Italiadagustare ottobre 2017

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Anno 4 - Ottobre 2017

Civico museo Teatrale Carlo Schmidl - Trieste

Cultura del territorio, Turismo e Benessere

Personaggio

SUSANNA MESSAGGIO LA “GOCCIA DI LUNA”

Scopri l’Italia

TRIESTE, VECCHIE STORIE E LUOGHI “INSOLITI”

[STILE ITALIANO]

COSTA CROCIERE 70 ANNI E NON DIMOSTRARLI



Ottobre 2017

indice

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[ PERSONAGGIO] 6

Susanna Messaggio, la “goccia di luna”

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Trieste, crocevia multiculturale

[ SCOPRI L’ITALIA]

14 Sulle colline delle Langhe

[ STILE ITALIANO]

17 Costa Crociere: 70 anni e non dimostrarli!

[ SALUTE E BENESSERE]

18 La leggerezza sposa la tradizione

[ LIBRI]

20 Il Liberty e la rivoluzione europea delle arti 21 Le nostre recensioni

[ AGENDA ITALIA]

17 Weekend nei Musei d’Italia Direttore Responsabile Dario Bordet Direttore Editoriale Evelina Flachi ViceDirettore Editoriale Alessandro Trani Art Director Patrizia Colombo Progetto grafico/Impaginazione Milano Graphic Studio S.r.l. Caporedattore Riccardo Lagorio Hanno collaborato Francesca Bastoni Valerio Consonni Francesco Garosci Carlo Kauffmann ottombre 2017

18 Luca Medici Sandro Nobili Milena Passigato Alessia Placchi Monica Rota Media Partner

Pubblicità, Promozione & PR Le Roy Advertising - Milano Edizioni Le Roy srl redazione@le-roy.it www.italiadagustare.com Stampa Bieffe Industria Grafica (Recanati – MC)

Periodico mensile Reg. trib. di Milano n. 287 del 02/07/12 N°iscrizione ROC: 22250 Distribuzione Gratuita

Desideriamo informarLa che i suoi dati personali raccolti direttamente presso di lei o fornitici saranno utilizzati da parte di “Italia da Gustare” nel pieno rispetto dei principi fondamentali dettati dalla direttiva 95/46/CE e dal D.lgs. 171/98 per la tutela della Privacy nelle Telecomunicazioni e dalla direttiva 97/07/CE e dal d.lgs. 185/99. Eventuali detentori di copywriting sulle immagini - ai quali non siamo riusciti a risalire - sono invitati a mettersi in contatto con: Le Roy srl

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[ editor ia le ]

Care Lettrici e Cari Lettori,

imbottiglia sapendo di farne un “re” delle

avrete sicuramente ripreso i vostri abituali

nostre tavole. Vi segnalo con vero piacere

ritmi di vita, dopo aver superato

l’intervista a Susanna Messaggio,

l’inevitabile crisi del rientro dalle vacanze. I

personaggio del mese, alla quale mi lega

ragazzi sono tornati sui banchi di scuola e

non solo un rapporto di stima, ma anche la

la caldissima estate che ci siamo lasciata

condivisione di tante idee nel mondo

alle spalle è ormai un ricordo. Come avrete

assolutamente variegato e sorprendente del

potuto notare anche dal nostro numero di

benessere e del gusto. Per finire ‘ho

settembre, ci siamo rimessi al lavoro per

sfogliato’ ancora il mio ultimo libro “La

farvi scoprire altre meraviglie del nostro

dieta del 5. Ritrova la linea in 5 settimane”

territorio segnalandovi quegli appuntamenti

per proporvi alcune ricette di piatti che,

che meritano un circolo rosso sulla vostra

seppure resi più leggeri, sono sempre un

agenda. Abbiamo ripreso a “viaggiare” per

inno alla tavola, come i ‘pansotti al sugo di

costruire percorsi un po’ differenti dai soliti,

noci’ o gli ‘hamburger di trota’. Tra i libri

sperando di farvi vivere le nostre stesse

scelti per voi, vi segnalo l’articolo sul

emozioni nello scoprire luoghi, beni

volume dedicato alla mostra del Liberty di

artistici, religiosi, tradizioni, prodotti della

Trieste. Infine, tra gli appuntamenti della

terra… assolutamente unici! In questo

nostra “Agenda Italia”, non perdetevi a

numero di Italia da Gustare troverete due

Torino la mostra dedicata a Lady Diana.

proposte. Una sulle tracce di una Trieste

Abbiamo come sempre lavorato con il

forse meno nota ma che offre interessanti

desiderio di offrirvi pagine con tanti spunti

spunti per una visita durante il weekend.

di interesse per continuare a scoprire questa

L’altra si snoda in Piemonte nel territorio

nostra Italia da gustare.

delle Langhe, tra il prezioso tartufo bianco e

Buona lettura.

il Barolo, quel vino che contiene in sé il calore, il profumo, la cura di chi lo ottobre 2017

Evelina Flachi

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[ per s onaggio ]

SUSANNA MESSAGGIO

LA “GOCCIA DI LUNA” Intervista a cura di Dario Bordet

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ottobre 2017


[ per s ona ggio ]

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Milanese (classe 1963), due lauree (con lode), celebre conduttrice TV. Il volto di Susanna Messaggio diventa noto al grande pubblico quando inizia a lavorare in televisione all'inizio degli anni '80. Debutta da telefonista su Rai Due, nel 1982, nella trasmissione “Portobello”, condotta da Enzo Tortora. A seguire “Il cappello sulle ventitré” (con Paolo Mosca), “Pop Corn” (con Claudio Cecchetto), “La Luna Nel Pozzo” (con Domenico Modugno), “Azzurro” (con Milly Carlucci). Il successo arriva al fianco di Mike Bongiorno, prima con “Telemike”, poi “Pentatlon” e “Bis”. Due edizioni del Festivalbar, e poi ancora tante trasmissioni su reti Mediaset, fino a “Melaverde” dal 2001 al 2004. Nel 2000 apre una società di comunicazione nel settore delle pubbliche relazioni e ufficio stampa.

Milanese, volto televisivo super conosciuto cosa fa oggi Susanna Messaggio?

Sono ormai 25 anni che ho una società di ufficio stampa e pubbliche relazioni. Scrivo per molte riviste di salute e benessere e di enogastronomia insomma sono molto impegnata nella comunicazione.

Tutto è nato con Enzo Tortora e il suo Portobello, lei era la telefonista “Goccia di Luna”

Caspita, è un bellissimo ricordo. Enzo era un uomo eccezionale… Gli uomini di classe, stile, di cultura… è sempre bello ricordarli.

Poi mille impegni televisivi, ne ricorda uno con maggior piacere? Be’, sicuramente al fianco di Mike Bongiorno, che è sempre rimasto nel mio cuore, e poi il Festival Bar, la musica, era bello d’estate girare in tutta Italia.

Lei è stata una valletta anomala con due lauree davvero eccellenti, in lingue e poi in pedagogia

Sì, studiavo perché da grande volevo avere la mia società di comunicazione (ed è ciò che ho fatto) dove essere preparata e poter lavorare nel mondo scientifico, scrivere di tante cose. Allo stesso tempo pensavo che la televisione non fosse compatibile, invece ho incontrato tanti medici che poi si sono incrociati con la mia vita e con la mia attività.

Cosa l’ha spinta alla scelta del secondo percorso, la psicopedagogia?

Sicuramente un grande interesse e l’amore per i bambini, e poi tutte le malattie psicologiche. Un po’ per curiosità, un po’ per capire meglio la socialità, lo stare insieme e i rapporti con gli altri.

Insomma, tanto studio, tanto lavoro, una vita ottobre 2017

sempre… di corsa

Be’, diciamo che lavoro e mi impegno ogni giorno. Una cosa che mi caratterizza è proprio il fatto di correre, correre e camminare… anche per autostima personale. Una persona deve farsi sempre da sé, studiando, lavorando e costruendosi da sola.

Poi c’è anche la famiglia.

Sì, sono madre di due figli. Per me i miei figli sono tutto, sono sempre al primo posto. Un dono della natura, una grande gioia.

Oggi le manca ancora qualche traguardo?

Mi piace pensare di essere sempre serena, positiva, felice di poter stare con delle persone che mi vogliono bene. Questa è la più grande felicità, per cui non ho bisogno di traguardi ma di consolidare l’equilibrio, che è la cosa principale nel mondo di oggi. E mi piace dire che sono una “persona per bene”, che non è poi così scontato al giorno d’oggi.

Recentemente l’abbiamo vista ad un evento di presentazione di “La Dieta del 5”, l’ultimo libro della nota nutrizionista Evelina Flachi. Sembravate molto amiche.

Evelina, intanto, è una mia amica del cuore, ci conosciamo molto bene, ci sentiamo e frequentiamo molto spesso. Evelina è una donna molto preparata, autorevole, competente, svolge il suo lavoro con serietà e grande professionalità, lo fa con la testa. Il suo costante bisogno di ricerca è fondamentale per il lavoro, ma è soprattutto un grande arricchimento personale. Per me è lo stesso.

Progetti nel paniere di Susanna Messaggio?

Sicuramente continuare a studiare, a formarmi, e a lavorare. Poi mi chiamo “Messaggio”… non posso far altro che lavorare nella comunicazione!

È anche il “nostro” mondo, stimolante e bello. Grazie Susanna e complimenti. Ti auguriamo grandi successi e soddisfazioni. Grazie, anche a tutta la vostra redazione.

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TRIESTE

CROCEVIA MULTICULTURALE A cura di Sandro Nobili

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Città simbolo dell'unione cosmopolita, storicamente a cavallo tra mondo latino, slavo e tedesco, Trieste ha saputo sfruttare la ricchezza dell'incontro di civiltà e popoli lontani, di genti che arrivavano dalla terra e dal mare e che qui si sono sentite a casa. Ciò grazie a un sogno economico e alla grande visione dell'Impero d'Austria che, soprattutto con Maria Teresa, ha fatto costruire il Porto di Trieste diventato Punto franco nel 1719, con privilegi unici al mondo. A unire mercanti serbi ed ebrei, amburghesi, turchi, dalmati ottombre 2017

e greci sono sempre state le banchine del porto, le contrattazioni di borsa, l'attività febbrile di questa piccola metropoli che all'apice del suo sviluppo fu il principale sbocco sul mare di un impero che si stendeva dal Tirolo all'Ucraina, dai boulevard di Vienna alle strade sterrate della Galizia polacca. Trieste è una città di mare immediatamente attigua alla campagna, alla cornice naturale dell'altipiano carsico che di fatto la circonda per poi estendersi verso i monti della Slovenia. Si passa nell'arco di pochissimi

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[ scopri

l’ita lia ]

chilometri dal lungomare all'aperta campagna e ai bellissimi paesi del Carso, con i loro vigneti nella parte occidentale dell'altipiano e gli olivi ad est. È l’opposto di qualunque altra città di mare e di frontiera del Mediterraneo: nonostante sia bellissima e presenti attrattive molto varie sia dal punto di vista culturale che naturale, non fa parte delle classiche rotte turistiche del nostro Paese. Se altrove questo tipo di luoghi sono disordinati, confusi, affollati, Trieste è invece ordinata e razionale, non caotica. È vivibile tutto l'anno sia per i suoi abitanti che per i turisti, con numerosi vantaggi per entrambi. È una città che ha ispirato, ospitato e dato i natali ad artisti e scrittori, tra i quali Umberto Saba, Italo Svevo e James Joyce e, tra i contemporanei, Claudio Magris e Boris Pahor. STORIE E LUOGHI “SOLITI” Il centro di Trieste è relativamente raccolto quindi facilmente percorribile a piedi nella sua interezza. Il cuore della città è senza dubbio Piazza Unità d’Italia: un nome così patriottico che rievoca una storia non poi tanto lontana nel tempo, se pensiamo che Trieste è appartenuta agli austriaci fino al 1918. È probabilmente la più grande piazza d’Europa affacciata sul mare, come vantano i triestini. Nata come Piazza San Pietro per la presenza di una chiesetta, divenne poi Piazza Grande e infine, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, prese il nome definitivo. Nella piazza c’è la Fontana dei Quattro Continenti (XVIII sec.), le cui figure sono un’allegoria dei quattro continenti allora conosciuti (Europa, Asia, Africa e America). Il richiamo a figure “straniere” non era gradito a Mussolini quindi nel 1938, in occasione della visita del Duce, la fontana fu rimossa. Davanti alla piazza si snoda il Molo Audace che prende il nome dalla prima nave che riuscì ad entrare nel porto di Trieste dopo la fine della Prima Guerra Mondiale e l’annessione all’Italia. La rosa dei venti in bronzo presente sul molo è stata ottenuta dalla fusione di una nave austriaca affondata dalla Marina Italiana. Con le sue luci incastrate nel terreno, il Molo Audace è un braccio di pietra che per 246 metri entra nel mare, quasi che fosse un ponte sull’Adriatico. Anche i castelli meritano una visita. Il Castello di San Giusto domina la città. Il Castello di Miramare ci dona un'atmosfera da fiaba. Il Castello di Duino, tutt'ora abitato dai principi della Torre e Tasso, si trova a pochi chilometri da Trieste e si erge su un ripido costone di roccia a strapiombo sul mare da dove si gode di una magnifica vista sul Golfo.

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STORIE E LUOGHI “INSOLITI” La spiaggia del Pedocin. A Trieste tutti la chiamano da sempre Pedocin (letteralmente, “pidocchietto”), forse a causa del fatto che un tempo centinaia di persone si ammassavano su questo fazzoletto di terra ed acqua relativamente ristretto. Si tratta di una spiaggia di sassolini situata appena fuori dal porto turistico, in una zona dal limitato pregio naLA CITTÀ DEL CAFFÈ turalistico ma molto Non tutti sanno che centrale: è famosa Trieste è la città italiana per essere l’ultimo podove si consuma più sto in Italia dove la caffè, con oltre 10 chili a spiaggia è rigorosatesta contro i 5 della mente separata tra media nazionale. Non a uomini e donne. In caso è sede di alcune mezzo c’è un muro aldelle maggiori aziende to e liscio, invalicabile. italiane ed è il centro Anche in mare le zone della torrefazione dei di balneazione dei chicchi in Italia. due sessi sono sepaArchitettonicamente incantevoli e ricchi di rate. Ma lì ci si può alfascino, sono tanti i meno vedere! caffè storici, da sempre Il tram “ferito”. Ci sede di incontri tra sono voluti mesi di reintellettuali, come Caffé stauro per far rinasceTommaseo, il più antico, re le due vetture, la Caffé degli specchi, 404 e la 405, dopo Caffé Tergesteo e Caffé quel famigerato fronSan Marco (in stile tale del 16 agosto secessione). 2016, ma manca poco alla ripresa della sua suggestiva corsa interrotta più di un anno fa. Parliamo del tram di Opicina (in dialetto triestino), che con le sue antiche carrozze blu potrà ricollegare la centrale piazza Oberdan con il borgo carsico di Opicina: oltre 5 chilometri di percorso e 326 metri di dislivello che in alcuni tratti è proibitivo. Il percorso che ha un tratto di quasi 1 km in ripida salita (con punte del 26%), l'originale sistema funicolare è formato da due "carri scudo" che spingono o trattengono il mezzo e il panorama di cui si gode durante il tragitto lo rendono unico e insuperabile in Europa, e forse secondo nel mondo solo alle famose "cable cars" di San Francisco. La sua prima corsa risale al 1902. L'Immaginario Scientifico è un museo della Scienza di nuova generazione, un science centre, un luogo vivo e interattivo in cui poter entrare in relazione con ambienti e oggetti che permettono ai visitatori di ogni ottobre 2017


In apertura: Canal Grande di Trieste. In questa pagina, in senso orario: Piazza Unità d’Italia; San Nicolò dei Greci; il Castello di Miramare; il Molo Audace con raffiche di bora; l’interno del Science Centre Immaginario Scientifico; il Caffé degli Specchi e il Caffé San Marco

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[ scopri

l’ita lia ]

La Risiera di San Sabba

età di "toccare" la scienza con mano. Così nella sezione ‘Fenomena’, al contrario degli altri musei, è vietato non toccare, mentre nel ‘Kakedo’ si parla di nuove scoperte e attualità scientifica con immagini e musiche, e nel ‘Cosmo’, un planetario a cupola rigida, si possono vedere ben 1600 stelle. Il museo non è lontano dal Castello di Miramare. Il Museo della Bora o Magazzino dei Venti, in via Le Osmize Belpoggio, 9 è una delle tante chicche che la città offre. È un maSAPORI LOCALI gazzino bizzarro, una divertente Tra i piatti tipici da provare ci immersione in un piccolo centro sono la Jota, minestra di di documentazione sul vento dove fagioli, crauti, patate e si scopre tutto su una delle caratsalsicce, la minestra de’ teristiche più famose della città. bobici (mais e fagioli), gli La “bora in scatola” è un souvenir gnocchi di pane, di fegato o da non perdere! con i susini (prugne). Tra i Le Osmize. Era il 1784 quando secondi piatti di carne non Francesco Giuseppe di Asburgomancano mai, soprattutto Lorena,- Imperatore d’Austria, d’inverno, Goulash e agnello emanò un editto con cui consenal Kren, mentre tra quelli di tiva ai contadini la vendita dei loro pesce spiccano canocchie prodotti. Il nome ‘osmiza’ deriva alla busara (pomodoro, dal vocabolo sloveno ‘osem’, che pepe, vino), le alici in savore, significa otto e si riferiva ai giorni il baccalà. Tra i tanti dolci concessi ai contadini del Carso triestini, il più amato è per vendere presso le proprie casicuramente il presnitz, sulle se, in via eccezionale, il sovrappiù cui origini ci sono diverse derivato da agricoltura, viticoltura interpretazioni. Si tratta di e allevamento. Essi appendevano una pasta sfoglia arrotolata ‘una frasca’ (un ramo d’edera) sui con un ripieno a base di noci, bivi delle strade principali e in nocciole, pinoli, uvetta e prossimità della propria abitaziorhum. Terrano e la Vitovska ne, in modo da segnalarla ai viansono due eccellenti vini tipici danti. Tale consuetudine si è mandella provincia di Trieste. tenuta a tutt’oggi, assumendo valenze folcloristiche e commerciali. Diffuse su tutte le montagne del Carso che circondano Trieste, le osmize sono luoghi molto casalinghi dove vengono serviti pochi alimenti genuini e sempre quelli: tut-

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ti i possibili insaccati derivati dal maiale, vino del Carso, un po’ di formaggio - purché proveniente da aziende agricole della regione - e uova sode. Anche se alcuni offrono anche verdure sott’olio e sott’aceto, olive e dolci. La Risiera di San Sabba. Trieste racchiude anche il simbolo della violenza razziale, l'unica città italiana ad ospitare un lager e un campo di sterminio nazi-fascista, dove sono stati sterminati nel forno crematorio almeno cinquemila prigionieri. Oggi è un museo che spiega quel che succedeva dentro le sue mura.

San Spiridione e i luoghi “Aperti per Voi”. Tra i tanti luoghi di

culto di credi diversi che si possono incontrare per le vie della città, come San Nicolò dei Greci, unica chiesa fronte mare della città, o il grande tempio a pianta greca di San Spiridione, casa della comunità serbo-ortodossa, o il Museo della comunità greco-orientale “Costantino e Mafalda Pisani” (aperto grazie volontari di Aperti per Voi), testimonianza della stagione di cosmopolitismo della città e riferimento di una comunità che oggi conta circa 600 persone. ottobre 2017



[ s copr i l’ita lia ]

SULLE COLLINE DELLE LANGHE

TRA “L’ORO ROSSO” E “IL GIOIELLO DI TERRA” A cura di Marie Bordet

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Ogni anno nella stagione dedicata alla vendemmia, tra i filari che vestono i fianchi delle colline, si assiste a un rito antico. Tra boschi di tigli, querce, pioppi, salici e noccioli, si aggira furtivo il trifulao, accompagnato dal suo fedele cane, alla ricerca del “gioiello della terra”. Alba, indiscussa capitale del tartufo bianco, lo celebra come una vera star, onorandolo con la più celebre Fiera Internazionale dedicata al più pregiato dei tuberi, del Tartufo Bianco d’Alba, la cui 87° edizione è in programma dal 7 ottobre al 26 novembre 2017. Tra gli altri imperdibili appuntamenti d’autunno, la prima domenica di ottobre i nove borghi della città di Alba si contendono il Palio degli Asini, una goliardica corsa “agonistica” - organizzata nel totale rispetto degli animali - divenuta negli anni una delle principali attrattive di Alba. Lo storico rito inizia con una sfilata

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ricca di personaggi storici. Ogni borgata, per l'occasione, si esibisce in un episodio riferito al medioevo: battaglie, assedi, atti di brigantaggio, matrimoni, feste religiose, alleanze. Il termine della sfilata dà il via alla divertente corsa con gli asini nella quale fantini professionisti accendono la rivalità dei borghi. Alba, riconosciuta come “la capitale delle Langhe”, è un centro di grande rilevanza storico-artistica. Uno dei monumenti più rappresentativi del centro storico è la Cattedrale di San Lorenzo. La visita al Museo sotterraneo e all’attuale edificio di culto ci permettono di scoprire l’antico passato della città, dalle epoche romana e medievale, alle ristrutturazioni operate dal vescovo Andrea Novelli a cavallo tra il XV e XVI secolo fino ai rimaneggiamenti neogotici di fine ‘800. Lo skyline della città di Alba è caratterizzato da una decina ottobre 2017


di torri medievali che simboleggiavano il potere delle famiglie aristocratiche, erette con funzione di difesa e utilizzate inoltre come luoghi di deposito dei prodotti agricoli. Nonostante la denominazione di Alba come “città delle cento torri” è improbabile che siano mai state veramente così tante: della decina di torri rimaste tre sono ancora ben conservate. LA LANGA DEL BAROLO Da Alba ci addentriamo sulla “strada del Barolo” per raggiungere Verduno, un piccolo borgo che conserva in sé tutto il fascino di un luogo d’altri tempi. È la “sentinella” delle Langhe: il suo Belvedere, sulla sommità del paese, è uno dei punti panoramici più spettacolari e romantici dell’intero territorio. Ma Verduno è anche bellezza architettonica che si fonde con i grandi vini.

Verduno

Invecchiamento del vino

La Morra ottombre 2017

Verduno ALBA La Morra Castiglione Falletto

Novello

Pedaggera Roddino

Il paese si raccoglie attorno al Castello (oggi adibito ad albergo-ristorante), che è testimone della nascita di uno dei primi Barolo della storia. Costruito nel 1500, il Castello ebbe vari proprietari fino al 1838, quando re Carlo Alberto lo comprò affidando la gestione al Generale Carlo Staglieno. Questi, uomo d’armi ed enologo esperto, su incarico del Re, sperimentò qui le prime coltivazioni del Nebbiolo gettando le basi del moderno Barolo. Il luogo più bello del paese è la piazza erbosa, alla quale si accede, soltanto a piedi, da quella sottostante del castello. Il Belvedere offre allo spettatore lo scenario delle Langhe, insieme al fascino di un luogo riposante e silenzioso. La prossima tappa lungo la “nostra” strada del Barolo il borgo di La Morra, tra viottoli, porticati, piazzette e balconi fioriti, è un dedalo pittoresco di architetture irregolari, costellato di testimonianze storico-artistiche affascinanti e custode di tradizioni affascinanti e bellezze architettoniche senza tempo. La ricchezza del borgo, tuttavia, è dovuta principalmente al cosiddetto “oro rosso”. Tutt’intorno alla cittadina, infatti, i colli sono agghindati di acini d’uva nera che brillano, come rubini trafitti dal sole, nella luce del giorno e donano il prelibato vino Barolo, prezioso per l’economia e il turismo locale. L’aspetto di La Morra è quello dell’originario paese medievale. Uno degli edifici più rappresentativi è la Torre Campanaria (XVI sec.), in Piazza Castello. A due passi ci si imbatte nella Cantina Comunale, nata nel 1973 per volere dei viticoltori piemontesi, allestita nel settecentesco Palazzo dei Mar-

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[ scopri

l’ita lia ]

chesi di Barolo, dove, oltre al Barolo, si possono degustare ottime bottiglie di Nebbiolo, Dolcetto e Barbera. Procedendo nella passeggiata si incontrano diversi edifici di culto, come l’imponente Parrocchiale dedicata a San Martino (fine XVIII sec.), la chiesa della Confraternita di San Sebastiano (XVIII sec.), la chiesetta di Santa Brigida (XV sec.) e la chiesa della Santissima Annunziata, con un ex-convento romanico-barocco datato al XII-XIII secolo, oggi sede del Museo Ratti dei Vini di Alba. Qui, nelle antiche cantine dell’edificio, si ripercorrono le tappe fondamentali della storia del vino locale, passando dai reperti romani agli attrezzi antichi dei viticoltori, con documenti storici e tanti bicchieri da degustazione. Proseguendo verso Sud, a pochi km da La Morra si raggiunge Novello, un antico feudo medievale. Del-

Castello di Novello

Roddino

Castiglione Falletto

l’epoca resta ben visibile ad accogliervi all’ingresso del centro storico una grande torre quadrata con un arco di passaggio, costruita in origine lungo i bastioni di difesa sul lato orientale del colle a protezione del maniero oggi sostituito dal castello dalle forme ottocentesche progettato dall’architetto G. B. Schellino di Dogliani. Sulle rovine dell’antica chiesa feudale, fu costruita, a forma di croce greca, la Chiesa di San Michele Arcangelo (XVIII sec.). È una delle più belle chiese del circondario, con altar maggiore di finissimi marmi, organo eccellente, preziose suppellettili e sotterranei. A poca distanza, sul colle della frazione Peyre, si trova un tempietto antico, d’ordine dorico, della Madonna della Neve, detta volgarmente Madonna del Podio, che occupa il posto di un tempio pagano. L’itinerario prosegue nell’area denominata Alta Langa. Qui troviamo il borgo di Roddino. Nel X secolo venne eretta una poderosa torre di avvistamento e successivamente, grazie alla posizione privilegiata, si andò consolidando un castello difensivo, intorno al quale si sviluppò il paese. Nel periodo alto medievale il castello passò in varie mani per poi diventare, nel XII secolo, feudo prima di Bonifacio il Grande e dal 1197 del Marchesato di Saluzzo. A metà ‘600, durante le guerre civili tra la famiglia Savoia e il Marchesato di Saluzzo per il controllo del territorio, il castello di Roddino venne completamente distrutto. Nel centro del paese sorge la Chiesa di Santa Margherita (XII sec.) che conserva ancora alcuni tratti romanici nella piccola abside in pietra arenaria. A pochi chilometri, in direzione di Cerretto Langhe, si arriva in una località dal curioso nome, Pedaggera. La denominazione rievoca l’antica funzione di passaggio in questo luogo di confine tra i diversi Marchesati: qui le merci che transitavano erano soggette al pagamento di un pedaggio. Come ultima tappa del percorso medievale nelle Langhe, vi suggeriamo la visita a Castiglione Falletto che domina il paese con il suo castello costruito nel 1225 e le sue poderose torri circolari. Il centro di Castiglione Falletto affascina con le due imponenti torri a pianta circolare, il torrione centrale e i bastioni che ci rimandano alla storia medievale, alle battaglie combattute nei secoli su queste colline da cavalieri e militari delle famiglie nobiliari a difesa del territorio. Oggi il castello è di proprietà privata e conserva al suo interno due piani, un grande salone centrale e stanze decorate con camini e affreschi. ottobre 2017


[ s tile ita liano ]

70 ANNI

E NON DIMOSTRARLI! A cura di Monica Rota

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La storia di Costa Crociere risale alla fine del XIX secolo, ma bisognerà aspettare il 1948 per registrare il primo viaggio ufficiale, da Genova a Rio de Janeiro. Appare subito evidente a tutti gli osservatori dell’epoca che Costa stava inaugurando un nuovo modo di viaggiare per mare, con uno stile degli ambienti di bordo che suscitò l’apprezzamento di un grande architetto come Giò Ponti. A queste inimitabili caratteristiche si univa l’impeccabile stile nel servizio a bordo. Sono passati 70 anni e oggi Costa Crociere festeggia questo bel traguardo di vita con tante promozioni per i suoi sempre più numerosi clienti, concetto ribadito nel corso di una dichiarazione alla stampa - dal Direttore Commerciale e Marketing di Costa Crociere, Carlo Schiavon. Oggi la flotta di Costa Crociere conta su 15 navi che ospitano ogni anno oltre 45 mila passeggeri sulle 250 rotte attuali che la classificano come la Compagnia più grande d’Europa. «Benvenuti alla felicità al quadrato». Con questo noto slogan pubblicitario Costa sottolinea ancor di più, proprio in occasione del suo compleanno, la volontà di rendere felici i propri ospiti a bordo, che troveranno uno chef stellato per un ristorante d’eccellenza, l’amica dei bambini Peppa Pig e tante altre sorpresissime per la vita a bordo e le escursioni a terra. Le navi della flotta Costa sono dei ottombre 2017

In alto a sinistra: la Anna C del 1948; sotto la nuovissima Costa Diadema; sopra gli ospiti a bordo del primo viaggio e quelli di oggi

veri gioielli caratterizzate tutte da uno inconfondibile stile italiano. In ognuna di loro si può trovare ciò che di meglio si può chiedere ad una vacanza. Ristoranti esclusivi con prodotti dell’eccellenza italiana, divertimento, sport, benessere, cabine super confortevoli e tanto, tanto altro. Costa Diadema, l’ultimo gioiello. Questa nuovissima “regina del mare” dispone di 1862 cabine, 19 ponti e oltre una dozzina fra ristoranti, bar, birreria, pizzeria, vinoteca e una “magica” gelateria.

Un capitolo a parte merita l’area benessere e sport che vede nel Centro Benessere Samsara una serie di servizi, dai percorsi termali ai trattamenti viso e corpo, al bagno turco, alla sauna finlandese, alle sedute di yoga, pilates, kinesis, a molto altro. E poi la “passeggiata sul mare”, lunga oltre 500 metri, che gira da poppa a prua sul ponte 5. Su questo gioiello della marineria italiana ci si diverte anche molto con la solita varietà di scelte che vanno dal grandioso Teatro Emerald, che si estende su tre ponti e ogni sera ospita grandi show, al cinema, alla discoteca e al casinò. Vi abbiamo riassunto una piccola parte di questa icona dello stile italiano che interpreta da 70 anni il nostro Paese nel mondo!

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[ s alute & benes s er e ]

LA LEGGEREZZA SPOSA LA TRADIZIONE

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A cura di Evelina Flachi

In queste pagine troverete nuove ricette “alleggerite”, tratte dal mio ultimo libro “La Dieta del 5”, che vi suggerisco di introdurre nelle vostre abitudini alimentari, soprattutto per poter mangiare bene e con gusto, ma sempre con un occhio alla salute. Per conciliare gusto e leggerezza basta scegliere gli ingredienti giusti e seguire dei semplici “trucchi Flachi” per cucinarli in modo più sano. Così le ricette di ogni giorno possono perdere, come per magia, grassi e calorie in eccesso.

Le ricette sono tratte dal libro “La dieta del 5”

PANSOTTI CON SALSA DI NOCI 500 kcal da 1090 kcal della ricetta tradizionale Ingredienti per 4 persone 400 gr di farina 00 800 gr di bietole (o bieta) 100 gr di ricotta vaccina 40 gr di Grana Padano 25 gr di pinoli 100 gr di noci sgusciate 100 gr di crema di soia da cucina bio noce moscata, maggiorana, aglio (se piace) sale q.b. Preparazione

Preparare la pasta senza uova, con acqua, lavorandola bene affinché sia ben omogenea e abbastanza soda, ma non troppo asciutta. Mondare e lavare le verdure. Tritare aglio (se piace, senza anima) e maggiorana, grattugiare il grana. Cuocere le bietole a vapore o lessandole solo con l’acqua che rimane attaccata alle foglie dopo averle lavate. Strizzarle bene e tritarle insieme ai pinoli. Poi incorporare ricotta, aglio (senza anima), maggiorana, grana e salare q.b. Preparare i pansotti dando loro la forma di grossi tortelli, oppure a forma di triangolo. Per la salsa di noci Pelare le noci sbollentandole in acqua. Passarle in un canovaccio sfregandole. Tritarle finemente e amalga-

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marle bene con la crema di soia e aromatizzare con una grattata di noce moscata. Al momento di condire si aggiungerà un po’ di acqua di cottura in pirofila preriscaldata.

I “Trucchi Flachi”

• Eliminare le uova dalla pasta dei pansotti • Eliminare burro, panna o latte intero nella salsa • Eliminare i grassi come condimento • Usare crema vegetale bio o brodo vegetale per la salsa • Iniziare il pasto con un bicchiere d’acqua più una bella porzione di verdura cotta o un’insalatina poco condita, per aumentare il senso di sazietà e farci bastare la nostra porzione alleggerita ottobre 2017


POMODORI RIPIENI CON MAIONESE 330 kcal a porzione da 700 kcal della ricetta tradizionale Ingredienti per 4 persone 4 pomodori rotondi da gr 250 l’uno 160 gr di tonno in salamoia 120 gr di riso nero o Venere o integrale 4 acciughine dissalate 15 capperi dissalati prezzemolo tritato q.b. Per la maionese 180 ml di acqua 15 gr di amido di riso (1 cucchiaio raso) 1 tuorlo d’uovo 1 pizzico di sale 1 cucchiaio di succo di limone 1 cucchiaino da caffè di aceto di vino o di mele 1/2 cucchiaino di senape Preparazione

Lavare i pomodori, tagliare la parte superiore e farli riposare capovolti. A parte fare lessare e raffreddare il riso. In una ciotola impastare il tonno con acciughe, capperi ben dissalati e un po’ di prezzemolo tritato e aggiungere il riso freddo. Mescolare e fare la maionese leggera che aggiungeremo in piccola quantità al ripieno. Riempire i pomodori e adornarli con un cucchiaio di maionese light e qualche cappero. Per la maionese scaldare circa 150 ml di acqua insieme a un pizzico di sale e alla senape. Versare l’amido di riso in un bicchiere e unire la rimanente acqua (30 ml ca). Mescolare il tutto aiutandosi con un cucchiaino. Appena l’acqua del pentolino inizia a bollire, togliere dal fuoco, versare l’amido di riso e continuare a mescolare con il frustino fino a formare una crema densa. Aggiungere il succo di limone, l’aceto e, per ultimo, il tuorlo: continuare a mescolare fino al raggiungimento della densità desiderata. Versare la crema ottenuta in una ciotolina e lasciar raffreddare, prima a temperatura ambiente, poi in frigorifero.

I “Trucchi Flachi”

• Usare riso nero Venere o integrale o Artemide • Usare tonno al naturale • Usare acciughe dissalate e senza olio • Usare la maionese leggera e senza olio ottobre 2017

HAMBURGER DI TROTA 298 kcal a porzione

Ingredienti per 4 persone 600 gr di filetti di trota 1 scalogno 1 ciuffo di dragoncello 2 cucchiaini di semi di senape 2 cucchiai di maionese 1 cucchiaio di senape 1 vasetto di yogurt olio extravergine Preparazione

Tritare la trota con lo scalogno e il dragoncello, poi unire i semi di senape. Modellare 4 hamburger, cuocerli al vapore per 10 minuti e condire con un filo d’olio. Mescolare lo yogurt con la maionese e la senape, poi versare la salsa sugli hamburger.

SPIEDINI DI FRUTTA 180 kcal a porzione Ingredienti per 4 persone 200 gr di ananas 200 gr di banane 2 arance 2 kiwi ½ limone 4 cucchiaini di zucchero di canna cannella in polvere q.b.

Preparazione

Tagliare l’ananas, i kiwi, la banana sbucciata e 1 arancia con la buccia a cubettoni. Confezionare gli spiedini e marinarli con il succo dell’arancia rimasta e del limone, lo zucchero e un pizzico di cannella.

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LIBRI A cura di Valerio Consonni

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IL LIBERTY E LA RIVOLUZIONE EUROPEA DELLE ARTI

E

DAL MUSEO DELLE ARTI DECORATIVE DI PRAGA

Ecco un bellissimo libro-catalogo dedicato alla mostra sul Liberty - in esposizione al Castello di Miramare, a Trieste, fino al prossimo 7 gennaio - incentrata sulle ricche collezioni del Museo delle Arti Decorative di Praga. Il volume offre una visione articolata e complessa, presentando l’Art Nouveau, collocabile fra il 1880 ed il 1910, come un movimento artistico riformista che ha cercato di creare un ponte con l’esperienza quotidiana e si è battuto per un’intensificazione della vita, uno sforzo atto a promuovere una riforma moderna dello stile della vita sociale. Scritto da numerosi studiosi cecoslovacchi, il libro è un grandioso mosaico suddiviso in capitoli tutti corredati da fantastiche fotografie. Dalle pitture alle litografie, dai manifesti ai gioielli, dagli stupefacenti vetri alle ceramiche, dai mobili ai tessuti, dall’abbigliamento e dalla biancheria agli oggetti da tavola, ogni immagine rievoca il mondo della Belle Époque. Gli autori sottolineano soprattutto l’importanza del Liberty, oltre che dal punto di vista della dimensione estetica, anche per la sua intensa consapevolezza olistica, quell’intenso desiderio di una unità spirituale della vita e del mondo, un’incarnazione di unità cosmica. Un modo di essere che tende a sottrarsi alla materia per astrarsi nello spirituale, uno spirituale ambiguo che si farà strumento di dissenso

anarchico e aristocratico allo stesso tempo. È quell’interesse per la natura che affina una percezione olistica nuova della forma degli oggetti progettati e di tutto l’ambiente di vita. Si viene così a conoscenza di come i disegni di Ernst Haeckel, uno dei maggiori biologi tedeschi di fine ‘800, avessero influenzato tale movimento. Affermando unità di spirito e materia, lo scienziato disegnava organismi marini come forme artistiche a cui il genio della natura dava vita esplicitando simmetria e potenza decorativa. Oppure come il noto designer francese Emile Gallè fosse stato influenzato dalle ricerche condotte sulle specie botaniche della Lorena, elaborando nuove tecniche vetrarie e nuove forme, svolte sul concetto di crescita spontanea, organica, fitomorfica. Estetismo e simbolismo, esotismo ed edonismo, un’idea del mondo visibile come colorato prodigio di stupore ed eleganza; il fiore e la linea insinuante e rampicante della vita vegetale assunti a cifra stilistica di riferimento. Il liberty è un movimento estetico che si caratterizza per la sua internazionalità e la sua universalità perché coinvolge le arti maggiori e quelle minori, replicando i suoi modelli architettonici, pittorici, financo scenografici e musicali, da Roma a New York, a Cracovia in Polonia, a Macao in Cina. Un grande momento per l’arte mondiale! ottobre 2017


[ libr i ]

PARLA, MIA PAURA

Il racconto di una forte esperienza personale da trasmettere al pubblico dei lettori. L’autrice si tuffa nella sua paura e cerca un modo giusto ed emozionante per confessarla. Paura, panico, depressione, l’inquietudine della maternità, il rifugiarsi dal chirurgo plastico quando non ci si accetta più. La rabbia della giovinezza, le ore nella stanza protetta dell’analista… angosce che la Vinci affida alla magia delle parole, le sole che possono arrivare a tutti. Simona Vinci (Einaudi)

TUTTO È POSSIBILE

Con grande efficacia l’autrice, vincitrice del Pulitzer 2009, racconta l’eterna complicata lotta fra il bene e il male. I suoi personaggi spesso si vergognano di se stessi, ma in rari momenti capiscono che l’importante è cercare di fare il proprio meglio, quando si è contesi da ogni parte nella vita di tutti i giorni. Forse anche loro capiscono che bisogna trovare comunque la forza di resistere. Elizabeth Strout (Einaudi)

METTI VIA QUEL CELLULARE

È un piacevole racconto di un dialogo con i suoi figli Francesco e Rossana, perché non vivano con la testa fissa sul cellulare. Al di fuori esiste la vita fatta di libri, spettacoli, concerti, cinema, di conversazioni. Non confondete mai la vita virtuale con quella reale. D’altra parte i suoi figlioli lo invitano ad accettare la realtà e a vederla con un’altra prospettiva… in fondo indietro non si può tornare. Le posizioni si avvicineranno e il dialogo in famiglia sarà salvaguardato. Aldo Cazzullo (Mondadori)

L’AMORE ADDOSSO

La giovane ricercatrice genovese, al suo quinto romanzo, ci regala una storia d’amore struggente tutta da leggere e da metabolizzare come lei stessa la presenta : “L’amore è come una colpa, ti fa sentire sempre al centro dell’attenzione. È un problema senza soluzione, una canzone senza finale, un sonno che non ti lascia riposare. L’unica cosa certa è che, se è amore vero, quando cadi nella trappola te lo senti addosso”. Sara Rattaro (Sperling&Kupfer)

ottobre 2017

ARABESQUE

Cambia il mondo di Alice Allevi, la protagonista di questo bel romanzo. Alice non è più una specializzanda, ora è una specialista di Medicina Legale. Affronta così il suo primo “caso” di consulenza per un magistrato, la morte di una ex étoile della Scala, direttrice di una scuola di danza apparentemente morta per cause naturali. Alice, grazie al suo intuito e alla sua sensibilità, scoprirà molti segreti nel passato della donna, legati allo spietato mondo del balletto classico. Alessia Gazzola (Longanesi)

PATRIA

Con la forza della letteratura, Fernando Aramburu ha saputo raccontare una comunità lacerata dal fanatismo, e allo stesso tempo scrivere una storia di gente comune, di affetti, di amicizie, di sentimenti feriti. Un romanzo da accostare ai grandi modelli narrativi che hanno fatto dell’universo famiglia il fulcro morale, il centro vitale della loro trama.

Ferdinando Aramburu (Guanda)

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[ a genda ita lia ]

WEEKEND E RELAX

Siamo nel pieno della stagione autunnale e come sempre nella nostra Agenda troverete appuntamenti con le “perle” del nostro territorio e indicazioni per trascorrere i vostri weekend a visitare mostre o luoghi particolari

TORINO LADY DIANA. UNO SPIRITO LIBERO fino al 28/01/2018 A vent’anni dalla scomparsa di Diana Spencer la Reggia di Venaria Reale celebra la figura di quella che è stata forse la principessa più amata dell’ultimo secolo. Il percorso espositivo si snoda attraverso oltre 100 fotografie, articoli di giornali e riviste, brani musicali e tante testimonianze – tra cui quelle di Nelson Mandela e Madre Teresa. Un viaggio alla scoperta dei mille volti della principessa più discussa di Buckingham Palace.

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PARMA | MERCANTE IN FIERA 30/9 - 8/10 La Fiera di Parma diventa una vera e propria città antiquaria nella quale più di 1.000 espositori da tutte le piazze antiquarie europee esibiscono le proprie opere di modernariato, antichità e collezionismo a decine di migliaia di visitatori. Da questa edizione sarà ospitata (presso il pad. 4) una sezione speciale curata da Mia Photo Fair, la fiera internazionale d’arte dedicata alla fotografi e all’immagine in movimento.

CERTALDO (FI) | BOCCACCESCA 6/10 - 8/10 Un viaggio fra i sapori dell’enogastronomia, fra le emozioni dell’arte e dell’artigianato, alla scoperta dell’antichissimo uso dei fiori in cucina. Si può ben dire un viaggio fra le cose del “bello e del buono” come poche volte ci può capitare. Non mancheranno momenti di approfondimento culturale con incontri e dibattiti. Il programma si snoderà sia al Borgo Basso che nella bellissima Certaldo Alta, la parte medioevale della città.

NAPOLI | TUTTO SPOSI 21/10 - 29/10 È la più grande rassegna italiana dedicata al wedding e all’arredo-

posa. Nel quartiere fieristico della Mostra d’Oltremare a Napoli, Tutto Sposi è un temporary store dove oltre 350 aziende accolgono gli oltre 200mila fan che seguono il brand tutto l’anno attraverso i social. Ci saranno: sfilate, dimostrazioni di trucco e acconciature, aggiornamenti sul noleggio e sulle tecniche fotografiche, bomboniere.

ALTO ADIGE (BZ) | IL TÖRGGELEN Vino nuovo, autunno e castagne. Ogni anno, da ottobre all’inizio dell’Avvento, la popolazione locale e i turisti si dedicano al Törggelen, una delle più antiche usanze dell’Alto Adige riscoperta in numerose valli, nei masi e nei locali tipici del Renon, lungo la strada del vino Altoatesina e in Valle Isarco. Nei cosiddetti Buschenschänk, letteralmente le ‘osterie della frasca’, vengono serviti i piatti tradizionali, buon vino e le castagne arrostite.

GEREGNANO (MI) | LA CERTOSA Come capita spesso i milanesi non ricordano di avere accanto, nella loro città, scrigni di grandissimo valore storico-artistico come questa Certosa di Garegnano. Questa antica Abbazia fu il primo monastero dei certosini in Italia, abbandonato dai monaci nel lontano 1782 per la soppressione degli ordini contemplativi voluta dal Principe d’Austria Giuseppe II. La sua apertura si deve grazie all’iniziativa “Aperti per Voi” del Touring Club Italiano. ottobre 2017




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