Italiadagustare luglio agosto 2015

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Anno 2 - Luglio/Agosto 2015

Cultura del territorio, Turismo e Benessere

all’interno Personaggio

a tu per tu con alBerto angela

Explorando

pane e paSta ‌Senza eSagerare

[ STILE

ITALIANO

]

Fratelli Branca: 1845-2015 170 volte auguri!



Con il patrocinio di:

Luglio

Agosto 2015

indice

[ perSonaggio] 6

Intervista a Alberto Angela

[ explorando ]

[ guStare l’italia] 9

Viaggio nell’entroterra marchigiano

pag. 14

[ Stile italiano]

10 Design-à-porter 12 Fratelli Branca, un successo tutto italiano

[ explorando]

14 Le vie dei cereali 16 Pane e pasta …senza esagerare

26 Alla scoperta del pianeta Cina: Shanghai

[ gourMet]

19 Ristorante Magorabin di Marcello Trentini Trame, filati e antichi telai Bio, miti e realtà Synlab e il “Voto Metabolico” Ambiente e salute

[ erBario Magico]

[ ruote & Motori]

28 Rolls Royce Phantom Drophead Coupè

[ Stile naturale ] 20 21 23 24

[ viaggi nel Mondo]

25 Sambuco: l’energia naturale dell’estate

[ Hi-tecH]

30 Novità elettroniche

[ liBri]

31 Scelti per voi

[ agenda italia]

31 Appuntamenti d’estate

Direttore Responsabile Dario Bordet Direttore Editoriale Evelina Flachi ViceDirettore Editoriale Alessandro Trani Art Director Patrizia Colombo Progetto grafico/Impaginazione Milano Graphic Studio S.r.l. Caporedattore Riccardo Lagorio Hanno collaborato Azadeh Asgari Mauro Caldera Riccardo Garosci Carlo Kauffmann luglio/agosto 2015

Luca Medici Alessandro Miani Milena Passigato Alessia Placchi Richard Seebach Alberto Zonna Media Partner Pubblicità, Promozione & PR Le Roy Advertising - Milano Edizioni Le Roy srl redazione@le-roy.it www.italiadagustare.com Stampa Bieffe Industria Grafica (Recanati – MC)

Periodico mensile Reg. trib. di Milano n. 287 del 02/07/12 N°iscrizione ROC: 22250 Distribuzione Gratuita Desideriamo informarLa che i suoi dati personali raccolti direttamente presso di lei o fornitici saranno utilizzati da parte di “Italia da Gustare” nel pieno rispetto dei principi fondamentali dettati dalla direttiva 95/46/CE e dal D.lgs. 171/98 per la tutela della Privacy nelle Telecomunicazioni e dalla direttiva 97/07/CE e dal d.lgs. 185/99. Eventuali detentori di copywriting sulle immagini - ai quali non siamo riusciti a risalire - sono invitati a mettersi in contatto con: Le Roy srl

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[ editor ia le ]

Care lettrici e cari lettori,

che Milano sta vivendo un

come saprete in questi ultimi due

momento straordinario e che il

mesi Milano ha accolto alcuni

suo “palinsesto” di avvenimenti

fra i più noti capi di Stato e di

- come ama definirlo l’Assessore

Governo in visita ad Expo: dal

alla Cultura Filippo del Corno -

Primo Ministro Spagnolo Rajoy

miete record di successi. Tra le

al Premier Inglese Cameron, al

interviste di questo mese

Presidente Francese Hollande, al

troverete due personaggi del

Presidente dell’Unione Sovietica

mondo della cultura: Alberto

Putin. Tutti, dopo aver visitato i

Angela, noto divulgatore

rispettivi ed altri padiglioni

scientifico della TV e Elisabetta

(primo tra tutti il Padiglione

Sgarbi, che con la sua rosa de La

Italia), hanno espresso giudizi

Milanesiana organizza fino al

estremamente positivi per questa

16 luglio incontri e spettacoli di

straordinaria Esposizione

altissimo livello sul tema

Universale 2015. Grande

intrigante e curioso delle

apprezzamento è venuto poi da

“magnifiche ossessioni”.

Michelle Obama, moglie del

Abbiamo fatto il possibile per

Presidente degli Stati Uniti,

offrirvi come sempre pagine

sostenitrice di una agricoltura

ricche di rubriche, notizie,

tesa a dare prodotti di alta

scoperte, avvenimenti,

qualità. È noto il suo impegno

personaggi e tanto altro

per spingere gli americani (e non

augurandoci di potervi tenere

solo) a creare tanti orti di casa

piacevolmente compagnia

dopo averne realizzato uno

almeno per un po’ durante le

proprio nei giardini della Casa

prossime vacanze.

Bianca, che tiene a curare

Arrivederci a settembre!

personalmente. Inutile ripetere luglio/agosto 2015

Evelina Flachi

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[ per s onaggio ]

…a tu per tu con

ALBERTO ANGELA

«L

«La cultura come l’abbiamo vissuta noi da ragazzi è certamente in crisi: parlo della scuola, dei libri. La gente non ha tempo di leggere ed è molto distratta ma il web potrebbe essere anche un alleato in questo senso. Certo, è pieno di distrazioni ma ti permette anche di conoscere, in tempo reale, realtà come le webcam e i blog che ci permettono di capire come la pensano gli altri. Se si riesce a essere curiosi, avendo l’esplorazione del virtuale e non più nella geografia, la cultura può essere salvata».

Come riesci a rendere il tuo linguaggio così fresco e coinvolgente? La regola è “frasi e parole da persone comuni quasi come se fossimo a tavola con gli amici”. Questo è il trucco per fare una buona divulgazione. Tanti esempi e metafore: quello è lo strumento principale per riuscire a far capire le cose, anche complesse, e poi credo in un’empatia che si crea in questo modo: tu spieghi una cosa come la stessi spiegando a te stesso o come la spiegheresti al tuo migliore amico. Di conseguenza la persona che ti è di fronte automaticamente si sente tuo amico e coinvolto. Aumenta una serie di intimità che toglie delle barriere e permette di imparare le cose al momento.

Sei una via di mezzo tra il professore e l’uomo di spettacolo: come ti collochi? Nel curioso: l’uomo curioso che usa un mezzo usato da quelli che fanno varietà. Noi, con le stesse tecniche con cui si fanno i titoli di testa di un varietà facciamo la ricostruzione di Pompei. È un uso diverso e più creativo della stessa cosa. Tutti noi abbiamo un professore che a scuola ci ha fatto capire con passione le cose; altri invece allontanano i ragazzi.

Qual è stata l’importanza di tuo padre nella tua carriera? Ci credereste se vi dicessi ben poco? Io per più di dieci anni ho fatto scavi; sono nato e mi ritengo un paleoantropologo. Non sono un uomo di spettacolo: forse questo fa la differenza!

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courtesy RAI - foto Assunta Servello

Intervista a cura di Mauro Caldera


Come sei entrato in televisione? Sono stato chiamato casualmente dalla TV svizzera per commentare dei documentari che erano stati fatti nei luoghi dove facevo scavi. Io dovevo spiegare cosa si trovava, gli strati, gli uomini preistorici, le difficoltà, le popolazioni locali, dal momento che stavamo in Africa. Visto che me la cavavo e che bucavo il video, oltre a fare dei buoni ascolti, mi hanno proposto di fare un programma tutto mio.

ph Ivan Palombi

[ per s ona ggio ]

Come avvicini i tuoi figli alla curiosità della cultura? Facendo vedere loro le cose semplici, senza spigolature. Se dentro una chiesa cominci a far capire che certe colonne aiutano l’acustica e non sono solo statiche, fai vedere che il mondo può essere visto con tante curiosità non banali, ma quasi un “dietro le quinte” e una specie di visione piena di realtà scientifiche che ti possono spiegare e rendere viva la vita attorno a te. Stimoli ogni volta la curiosità e l’interesse: i ragazzi non devono ricordare le cose ma devono sapere come aprire una mela e sbucciarla per mangiarla. Credo di insegnare loro il fatto che il mondo è pieno di curiosità e le scelte che faranno nella vita saranno le loro: non bisogna mai spingere le cose. Un padre non deve mai dire ai ragazzi cosa devono fare ma semmai, consigliare loro quello che è meglio non fare.

Tu cosa cerchi nel tuo lavoro? Io ho sete di conoscenza: ogni volta che entro in un monastero medievale o al sito della NASA dove lanciano le missioni ho fame di conoscere e sapere. Sono curioso e trovo che ci sia un grande piacere mentale quando scopro qualcosa. È incredibile quando ti metti a guardare i dettagli che poi si uniscono tra loro: incomincia a crearsi una realtà davanti a te. È come leggere un libro, ma lo stai scrivendo tu.

Quando guardi un film storico con quale occhio lo guardi e con quale critica analizzi i contenuti? Guardo i dettagli: la realtà è fatta di dettagli e questo è il mio modo di vedere. Ecco perché ho fatto paleontologia umana con ricerca sul campo, e non in laboratorio. Capire da piccoli dettagli quello che emerge dal terreno per scoprire uomini preistorici sepolti. Quando vedo un film fatto bene, mi dispiace se poi magari scopro nella

«

battaglia di Canne gli elmi sbagliati, di un’altra epoca.

Nell’ultima puntata dell’ottavo nano ti sei trovato a fianco di Neri Marcorè che ha fatto la tua parodia: che effetto fa ad essere imitati? Fantastico! Quando mi hanno detto che c’era una mia parodia mi sono chiesto cosa potessero imitare: Neri è stato bravissimo; è una persona molto intelligente e duttile. C’è un ottimo rapporto tra noi; lui è riuscito a tirare fuori degli aspetti di me che quasi non conoscevo.

Che studente sei stato e di cosa ha bisogno la scuola oggi? Ho fatto la scuola francese, vivendo un sistema competitivo e molto duro. Ho sofferto molto nelle elementari; alle medie non ero il primo della classe ma ero nel gruppo di testa. Ho avuto dei problemi incontrando maestri sbagliati per la matematica e la trigonometria. Se insegni la fisica o l’ottica, se vuoi avere successo come maestro, comincia a parlare del perché un sasso rimbalza sull’acqua… Facendo degli esempi quotidiani la gente riesce a capire molto più rapidamente le cose: il divulgatore basa tutto sugli esempi. I maestri sono i primi divulgatori perché hanno davanti chi ha voglia di imparare e lo fa rapidamente. A quell’età è facile fare passare i concetti: non essere in grado di insegnare qualcosa ai ragazzi per un professore è una sconfitta totale.

Quante passioni e quanti mestieri non sono mai nati perché c’è stato il professore sbagliato?

»

luglio/agosto 2015

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[ gus ta re l’ita lia ]

WEEK-END D’ESTATE “SENZA TINTARELLA” A cura di Richard Seebach

S

Se l’estate sarà avara di sole e metterà a rischio la tintarella di chi ha scelto la riviera riminese o pesarese, ecco due percorsi da non perdere per conoscere da vicino l’entroterra, che riserva ancora numerose sorprese e quindi può - almeno in parte - alleviare il disappunto della mancata abbronzatura. Partendo dal Montefeltro, terra amministrativamente marchigiana, ma intimamente legata ai Malatesta di Rimini. Macerata Feltria mostra le sue fondazioni romane nel museo all’aperto che ha riportato alla luce tratti di strade lastricate, muri perimetrali di edifici privati e pubblici di Pitinum Pisaurense. Lì accanto, una volta travolta dalle orde barbariche Pitinum, sorse la Pieve di San Cassiano, bell’esempio di costruzione medievale. Merita poi visita il Museo civico, che ripercorre le tappe della storia antica di tutto il Montefeltro, e il Museo della radio

d’epoca, ospitato nell’ex convento di San Francesco, collezione unica in Italia che raccoglie oltre 100 radio prodotte tra gli anni Venti e Sessanta nonché una vasta serie di accessori. Macerata Feltria coltiva l’amore per il teatro: un cartellone di tutto rispetto si tiene nel teatro comunale, che risale al 1930; ma è conosciuta soprattutto per la Crocefissione, opera di Olivuccio di Ciccarello e straordinario esempio d’arte quattrocentesca. Miracolose le acque sulfuree, i cui benefici si possono trarre presso le Terme. D’altro genere, ma sempre salutare la gastronomia: la porchetta e le castagnole all’alchermes su tutto. Un tuffo nella storia e nella cultura materiale di cui si può approfittare visitando Pergola. Presso l’ex convento di San Giacomo è custodito un unicum dell’arte romana giunto sino ai nostri tempi: i Bronzi dorati, ovvero due cavalieri e due matrone

in atto di saluto. Nelle sale adiacenti si possono ammirare mosaici ed oggetti funerari d’epoca romana ed una ricchissima pinacoteca, in cui spicca il polittico di Madonna con Bambino e Santi attribuito a Girolamo Nardini, e la raffinata statua di San Secondo in stile gotico. Una pregevole composizione in ceramica di Francesco della Robbia (Vergine e Santi) impreziosisce il Palazzo del Comune mentre il Reliquiario di San secondo arricchisce la Cattedrale. Infine da non perdere l’affresco rappresentante la Crocifissione presso la chiesa di Santa Maria di Piazza, del XV secolo. Anche la storia patria è passata per Pergola: qui si consumò il primo strappo dei Comuni marchigiani dallo Stato pontificio l’8 settembre 1860. Non ve ne andrete senza avere fatto scorte di visciolato, una bevanda alcolica a base di vino aromatizzata alle visciole.

Viaggio nell’entroterra marchigiano luglio/agosto 2015

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DESIGN-à-porter

[ s tile italiano ]

A destra: lampada Twiggy’ disegnata da Marc Sadler per Foscarini; sotto: lampada Bourgie’ di Kartell disegnata da Ferruccio Laviani

A cura di Luca Medici

D

Dal prèt-à-porter, letteralmente “pronto da portare” al design-à-porter o meglio, “pronto all’utilizzo” (prèt-à-l’emploi)... il passo è veloce! Complementi d’arredo semplici e accattivanti che ben si inseriscono in qualsiasi casa. Pezzi irrinunciabili che le nostre case dovrebbero avere, come in qualsiasi guardaroba non dovrebbe mai mancare un bel completo fresco di lana blu per lui, oppure un tailleur nero per lei. Le aziende storiche del Made in Italy negli ultimi anni hanno introdotto dei complementi di arredo che presto sono diventati icone di stile, quello stile che a noi italiani piace tanto. Illuminazione. Partiamo dall’illuminazione, sì, perché il design passa anche attraverso la luce. Una bella rivisitazione della mitica lampada ad arco di Castiglioni (Flos - 1962) è la ‘Twiggy’

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disegnata da Marc Sadler (Foscarini), oggi anche a LED. Volete una lampada in ceramica a sospensione, optate per il modello ‘Lambada’ disegnata da Samuli Naamanka (Innolux), design rigoroso, finitura opaca e lavorazione artigianale. Avete deciso per un classico contemporaneo? Vi suggerisco la bella lampada da appoggio ‘Bourgie’ (Kartell - 2004) disegnata da Ferruccio Laviani che coniuga con ironia forme borghesi e classiche con un materiale contemporaneo, il policarbonato. “Casalinghe chic”. Siete maniache dell’ordine e della pulizia, ma volete fare le “casalinghe chic”? Vi consiglio allora la paletta con scopino dal design accattivante di “Normann Copenhagen”, o le mollette per stendere i panni dal look retrò in legno di “Perigot”. Se invece volete fare la polvere con classe dovete assolutamente acquistare il luglio/agosto 2015


[ s tile

ita lia no ]

In alto a sinistra: tavolino Rebus di Arketipo; a fianco: paletta con scopino di Normann Copenhagen; sopra: il letto Camaleo di Twils

piumino di struzzo, sempre di Perigot (distribuito da Moroni Gomma) e se proprio vi serve un manuale dedito ai rimedi della nonna, trucchi e consigli, il libro che fa per voi è “Lee Faber - I rimedi della Nonna” (De Agostini). Zona giorno. Passiamo alla zona giorno e per dare un tocco di design alle vostre case basta aggiungere il pratico sgabello in alluminio nero opaco ‘Anin’ (Living Divani) e abbinare al vostro tavolo le “sedie scultura” ‘Chair One’ (Magis), linee geometriche e alluminio anodizzato, adatte anche per esterni. Da veri intenditori il tavolino ‘Rebus’ (Arketipo) in metallo verniciato, dalla forma irregolare, con top in vetro serigrafato trasparente o fumè. Una zona giorno non può essere definita tale senza un comodo divano dove trascorrere ore di relax. Di ultima tendenza le imbottiture si fanno importanti e le strutture sottili, vediamo insieme quali scegliere. Struttura in metallo e imbottitura in piuma e poliuretano espanso per il divano ‘AutoReverse’ (Arketipo), struttura a vista in metallo con finiture bronzo, braccioli rivestiti in cuoio e generose imbottiture per la seduta, schienale e braccioli per ‘Kanaha’ (Ditre Italia), ma se volete stare sul classico vi consiglio il ‘New York’ (Saba Italia), divano con struttura in legno massello, luglio/agosto 2015

rivestito con poliuretano espanso a quote differenziate, molleggio con cinghie elastiche e rivestimento trapuntato sfoderabile, bellissimo in velluto rasato verde! Siete amanti del vetro? La poltrona monolitica in vetro curvato trasparente ‘Ghost’ (Fiam) farà al caso vostro. Bella la libreria in vetro che permette di esporre collezioni e oggetti, ‘Collezione Liber’ (Tonelli Design), magari da abbinare al tavolino rettangolare ‘Real’ (Calligaris) con bordi smussati, in vetro trasparente oppure grigio fumé. Zona notte. La zona notte è la vostra preferita? Il relax la vostra passione? Direi che possiamo abbandonarci alle morbide imbottiture capitonné del letto ‘Hampton’ (Calligaris) oppure alla testata e giroletto con rivestimento trapuntato del letto ‘Ruché’ (Ligne Roset), ma se il minimal è il vostro capriccio il letto giusto per voi è senza dubbio ‘Camaleo’ (Twils), caratterizzato da una struttura in tubolare di acciaio verniciato e materassi trapuntati a mano. Il design è diventato semplice, intuitivo e non necessariamente costoso. Dunque scegliete il vostro complemento d’arredo preferito e donate alle vostre case un look moderno e al passo con le nuove tendenze “Made in Italy”. *www.my-home.biz

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[ s tile ita lia no ]

1845 FRATELLI BRANCA 2015 Storia di un successo

tutto italiano A cura di Alessandro Trani

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Era il 1845 quando Bernardino Branca con i suoi tre figli iniziò l’avventura che portò nel mondo il primo e più famoso prodotto del brand, il Fernet-Branca. Quest’anno l’Azienda milanese festeggia 170 anni di storia: l’eccezionale anniversario è stato celebrato dall’AD Niccolò Branca il 26 maggio nella storica sede di via Resegone 2, alla presenza di personalità istituzionali tra cui Roberto Maroni e Giuliano Pisapia. Durante l’evento è stato presentato il francobollo appartenente alla serie tematica “Le eccellenze del sistema produttivo ed economico” emesso il 24 aprile scorso dal Ministero dello Sviluppo Economico, dedicato a Branca per celebrare la sua lunga storia sinonimo di eccellenza imprenditoriale. Con l’occasione è stato anche presentato il volume (edito da Rizzoli) “Sulle ali dell’eccellenza”: un prezioso ritratto dell’azienda, dai celebri prodotti ai manifesti storici alle tappe della sua storia, dalla fondazione a Milano al percorso che l’ha portata all’espansione internazionale. Una storia unica, contraddistinta da grande attenzione all’innovazione ma sempre nel rispetto delle tradizioni. Pioniera nel campo della pubblicità, la Fratelli Branca ha realizzato campagne con le più importanti firme della grafica d’autore, come l’illustra-

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tore Leopoldo Metlicovitz che nell’800 disegnò il manifesto divenuto poi logo dell’azienda, un globo terracqueo sorvolato da un’aquila che tiene tra i suoi artigli la bottiglia di Fernet-Branca. Con grande lungimiranza, in Branca si iniziò fin da allora a scrivere manifesti e locandine in lingue straniere. Queste ed altre testimonianze, come ad esempio i noti “gadget” personalizzati come il posacenere, le carte da gioco e i taccuini da borsetta - primo esempio di merchandising - sono oggi raccolte nell’importante collezione del Museo Branca, accessibile a tutti nella sede di via Resegone. Oggi Branca non è più la distilleria del Fernet: uno sviluppo passato attraverso la creazione di prodotti di grande qualità e una politica di acquisizioni di brand e partnership hanno portato l’Azienda all’attuale variegata gamma di prodotti. Per ricordarne qualcuno, oltre al Fernet: Brancamenta, Caffè Borghetti, Grappa Candolini, Punt e Mes, Carpano Classico e Bianco, la vodka Sernova, i vini Chianti Classici Villa Branca, lo spumante Bellarco e l’ultimo nato, Carpano Dry. L’Azienda conta oggi 250 dipendenti e una presenza capillare in 160 Paesi in tutto il mondo, sfiorando i 300 milioni di fatturato. Buon compleanno, Branca! luglio/agosto 2015



[ explorando ]

LE VIE DEI CEREALI

VECCHIE E NUOVE COLTURE A cura di Riccardo Lagorio

P

Per gli antichi Romani la Sicilia era il granaio dell'Impero e fonte di biodiversità. Proprio in questi anni ha ripreso a correre la produzione di frumenti arcaici proprio nell’Ennese con il frumento Timilìa, da cui la farina ottenuta è ingrediente base per la Pagnotta del Dittaino DOP, grazie alle buone pratiche dell’Azienda Sangiovannello. Mentre al nord i primi passi per il recupero di varietà cadute in disuso sono stati mossi oltre vent’anni fa dal Panificio Lusignani di Pellegrino Parmense, a cui si deve il recupero del frumento Senatore Cappelli e Gentil Rosso. La produzione di quest’ultimo fu abbandonata nel 1925 con l’inizio della Battaglia del Grano, quando Nazareno Strampelli introdusse varietà di grano più produttive. In verità se la resa per ettaro per le varietà di frumento moderno (derivante da tecniche di ibridazione delle spighe) si attesta intorno ai 90 quintali, il Gentil Rosso raggiunge a malapena i 20. Ma gli esempi di recupero di questi grani passano anche dall’Abruzzo e dalla Basilicata, dove il Saragolla ha rifiorito nel Teramano e nel nord est lucano, garantendo la tradizionale produzione della pasta di grano duro. La Garfagnana, in particolare Piazza al Serchio, è stata negli anni un altro incubatore per il recupero di antiche varietà come il Grano Noè

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di Pavia ed il Rossetto, entrambi ideali per la panificazione e la trasformazione in farina ad uso domestico. Scrivere di vecchie varietà può sembrare un ossequio alla moda agro ambientale: è piuttosto uno strumento per tenere saldo il legame con la cultura che per millenni ha caratterizzato la nostra civiltà, al riparo da improprie manipolazioni genetiche. Così per secoli un cereale considerato minore, il miglio, è stato alla base dell’alimentazione delle popolazioni italiche, predecessore della polenta di mais anche grazie alla sua

lunga conservabilità. Sono numerose lo località il cui nome si rifà a questo cereale: da Migliarino nel Ferrarese e nel Pisano, a Miglianico nel Chietino. Nel Novarese la Cascina Canta è tra i più appassionati produttori di questo cereale, da minestra e panificazione. Il pan di miglio era infatti sino a pochi decenni fa il pane per antonomasia nel milanese il giorno di San Giorgio, quando si consumava con un bicchiere di crema di latte. Medesima sorte è toccata al sorgo, la cui granella, nei paesi industrializzati, è stata sostituita da luglio/agosto 2015


[ explor a ndo ]

A sinistra: i mulini dell’ennese furono costruiti su antichissime strutture già utilizzate come mulini ad acqua, probabilmente costruite dagli arabi che lasciarono, in tutta la Sicilia, ingegnosi sistemi idrici, ancora visibili; in basso: la Cascina Canta nel Novarese

quella del mais, più produttiva e dall’analogo valore nutritivo. Oggi, anche grazie al recupero che il Mulino di Vinicio Orlandi sta compiendo a Portomaggiore, nel Ferrarese, alcune varietà di sorgo (quelle prive di alto contenuto di tannini) si stanno lentamente imponendo nel variegato panorama dei prodotti salutistici in quanto privo di glutine e utilizzato in cucina come il riso, grazie al suo gusto abbastanza neutro. La farina di sorgo si presta per la produzione di sottili sfoglie di pane, simili a piadine mentre con la granella luglio/agosto 2015

si possono preparare simpatici pop… sorg. Alla segale si collega invece meccanicamente il pane nero, prezioso complemento di merende altoatesine e dell’arco alpino in generale. La segale in verità è un cereale assai versatile. Con la sua farina viene preparata la pasta valtellinese, i pizzoccheri, vagamente simili a tagliatelle e condite con abbondanti dosi di burro, formaggio Valtellina Casera DOP, verze, patate e aglio. Ma anche i chicchi interi possono essere bolliti e utilizzati come base per preparare saporiti piatti freddi o

classiche insalate estive cucinate in alternativa all’orzo perlato o all’avena. Cereali questi ultimi che si prestano a essere imbanditi a tavola in minestre con legumi e verdure. Ma soprattutto l’orzo è alla base della produzione di birra, sotto forma di malto, ovvero orzo germinato e cotto, pronto per dare vita alla spumosa bionda. Con il crescere di birrifici artigianali sono germinate attività di autoproduzione di orzo per garantire una sempre più stretta correlazione con il territorio. È accaduto per esempio nel Pisano con Fabrizio Di Rado, che coltiva orzo e frumento che diventano ad ogni raccolto profumate birre, o nel Trevigiano con Gabriele Tonon. Volano di cultura materiale e rivendicazioni sociali i cereali hanno dimostrato nei millenni di storia umana di essere buoni da mangiare perché, come direbbe Lévi-Strauss, buoni da pensare. Generatori di simboli e cultura i cereali prestano il fianco a manipolazioni genetiche che ne incrementano la produttività, ma li sganciano dalle civiltà che li hanno custoditi per secoli. La Timilìa ci racconta di antiche conquiste, il miglio del Novarese di argute recenti riscoperte. Il loro oblio rappresenterebbe la perdita di identità culturale: infinitamente più deleteria di un raccolto non generoso.

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[ explorando ]

a colazione uso sempre i cereali di cui sono ghiotta! Fanno bene? I cereali per la prima colazione contengono sostanze antiossidanti preziose per la salute in gran quantità: i polifenoli.

PANE E PASTA

Noi italiani li “adoriamo”. Bene, ma non esageriamo! A cura di Evelina Flachi

L

La dieta mediterranea, riconosciuta dall’UNESCO patrimonio immateriale dell’umanità, fornisce importanti e salutari alimenti ricchi di proprietà nutrizionali, è comunque importante variare le scelte alimentari e preferire i prodotti del

proprio territorio secondo la stagionalità. Occorre fare attività motoria e badare all’equilibrio dei nutrienti nella giornata, moderando le porzioni per non eccedere in calorie e carboidrati che devono costituire il 45-55% delle calorie quo-

IL PANE Dose consigliata: 40/ 50 gr a porzione. Deve essere ben lievitato e ben cotto. Meglio variare e alternare a quello bianco quello integrale o di segale ecc. Il pane, come s’intende oggi, è nato dalla scoperta del glutine, realizzata nel 1728 dall’italiano Bartolomeo Beccari,

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tidiane. Anche la cottura dei cibi deve essere semplice per creare ricette a basso contenuto di grassi saturi spesso in eccesso come condimento. Pane e pasta sono i cereali più comunemente utilizzati da noi italiani.

del processo di lievitazione e del lievito di birra, che consentirono di dare una spiegazione scientifica alla produzione del pane. Il valore nutritivo del pane dipende dalla farina con la quale è prodotto. In generale, nelle farine il contenuto in nutrienti (proteine, vitamine e sali minerali) si riduce con il diminuire del tasso di estrazione, cioè quanto più si ottengono farine raffinate; al contrario, il tenore di amido aumenta in luglio/agosto 2015


VALORE ENERGETICO per 100g Tipo

Parte edibile % 100 Pane al malto Pane azzimo 100 Pane di segale 100 Pane tipo 0 100 Pane tipo 00 100 Pane tipo 1 100 Pane tipo integrale 100 Pane al latte 100 Pane all’olio 100

kcal 267 377 219 275 289 265 224 295 299

quest’ultime, con conseguente maggiore valore calorico. In considerazione del fatto che il consumo medio giornaliero di pane per persona nel nostro Paese è pari a circa 200 grammi, se ne può valutare l’apporto in nutrienti: 580 kcal per 200g, pari al 19% dell’energia prevista dai Livelli di Assunzione Raccomandati di Energia e Nutrienti per un adulto dai 18 ai 29 anni; 16 grammi di proteine, pari al 24%; 0,08 mg di vitamina B1 pari al 7%; 1,6 mg di ferro, pari al 16%; 28 mg di calcio, pari al 3%. Questi dati dimostrano come il pane non sia da considerare unicamente come fonte di amido e quindi d’energia, ma anche di proteine, di alcune vitamine del gruppo B e di ferro. Inoltre, contiene un discreto quantitativo di fibra alimentare, variabile a seconda del tipo: tra i diversi tipi di pane, quello integrale ha un contenuto di fibra superiore di oltre il doppio rispetto a quello fatto con farina0.

LA PASTA La Pasta è italiana anche se la sua invenzione è attribuita ai Cinesi, e sarebbe stato Marco Polo ad averla introdotta in Italia. Storicamente, invece, le origini dei

[ explor a ndo ] maccheroni si fanno risalire all’epoca romana, attribuendone il merito agli “dei”. Di certo, la prima notizia dell’esistenza di un composto molto simile alla pasta può essere ricavata da un trattato di arte culinaria di Apicio, vissuto all’epoca di Tiberio (I sec. d.C.), in cui si parla della preparazione di un timballo rivestito di “lasagne”. Con sicurezza si può affermare che in Italia la pasta, come prodotto artigianale, ha trovato le sue origini a Napoli, verso il 1700. Il clima mediterraneo con le sue caratteristiche di ventilazione e di umidità, favorì la nascita della pasta in questo territorio. La pasta ha un elevato valore energetico conseguente al contenuto in carboidrati, amido soprattutto, e un buon contenuto proteico. Quest’ultima caratteristica viene esaltata nel caso della pasta all’uovo o di piatti a base di pasta, come pasta e ceci, pasta e fagioli, pasta e piselli. L’accoppiamento di questi ingredienti consente di avere un piatto di elevato valore biologico, legato alla reciproca integrazione fra le proteine del grano e quelle delle leguminose. Gli unici ingredienti ammessi per la produzione della pasta in Italia sono quindi la semola (o i semolati) e l’acqua, fatta eccezione per le paste speciali (all’uovo, con ripieno ecc.); è inoltre consentita l’aggiunta di sale fino ad un massimo del 4% sul prodotto secco. Ne deriva che le calorie dei vari tipi di pasta sono piuttosto uniformi con oscillazioni normalmente inferiori al 5% per paste di ugual categoria e formato. Per la pasta più comune, quella secca industriale, si parla di circa 360 calorie per 100 grammi. I vari condimenti arricchiscono notevolmente la pasta, di valori nutrizionali ma anche di calorie. È bene aggiungerli con moderazione per una porzione di ca 80 gr di pasta pesata a crudo, rispettando la tradizione e le regole della sana alimentazione italiana, per poter consumare un piatto completo ed equilibrato.

COMPOSIZIONE CHIMICA per 100g Tipo Pane al malto Pane azzimo Pane di segale Pane tipo 0 Pane tipo 00 Pane tipo 1 Pane tipo integrale Pane al latte Pane all’olio

Parte edibile % 100 100 100 100 100 100 100 100 100

luglio/agosto 2015

Acqua g 26,0 4,5 37,0 31,0 29,0 34,0 36,6 33,5,0 30,8

Proteine Lipidi Carboidrati Amido Zuccheri solubili g g g g g 8,3 2,4 56,6 27,7 26,1 10,7 0,8 87,1 77,5 1,9 8,3 1,7 45,4 39,5 1,8 8,1 0,5 63,5 55,9 2,0 8,6 0,4 66,9 59,1 1,9 8,9 0,6 59,7 52,3 2,2 7,5 1,3 48,5 9,0 8,7 48,2 41,3 2,7 7,7 5,8 57,5 41,3 4,0

Fibra totale g 0 2,7 4,6 3,8 3,2 6,5 1,9 3,7

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[ gour met ]

MAGORABIN

DI MARCELLO TRENTINI A cura di Riccardo Lagorio

PIZZA D’OMBRINA CON QUINOA TOSTATA

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La cucina è arte. Nei miei piatti c’è il rigore della composizione sinfonica e la fantasia dell’improvvisazione del jazz. Si presenta in questo modo Marcello Trentini, innovatore e istrionico giovane ristoratore, che ha sposato l’ambizioso progetto di riportare a Torino una cucina d’alto livello. Un amore verso i fornelli, il suo, illuminato da una mantica esperienza in centro America che l’avrebbe condotto sotto la Mole dopo qualificanti esperienze nei migliori locali di Londra. Per definizione quindi ama la cucina piemontese, ma contaminata. Contaminata da culture, esperienze, idee che solo le emigrazioni sanno generare: decenni fa da Puglia, Basilicata e Calabria; oggi da Asia, Africa e Sud America. Così tutto scaturisce dal territorio e dalle ricette che la centenaria cultura alimentare piemontese ha saputo creare, ma coinvolgendo ingredienti globali e tecniche eclettiche con un risultato sempre inaspettatamente piacevole.

Magorabin Torino - C.so San Maurizio, 61 Telefono 011.8126808 www.magorabin.com luglio/agosto 2015

Ingredienti per 4 persone 500 gr di ombrina 200 gr pomodori datterini gialli e rossi 200 gr di mozzarella di bufala 50 gr di quinoa Un mazzetto di origano fresco sale nero olio extra vergine di oliva 4 foglie di basilico 4 cl di sakè zucchero di canna aglio, timo, scorza d’arancia Procedimento Dopo aver pulito e sfilettato l’ombrina, si taglia sottilmente e si mette a marinare qualche minuto nel sakè. Si tagliano i datterini, si condiscono con olio, aglio, sale, zucchero di canna, bucce d’arancia e timo e si mettono in forno a 50°C per 4 ore. Nel frattempo si taglia a cubetti la mozzarella e la si mette in luogo fresco su carta assorbente per 2 ore; si frulla il basilico con 10 cl di olio, lasciando decantare e filtrando; si sfoglia l’origano. Si mette poi la quinoa in un polso netto con acqua fredda e salata, portando a bollore e cuocendo per 20 minuti. Si cola, asciuga e si disidrata a 38°C per una notte, friggendo brevemente. Composizione del piatto In un piatto piano si posizionano le fettine di ombrina marinata, disponendole a cerchio. Sul pesce si colloca qualche cubetto di mozzarella di bufala, dei pomodori confettati, le foglie di origano e il sale nero. Si dispone a cerchio intorno all’ombrina la quinoa soffiata e si condisce con l’olio al basilico. Infine si guarnisce a piacere a seconda della stagione con qualche pisello fresco, cubetti di peperone verde o germogli di cime di rapa.


[ s tile na tur ale ] Chiara Vigo

TRAME, FILATI E ANTICHI TELAI Nora Kravis

Graziella Guidotti

A cura di Azadeh Asgari

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Dalla canapa alla ginestra, passando per l’esclusivo bisso. Ecco a voi trame del tutto naturali, uniche e personali, frutto dell’ingegno tutto italico del bello. Basta affacciarsi alla bottega di Graziella Guidotti nel centro di Firenze per capire l’importanza di questo settore. La Guidotti è una sociologa del tessuto: si occupa di recuperare e raccogliere esempi di tessuti popolari e di corte ed è una delle massime conoscitrici mondiali della storia, delle tecniche e del valore culturale dei tessuti. La sua professione è, all’atto pratico, replicare e sperimentare le tecniche di intreccio e dei filati, soprattutto naturali. Come l’ortica, da cui sa trarre filamenti adatti a essere intessuti; o come la canapa, ampiamente utilizzata in Italia sino agli anni Quaranta. A Zangarona, località di Lametia Terme, dal

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2004 è aperto anche un altro stupefacente laboratorio che utilizza telai in legno, alcuni recuperati da esemplari ancora funzionanti dell’Ottocento, per creare tessuti in lana, lino e ginestra. In particolare con la ginestra, raccolta nelle fiumare e sui monti, e lavorata nei corsi d’acqua del luogo per essere infine filata, Francesca Filippa e Maria Vaccaro realizzano tovaglie per la casa o elitari pezzi unici di abbigliamento femminile. Con i ritagli di sartoria hanno rilanciato l’uso della pezzara, tappeto per la casa tradizionale della regione. Ma talvolta il telaio rappresenta anche una sfida: lo prova Nora Kravis, che nel 1972 è partita dagli Stati Uniti e si è acclimatata con le sue capre di razza Cashmere sulle colline di Radda in Chianti. Oggi la sua azienda agricola lavora la lana delle capre e confe-

ziona preziosi scialli, sopravesti di lana e lino, plaid dagli accattivanti intrecci e borse. Gli animali vengono pettinati, poi il pelo viene cardato e filato prima di diventare oggetto di moda per pochi fortunati. Tra i più curiosi materiali utilizzati per creare tessuti c’è però il bisso. Si ottiene da un mollusco bivalve, la Pinna, e possiede un colore ambrato. Questa speciale seta deve essere dissalata, asciugata e cardata con sottilissimi spilli; infine filata. Operazioni assai complesse poiché ciascun filamento non è mai più lungo di 3 cm. È Chiara Vigo, di Sant’Antioco in Sardegna, l’unica persona al mondo ancora in grado di tessere questa seta marina, che arricchiva piviali e oggetti di scambio ad alto valore simbolico come i fazzoletti tra novelli sposi, su orditi di lino. luglio/agosto 2015


[ s tile na tur ale ]

BIO, MITI E REALTÀ A cura di Azadeh Asgari

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Se in Italia l’acquisto di prodotti bio è ancora un passo indietro rispetto ai Paesi del Nord Europa, le produzioni bio proliferano di anno in anno. Ne sono interessate soprattutto le piccole e medie imprese agricole, che vedono nella specializzazione del biologico un metodo per conquistare quote di mercato. In Italia sono destinati a produzioni biologiche oltre 1,3 milioni di ettari (con un incremento di quasi il 13% nell’ultimo anno) e le regioni più coinvolte a livello di superficie sono la Sicilia, la Calabria e la Puglia. Le compravendite del biologico valgono quasi 2 miliardi di euro, in crescita costante dal 2009, quelli peggiori dell’economia dal secondo dopoguerra e quindi in controtendenza con il calo dei consumi. Vendita diretta, mercatini del biologico e Gruppi di Acquisto Solidale raccolgono 280 milioni di euro, 550 milioni la grande distribuzione organizzata. Così anche la Commissione europea si è preoccupata di stabilire i confini della agricoltura biologica, che è un ‘sistema di produzione agricola che cerca di offrire al consumatore prodotti freschi, gustosi e genuini, rispettando il ciclo della natura e minimizzando l’impatto umano sull’ambiente’. Per raggiungere questo scopo si adottano la rotazione delle colture, l’impiego molto limitato dei pesticidi, il divieto dell’uso di OGM, la scelta di piante e animali resistenti alle malattie e capaci di adat-

tarsi alle condizioni del luogo, l’utilizzo di pratiche di allevamento appropriate per le diverse specie di bestiame, a partire dall’utilizzo degli spazi e delle strutture. Molto più controversi sono invece i presunti valori nutrizionali dei cibi biologici ed è stato provato quanto sia assolutamente fuorviante il paradosso secondo cui i prodotti biologici siano più gustosi. Un altro aspetto da sfatare è inoltre l’ecosostenibilità ambientale dei prodotti bio. La GDO infatti propone anche prodotti bio originari dall’estero, come nel caso del latte che proviene in gran parte dalla Germania o lo zucchero di canna, che deve compiere inevitabilmente lunghi tragitti prima di entrare nelle dispense dei connazionali. Dal punto di vista della convenienza economica, vale la pena sottolineare che l’assenza di fitofarmaci può comportare una resa inferiore nella produzione di materie prime vegetali e quindi tradursi in prezzi più elevati rispetto a quelli derivanti dall’agricoltura convenzionale. L’alimento bio è individuabile dal consumatore con una foglia stilizzata composta da 12 stelle su fondo verde e in Italia è il Ministero delle Politiche Agricole ad autorizzare gli enti certificatori.



[ s tile natura le ]

IL “VOTO METABOLICO”

A cura di Dario Bordet

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In questi ultimi anni il concetto di salute si è evoluto: non è più solo associato all’assenza di malattie ma a uno stato di benessere fisico, psicologico e mentale. Molteplici sono oggi gli strumenti a nostra disposizione, così come gli esami medici, che ci aiutano sempre di più a delineare, e quindi prevenire e risolvere, eventuali patologie. Synlab, network italiano d’eccellenza nel settore della diagnostica di laboratorio, ha elaborato recentemente un pacchetto di esami specifici studiati in collaborazione con la Prof.ssa Evelina Flachi, specialista in Scienza dell’Alimentazione, utili per monitorare lo stato di benessere della persona, per prevenire l’insorgere di malattie dismetaboliche e dare un’indicazione sul globale livello di ‘salute del metabolismo’. Il test, chiamato “Voto Metabolico”, si effettua grazie ad un prelievo del sangue per effettuare l’analisi di una serie di valori, tra cui transaminasi, colesterolo, leptina e adiponectina. La combinazione dei valori ottenuti dai risultati delle analisi genera, appunto, un vero e proprio voto. luglio/agosto 2015

GRUPPO SYNLAB Synlab Italia appartiene a uno dei più importanti gruppi di laboratori di analisi in Europa, il Gruppo Synlab che con 300 sedi è tra i leader di mercato in 22 Paesi tra cui Svizzera, Germania, Austria, Inghilterra, spingendosi fino agli Emirati Arabi. È riconosciuta come una eccellenza sanitaria tanto da essere considerata una tra le prime dieci aziende europee per la medicina di laboratorio. Un laboratorio con una capacità analitica unica, che offre una vastissima gamma di esami in Italia e un’organizzazione logistica diretta in tutto il Paese (una rete di eccellenza di laboratori, cliniche, ospedali, centri di medicina del lavoro, case di cura), con oltre 13 milioni di analisi l’anno, 8.500 accettazioni giornaliere, 800 strutture sanitarie servite e più di 90 punti prelievo sul territorio. Oggi la priorità del Gruppo è quella di continuare a porre al centro del suo impegno nella Società la persona con le sue esigenze di cure, di attenzioni, di recupero della propria salute. L’innovazione e l’esperienza sono fattori essenziali per garantire ogni giorno ai medici, agli specialisti e ai loro pazienti la qualità della medicina di laboratorio più avanzata. Competenza, Efficienza, Affidabilità sono i tratti distintivi di un Gruppo che fa del lavoro di squadra il suo punto di forza.

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[ s tile natura le ]

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Se guariamo la terra, guariamo noi stessi David Orr

Prof. Alessandro Miani Presidente SIMA, Società Italiana di Medicina Ambientale ONLUS info@simaonlus.it

» AMBIENTE E SALUTE

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L’ambiente è lo spazio che ci circonda, esso è fatto di aria, acqua, terra ma anche di spazi antropizzati e di artefatti creati dall’uomo, come case, industrie, infrastrutture, edifici di culto, monumenti, opere d’arte e oggetti di ogni tipo. Ambiente è anche ciò che occupa gli spazi vuoti all’interno del nostro organismo: pensiamo alla cavità buccale, all’esofago, allo stomaco e all’intestino, così come alla trachea, ai bronchi e ai polmoni. In quest’ottica, ambiente è quindi da considerarsi anche il cibo che mangiamo, l’acqua che beviamo o l’aria che respiriamo. Spesso, quando si parla di ambiente, si crea un immediato collegamento emotivo con il concetto di natura, di biodiversità, di fauna selvatica, ma anche di inquinamento atmosferico, di av-

velenamento del terreno o di dissesto idrogeologico. Tutti questi aspetti fanno parte dell’ambiente e compito della Medicina Ambientale consiste nel preservare la salute umana, evitando che ciò che ci circonda possa divenire “fattore ambientale” determinante di malattia, infortunio e morte prematura. La Medicina Ambientale è un settore multidisciplinare che abbraccia e coinvolge diverse discipline, tra cui: le scienze biomediche, le scienze ambientali, le scienze giuridiche, le scienze economiche, le scienze politiche e sociali, le scienze dei materiali e le scienze delle costruzioni. Il campo di applicazione di questa disciplina comporta lo studio delle interazioni tra l’ambiente e la salute, e il ruolo dell’ambiente nel causare o mediare malattie. L’importante aumento delle patologie croniche registrato negli ultimi anni, è attribuibile anche agli effetti del carico tossico ambientale cui ognuno di noi è quotidianamente sottoposto. Si calcola che ogni giorno entriamo in contatto, perlopiù involontariamente, con circa 500 sostanze tossiche di sintesi. Questo, unitamente ai ritmi stressanti della società moderna e a stili di vita non corretti, produce nel tempo malessere, invecchiamento precoce e patologie croniche, talvolta gravi. L’ambiente può essere anche origine di incidenti e invalidità quando, sul lavoro come sulla strada, non vengono osservate adeguate misure di sicurezza e protezione delle persone. Secondo l’OMS, circa il 24% di tutte le malattie nel mondo è dovuto all’esposizione a fattori ambientali modificabili. La prevenzione delle malattie di origine ambientale richiede uno sforzo complesso di azioni sia sui comportamenti e gli stili di vita, che sulle norme e le misure istituzionali che consentono di garantire la sicurezza della popolazione esposta ai fattori ambientali. luglio/agosto 2015


[ erba r io magico ]

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Il Sambuco (o Sambucus Nigra) è una pianta familiare ma non tutti ne conoscono i benefici per la salute e il benessere. È un alberello dai fiori bianco-avorio che cresce nei boschi di montagna, nei parchi cittadini, ma anche sui terreni abbandonati, a ridosso di strade e aree urbane, sbucando qua e là dove trova spazio. Della pianta si sfrutta ogni parte, la corteccia, le radici, ma soprattutto il fiore, le foglie e dalle bacche si ricava un po’ di tutto. Dal punto di vista nutrizionale, il vegetale è ricco di vitamine A, B1, B2, B3, B5, B6 e C, a cui si aggiungono flavonoidi, tannini, triterpeni, glicosidi e zuccheri. Dai fiori si ricava un infuso noto per la sua capacità di aumentare la sudorazione corporea, favorendo l’eliminazione delle tossine e il contenimento della temperatura durante gli stati febbrili. I petali vengono impiegati in infusione per creare tisane contro i problemi delle vie respiratorie. Fiori e foglie possono essere adoperati anche per migliorare la circolazione sanguigna, soprattutto quella periferica, sia con l’assunzione orale che con impacchi localizzati per limitare la rottura dei capillari o per un rapido sollievo alle scottature. Sempre in impacco e sempre per le sue proprietà sulla circolazione, il sambuco è utile anche per lenire il dolore a gambe e articolazioni nelle donne, così come il gonfiore dovuto a una giornata sui tacchi o ad attività fisiche intense. Le bacche contengono carboidrati, fibre e sali minerali come il sodio, il potassio, il calcio, lo zinco e il magnesio. Il loro impiego è quasi strettamente legato al benessere dell’apparato digerente, grazie alla loro unica capacità di risolvere anluglio/agosto 2015

che le più grave condizioni di stitichezza. Abbinate alla corteccia, le bacche di sambuco possono avere anche effetti diuretici utili per il benessere di reni e vescica, mentre in impacco aiutano a ridurre il gonfiore locale e a contenere gli eccessi di sebo. Anche in cucina il sambuco trova applicazioni frequenti. Con i suoi piccoli frutti neri si possono preparare sciroppi e conserve, ma per far questo bisogna utilizzare frutti completamente maturi, in quanto quelli che non lo sono contengono sostanze

tossiche. I getti primaverili della pianta si consumano in insalata, mentre i fiori possono essere impanati con uova e quindi fritti. Nelle sere d’estate, quando ci sentiamo sopraffatti dalla calura, un bel bagno con qualche manciata di fiori e foglie nella vasca ci donerà rinfrescante sollievo e benessere. Concluso il bagno, un bel massaggio alle gambe con una spugna su cui siano stati posti i fiori macerati nell’acqua servirà a combattere la stanchezza estiva e a tonificare la pelle di tutto il corpo.

SAMBUCO L’ENERGIA NATURALE DELL’ESTATE A cura di Marica De Bonis

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[ via ggi nel mondo ]

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Modernità e tradizione convivono in una delle città più popolose al mondo, Shanghai. L’importanza finanziaria e lo strategico ruolo di città commerciale che ricopre sono ben noti, ma una volta arrivati sulle sponde del fiume Azzurro sorprendono anche i variegati stili dei suoi edifici, frutto del fortunato incontro tra sentimento locale e influenza occidentale, il lusso dei centri commerciali e il buon gusto dei negozi alla moda che si incontrano nelle strade, la molteplicità delle preparazioni gastronomiche che ruotano intorno a sapori di mare e di terra. L’area finanziaria e commerciale di Lujiazul è il simbolo del rutilante sviluppo finanziario della Cina moderna: là dove sino agli anni Novanta v’erano campi coltivati, oggi svettano grattacieli che creano un avveniristico panorama. Il Centro Finanziario, con i suoi 104 piani, è l’edificio più alto di Shanghai e trai più alti del mondo grazie ai suoi 492 metri: al 97° piano, a 439 metri, un passaggio sopraelevato offre una veduta mozzafiato sulla città. Ad esso risponde il più tradizionale ma altrettanto trafficato quartiere di Yuyuan, sul quale danno negozi di ogni tipo di merce e friggitorie che preparano i classici della cucina cittadina (specie gamberi panati e minestre di verdure e pesce), ma soprattutto il Nanxiang Xiaolong Bao, il ristorante che prepara i tradizionali ravioli ripieni di carne tritata serviti in cesti di bambù. Da qui si accede facilmente al Giardino Yu, costruito nella seconda metà del Cinquecento, ricco di spunti scenografici come il ponticello a zigzag, le ingegnose costruzioni rocciose e di alberi lussureggianti o le tipiche pagode risalenti al periodo della dinastia Ming. Non mancano le opportunità di visitare collezioni d’opere d’arte

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ALLA SCOPERTA DEL PIANETA CINA:

SHANGHAI A cura di Riccardo Lagorio nei numerosi musei: da quello di Storia naturale a quello Nazionale, che ospita ceramiche e bronzi antichi, opere calligrafiche e sigilli, giade e monete. A meno di un’ora di automobile (traffico permettendo) un tuffo nel passato è garantito dal villaggio di Zhujiajiao, una piccola Venezia ben conservata che sorge su alcuni rami del fiume

Azzurro. Le numerose banchine fluviali che corrono parallele, le nove strade principali fiancheggiate dalle antiche case e i minuscoli negozi artigianali fanno di Zhujiajiao un luogo dove la vita scorre ancora pigra e flemmatica, quasi un incantesimo che sfugge alla frenesia di una delle capitali dell’estremo Oriente. luglio/agosto 2015



[ ruote & motor i ]

UN SOGNO A CIELO APERTO Rolls Royce Phantom Drophead Coupè

A cura di Luca Medici*

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Ci sono automobili che subito diventano delle istant classic, icone di bellezza che sanno trasmettere un lusso e un’eleganza senza paragoni. Prima di lei c’è stata una lunga serie di Corniche Cabriolet, un modello longevo che ha fatto epoca, prodotta dal 1971 al 2002. Un classico del mondo dei motori che ha fatto sognare molte generazioni. Adesso c’è lei, imponente, lussuosa, bella e, udite udite, anche molto tecnologica. Sì, perchè

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la Rolls Royce, da quando è entrata nella galassia BMW, ha beneficiato di molte migliorie, fra cui quella tecnologia di cui le “vecchie” Rolls non disponevano. Lunga 5.612 mm, larga 1.987 mm, alta 1.566 mm, 2.630 kg di peso e 100 litri di serbatoio, garantiscono al motore otto cilindri a V di 6.749 cc una percorrenza media di 6,7 km/litro, non certo da utilitaria, ma i fortunati proprietari non penso che acquistino una Drophead

leggendo la voce consumi, molto probabilmente neppure si informeranno su questo dato (forse sul prezzo, quasi mezzo milione di euro!!!). Capace di una velocità massima di 240 km/h ed un’accelerazione da 0-100 di 5,8 secondi, questa imponente gioiello su quattro ruote è capace di regalare emozioni inaspettate. Chi guida un’automobile del genere non cerca le prestazioni ma il comfort assoluto, cosa che questo modello, luglio/agosto 2015


[ r uote

dona a profusione ai suoi ricchi proprietari. Sembra di viaggiare su un tappeto volante tanto è evidente la linea di confine fra pneumatici e strada. Al volante della Drophead si apprezza soprattutto la dolcezza del cambio (un automatico a 8 rapporti con innesti praticamente impercettibili) e la progressività con cui il motore risponde all’affondo del gas, reagendo, se necessario, con un certo vigore, portando a spasso la sua massa con disinvoltura e “cortesia”. Gli interni sono un tripudio di pregiati pellami, legni, inserti in madreperla e cromature, tutti rigorosamente lavorati a mano da esperti professionisti e abili artigiani. Il suo abitacolo è come il salotto di casa, forse anche meglio. Ogni dettaglio, ogni pulsante, ogni inserto è pensato per regalare una sensazione unica, maniacale. Realizzati in modo esemplare i loghi RR ricamati sui poggiatesta. Nulla viene lasciato al caso, neppure la disposizione dei vari comandi che, ove necessario, onde evitare di “riempire” troppo l’abitacolo e rovinare così un design perfetto e “pulito”, vengono celati alla vista. Per esempio i pulsanti per comandare i bellissimi e comodi sedili elettrici sono stati posizionati all’interno nel cofanetto ricavato sotto il bracciolo anteriore, come anche il posacenere, che scompare nel bracciolo luglio/agosto 2015

stesso. Il pannello che accoglie il display del sofisticato sistema di infotainment ruota premendo un pulsante per lasciare alla vista un elegante orologio analogico. Cercate pure un difetto o una parte in plastica, vi stupirete perchè è praticamente impossibile trovarlo. Nell’immenso abitacolo lo spazio certo non manca, tutto è posizionato dove esattamente ci si aspetta e questa automobile è stata fornita di intelligenti soluzioni. Le porte, per esempio, non si aprono come in qualsiasi altra automobile, sono incernierate nella parte posteriore per rendere più comodo l’eccesso al sontuoso abitacolo (le stesse si chiuderanno automaticamente semplicemente premendo un pulsante). Oppure il sofisticato tetto in tela, dotato di precisissimi movimenti, isola perfettamente l’abitacolo dal mondo esterno, creando un ambiente ovattato capace di filtrare qualsiasi rumore proveniente dall’esterno. Troviamo inoltre bellissimi ombrelli personalizzati inseriti nelle battute delle porte, pronti all’uso in caso di maltempo. Il logo RR al centro dei mozzi delle ruote è stato studiato per restare sempre fermo anche mentre le ruote girano e, giusto per far capire l’attenzione progettuale che nasconde questo modello, la famosa Spirit of Ecstasy (la statuetta che domina da sempre

& motor i ]

la calandra cromata del radiatore di tutte le Rolls Royce) dispone di una funzione per farla scomparire automaticamente all’azionamento della chiusura centralizzata. Ultimo, ma non trascurabile dettaglio, le combinazioni fra colori carrozzeria, pellami, legni pregiati e personalizzazioni varie sono pressoché infinite, alla Rolls Royce ogni desiderio è un ordine e non ci saranno mai in circolazione due Drophead identiche, ogni cliente desidera la sua Rolls come fosse un’unica opera d’arte... dunque unica ed inimitabile. Ci sarebbe ancora molto da raccontare, ma adesso godiamoci le immagini, che raccontano molto di questa nuova, splendida Rolls Royce! *www.my-home.biz

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[ hi-tech ] A cura di di Alberto Zonna

BIkINI 2.0 Avete una pelle molto delicata e temete le scottature? Negli ultimi anni la tecnologia indossabile ha fatto degli enormi passi avanti e ora promette di proteggere la pelle dall’eccessiva esposizione solare grazie al modello realizzato dalla start up francese Spinali Design. Questa estate contro le bruciature da eccessiva esposizione al sole potrete contare su un alleato in più: il bikini hi-tech. Uno speciale sensore attualmente agganciato al bikini e personalizzato in base al tipo di cute o al livello di abbronzatura desiderato, segnalerà quando è ora di ripararsi all’ombra. A breve il sensore sarà integrato nel costume per produrre anche un modello maschile, per adulti e bambini. Acquistabile solo su Internet, costa 149 euro (unico neo, probabilmente).

VERTICOMICS

Gli appassionati di fumetti non aspettavano altro: è arrivata la prima app che consente di scaricare e leggere, anche offline, un fumetto al giorno, creato ad hoc nella versione “verticalismo” per smartphone, tablet e da browser. L’app è gratuita e senza pop-up. Lo scroll diventa così il nuovo e unico modo tecnologico di “sfogliare” le strips. Disponibile già nella versione Apple, la nuova app arriverà presto anche su Android. App Store ha collocato Verticomics, al suo debutto, immediatamente nella sezione “Migliori nuove app”.

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APPLE wATCH

Finalmente è sbarcato in Italia! L’ultimo gioiellino di Cupertino è acquistabile negli store della Mela e in alcuni selezionatissimi punti vendita di prodotti di lusso. Un orologio estremamente preciso, un compagno per la salute e il fitness ma anche un nuovo mezzo per navigare in internet. Introduce tecnologie innovative, come la nuova Corona Digitale, per scorrere, zoomare e navigare in modo fluido: zoomare con due dita sarebbe scomodo su un display così piccolo. Sarà disponibile in tre collezioni: Apple Watch Sport, Apple Watch e Apple Watch Edition; quest’ultima realizzata in speciali leghe d’oro rosa o giallo 18 carati.

FACEBOOk LANCIA MOMENTS

Una nuova trovata di Facebook: una app per condividere le foto scattate in particolari “momenti” ma solo tra pochi intimi. Di fronte alle continue richieste di invio foto immortalate è diventato un obbligo inviare agli amici ogni foto via WhatsApp, messaggi, email o altri strumenti, che però rubano tempo e attenzione. Con Moments, sfruttando il riconoscimento facciale e la localizzazione, gli scatti di gruppo sono a disposizione subito e in automatico pochi attimi prima che l’immagine venga spedita a destinazione, senza dover spingere tasti o attivare funzioni. luglio/agosto 2015


SCELTI PER VOI

[ libr i ] TROPPA IMPORTANZA ALL’AMORE

Il libro raccoglie otto bellissimi racconti che parlano dei dubbi che ci assalgono quando si ama, di relazioni inceppate, amori guasti e tentativi di stare insieme per sempre. La scrittrice napoletana con queste storie ci mette sotto gli occhi i tanti (forse troppi) sentimenti di pessimismo, di poca convinzione nella felicità, che proviamo in ogni storia d’amore. Valeria Parrella, (Einaudi)

LA DONNA È UN’ISOLA

È la storia di una donna 33enne in crisi: matrimonio in frantumi, amanti precari, un senso di pruriginosa inadeguatezza. Ci vuole un lungo viaggio, una svolta. E la svolta arriva. Anzi, ne arrivano due. La vincita di una lotteria e l’affidamento di Tumi, il figlio di un’amica infortunata. Qui comincia il viaggio della protagonista nelle viscere dell’Islanda. Una madre riluttante, che non ha mai voluto figli, ma che con Tumi riscriverà la sua vita. Audur Ava Ólafsdóttir (Einaudi)

LA PIUMA

È l’ultima fatica rimasta inedita e pubblicata dall’editore Baldini & Castoldi che per primo credette in Faletti. La presentazione più toccante di questo libro è quanto lasciò scritto l’autore: “L’aria si fa leggera ed arriva volando una piuma ma bianca da dire che c’era e non c’era da sembrare una falce di luna. L’aria si fa leggera quando ancor più leggera è la piuma e mentre nel cielo non sembra sia vera rende vera ogni cosa e nessuna”. Giorgio Faletti, (Baldini & Castoldi)

luglio/agosto 2015

FEBBRE

L’autrice ci racconta cosa passa nella testa degli uomini quando “sognano” i loro inconfessabili desideri, i loro pensieri. Questo è il primo romanzo della trilogia “Passione senza tregua” già uscito con grande successo in America, è la storia di tre uomini bellissimi affascinanti, amici e colleghi, ricchi e sempre abituati ad ottenere ciò che vogliono fino a quando, come ovvio, non capitoleranno per amore. Maya Banks, (Mondadori)

DIMMI CHE CREDI AL DESTINO Questa è la storia di Ornella una cinquantacinquenne italiana che vive a Londra e che ha passato molte complicazioni dalle quali è sempre uscita con successo. Ha una piccola amata libreria ma forse non riuscirà a rinnovare il contratto di affitto… è l’ultima batosta difficile da sopportare. È una storia di rinascita e speranza che assomiglia terribilmente alla vita. Luca Bianchini, (Mondadori)

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BLAK

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www.c-room.it

KIES


[ a genda ita lia ]

LUGLIO AGOSTO

2-8

agosto ACQUALAGNA

ASCOLI PICENO

-2 30 luglio

agosto

la gioStra della Quintana È una festa straordinaria che ricalca momenti, storie, tradizioni che rivivono puntualmente ogni anno fra fine luglio e i primi di agosto. Il giuramento, la lettura del bando, il corteo storico, le gare degli sbandieratori e degli arcieri, la cerimonia dell’offerta del cero al vescovo, la benedizione dei cavalieri e il sorteggio per definire l’ordine di assalto al saracino e quindi la giostra nella centrale Piazza del Popolo, resteranno nella vostra memoria come ricordi indelebili.

SALENTO

-22 5 agosto

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la notte della taranta Questo è davvero un appuntamento da non perdere. Una visita in Puglia per non perdere in 17 piazze Salentine, questo grande festival di cultura popolare, La Notte della Taranta. Esserci è l’occasione per riscoprire la straordinarietà di questa musica e le sue fusioni con tutti gli altri linguaggi musicali. Sarà anche l’occasione per ammirare tanti diversi bellissimi costumi tradizionali.

AOSTA

agosto

napoleone al Forte di Bard Anche solo un lungo week end in Valle d’Aosta merita di essere vissuto come una fra le occasioni estive da non mancare. Può essere l’occasione giusta per andare in Valle, la prima edizione di “Napoleonica” che proporrà la rievocazione del passaggio di Napoleone Bonaparte e l’assedio al Forte di Bard. Due giornate coinvolgenti da vivere in uno dei luoghi più belli della Valle d’Aosta.

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CORTINA D’AMPEZZO agosto

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Fiera regionale del tartuFo d’eState Torna domenica 2 agosto uno degli appuntamenti più golosi dell’estate dedicato allo straordinario “scorzone” il tartufo nero! Ottimo in cucina, saporito e un po’ dolciastro questo particolare tartufo si caratterizza anche per il suo prezzo decisamente accessibile a tutti. Lo sanno bene i tanti turisti italiani e stranieri che in numero sempre maggiore aspettano questo appuntamento nel verde del parco La Golena in località Furlo. Tartufo nero, aria pura e tanta musica.

calici di Stelle Se amate la montagna conoscerete le bellezze straordinarie che circondano Cortina d’Ampezzo. Vi piace il vino? Allora non mancate a questa festa dei “Calici di stelle” fatta di tante degustazioni ma tutte in posti unici, i 7 rifugi di Cortina, che vi permetteranno di affacciarvi sugli incantevoli panorami delle vette dolomitiche. Saranno giornate molto intense e dalle 21:30, altra occasione speciale, le Associazioni Astronomica Cortina e Astrofili, vi metteranno a disposizioni telescopi per ammirare le stelle. luglio/agosto 2015


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