Italiadagustare n 1 novembre 2014 hr

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PIÙ SAPORE PIÙ SALUTE

LE VIE DELLE SPEZIE Spezie dalla A alla Z Bon Ton

UnA TAvOLA PER OgnI OccASIOnE

Salotto in cucina

qUATTRO chIAcchIERE cOn PhILIPPE dAvERIO

[SUCCESS STORIES] EPTA - IL REgnO

dEL FREddO

EccELLEnzE ITALIAnE nEL MOndO



novembre 2014

indice

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[ EXPO chE vERRà ] 6

Che cos’è EXPO 2015?

[ EXPLORAndO ] 8

Le Vie delle spezie

10 Spezie dalla A alla Z 13 Più sapore più salute

[ gOURMET ]

15 Matteo Torretta: Chef su misura

16 Menabrea Christmas Beer

[ SALOTTO In cUcInA ]

18 Philippe Daverio: l’Arte a tavola

[ SUccESS STORIES ]

20 EPTA. Il Regno del Freddo

[ PILLOLE dI BOn TOn ]

8

18

24 The “Nude Table”

[ STILE nATURALE ]

26 Lago di Garda: Hotel Caesius

[ EcO&SOSTEnIBILE ]

29 Di che “classe” sei?

[ EXPO chE vERRà ] 30 News

Direttore Responsabile Dario Bordet Direttore Editoriale Evelina Flachi ViceDirettore Editoriale Alessandro Trani Art Director Patrizia Colombo Progetto grafico/Impaginazione Milano Graphic Studio S.r.l. Hanno collaborato Giacomo Biraghi Massimo Caramani Simonetta Guindani Carlo Kauffmann Riccardo Lagorio Paola Maina novembre 2014

Dario Martucci Alessandra Matteucci Monica Rota Momi Symon Media Partner Pubblicità, Promozione & PR Le Roy Advertising - Milano Edizioni Le Roy srl redazione@le-roy.it www.italiadagustare.com Stampa Bieffe Industria Grafica (Recanati – MC)

Periodico mensile Reg. trib. di Milano n. 287 del 02/07/12 N°iscrizione ROC: 22250 Distribuzione Gratuita Desideriamo informarLa che i suoi dati personali raccolti direttamente presso di lei o fornitici saranno utilizzati da parte di “Italia da Gustare” nel pieno rispetto dei principi fondamentali dettati dalla direttiva 95/46/CE e dal D.lgs. 171/98 per la tutela della Privacy nelle Telecomunicazioni e dalla direttiva 97/07/CE e dal d.lgs. 185/99. Eventuali detentori di copywriting sulle immagini - ai quali non siamo riusciti a risalire - sono invitati a mettersi in contatto con: Le Roy srl

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[ editor iale ]

di Evelina Flachi

Care Lettrici, cari Lettori,

lettori anche usanze e costumi

sono tanti i libri e le testate che

oltre ai prodotti del nostro ricco

parlano della nostra

territorio. Insieme “gusteremo

incantevole Italia e molte sono

l’Italia” dal punto di vista

le notizie che abbiamo

culturale e produttivo, con

imparato ad apprezzare anche

particolare attenzione alla

con l’aiuto dei media televisivi

stagionalità. La nostra

e delle informazioni turistiche,

tradizione alimentare

ma ora sono felice di

mediterranea che, anche per

presentarvi un nuovo progetto

me, è stata negli anni una base

editoriale che mi hanno

culturale sia come nutrizionista

proposto di dirigere! Per prima

che giornalista, rappresenta

cosa vi devo dire che ho

oggi uno dei temi principali di

accettato perché sono rimasta

Expo 2015. Su “Italia da

subito affascinata dal titolo

Gustare” ci occuperemo di

della testata, “Italia da

cultura, turismo e stagionalità

Gustare”, che mi ha fatto

del territorio, analizzando

subito pensare al gusto ed al

anche argomenti attuali e

benessere che possiamo

sempre in linea con Expo come

conquistare a tavola se

lo stile di vita, l’educazione

impariamo a conoscere meglio

alimentare, l’eco-sostenibilità,

anche i valori nutrizionali degli

la sicurezza dei cibi e la

alimenti contenuti nelle nostre

riduzione degli sprechi, temi dei

ricette, molto apprezzate anche

quali sempre di più dovremo

all’estero. Questa esperienza

occuparci per un miglior futuro

editoriale ha lo scopo di far

del nostro Pianeta.

conoscere ed apprezzare ai

Buona lettura!

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[ EX PO che verrà ] utti ne parlano, pochi se ne interessano veramente. Che cos’è davvero Expo Milano 2015? Sarà un grande Parco Tematico per giovani e famiglie, un grande evento, un momento di visibilità internazionale, ma non solo. Expo è già iniziata, Expo è una continua opportunità per far nascere od accelerare attività e imprese, creare nuove opportunità lavorative, attrarre turisti ed investimenti a Milano e in Lombardia. Poche righe per raccontare tutto ciò che si dovrebbe sapere su Expo 2015, ma non si sa a chi chiedere. Cos’è un’Esposizione Universale? Come sarà l’Expo a Milano? Perché sarà un successo (anche economico)? Come prepararsi al 2015? Ma soprattutto: come cogliere questa opportunità? Quanta consapevolezza abbiamo delle opportunità che nascono da questo evento? L’Esposizione Universale è un’occasione di visibilità e sviluppo che non si ripeterà per molti anni. Lavorare per viverla nel modo migliore è la direzione! Iniziamo descrivendo il format Esposizione Universale per entrare poi nel vivo

T

Che cos’è EXPO 2015? dell’Expo Milano 2015 e capire cos’è effettivamente, cosa si vedrà dal primo maggio al 31 ottobre 2015; che cosa sarà mostrato nel Padiglione Italia; quali sono le opportunità per sviluppare od ampliare il proprio business; cosa accadrà in città; le iniziative legate al turismo e le attività di internazionalizzazione fino a comprendere cosa sarà del dopo Expo.

Un evento per nazioni su scala globale che si tiene ogni cinque anni in una città del mondo e che segue una serie di regole prestabilite dal ‘Bureau International des Expositions’ o BIE A cura di Giacomo Biraghi*

novembre 2014


[ EX PO

che ver r à ]

Quindi che cos’è un’Esposizione Universale? Un evento per nazioni su scala globale che si tiene ogni cinque anni in una città del mondo e che segue una serie di regole prestabilite fissate da un organo intergovernativo, il ‘Bureau International des Expositions’ o BIE. L’Esposizione dura massimo 6 mesi e ha come tema un oggetto proposto dal Paese organizzatore, un tema di interesse globale che deve interessare l’esperienza umana nel suo complesso, legato alla sostenibilità e declinato liberamente dai Paesi partecipanti. Il BIE stabilisce una serie di condizioni prestabilite: la scelta di un’area espositiva non edificata (che deve tornare tale a evento terminato), prezzi di accesso fissi nel corso dell’Expo o il limite agli spazi commerciali all’interno di un padiglione. Chi può partecipare? Tutti i Paesi membri delle Nazioni Unite o di altre agenzie internazionali. A marzo 2014 168 erano gli stati membri sui 193 presenti all’ONU. Partecipando ad un’Esposizione Universale si ha diritto a costruire un proprio padiglione sul sito espositivo. All’evento Expo possono accedervi tutti liberamente: 41 milioni di visitatori a Siviglia nel 1992, 18 ad Hannover nel 2000, 22 ad Aichi nel 2005, un record di 73 a Shanghai nel 2010. Un evento che si conferma fra i grandi eventi internazionali assieme a Olimpiadi e Campionati mondiali di calcio.

Nel 2015 l’Expo è Milano La storia del futuro. Il mondo intero in una sola città: l’incontro tra i popoli e la cooperazione tra gli Stati. Per sei mesi scienziati, imprese, governi e cittadini di tutto il mondo

In apertura: il Padiglione Italia; in alto: l’albero della vita di Marco Balich; a sinistra: Giacomo Biraghi

metteranno in mostra le tecnologie, l’innovazione, la cultura, le tradizioni, la creatività del cibo. Il tema “Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita” è una nuova grande sfida: è possibile assicurare a tutta l’umanità un’alimentazione buona, sana, sufficiente e sostenibile? Expo Milano 2015 sarà il luogo delle domande, delle idee e delle soluzioni: un evento con una forza dirompente capace di affermare il network quale strumento di governance efficace. Sta a noi cogliere questa opportunità e partecipare alla creazione del grande successo che sarà Expo, evento di sei mesi ed eredità per il territorio. Come farlo è ciò che sapremo nei prossimi numeri! *Digital PR Expo 2015 S.p.A.

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Dall’alto: un banchetto romano ai tempi di Apicio; il canale Heerengracht di Amsterdam; la rotta delle spezie e sotto: De Coitu; nella pagina a fianco: Vasco da Gama


[ explora ndo ]

LE VIE

DELLE SPEZIE A cura di Riccardo Lagorio

F

Fenomeno scatenante delle guerre è (quasi) sempre il controllo sulla produzione e sfruttamento di risorse naturali considerate preziose. Come a metà del Settecento, quando gli scontri tra Olandesi e Francesi nelle Molucche, la parte più orientale dell’arcipelago dell’attuale Indonesia, si fecero particolarmente aspri per lo sfruttamento di vaste coltivazioni di spezie. Già alla vigilia della sua storica rivoluzione, la Francia importava circa 4.500 chilogrammi di chiodi di garofano all’anno, l’intero ricavato dei quali finiva nelle tasche olandesi. Un’immensa fortuna che è ancora evidente sullo Heerengracht di Amsterdam, il canale dei Signori, canal grande di palazzi appartenuti a mercanti nei quali l’élite arricchita dalle spezie nascondeva la sua smodata ricchezza dietro austere facciate. Del resto la tentazione della cucina del vecchio continente per le spezie aveva già una storia plurimillenaria. Dei sessanta condimenti raccomandati da Apicio, dieci provenivano da territori situati al di fuori dell’Impero ma alcuni - tra cui lo zenzero indiano, il cardamomo, il levistico e il pepe - erano fortemente presenti nella cucina apiciana e ne rappresentavano un indispensabile elemento al pari delle mediterranee salvia, origano, menta e timo. Molto più protezionista Plinio il quale all’utilizzo di aromi esotici nei cibi vedeva un’insidia all’espansionismo romano a tutto vantaggio dell’economia indiana. Anche per questa ragione la cucina ricca di spezie era costosa e distintiva: un lusso che non poteva mancare nel Medioevo per novembre 2014

dimostrare il proprio censo e la propria appartenenza sociale. Il più importante e primo cuoco francese che abbia lasciato documenti scritti nel XIV secolo, Guillame Tirel, fornisce un lungo esempio di spezie considerate indispensabili per preparare le pietanze: zenzero, cannella, chiodi di garofano, cardamomo, pepe lungo, nardo, zafferano, cumino, galanga. Tre secoli prima di lui Costantino l’Africano, monaco benedettino e maestro presso la celebre Scuola Medica Salernitana, scrive “De Coitu”, opera scientifica che dà risalto ad un altro aspetto legato alle spezie. Vi si riferiscono infatti rimedi contro l’impotenza (un elisir di zenzero, pepe, galanga e cannella), per ricostituire il fisico a seguito di impegnative battaglie di Venere (è sufficiente mettere in infusione chiodi di garofano nel latte la mattina) e per ringalluzzire un certo appetito (un composto a base di galanga, cannella, chiodi di garofano, pepe lungo, rucola e carote). Per queste presunte proprietà i matrimoni medievali erano celebrati a vino speziato e nell’Inghilterra del XVIII secolo c’era ancora l’abitudine di servire ai novelli sposi un cocktail energetico composto di vino, tuorli d’uovo, cannella e noce moscata prima che si ritirassero nel talamo nuziale. Alla stessa convinzione si rifà con ogni probabilità il Corano, dove nella sura 76 riferisce che ai martiri virtuosi verranno servite coppe piene fino all’orlo di vino aromatizzato allo zenzero che scaturisce dalla fonte Salsabeel. Perché le spezie sono davvero un alimento… mondiale.

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[ explor a ndo ]

SPEZIE

DALLA A ALLA Z Anice. L’anice comune è una pianta originaria dell’area mediterranea e oggi è coltivato in molti Paesi a clima temperato. I semi hanno un aroma molto forte e un sapore dolce e penetrante. Il suo uso più frequente è come aromatizzante di caratteristici liquori come l’anisetta italiana, l’ouzo greco, i pastis francesi, ed il rakı turco. Cannella. Il vocabolo deriva dalla forma esibita dalla spezia, ovvero la scorza asportata dai rami più giovani, che viene raschiata ed essiccata: si accartoccia su se stessa assumendo la forma di una piccola canna. È molto fragrante, dolce e delicata, usata nella cucina europea per aromatizzare creme, dolci e cioccolato, oppure vini e vermut. In Oriente la cannella occupa invece una posizione centrale nei piatti a base di carne e riso. Cardamomo. I Greci ed i Romani lo utilizzavano per profumare le terme insieme allo zafferano. Si presenta sotto forma di baccello (verde se mantenuto protetto dall’aria, altrimenti cambia colore rapidamente e diventa color nocciola) contenente piccoli semi di colore marrone o nero. Grazie alla freschezza dei semi, è assai utilizzato nel tè e nella preparazione di dolci, tra cui il kolompé di Kerman (Iran), di pasta allo zafferano e ripieno di confettura di datteri e cardamomo. Chiodi di garofano. Quelli che comunemente troviamo in commercio sono i boccioli del fiore colti quando sono ancora chiusi: vengono fatti essiccare fino a che non diventano di colore marrone. Estremamente fragranti, la diffusione dell’uso alimentare inizia nel Medioevo. Oggi sono usati con moderazione nella cucina occidentale per aromatizzare vini caldi e vivande di carne. Cumino. Del cumino si utilizzano i semi. Possiede odore forte e gusto dolciastro ed è elemento fondamentale per il curry. Ma è ben presente nella panificazione altoatesina e in alcuni formaggi valdostani. Noce moscata. È il seme del frutto di un albero originario dell’attuale Indonesia. Dopo l’essiccazione la noce moscata assume un colore brunastro, talvolta con sfumature biancastre dovute alla calce con cui viene trattata per proteggerla dagli insetti. L’aroma della noce moscata è dolce e caldo, ma svanisce presto una volta che essa venga aperta. Pepe. Il pepe è la spezia maggiormente usata nella cucina di tutto il mondo. A Roma, nel periodo imperiale, il pepe nero era una spezia diffusa e popolare, tanto da essere inclusa tra quelle non tassabili, perché considerata quasi di prima necessità. Il pepe più diffuso è di quattro tipi: il pepe nero, che si ottiene dai frutti immaturi e fatti essiccare al sole; il pepe bianco, che si

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novembre 2014


[ explor a ndo ]

an

ottiene dai frutti lasciati maturare sulla pianta fino al colore rosso, decorticati ed essiccati; il pepe rosso; il pepe verde, raccolto quando è ancora acerbo e conservato principalmente allo stato umido. Il più piccante è quello bianco: in particolare quello della regione di Penja in Camerun, assai aromatico, sostituisce all’uso il peperoncino. Senape. I semi vengono prima fatti macerare in acqua, perché l’aroma della senape si sviluppa solo quando entra in contatto con un liquido. In commercio si trovano, sotto varie denominazioni, due tipi di senape: la media e la forte. La media è preparata utilizzando, oltre i semi, anche il baccello; la forte usando solo i semi. Nella cucina occidentale la senape è preferenzialmente usata sotto forma di salsa cremosa. Sommaco. È una spezia ancora poco utilizzata in Italia, ma assai apprezzata in Medio Oriente. Ha gusto spiccatamente agro, che deriva dai frutti non ancora maturi della pianta e fatti essiccare per trarne una polvere. Lo si utilizza in Iran come condimento della carne macinata per il kebab, in Libano per insaporire il pesce, in Iraq e Turchia per le insalate. Vaniglia. La vaniglia è il frutto, a forma di baccello stretto e allungato, di un’orchidea rampicante, originaria del Messico. Le coltivazioni sono diffuse in parecchie aree del mondo zone, ma soprattutto nel Madagascar, che da solo assicura il 40% della produzione mondiale. La vaniglia è oggi adoperata quasi esclusivamente per aromatizzare preparazioni dolciarie, quali creme, budini, cioccolato, gelati. La vaniglia è una spezia molto costosa, seconda come valore solo alla zafferano. Zafferano. La spezia è costituita dai tre grandi stigmi arancione colti a mano quando il fiore è completamente aperto ed essiccati. Occorrono 100.000 fiori per ottenere 5 kg di zafferano fresco e 1 kg di zafferano essiccato: ecco perché questa spezia è la più costosa e la più adulterata sul mercato. La raccolta era molto diffusa in Europa nel Medioevo, ma l’impossibilità della meccanizzazione ne ha fatto abbandonare la produzione. L’Iran produce oltre l’80% del consumo mondiale. In Italia sono tre le aree dove si coltiva zafferano a Denominazione d’Origine Protetta: l’Aquilano (Zafferano dell’Aquila DOP), a San Gimignano nel Senese (Zafferano di San Gimignano DOP) e in Sardegna (specie nel Medio Campidano; Zafferano di Sardegna DOP). Gli stigmi conferiscono un sapore caratteristico ed amarognolo agli alimenti mentre lo zafferano in polvere, oltre ad aver perso gran parte dell’aroma, si presta a essere rm adulterato con il cartamo e con la curcuma. Ke i d Zenzero. Si coltivata in tutte le regioni tropicali. Per pè Kolom il suo aroma fresco, penetrante e caldo, si sposa bene con piatti dolci e salati. In Occidente ha goduto il massimo favore nella cucina medievale. Ai giorni nostri trova largo impiego nella cucina orientale e nei paesi anglosassoni come ingrediente di dolci e di bevande, anche alcoliche. novembre 2014

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[ explorando ]

PIÙ SAPORE

PIÙ

SALUTE A cura di Evelina Flachi

O

Oggi le spezie stanno tornando sulle nostre tavole. Ed è un bene perché possiedono molte virtù. Sono salutari: danno più gusto e sapore alle nostre pietanze riducendo l’apporto di sale durante la giornata, dannoso, se in eccesso, ad ipertesi ed a soggetti che soffrono di ritenzione idrica. Tra le spezie più dotate spicca la cannella: stando a una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica americana Diabetes Care, aggiungerne un cucchiaino ai cibi aiuterebbe a ridurre i livelli di zucchero nel sangue e ad abbassare colesterolo LDL e trigliceridi. Un’altra superstar è la radice della curcuma, da cui si ricava una polvere gialla che, oltre ad essere un ingrediente del curry, è ottima per condire, riso, verdure

e pesce. Alcuni studi hanno evidenziato la sua potente azione antinfiammatoria. In più, i ricercatori del CNR di Catania, dell’università di Pavia e gli scienziati americani del New York Chemical College hanno confermato che gli antiossidanti contenuti sono in grado di contrastare l’invecchiamento del cervello. Parente della curcuma è lo zenzero che negli Usa è stato inserito nella lista dei 10 alimenti più importanti per la prevenzione del cancro: tra i tanti benefici, pare sia un toccasana per la mucosa dello stomaco. Infine lo zafferano: deve il suo colore all’altissima concentrazione di carotenoidi, sostanze antiossidanti che contrastano l’invecchiamento delle cellule e l’accumulo dei radicali liberi.

Quali sono le caratteristiche nutrizionali dello zafferano? Contiene carotenoidi, importanti per la protezione delle cellule contro i danni delle ossidazioni e dei radicali liberi: vitamina B1 necessaria per la crescita, vitamina B2 utile per il metabolismo dei grassi, proteine e carboidrati, oltre a utili aromi che contribuiscono a migliorare la digestione. Che ruolo può svolgere lo zafferano all’interno dell’alimentazione? Sono sufficienti piccolissime quantità per conferire ai piatti il sapore caratteristico fornito da un olio essenziale costituito da sostanze che possono favorire la digestione in quanto esso stimola le secrezioni gastriche. Per le sue caratteristiche nutrizionali lo dovremmo usare con maggior frequenza nei nostri piatti. È vero o falso che lo zafferano fa dimagrire? Non fa dimagrire! Come tutte le spezie, conferendo sapore al cibo, può favorire una riduzione del sale, utile a chi tende a trattenere liquidi, o di altri condimenti, pratica valida per ridurre le calorie. Esistono rischi per un’assunzione impropria di zafferano? Non risulta mai dannoso, visto la modica quantità d’uso.

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[ gourmet ]

EXECUTIVE CHEF

MATTEO TORRETTA

SEMPRE PIÙ IN ALTO!

A cura di Riccardo Lagorio

A

Al nono e decimo piano del Brian&Barry Building San Babila, moderno “department store” (dodici piani di moda e food) nel cuore di Milano, ha casa il ristorante Asola | Cucina sartoriale, prestigiosa meta gourmet per tutti gli amanti dell’haute cuisine e regno del noto chef meneghino Matteo Torretta. Lo chef (reduce dall’esperienza del V piano nel Grand Hotel Visconti Palace) propone una vera e propria cucina “su misura”, con una visione sartoriale della gastronomia che si traduce anche nell’architettura originale e innovativa del ristorante stesso. Il locale dai tratti molto raffinati ospita all’interno una settantina di coperti disposti in moderni tavoli di noce, un’enorme e spettacolare cucina a vista e una terraznovembre 2014

za con panorama mozzafiato sul cuore pulsante di Milano e una stanza vip all’ultimo piano, che fa di Asola un luogo unico a Milano. Matteo Torretta interpreta la grande cucina italiana in chiave contemporanea e internazionale, ma la carta non rispecchia la canonica divisione in antipasti, primi e secondi. Altra importante novità di questa gemma della ristorazione milanese è che tutti i piatti sono nel listino con la porzione sia intera che dimezzata, ovviamente anche nei prezzi!

RISOTTO ALLA MILANESE 2 litri di brodo, 50 g di grana grattugiato 50 g di burro 4 g di zafferano 200 g di riso carnaroli 20 g di midollo 400 ml di vino rosso 1 scalogno 10 g di zucchero prezzemolo Ricaviamo il midollo dagli ossi. Tostiamo il riso in una casseruola con un filo d’olio e il midollo. Una buona tostatura fa sì che il riso non scuocia e preserva la compattezza dei chicchi. Tostare il riso, infatti, serve a chiuderne i pori per aumentarne la tenuta alla cottura. Aggiungiamo lo zafferano. Iniziamo a bagnare con il brodo e proseguiamo la cottura, per 13-14 minuti, aggiungendo man mano altro brodo. Tritiamo lo scalogno. Facciamo appassire lo scalogno in padella, con il burro. Aggiungiamo il vino rosso, lo zucchero e il prezzemolo e facciamo ridurre per 10 – 12 minuti. Filtriamo la salsa. Togliamo il riso dal fuoco e mantechiamo con burro e parmigiano. Serviamo con la riduzione al vino rosso.

ASOLA CUCINA SARTORIALE Brian&Barry Building Via Durini 28, Milano Tel. 02 92853303 www.asolaristorante.it


[ gour met ]

MENABREA CHRISTMAS BEER

Nuovo packaging con 2 calici serigrafati a colori per l’edizione 2014 della “rossa” di Natale

SI VESTE DI NUOVO

Innovazione nel segno della tradizione. Per festeggiare l’appuntamento natalizio, Birra Menabrea propone la celebre ‘Menabrea Christmas Beer’ in un nuovo più accattivante packaging, rivisitato sotto il profilo grafico e stilistico. Identica invece la referenza, la rossa speciale di Natale, ideale per accompagnare le numerose occasioni di convivialità. La Birra di Natale nel nuovo astuccio, con maniglia interna in cartone, contenente 4 bottiglie da 66 cl e 2 calici serigrafati a colori, è disponibile da fine ottobre. Una proposta elegante e di qualità per festeggiare il Natale nel segno della migliore tradizione.

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BIRRA DI NATALE un’antica tradizione

Prodotte nel nord Europa da più di duecento anni, le birre di Natale sono ormai diventate una tradizione diffusa anche in Italia e in America. Si tratta di birre speciali, quasi sempre a elevata gradazione, adatte alle rigide temperature invernali e alle tradizionali “abbuffate” che tanto ci seducono durante le magiche festività natalizie! Queste birre sono abitualmente caratterizzate da una spiccata aromatizzazione ottenuta con l’impiego dei migliori malti e l’aggiunta di speciali spezie che arricchiscono il gusto con note di frutta ed evidenti sentori dolci. Comunque sia, queste birre rientrano nella vasta categoria delle etichette stagionali, a tiratura limitata e sono da considerarsi birre d’annata a tutti gli effetti, dal momento che difficilmente si ripresentano al consumatore perfettamente uguali a quelle dell’anno precedente. novembre 2014



[ s alotto in cucina ]

I

In questo nuovo spazio - ‘Salotto in Cucina’ - non troverete chef stellati con le loro prestigiose ricette, bensì personaggi esperti in tutt’altri campi di attività. Incontreremo, mese dopo mese, attori, scrittori, sportivi, designer e altri artisti - noti e meno noti - per scoprire quali sono i loro “gusti”, di cosa amano conversare a tavola, se adorano cucinare e qual è il piatto più apprezzato dagli amici, o se amano semplicemente ‘mangiare’. Ha inaugurato il nostro nuovo salotto il carismatico Prof. Philippe Daverio.

Prof Daverio, per le ‘Donne del Vino’ è «l’Uomo dell’Anno». Qual è stata la motivazione? Semplice, da sempre mi occupo del paesaggio e sono un grande difensore del paesaggio rurale. Sono contento di questo riconoscimento.

Cosa intendeva con quella battuta sui ‘12 bicchieri in tavola’? Che si stava benissimo anche con il solo bicchiere di una volta, ad esempio. Basta esagerazioni in tavola. È vero o no che oggi ci sono per il vino rosso bicchieri così grandi che sembra ci manchi solo il pesce rosso? I francesi hanno bevuto per secoli i loro meravigliosi Bordeaux in piccoli bicchieri con il gambo e l’orlo dorato. Adesso c’è la mania che bisogna sentire nel vino tutti i suoi sapori. Ma perché? Chi l’ha detto?

Bere è un rito, soprattutto bere in compagnia. Sì, certo, però non è necessario fare finta di essere tutti esperti di enologia.

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QUANDO L’ARTE SIEDE A TAVOLA « A cura di Monica Rota

È vero o no che oggi ci sono per il vino rosso bicchieri così grandi che sembra ci manchi solo il pesce rosso?

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[ s a lotto

in cucina ]

A sinistra in alto: Philippe Daverio con Elena Martusciello Presidente dell’Associazione delle Donne del Vino; sotto: il Professore con Marco Toffolin titolare della Locanda da Lino a Solighetto

gollista con un socialista. Qui è normale che destra e sinistra pranzino insieme. Il tutto deriva dalla nostra tradizione papalina: allora i cardinali si battevano fra di loro per eleggere Papa, ma una volta eletto tutti a mangiare insieme!

C’è un uomo politico con il quale mangerebbe volentieri insieme? Sì, con il Presidente Giorgio Napolitano, perché ha gusto e soprattutto stile. È nato con una certa classe.

Come si mangia, oggi, in Italia? Un secolo fa mangiavano in pochi, ma bene. Oggi mangiano in tanti, ma pochi mangiano bene. In casa è la mamma che insegna a ‘mangiare’: i ragazzi un po’ ribelli quando escono passano dal maccherone all’hamburger e, rientrando a casa, tornano al maccherone. Poi ricordiamoci che l’Italia esprime nel mangiare la sua percezione del ‘buon gusto’.

Cibo e Arte: com’è cambiato questo rapporto? Una volta era diverso perché il cibo era necessario, anche il vino era un alimento perché consentiva alle persone povere di assumere rapidamente calorie. Oggi il cibo può definirsi un percorso culturale. Una volta eravamo un Paese povero ma bello, oggi siamo meno poveri e meno belli. Per quanto riguarda la tavola siamo il Paese ‘più buono’ anche se non siamo più il Paese più bello al mondo. novembre 2014

Ricordo un bellissimo programma tv dove parlava di Arte a tavola con alcuni amici, pittori, artisti, critici d’arte… Il programma si chiamava ‘Notturno’. Ha ragione, era molto bello, veniva registrato in case di Milano e della Maremma: si parlava d’Arte ma anche del piacere di stare a tavola e dell’estetica della tavola. Si creava un calore, un’atmosfera particolare fra tutti i commensali.

Non la farà più? No, perché alla RAI non piaceva. C’era un Direttore… diciamo un po’ troppo ‘pop’. Trovava questa roba snobistica perché l’avevamo girata in case particolari, pensi a quella - molto simpatica - fatta sul tetto della Villa Malaparte. Sa, la RAI è una ditta ‘strana’.

I nostri politici di diversi colori si siedono insieme a tavola? L’Italia è un Paese strano. In Inghilterra è quasi impossibile vedere a pranzo un conservatore con un labourista così come in Francia un

In una trasmissione tv dove si parlava di cibo e di politica Lei disse che «solo l’Europa ci potrà salvare anche grazie alla sua ‘tavola’». Sì, certo, io sono un filo-europeista convinto, un difensore delle nostre radici. L’Europa è la prima gastronomia del mondo. Io voglio che si torni allo spirito dell’Europa di Adenauer e di Schuman, voglio che le ‘pommes frit’ dialoghino con lo ‘steak au poivre’ e questo con gli ‘spaghetti ca pummarola’, perché in questo campo siamo assolutamente imbattibili.

Il prossimo 11 dicembre concluderemo le nostre “Riflessioni sul futuro” con l’incontro “Expo 2015: il mondo a tavola”. Si parlerà delle tavole del mondo, dei diversi costumi, delle diverse abitudini, soprattutto dei cibi tanto diversi da Paese a Paese. Ci conferma che ci sarà? Sì, con grande piacere. Non mancherò. Grazie, Professor Daverio.

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[ s ucces s stor ies ]

ECCELLENZE ITALIANE NEL MONDO

EPTA

IL REGNO DEL FREDDO

[

EPTA È UN GRUPPO MULTINAZIONALE SPECIA-

LIZZATO NELLA LA PRODUZIONE E VENDITA DI SISTEMI PER LA REFRIGERAZIONE COMMERCIALE E OFFRE UNA GRANDE VARIETÀ DI SO-

LUZIONI PER LA CONSERVAZIONE E L’ESPOSIZIONE DI PRODOTTI FRESCHI E SURGELATI.

Intervista a cura di Alessandro Trani

l gruppo vanta una posizione competitiva mondiale forte e bilanciata sia geograficamente che nelle diverse aree di business, grazie ai suoi marchi Costan, Bonnet Névé, George Barker, Eurocryor, Misa e Iarp. Con headquarter a Milano, Epta opera con un organico di 4.000 dipendenti, una capacità produttiva annua di 100mila unità ed un fatturato di circa 650 milioni di euro. Una realtà dall’identità italiana, dotata di strategici presidi com-

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merciali in 35 Paesi e 11 unità produttive di cui: 4 in Italia (a Limana, Solesino, Casale Monferrato e Pomezia), 3 in Francia e 1 nel Regno Unito, in Argentina, in Turchia, in Cina e in Thailandia. Una capacità competitiva che abbraccia tutto il mercato del Freddo e guarda con interesse ai Paesi Emergenti, in cui Epta è già ben radicata. Abbiamo incontrato il Dott. Luca Ballerio, Direttore Sistemi Informativi, per conoscere più da vicino questa “eccellenza italiana nel mondo”. novembre 2014


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A sinistra: Luca Ballerio; sotto: GranVista di Costan, protagonista incontrastato del reparto freschi del nuovo punto vendita Oasi a Giulianova (TE)

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Dott. Ballerio, come nasce questa bella storia italiana? È la storia di un successo partito dall’Italia nel 1986 con il marchio Costan e sviluppato grazie ad una politica di espansione basata sull’acquisizione di importanti brand esteri e sui continui investimenti in ricerca e sviluppo, puntando su soluzioni innovative e sempre più efficienti, per accelerare la crescita nei mercati emergenti e consolidare il business in quelli maturi. Negli ultimi anni, Epta ha infatti rafforzato la propria presenza in Sud America, oltre che in Medio Oriente, Arabia Saudita, Europa Sud Orientale e Asia Occidentale. Infine, il Gruppo si è esteso ulteriormente negli ultimi due anni grazie all’unione, nel 2013 con l’italiana Iarp e, nel luglio scorso, con l’inglese Cold Service Group Limited.

Qual è il segreto del successo del Gruppo Epta, soprattutto in tempi non facili per le nostre multinazionali? La nostra “formula” per il successo è racchiusa in: innovazione, sostenibilità, e soluzioni tailor-made. In primo luogo, l’innovazione tecnologica è una caratteristica peculiare dei prodotti del Gruppo Epta e garanzia di importanti traguardi raggiunti nella salvaguardia delle risorse energetiche e nella riduzione dell’impatto ambientale. Inoltre, Epta eccelle anche nella personalizzazione dell’offerta, coniugando merchandising e sistemi per la refrigerazione di nuova generazione. Le competenze specialistiche di ogni brand consentono di proporre sistemi ideali per ogni ambito applicativo, dai Discount, agli Ipermercati, ai negozi di prossimità fino al settore Horeca.

Quali sono i prodotti di punta dell’Azienda?

I Sistemi informativi sono centralizzati?

Core business del Gruppo è la produzione e commercializzazione di sistemi completi per la refrigerazione commerciale, realizzati grazie all’integrazione di specifiche linee di prodotto proposte dai nostri brand. Dai banchi tradizionali a temperatura positiva e negativa, ai banchi a gruppo incorporato, dalle celle frigorifere alle centrali di media e grande potenza. Due nuove soluzioni, presentate ad Euroshop 2014, sono “GranVista”, eccellenza della tecnologia REV UP (un banco frigorifero verticale inedito, completamente reingegnerizzato, efficiente e multisensoriale) e il primo temporary shop refrigerato (uno spazio espositivo mobile e completo di banchi frigoriferi, nato dalla collaborazione tra l’Innovation Center di Epta e il Politecnico di Milano).

Sì. A partire dal 2000, a seguito delle acquisizioni di realtà diverse tra loro, si è resa necessaria l’unificazione dei sistemi e la centralizzazione delle funzioni aziendali. Il driver fondamentale è stato la ricerca di una soluzione in linea con l’obiettivo del Gruppo, che era quello di razionalizzare e creare un modello ben strutturato ma semplice e lineare, facilmente replicabile ed espandibile. Cercando soluzioni tecnologiche consolidate, abbiamo identificato e acquisito il sistema ERP che meglio rispondesse alle nostre esigenze, che ha semplificato di molto i processi e il mondo applicativo.

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Quanto è importante per la vostra realtà la continuità del servizio? È di vitale importanza. Poiché i nostri prodotti devono dare un servizio continuativo abbiamo dovuto fron-

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[ success

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A sinistra: Adrian Westrup (Coldservice), Alan Betts (Epta), Stephanie Durbin-Wood (Cooperative Group) e il presentatore dell’evento

teggiare un problema di continuità di servizio nel territorio europeo ma anche world-wide. Continuità per noi significa dare 24 ore di servizio effettivo in ogni nostra sede, che si trovi a Roma, in Cina, in Argentina o in altra parte del mondo. Quindi ci siamo dovuti dotare di adeguate tecnologie e procedure automatizzate, affrontando problematiche che impattavano le logiche di back-up/restore, di lancio delle classiche applicazioni batch sui sistemi… non ultimo il tema del Disaster Recovery… Nel 2005 siamo passati dai vecchi sistemi Digital ai sistemi IBM: attraverso un percorso di affinamento progressivo nel 2011 abbiamo completato l’allestimento del sito di DR, con capacità di calcolo ridotta rispetto a quella della sede centrale, ma capace di erogare tutti i servizi vitali.

Con quali partner avete affrontato il DR, e dove si trova il sito? La sede iniziale è stata Limana, con logica di aggiornamento asincrono (ogni 24h). Oggi la logica asincrona non è più in linea con le esigenze del monitoraggio dei punti vendita, le interazioni con gli spedizionieri e il controllo di certi processi industriali in tempo reale. Abbiamo iniziato, con il nostro partner tecnologico IAN, una revisione massiccia della logica del DR mettendo in discussione per prima la location di DR, soprattutto per un discorso di costi (di trasmissione dati e spostamento del personale). Abbiamo quindi optato per il sito di Casale Monferrato (Iarp) che, per caratteristiche e posizione geografica,

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consente più veloci tempi di ripristino del servizio. IAN, ‘system integrator’ e nostro partner tecnologico strategico, ci affianca da diversi anni, conosce bene la nostra realtà ed è molto efficiente nel proporci risposte adeguate ad ogni nostra esigenza. È la politica che seguiamo anche con altri partner.

L’argomento della refrigerazione è strettamente legato alle tematiche di Expo 2015, soprattutto in termini di Cultura dell’Alimentazione. Expo 2015 rappresenta per voi una opportunità interessante? Certo, Epta infatti partecipa all’interno di ANIMA al Progetto di Confindustria nel Padiglione Italia. Expo2015 è un’importante occasione per presentare i nostri nuovi progetti e soluzioni, che si allineano perfettamente con il tema “Feed the planet. Energy for life”, fil rouge dell’Esposizione Universale. I nostri obiettivi principali sono, infatti, la garanzia dei più elevati standard di conservazione degli alimenti, il continuo miglioramento dell’efficienza energetica, assicurando nel contempo una shopping experience più piacevole per il consumatore e proficua per il retailer. Un primo esempio è lo “Shop in Shop”, a cui ho già brevemente accennato prima, lanciato in occasione della Milano Design Week 2014. È il primo “temporary store del freddo”, realizzato in collaborazione con il Politecnico di Milano, ideale per organizzare show cooking, vendite occasionali legate ai territori o per specifiche ricorrenze all’interno di centri, ristoranti, nelle piazze, ovunque si voglia. novembre 2014


www.bijouxdessert.com


[ pillole di bon ton ]

THE “NUDE TABLE”

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Alessandra Matteucci Wedding Planner Event Creator

San Pietro Sopra le Acque è un convento secentesco con affreschi restaurati, oggi destinato a residenza d’epoca per visitatori che vogliano godere della serena bellezza del paesaggio martano. La particolarità della zona in cui sorge il borgo di Massa Martana (Perugia) è la ricchezza di boschi, formati da macchia mediterranea. Seriamente danneggiata dal terremoto del 1997, in una decina d’anni la cittadina ha chiuso quel drammatico capitolo e recuperato tutto quello che serviva per ridare dignità all’antico borgo di origine romana, nato come stazione di sosta sulla Via Flaminia. La presenza romana è testimoniata tra l’altro dal Ponte Fonnaia, del III secolo a.C. Nei pressi del paese è visitabile uno stupendo sistema catacombale del III-V secolo d.C. Dal I al V secolo d.C. Massa Martana ospitò vari santi, da S. Felice, a Fidenzio a Terenzio, a Faustino, santa Illuminata. Fu devastata durante le guerre gotico-bizantine subendo la stessa sorte della vicina Carsulae, ma, passata sotto il dominio di Spoleto, trovò nuova vita. Degni di nota le mura castellane e poi il pittoresco borgo fortificato Villa San Faustino, ove è ubicata la Chiesa omonima di origini romane e i numerosi castelli e chiese disseminati nei paraggi.

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www.alessandramatteucci.com info@alessandramatteucci.com

MASSA MARTANA

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Benvenuti nella mia nuova rubrica in questa rivista molto accattivante a partire dal titolo “Italia da Gustare”. Faremo insieme un viaggio tra i mille incantevoli luoghi di cui è ricco il nostro Paese, vi illustrerò simpatiche ‘mise en place’ e pillole di bon ton per rendere unica e speciale qualsiasi occasione. Oggi vi presento con naturalezza l’allestimento di una tavola stile “Nude Table”. Ci troviamo tra le verdi colline umbre, presso la Residenza d’epoca San Pietro Sopra le Acque di Massa Martana, dove possiamo apprezzare in un trionfo di verde, la nostra raffinata tavola, pronta ad accogliere gli ospiti. In questa occasione, uscendo dagli schemi, cioè senza il solito tovagliato, ho potuto mettere in risalto i pochi ma essenziali e ricchi componenti della tavola. Al centro, in omaggio all’autunno, prodotti della terra melanzane, cavolfiori, uva nera ed immancabile il candelabro d’argento che dona un tocco di eleganza e raffinatezza, come anche i cristalli colorati che giocano con la cromia dell’ambiente. Una tavola va creata con semplicità, anche nella sua composizione, il voler inserire un vassoio con tali primizie, darà modo ai presenti di poter commentare la mise en place, che in questo caso ‘sposa’ fedelmente l’autunno. Questi e altri particolari accorgimenti e piccoli segreti vi proporrò ogni volta nelle mie creazioni, sempre uniche e diverse. Non vi resta che seguirmi, e rimarrete piacevolmente stupiti.

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Via Flaminia a Massa Martana, la Catacomba di Villa San Faustino e Ponte Fonnaia


[ pillole

di bon ton ]

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A tavola perdonerei chiunque. Anche i miei parenti Oscar Wilde

Da sempre considerata il vero focolare della famiglia, la tavola è stata in ogni epoca il punto d’incontro più importante della collettività e del vivere in comune. Quanto si è parlato, discusso, gioito e persino tramato attorno ad essa! La tavola era (ed è) il luogo dove festeggiare avvenimenti e vittorie, discutere di affari, suggellare accordi, dove si appianavano controversie e nascevano nuovi amori, ma anche dove si sono intessute congiure e consumate tragedie. Condividere il cibo è un rito di socializzazione, di aggregazione, un modo unico di festeggiare gli avvenimenti importanti. Nessuno, anche quelli che vengono definiti “indifferenti” al cibo (che considerano il mangiare solo un rifornimento di calorie), sono totalmente distaccati o emotivamente non coinvolti dai rituali del convivio. Tuttavia non tutto quello che viene portato a tavola è gradito allo stesso modo.

Alessandra Matteucci durante l’allestimento di una tavola

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L’ARTE DI APPARECCHIARE L’arte di apparecchiare è sempre stata fondamentale, fin dall’antichità. Agli albori della storia la tavola era costituita o da una semplice pietra se non dalla nuda terra e gli “arredi” erano conchiglie, gusci, legni sagomati o rozzi strumenti in selce ed ossidiana. Nel corso del tempo furono creati utensili di varie forme, per adeguarli al gusto e alle abitudini dei gruppi sociali che andavano formandosi, alle tradizioni ed ai cibi che venivano preparati. Nell’epoca della Roma imperiale le tavole venivano agghindate con tovaglie colorate, su cui si adagiavano in bella mostra piatti lavorati in oro, argento e pietre preziose. Nel Medioevo oltre al colore aveva notevole importanza anche la forma dei cibi. Erano amati quelli che riproducevano linee realmente esistenti e rassicuranti, come per esempio torte e pasticci modellati a forma di anello, ferro di cavallo o lettera dell’alfabeto. Nel periodo rinascimentale la presentazione dei cibi fu ulteriormente impreziosita con l’inserimento di stoviglieria realizzata con materiali in vetro o maiolica. A volte il convivio veniva arricchito persino con la creazione di macchine e strumenti inizialmente pensati per le scene teatrali (vengono citate alcune realizzazioni addirittura di ‘Leonardo’). Infatti, succedeva che durante i banchetti scenografie a tema apparivano e scomparivano dal pavimento, con lo scopo di stupire i convitati ed esaltare il prestigio del padrone di casa.

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[ s tile na tur ale ] La “Penta-dieta” della dott.ssa Evelina Flachi

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Bardolino, felice borgo sulla sponda orientale del lago di Garda, sorge una piccola oasi di benessere, l’Hotel Cæsius Thermæ & SPA Resort. Grazie a una struttura magnificamente armonizzata con il verde paesaggio in cui s’immerge, dallo stile mediterraneo, caldo e luminoso, Caesius è in grado di offrire ospitalità raffinata e discreta in un’atmosfera di estremo relax. È il luogo ideale per ritornare in armonia con se stessi e con il mondo, con la natura e le stagioni, grazie ad un’ampia gamma di servizi di comprovata efficacia, alla cordialità e all’eccellente competenza del personale del Caesius Beauty Center, unito ad uno dei centri Ayurvedici tra i più completi d’Italia, diretto dal Dr. Silvano Pomari. E per un benessere totale, dopo un piacevole relax nelle meravigliose piscine del Resort, il gusto della buona cucina genuina nel ristorante interno si lega al piacere della salute.

Novità 2014, presso l’Hotel Caesius Thermae & SPA Resort - in esclusiva per il Veneto - è possibile seguire la famosa “Penta-dieta Flachi”, il regime alimentare combinato con metodologie e trattamenti estetici mirati, messo a punto dalla nota nutrizionista dott.ssa Evelina Flachi e che grazie alla sinergia con l’acqua termale Ceasius, diventa “Penta-Dietox”. Altamente detossinante ed alcalinizzante, la penta dieta non è solo una dieta alimentare, ma è una vera metodologia che mira a ridurre sovrappeso, ritenzione idrica e cellulite andando ad agire in base alla morfologia, la costituzione ed i punti critici di ogni singola persona. Basato sul concetto che per stare bene occorre mantenere il delicato equilibrio tra i 5 nutrienti utili al nostro organismo, il metodo della dott.ssa Flachi vuole perseguire tre obiettivi: 1 Detossinare 2 Favorire le funzioni depurative e metaboliche 3 Stimolare la perdita di peso La Penta-dieta… punta sul 5! Attingendo dall’azione funzionale dei cibi per riequilibrare l’organismo che

Hotel Caesius Thermae & SPA Resort Una perla di benessere sul lago di Garda 26

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nel tempo cambia le proprie necessità energetiche, biologiche, e psicofisiche, il metodo Flachi prevede: 5 pasti (3 principali e 2 spuntini). 5 nutrienti (proteine, zuccheri, grassi vegetali, vitamine/minerali, fibre) il concetto delle “5 P” (Primi, Pane, Polenta, Pizza, Patate da non assumere mai insieme nello stesso pasto) Il metodo Dietox Flachi può avere una durata di 3 – 5 – 7 giorni e prevede durante la giornata l’assunzione di almeno 8 – 10 bicchieri di acqua oligominerale Caesius (anche sotto forma di bevande e tisane appositamente preparate con estratti fitoterapici). L’acqua oligominerale Caesius è infatti nota per le sue importanti proprietà sull’organismo. Presa per bocca è utile per stimolare i processi digestivi, favorire la depurazione dei reni e del fegato, regolare il metabolismo basale e del glucosio e favorire l’eliminazione degli acidi urici. È inoltre possibile effettuare dei bagni in acqua termale particolarmente utili per contrastare la ritenzione dei liquidi, la cellulite ed il sovrappeso. Un’alimentazione leggera ma gustosa, con corrette combinazioni alimentari e particolari cibi alcalinizzanti, sono alla base dei diversi menù della

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Penta-dieta, elaborati e studiati per garantire che serviranno a disintossicare l’organismo e favorire il successivo dimagrimento, senza lo stress di una dieta punitiva e restrittiva, sempre supportati e guidati dai medici e dallo staff del Centro Termale & Ayurvedico Caesius. Il metodo della dott.ssa Flachi può essere inoltre personalizzato anche per ospiti vegetariani, vegani e celiaci. Un clima particolarmente favorevole, un ambiente rigenerante ed una struttura con centro Termale, Ayurvedico e Benessere all’avanguardia, ha portato la dott.ssa Flachi a scegliere il Lago di Garda e l’ Hotel Caesius Thermae & SPA Resort di Bardolino come sede per l’applicazione dei suoi metodi. Per chi non soggiorna in hotel, è possibile effettuare i trattamenti Detossinante - Anticellulite e Detossinante Snellente e tutte le altre metodologie della Penta-dieta, presso il Centro Beauty Termale ed Ayurvedico Caesius di Bardolino.

In apertura: un’immagine suggestiva dell’Hotel; sopra: lo Staff medico nella cucina; la sauna finlandese e la piscina termale con idromassaggio; Antonella Clerici ospite dell’Hotel con Evelina Flachi; dolci a tavola

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[ eco& s os tenibile ]

DI CHE “CLASSE” SEI? A cura di Max Caramani Rete Irene, un network di imprese lombarde specializzato nella riqualificazione energetica, ha condotto sul tema una ricerca intervistando circa un migliaio di cittadini milanesi tra i 24 e i 65 anni. Ebbene, il 71% degli intervistati non sa a che classe di efficienza energetica appartiene l’abitazione dove vive. Alla domanda “Cosa si intende per edificio in classe A?” solo il 37% delle persone dimostra di esserne a conoscenza. Il 26% risponde sbrigativamente che la classe A sta a indicare quanto è nuova la casa e il 18% sostiene che fa riferimento a un ipotetico grado tecnologico dell’abitazione. Quattro intervistati su dieci sono consapevoli che un intervento complessivo risulta esnovembre 2014

sere più efficace rispetto a tanti piccoli interventi, anche se (forse per timore dei costi) ad essere più gettonati sono le sostituzioni degli infissi (61%) e l’isolamento dei muri esterni (67%). Più di un milanese su due (54%) non conosce quanto spende mediamente ogni anno per il riscaldamento di casa sua anche se talvolta sa perfettamente quanto spende per la casa in montagna o per il riscaldamento del monolocale dato in affitto. Il tutto a fronte di un 19% di intervistati che dice subito di sì e un 27% che risponde con un vago “più o meno”. Numerosi anche coloro che non si sono posti il problema di come risparmiare sulla bolletta del gas: uno su quattro (23%) non conosce quali siano

queste alternative. Tra i sistemi proposti, la pompa di calore è comunque quella più pensata (38%), seguita dalla stufa a pellet (32%) mentre un quinto degli intervistati (21%) sarebbe ben felice di utilizzare un romantico caminetto (anche se ormai a Milano ne è proibita l’installazione). Ma i milanesi sembrano anche essere sempre più freddolosi: solo in una casa su quattro il termostato è posizionato sotto i 20° C mentre la temperatura media si aggira attorno ai 22°C. In una casa su 10 (90%) non è mai inferiore i 25° C. Il problema dell’efficienza energetica degli edifici è quindi uno degli elementi chiave di quello più ampio e cruciale del risparmio energetico e del rispetto dell’ambiente. Un manifesto europeo contro gli sprechi negli edifici e a favore della riqualificazione energetica è stato lanciato da Renovate Europe, iniziativa europea che mira a sensibilizzare istituzioni e cittadini dei 28 Paesi membri sui temi dell’efficienza energetica. Si tratta di una campagna promossa da 31 sostenitori, che riuniscono associazioni non governative, enti locali, gruppi di esperti e il settore terziario. A rappresentare l’Italia è appunto Rete Irene.

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[ EX PO che verr à ] PROFUMO DI SPEZIE

Il modello da seguire per molti Paesi in via di sviluppo (e non solo per loro) è quello dei Cluster di Expo Milano 2015. La firma del contratto fra Expo e Sultanato del Brunei, certamente Stato florido e in crescita economica, ne è la prova. Il Sultanato avrà uno spazio espositivo importante di 375mq su due piani nel padiglione dedicato alle Spezie. Mostre ed eventi animeranno gli spazi comuni che il Brunei condividerà con le isole Vanuatu, Tanzania e Afghanistan, che hanno già confermato la propria partecipazione.

SCONTO BIGLIETTI PER LE SCUOLE Un prezzo agevolato, di 10 euro (il biglietto ordinario costa 32 euro) per le scolaresche che nel corso del semestre si incontreranno nei padiglioni milanesi di Expo 2015. Sono due milioni gli studenti italiani e stranieri attesi, da scuole di ogni ordine e grado. A loro sono dedicati percorsi didattici di educazione alimentare e soluzioni di visita ad hoc, con itinerari e la possibilità di acquistare pacchetti che prevedono ingresso, transfer, pasto e albergo. Info su: www.progettoscuola.expo2015.org

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ILLY, INNO AL CAFFè L’Azienda triestina, partner ufficiale di EXPO Milano 2015, sta preparando un grande allestimento per il cluster del caffè, portando in questo progetto le conoscenze, l’esperienza e le relazioni maturate in oltre ottant’anni di storia. Ci saranno 39 Paesi produttori e 147 Paesi consumatori perché il caffè è un simbolo universale di italianità e esotismo, è il racconto del nostro stile di vivere. La ricerca dell’eccellenza, la passione, l’innovazione e l’orientamento allo sviluppo sostenibile di illy sono i motori dell’iniziativa.

News ARRIVA LO ‘SCOOTER SHARING’ Dopo lo straordinario successo del ‘Bike Sharing’ e del ‘Car Sharing’, Milano prepara un bando per dare a diverse aziende del mondo degli scooter la possibilità di fornire almeno 1000 motorini entro l’apertura di Expo 2015. Il capoluogo lombardo si deve preparare ad accogliere oltre 20 milioni di persone per i sei mesi dell’Esposizione Univarsale di Milano e la mobilità è una priorità nelle preoccupazioni di tutte le istituzioni cittadine. Questo progetto dello ‘scooter sharing’ sarà sicuramente d’aiuto per agevolare lo spostamento dei visitatori italiani e stranieri.

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