italiadagustare novembre 2019

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Anno 7 - Novembre 2019

Montecatini Terme

Teatro greco di Taormina

Cultura del territorio, Turismo e Benessere

IL PERSONAGGIO MIGUEL ANGEL ZOTTO «IL TANGO È LA MIA VITA»

SCOPRI L’ITALIA

TRA I BORGHI MEDIEVALI NOVEMBRE IN VALDINIEVOLE

[STILE ITALIANO]

BARBACK GAMES FINALE A BERLINO



Novembre 2019

indice [ PERSONAGGIO] 6

Miguel Angel Zotto «Il tango è la mia vita»

[ SCOPRI L’ITALIA]

9 Novembre in Valdinievole 12 Vivere la neve a Cortina

[ STILE ITALIANO]

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14 “Barback games”: Italia contro Serbia alla finale di Berlino 15 Campari Soda, l’aperitivo senza etichetta

[ SALUTE & BENESSERE]

16 Villa Ortensie, un’oasi di benessere in Valle Imagna 18 Benvenuto autunno!

[ GOURMET]

20 Miglior sommelier d’Italia ASPI 2019

[ TV DA GUSTARE]

21 Cosa vedremo in TV

[ LIBRI]

22 Capolavori Rubati 23 Le nostre recensioni

[ BUONE NOTIZIE]

24 Tratte dal Corriere della Sera

Direttore Responsabile Dario Bordet Direttore Editoriale Evelina Flachi ViceDirettore Editoriale Alessandro Trani Art Director Patrizia Colombo Progetto grafico/Impaginazione Milano Graphic Studio S.r.l. Hanno collaborato Valerio Consonni Edmondo Conti Stefano De Angelis Cesare De Santis Teobaldo Fortunato Carlo Kauffmann Novembre 2019

Sandro Nobili Alessia Placchi Edizioni Le Roy srl Redazioni: Milano | Roma redazione@le-roy.it www.italiadagustare.com Telefono: 377.4695715 Promozione & PR Anna Nannini, Dante Colombo, Carlo Kauffmann info@le-roy.it Pubblicità & Advertising Team Entertainment - Milano Via Melchiorre Gioia, 72 info@teamentertainment.eu Telefono: 02.89412141

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NOVEMBRE 2019

Cari amici e lettori, da qualche anno viviamo cambiamenti climatici che influenzano la durata e le caratteristiche delle stagioni e quindi anche lo stile di vita e le abitudini alimentari. Possiamo fare ancora una spesa ricca di prodotti tipici di fine estate e preparare ricette gustose ma leggere. Per questo vi daremo delle informazioni sulle caratteristiche nutrizionali di alcuni alimenti utili al nostro benessere per prepararci alla stagione fredda in arrivo! Per la gioia degli appassionati di ballo abbiamo intervistato Miguel Angel Zotto, uno dei più grandi ballerini di tango di tutti i tempi. Questo mese andremo alla scoperta del territorio toscano, in particolare di alcuni borghi della Valdinievole, e poi, in vista delle prossime vacanze invernali, torneremo a parlarvi delle montagne della “Regina delle Dolomiti”, Cortina D’Ampezzo. Scoprirete qual è il primo aperitivo (già pronto) della storia, chi è stato eletto quest’anno “Miglior Sommelier d’Italia (ASPI)” e chi è il “Miglior “Barback d’Europa”, prima di conoscere le novità sui libri da leggere e la “TV da gustare” di questo mese, curata come sempre da Edmondo Conti e, per concludere, le consuete “buone notizie” dal Corriere. Buona lettura!

SCARICALO ORA! Hai il nostro numero precedente? Se non ce l’hai, non preoccuparti, puoi scaricarlo gratuitamente tramite il nostro sito: www.24orenews.it Novembre 2019

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[ per s onaggio ]

MIGUEL ANGEL ZOTTO «IL TANGO È LA MIA VITA»

A cura di Stefano De Angelis

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Quello che colpisce quando si parla con Miguel Angel Zotto, coreografo argentino di straordinaria estrosità, è la sua assoluta conoscenza della storia del tango. Non solo perché il tango è la sua stessa vita, ma perché parte di quella storia l’ha attraversata e vissuta in prima persona. Sin da piccolo intorno a lui tutto era tango, e da allora lo ha respirato, accarezzato, subito, vissuto, corteggiato, e alla fine sposato. All’età di diciassette anni, era il periodo della seconda presidenza Perón, andava a ballare al Marabù di Buenos Aires, dove tutto era elegante, e tutto da subito lo affascinò. E allora accade che ogni venerdì, al calar della notte, quando la Zotto Tango Accademy di via Watt 5 di Milano si trasforma come per incanto nella Milonga “Che Bailarin”, a mezzanotte circa Miguel ferma le danze, prende il

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[ per s ona ggio ]

A sinistra e sopra: Miguel Angel Zotto e Daiana Guspero

microfono e, al centro della sala, incomincia a narrarne aneddoti, ricordi, emozioni che di quella storia fanno parte. Nato e cresciuto a Buenos Aires a tango e mate con gli insegnamenti del nonno e del papà, Zotto è lui stesso parte della storia del tango, e ancora oggi ci gira intorno, ci guarda attraverso, disegnando traiettorie che gli altri neppure immaginano. Solo che non lo fa più da solo, ma con la moglie e ballerina Daiana Guspero e le due piccole gemelle Lara e Brisa. Miguel Zotto è geniale, cerca di andare sempre oltre, come con i suoi ultimi spettacoli, due spaccati di storia sul tango e sulla società argentina. Il primo, “Te siento… Tango”, che ha debuttato al Teatro Olimpico di Roma a ottobre, è una confessione privata sul tango; mentre il secondo, “Prohibido”, ha inaugurato la prima “Case de Novembre 2019

Tango” in Europa, in via Macedonio Melloni 9 a “El Porteño Prohibido”, dove ogni fine settimana la cultura enogastronomica argentina si coniuga alla sensualità del ballo più intenso e audace che si conosca.

Perché una “Casa de tango” a Milano? Questa città mi ha adottato e ho deciso di vivere qui con la mia famiglia. Sono orgoglioso di portare in Europa, partendo dall’Italia e da Milano, un’espressione così forte della tradizione di Buenos Aires.

Perché per Zotto è così importante raccontare la storia del tango?

Sono cresciuto ascoltando il tango e la storia del tango, e oggi posso dire che mi è servito a ballarlo con maggiore consapevolezza e a capire meglio me stesso. Penso che ballare comprendendone le parole o conoscendo qualcosa in più sulle orchestre, i cantanti e i ballerini più famosi, possa dare una nuova emozione e migliorare anche il proprio modo di ballare, perché il tango non è solo musica.

Cosa continua ancora oggi ad affascinarla del tango? Chi ha vissuto nel tango e col tango come me, ha il compito di trasmetterne il valore culturale. Prima di me lo hanno fatto Petrolio, Còpes, mio fratello Osvaldo e tanti altri. E ora tocca a me. Sono uno dei tanti. La mattina mi sveglio, mi preparo il mate e ascolto tango sino alla sera. Cacho Lavandina era un muratore, ma è stato uno dei ballerini più straordinari che sia mai esistito sebbene non fosse un professionista. Fu lui a creare la figura del giro e le varie applicazioni, dopodiché è sparito da tutte le milonghe di Buenos Aires.

Zotto continuerà a raccontare a modo suo ciò che il tango gli ha insegnato, consapevole che il tango o lo si odia o lo si ama. Ma se prevale l’amore, allora diventa poesia e sentimento, capace di ridisegnare i rapporti di coppia quando questi si ritrovano in un abbraccio, e due mondi così distanti come quello maschile e femminile ritrovano, per fattura o incantesimo fate voi, armonia e calore.

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[ s copr i l’italia ]

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Così scriveva la poetessa americana Emily Dickinson a metà dell’Ottocento; a novembre, il mese che prelude Natale, una tappa obbligata nel panorama dei luoghi del cuore italiani, è la Valdinievole, in provincia di Pistoia, tra la blasonata Firenze e il modaiolo mare versiliano. Il termine Nievole è mutuato dal latino che indica la nebbia, vocabolo che si addice a questo territorio, le cui albe autunnali sono molto spesso neb-

Sono più miti le mattine […] e le bacche hanno un viso più rotondo. L’Acero indossa una sciarpa più gaia e la campagna una gonna scarlatta. Ed anch’io, per non essere antiquata, mi metterò un gioiello.

biose. La città più nota è sicuramente Montecatini Terme che è al centro della Valdinievole. È stata fondata in virtù della sua grande ricchezza naturale: le acque termali. Gli impianti che sono stati costruiti intorno alle sorgenti vantano una storia secolare soprattutto a partire dal XVIII secolo. A rendere notissimi al mondo intero, gli stabilimenti legati al benessere fisico, celebrità del diciannovesimo secolo che le hanno

NOVEMBRE

IN VALDINIEVOLE

Novembre 2019

A cura di Teobaldo Fortunato

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[ scopri

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In senso orario: Palazzo De Gubernatis di Massa e Cozzile; le Terme di Monsummano; Villa Rospigliosi a Lamporecchio; uno scorcio di Pescia

frequentate, da Rossini a Verdi, da Mascagni a Puccini, fino a Ruggero Leoncavallo! Città turistica per eccellenza, offre al visitatore notevoli possibilità di relax e di svago, dal tiro a volo al golf, dall’ippodromo al basket. E lo shopping? Il centro storico tutto costellato di bellissimi palazzi ‘fin de siécle’, ha una vasta area pedonale tra Via Roma, Viale Matteotti e Viale Verdi dove inizia l’area dello shopping urbano tra parchi verdissimi ed eleganti stabilimenti termali d’antan e contemporanei. È un percorso alla ricerca dell’Art Nouveau, come ci fa notare l’architetto Maria Sole Venturini che ci accompagna tra boutique di lusso, luoghi dell’arte, chiese e palazzi imponenti dove hanno tro-

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vato sede i negozi d’abbigliamento glamour, fino ad un esclusivo store tutto particolare, il Laboratorio Creativo Interni dell’interior designer Silvana Olmo, in via Matteotti. Tra essenze raffinatissime come quelle di “Aqua Flor” e ‘objets de verte’, ci si perde ad ammirare complementi d’arredo antichi e contemporanei rivisitati per persone snob quanto basta. Montecatini ospita, in alcuni momenti dell’anno, sfilate dedicate alla moda che vedono sulla scena i più famosi stilisti italiani. Ma oltre il relax, da visitare è il Parco delle Terme del Tettuccio, il MO.C.A. ovvero il Museo di Arte Contemporanea, allestito all’interno del Palazzo di Città, una costruzione in puro stile Liberty

che ostenta affreschi di Galileo Chini, un’elegantissima scalinata e raffinate vetrate colorate d’inizio secolo. Tra le opere d’arte da non perdere, nel percorso museale, “Donna avvolta in un volo di uccelli”, il più grande dipinto al mondo di Joan Mirò e un’incredibile opera di Pietro Annigoni, “Vita”. Si tratta di una enorme tela (mt 6,2 x mt 3,5) che raffigura un’allegoria della Crocefissione, in cui, sulla croce, la scritta INRI è sostituita dalla legenda Coca Cola! Al centro della pulsante cittadina, la Pineta secolare che rappresenta un autentico polmone verde. Se poi volete godere di un mezzo singolare di trasporto, è possibile utilizzate la funicolare la cui costruzione risale Novembre 2019


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al 1850 che mette in contatto Montecatini Terme con il borgo antico di Montecatini Alto. Perfettamente funzionante, è davvero emozionante ascendere al borgo nelle carrozze originarie con gli interni di allora. In alto, è il piccolo delizioso borgo medievale di Massa e Cozzile, su un alto declivio che conserva tuttora la grande porta che un tempo di sera era chiusa. Il centro è caratterizzato dal castello sulla sommità. Meritano una visita gli ateliers contigui di due artisti d’eccezione: Franco Bonelli con le sue vedute trasognate di arcadici paesaggi toscani e Rocco Normanno, definito da Vittorio Sgarbi, “l’ultimo dei caravaggeschi” per i suoi ritratti forti ed inattesi che lasciano estasiati. Da Massa e Cozzile a Pescia, il tragitto è breve: è lo storico capoluogo della Valdinievole. Rinomatissimo centro per la coltivazione dei fiori e del garofano, la produzione della carta e la frazione di Collodi, dove Carlo Lorenzini, lo scrittore del celeberrimo Pinocchio, visse parte della sua infanzia. Se il centro storico è da visitare per i suoi monumenti, dal Duomo al palazzo del Podestà, Novembre 2019

edificato tra il XII e il XIII secolo (ora sede della gipsoteca dell’artista Libero Andreotti), sicuramente da non trascurare sono le storiche ville Sismondi e quella Garzoni con annesso giardino, a Collodi. Ad affascinare grandi e bambini, è il Parco di Pinocchio con opere di famosi artisti del Ventesimo secolo: Emilio Greco, Venturino Venturi, Pietro Consagra, Marco Zanuso e Augusto Piccoli. Lasciata Pescia attraversiamo le strade dell’olio riscoprendo castelli e borghi antichi, ma anche le vie del vino per dare uno sguardo ad un luogo d’eccezione: Monsummano Terme, caratterizzato dalla famosa Grotta Giusti, ovvero la grotta termale più ampia d’Europa con i suoi oltre duecento metri nel sottosuolo della sovrastante villa ottocentesca. È ricca di stalagmiti e stalattiti suddiviso in tre aree definite Inferno, Purgatorio e Paradiso con evidente allusioni dantesche. L’elegante struttura sovrastante, un tempo era la residenza di campagna della famiglia del poeta Giuseppe Giusti, vissuto nella prima metà del XIX secolo, noto per i suoi versi pungenti e malinconici. Romantica è l’eclettica Villa Renatico Martini. Da alcuni decenni, nelle sale decorate da soffitti a cassettoni, sono allestite mostre d’arte contemporanea. È piacevole passeggiare d’autunno nel parco che la circonda, tra canfori, sequoie e querce da sughero. Ultima tappa è a Lamporecchio, sulle pendici del Montalbano. Si raggiunge lambendo l’area del Padule di Fucecchio. Un borgo, legato alla celeberrima Villa Rospigliosi, edificata da Clemente IX, che, secondo la tradizione, aveva dato l’inca-

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rico a Bernini di progettarla. La famiglia del pontefice l’ha utilizzata d’estate fino alle soglie del Novecento. Oggi è una location per eventi; sorte comune a tante aristocratiche dimore d’Europa. Seguendo il nostro itinerario, dopo aver soggiornato a Pieve a Nievole, in un’antica dimora toscana, Villa Pitti Amerighi, da non perdere a colazione o accompagnate da un ottimo vin santo, le gustosissime Cialde di Montecatini: un dolce prelibato e friabile, leggero e delizioso. Si presenta a forma di disco spesso circa 2 millimetri ed un diametro di circa venti. È composto da due veline con un ripieno di zucchero e mandorle tritate. Si narra che la cialda sia stata creata da pasticcieri ebrei cecoslovacchi negli anni Venti del Novecento che nel 1936 avendo deciso di fuggire dalle epurazioni fasciste, cedettero l’attività e la ricetta originale al pasticciere Orlando Bargilli. Da allora, la nota pasticceria ancora le produce, modificandone in parte la ricetta fin ad ottenere quella contemporanea. E a Pescia non bisogna perdere il sapore inconfondibile degli asparagi verdi e quello dei necci, un piatto tipico composto da farina di castagne, acqua e un pizzico di sale, che somiglia alle più note crepes da farcire principalmente con la ricotta. Considerato oggi un dolce, in realtà, un tempo serviva ad accompagnare piatti salati; posto tra foglie di castagno, ne assume l’aroma. Ma, prima di lasciare questa valle delle delizie, val la pena portare con sé i brigidini, dolci tipici di Lamporecchio: cialde ricurve molto friabili aromatizzate all’anice. Un retrogusto che difficilmente si dimentica!

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CORTINA

VIVERE LA NEVE A A cura di Sandro Nobili

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Accoglienza, piste e servizi al top collocano Cortina d’Ampezzo tra le mete più ambite dagli Italiani per le vacanze invernali. Amata e apprezzata da tutti, rappresenta anche una di quelle vacanze che potremmo definire ‘d’élite’, non tanto per i prezzi quanto per il prestigio che questa località turistica ha saputo costruirsi nel corso degli anni. Lo sci alpino è senza dubbio l’attrattiva maggiore dei turisti di Cortina grazie anche alla sua invidiabile infrastruttura ricettiva. Come già ricordato, la sua fama centenaria ha subìto un particolare impulso a partire dalla fine delle Olimpiadi del ‘56, grazie alle grandi infrastrutture e gli edifici sportivi fatti costruire per quelle gare. Oggi vi sono una cinquantina di impianti a fune e ben 101 piste (per un totale di 120 chilometri di percorso) pronte a soddisfare anche gli sciatori di lunga data e più esigenti: alcune piste sono a dedicate ai più esperti, ma la maggioranza è di media difficoltà mentre circa un terzo dei percorsi è adatto anche ai meno esperti. Le piste più conosciute di Cortina sono sicuramente le piste delle Tofane. Partendo da Socrepes, con due cambi di seggiovia, passando per Rumerlo, si arriva al rifugio Pomedes dove è possibile scegliere tre diverse piste per discendere fino a valle, ai piedi delle Cinque Torri: la Caprioli, di medio-bassa difficoltà, lo Schuss (nota tappa della Coppa del Mondo di Sci) e il Canalone, queste ultime di maggiore pendenza, consigliabili pertanto a sciatori più esperti. Altre piste molto conosciute sono la Tofanina, la Col Druscié A e la Col Druscié B. Per raggiungere queste ultime Novembre 2019


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due, occorre tornare a Rumerlo e qui prendere la seggiovia verso Col Druscié. Una proposta interessante è il giro sciistico della Grande Guerra 1914-18, attorno alla montagna simbolo della prima guerra mondiale, il Col di Lana, che tocca luoghi di grande interesse storico e paesaggistico. Può essere compiuto in senso orario o antiorario ed una parte del tragitto si sviluppa sempre nell’area di Cinque Torri. Una grande varietà di sport La neve può essere declinata in mille maniere diverse e infatti i Vip e gli ospiti internazionali scelgono Cortina d’Ampezzo anche per la varietà di altri sport invernali ed eventi: sci alpino, sci nordico, fondo, lo Snowpark di Faloria, escursioni con le “Ciaspe”, “Slittata” con cena nei rifugi, slittino, pattinaggio su ghiaccio, curling, arrampicata su cascate di ghiaccio ed altro ancora. Anche lo sci di fondo a Cortina si avvale di strutture all’avanguardia per permettere a ogni tipo di sciatore, dall’amatore al più esperto, di poter percorrere quasi 70 km Novembre 2019

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di piste. Grazie all’innevamento all’interno del Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo, si potrà godere di piacevoli sciate anche in questo piccolo paradiso. Da non perdere le fantastiche escursioni con le racchette da neve, le celebri ciaspes ampezzane, che consentono di ammirare in tutta tranquillità il meraviglioso panorama delle Dolomiti. In particolare, merita una visita la località Guargné, nella quale è possibile percorrere una pista slittini di oltre 1 chilometro: per gli amanti dello snow bob, una tappa irrinunciabile. Se decidete di trascorrere le vostre vacanze invernali a Cortina, e durante un giro in centro vi viene un improvvisa voglia di pattinare, non allarmatevi: alla fine del Corso Italia, imboccando Via del Castello e proseguendo per circa 500 metri, troverete il suggestivo Stadio Olimpico del Ghiaccio, una delle strutture più utilizzate dai turisti in visita a Cortina. E per gli amanti del relax in questo ambiente straordinario, soprattutto nelle calde giornate di febbraio e marzo, ci si può godere il sole sulle terrazze dei rifugi.

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[ s tile ita liano ]

“BARBACK GAMES”

ITALIA CONTRO SERBIA ALLA FINALE DI BERLINO

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Si è conclusa a Berlino, con grande successo, la finale internazionale dei “Barback Games” firmata Fernet-Branca: 14 nazioni europee hanno combattuto per il titolo di miglior barback in una serata a base di Fernet, pizza e festa. Conosciuti anche come “runner”, i barback ricoprono un ruolo fondamentale all’interno dei locali notturni e i bar più frequentati e in voga. Il loro compito, infatti, è di assistere il lavoro dei barman permettendogli di svolgere al meglio la loro funzione, occupandosi del rifornimento di ghiaccio e alcolici e di tenere sempre in ordine la postazione bar. Dopo le tappe intermedie nei rispettivi Paesi, l’ultimo atto della gara si è svolto l’8 ottobre a Berlino, in occasione del “Bar Convent”, vera mecca dei fan della mixology. Barback da tutta Europa si sono misurati in gare a eliminazione diretta, tra cui spremere più limoni possibili in un minuto, trovare oggetti da bar all’interno di una piscina piena di palline, la classica competizione a colpi di shaker e la corsa tra i pneumatici esausti traportando fusti di birra. Una volta superate queste originali prove l’ultimo confronto è stato tra Serbia e Italia, con il giovane concorrente Kerim Amor, di Comiso, in provincia di Ragusa, che il 24 settembre a Roma si è aggiudicato il titolo di primo Barback italiano. Dopo una sfida mozzafiato davanti a un folto pubblico internazionale, il vincitore europeo è stato il serbo Nemanja Milosevic. In occasione del Bar Convent di Berlino è stato inoltre emesso il coin “Berlin 2019” in una edizione speciale di soli 150 pezzi. Questo coin si aggiunge agli altri in edizione limitata dedicati ai membri della bartender community a testimoniare la comunione di valori tra loro e Fernet-Branca.

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Lanciati nel 2007 a San Francisco, i “Barback Games” sono subito diventati un fenomeno negli USA, arrivando poi anche in Europa. Obiettivo del gioco è dimostrare di essere cruciali per il funzionamento del locale e i coraggiosi concorrenti si sfidano mettendo in mostra le abilità che tutte le sere gli permettono di garantire alla clientela divertimento e cocktail impeccabili. L’esordio italiano dei “Barback Games”, grazie a Branca, si è tenuto il 23 e 24 settembre in occasione della prima edizione del “Roma Bar Show”, presso il Palazzo dei Ricevimenti e Congressi a Roma.

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L’APERITIVO SENZA ETICHETTA

CAMPARI SODA A cura di Carlo Kauffmann

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Ci siamo abituati da tempo a vivere in una società che parla di noi attraverso le etichette che volenti o meno ci contraddistinguono. La nostra auto, la nostra abitazione, i nostri abiti, il nostro telefonino, il nostro televisore, persino il nostro lavoro, tanto che sempre più spesso vorremmo uscire da queste convenzioni per tornare ad essere solo noi stessi. Ogilvy, nuova agenzia pubblicitaria di Campari, ha immaginato la nostra vita senza etichette per ricordarci che Campari Soda è da oltre ottant’anni anni senza etichette e resta un prodotto cult per l’appuntamento con l’aperitivo. Campari Soda nasce nel 1932 durante l’esplosione del movimento futurista, da una geniale intuizione di Davide Campari, che si rende conto che il pubblico ama consumare il Campari con il selz, ma non in tutti i bar lo sanno servire nel modo giusto. Decide così di realizzare una bottiglietta che contenga la bevanda già pronta e imNovembre 2019

bottigliata. Nasce così il primo aperitivo già pronto della storia: il flacone, come veniva chiamato, ha la forma di un calice rovesciato. L’ideazione della bottiglia si deve a Fortunato Depero, che grazie a questo nuovo prodotto ha l’occasione di creare la sua opera più significativa per l’azienda milanese. La forma conica è distintiva dell’opera di Depero per Campari già dalla metà degli anni Venti: l’artista la disegna in un bozzetto nel 1925, “Pupazzo che beve il Campari Soda”. Il Campari Soda cui fa riferimento il titolo è naturalmente quello preparato dai baristi dell’epoca e non il prodotto che giungerà sul mercato sette anni più tardi. Il pupazzo sorseggia un aperitivo da una bottiglia che sembra avere proprio i tratti della bottiglia di Campari Soda. Lo schizzo diventerà nel 1926 un modello in legno verniciato in bianco e nel 1927, con “China su cartoncino” ritorna la forma conica in un manifesto pubblicitario del

Campari Soda. Davide Campari spoglia la bottiglia, creata da Depero, dell’etichetta per far risaltare la particolare tonalità di rosso del prodotto attraverso il vetro, e fa stampare a rilievo il nome del marchio e della ditta: “Preparazione Speciale, Davide Campari & C. Milano - Campari Soda”. L’agenzia di pubblicità Ogivly ha realizzato uno spot televisivo molto intrigante che immagina un incontro fra amici e amiche, in piena libertà a volte senza appuntamento, se non quello di ritrovarsi nel solito bar da loro frequentato, per gustare insieme un aperitivo… senza nessuna particolare etichetta, proprio come il loro Campari Soda, dal 1932 senza etichetta!

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UN’OASI DI BENESSERE IN VALLE IMAGNA

VILLA ORTENSIE

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Il panorama termale della Lombardia conta circa quindici località termali per un totale di oltre venticinque stabilimenti o centri termali annessi a strutture ricettive. Quando si pensa alle terme lombarde è facile pensare subito a località come Bormio e Sirmione, che prima ancora che centri termali sono splendide località turistiche visitate ogni anno da milioni di persone, oppure Boario e San Pellegrino, la cui fama persistente da centinaia di anni è oggi trainata da notissimi brand commerciali legati alle acque minerali da bere. Tuttavia la maggioranza degli stabilimenti è rappresentata da piccoli complessi, so-

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litamente dediti in prevalenza alle cure termali, che sorgono in piccoli paesi - spesso quasi sconosciuti della campagna o della montagna lombarda. Ad esempio a Sant’Omobono Terme, a pochi kilometri da Bergamo e a meno di un’ora da Milano, si trova una clinica naturale del benessere e della salute, ospitata in un’elegante residenza gentilizia di fine ‘800: Villa Ortensie. Creata circa trent’anni fa dal signor Angelo Bonomelli (spinto da una grande passione per la medicina naturale) con il principale obiettivo di offrire terapie naturali e cure termali seguiti da uno staff di specialisti, la struttura si

è evoluta proponendo anche servizi per il benessere psico-fisico, con specializzazione in fisioterapia, trattamenti estetici con metodi naturali e con la chirurgia estetica, programmi per il dimagrimento, trattamenti per il benessere del corpo e della mente e programmi antistress. Il clima mite, l’aria pura, un parco di oltre centotrentamila metri quadri e splendide aiuole di fiori ne fanno un piccolo gioiello immerso nella natura incontaminata delle Prealpi Orobiche, nella Valle Imagna, a cinquecento metri d’altitudine. Il fondatore Angelo Bonomelli accoglie con cortesia tutti i suoi ospiti e li intrattiene con interessantissimi racconti. La ricercatezza degli arredi (gli interni sono sfarzosi, pieni di marmi, mobili antichi in legni pregiati e tappeti) contraddistingue le trentasette camere per gli ospiti, dotate di ogni comfort. Il servizio ristorazione, interno della struttura, si basa sui principi di una sana e corretta alimentazione, ben equilibrata, ed ha una cura particolare per i prodotti naturali, locali e di stagione. In questo luogo la suggestiva atmosfera di una villa in perfetto stile Liberty si abbina ai benefici effetti delle tecniche fisioterapiche, delle terapie naturali e alle cure delle acque termali. La villa ospita infatti un centro per le cure termali (convenzionate con il

A pochi minuti in macchina da Sant’Omobono Terme si trova il santuario della Cornabusa, all’interno di una caverna in cui sgorga una sorgente d’acqua. Il santuario, costruito nel corso dei secoli a partire dal ‘500, è unico nel suo genere. Al suo interno si venera una effigie lignea della Madonna che è stata datata alla prima metà del XV secolo. Si può raggiungere comodamente in auto oppure a piedi, ma causa del percorso un po’ impervio, tradizionalmente il santuario resta chiuso in inverno e apre ogni anno al Lunedì dell’Angelo.

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& benes s er e ]

Sistema sanitario Nazionale) basate sulle acque sulfuree delle Terme di Sant’Omobono, tra le acque più antiche e salutari d’Italia. Le proprietà curative e terapeutiche delle sue sorgenti sono state certificate per la prima volta nel 1772, e da allora sono numerose le pubblicazioni sulle qualità e pregi di queste acque. All’interno della Spa e del Thermarium di Villa Ortensie gli ospiti possono effettuare un percorso benefico e rilassante, ben lontano dalla frenesia quotidiana della città. All’esterno, invece, nel biolago, è possibile usufruire del trattamento dell’acqua minerale naturale con cloruro di magnesio, un vero toccasana per il benessere psicofisico. Il tratto distintivo di Villa Ortensie è la continua ricerca del vero benessere tramite metodiche naturali effettuate con l’utilizzo dell’acqua sulfurea delle terme. Questa può essere somministrata per bibita, per uso inalatorio oppure miscelata con una terra incontaminata e ricca di energie vitali per ottenere un caratteristico fango. Quest’ultimo può essere applicato caldo per apportare calore all’interno del corpo e migliorarne la funzionalità (patologie artrosiche e reumatiche) oppure freddo per decongestionare e migliorare la circolazione (patologie infiammatorie) contusioni e traumi locali. Per concludere, intorno a Villa Ortensie le opportunità di svago e relax, oltre allo splendido parco e al biolago, sono molteplici e adeguate ai diversi periodi dell’anno, come i trekking guidati, le passeggiate a cavallo, i sentieri in mountain bike, gli itinerari per biciclette, anche elettriche, nelle vicinanze campi da tennis, minigolf e maneggi. Le montagne della Valle Imagna che circondano la location, completano la preziosa cornice di Villa Ortensie.

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BENVENUTO AUTUNNO! A cura di Evelina Flachi

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Continua l’elenco dei prodotti che in questa stagione compaiono spesso sulla nostra tavola, con le loro principali proprietà. Vi ricordo che consumando frutta e verdura di stagione è possibile beneficiare al massimo del sapore e del valore nutritivo di questi alimenti

CARCIOFO

Il carciofo è un ortaggio con infiorescenza a capolino e squame carnose, che viene consumato crudo o cotto in vari modi prima che giunga a completa fioritura. Vi sono due varietà (con o senza spine) tipiche di zone di produzione ben definite. Hanno un sapore deciso, una buona consistenza, ma forniscono pochissime calorie, solo 22. Contengono cinarina, che svolge un’attività diuretica e stimola la secrezione biliare, oltre a minerali come il ferro e il potassio. Sono ricchi di fibre solubili (inulina) che li rendono particolarmente utili per chi deve ridurre il colesterolo e favorire il lavoro del fegato. Può essere controindicato nei casi di calcolosi urica, se consumato in eccesso crudo.

CICORIA E VERDURE AMARE

Si possono consumare sia cotte che crude e facilitano la funzione del fegato e digestiva. La cicoria, a basso contenuto calorico (10-13 kcal/ 100gr), contiene inulina, fibra prebiotica che contrasta l’aumento dei batteri nocivi e depura il sangue. Le verdure amare facilitano la funzione digestiva e del fegato: sono ortaggi ricchi di minerali, carotenoidi e sostanze antiossidanti (zeaxantina utile al benessere della vista nella rucola) e depurative. Forniscono una buona percentuale di acqua e fibre utili alla diuresi e alla regolarità intestinale.

Tratto dal libro “La dieta del 5” 18

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& benes s er e ]

KIWI

FINOCCHIO

Il finocchio è una pianta ricca di acqua, con poche calorie, povera di grassi ma molto ricca di fibre. Risulta particolarmente interessante a livello nutrizionale, soprattutto grazie al suo elevato contenuto in calcio, potassio, vitamina A e vitamina C. È noto per le sue proprietà digestive - soprattutto se consumato crudo a fine pasto - e depurative per fegato e sangue. Grazie all’anetolo, uno degli oli essenziali che contiene, il finocchio ha la capacità di contrastare la formazione di gas intestinali e di alleviare contrazioni e crampi addominali, aerofagia e flatulenza.

CACHI

Soffice, carnoso e dolcissimo, il cachi ha interessanti valori nutrizionali e proprietà: Non rientra certo tra i frutti a basso tenore calorico: infatti, 100 grammi di cachi forniscono all’incirca 65 kcal. È un frutto molto energetico per la cospicua quantità di zuccheri (12%), per questo è adatto ai giovani e a chi fa sport, mentre è controindicato per i diabetici. Il cachi è ricchissimo di potassio che gli conferisce le spiccate proprietà diuretiche - ma contiene anche altri sali minerali tra cui magnesio, fosforo, calcio e sodio ed è ricco di vitamine A e C. Il cachi acerbo è miniera di tannini, ai quali sono ascritte le note proprietà astringenti: la tipica percezione di avere la “bocca legata” è dovuta proprio alla componente tannica. La quantità di tannini si riduce fortemente durante la maturazione.

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Il kiwi è invece un frutto mediamente calorico (44 kcal per 100 gr), che ha un’azione dissetante, rinfrescante, diuretica e depurativa. È una buona fonte di fibre (16%), di potassio (14%) e di vitamina E (10%). È inoltre ricco di vitamina C, che può favorire le difese naturali dell’organismo contro virus, batteri e agenti chimici. Contiene pectina, una sostanza che dà un appagante senso di sazietà e contribuisce ad abbassare i livelli di colesterolo nel sangue. Se assunto con regolarità, previene la stipsi e favorisce un assorbimento intestinale lento e continuo del glucosio, condizione molto favorevole per chi soffre di diabete, ma può essere controindicato a soggetti con diverticoli intestinali. La vitamina C contenuta può proteggere le pareti vascolari e favorisce l’assorbimento intestinale del ferro (indispensabile per la formazione dei globuli rossi del sangue) e una migliore permeabilità della parete dei capillari, combattendone la fragilità. Se assunta in buona quantità la vitamina C interviene anche nel processo di deposizione del calcio e del fosforo nelle ossa e nei denti.

POMPELMO

Dolce-amaro e salutare: ecco le due principali caratteristiche del pompelmo. Nato per caso dall’incrocio tra l’arancio e il pomelo, conta nel mondo oltre 20 varietà diverse, ma in Italia sono particolarmente diffuse le varietà con polpa rosa (più dolce) e giallo chiaro. È ricco di sali minerali, tra cui potassio e magnesio, fosforo, calcio; contiene una concentrazione elevata di vitamina C, vitamina A e di vitamine del gruppo B. Tra i flavonodi, il più abbondante presente nel pompelmo è la naringenina, che ha attività antiossidante e antitumorale. Cento gr di pompelmo contengono 41 calorie ed essendo ricco di fibre è nutriente e saziante. È un potente drenante: aiuta il corpo a ridurre l’assorbimento di sale, zuccheri e grassi. È ricco di antiossidanti che favoriscono i processi di depurazione del fegato. Oltre che per uno spuntino si riesce ad abbinare perfettamente con molti secondi, per dare quel tocco di amaro, per esempio in alcune insalate.

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[ gourmet ]

MIGLIOR SOMMELIER D’ITALIA ASPI 2019

È Mattia Antonio Cianca il Miglior Sommelier d’Italia ASPI 2019, proclamato a Milano al termine della competizione nazionale di ASPI – Associazione della Sommellerie Professionale Italiana, l’unica associazione italiana membro dell’ASI – Association de la Sommellerie Internationale. Nato a Roma, Mattia Antonio Cianca ha vissuto e lavorato a Melbourne, dove ha approfondito gli studi, iniziato la carriera di Sommelier e conquistato il titolo di Best Sommelier of Australia nel 2017. Rientrato in Italia all’inizio di quest’anno, attualmente è Sommelier presso Alexander Il Gusto Antico di Cortina d’Ampezzo. Nelle semifinali di domenica 13 ottobre, Cianca si è distinto tra i 7 sommelier professionisti candidati al titolo, accedendo alle finali di lunedì 14, all’Istituto Alberghiero Carlo Porta, con Salvatore Castano, Sommelier al ristorante Annabel’s di Londra, e Michele Fazari, Sommelier al Four Seasons Hotel at Ten Trinity Square, Londra. A decretare il vincitore è stata una giuria internazionale, composta dal Presidente ASPI Giuseppe Vaccarini e dai Presidenti delle Associazioni di Sommellerie europee, dai vincitori delle scorse edizioni del concorso e dai giornalisti del settore, con la partecipazione di William Wouters, Presidente dell’associazione sommelier del Belgio, e di Franko Lukez, Presidente dei Sommelier di Croazia, in rappresentanza dell’ASI. Inoltre, è stato assegnato a Salvatore Castano, 29 anni, di Giardini Naxos (Taor-

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mina), Sommelier all’Annabel’s di Londra, il “Premio Fondazione Birra Moretti per la valorizzazione della birra a tavola”, per aver mostrato la conoscenza più approfondita della birra e la capacità di servirla e abbinarla al meglio. Un ringraziamento speciale da ASPI, infine, è dedicato alle eccellenze del beverage, della ristorazione e dell’ospitalità, che in qualità di partner collaborano alle numerose iniziative dell’Associazione della Sommellerie Professionale Italiana in Italia e all’estero: Campari Group, Euro-Toques, Fondazione Birra Moretti, Fresh, Le Soste, Nespresso, Champagne J.H. Quenardel, Rastal, Relais & Châteaux, S.Pellegrino e Acqua Panna, Tenuta Mara.

ASPI si propone come punto di riferimento per la Sommellerie professionale, con l’obiettivo di offrire opportunità di crescita ed affermazione ai Sommelier. Dal 2007, anno della sua nascita, i principali obiettivi di ASPI sono la formazione, a livello professionale, e la diffusione della cultura sul mondo del cibo e delle bevande. ASPI è presente, sul territorio nazionale, con corsi ed attività. Novembre 2019


[ tv da gus ta re ] A cura di Edmondo Conti Eccoci nel pieno della stagione autunnale, col mese di novembre che segna l’arrivo del freddo dopo un ottobre piuttosto mite. E con

l’abbassamento delle temperature faranno irruzione sul piccolo schermo dei clamorosi ritorni e qualche attesa novità.

Già da domenica 20 ottobre è tornato su Rai 3 il programma più interessante, educativo e stimolante della domenica pomeriggio: Kilimangiaro. Condotto per il sesto anno consecutivo dalla bravissima Camila Raznovich, questa trasmissione ha il pregio di mostrare con semplicità e con immagini eccezionali ogni angolo della Terra, offrendo sempre preziosi spunti sulle nostre future mete di viaggio. In studio esperti e personaggi del mondo della cultura riescono sempre a incuriosirci con tante curiosità e informazioni relativi a luoghi lontani ma anche ai meravigliosi borghi della nostra Italia.

Rimanendo in casa Rai, da sabato 16 novembre, in prima serata su Rai 1, un nuovo grande show accompagnerà il pubblico per 3 settimane consecutive: Una vita da cantare, con la conduzione della bravissima e bellissima showgirl Bianca Guaccero e la partecipazione straordinaria del cantautore Enrico Ruggeri. Si tratterà di uno spettacolare racconto in musica dei dorati anni ‘70 e ‘80 attraverso le canzoni italiane più popolari ed emozionanti e i luoghi che ne hanno fatto da sfondo.

Da giovedì 7 novembre su Canale 5, subito dopo Striscia la notizia, farà il suo ritorno “Adrian” e diventa Adriano ma stavolta con un mega show in grande stile fatto da meravigliosi duetti tra cantanti famosissimi e il mitico Molleggiato e da incontri molto attesi. Tra gli ospiti della prima puntata Ligabue, Gerry Scotti, Paolo Bonolis, Maria De Filippi e il giornalista Enrico Mentana. A seguire torneranno i nuovi episodi del cartoon Adrian. Per quanto riguarda le serie sono 2 i titoli che desidero consigliarvi:

Dal primo novembre su Sky Atlantic, partirà Caterina la Grande che è coprodotta dall’americana HBO e si svilupperà in 4 episodi. Interpretata dal premio Oscar Helen Mirren, questa miniserie è incentrata sulla figura di Ekaterina II Alekseevna, l’imperatrice di Russia conosciuta come Caterina la Grande, che regnò dal 1762 fino alla morte diventando uno dei più importanti esempi di dispotismo illuminato.

Dal 17 novembre su Netflix sarà finalmente disponibile la terza stagione di The Crown, serie tv incentrata sulla vita di Elisabetta II e sulla famiglia reale britannica. A partire da questa stagione il ruolo della Regina sarà interpretato da Olivia Colman, l’attrice che proprio quest’anno si è aggiudicata il premio Oscar con il film “La Favorita”.

Ce n’è davvero per tutti i gusti. Ci ritroveremo qui a dicembre per il mese più bello e magico dell’anno e per trascorrere delle Feste tutte da gustare. Novembre 2019

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LIBRI A cura di Valerio Consonni

CAPOLAVORI RUBATI Luca Nannipieri Skira editore

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CAPOLAVORI RUBATI

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Attraverso la narrazione e la spiegazione giudiziaria dei furti, l’inquadramento storico e lo stile delle opere in questione, la disamina sulle misure museali di sicurezza, il libro di Luca Nannipieri affronta il grande tema dell’arte nel suo rapporto con la complessità del male. Nannipieri, bravo critico d’arte, scrive su settimanali e quotidiani nazionali, oltre ad aver condotto la rubrica ‘SOS Patrimonio Artistico’ e ora “Capolavori Rubati” del Caffè di Rai 1. Il libro ci racconta - attraverso casi di furti, saccheggi, requisizioni, mercato nero, sequestri… - che è molto sbagliato pensare che l’arte spinga al bene e alla giustizia. Solo un’interpretazione moralistica, dunque non veritiera della storia dell’arte, può trasformare la bellezza in una specie di ‘purificatore di anime’. “Forse - scrive l’autore - il male ha abbracciato la bellezza molto più a lungo del bene”. La rapina di un’opera è stata per millenni la forma più consueta di appropriazione, di esibizione, di conquista di potere di un popolo rispetto a un altro, di un colonizzatore rispetto ai colonizzati. Ora la domanda che sorge è: perché? Perché l’arte ispira violenze, rappresaglie, furti, al pari della meraviglia e un senso di condivisione. I monumenti artistici non sono immobili, non sono passivi: in loro coesistono tensioni, forze, che noi andiamo ogni volta a innescare. Le opere artistiche raggrumano, in se stesse, una pluralità di valori che non sono affatto inermi, anzi suscitano sentimenti di riconoscimento, identificazione, affetti, memorie, tutti fattori assai diversi nel tempo e tra gli stessi fruitori. Questa complessità invisibile, motiva gesti e azioni che possono essere opposti: dalla cura più rigorosa al desiderio di possesso, di rapina. “La bellezza è l’inizio del tremendo” scriveva Rainer Maria Rilke. Come la bellezza, il tremendo è che ci scuote! L’arte non incarna un valore inoffensivo, in essa sono depositate strutture inconsce, profonde, che vanno a toccare realtà interne di chi osserva. Se guardiamo alla base di questi conflitti tra cura meticolosa, vandalismo, ruberia, vediamo quanto potere gli uomini conferiscono a questi oggetti, le opere d’arte, apparentemente secondari per l’esistenza di ciascuno di noi. Nannipieri si addentra nella ricostruzione di alcuni dei più clamorosi colpi messi contro capolavori: dalla “Natività” di Caravaggio a Palermo, a furti di quadri di Vermeer, Degas, Manet all’Urlo di Munch a Oslo… L’Interpol stima che ogni anno il traffico illecito di beni culturali produce un profitto superiore ai nove miliardi di dollari USA. Dopo armi, droga e tratta di esseri umani, il contrabbando di opere d’arte è ancora il più proficuo dei commerci criminali. Un libro dotato di “artigli”, quasi un giallo avvincente, ma soprattutto anche una preziosa guida per un giovane che abbia voglia di addentrarsi in questo meraviglioso mondo di magie! Novembre 2019


[ libri ] L’INQUIETUDINE DELLE ISOLE Silvia Ugolotti ci conduce in un viaggio da sogno, in una natura incontaminata, tra lembi di terra spazzati dal vento o infiammati dai vulcani, alla scoperta “dell’inquietudine delle isole”. Isole per tutti i gusti, ognuna unica a modo suo. Questo libro è davvero un viaggio nella bellezza, scritto dall’autrice con un linguaggio che riesce a farci provare una serie di emozioni pagina dopo pagina.

VETRINA

Silvia Ugolotti (Ediciclo)

LA MATTINA DOPO

Quando si perde un genitore, un compagno, un figlio, un lavoro, una sfida decisiva, quando si commette un errore, quando si va in pensione o ci si trasferisce, c’è sempre una mattina dopo. Un senso di vuoto, che ci prende quando ci accorgiamo che qualcosa o qualcuno che avevamo da sempre, improvvisamente non c’è più. “Il giorno dopo finisce quando i conti sono regolati, e ti fai una ragione delle cose e finalmente puoi provare a guardare avanti”. Mario Calabresi (Mondadori)

TACCUINI DI UNA DONNA TIMIDA

Tra il 1955 e il 1965 Orsola Nemi raccoglie bozzetti, pensieri che documentano una vita trascorsa in grandi case zeppe di libri e di gatti, aperte su giardini e orizzonti nei quali la fantasia ha spazio per correre ed esprimersi. Curiosa, sempre incantata dalla natura, osserva avvenimenti del mondo vegetale e animale, che paragona a quello degli uomini e su cui fa riflessioni profonde, commentandoli e interpretandoli. Orsola Nemi (Bompiani)

COME STAI?

La storia è quella di un gruppo di quindicenni, alle prese con i giudizi degli altri e con le prime considerazioni su se stessi. Guardarsi dentro non è facile, soprattutto per Gioia, che è stata abituata ad essere felice, ad osservare il mondo sempre positivamente. Adesso è diverso: ha quindici anni e la vita le mette davanti i primi ostacoli. Gioia ha deciso che, per la prima volta, vuole capire davvero che cosa c’è dentro di lei. Valeria Vedovati (Rizzoli) Novembre 2019

TRE DELITTI E UN AFFRESCO DI LEONARDO

In un castello sull’Adda si scopre un importantissimo affresco di Leonardo. L’architetto Giulia Viani, amica d’infanzia di Nora, proprietaria della storica dimora, viene coinvolta in un’oscura trama fatta di molti personaggi, atmosfere gotiche, decadenza e nobiltà, e continui colpi di scena. Siamo a Milano nel 1981: l’onda emotiva della contestazione del decennio precedente, alcuni fatti storici reali e la cultura di quegli anni si intrecciano alle vita di Giulia e Nora, ex femministe che si ritrovano a fare i conti con la fine della giovinezza ribelle. Una storia di antiche passioni e nuova vita quotidiana dove terrorismo, arte e tradizioni famigliari si fondono con amori e tradimenti, delitti e fantasmi. Giovanna Franco Repellini (Thedotcompany)

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BUONENOTIZIE Da questo numero la collaborazione con il settimanale del Corriere della Sera ci permette di segnalare anche da parte nostra notizie che possono essere pubblicate fra le tante “good news”. Questo mese abbiamo “scoperto” un sistema di robot-colleghi ideato per salvare vite umane. Carlo Kauffmann

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PROGETTO FREEBIRD

Sembra l’inizio di una barzelletta… ‘Cosa ci fanno un ingegnere visionario, un ingegnere che parla solo in codice binario e un ingegnere saggio seduti a un tavolo? Semplice. Fanno una rivoluzione tecnologica’. È così che tutto è iniziato, attorno a un tavolo di una sala riunioni. Il primo inizia a raccontare di viaggi spaziali, il secondo che contorna la fantasia del primo con robot parlanti inserendo nelle frasi delle stringhe di “0” e “1” e il terzo sentendo parlare i primi due dice semplicemente: «Ok, ma iniziamo con qualcosa di fattibile nel breve e che serva adesso a chi ne ha bisogno…». Nasce così, FreeBird, un nuovo concetto per completare le missioni critiche, una diversa filosofia che porta a utilizzare un sistema di robot che collaborano tra di loro, in grado di svolgere un compito multiplo, in completa autonomia. L’Ing. Gabriele Garindo, Capo Progetto con esperienza ventennale nel settore Spazio dove ha progettato e costruito satelliti scientifici, ha unito le sue competenze con quelle del Prof. Ing. Mario Arrigoni Neri, docente universitario del Poli-

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tecnico di Milano in Informatica e CEO della NovaSemantics Srl, società che si occupa di Intelligenza Artificiale applicata alla robotica. I due sono stati poi supportati dalla società Mako Shark dell’Ingegner Federico Bonomelli, con sede a Dolzago (Lecco), specializzata in realizzazione di componenti in fibra di carbonio e materiali balistici, per i settori automotive, aerospazio e militare. La filosofia del progetto FreeBird è quella di usare la sinergia di più robot che possano svolgere compiti multipli nella stessa missione, in ambienti diversi, in aria, in

acqua e in terra. L’Intelligenza Artificiale con la quale opera il sistema FreeBird permette l’identificazione degli obiettivi basandosi sull’unione di hardware che hanno dato occhi e ‘tatto’ al robot, che in futuro, implementandolo con sistemi di rilevamento gas e fumi avrà anche un naso, completando così la completa capacità di riconoscimento dell’ambiente. Ecco la nostra “buona notizia” da segnalare al settimanale del Corriere della Sera, sta nascendo un’opera ingegneristica davvero “futuribile”. Novembre 2019




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