice del suo pensare la vita: si tratta del rapporto fra l’uomo e il tempo. L’autore

indaga il fulcro stesso dell’effimero e si accorge che nel dare corpo ad un sogno di eternità sottovalutiamo la limitata disponibilità del nostro bene più prezioso, l’unico il cui effettivo spessore è avvolto in un mistero. Ma l’uomo troppo spesso non se ne accorge e così disperde al vento l’unica sua autentica risorsa, il tempo, sul cui valore Gavazzi ci costringe a interrogarci, generando consapevolezza e nuovi obiettivi. E allora “la vita è lunga, quando si sappia farne buon uso” scriveva più di 2000 anni fa Seneca. Di fronte all’assurdo, il buon senso dell’autore suggerisce un modo di vita adatto all’umano, lontano dunque dall’Iperuranio ma mirato alla qualità della vita, non alla sua semplice durata. Una riflessione forte che proviene dalla diretta e sua personale esperienza: la perdita di Francesco, suo figlio ventenne, in un grave incidente automobilistico. Vissuto per molti anni in una grande sofferenza, Gavazzi sembra volerci dire che nonostante tutto, se sappiamo osservare ed esperimentare con attenzione il quotidiano, riusciamo a intravedere qualcosa di “miracoloso e salvifico”. In fondo come è bello aver stancato i desideri, le passioni, ed esserceli lasciati alle spalle! luglio/agosto 2017


[ libri ] WRECKS / RELITTI

Dicono che questo autore sia diventato un “Relittologo”: forse sì, ma solo al raggiungimento di un’età in cui il dovere dell’avere memoria diventa naturale. L’unica condizione è che i Relitti fotografati diano una emozione, che Benazzo riesce magistralmente a trasmettere a chi osserva le sue bellissime immagini. Il suo obiettivo non è realizzare un’enciclopedia dei Relitti, ma solo fotografare quelli che hanno un’anima. I suoi scatti inducono a scavare nel nostro intimo, facendo emergere quanto di ricco e variegato è in noi. E i suoi relitti appaiono miracolosamente ansiosi di ripartire, con perseveranza, per compiere la loro missione: esprimono speranza di salvezza e di vita.

Stefano Benazzo (Skira)

L’ORDINE DEL TEMPO

Carlo Rovelli torna in libreria con questo nuovo saggio che racconta i misteri del tempo. Tratta di qualcosa della fisica che parla a chiunque e lo coinvolge, semplicemente perché è un mistero di cui ciascuno ha esperienza in ogni istante: il tempo. Passato e futuro non si oppongono più come a lungo si è pensato. E ciò che per la fisica si dilegua è proprio ciò che chiunque crede sia l’unico elemento sicuro: il presente. Carlo Rovelli (Adelphi)

METTICI IL CUORE

Il noto chef dalla “stazza” inconfondibile e dalla straripante simpatia firma questo nuovo libro di ricette dal titolo che meglio non poteva rappresentarlo, “Mettici il cuore”. L’amatriciana, la cotoletta alla milanese, la pasta al pesto, il baccalà in umido, il tiramisù, sono tutti piatti legati alla nostra terra: li ritroviamo, insieme a tanti altri, ovviamente arricchiti dai suoi “tocchi” personali. Antonino Cannavacciuolo (Einaudi)

STORIE DELLA BUONANOTTE

Da Jane Austen a Malala Yousafzai, da Coco Chanel a Frida Khaolo, a Rita Levi Montalcini, cento donne, raccontate dalle due autrici a bambine di ogni età e cultura perché ne siano fonte di ispirazione. Ricordando a tutte il loro assoluto diritto alla propria realizzazione senza differenze di genere. Un bellissimo libro da leggere di “Favole vere”. Francesca Cavallo e Elena Favilli (Mondadori)

COSÌ È LA VITA

Dalila di Lazzaro, al suo sesto lavoro, torna con un racconto intenso e struggente, che attraverso riflessioni, aforismi, schegge di pensiero offre ispirazioni per superare le tante piccole e grandi crisi di ogni esistenza: una sconfitta professionale, una malattia, il tempo che passa, la perdita di una persona cara, la fine di un’amicizia, la morte di un animale a cui si era molto affezionati. Inutile serbare rancore, è necessario solo trovare la pace nel proprio cuore. Dalila di Lazzaro (Piemme)

PRENDILUNA

Il nuovo romanzo di Stefano Benni è come sempre un unione di sentimenti, gioie, allucinazioni, orrori. La storia si snoda a partire da una vecchia casa nel bosco dove un gatto fantasma affida ad una vecchia maestra in pensione, chiamata Prendiluna, una missione da cui dipenderanno le sorti dell’umanità. Dieci mici devono essere consegnati a dieci giudici, verità o allucinazione? Stefano Benni (Feltrinelli)

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[ a genda italia ]

WEEKEND E RELAX

Questo mese vi portiamo alla scoperta di alcuni fra i parchi e i giardini più belli della nostra penisola, dove poter trascorrere un lungo weekend o una breve vacanza in assoluto relax

VILLA ARCONATI CASTELLAZZO DI BOLLATE (MI) Se nei mesi estivi passerete una o più settimane in città, vi consigliamo di fare una breve passeggiata a Castellazzo di Bollate piccolo centro nelle vicinanze di Milano. Sarà l’occasione per scoprire un vero gioiello di architettura del verde, il giardino di Villa Arconati. Ampliato a metà del 1700 oggi questo meraviglioso esempio di giardino all’italiana, si sviluppa lungo tre viali, ricchi di statue, fontane e giochi d’acqua.

VILLA LA FOCE CHIANCIANO TERME (SIENA) Ispirato ai giardini della tradizione classica italiana, il giardino di Villa La Foce contorna la lussuosa residenza con siepi di bosso, piante di limoni e vasi in terracotta. Abbarbicato su un colle, il giardino è un’esplosione di specie vegetali che vanno dalla lavanda ai ciliegi, dai cipressi allo splendido roseto.

L’OASI DI ZEGNA BIELMONTE (BIELLA) Questo luogo meraviglioso è nato grazie all’amore per la natura dell’industriale tessile Ermenegildo Zegna che negli ormai lontani anni Trenta, ebbe l’intuizione di “trasformare” il fianco di una montagna tra i monti del biellese, inserendo conifere, rododendri, ortensie. Oggi questo è il “paradiso” che troverete venendo a passeggiare nell’Oasi di Zegna.

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VILLA PALLAVICINI PEGLI (GENOVA) Se vi trovate in Liguria per le vostre vacanze vi consigliamo una visita a Villa Pallavicini a Pegli. Questa villa dispone di un grande

parco realizzato nel 1840 con un percorso ricco di elementi architettonici molto belli che si inseriscono ordinatamente nella vegetazione del parco. Qui troverete molte specie botaniche rare. In primavera segnatevi in agenda di tornare per una straordinaria fioritura di camelie.

VILLA IMPERIALE (PESARO) A pochi kilometri dal capoluogo, nel parco di San Bartolo, questa bellissima villa antica si stende lungo 4 ampi terrazzamenti ricchi di piante di essenze profumate, alloro, mirto, rosmarino, oppure di viti, cedri, limoni e aranci. Una meta imperdibile per ammirare questo polmone verde marchigiano e immergersi nella storia: la villa nasce infatti nel XV secolo per volere degli Sforza ed è stata abitata da letterati e artisti del calibro di Torquato Tasso e Tiziano.

GIARDINO PORTOGHESI CALCATA (VITERBO) Di edificazione recente – 1990 – il giardino venne realizzato dall’architetto Paolo Portoghesi sul vallone del fiume Treja, a pochi passi dallo splendido borgo di Calcata, Tuscia viterbese. Ulivi centenari, lecci, cipressi, arbusti e piante da fiore si intersecano con elementi architettonici che richiamano le forme classiche.




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