Italiadagustare gennaio febbraio 2015

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Anno 2 -Gennaio/Febbraio 2015 • Periodico di Cultura del territorio, Turismo e Benessere

PIÙ SAPORE PIÙ SALUTE

LE VIE DEI LEGUMI Expo che verrà

IL TOCCO ITALIANO: I CLUSTER PAVILION

Salotto in cucina

wALLy PASINI IL CIbO E L’EROS

[SUCCESS STORIES]

ECCELLENzE ITALIANE

ELIO FIORUCCI: GENIO E PASSIONE



gennaio/febbraio 2015

indice [ I LEGUmI ]

[ EXPO ChE VERRà ] 6

Il tocco italiano

pag. 8

[ EXPLORANDO ]

8 Le vie dei legumi 10 I legumi fanno bene anche in scatola…

[ GOURmET ]

11 Ristorante Don Alfonso 1890 12 Campari Barman of the year 2015

[ SUCCESS STORIES]

14 Elio Fiorucci: il genio e la passione di un artista

[ GREEN LIFE]

16 Milano città verde

[ STILE NATURALE ]

18 Prevenire è meglio che curare

[ ERbARIO mAGICO]

20 L’albero della pelle

[ AmICI A 4 zAmPE]

[ PILLOLE DI bON TON ]

[ LIbRI]

[ AGENDA ITALIA]

[ SALOTTO IN CUCINA ]

[ EXPO ChE VERRà ]

21 …come cane e gatto!

26 L’irresistibile sole d’inverno

22 Scelti per voi

28 Eventi di dicembre

24 Willy Pasini parla di cibo e eros

30 News

Direttore Responsabile Dario Bordet Direttore Editoriale Evelina Flachi ViceDirettore Editoriale Alessandro Trani Art Director Patrizia Colombo Progetto grafico/Impaginazione Milano Graphic Studio S.r.l. Hanno collaborato Giacomo Biraghi Marica De Bonis Simonetta Guindani Carlo Kauffmann Riccardo Lagorio Dario Martucci gennaio 2015

Alessandra Matteucci Luca Medici Sandro Nobili Milena Passigato Alessia Placchi Momi Symon Media Partner Pubblicità, Promozione & PR Le Roy Advertising - Milano Edizioni Le Roy srl redazione@le-roy.it www.italiadagustare.com Stampa Bieffe Industria Grafica (Recanati – MC)

Periodico mensile Reg. trib. di Milano n. 287 del 02/07/12 N°iscrizione ROC: 22250 Distribuzione Gratuita Desideriamo informarLa che i suoi dati personali raccolti direttamente presso di lei o fornitici saranno utilizzati da parte di “Italia da Gustare” nel pieno rispetto dei principi fondamentali dettati dalla direttiva 95/46/CE e dal D.lgs. 171/98 per la tutela della Privacy nelle Telecomunicazioni e dalla direttiva 97/07/CE e dal d.lgs. 185/99. Eventuali detentori di copywriting sulle immagini - ai quali non siamo riusciti a risalire - sono invitati a mettersi in contatto con: Le Roy srl

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[ editor iale ]

Care lettrici e cari lettori,

la “cultura del territorio”.

dopo tanti dibattiti, tante

Riferendoci ai Clusters

incertezze, siamo allo “sprint

dell’Expo, dopo le spezie e il

finale” della lunga corsa verso

cacao, questo mese troverete i

Expo Milano 2015. “Nutrire il

legumi. Leggerete un po’ della

pianeta – Energia per la vita”

loro storia, ne scoprirete le

è oggi il tema ricorrente di

proprietà nutrizionali e potrete

numerosi progetti e convegni

conoscere alcune specialità

che molte aziende italiane

tipiche del nostro territorio e…

propongono in vista di questa

la preziosa “pasta e fagioli”

grande opportunità per l’Italia.

secondo la ricetta che ci ha

La nostra rivista è nata in

svelato il noto chef campano

occasione di Expo, ma non

“don Alfonso Iaccarino”. Il

solo per Expo, proprio per poter

nostro “Salotto in cucina”, in

continuare nel tempo a

occasione del 14 febbraio,

promuovere i temi, i valori ed i

festa degli innamorati, ospita

principi che hanno ispirato

questo mese il famoso

questa importante Esposizione

psichiatra e sessuologo Willy

Italiana. Con questo scopo,

Pasini. Seguono i miei

forse, potremo raggiungere nel

suggerimenti alimentari su

tempo il grande obiettivo di

come aumentare le difese

migliorare il nostro stile di vita

dell’organismo per poter

ed imparare a proteggere il

prevenire e combattere i

nostro pianeta soprattutto per

malanni di fine stagione, per

il benessere delle future

giungere infine agli

generazioni. Non a caso

appuntamenti del mese e alle

“Italia da Gustare”, che non è

Expo-news.

una rivista di cucina come

Buona lettura!

potrebbe apparire dal titolo, vuole stimolare l’interesse per gennaio 2015

Evelina Flachi

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[ EX PO che verr à ] xpo 2015 è già un successo per il numero di adesioni da parte dei Paesi. Alla base di questo successo c’è anche la capacità degli organizzatori di migliorare le tradizioni di un format rigido. Vediamo assieme una di queste grandi invenzioni. I padiglioni Cluster, una grande scelta innovativa legata alle nazioni che non hanno interesse o le possibilità per realizzare un padiglione proprio - solitamente accorpate in base all’area geografica (es. l’Africa Centrale), in padiglioni secondari snobbati dal pubblico. Per valorizzare la loro presenza, e favorirne l’adesione, l’Italia ha pensato a un nuovo genere di spazi non più regionali, ma incentrati su singoli temi trasversali alle zone del mondo, come il riso, il cacao o l’alimentazione nei luoghi aridi. I Cluster Pavilion saranno 9: è Expo S.p.A stessa a finanziarli e costruirli (attraverso workshop aperti alle università coordinati

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4 *Digital PR Expo 2015 S.p.A.

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dal Politecnico di Milano) per poi aprirli ai Paesi. I Cluster attirano anche le aziende, interessate a sponsorizzare spazi tematici legati ai loro prodotti (come nel caso di Illy e il padiglione sul caffè). In co-housing i nove gruppi di piccoli padiglioni, dedicati a nove prodotti o temi geografici ospiteranno oltre 80 Paesi, interessati a condividere la propria esperienza su un determinato tema. Scopriamo assieme i Cluster e i Paesi che ne fanno parte: 1 Bio-mediterraneo. Albania, Algeria, Croazia, Egitto, Grecia, Libano, Libia, Montenegro, San Marino, Serbia, Tunisia

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Partner: Regione Sicilia Cacao: Camerun, Gabon, Ghana Partner: Eurochocolate Caffè: Burundi, Costa Rica, El Salvador, Etiopia, Guatemala, Kenya, Ruanda, Uganda, Yemen Partner: Illycaffè Cereali e tuberi: Bolivia, Haiti, Mozambico, Repubblica del Congo, Togo, Zimbabwe Frutta e legumi: Benin, Gambia, Guinea, Kirghizistan, Repubblica Democratica del Congo, Uzbekistan, Zambia Isole: Comore, Guinea-Bissau, Dominica, Maldive, Micronesia, Palau, Seychelles Riso: Bangladesh, Cambogia, Laos, Sierra Leone Spezie: Afghanistan, Tanzania, Vanuatu Zone aride: Eritrea, Mauritania, Palestina, Senegal Partner: Arabia Saudita

Nel prossimo articolo conosceremo le altre innovazioni italiane che hanno fatto il successo di adesioni e concorreranno a fare di Expo 2015 un grande successo!

IL TOCCO ITALIANO A cura di Giacomo Biraghi* l

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Fonte: Expottimisti. Biraghi, De Sanctis, Ballarini

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[ explorando ]

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Tra i cibi più frequenti e apprezzati all’interno delle comunità umane un posto di privilegio, anche grazie alla loro naturale conservabilità, spetta ai legumi. Giocoforza sono numerosissime le leggende e le testimonianze del loro utilizzo, dalla rossa minestra di lenticchie preparata da Giacobbe nella Genesi ai precetti di Galeno per aumentare la forza fisica dei gladiatori grazie all’utilizzo di fagioli passando per i consigli di Catone che prescriveva il consumo di fave e lupini mischiati a grano, farro ed orzo insaporiti con lardo di maiale dando origine a quelle che ancora oggi sarebbero avvincenti minestre (pulmentaria). La farina di fave era così diffusa nel mondo latino che nelle commedie plautine fu conferito al crapulone di turno il nome stesso della polenta che ne veniva prodotta (maccus). E poi come dimenticare il libro V del Trattato sulla cucina di Apicio, interamente dedicato a ricette a base di legumi? Un ruolo fondamentale hanno giocato i legumi nella cucina ebraica. I cronisti del Cinquecento come Leone de’ Sommi Portaleone e Mandolino da Muggia narrano con dovizia di particolari la preparazione di minestre di riso con ceci e fava franta, pasta cotta con fagioli bianchi dall’occhio, minestre di lenticchie e uova. Si deve proprio alla diffusione delle comunità ebraiche in Spagna l’affermarsi del piatto nazionale spagnolo, il cocido o olla podrida, un bollito misto con verdure, carne ma soprattutto ceci. Tuttavia i legumi non hanno avuto grande spazio nella letteratura gastronomica del nostro Paese negli ultimi tre secoli, relegando - ad esempio Pellegrino Artusi - i legumi ad un ruolo poco

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LE VIE DEI

LEGUMI A cura di Riccardo Lagorio più che marginale (eccezion fatta per piselli e fagiolini) nella sua Scienza in cucina e l’arte di mangiar bene. Confinati all’interno delle mura domestiche quasi che il consumo dichiarasse lo stato d’indigenza come per quel Mangiafagioli di Annibale Carracci, i legumi

hanno ripreso con gli anni Novanta il ruolo di ingrediente di rispetto anche nelle cucine d’autore. Ma si è soprattutto radicata la tradizione del consumo dei legumi nelle campagne e durante determinate occasioni. Come avviene a Saluggia, nel Vercellese. gennaio 2015


[ explor a ndo ] DALLA TERRA ALLA TAVOLA SALUGGIA. La domenica di Carnevale tradizione vuole che Re e Regina Fagiolo prendano a prestito per i tre giorni successivi le chiavi del paese, consegnate loro dal sindaco, e dopo la messa mattutina si distribuiscano i fagioli con le cotiche cucinati sulla piazza e messi a sobbollire dopo la mezzanotte dalle famiglie. Il fagiolo di Saluggia è una star del gusto che deve la sua rinomanza ai terreni sodi e rossi dei terreni. Ne vengono prodotti circa 500 quintali l’anno da una manciata di contadini che li seminano dopo la mietitura dell’orzo e li raccolgono a metà settembre. Simili ai più diffusi borlotti (si distinguono dal colore più tenue e dalla forma più allungata), i fagioli di Saluggia sono un toccasana per l’organismo: 100 grammi di prodotto secco contengono 20 grammi di proteine, vitamine del gruppo B, poco sodio e tante fibre. I fagioli, insieme al riso, altra importante risorsa agricola del territorio, concorrono nella preparazione della panissa. SANT’OLCESE. Anche in Liguria, sulle colline alle spalle di Genova, a Sant’Olcese, una data importante è legata al consumo di legumi. In questo caso si tratta di fave fresche, consumate la quarta domenica di aprile assieme al celebre salame. ONANO. Storicamente nel borgo medievale di Onano, nell’alto Lazio, che vale una visita per l’imponente Palazzo Madama e per la Chiesa della Madonna delle Grazie (dove si cede al fascino dell’affresco di Madonna con Bambino, attribuito a Sano di Pietro), i legumi la fanno da padrone. La lenticchia di Onano è ricordata fin dal 1561 in uno dei primi Statuti della cittagennaio 2015

dina. Così apprezzati da papa Pio IX da sollecitare l’interesse di uno scrittore-politico imperturbabile come Giulio Andreotti che, ne La Sciarada di Papa Mastai, sottolinea come l’erede di Pietro, allo scoccare della perdita del potere materiale nel 1871, si consolasse di buon grado con un piatto di minestra di lenticchie, procurategli dal cardinal Prospero Caterini, originario di Onano e imparentato con il futuro Papa Pio XII. Lenticchia dal colore verde-plumbeo, possiede pasta vellutata, con aromi vegetali ben marcati. Perfetta nelle minestre o nelle zuppe, la lenticchia di Onano si gusta al meglio con un soffritto di guanciale, carota, sedano, e pomodoro oppure in umido nei piatti di selvaggina da piuma che si spara sul vicino lago di Bolsena. Anche i colori rendono più buono il cibo. LEONFORTE. È così che bisogna spostarsi sulle colline ennesi, a Leonforte, per conoscere lenticchie nerissime e dal gusto deciso che non sfigurano neppure come contorno con il pesce. Ma la quantità prodotta è davvero insignificante ed è ripresa solo grazie all’abnegazione di un contadino profeta di altre rianimazioni vegetali, come accaduto per la pesca tardiva. FAETO. A Faeto, in zona ventosa a cavallo tra Puglia e Campania, nascono invece alcuni tra i ceci più gustosi della penisola. Varietà dalle piccole dimensioni, pressoché sferica e dal tegumento beige e rugoso che li rende adatti ad accogliere intingoli e condimenti, si distinguono per l’evidente peduncolo. Possiedono gusto simile alla nocciola e si prestano particolarmente per la preparazione dei ciceri e tria, il piatto che è bandiera regionale.

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[ explora ndo ]

I LEGUMI FANNO BENE anche in scatola… A cura di Evelina Flachi

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I legumi sono alimenti ricchi di proteine di discreta qualità, oltre che di carboidrati (circa il 50% in peso in quelli secchi). Il loro contenuto proteico varia da un tipo all’altro e nei legumi secchi va dal 21% dei piselli al 37% della soia ed è bene ricordare che per soddisfare il bisogno di proteine del nostro organismo non possiamo contare solo su piselli e lenticchie, ma dobbiamo mangiare anche cereali, carne, pesce, latte e formaggi. Infatti gli alimenti di origine animale forniscono proteine dal valore biologico più alto di quello dei legumi che invece contengono quantità insufficienti di aminoacidi essenziali. Se non amiamo abbinare i legumi alle proteine animali o se non possiamo per controindicazioni specifiche (colite, fermentazioni e putrefazioni intestinali, o intolleranze alimentari),

possiamo integrarli con i cereali, le cui proteine sono complementari tra loro e ne aumentano la biodisponibilità e l’assimilazione. Oltre a proteine di valore biologico intermedio, da completare come abbiamo detto, i legumi sono costituiti, per più della metà del loro peso, da carboidrati, soprattutto da amido,

importante fonte di energia della razione alimentare. Questi carboidrati complessi contenuti nei legumi sono trasformati, attraverso i processi digestivi, nei componenti più semplici che li costituiscono fino al glucosio che è la fonte di energia direttamente utilizzabile e necessaria per vivere e mantenere la temperatura corporea. Sono poi presenti fibre in abbondanza, sia quelle insolubili (nella buccia) che quelle solubili (all’interno dei semi). Le

fibre sono particolari carboidrati che non vengono demoliti dagli enzimi del tratto intestinale: quelle insolubili fanno da “spazzino naturale” che aiuta a regolare la funzionalità intestinale in tempi e modi, mentre quelle solubili agiscono regolando l’assorbimento dei nutrienti e quindi anche il livello dei grassi nel sangue. Possiamo trovare i legumi conservati in scatola o surgelati più pratici di quelli secchi che richiedono tempi lunghi di ammollo. La qualità rimane buona; si effettuano trattamenti in grado di garantirne la conservazione senza additivi chimici. Dopo la pulizia i semi vengono scottati e passati rapidamente in acqua bollente o vapore. Quelli destinati al barattolo vengono cotti e sterilizzati per distruggere microorganismi ed inattivare enzimi nocivi. I surgelati, dopo la scottatura vengono sottoposti a congelamento rapido che non altera la struttura del seme. Col calore si riducono la vit. B1 e la C e durante i lavaggi si perdono i sali minerali. Amido e proteine sono invece resi più digeribili dalla cottura effettuata prima del confezionamento. www.evelinaflachi.it www.foodedu.it gennaio 2015


[ gour met ]

DON ALFONSO 1890 Tra il cielo, il mare …e il canto delle Sirene A cura di Riccardo Lagorio

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Sta all’estremo limite del leggendario promontorio che divide il golfo di Napoli da quello di Salerno. Punta della Campanella si getta nei colori del mare e sfiora Capri. Profumi di rosmarino e mirto salgono nell’aria lungo i sentieri di capperi e finocchietto. Si dice che s’innalzino anche i canti delle Sirene che qui dimorano. Proprio sulla Punta della Campanella è l’orto di Alfonso e Livia Iaccarino, Le Peracciole. Gli Iaccarino: una delle famiglie che hanno fatto grande l’Italia della ristorazione negli ultimi trent’anni con il loro Don Alfonso 1890, uno dei capisaldo della gastronomia tricolore, un luogo solare che corrisponde ad una delle sale più belle e gustose della Penisola. Ora che i figli Ernesto e Mario hanno preso le redini di questo pezzo di paradiso catapultato in terra sembra che praticamente nulla sia cambiato: le meraviglie golose GALLE

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tante dall’orto che guarda il mare continuano a prendere per la gola capi di stato e teste coronate. «Quando cominciammo a lavorare nel ‘73 - spiega Livia Iaccarino erano gli anni di pennette al salmone, risotto allo Champagne, farfalle alla vodka. E dove erano i pomodori, l’olio, la pasta? La prima specialità nostra furono gli Spaghetti alla don Alfonso, il più semplice piatto del Sud. Ma erano grande olio, grande pasta, e pomodoro incredibile: un piatto che parlava, che aveva nel profumo una voce». Poi venne la cernia con spinaci e patate e pomodori essiccati al sole; seguirono i polipetti affogati in lenticchie e scarola; il Vesuvio di rigatoni con pomodoro, mozzarella e basilico. Il rinascimento dell’Italia gastronomica (ed enogastronomica, grazie ad una delle cantine più stupefacenti d’Europa tutta) è partita da qui. Anche da qui.

PASTA E FAGIOLI Ingredienti per 4 persone 320 gr di pasta mista di piccolo formato 320 gr di fagioli cannellini 100 gr di sedano 2 spicchi di aglio 2 rametti di rosmarino 50 gr di pancetta 200 gr di pomodorini 5 cl di olio extravergine di oliva Sale Si mettono in acqua fredda i fagioli cannellini per una notte intera e l’indomani si sciacquano, si sistemano in una pentola e si coprono d’acqua fredda che superi il loro livello di 3 cm. Si cuociano lentamente fino a raggiungere metà cottura. Poi si aggiungono i due spicchi d’aglio in camicia, il sedano tagliato a pezzetti, i pomodorini tagliati a spicchi e il rametto di rosmarino. Si continui la cottura versando eventualmente acqua bollente. Nel frattempo si rosola la pancetta in una padella appena unta di olio extravergine di oliva e si fa asciugare su carta assorbente. Verso la fine cottura si ritirino i due spicchi d’aglio, se ne apra uno, stemperando la crema nei fagioli e aggiungere la pancetta. Nella stessa pentola, con acqua calda cuocere la pasta e infine disporre nei piatti e decorare con sedano.

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Don Alfonso 1890 Sant’Agata sui Due Golfi (NA) www.donalfonso.com 11


[ gourmet ] Sotto da sinistra: Tony Conigliaro, Cristina Chiabotto e Dario Cuccurullo; i finalisti; il vincitore Andrea Dracos

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“CAMPARI BARMAN OF THE YEAR 2015”

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A cura di Alessia Placchi

Ecco come realizzare i nuovi Campari cocktail, realizzati dai primi tre classificati:

TORINO MILANO VIA NOVARA

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by Andrea Dracos - 3 cl Campari - 3 cl Cinzano Vermouth 1757 - 2 cl Cynar - Zest Limone Guarnizione: rosmarino

NO QUIERO VOLVER by Andrea Paci - 3 cl tequila bianca - 3 cl Campari - 8 cl pompelmo rosa fresco - 2 cl limoncello Guarnizione: maggiorana

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ROSSO C. by Cinzia Ferro - 1 cl sciroppo di zucchero - 1 cl liquore erba cedrina - 2 cl Cynar - 4 cl Campari - 4 cl succo di pompelmo - 2 spicchi di lime Guarnizione: bergamotto e timo

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Una sfida a colpi di shaker: serata spettacolare nell’avveniristico headquarter di Campari, a Sesto San Giovanni, per la seconda edizione della Campari Barman Competition, concorso aperto a tutti i barman e barwoman d’Italia che si sono messi in gioco ispirati da Campari, l’aperitivo rosso per eccellenza. Ai tre finalisti, selezionati su un totale di 830 iscritti, è stato chiesto di realizzare un Campari cocktail capace di valorizzare le eccellenze e la tipicità del territorio. Un omaggio all’aperitivo italiano per eccellenza in vista di Expo 2015. Grandi nomi internazionali in giuria, tra cui i londinesi Tony Conigliaro, Luca Cinelli e gli emergenti Leonardo Leuci e Flavio Angiolillo, oltre al “Maestro” della mixology Salvatore Calabrese, che con il suo caldo accento anglo-napoletano ha lanciato ai tre barman la sfida “Datemi un buon aperitivo!”. Sul palco anche l’Academy manager di Campari Dario Cuccurullo. Ad aggiudicarsi il titolo di ‘Campari Barman of the Year 2015’ è stato il torinese Andrea Dracos, che ha sbaragliato gli avversari Andrea Paci (dell’Hauser Hotel di St. Moritz, secondo classificato) e la barwoman Cinzia Ferro (dell’Estremadura Café di Verbania). Per Dracos, noto al pubblico della notte in quanto bartender del 1930, primo e ormai non più segreto speakeasy milanese, si apre un master di specializzazione presso la Campari Academy e la possibilità di diventare testimonial del brand Campari rappresentando la marca in esclusivi eventi. Ha condotto brillantemente la serata, in perfetto stile X Factor, l’eclettico Alessandro Cattelan, mentre Madrina d’eccezione della giuria è stata Cristina Chiabotto, Miss Italia 2004, ormai più che nota conduttrice di numerosi programmi tv. gennaio 2015


[ s ucces s s tories ]

ELIO FIORUCCI

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IL GENIO E LA PASSIONE DI UN ARTISTA

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A cura di Dario Bordet

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La forza di ogni marchio di successo è la sua identità. E proprio identità e grande carattere caratterizzano da sempre il geniale stilista Elio Fiorucci, imprenditore e soprattutto uomo di successo che, con il suo animo fortemente passionale, creativo e originale, ha saputo anticipare e cavalcare negli anni l’onda delle nuove tendenze, riuscendo sempre a soddisfare i desideri del proprio pubblico di consumatori. Fiorucci negli anni ‘70 ha rivoluzionato la moda, introducendo idee e simboli provenienti da ambiti diversi, come i neon e i colori fluo della Pop Art o i graffiti della Street Art. Il suo destino si è spesso incrociato con quello di pergennaio 2015

sonaggi famosi tra i quali Madonna, Andy Warhol, Basquiat, Truman Capote, Maripol. Pioniere del “concept store”, ha girato tutto il mondo in cerca di idee e ispirazioni, inseguendo un’utopia di amore, bellezza e armonia. Nasce nel ‘67 in Piazza San Babila a Milano (in Galleria Passarella), il primo negozio Fiorucci, una finestra sul mondo con le novità di Carnaby Street, le hit parade londinesi e quelle statunitensi. Con un concept tutto nuovo, disegnato dalla scultrice Amalia del Ponte, lo spazio viene inaugurato da Adriano Celentano, che si presenta all’opening su una Cadillac rosa. Un evento davvero unico! Da Fiorucci in San Ba-

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[ s ucces s

s tories ]

AMBASSADOR DI EXPO 2015 bila si respira un’atmosfera singolare, creata dalla musica, dai profumi, dalla magia del divertimento e della trasgressione: in poco tempo diviene il punto di riferimento del mondo dei giovani di allora. Era il primo minidept store multi prodotto e vendeva non solo abiti e accessori, ma anche gadget, curiosità e - fatto clamoroso per quegli anni - cibi e bevande. Milano diede il via a una serie di negozi a New York, Londra, Los Angeles, Parigi, in Europa, presto diventati luoghi di incontro e crocevia privilegiati di intellettuali e artisti. Fiorucci fu il primo marchio a firmare una linea di occhiali (1978) mentre nello stesso anno l’Alfa Romeo gli affidava il compito di “vestire” a nuovo la sua “Giulietta”. Tra le tante intuizioni geniali del grande stilista, memorabile è quella che l’ha portato per primo a trasformare il jeans, fino allora dal taglio unicamente maschile, in un capo femminile e sexy. Un piccolo, grande gesto liberatorio che si è inserito in quell’importante percorso femminile (e non solo femminista) di affrancamento della donna da stereotipi e pregiudizi. gennaio 2015

Vegetariano convinto, da anni si batte per i diritti degli animali ed è uno strenuo sostenitore di una produzione etica ed ecosostenibile, nel rispetto dell’ambiente e di tutte le creature che lo abitano. In nome soprattutto dell’amore. Non è un caso, quindi, che Fiorucci sia uno degli Ambassador di Expo 2015, grande evento mondiale che attirerà a Milano milioni di visitatori da ogni parte del mondo. Il grande Elio, durante una recente intervista, ha detto di auspicare che ogni individuo che visiterà Expo impari a guardare oltre il cibo per poter apprezzare soprattutto ciò che c’è dietro ogni prodotto: lavoro, sacrificio, intelligenza creativa, amore per la terra, rispetto delle tradizioni culturali di ogni comunità umana. Elio Fiorucci, ne siamo certi, riuscirà anche durante i sei mesi di Expo a trasmettere messaggi e idee che ci arriveranno direttamente al cuore.

Dall’alto a sinistra: nel Maggio 2001 a Milano Elio Fiorucci festeggia il 75° compleanno di Hugh Hefner creatore dell’impero di Playboy; a destra lo store di New York; Elio Fiorucci con un pastore e davanti lo store di Piazza San Babila a Milano


[ green life ]

MILANO

CITTÀ VERDE

A cura di Luca Medici*

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Non stiamo parlando di verde pubblico. Milano in questi ultimi anni ha fatto passi da gigante in questo senso, ma ancora non siamo ai livelli delle migliori capitali del mondo. In fatto di automobili dal cuore green Milano può ritenersi soddisfatta! Non molti anni fa le auto elettriche e ibride erano rare, costose e sinceramente non si comprendeva fino in fondo la loro utilità. Dai primi modelli sono stati fatti passi da gigante ed oggi qualsiasi marca automobilistica presenta nella propria offerta almeno un modello elettrico oppure ibrido. A dire il vero sono state le ibride che hanno spopolato e riempito i listini, facendo balzare gli ordini a livelli impensabili. Toyota prima di tutte ha creduto in questa filosofia, pianificando negli ultimi anni svariati modelli ibridi, andando a coprire quasi la totalità della sua offerta. Il segreto? Modelli dal design accattivante, proposti a prezzi interessanti e con una tecnologia avanzata e affidabile... ecco come

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fare breccia nel mercato. Oltre a ciò gli incentivi per questi veicoli hanno aiutato le vendite, facendo aumentare l’interesse del pubblico verso una mobilità ecologica. La strada da fare è ancora tanta, ma oggi l’offerta di automobili elettriche ed ibride è veramente ampia. Si parte da piccole citycar fino ad arrivare ad ammiraglie di lusso.

Ogni categoria è stata colmata e la cosa che stupisce è che anche le marche più blasonate al mondo hanno messo in produzione modelli a forte carattere ecologico. Se pensate che auto sportive con un cuore verde siano solo un azzardo vi sbagliate, le ibride al top sanno divertire per velocità e guidabilità, insomma, le case auto-

mobilistiche hanno saputo interpretare bene il concetto di ecologia, sostenibilità e filosofia del brand, senza deludere nessuno. Milano, prima città italiana per vendite di automobili elettriche e ibride vuole confermare il trend, aumentando nel 2015 le vendite in questo settore e puntare nel breve periodo a diventare una delle città più ecosostenibili d’Europa (nel settore automobilistico). Diversi progetti stanno prendendo forma, grazie anche all’imminente Expo e questo può far solo del bene ad una città all’avanguardia come Milano. Gli sforzi da fare sono molti, ma noi siamo convinti che questa è la strada giusta per creare una città rispettosa verso i suoi abitanti... un incoraggiamento a tutti coloro che vogliono avvicinarsi a questo mondo e un arrivederci su queste pagine per scambiare con voi ancora tante tante tante news!!! *www.my-home.biz gennaio 2015



[ s tile na tur ale ]

PREVENIRE È MEGLIO CHE CURARE A cura di Evelina Flachi*

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Non è ancora passato del tutto il periodo da contagio influenzale mentre sono ancora alti i picchi dei sintomi da raffreddore e tosse ancora in agguato. Per questo è importante rafforzare le nostre naturali difese e dare all’organismo più energia per recuperare gli stati di debolezza che ci ritroviamo dopo cure di antibiotici od altro se invece l’influenza l’abbiamo già fatta. Sappiamo che un’alimentazione variata, sana ed equilibrata assieme ad uno stile di vita il più possibile attivo può essere una grande alleata per rafforzare le nostre difese. Durante la stagione fredda in genere le insidie climatiche quali pioggia, vento e repentini abbassamenti di temperatura portano i malesseri da raffreddamento. Contro i comuni raffreddore e tosse, ma anche per combattere i processi microbici e infiammatori che “assaltano” puntualmente il nostro sistema immunitario, è buona norma attenersi a semplici regole di vita quotidiana: aerare gli ambienti in cui si soggiorna a lungo e lavarsi frequentemente le mani. Inoltre,

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un rimedio naturale per prevenire i problemi di stagione è l’assunzione di alimenti ricchi di vitamina C come agrumi, kiwi e verdura a foglia verde scuro da assumere preferibilmente a crudo ed anche sotto forma di centrifugati. Quando la temperatura si abbassa, si tende a soggiornare più a lungo in luoghi chiusi, a stretto contatto con gli altri e con maggiori rischi di contagio. Il freddo, poi, riduce la mobilità ciliare delle mucose dell’apparato respiratorio, rendendolo più vulnerabile. L’inquinamento ambientale, l’esposizione al fumo di sigaretta, insieme ad uno stile di vita non corretto, facilitano l’accumulo di scorie e tossine, determinando un indebolimento complessivo delle difese immunitarie e predisponendo l’organismo agli attacchi di virus e batteri. In più, se la stagione è instabile come questa, le variazioni di temperatura tra ambienti esterni e riscaldati sono imprevedibili e possono favorire ricadute o complicazioni bronchiali o polmonari ai soggetti più deboli e predisposti. gennaio 2015


[ s tile

Prevenire e combattere i malanni di stagione con l’alimentazione Per prevenire a tavola i malanni di stagione e proteggere adeguatamente il nostro apparato respiratorio è indispensabile prestare attenzione all’alimentazione. Una dieta equilibrata nei nutrienti e ricca di minerali e vitamine (frutta e verdura colorata) può potenziare le difese immunitarie dell’organismo. Il nostro apparato respiratorio è protetto da una patina di muco che viene “distribuita” da piccole ciglia che si bloccano quando il freddo arriva all’improvviso. Senza “rivestimento”, gola e polmoni sono esposti all’attacco di virus e batteri. Il nostro organismo è però dotato di anticorpi che possono scacciare le malattie sul nascere. Affinché gli anticorpi del sistema immunitario funzionino al meglio, è bene seguire una corretta alimentazione quotidiana ricca di agrumi ma anche di cavoli, prezzemolo e rucola: sono tutti alimenti ricchi di vitamina C, che attiva il sistema immunitario e migliora l’irrorazione sanguigna dei tessuti. La zucca e i cachi forniscono invece betacarotene, precursore della vitamina A, anch’essa utile per potenziare le difese immunitarie. La carne e il pesce sono fonti di zinco, indispensabile per la produzione degli anticorpi. Nella dieta vanno inseriti anche i legumi per fare un “carico” di vitamina B e di sali minerali come zinco, manganese e rame, che hanno un’azione di rinforzo delle difese naturali dell’organismo.

gennaio 2015

na tur a le ]

Alimenti che rafforzano le difese immunitarie Oltre agli agrumi (basta una spremuta d’arancia per fare il pieno di vitamina C e tenere attivo il sistema immunitario), esistono molti altri cibi indispensabili per tenere alla larga tosse, raffreddore e sintomi dell’influenza. Contro virus e batteri ecco i cibi che rinforzano di più le difese immunitarie dell’organismo: PEPERONCINO: se si avverte un inizio di raffreddore, il peperoncino usato nella preparazione dei piatti è un rimedio naturale, perché fluidifica il catarro; in più, il peperoncino attiva la circolazione e ottimizza l’attività delle difese immunitarie. CURCUMA: spezia con proprietà protettive ed antiossidanti utili a contrastare l’aumento dei radicali liberi e quindi utile a rafforzare il sistema immunitario. Può essere aggiunta allo zafferano per rafforzarne le proprietà. ZUCCA E CACHI: apportano betacarotene precursore della vitamina A, necessaria per accelerare l’attivazione del sistema immunitario. CAVOLI: contengono Betacarotene precursore della vitamina A e altri antiossidanti. RUCOLA E PREZZEMOLO: sono ricchi di vitamina C e di clorofilla potente antiossidanti: nella dieta quotidiana è bene usarli spesso a crudo. * Specialista in Scienza dell’Alimentazione e Nutrizionista www.evelinaflachi.it Presidente Food Education Italy • www.foodedu.it

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[ erba r io magico ] A cura di Marica De Bonis

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Il nostro “erbario magico, vi propone ogni mese erbe e piante officinali di cui spesso è noto l’utilizzo ornamentale, erboristico, farmacologico o alimentare. In molti casi però pochi ne conoscono tutte le proprietà benefiche per la nostra salute, grazie a importanti principi attivi (molecole) e sostanze naturali favorevoli al benessere dell’organismo umano e animale. Determinati principi attivi non sempre sono presenti in tutta la pianta, ma spesso si trova in una parte ben precisa (foglie, fiori, radici o fusto), chiamata “droga”. Nel corso dell’evoluzione, in milioni di anni, le piante hanno acquisito la capacità di produrre una infinità di combinazioni di molecole aromatiche, frutti, veleni, per proteggersi da parassiti e malattie o per attirare insetti o animali che ne permettono la riproduzione. Tale ricchezza di molecole, ancora da scoprire, è da millenni a disposizione del genere umano per ottenere farmaci, alimenti, profumi e prodotti cosmetici. La Mimosa hostilis o tenuiflora (o Jurema) è una pianta spinosa simile all’Acacia, originaria del Messico, comunemente chiamata “albero della pelle” in quanto la sua corteccia è ricca di principi attivi sanitizzanti per la cute. La droga è costituita dalla corteccia dei giovani rami, ricca di flavonoidi, saponine, oligoelementi e soprattutto tannini, la cui sinergia dà origine a spiccate proprietà rigeneratrici del tessuto epidermico, potenziando notevolmente le proprietà dei singoli componenti con capacità che vanno ben oltre quelle dimostrate da ogni singolo principio attivo nella rigenerazione della pelle danneggiata. I tannini con la loro azione astringente ri-

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L’ALBERO DELLA PELLE ducono la permeabilità cellulare, inducono una riduzione dell’infiammazione e incrementano l’impermeabilità della pelle restringendone i pori. Gli oligoelementi sono componenti essenziali, indispensabili per i processi biochimici delle funzioni cellulari, intervenendo anche sulla capacità di replicarsi delle cellule epiteliali così da stimolare la rigenerazione cellulare e la riparazione delle lesioni. I preparati a base di Mimosa tenuiflora favoriscono pertanto la rapida cicatrizzazione di ferite, piaghe torpide, herpes, psoriasi, ustioni, delle quali attenua il bruciore e il

dolore, ne promuove la rapida essiccazione e rimarginazione, ricostituendo in breve tempo i tessuti danneggiati. L’attività rigeneratrice inoltre può aiutare per rallentare l’invecchiamento della pelle. La pianta possiede inoltre spiccate proprietà antimicrobiche ad ampio spettro, antibiotico-simili, che inibiscono la crescita di batteri e di funghi; questa capacità è particolarmente importante in caso di piaghe, ustioni, ulcere varicose e diabetiche, che vengono preservate dalle infezioni. L’attività antibatterica può essere utile anche per contrastare l’acne. gennaio 2015


[ a mici a 4 z a mpe ]

«…SONO COME CANE E GATTO!» A cura di Gloria Mauri

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Quante volte abbiamo sentito questa espressione? Si riferisce a due persone che litigano continuamente, spesso per cose futili, ed è tipico tra colleghi o conviventi che proprio non vanno d’accordo. In realtà, però, i nostri due amici animali non hanno così tanti problemi. Si può dire che qualche problema nasce a causa del fatto che i due animali abbiano modi diversi di comunicare, e non mi riferisco solo al miagolare o all’abbaiare, il loro “linguaggio” che si riesce a decifrare grazie ai diversi “toni” affiancati a specifici “gesti” e posizioni corporee che quasi mai lasciano dubbi, ma che assumono un significato diverso se si tratta del gatto o

del cane. Quando ad esempio il nostro cane scodinzola e agita energicamente la coda, vuole far capire che è felice per qualcosa che ha fatto, è felice di vederci, oppure ha tanta voglia di giocare. Se a farlo è un gatto, muovendo la coda a scatti, più lentamente, attenzione! È nervoso e infastidito e probabilmente se stuzzicato ancora ci graffierà. Se il gatto, con la coda ben eretta si sta avvicinando a noi, ci dà un chiaro segnale di “amicizia” o che vuole strapparci qualche coccola. Ma se a fare lo stesso è un cane, ciò che vuol fare intendere è che ci considera “di rango” inferiore, ci segnala (in atteggiamento di sfida) che è lui a dominare. Insomma nulla a che vedere con le intenzioni del gatto. I problemi di comprensione tra i due nascono perciò proprio dai loro antitetici sistemi di comunicazione: un diverso linguaggio del corpo, posizione

delle orecchie, della coda, delle zampe. Tutto ciò può precludere una convivenza? Non necessariamente. Sta a noi padroni, come sempre, fare in modo che i nostri animali vivano in un ambiente sereno, mediando e favorendo, in questo caso, una quanto più pacifica convivenza tra coinquilini. E allora, se possediamo già un cane ma vogliamo adottare un gatto, nessun problema: evitiamo di farli incontrare immediatamente e lasciamoli vivere all’inizio in stanze separate. L’uno sentirà l’odore dell’altro e si abituerà gradualmente alla presenza di un estraneo. Dopo qualche giorno, non mostrando noi in primis ansia e nervosismo, facciamoli incontrare. Vedremo sicuramente i due iniziare a considerarsi parte della medesima famiglia. Se invece già possediamo un gatto, sarà bene adottare un cucciolo di cane, poiché essendo il primo molto geloso delle sue cose (casa e padrone) tenderà ad infastidirsi nel vedere mutare la sua routine quotidiana con l’arrivo di un nuovo “inquilino”. A patto che il cucciolo non lo disturbi troppo, il gatto finirà presto per considerarlo parte della casa, disinteressandosi completamente di lui e non lo vedrà più come “intruso”. A noi padroni dunque l’arduo compito.

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[ libr i ] NON È STAgIONE È arrivato nelle librerie il nuovo giallo di Antonio Manzini, allievo di Camilleri, con una nuova storia del “suo” detective, il vicequestore romano Rocco Schiavone trasferito d’ufficio in Valle d’Aosta ma che detesta la neve e l’inverno. Qui inizia una nuova indagine nel corso della quale scopre una infiltrazione mafiosa nell’economia della Valle. Un libro interessante, da leggere estremamente attuale. Antonio Manzini, (Sellerio)

NUMERO ZERO Da “Il cimitero di Praga” sempre edito da Bompiani nel 2010, Umberto Eco non pubblicava più romanzi. Oggi l’autore del “Nome della rosa” torna in libreria con “Numero Zero”, quasi un serial ambientato a Milano negli anni di tangentopoli. Mezzo secolo di storia italiana attraverso i misteri politici dell’Italia del 1992. Umberto Eco, (Bompiani)

LA RELAZIONE Possiamo fare una scommessa. Questo thriller di Andrea Camilleri sarà sicuramente il primo grande successo del 2015. Il racconto parla di un uomo che passa una estate in città da solo, per finire una relazione che può determinare la chiusura di una banca. Nascono mille difficoltà tutte da decifrare e nella vita dell’autore anche il “turbamento” che può suscitare l’apparizione di una bella donna. Andrea Camilleri, (Mondadori)

ROTH SCATENATO Non si tratta di una nuova opera letteraria di Philip Roth. È un libro su Roth, una biografia frutto di anni di lavoro, interviste e conversazioni fra il romanziere statunitense e Claudia Roth Pierpont (che nonostante il cognome, non risulta essergli parente). È una bella sorpresa per chi ha nostalgia di questo fuoriclasse della letteratura americana. Claudia Roth Pierpont, (Einaudi)

LEINA DA SAOR – UNA VALANgA DI SApORI Un libro fotografico bilingue nato da un sogno, inseguito con caparbietà e coraggio dal Gruppo Cuochi Pasticceri Livigno: salvaguardare e tramandare le tradizioni enogastronomiche del proprio territorio, che rischiavano di andare perdute. 250 fotografie per 100 ricette tradizionali e 37 rivisitate, tutte cucinate dagli chef dell’associazione. Un volume che racchiude la storia e la cultura di un paese, che racconta la bellezza e la bontà. Una cucina che, a prima vista, potrebbe sembrare povera ma che, in realtà, porta con sé pezzi di storia di questa terra. (Cairo Mondadori) gennaio 2015



[ s alotto in cucina ]

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Oggi, nel nostro “Salotto in cucina”, è venuto a trovarci il Prof. Willy Pasini, noto psichiatra, sessuologo, scrittore di successo, acuto osservatore di come è cambiato il rapporto di coppia in questi ultimi decenni. Pochi però sanno che è un “amante” della buona tavola…

Professore, la passione per i piaceri della tavola l’hanno portata a diventare membro dell’Accademia Italiana della Cucina. Quali sono gli obiettivi di questa associazione? L’Accademia Italiana della Cucina è nata negli anni ‘50 da un’idea di Orio Vergani con il proposito di salvaguardare le tradizioni delle cucine regionali e valorizzare le ricette e i prodotti locali. Oggi conta più di 5.000 soci ed ha una propria rivista interna, “Civiltà della tavola”, organo di informazione non solo sulle attività dell’Accademia ma anche sui temi più attuali di carattere culturale e gastronomico. Io faccio parte della sezione di Ginevra perché l’Accademia valorizza anche all’estero la tradizione culinaria italiana.

Parliamo di lei: il suo piatto preferito? Lo zabaione come lo faceva mia nonna paterna che miscelava zucchero e uova a mano e non usava il frullatore elettrico come fanno oggi. Così era molto più buono!

Un ristorante che le è rimasto

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CIBO ED EROS Intervista di Milena Passigato

nel cuore e che suggerirebbe? Ne vorrei citare due. Uno è a Ginevra e si chiama Il Mirtillo. Il proprietario è molto attento alla qualità al punto che alcuni ingredienti li fa venire direttamente dall’Italia, come ad esempio il basilico da Prà, in Liguria, per fare il pesto genovese oppure la burrata da Andria in Puglia. L’altro ristorante che sicuramente consiglierei si trova in Italia a Rovato, in provin-

cia di Brescia, e si chiama l’Albereta. Ai fornelli c’è lo chef pluristellato Gualtiero Marchesi e l’ideale è andarci in buona compagnia: ci sono infatti delle stanze dove si può bere il vino della meditazione e se il cielo è stellato è possibile aprire il tetto e godersi lo spettacolo!

Nel 1994 lei ha scritto un libro illuminante: “Il cibo e l’amore”. Perché da sempre esiste gennaio 2015


[ s a lotto

in cucina ]

Willy Pasini

la passione? Quali sono? Ci sono alimenti considerati afrodisiaci per la loro forma che richiama le fattezze degli organi sessuali: è il caso delle carote e degli asparagi per l’uomo e delle ostriche e del fico per la donna. Altri alimenti sono considerati afrodisiaci per la loro funzione, come nel caso del corno di rinoceronte, dei baffi di tigre o della pinna di pescecane: chi li mangia è convinto di fare proprie anche le qualità di forza e coraggio di questi animali. Poi ci sono i veri afrodisiaci legati all’aspetto biologico, come per esempio il tartufo che contiene testosterone oppure il pesce di mare ricco di numerosi principi nutritivi utili al benessere psicofisico e anche sessuale. Infine alcuni vegetali come lo zenzero o il peperoncino sono noti per la loro funzione stimolante.

E il vino che ruolo ha?

questo connubio indissolubile tra eros e cibo? Spesso le persone vengono descritte con aggettivi che appartengono al mondo degli alimenti. Per esempio, potrei dire di una mia amica che ha i capelli dorati come il grano, gli occhi nocciola, la pelle di pesca e le labbra come delle susine. E poi, se c’è il giusto feeling, il passaggio dalla tovaglia alle lenzuola può essere molto breve!

Spesso si sente parlare di cibi afrodisiaci, ma esistono davvero cibi capaci di accendere gennaio 2015

Il vino è un “solvente del Super-Io” e quindi ha la caratteristica di favorire gli incontri sociali e amorosi. Il problema è che mia moglie preferisce il Sassicaia mentre io un buon Amarone tipo Urlo!

Il cioccolato possiamo considerarlo un afrodisiaco? Io più che un afrodisiaco lo considero un metadone dell’amore perché contiene la feniletilamina, una sostanza che noi produciamo quando siamo innamorati e quindi è un ottimo sostituto del partner alla fine di un amore. Più che un afrodisiaco quindi lo definirei un cibo consolatore.

Come dovrebbe essere il menù

ideale per una cena romantica? Comincerei con un antipasto a base di ostriche e spumante o in alternativa un buon prosecco. A seguire, come primo piatto, polenta con tartufo. In base a studi fatti su cavie la polenta risulta essere molto più stimolante di pasta o riso. Come secondo piatto pesce di mare con un contorno di verdura. E infine come dessert una torta di albicocche. Le albicocche sono una buona fonte di arginina, una sostanza che veniva usata per sostenere l’erezione prima che venisse scoperto il Viagra, nel 1996.

Se dovesse invitare una donna a cena sceglierebbe il ristorante in cui si mangia meglio o dove c’è più atmosfera? Un’inchiesta che feci qualche anno fa su un campione di 5.000 persone europee mostrava che mentre gli uomini sono più sedotti dalla qualità di cibo e vino per le donne è più importante l’ambiente, il ristorante e la conversazione.

E per concludere una curiosità: può il modo di mangiare di una persona essere rivelatore del suo modo di fare l’amore? Certamente sì, il corpo non mente. Se ad una cena romantica lui o lei guarda nel piatto piuttosto che negli occhi del partner, molto probabilmente non ci sarà un gran dopocena! Ma ci sono altri indizi interessanti. Molti uomini voraci lo sono sia a tavola che a letto… la donna è avvisata! Dall’altra parte una donna che non ama le salse potrà essere poco disponibile agli aspetti più ludici del sesso! O ancora, il tagliare la carne in piccoli pezzi tutti uguali può indicare un tratto ossessivo che limiterà molto la capacità di lasciarsi andare!

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[ pillole di bon ton ]

L’IRRESISTIBILE SOLE D’INVERNO

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Alessandra Matteucci Wedding Planner Event Creator

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www.alessandramatteucci.com info@alessandramatteucci.com

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Oggi cari lettori, vi presento una mise en place che mi ha ispirato una incredibile giornata di sole che si è presentata nelle colline senesi, dove ero ospite di amici ad Asciano, in un uliveto di estrema bellezza; sempre con semplicità ho voluto realizzare la tavola per quattro commensali. Simpatici bicchieri in cristallo con le iniziale incise, vino ed acqua, posateria in argento e richiami al passato, rivestendo dei semplici vasi con del tulle. Un tocco floreale e di verde, con fiori ed aromi del luogo, danno il giusto colore a questa tavola, immersa nel verde degli olivi circostanti. La ricorrenza è un anniversario e, per dare un tocco di originalità, ho voluto inserire come centro tavola una torta che accompagnerà gli ospiti per tutto il pranzo. L’ABBAZIA DI MONTE OLIVETO MAggIORE Al centro delle Crete Senesi in un paesaggio fra i più belli d’Italia, Asciano mantiene un centro storico di grande pregio, con chiese e musei di notevole interesse. A pochi chilometri dal paese, in un bosco di piante secolari, si trova il grandioso complesso monastico dell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore. Fondato nel 1319 dal Beato Bernardo di Tolomei di Siena, è stato ed è tuttora una grande centro di arte e cultura. L’intero monumento, realizzato in cotto secondo il linguaggio architettonico senese tradizionale, è raggiunto da un antico ponte levatoio che passa sotto un torrione merlato. La maestosa chiesa abbaziale, preceduta da un viale di cipressi, è di uno stile tardo gotico. All’interno si rimane estasiati dall’impianto decorativo con aggiunte barocche e rococò. A fianco della chiesa, nel chiostro, si possono ammirare le storie di S. Benedetto affrescate da Luca Signorelli e da Giovanni Antonio Bazzi detto il Sodoma. Attigua alla sala del Capitolo spicca la Quadreria con dipinti di Duccio di Buoninsegna. gennaio 2015



[ a genda Ita lia ]

A CARNEVALE OGNI SCHERZO VALE! Il Carnevale è una festa di origine cristiana, festeggiata soprattutto nei paesi di tradizione cattolica. Anche in Italia il rito del Carnevale viene festeggiato con balli e sfilate di carri allegorici, maschere tradizionali e fantasiose, con tanto di coriandoli, stelle filanti, accessori e scherzi di vario tipo; insomma una festa in cui tutto (o quasi) è permesso da qui il famoso detto “A carnevale ogni scherzo vale!”

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IVREA Si svolge ad Ivrea lo Storico Carnevale noto per la caratteristica “battaglia delle arance” durante la quale le persone che sfilano sui carri sfidano quelle che assistono alla sfilata, utilizzando tonnellate di arance come veri e propri proiettili. La Regina della festa è una giovane mugnaia che deriva da un personaggio del Medioevo, Violetta, la quale si ribellò al tiranno che governava la città e lo uccise, facendo scaturire una rivolta popolare che da allora viene ricordata ogni anno proprio con questa “battaglia incruenta”.

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VENEzIA Dal 31 gennaio al 17 febbraio Piazza San Marco e tutta la città di Venezia ospiteranno l’edizione 2015 di uno dei più famosi Carnevali del mondo. Le feste in maschera nei più celebri Palazzi Veneziani, le sfilate in costume di persone di tutte le età e di tutte le nazionalità animeranno calli e campielli della città lagunare più celebre del Pianeta. Le sue origini risalgono al X secolo e chiaramente alcune tradizioni sono andate perdute, ma altre si sono mantenute adeguandosi alle nuove abitudini, compreso il gusto del travestimento in maschera.

VIAREGGIO Il Carnevale di Viareggio risale alla fine dell’800 ed è uno dei più importanti e maggiormente apprezzati carnevali a livello internazionale. A caratterizzarlo sono i carri allegorici realizzati in cartapesta che sfilano in corteo lungo il viale principale nelle domeniche fra gennaio e febbraio e sui quali troneggiano enormi caricature, ironicamente interpretate, di uomini famosi della politica, della cultura o dello spettacolo.

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VALLE D’AOSTA Da non perdere i Carnevali Storici della Valle d’Aosta, rievocazioni suggestive di fatti storici che si perdono nella notte dei tempi, per la ricchezza dei costumi, per il clima di festa che pervade per giorni tutti i paesi coinvolti. A Pont Saint Martin il carnevale si festeggia dal 1910 rievocando la vittoria dei Romani sui Salassi e ricordando leggende come quella di San Martino e il diavolo o della ninfa del Lys. La sera del martedì grasso viene bruciato il fantoccio del diavolo, seguito da un grande spettacolo pirotecnico. A Verrès si tiene il più famoso e sfarzoso carnevale valdostano. gennaio 2015


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CENTO Il Carnevale di Cento trova le sue origini nel XVII secolo; ha mantenuto un carattere locale fino agli anni ‘90, quando in seguito al gemellaggio con Rio de Janeiro - per stile di carri, belle ragazze e divertimenti - è diventato una manifestazione conosciuta a livello italiano ed europeo, capace di attirare molti visitatori. Famosissimi i testimonial di questo carnevale: dai personaggi del mondo della cultura alla politica, dallo spettacolo allo sport. VENEzIA È uno dei luoghi più straordinari per trascorrere il San Valentino. Questa città non a caso chiamata la “Città degli innamorati”, è in grado di farvi percepire atmosfere magiche che trasformeranno la vostra “festa degli innamorati” in un ricordo indelebile. A Venezia ogni angolo offre un fascino straordinario, calli, campielli, il Canal Grande, le luci della sera, gli edifici storici, il vocio delle lingue che si incrociano e ricordano il “mondo”, i negozietti adatti ad ogni tipo di shopping, i ristoranti che affacciano spesso sull’acqua. Insomma mille ragioni per scegliere Venezia il prossimo 14 febbraio. gennaio 2015

SCIACCA Il Carnevale di Sciacca rinomato per la bellezza delle sue opere in cartapesta realizzate dai locali maestri ceramisti, è il carnevale più antico di Sicilia, con origini che risalgono al periodo romano.

14 LA ThUILE Cosa c’è di più bello per chi ama la montagna di un “romantico San Valentino” fra le nevi. Vi segnaliamo che in questa deliziosa località alpina, prima di chiudervi a gustare la cena del 14 febbraio, nei ristoranti, nelle confortevoli e calde baite alpine, dovete vivere l’emozione di una passeggiata sotto le stelle con le caratteristiche ciaspole, sarà una emozione che porterete a lungo nel cuore.

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SAN VALENTINO SAN GImIGNANO Una scelta diversa, passare con la persona cara la festa di San Valentino in questo piccolo paradiso situato fra le città di Siena e Firenze. Un agriturismo che racchiude i Poderi Arcangelo e vi offrirà una accoglienza davvero romantica. Fiori, prodotti tipici di questa terra toscana dai vini agli oli, dalle marmellate ai biscotti. Vi sorprenderete piacevolmente della scelta fatta per questo San Valentino davvero unico.

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[ EX PO che ver rà ]

UNA VISITA AL MONDO SENZA IL pASSApORTO

LA CAMpANIA “RISTORA” EXpO La “Ecco Pizza e Pasta”, un raggruppamento di imprese campane, formato da Ep e Sire (due grandi aziende sul piano nazionale ed internazionale) e da industrie alimentari come Basso Fedele e figli (oli alimentari), Agritalia (dieta mediterranea), Villa Massa (limoncello), Dolceria Acquaviva (pasticceria napoletana) e Molino Caputo (farina) ha vinto la gara d’appalto per la ristorazione all’interno del Padiglione Italia di Expo 2015. Sarà una straordinaria occasione per raccontare al “mondo” la storia di due fra i prodotti più rappresentativi del nostro Paese, la pasta e la pizza.

News

Il biglietto n.1 di Expo 2015 è stato consegnato (nel luglio 2014) a Tomiyo Yamada, una 65enne giapponese grande appassionata visitatrice delle Esposizioni Universali. “Nonna Expo” come è stata soprannominata, ha iniziato con il visitare l’esposizione di Osaka nel 1970 e da allora non ne ha mai mancata una. «Sono molto curiosa di visitare Expo Milano 2015, in particolare il Padiglione Italia, che ha una struttura che mi affascina. Visiterò sicuramente il Padiglione del mio Paese, il Giappone, e i Cluster. Sono una novità, mi incuriosiscono. Si potrà vedere come lo stesso cibo viene interpretato in maniera diversa dai vari Paesi». Una visita all’Expo per lei è «una visita al mondo senza bisogno del passaporto».

SOSTA A pISA pER “VIVAIO ITALIA” Si è tenuto a Pisa il 22 gennaio il terzo incontro del programma previsto da “Vivaio Italia” per la ricerca di nuove star up giovanili sui temi centrali di Expo 2015. Si è parlato di robotica per la ricerca alimentare, presentata grazie alla collaborazione degli insegnanti della Scuola S. Anna di Pisa. Il pubblico ha potuto poi partecipare ai vari workshop del pomeriggio dedicati a “La scienza e la tecnologia al servizio dell’alimentazione sostenibile”. Si è trattato di un vero e proprio assaggio di quel che sarà Padiglione Italia a Expo 2015 che ha infatti come obiettivo principale quello di valorizzare la giovane creatività imprenditoriale italiana.

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ISRAELE, UN “gRANAIO DI CONOSCENZE” Israele è un Paese con risorse naturali limitate che fin dalla sua nascita ha dovuto impostare la sua politica agricola sulla base di un approccio a lungo termine. La scarsità delle risorse naturali ha portato il Paese ad essere un pioniere nell’uso di tecnologie innovative. Expo Milano 2015 è l’occasione per Israele di mettere a disposizione dei visitatori le competenze acquisite in questi anni, come un grande “granaio di conoscenze”. Israele si presenta all’Esposizione Universale con il concept “I campi di domani” e farà conoscere ai visitatori i grandi progetti realizzati nel settore idrico, agricolo e tecnologico.

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