Italiadagustare dicembre 2016

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Anno 3 - Dicembre 2016

Ph. New Reporter Press

Cultura del territorio, Turismo e Benessere

Personaggio

EDOARDO RASPELLI RISO, AMORE E FANTASIA

TV da gustare

EDMONDO CONTI LA “MIA” TELEVISIONE

[ STILE

ITALIANO

]

CASE BIO LE CASE DEI NOSTRI SOGNI



Dicembre 2016

indice [ PERSONAGGIO] 6

Intervista a Edoardo Raspelli

[ STILE ITALIANO]

10 Case bio: le case dei nostri sogni

12 I.A.N. srl: «anticipare il cambiamento»

[ RUOTE & MOTORI] 14 Nuova Audi Q2

[ TV DA GUSTARE]

16 Edmondo Conti Endemolshine Italy

[ SALUTE E BENESSERE]

18 Nutrirsi bene per vivere meglio

[ GOURMET]

22 Il ristorante San Domenico di Imola

[ IDEE REGALO] 24 Hi-tech

25 Libro: Il conte Claudio Savoldi Bellavitis 26 Libri

[ AGENDA ITALIA]

32 Alla scoperta dei mercatini di Natale più belli

[ VIAGGI]

34 MSC: Natale e Capodanno in crociera Direttore Responsabile Dario Bordet Direttore Editoriale Evelina Flachi ViceDirettore Editoriale Alessandro Trani Art Director Patrizia Colombo Progetto grafico/Impaginazione Milano Graphic Studio S.r.l. Caporedattore Riccardo Lagorio Hanno collaborato Francesca Bastoni Roberto Bernorio Valerio Consonni Francesco Garosci dicembre 2016

Carlo Kauffmann Luca Medici Sandro Nobili Milena Passigato Momi Symon Media Partner Pubblicità, Promozione & PR Le Roy Advertising - Milano Edizioni Le Roy srl redazione@le-roy.it www.italiadagustare.com Stampa Bieffe Industria Grafica (Recanati – MC)

Periodico mensile Reg. trib. di Milano n. 287 del 02/07/12 N°iscrizione ROC: 22250 Distribuzione Gratuita

Desideriamo informarLa che i suoi dati personali raccolti direttamente presso di lei o fornitici saranno utilizzati da parte di “Italia da Gustare” nel pieno rispetto dei principi fondamentali dettati dalla direttiva 95/46/CE e dal D.lgs. 171/98 per la tutela della Privacy nelle Telecomunicazioni e dalla direttiva 97/07/CE e dal d.lgs. 185/99. Eventuali detentori di copywriting sulle immagini - ai quali non siamo riusciti a risalire - sono invitati a mettersi in contatto con: Le Roy srl

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[ editor iale ]

Care Lettrici e Cari Lettori,

seguire uno stile di vita più sano anche a

da questo mese troverete

tavola, come cerco di insegnare da anni

“italiadagustare” all’interno di “Milano

anche nella mia rubrica su Rai 1 a La

24orenews”, altro nostro mensile che da

Prova del Cuoco con Antonella Clerici,

anni ci “racconta” della nostra cara

che ha creato un seguito inaspettato a

Milano. Durante i sei mesi di Expo 2015,

livello nazionale mediatico e non. Questa

non solo come Direttrice di

realtà ci conforta e ci spinge a continuare

italiadagustare, ma anche come

il nostro lavoro per offrirvi una rivista

Presidente della Fondazione Italiana per

sempre più attenta alle dinamiche del

l’Educazione Alimentare, ho provato

nostro tempo dove l’educazione

emozioni fortissime, partecipando ai

alimentare, l’attenzione al rapporto tra

tavoli tematici che hanno permesso la

cibo e salute, all’ecosostenibilità, oltre

realizzazione della Carta di Milano, ai

che allo spreco del cibo assieme alla

numerosi importanti eventi

difesa delle bellezze naturali e artistiche

sull’alimentazione e ai numerosi spazi

dei nostri straordinari borghi antichi e

informativi su Rai 1 per parlare del valore

tanto altro ci aiuterà a darvi

culturale, nutrizionale ed

informazioni e notizie utili sempre più

enogastronomico di cibi della nostra bella

attuali e aggiornate. Concludo con questa

Italia. Dopo questa esperienza ho così

“più che mai moderna” frase di Ippocrate

rafforzato la convinzione che il tema

citata in uno dei miei libri: “Se fossimo in

fondante della nostra rivista, “mensile di

grado di assicurare a ognuno la giusta

cultura del territorio”, sia importante per

dose di nutrimento e di esercizio fisico,

tutti noi, giovani, adulti ed anziani! Oggi

elimineremmo la gran parte delle

infatti molti giovani sono tornati “sui

malattie”.

campi”, apprezzando il valore del proprio

Auguri affettuosi di Buon Natale e di

territorio e il rispetto per la natura e gli

Felice Anno Nuovo!

animali, come del resto è aumentata per tutti l’attenzione alle scelte alimentari per dicembre 2016

Evelina Flachi

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[ per s onaggio ]

DALLA MELA (VERDE) …AL RISO

EDOARDO RASPELLI

Ph. New Reporter Press

Intervista a cura di Francesca Bastoni


[ per s ona ggio ]

È

È ormai ufficiale: Edoardo Raspelli, milanese doc, potrebbe aggiudicarsi a pieno diritto il titolo di ‘personaggio dell’anno’. Noto e apprezzato volto televisivo della trasmissione “Mela Verde”, settimanale di divulgazione enogastronomica, dopo aver raccolto gli allori di una stagione di successi si è imposto una nuova sfida, la più ardua. Il debutto in veste di coprotagonista nel film: “Riso, amore e fantasia...” diretto da Ettore Pasculli e interpretato da un cast artistico eterogeneo quanto altamente creativo. Lo abbiamo intervistato per voi.

Da chi è nata l’idea di questo film?

“Riso, amore e fantasia” è un progetto nato dalla collaborazione degli sceneggiatori e del regista per realizzare un film di qualità, vero e proprio manifesto della cultura italiana in difesa della genuinità. Da questo punto di vista è un film indipendente e fortemente voluto da tutti.

Dagli sceneggiatori e dal regista, intende?

Non solo... anche cast artistico e tecnico. Noi tutti abbiamo sacrificato le nostre vacanze estive per portare avanti la lavorazione del film e le fasi di post produzione. Forse, non dovrei essere io a dirlo, ma la fotografia, le musiche... Tutto si armonizza perfettamente. Per il resto lascio decidere al pubblico che verrà a vederci.

Di che genere di film si tratta?

Direi anzitutto che nel film, un intreccio fra gastronomia, spunti gialli e thriller, vengono affrontati aspetti seri come la falsificazione e la provenienza delle materie prime. Il rispetto e la conoscenza delle risorse presenti sul territorio italiano: il riso,il caffè, la nota produzione casearia, la coltivazione di frutta e l’allevamento dei bovini... insomma un vero e proprio inno al made in Italy.

Nei giorni scorsi c’è stata l’anteprima per la stampa del film; che effetto le ha fatto vedersi sul grande schermo?

È stato emozionante! Rivedermi in quella veste così particolare, nel ruolo di attore... e poi il cinema Odeon scelto per la proiezione del film, da sempre legato ai miei ricordi di gioventù.

È soddisfatto del risultato? Cosa pensa del film, da interprete e… da spettatore?

Come dicevo prima, il film è davvero curato in ogni dettaglio. Il mio personaggio, Goffredo Delle Rose, è stato creato in parte su di me, sulla mia professione dicembre 2016

di giornalista gastronomico. Ma il lavoro di adattamento al personaggio non è certo mancato! Ho dovuto adottare, secondo le direttive del regista, uno stile di recitazione distaccato e cinicamente appassionato al mio lavoro di critico. Per immedesimarmi e coglierne meglio il senso ho studiato la performance di Toni Servillo in “La grande bellezza”. Il mio temperamento di perfezionista ha prevalso e, riguardandolo, ci sono certe scene che avrei girato in modo lievemente diverso, ma nell’insieme penso che sia un ottimo film e la tematica trattata è davvero degna della massima attenzione da parte del pubblico.

Interessante! È possibile avere qualche dettaglio in più sulla trama?

È la vicenda di Goffredo Delle Rose, il mio alter ego cinematografico, colonna portante della rivista “Cybus” nonché critico gastronomico severissimo e convinto sostenitore delle quattro T: Terra, Territorio, Tradizioni e Talento. Sennonché la pubblicità sul giornale risente gravemente della crisi e il rischio della chiusura diventa una realtà imminente. L’intervento del nuovo editore salva in apparenza la situazione, ma, alla lunga, crea danni peggiori. Il nuovo proprietario rivela ben presto le sue vere intenzioni di affarista privo di scrupoli: più interessato agli introiti che alla difesa delle risorse del territorio. Davanti allo strapotere l’unico in grado di fronteggiare la situazione è proprio Goffredo, che viene preso di mira e colpito con ogni mezzo anche dalla giovane redattrice-spia del padrone, interpretata dalla brava Sarah Maestri… Ma non anticipo più nulla per non

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[ personaggio ]

togliere suspense al pubblico. Posso solo dire che, come in ogni giallo che si rispetti, non mancheranno i colpi di scena. Si salverà Goffredo dai progetti omicidi del capo? Chi lo sa! Lo scoprirete andando al cinema…

Ci racconta qualche aneddoto sulla lavorazione del film?

Per la scelta del titolo “Riso amore e fantasia” ci siamo ispirati alla nota riseria Rondolino, il loro prodotto “Riso Acquerello” è ormai un classico. Alcuni ciak sono stati girati anche tra gli struzzi di un noto allevamento sito a Villanova Biellese. Fra le sequenze di maggior tensione drammatica abbiamo girato fra le linotype del museo del quotidiano La Liberà di Piacenza, un ricordo, tra l’altro, dei miei esordi giornalistici da ragazzo.

Sono molte le analogie fra lei e il suo personaggio nel film; forse non tutti lo sanno ma Edoardo Raspelli ha cominciato il suo percorso nella cronaca nera In effetti la cronaca nera è il percorso di ogni redattore che si rispetti. È stato un periodo indimenticabile, quello trascorso al Corriere d’Informazione, che era l’edizione pomeridiana del Corriere della Sera: il mio campo d’interesse sono stati i difficili anni di piombo a Milano e, in veste di inviato, ovunque fosse richiesta la mia presenza. Anche questo è giornalismo sul campo! Poi la passione per l’arte culinaria e l’intervento del direttore Cesare Lanza (mi fece diventare il critico gastronomico, allora quasi inesistente) hanno preso il sopravvento e mi hanno indirizzato per quella che ancora adesso è la mia strada.

Che cosa conta di più per lei oggi?

Quello che mi ha sempre interessato e che ancora conta per me... ovvero, approfondire e divulgare una vera consapevolezza della provenienza delle materie prime e la valorizzazione dei prodotti nostrani. Oggi c’è più attenzione, e questo è un dato positivo dei tempi che cambiano. Basti solo pensare agli alimenti a km zero e alla campagna di sensibilizzazione legata ad essi.

Il suo programma “Melaverde”, trasmesso su Canale 5, è impegnato attivamente in questa campagna da anni e il suo recente successo, in termini di ascolti, è stata una bella soddisfa-

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zione. Come vive il momento?

Benissimo! È stata una lunga avventura (dal lontano 20 settembre ‘98) sino ad oggi. Dagli inizi in veste di inviato; il progressivo ampliamento della mia fascia, sino al ruolo di conduttore. Ho conosciuto, nel corso delle varie edizioni, partner sempre brave e professionali. Attualmente andiamo in onda su Canale 5 e vengo affiancato da Ellen Hidding, il lavoro svolto insieme ha ottenuto risultati più che lusinghieri.

Quale influenza ha la fascia oraria, vicina a “Linea Verde”?

Anzitutto, tengo a precisare che, come molti sanno, Melaverde va in onda alle 11 e 55 con un anticipo di 25 minuti rispetto alla nostra concorrente Linea Verde. Tuttavia è anche vero che Rai Uno è una rete generalista e che la loro fascia è favorita dall’intervento del Papa che li precede e regala loro già uno share iniziale di tutto rispetto. La loro programmazione prosegue in solitario sino alle 13 e 30, in fascia di massimo ascolto. In considerazione di questo, il tallonamento e il superamento in termini di target commerciale, da parte di Melaverde, è quello che definirei un risultato esaltante. Il nostro lavoro d’informazione e sensibilizzazione ottiene importanti consensi nella fascia di spettatori con potere d’acquisto effettivo. C’è di che esserne orgogliosi e puntare sempre più in alto!

Da qualche tempo veniamo invasi da programmi e reality di cucina. Qual è la sua opinione?

È un fenomeno alimentato e in parte creato dalla stampa. Parlo degli ascolti record impossibili, delle partecipazioni e delle edizioni speciali di grande effetto. Detto questo mi fa piacere veder finalmente riconosciuto e valorizzato il talento di chef validi, sempre a patto di distinguere fra ambito televisivo e realtà. Non posso fare a meno di esprimere la mia natura di critico quando vedo accostamenti impossibili: la presentazione televisiva di certi piatti è inattuabile in ambito quotidiano. Certe scelte, di grande effetto visivo, risultano prive di gusto e certi abbinamenti si rivelano alla fine immangiabili. Alla base di tutto è importante mantenere i piedi per terra e non offrire una immagine sbagliata al pubblico che ci segue da casa. dicembre 2016



[ s tile ita liano ]

LE CASE DEI NOSTRI SOGNI

CASE BIO

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Emanuele Filiberto, Marco Botturi e Gabriele Calabria di Case Bio

Tra le tendenze emerse in questi ultimi anni vi è certamente la ricerca di stili di vita green e la crescente sensibilità di persone e aziende verso il rispetto dell’ambiente lo sviluppo sostenibile. Sensibilità ambientale, attenzione al risparmio e miglioramento della qualità della vita sono i tre punti fondamentali che stanno guidando gli italiani nella scoperta dell’edilizia sostenibile. Avere delle case non solo belle e confortevoli ma anche sicure e, al tempo stesso, che abbiano minore impatto sull’ambiente, è una richiesta sempre più emergente. La casa dei nostri sogni è dunque la cosiddetta “casa ecologica”, costruita con tecnologie innovative e con materiali naturali, che non danneggiano chi ci abita e non sono

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pericolosi per chi li produce, per chi li mette in opera e per chi li deve smontare e smaltire.

Il Premio “Eccellenza” della Real Casa Savoia

Tradizione, eccellenza, innovazione e sostenibilità e la qualità imprenditoriale sono gli ingredienti del successo di “Case Bio”, società lombarda da oltre dieci anni specializzata in costruzioni e ristrutturazioni di case e ville in bioedilizia. Qualità che hanno permesso quest’anno all’azienda di meritare e ricevere in premio, direttamente dalle mani di Emanuele Filiberto, il certificato di eccellenza della Real Casa Savoia. Il marchio denominato "Eccellenza", che riporta il simbolo di Casa Savoia e il nodo Savoia, è stato idea-

to da un Principe con l’Italia nel cuore (Emanuele Filiberto, appunto), con l’intento di valorizzare piccole e medie imprese italiane che si distinguono nel proprio settore. Ciò attraverso un marchio di riconoscimento dei valori di eccellenza a garanzia di un prodotto di grande qualità, “autenticamente” italiano, frutto di creatività, passione, tradizione, ricerca e innovazione, ma anche di grande rispetto per l’ambiente e per l’etica del lavoro. Il prestigioso riconoscimento è stato ottenuto da Case Bio a seguito di un’accurata attività di audit da parte di Bureau Veritas Italia, leader mondiale nei servizi di controllo, verifica e certificazione per la Qualità, Salute e Sicurezza, Ambiente e Responsabilità Sociale, e partner del progetto di Casa Savodicembre 2016


Emanuele Filiberto firma il certificato Eccellenza

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ita lia no ]

Case Bio Srl Via Cesare Giuseppe Abba, 69 Carpenedolo (BS) www.casebio.it casebio@virgilio.it

ia.«Molti giornalisti mi chiedono quali aziende possono fregiarsi di questo marchio di eccellenza italiana - ha raccontato il Principe Emanuele Filiberto durante la cerimonia di consegna del riconoscimento -. Io rispondo che sono le imprese che amano e rispettano l’Italia, che con grande passione e impegno lavorano e investono in Italia in ricerca e innovazione, e combattono per affermare il proprio prodotto di eccellenza». «Case Bio - prosegue - rappresenta il nostro modello di azienda di eccellenza autenticamente italiana. È un settore non facile, quello della bioedilizia, per la diffidenza delle persone verso la parola “Bio”, spesso abusata e utilizzata impropriamente». «Crediamo nel lavoro di squadra - ha spiegato il Dr. Marco Botturi, Presidente di Case Bio - e questo riconoscimento onora tutti noi perché è una conferma dei valori in cui fortemente crediamo e dell’efficacia della nostra dicembre 2016

politica aziendale. Cerchiamo il più possibile artigiani e fornitori della zona in cui costruiamo, e utilizziamo materiali italiani per trovare le soluzioni migliori ad ogni problematica, con grande rispetto per la natura e in armonia con l’ambiente». «Siamo felici e orgogliosi di meritare questo riconoscimento - ha concluso il Dr. Gabriele Calabria, Interior Manager di Case Bio -. D’altra parte siamo fieri di poter dare, con la nostra attività, un piccolo contributo verso un mondo più sostenibile e una qualità di vita sempre migliore». Case Bio è una realtà bresciana che da anni opera nel settore della bioedilizia. Da sempre è rivolta ad offrire benessere e massimo comfort abitativo, qualità, risparmio energetico e sicurezza, con la massima attenzione verso l’ambiente grazie anche alla continua ricerca del perfetto equilibrio tra naturalità e innovazione. Dal 2015 collabora con la Fondazione

F.R.E.E.M.A.N. (Fondazione Ricerca Edilizia Efficiente con Materiale Autoctoni Naturali) allo studio delle nuove opportunità nel campo dell’edilizia ecocompatibile ed ecosostenibile. Case Bio ricerca e studia costantemente nuovi materiali autoctoni naturali, prodotti e sottoprodotti dell’agricoltura, materiali di riciclo e riuso, ponendosi come realtà di promozione innovazione interagendo con organismi Nazionali ed Internazionali. Il ricorso a maestranze, fornitori e artigiani locali, la realizzazione esclusiva di progetti calibrati sulle esigenze del committente e la valutazione puntuale del rapporto tra caratteristiche climatiche e geomorfologiche del sito di costruzione e tipologia dei materiali da impiegare, molti dei quali derivano dai prodotti dall’agricoltura, sono alla base della politica aziendale premiata con il prestigioso certificato di ‘eccellenza italiana’ della Real Casa Savoia.

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I.A.N. SRL: «ANTICIPARE IL CAMBIAMENTO»

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Infrastrutture Iperconvergenti e Software-Defined: la rivoluzione dei mercati tradizionali

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Nell’attuale scenario di grandi cambiamenti ai modelli di business provocati dalla trasformazione digitale in ogni settore merceologico, per mantenere i livelli di competitività necessari le aziende devono poter abbassare i tempi del decision making process. L’infrastruttura tecnologica, da cui tali tempi dipendono, gioca un ruolo fondamentale a patto che sia caratterizzata da alti livelli di prestazioni, flessibilità, agilità nel gestire i cambiamenti, in altri termini, capace di offrire provisioning time nell’ordine di secondi. Incompatili con simili prestazioni a causa della loro complessità, le infrastrutture di stampo tradizionale cedono il passo alle soluzioni iperconvergenti e software-defined, la rivoluzione tecnologica che, semplificandole, ne riduce i costi di realizzazione, mantenendo tuttavia elevata qualità, affidabilità ed efficienza a costi di gestione estremamente ridotti. Inizialmente adottate da colossi del web come Google, Amazon e Facebook, tali soluzioni incontrano ora il favore anche delle medie e piccole imprese. Leader in Italia nel progetto e nella realizzazione d’infrastrutture ICT, fondata nel 1979 dall’Ing. Alberto Neri e oggi guidata dalla figlia Federica, I.A.N. Srl presenta una delle soluzioni più efficienti e innovative del panorama delle infrastrutture iperconvergenti, riconfermando così la capacità di adeguare la propria proposta tecnico-commerciale alle dinamiche del mercato. Un mercato fortemente competitivo in cui I.A.N. ha saputo costruire e mantenere una leadership, distinguendosi per professionalità e competenza: lo dimostrano i riconoscimenti di Clienti, Business Partner, nonché quello di azienda “Top of Excellence”, rilasciato dalla Camera di Commercio di Milano a seguito dell’analisi dei risultati conseguiti nel periodo 20042008 dalle oltre 200.000 imprese attive nella provincia. Pertanto, non solo soluzioni ICT e tecnologie innovative, ma soprattutto gli elevati standard qualitativi e la dedizione assoluta al Cliente sono i vantaggi garantiti dal rapporto di lavoro con I.A.N., disponibile a far sì che flessibilità, scalabilità, resilienza delle informazioni sposino le esigenze di decision making time e TCO sempre più bassi. Le soluzioni Nutanix semplificano la gestione del datacenter riducendone i costi e consentendo all’IT di avere più tempo dedicare ai processi, alle applicazioni mission-critical e quindi al business. Il cuore è la piattaforma Nutanix Enterprise Cloud che converge in modo nativo di elaborazione, virtualizzazione e storage in una soluzione software-defined resiliente con una ricca intelligenza. Le imprese più avanzate del mondo si affidano a tecnologie e soluzioni Nutanix per alimentare i loro carichi di lavoro più impegnativi in qualsiasi scala. dicembre 2016


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Nutanix offre soluzioni per elevare IT di concentrarsi sulle applicazioni ei servizi che le imprese di potenza. Il cuore è la piattaforma Nutanix Enterprise Cloud che converge in modo nativo di elaborazione, virtualizzazione e storage in una soluzione software-defined resiliente con una ricca intelligenza. Le imprese più avanzato del mondo si affidano a tecnologie e soluzioni Nutanix per alimentare i loro carichi di lavoro più impegnativi in qualsiasi scala. «Ultima frontiera delle infrastrutture IT, le soluzioni iperconvergenti Nutanix rappresentano il punto di svolta nel mondo delle informazioni e la partnership nata dal connubio fra Made in Italy and Silicon Valley conferma la validità della strategia orientata alla realizzazione di data center sempre più a misura di azienda», afferma la dr.ssa Federica Neri, Presidente di I.A.N. Srl. Grazie anche ad importanti partnership tecnologiche, I.A.N. sta aiutando i suoi clienti a progettare data center sempre più ‘smart’, per aumentare l’efficienza dei servizi e la produttività e per il rilancio della competitività, capitalizzando tutta l’esperienza maturata in questi ultimi anni. Questo ha permesso a IAN di ottenere il primo premio come innovation partner EMEA all’ultima convention di Vienna. dicembre 2016

ita lia no ]

I.A.N. Srl V.le Fulvio Testi, 11 20092 Cinisello Balsamo (MI) +39 02 61866360 www.ian.it info@ian.it

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[ ruote & motor i ]

NUOVA AUDI Q2 IL SUV URBANO DELLA CASA DI INGOLSTADT A cura di John Reddy

Hi-tech

Q

Quando nasce una nuova Audi è sempre un evento atteso e questa ultima piccola Q2 non smentisce le attese: tecnologica, agile, ben fatta e parsimoniosa. Tra le sue caratteristiche principali ci sono certamente le misure che la inseriscono nel gradino più basso delle “Q” di casa Audi, ma non pensate che i suoi 4,2 metri siano pochi, anzi

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in città sono perfetti e c’è abbastanza spazio per tutto. Dimenticate però il design che caratterizza gli altri modelli di questo segmento Audi, infatti la piccola Q2 ha linee più squadrate, ha una nuova calandra “single frame” di forma poligonale e sfoggia un montante (a mio avviso troppo massiccio) con colore a contrasto già visto su altre

auto di casa Suzuki e Citroen. La linea mi piace, si riconosce subito che è un’Audi, ma la cosa che disturba il design molto curato è il posteriore. Si nota una somiglianza veramente imbarazzante con la Wolkswagen Polo. I fari posteriori anziché essere allungati e sottili come sulle altre “Q” (e sulle altre Audi), sono squadrati e di forma dicembre 2016


[ r uote

& motor i ]

Compatta

Accattivante

Giovane tozza, un vero peccato! L’ambiente interno invece è molto curato, sfizioso e ampio. Quattro persone viaggiano comode, con bagagli al seguito, ma si sente la mancanza del divano posteriore scorrevole presente sulla concorrenza e presente su auto meno blasonate. Questo accorgimento è molto utile quando si chiede più spazio al bagagliaio. La lista degli optional è infinita, come ci hanno abituato da anni le case tedesche: si può personalizzare la propria vettura come se fosse un abito su misura, peccato che la cifra finale di un’auto come questa, se si attinge a piene mani alla lista, diventa molto impegnativa, oserei dire assurda per un’auto di questo segmento. Infatti si possono toccare cifre vicine ai 55.000 euro, avete capito bene, quasi come acquistare la sorella maggiore Q3 ben accessoriata. Stranezze a parte, questo nuovo modello strizza l’occhio ai giovani che amano auto di sostanza, sportività e dinamismo. Tornando un attimo agli interni, tutto è posizionato dove ci si aspetta, le plastiche sono morbide e ben assemblate e la qualità generale non presta fiandicembre 2016

co a critiche (anche se in questo modello mamma Audi ha fatto economie, veniali, ma pur sempre economie che stonano su un’auto di questa fascia di prezzo, vedi il vano motore inferiore con vernice priva dello strato trasparente, qualche guarnizione semplificata, etc...). Per fortuna tutto ciò che si vede e che si tocca è stato curato in ogni minimo dettaglio. Belle le bocchette dell’aria, il volante tagliato in basso come sulla R8 (bellissimo), le luci d’ambiente che donano all’abitacolo un’atmosfera chic e persino i pulsanti zigrinati antiscivolo della presa 12 Volt e del clima sono realizzate in modo esemplare. Se poi volete regalare alla vostra nuova piccola Q gli interni in pelle nappa (1.630 euro), l’abitacolo diventa veramente elegante! Il piacere di guida è notevole e la gamma motori valida, il due litri turbodiesel si conferma un punto di riferimento: regolare, fluido, silenzioso e parco nei consumi. La versione che merita attenzione è la Q2 TDI Quattro S Tronic Sport, un mix di tutto ciò che piace agli amanti delle auto made in Ingolstadt. Il Drive Select per-

mette di regolare l’assetto e assicura viaggi comodi e silenziosi. La ripresa non presenta irregolarità ed è molto progressiva mentre lo sterzo è veloce e preciso, come ci si aspetta su un’auto di questa categoria. Tutto questo infonde un senso di sicurezza a 360° e il piacere di guida resta tale in tutte le condizioni. Merita una nota il consumo medio, che con i suoi 15,9 Km al litro la posiziona fra le auto più attente al portafogli che offre il mercato... Vista la vocazione cittadina, non guasterebbe una versione ibrida con motore elettrico abbinato ad un motore termico: per chi non esige certe prestazioni, ma bada di più all’ecologia, sarebbe una bella scelta. In sintesi questa nuova Audi è davvero interessante e, difetti a parte, è un’auto capace di accontentare una clientela esigente, ma anche il pubblico femminile, le famiglie con bambini e riesce a strizzare l’occhio anche ai giovani. Con i suoi contenuti tecnologici si pone sul gradino più alto di questo segmento e offre veramente molto, come tutte le Audi è senza dubbio un felice acquisto!

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[ TV da gus ta re ]

EDMONDO CONTI ENDEMOLSHINE ITALY LA “MIA” TV È UNA PASSIONE! Intervista a cura di Luca Medici*

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Ho voluto dedicare alla TV questa intervista, una TV fatta con amore e con passione, un racconto personale di una passione nata sui banchi di scuola! Infatti il Dott. Edmondo Conti, Curatore della nota società di produzione olandese EndemolShine, ha “scoperto” la TV alla tenera età di 10 anni. Erano gli anni ‘80, quando nasceva la TV privata. Lui, allora un bambino, è rimasto letteralmente folgorato da questo apparecchio e sin da piccolo ha coltivato un sogno: “un giorno vorrei lavorare in TV!”. Ci riuscì, infatti, nel 1998, dopo aver conseguito una Laurea in Giurisprudenza, coronò il suo sogno, cominciò la sua prima esperienza televisiva, collaboratore testi alla trasmissione “Buona Domenica” condotta da Maurizio Costanzo. Da questo lontano 1998 di strada ne ha fatta, diventando oggi Curatore di trasmissioni di successo, ma facciamoci raccontare da lui tutti i segreti del fare oggi TV.

Edmondo, cosa ti ha spinto a lavorare in TV quasi 20 anni fa? Lo hai già scritto tu: la passione. Una passione che mi ha portato negli studi TV di Mediaset e dei grandi network commerciali sin da quando avevo 12 anni assistendo tra il pubblico delle trasmissioni

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più famose degli anni ‘80. Poi sono arrivate le due esperienze da concorrente di quiz televisivi: uno con Claudio Lippi e l’altro addirittura col grande Mike Bongiorno. Finite quelle esperienze avevo già deciso, avrei lavorato in TV. E non mi sarei dato pace fino a che non ci fossi riuscito. Diciamo dunque un misto di passione e testardaggine.

Cosa è cambiato dalla TV che

guardavi alla TV che ora fai?

La TV in Italia e nel mondo è molto cambiata in questi 30 anni, ma mentre nel resto del mondo ha saputo mantenere saldi i valori del passato e li ha modernizzati, la nostra televisione si è ultimamente un po’ piegata alle logiche della cronaca a tutte le ore e alle urla come richiamo di attenzione. Io credo invece moltissimo nei game show codicembre 2016


[ TV

Posso chiederti di quale soddisfazione stai parlando?

Ma certo, quella di essere riuscito a produrre un grande game show anche su un canale Discovery, Boom!, condotto da Max Giusti e che tutte le sere dalle 20.20 alle 21.15 su NOVE sta realizzando ottimi ascolti. Spero anzi che questi risultati spingano la rete a osare ancora di più a realizzare spettacoli puliti per tutta la famiglia.

E poi c’è il grande successo di “Caduta libera”...

A sinistra: Edmondo Conti con Gerry Scotti, in alto: il nostro ospite; sopra: con Antonella Clerici e Anna Moroni

me la migliore forma di intrattenimento: coinvolgono, divertono e ti arricchiscono di informazioni e, tranne rarissime eccezioni, non lasciano mai un senso di disgusto come avviene per altri generi di trasmissioni che attingono alla cosiddetta vita reale, ma che reale non è, anzi, è piuttosto una vita di situazioni estreme. Ma quest’anno mi sono tolto una grande soddisfazione! dicembre 2016

Quello è per me la più grande soddisfazione. Mi ha permesso di tornare al mio genere preferito dopo anni che ne ero rimasto distante. Pensare di realizzare un game show che entra tutte le sere nelle case di 4 milioni di italiani dà una gioia infinita. E poi lavorare con un grande della TV come Gerry Scotti rende ogni giornata allegra ed è un caricatore naturale di energia. Proprio sui conduttori poi, permettimi di aprire una parentesi. Sono proprio loro che, con il format giusto, fanno la differenza. Mi succede la stessa cosa con Antonella Clerici con la quale lavoro con grande allegria da quasi 10 anni, prima con “Tutti pazzi per la Tele” e poi con “La prova del Cuoco”.

E la tua prossima sfida?

Sta già per iniziare. Proprio a Dicembre, il 14 e il 21, faremo su CANALE 5 due puntate del grande successo americano “Little big shots”, che da noi si chiamerà “Little big show”, uno spettacolo fatto da piccoli protagonisti dai 4 ai 12 anni che ci stupiranno con la loro simpatia e con le loro particolarissime abilità che lasceranno tutti a bocca aperta. Uno show condotto da Gerry Scotti senza gara, senza giuria, senza vinti né vincitori,

da gus ta r e ]

con l’unico obiettivo di far passare un’ora e mezza. Hai capito bene, solo un’ora e mezza, come i grandi show di una volta, con simpatia e allegria per tenere unita tutta la famiglia durante le feste di Natale. Sono molto grato al Presidente di EndemolShine Italy Paolo Bassetti e al Direttore Commerciale Stefano Torrisi che continuano a credere in me affidandomi degli show così divertenti e innovativi. A questo proposito, il prossimo 2 gennaio, festeggerò i miei primi 10 anni in Endemol.

A Natale si scrivono le lettere di richieste di doni a Babbo Natale. Tu cosa chiederesti per la nostra amata TV?

Chiederei maggior rispetto, maggior educazione e maggiore pulizia. Una TV attenta all’attualità, raccontata con stile ed eleganza. Più game show e varietà e meno cronaca a tutte le ore. Sono certo che questa è la direzione che si sta prendendo, così si spiegano i successi di “Rischiatutto” su RAITRE e di “Stasera a casa Mika” su RAIDUE, oltre che di “Tale e quale show” su RAIUNO e “Tù sì que vales” su CANALE 5, tanto per fare esempi di TV positiva. La buona TV è ancora amatissima da tutto il pubblico e, insieme, ce la faremo a farla diventare sempre di più un’amica presente nelle nostre giornate. Buon Natale a tutti gli amici di “Italiadagustare” e “Milano 24orenews”. Allora non mi resta che augurarti un sereno Natale e un mega in bocca al lupo per tutte queste grandi novità!

* www.my-home.biz 17


CRESPELLE AL RADICCHIO

[ s alute e benes s er e ]

Calorie per persona: 245 Ingredienti (per 4 persone) Per le crespelle: 1 uovo 60g farina 150ml latte scremato

Per il ripieno: 400g radicchio 1 cipollotto (60g) mezzo bicchiere vino rosso 150g ricotta magra 30g burro 1 cucchiaio di olio di oliva 20g di parmigiano o grana grattugiato sale fino pepe

Preparazione: Amalgamare la farina con l’uovo e il latte, fino a formare una pastella dalla consistenza abbastanza liquida. Salare e far riposare il composto per circa 30 minuti. Nel frattempo, tritare il cipollotto e farlo appassire in una padella insieme a un cucchiaio (10g) di burro. Unire un bicchiere d’acqua e continuare la cottura per 5-10 minuti. Lavare bene il radicchio (con il bicarbonato, se non si è immuni alla toxoplasmosi), asciugarlo con carta da cucina e tagliarlo a listarelle. Versarlo nella padella con il cipollotto, salare, pepare e bagnare con il vino, quindi coprire con un coperchio e far cuocere per 10-15 minuti. Togliere dal fuoco e unire, mescolando, la ricotta e un cucchiaio di formaggio grattugiato. Scaldare un padellino antiaderente, ungerlo leggermente con l’olio di oliva e versare mezzo mestolo di pastella. Far dorare per un paio di minuti da entrambi i lati. Preparare in questo modo 8 crespelle. Spalmare su ciascuna crespella un po’ di composto e arrotolare. Disporre le crespelle in una pirofila, rivestita di carta da forno, e spennellarle con due cucchiai (20g) di burro fuso. Cospargere con un cucchiaio di formaggio grattugiato e far dorare in forno a 220° C per 10 minuti. Petto d’anatra all’uva • Calorie per persona: 339 18

NUTRIRSI BENE PER VIVERE MEGLIO ANCHE DURANTE LE FESTE! I consigli di Evelina Flachi

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Siete pronti ad affrontare le festività di Natale? Siete stressati per la scelta dei regali o state già pensando a come smaltire i chili di troppo che inevitabilmente vi ritroverete addosso dopo le decine di aperitivi, pranzi, cene con i colleghi, gli amici e i parenti? Niente paura, l’eccezione conferma la regola!!! Per questo durante le feste godiamoci pure il piacere di gustare ricette della tradizione in compagnia di persone care ed amici senza dimenticarci che nella quotidianità dobbiamo mantenere un’alimentazione equilibrata, variata, moderata nelle quantità as-

sieme a uno stile di vita attivo. Scegliere il gusto equivale a investire in salute e da 12 anni ne parlo con Antonella Clerici nella nostra rubrica alla Prova del Cuoco su Rai Uno, dimostrando che il benessere si mantiene anche a tavola con un’alimentazione sana ma comunque gustosa. Anche la tanto temuta dieta può diventare un’ottima occasione per riscoprire i piatti della tradizione mediterranea, uno dei tanti tesori di casa nostra che, complice lo shock della crisi economica, stiamo imparando a rivalutare. In questi ultimi anni abbiamo parzialmente didicembre 2016



PETTO D’ANATRA ALL’UVA Calorie per persona: 339

menticato quella straordinaria guida al benessere che è la dieta mediterranea, tutelata dall’Unesco come patrimonio mondiale dell’umanità, preferendo puntare su modelli di alimentazione esterofili, come certe diete sbilanciate, iperlipidiche ed iperproteiche. Fortunatamente questi schemi per gli scarsi risultati nel tempo e gli eventuali problemi correlati stanno avendo minori conferme. Finalmente anche da noi, come all’estero, si sta riconfermando la dieta mediterranea! La crisi economica ha contribuito a riscoprire e valorizzare i prodotti nostrani, dal valore qualitativo altissimo. Sono inoltre un’importante carta dell’economia nazionale da sfrut-

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tare sul mercato dell’export. La Fondazione Italiana per l’Educazione Alimentare, di cui sono presidente, è impegnata nell’informare gli allievi delle scuole sull’importanza di nutrirsi correttamente. Un bambino informato sarà il consumatore accorto di domani e sarà inoltre un adulto che avrà a cuore la propria salute e quella degli altri, consapevole che il benessere passa da un rapporto equilibrato con il cibo. Se durante le feste esageriamo possiamo “recuperare” nei giorni successivi con dei pasti leggeri a base di passati di verdure e centrifugati depurativi e drenanti a base di verdura e frutta di stagione. Si può perdere peso senza rinunciare al piacere del buon ci-

Ingredienti (per 4 persone) 600g petto d’anatra 300g cavolini di Bruxelles 20 chicchi di uva bianca 1 cucchiaio di olio di oliva 20g di burro 1 spicchio d’aglio succo di un limone 1 rametto di rosmarino 3 foglie di salvia sale fino (una presa) pepe

Preparazione: Lavare e asciugare il petto d’anatra, poi disporlo in un piatto e spolverizzare con il pepe. Adagiarvi le erbe tagliate in grossi pezzi e l’aglio sbucciato. Bagnare con il succo di un limone e far riposare per un’ora in frigorifero. Lessare i cavolini di Bruxelles per 10-15 minuti. Tagliare il petto in due, in modo da appiattirlo. Farlo rosolare 10 minuti, insieme agli aromi della marinatura, in una padella antiaderente con un cucchiaio di burro e uno di olio. Salare, pepare e rigirare, quindi far cuocere 5 minuti a fuoco vivo. Abbassare la fiamma, coprire con un coperchio e cuocere per 30 minuti circa, girando la carne a metà cottura. Togliere la carne dal tegame e tenerla in caldo avvolgendola in un foglio di alluminio. Eliminare le erbe e aggiungere i chicchi d’uva, facendo cuocere per un paio di minuti. Frullare i cavolini lessati e formare una purea amalgamando in padella con un cucchiaio di burro. Servire la carne, tagliata a fettine, in un piatto, insieme alla purea di cavolini e a qualche chicco d’uva.

dicembre 2016


[ s a lute

SORBETTO DI PERE AL LIMONE

e benes ser e ]

Calorie per persona: 178 Ingredienti (per 4 persone) 2 pere William mature 150g zucchero 1 cucchiaio succo di limone Per la decorazione: 4 ciuffetti di menta 2 limoni

Preparazione: Versare in un tegame di acciaio inossidabile lo zucchero e due bicchieri (200ml) di acqua. Mettere sul fuoco basso e far cuocere 10 minuti da quando bolle. Eliminare con un mestolo forato la schiuma che si è formata in superficie. Spegnere il fuoco e lasciar raffreddare. Sbucciare le pere, togliere il torsolo e frullare con il robot la polpa insieme al succo di limone e allo sciroppo preparato. Versare il composto in un recipiente di vetro basso e largo, coprire con una pellicola e mettere in freezer. Togliere dal freezer dopo circa due ore, quando il preparato inizia ad addensarsi ai lati e sul fondo, ma è ancora morbido al centro. Rimettere il composto nel frullatore e azionare per un paio di minuti. Mettere di nuovo il sorbetto nel recipiente di vetro e tenerlo in freezer per circa tre ore finché si è completamente solidificato. Lavare i limoni e ricavare, con un coltellino, quattro spirali dalla scorza. Servire il sorbetto decorando con la menta e la scorza di limone.

bo? Certo, farlo equivarrebbe a punirsi, infliggendosi delle inutili auto restrizioni. Quando si vuole dimagrire è sconsigliato seguire diete eccessivamente ipocaloriche: si rischia l’effetto yoyo, che ci porta a recuperate più grasso come riserva perché l’organismo abbassa la sua esigenza calorica. Il peso scende velocemente perché si perdono liquidi e anche massa muscolare. Una volta terminata la dieta restrittiva, si tende poi a mangiare come prima o più di prima e l’organismo, avendo memorizzato la restrizione calorica, tende a crearsi una buona scorta di grasso, ingrassando più di prima. Partendo da una quota calorica abituale, stimata di circa 2mila calorie giornaliere, to-

gliendone 500/700 al giorno, già in una settimana vedrò i primi risultati. È poi importante fare sport o una camminata veloce di 40 minuti al giorno. Una dieta per funzionare deve comunque essere personalizzata: occorre sempre tener presenti le esigenze della persona, l’organismo, il sesso, l’età, il tipo di lavoro che svolge. Una sana alimentazione “allunga” la vita assieme a uno stile di vita sano, al movimento e a controlli medici puntuali e ci aiuta a prevenire numerose malattie come il diabete, l’ipertensione arteriosa, le patologie cardiovascolari. Non va dimenticato che il sovrappeso e l’obesità sono fattori che predispongono a questi e altri problemi di salute.

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[ gour met ]

RISTORANTE SAN DOMENICO DALLE STELLE ALLE STAR, A IMOLA COME A NEW YORK A cura di Riccardo Lagorio

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Il classico non tramonta mai. È questa l’idea che si ha quando si entra al San Domenico di Imola e che racconta il trascorrere del tempo in questo inossidabile locale. Con i rapidi avvicendamenti di cuochi a cui le cucine ci hanno abituato in questi anni, sembrerebbe impossibile che uno chef rimanga saldo al timone di un locale per quattro decenni. Ma succede anche questo all’interno delle stanze di uno dei più eleganti ristoranti d’Italia: infatti proprio nel 2015 Valentino Mercattilii ha tagliato il traguardo dei 45 anni insieme al fratello Natale. Il loro San Domenico era stato fondato nel 1970 da una icona della ristorazione emiliana, Gianluigi Morini che qualche anno più tardi avrebbe coinvolto a pieno titolo Valentino e Natale. Da quel momento ai due fratelli Mercattilii è legato il nome di una delle pietre miliari della ristorazione italiana. Il luogo della piazza alberata su cui si affaccia il San Domenico è un’isola di pace, accanto alla chiesa che ne riporta il nome; dentro ambienti pieni di cuoio dalle tinte scure e bordeaux, mentre cande-

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dicembre 2016


[ gour met ] Nella pagina a fianco: il dehor del ristorante; Valentino con il fratello Natale e il nipote Massimiliano Mascia; in questa pagina: la cantina e il famoso Uovo in raviolo San Domenico®

labri e burriere d’argento, fiori e abat-jour, alzatine e musica barocca sono d’atmosfera e creano quel senso profondo del San Domenico dove ogni dettaglio fa sentire speciale l’ospite. Se vi piace l’esclusività, questo è il posto migliore dove andare a mangiare. L’ampio ingresso introduce a varie piccole sale con pochi e distanziati tavoli, poi la sala per banchetti o gruppi di ospiti fino a 40 commensali. Tovaglie e tovaglioli di lino pesante colore fucsia sono diventati uno dei segni distintivi del locale e poi il salotto con camino per I’aperitivo o per fumare i sigari o la pipa. Regale è l’impronta araldica del San Dodicembre 2016

menico nel burro salato, che viene servito con mezza dozzina di tipologie diverse di pane. Gli ingredienti sono i prodotti stagionali dei luoghi intorno, la cucina è arricchita da un tocco di inventiva che la caratterizza. I piatti che vale la pena prenotare sono quelli storici, frutto di una vita intera di sperimentazioni e di lavoro non solo dietro i fornelli, ma anche di una ricerca estetica che culmina in preparazioni dove predomina la geometria, piene di sfumature cromatiche, arricchite da intuizioni geniali, come il guancialino di vitello di latte brasato con polentina mantecata al formaggio di fossa, solo in partenza semplice, ma arricchito dal gusto del formaggio. Golosi gli gnocchi di patata rossa di Imola al lardo di Arnad con fave novelle e pomodorini confit. Si racconta che Woody Allen ne andasse pazzo quando si accomodava al San Domenico di New York, il gemello del buon gusto aperto nel 1988 a Central Park. Indro Montanelli invece, a Imola, aveva un debole per l’Uovo in raviolo con burro di malga (versato fritto), tartufo bianco e Parmigiano Reggiano, un piatto che è diventato un’istituzione per i buongustai e che va terminato facendo scarpetta al tuorlo d’uovo («Perché il nostro obiettivo è di far passare due ore di felicità seduti ai nostri tavoli», ci dicono i due fratelli, «con una cucina intenta a riscoprire la

genuinità»). Un piatto che ha contrassegnato la storia del San Domenico e al tempo stesso dimostrato la continuità del progetto, che da qualche anno ha visto l’ingresso in cucina anche del nipote, Massimiliano Mascia. Dall’acqua, le triglie. Proposte con una panatura di pane verde, punte di asparagi e vegetali che hanno appena intravisto il fuoco realizzano un piatto di compostezza irreale, in cui il campionamento accurato delle verdure è un saggio di ricerca. Poi gli scampi del Quarnero con asparagi verdi e caviale, una composizione colorata, allegra e fantasiosa nella suggestione di accostamenti gustativi inusuali. Dalla terra, il dorso di capriolo gratinato alle erbe con verze stufate e sugo al profumo di gin e ginepro: il bosco ricreato a tavola. Dal cielo, il petto e coscia di piccione al rosmarino con scaloppa di fegato d’oca e salsa al tartufo nero. Appunto: leccornia inviata dagli dèi agli uomini. La grande scelta di formaggi ma soprattutto una cantina (da visitare) dove riposano 20mila bottiglie non sono dettagli da nulla. Colazione di lavoro a 60 euro; alla carta se ne spendono 150. Vini esclusi.

Ristorante San Domenico Via Gaspare Sacchi, 1 Imola (BO) Telefono 054229000 www.sandomenico.it 23


SCELTI PER VOI

[ hi-tech ] COSA REGALARE A NATALE?

Un dilemma che ogni anno arriva puntuale insieme alle feste. A ogni persona va preso il giusto regalo, ma prima farlo chiediamoci se ciò a cui stiamo pensando piaccia più a noi o al destinatario. Concentriamoci sulla sua personalità, sui suoi gusti e sulle cose che realmente preferisce. Dal gioiello all’ultima novità hi-tech, c’è però chi sarebbe felice di ricevere il libro tra i generi che ama. Ecco alcuni nostri “consigli per gli acquisti”!

HUAWEI MATE 9

È indubbiamente uno degli smartphone Android più avanzati e completi disponibili sul mercato, grazie alla ricca dotazione e all’elevata multimedialità. Dispone di un grande display da 5.9 pollici con una risoluzione di 1920x1080 pixel; lo spessore di 7.9mm è veramente contenuto. È un prodotto con pochi competitor per ciò che riguarda la multimedialità grazie alla fotocamera da ben 20 megapixel che permette di scattare foto di alta qualità con una risoluzione di 4992x3744 pixel e di registrare video in 4K alla risoluzione di 3840x2160 pixel. Costa circa 750€

GOOGLE DAYDREAM VR

La realtà virtuale, secondo Google, si chiama Daydream. Questo nuovo visore, realizzato con una speciale stoffa per offrire il massimo comfort, permette di alloggiare uno smartphone – compatibile con la tecnologia Daydream, come i nuovi smartphone Google Pixel e Pixel XL - senza la necessità di usare cavi. Dal design particolarmente curato, è dotato di un piccolo telecomando per facilitare le interazioni nell’ambiente virtuale: possiede un piccolo touchpad, oltre a diversi sensori che permettono di riconoscere i movimenti della nostra mano. Costa circa 69€

ICHAEL KORS X FUJIFILM INSTAX MINI 70

Ecco la nuova Michael Kors Instax, il modello più fashion della linea Instax di Fujifilm. Nata dalla collaborazione tra il popolare stilista statunitense il marchio giapponese, la nuova elegante fotocamera in edizione limitata ha colorazioni nero e oro, con la firma dello stilista sul retro nero. Include il flash e una modalità selfie adatta alle feste ed è in grado di stampare fotografie di alta qualità in un istante. Una bella idea regalo per tutti gli appassionati di moda e fotografia, ma non solo. Costa circa 150€

DIGITALIZZATORE DI APPUNTI SU CARTA WACOM BAMBOO SPARK

Se il vostro sogno è quello di scrivere con una vera penna su un vero foglio di carta e trasferire il tutto su smartphone, tablet o computer, ecco l’oggetto giusto per voi. Questo digitalizzatore permette di scrivere gli appunti su carta e, in automatico, di trasferirli in copia digitale. Dopo aver accoppiato il quaderno con il vostro device (android o iOS) potrete iniziare a scrivere, non necessariamente sul taccuino lì presente ma potrete anche appoggiare un qualsiasi foglio nella stessa posizione del taccuino e scrivere su quello. Costa circa 100€

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MISFIT RAY

Per gli sportivi ecco il fitness tracker alla moda con funzioni smart-touch, da indossare come braccialetto o come pendente. Impermeabile (resiste fino a 50 metri), è in grado di monitorare in modo impeccabile l’attività fisica in tantissimi sport. Non manca la funzione di notifica di chiamate ed sms, tramite vibrazione. Il tutto avviene associando la band allo smartphone e scaricando l’applicazione relativa Misfit, disponibile sia per Android che per iOS. Alimentato tramite 3 pile a bottone in grado di garantire fino a 6 mesi di durata, costa circa 100€ dicembre 2016


HOLISTIC COMPUTING

IS THE FUTURE!

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LIBRO

Coraggio, passione, dolore nella ricca Milano degli anni ‘80 A cura di Valerio Consonni

IL CONTE

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Quando decise di pubblicare "Il Conte" (Armenio Editore), scrisse che si trattava di un’opera di fantasia, una pura invenzione; poi cominciò a capire l’importanza che poteva avere la sua storia, perché in realtà era la sua autobiografia. Lui è il conte Claudio Savoldi Bellavitis, erede di una delle più importanti famiglie della aristocrazia milanese. Racconta la vita di due diversissimi fratelli, nuovi Caino ed Abele: Gabriel (ovvero Claudio) votato al bene e Augusto, dedito al male, un freddo organizzatore di rapine di gioielli e quadri preziosi, nonché di traffico d’armi. Qui i buoni sono buoni e i cattivi veramente cattivi. Proprio come nelle fiabe più nere, di quelle che quando le ascoltavamo da piccoli avevamo poi paura di andare a dormire. Già lo si intuisce dalla bellissima ed elegante copertina: uno sfondo nero maculato di foglie, fiori ed arabeschi, sul quale risalta una macchia bianca come la neve della camicia di uno smoking; una croce rovesciata che brucia; una mano con guanto bianco che sembra una pistola che spara; un diamante luminescente sormontato da una corona argentea. Tutta una simbolica che già apre uno scorcio sul libro. Leggiamo di una madre che non si capisce se per paura o avidità è sempre d’accordo con il figlio cattivo. Una sorella ambiziosa che vive di subdoli intrighi pur di fare una bella vita. In una ricca Milano degli anni ‘80, contrassegnata da luci e tenebre (feste, balli, gioielli, belle donne, famiglie nobili, industriali, politici, rapine...) si racconta uno scandalo che a suo tempo macchiò il

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capoluogo lombardo. Delineando una realtà luciferina, Bellavitis genera una malia capace di attirare dentro di sé il lettore, così da impedirgli di prendere pause. A lui potere e ricchezza non interessano; le note, la musica sua salvatrice e musa... Dal dolore nasce bellezza. Consapevole ormai di essere rimasto solo, un orfano senza famiglia, dove ogni costruzione gli sembra precaria, ecco che nuove energie fluiscono nel suo sangue e alla fine Gabriel esce da quell’abisso di nero. Come? Raccontandosi, scrivendo la propria autobiografia, approdando in punta di piedi al mondo delle parole. Come in una tragedia greca, Gabriel subisce una catarsi, una purificazione da quelle terribili emozioni. Nasce una nuova forma di consapevolezza: Bellavitis è divenuto in qualche modo diverso da come vi era entrato. Forte e solo, denuncerà i misfatti del fratello Augusto. Il libro ha un doppio finale: uno vero, reale, e poi il secondo, inventato, quello che sarebbe piaciuto al conte Bellavitis. Nel finale vero scopriremo perché Augusto è diventato quello che è: la sua malvagità voluta e subita. Invece in quello fittizio, quel microscopico granello, quell’invisibile frammento incastrato nell’anima che continua a ronzare nella mente, spinge l’autore a cercare nuove soluzioni, risposte che la vera realtà non può dare. Una autobiografia terribile ma anche coraggiosa dove una passione, se ben guidata, può condurre oltre il dolore. Claudio Bellavitis è ora un artista polistrumentista di fama internazionale. dicembre 2016


[ libri ] LA MATEMATICA DEGLI DEI E GLI ALGORITMI DEGLI UOMINI

I numeri sono un invenzione della mente o sono un qualcosa che è già nel mondo e la nostra mente li scopre? Che specie di realtà va attribuita ai numeri? Paolo Zellini, professore di analisi numerica all’università di Roma di Tor Vergata, in questo magnifico saggio ci immerge in lontane e misteriose civiltà, quando ancora i numeri e le figure geometriche erano considerati il fondamento della stessa realtà di cui facevano parte, enti divini che si sottraevano all’ instabilità e all’evanescenza del mondo. Come un giallo! Paolo Zellini, (Adelphi)

LA VITA NON È IL MALE

Questo libro nasce dalla fatica di coagulare quei frammenti di bene, sommessi, sotterranei, che a volte come un fiume carsico fuoriescono dal terreno ed elevano la condizione umana. “La vita non è il male”, ovvero fare il bene non è solo il risultato di un atto rischioso, come emerge qui dalle molte storie raccolte dai testi sapienziali o da narrazioni di fatti di cronaca vera, ma è anche domandarsi se attraverso il bene sia possibile costruire una “rete di fraternità”. Esiste il bene, occorre solo dargli respiro, spazio, ascolto, dicono i due autori. È possibile costruire il bene? Gabriella Caramore e Maurizio Ciampa (Salani)

AL GIARDINO ANCORA NON L’HO DETTO

Un libro dolente e luminoso da leggere almeno due volte: un racconto vero pieno di grazia dove la descrizione e la storia di un giardino si intrecciano con gli stati d’animo dell’autrice. Ma poi che succederà a quel fiore quando il giardiniere quel giorno (e i giorni a venire) non arriverà all’appuntamento? Quale pianta saprà badare a se stessa? Il giardiniere è Pia Pera, la quale è stata stretta nella morsa di una malattia terminale. Un libro ricco di metafore e frasi da segnare, da ricordare, un diario che, come pochi altri, ci aiuta a comprendere la straordinaria avventura di stare al mondo. Pia Pera, (Ponte delle Grazie)

IO E MABEL

L’avventura di una scrittrice che guarisce dalla depressione (per un lutto) addestrando, osservando, vivendo con un astore cacciatore. Helen e Mabel: una donna ferita e un rapace sanguinario. Un incontro impossibile, eppure vero, fatto di tenerezza e dolore e autentica, ritrovata felicità. Un’indimenticabile storia d’amore. Helen Macdonald, (Einaudi) dicembre 2016

LE OTTO MONTAGNE

La storia raccontata da Cognetti è un classico da leggere senza discutere. Il romanzo, in via di traduzione in 30 Paesi, racconta della fragilità dentro un mondo di pietra e di ghiaccio: di padri, di figli e dell’amicizia che i maschi non sanno dirsi, perché non trovano le parole giuste o forse per troppo pudore.

Questo libro possiede il lungo e solenne respiro di un classico, dove nel silenzio dei boschi e delle vallate parlano i cuori di persone così diverse nei ruoli e nelle abitudini. La montagna, nella sua scarna bellezza, dura e selvaggia, segna l’anima per sempre.

Paolo Cognetti, (Einaudi)

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[ a genda italia ] ALLA SCOPERTA DEI MERCATINI DI NATALE PIÙ BELLI

In ogni città italiana ormai da tanti anni si celebra il “rito” dei mercatini di Natale. Una tradizione in realtà molto antica che, per alcuni, risale addirittura al Medioevo! In questo rapido viaggio dal nord al sud della nostra penisola abbiamo cercato di trovare gusti, sapori, piccoli oggetti artigianali da regalare e da regalarvi per un Natale felice. Buon Viaggio.

BOLZANO Se ancora non ci siete andati, preparatevi a questa visita al mercatino di Natale forse più grande fra quelli allestiti in Alto Adige, certamente il più famoso. Non sarete soli perché a Bolzano per un giro fra le tipiche casette di Piazza Walther, ogni anno arrivano folle di visitatori provenienti davvero da tutto il mondo. La chiusura del mercatino è prevista per il 6 gennaio 2017.

TRENTO I Mercatini di Natale in Trentino Alto Adige sono un’esperienza unica e da non perdere. A Trento, si allestisce ormai da anni un famoso mercatino di Natale irresistibile per la presenza delle sue specialità enogastronomiche. Tante idee regalo, ma incomparabili salumi, formaggi, vini, marmellate e dolci per confezionare cesti natalizi davvero unici. Si chiude il 6 gennaio 2017.

VERONA È quasi un obbligo venire qui per vivere l’atmosfera natalizia della città scaligera, gemellata, non a caso, con Monaco di Baviera, città che le ha trasmesso il fascino dei mercatini del nord Europa. A Verona i più importanti si trovano in Piazza Bra e in Piazza dei Signori, mercatini che si sono diversificati al punto da consentire due visite che non avranno nulla di ripetitivo.

MACERATA Bellissima città delle Marche, dove il Natale trasforma anche il mitico mercato cittadino de ‘Il Barattolo’. Cento espositori invaderanno il cuore della città, da Piazza della Libertà a Piazza Cesare Battisti, occupando anche i portici della città marchigiana. Addobbi per la casa e per l’albero di Natale, decorazioni, presepi artigianali e tanti prodotti da regalo: abbigliamento vintage, oggettistica d’epoca, bigiotteria e tante altre curiosità. Non mancano i dolci, le marmellate, le caramelle, i cioccolati. Solo nei giorni 8, 11, 17 e 18 Dicembre. dicembre 2016


MILANO Da anni il Natale veste il capoluogo Lombardo di una sfavillante atmosfera natalizia. Piazze, vie, interi quartieri si illuminano in modi diversi con infinita fantasia di luci e di decorazioni. In Piazza del Duomo la folla che viene a Milano da tutto il mondo, vive l’emozione di un giorno che sembra non avere mai fine. Si può passeggiare fra decine e decine di bancarelle che terminano il loro percorso immediatamente alle spalle del Duomo. A differenza dei mercatini che abbiamo già visitato, questo di Milano presenta prodotti che profumano di internazionalità. Poi, qua e là per la città, troverete una ventina di colorati mercatini con prodotti enogastronomici, giocattoli, oggetti per la casa, ricordi della tradizione e gadget di ogni tipo. Passeggiare per Milano in questi giorni di festa è davvero un’emozione da vivere. FIRENZE Nel capoluogo toscano il profumo del Natale si sente in modo particolare quando le bancarelle rosse e le casette riempiono e invadono la meravigliosa Piazza Santa Croce. Oggetti regalo, dolciumi per la gioia dei più piccoli, e… tanto cibo. Non mancano infatti dolci, marmellate, caramelle e cioccolati.

dicembre 2016

AOSTA Facciamo una sosta nell’antica città romana, Aosta, dove nell’area archeologica del Teatro Romano si tiene il famoso mercatino di Natale “Marchè Vert Noël”. È una visita irrinunciabile che si svolge camminando in un vero e proprio bosco di abeti, addobbati con coloratissime decorazioni luminose e avvolti dalle note delle musiche di Natale.

NAPOLI Città che sa ben distinguersi anche nelle tradizioni natalizie. Niente mercatini come vi abbiamo segnalato nelle altre città, ma un unico straordinario mercato aperto tutto l’anno, senza bancarelle, ma con una serie di negozi che si affacciano tutti in via Gregorio Armeno, strettamente legati ai temi del presepe tanto da aver coniato da tempo immemore l’espressione “Presepe Napoletano”. Dovete venirci per scoprire una storia del Natale davvero unica.

ROMA Una sosta nella capitale è assolutamente doverosa. La città eterna si prepara a vivere il Natale con le sue piazze, le strade, i vicoli, i palazzi e le fontane più belle, che si accendono di mille luci e colori. A Roma ci saranno tanti mercatini di Natale, ognuno con una sua caratteristica. Gli angoli storici della città dal Colosseo a Piazza Navona accoglieranno come ogni anno da tanto tempo, decine di bancarelle che attireranno grandi e piccoli nel grande “gioco” degli acquisti di Natale. Ma Roma non si visita certo per i tanti mercatini, ma per impregnarsi della sua magica atmosfera unica al mondo.

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[ via ggi ]

NATALE E CAPODANNO IN CROCIERA GLI ESCLUSIVI MENÙ DI CRACCO A BORDO DI MSC Le due torte a forma di MSC Meraviglia e MSC Seaside realizzate dal pasticcere Ernst Knam

Anche quest’anno il più “cattivo” tra i giudici di MasterChef Carlo Cracco firmerà, per il quarto anno consecutivo, i menù delle cene di gala di Natale e Capodanno per la gioia dei palati delle migliaia di ospiti a bordo delle navi della flotta MSC. I palati più fini e sofisticati saranno allietati dal menù di Natale a base di piatti esclusivi: “Capesante alla plancia, avocado, lime, coriandolo e pepe rosa; Riso mantecato, tartufo nero e sedano rapa; Filetto di vitello gratinato alle nocciole, spinaci e salsa vino rosso; Zuppa inglese”. Il cenone di Capodanno, invece, sarà particolarmente apprezzato da chi preferisce i contrasti e sapori forti e decisi: “Trancio di salmone dorato, cuore di lattuga alla piastra e salsa al rafano; Pappardelle fatte di castagne, ragù bianco di faraona e foie gras; Cappone ripieno, purea di patate, tartufo nero e radicchio; Crema ghiacciata al frutto della passione, gelato alla gianduja e salsa al miele”. Il tutto abbinato al Prosecco, al Pinot Bianco e al Pinot Nero della Cantina Aneri.

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LA FLOTTA MSC

Il 2017 sarà un anno ricco di novità per MSC Crociere, a iniziare dalla flotta che crescerà fino a contare 14 unità grazie all’arrivo di due nuove futuristiche navi: “MSC Meraviglia”, che sarà battezzata a giugno e che effettuerà crociere settimanali nel Mediterraneo in partenza da Genova, Napoli e Messina, e “MSC Seaside” che, varata nei prossimi giorni, sarà invece destinata al Mar dei Caraibi. L’arrivo di queste nuove due navi oltre a consentire una crescita ulteriore nel Mediterraneo e in Europa, mercati dove la leadership della compagnia e indiscutibile, e ai Caraibi, meta sempre più ricercata anche dagli italiani, segna anche un punto di partenza per tutto il settore delle crociere in termini di tecnologie e servizi offerti agli ospiti. Si tratta infatti delle prime due delle undici navi di prossima generazione MSC Crociere che entreranno in servizio tra il 2017 e il 2026. dicembre 2016

Ph. Canio Romaniello

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A cura di Elena Fossati




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